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OPPORTUNITA’ E DOVERI DEI DIPENDENTI E
SANZIONI DISCIPLINARIMATERIALE DIDATTICO A CURA DEL
DOTT. ARTURO BIANCO
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Il processo di riforma/1
• Numerose rilevanti conseguenze sui compiti e le attività dei dipendenti a seguito della privatizzazione del rapporto di lavoro
• Conseguenze molto marcate per dirigenti e responsabili
• Conseguenze diffuse per tutto il personale• Introduzione della logica del risultato• Superamento della tradizionale concezione di tipo
formalistico
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Il processo di riforma/2
• Nuova lettura sostanziale del principio di “buon andamento” posto dalla Costituzione
• Efficienza, efficacia ed economicità come criterio di verifica
• Raggiungimento dei risultati come elemento centrale, al pari della legittimità
• Importanza dello snellimento e della semplificazione: centralità del cittadino
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Le basi normative
• Legge n. 241/1990 (introduzione del procedimento amministrativo)
• DLgs n. 267/2000 (centralità dei dirigenti e dei responsabili, conseguenze della introduzione della logica degli obiettivi)
• DLgs n. 165/2001 (privatizzazione del rapporto di lavoro, responsabilità dirigenziale)
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Le basi contrattuali
• Il trattamento accessorio: collegamento alla quantità, qualità e modalità delle prestazioni
• Indennità di produttività
• Presupposto il raggiungimento dei risultati
• Collegamento con le valutazioni della attività dei dirigenti/responsabili
• Valutazione da parte del dirigente/responsabile dell’apporto individuale
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Le mansioni
• Altra rilevante conseguenza della privatizzazione del rapporto di lavoro: superamento del tradizionale mansionario
• Oggi centralità dei profili• Svolgimento delle sole mansioni che sono riferite alla
categoria• Saltata la possibilità di svolgere mansioni ascrivibili alla
categoria inferiore• Unica eccezione: inidoneità fisica ed unica alternativa
alla risoluzione del rapporto
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Le mansioni negli enti locali
• CCNL sul nuovo ordinamento professionale
• Definizione delle declaratorie per ognuna delle quattro categorie
• Per le categorie B e D la declaratoria è unica, ma vi è la possibilità di differenziare i profili
• Ipotizzabile una revisione nel prossimo CCNL (rinvio contenuto nel CCNL 22.1.04)
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La esigibilità/1
• Principio della esigibilità delle mansioni professionalmente equivalenti
• Articolo 52 del DLgs n. 165/2001 ed articolo 3, comma 2, del CCNL 31.3.1999
• Norma di grande rilievo potenziale
• Non differenze interne sulla base delle progressioni economiche
• Principio della equivalenza delle mansioni relative ad una categoria
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La esigibilità/2
• Attribuzione delle mansioni da parte del dirigente: attribuzione tipica del cd ius variandi
• I relativi atti non sono provvedimenti amministrativi, ma atti unilaterali di diritto privato (non comunicazione di avvio del procedimento, non motivazione; garanzia del diritto di accesso, correttezza e buona fede)
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La esigibilità/3
• Strumento di flessibilità
• Non siamo dinanzi a mobilità interna
• Regole comunque flessibili per la mobilità interna
• Non sono previste specifiche forme di trattamento economico accessorio; in alcuni casi si può fare ricorso alla indennità di disagio
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La esigibilità nella giurisprudenza
• Continuare ad utilizzare le conoscenze accumulate e salvaguardare il livello professionale
• Evitare ogni forma di dequalificazione• Omogeneità con le mansioni svolte• Aderenza con la specifica preparazione
tecnico professionale• Nei casi dubbi importanza del consenso
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Le mansioni superiori/1
• Radicale differenza rispetto alle regole in vigore nel settore privato
• Mai diritto al reinquadramento automatico, al massimo la differenza del trattamento economico
• I casi sono due e sono determinati in modo preciso e non suscettibile di interpretazioni estensive dal DLgs n. 165/2001 (art. 52) e dalle code contrattuali (art. 8)
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Le mansioni superiori/2
• Primo caso: posti vacanti in dotazione organica, per sei mesi prolungabili ad un anno, con concorso bandito entro 90 giorni. Possibilità di reiterazione e di superamento del tetto nel caso di ricorso a più dipendenti
• Secondo caso: sostituzione di dipendenti assenti con diritto alla conservazione del posto, ma non per ferie (durata massima non fissata)
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Le mansioni superiori/3
• Mansioni superiori riferite alla categoria immediatamente superiore
• Necessità di loro prevalenza quantitativa e/o qualitativa
• Sono disposte dal dirigente• Possono essere conferita a rotazione• Relazioni sindacali per la definizione dei
criteri
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Le mansioni superiori/4
• Diritto alla differenza di trattamento economico
• Possibilità di conferimento della titolarità di posizione organizzativa
• Nullità nei casi di conferimento al di fuori delle ipotesi previste
