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04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 1
ASSISTENZA DI BASEASSISTENZA DI BASEII parteII parte
(eliminazione intestinale (eliminazione intestinale ed urinaria)ed urinaria)
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LE FECISono sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo ed eliminate dall’intestino attraverso il retto per mezzo della
defecazione.
Le feci sono composte dal 65-70% di acqua e dal 25-30% da sostanze solide quali :grassi alimentari non assorbiti, cellule di sfaldamento, sostanze inorganiche, proteine, scorie alimentari non digerite.
CARATTERISTICHE DELLE FECI
FREQUENZA: varia da individuo ad individuo (1-2 volte al giorno a 1 volta ogni 3 giorni)
COLORE: marrone
FORMA e CONSISTENZA: soffice, formate cilindriche
ODORE: aromatico pungente
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ALTERAZIONI QUANTITATIVE E QUALITATIVE DELLE FECI:
Feci acoliche: bianche grigie, color argilla (conseguente all’ assenza di bile per una patologia epatica o ostruzione delle vie biliari) o anche in seguito all’assunzione di bario (mezzo di contrasto)
Feci con presenza di grasso e muco (steatorrea): indica mal assorbimento dei grassi
Feci con sangue rosso vivo: (enterorragia, rettorragia) indicano sanguinamento del tratto gastroenterico inferiore o presenza di emorroidi
Feci con sangue rosso scuro (melena): feci picee o nerastre che possono suggerire un sanguinamento del tratto gastroenterico superiore (ulcere gastriche e duodenali, varici esofagee, neoplasie)
Feci scure: assunzione di farmaci a base di ferro
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ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE INTESTINALE
• DIARREA: alterazione della consistenza, della forma e del colore delle feci che divengono liquide o semiliquide. La frequenza diviene superiore al modello fisiologico (> 3 die) ed il colore normalmente marrone diviene meno intenso.
• STIPSI: ritenzione del materiale fecale nel tubo digerente per cause anatomiche e/o funzionali che provocano un rallentamento del transito colico
• INCONTINENZA FECALE e’ la perdita involontaria delle feci per: abolizione del controllo nervoso della defecazione (esiti di interventi chirurgici in sede anale, patologie che danneggiano il midollo spinale o malattie neurologiche come sclerosi multipla); alterazioni emotive (un improvviso e forte stato di ansia può indurre la perdita del controllo degli sfinteri); alterazioni cognitive (confusione mentale, disorientamento può indurre la perdita dell’inibizione sociale che porta a considerare l’evacuazione come un atto personale e privato).
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• FECALOMA massa di feci disidratate ed indurite presenti nell’ampolla rettale provocato da una prolungata ritenzione con conseguente disidratazione e progressivo accumulo.
• TENESMO RETTALE contrazione spastica involontaria dello sfintere anale che causa dolore, risulta inefficace da un punto di vista funzionale e determina il bisogno impellente di evacuare le feci
• OCCLUSIONE INTESTINALE si intende l’arresto completo della progressione del contenuto intestinale solido e gassoso
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FLAUTOLENZA accumulo di gas nel tubo digerentedovuto ad aria ingerita (bevande gassate, alterata
deglutizione, etc…), cibi ingeriti (fagioli, cavolo, etc…), azione batterica nell’intestino crasso
DISTENSIONE accumulo di un’eccessiva quantità di liquidi e/o di contenuto intestinale e/o dieccessiva flautolenza, causato da ostruzioneintestinale, ileo paralitico, infezioni, tumoriaddominali, rallentamento della peristalsi,anestesia generale, costipazione o fecalomi.
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BISOGNO DI ELIMINAZIONE INTESTINALE
Influenzato da:FATTORI FISICI
Fasi della vita (neonato, bambino, adulto, anziano)
Nutrizione, Assunzione di liquidi
Ritmi e abitudini personali di vita
Immobilità, Posizione del corpo
Dolore alla defecazione, Interventi chirurgici
Farmaci, Patologie intestinali, Procedure diagnostiche, Derivazioni fecali
FATTORI PSICOLOGICI
FATTORI SOCIO-CULTURALI
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Presidi per l’eliminazione intestinale
Padella
Comoda: dispositivo a seduta. Il pz elimina come fosse su un WC
Pannolone: può causare macerazioni. Rende difficile la rieducazione
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CLISTERE EVACUATIVO: PER “ESECUZIONE DEL CLISTERE EVACUATIVO” SI INTENDE
L’INTRODUZIONE NELL’ULTIMO TRATTO DELL’INTESTINO DI UNA DETERMINATA QUANTITA’ DI LIQUIDO TRAMITE SONDA.
E’ SINONIMO DI ENTEROCLISMA
• EVACUATIVO• PREPARAZIONE PER INTERVENTI CHIRURGICI O ESAMI
DIAGNOSTICI• MEDICAMENTOSO O TERAPEUTICO• DIAGNOSTICO (clisma opaco)
SCOPI:SCOPI:
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MATERIALE: • GUANTI MONOUSO• CONTENITORI PER I RIFIUTI• SONDA RETTALE• SOLUZIONE PRESCRITTA (clisma fleet o clismasac)• LUBRIFICANTE• PADELLA O COMODA O PANNOLONE (oppure si
accompagna in bagno – Tutto questo deve essere concordato prima dell’esecuzione del clisma!!)
