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Venerdì 16 novembre
L‟ILO COMPIE 100 ANNI. LUNEDI‟ 19 SUSANNA CAMUSSO A MILANO PER L‟INIZIATIVA CON I SINDACATI EUROPEI E INTERNAZIONALI
Lunedì 19 novembre si terrà a Milano, presso la Camera di Commercio, in via
Meravigli 9/b, dalle ore 10 alle 14, un‟iniziativa dedicata ai primi 100 anni di
attività dell‟ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), l‟organismo responsabile dell‟adozione e dell‟attuazione delle norme internazionali del
lavoro nei 186 Stati membri. Il ruolo delle organizzazioni internazionali e in
particolare dell‟ILO sarà lo spunto da cui partire per sviluppare una riflessione
strategica sui temi legati alla condizione di chi migra, ai diritti delle nuove cittadine e dei nuovi cittadini che vivono nei nostri paesi e al loro futuro.
Alla presenza di numerose delegazioni europee ed internazionali che
parteciperanno al XII Congresso della CGIL Lombardia (Assago 20-21-22 novembre 2018), provenienti da Russia, Brasile, Romania, Polonia, Germania,
Francia, Spagna e Regno Unito, si confronteranno Elena Lattuada, segretario
generale Cgil Lombardia, Maria Helena André, direttrice di ACTRAV, la
componente delle lavoratrici e dei lavoratori nell‟ILO, Victor Baez segretario generale della Confederazione Sindacale Americana, Giovanni Valenti,
Redattore del dossier statistico dell'immigrazione e Susanna Camusso,
segretario generale della Cgil e candidata alla Segreteria Generale della
Confederazione Sindacale Internazionale (ITUC), che nel pomeriggio incontrerà la stampa estera a Milano.
L‟iniziativa sarà trasmessa in diretta su RadioArticolo1 dalle 10,30.
(www.radioarticolo1.it e a Roma anche in modulazione di frequenza 97,7)
SULLE PRIME PAGINE DI OGGI
Cercando forse di spostare l‟attenzione dalla manovra e lo scontro con l‟Europa
ad altri argomenti, ieri è andato in scena un altro atto dell‟inedita commedia del governo verdegiallo. Salvini ha rilanciato l‟idea degli inceneritori in
Campania (perché non possiamo mangiarci i rifiuti che produciamo) e Di Maio gli ha subito risposto con un linguaggio non troppo ingessato: “una ceppa”. Ma
a parte il teatro, il problema rimane la manovra. Lo ha ben chiaro La Stampa
che rilancia le preoccupazioni del Quirinale: “La mossa di Mattarella: la firma
della manovra non è affatto scontata”. Dalla Commissione Ue intanto arriva un
altro messaggio: la flessibilità non ha aiutato a frenare i populisti. Il Corriere della Sera mette in evidenza lo scontro all‟interno della maggioranza di
governo: “Ora è lite su rifiuti e giustizia”: Salvini vuole gli inceneritori in
Campania, ma Di Maio, oltre alla battuta già riportata, pensa che la costruzione
e gestione degli inceneritori andrà alla fine in mano ai clan della Camorra. Sul decreto Genova bagarre in Parlamento per il gesto del ministro Toninelli che
per festeggiare ha alzato il pugno chiuso. Frenata sul condono fiscale dopo il
vertice di governo di ieri sera: sarà possibile condonare solo quanto è stato
dichiarato. Per quanto riguarda l‟Europa c‟è da segnalare oggi soprattutto la tensione politica che sta salendo a Londra. A causa della Brexit, la premier
Theresa May ha perso due ministri, due sottosegretari, due esponenti minori
del suo gabinetto e uno dei vicepresidenti del partito.
LAVORO. CGIL: PER CRESCERE E‟ NECESSARIO INVESTIRE SUL LAVORO
STABILE E DI QUALITÀ
“Il mercato del lavoro italiano fatica a consolidare una crescita dell‟occupazione stabile, a causa anche di un sistema produttivo che non sempre affronta le
nuove sfide, a partire da quelle tecnologiche, attraverso investimenti in
innovazione ricerca e lavoro di qualità”. Lo afferma la segretaria confederale
della Cgil Tania Scacchetti.
