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settimanale della regione emilia-romagna - assessorato mobilità e trasporti - direttore: roberto franchini 14 giugno 2004 Assessorato Mobilità e Trasporti Servizio Ferroviario Regionale D isagi in vista per i pendolari della Parma-Brescia. Da lu- nedì 14 giugno è prevista l’in- terruzione della linea nella tratta Torrile S.Polo–Parma per consenti- re i lavori di realizzazione dell’inter- connessione di Parma sulla linea ad Alta Velocità ed Alta Capacità Mila- no-Bologna. Gli interventi infra- strutturali, indispensabili per mi- gliorare il servizio ferroviario, avranno però ripercussioni molto sensibili sulle abitudini dei circa 1000 pendolari che viaggiano tra Parma e la Lombardia, dal momen- to che i lavori (e la relativa sospen- sione della circolazione) dureranno più di tre anni (secondo le previsio- ni non meno di 40 mesi). Il primo e principale disagio è causato dalla sostituzione di tutti i treni con un servizio di bus che effettuerà nelle due direzioni il percorso tra Parma e Torri- le S. Polo. Restando immutati gli orari dei treni in arrivo e in partenza nella stazione di Torrile S. Polo, questo vorrà dire che si dovranno anticipare i tempi della sveglia al mattino e si rien- trerà più tardi a casa nel capoluogo il pomeriggio e la sera. Già, perché se prima col treno ci volevano solo 8 mi- nuti per andare da Parma a Torrile, adesso con il pullman se ne impieghe- ranno 20 in orari tranquilli e almeno 30 negli orari di punta del traffico (gli ora- ri completi negli allegati). Proprio in previsione dei nuovi tempi di percorrenza, e per poter arrivare in tempo alla coincidenza con il treno che partirà da Torrile S.Polo, gli orari di partenza in bus da Parma sono stati anticipati di 15-20 minuti rispetto a quelli dei “vecchi” treni. Il problema in- verso lo hanno quelli (e saranno soprattutto studenti) che arrivano a Torrile, scendono dal treno, e arrivano a Par- ma con 15-20 minuti di ritardo rispetto all’orario a cui si erano abituati. Questo spostamento non indifferente, che la- sciava scoperti arrivi in orari di punta, ha co- stretto Trenitalia a prevedere un servi- zio di bus aggiuntivo tra Piadena e Parma, con una corsa al mattino verso il capoluogo e una all’ora dell’uscita da scuola verso Piadena (il bus che parte da Piadena alle 6.32 arriva a Parma alle 7.36 in tempo per l’entrata a scuo- la, mentre riparte alle 13.40 da Parma per riportare a casa gli studenti che vengono dalla provincia). Inoltre, Trenitalia ha aggiunto altre due corse in bus tra Mantova e Fornovo (una al mattino e una alla sera) per ga- rantire le coincidenze a Fornovo con il treno Interregionale 2202, la “Freccia della Versilia”. Questo servizio, che è più per uso turistico che pendolare, transita sull’autostrada della Cisa nel tratto Fornovo-Parma e ritorno. Al mat- tino il bus da Parma che consente questa coincidenza arriva a Fornovo alle 9.25, seguito alle 10.11 da un altro bus che proviene da Torrile e che so- stituisce il treno che prima arrivava fi- no a Fornovo, la sera riparte da For- novo alle 19.50. Quanto ai pullman sostitutivi, a Parma si troveranno nel piazzale davanti alla stazione, sicuramente per tutto il pe- riodo estivo. Da settembre, con la ria- pertura delle scuole e l’ingorgo degli autobus urbani davanti alla stazione negli orari più delicati (tra le 7 e le 8 e tra le 13 e le 14), i bus sostitutivi tro- veranno spazio nel piazzale della sta- zione - lato