6
p. 2 1. Introduzione: storia e geografa p. 3 1. Strumenti per la storia p. 5 PresentePassato / Lo studio della preistoria p. 6 2. Gli spazi della storia antica p. 8 3. Strumenti per la geografa p. 9 Orientamento e cartografa p. 12 Quadri di storia mondiale / Il quadro ambientale p. 14 SEZIONE A IL POPOLAMENTO DELLA TERRA p. 16 2. Natura e cultura: tappe della preistoria p. 17 1. L’umanità in cammino p. 17 L’Africa orientale e i primi ominidi p. 17 Le parole… della classifcazione geologica e dell’evoluzione p. 20 Le parole… dell’antropologia culturale p. 21 2. Il clima nella preistoria p. 22 PresentePassato / Clima e civiltà p. 23 3. Il Paleolitico superiore p. 24 Come vivevano / Vita nel Paleolitico: il Riparo Dalméri p. 26 4. La trasformazione del Neolitico p. 29 Come pensavano / Forme di religiosità nel Neolitico p. 30 5. Dal Neolitico all’età dei metalli p. 31 Come vivevano / Ötzi, un uomo dell’età del Rame p. 32 Laboratorio per le competenze p. 32 Esercizi / Controllare le conoscenze p. 34 3. Popolazione mondiale e demografa GEOGRAFIA OGGI p. 35 1. La crescita della popolazione mondiale p. 37 Le parole… della demografa p. 38 Geostoria / Il popolamento delle Americhe p. 39 2. Demografa e società p. 42 Laboratorio per le competenze p. 42 Esercizi / Controllare le conoscenze p. 44 Quadri di storia mondiale / Il mondo dell’allevamento e dell’agricoltura p. 46 Percorsi di cittadinanza attiva / Diversi, uguali p. 48 Compiti di realtà p. 50 SEZIONE B TERRITORIO E POTERE p. 52 4. Le prime formazioni statali p. 53 1. Città e regni della Mesopotamia p. 54 PresentePassato / Sistemi di scrittura p. 55 Come pensavano / Gli dei padroni del destino p. 56 Le parole… delle prime istituzioni statali p. 57 Al lavoro sulle fonti / Lamento per la distruzione di Ur p. 58 Geostoria / Rivoluzioni agricole p. 59 2. L’antico impero babilonese p. 61 Al lavoro sulle fonti / Il codice di Hammurabi p. 62 3. L’Egitto dei faraoni p. 62 L’origine degli Egizi p. 66 4. Società e cultura dell’antico Egitto p. 66 La stele di Rosetta e la decifrazione dei geroglifci p. 69 Come vivevano / Realtà del lavoro e propaganda regia p. 71 Al lavoro sulle fonti / Il privilegio dello scriba p. 72 5. Civiltà dell’Indo e del Fiume Giallo p. 74 Laboratorio per le competenze p. 74 Esercizi / Controllare le conoscenze p. 76 5. Trasformazione dell’ambiente naturale GEOGRAFIA OGGI p. 77 1. La foresta e il suolo p. 81 2. Le risorse idriche p. 83 Al lavoro sulle fonti / Il manifesto dell’acqua p. 84 Geostoria / Confitti e crisi per l’acqua p. 85 3. L’urbanizzazione p. 86 Presente Passato / La trasformazione di un villaggio di pescatori cinese p. 88 Laboratorio per le competenze p. 88 Esercizi / Controllare le conoscenze

1. SEZIONE B Introduzione: storia e geograi TERRITORIO E …static.zanichelli.it/catalogo/assets/9788808420855_02_IND.pdf · p. 22 PresentePassato / Clima e civiltà p. 23 3. Il Paleolitico

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p. 2 1.Introduzione: storia e geografia

p. 3 1. Strumenti per la storia

p. 5 PresentePassato / Lo studio della preistoriap. 6 2. Gli spazi della storia antica

p. 8 3. Strumenti per la geografia

p. 9 Orientamento e cartografia

p. 12 Quadri di storia mondiale / Il quadro ambientale

p. 14 SEZIONE AIL POPOLAMENTODELLA TERRA

p. 16 2.Natura e cultura:tappe della preistoria

p. 17 1. L’umanità in cammino

p. 17 L’Africa orientale e i primi ominidip. 17 Le parole… della classificazione geologica e

dell’evoluzionep. 20 Le parole… dell’antropologia culturalep. 21 2. Il clima nella preistoriap. 22 PresentePassato / Clima e civiltàp. 23 3. Il Paleolitico superiorep. 24 Come vivevano / Vita nel Paleolitico: il Riparo Dalmérip. 26 4. La trasformazione del Neoliticop. 29 Come pensavano / Forme di religiosità nel Neoliticop. 30 5. Dal Neolitico all’età dei metallip. 31 Come vivevano / Ötzi, un uomo dell’età del Ramep. 32 Laboratorio per le competenzep. 32 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 34 3.Popolazione mondiale e demografiaGEOGRAFIA OGGI

p. 35 1. La crescita della popolazione mondialep. 37 Le parole… della demografiap. 38 Geostoria / Il popolamento delle Americhep. 39 2. Demografia e societàp. 42 Laboratorio per le competenzep. 42 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 44 Quadri di storia mondiale / Il mondo dell’allevamentoe dell’agricoltura

p. 46 Percorsi di cittadinanza attiva / Diversi, ugualip. 48 Compiti di realtà

p. 50 SEZIONE BTERRITORIO E POTERE

p. 52 4.Le prime formazioni statali

p. 53 1. Città e regni della Mesopotamia

p. 54 PresentePassato / Sistemi di scritturap. 55 Come pensavano / Gli dei padroni del destinop. 56 Le parole… delle prime istituzioni statalip. 57 Al lavoro sulle fonti / Lamento per la distruzione di Urp. 58 Geostoria / Rivoluzioni agricolep. 59 2. L’antico impero babilonesep. 61 Al lavoro sulle fonti / Il codice di Hammurabip. 62 3. L’Egitto dei faraoni

p. 62 L’origine degli Egizip. 66 4. Società e cultura dell’antico Egitto

p. 66 La stele di Rosetta e la decifrazione dei geroglificip. 69 Come vivevano / Realtà del lavoro e propaganda regiap. 71 Al lavoro sulle fonti / Il privilegio dello scribap. 72 5. Civiltà dell’Indo e del Fiume Giallop. 74 Laboratorio per le competenzep. 74 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 76 5.Trasformazionedell’ambiente naturaleGEOGRAFIA OGGI

p. 77 1. La foresta e il suolo

p. 81 2. Le risorse idriche

p. 83 Al lavoro sulle fonti / Il manifesto dell’acquap. 84 Geostoria / Conflitti e crisi per l’acquap. 85 3. L’urbanizzazione

p. 86 Presente Passato / La trasformazione di un villaggiodi pescatori cinese

p. 88 Laboratorio per le competenzep. 88 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 90 6.Imperi e popoli marginalinel Vicino Oriente

p. 91 1. Il cavallo e il ferro: gli Hittiti

p. 93 2. I Fenici

p. 96 3. Il popolo d’Israelep. 96 Le parole… della Bibbia ebraicap. 99 Come pensavano / Un’idea originale della storiap. 100 Al lavoro sulle fonti / Le Tavole della Leggep. 101 4. Gli ultimi imperi mesopotamici

p. 102 Al lavoro sulle fonti / L’esultanza degli oppressi per lacaduta di Ninive

p. 103 5. L’impero universale dei Persianip. 106 Laboratorio per le competenzep. 106 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 108 Quadri di storia mondiale / Al tempo di… Ramesse IIp. 110 Percorsi di cittadinanza attiva / L’organizzazione

sociale e lo statop. 112 Compiti di realtà

p. 114 SEZIONE CLA DIMENSIONE POLITICAE IL MONDO GRECO

p. 116 7.Mediterraneo e Mar Nero:crocevia delle cultureGEOGRAFIA OGGI

p. 117 1. La regione mediterraneap. 118 Le parole… della tettonicap. 119 Come vivevano / L’ulivo e le civiltà mediterraneep. 120 Al lavoro sulle fonti / Fine di un ulivo millenariop. 120 Geostoria / Primavere arabep. 121 2. Una grande via d’acquap. 123 PresentePassato / Di chi è il Mediterraneo?p. 124 3. Il Mar Nero

p. 124 Il Caucasop. 125 PresentePassato / La Crimeap. 126 Laboratorio per le competenzep. 126 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 128 8.Formazione del mondo greco

p. 129 1. Creta e Micene

p. 129 La leggenda di Minosse e il Labirintop. 131 Al lavoro sulle fonti / Gli affreschi di Terap. 134 2. Crisi e ripresa: dai «secoli bui» all’età arcaicap. 136 Al lavoro sulle fonti / Teseo e il sinecismo dell’Atticap. 136 Ecostoria / La Beozia e le bonifiche del lago Copaidep. 137 Come si fondava una coloniap. 138 PresentePassato / Colonizzazione e colonialismop. 139 3. L’organizzazione della polisp. 139 Le parole… della polisp. 140 Come vivevano / Lo stile di vita degli àristoip. 142 4. L’identità comune degli Ellenip. 144 Come pensavano / Lo spirito olimpicop. 145 L’Iliade e l’Odisseap. 146 Laboratorio per le competenzep. 146 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 148 9.Sparta e Atene, due modelli di governo

p. 149 1. Sparta e il Peloponneso

p. 150 Al lavoro sulle fonti / Gli spartiati in combattimentop. 151 PresentePassato / Il mito di Spartap. 152 2. Atene e l’Atticap. 153 Al lavoro sulle fonti / Elogio di Solonep. 155 3. La costituzione democratica di Atenep. 158 Come vivevano / L’educazione dei giovani ateniesip. 159 PresentePassato / Democrazia antica e modernap. 160 Laboratorio per le competenzep. 160 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 162 10.Atene e l’età classica della Grecia

p. 163 1. Le città greche contro l’impero persiano

p. 163 Al lavoro sulle fonti / La caduta di Miletop. 165 La colmata persianap. 166 Come pensavano / Lo straniero e il barbarop. 167 2. Gli inizi dell’impero ateniesep. 168 Come vivevano / La trireme: tecnica e societàp. 168 Al lavoro sulle fonti / Il terremoto di Sparta e la rivolta

degli ilotip. 169 3. L’età di Pericle

p. 169 La democrazia imperialep. 171 Al lavoro sulle fonti / La democrazia e la missione