• CERATA E TRAVERSA• OCCORRENTE PER L’IGIENE PERINEALE
ESECUZIONE TECNICA
INFERMIERE
Preparazione utente in posizione di SIMS (decubitoLaterale sinistro con gamba destra flessa)
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• STIMOLAZIONE VAGALEComplicanze enteroclisma
SPECIALMENTE PERICOLOSA PER I SOGGETTI CONSPECIALMENTE PERICOLOSA PER I SOGGETTI CONAFFEZIONI CARDIACHE (SI POSSONO SVILUPPARE ARITMIE)AFFEZIONI CARDIACHE (SI POSSONO SVILUPPARE ARITMIE)
DURANTE L’ESECUZIONE DELLA TECNICA DA PARTE DELL’INFERMIERE,
è opportuno che l’OSS rilevi l’insorgenza di eventuali i segni e sintomi
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QUALI ALTRE POSSIBILI COMPLICANZE DEL CLISMA?
SQUILIBRI IDROELETTROLITICISQUILIBRI IDROELETTROLITICI
TRAUMI TISSUTALITRAUMI TISSUTALI
INFIAMMAZIONE DEL RETTO O DEL COLONINFIAMMAZIONE DEL RETTO O DEL COLON
DIPENDENZA FISICA O PSICHICA DIPENDENZA FISICA O PSICHICA
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ELIMININAZIONE INTESTINALE: COMPETENZE OSS
• FAVORIRE L’ELIMINAZIONE INTESTINALE - collaborazione con l’infermiere nell’Educazione alla Salute rivolta alla persona e al caregiver (su alimentazione, idratazione, movimento, privacy, rispetto abitudini intestinali…)
• RILEVAZIONE DELLE CARATTERISTICHE QUALITATIVE E QUANTITATIVE DELLE FECI
• PRELIEVO DI CAMPIONI DI FECI PER ESAME DIAGNOSTICI • COLLABORAZIONE NELL’ESECUZIONE DEL CLISTERE
EVACUATIVO (1. accertamento, 2. preparazione ambiente, 3. preparazione materiale, 4. collaborazione nel posizionamento e nel supporto emotivo della persona, 5. monitorizzazione Parametri Vitali durante l’esecuzione del clisma, 6. supporto nell’evacuazione, 7. osservazione caratteristiche feci, 8. riordino materiale
• SOSTITUZIONE SACCA DI RACCOLTA STOMIE INTESTINALI E COLLABORAZIONE NELL’EDUCAZIONE TERAPEUTICA (potenziamento/ rinforzo dell’intervento educativo infermieristico)
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INTERVENTI INFERMIERE-OSS
• PREVENTIVI: educare la persona ad assumere una corretta dieta ed un adeguato apporto di liquidi, informare sull’importanza dell’attività fisica
• CURATIVI: deambulazione/movimento, accesso alla toilette, garantire la privacy, fornire e spiegare l’utilizzo dei sussidi, somministrare enteroclisma, effettuare massaggio addominale, verificare la presenza di fecalomi, etc…
• RIABILITATIVI: spiegare l’utilizzo corretto dei supporti, educare la persona agli esercizi fisici, etc…
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RACCOLTA DI CAMPIONI FECI
S’intende il prelievo del materiale fecale, in quantità variabile a seconda dell’esame da eseguire, allo scopo di ricercare la presenza di elementi anomali (batteri, parassiti, sangue etc).
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Le principali indagini diagnostiche effettuate sulle feci sono:
• CoprocolturaCoprocoltura: esame batteriologico eseguito per la ricerca di microrganismi patogeni
• Esame parassitologicoparassitologico: esame per la ricerca di parassiti nelle feci
• Esame chimico – fisicochimico – fisico: esame per valutare i caratteri e la composizione delle feci (aspetto, consistenza, pH, etc)
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• Ricerca ossiuri/ Test di Graham o Ricerca ossiuri/ Test di Graham o Scotch -TestScotch -Test: per la ricerca di uova di ossiuri. Per
eseguire questa tecnica si applica lo scotch test, al risveglio, prima di curare l’igiene. Viene applicato all’ano un pezzetto di adesivo trasparente di 3-4 cm per circa 1 minuto, poi appena tolto va fatto aderire su un vetrino per poi procedere all’invio in laboratorio.
• Ricerca sangue occultoRicerca sangue occulto: fornisce informazioni sulla presenza di sangue occulto “nascosto” non visibile macroscopicamente, potenzialmente proveniente dal tratto gastroenterico e riconducibile quindi a patologie di questo apparato. Di solito è prescritta la raccolta di 3 campioni in quanto il sanguinamento potrebbe essere intermittente.
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FASI DI PREPARAZIONE COMUNI A TUTTE LE RACCOLTE DI CAMPIONI BIOLOGICI
Fase preliminareVerifica della prescrizione/pianificazione infermieristica (giusta persona
ecc. Accertamento del livello di autonomia della persona)
Preparazione dell’operatoreL’operatore deve curare in modo particolare l’igiene e la tenuta della
propria divisa, effettuare il lavaggio delle mani con detergente, indossare i DPI raccomandati in base alla tecnica da eseguire.
Preparazione dell’utenteInformare la persona sulla tecnica che eseguiremo;
Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona aiutarla ad assumere una posizione idonea alla raccolta da
eseguire.
Preparazione dell’ambientePredisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo
particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy
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COPROCULTURA
SCOPO
• La coprocoltura è un esame batteriologico che viene eseguito per la ricerca di microrganismi patogeni.
• La Salmonella è uno dei batteri più comunemente diffusi come origine di una tossinfezione alimentare. Si trova negli intestini di rettili, uccelli e mammiferi.
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• Sono oltre duemila le specie di Salmonella che possono trovarsi nel tratto intestinale dell’uomo o degli animali sia come commensali che come patogeni.
• Alcune Salmonelle sono a circolazione esclusivamente umana altre hanno uno spettro di ospiti più largo (includenti numerose specie di animali)
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• Nell’uomo la Salmonellosi ha un tempo di incubazione variabile (tra le 12 e le 72 ore). I sintomi possono essere diarrea, vomito e crampi addominali, in soggetti immuno-depressi può causare condizioni anche molto serie (si può arrivare a morte per disidratazione e insufficienza renale).