ovest. Questo perché i pul- lman che sostituiranno i treni negli orari di punta saranno anche 6 o 7 (dovendo trasportare fino a 250 per- sone, se tutte quelle che prendevano il treno si adatteranno alla scelta for- zata bus+treno). Il servizio di bus è or- ganizzato da Trenitalia, che assieme alla Regione Lombardia è competente per l’intera linea Parma-Brescia, e sarà gestito dalla ditta Sogin, una so- cietà del gruppo FS specializzata pro- prio nelle autosostituzioni. Nei paesi dove giungerà il bus la fermata verrà effettuata davanti alle fermate o alle stazioni ferroviarie. Nonostante l’au- mento dei tempi di percorrenza e i possibili disagi il prezzo del biglietto e degli abbonamenti resterà invariato, almeno in questa prima fase dei lun- ghi lavori della Tav. La Provincia di Parma si è incaricata delle opere viarie per garantire la sicu- rezza della circolazione dei bus su strade già ingorgate dal traffico. L’interconnessione di Parma, i cui lavo- ri causeranno il blocco della circolazio- ne dei treni per più di tre anni tra Parma e Torrile S. Polo, è una delle otto previ- ste in Emilia-Romagna (Piacenza Est, Fidenza, Parma, Modena Ovest, Mo- dena Est e Lavino) e Lombardia (Mele- gnano, Piacenza Ovest), fra la nuova li- nea Alta Velocità-Alta Capacità Bolo- gna-Milano e la linea esistente. L’interconnessione di Parma entrerà in esercizio nel 2008 e avrà una velocità di tracciato di 160 km/h. Ad Rfi, la società di gestione dell’infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato, consentirà una mi- gliore gestione e distribuzione del traffi- co sulla linea esistente e una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 45 mi- nuti nel collegamento Bologna-Milano. Quando entrerà in esercizio della linea AV/AC verranno anche ottimizzati i flus- si di traffico che permetteranno di rior- ganizzare e potenziare il servizio ferro- viario regionale. Partendo dalla stazio- ne di Parma, l’interconnessione seguirà in direzione nord est il tracciato della li- nea Parma-Brescia, fino all’ex bivio Cri- sto e in parte, fino al nuovo Bivio Forno del Gallo, il tracciato della Parma-Suz- zara, linea gestita da Fer. L’intercon- nessione sarà a doppio binario e per la gran parte in viadotto, come hanno ri- chiesto gli enti locali coinvolti. Questo consentirà di ricucire le due parti di Par- ma ora separate dalla linea ferroviaria. Nei 40 mesi di interruzione tra Parma e Torrile S.Polo saranno avviati i lavori di demolizione in città del tratto rilevato ferroviario esistente e si procederà alla realizzazione del nuovo viadotto. Per poter avviare i lavori sono stati realizza- ti interventi propedeutici per realizzare adeguamenti infrastrutturali e tecnologi- ci nelle stazioni di Torrile San Polo e Piadena e il potenziamento della fer- mata di San Giovanni in Croce. Informazioni sugli orari dei bus so- stitutivi e i relativi punti di fermata sono consultabili nelle aree “news” e “inchieste” di pendolarier.it, sulle notizie della Lombardia (sito www.regionale.trenitalia.it). Ulteriori informazioni si potranno avere chia- mando il numero 892021, call center di Trenitalia, e i numeri 02-637.16.306 e 02-290.02.482, dello Spazio Clienti di Milano Porta Garibaldi (aperto tut- ti i giorni dalle ore 6.30 alle 20.50). Bologna-Milano un “risparmio” di 45 minuti PARTONO I LAVORI PER L ALTA VELOCITÀ NELLA TRATTA FINO A TORRILE S. POLO : DURERANNO CIRCA QUARANTA MESI Parma-Brescia, per 1000 scatta il “treno+bus” LE NOVITÀ DAL 2008