di Atene secondo Periclep. 173 4. L’età classica

p. 173 L’Acropoli e il Partenonep. 176 Le parole… dell’arte greca classicap. 177 Un mondo a colorip. 178 Laboratorio per le competenzep. 178 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 180 Quadri di storia mondiale / Al tempo di… Solonep. 182 Percorsi di cittadinanza attiva / Identità nazionalip. 184 Compiti di realtà

p. 186 SEZIONE DIL MONDO GRECODAL MEDITERRANEOALL’ASIA CENTRALE

p. 188 11.Conflitti e crisi delle città greche

p. 189 1. La guerra del Peloponneso

p. 189 La democrazia imperialep. 190 Come vivevano / Un decreto «ecologico» ateniesep. 191 Al lavoro sulle fonti / La ragione del più fortep. 194 2. Crisi della polis e ascesa della Macedoniap. 196 PresentePassato / A chi spetta il nome Macedonia?p. 197 3. Ripensare la democraziap. 198 Al lavoro sulle fonti / Il proemio di Tucididep. 199 Al lavoro sulle fonti / Platone e la politica ateniesep. 200 Laboratorio per le competenzep. 200 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 202 12.L’espansione del mondo greco

p. 203 1. L’impero universale di Alessandro Magnop. 204 Al lavoro sulle fonti / Alessandro all’oasi di Siwap. 205. Al lavoro sulle fonti / La vegetazione del desertop. 206 Gli stati ellenisticip. 207 Geostoria / L’Asia centrale da Alessandro Magno

al «Grande gioco»

p. 208 2. La civiltà indianap. 209 Come pensavano / Il buddismo delle originip. 209 Al lavoro sulle fonti / Il rimorso di Asokap. 210 3. Società e cultura dell’ellenismop. 211 Le parole…dell’ellenismop. 213 Al lavoro sulle fonti / Archimede e la tecnicap. 214 Laboratorio per le competenzep. 214 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 216 13.Medio Oriente e Asia centraleGEOGRAFIA OGGI

p. 217 1. La regione mediorientalep. 219 PresentePassato / Gerusalemme, città delle tre

religionip. 221 2. Il petrolio e gli stati del Golfo

p. 222 Il dinamismo del Qatarp. 223 Geostoria / Una regione carica di storia e di conflittip. 223 Le guerre d’Israelep. 224 3. L’Asia centrale: steppa e materie primep. 226 Laboratorio per le competenzep. 226 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 228 Quadri di storia mondiale / Il mondo esploratonell’antichità

p. 230 Percorsi di cittadinanza attiva / Cittadini ieri, oggi,domani

p. 232 Compiti di realtà

p. 234 SEZIONE EIL MOSAICO ITALIA

p. 236 14.L’Italia dalla preistoria alla storia

p. 237 1. Il contesto: la preistoria europeap. 238 Come pensavano / Una lettura dei monumenti

megaliticip. 240 2. L’Italia dall’età del Bronzo all’età del Ferrop. 242 Come vivevano / I bronzetti sardip. 243 PresentePassato / Un nome recente e mobile: Italiap. 245 3. Greci e Cartaginesi in Italiap. 246 Al lavoro sulle fonti / La coppa di Nestorep. 248 Laboratorio per le competenzep. 248 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 250 15.Gli inizi di Roma

p. 251 1. Gli Etruschi

p. 251 PresentePassato / L’origine degli Etruschip. 252 Al lavoro sulle fonti / Gli Etruschi dominatori del marep. 253 2. Cultura e società degli Etruschip. 254 Come pensavano / Il culto dei mortip. 256 Come vivevano / Palazzi e città degli Etruschip. 257 3. L’antico Lazio e le origini di Romap. 258 Come pensavano / Romolo e la «fondazione»

di Romap. 258 Ecostoria / Boschi, torrenti, e paludi fra i colli

di Romap. 260 4. La società di Roma arcaicap. 260 Le parole… della famiglia di Roma arcaicap. 261 Al lavoro sulle fonti / Un «immigrato» dà origine

alla gens Claudiap. 264 Laboratorio per le competenzep. 264 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 266 16.L’Italia fra storia e futuroGEOGRAFIA OGGI

p. 267 1. Impronte della storiap. 268 PresentePassato / Le molte origini dei nomi di luogop. 269 PresentePassato / Una fortezza veneta, Palmanovap. 270 2. Lo sviluppo economico

p. 271 Modernizzazione e problemi ambientalip. 273 3. Un mosaico regionale

p. 274 La disoccupazione giovanilep. 275 Le parole… delle attività economichep. 276 Laboratorio per le competenzep. 276 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 278 17.L’Italia romana

p. 279 1. Guerre e conflitti sociali fra V e IV secolo a.C.p. 281 Al lavoro sulle fonti / Le leggi delle XII Tavolep. 282 2. Il governo della repubblicap. 282 Le parole… delle istituzioni romanep. 284 PresentePassato / I littori e il fascio littoriop. 285 3. La conquista dell’Italia meridionalep. 287 4. L’organizzazione di uno stato in espansionep. 288 Al lavoro sulle fonti / Gli inizi dell’economia monetariap. 289 PresentePassato / La «guerra giusta»p. 289 Come pensavano / I Romani e la guerrap. 290 Laboratorio per le competenzep. 290 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 292 Quadri di storia mondiale / Al tempo di… Pirrop. 294 Percorsi di cittadinanza attiva / Lo stato italianop. 296 Compiti di realtà

p. 298 SEZIONE FROMA VERSO L’IMPERO:UNA COSTRUZIONEGEOPOLITICA

p. 300 18.L’impero mediterraneo di Roma

p. 301 1. Lo scontro con Cartaginep. 302 Come pensavano / Giudizi e pregiudizi sui Cartaginesip. 305 Scipione e Annibalep. 306 2. Dall’egemonia al dominio sul Mediterraneo

p. 306 Le parole… della politica estera romanap. 307 Al lavoro sulle fonti / Il prestigio di Roma visto

da lontanop. 309 Al lavoro sulle fonti / Considerazioni sulla distruzione

di Cartaginep. 310 3. La romanizzazione della pianura padanap. 311 Come vivevano / La costruzione delle stradep. 313 4. La società romana al tempo delle conquistep. 315 PresentePassato / Società schiavistichep. 318 Laboratorio per le competenzep. 318 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 320 19.Crisi e fine della repubblica

p. 321 1. Tentativi di riforma sociale: i Gracchi

p. 322 Al lavoro sulle fonti / Tiberio Gracco e il popolop. 324 2. L’esercito nella lotta per il potere

p. 325 Effetti della concessione di cittadinanzap. 327 Al lavoro sulle fonti / Un’idea di Italiap. 328 3. La repubblica in mano ai generalip. 330 Al lavoro sulle fonti / Necessità della guerra a Mitridatep. 331 4. Cesare conquista il poterep. 333 Le parole… delle guerre civilip. 334 Al lavoro sulle fonti / La società dei Galli nel racconto

di Cesarep. 335 5. La dittatura di Cesare

p. 335 Calendari del mondo anticoAl lavoro sulle fonti / Immagini di Cesare

p. 337 Come vivevano / Trasformazioni sociali nell’ultimosecolo della repubblica

p. 338 Laboratorio per le competenzep. 338 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 340 20.La geografia politicaGEOGRAFIA OGGI

p. 341 1. Stati e confinip. 342 PresentePassato / Le due sponde dello stretto

di Beringp. 343 2. Il mosaico delle lingue

p. 343 Famiglie e gruppi linguisticiP. 344 PresentePassato / Lingue isolatep. 346 3. La religionep. 348 Geostoria / Confini fra religionip. 349 4. La geopoliticap. 350 Al lavoro sulle fonti / Strabone e la missione

della geografiap. 352 5. L’Organizzazione delle Nazioni Unite

p. 352 Al lavoro sulle fonti / I quattordici punti di Wilsonp. 352 I Caschi blu e le missioni dell’ONUp. 354 Laboratorio per le competenzep. 354 Esercizi / Controllare le conoscenze

p. 356 Quadri di storia mondiale / Al tempo di… Cesarep. 358 Percorsi di cittadinanza attiva / I diritti umanip. 360 Compiti di realtà

p. 362 Atlante geografico / Tavole

COM’È FATTO IL LIBRO

1. Le sezioniStoria antica e geografia insieme per capire i problemi globalidi ieri e di oggi.Il titolo indica il tema geostorico trattato nei capitoli dellasezione. Le pagine di apertura invitano a un facile lavoropreliminare su carte, grafici e immagini.

2. I capitoliLeggere lo spazio nel tempo e il tempo nello spazioUna carta e una linea del tempo per entrare in argomento.Lungo il testo si trovano paragrafi di ecostoria, su temi di storiaambientale.

4. Le fontiAl lavoro sulle fonti sono approfondimenti guidati su fontistoriche scritte o iconografiche, con attività da svolgere.Come vivevano, Come pensavano sono schede su mentalità,modi di vita e tecniche.

3. GeostoriaLe schede Geostoria affrontano macro-temi legati al territorio.

5. I capitoli di geografiaIn ogni sezione un capitolo è dedicato a questioni di geografialegate all’argomento storico trattato, per fare confronti frapassato e presente.

50 51

Po

po

lazi

on

e (

in m

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1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020 2025 2030

Popolazione mondiale totale

Popolazione mondiale rurale

Popolazione mondiale urbana

B Territorio e potere

Capitolo 4Le prime formazioni statali

1. Città e regni della Mesopotamia2. L’antico impero babilonese3. L’Egitto dei faraoni4. Società e cultura dell’antico Egitto5. Civiltà dell’Indo e del Fiume

GialloLaboratorio per le competenze

Capitolo 5 GEOGRAFIA OGGI

Trasformazione dell’ambientenaturale

1. La foresta e il suolo2. Le risorse idriche3. L’urbanizzazione

Laboratorio per le competenze

Capitolo 6Imperi e popoli marginalinel Vicino Oriente

1. Il cavallo e il ferro: gli Hittiti2. I Fenici3. Il popolo d’Israele4. Gli ultimi imperi mesopotamici5. L’impero universale dei Persiani

Laboratorio per le competenze

Quadri di storia mondialeAl tempo di … Ramesse IIPercorsi di cittadinanza attivaL’organizzazione sociale e lo statoCompiti di realtà

Fin dall’antichità le società umanemodificarono l’ambiente naturaleper sfruttare risorse, aumentaregli spazi agricoli, costruirevie di comunicazione e città.La trasformazione dell’ambientenaturale è proseguita con lo sviluppotecnologico dell’età moderna e hasubìto un’accelerazione nella modernasocietà industriale, fino a raggiungerelivelli di pericolo per molti habitat eper il clima.L’urbanizzazione si dimostrò unmodello «vincente» già nel mondoantico e rappresenta oggi la piùdecisiva trasformazione dell’ambientenaturale.

