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1 Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona avviati in Provincia di Torino Dossier: la valutazione dei piani di zona 26-28 giugno 2006 Katja Avanzini ([email protected] ) Carla Dessi ([email protected] ) Diletta Cicoletti ([email protected] )

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Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona

avviati in Provincia di Torino

Dossier: la valutazione dei piani di zona

26-28 giugno 2006

Katja Avanzini ([email protected])Carla Dessi ([email protected])

Diletta Cicoletti ([email protected])

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Alcune definizioni chiave di valutazione

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DEFINIZIONE

è un’espressione di giudizio rispetto ad azioni di interesse collettivo,

con l’intento di migliorare le azioni pubbliche, viene svolta attraverso attività di ricerca

realizzate con metodi rigorosi e codificabili, valorizzando gli aspetti inattesi e

contraddittori, deve essere comunicata a terzi in modo

esplicito e trasparente, all’interno di un processo nel quale

valutazione e progettazione sono percorsi integrati.

VALUTA-ZIONEVALUTA-ZIONE

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CHE COSA SI VALUTA NEI SERVIZI SOCIALI

I CASI GLI INTERVENTI

LE POLITICHE

Per fornire migliori

risposte alle esigenze individuali

Per offrire risposte

omogenee efficienti ed

efficaci

Per offrire al territorio le

migliori risposte

possibili ai bisogni sociali

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Una valutazione “frattale” Valutazione del singolo intervento

Valutazione zonale della politica di uno specifi-co settore

(anziani)

Valutazione del piano di zona

Valutazione degli interventi

provinciali di coordinamento e

sostegno

Valutazione della politica regionale

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TIPI DI VALUTAZIONELa valutazione realizzata prima

dell'approvazione e della successiva implementazione di un progetto;

In questo caso la valutazione aiuta i decisori a scegliere fra scenari alter-nativi (derivati da probabili diversi impatti dell'azione da avviare), o fra progetti alternativi, o fra modalità di esecuzione alternative dello stesso progetto.

Nel caso in cui non ci sia una reale possibilità di scelta, aiuta a stimare i diversi effetti, positivi e negativi, del progettoin via di implementazione, al fine di elaborare correzioni o sostegni

VALUTAZIONE EX ANTE-

VALUTAZIONE EX ANTE-

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TIPI DI VALUTAZIONE

VALUTA

ZIONE IN ITINERE

VALUTA

ZIONE IN ITINERE

E' quella valutazione che si realizza mentre il processo

valutato è ancora in corso, al fine di conseguire

l'adattamento e la correzione di eventuali deviazioni dal

progetto originario, a causa di errori di progettazioni o di

modificazioni del contesto;

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TIPI DI VALUTAZIONE

VALUTAZIO

NE EX POST

VALUTAZIO

NE EX POST

Valutazione di un intervento dopo che è stato completato. L'obbiettivo della

valutazione ex post è quello di studiare se e come il progetto abbia

raggiunto gli obbiettivi prefissati nonché immaginare soluzioni

adeguate per interventi simili in futuro in genere si considerano due momenti

distinti della valutazione ex post: dell'output (di esito - costi benefici - ) dell'outcome (di impatto )

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TIPI DI VALUTAZIONEAffronta di norma l'aspetto procedurale e

mira ad analizzare i seguenti aspetti: il grado di cooperazione fra i

soggetti coinvolti il modo in cui vengono raggiunti i

destinatari degli interventi le procedure di partecipazione

adottate i fattori di successo incontrati

nell'implementazione dell'intervento gli ostacoli incontrati

VALUTA

ZIONE DI

PROCESSO

VALUTA

ZIONE DI

PROCESSO

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TIPI DI VALUTAZIONE

Valutazione che considera gli esiti di un determinato intervento, la sua

efficacia. Viene usualmente distinta in due caterie fondamentali:

l'efficacia interna, intesa come la capacità di raggiungere gli obiettivi e i risultati attesi, definiti a priori

l'efficacia esterna, intesa come la capacità del servizio di soddisfare i bisogni degli utenti

VALUTAZIONE DI RISULTATOVALUTAZIONE DI RISULTATO

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TIPI DI VALUTAZIONEE' una valutazione attraverso la quale la

qualità degli interventi forniti viene analizzata e sottoposta a giudizi finalizzati al suo miglioramento

