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agricoltura
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D
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La moscaoleae GM
roceraedia, l'encic
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Nomi com
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i il Progetto Fo
a dell'olivMELIN, 179
a oleaclopedia libe
ell'olivo azione: Sicuro
cera oleae
scientifica
nimalia rthropoda exapoda secta iptera rachycera yclorrhapha chizophora calyptratae ephritoidea ephritidae acinae acini actrocera . oleae binomiale
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anche mosnsetto app
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olive o mo alla sotto
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aria (Bactrei Dacinae
rocera e MUNRO
1984 (Diptera Brachycera Schizophora Acalyptratae Tephritidae). una specie carpofaga, la cui larva una minatrice della drupa dell'olivo. considerata l'avversit pi grave a carico dell'olivo.
Indice
[nascondi]
1 Diffusione ed importanza
2 Morfologia
3 Ciclo
4 Esigenze ambientali
5 Dinamica di popolazione
6 Fattori di predisposizione
7 Danni
8 Ausiliari antagonisti della mosca
9 Metodi di lotta
9.1 Cenni storici sulla lotta alla mosca olearia
9.2 Lotta chimica
9.3 Lotta biologica ed integrata
9.4 Lotta biotecnica
10 Note
11 Bibliografia
12 Voci correlate
13 Altri progetti
14 Collegamenti esterni
Diffusione ed importanza [modifica] Questa specie associata alle piante del genere Olea e, in particolare, all'olivo. presente in tutto il bacino Mediterraneo e nel Sudafrica. considerata l'avversit pi importante a carico dell'olivo, nelle regioni in cui presente, arrivando a condizionare sensibilmente l'entit e la qualit della produzione nella maggior parte dell'areale di coltivazione.
L'incidenza dei suoi attacchi tende ad accentuarsi nelle regioni pi umide e pi fresche dell'areale di coltivazione, con una notevole variabilit secondo la variet coltivata, mentre diventa meno marcata nelle zone a estati calde e siccitose e su cultivar da olio.
Morfologia [modifica]
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Lo stadio trasformacolore vadi colore
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I et
lungo 0,7-ubercolo m
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i svolge al'esuvia debianco-cr
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e appiattitoa respirazio
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o al ventreone dell'em
. Sviluppa6-7 mm, d
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, con un mbrione.
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angolare, rcorsi da
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Gli adulti la caratteanale (ce
L'adulto mtratto ristr
L'adulto fa poca dipresentarbluastro cmetapleupterostigmmacchietturotergiti invaginato
Nella variintensam
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L'entit della popolazione varia nel corso dell'anno, ma si riscontrano due picchi: il primo in piena primavera, in corrispondenza degli sfarfallamenti degli adulti della generazione svernante, il secondo, pi intenso, all'inizio dell'autunno quando le olive presentano il massimo grado di recettivit, le temperature si abbassano leggermente e il clima diventa pi piovoso. In Sardegna questi picchi di popolazione si verificano in genere nei mesi di aprile-maggio e di settembre-ottobre.
Fattori di predisposizione [modifica] La predisposizione agli attacchi della mosca legata a diversi fattori, sia intrinseci sia estrinseci. I principali sono di natura climatica (temperatura e piovosit), perci possono esserci marcate differenze di anno in anno. Tuttavia non vanno trascurati altri fattori di natura genetica o agronomica.
In definitiva le condizioni ambientali favorevoli agli attacchi della mosca sono le seguenti:
Regime termico moderato con temperature non superiori ai 32-34C.
Clima umido. Cultivar precoci. Cultivar da mensa o a duplice attitudine. Coltivazione in regime irriguo.
In ragione di questi fattori, l'incidenza della mosca dell'olivo aumenta passando dalle regioni meridionali a quelle settentrionali e dalle regioni costiere a quelle pi interne. Per quanto riguarda la stagione, in linea di massima le infestazioni estive sono generalmente contenute ad eccezione degli ambienti pi freschi e delle cultivar pi sensibili, mentre si hanno picchi d'infestazione a partire dal mese di settembre fino all'arrivo dei primi freddi, soprattutto con un decorso climatico piovoso.