A. IL MONDO DI OGGI

La trasformazione dell’ambiente naturaleLe modifiche più importanti riguardanoaree densamente abitate, industrializzateo dedicate a piantagioni e coltivazioniintensive.

B. PAESAGGI DELLA STORIA

Sfruttamento delle risorseNell’Argolide (Grecia) la crescita della popolazioneprodusse, fino dalla Tarda età del Bronzo, un intensosfruttamento agricolo che modificò il territorio erichiese la realizzazione di canali per regolare le acque.

Osserva la carta A e la foto B e rispondi.• Quali sono le regioni con un ambiente ancora relativamente

naturale?• In quali zone climatiche si riscontrano le maggiori

trasformazioni?• Quale tipo di trasformazione interessò il territorio

dell’Argolide?

C. LA LINEA DEL TEMPO

Andamento della popolazione urbana erurale dal 1950 e proiezione fino al 2030.

Osserva il grafico e rispondi.• A metà del XX secolo qual era il rapporto

numerico fra popolazione rurale e urbana?• La popolazione rurale tenderà a crescere o a

stabilizzarsi?• Quale importante tendenza demografica e

sociale è documentata dal grafico?

Zone quasi intatte

Zone parzialmente trasformate

Zone quasi completamente trasformate

Coltivazione della soia in Brasile,in una zona disboscata dell’Amazzonia.FRONTPAGE/SHUTTERSTOCK

La diga delle Tre Gole sulFiume Azzurro in Cina.FOTO XIAOYANG LIU/CORBIS

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320 321Roma verso l’impero: una costruzione geopolitica 19. Crisi e fine della repubblica

PAROLECHIAVE

1. Tentativi di riforma sociale:i Gracchi

La distribuzione delle terre pubbliche Roma aveva espansoil suo controllo ormai su quasi tutta l’Italia. Una parte notevoledei territori conquistati fu classificata come ager publicus («terrepubbliche»). Si trattava di terre confiscate ai vinti e destinate all’a-gricoltura, che potevano essere utilizzate per la fondazione di unacolonia o date in concessione a privati, pur rimanendo di proprietàdello stato. Una legge del 180 a.C. stabilì in 125 ettari l’estensionemassima di terre pubbliche che i privati potevano possedere.

Nel tempo, a causa delle guerre e dell’impoverimento dei piccolie medi proprietari, i limiti posti dallo stato furono sempre menorispettati. I ricchi aristocratici riuscirono a impossessarsi di grandiestensioni (latifondi), che venivano perlopiù usate per l’allevamen-to o per coltivazioni non specializzate (come il frumento).

L’organizzazione del territorio agricolo Pri-ma di assegnare i lotti di terra in un’area di ager pu-blicus, si procedeva alle operazioni tecniche necessa-

rie per trasformare il territorio in modo da rendere possibile losfruttamento agricolo: si disboscava, si bonificavano zone paludo-se, si costruivano strade e si dava sistemazione ai centri abitati.

Tra la seconda metà del III e il II secolo a.C., nelle colonie nell’a-rea padana, la divisione geometrica del territorio cominciò a segui-re un modulo standard, basato su quadrati di 700 metri di lato,corrispondenti a 200 iugeri (50 ettari). Questi moduli base furonodetti centurie, perché – secondo una tradizione antichissima – aitempi di Romolo fu fatta una prima distribuzione assegnando acento uomini due iugeri a testa. Da qui deriva il termine centuria-zione, per indicare questa forma di organizzazione territoriale cheha impresso al paesaggio agricolo un carattere talmente forte, daessere visibile ancor oggi in alcune zone. [Figg. 1-2]

Quali furono i differenti progettipolitici di Tiberio e di Gaio Gracco?

In che modo la questione delle terrepubbliche s’intrecciò con quella

della cittadinanza?

Quali effetti ebbero le vicendedei Gracchi sulla vita politica?

19. Crisi e fine della repubblica

terre pubbliche cittadinanza guerra civile triumvirato dittatura

Nell’ultimo secolo di vita dellarepubblica, la classe dirigente romananon seppe evitare problemi sociali epolitici che la portarono alla rovina.Il potere cadde rapidamente inmano a capi politico-militari che sicombatterono in sanguinose guerrecivili.

Osserva la carta e la linea del tempo, poi rispondi.1. All’inizio del periodo considerato venne al pettine un difficile problema

sociale: quale?2. Come si concluse la guerra fra Roma e gli Italici?3. Quali guerre civili si combatterono fra l’età dei Gracchi e la morte di Cesare?4. Come si concluse la guerra civile fra Mario e Silla?

Provare le competenze5. Che cosa significa «triumvirato»? Cerca la risposta nel testo, sul vocabolario o

in rete.

La carta mostra lasistemazione che fu data alVicino Oriente intorno al 60a.C., in seguito a una seriedi accordi fra capi militari epolitici di Roma.

Damasco

Emesa

Roma

Bisanzio

Alessandria

Atene

Creta

Cipro

Danubio

Eufrate

Nil

o

Tigri

MAR NERO

MAR MEDITERRANEO

Macedonia

Asia

SiriaLicia

Cilicia

Bitinia e PontoTracia

Acaia

Illiria

Italia

Sicilia

Epiro

Cirenaica

REGNODEI PARTI

EGITTO

GIUDEA

CAPPADOCIA

GALAZIACOMMAGENE

ARMENIA

Dominio romano

Stati vassalli di Roma

Regni indipendenti

44 a.C60 a.C90 a.C140 a.C.

Primo triumviratoUccisionedi Cesare

Guerrasociale

(fra Romae gli Italici)

Cittadinanzaagli Italici

Questionedell’attribuzione

delle terrepubbliche

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villa rustica

cardine centuria

1. Schema della centuriazione. Gliagrimensori tracciavano due assi principalilarghi da 6 a 12 metri, fra loro perpendicolari:il cardine massimo (con andamento nord-sud)e il decumano massimo (con andamento est-ovest). A distanze regolari si tracciavano assiminori paralleli. Questi tracciati erano dettilimites (sing. limes), parola che indica sia iconfini di un campo, sia i sentieri agricoli tragli appezzamenti di terreno.

2. Campagna nei pressi di Cesena. La fotoaerea mostra con chiarezza l’influenza dellacenturiazione antica sull’organizzazioneattuale dei campi.FOTO COMPAGNIA GENERALE RIPRESE AEREE, PARMA

336 337Roma verso l’impero: una costruzione geopolitica 19. Crisi e fine della repubblica

Il magnifico ritratto qui a fianco [Fig. A] mostra un uomo attempato, col viso scavatoda profonde rughe che mostra determinazione nella piega della bocca e nello sguar-do, che s’intuisce diretto e duro. Il volto è stato identificato con quello di Cesarein base al confronto con le effigi sulle monete emesse nell’ultimo periodo di vitadel dittatore [Fig. B]. Il ritratto, dall’aspetto realistico e individualizzato, in realtà ècostruito secondo uno stile caratteristico: i segni dell’età indicano un personaggiodotato di auctoritas (la capacità di prendere decisioni vincolanti), il profilo dellabocca indica la gravitas e la severitas (cioè la saggezza e la serietà) tipiche dell’an-ziano potente, la posizione della testa trasmette forza e decisione. Cesare è dunqueraffigurato come uomo consapevole del proprio potere e dell’altissima dignità dellacarica che riveste.Cesare apparteneva alla gens Iulia che vantava come antenato Iulo, figlio di Enea [→

pag, 257] La scelta di raffigurare, su alcune monete da lui emesse, Enea fuggitivo conil padre e le sacre insegne di Troia mostra che Cesare voleva sottolineare la propriaorigine divina e presentarsi come esponente e difensore delle più antiche tradizioniromane. [Fig. C]

Al lavoro sulle fontiImmagini di Cesare

AttivitàCerca su libri o in rete altre monete di Cesare, eprova a descrivere il messaggio di propaganda checontengono, facendo riferimento a ciò che hai studiatodella vicenda del personaggio.

L’uccisione di Cesare interruppe il sogno di potenza di unuomo, ma non servì a restaurare le istituzioni repubblicane. Il suonome venne presto utilizzato per indicare la persona del princeps,l’imperatore romano. Lo storico Svetonio, anzi, che fra I e II secolod.C. scrive la vita dei primi dodici imperatori, considera Giulio Ce-sare il primo dell’elenco. L’idea imperiale è talmente legata al nomedel dittatore, che ne resta traccia nell’etimologia delle parole che, inalcune lingue moderne, indicano l’imperatore: Kaiser in tedesco,Czar in russo, Scià in persiano.

solo fra gli avversari, ma anche fra i suoi seguaci, cominciarono a te-mere che il dittatore aspirasse a trasformare il suo potere personalein una monarchia, una forma di governo a cui tutta la classe poli-tica romana era avversa. Questo timore si accentuò quando Cesarefu raggiunto a Roma da Cleopatra e dal figlioletto. Si fece strada inmolti il timore che il centro della politica potesse spostarsi da Romaad Alessandria.

C’era ostilità anche verso i progetti di nuove guerre che Cesareintendeva attuare, per la conquista dei territori oltre il Danubio esoprattutto per la rivincita contro i Parti. Le devastazioni dei de-cenni precedenti avevano creato un profondo e unanime desideriodi pace e ricostruzione. [Come vivevano – Trasformazioni sociali nell’ul-

timo secolo della repubblica]

Il dittatore rimase sempre più isolato e in questo clima nacqueuna congiura per la sua eliminazione. Un gruppo di senatori, ca-peggiati da Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio Longino e DecimoBruto, assalì Cesare nella Curia di Pompeo, dove si doveva tenereuna riunione del senato, e l’uccise a pugnalate. Era il 15 marzo del44 a.C., le Idi di marzo.

