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1. PREMESSA - servizi.comune.melito.na.it · e) CNR-UNI 10011/85 “ Costruzioni in acciaio - Istruzioni per il calcolo, l’impiego e la manutenzione ” f) D.M. Ministero LL.PP

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1. PREMESSA

La presente relazione riguarda la progettazione esecutiva dell’adeguamento

delle coperture delle scuole Rodari e Falcone nel Comune di Melito di Napoli

(NA).

L’esigenza nasce dalla necessità di risolvere in via definitiva le continue rotture

del manto impermeabile attualmente esistente che costringe a numerosi e

costosi interventi di manutenzione. Con l’occasione considerato la tipologia di

intervento si è anche provveduto ad adeguare il nuovo sistema di isolamento

alle attuali normative in termini di contenimento dei consumi energetici. In

particolare attraverso l’introduzione di un adeguato spessore di isolamento si è

adeguato il sistema di copertura ai limiti di trasmittanza previsti dal Dlgs

192/2005 in vigore a partire da gennaio 2010. L’intervento in progetto, pertanto,

oltre a comportare un consistente vantaggio in termini di costi di manutenzione

del sistema di copertura, comporta anche dei notevoli vantaggi in termini di

risparmio di consumi energetici.

2. DESCRIZIONE DEI LUOGHI

Le due scuole Rodari e Falcone sono inserite nel quartiere ex L. 219/81 e sono

realizzate entrambe a struttura interamente prefabbricata con coperture a tegoli

in c.a.p.. La scuola Rodari in particolare è a pianta pressoché quadrata di

dimensioni in pianta pari a circa 27 mt. Al centro della pianta è previsto un

ambio patio sul quale affacciano attraverso un corridoio isolato con una

veranda, le aule. Le coperture sono piane impermeabilizzate con membrana

bituminosa trattata con vernici protettive. La raccolta dell’acqua piovana avviene

essenzialmente agli angoli del patio interno. Il sistema di coperture verte in

pessime condizioni di conservazione con numerose infiltrazioni. In copertura

sono installate alcune apparecchiature di un sistema di climatizzazione risultato

inutilizzato.

Più articolata la composizione planimetrica della scuola Falcone che è costituita

da un aggregazione di due volumi uno, a pianta rettangolare, rappresentata dal

corpo scuola e l’altro, a pianta pressappoco quadrata rappresentata dalla

palestra. Il corpo scuola a sua volta si sviluppa in parte su due livelli ed in parte

su unico livello. In definitiva la scuola Falcone presenta tre diversi sistemi di

copertura a quote diverse delle quali quelle appartenenti al corpo scuola

principale presentano un parapetto delle dimensioni di circa un metro al

contorno mentre la copertura della palestra è dotata di un semplice cordolo di

altezza non superiore a 25 cm.

Tutte le coperture sono di tipo piano impermeabilizzate con manti in guaina

bituminosa protetta con opportune vernici. Sono presenti in diversi punti ormai

croniche infiltrazioni di acqua piovana proveniente dalle coperture.

Sulla copertura a quota superiore sono installate alcune apparecchiature e

canalizzazioni a servizio di un impianto di climatizzazione ormai in disuso e non

funzionante.

3. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto prevede la realizzazione, per entrambi gli edifici, di una copertura

ventilata realizzata con lastre isolanti in acciaio a protezione multistrato con

profilo nervato, sostenute da una sottostruttura realizzata con pilastrini e

arcarecci zincati. I pilastrini sono del tipo telescopico ad altezze scalari che

tramite una piastra di base vengono fissati alla struttura del solaio esistente. La

sottostruttura è realizzata in modo da garantire una pendenza di almeno il 5%.

L’articolazione della copertura, è stata concepita in modo da minimizzare al

massimo un impatto visivo della copertura stessa, provvedendo ad istallare la

copertura all’interno del profilo individuato dai parapetti e dai cordoli di bordo. Al

disotto della copertura è prevista la posa in opera di un sistema di isolamento

realizzato con pannelli di polistirene espanso estruso di spessore 8 cm che

considerando, il contributo del sistema di sottofondi e solaio preesistente

rispetta i limiti di cui al D.Lgs 192/2005 così come modificato dal D.Lgs

311/2006 avendo un valore della trasmittanza pari a 0,32 kW/mqK inferiore a

0,38 kW/mqK imposto dalle norme a partire da gennaio 2010 per la zona

climatica del Comune di Melito di Napoli (zona C).

Al fine di evitare la sagomatura della nuova copertura in corrispondenza delle

apparecchiature degli impianti di climatizzazione in disuso sulle due scuole si è

previsto di rimuovere le apparecchiature stesse anche in considerazione

dell’abbandono e del mancato utilizzo stesse, mentre si è previsto di non

rimuovere il sistema di isolamento ed impermeabilizzazione preesistente anche

in considerazione della protezione addizionale che esso offre.

Al fine di determinare un vantaggio anche in termini di consumi elettrici il

progetto prevede l’installazione di un piccolo impianto fotovoltaico da 5 KWp da

installarsi sulla falda esposta a Sud della Scuola Falcone.

In conclusione i lavori previsti consistono in:

- Allestimento e recinzione di cantiere ;

- installazione ponteggi con protezione in corrispondenza degli accessi

alle scuole;

- rimozione e trasporto in luogo indicato dalla DL o a rifiuto delle

apparecchiature e delle canalizzazione dell’impiantro di condizionamento

installato in copertura su entrambe le scuole;

- realizzazione di una sottostruttura ottenuta mediante assemblaggio di

pilastrini ed barcarecci opportunamente dimensionati;

- posa in opera della copertura isolata e ventilata;

- posa in opera di tutte le opere da lattoniere (scossaline e gronde e

canalizzazioni);

- impianto di smaltimento acque piovane;

- installazione impianto fotovoltaico;

- rimozione cantiere.

