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Università della Calabria19 maggio 2008
QUADERNO BIANCO SULLA SCUOLA
metodo, diagnosi e proposte
Aline Pennisi
Unità di valutazione degli investimenti pubbliciDipartimento Politiche di Sviluppo
E-mail aline.pennisi@tesoro,it
2
L’istruzione influenza la crescita economica?Is
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anni di scuola
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gli U
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Correlazione tra output per addetto e anni di scolarizzazione media
(Acemoglu-Angrist, 2000)
3
La quantità e la qualità di istruzione contano per la crescita economica ed il benessere sia individuale che
collettivo
Istr
uzi
one
e sv
ilupp
o
Non è facile isolare gli effetti diretti dell’istruzione sullo sviluppo da quelli di altre variabili e gli studi sono condizionati dalla disponibilità di dati e dai metodi di misurazione
Ma economisti, sociologi e altri ricercatori concordano ….
…. e non vale solo per i paesi in via di sviluppo … anzi
…. e non vale solo la quantità, ma soprattutto la qualità ….
Millennium Development Goals (MDG) delle Nazioni Unite http://www.un.org/millenniumgoals
Strategia di Lisbona dell’Unione Europea
interesse dell’OCSE (“il club dei paesi ricchi”)
dibattito sulla necessità di riforme in tutti i paesi “avanzati”
4
In Italia ci sono stati significativi progressi nella quantità di istruzione …
Partecipazione all’istruzione secondaria superiore nella fascia di età tipica. Fonte: ISTAT
60,0
65,0
70,0
75,0
80,0
85,0
90,0
95,0
100,0
1994
/95
1995
/96
1996
/97
1997
/98
1998
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1999
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2000
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2003
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2005
/06
Centro-Nord Mezzogiorno ItaliaQu
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tard
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o
5
… ma il ritardo storico non è ancora stato colmato.
Percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale e che non frequenta
scuola/formazione. Anno 2006. Fonte: Eurostat / Forze di lavoro
0
5
10
15
20
25
30
35
Italia UE-25 RegnoUnito
Germania RepublicaCeca
Finlandia Danimarca Francia Spagna
%
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6
Ma soprattutto esiste un problema di qualità:gli studenti italiani “ricchi di competenze” sono troppo pochi,
Percentuale di studenti 15-enni con competenze matematiche tali da risolvere problemi complessi. Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA
0,0
5,0
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25,0
30,0
35,0
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50,0
Italia MediaOCSE
Francia Germania Grecia Spagna Svezia Finlandia Canada USA Giappone
%
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mentre quelli “poveri di competenze” sono troppo numerosi.
Percentuale di studenti 15-enni con competenze in matematica e in letturainferiori al primo livello in alcuni paesi OCSE. Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA
-20,0
-18,0
-16,0
-14,0
-12,0
-10,0
-8,0
-6,0
-4,0
-2,0
0,0Italia
MediaOCSE Francia Germania Grecia Spagna Svezia Finlandia Canada USA Giappone
matematica lettura%
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8
Meno noto e discusso e’ che e’ assai forte in Italia l’ineguaglianza fra gli studenti … che la scuola italiana
sia “forse meno efficace ma giusta” è un mito
Punteggio medio in matematica degli studenti quindicenni e varianza dei risultati in alcuni paesi OCSE. Anno 2003. Fonte:OCSE-PISA
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Grecia
GermaniaMedia OECD
Italia
350
400
450
500
550
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80 85 90 95 100 105 110 115 120
Varianza tra punteggi degli studenti, media OCSE = 100(disparità nelle competenze)
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Performance inferiore alla media OCSEMinore variabilità dei risultati
Performance superiore alla media OCSEMiinore variabilità dei risultati
Performance superiore alla media OCSEMaggiore variabilità dei risultati
Performance inferiore alla media OCSEMaggiore variabilità dei risultati
9
Il sistema è poco equo, e la segmentazione in termini di qualità riflette la segmentazione sociale
Percentuale della varianza all’interno delle scuole e tra le scuole spiegata dall’indice di background socio-economico-culturale complessivo delle scuole. Fonte:OCSE-PISA
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-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80
Italia
Finlandia
Giappone
Francia
Germania
USA
Spagna
Portogallo
Grecia