Fare valutazione della qualità per chi si occupa di servizio sociale significa tenere conto di valori ed obbiettivi dei soggetti coinvolti in un determinato intervento (destinatari, operatori, attori della comunità locale) e delle relazioni tra tali attori

VALUTAZIO

NE DELLA QUALITA'

VALUTAZIO

NE DELLA QUALITA'

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TIPI DI VALUTAZIONE

La valutazione realizzata coinvolgendo un n. significativo

di attori implicati nella realizzazione di un servizio, che contribuiscono alla formulazione di giudizi e se ne assumono la

responsabilità rispetto alla realizzazione degli interventi

successivi

VALUTAZIONE PARTECIPATA

VALUTAZIONE PARTECIPATA

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CONSIDERAZIONI DI SINTESI

1. La Valutazione pervade in modo crescente la normativa nazionale di settore: Ci viene pertanto sempre più frequentemente detto che:

la valutazione si deve fare .

2. Si tratta di valutazione di casi, interventi e di politiche, anche se, come è logico, la normativa insiste soprattutto su interventi e politiche, lasciando al livello professionale la valutazione dei casi.

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CONSIDERAZIONI DI SINTESI

3. Le finalità valutative proposte sono sia nella logica della valutazione \ appren-dimento per migliorare (learning) che in quella della valutazione \ rendicon-tazione (accountability). Tuttavia la normativa non è sempre chiara sul "perché si valuta"

4. Ci viene per tanto detto che valuta-zione si deve fare ma dalla lettura della normativa la valutazione "non si vede", non si capisce cioè come si può fare la valutazione

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Attenzioni metodologiche

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ATTENZIONI METODOLOGICHE

Principio di autovalutazione

ogni soggetto interessato dalla valutazione è responsabile e

primo utilizzatore della propria valutazione

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ATTENZIONI METODOLOGICHE

Principio dei diversi livelli di valutazione

il processo di valutazione interessa tutti i livelli istitu-

zionali coinvolti nell’ erogazione di un intervento

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ATTENZIONI METODOLOGICHE

Principio di non autoreferenzialita'

per quanto possibile la valutazione deve essere basata

su riscontri oggettivi e comunque esterni al soggetto

valutatore

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ATTENZIONI METODOLOGICHE

Principio di confrontabilità:

le valutazioni devono essere condotte sulla base di criteri di giudizio e metodi omogenei e permettere

confronti nel corso del tempo, anche fra più esperienze.

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ATTENZIONI METODOLOGICHE

Principio di trasparenza:

le valutazioni devono essere condotte sulla base di criteri di trasparenza ovvero attraverso attività chiare, esplicite e

documentate per i diversi livelli e soggetti coinvolti

(chi ha diritto di sapere)

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IL SUCCESSO DELLA VALUTAZIONE

La misura del successo della valutazione può essere rappresentata dall’ampiezza

dei cambiamenti intervenuti nel comportamento degli attori

dell’intervento, servizio o politica

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IL SUCCESSO DELLA VALUTAZIONE

La probabilità di successo della valutazione è alta se questa svolge una funzione di apprendimento per gli attori

coinvolti

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La costruzione del disegno di valutazione dei piani di zona

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L’unità di analisi: l’implementazione del sistema dei servizi del pdz

Piano di zona

Area anziani

Area disabili

Area minori e famiglia

Ob: potenziare la domiciliarità Ob.:Tutela

del bambino

SAD

Ricoveri di sollievo

Assegni di servizio

Area …

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Il Pdz e la sua valutazione

Il piano di zona rappresenta uno strumento ambizioso e, allo stesso tempo, “rivoluzionario” diviene quindi cruciale valutarlo almeno per 3 ragioni:– per considerare la sua capacità di cambiamento, del

sistema programmatorio delle politiche sociali, – per valutare l’effettiva implementazione delle

politiche che si propone di realizzare;– per valutare la sua capacità di incidere nella effettiva

realizzazione di servizi e interventi,

Il problema che ci si pone allora è: come valutare i piani di zona, da quale livello di governo del

sistema, con quali precise finalità?

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I livelli della valutazione 1

La valutazione dei Piani di zona è auspicabile che si svolga agli stessi livelli in cui avviene il governo del sistema e la sua programmazione e quindi è necessario svilupparla:

a livello regionale, provinciale o di azienda di ambito territoriale, allargato agli

stakeholders coinvolti nella programmazione partecipata.