Per la dirigente sindacale “il boom dei contratti a termine (+28%) e il calo di
quelli indeterminati (-1,7%) nel 2017, così come rilevato oggi dall‟Osservatorio
Inps sui lavoratori dipendenti, evidenziano le debolezze di un sistema che scarica solo sul lavoro la necessaria gestione della flessibilità richiesta dal
mercato, spesso affrontata con ripetuti rinnovi di contratti precari”. “Crescita,
sviluppo e capacità di innovare il sistema produttivo non possono prescindere -
sottolinea Scacchetti - da un forte investimento sul lavoro stabile e di qualità, e
sulla valorizzazione e qualificazione delle professionalità”. “In questo contesto - conclude la segretaria confederale - risultano ancor più allarmanti le ultime
dichiarazioni del ministro Centinaio sulla volontà di allargare l‟utilizzo dei
voucher nel turismo, un settore in cui il nostro Paese dovrebbe scommettere
con serie politiche di investimento”.
Di manovra e lavoro ha parlato ieri anche il segretario confederale della Cgil,
Maurizio Landini, concludendo l‟assemblea unitaria dei sindacati e dei delegati della scuola: “Se il governo andrà avanti senza ascoltare le parti
sociali – ha detto – credo che dobbiamo tutti insieme decidere cosa mettere in
campo dei nostri strumenti classici di mobilitazione, perché questa è la nostra
funzione che è anche una funzione culturale e pedagogica. Perché se c‟è una
regressione culturale questa si basa sulla regressione dei diritti di chi lavora”. Landini, nel corso del suo intervento molto applaudito, è entrato nel merito
anche dello scontro tra l‟Italia e l‟Europa sulla manovra e sulle proposte del
governo su pensioni e reddito di cittadinanza.
LAVORO. DUEMILA RIDERS FOODORA A RISCHIO LICENZIAMENTO: FILCAMS,
FISASCAT E UILTUCS CHIEDONO DI INCONTRARE SUBITO L‟IMPRESA
La recente notizia della imminente acquisizione di Foodora da parte di Glovo ha
comportato per ora solo l‟annuncio, da parte della multinazionale spagnola del food delivery, che i 2000 ciclofattorini attualmente in forza all‟azienda tedesca
non saranno confermati. Il tavolo promosso dal Ministro Di Maio naviga in
acque agitate con le imprese incapaci di fare sintesi fra le loro divergenti
impostazioni e il dicastero che pare voler ascoltare le proposte di tutti ( a
partire da quelle dei riders) senza in realtà fornire risposte esaurienti a nessuno dei suoi interlocutori.
Grandi appaiono la confusione e l‟incertezza per un settore figlio della
rivoluzione digitale e cresciuto vorticosamente negli ultimi anni attingendo a piene mani dalla precarizzazione del nostro mercato del lavoro. ” È ora di fare
chiarezza, per questo assieme a Fisascat e Uiltucs abbiamo chiesto a Foodora
di raccontarci su che basi anche giuridiche si sta perfezionando la cessione a
Glovo.” dichiara Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil, che
prosegue:” il nostro obbiettivo è comprendere se tutto sta avvenendo correttamente perché all‟oggi mancano le comunicazioni ufficiali. Vogliamo fare
tutto quanto è in nostro potere per salvaguardare l‟occupazione (diretta e non)
potenzialmente interessata da questa operazione societaria.”
Non pervenuta, fino ad oggi, su questa delicata partita, una posizione netta del
Ministero del Lavoro. “È paradossale ” conclude Sesena “che da un lato si
sbandieri in ogni dove la ferma intenzione di offrire garanzie e tutele ai riders e
dall‟altro si faccia finta di non capire che prima di tutto bisogna garantire il posto di lavoro a questi lavoratori che sono in procinto di perderlo. Il Ministero
non può esimersi dall‟intervenire.”
PERNIGOTTI NON CI RIPENSA. SI CHIUDE LA FABBRICA DI NOVI LIGURE
Se ne parla su Rassegna Sindacale. Il gruppo turco Toksoz, proprietario dello
stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, tira dritto e conferma la chiusura della
storica fabbrica di cioccolatini e il trasferimento della produzione. Questo emerge dal tavolo in corso al ministero dello Sviluppo economico, nel corso del
quale – riferiscono le agenzie – il ministro Luigi Di Maio ha espresso
l'intenzione di incontrare direttamente i vertici della Toksoz, assenti al tavolo di
oggi al quale hanno partecipato solo dei consulenti. Anche il premier Conte
avrebbe espresso l'intenzione di vedere i responsabili della multinazionale turca. Intanto, una delegazione di 50 lavoratori, in presidio sotto al ministero,
ha distribuito cioccolatini Pernigotti ai passanti scandendo cori come “Lavoro!
