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1 CORSO DI FINANZA AZIENDALE CORSO DI FINANZA AZIENDALE LA FUNZIONE FINANZIARIA LA FUNZIONE FINANZIARIA NEL NEL MANAGEMENT MANAGEMENT DELLE IMPRESE DELLE IMPRESE testo di riferimento: testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani) McGraw-Hill 2002 Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani) McGraw-Hill 2002 parte prima cap. 1 - 2 parte prima cap. 1 - 2

1 CORSO DI FINANZA AZIENDALE LA FUNZIONE FINANZIARIA NELMANAGEMENT DELLE IMPRESE testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani) McGraw-Hill

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CORSO DI FINANZA AZIENDALECORSO DI FINANZA AZIENDALE

LA FUNZIONE FINANZIARIA LA FUNZIONE FINANZIARIA

NEL NEL

MANAGEMENT MANAGEMENT

DELLE IMPRESE DELLE IMPRESE

testo di riferimento: testo di riferimento:

Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani) McGraw-Hill 2002 Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani) McGraw-Hill 2002

parte prima cap. 1 - 2parte prima cap. 1 - 2

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FUNZIONI MANAGERIALILe attività di management possono essere ricondotte ad

AREE FUNZIONALI COMPLEMENTARI particolari sotto-obbiettivi

peculiari relazioni con gli obbiettivi finali

attività specifiche supportate da un proprio

ambito conoscitivo tecniche di analisi

che possono fare capo a

una specifica base organizzativa

specifici organi decisionali

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FUNZIONE FINANZIARIA

Oggetto gestione del fattore capitale

COMPITI

di gestione diretta (fonti esterne, tesoreria, investimenti finanz., ecc.)

di controllo finanziario (beni strumentali, scorte, inv.immateriali,

pianificazione e governo dei flussi finanziari, ecc)

misti (crediti commerciali, debiti di fornitura, ecc.)

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FUNZIONE FINANZIARIA

TEORIA DELLA FINANZA : si occupa dei mercati e della gestione di impresa

il manager finanziario è un intermediario tra il sistema finanziario e gli investimenti di impresa

MANAGER

FINANZIARIO

CAPITALE INVESTITO

NELL’IMPRESA

AZIONISTI

E FINANZIATORI

Il rendimento dipende dal

posizionamentonei mercati

Il valore dei loro diritti dipende dalla capacità

dell’impresadi sostenere vantaggi

competitivi e di assicurare rendimenti maggiori del costo del

capitale

alternative

Quanto investire ?

Come investire ?

Come finanziare ?

(Rendimento atteso)

(Costo del capitale)

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FUNZIONE FINANZIARIA

Oggetto gestione del fattore capitale

TEORIA DELLA FINANZA regole di comportamento volte a razionalizzare le decisioni

quali decisioni ? Praticamente ogni scelta gestionale

con quale obbiettivo ? Creare valore per gli azionisti

PRASSI OPERATIVA DELLA FINANZA ciclo di sviluppo verso condizioni di crescente razionalità

sotto la spinta di mutamenti ambientali

sulla base dell’evoluzione delle metodologie di analisi

posizionamenti aziendali diversi lungo il ciclo di sviluppo

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FUNZIONE FINANZIARIA

Sviluppi della razionalità finanziaria e ciclo evolutivo della funzione

sviluppi dei modelli di analisi

sviluppi della funzione finanziaria

razionalità

1° stadio 2° stadio 3° stadio tempo

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DIREZIONI DI SVILUPPO DEI MODELLI E DELLE METODOLOGIE DI ANALISI

SECONDO L’IMPOSTAZIONE CLASSICA DELLA TEORIA DELLA FINANZA, LA RAZIONALITA’ DELLE DECISIONI STA NELLA QUALITA’ DELLE

RISPOSTE A TRE PROBLEMI INTERDIPENDENTI

quale dimensione e quale sviluppo dovrebbe avere il capitale investito ?

quali singoli investimenti dovrebbero essere selezionati ?

quali fonti dovrebbero essere selezionate ?

