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LA DIRIGENTE SCOLASTICA Prof.ssa TERESA MADONNA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVO DÌ SCUOLA DELL’INFANZIA, ELEMENTARE E MEDIA DÌ TORRICELLA PELIGNA
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I RAGAZZI DELLA CLASSE SECONDA, CON LA COLLABORAZIONE DEL PROF. DI EDUCAZIONE MUSICALE CIVITARESE NICOLA ETTORE PRESENTANO PER IL PROGETTO ‘’ SET SCIENZE ‘’
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TORRICELA PELIGNA:
IL TERRITORIO:
MONUMENTI E CHIESE:
FILASTROCCHE E NINNE NANNE:
PROVERBI, USI E COSTUMI DELLA CREDENZA POPOLARE:
CANTI POPOLARI, POESIE, RAPPRESENTAZIONE DEL SANT’ANTONIO:
LA CUCINA POVERA:
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IL TERRITORIO
Torricella Peligna, sorge su un colle tra le valli dei fiumi Sangro e Aventino e gode di uno straordinario e ampio panorama che va dalla Maiella al mare Adriatico. Il suo territorio si estende per 34,40 Kmq su un area di alta collina. Le sue origini sono probabilmente dovute all’esodo di una parte della popolazione dell’antica Juvanum, anche se notizie sul borgo si hanno solo a partire dal XII° secolo. Purtroppo il paese fu quasi totalmente distrutto durante l’ultima guerra. Il nome, probabilmente di origine medievale, deriva dall’unificazione di due parole ‘’ TURRIS e CELLA ‘’ che stava ad indicare una piccola Chiesa rurale con relativa azienda agricola.
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MONUMENTI E CHIESE
Nel centro abitato, che vanta una stupenda pinetina, la parte storica è arroccata verso la Chiesa di San Giacomo, dalla quale si giunge dal corso principale, dove si affacciano alcuni palazzi Ottocenteschi. La Chiesa edificata nel 1000, conserva un interessante tela del Santo, una scultura in legno della Madonna del Rosario e oggetti liturgici della Scuola Napoletana. Dopo la distruzione dell’ultima guerra, il Paese si caratterizza in tempi recenti di diversi monumenti: sul corso principale spicca il monumento a Vincenzo Bellini, sul colle d’Irco un monumento agli Alpini e alle vittime civili della guerra è stata dedicata una torre dal cui interno si gode un ottimo panorama.
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FILASTROCCHE E NINNE NANNE- Zumpe, zumpitte e calacagnitte, mi
rombe la cocce e mi stenghe zitte. Une de qua, une di la, pesce fritte e baccalà.
- Pire, pirille ( mignolo ) fiore de nelle ( anulare ) sfascia cambane ( medio ) lecca murtale ( indice ) ciacca piduocchie ( pollice )
- NINNE NANNE- Ninnaò, ninnaò, stu citili belle chi li vo. Si
li pij la befana zi li te na sittimana, si li pij l’ommene nere si li te n’anne ntere, si li pij l’ommene blu si li te n’anne e cchiù
- Ninnaò, ninnaò, che pazienza che ci vo, fa la ninna, fa la nanna, tisurucce di la mamma.
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PROVERBI, CREDENZE, USI E COSTUMI POPOLARI
LA SEMINAAl tempo della semina, che va da Ottobre a Novembre,
bisogna guardarsi dai giorni 7, 17 e 27. Il grano seminato in questi giorni nascerebbe lento e malaticcio.
PREGHIERA PROPIZIATORIASande Ggiuvanne Bbattiste, che bbattizziste Criste, battizze
chela nuvela triste. Falle ire a cchella parte scure, addò nen fere ne sole ne lune, che nen ferisce nisciune Cristiane. Mannel’a la mundagne, addò ne fa huadagne, mannel’a mezza a mare, addò nci sta manghe nu cane.
CREDENZE POPOLARIAccendere candele e ceri presso una immagine sacra prima
dell’arrivo della tempesta.
Gettare grani di sale nell’aria
Rivolgere falci, coltelli o asce verso le nuvole minacciose di grandine facendo o la croce o il modo di tagliare.
Prima dell’arrivo del temporale il sagrestano della Chiesa suonava le campane a distesa.
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CANTI POPOLARI, RAPPRESENTAZIONE DEL SANT’ANTONIO, POESIE
POESIA SULLA GUERRAMolti non son tornati, perché i corpi sono stati strappati alla vita
terrena prima del tempo.Essi giacciono in terra straniera, ma il loro spirito è qui all’ombra
della Maiella silente che, sempre accogliente, veglia i suoi figli migliori eternamente.
RAPPRESENTAZIONE DEL SANT’ANTONIOSant’Antonio Abate è il Santo più venerato in AbruzzoÈ il protettore degli animali e delle stalle. Recita un proverbio: ‘’ da
pericule, male e lambe, Sant’Antonio ce ne scampe ‘’. La festa del Santo cade il 17 Gennaio, ma si entra nell’ambiente della festività almeno una settimana prima. Allegre brigate vagano di paese in paese a cantare le filastrocche in onore del Santo. Gli improvvisati musicisti fanno un gran baccano perché ai soliti strumenti ‘’ ddu bbott e fisarmonica ‘’ si aggiungono molti strumenti da cucina. Naturalmente la visita si conclude con la richiesta di ghiotti regali consistenti in materiale gastronomico: salsicce, lonze. Prosciutto e per finire un buon bicchiere di vino.