A. Ritratto detto del «Cesareverde», I secolo a.C – I secolo d.C. Lacaratteristica colorazione è dovutaalla pietra impiegata, una rocciasedimentaria granulare scavata neldeserto orientale egiziano.BERLINO, ANTIKENSAMMLUNG

C. Denario d’argento coniato da Cesare nel48 a.C.

B. Moneta con l’effigie di Cesare, emessa nel45-44 a.C.ROMA, MUSEI CAPITOLINI

Come vivevano

Trasformazioni sociali nell’ultimo secolo della repubblicaUno dei nemici più tenaci diRoma, Filippo V di Macedonia,spiegava il successo di Romacon la relativa facilità con laquale i vinti potevano essereammessi alla cittadinanza. Eraun atteggiamento molto diver-so da quello tenuto dalle poleisgreche, che tendevano a esclu-dere gli stranieri. Come sap-piamo, però, fu necessaria unadurissima guerra per allargare lacittadinanza all’intera peniso-la. Da allora la mobilità sociale(cioè la possibilità di cambiarela propria posizione sociale conil lavoro o col matrimonio) nel-lo stato romano aumentò note-volmente.

Un altro elemento di mo-bilità stava nella possibilità diliberare gli schiavi. Il regimedi sfruttamento degli schiavinel mondo romano fu tra i piùduri della storia, ma non man-cò mai la possibilità, a certe

condizioni, di ottenere la libertà. I liberti erano cittadinicon diritti limitati, ma i loro figli erano cittadini a tutti glieffetti. Questa possibilità riguardava non tanto le grandimasse schiavili delle campagne, ma piuttosto gli schiavi«specializzati». La società romana non si privò mai dellapossibilità di arricchirsi delle competenze e delle capacitàtecniche di queste persone. [Fig. A]

Fra II e I secolo a.C. la famiglia si trasformò profonda-mente e le norme giuridiche resero possibile una parzialeemancipazione femminile. All’interno della famiglia d’o-rigine le donne vennero equiparate ai discendenti maschi;da sposate furono sottratte alla tutela dei mariti e divenne-ro titolari di diritti propri. Ottennero la possibilità di faretestamento e di ereditare beni per testamento. Nel tempo,ebbero anche la possibilità di chiedere il divorzio. [Fig. B]

Nell’ultimo secolo della repubblica ebbero grande svi-luppo due discipline fortemente legate alla vita politica:l’oratoria e la scienza giuridica.

L’oratoria ebbe a Roma, come in Grecia, un ruolocentrale nella formazione della classe dirigente. Saper co-struire discorsi efficaci, per vincere le cause in tribunale eper essere convincenti nelle assemblee e in senato, era in-dispensabile per fare carriera politica. Cicerone e Cesarefurono tra gli oratori più famosi.

La scienza giuridica viene considerata come il con-tributo più originale che Roma abbia dato alla civiltàoccidentale. Dalla fine del III secolo a.C. iniziò a Roma,all’interno dell’aristocrazia di governo, una riflessione sul-le regole che disciplinavano i rapporti all’interno della so-cietà: regole che riguardavano – per esempio – la proprietà,il problema dei debiti, il matrimonio, il trattamento deglischiavi, i rapporti di commercio e i contratti. Con moltaconcretezza si cercò di ricavare dalla molteplicità dei casi iprincipi fondamentali per trovare soluzioni il più possibileeque a ogni tipo di contrasto fra cittadini. Gli specialistidel diritto erano membri della classe dirigente romana e of-

frivano assistenza gratuita.Il frutto del loro lavorostava nell’allargamentodei rapporti di clientela eamicizia utili alla carrierapolitica. La riflessione suifondamenti del dirittofatta dai giuristi romaniè alla base della giurispru-denza moderna in Italia.

A. Rilievo funerario di un liberto e di suo figlio, fine del I secoloa.C. Sono raffigurati con orgoglio gli strumenti di lavoro.LONDRA, BRITISH MUSEUM

B. Coppia di coniugi in atteggiamento affettuoso, in un affrescodi una casa romana.ROMA, MUSEO NAZIONALE ROMANO

206 207Il mondo greco dal Mediterraneo all’Asia centrale 12. L’espansione del mondo greco

Grandi invasioni: Arabi, Turchi, MongoliVerso la metà dell’VIII secolo, con le invasioni arabe,l’Islam s’impose su tutta la regione fra il Nordafrica,la Persia e gli attuali Afghanistan e Uzbekistan, so-stituendo le religioni precedenti. Si formò un grandeimpero, il califfato abbaside, che più tardi si divise indiversi regni (emirati) minori.

Nel frattempo, fin dal VII secolo popolazioni turchesi erano spostate dall’Altai (a nord del Tibet) verso oc-cidente e si erano stanziate nelle steppe fra il lago d’A-ral e le valli del Pamir. Con successive invasioni i TurchiSelgiuchidi costituirono un grande sultanato che com-prendeva i territori dalla Siria all’Asia centrale. Controdi loro furono condotte, dai regni europei, le spedizionidelle Crociate. Più tardi altre popolazioni turche, i TurchiOttomani, si diffusero nell’intera Asia centrale, che dallanuova componente etnica prese il nome di Turkestan.

Verso il 1265 i Mongoli, comandati da Gengis Khan,costituirono con grande rapidità un immenso imperodalla Cina alle pianure russe e ungheresi, che com-prendeva l’intera Asia centrale e la Persia. La domi-nazione mongola si spezzettò abbastanza rapidamentein una serie di stati minori e solo nel XV secolo, sottoTamerlano, si costituì un nuovo impero unitario tur-co-mongolo dalla Mesopotamia al Turkestan.

A partire dal Cinquecento, mentre la Russia costi-tuiva un forte regno e cominciava a espandersi versoil Caucaso e la Siberia, nel Turkestan occidentale siformavano tante piccole signorie o khanati (da khan,«signore»), la cui ricchezza si basava sul controllo diqualche sezione delle piste carovaniere.

Tra la Russia, la Cina e l’India ingleseNel Settecento e Ottocento i khanati del Turkestanandarono incontro a un progressivo indebolimento,mentre la Russia puntava a costituire un impero fino alCaucaso e all’Hindukush.

La pressione sull’Asia centrale in realtà era triplice.Oltre all’impero russo, che per un secolo si ampliò dicirca 50.000 kmq all’anno, c’era a est il grande imperocinese, esteso fino al Pamir. A sud il dominio inglesesull’India si estese all’intero subcontinente e la regioneentrò a far parte dell’immenso impero britannico.

L’Afghanistan si era reso indipendente dal 1747 (inprecedenza era diviso fra la Persia e l’India dell’impe-ro musulmano Moghul). La sua capitale era in origineKandahar (una delle città fondate da Alessandro Magno)e fu trasferita nel 1774 a Kabul (anch’essa una fondazio-ne di Alessandro). Verso la fine del Settecento, l’Afgha-nistan, indebolito da lotte tribali, si disgregò e cadde inparte sotto l’influenza persiana, in parte del khanato diBukhara a nord, in parte dei Sikh del Punjab indiano.

Il «Grande Gioco»Per tutto l’Ottocento l’impero russo continuò ad annet-tere regioni dell’Asia centrale. Gli Inglesi maturarono iltimore che l’espansione russa potesse spingersi finoai confini dell’India. L’immensa regione del Turkestanera poco conosciuta, mancavano carte dei luoghi e i

rapporti con le tribù locali erano sporadici e difficili. Inrealtà anche i Russi avevano scarsa conoscenza e con-trollo delle regioni agli estremi confini del loro impero.

Si accese fra Inglesi e Russi una sorta di «guerrafredda», fatta di attività di spionaggio (per migliorarela conoscenza dei luoghi) e di tentativi diplomatici (perassicurarsi l’appoggio dei vari capi tribù e dei khan lo-cali). Gli Inglesi chiamarono Great Game, Grande Gioco,questa specie di partita a scacchi imperiale.

L’Afghanistan aveva un ruolo chiave in questo gioco,perché era un passaggio obbligato fra l’Asia centrale el’India. In due occasioni la Gran Bretagna cercò di pren-dere direttamente il controllo del paese, subendo san-guinose sconfitte nel 1838-42 e nel 1878-80. [Figg. A-B]

Infine, nel 1919 l’indipendenza dell’Afghanistan fu san-cita da un trattato; il confine orientale tagliava in due laregione d’origine dell’etnia principale dell’Afghanistan,i Pashtun, che in parte vennero compresi nel territoriodell’India (e, dopo l’indipendenza del 1947, in quelli delPakistan).

Geostoria L’Asia centrale da Alessandro Magnoal «Grande gioco»

Calcutta

Lahore

KabulHerat

Buchara

PAMIR

GOLFO

DEL

BENGALAOCEANO

INDIANO

MAR

CASPIO

Birmania

Tibet

Turkestan

Oman(G.B.)

IMPEROCINESE

IMPEROOTTOMANO

PERSIA

AFGHANISTAN

MONGOLIA

NEPAL

SIAM

INDIA(G.B.)

IMPERO RUSSO

A. Carta dell’Asia centrale alla metà dell’Ottocento.

B. La cavalleria anglo-indiana durante una battaglia contro iRussi nel 1857. Dal giornale Illustrated London News.

Pella

Atene

Antiochia

Tiro

Menfi

Alessandria

Samarcanda

Battra

Babilonia

CtesifonteSeleucia

Persepoli

Susa

Sardi

Pergamo

PARTI

Cipro

Creta TigriEufrate

Nilo

Lagod’Aral

MAR NERO

MAR

ROSSO

GOLFO

PERSICOMARE

ARABICO

MAR MEDITERRANEO

MAR

CASPIO

Battriana

Arabia

Ponto

REGNO DIMACEDONIA

REGNO DIPERGAMO

LEGAGRECA

REGNO DEISELEUCIDI

REGNO DEITOLOMEI

5. I regni ellenistici a metà del III secolo a.C.

La divisione dell’impero L’impero che Alessandro aveva costru-ito con stupefacente rapidità si disgregò in poco tempo dopo la suamorte. Dopo un ventennio di lotte fra i generali di Alessandro siformarono quattro regni indipendenti, governati da dinastie diorigine greca o macedone: [Fig. 5]

• il regno di Macedonia, che comprendeva anche la Grecia, sottola dinastia degli Antigónidi;

• il regno di Egitto sotto la dinastia dei Tolemei, la cui capitale,Alessandria, divenne un centro dell’economia e della cultura;

• l’immenso regno dei Selèucidi, esteso dalla Persia alla Siria, chenel tempo si ridusse alla sola parte occidentale, mentre nella re-gione fra il Mar Caspio e il fiume Tigri si formava, a partire dal250 a.C., il regno iranico dei Parti;

• il piccolo ma prospero regno di Pergamo, che divenne un im-portantissimo centro di cultura.In questi regni la politica d’integrazione fra conquistatori e con-

quistati auspicata da Alessandro venne rinnegata assai presto: tuttele posizioni di potere passarono rapidamente nelle mani dei Grecie la maggior parte dei matrimoni misti celebrati in precedenza dagliufficiali di Alessandro furono annullati.