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• Le fonti di contagio sono rappresentate dall’ingestione di alimenti contaminati (prevalentemente carne e uova non cotte o poco cotte) e dal contatto con persone infette (trasmissione oro-fecale)
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MATERIALE OCCORRENTE:
Guanti monouso non steriliContenitore sterile per feci con paletta PadellaComodaVaso di raccolta, catino, altro contenitoreTeloOccorrente per l’igiene perineale Paravento
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TECNICAInformare la persona; Effettuare il lavaggio delle mani con detergente; Indossare i guanti monouso;Istruire la persona a non defecare nel W.C.;Fornire la padella, la comoda, vaso di raccolta, o
altro contenitore, asciutti e puliti;Istruire la persona a non urinare mentre defeca (eventualmente farla urinare prima ed in un’altra
padella);Al termine della defecazione coprire con il telo la
comoda o la padella;
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Eseguire l’igiene perineale della persona con una padella pulita;
Ritirare l’ausilio e recarsi in un locale apposito;Immergere la spatola all’interno della massa fecale
prelevando un campione con movimenti rotatoriRaccogliere una quantità di feci pari ad una noce
se le feci sono formate;Riempire il contenitore per un terzo del volume se
le feci sono liquide;
I/Il campioni/e raccolti devono essere consegnati giorno per giorno
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Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione infermieristica
l’avvenuta esecuzione della raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome
dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);
Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in ogni sua parte.
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VALUTAZIONE DEL RISULTATO
Le feci devono essere state raccolte senza essere contaminate.
Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di avvicinare il sistema di chiamata.
Dopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato.
Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente.
Dopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare, con i sistemi in uso, quanto rilevato in particolare per quanto riguarda la collaborazione della persona, le caratteristiche macroscopiche quanti -qualitative (elementi anomali dei campioni raccolti).
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Esame parassitologicoSCOPO
L’esame parassitologico delle feci viene eseguito per la ricerca di parassiti intestinali.
Alcuni vermi adulti possono sopravvivere nel corpo umano fino a 25 anni e raggiungere una lunghezza di 30 metri, come nel caso della tenia.
L’infezione da verme solitario o tenia, si verifica generalmente quando si mangia cibo o si beve acqua contaminata con le uova o le larve della tenia
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Tra le cause di rischio maggiori la carne poco cotta,
prevalentemente di maiale e bovino, frutta e verdura non
lavata, sulle quali possono essere presenti le uova o le larve del
parassita fuoriuscite dagli animali infetti attraverso le feci.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 30
Sebbene la presenza della tenia in molti casi è silenziosa e discreta, possono comparire alcune manifestazioni
sintomatiche. Tra queste un indizio evidente è la presenza di porzioni della
tenia adulta nelle feci, solitamente nella forma di sezioni biancastre lunghe non più di tre-quattro centimetri e larghe
non più di mezzo centimetro, le proglottidi.
Tra gli altri sintomi si possono avere nausea, debolezza e perdita di appetito. Sovente possono occorrere dolori addominali e
diarrea. Una manifestazione evidente è la perdita di peso costante, dovuta al fatto che la tenia assorbe nell’intestino le sostanze
nutritive destinate all’organismo.
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MATERIALE OCCORRENTE
Guanti monouso non sterili;Contenitore per feci con paletta e liquido di fissaggio
all’interno;Padella;Comoda; Vaso di raccolta, catino, altro contenitore, Telo;Occorrente per l’igiene perineale; Paravento.
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TECNICA
Informare la persona; Effettuare il lavaggio delle mani con detergente; Indossare i guanti monouso;Istruire la persona a non defecare nel W.C.;Fornire la padella, la comoda, vaso di raccolta, o altro
contenitore, asciutti e puliti Istruire la persona a non urinare mentre defeca (eventualmente farla urinare prima ed in un’altra
padella);Al termine della defecazione coprire con il telo la
comoda o la padella; Eseguire l’igiene perineale della persona con una
padella pulita;Ritirare l’ausilio e recarsi in un locale apposito;
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Immergere la spatola all’interno della massa fecale prelevando un campione con movimenti rotatori in punti diversi sulle emissioni mattutine raccogliendo eventualmente le feci con parassiti visibili.
I campioni raccolti devono essere consegnati giorno per giorno; Raccogliere una quantità di feci pari ad una noce se le feci sono formate;Riempire il contenitore per un terzo del volume se le feci sono liquide;Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione
della raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di
nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);
Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in ogni sua parte.
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VALUTAZIONE DEL RISULTATO .
Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di avvicinare il sistema di chiamata.
Riordino dei materialiDopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il
carrello usato.Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili
secondo la normativa vigente.
Dopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare, con i sistemi in uso, quanto rilevato in
particolare per quanto riguarda la collaborazione della persona, le caratteristiche macroscopiche quanti-qualitative o elementi
anomali dei campioni raccolti.
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Esame CHIMICO-FISICOSCOPO
L’esame chimico – fisico viene effettuato per valutare i caratteri e la composizione delle feci: aspetto, consistenza, pH, grassi, ecc.
MATERIALE
Guanti monouso non sterili;Contenitore per feci con paletta (per questo esame non occorre
sterile);Padella; Comoda; Vaso di raccolta / catino o altro contenitore,
Telo; Occorrente per l’igiene perineale; Paravento.