4. IMPIANTI

4.1. Scarichi

L’impianto di smaltimento acque piovane sarà realizzato quanto più possibile

aderente al sistema di raccolta preesistente. Laddove ciò non sia possibile è

previsto l’adeguamento dell’impianto e il collegamento dello stesso al sistema

fognario preesistente a mezzo di adeguati pozzetti e canalizzazioni.

4.2. Fotovoltaico

Sulla copertura della scuola Falcone è prevista l’installazione di un impianto

fotovoltaico della potenza di picco pari a 5 KWp capace di fornire energia alle

fonti di utilizzo impiegate e, attraverso la cessione del eccedenza prodotta alla

rete del gestore, di consentire una rendita da compensare i costi di gestione.

Il sistema previsto è perfettamente integrato con la copertura ed impiega moduli

fotovoltaico flessibili in silicio amorfo.

5. QUADRO TECNICO ECONOMICO

Il progetto ammonta ad € 544'439,00 così come risultante dal seguente quadro

tecnico economico. La spesa occorrente sarà coperta da apposito

finanziamento ai sensi della L. 51/78 annualità 2006

SCUOLA MATERNA RIODARI ED ELEMENTARE FALCONE SUCCURSALE

a 446 496,51€

1 lavori corpo 405 157,57€

2 oneri per la sicurezza e apprestamenti 41 338,94€

3 forniture arredi e attrezzature -€

4 Importo soggetto a ribasso d'asta 405 157,57€

b 97 942,49€

1 lavori in economia, previsti in progetto ed esclusi dall'appalto

2 forniture se escluse dall'appalto

3 rilievi, accertamenti e indagini -€

4 allacciamenti ai pubblici servizi -€

5 imprevisti 4,41% di a 19 692,84€

6 acquisizione aree -€

7 acquisizione immobili -€

8 accantonamento di cui all'art.26, comma 4, L.109/94 e s.m.i. -€

9.1 spese tecniche relative alla progettazione, alle necessarie attività

preliminari, nonché al coordinamento della sicurezza in fase di

progettazione, alle conferenze dei servizi, alla direzione dei lavori ed al

coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione 28 000,00€

9.2 spese per attività di consulenza o di supporto -€

9.3 eventuali spese per commissioni giudicatrici -€

9.4 spese per pubblicità -€

9.5 spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche previste dal

capitolato speciale di appalto, spese per le verifiche ordinate dal D.L. di cui

all'art. 124 comma 4 DPR 554/99,collaudo tecnico amministrativo, collaudo

statico ed altri eventuali -€

10 IVA come per legge ed altre eventuali imposte

10.1 IVA su lavori: 10% di (a.1+a.2) pari a € 446 496,51 44 649,65€

10.2 IVA su forniture: 20% di a.3 pari ad € 0 -€

10.3 IVA su spese tecniche: 20% su 9.1 pari a € 28 000,00 5 600,00€

11 Altre imposte -€

544 439,00€

(partite a+b)

TOTALE SPESE DI ESECUZIONE

(partite a1, a2, a3, b1, b2, b4, b5, b6,b7, b8) € 466 189,35

TOTALE SPESE GENERALI (partite b3 da b.9.1 a 9.5 ) € 28 000,00

INCIDENZA % SPESE GENERALI 6,27%

TOTALE DI ACQUISIZIONE ( partite b.6 e b.7) -€

TOTALE IVA ED ALTRE IMPOSTE (partita 10 e 11) 50 249,65€

INCIDENZA IMPREVISTI 4,86%

COMUNE DI MELITO DI NAPOLI

TOTALE FINANZIAMENTO

Somme a disposizione della Stazione appaltante

Importo complessivo dei lavori (a1+a2+a3) a base d'asta

QUADRO PROGRAMMATICO REDATTO AI SENSI ART.4 DGR 663/05

PROGETTO DI REALIZZAZIONE COPERTURE PER ADEGUAMENTO EX D.LGS 192/2005

Ing. Vincenzo Manco

RELAZIONE DI CALCOLO

NUOVA COPERTURA

Il Tecnico

1

INDICE

1. Premessa pag. 2

2. Normative e riferimenti pag. 3

3. Materiali e sezioni resistenti pag. 5

4. Analisi dei carichi pag. 7

4.1 Pesi propri e permanenti portati pag. 7

4.2 Sovraccarichi variabili pag. 7

4.3 Sovraccarichi dovuti alla neve pag. 7

4.4 Sovraccarichi dovuti al vento pag. 7

5. Analisi delle sollecitazioni e valutazione della sicurezza pag. 9

5.1 Verifica degli stati tensionali e deformativi

dell’arcareccio ad omega pag. 9

5.2 Verifica a compressione dei pilastri

con controllo della instabilità pag. 11

5.3 Verifica al rifollamento del serraggio dei pilastri pag. 11

5.4 Verifica degli stati tensionali sulle viti di serraggio pag. 12

5.5 Verifica degli stati tensionali e deformativi

della lastra Coverib pag. 12

5.6 Verifica al pedonamento ed ai carichi concentrati pag. 12

5.7 Pressione di contatto al piede dei pilastri pag. 13

5.8 Carico medio complessivo sulla copertura esistente pag. 14

5.9 Depressione dovuta all’azione del vento pag. 14

2

1. PREMESSA

La presente relazione di calcolo strutturale ha per oggetto le analisi dei carichi, le

analisi delle sollecitazioni e le verifiche di sicurezza relative alle strutture previste per la

realizzazione di una nuova copertura con sistema tipo Ventilcover presso la succursale della

scuola Elementare “Falcone”.

L’intervento prevede, sulla copertura esistente, la disposizione di una nuova copertura

ventilata costituita da una struttura metallica a telai sulla quale vengono successivamente

fissate le lastre di acciaio. La struttura metallica è costituita da pilastri verticali di lunghezza

variabile ed arcarecci con sezione ad omega.