% var. all'interno delle scuole spiegata dall'indice di background socio-economico% var. tra scuole spiegata dall'indice di background socio-economico% var. all'interno delle scuole% var. tra scuole
varianza tra scuolevarianza all'interno delle scuole
10
Gli effetti negativi di questa ineguaglianza sono forti e pervasivi
sulla PRODUTTIVITA’ sul livello dei REDDITI PERSONALIsulla MOBILITA’ SOCIALE:
STATUS OCCUPAZIONALE DIVERSIFICAZIONE NELLE SCELTE MATRIMONIALI E DI
CONVIVENZA PARTECIPAZIONE AD ULTERIORI OCCASIONI DI FORMAZIONE
sui DIRITTI DI CITTADINANZA: SALUTE LEGALITA’ PARTECIPAZIONE ASSOCIATIVA E POLITICA LAVORO
Qu
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11
e’ necessario intervenire per accrescere i livelli di apprendimento di tutti ed e’ possibile farlo, ossia si possono migliorare i risultati della
scuola
Cooperazione tra i Ministeri della pubblica istruzione e dell’economia e finanze
Gruppo tecnico formato da amministratori pubblici (con l’ausilio di esperti esterni)
Attenzione ai processi (e non solo alle norme e all’organizzazione del settore)
Attenzione alle esperienze già fatte
Audizioni individuali e collettive (… E continuano processi di consultazione con presidi / insegnanti in varie forme, diverse occasioni … )
Met
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Un Quaderno Bianco (con novità nel metodo, almeno nelle intenzioni)
12
… che non è interamente spiegato dal contesto territoriale del Sud …
Percentuale di studenti 15-enni con competenze inferiori al primo livello. Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA
-25,0
-20,0
-15,0
-10,0
-5,0
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Nord Centro Sud
matematica lettura
media OCSE matematica 8,2%media OCSE lettura 6,7%
%
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oEsiste un grave divario fra Nord, Centro e Sud …
13
Punteggio medio e percentuale di studenti quindicenni con competenze matematiche tali da risolvere problemi complessi per macro-area e tipologia di scuola (media OCSE=500).
Anno 2003. Fonte: OCSE-PISA
552
520508
483
408
465
424
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0
10
20
30
40
50
Licei Istituti Tecnici Istituti Professionali
%
0
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Nord Centro Sud
punteggio medio OCSE 500
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e la disparità territoriale persiste per tipologia di scuola.Q
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Quando non basta frequentare i licei per essere bravi
Punteggio medio in matematica del 25 per cento degli studenti più e meno svantaggiati in termini di background per tipologia di scuola
520
494
407
551
512
451
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406
362
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449
384
300
350
400
450
500
550
600
Licei Istituti Tecnici Istituti Professionali
distanza tra i 25% più e i 25% meno svantaggiati in termini socio-economici e culturali
Sud
Centro-Nord
15
Lo confermano diverse indagini internazionali e nazionali.
Confronto tra risultati in matematica per macro-area in base alla valutazione di alcune indagini internazionali e nazionali (Italia = 100). Anno 2003.
9092949698
100102104106108110Nord Ovest
Nord Est
CentroSud
Sud Isole
TIMMS 1999 (III sec. Inf.) PISA 2000 PISA 2003
Invalsi 2002/2003 (I sec. sup.) Invalsi 2002/2003 (III sec. sup.)Qu
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16
… MA E’ ANCHE VERO CHE:
1. LA FORTE DISUGUAGLIANZA RIMANE ANCHE ALL’INTERNO DI OGNI AREA TERRITORIALE
2. UNA PARTE SIGNIFICATIVA DEL DIVARIO DI SUD E CENTRO COL NORD NON E’ DOVUTA AL CONTESTO TERRITORIALE:
→ 20 punti su 75 di divario per il Sud→ 20 punti su 30 di divario per il Centro
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dotazione risorse a
livello individuale/
familiare
dotazione risorse a livello di scuola
uso efficiente
delle risorse a livello di
scuola
dotazione risorse a livello di territorio
circostante (provincia)
divario
complessivo
divario nord-centro
0.49 3.27 22.31 4.05 30.11
divario nord-sud 3.05 7.42 19.04 46.41 75.92
17
La spesa per l’istruzione non è inferiore in Italia rispetto ad altri paesi …
Anno 2004. Fonte OCSE
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Spesa per studente e per studente per ora (in euro PPA)
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
Italia MediaOCSE
Francia Germania GranBretagna
Grecia Spagna Svezia Finlandia
per studente per studente normalizzato per le ore di lezione
Spesa per l'istruzione scolastica sul Pil (%)
0,0%
0,5%
1,0%
1,5%
2,0%
2,5%
3,0%
3,5%
4,0%
4,5%
5,0%
Italia MediaOCSE
Francia Germania GranBretagna
Grecia Spagna Svezia Finlandia Canada Stati Uniti Giappone
18
… è contenuta la quota in conto capitale ed è più bassa la parte corrente destinata a spese diverse dalla remunerazione
del personale.