• Può maturare la responsabilità amministrativa del dirigente
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I profili professionali/1
• Materia rimessa alla autonomia dei singoli enti e da esercitare in rapporto al modello organizzativo
• La decisione appartiene al dirigente individuato nell’ente
• Relazioni sindacali: la concertazione
• Possibile la limitazione del numero dei profili preesistenti
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I profili professionali/2
• Loro importanza centrale a seguito della privatizzazione e del superamento del mansionario
• I profili sono la modalità attraverso cui è descritto il lavoro che deve essere svolto dai singoli dipendenti
• Essi vanno ripresi nei contratti individuali di lavoro
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I profili professionali/3
• Devono descrivere in modo chiaro e non ambiguo l'attività/funzione che deve essere svolta (e non tanto i singoli compiti) dal titolare del profilo (indipendentemente dalla posizione che occupa all'interno della struttura organizzativa) nonché le conoscenze e le capacità necessarie per svolgere il lavoro medesimo in modo adeguato
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I profili professionali/4
• Vanno utilizzati ai fini della definizione dei meccanismi di selezione
• Importanza ai fini della formazione
• Possibilità di modifica dei profili, ma per i posti coperti occorre assicurare la equivalenza con quelli precedenti
• Operazioni di “manutenzioni continue” dei profili professionali
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I profili professionali/5
• Differenza con gli incarichi attribuiti: l’assegnazione di eventuali responsabilità rimane al di fuori del profilo professionale
• Differenza con le mansioni, che non vengono indicate nei profili e che riguardano le attribuzioni effettivamente svolte
• Il contenuto della attività dei singoli nasce dall’incrocio tra profili e compiti del settore
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I profili professionali/6
• Nell’allegato al nuovo ordinamento professionale esemplificazione che definisce alcune tipologie di attività ed individua in modo preciso alcune figure professionali
• Rimessa alla autonomia dell’ente la opzione sulla distinzione all’interno delle categorie B e D
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I profili professionali/7
• Due i punti essenziali da mettere in evidenza:
1) descrizione del lavoro (attività, responsabilità ed autonomia, relazioni interne e/o esterne)
2) competenze (conoscenze, capacità, orientamenti ed attitudini, requisiti per l’accesso dall’esterno)
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La descrizione del lavoro
• Attività che deve essere svolta (compiti di programmazione, proposta, istruttoria, studio, coordinamento, tipologia di responsabilità)
• Responsabilità ed autonomia (grado di autonomia e grado-livello di responsabilità)
• Relazioni interne e/o esterne (ampiezza e natura)
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Le competenze
• Conoscenze (di tipo teorico e/o pratico che sono richieste)
• Capacità (in particolare rispetto alla complessità)
• Orientamenti ed attitudini (in particolare rispetto ai risultati)
• Requisiti di accesso esterno (titoli di studio ed eventuali specializzazioni)
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Esemplificazione dei profili: categoria D
• Funzionario amministrativo, economico finanziario; • Funzionario informatico; • Funzionario tecnico, coordinatore tecnico, geologo; • Psicologo, assistente sociale, curatore di beni
culturali, bibliotecario• Funzionario polizia municipale• Coordinatore servizi educativi e scuole
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Esemplificazione dei profili: categoria C
• Assistente ai servizi amministrativi e contabili
• Assistente ai servizi informativi e telematici
• Educatore
• Assistente ai servizi tecnici
• Insegnante
• Istruttore di polizia municipale
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Esemplificazione dei profili
Categoria B• Collaboratore ai
servizi di supporto• Collaboratore ai
servizi tecnici
(Autista di mezzi pesanti, capo operaio etc)
Categoria A• Operatore dei servizi
tecnici e di supporto
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Le attività dei settori/1
• Segreteria e supporto agli organi istituzionali
• Posta e protocollo• Servizi generali• Relazioni esterne• Patrimonio e contratti• Servizi demografici
• Servizi finanziari e tributi
• Economato• CED• Organizzazione e
gestione giuridica ed economica del personale
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Le attività dei settori/2
• Polizia municipale e traffico
• Attività economiche• Turismo• Sport• Urbanistica• Edilizia privata
• Lavori pubblici e servizi tecnici
• Pubblica Istruzione• Servizi sociali• Politiche giovanili• Cultura• Ambiente• Biblioteca e museo del
territorio
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La responsabilità di procedimento/1
• Articoli 4, 5 e 6 della legge n. 241/1990
• Articolo 19 del DLgs n. 165/2001 (delega)• Il dirigente dell’unità organizzativa è
responsabile del procedimento salvo che assegni tale incarico ad altro dipendente
• Possibilità di delega anche della adozione del provvedimento finale
• Obbligo di comunicazione agli interessati
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La responsabilità di procedimento/2