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TECNICA
Informare la persona; Effettuare il lavaggio delle mani con detergente; Indossare i guanti monouso;Istruire la persona a non defecare nel W.C.;Fornire la padella, la comoda, vaso di raccolta, o altro contenitore, asciutti
e puliti Istruire la persona a non urinare mentre defeca (eventualmente farla
urinare prima ed in un’altra padella);Al termine della defecazione coprire con il telo la comoda o la padella; Eseguire l’igiene perineale della persona con una padella pulita;Ritirare l’ausilio e recarsi in un locale apposito;Immergere la spatola all’interno della massa fecale prelevando un
campione;Raccogliere una quantità di feci pari ad una noce se le feci sono formate;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 37
Riempire il contenitore per un terzo del volume se le feci sono liquide;Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione
della raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona,
data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);
Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in ogni sua parte.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 38
TEST DI GRAHAM o scotch test (ricerca di ossiuri)
• L’ossiuro è un piccolo vermicello bianco - trasparente di circa 1 cm, detto “Enterobius vermicularis”, che vive nell’intestino umano. Ha l’aspetto di un piccolo filamento bianco, sottile, mobile.
• Si possono vedere nella zona anale o tra le natiche; nelle bambine si possono trovare anche nella zona vulvare, tra le piccole e grandi labbra. Raramente si vedono nelle scariche.
• La femmina migra nella regione perianale (di solito di notte) e deposita le uova. I movimenti del verme femmina e la sostanza gelatinosa in cui deposita le uova causano prurito anale.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 39
MATERIALE
Guanti monouso non sterili;Scotch trasparente;
Vetrino porta oggetti;Abbassalingua;
Paravento.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 40
TECNICA
Al mattino far urinare la persona senza lavare la zona anale;Tagliare con una forbice tre pezzetti di nastro adesivo della lunghezza
di un vetrino portaoggetti (3 - 4 cm.);Porre il nastro adesivo sull’estremità di un abbassalingua avendo cura
che la parte adesiva sia posizionata all’esterno;Indossare guanti monouso;
Tenere ben fermo il nastro adesivo sull’abbassalingua;Premere la parte adesiva del nastro per alcuni secondi contro diversi
punti della regione perianale senza toccare la parte con il collante;Applicare il nastro adesivo sul vetrino evitando la formazione di bolle
d’aria;Premere delicatamente in modo da far ben aderire il nastro sul vetrino
e mettere il tutto nell’apposito astuccio porta vetrini;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 41
RICERCA DI SANGUE OCCULTO
La raccolta delle feci per la ricerca del sangue occulto viene effettuata per evidenziare una microscopica perdita ematica non visibili ad occhio nudo.
La ricerca del sangue occulto nelle feci è un esame che andrebbe effettuato ogni anno, da uomini e donne a partire dai 50 anni, allo scopo di individuare precocemente la presenza di un tumore intestinale.
La ricerca del sangue occulto nelle feci va eseguito per evidenziare un’eventuale perdita di sangue a carico dell'apparato gastro-intestinale.
Quando i valori sono positivi, il paziente potrebbe essere affetto da ulcera duodenale e/o gastrica, varici esofagee, carcinoma dell'apparato gastro-
intestinale, polipi dell'apparato gastro-intestinale, colite ulcerosa.Possono verificarsi falsi positivi e falsi negativi
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 42
Preparazione dell’utente
Informare la persona sulla tecnica che eseguiremo.Nei tre giorni precedenti l’esame la persona deve
spazzolarsi i denti con delicatezza, per evitare di provocare sanguinamento delle gengive.
In alcuni laboratori, con gli strumenti per il test di ultima generazione, non è più necessario effettuare una particolare dieta alimentare, in quanto si evidenzia
direttamente l’emoglobina umana.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 43
MATERIALE
Guanti monouso non sterili;Provetta in uso per la ricerca del sangue occulto;Padella;Comoda; Vaso di raccolta, catino, altro contenitore, ecc;Telo;Occorrente per l’igiene perineale; Paravento.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 44
TECNICA
Informare la persona; Effettuare il lavaggio delle mani con detergente; Indossare i guanti monouso;Istruire la persona a non defecare nel W.C.;Fornire la padella, la comoda, vaso di raccolta, o altro contenitore,
asciutti e pulitiIstruire la persona a non urinare mentre defeca (eventualmente farla urinare prima ed in un’altra padella);Al termine della defecazione coprire con il telo la comoda o la
padella; Eseguire l’igiene perineale della persona con una padella pulita;Ritirare l’ausilio e recarsi in un locale appositoImmergere l’asticella all’interno della massa fecale, in punti diversi
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 45
Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione
infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;
Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);
Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in ogni sua parte.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 46
Le urine/caratteristiche chimico-fisiche
Limpida
Colore: giallo paglierino
Peso specifico: 1025-1030
NO PROTEINE
NO GLUCOSIO
NO CHETONI (in condizioni caratterizzate da un esaltato catabolismo di acidi grassi liberi in presenza di una ridotta disponibilità di glucosio – presenti in caso di digiuno particolarmente prolungato, gravidanza, ustioni, interventi chirurgici …)
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 47
Le urine/alterazioni della composizione
Urine scure: urine concentrate
Urine rosse: presenza di sangue (ematuria): (infezioni, traumi, tumori)
Altri colori: mezzi di contrasto, blu di metilene…
Urine torbide: es. presenza di pus (piuria)
Urine miste a gas: pneumaturia
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 48