Composizione della spesa per l'istruzione scolastica. Anno 2003. Fonte: OCSE
8,5 7,0 8,1 10,4
73,3 78,068,7 58,5
18,2 15,023,2
31,1
6,75,6
75,180,2
18,2 14,2
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Italia Media OCSE Francia Germania GranBretagna
Finlandia
in conto capitale corrente per il personale corrente non per il personaleLe
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19
Allo stesso tempo, la retribuzione media dei docenti è modesta, la progressione retributiva è lenta e non premia più
che altro il tempo...
35
24
34
28
56
33
39
20
31
0,00
0,50
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1,50
2,00
2,50
3,00
Italia MediaOCSE
Francia Germania Inghilterra Scozia Grecia Spagna Finlandia Giappone
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Fonte: OCSE
Retribuzione dopo 15 anni di insegnamento (OCSE = 100)
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20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
180,0
Italia MediaOCSE
Francia Germania Inghilterra Scozia Grecia Spagna Svezia Finalndia Stati Uniti Giappone
annua pro-capite per ora
20
La configurazione della spesa è largamente conseguenza di un numero di insegnanti per studente decisamente alto …
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ITALIA Media OCSE
docenti8,9
docenti, inclusi docenti di religione (aggregato comparable OCSE)
9,2 7,5
docenti, inclusi religione e tecnico-pratici 9,6
docenti, inclusi religione, tecnico-pratici e sostegno
10,7
docenti, inclusi religione, tecnico-pratici, sostegno e altro (*)
11,5
numero di insegnanti per 100 studenti
(*) insegnanti contrattualizzati per l’insorgere di esigenze non previste in corso d’anno e insegnanti che operano in altre attività (scuole estere, centri per l’educazione degli adulti, in comando).
L’elevato rapporto docenti/alunni dovuto a: a) parametri normativi, b) fattori materiali con forte isteresi, c) assenza di una programmazione territoriale della distribuzione del monte docenti fra le scuole, d) caratteristiche dell’ordinamento scolastico (ore, canali, sperimentazioni)
21
…e sussiste un’ampia variabilità territoriale, non correlata con la quantità di servizio offerto.
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% alunni a tempo pieno Insegnanti per 100 studenti
Numero di insegnanti (senza sostegno) per 100 studenti nella primaria e copertura del tempo pieno, a.s. 2005-2006. Fonte: MPIL
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22
Insomma, varie evidenze suggeriscono che la rete scolastica e l’allocazione della spesa oggi inefficienti:
• la spesa per studente è assai più alta della media OCSE (5700 euro contro 4600), anche se normalizzata per le ore studiate,
• è troppo alta la quota di spesa per stipendi (80,2% contro 75,1)• la retribuzione degli insegnanti è troppo bassa (il 20% in meno
della media OCSE)• … e la carriera lenta• il numero degli insegnanti per studente altissimo (quasi il 20% in
più della media OCSE) ...• … assai elevato il numero delle classi con pochi studenti (il 12%
con meno di 15!)
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23
La carenza di un vero sistema di valutazione nazionale ha impoverito gli strumenti degli insegnanti, ha limitato la
possibilità di individuare le criticità del sistema e di fissare standard, ha tolto credibilità ai titoli e orientamento per
studenti, famiglie, insegnanti e territorio.