Lavoro!” e “noi siamo Pernigotti. Pernigotti è di Novi”. A Novi Ligure i lavoratori
della Pernigotti sono oltre 250 tra dipendenti (100), stagionali, interinali e altre tipologie. “Lavoro alla Pernigotti da oltre 20 anni – racconta una delle
manifestanti all'Ansa – e continuo a mangiare tantissimi cioccolatini, non
stancano mai. È per le capacità dei miei colleghi che hanno anche 30 anni di
esperienza. Se Novi chiude, non saranno più così buoni”.
“Pernigotti non è in crisi. C'è una scelta precisa di delocalizzazione che crea un
precedente pericolosissimo perché è una delocalizzazione tutta italiana”,
dichiara la segretaria generale della Flai Cgil, Ivana Galli, sottolineando che Toksoz intende “appaltare la produzione a cooperative solo per abbattere i
costi”. “Pernigotti con i suoi 170 anni di storia è un marchio storico del Made in
Italy, il cui valore è il legame con il territorio – le fa eco Mauro Macchiesi,
della segreteria Flai –. Quindi ribadiamo anche oggi che siamo contrari alla chiusura dello stabilimento di Novi Ligure e alla terziarizzazione della
produzione, abbassando la qualità del prodotto e continuando a
commercializzare in Turchia a marchio Pernigotti prodotti lavorati in Turchia”. I
sindacati chiedono un piano industriale e finanziario in grado di rilanciare il
brand in Italia e all‟estero, e chiedono che l‟ammortizzatore sociale sia una cassa integrazione di sostegno al piano industriale. Accolta positivamente la
richiesta del premier Conte di incontrare la proprietà, comunicata dal ministro
Di Maio.
TLC: LA PROSSIMA SETTIMANA IL PRESIDIO AL MISE DEI LAVORATORI TIM DURANTE L‟INCONTRO CON IL MINISTRO DI MAIO
"Gli ultimi mesi stanno delineando un quadro estremamente preoccupante per l‟intera filiera delle TLC nel nostro Paese: la situazione di totale sbando in cui
versa il gruppo Tim, gli effetti di scelte regolatorie sbagliate che hanno
prodotto una caduta della marginalità delle Telco, una gara per l‟assegnazione delle frequenze 5G che ha visto un esborso complessivo di 6,6 Mld rispetto ai
2,5 Mld previsti con il serio rischio di conseguenze negative sui tempi di
attuazione del 5G e sull‟indotto, la continua compressione dei prezzi che
colpisce l‟intero settore dei customer care (call center) che sottopone le/i
lavoratrici/lavoratori a continui ricatti occupazionali." Così una nota congiunta delle segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil che organizzano per
giovedì 22 novembre il presidio dei lavoratori di Tim e del settore Tlc di fronte
al Mise.
"E' in gioco il futuro del gruppo Tim che, nonostante le scelte scellerate di cui è
stata vittima dalla sua privatizzazione ad oggi, resta il più grande soggetto
industriale nel settore TLC nonché uno dei driver fondamentali per lo sviluppo
infrastrutturale del nostro Paese, che dà occupazione a circa 100.000 dipendenti (50.000 diretti ed altrettanti nel suo vasto indotto). Le Segreterie
Nazionali SLC CGIL - FISTEL CISL- UILCOM UIL ribadiscono la loro totale
contrarietà rispetto a presunti progetti di “spezzatino” e la contestuale
necessità di difendere il patrimonio industriale e professionale dell‟intero
perimetro del Gruppo TIM in Italia, della sua Rete, dei suoi Assets anche a seguito di eventuali operazioni industriali e societarie che potrebbero
determinarsi." "Il processo di trasformazione del settore delle TLC richiede
inoltre di essere accompagnato da adeguati strumenti che ne possano favorire
e permettere una riorganizzazione non traumatica - proseguono i sindacati. C'è la necessità di interventi che consentano al settore delle attività di customer
care (call center) di garantirne una sostenibilità evitando di scaricare sulle
migliaia di lavoratrici e lavoratori le continue pratiche di ribasso poste in atto
dai committenti." "Il silenzio e l‟immobilismo della politica e delle istituzioni rispetto al futuro delle Tlc sono inaccettabili e non possono vedere le
organizzazioni sindacali spettatori passivi del depauperamento di un grande
patrimonio produttivo, professionale ed occupazionale del nostro Paese."