Un altro fattore, apparentemente singolare, il rapporto fra l'alternanza di produzione, fenomeno a cui l'olivo particolarmente predisposto, e l'intensit degli attacchi: in genere gli attacchi sono pi intensi nelle annate di scarica (bassa produzione) e pi contenuti in quelle di carica (alta produzione). Le cause di questo comportamento sono in parte biologiche e in parte agronomiche.
Nelle annate di scarica che seguono una di carica presente in genere una non trascurabile quantit di olive sulle piante residue dell'annata precedente, perci si ha un picco di popolazione pi elevato in corrispondenza degli sfarfallamenti primaverili e
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Sono pochi gli antagonisti naturali della mosca dell'olivo, tuttavia possono svolgere un ruolo non trascurabile nel contenere le popolazioni in programmi di lotta biologica e integrata. Si tuttavia constatato che questi fattori biologici, da soli, non riescono a contenere gli attacchi entro limiti economicamente sostenibili, in particolare a causa del differenziale riproduttivo fra mosca e antagonisti: questi riescono infatti a contenere gli attacchi della mosca quando la sua popolazione contenuta, mentre sono poco efficaci in caso di forti infestazioni. I nemici della mosca che hanno un ruolo significativo sono per lo pi parassitoidi.
Hymenoptera Ichneumonoidea Opius concolor (Braconidae). un endoparassita di
diversi Ditteri Tefritidi fra cui la B. oleae. Diffuso in natura nel continente africano, dopo la sua scoperta nel 1910 fu introdotto in molte altre regioni, tuttavia di difficile acclimatazione nelle regioni italiane, ad eccezione, forse, della Sicilia. Si alleva utilizzando come ospite di sostituzione la larva della Ceratitis capitata (Mosca mediterranea della frutta).
Hymenoptera Chalcidoidea Pnigalio mediterraneus (Eulophidae). uno dei pi
attivi ectoparassiti delle larve di B. oleae. Pur essendo polifago, le sue generazioni estive sono di norma associate alla mosca.
Eupelmus urozonus (Eupelmidae). un altro ectoparassita polifago associato all'olivo e che compie 2-3 generazioni estive associate alla larva di B. oleae. In prossimit dell'autunno, purtroppo, si sposta su un altro Tefritide associato all'Inula. Pu essere allevato utilizzando come ospite di sostituzione la Mosca della frutta. Ha una spiccata attivit anche come iperparassita ai danni di altri parassitoidi della mosca.
Eurytoma martellii (Eurytomidae). un ectoparassita della larva di B. oleae, della cui biologia per non si hanno molte informazioni. In contesti locali pu diventare l'antagonista pi frequente della mosca.
Cyrtoptyx latipes (Pteromalidae). un ectoparassita della larva di B. oleae. un antagonista di minore importanza in quanto raro.
Diptera Lasioptera berlesiana (Cecidomyiidae). un
predatore oofago di diversi insetti, fra cui la B. oleae. Questa specie contribuisce in modo non trascurabile al contenimento delle prime infestazioni estive.
Metodi di lotta [modifica] Cenni storici sulla lotta alla mosca olearia [modifica] Uno dei primi autori che si sofferma a descrivere i danni della "mosca olearia" Girolamo Caruso [1], che fu preside di facolt a Pisa dal 1872 al 1917, autore di una celebre Monografia dell'olivo. Secondo l'uso ottocentesco (cap XV paragrafo 14) chiama l'insetto Dacus olae (Fabr.), fornendo anche le altre denominazioni scientifiche proposte dai diversi autori e i nomi in vernacolo:
Musca oleae (Rossi, Lin., Gmelin, Fabr., Petagna, Olivier)
Tephritis olea (Latr., Risso) Chiron, keirun, mouche de l'olive, ver de l'olive, nella
Francia Meridionale Mosca dell'oliva, mosca olearia, verme dell'oliva, baco
dell'oliva, pidocchina nelle varie regioni italiane.