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I livelli della valutazione 2Avendo questi livelli, ruoli e competenze

diverse in tema di programmazione è necessario anche prevedere modalità

diverse di valutazione.

E’ necessario sottolineare che questi livelli non procedono autonomamente ma devono prevedere dei flussi di comunicazione tra

loro, e alimentarsi a vicenda.

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Che cosa si può valutare dei pdz?

Il processo di pianificazione e il documento di piano (valutazione ex ante)

Il cambiamento prodotto:– L’implementazione degli interventi previsti dal piano

– La politica sociale prevista dal Piano

(valutazione in itinere e ex post)

I processi di integrazione avviati:– L’integrazione fra Enti Locali

– L’integrazione con l’ASL

– L’integrazione con il Terzo Settore

(valutazione della governance)

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Le finalità della valutazione nei Pdz

La valutazione ex ante dei Piani di zona finalizzata a verificarne la conformità rispetto agli indirizzi regionali (linee guida) e trarne ulteriori suggerimenti per ri-orientare la programmazione in una direzione più efficace

La valutazione in itinere del processo di implementazione dei piani di zona, per monitorarne gli esiti parziali e individuare criticità e punti di forza utili per suggerire strategie migliorative

La valutazione ex post finalizzata a individuare i risultati ottenuti nella implementazione dei piani di zona (anche in relazione alla spesa sostenuta) per orientare le successive scelte programmatorie

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Il disegno di valutazione dei piani di zona

Perché l'attività di valutazione del Piano di zona sia efficace essa deve risultare utile a chi deve prendere decisioni. Deve cioè produrre informazioni e dati che servano effettivamente a formulare giudizi e - su questa base - riprogettare

corsi d’azione.

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Il disegno di valutazione del piano di zona

Una valutazione fatta bene aiuta a: – capire meglio il problema; – capire meglio le scelte fatte e le loro

implicazioni; – capire meglio cosa funziona e cosa no

nella politica; – scoprire cose nuove, inaspettate.

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Il disegno di valutazione dei piani di zona

E' cruciale che essa avvenga sulla base di un disegno di valutazione, parte

integrante del Piano stesso, che indichi quali sono le domande alla quale la

valutazione deve rispondere, quali sono gli strumenti utilizzati per rispondervi,

chi e quando svolgerà le attività necessarie.

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Ma che cosa intendiamo valutare dei Piani di zona?

Il cambiamento prodotto sul territorio con la nuova programmazione e pianificazione delle politiche sociali, le due dimensioni principali del cambiamento sono:

Lo sviluppo del sistema dei servizi Lo sviluppo del territorio

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Lo sviluppo del sistemaIl processo avviato con la riforma dei servizi sociali ha sviluppato un cambiamento nella progettazione e pianificazione del sistema di servizi e interventi. La portata del cambiamento la possiamo leggere ad esempio attraverso: un’analisi del sistema di interventi e servizi l’apporto innovativo sul sistema dei servizi

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Punti di attenzione 1

1. La valutazione è opportuno che avvenga ai diversi livelli della programmazione in un quadro, però nel quale tali livelli si alimentino a vicenda, divenendo l’uno risorsa per l’altro.

2. La valutazione dei Piani deve concentrarsi non solo sui documenti ma soprattutto sulle azioni concrete, sugli interventi sociali che a seguito dei piani vengono realizzati.

3. La valutazioni dei piani è opportuno che sia orientata anche all’analisi costi benefici,

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Punti di attenzione 2

4. I disegni di valutazione dei Pdz, saranno più efficaci se utilizzeranno metodologie miste, che si basino su più strumenti e più fonti informative, e che assumano una logica di piano

5. La valutazione deve essere condotta in modo partecipato e deve essere interpretata come processo di apprendimento collettivo dei soggetti che insieme concorrono alla realizzazione delle politiche sociali pubbliche, che, anche grazie alla valutazione, imparano a “governare” insieme un sistema locale di servizi alla persona.