I pilastri sono di altezza regolabile telescopicamente, essendo realizzati con due tubolari

a sezione quadrata scorrevoli uno dentro l’altro (sezione minima 35x35x2), bloccati con una

vite passante 6 mm che permette, tenuto conto della disposizione e del numero dei fori

predisposti con interasse 2 cm, una rapida e precisa regolazione dell’altezza in fase di

montaggio. Tale sistema di regolazione permette di ottenere il piano di posa della copertura

secondo la pendenza di progetto e di recuperare eventuali pendenze o difetti delle superfici

di appoggio dei pilastri stessi. Tali elementi sono inoltre dotati di una piastra di base

preforata per il fissaggio al solaio esistente con viti ad espansione e di un capitello per

l’alloggiamento ed il bloccaggio dell’arcareccio.

Gli arcarecci vengono realizzati con profilati pressopiegati ad omega di sezione

omega h=60 60x40x20 sp. 1,5 Tali elementi, forniti di lunghezza pari a 600 cm, vengono

posti in opera con lo schema statico a quattro appoggi e tre campate di luce pari a 200 cm ed

un interasse massimo tra gli stessi pari a 123 cm.

L’orizzontamento finale è realizzato con lastre Coverib spessore 6/10.

Per quanto riguarda le caratteristiche geometriche di dettaglio si rimanda alle

indicazioni contenute di seguito nel presente documento e negli elaborati grafici di progetto.

3

2. NORMATIVE E RIFERIMENTI

a) Legge 5 novembre 1971 n.1086 “ Norme per la disciplina delle opere in conglomerato

cementizio armato normale e precompresso ed a struttura metallica ”

b) CNR-UNI 10012/81 “ Azioni sulle costruzioni ”

c) UNI EN 10147 "Lamiere e nastri di acciaio per impieghi strutturali, zincati per

immersione a caldo in continuo – Condizioni tecniche di fornitura ”

d) C.N.R. 10022/84 "Profilati a freddo: istruzioni per l'impiego nelle costruzioni"

e) CNR-UNI 10011/85 “ Costruzioni in acciaio - Istruzioni per il calcolo, l’impiego e la

manutenzione ”

f) D.M. Ministero LL.PP. 3 dicembre 1987 “ Norme tecniche per la progettazione,

l’esecuzione ed il collaudo delle costruzioni prefabbricate ”

g) D.M. Ministero LL.PP. 14 febbraio 1992 “ Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in

cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche ”

h) D.M. Ministero LL.PP. 9 gennaio 1996 “ Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il

collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture

metalliche ”

i) D.M. Ministero LL.PP. 16 gennaio 1996 “ Norme tecniche relative ai “ Criteri generali per

la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi ” ”

l) Circolare del Ministero LL.PP. 4 luglio 1996 n. 156 AA. GG / S.T.C. “Istruzioni per

l’applicazione delle “ Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di

sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi ” di cui al decreto ministeriale 16

gennaio 1996 ”

4

m) Circolare del Ministero LL.PP. 15 ottobre 1996 n. 252 AA. GG. / S.T.C. “ Istruzioni per

l’applicazione delle “ Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle

strutture in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche ” di cui

al decreto ministeriale 9 gennaio 1996 ”

5

3. MATERIALI E SEZIONI RESISTENTI

In base a quanto previsto dalle attuali normative in relazione ai materiali utilizzati per

la progettazione e la realizzazione degli elementi costituenti il sistema Ventilcover, sono

stati adottati i seguenti parametri meccanico deformativi:

Acciaio per profilatura tipo Fe E 250 G in nastri per impieghi strutturali sp. 3 mm

(profilati ad omega, pilastri tubolari e lastre Coverib)

tensione di rottura a trazione fa,t 3.300 daN/cmq

tensione di snervamento fa,y 2.500 daN/cmq

tensione ammissibile a trazione e compressione a,adm = 1.650 daN/cmq

tensione ammissibile a rifollamento (2,2 adm) rif,adm = 3.630 daN/cmq

tensione ammissibile a taglio a,adm = 953 daN/cmq

modulo elastico E = 2.060.000 daN/cmq

Viti di classe 4.6

tensione ammissibile a trazione b,adm = 1.600 daN/cmq

tensione ammissibile a taglio b,adm = 1.130 daN/cmq

Per quanto riguarda le caratteristiche geometriche ed inerziali efficaci dei diversi

elementi strutturali costituenti la nuova copertura con sistema Ventilcover si adottano i

seguenti valori:

Pilastri tubolari e viti di fissaggio

H B s p A11 J22 J33 W22 W33

cm cm cm daN/cm cm2 Cm

4 cm

4 cm

3 cm

3 cm cm

pilastro

sez. minima

capitello

3,5

3,5

0,20

1,96

2,50

4,40

4,40

2,51

2,51

1,33

1,33

Vite 6 0,60 0,283

6

Arcarecci

H B s p A11 J22 J33 W22 W33

cm cm cm daN/cm cm2 Cm

4 cm

4 cm

3 cm

3 cm cm

omega h=60

60x40x20

sp. 1,5

6,0

7,7

0,15

2,24

2,85

14,34

11,99

4,78

3,11

2,24

2,05

7

4. ANALISI DEI CARICHI

Di seguito vengono indicate in dettaglio le schematizzazioni adottate per la

definizione delle azioni di progetto ed il comportamento strutturale della nuova copertura.