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510 511
472
428 423
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
Piemonte, Lombardia,Liguria, Valle d'Aosta
Veneto, Friuli VeneziaGiulia, Trentino, Alto Adige,
Emilia Romagna
Toscana, Lazio, Umbria,Marche
Campania, Molise, Abruzzoe Puglia
Basilicata, Calabria,Sardegna e Sicilia
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Meno di 4 Scarsi 4 e 5 Benino 6 e 7 Bravi da 8 in su punteggio medio
Voti e competenze. Fonte: OCSE-PISA
24
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Gli assi portanti delle proposte del Quaderno Bianco
I. Costruzione di un sistema italiano di valutazione degli studenti e delle scuola
II. Modernizzazione della rete scolastica e programmazione territoriale a rete
III. Carriera, mobilità, retribuzione e ruolo degli insegnanti (che oggi non sono promossi e governati in modo adeguato)
I e II sono indispensabili per il III.
IV. Risorse “aggiuntive” per il Mezzogiorno
IV deve essere inquadrato in I e II e può esserne in alcuni casi addirittura un’anticipazione.
Il Quaderno Bianco in fondo sostiene che servono poche azioni - ma chiare e continuative e valutate negli effetti
25
Costruzione di un sistema italiano di valutazione degli studenti e delle scuola
26
Le conseguenze della carenza di un vero sistema di valutazione nazionale
ha impoverito gli strumenti a disposizione degli insegnanti ha limitato la possibilità delle autorità di governo di individuare
le criticità del sistema ritarda ulteriormente la fissazione di “standard di
apprendimento” – dei livelli essenziali di prestazione (LEP) …. ritarda ulteriormente la definizione di una sistema di
certificazione formale delle competenze crea incertezza sulla credibilità dei voti e dei titoli di studio
…. e in queste condizioni si accresce il disorientamento delle famiglie e degli operatori economici ….
… ed è si è rotta il rapporto fiduciario tra il centro, le scuole e la cittadinanza ….
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27
La valutazione è un tema delicato nel nostro Paese, anche a causa dei fallimenti del passato, dell’assenza di chiarezza
circa i suoi obiettivi e della sottostima dell’impegno di ricerca, organizzativo e professionale necessario …
Indagine nazionale sull'opinione dei docenti e dirigenti scolastici. Fonte: Gasperoni (2002)
75%
61%
49%
56%
56%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%
… ma é improbabile chesiano introdotte forme di
valutazione condivise
é giusto legarevalutazione e carriera
é giusto legarevalutazione eretribuzione
é possibile elaborarecriteri oggettivi
é necessario peraccertare il proprio
lavoro
… eppure la valutazione è richiesta dalla maggioranza degli insegnanti …D
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28
in assenza di riferimenti a livello nazionale, molte realtà hanno avviato percorsi di autovalutazione, costruito reti fiduciarie fra scuole e con il territorio, ricorrendo in modo esteso a OCSE-PISA o a valutazioni esterne ad hoc
molteplici esperienze più o meno strutturate di valutazione e autovalutazione nelle scuole … nel Centro-Nord (ma queste esperienze hanno contribuito ai migliori risultati del Centro-Nord, o sono state possibili perché i risultati e il contesto erano più elevati ? il tipico problema dell’azione collettiva dal basso nei processi di sviluppo … come fare allora per il Sud?)
manca una base informativa di riferimento: i risultati delle indagini esistenti non sono tutti facilmente accessibili e in generale si è fatta troppa poca “valutazione degli effetti della valutazione”.
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…. e molte realtà hanno avviato percorsi di valutazione autonomi …
29
Le esperienze internazionali ci mettono in guardia rispetto a un uso meccanicistico della valutazione …
impoverimento dell’azione didattico-formativa (privilegiando solo alcune materie e/o “ammaestrando” degli studenti ai test)
emarginazione degli studenti più deboli, che spesso provengono da contesti meno favorevoli
depressione delle eccellenze manipolazione dei test riduzione iniziale della qualità delle prestazioni al fine di
costituire un basso punto di partenza, in particolare quando vengono premiati i progressi (ratchet effect)
Si possono recare danni al sistema e indurre incentivi perversi, quali:
Dia
gnos
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icol
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ppro
ccio
mec
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icis
tico
30
…. e rispetto a sistemi di incentivazione economica automatici
efficace con gli studenti e le loro famiglie incisiva a livello di scuola, se accompagnata da maggior
autonomia gestionale più rischiosa con gli insegnanti
L’incentivazione monetaria dei miglioramenti nei risultati è ritenuta dalla letteratura mainstream :
Dia
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per
icol
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ppro
ccio
mec
can
icis
tico
Ma le evidenze sono ben poche …… gli stessi insegnanti tendono a dire il problema non sta nel “premio”
Questa non può e non deve essere “la scusa” utilizzata per impedire la realizzazione di un sistema di valutazione degli studenti e delle scuole
31
I rischi si possono prevenire, utilizzando metodi appropriati per valutare i progressi degli studenti nel tempo e fornendo
alle scuole e agli insegnanti un vero supporto.