Le dinastie che si crearono allora durarono oltre due secoli, finoa quando i loro regni furono sconfitti e poi annessi dalla nuova po-tenza mediterranea, Roma. [Geostoria – L’Asia centrale e il «Grande

gioco»]Gli stati ellenistici

34 35Il popolamento della terra 3. Popolazione mondiale e demografia

PAROLECHIAVE

Asia2012 2050

5000

6000

4000

3000

2000

1000

0

Africa Europa Americalatina

NordAmerica

Oceania

4300

1100740

603351

38

5100

2200

719 750446

55

Asia61%

Africa15%

Europa10%

Americalatina8%

NordAmerica5%

Oceania1%

2012 2050

Asia54%

Africa24%

Europa8%

Americalatina8%

NordAmerica5%

Oceania1%

3. Popolazione mondialee demografia

1. La crescita della popolazionemondiale

Il limite delle risorse Per millenni dopo il Neolitico l’umanitàcrebbe secondo i ritmi del regime demografico [* p. 37] primitivo,cioè con l’effetto combinato di alta natalità e alta mortalità. Pertutta l’Antichità e anche nell’età moderna, la crescita della popola-zione fu lentissima, per l’influenza di guerre, carestie ed epidemie.In certi periodi, anzi, ci fu un drastico calo.

All’inizio dell’era cristiana la popolazione mondiale era di circa252 milioni di persone e crebbe poco fino all’anno Mille. Poi ci fuuna crescita, fino ai circa 771 milioni di metà Settecento. [→ Grafico

B, p. 15] C’erano comunque dei limiti invalicabili all’aumento dellapopolazione, che dipendevano dalla possibilità di ricavare nuovispazi per l’agricoltura e di migliorare la resa dei campi. Con i mez-zi tecnologici a disposizione nell’età moderna, questi miglioramen-ti erano assai lenti. [Fig. 1]

Il grande salto avvenne dopo la metà del Settecento in Europa(innanzitutto in Inghilterra) con l’avvio della rivoluzione indu-striale, un decisivo avanzamento tecnologico che cambiò l’econo-mia e la società e si estese nell’arco di un secolo a parte dell’Europae agli Stati Uniti. In queste regioni l’aumento della popolazioneaccelerò, tanto che la popolazione mondiale raggiunse il miliardod’individui nel 1804 e raddoppiò in poco più di un secolo: i duemiliardi furono toccati nel 1927. Da allora la crescita non ha fattoche accelerare, fino agli oltre sette miliardi di oggi.[Geostoria – Il popolamento nelle Americhe, p.38]

Per molto tempo la popolazionemondiale crebbe assai lentamente.

Perché?

Il modello della transizionedemografica spiega la crescita della

popolazione mondiale. Quali sono lefasi della transizione?

Quale sarà l’andamento dellapopolazione nei prossimi decenni?

demografiatransizione

demograficapianificazione

familiarepiramide

demograficasperanza di vita età media

In questo capitolo studierai l’andamentodella popolazione mondiale nella storia, letendenze attuali, le prospettive e i problemi deiprossimi decenni. Il modello della «transizionedemografica» spiegherà l’esplosiva crescitadell’Africa, il rallentamento dell’Asia e il calo delcontinente europeo.

Osserva i grafici, leggi il testo e poi rispondi.1. Ricordi il nome dei due Paesi asiatici più popolosi?2. In quali regioni si registrerà, nei prossimi decenni, il maggiore

aumento della popolazione?

In autonomia3. Riesci a spiegare perché la popolazione dell’Asia, pur crescendo

in maniera consistente, alla fine calerà in percentuale rispetto aldato mondiale?

A. Crescita dellapopolazione nei diversicontinenti, 2012-2050(stime).

B. Popolazione deicontinenti (in percentualesul totale), 2012-2050(stime).

1. Contadini cinesi al lavoro per arginare leinondazioni del Fiume Giallo, in una stampadel XVII secolo.PARIGI, MUSEO GUIMET

GEOGRAFIA OGGI

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BERBERI

6. Le schede per capireLe schede Presentepassato servono per capire permanenze ecambiamenti. Le parole per capire… sono schede lessicali perambiti disciplinari o campi semantici, per stimolare la curiosità eproporre collegamenti.

7. I concetti essenziali e le competenzeChe cosa so fare con ciò che ho studiato? Al termine deicapitoli si trovano i concetti essenziali e progressivi esercizisulle competenze, fino ad arrivare ad un esercizio da svolgere«in autonomia».

9. I percorsi di cittadinanza attivaApprofondimenti su grandi questioni, a fine sezione, per aprireun dibattito.

8. I quadri di storia mondialeCarte «il mondo al tempo di...»: allargare lo sguardo aiquadri di civiltà.Alla fine di ogni sezione, una grande carta apre una prospettivasul mondo intero: in un certo momento storico oppure inrelazione a un determinato tema.

10. I compiti di realtàCon le conoscenze e le competenze acquisite nel corso dellasezione, si possono affrontare problemi in contesto reale, usandogli strumenti dello storico.

138 139La dimensione politica e il mondo greco 8. Formazione del mondo greco

del noleggio di navi e mezzi di trasporto.L’emissione di monete fu ben presto considerata anche una

manifestazione d’indipendenza e di prestigio: attraverso la circola-zione di monete, gli emblemi della città e il suo nome viaggiavanolontano e il valore della moneta misurava la potenza dello stato chel’aveva coniata. [Fig. 12-13]

12. Moneta d’argento coniata ad Atene a partiredal 520 a.C.: su un lato è raffigurata la testadella dea Atena, sull’altro la civetta, sacra alladea, con un ramoscello d’ulivo.OXFORD, ASHMOLEAN MUSEUM.

13. Schema del conio dellemonete.

Siamo abituati a chiamare colonizzazione la fondazionedi città greche oltremare usando un termine moderno.Questa parola deriva dal latino còlere, coltivare, e in-dica la costituzione di nuovi insediamenti e la messaa coltura di nuove terre. I Romani chiamarono coloniei nuovi insediamenti nei territori conquistati in Italia[→ Cap. 17]. In qualche caso si trattava di presìdi mili-tari per controllare il territorio, in altri d’insediamentiagricoli sui quali veniva trasferita una parte della popo-lazione di Roma e dei suoi alleati. Un ruolo simile han-no gli insediamenti che lo Stato d’Israele ha autorizzatonella Cisgiordania, occupata dopo la guerra vinta nel1967 contro gli stati arabi confinanti.

Imponenti colonizzazioni furono attuate duranteil Medioevo e nell’età moderna. Nel XIV secolo gli im-peratori germanici favorirono l’espansione verso est,nelle pianure polacche e russe dove si moltiplicaronovillaggi agricoli tedeschi e nuove città. A partire dal Sei-cento, le colonie inglesi e francesi del Nordamerica si

espansero, colonizzando ampi territori che appartene-vano da sempre alle tribù indiane; questo movimento dicolonizzazione fu completato dagli Stati Uniti d’Ameri-ca nel corso del XIX secolo.

La colonizzazione medievale e moderna ha semprecomportato la conquista di territori ed è un fenome-no strettamente legato alla formazione degli stati mo-derni. Ma è qualcosa di diverso dal colonialismo, cioèdalla creazione di colonie in senso moderno: regionidipendenti politicamente da un altro paese, dal qualesono territorialmente separate.

Il colonialismo inizia con la scoperta dell’Ameri-ca alla fine del XV secolo e termina con le due guer-re mondiali del secolo scorso. La carta geografica delmondo d’oggi porta, nel numero nel nome e nei confinidegli stati, il segno di quella storia secolare, che si con-cluse con la decolonizzazione, fra gli anni Quaranta e iSettanta del Novecento, quando la maggior parte deglistati in Africa e in Asia ebbe l’indipendenza.

PresentePassatoColonizzazione e colonialismo

Riassumere con una mappaPreparati a spiegare oralmente, in 4-5 minuti,la situazione della Grecia fra VIII e VII secoloa.C. seguendo lo schema di questa mappa.

3. L’organizzazione della polis

Città e cittadini Fin dall’età arcaica alla parola polis fu associatoun significato sconosciuto alle città-stato del Vicino Oriente. Polisera la comunità di cittadini liberi che si autogovernavano: nascevala politica [*]. Più in particolare, con il termine polis i Greci indica-vano l’insediamento urbano con le sue istituzioni, i suoi cittadinie il territorio agricolo circostante. L’acropoli era la parte alta dellacittà e fu destinata a ospitare il tempio della divinità protettrice,mentre nella zona residenziale acquistò nel tempo un ruolo centra-le la piazza pubblica, l’agorà. Nell’agorà si trattavano gli affari, sipartecipava a processioni religiose o a gare atletiche e si discutevadelle questioni che riguardavano la città. Qui cominciarono a te-nersi anche le assemblee dei cittadini.

Il governo della città All’inizio le assemblee nell’agorà dovevanoessere assembramenti informali in cui si discuteva dei problemi del-la città e si ascoltavano le decisioni prese dai capi, che nel periodopiù antico erano i re, coadiuvati da esponenti dei clan familiari dinobili origini (i ghéne). I membri di questa nobiltà si definivanoàristoi, «i migliori»: fra loro venivano scelti i membri del consigliodi anziani che affiancava il re.[Come vivevano – Lo stile di vita degli àristoi, p. 140]

La maggior parte delle poleis abbandonò nel tempo il regimemonarchico. Alcuni magistrati ricoprirono le funzioni che eranostate dei re, mentre le decisioni politiche erano prese da un’assem-blea composta di aristocratici. L’aristocrazia [*] comprendeva imaggiori proprietari di terre, perché nella città greca la proprietàdella terra mantenne sempre una fondamentale importanza politi-ca e sociale. Solo gli aristocratici erano in grado di mantenere caval-li e procurarsi le costose armature per la guerra.