LA FUNZIONE FINANZIARIA E’ CHIAMATA A FORNIRE RISPOSTE EFFICIENTI A QUESTE DOMANDE

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DIREZIONI DI SVILUPPO DEI MODELLI E DELLE METODOLOGIE DI ANALISI

LA RAZIONALITA’ DELLE RISPOSTE E’ LEGATA AL GRADO DI APPROFONDIMENTO DELL’ ANALISI LUNGO TRE DIREZIONI

la complessità

la dimensione temporale

il grado di incertezza

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FUNZIONE FINANZIARIA

LA FASE DELLA FINANZA SUBORDINATA

ANNI ‘60 -’73 : complessità / criticità della funzione : modesta fattore capitale: abbondante

tassi: bassi e stabili

cambi: fissi

fonti di finanziamento: alternative limitate

mercati di sbocco: stabili e protetti

chi si occupa di finanza in azienda ha un ruolo marginale finanza inglobata nell’amministrazione finanza “subordinata” e posizionata “a valle” l’attenzione è prevalentemente sul lato destro dello SP algoritmo chiave : formula del ROE

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FUNZIONE FINANZIARIA

LA FASE DELLA FINANZA INTEGRATA

ANNI ‘73 - ‘85 : complessità / criticità : accentuata e crescente

Profili macro: crisi innescate dal costo mat. prime e lavoro / inflazione

caduta dei tassi di sviluppo delle economie

politiche monetarie : restrittive (credito e tassi)

cambi e tassi : volatili

aumenta la complessità dei sistemi finanziari

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FUNZIONE FINANZIARIA

….. Profili aziendali:

aumentano i costi delle materie prime e del lavoro si riducono e diventano molto variabili i RO l’inflazione fa aumentare i fabbisogni finanziari aumentano debiti e oneri finanziari (effetti quant. e prezzo) si riducono i profitti e l’autofinanziamento

…. Impatto sulla funzione finanziaria:

attenzione crescente agli usi di capitale ed al loro costo finanza integrata e anticipata la finanza come fattore di disciplina “a monte” verifica “ex ante” delle compatibilità finanziarie e programmazione dei flussi

finanziari attenzione alle relazioni finanza/redditività/sviluppo/rischio algoritmo chiave : lo sviluppo finanziariamente sostenibile

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FUNZIONE FINANZIARIA

LA FASE DELLA FINANZA STRATEGICA

ANNI ‘85 -> : dignità di vertice - integrazione con la strategia

deregolamentazione e globalizzazione dei mercati

innovazione tecnologica e rapida obsolescenza

caducità dei vantaggi competitivi e intensificazione della concorrenza

riconversioni tecnologiche e riposizionamenti nei mercati

logica dello sviluppo per linee esterne

dal modello dello sviluppo finanziariamente sostenibileal modello dello sviluppo centrato sulla finanza

la finanza straordinaria è imperniata sul valore

la finanza si coniuga con la strategia ed elabora strumenti permisurarne la capacità di creare valore

algoritmo chiave: economic value added (E.V. A.)

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QUESITI CUI OCCORRE DARE UNA RISPOSTA(2° CAPITOLO DELLA PARTE PRIMA)

come si spiega che vi sono ancora imprese che fanno una finanza “povera” ?

quando l’impostazione della finanza non è congrua ?

quali possono essere i costi connessi ad una finanza non adeguata ?

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da un approccio storicizzatoad un approccio contestualizzato

Condizionamenti dei finanziatori: vincoli ed effetti

di disciplina

Adattivo

Proattivo

Quadro ambientale

dell’impresa

Grado di criticità del fattore capitale

Comportamento finanziario

Esigenze finanziarie poste

dal contesto competitivo

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Compete alla funzione finanziaria la conduzione di politiche gestionali tanto più articolate e complesse quanto più

- sono divaricate le esigenze contrapposte del quadro strategico e del quadro finanziario (nei profili quantitativi e qualitativi),

- sono stringenti i vincoli che delimitano il campo delle scelte possibili,

- è intenso l'effetto di disciplina imposto dai portatori di capitale,

- sono rilevanti i comportamenti finanziari nel determinare vantaggi differenziali nei confronti dei concorrenti.