Segue una accurata descrizione di tutti gli stadi del ciclo biologico, soffermandosi sulle larve e sui danni da loro provocati.
I rimedi suggeriti sono empirici. Tra gli indubbi meriti di Caruso vi quello di aver suggerito agli agricoltori di una zona la lotta congiunta e coordinata.
Lotta chimica [modifica] La lotta chimica alla mosca dell'olivo pu essere attuata con trattamenti curativi contro le larve oppure con trattamenti preventivi contro gli adulti.
I trattamenti curativi si effettuano irrorando l'oliveto con insetticidi a base di Dimetoato, Deltametrina, Fenitrothion, Phosmet. Il dimetoato l'insetticida pi usato per la sua efficacia e per il costo relativamente contenuto. Inoltre si ritiene che questo principio attivo sia preferibile ad altri perch lascerebbe pochi residui nell'olio di oliva in quanto, essendo idrosolubile, passerebbero nelle acque di vegetazione. Nel prossimo futuro tuttavia prevista la revoca delle autorizzazioni legislative all'impiego del dimetoato. Fra
i prodotti a basso impatto vanno citati quelli a base di azadiractina, un repellente naturale estratto dai frutti dell'albero di Neem. La sua efficacia nei confronti della mosca dell'olivo non stata ancora sufficientemente accertata. Fra gli insetticidi biologici la letteratura cita anche il rotenone, tuttavia l'uso di questo principio attivo, poco selettivo, sconsigliabile e in ogni modo deve essere autorizzato dagli organismi competenti dopo averne dimostrato l'effettiva necessit.
Il trattamento larvicida si effettua secondo i criteri della lotta a calendario, della lotta guidata e della lotta integrata.
Lotta a calendario. S'interviene generalmente con trattamenti preventivi periodici a partire dal periodo in cui compaiono in media le infestazioni (dalla piena estate nelle zone a maggiore incidenza o dal mese di settembre nelle zone a minore incidenza). Il trattamento viene ripetuto in media ogni 20 giorni (nel caso del dimetoato) o in base all'intervallo di carenza del principio attivo usato. L'aspetto negativo dei trattamenti a calendario il rischio di effettuare trattamenti inutili.
Lotta guidata e lotta integrata. S'interviene solo al superamento di una soglia di intervento. Questa pu essere stimata rilevando ogni settimana l'andamento della popolazione degli adulti con l'uso di trappole per monitoraggio oppure rilevando il numero di infestazioni attive (punture fertili e mine di larve di I e II et). Affinch sia affidabile, il primo sistema richiede un adeguato riscontro nella sperimentazione in quanto le soglie d'intervento variano secondo il tipo di trappola e secondo l'ambiente. Nella Sardegna settentrionale stata valutata attendibile - per le cultivar da olio - una soglia d'intervento con la cattura settimanale di 10 adulti per trappola cromotropica in estate e 30 adulti per trappola in ottobre. Pi affidabile il campionamento delle olive per stimare l'entit dell'infestazione. In questo caso la soglia d'intervento consigliata il 10-15% di infestazioni attive per le cultivar da olio e il 5% per le cultivar da mensa. Il campionamento si effettua settimanalmente prelevando casualmente su un'ampia superficie un'oliva per pianta ad altezza d'uomo. Dal prelievo si separa un campione di 100-200 olive sulle quali va rilevata solo la presenza di uova e di larve di I e II et vive e non parassitizzate. L'eventuale presenza di fori di sfarfallamento, di larve di III et e di pupe non va computata in quanto il danno ormai verificato e il trattamento sarebbe inutile.