CANTOECCO IL VOSTRO SANT’ANTONIO FIER NEMICO DEL DEMONIO. SON VENUTO
IN MEZZO A VOI A BENEDIRVI E POI PARTI’.COL CILICIO INTORNO AL FIANCO, SONO GIUNTO QUASI STANCO PER
FUGGIR L’IRA DI SATANA CHE MI DA ANGOSCIA TUTTO L’ANNO.MI DISTURBA NEL MANGIARE, MI TORMENTA NEL PREGARE MI SI FICCA
SOTTO IL LETTO E NON MI LASCIA RIPOSAR.E PERCIO’ SON QUI SCAPPATO PER NON ESSERE PIU’ TENTATO DA QUEL
MOSTRO SCELLERATO CHE DAL CIELO FU SCACCIATO.
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LA CUCINA POVERALA CIAUTELLA
600 gr. di pane raffermo, 3 cucchiai di aceto, 5 foglie di basilico, sale.
LE PALLOTTE DI PANE450 gr. di mollica di pane raffermo, 6 uova, formaggio pecorino,
basilico, pomodoro, cipolla, olio e sale. A parte preparare una salsa con: cipolla, pomodoro, basilico e olio. Lasciarla bollire per venti minuti e versarla sulle polpette.
AGLIATAAglio tritato, gherigli di noci, prezzemolo, basilico.
ZUPPA DI FAVE600 gr. di fave, 1 Kg. di broccoli o cicoria, 2 pomodori, pane
raffermo, olio, prezzemolo, sale e pepe.
PIZZA SOTTO LA CENERE700 gr. di farina gialla, 1 Kg. di verdure varie, peperoncino
piccante, olio, aglio e sale.
TRIPPETTE D’AGNELLO700 gr. di trippa di agnello, pancetta di maiale, pomodoro, aglio,
prezzemolo, olio e sale.
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LE FONTANE DI TORRICELLA
LA FONTANA DELLE COSTE:
LA FONTANA DELLE ROSE:
LA FONTE NUOVA:
LA FONTE FLAVIANA:
LA FONTE SANT’AGATA:
LA FONTE PURGATOIO:
LA FONTE FALLASCOSO:
LA FONTE DELLA PASTURA:
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LA FONTANA DELLE COSTE, SI TROVA A RIDOSSO DEL VECCHIO CENTRO STORICO NEL PUNTO DOVE I CONTADINI ABBEVERAVANO GLI ANIMALI AL MATTINO PRIMA DI ANDARE NEI CAMPI E ALLA SERA PRIMA DI RIENTRARE NELLE RISPETTIVE STALLE.
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LA FONTANA DELLE ROSE, HA UN’ACQUA LIMPIDA E CRISTALLINA PERCHE’ LA SORGENTE E’ POSTA TRA LE PIETRE E QUESTA DEPURA L’ACQUA MEGLIO DELLA TERRA. LA FONTANA E’ DOTATA DI UN LAVATOIO DOVE LE DONNE ANDAVANO A LAVARE I PANNI.
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LA FONTE NUOVA E’ STATA REALIZZATA DI RECENTE DA UN CANTIERE SCUOLA PER IL RECUPERO DELL’ACQUA DELLA TERRA BIANCA.
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LA FONTE FLAVIANA E’ SIMILE A MOLTE ALTRE ANCHE SE, IN APPARENZA, PARE SIA L’ANTENATA DI TUTTE LE FONTANE DEL TERRITORIO.
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LA FONTE SANT’AGATA, DEDICATA AD UNA SANTA MARTIRIZZATA, ALLA SUA ACQUA SI ATTRIBUISCONO PROPRIETA’ PARTICOLARI.
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LA FONTE PURGATOIO, POSTA DALL’OMONIMA CONTRADA, LA SUA ACQUA SERVIVA PER LAVARE LE PECORE PRIMA DELLA TOSATURA.
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LA FONTE FALLASCOSO, PER ANTONOMASIA, DENOMINATA COSI’, E’ FORSE LA PIU’ BELLA COME REALIZZAZIONE ED E’ ANCORA ATTIVA.
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LA FONTE DELLA PASTURA, MERITA UNA PARTICOLARE ATTENZIONE: LA FONTANA NON ESISTE PIU’, MA UNA CANZONE DEL POETA E MUSICISTA ALFREDO PICONE NE PARLA IN QUESTI MODI:FA L’AMORE E’ BELLE PURE,
A LA FONDE DI LA PASTURE,
A LU VESPRE QUAND’E’ L’ORE
CHA LU SOLE SI NI VA,
LA MUNDAGNE E’ TUTTA D’ORE
TU NIN SIENDE HARIFIATA’.
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LA CLASSE SECONDA E IL PROF. DI EDUCAZIONE MUSICALE RINGRAZIANO PER LA COLLABORAZIONE DATA, LA DIRIGENTE SCOLASTICA PROF.ssa TERESA MADONNA, IL CORPO DOCENTE, LA COMPONENTE ATA, LA SEGRETERIA E LA PROF.ssa DI RENZO ADELE PROMOTRICE DEL PROGETTO. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………