4.1 Pesi propri e permanenti portati

Lastre Coverib sp. 6./10 . 8,6 daN/mq

Arcareccio sez. omega h=60 2.50 daN/m

Pilastro (valore mediato) 4 daN/m

4.2 Sovraccarichi variabili

Per le coperture non praticabili correntemente, i valori dei sovraccarichi variabili di

progetto risultano:

DESTINAZIONE Verticali ripartiti

daN/mq

Verticali concentrati

daN

Copertura non accessibile 50 120

4.3 Sovraccarichi dovuti alla neve

zona III altezza 10 m pendenza 3.°

carico della neve al suolo qsk = 60 daN/mq

coefficienti di carico 1 = 0.8 qs ( 1) = 48 daN/mq

2 = 0.8 qs ( 2) = 48 daN/mq

1* = 0.8 qs ( 1

*) = 48 daN/mq

4.4 Sovraccarichi dovuti al vento

zona 3 classe B

distanza dalla costa 15 km categoria III

pendenza 3°

8

vref,0

= 27 m/sec a0 = 500 m ka = 0.03

kr = 0.20 z0 = 0.10 m zmin = 5 m

Pressione cinetica qref

45.6 daN/mq

Coefficiente di forma cp

pressione esterna

elementi sopravvento con inclinazione

0° 20°ed elementi sottovento cpe = -0,4

pressione interna

costruzione non stagna cpi

= -0,2

coefficiente globale di forma cp = cpe + cpi = -0,6

Coefficiente di esposizione ce

per z = 10 m ce= 2.13

Coefficiente dinamico cd

correntemente cd = 1,00

Pressione del vento sopravvento e sottovento (sempre in depressione)

pf = q

ref cp ce cd = 59 daN/mq

9

5. ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI E VALUTAZIONE DELLA

SICUREZZA

Di seguito vengono riportate le analisi delle sollecitazioni e la valutazione della

sicurezza dei diversi elementi strutturali e quindi dell’intero sistema Ventilcover ed in

particolare:

1. verifica degli stati tensionali e deformativi dell’arcareccio ad omega

2. verifica a compressione con controllo della instabilità dei pilastri

3. verifica al rifollamento del serraggio dei pilastri

4. verifica degli stati tensionali sulle viti di serraggio

5. verifica degli stati tensionali e deformativi della lastra di Coverib

6. verifica al pedonamento ed ai carichi concentrati

7. pressione di contatto al piede dei pilastri

8. carico medio complessivo sulla copertura esistente

9. depressione dovuta all’azione del vento

5.1 Verifica degli stati tensionali dell’arcareccio ad omega

Per la verifica degli stati tensionali e deformativi degli arcarecci ad omega di sezione

omega h=60 60x40x20 sp. 1,5, si tiene conto del fatto che tali elementi vengono forniti con

una lunghezza pari a 600 cm, montati con lo schema statico a tre campate con quattrp

appoggi, luce di calcolo “L” pari a 200 cm e con un interasse massimo “i” tra gli stessi pari a

123cm.

tre campate L = 200 cm

200200 200

10

Con tali ipotesi i carichi distribuiti di progetto risultano:

“p” peso proprio + permanenti portati

p.p. omega + p.p. Coverib x i = 0.13 daN/cm

“+q” accidentale discendente sovraccarico dovuto alle neve superiore

qs ( .1) x i = 0.59 daN/cm al sovraccarico variabile distribuito

“-q” accidentale ascendente sovraccarico dovuto al vento

pf i = 0.72 daN/cm

Di conseguenza, le massime sollecitazioni e deformazioni di progetto risultano dalle

seguenti espressioni:

oppure per schema a tre campate

M+

max = 12,50

L q)(p

2

= 3904 daN cm

m-min = -

10

L q)(p

2

= 4880 daN cm

Tmax = L q)(p 0,600 = 146 daN

fmax = J E 384

L q)(p 2,53

4

= 0.42 cm

Le massime tensioni normali e tangenziali sugli arcarecci risultano:

adm

min

max

max 1255 W

M = 1.650 daN/cmq

adm

mint,

max

max 51 A

T = 953 daN/cmq

La verifica degli stati deformativi per gli arcarecci risulta soddisfatta in quanto rispetta

la seguente condizione:

fmax = 0.42 cm 200

L = 1 cm

11

5.2 Verifica a compressione dei pilastri con controllo della instabilità

La verifica a compressione con valutazione degli effetti di instabilità viene condotta

nell’ipotesi più gravosa e cioè di massima escursione del pilastro telescopico. In questo caso,

considerata la sezione minima di tubolare (canna interna 35x35x2), risultano i seguenti

parametri geometrici ed inerziali:

- altezza libera di inflessione hmax = 150 cm

- raggio minimo di inerzia = 1,33 cm

- snellezza = 113

- parametro caratteristico di instabilità Q = 1,00

- coefficiente di amplificazione = 2,55

Con tali parametri la verifica a compressione con valutazione degli effetti della

instabilità risulta soddisfatta come ricavato dalla seguente espressione:

adm

p

max

max 378 A

N = 1.650 daN/cmq

dove:

Nmax = (p + q) L + p.p. (pilastro) hmax = 371 daN

Ap = 2,50 cmq

5.3 Verifica al rifollamento del serraggio dei pilastri

Per la verifica al rifollamento della lamiera costituente i pilastri, realizzati con tubolari

quadri di spessore 2 mm, si fa riferimento al massimo carico verticale agente sul pilastro

telescopico ed alla sezione di acciaio soggetta al rifollamento, considerando che il fissaggio

interessa due facce del pilastro. Con tali dati la massima tensione di contatto sul foro risulta

la seguente, con la relativa condizione di verifica:

rifadm,

max

rifmax, 1547 s d 2

N = 3.630 daN/cmq

dove:

Nmax = (p + q) L + p.p. (pilastro) h = 371 daN

d = 0,6 cm

s = 0,2 cm

12

5.4 Verifica degli stati tensionali sulle viti di serraggio

Analogamente, per la verifica degli stati tensionali sulle viti di serraggio dei pilastri di

diametro 6 mm, ricavato il massimo carico verticale agente sul pilastro telescopico, la

massima tensione tangenziale sulla vite risulta la seguente, con la relativa condizione di

verifica:

adm

v

max

max 655 A 2

N = 1.130 daN/cmq

dove:

Nmax = (p + q) L + p.p. (pilastro) h = 371 daN

Av = 0,283 cmq

5.5 Verifica degli stati tensionali e deformativi della lastra di Coverib

Per quanto riguarda le verifiche degli stati tensionali e deformativi delle lastre di

copertura sp. 6/10, si fa riferimento alle tabelle di dimensionamento fornite dalla Ondulit

Italiana S.p.A. nelle quali, tenuto conto degli interassi e degli schemi statici di esercizio,

sono correlate le luci di esercizio con i sovraccarichi sopportabili dalle lastre. In particolare

dette tabelle, per lastre Coverib sp. 610, con schema statico a tre campate ed un carico

complessivo di 56.6 daN/mq (pari alla somma del peso unitario delle lastre e del massimo

carico verticale discendente dovuto alla neve), riportano una luce massima di esercizio pari a

200 m, comunque superiore a quella prevista nel presente progetto.