I trattamenti preventivi si effettuano irrorando l'oliveto con esche proteiche avvelenate. Il principio di questo intervento risiede nel fatto che gli adulti, essendo glicifagi, sono attirati da sostanze azotate necessarie per integrare la loro dieta povera di proteine. Le sostanze utilizzate come esche per le mosche sono proteine idrolizzate e avvelenate con un insetticida fosforganico (in genere il dimetoato). Il trattamento va effettuato irrorando solo una parte della chioma degli alberi, preferibilmente quella pi alta ed
esposta aadulti per
I trattameminore imovideposfatto che proteichesettembre
Fra gli intbiologica che il ramconfronti le ovideposarebbe linterferenstato libefemmine batterica cui si spiedal caolinNel companche suinteressasvolgere
Lotta b
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ntivi hannobientale; inoccano le pre si rivelacaci sulle g in genere
eventivi dita, va citatsendo un aca, le cui f
verso le oliocida del rfisiologia no sulla srasmessi aun effetto de l'azione rdo la perceesti accorgelle inform
compatibcoadiuvant
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effettuata fe solo risuegli elevatcon il Baci
interventona).
o il vantaggnoltre, inteinfestazioano efficacgenerazioe necessa
i recente ato il trattamanticrittogfemmine rve non trarame nei cdell'apparuperficie dalla discend'attrazionrepellente ezione del
gimenti nonmazioni subili con la lote in una s
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finora in aultati parziati costi. Reillus thurin
per i tratta
gio di richiervenendoni sul nascci. In lineani estive in
ario ricorre
acquisizionmento con amico, esrivolgono pattate. Allaconfronti drato digeredei vegetandenza atte preferen[2] [3]. Un'a
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mbito speali e in ogn
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iedere mino sugli aducere. Il pro
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ere ai tratta
ne, compafungicidi rercita un'apreferibilm base di qi batteri si
ente della li e su altrtraverso l'unziale nei azione repelle drupe nterpretati ca, ancoragica e la loi difesa int
eromone se
rimentale ni modo snte sono sma anche i
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nori costi eulti, prevenoblema prima i trattambassa incidamenti larv
atibili con i rameici. azione rep
mente la loruesta aziombionti delarva. Que
ri materialiuovo. Queconfronti dellente sada parte dcome met
a limitata. Sotta integrategrata.
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con lanci i rivela partate effettuin questo c
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e di avere ngono le incipale stmenti con denza, mevicidi.
principi distato risco
pellente nero attenzioone prevenelle larve, esti batteri, sono ass
esta popoladelle moscrebbe svo
delle femmtodi risolutSono tuttaata, perci
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di Opius crticolarmeuate provecaso la lot
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Fino agli anni novanta le trappole che hanno offerto i migliori risultati erano di fattura artigianale, realizzate in legno impregnato con un insetticida concentrato dotato di forte potere abbattente e di lunga durata. Fra i vari insetticidi i migliori risultati si ottengono con il deltametrina. Con queste trappole, in Sardegna, sono state condotte prove di cattura massale per oltre un decennio su circa 130.000 piante, con risultati che sono paragonabili a quelli ottenuti con i trattamenti adulticidi impiegando le esche proteiche [7]. Dalla fine degli anni novanta sono disponibili in commercio anche trappole preparate su scala industriale (Ecotrap) per il mass trapping della mosca dell'olivo [8]. Le Ecotrap sono innescate con un doppio attrattivo, il feromone della mosca dell'olivo e il bicarbonato d'ammonio, con azione biocida svolta dal deltametrina. Nonostante la casistica limitata a pochi anni di prove, eseguite in Italia, Portogallo e Grecia, i risultati sono giudicati positivi [8][7].
Gli attrattivi impiegati per le trappole sono di tre tipi:
Colore. l'attrattivo utilizzato nelle trappole cromotropiche. Gli adulti della mosca dell'olivo sono attratti dal colore giallo. Dal momento che il giallo un colore non selettivo, queste trappole possono essere usate solo a scopo di monitoraggio.