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I passaggi principali per la costruzione del disegno di valutazione

1. Individuazione della finalità della valutazione

2. Identificazione dello scopo (la mission) dell’oggetto di valutazione

3. Identificazione delle dimensioni di valutazione4. Identificazione dei criteri5. Identificazione degli indicatori6. Identificazione degli strumenti e delle fonti informative7. Rilevazione sul campo.8. Valutazione vera e propria (espressione di un giudizio) e

identificazione degli obiettivi di miglioramento.9. Individuazione delle strategie di miglioramento10. Restituzione dei risultati della valutazione agli stakeholders

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Ricordando le caratteristiche degli indicatori…

Gli indicatori, per essere adeguatamente utilizzabili nel processo valutativo,

debbono possedere le seguenti caratteristiche

( Zajczyk 1997):

1) Validità2) Attendibilità3) Sensibilità4) Adeguatezza5) Comparabilità6) Tempestività

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Le caratteristiche degli indicatori

1) Validità, ovvero la capacità di rappresentareeffettivamente il concetto/ criterio indicato in

modo accettabile

Non esiste alcun criterio “oggettivo” per misurarla a

priori, al fine di soddisfare questo requisito ci si avvale della conoscenza del contesto in cui si

opera.

E’ infatti, ad esempio, proprio la conoscenza del

contesto che ha permesso di identificare in termini di PARTECIPAZIONE l’indicatore: N° di soggetti individuati (istituzionali e non)/

N° di soggetti presenti sul territorio

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Le caratteristiche degli indicatori

2) Attendibilità, ovvero è in grado di cogliere effettivamente quegli aspetti che ci si era

proposti di rilevare

In che termini ad esempio “Gli interventi dei partecipanti durante gli incontri” consentono

di ricostruire la dimensione PARTECIPAZIONE?

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Le caratteristiche degli indicatori

3) Sensibilità, ovvero la capacità di discriminare

tra le diverse forme che può assumere un fenomeno

E’ la sensibilità ad intervenire nell’individuazione di un indicatore piuttosto che un altro, si pensi ad esempio alla scelta di monitorare “I tempi di attesa nell’accesso ai servizi” in termini di miglioramento della

qualità della vita delle famiglie

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Le caratteristiche degli indicatori

4) Adeguatezza, ovvero rispondere ai bisogni conoscitivi del valutatore

In termini ad esempio di Congruenza tra bisogni ed allocazione delle risorse si è ritenuto adeguato rilevare ex post la

“Percezione dei tavoli relativamente ai bisogni affrontati e alle azioni realizzate”

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Le caratteristiche degli indicatori

5) Comparabilità, ovvero la possibilità di confrontare lo stesso fenomeno in aree

territoriali diverse o lo stesso fenomeno nella stessa area ma in tempi diversi

6) Tempestività, ovvero possono essere utilizzati

in tempi adeguati per modificare un programma o un intervento grazie al giudizio

che hanno permesso di formulare

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Il monitoraggio e la valutazione

Ovvero la valutazione in itinere

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Nella letteratura specializzata al monitoraggio viene data rilevanza relativa, non esistono testi

specifici sul monitoraggio, le definizioni ed applicazioni del monitoraggio si ritrovano

all’interno dei manuali sulla valutazione degli interventi e delle politiche.

IL MONITORAGGIO : DEFINIZIONI

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“Il monitoraggio è un processo di raccolta di dati e informazioni sulle modalità di attuazione di un

intervento o di una politica.

E’ utilizzato spesso a fini di accountability; in altre parole, i dati e le informazioni vengono

raccolti dalle strutture di attuazione per mostrare a soggetti esterni di controllo (le agenzia che hanno erogato i finanziamenti

oppure le agenzie responsabili per il rispetto degli standard) che l’intervento viene realizzato

secondo quanto previsto dal programma originario”.

C. Weiss 1972

IL MONITORAGGIO : DEFINIZIONI

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“Il monitoraggio serve per verificare se la politica:

sta raggiungendo il target di destinatari previsto,

è attuata in modo fedele al disegno originario,

sta utilizzando le risorse (finanziarie, umane, tecnologiche, ecc.) in modo economico ed efficiente”.