Le urine/quantità
Diuresi: quantità di urina eliminata nelle 24 h (1000-2000 mL)Alterazioni quantitative della diuresi:
Poliuria: aumento diuresi (>2000 mL/die)
Oliguria: diuresi inferiore a 100-400 mL/die
Anuria: diuresi prossima agli 0 mL/die
Nicturia: necessità di urinare spesso durante la notte
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 49
Disturbi della minzione
Disuria: il pz fatica ad iniziare la minzionePollachiuria: minzioni frequenti di piccole quantitàStranguria: minzione dolorosaRitenzione urinaria: le urine vengono prodotte, ma non eliminate all’esternoResiduo vescicale: urina che resta in vescica dopo la
minzione (es. pz prostatico)Ematuria: sangue nelle urineIncontinenza urinaria: da stress, urgenza, da rigurgito…Enuresi: perdita involontaria di urine nei vestiti o nel lettoTenesmo: stimolo impellente alla minzione, non seguito da emissione di urine
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 50
Presidi per l’eliminazione urinaria
Condom (guaine per l’incontinenza maschile): può dare origine a problemi circolatori o a macerazione cutanea
Pappagallo (storta)
Padella
Pannolone
Catetere vescicale (CV): estemporaneo o permanente. Il catetere è abbinato a un presidio di raccolta delle urine
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 51
La raccolta di campioni di urine
Esame chimico fisico delle urine
Urinocultura
Esame citologico delle urine
Esame multistick
Raccolta urine delle 24 ore
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 52
52
Esame chimico fisico delle urine:Raccolta dell’urina fresca da mitto spontaneo (persona allettata)
Raccogliere l’urina della prima minzione del mattinoDopo un’accurata igiene dei genitali esterni ed interni;
Indossare i guanti monouso non sterili;Posizionare il telino salva letto;
Fornire alla persona la padella o il pappagallo e un bicchiere di plastica;Invitare la persona ad urinare (nella padella o nel pappagallo) lasciando
scorrere il primo mitto;Invitare la persona a raccogliere il mitto intermedio nel bicchiere di plastica;
Ritirare gli ausili, coperti con un telo e recarsi in un locale apposito;Prelevare con la siringa una quantità rappresentativa dell’urina raccolta nel
bicchiere di plastica e riempire la provetta;Chiudere accuratamente la provetta;
Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;
Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 53
53
Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita,data di raccolta, nome del reparto di
appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta
compilata in ogni sua parte.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 54
54
Raccolta dell’urina fresca da drenaggio a circuito chiuso
preparazione del materiale occorrente
Guanti monouso non sterili;Provetta per l’urina;
Padella, pappagallo, bicchiere di plastica;Siringa sterile da 20 ml;
Bacinella reniforme;Pinza autostatica;Telino salva letto;
Garze sterili.
preparazione dell’ambiente predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 55
55
Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;Indossare guanti monouso non sterili;
Posizionare il telino salva letto;Clampare con la pinza il tubo di raccordo della sacca, al di sotto del dispositivo
di gomma perforabile per almeno 1h;Disinfettare il dispositivo di gomma perforabile;
Con una siringa da 20 ml prelevare un campione rappresentativo di urina presente nel lume del catetere;
Togliere la pinza dal tubo di raccordo della sacca;Ritirare gli ausili, coperti con un telo e recarsi in un locale apposito;
Inserire una quantità rappresentativa dell’urina raccolta con la siringa nella provetta;
Chiudere accuratamente la provetta;Togliersi i guanti;
Lavarsi le mani con detergente;
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56
Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;
Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta ( nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome
del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta
compilata in ogni sua parte.
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57
Riposizionamento della persona Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di
avvicinare il sistema di chiamata.
Riordino dei materialiDopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato.
Smaltimento
Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente.
ComunicazioniDopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare con i
sistemi in uso quanto rilevato in particolare per quanto riguarda la collaborazione della persona, le caratteristiche macroscopiche quanti-qualitative o elementi anomali dei
campioni raccolti.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 58
58Sede Amministrativa e Polo Didattico V. Oberdan, 13/19 - 50059 Spicchio/Sovigliana (Fi)Tel. +39 0571 704300 - Fax +39 0571 704339 - e-mail [email protected]
Raccolta dell’urina per URINOCULTURA
Per urinocoltura si intende la raccolta di un campione di urina in modo asettico in un contenitore sterile per la ricerca di eventuali microrganismi e l’allestimento di un antibiogramma in modo tale
da poter avere dati precisi sulla terapia antibiotica da seguire.
preparazione dell’utenteInformare la persona sulla tecnica che eseguiremo;Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona aiutarla ad assumere una posizione idonea alla raccolta da eseguire; Far eseguire o eseguire un’ACCURATA igiene dei genitali.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 59
59
IGIENE INTIMA
• Lavarsi le mani con detergente;
• Indossare i guanti;
• Con una mano allargare leggermente le grandi labbra della vagina;
• Lavare i genitali esterni ed interni, l’orifizio dell’uretra con acqua e sapone ( no disinfettanti );
• Asciugare con panno pulito.
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60
IGIENE INTIMA
• Lavarsi le mani con detergente;
• Indossare i guanti;
• Ritrarre il prepuzio in modo da scoprire il glande;
• Lavare la punta del glande e il meato uretrale da dove fuoriesce l’urina con acqua e sapone (no disinfettanti );
• Asciugare con panno pulito.