Alle assemblee il demos, [*] cioè il popolo, poteva intervenire, madoveva limitarsi a manifestare approvazione o dissenso, senza inci-dere direttamente nelle decisioni. Questo sistema politico, nel qualesono pochi a detenere il potere, si chiama oligarchia. [*]

Quali erano i due poli della vitacittadina?

In che modo la riforma opliticainfluenzò la società della polis?

Come si cercò di risolvere glisquilibri sociali nelle città?

Politica Il greco politeia indicavala condizione di cittadino, lacostituzione della città e l’azionepolitica. La parola moderna indica ilgoverno degli stati e le relazioni frai cittadini e lo stato. La dimensionepolitica, cioè l’idea che il governodello stato richiede qualche forma dipartecipazione della gente (e quindidoveri e diritti), nacque nelle cittàgreche, ma ebbe forme assai diversenella storia.

Aristocrazia Dal greco àristoi, «imigliori». Era in origine il governodei capi delle famiglie nobili, chedetenevano le maggiori ricchezzedi terre e bestiame. Con la stessa

parola s’intende anche l’insiemedei membri del gruppo sociale dellanobiltà.

Oligarchia Dal greco, «governo deipochi». Vengono chiamati così iregimi nei quali il potere politico èriservato a un ristretto numero dipersone, potenti per nascita o perl’influenza economica.

Demos In greco, «popolo». Alsignificato generico si affiancònella polis l’idea che il demos fossel’insieme dei cittadini, l’assembleapopolare. Da qui deriva il nome delregime in cui il popolo attraversoi suoi rappresentanti governa, lademocrazia. Un altro significato

della parola demos è quello dicomunità o circoscrizione politica;in questo senso lo troveremo usatonella costituzione ateniese.

Tiranno In origine la parola non avevaun significato negativo, indicava soloun tipo di regime in cui il potereera nelle mani di un personaggioche si comportava come un re, manon discendeva da una stirpe reale.Deriva probabilmente dal fenicioseran e fu usata la prima volta perindicare il re di Lidia Gige (685-657circa), che aveva preso il potere conla forza ed esercitava una sovranitàassoluta.

Le parole…della polis

In Grecia fraVIII e VII secolo a.C.

Fondazione di colonie

Aumento popolazione

Ripresaagricola

Formazionedella polis

88 89Territorio e potere 5. Trasformazione dell’ambiente naturale

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I concetti essenziali1. LA FORESTA E IL SUOLO

■ L’impatto ambientale non è una caratteristica solo delle so-cietà moderne. Fin dalle comunità neolitiche e poi dalle societàantiche ci sono molte evidenze archeologiche di dissesti ambien-tali dovuti soprattutto alla deforestazione e alla conseguente ero-sione e perdita di suolo. Anche l’urbanizzazione portò a decisivemodifiche dell’ambiente, un processo che nell’età moderna e con-temporanea ha raggiunto livelli molto elevati e grande rapidità.Il cambiamento di scala nell’impatto ambientale è avvenuto conla rivoluzione industriale iniziata due secoli fa, ma ha subito unadrastica accelerazione nell’ultimo mezzo secolo.

■ La distruzione di vaste aree forestali è dannosa non solo sul pia-no locale; essa può avere ripercussioni sull’intero pianeta, perchéle foreste hanno un ruolo fondamentale nel ciclo dell’ossigeno.La deforestazione ha colpito in particolare uno degli ambienti piùdelicati, la foresta pluviale tropicale, il cui ritmo di distruzione stasolo di recente rallentando.

■ Le cause della deforestazione sono varie: incremento demo-grafico e conseguente necessità di spazi agricoli e di legname daopera, sfruttamento intensivo delle risorse di legname pregiato edi coltivazioni industriali. Solo politiche di pianificazione dell’u-so delle risorse e di riforma agraria possono invertire la tendenzaalla distruzione di foreste.

■ La deforestazione porta degrado del suolo e dissesto idroge-ologico, moltiplicando frane e smottamenti. Favorisce anche latendenza alla desertificazione nelle zone a clima arido: non sonosoltanto le regioni ai margini del deserto a subire questo rischio,ma anche alcune zone del Mediterraneo, come parte della Spagna,della Grecia e dell’Italia meridionale.

2. LE RISORSE IDRICHE

■ Grazie ai meccanismi del ciclo idrologico l’acqua è una risorsarinnovabile. La sua disponibilità per usi civili però non è abbon-dante. Le precipitazioni si concentrano solo in alcune zone cli-matiche e molti fiumi defluiscono rapidamente nel mare. Inoltresolo una parte può essere raccolta in appositi bacini. Infine l’acquadelle falde va usata con misura, per non impoverirle.

■ Sul piano mondiale, il 70% dell’acqua dolce è usato in agricol-tura, il 20% per usi industriali e il 10% per usi domestici, ma neipaesi industrializzati più di metà dell’acqua è utilizzata per l’in-dustria.

■ In molte regioni del mondo c’è cronica scarsità di acqua, chepuò essere fisica o economica. La scarsità fisica colpisce le regionidove viene prelevato più del 75% delle acque. Nelle zone a climaarido basta poco per provocare una grave crisi idrica. La scarsitàeconomica è dovuta alla disuguaglianza sociale. Si verifica nei pa-esi dove c’è acqua sufficiente, ma la popolazione povera non puòaccedervi perché non dispone di allacciamento alla rete idrica. Se

continueranno le tendenze attuali, nel 2030 quattro miliardi dipersone vivranno in regioni in cui l’acqua sarà carente.

■ Numerosi conflitti regionali sono alimentati o aggravati dal-la scarsità d’acqua. Anche lo sfruttamento delle acque dei grandifiumi è sempre di più al centro di contese e di trattative interna-zionali.

3. L’URBANIZZAZIONE

■ La crescita della popolazione urbana accelerò con la rivolu-zione industriale e divenne impetuosa nel XX secolo. Oggi vivein città oltre metà della popolazione mondiale. I paesi economi-camente più sviluppati presentano il maggiore tasso di urbanizza-zione, ma le zone in cui la popolazione urbana continua a crescerea ritmo maggiore sono i paesi in via di sviluppo, soprattutto per lamigrazione dalle campagne e per gli alti tassi di natalità.

■ Le città sono centri di potere politico, di produzione industria-le e d’innovazione tecnologica; raggruppano le attività terziarie esono anche i poli della cultura.

■ Le città sono di dimensioni assai varie. Le più grandi pren-dono il nome di metropoli e sono circondate da un’area metro-politana composta di sobborghi e città minori. Raggruppamentidi città estese fino al punto da fondersi insieme danno luogo allamegalopoli. Vi sono poi (oggi come in passato) città di nuovafondazione: per esempio le new towns inglesi nate intorno a Lon-dra, o le capitali appositamente costruite per motivi di prestigio odi razionalizzazione.

USARE LEPAROLECHIAVE

Completa la mappa inserendo le parole giuste.

Attività1. LO SGUARDO DEL GEOGRAFOL’immagine mostra un sistema di terrazzamentiper la coltivazione della vite in Val d’Aosta. Descri-vi il paesaggio e spiega la funzione dei terrazzi e delbosco sovrastante in relazione alla protezione delsuolo. Spiega anche cosa succederebbe se i vignetivenissero abbandonati.

2. LEGGERE UN GRAFICOScrivi un testo di non più di 10 righe su «Il pro-blema dell’impronta idrica», commentando que-sto grafico.Puoi cercare ulteriore documentazione sul sitowww.waterfootprint.org (eventualmente con l’a-iuto dell’insegnante di lingua inglese).

ha appezzamenti di terreno e il 92,3% lascia i campi con la precisaintenzione di non farvi ritorno.M. Del Corona, il Corriere della Sera, 18 gennaio 2012

a. In che senso la Cina si allinea alle «proporzioni complessivedell’umanità»?

b. Quali motivi spingono tanti contadini ad andare in città? Disolito si tratta di un’emigrazione provvisoria o definitiva?

c. Quali saranno le tendenze per il futuro?

In autonomiaLa tabella mostra le dieci capitali europee più popolose. Conl’eventuale aiuto dell’atlante, scrivi nella colonna bianca a qualestato appartiene ciascuna capitale. Metti poi in relazione que-sti dati con le informazioni del testo e con le carte di fig. 13 e14. Prepara infine una presentazione in tre slide con i seguentipunti:a. Le regioni del mondo più urbanizzateb. La crescita delle cittàc. Metropoli e megalopoli

Capitale Abitanti(milioni)

Stato

Mosca 10,5

Parigi 9,9

Londra 8,6

Madrid 5,9

Berlino 3,4

Roma 3,3

Atene 3,2

Lisbona 2,9

Kiev 2,7

Vienna 2,4

litr

i d’a

cqu

a

2000

4000

6000

8000

10 000

0

1 kg di cotone:10 000 litri

1 kg di zucchero:8000 litri

1 kg di riso:4500 litri

1 kg di grano:1500 litri

1 kg di mais: 400 litri

1 kg di carta: 250 litri

1 litro di latte: 140 litri

3. LO SGUARDO DEL GEOGRAFOLeggi questo breve testo, poi prepara una relazione orale (di 3-4minuti) seguendo la traccia delle domande.