Per queste ragioni, in concomitanza con l‟incontro con il Ministro dello Sviluppo
Economico, Slc Cgil – Fistel Cisl – Uilcom Uil promuovono un presidio delle
lavoratrici e dei lavoratori del gruppo Tim e dell‟intero settore tlc giovedì 22
novembre 2018 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 davanti alla sede del Ministero
dello Sviluppo Economico a Roma in Via Molise.
Di Tim si parla oggi sul Sole 24 ore con un pezzo di Carmine Fotina a pagina 17: “Rete Tim, spunta clausola antiesuberi (e pesa sulle tariffe)”
CINEMA: SLC CGIL, BENE DECRETO BONISOLI SU PRIORITÀ SALA. NO AL
TAGLIO TAX CREDIT PER GLI ESERCIZI CINEMATOGRAFICI
Il decreto del Ministro Bonisoli, che stabilisce che i film dovranno essere
prioritariamente proiettati nelle sale, va nella giusta direzione: in attesa dei
decreti di attuazione che facciano chiarezza sul sistema delle finestre di uscita, ci sembra, e sarebbe il fatto nuovo, che con una legge si affermi il ruolo
prioritario della visione su grande schermo. Con ciò recuperando quanto di
spiacevole è potuto accadere quest‟anno a Venezia, con i film presentati già
venduti alle piattaforme di broadcasting e, in generale, con una visione del settore e della filiera produttiva mortificante per le sale, che sono già in forte
crisi in termini di presenza di pubblico e di tenuta occupazionale.
Ribadiamo comunque la contrarietà di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL al
taglio del Tax Credit per gli esercizi cinematografici previsto al DEF: oltre ad una politica che definisca un posizionamento più coerente, è necessario un
tavolo di confronto di tutta la filiera, come stiamo chiedendo da mesi, per
contrastare la chiusura delle sale che sono, in tantissime situazioni territoriali,
l‟ultimo baluardo culturale del paese.
PESCA. ANCORA IN ATTESA INDENNITA‟ FERMO BIOLOGICO 2017
“Siamo ormai alla fine del 2018 e per i pescatori non si hanno ancora notizie di
come e quando verrà liquidata l‟indennità giornaliera per il fermo biologico
dello scorso anno. In aggiunta, ancora non sappiamo come si dovrà procedere
per richiedere lo stesso indennizzo per l‟anno in corso. Una condizione paradossale per un settore in enorme difficoltà e continuamente bistrattato”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Pesca Uil.
“Non comprendiamo il motivo per cui, solo per i pescatori, si debba aspettare
oltre un anno per vedersi riconosciuta la compensazione economica a periodi di inattività imposti dal Governo, per i quali non si e percepita alcuna
retribuzione. Ci sarebbero peraltro tutte le condizioni per organizzarsi in tempo
utile. Più volte abbiamo incontrato e chiesto spiegazioni offrendo la nostra
collaborazione al Ministero del Lavoro, cosi come all‟Inps ed al MIPAAF, e abbiamo sempre ottenuto la rassicurazione che fosse ormai solo una questione
di giorni; ma di giorno in giorno è passato oltre un anno. I pescatori sono
delusi e stanchi di questa scarsa considerazione dei loro bisogni. Chiediamo
quindi al Governo un impegno concreto a velocizzare i tempi per riconoscere ai
pescatori la giusta compensazione per il fermo biologico sia per il 2017 che per il 2018”.