Dalle lezioni apprese, appare opportuno:
Pro
post
e: A
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nde
re d
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espe
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assa
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misurare sia conoscenze, sia competenze ed espandere e variare nel tempo le discipline oggetto di test
valutare i progressi degli studenti nel tempo, anziché effettuare confronti fra scuole, scontando le origini sociali e il contesto territoriale
combinare utilizzi diversi dei risultati, della valutazione:azione rimediale disegnata con insegnanti e scuola, incentivi contrattuali, promozione dell’attivismo da parte di studenti e famiglie
fornire alle scuole e agli insegnanti un supporto affinché i risultati delle valutazioni divengano parte del miglioramento concreto dell’azione educativa
32
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ecce
llen
ze
1) indicazioni nazionali e standard sui livelli di apprendimento2) una rilevazione annuale di natura censuaria progressivamente
estesa a diversi anni di scolarità per misurare competenze, per cominciare, in 3 aree disciplinari e raccogliere le informazioni necessarie per la valutazione: i profili
socio-demografici degli studenti, le caratteristiche del contesto territoriale e della governance della scuola
stimare il ”valore aggiunto” dell’azione educativa
Prima: una rilevazione nazionale autorevole, di alto livello tecnico
Un “ sistema italiano di valutazione” cui affidare due funzioni.
Seconda: un programma permanente di supporto/confronto per le scuole discutere i risultati delle rilevazioni nazionali (e internazionali) elaborare con le scuole diagnosi valutative (tenendo conto degli input,
condizione sociale degli studenti, contesto territoriale, organizzazione) suggerire azioni per ridurre le criticità e individuare obiettivi di
progresso (anche in termini di formazione in servizio e dei profili professionali richiesti)
apprendere dalle esperienze, diffondere buone pratiche, autovalutazione e migliorare la stessa misurazione degli apprendimenti.
33
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Indicazioni nazionaliObiettivi sulle risorse umane e
finanziarieDefinizione e verifica dei livelli
essenziali di prestazione
Università; Altri enti pubblici e
privatiRosa di testi per la terza
prova esame di
Stato
INVALSISistema nazionale di valutazione
Rilevazione annuale censuaria apprendimenti – Sistema del “valore
aggiunto” scuole – Valutazione di sistema – Indagini internazionali – Valutazione dirigenti
TEAM DI ESPERTI DI SUPPORTO
Diagnosi e sostegno per il miglioramento Verifica metodi
RICERCA IN CAMPO
EDUCATIVO E DOCIMOLOGICO
TITOLI E ESAMI DI STATO
Studenti Famiglie Cittadini Territorio
Reti di scuole SCUOLE Collegio dei docentiFigura di riferimento per la valutazione e l’autovalutazione
Top down
Bottom-up
Legenda:Le frecce indicano flussi di informazione e conoscenze
34
Garantendo un supporto alla scuole, si possono anche sperimentare delle forme di incentivazione basate sul
raggiungimento di obiettivi prefissati, per favorire il lavoro di squadra in ogni scuola e costituire, in prospettiva, una modalità di progressione di carriera per gli insegnanti.
Intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza, http://www.funzionepubblica.it/572.htm
Il sistema dovrebbe basarsi su obiettivi di progresso - anche in relazione alle competenze degli studenti - identificati sulla base di diagnosi valutative a livello di scuola
Gli incentivi dovrebbero coinvolgere il complesso dei docenti e del personale della scuola in modo da favorire il lavoro di squadra
La stratificazione dei risultati nel tempo possono divenire parte di un “curriculum” che, integrando i crediti formativi cumulati, consenta ai singoli di compiere progressioni di carriera
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Modernizzare la rete scolastica, programmazione a medio-lungo termine per offrire un quadro di certezze e
programmazione territoriale per meglio affrontare e orientare le risorse ai bisogni
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Un
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eI tentativi di razionalizzazione della spesa non hanno prodotto
risultati Avvenivano con tagli omogenei, dall’alto, fatti
senza tener conto delle diverse situazioni Senza incentivo a scuole, enti locali
(responsabili per molte delle spese fisse) e regioni (responsabili per la rete) a realizzare risparmi
Senza tenere conto dei tempi e delle spese iniziali necessarie (per le infrastrutture, riqualificazione professionale)
Primaria
8,00
8,50
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Studenti (numero indice) Insegnanti per 100 studenti
Secondaria di II grado
8,00
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11,50
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1996/97 1997/98 1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06
92
97
102
107
112
117
Studenti (numero indice) Insegnanti per 100 studenti
Secondaria di I grado
8,00
8,50
9,00
9,50
10,00
10,50
11,00
11,50
12,00
1996/97 1997/98 1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06
92
97
102
107
112
117
Studenti (numero indice) Insegnanti per 100 studenti
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Per pervenire a un’organizzazione della rete scolastica più efficace e rispondente ai bisogni, occorre individuare e coinvolgere tutti i soggetti che hanno la responsabilità
della sua realizzazione.
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e
Costruire per ogni territorio un programma d’intervento che coinvolga istituti scolastici, comuni e provincia, Regione e Stato
Identificare i risparmi da fare, gli interventi per farli, gli obiettivi di qualità da raggiungere
Prevedere che se vi sono economie restano (incentivano) chi le ha fatte (per essere re-investiti sul territorio a favore di priorità locali per es., innalzamento dei livelli di apprendimento, accoglienza alunni stranieri, tempo pieno, etc. ed eventualmente all’incentivazione del personale )
QUESTO E’ IL CONTENUTO DI UNA NORMA INNOVATIVA IN FINANZIARIA 2008
38
Per dare una base a comune a qualsiasi forma di programmazione territoriale (e per poter parlare di nuovi profili sul fronte organizzazione del lavoro) è neceesario
dotarsi di strumenti
Ad esempio per stimare il fabbisogno di personale, il flusso pensionistico e delle nuove entrate:
- per ipotesi demografiche diverse
- per ordini di scuola
- per regioni
Da affinare ulteriormente, per assistere una programmazione a livello provinciale, per considerare diversi gruppi disciplinari ..
Imparare a prepararsi in anticipo a rimediare a errori di sovra/sottostima …
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iL’istruzione è un servizio deve essere garantito a tutti: studenti
e insegnanti hanno bisogno di condizioni stabili anche in un contesto di incertezze e possibile calo degli studenti ...
Popolazione residente tra 3 e 21 anni (in migliaia): due ipotesi demografiche
8.500
9.000
9.500
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11.500
2006
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2008
2009
2010
2011
2012
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2014
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2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
2026
2027
Ipotesi bassa ribasata Ipotesi alta ribasata
t
Popolazione residente tra 3 e 21 anni (in migliaia). Fonte: Istat
13.189
12.481
12.142
11.607
11.164
11.005
10.758 10.705 10.714 10.728 10.748
12.839
11.875
11.367
10.867
10.500
11.000
11.500
12.000
12.500
13.000
13.500
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
40
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i... e dove le dinamiche sono molto diverse per fascia d’età e
ambito territoriale.
Fonte: Elaborazioni da previsioni Istat
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
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2004
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2012
2014
2016
2018
2020
2022
2024
2026
3-5 anni (ip. bassa) 6-10 anni (ip. bassa) 3-5 anni (ip. alta) 6-10 anni (ip. alta)
da 3 a 5 anni - infanzia
da 6 a 10 anni - primaria
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
2010
2012
2014
2016
2018
2020
2022
2024
2026
11-13 anni (ip. bassa) 14-18 anni (ip. bassa) 11-13 anni (ip. alta)
14-19 anni (ip. alta) 19-21 anni (ip. bassa) 19-21 anni (ip. alta)
da 14 a 18 anni - sec II grado
da 19 a 21 anni
da 11 a 13 anni - sec I grado
Previsioni demografiche a 20 anni per fascia d’età nell’ipotesi bassa e alta
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gen
zial
i… e si prefigura un significativo rinnovamento del corpo
docente, diversificato per ordine scolastico e…
Stima tendenziale dei nuovi ingressi (in migliaia) a 5 anni.…mentre a 15 anni da oggi viene rinnovato tra il 34 e il 44%
del corpo docente
0 5 10 15 20 25 30 35
Infanzia
Primarie
Secondarie I grado
Secondarie II grado
ipotesi bassa ipotesi alta
Fonte: Stime modello prototipo Quaderno Bianco
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i… in presenza di situazioni territoriali molto diverse.