[L’ufficio statistico nazionale cinese] ha certificato che il 51,27% deicinesi vive nelle megalopoli, nelle metropoli, nelle città di secondo, ter-zo e quarto livello, e le campagne andranno avanti a dissanguarsi innome dello sviluppo. […] Tra il 70% di popolazione rurale dell’Indiae l’82% di popolazione urbana degli Stati Uniti, la Cina si allineacon le proporzioni complessive dell’umanità: 51% nelle città e 49%nelle campagne. […] Secondo un gruppo di lavoro della Conferenzaconsultiva (una sorta di parlamento minore), nei prossimi vent’annialtri 300 milioni di contadini da inurbare saranno di «importanzavitale» per il paese. Già ora della nuova generazione di migrantiinterni, l’84,5% non è stato impegnato nell’agricoltura, il 30% non

Trasformazione dell’ambiente

e

Erosione del Crescitapopolazioneurbana

Pratica della Uso industrialedell’acqua

Urbanizzazione

110 111Territorio e potere

CHE COS’È LO STATO?Lo stato è ciò che appartiene al popolo. Ma non è popolo ogni moltitudine di uomini riunitasi in modoqualsiasi, bensì una società organizzata che ha per fondamento l’osservanza della giustizia e la comu-nanza d’interessi. La causa prima che spinge gli uomini a unirsi non è tanto il bisogno di reciproco aiu-to, quanto piuttosto una naturale inclinazione a vivere insieme, poiché il genere umano non è compostodi singoli individui che vivano isolati. […]

Queste comunità dunque […] scelsero dapprima in luoghi adatti la sede ove fissare i domicili, chemunirono con difese naturali e con opere di fortificazione; e quell’aggregato di case, diviso da aree con-sacrate al culto e da piazze comuni, chiamarono castello o città. Ogni popolo dunque, che è, come dissi,unione di cittadini con leggi e interessi comuni, ogni associazione politicamente costituita ed ogni stato,vale a dire quanto riguarda ed appartiene alla comunità, per essere stabile, deve essere retto da un’au-torità giudicante, che sempre si conformi allo scopo per il quale lo stato fu costituito. Il governo quindideve essere affidato o ad un uomo solo o ad uomini scelti; oppure deve essere assunto da tutto il popolo.Da M. Tullio Cicerone, Dello Stato, XXV-XXVI, trad. A. Resta Barrile, Zanichelli, Bologna 1992.

Nel suo trattato De re publica (Dello Stato,scritto verso la metà del I secolo a.C) l’orato-re e filosofo romano Marco Tullio Ciceroneimmagina che queste parole siano pronuncia-te da Publio Scipione Emiliano, un protago-nista della vita politica romana vissuto quasicent’anni prima. L’obiettivo è di ripercorrerela storia delle istituzioni dello stato romanomostrando come esse siano cambiate nel tem-po. Cicerone scrive però in un momento digrave crisi della repubblica e di guerre civili;dunque il suo testo si trasforma nell’elogio diun’epoca passata.

PRIME FORME DI STATONei capitoli di questa sezioneabbiamo assistito alla nascitadelle più antiche forme di so-cietà complesse e delle primeforme di stato. Questo passaggioebbe luogo fra il III e il II millen-nio a.C. nel Vicino Oriente e inEgitto, in India e in Cina.

Lo stato nacque quando dauna società tradizionale di vil-laggio, basata su clan familiari etribù, si passò a un sistema orga-nizzato su base territoriale, conun potere centrale in grado di:• organizzare l’uso delle ri-sorse,• imporre tributi,• amministrare la giustizia,• difendere il territorio.

In Mesopotamia questecondizioni si concretizzaronoper molto tempo nella forma di

stati cittadini o piccoli regni; in Egitto s’im-pose abbastanza presto uno stato territoriale inseguito all’unificazione di regni diversi. [Fig.

A] Per il suo funzionamento, fin dall’inizio lostato necessita della presenza di un apparato difunzionari e di un sistema di scrittura.

Le condizioni per la costruzione deglistati sono emerse lentamente e per tutta l’etàantica molte regioni del mondo non hannoconosciuto formazioni statali. In particolare lepopolazioni nomadi hanno mantenuto moltoa lungo un’organizzazione basata su clan fami-liari e tribù, nella quale il potere di comandoera attribuito a capi guerrieri e non si ricono-scevano confini territoriali. Tuttavia le società,quando raggiungono un certo livello di com-plessità, solitamente evolvono verso un’orga-nizzazione statale.

LO STATO OGGI: IL POTERE E LA LEGGEUno stato è costituito da tre elementi fonda-mentali: un territorio delimitato da confinicerti, un popolo soggetto alle medesime leggie la sovranità, cioè il potere di comandare libe-ro da vincoli esterni.

A. Il faraone Ramesse IIregge lo scettro «heka»,un bastone con la sommitàricurva di origine pastorale,che simboleggiava il poteredella sovranità.TORINO, MUSEO EGIZIO. © MAUROGUGLIELMINOTTI/BUENAVISTA PHOTO, 2006

Elementi costitutivi dello stato

popolo territorio sovranità

Percorsi di cittadinanza attivaL’organizzazione sociale e lo stato

Dalla sovranità hanno origine tutti i poteridello stato, a cominciare dai tre che si consi-derano fondamentali: il potere di fare le leggi(o potere legislativo), il potere di applicarle (opotere esecutivo) e il potere di giudicare e di pu-nire chi non le rispetta (o potere giudiziario).

La popolazione che vive all’interno di unostato forma una comunità nella quale tuttihanno diritti e doveri, libertà e obblighi. Que-sti sono stabiliti dalle leggi, cioè le norme cheregolano la vita della comunità. Esse sono ne-cessarie perché ciascuno possa far valere i pro-pri diritti e possa godere delle proprie libertà.Servono anche perché tutti adempiano agliobblighi che il vivere in comune comporta: adesempio, rispettare gli altri, l’ambiente, i benicomuni, pagare le tasse.

L’insieme delle norme, riconosciute o ac-cettate da tutti, che regolano la vita socialecostituisce il diritto. Quando la società si or-ganizza per la tutela del diritto nasce lo stato.[Fig. B]

FORME DI STATO E DI GOVERNOUno stato può essere retto a monarchia o arepubblica.

La monarchia è quella forma di governo incui la sovranità – il potere di comando – è affi-data a una sola persona, il sovrano (o re, o mo-

narca), ed è trasmessa in ere-dità ai discendenti. Nell’Etàmoderna si distingue framonarchia assoluta, in cui ilre ha pieni poteri (come erain Francia prima della Rivo-luzione di fine Settecento) emonarchia costituzionale,in cui il potere del re è limi-tato da una costituzione e daun parlamento.A differenza della monar-

chia, la repubblica è unaforma di governo in cui ilcapo dello stato è eletto daicittadini – direttamente oindirettamente per mezzodei loro rappresentanti – e

ricopre la carica per un periodo determinato.Nelle repubbliche presidenziali il capo

dello stato concentra nelle sue mani anche po-teri che sono propri del capo del governo. GliStati Uniti, ad esempio, sono una repubblicapresidenziale, il cui presidente, eletto indiret-tamente dai cittadini, è capo dello stato fede-rale e nello stesso tempo è capo dell’esecutivo,cioè del governo: i suoi poteri quindi sonomolto ampi. In una repubblica parlamentareil capo dello stato rappresenta l’unità della na-zione, ma non ha poteri di governo, che sonoaffidati al presidente del consiglio dei ministri(il capo del governo).

L’Italia è una repubblica parlamentare.In essa il governo risponde del suo operato difronte al parlamento, che può costringerlo adimettersi, negandogli la fiducia.

STATI DEMOCRATICI E STATI AUTORITARIA seconda del modo in cui chi detiene il po-tere esercita la sovranità, gli stati si possonodistinguere in democratici e autoritari.

Nel primo caso la sovranità appartiene alpopolo (in greco demos, da cui deriva la pa-rola democrazia, cioè «potere del popolo»).Questo vuol dire che tutti i cittadini, uomini edonne, hanno diritto di voto (suffragio univer-sale), i partiti sono più di uno, in parlamento ledecisioni sono prese a maggioranza, la mino-ranza può manifestare liberamente le sue opi-nioni. Se invece chi ha il potere impone le sueidee e le sue leggi, limitando con ogni mezzola libertà di stampa e di opinione e mettendoa tacere l’opposizione, allora la sovranità vieneesercitata in modo autoritario.

Nello stato democratico l’esercizio del po-tere è controllato attraverso la separazione deipoteri: il potere legislativo (il parlamento) èseparato da quello esecutivo (il governo) e daquello giudiziario (la magistratura). Questaidea cominciò a imporsi nel XVIII secolo conil movimento culturale e filosofico dell’illumi-nismo e con le rivoluzioni borghesi (francese eamericana) della fine di quel secolo e dell’Ot-tocento.

LA COSTITUZIONE, ARTICOLO 1La definizione della forma di stato dell’Italia ènella Costituzione all’articolo 1:

«L’Italia è una repubblica democratica fondatasul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercitanelle forme e nei limiti della Costituzione».

DirittoLa parola può avere

due significati: il dirittooggettivo è un insieme diregole (le norme giuridiche)che stabilisce che cosa èobbligatorio, che cosa èvietato, che cosa è permesso;il diritto soggettivo è lafacoltà che ciascuno ha direalizzare un suo interessesecondo la propria volontà,rispettando le leggi edesigendo che gli altri lerispettino.

B. La bandiera italiana,simbolo dello statorepubblicano, sventolasul palazzo del Quirinale,sede del Presidente dellaRepubblica.© PIPPA WEST/ALAMY

Riflettere e discutere– L’esistenza di leggi scritte è un elemento

decisivo nello sviluppo dello stato.Perché?

– Perché la separazione dei poteri è unacaratteristica essenziale di uno statodemocratico?

180 181La dimensione politica e il mondo greco

CACCIATORI DELL’ARTICO

CACCIATORI DELL’ARTICO

CACCIATORI-RACCOGLITORIDEL DESERTO

CACCIATORI-RACCOGLITORIDELLE FORESTE

CACCIATORI DI BISONTIDELLE PRATERIE

CACCIATORI-PESCATORI

DEL PACIFICO

CACCIATORI-RACCOGLITORIDELLA FORESTA

AMAZZONICA

CACCIATORI-RACCOGLITORIDELLA PAMPA

CACCIATORI-PESCATORIDELLA PATAGONIA

CACCIATORI-RACCOGLITORIDELLA SAVANA

CACCIATORI-RACCOGLITORI

KHOISAN

COLTIVATORIBANTU

COLTIVATORIDI MAIS

COLTIVATORIDI MANIOCA

MAT

COLTIVATORIE PASTORIETIOPICI

TIBETANIZHOU

ORIENTALI

CULTURAJOMON

COREANI

REGNIINDIANI

REGNODI SABA

OLMECHI

PASTORRI NI NOMAOMADIDI DELDEL SASAHARHARAA

BBBATBATTRITRIANIANIIIAT

IRARARANICNICNICIII

CACCIATORI-RACCOGLITORI DELLA TAIGA SIBERIANA

CACCIATORI-RACCOGLITORIABORIGENI AUSTRALIANI

E TASMANIANI

SCITI

CULTURACHORRERA

CULTURACHAVÍN

ZAPOTECHI

MAYA

BALTICI

All’epoca delle poleis e degli antichi legislatori, formazionistatali sono presenti in tutto il Vicino Oriente, in Italia, inIndia e in Cina. Al centro dell’Eurasia cominciano ad assu-mere un ruolo importante le popolazioni nomadi che si spo-stano su estensioni vastissime e creano i primi collegamenticulturali e commerciali fra i centri di civiltà del continente.