DIFESA. SINDACATI: IL MINISTRO TRENTA RISPETTI GLI IMPEGNI PRESI O
SARÀ MOBILITAZIONE
"La ministra Trenta rispetti gli impegni assunti o saremo costretti a dichiarare lo stato di agitazione nazionale del personale civile del Ministero della Difesa, a
cui far seguire una possibile mobilitazione". È quanto fanno sapere Fp Cgil, Cisl
Fp, Uil Pa e Confsal Unsa nel rivendicare un confronto con la titolare del
dicastero della Difesa, Elisabetta Trenta, che abbia al centro la trattazione di
alcune rilevanti questioni da affrontare al più presto, la più importante delle quali, scrivono, "quella relativa ai drammatici bisogni assunzionali manifestati
in particolare dall'area operativa e tecnico industriale della Difesa, di cui la
stessa ministra si fece carico nell'ambito dell'intervento successivamente
prodotto avanti le Commissioni difesa di Camera e Senato in seduta comune".
Il piano straordinario di fabbisogno di personale civile messo a punto dalla
Difesa, unitamente a quello ordinario, fanno sapere i sindacati, "mirava a
conseguire l'assunzione di oltre 2.000 dipendenti: una notizia da noi accolta con grande soddisfazione, viste anche le numerose denunce avanzate nel corso
degli ultimi anni in tal senso, a partire dall'esigenza di dare attuazione ad un
programma volto alla soluzione delle a nose problematiche che stanno
riducendo drammaticamente la capacità produttiva industriale dello Stato nella Difesa". Invece, rilevano le sigle sindacali, "con nostra grande sorpresa
constatiamo come non ci sia alcuna traccia di reale impegno, nei provvedimenti
licenziati dal governo, sugli stanziamenti economici destinati alle assunzioni di
personale civile nel Ministero della Difesa, mentre trovano piena soddisfazione i
piani assunzionali presentati da altri Ministeri e Pubbliche Amministrazioni". Per queste ragioni, rivendicando un incontro a breve, i sindacati affermano:
"Diciamo alla ministra che confidavamo in ben altro risultato. Vengono ancora
una volta tradite le aspettative ingenerate dall'assunzione di impegni precisi e
circostanziata al tavolo di confronto da parte del vertice politico del dicastero della Difesa che i lavoratori non sono disposti a tollerare senza manifestare
pubblicamente il proprio forte e condivisibile dissenso", concludono Fp Cgil, Cisl
Fp, Uil Pa e Confsal Unsa.
FIOM CGIL FIRENZE: LAVORATORI MULTISERVICE DI NUOVO IN PRESIDIO
I lavoratori Multiservice saranno di nuovo in presidio domani, venerdì 16 novembre, dalle 12 alle 15 in Piazza Duomo in concomitanza con l'incontro in
Regione Toscana. "Restano loro solo 10 giorni lavorativi, poi scadrà l'appalto
per la revisione degli impianti termici del Comune di Firenze, il servizio passerà
alla Regione e loro rimarranno senza lavoro. Domani ci si attende dalla Regione una soluzione occupazionale per questi 15 lavoratori", scrive la Cgil Toscana in
una nota.
SESTO SAN GIOVANNI: VERGOGNOSA RICHIESTA DI CASAPOUND A RIDOSSO
DEL GIORNO DELLA MEMORIA
Se fosse concreta la proposta avanzata da Casapuond di utilizzare lo Spazio
Arte di Sesto San Giovanni, per un'iniziativa programmata per il prossimo 18 gennaio, costituirebbe un gravissimo sfregio alla città Medaglia d'Oro per la
Resistenza, come giustamente ha scritto nel suo comunicato l‟ANPI di Milano e
dando seguito alle richieste fatte dalla stessa associazione, chiediamo
all'Amministrazione Comunale sestese di respingere questa vergognosa
richiesta per un evento che dovrebbe aver luogo proprio a ridosso del Giorno della Memoria. Per la Cgil è' inaccettabile che la Memoria dei cittadini di Sesto
San Giovanni caduti per la Libertà e deportati nei lager nazisti sia oltraggiata
da un'organizzazione che si contrappone ai principi sanciti dalla Costituzione
Repubblicana e alle leggi Scelba e Mancino.