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61
Raccolta dell’urina per urinocoltura da drenaggio a circuito chiuso
preparazione del materiale occorrente
Guanti monouso non sterili;Contenitore sterile per urina;
Padella, pappagallo;Siringa sterile da 20 ml;
Bacinella reniforme;Pinza autostatica;Telino salva letto;
Garze sterili.
preparazione dell’ambientepredisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 62
62
Raccogliere l’urina della prima minzione del mattinoEffettuare il lavaggio delle mani con detergente;
Indossare guanti monouso non sterili;Posizionare il telino salva letto;
Clampare con la pinza il tubo di raccordo della sacca, al di sotto del dispositivo di gomma perforabile per almeno 1h;
Disinfettare il dispositivo di gomma perforabile;Aprire asetticamente il contenitore sterile delle urine ricordandosi di appoggiare
il tappo del contenitore con la parte interna rivolta verso l’alto sopra un piano precedentemente sanificato;
Con una siringa sterile da 20 ml prelevare un campione rappresentativo di urina presente nel lume del catetere;
Rispettando le norme di asepsi inserire nel contenitore sterile il campione di urine prelevato;
Chiudere accuratamente il contenitore;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 63
63
Togliere la pinza autostatica dal tubo di raccordo della sacca;Togliersi i guanti;
Lavarsi le mani con detergente;Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della
raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta ( nome della persona, data di
nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in
ogni sua parte.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 64
64
Raccolta dell’urina per urinocoltura da mitto spontaneo (persona allettata)
Raccogliere l’urina della prima minzione del mattinoDopo un’ACCURATA igiene dei genitali esterni ed interni;
Indossare i guanti monouso non sterili;Posizionare il telino salva letto;Fornire alla persona la padella;
Fornire alla persona il contenitore sterile dell’urina aperto asetticamente e ricordandosi di appoggiare il tappo del contenitore con la parte interna rivolta
verso l’alto sopra un piano precedentemente sanificato;Invitare la persona a divaricare le grandi labbra durante la minzione lasciando
scorrere il primo mitto nella padella;Invitare la persona a raccogliere il mitto intermedio nel contenitore sterile, non più di 10 – 15 ml evitando di contaminare il bordo del contenitore con le dita o
con la cute;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 65
65
Chiudere accuratamente il contenitore;Togliersi i guanti;
Lavarsi le mani con detergente; Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della
raccolta;Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta ( nome della persona, data di
nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in
ogni sua parte.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 66
66
Riposizionamento della persona Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di
avvicinare il sistema di chiamata.
Riordino dei materialiDopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato.
Smaltimento
Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente.
ComunicazioniDopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare, con i
sistemi in uso, quanto rilevato in particolare per quanto riguarda la collaborazione della persona, le caratteristiche macroscopiche quanti-qualitative o elementi anomali dei
campioni raccolti.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 67
67
Raccolta dell’urina delle 24 ore
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68
Raccolta dell’urina delle 24 ore
Per la raccolta di un campione temporizzato di urina, si intende il monitoraggio della quantità di urina emessa nelle 24 ore per determinare il dosaggio di
eventuali sostanze presenti in rapporto alla diuresi.Alcuni esami che si possono effettuare con la raccolta delle urine delle 24 ore
sono:Clearance della creatinina, Glicosuria, Proteinuria, Fosfaturia
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69Sede Amministrativa e Polo Didattico V. Oberdan, 13/19 - 50059 Spicchio/Sovigliana (Fi)Tel. +39 0571 704300 - Fax +39 0571 704339 - e-mail [email protected]
La clearance della creatinina
La creatinina è una proteina che si trova nei muscoli scheletrici ed ha la funzione di immagazzinare energia.
La creatinina è un prodotto di scarto che deriva dal muscolo e viene riversato nel sangue.
Essa viene filtrata dai reni ed è poi eliminata dal corpo attraverso le urine. Per questo la creatinina è usata come indice della funzionalità renale: infatti se
i suoi livelli nel sangue aumentano, significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine e quindi non svolgono bene il loro lavoro.
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70
Raccolta dell’urina delle 24 ore da mitto spontaneo
La preparazione del materiale occorrente Guanti monouso non sterili;
Contenitore per l’urina della capacità di almeno 2l;Siringa sterile da 20 ml;
Provetta per urina;Bacinella reniforme.
La preparazione dell’ambienteCompatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona,
predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al
microclima, alla privacy.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 71
71
Informare la persona;Definire l’orario d’inizio della raccolta;
Istruire la persona sull’importanza di raccogliere tutte le urine emesse nelle 24 ore;
Invitare la persona a urinare fino a completo svuotamento della vescica prima di iniziare la raccolta (gettare la prima minzione del mattino);
Segnare l’ora d’inizio della raccolta e quella prevista per il termine della medesima;
Se accidentalmente durante l’evacuazione l’urina va nel wc la raccolta deve essere interrotta;
Raccogliere per ultima la minzione del mattino successivo all’inizio della raccolta in quanto sono le urine prodotte durante la notte della raccolta stessa;
Conservare il contenitore in un luogo fresco e adatto;Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;
Indossare guanti monouso non sterili;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 72
72
Al termine delle 24 ore miscelare le urine del contenitore;Con una siringa sterile da 20 ml prelevare un campione rappresentativo di
urina presente nel contenitore; Rispettando le norme di asepsi inserire nella provetta il campione di urina
prelevato;Chiudere accuratamente la provetta;
Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;
Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;
Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in
ogni sua parte.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 73
73
Raccolta dell’urina delle 24 ore (campione temporizzato) da catetere vescicale
Informare la persona;Definire l’orario d’inizio della raccolta;
Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;Indossare guanti monouso non sterili;All’ora fissata per l’inizio della raccolta;
Aprire il rubinetto del sacchetto di drenaggio delle urine e svuotarlo nell’apposito contenitore;
Richiudere il rubinetto;Togliersi i guanti;
Lavarsi le mani con detergente;All’ora fissata per il termine della raccolta;
effettuare il lavaggio delle mani con detergente;indossare guanti monouso non sterili;
aprire il rubinetto del sacchetto di drenaggio delle urine e svuotarlo nell’apposito contenitore;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 74
74
Miscelare le urine del contenitore;Con una siringa sterile da 20 ml prelevare un campione rappresentativo di
urina; Rispettando le norme di asepsi inserire nella provetta il campione di urina
prelevato;Chiudere accuratamente la provetta;
Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;
Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;
Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome del reparto di appartenenza)RICORDARSI DI SCRIVERE LA QUANTITA’ TOTALE DELLE URINE DELLE
24 ORE;Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta compilata in
ogni sua parte.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 75
75
Esame dell’urina multistick
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 76
76
La preparazione del materiale occorrente
Strisce reagenti;Bicchiere di plastica;
Guanti monouso non sterili.