Nel continente americano sono in evoluzione le culturedella Mesoamerica e delle Ande.

La civiltà olmeca (il cui centro principale è La Venta) ècaratterizzata da grandi centri cerimoniali con funzione re-ligiosa e amministrativa. Gli Olmechi usavano una scritturageroglifico-ideografica e praticavano il gioco della pelota,con significati rituali. Nell’attuale penisola dello Yucatàn enel Guatemala, dalla metà del II millennio a.C. si sviluppa la

civiltà dei Maya. Il periodo fino al III secolo d.C. è definitopreclassico: accanto all’agricoltura, in questo periodo fiori-scono l’artigianato della ceramica e la scultura in pietra.

In Perù la cultura Chavín, che prende il nome da un cen-tro cerimoniale a nord di Lima, raggiunge un elevato livellotecnico (metallurgia, opere d’irrigazione). Nella stessa areafiorirà in seguito la civiltà Inca.

In Africa, il territorio originariamente popolato dai Ber-beri è coinvolto nel grande fenomeno della colonizzazio-ne dei Fenici e dei Greci.

Su gran parte dell’Europa continentale sono stanziate po-polazioni celtiche, che si diffondono anche nell’Italia set-tentrionale. In Italia fiorisce la civiltà etrusca e Roma si avviaa diventare una evoluta città-stato [→ Cap. 15].

Quadri di storia mondialeAl tempo di… Solone circa 640-559 a.C.

Nelle steppe eurasiatiche, a nord del Mar Nero e del MarCaspio, la popolazione nomade degli Sciti stabilisce fiorenticommerci con il mondo greco.

Nell’India settentrionale si formano le prime organizzazio-ni statali. Il regno di Magadha, nell’area tra l’Indo e il Gan-ge, fiorisce fra VI e V secolo a.C. In quel periodo si svolge lavita e la predicazione del Buddha, il fondatore del buddismo[→ Cap. 12.2].

In Cina la dinastia Shang si chiude tradizionalmente nel1027 a.C., per l’arrivo di tribù guerriere da nord-ovest. Ini-zia allora la dinastia Zhou. Il regno è diviso da continue lottefra province, che si accentuano nell’età detta «Primavera eAutunno» (770-476 a.C.), nella quale la Cina entra nell’età

del Ferro. Durante questo periodo della dinastia Zhou operae insegna Confucio (551-479 a.C.). Questo letterato e filo-sofo fonda una scuola che insegna i valori familiari, il cultodegli antenati e il rispetto della gerarchia. L’autorità paternaè il principio su cui Confucio fonda anche l’organizzazionedello Stato.

Gruppi di cacciatori-raccoglitori

Società di agricoltori e allevatori

Comunità nomadi

Società agricole complesse

Formazioni di tipo statale

184 185La dimensione politica e il mondo greco

Com

piti

dire

altˆ Tragedie e tragici

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: ACQUISIRE L’INFORMAZIONE, COLLABORARE E PARTECIPARE, COMUNICARE

Materiali da utilizzare

■ Testo del paragrafo 10.4

■ Informazioni da libri o in rete

■ Programma di videoscrittura

Modalità della provaL’obiettivo è raccogliere informazioni su una tragedia e il suoautore, scegliere il luogo della rappresentazione e produrremateriale informativo. La prova può essere organizzata pergruppi, che lavoreranno su opere diverse oppure si divideran-no i compiti su una stessa opera.

RUBRICA DI VALUTAZIONE

La tabella mostra con quali criteriverrà valutata la prova. Gli Indica-tori definiscono i traguardi dellecompetenze. I descrittori indica-no le evidenze usate per attribuireun livello di competenza.

Fondare una colonia

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI, COMUNICARE

Materiali da utilizzare

■ Testo del paragrafo 8.2 e letture di questa pagina, con relativiesercizi

■ Informazioni da libri o in rete

Modalità della provaAcquisite le opportune informazioni, preparare un discorso didue minuti per convincere i concittadini a imbarcarsi per anda-re a fondare una colonia.

RUBRICA DI VALUTAZIONE

La tabella mostra con quali criteri verràvalutata la prova. Gli Indicatori defini-scono i traguardi delle competenze. Idescrittori indicano le evidenze usateper attribuire un livello di competenza.

Indicatori Valutazione

Sa interpretarel’informazione

Sa comunicare conefficacia in relazioneallo scopo

Livelli Descrittori

1 – Livellobase

Sa interpretare correttamente il documento(punto 1)

2 – Livellointermedio

Sa anche fare osservazioni personali (punto2) e prepara, se guidato, un semplice testoper il punto 3

3 – Livelloavanzato

Produce in maniera autonoma un testo effi-cace per il punto 3

Indicatori Valutazione

Sa ricercare informazionisu libri e in rete

Sa partecipare atti-vamente a un lavorocomune

Sa comunicare conefficacia in relazione alloscopo

Livelli Descrittori

1 – Livellobase

Sa ricercare i dati per lo svolgimentodelle fasi 1 e 2

2 – Livellointermedio

Sa anche suggerire opportune soluzioniper tutte le fasi del lavoroProduce parte dei testi della fase 3 seopportunamente guidato

3 – Livelloavanzato

Riesce anche a produrre in maniera auto-noma uno dei testi della fase 3

La fondazione di CireneIn questa iscrizione del V secolo a.C., i Cirenei ricordano le mo-dalità della fondazione della loro città, avvenuta due secoli primaper opera di una spedizione di coloni dell’isola di Tera, guidati daBatto. Risultano evidenti le spietate regole che presiedevano allafondazione di colonie. Erano probabilmente modalità consuete,in un’epoca nella quale l’emigrazione era un sistema per mantene-re l’ordine sociale e l’equilibrio demografico.A Cirene i coloni si mescolarono alle genti berbere della zona e lacittà raggiunse un alto livello di prosperità commerciale (a destra,coppa del VI secolo a.C. con scena di commercio a Cirene).

Fu deciso dall’assemblea. Poiché Apollo ha spontaneamente profetiz-zato a Batto e ai Terei di colonizzare Cirene, i Terei decidono che siamandato Batto in Libia come guida e re; che i Terei salpino comesuoi compagni; che essi salpino in base a una selezione egalitaria, se-condo la famiglia; che un figlio sia scelto tra ogni famiglia; che parta-no gli adulti e ogni altro Tereo libero che lo voglia parta.

Se i coloni fondano la colonia ciascuno dei loro concittadini che inseguito parta per la Libia partecipi della cittadinanza e degli onori egli sia data una porzione di terreno non ancora assegnato. Ma qua-lora non riescano a fondare la colonia e i Terei non siano in grado diaiutarli ed essi soffrano per l’indigenza per cinque anni, partano daquella terra senza paura per tornare a Tera, e riabbiano i loro beni ela cittadinanza.

Colui che non voglia partire malgrado la città lo abbia inviato,sia passibile della pena di morte e i suoi beni siano confiscati. Coluiche lo accolga o gli dia rifugio, che si tratti del padre nei confronti delfiglio o del fratello nei confronti del fratello, subisca le stesse pene di chinon vuol partire.

A queste condizioni fecero dei giuramenti, quelli che rimanevanoe quelli che salpavano per andare a fondare la colonia, e lanciaronodelle maledizioni contro chi contravvenisse a questi patti e non vi ri-manesse fedele, sia che si trattasse di quelli che vivevano in Libia, siadi quelli che rimanevano in patria. […]Trad in V. M. Manfredi, I Greci d’Occidente, Mondadori, Milano 1996.

1. Analizza e descrivi l’iscrizione secondo questa scaletta:• ruolo dell’oracolo di Delfi,• criteri di selezione dei partecipanti alla spedizione,• conseguenze di un eventuale fallimento della spedizione,• possibilità o meno di scelta dei coloni selezionati.

2. Perché, a tuo parere, tutto si conclude con un giuramento?

3. Immagina di essere il candidato “ecista” e prepara undiscorso di due minuti per motivare un gruppo di giovania partecipare all’impresa di fondare una colonia. Questa lascaletta:

• perché partire,• approvazione della divinità e decisione dell’assemblea,• attrattive della destinazione prescelta,• prospettive per il futuro,• saluti ai familiari e ai concittadini che restano.

ATTIVITÀLa prima fase del lavoro prevede la scelta dell’autore e dell’o-pera da mettere in scena. Per semplicità, si può limitare la sceltaai titoli presenti nel paragrafo, dei quali è data nel testo un’es-senziale caratterizzazione. Provare a motivare la scelta può dareluogo a una breve discussione.All’interno del gruppo si affideranno i compiti:• stesura di una breve biografia dell’autore;• breve descrizione della trama dell’opera, personaggi princi-

pali,• definizione di alcuni termini tecnici: episodio, stasimo,

coro, scena, orchestra…• ricerca di immagini antiche per illustrare l’autore e l’opera.

Nella seconda fase si dovrà scegliere il teatro greco antico incui la rappresentazione avrà luogo, con alcuni dati significativi(epoca di costruzione, capienza, localizzazione). È opportuno

limitare la scelta all’Italia. Si può iniziare consultando il sitowww.engramma.it, dove si trova l’elenco di tutti i teatri grecie romani in Italia. La documentazione del teatro prevede an-che una fotografia della struttura, la localizzazione su una car-ta, eventuale immagine di una rappresentazione moderna dellatragedia scelta.

La terza fase consiste• nel preparare un comunicato stampa da pubblicare su un

quotidiano per informare dell’evento,• nel preparare una locandina per pubblicizzare la rappresen-

tazione• nello scrivere un testo con il resoconto della serata, che

dovrà essere letto in un giornale radio, per la durata di unminuto (dovrete immaginare la reazione del pubblico, laqualità dell’esecuzione, l’efficacia della regia…).

Una scena delle Supplici di Euripide, messe in scenanel 1915 al teatro greco di Siracusa con la regia diMoni Ovadia.FOTO MARIA PIA BALLARINO/ISTITUTO NAZIONALE DEL DRAMMA ANTICO.