• Scelta rimessa alla autonomia dei dirigenti• Tenere conto della declaratoria delle categorie• Modalità di remunerazione eventuale e
differenziata (indennità ex art. 17, comma 2, lettera f), CCNL 1.4.1999)
• Responsabilizzazione maggiore• Rapporto di coordinazione procedimentale e non
di subordinazione gerarchica
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La responsabilità di procedimento/3
• Valutazione delle condizioni di ammissibilità, dei requisiti di legittimazione e dei presupposti rilevanti
• Accertamento d’ufficio dei fatti ed adozione delle misure per il rapido svolgimento delle attività istruttorie
• Indice o propone le conferenze di servizi
• Cura le comunicazioni
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Gli obblighi dei dipendenti
• Materia definita nel contratto (articolo 23 CCNL 6.7.1995 ed art. 23 CCNL 22.1.04)
• Materia definita nel codice di comportamento (allegato al CCNL 22.1.04)
• Avvenuta privatizzazione
• Applicazione dei principi definiti nel DLgs n. 165/2001 e nel cd statuto dei diritti dei lavoratori (legge n. 300/1970)
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Obblighi di carattere generale
• Rispetto dei principi costituzionali (servire la Repubblica ed assicurare i principi di buon andamento della attività amm.va)
• Anteporre ad interessi privatistici il rispetto della legge e l’interesse pubblico
• Instaurare rapporti positivi e di servizio con i cittadini e gli utenti
• Indicazione di 16 obblighi esemplificativi nel CCNL
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CCNL: obblighi specifici/1
Collaborazione diligente (anche per l’ambiente)
Rispetto del segreto d’ufficio
Non utilizzazione delle notizie a fini privati
Fornire informazioni ai cittadini ed attuare la autocertificazione
• Rispetto dell’orario ed autorizzazioni per assenze
• Mantenere condotta corretta
• Non occuparsi d’altro e non ritardare la guarigione
• Eseguire le disposizioni, eventualmente richiedendo che siano scritte, salvo che per reati e illeciti amministrativi
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CCNL obblighi specifici/2
Vigilare sul personale
Avere cura dei beni
Non utilizzare beni dell’ente per fini personali
Non chiedere e/o accettare compensi per le attività svolte
Osservare le disposizioni sull’ingresso
Comunicare la propria residenza e/o dimora
Dare comunicazione tempestiva di malattia
Astensione in caso di interesse proprio o di stretti congiunti
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Obblighi posti dal codice di comportamento/1
• Mantenere posizione di indipendenza
• Evitare contrasti con l’attività d’ufficio
• Esercizio delle attività in modo da supportare il cittadino
• Accettare solo regali d’uso
• Comunicare la iscrizione ad associazioni (non per partiti e sindacati)
• Informazione sui contratti di collaborazione
• Obbligo di astensione • Non sollecitare incarichi
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Obblighi posti dal codice di comportamento/2
• Non accettare incarichi in caso di rapporti d’ufficio negli ultimi 2 anni
• Essere imparziale• Non sfruttare
l’incarico per utilità• Non ritardare e
limitare le assenze
• Non rilasciare dichiarazioni pubbliche
• Assicurare gli standard dei servizi
• Non utilizzare mediazioni
• Collaborare con il nucleo di valutazione
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Le sanzioni disciplinari
• Norme contenute negli artt. 55 e 56 del DLgs n. 165/2001 e negli artt. 24 e 25 del CCNL 6.7.1995 (modificato dagli artt. 24 e 25 del CCNL 22.1.2004)
• Normativa specifica dettata nel CCNL 6.7.1995, modificata dal CCNL 22.1.2004, per le sanzioni connesse a procedimenti penali (modifiche a seguito di innovazione legislativa ed intervento della Corte Cost.le)
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La irrogazione delle sanzioni
• Competenza dirigenziale
• Individuazione in sede regolamentare di uno specifico ufficio
• Ampia diffusione del codice di disciplina
• Contestazione preventiva
• Sentire il dipendente, anche assistito
• Possibilità di riduzione consensuale, ma la sanzione diventa irrevocabile
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Le sanzioni disciplinari
• Rimprovero verbale (dirigente settore)
• Rimprovero scritto o censura (dirigente settore)
• Multa fino a 4 ore di retribuzione
• Sospensione fino a 10 giorni
• Sospensione da 11 giorni a 6 mesi
• Licenziamento con preavviso
• Licenziamento senza preavviso
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La procedura/1
• Contestazione da effettuare entro 20 giorni dalla conoscenza del fatto
• Trasmissione all’ufficio competente entro 10 giorni
• Trasmissione all’ufficio competente nel corso della procedura entro 5 giorni
• Dipendente convocato dopo 5 giorni
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La procedura/2
• Applicazione della sanzione entro 15 giorni decorsi 15 giorni
• La malattia non è causa ostativa né di sospensione
• Conclusione del procedimento entro 120 giorni
• Termini imperativi: contestazione iniziale e termine finale
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La graduazione delle sanzioni
• Intenzionalità, grado di negligenza, imprudenza, imperizia, prevedibilità
• Responsabilità connessa all’incarico
• Grado di danno o disservizio provocati
• Circostanze aggravanti o attenuanti e sanzioni negli ultimi 2 anni
• Concorso• Recidiva• Sanzione più grave in
caso di più mancanze con una unica azione