5.6 Pedonamento e carichi concentrati

Per le verifiche degli stati tensionali indotti dall’azione dei carichi concentrati ed in

particolare del pedonamento si valutano, per lo schema statico previsto, le massime

sollecitazioni dovute al carico concentrato F previsto dalla attuale normativa e pari a 120

daN, applicato in corrispondenza di un arcareccio ad omega nella posizione più sfavorevole

lungo le campate. Con tali ipotesi risultano le seguenti massime sollecitazioni, ritenendo

trascurabili le azioni indotte dal peso proprio degli elementi:

M+

max = 4,88

L F = +4.918 daN cm

m-min =

5,20

L F- = -4.615 daN cm

13

Tmax = F = 120 daN

Tenuto conto delle caratteristiche geometriche dei profilati ad omega sezione omega

h=60 60x40x20 sp. 1,5, le massime tensioni indotte risultano le seguenti:

W

M

min

maxmax = 410 daN/cmq < 1.650 daN/cmq

A

T

mint,

maxmax = 42.10 daN/cmq < 953 daN/cmq

5.7 Pressione di contatto al piede dei pilastri

La massima pressione di contatto al piede del pilastro maggiormente sollecitato nella

configurazione di carico prevista in progetto, tenuto conto del massimo carico verticale

discendente, è riportata nella seguente espressione:

225

371

A

N

b

max

c = 1.64 daN/cmq

dove:

Nmax = (p + q) L + p.p. (pilastro) h = 371 daN

Ab = 15 x 15 = 225 cmq

Tale valore, tenuto conto del fatto che il sistema Ventilcover viene istallato su una

struttura piana praticabile con un pacchetto di finitura costituito da massetto in cls risulta

sufficientemente contenuto e quindi compatibile con le caratteristiche meccaniche dei

materiali utilizzati per le finiture della copertura stessa.

5.8 Carico medio complessivo trasmesso alla copertura esistente

14

Il massimo sovraccarico complessivo, uniformemente distribuito sulla copertura

esistente in conseguenza della messa in opera del sistema di copertura ventilata, risulta

pressoché equivalente a quello presente prima della realizzazione. Infatti non ci sono

variazioni sui valori dei sovraccarichi accidentali, mentre l’incremento di carico dovuto alla

presenza della nuova struttura a telai metallici e della lamiera Coverib risulta contenuto e

pari a 14.63 daN/mq.

Alla luce di tale considerazione e del fatto che il sistema Ventilcover viene posto in

opera su una copertura piana praticabile per la quale è comunque previsto un adeguato

sovraccarico originario di progetto, si può affermare che in questo caso l’incremento delle

sollecitazioni indotte dal sistema Ventilcover sulle strutture sottostanti è estremamente

modesto e quindi trascurabile.

5.9 Depressione dovuta all’azione del vento

Tenuto conto del fatto che il sistema di copertura viene posto in opera con una

pendenza contenuta, l’azione del vento induce sull’intera struttura delle azione di

depressione e quindi di sollevamento.

Il valore della massima azione unitaria indotta da tale depressione, come riportato in

precedenza, si ricava dalla seguente espressione:

d = p.p. + qref

ce c

p c

d = 66.87 daN/mq

dove:

d carico di depressione per unità di superficie

p.p. peso proprio delle lastre Coverib = 8.6 daN/mq

qref pressione cinetica di riferimento = 45.6 daN/mq

ce coefficiente di esposizione = 2.13

cp coefficiente di forma = -0,60

cd coefficiente dinamico = 1,00

Per il dimensionamento del sistema di fissaggio delle lastre Coverib all’arcareccio ad

omega si segue quanto previsto per il montaggio delle lastre stesse.

15

Per quanto riguarda infine il sistema di ancoraggio del pilastro a terra, ciascuno dei

due fissaggi con viti ad espansione è dimensionato e verificato per sopportare il seguente

massimo carico di strappo:

V = 0,50 d L i = 164 daN

dove:

d carico di depressione per unità di superficie 66.87 daN/mq

L interasse di montaggio dei pilastri 2.00 m

i interasse di montaggio dei telai 1.23 m

RELAZIONE DI CALCOLO

NUOVA COPERTURA

Il Tecnico

1

INDICE

1. Premessa pag. 2

2. Normative e riferimenti pag. 3

3. Materiali e sezioni resistenti pag. 5

4. Analisi dei carichi pag. 7

4.1 Pesi propri e permanenti portati pag. 7

4.2 Sovraccarichi variabili pag. 7

4.3 Sovraccarichi dovuti alla neve pag. 7

4.4 Sovraccarichi dovuti al vento pag. 7

5. Analisi delle sollecitazioni e valutazione della sicurezza pag. 9

5.1 Verifica degli stati tensionali e deformativi

dell’arcareccio ad omega pag. 9

5.2 Verifica a compressione dei pilastri

con controllo della instabilità pag. 11

5.3 Verifica al rifollamento del serraggio dei pilastri pag. 11

5.4 Verifica degli stati tensionali sulle viti di serraggio pag. 12

5.5 Verifica degli stati tensionali e deformativi

della lastra Coverib pag. 12

5.6 Verifica al pedonamento ed ai carichi concentrati pag. 12

5.7 Pressione di contatto al piede dei pilastri pag. 13

5.8 Carico medio complessivo sulla copertura esistente pag. 14

5.9 Depressione dovuta all’azione del vento pag. 14

2

1. PREMESSA

La presente relazione di calcolo strutturale ha per oggetto le analisi dei carichi, le

analisi delle sollecitazioni e le verifiche di sicurezza relative alle strutture previste per la

realizzazione di una nuova copertura con sistema tipo Ventilcover presso la scuola Materna

“Rodari”.