La preparazione dell’ambiente
predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort
alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 77
77
Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;Indossare guanti monouso non sterili;
Invitare la persona ad urinare nel bicchiere di plastica;Immergere la striscia reattiva nell’urina per il tempo
raccomandato;Estrarre la striscia reattiva e controllare la colorazione;
Il ph;Il glucosio;
Le proteine;Il peso specifico;Togliersi i guanti;
Lavarsi le mani con detergente.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 78
78
Esame citologico dell’urina
L’esame citologico dell’urina consente di evidenziare la presenza di cellule atipiche (es. Tumorali ).
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 79
79
La preparazione del materiale occorrenteContenitori per urina non sterili;
Guanti monouso non sterili.
La preparazione dell’ambienteCompatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona,
predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al
microclima, alla privacy.
La tecnicaEffettuare il lavaggio delle mani con detergente;
Indossare guanti monouso non sterili;Invitare la persona ad urinare nel contenitore per urina;
Raccogliere il campione di urina per tre mattine consecutive;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 80
80
Togliersi i guanti; Lavarsi le mani con detergente;
Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione della raccolta;
Verificare la correttezza dei dati sull’etichetta (nome della persona, data di nascita, nome dell’esame, data di raccolta, nome
del reparto di appartenenza);Inviare il campione in laboratorio corredato da apposita richiesta
compilata in ogni sua parte.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 81
Vie di eliminazione urinaria non fisiologiche
Deviazione urinaria (UCS: uretero-cutaneo-stomia): gli ureteri vengono abboccati alla cute (Si ha
una sacca di raccolta delle urine simile a quella usata nelle colostomie)
Epicistostomia
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 82
Epicistostomia
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 83
Deviazione urinaria
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 84
Presidi per la eliminazionePannolone
Catetere vescicale (CV): estemporaneo o permanente. Il catetere è abbinato a un presidio di raccolta delle urine
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 85
Catetere vescicale
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 86
Gestione circuito CV-sacca
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 87
STOMIE INTESTINALI E URINARIE
La stomia è il risultato di un intervento mediante il quale viene creata un’apertura (stoma) sulla parete addominale, che raccorda un
tratto di intestino (o gli ureteri) all’esterno.
Le condizioni cliniche che rendono necessario il confezionamento chirurgico di una stomia, che può essere temporanea o definitiva, sono molte ed eterogenee, le principali cause sono le seguenti:
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 88
STOMIE
A livello urinario si possono collegare all’esterno:
Il rene Nefrostomia;
L’uretere Ureterostomia;
La vescica Cistostomia.
A livello intestinale le stomie si differenziano a seconda della porzione di intestino che viene interrotto e abboccato alla cute:
Cieco; La stomia viene confezionata a livello dell’intestino cieco, sulla regione destra dell’addome. ( più rara)
Colon; La stomia viene confezionata a livello del colon e, a seconda della parte che viene abboccata all’intestino si avrà:
Colonstomia sul traverso;
Colonstomia discendente o sinistra
Ileo; L’intestino ileo viene fissato alla parete addominale nella regione inferiore destra.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 89
Ano artificialeIleostomia: l’ileo viene abboccato. Feci molto liquide
ed aggressive per la cute
Ciecostomia: il cieco viene abboccato. Feci molto liquide ed aggressive per la cute
Trasversostomia
Colostomia: il colon viene abboccato alla cute. A seconda della posizione, le feci avranno consistenza diversa (più formate se lo stoma è più vicino alla fine del colon)
Sigmoidostomia
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 90
Colonstomie Urostomie
Rettocolite ulcerosa
Traumi addominali
Morbo di crohn Tumori
Traumi addominali
Tumori
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Ano artificiale
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 92
La stomia è priva di sfintere, del muscolo in grado di dilatarsi o stringersi, pertanto, questo intervento, provocando l’impossibilità del controllo volontario delle eliminazioni, rende necessario l’impiego di dispositivi di raccolta delle feci e delle urine. I sistemi stomali sono quei sistemi che consentono la raccolta delle feci o delle urine e che sono applicati alla cute del paziente. I sistemi stomali si dividono in sistemi ad un pezzo e sistemi a due pezzi.
Sistema monopezzo: la sacca presenta una placca adesiva forata da applicare alla cute peristomale
Sistema a due pezzi: placca adesiva distinta da sacca di raccolta. Sostituibili indipendentemente l’una dall’altra
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Sistema a un pezzo
Il sistema a un pezzo è un dispositivo di raccolta per stomizzati particolarmente semplice, completo e funzionale.
Il sistema adesivo è rappresentato da un anello in materiale sintetico incorporato nel sacchetto attorno alla bocca
stomale, che può essere di differenti misure a seconda delle dimensioni dello stoma.
La superficie adesiva è ridotta al minimo essenziale e le caratteristiche di flessibilità, adattabilità e traspirabilità del materiale che compone l’anello di supporto consentono il
massimo rispetto della pelle anche in caso di frequenti cambi.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 94
Sistema a due pezzi
Il sistema a due pezzi è un dispositivo di raccolta per stomizzato, dotato di un meccanismo di chiusura a flangia.
Il sistema adesivo è rappresentato da una placca di materiale sintetico sulla quale è incorporato un anello semirigido che si aggancia ad un’analoga struttura localizzata attorno alla bocca della sacca.