P.H. Rossi - H.E. Freeman 1989

IL MONITORAGGIO : DEFINIZIONI

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“Monitoraggio =

funzione che consiste nell’accertamento e nella descrizione puntuale e metodica dell’avanzamento di un progetto e nella segnalazione tempestiva delle discrepanze

rispetto a quanto stabilito”

Il Calamaio e l’arcobaleno 2000

IL MONITORAGGIO : DEFINIZIONI

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“Una funzione del management che, attraverso una raccolta metodica di dati, verifica se le risposte materiali e finanziarie impiegate in

un’iniziativa sono sufficienti, il personale impiegato è adeguatamente preparato e

qualificato, le attività in atto sono previste nei termini di riferimento e sono stati raggiunti gli

obbiettivi prefissati nei piani di lavoro”

Pennisi 1991

IL MONITORAGGIO : DEFINIZIONI

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Le parole chiave che maggiormente ricorrono in queste definizioni sono:

Accountability (rendicontazione) Verifica (rispetto di obbiettivi dati) Avanzamento (rispetto dei tempi)

IL MONITORAGGIO : DEFINIZIONI

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MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

MONITORAGGIO Fornisce l’informazione viene fatto con

rilevazioni regolari misura il

raggiungimento di standard

Stame 1998

VALUTAZIONE Formula il giudizio Può essere fatta in

momenti diversi, o in un solo colpo

misura delle dimensioni: efficienza, efficacia, qualità

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Il monitoraggio è pertanto una funzione all’interno della più complessa esperienza della valutazione.

Il monitoraggio, in sé, non è una disciplina, ma una funzione \

strumento utile per rendere conto, e verificare lo sviluppo di una politica nel corso del tempo, utile, in altri termini,

per realizzare le valutazioni in itinere.

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

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Il monitoraggio può allora essere una funzione “molto utile per la valutazione in itinere …... Per es. le eventuali deviazioni dal disegno

iniziale possono derivare non tanto da errori degli attuatori, ma da una progettazione operativa deficitaria. Oppure ancora, il disegno originario può essere eseguito correttamente, senza tuttavia produrre i

risultati in itinere attesi”…..;

.

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

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“ Quando attraverso il monitoraggio emergono aspetti di questo genere, e la valutazione in

itinere è in grado di fornire le spiegazioni appropriate, vengono messi a disposizione

dei decisori importanti elementi per una modificazione della politica in corso; oppure

evidenziata l’esigenza di una nuova politica..”

Vecchi 2000

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

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IL MONITORAGGIO: A CHE COSA SERVE? Lo stato di avanzamento dei programmi,

delle politiche, degli interventi; Le piste di approfondimento per mettere

in luce criticità e i fattori di successo nello sviluppo di un singolo intervento, di un distretto, di un’area tematica;

Le informazioni basilari per procedere a una valutazione in itinere degli interventi e delle politiche (è un sensore).

Serve per

evidenziare:

Serve per

evidenziare:

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IL MONITORAGGIO: A CHE COSA NON SERVE?

dare informazioni sulla qualità degli interventi e delle politiche

dare informazioni sugli esiti, sui risultati ottenuti per l’utente finale, cioè sulla efficacia degli interventi e delle politiche

Non Serve

per:

Non Serve

per:

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Il monitoraggio la valutazione

Il monitoraggio è un processo diraccolta di dati e informazioni sulle modalità di attuazione di un interventoo di una politica

Il monitoraggio serve per: Lo stato di avanzamento dei

programmi, delle politiche, degli interventi;

Le piste di approfondimento per mettere in luce criticità e i fattori di successo nello sviluppo di un singolo intervento, di un distretto, di un’area tematica;

Le informazioni basilari per procedere a una valutazione in itinere degli interventi e delle politiche (è un sensore)

Il monitoraggio: Fornisce l’informazione Viene fatto con rilevazioni regolari Misura il raggiungimento di standard

La valutazione intende rispondere alla domanda: ciò che si fa è fatto bene? Risponde, e in quale misura, alle strategie di Piano? Come si può migliorare?

La valutazione serve per dare informazioni sulla qualità

degli interventi e delle politiche dare informazioni sugli esiti, sui

risultati ottenuti per l’utente finale, cioè sulla efficacia degli interventi e delle politiche

Una valutazione fatta bene aiuta a: capire meglio il problema; capire meglio le scelte fatte e le

loro implicazioni; capire meglio cosa funziona e cosa

no nella politica; scoprire cose nuove, inaspettate.

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Il monitoraggio la valutazione

ELEMENTI DI MONITORAGGIO: qualche esempio

Lo stato di implementazione degli interventi

Il livello di raggiungimento deidestinatari

Le risorse umane impiegate

Le risorse finanziarie impiegate

ELEMENTI DI VALUTAZIONE:qualche esempio

Livello di integrazione/ collaborazione raggiunto tra gli attori del territorio

Principali ostacoli/ criticità edelementi di facilitazione incontrati

Risultati raggiunti

“Lezioni apprese”