a 5 anni
-6,00
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ipotesi bassa ipotesi alta a 15 anni
-20,00
-15,00
-10,00
-5,00
0,00
5,00
10,00
15,00
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ipotesi bassa ipotesi alta
Stima tendenziale del fabbisogno regionale lordo di
insegnanti (variazione percentuale dall’anno base)
Fonte: Stime modello prototipo Quaderno Bianco
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Risorse “aggiuntive” per il Mezzogiorno nell’ambito delle politiche per lo sviluppo 2007-2013
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Il QSN 2007-2013 assegna oltre 4 miliardi di euro per la scuola nel Mezzogiorno
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Un Programma Nazionale (PON) gestito dal Ministero della Pubblica Istruzione di 3,6 miliardi Risorse dedicate nei Programmi Regionali (POR) per altri 600 milioni
Gli obiettivi sono ambiziosi. Vanno presidiati con strumenti forti di valutazione:
conseguimento di livelli minimi di competenza per tutti riduzione della dispersione scolastica maggiore attrattività delle scuola (infrastrutture, laboratori, etc.) la scuola anche come motore di inclusione sociale e di contrasto all’illegalità
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Alcune delle novità dell’intervento nel SudA
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A livello macro:Maggiore collegamento con l’attuazione delle politiche ordinarie
(indicazioni nazionali, rafforzamento del sistema nazionale di valutazione, formazione dei docenti, intervento interistituzionale per l’edilizia, modalità innovative di governo della rete scolastica, …)
Integrazione risorse comunitarie e nazionali per lo sviluppo (FSE/FESR, FAS)
Complementarietà tra programma nazionale e regionali
A livello micro:Tutte le scuole sono chiamate a partecipareIscrizione al sistema nazionale di valutazioneAutodiagnosi e diagnosi delle criticità nelle singole scuoleDefinizione di “piano d’intervento” a livello di scuola (integrato nel
POF e deliberato dal collegio dei docenti)
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Obiettivi di servizio per l’istruzione nel MezzogiornoA
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Quattro tipologie di servizi essenziali (acqua, rifiuti, istruzione e servizi di cura) alla base di un meccanismo premiale per incentivare le regioni del
Mezzogiorno a raggiungere entro il 2013 target condivisi.
Per l’istruzione: risorse premiali pari a 750 milioni di euro per le Regioni del Mezzogiorno e il Ministero della pubblica istruzione (a fine 2009 e 2013)
Obiettivi ambiziosi:ridurre la percentuale dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi dall'attuale 26% al 10%; ridurre la percentuale degli studenti di 15 anni con scarse competenze in lettura dall'attuale 35% al 20% e ridurre la percentuale degli studenti di 15 anni con scarse competenze in matematica dall'attuale 48% al 21%.
Il meccanismo non vale solo i soldi del premio, ma vale di più:Coinvolgimento negli obiettivi della politica nazionale “ordinaria”Incremento dei vantaggi dalla cooperazione tra responsabilitàVisibilità per tutti … e incremento dei costi (politici) di disattenzione
http://www.dps.tesoro.it/obiettivi%5Fservizio/
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Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai 2 anni.
Fonte: Istat
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10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
2004 2005 2006 2007
obiettivo (anche della strategia di Lisbona al 2010) al più il 10%
Ridurre la percentuale dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi dal 25,5% del 2006
a 10% entro il 2013
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Innalzare il livello delle competenze degli studenti A
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Percentuale degli studenti di 15 anni con scarse competenze in matematica (al più il primo livello) Fonte: OCSE-PISA 2006
media Italia 31,9% nel 200332,8% nel 2006
target al 2013 = 21%
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Campania Basilicata Sicilia Sardegna Puglia
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Nord Ovest
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