Feromone. Il feromone sintetico (1,7-dioxaspiro-5,5-undecano) una riproduzione del componente principale del feromone sessuale naturale, emesso dalla femmina per attirare il maschio. Per la sua selettivit ideale per il mass trapping, tuttavia le trappole innescate con il solo feromone danno risultati non molto efficaci: il feromone della mosca dell'olivo infatti molto volatile e dopo 3-4 settimane la capacit di richiamo si riduce sensibilmente. Fino agli anni novanta i dispositivi usati per l'erogazione si sono rivelati poco adatti per rilasciare gradualmente il feromone, perch era necessario sostituirli ogni 30-40 giorni.
Attrattivi alimentari. Sono sostanze azotate volatili che attirano le mosche alla ricerca di integratori proteici della loro dieta. Come attrattivi alimentari possono essere utilizzate le proteine idrolizzate e i sali ammoniacali. Lo svantaggio di questi attrattivi che il loro funzionamento
influenzato dalle condizioni atmosferiche (temperatura e umidit relativa). I migliori risultati si ottengono combinando una proteina idrolizzata con un sale ammoniacale nella stessa trappola, oppure combinando un attrattivo alimentare con il feromone.
Allo stato attuale le trappole cromotropiche sono quelle pi affidabili per il monitoraggio: le soglie d'intervento calibrate su queste trappole sono state ampiamente collaudate, mentre ancora incerta la valutazione della soglia con le trappole chemiotropiche. Queste ultime si prestano meglio, invece, per il mass trapping combinando 2 o 3 attrattivi, preferibilmente uno sessuale e uno alimentare.
Note [modifica]
1. ^ Antonio Saltini. Storia delle scienze agrarie. Vol. IV. , 1989. 256-259
2. ^ A. Belcari; et al.. Controllo di Bactrocera oleae mediante l'impiego di prodotti a base di rame e presentazione di altri possibili metodi innovativi di lotta (PDF). URL consultato il 10 - 05 -2007.
3. ^ Domenico D'Ascenzo. L'impiego del rame nella difesa fitosanitaria dell'olivo. URL consultato il 10 - 05 - 2007.
4. ^ (EN) Enzo Perri, et al. (18 dicembre, 2006). Kaolin protects olive fruits from Bactrocera oleae (Gmelin) infestations unaffecting olive oil quality .
5. ^ Economopoulos, A.P. (1979). Attraction of Dacus oleae (Gmelin) (Diptera Tephritidae) to odour and colour traps . in "Zeitschrift fur Angewandte Entomologie" (88): 90-97.
6. ^ Economopoulos, A.P. (1980). Application of colour traps for Dacus oleae control; olive groves with different degrees of isolation, tree size and canopy density . in "Integrated Control in Agriculture and Forestry, K.Russ and H.Berger (Eds) Proceedings of an IOBC/WPRS International Symposium, Vienna, 8-12 October, 1979": 552-559.
7. ^ 7,0 7,1 Gavino Delrio; Andrea Lentini. Difesa: fitofagi dell'oliveto in Manuale di olivicoltura. Cagliari, Consorzio Interprovinciale per la Frutticoltura
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Bruno Bagnoli. Impatto dei dispositivi per la cattura massale di adulti di Bactrocera oleae sull'entomofauna utile dell'oliveto. URL consultato il 10-05-2007.
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Scheda informativa: Mosca delle olive. Fattori meteorologici che influenzano la dinamica di popolazione della mosca delle olive in Servizio Agrometeorologico Regionale per la Sardegna. URL consultato il 10-05-2007.
(ES) Mosca del Olivo: ficha de la plaga. URL consultato il 10-05-2007.
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Alfonso Montiel Bueno; Owen Jones. (EN) Alternative methods for controlling the olive fly, Bactrocera oleae, involving semiochemicals (PDF). URL consultato il 10-05-2007.
Franois Warlop. (FR) Limitation des populations de ravageurs de lolivier par le recours la lutte biologique par conservation in John Libbey Eurotext. URL consultato il 10-05-2007.
fr e inglese Mouche de l'olive in HYPP Zoologie en ligne, Institut national de la recherche agronomique. URL consultato il 10-05-2007.
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