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07/09/2015 1 Modelli integrati di interventi psico- educativi per la disabilita' intellettiva e dei disturbi generalizzati dello sviluppo Docente: Prof.ssa Simona De Stasio,PhD Email: [email protected] Le interazioni quotidiane tra adulti e bambini, stressanti o serene, possono diventare un’opportunità per aiutare i bambini a esprimere le loro potenzialità stimolando l’integrazione tra le molteplici aree del cervello Tale integrazione può essere spronata dall’utilizzo di alcune strategie

12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo ...tfalumsa.altervista.org/wp-content/uploads/2015/09/12-strategie-.pdf · con la parte superiore del cervello, un modo per aiutarlo

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Modelli integrati di interventi psico-

educativi per la disabilita' intellettiva e

dei disturbi generalizzati dello sviluppo

Docente: Prof.ssa Simona De Stasio,PhD

Email: [email protected]

Le interazioni quotidiane tra adulti e

bambini, stressanti o serene, possono

diventare un’opportunità per aiutare i

bambini a esprimere le loro potenzialità

stimolando l’integrazione tra le

molteplici aree del cervello

Tale integrazione può essere spronata

dall’utilizzo di alcune strategie

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Orizzontale lavoro sinergico

tra la logica dell’emisfero sinistro e

l’emotività dell’emisfero destro

Verticale coordinamento tra le

aree del cervello che si trovano più

in alto (basate sulla riflessione) con

le aree più basse (basate sull’istinto)

Obiettivo: evitare di vivere in un diluvio

emotivo o in un deserto emotivo

Modalità:

strategia1: entrare in sintonia e

reincanalare

strategia 2: nominare per

denominare

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Quando un bambino è sopraffatto da

emozioni intense, per esempio è arrabbiato

o agitato, la logica spesso non serve, finché

non si è data una risposta ai bisogni

emozionali dell’emisfero destro del cervello

La prima cosa da fare è quindi sintonizzarsi

con il bambino stabilendo un contatto a

livello emotivo (entrare in sintonia con

l’emisfero destro) e successivamente

reincanalarne l’attenzione (attivando

l’emisfero sinistro)

“Immaginate di essere un bagnino

che, vedendo un bambino annaspare

in mare, si getta in acqua, allunga

le braccia intorno a lui e lo aiuta a

tornare a riva prima di dirgli che la

prossima volta non deve spingersi

così al largo”

Quando il bambino prova emozioni troppo intense legate ad un evento, si può far entrare in gioco l’emisfero sinistro aiutando il bambino a raccontare quello che gli è accaduto

La narrazione permette di dare un senso alle emozioni che il bambino vive

Dare un nome o una definizione all’emozione che si prova riduce l’attività dei circuiti emozionali dell’emisfero destro

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“ Anna si è ammalata e non è potuta

andare alla festa di compleanno della sua

amica. Era così arrabbiata che un’enorme

onda emotiva stava crescendo sempre più

dentro di lei e stava per travolgerla. Il

papà l’ha aiutata a parlare di come si

sentiva. Raccontando quello che provava

Anna è riuscita a cavalcare l’onda

emotiva che la stava travolgendo”

Obiettivo: costruire e consolidare la scala

metaforica che collega il piano alto e quello basso

del cervello, affinché le due diverse parti del

cervello possano lavorare insieme

Modalità:

Strategia 3: attivare senza infiammare

Strategia 4: usarla per non perderla

Strategia 5: muoversi per non perdersi

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Nelle situazioni di tensione,

coinvolgere la parte alta del cervello

del bambino invece di far scattare

quella bassa attraverso domande,

sollecitando soluzioni alternative e a

trovare un compromesso

“ Una bimba grida alla madre ti odio,

lei risponde non urlando ma

chiedendo alla figlia se era

arrabbiata con lei perché non le

aveva comprato un giocattolo e se

era possibile trovare insieme una

soluzione”

Creare intenzionalmente delle occasioni per

favorire lo sviluppo della parte superiore del

cervello

Proporre, sotto forma di gioco, delle

situazioni al bambino e chiedere: “Tu, in

questo caso cosa faresti?”

Insegnare a mantenere l’autocontrollo, ad

esempio con il respiro profondo o contare

fino a 10

Portare il bambino a riflettere su cosa

accade dentro di sé

Richiamare l’attenzione sulle emozioni degli

altri

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“ So che vorresti tenere la palla

di tuo fratello ma cosa potrebbe

succedere se torna a cercarla e

non la trova?”

Quando un bambino ha “perso contatto”

con la parte superiore del cervello, un

modo per aiutarlo a ritrovare l’equilibrio

è fargli fare del movimento fisico

Se modifichiamo il nostro stato fisico,

attraverso il movimento o il rilassamento,

possiamo cambiare il nostro stato emotivo

“ Un bambino la mattina non

vuole vestirsi per andare a

scuola, la madre invece di

sgridarlo gli dice – facciamo il

gioco dei vestiti! Tu fai un

saltello ed io ti infilo i

pantaloni”

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Si basa su connessioni neuronali presenti nel

cervello

I ricordi recuperati non sono fotocopie

precise di ogni particolare delle nostre

esperienze passate ma soggetti a distorsioni

Esistono due tipi di memoria: implicita

(ricordi inconsapevoli: percezioni, emozioni,

sensazioni corporee, andare in bici ed altre

attività automatizzate) ed esplicita

(ricordare consapevolmente un’esperienza

passata)

I ricordi impliciti portano a formare delle

aspettative sul modo in cui va il mondo,

aspettative basate quindi sulle nostre

esperienze precedenti

Se le esperienze passate sono state dolorose,

i ricordi impliciti possono condizionare la

nostra vita

Per superare questa impasse una soluzione è

rendere consapevoli i ricordi impliciti

rendendoli espliciti

L’integrazione tra questi due tipi di ricordi è

realizzata a livello cerebrale dall’ippocampo

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Strategia 6: usare il telecomando della mente

Strategia 7: ricordarsi di ricordare

Quando il bambino è restio a raccontare

un’esperienza dolorosa, l’adulto può

proporgli di raccontare l’accaduto sotto

forma di gioco. Può fare immaginare al

bambino di usare un telecomando interno

che permette, durante la narrazione, di fare

delle pause, tornare indietro o avanzare,

lasciando al bambino il controllo su quanto e

cosa vuole rivedere

“Voglio che tu immagini di tenere in mano un

telecomando, io inizio a raccontare la

storia che ti riguarda e che ti ha fatto stare

male e quando arrivo alla parte del

racconto a cui non vuoi pensare, basta che

schiacci pausa ed io mi fermerò. Possiamo

anche usare il tasto avanzamento per

passare alla scena successiva”

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Aiutare i bambini ad allenare la memoria,

stimolandoli a ricordare eventi importanti

della loro vita anche mentre si stanno

facendo altre attività (ad esempio in

macchina, mentre si gioca, ecc.)

“Raccontami cosa è successo oggi, dimmi

la cosa più positiva, quella meno

positiva e un atto di gentilezza fatto per

qualcuno”