: 2 PARTONaO I LArVORmI PER LAaLTA V-ELOBCITÀ ...mobilita.regione.emilia-romagna.it/allegati/ferrovie/archivio... · AV/AC verranno anche ottimizzati i flus-si di traffico che permetteranno

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Assessorato Mobilità e Trasporti Servizio Ferroviario Regionale

Disagi in vista per i pendolaridella Parma-Brescia. Da lu-nedì 14 giugno è prevista l’in-

terruzione della linea nella trattaTorrile S.Polo–Parma per consenti-re i lavori di realizzazione dell’inter-connessione di Parma sulla linea adAlta Velocità ed Alta Capacità Mila-no-Bologna. Gli interventi infra-strutturali, indispensabili per mi-gliorare il servizio ferroviario,avranno però ripercussioni moltosensibili sulle abitudini dei circa1000 pendolari che viaggiano traParma e la Lombardia, dal momen-to che i lavori (e la relativa sospen-sione della circolazione) durerannopiù di tre anni (secondo le previsio-ni non meno di 40 mesi).

Il primo e principale disagio è causatodalla sostituzione di tutti i treni con unservizio di bus che effettuerà nelle duedirezioni il percorso tra Parma e Torri-le S. Polo. Restando immutati gli oraridei treni in arrivo e in partenza nellastazione di Torrile S. Polo, questovorrà dire che si dovranno anticipare itempi della sveglia al mattino e si rien-trerà più tardi a casa nel capoluogo ilpomeriggio e la sera. Già, perché seprima col treno ci volevano solo 8 mi-nuti per andare da Parma a Torrile,adesso con il pullman se ne impieghe-ranno 20 in orari tranquilli e almeno 30negli orari di punta del traffico (gli ora-ri completi negli allegati). Proprio in previsione dei nuovi tempi dipercorrenza, e per poter arrivare intempo alla coincidenza con il trenoche partirà da Torrile S.Polo, gli orari dipartenza in bus da Parma sono statianticipati di 15-20 minuti rispetto aquelli dei “vecchi” treni. Il problema in-

verso lo hanno quelli (esaranno soprattuttostudenti) che arrivano aTorrile, scendono daltreno, e arrivano a Par-ma con 15-20 minuti diritardo rispetto all’orarioa cui si erano abituati.Questo spostamentonon indifferente, che la-sciava scoperti arrivi inorari di punta, ha co-

stretto Trenitalia a prevedere un servi-zio di bus aggiuntivo tra Piadena eParma, con una corsa al mattino versoil capoluogo e una all’ora dell’uscita dascuola verso Piadena (il bus che parteda Piadena alle 6.32 arriva a Parmaalle 7.36 in tempo per l’entrata a scuo-la, mentre riparte alle 13.40 da Parmaper riportare a casa gli studenti chevengono dalla provincia). Inoltre, Trenitalia ha aggiunto altre duecorse in bus tra Mantova e Fornovo(una al mattino e una alla sera) per ga-rantire le coincidenze a Fornovo con iltreno Interregionale 2202, la “Frecciadella Versilia”. Questo servizio, che èpiù per uso turistico che pendolare,transita sull’autostrada della Cisa neltratto Fornovo-Parma e ritorno. Al mat-tino il bus da Parma che consentequesta coincidenza arriva a Fornovoalle 9.25, seguito alle 10.11 da un altrobus che proviene da Torrile e che so-stituisce il treno che prima arrivava fi-

no a Fornovo, la sera riparte da For-novo alle 19.50. Quanto ai pullman sostitutivi, a Parmasi troveranno nel piazzale davanti allastazione, sicuramente per tutto il pe-riodo estivo. Da settembre, con la ria-pertura delle scuole e l’ingorgo degliautobus urbani davanti alla stazionenegli orari più delicati (tra le 7 e le 8 etra le 13 e le 14), i bus sostitutivi tro-veranno spazio nel piazzale della sta-zione - lato ovest. Questo perché i pul-lman che sostituiranno i treni negliorari di punta saranno anche 6 o 7(dovendo trasportare fino a 250 per-sone, se tutte quelle che prendevanoil treno si adatteranno alla scelta for-zata bus+treno). Il servizio di bus è or-ganizzato da Trenitalia, che assiemealla Regione Lombardia è competenteper l’intera linea Parma-Brescia, esarà gestito dalla ditta Sogin, una so-cietà del gruppo FS specializzata pro-prio nelle autosostituzioni. Nei paesidove giungerà il bus la fermata verràeffettuata davanti alle fermate o allestazioni ferroviarie. Nonostante l’au-mento dei tempi di percorrenza e ipossibili disagi il prezzo del biglietto edegli abbonamenti resterà invariato,almeno in questa prima fase dei lun-ghi lavori della Tav. La Provincia di Parma si è incaricatadelle opere viarie per garantire la sicu-rezza della circolazione dei bus sustrade già ingorgate dal traffico.