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ai fini di una valutazione della qualità della funzione:

è rilevante il percorso che intercorre tra condizioni ex ante e compatibilità conseguite ex post;

a "consuntivo", in condizioni fisiologiche, il pareggio contabile

tra fonti e usi di risorse finanziarie è sempre raggiunto;

si tratta di capire se l'"aggiustamento" viene conseguito attraverso percorsi virtuosi, in presenza di un adeguato presidio della funzione (comportamenti finanziari proattivi),

ovvero se si perviene al pareggio contabile attraverso scelte sub-ottimali (comportamenti finanziari adattivi), che generano perdite di valore potenziale connotabili in termini di …....

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Il bilanciamento ex post può essere conseguito in condizioni di

miopia strategica : rinunce nel mantenimento e nel rinnovo dei vantaggi competitivi a fronte di un condizionamento finanziario che viene subito e non adeguatamente gestito;

miopia finanziaria : forzatura delle compatibilità finanziarie che generano squilibrio (tensioni di liquidità, esposizione al rischio e fragilità dell'impresa in rapporto a condizioni congiunturali avverse) a fronte di scelte di mercato non adeguatamente vagliate, ex ante, in termini di sostenibilità finanziaria.

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La finanza povera delle imprese minori italiane :

- modesto grado di capitalizzazione ed elevato indebitamento;- scarso peso del debito a medio lungo termine;- elevata esposizione a breve termine verso le banche, interlocutori

finanziari pressochè esclusivi;- elevata incidenza dello scoperto di conto corrente tra le fonti di

finanziamento; - assenza di rapporti con il mercato finanziario;- numero limitato di strumenti finanziari utilizzati;- elevato peso relativo del capitale circolante in rapporto agli

investimenti a lento rigiro;- alta incidenza degli oneri finanziari in rapporto al risultato

operativo;- ampia dipendenza dell'incremento del capitale investito

dall'autofinanziamento realizzato;

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…..La finanza povera delle imprese minori italiane :

- carenze nella programmazione, controllo finanziario e gestione dei rischi;

- ottica finanziaria sul giorno a giorno (entrate ed uscite di tesoreria);

- attenzione focalizzata - ex post - sulle dinamiche dei rapporti bancari piuttosto che - ex ante - sul controllo dei fattori gestionali che determinano i flussi monetari;

- tendenza alla "confusione" della finanza di impresa con la finanza di famiglia;

- tendenza a subordinare le decisioni finanziarie a logiche di convenienza fiscale, talora in contrasto con le logiche di razionalità e di equilibrio finanziario.

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Comportamenti finanziari e posizionamenti competitivi

Si spiegano anche in questo modo le forti caratterizzazioni di molte imprese minori italiane che tendono a manifestare

comportamenti imprenditoriali non orientati alla crescita dimensionale, se non nei limiti dell'autofinanziamento e della leva finanziaria sostenibile,

posizionamenti tipici in settori frammentati, caratterizzati da tecnologie tradizionali ed intermedie, a bassa intensità di capitale, in cui le economie di scala non rappresentano un fattore critico di successo;

scelte di elevata specializzazione su specifici business, scarsa integrazione e modesta diversificazione;

elevata mortalità connessa anche alle difficoltà di rivitalizzazione dei vantaggi competitivi.

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Le prospettive ….

le imprese che tendono a comprimere la funzione finanziaria, proprio per questo, potranno trovarsi in difficoltà rispetto ai concorrenti soprattutto nelle attività in cui i vantaggi competitivi sono legati

- ad investimenti che dilatano ammontari, tempi ed incertezza tra flussi finanziari in uscita e flussi finanziari in entrata;

- alla dimensione aziendale;- al posizionamento su più mercati geografici;- alla crescita per acquisizioni;

mentre nel sistema finanziario si sta accentuando l'accezione del capitale come fattore produttivo

- da acquisire, come gli altri fattori, in concorrenza con altri prenditori, sulla base della propria attrattività;

- previo riscontro, da parte dell'offerta, della qualità dei progetti, della capacità di realizzarli, dell'attitudine ad assicurare rendimenti congruenti con il rischio sopportato.