SANITA‟. DALL‟OSPEDALE DI CAREGGI (FIRENZE), L‟ALLARME DELLA FP CGIL: “REPARTI SOTTO ORGANICO E TURNI MASSACRANTI, MANCANO 170
LAVORATORI NEL COMPARTO SANITARIO
All‟ospedale fiorentino di Careggi nel comparto sanitario (medici e dirigenti
esclusi), che attualmente conta circa 4.200 unità, mancano 170 lavoratori (infermieri, fisioterapisti, Oss, radiologi, ostetriche, tecnici di laboratorio,
dietisti, amministrativi) per coprire almeno in parte il personale uscito tra
pensionamenti e trasferimenti e per gestire le assenze a vario titolo quali
gravidanze, malattie lunghe e assenze improvvise. 170 lavoratori in più rispetto alla dotazione attuale che servirebbero solo per garantire il
mantenimento dei servizi aperti e i livelli minimi degli standard assistenziali.
Attualmente i reparti lavorano sotto organico, dato confermato dalle ore di
straordinario utilizzato in alcuni importanti reparti che costringe i lavoratori a
turni massacranti per mantenere un livello adeguato di prestazioni da offrire ai cittadini.
Da dove nascono questi problemi di organico? La questione si inquadra nelle
norme previste dalle Leggi finanziarie susseguitesi che sulla sanità prevedono
un abbattimento del costo del personale dell‟1,4% sul costo del personale del
2004, parametro tra l‟altro rispettato dall‟AOU Careggi. Una norma che non risponde a nessun dato scientifico dal punto di vista sanitario ma ha solo il fine
di effettuare risparmi sottraendo risorse alla sanità pubblica. Norma che la FP
CGIL chiede da sempre e con forza che sia abolita perché rischia di soffocare il
SSN. Per troppi anni le Direzioni Aziendali non hanno dato risposte reali alle
esigenze di personale che necessita per continuare ad erogare dei servizi sanitari di qualità ai cittadini. Siamo felici che la Toscana si sia classificata
prima nella graduatoria stilate, risultato che consegna alla nostra regione il
ruolo di guida per la sanità nazionale, ruolo conquistato grazie all‟impegno e
alla dedizioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori della sanità toscana che in questi anni per colmare le carenze dovute ai continui tagli economici e blocchi
del personale hanno retto sulle proprie spalle con il sistema sanitario regionale.
Pensiamo sia scaduto il tempo delle attese e che sia necessario dare una
risposta immediata alle carenze di organico da parte della Direzione Aziendale. Se non si vuole compromettere la qualità della sanità pubblica offerta ai
cittadini non sono più accettabili rinvii per le assunzioni. Così non si può più
andare avanti e senza risposte da parte della regione intraprenderemo
iniziative di mobilitazione a fianco dei lavoratori.
SPI CGIL PADOVA: NO ALLA VENDITA INCONTROLLATA DEI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE
“No alla vendita incontrollata ai privati dei beni confiscati alle mafie. C‟è il
rischio di un ritorno ai mafiosi dei beni loro sottratti”. È questo l'appello
lanciato la scorsa settimana a Castelfranco Veneto (Treviso) dallo Spi Cgil del
Veneto durante la giornata di chiusura dei campi antimafia, iniziativa che vede impegnato da anni il sindacato dei pensionati nei terreni sequestrati o
confiscati alla criminalità organizzata in tutta Italia. Un appello rilanciato anche
dallo Spi Cgil di Padova.
Nella provincia di Padova, secondo l'ultimo monitoraggio effettuato dallo Spi
Cgil del Veneto (2017), i beni confiscati in via definitiva, e non, sono 42. È nel
Padovano il bene immobile confiscato dal più alto valore sul mercato del Nord-
Est. Si tratta di Villa Pasqualigo-Pasinetti-Rodella (nella foto sotto a destra) o, più semplicemente, villa Rodella, sottratta a Giancarlo Galan, ex governatore
della Regione Veneto e già ministro dell‟Agricoltura e ministro della Cultura,
coinvolto nello scandalo del Mose di Venezia. L‟abitazione è una villa veneta
risalente al 1500 e, secondo la magistratura, sarebbe stata ristrutturata con i soldi pubblici usati per le tangenti del Mose.