L’intervento prevede, sulla copertura esistente, la disposizione di una nuova copertura

ventilata costituita da una struttura metallica a telai sulla quale vengono successivamente

fissate le lastre di acciaio. La struttura metallica è costituita da pilastri verticali di lunghezza

variabile ed arcarecci con sezione ad omega.

I pilastri sono di altezza regolabile telescopicamente, essendo realizzati con due tubolari

a sezione quadrata scorrevoli uno dentro l’altro (sezione minima 35x35x2), bloccati con una

vite passante 6 mm che permette, tenuto conto della disposizione e del numero dei fori

predisposti con interasse 2 cm, una rapida e precisa regolazione dell’altezza in fase di

montaggio. Tale sistema di regolazione permette di ottenere il piano di posa della copertura

secondo la pendenza di progetto e di recuperare eventuali pendenze o difetti delle superfici

di appoggio dei pilastri stessi. Tali elementi sono inoltre dotati di una piastra di base

preforata per il fissaggio al solaio esistente con viti ad espansione e di un capitello per

l’alloggiamento ed il bloccaggio dell’arcareccio.

Gli arcarecci vengono realizzati con profilati pressopiegati ad omega di sezione

omega h=60 60x40x20 sp. 1,5 Tali elementi, forniti di lunghezza pari a 600 cm, vengono

posti in opera con lo schema statico a quattro appoggi e tre campate di luce pari a 200 cm ed

un interasse massimo tra gli stessi pari a 126 cm.

L’orizzontamento finale è realizzato con lastre Coverib spessore 6/10.

Per quanto riguarda le caratteristiche geometriche di dettaglio si rimanda alle

indicazioni contenute di seguito nel presente documento e negli elaborati grafici di progetto.

3

2. NORMATIVE E RIFERIMENTI

a) Legge 5 novembre 1971 n.1086 “ Norme per la disciplina delle opere in conglomerato

cementizio armato normale e precompresso ed a struttura metallica ”

b) CNR-UNI 10012/81 “ Azioni sulle costruzioni ”

c) UNI EN 10147 "Lamiere e nastri di acciaio per impieghi strutturali, zincati per

immersione a caldo in continuo – Condizioni tecniche di fornitura ”

d) C.N.R. 10022/84 "Profilati a freddo: istruzioni per l'impiego nelle costruzioni"

e) CNR-UNI 10011/85 “ Costruzioni in acciaio - Istruzioni per il calcolo, l’impiego e la

manutenzione ”

f) D.M. Ministero LL.PP. 3 dicembre 1987 “ Norme tecniche per la progettazione,

l’esecuzione ed il collaudo delle costruzioni prefabbricate ”

g) D.M. Ministero LL.PP. 14 febbraio 1992 “ Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in

cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche ”

h) D.M. Ministero LL.PP. 9 gennaio 1996 “ Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il

collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture

metalliche ”

i) D.M. Ministero LL.PP. 16 gennaio 1996 “ Norme tecniche relative ai “ Criteri generali per

la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi ” ”

l) Circolare del Ministero LL.PP. 4 luglio 1996 n. 156 AA. GG / S.T.C. “Istruzioni per

l’applicazione delle “ Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di

sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi ” di cui al decreto ministeriale 16

gennaio 1996 ”

4

m) Circolare del Ministero LL.PP. 15 ottobre 1996 n. 252 AA. GG. / S.T.C. “ Istruzioni per

l’applicazione delle “ Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle

strutture in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche ” di cui

al decreto ministeriale 9 gennaio 1996 ”

5

3. MATERIALI E SEZIONI RESISTENTI

In base a quanto previsto dalle attuali normative in relazione ai materiali utilizzati per

la progettazione e la realizzazione degli elementi costituenti il sistema Ventilcover, sono

stati adottati i seguenti parametri meccanico deformativi:

Acciaio per profilatura tipo Fe E 250 G in nastri per impieghi strutturali sp. 3 mm

(profilati ad omega, pilastri tubolari e lastre Coverib)

tensione di rottura a trazione fa,t 3.300 daN/cmq

tensione di snervamento fa,y 2.500 daN/cmq

tensione ammissibile a trazione e compressione a,adm = 1.650 daN/cmq

tensione ammissibile a rifollamento (2,2 adm) rif,adm = 3.630 daN/cmq

tensione ammissibile a taglio a,adm = 953 daN/cmq

modulo elastico E = 2.060.000 daN/cmq

Viti di classe 4.6

tensione ammissibile a trazione b,adm = 1.600 daN/cmq

tensione ammissibile a taglio b,adm = 1.130 daN/cmq

Per quanto riguarda le caratteristiche geometriche ed inerziali efficaci dei diversi

elementi strutturali costituenti la nuova copertura con sistema Ventilcover si adottano i

seguenti valori:

Pilastri tubolari e viti di fissaggio

H B s p A11 J22 J33 W22 W33

cm cm cm daN/cm cm2 Cm

4 cm

4 cm

3 cm

3 cm cm

pilastro

sez. minima

capitello

3,5

3,5

0,20

1,96

2,50

4,40

4,40

2,51

2,51

1,33

1,33

Vite 6 0,60 0,283

6

Arcarecci

H B s p A11 J22 J33 W22 W33

cm cm cm daN/cm cm2 Cm

4 cm

4 cm

3 cm

3 cm cm

omega h=60

60x40x20

sp. 1,5

6,0

7,7

0,15

2,24

2,85

14,34

11,99

4,78

3,11

2,24

2,05

4. ANALISI DEI CARICHI

Di seguito vengono indicate in dettaglio le schematizzazioni adottate per la

definizione delle azioni di progetto ed il comportamento strutturale della nuova copertura.