Questo sistema viene utilizzato con buoni risultati pratici sia nella fase post-operatoria immediata che in quella a distanza in presenza di una cute peristomale particolarmente sensibile e qualora siano necessari
frequenti ricambi anche durante la stessa giornata.
La placca, che resta in sede anche per alcuni giorni, evita il traumatismo diretto della cute che in questo modo è correttamente protetta.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 95
Assistenza al paziente con enterostomia
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 96
Le sacche si distinguono ancora in sacche a fondo aperto e sacche a fondo chiuso.
Le prime sono utilizzate quando si devono raccogliere sostanze liquide che si accumulano frequentemente e che devono essere
scaricate di volta in volta.
È il caso delle iliostomie e delle deviazioni urinarie.
Le seconde sono utilizzate dove le feci sono più solide, le scariche meno frequenti e pertanto non si richiede un frequente ricambio.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 97
IGIENE DELLO STOMALa preparazione del materiale occorrente
Paravento;Misuratore per stomia;
Forbici con punta arrotondata;Guanti monouso non sterili;
Carta igienica, compresse di tessuto non tessuto, ovatta di cotone;Sapone liquido;
Bacinella;Dispenser;Salviette;
Bacinella reniforme;Brocca;
Telo protezione – telo impermeabile;Telo di cotone morbido;
Una nuova sacca;Un sacco portarifiuti.
Crema di protezione per la cute peristomale
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 98
La tecnicaCambio sacca di raccolta a due pezzi
Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;Informare la persona;
Indossare i guanti;Posizionare confortevolmente la persona con un telo di
protezione;Rimuovere delicatamente la sacca usata dal bordo superiore
per evitare perdite, e se necessario, cambiare la placca protettiva (alzare la parte superiore della placca e con un tampone di garza inumidito con acqua calda, tendere la
cute e rimuovere delicatamente la placca);Osservare la quantità e l’aspetto delle feci;
Smaltire la sacca usata secondo la normativa vigente;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 99
La tecnicaCambio sacca di raccolta a due pezzi
Rimuovere i residui di feci dalla stomia con carta igienica;Inumidire le compresse di tessuto non tessuto o un panno
con acqua a temperatura corporea (circa 37° ), versando sopra le compresse o l’ovatta di cotone, l’acqua della
brocca e raccogliendo quella in eccesso nella bacinella;Pulire la stomia, utilizzando ogni pezzo di compressa o di
ovatta per un solo passaggio dalla zona più pulita a quella più sporca raccogliendo l’acqua in eccesso con la
bacinella reniforme posizionata sotto la stomia;Utilizzando la stessa tecnica, pulire la cute peristomale con
acqua e sapone liquido e risciacquarla;Asciugare accuratamente la cute tamponando con un telo
di cotone di tessuto morbido;
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 100
Dopo aver eseguito la pulizia della stomia, con il misuratore, rilevare il diametro della stomia e tracciare sulla carta che ricopre il lato adesivo della placca un cerchio di diametro corrispondente alla misura rilevata.Ritagliare sulla placca un foro leggermente più grande del cerchio
tracciato.Applicare la placca protettiva, se la persona è collaborante chiedere di
contrarre l’addome, pressare intorno alla stomia, tendendo bene la cute sottostante per evitare la formazione di pieghe;
Applicare la crema protettiva alla cute peristomale;Applicare il sacchetto di raccolta sulla placca con l’apposito sistema a
ghiera;Rimuovere il telo di protezione;
Togliersi i guanti ;Effettuare il lavaggio delle mani con detergente;
Aerare la stanza di degenza.
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 101
Assistenza al paziente con enterostomia
OCCHIO ALLE COMPLICANZE
Sanguinamento
Ematoma
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 102
OCCHIO ALLE COMPLICANZE!
Edema
Necrosi: dello stoma o peristomale
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 103
Assistenza al paziente con enterostomia
L’intervento educativo alla gestione della stomia inizia il prima possibile
Importanza della dieta!
Importanza dell’igiene della stomia!
Importanza supporto psicologico (difficoltà di accettazione, modifica nella percezione del proprio corpo)
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 104
Accertamento/eliminazioneDati relativi alla persona: Mucose/cute idratate
Presenza dispositivi di eliminazione urinaria
Presidi per evacuazione Caratteristiche prodotti della
eliminazioneDati relativi all’ambiente: Locali pulitiOrari eliminazione consoni alle abitudini
del pzPrivacyDati soggettivi: Abitudini del pazienteSua conoscenza di ambiente e presidi
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 105
Interventi eliminazione/sostituzione
Urine: Cateterismo vescicale, dialisi, trapianto renale, int. Chirurgico
Feci:Intervento chirurgicoSvuotamento meccanico
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 106
Interventi eliminazione/integrazione
Igiene e monitoraggio tessuti cutaneiGestione dev. urinaria
Feci:Igiene e monitoraggio tessuti cutanei
Urine:
Gestione dev. intestinale
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 107
Interventi eliminazione/integrazione
È particolarmente importante il mantenimento dell’igiene della cute:
Attenzione a:- macerazione
- arrossamenti
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 108
Interventi eliminazione/integrazione
Garantire sempre il rispetto della privacy del paziente
04/11/23 3 modulo Diletta Calamassi 109
Bibliografia
Cavicchioli A, Casson P, Morello M, Pomes A,. Zanella G, Manuale per l’operatore Socio-Sanitario III ed., CEA, Milano, 2007
Patrizia Albinelli, Katiuscia Cottafavi, Paola Ferri,L’Infermiere tra teoria e prassi, un manuale per la didattica di un manuale per la didattica di laboratorio clinicolaboratorio clinico, Athena,Modena, 2008
Panizzi R., Manuale dell’Operatore Socio Sanitario per la formazione di base e complementare, II Edizione, Piccin, 2010, Padova