Molti appartamenti, fabbricati e magazzini, invece, sono stati confiscati a
Fabrizio Perrozzi. L'uomo è stato condannato dal Tribunale di Padova per
un'evasione fiscale miliardaria e a partire dagli anni novanta è stato indagato più volte per truffa, dichiarazioni fraudolente, violazione di norme fiscali e
associazioni a delinquere. Perrozzi si è reso capace di attività illecite sempre
più elaborate, organizzando, promuovendo e gestendo complesse trame
criminali attraverso vari prestanome e società fittizie. Anche lo Spi Cgil di
Padova esprime forti perplessità sul fatto che il decreto sicurezza ampli la possibilità di vendere ai privati i beni confiscati alle mafie. “Questa scelta
rischia di vanificare l'importante azione di contrasto alle mafie introdotta già
dalla legge La Torre-Rognoni del 1982, e dalla legge 109 del 1996, perché i
beni potrebbero ritornare in mano alle organizzazioni criminali – spiega Alessandro Chiavelli, segretario generale dello Spi Cgil di Padova –. La
vendita, qualora si renda assolutamente necessaria, deve essere
accompagnata da un serio progetto di riutilizzo e attentamente valutato da
parte degli organi competenti dello Stato. Immobili e aziende devono essere consegnati alla collettività e gestiti da enti o associazioni che si occupano di
educazione alla legalità, tema che vede lo Spi del Veneto in prima linea sia
nelle scuole sia nei terreni confiscati”.
APPROFONDIMENTI
QUI CI VUOLE UN NUOVO SOGGETTO SINDACALE. SUL DIARIO DEL LAVORO
LA PROPOSTA DI MAURIZIO LANDINI
L‟occasione è stata data ieri dall‟assemblea unitaria dei delegati della scuola.
L‟articolo è di Nunzia Penelope sul Diario del lavoro. “Realizzare l‟unità fra Cgil, Cisl e Uil, andando oltre la semplice unità d‟azione per arrivare a una vera
e propria unità organica, che passi anche per lo scioglimento delle
organizzazioni sindacali oggi esistenti e la ricostituzione in un nuovo soggetto.
È la sfida che lancia Maurizio Landini, a poco più di due mesi dal congresso Cgil che potrebbe eleggerlo come nuovo segretario generale. La nuova unità
sindacale è il mantra che Landini stesso sta proponendo nelle varie assemblee
a cui sta partecipando da settimane, rilanciata sia a Milano, alla Camera del
Lavoro, nel corso di un intervento col quale ha ufficialmente accettato la candidatura, sia ieri nel suo intervento conclusivo alla riunione unitaria dei
delegati della scuola di Cgil, Cisl e Uil che si è svolta a Roma al teatro Quirino.
Dice Landini: "Siamo in una fase di passaggio, c‟è un cambiamento del quadro politico nel quale sono scomparsi i partiti tradizionali. Questo pone il problema,
alle organizzazioni sindacali, di avere una propria autonomia”. Nel 1947, ricorda Landini, al tempo di Di Vittorio, la Cgil era ancora una sola: “Poi ci sono
state le divisioni per ragioni politiche, da cui sono nate Cisl e Uil. E se non
siamo mai arrivati all‟unità organica tra di noi è stato anche per le resistenze
delle forze politiche, che non vedevano bene un sindacato così autonomo, forte
e indipendente. Ma oggi c‟è un cambiamento: di quei partiti non ne è rimasto nemmeno uno. Quindi sono venute meno le ragioni politiche, o partitiche, che
ci impedivano l‟unità sindacale. Oggi siamo in una fase inedita, di cambiamento
molto forte. Se la guardo dal punto di vista dell‟unità sindacale, non vedo
ragioni per non arrivare a uno scioglimento delle organizzazioni per fare un unico sindacato, per non rilanciare un progetto che vada oltre la semplice unità
d‟azione. Non ci sono ragioni per non farlo”.
Landini non si nasconde che si tratta di un passaggio non semplice, che desta timori e solleva problemi. Ma, insiste, “abbiamo la necessità di porre questo
tema. Se ci poniamo obiettivo di unire tutto il mondo del lavoro, come
intendiamo e dobbiamo fare, è evidente che il problema di ricostruire l‟unità
sindacale è decisivo”. Decisiva sarà soprattutto la legge sulla rappresentanza, che per Landini e‟ il „‟passaggio preliminare e la condizione per questa
riunificazione‟‟. Anche per sgombrare il campo da quella miriade di
“sindacatini” che affollano, indebitamente, i tavoli negoziali. (…)
Per leggere l‟articolo completo: http://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=70374#.W-5Dqh9RfIV
L‟AGENDA CGIL
OGGI
Roma. Sede Cgil nazionale, Corso Italia 25, Sala Di Vittorio, ore 9,30.