4.1 Pesi propri e permanenti portati

Lastre Coverib sp. 6./10 8,6 daN/mq

Arcareccio sez. omega h=60 2.50 daN/m

Pilastro (valore mediato) 4 daN/m

4.2 Sovraccarichi variabili

Per le coperture non praticabili correntemente, i valori dei sovraccarichi variabili di

progetto risultano:

DESTINAZIONE Verticali ripartiti

daN/mq

Verticali concentrati

daN

Copertura non accessibile 50 120

4.3 Sovraccarichi dovuti alla neve

zona III altezza 10 m pendenza 3.°

carico della neve al suolo qsk = 60 daN/mq

coefficienti di carico 1 = 0.8 qs ( 1) = 48 daN/mq

2 = 0.8 qs ( 2) = 48 daN/mq

1* = 0.8 qs ( 1

*) = 48 daN/mq

7

4.4 Sovraccarichi dovuti al vento

zona 3 classe B

distanza dalla costa 15 km categoria III

pendenza 3°

vref,0

= 27 m/sec a0 = 500 m ka = 0.03

kr = 0.20 z0 = 0.10 m zmin = 5 m

Pressione cinetica qref

45.6 daN/mq

Coefficiente di forma cp

pressione esterna

elementi sopravvento con inclinazione

0° 20°ed elementi sottovento cpe = -0,4

pressione interna

costruzione non stagna cpi

= -0,2

coefficiente globale di forma cp = cpe + cpi = -0,6

Coefficiente di esposizione ce

per z = 10 m ce= 2.13

Coefficiente dinamico cd

correntemente cd = 1,00

Pressione del vento sopravvento e sottovento (sempre in depressione)

pf = q

ref cp ce cd = 59 daN/mq

8

5. ANALISI DELLE SOLLECITAZIONI E VALUTAZIONE DELLA

SICUREZZA

Di seguito vengono riportate le analisi delle sollecitazioni e la valutazione della

sicurezza dei diversi elementi strutturali e quindi dell’intero sistema Ventilcover ed in

particolare:

1. verifica degli stati tensionali e deformativi dell’arcareccio ad omega

2. verifica a compressione con controllo della instabilità dei pilastri

3. verifica al rifollamento del serraggio dei pilastri

4. verifica degli stati tensionali sulle viti di serraggio

5. verifica degli stati tensionali e deformativi della lastra di Coverib

6. verifica al pedonamento ed ai carichi concentrati

7. pressione di contatto al piede dei pilastri

8. carico medio complessivo sulla copertura esistente

9. depressione dovuta all’azione del vento

5.1 Verifica degli stati tensionali dell’arcareccio ad omega

Per la verifica degli stati tensionali e deformativi degli arcarecci ad omega di sezione

omega h=60 60x40x20 sp. 1,5, si tiene conto del fatto che tali elementi vengono forniti con

una lunghezza pari a 600 cm, montati con lo schema statico a tre campate con quattrp

appoggi, luce di calcolo “L” pari a 200 cm e con un interasse massimo “i” tra gli stessi pari a

123cm.

tre campate L = 200 cm

200200 200

9

Con tali ipotesi i carichi distribuiti di progetto risultano:

“p” peso proprio + permanenti portati

p.p. omega + p.p. Coverib x i = 0.13 daN/cm

“+q” accidentale discendente sovraccarico dovuto alle neve superiore

qs ( .1) x i = 0.59 daN/cm al sovraccarico variabile distribuito

“-q” accidentale ascendente sovraccarico dovuto al vento

pf i = 0.72 daN/cm

Di conseguenza, le massime sollecitazioni e deformazioni di progetto risultano dalle

seguenti espressioni:

oppure per schema a tre campate

M+

max = 12,50

L q)(p

2

= 3904 daN cm

m-min = -

10

L q)(p

2

= 4880 daN cm

Tmax = L q)(p 0,600 = 146 daN

fmax = J E 384

L q)(p 2,53

4

= 0.42 cm

Le massime tensioni normali e tangenziali sugli arcarecci risultano:

adm

min

max

max 1255 W

M = 1.650 daN/cmq

adm

mint,

max

max 51 A

T = 953 daN/cmq

La verifica degli stati deformativi per gli arcarecci risulta soddisfatta in quanto rispetta

la seguente condizione:

fmax = 0.42 cm 200

L = 1 cm

10

5.2 Verifica a compressione dei pilastri con controllo della instabilità

La verifica a compressione con valutazione degli effetti di instabilità viene condotta

nell’ipotesi più gravosa e cioè di massima escursione del pilastro telescopico. In questo caso,

considerata la sezione minima di tubolare (canna interna 35x35x2), risultano i seguenti

parametri geometrici ed inerziali:

- altezza libera di inflessione hmax = 150 cm

- raggio minimo di inerzia = 1,33 cm

- snellezza = 113

- parametro caratteristico di instabilità Q = 1,00

- coefficiente di amplificazione = 2,55

Con tali parametri la verifica a compressione con valutazione degli effetti della

instabilità risulta soddisfatta come ricavato dalla seguente espressione:

adm

p

max

max 378 A

N = 1.650 daN/cmq

dove:

Nmax = (p + q) L + p.p. (pilastro) hmax = 371 daN

Ap = 2,50 cmq

5.3 Verifica al rifollamento del serraggio dei pilastri

Per la verifica al rifollamento della lamiera costituente i pilastri, realizzati con tubolari

quadri di spessore 2 mm, si fa riferimento al massimo carico verticale agente sul pilastro

telescopico ed alla sezione di acciaio soggetta al rifollamento, considerando che il fissaggio

interessa due facce del pilastro. Con tali dati la massima tensione di contatto sul foro risulta

la seguente, con la relativa condizione di verifica:

rifadm,

max

rifmax, 1547 s d 2

N = 3.630 daN/cmq

dove:

Nmax = (p + q) L + p.p. (pilastro) h = 371 daN

d = 0,6 cm

s = 0,2 cm

11

5.4 Verifica degli stati tensionali sulle viti di serraggio

Analogamente, per la verifica degli stati tensionali sulle viti di serraggio dei pilastri di

diametro 6 mm, ricavato il massimo carico verticale agente sul pilastro telescopico, la

massima tensione tangenziale sulla vite risulta la seguente, con la relativa condizione di

verifica:

adm

v

max

max 655 A 2

N = 1.130 daN/cmq

dove:

Nmax = (p + q) L + p.p. (pilastro) h = 371 daN

Av = 0,283 cmq

5.5 Verifica degli stati tensionali e deformativi della lastra di Coverib

Per quanto riguarda le verifiche degli stati tensionali e deformativi delle lastre di

copertura sp. 6/10, si fa riferimento alle tabelle di dimensionamento fornite dalla Ondulit

Italiana S.p.A. nelle quali, tenuto conto degli interassi e degli schemi statici di esercizio,

sono correlate le luci di esercizio con i sovraccarichi sopportabili dalle lastre. In particolare

dette tabelle, per lastre Coverib sp. 610, con schema statico a tre campate ed un carico

complessivo di 56.6 daN/mq (pari alla somma del peso unitario delle lastre e del massimo

carico verticale discendente dovuto alla neve), riportano una luce massima di esercizio pari a

200 m, comunque superiore a quella prevista nel presente progetto.

5.6 Pedonamento e carichi concentrati

Per le verifiche degli stati tensionali indotti dall’azione dei carichi concentrati ed in

particolare del pedonamento si valutano, per lo schema statico previsto, le massime

sollecitazioni dovute al carico concentrato F previsto dalla attuale normativa e pari a 120

daN, applicato in corrispondenza di un arcareccio ad omega nella posizione più sfavorevole

lungo le campate. Con tali ipotesi risultano le seguenti massime sollecitazioni, ritenendo

trascurabili le azioni indotte dal peso proprio degli elementi:

M+

max = 4,88

L F = +4.918 daN cm

m-min =

5,20

L F- = -4.615 daN cm

12

Tmax = F = 120 daN

Tenuto conto delle caratteristiche geometriche dei profilati ad omega sezione omega

h=60 60x40x20 sp. 1,5, le massime tensioni indotte risultano le seguenti:

W

M

min

maxmax = 410 daN/cmq < 1.650 daN/cmq

A

T

mint,

maxmax = 42.10 daN/cmq < 953 daN/cmq

5.7 Pressione di contatto al piede dei pilastri

La massima pressione di contatto al piede del pilastro maggiormente sollecitato nella

configurazione di carico prevista in progetto, tenuto conto del massimo carico verticale

discendente, è riportata nella seguente espressione:

225

371

A

N

b

max

c = 1.64 daN/cmq

dove:

Nmax = (p + q) L + p.p. (pilastro) h = 371 daN

Ab = 15 x 15 = 225 cmq

Tale valore, tenuto conto del fatto che il sistema Ventilcover viene istallato su una

struttura piana praticabile con un pacchetto di finitura costituito da massetto in cls risulta

sufficientemente contenuto e quindi compatibile con le caratteristiche meccaniche dei

materiali utilizzati per le finiture della copertura stessa.

5.8 Carico medio complessivo trasmesso alla copertura esistente

13

Il massimo sovraccarico complessivo, uniformemente distribuito sulla copertura

esistente in conseguenza della messa in opera del sistema di copertura ventilata, risulta

pressoché equivalente a quello presente prima della realizzazione. Infatti non ci sono

variazioni sui valori dei sovraccarichi accidentali, mentre l’incremento di carico dovuto alla

presenza della nuova struttura a telai metallici e della lamiera Coverib risulta contenuto e

pari a 14.63 daN/mq.

Alla luce di tale considerazione e del fatto che il sistema Ventilcover viene posto in

opera su una copertura piana praticabile per la quale è comunque previsto un adeguato

sovraccarico originario di progetto, si può affermare che in questo caso l’incremento delle

sollecitazioni indotte dal sistema Ventilcover sulle strutture sottostanti è estremamente

modesto e quindi trascurabile.

5.9 Depressione dovuta all’azione del vento

Tenuto conto del fatto che il sistema di copertura viene posto in opera con una

pendenza contenuta, l’azione del vento induce sull’intera struttura delle azione di

depressione e quindi di sollevamento.

Il valore della massima azione unitaria indotta da tale depressione, come riportato in

precedenza, si ricava dalla seguente espressione:

d = p.p. + qref

ce c

p c

d = 66.87 daN/mq

dove:

d carico di depressione per unità di superficie

p.p. peso proprio delle lastre Coverib = 8.6 daN/mq

qref pressione cinetica di riferimento = 45.6 daN/mq

ce coefficiente di esposizione = 2.13

cp coefficiente di forma = -0,60

cd coefficiente dinamico = 1,00

Per il dimensionamento del sistema di fissaggio delle lastre Coverib all’arcareccio ad

omega si segue quanto previsto per il montaggio delle lastre stesse.

14

Per quanto riguarda infine il sistema di ancoraggio del pilastro a terra, ciascuno dei

due fissaggi con viti ad espansione è dimensionato e verificato per sopportare il seguente

massimo carico di strappo:

V = 0,50 d L i = 164 daN

dove:

d carico di depressione per unità di superficie 66.87 daN/mq

L interasse di montaggio dei pilastri 2.00 m

i interasse di montaggio dei telai 1.23 m