Assemblea delle delegate Cgil di Roma e del Lazio. Presentazione della
Piattaforma di genere. Coordina Tina Balì, segretaria Cgil Roma e Lazio.
Partecipa Gianna Fracassi, segretaria confederale Cgil
DOMANI
San Casciano (FI) - sala del Consiglio comunale ore 10.00, Piazza Cavour
1/2, ore 12. Inaugurazione Camera del Lavoro Territoriale di San Casciano. Partecipa il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra
Roma - Arci Nazionale, Via dei Monti di Pietralata 16, ore 10. Iniziativa Fiom
Cgil 'Democrazia, indipendenza, Europa nel pensiero di Claudio Sabattini'.
Partecipa il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini
XVIII CONGRESSO CGIL. IL PERCORSO VERSO BARI
Il XVIII Congresso della Cgil si svolgerà a Bari dal 22 al 25 gennaio 2019. La
decisione è stata assunta dal Comitato direttivo del sindacato (10 marzo) che
ha eletto la commissione politica, composta da 52 membri più i componenti la segreteria nazionale, e votato la delibera che ha dato il via al percorso
congressuale. Tra il 5 aprile e il 18 maggio si sono svolte circa 1500 assemblee
generali che si sono tenute nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale.
Dal 20 giugno al 5 ottobre si sono svolte, invece, le assemblee congressuali di
base. Si sono chiusi anche i congressi delle categorie territoriali, delle Camere del lavoro territoriali e metropolitane e delle categorie regionali. I congressi
delle Cgil regionali si concluderanno entro il 24 novembre. A seguire, dal 26
novembre al 20 dicembre, si svolgeranno i congressi delle categoria nazionali
dei lavoratori attivi e quello del sindacato dei pensionati della Cgil, che si terrà dal 9 all‟11 gennaio del 2019. Il percorso congressuale si concluderà a Bari,
presso la Fiera del Levante, dove dal 22 al 25 gennaio avrà luogo il XVIII
Congresso della Cgil nazionale
Il dibattito congressuale procede dunque a pieno regime. Si moltiplicano gli
appuntamenti con le relative votazioni dei nuovi gruppi dirigenti delle strutture
Cgil. Per avere informazioni aggiornare e il quadro generale sull‟elezione dei
nuovi segretari da parte delle varie strutture vi invitiamo a seguire il sito di Rassegna Sindacale che aggiorna costantemente le notizie dai territori
(www.rassegna.it) e lo speciale di RadioArticolo1, con la trasmissione “Tutto
Congressi”: http://www.radioarticolo1.it/tag/xviii-congresso-cgil. Sul sito della
Cgil nazionale (www.cgil.it) i documenti e le informazioni sul Congresso.
La redazione di Rassegna Sindacale ha inoltre predisposto un nuovo spazio dedicato interamente al Congresso, una pagina speciale con la selezione delle
notizie più importanti relative ai vari Congressi che si sono svolti:
http://www.rassegna.it/speciali/speciale-xviii-congresso-cgil
GLI APPUNTAMENTI CONGRESSUALI DI OGGI
Venaria Reale (TO) – Teatro della Concordia, ore 9.30. XI
Congresso Regionale Cgil Piemonte – tavola rotonda „La sfida del Sindacato
per l‟Europa Sociale di domani‟. Partecipa il segretario generale della Cgil Susanna Camusso
Potenza – Park Hotel, Raccordo Autostradale, Strada Statale 407 Basentana, ore 9. XII Congresso Regionale Cgil Basilicata. Partecipa il segretario
confederale della Cgil Roberto Ghiselli
Bari – Hotel Parco dei Principi, Palese, ore 9. XII Congresso Regionale Cgil
Puglia. Partecipa il segretario confederale della Cgil Vincenzo Colla
Cagliari – Area convegni dell‟aeroporto di Cagliari – Elmas, ore 9. XIV Congresso Regionale Cgil Sarda. Partecipa il segretario confederale della Cgil
Nino Baseotto
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Mattinale chiuso alle 7,40. Sul sito della Cgil nazionale (www.cgil.it) tutti gli aggiornamenti sugli appuntamenti e le
iniziative
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