L’interconnessione di Parma, i cui lavo-ri causeranno il blocco della circolazio-ne dei treni per più di tre anni tra Parmae Torrile S. Polo, è una delle otto previ-ste in Emilia-Romagna (Piacenza Est,Fidenza, Parma, Modena Ovest, Mo-dena Est e Lavino) e Lombardia (Mele-gnano, Piacenza Ovest), fra la nuova li-nea Alta Velocità-Alta Capacità Bolo-gna-Milano e la linea esistente. L’interconnessione di Parma entrerà inesercizio nel 2008 e avrà una velocità ditracciato di 160 km/h. Ad Rfi, la societàdi gestione dell’infrastruttura del GruppoFerrovie dello Stato, consentirà una mi-gliore gestione e distribuzione del traffi-co sulla linea esistente e una riduzionedei tempi di percorrenza di circa 45 mi-nuti nel collegamento Bologna-Milano. Quando entrerà in esercizio della lineaAV/AC verranno anche ottimizzati i flus-si di traffico che permetteranno di rior-ganizzare e potenziare il servizio ferro-viario regionale. Partendo dalla stazio-ne di Parma, l’interconnessione seguiràin direzione nord est il tracciato della li-nea Parma-Brescia, fino all’ex bivio Cri-sto e in parte, fino al nuovo Bivio Fornodel Gallo, il tracciato della Parma-Suz-zara, linea gestita da Fer. L’intercon-nessione sarà a doppio binario e per lagran parte in viadotto, come hanno ri-chiesto gli enti locali coinvolti. Questoconsentirà di ricucire le due parti di Par-ma ora separate dalla linea ferroviaria. Nei 40 mesi di interruzione tra Parma eTorrile S.Polo saranno avviati i lavori didemolizione in città del tratto rilevatoferroviario esistente e si procederà allarealizzazione del nuovo viadotto. Perpoter avviare i lavori sono stati realizza-ti interventi propedeutici per realizzareadeguamenti infrastrutturali e tecnologi-ci nelle stazioni di Torrile San Polo ePiadena e il potenziamento della fer-mata di San Giovanni in Croce. Informazioni sugli orari dei bus so-stitutivi e i relativi punti di fermatasono consultabili nelle aree “news”e “inchieste” di pendolarier.it, sullenotizie della Lombardia (sitowww.regionale.trenitalia.it). Ulterioriinformazioni si potranno avere chia-mando il numero 892021, call centerdi Trenitalia, e i numeri 02-637.16.306e 02-290.02.482, dello Spazio Clientidi Milano Porta Garibaldi (aperto tut-ti i giorni dalle ore 6.30 alle 20.50).

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Assessorato Mobilità e Trasporti Servizio Ferroviario Regionale

Quale tipo di mobilitànel futuro del nostroPaese? E soprattuttocon quante risorseconsiderando che inecessari nuovi inve-stimenti non debbonoandare a scapito del-l’ambiente? Federmobilità, adesempio, insiste mol-to sulla riduzione del-l’iva (in Italia siamo al10%, ma in Francia,ad esempio, è al 5%)e sulla detraibilità fi-scale per i biglietti egli abbonamenti. Siauspicano ammortiz-zatori sociali per i lavoratori del settore ela tanto attesa (e sinora negata) promo-zione del passaggio diretto di risorse sta-tali alle Regioni in virtù dell’adozione delnuovo titolo quinto della Costituzione. Le proposte del Forum (vedi documentoallegato) nascono da un’analisi ap-profondita delle risorse, delle infrastruttu-re, dei mezzi e degli occupati del settoretrasporti della penisola. In sintesi, per assicurare un equili-brato sviluppo al settore si ritiene ne-cessario attuare un pacchetto integra-to di misure, di cui le principali sono: • la stabilizzazione della normativa del

settore, anche per consentire la ripre-sa del controllo dei tempi della attua-zione del processo di riforma;

• clausole sociali per le garanzie del po-sto di lavoro e delle condizioni dei di-pendenti da inserire nell’ambito deicapitolati di gara;

• individuazione fonti certe e sistemati-che per la garanzia della copertura neltempo degli oneri contrattuali;

• adeguamento delle risorse per la ge-stione dei servizi e delle risorse per gliinvestimenti;

• disponibilità di risorse per gli investimen-ti e per il rinnovo del parco autobus;

• riduzione dell’IVA sui titoli di viaggio ri-

spetto alla quotaattuale (10%) ai li-miti minimi ammis-sibili anche nel ri-spetto delle normecomunitarie (in In-ghilterra è 0, inFrancia il 5,50%);• detraibilità fiscaleper i cittadini utentidel TPL della spe-sa per abbona-menti;• la necessità di in-crementare e sta-bilizzare le risorsedestinate agli inter-venti ambientaliconnessi alla mo-bilità sostenibile,specialmente nelle

aree urbane;• conclusione in tempi rapidi del CCNL

2004 – 2006;• introduzione di adeguati ammortizzato-

ri sociali, oggi del tutto inesistenti.

In conclusione, solo uno sforzo massic-cio e costante che realizzi un piano disviluppo ed ammodernamento delle in-frastrutture e del materiale rotabile, e nelcontempo di crescita, razionalizzazionee qualificazione dei servizi può assicura-re al nostro Paese un sistema di traspor-to pubblico locale efficiente ed efficace.

Per alcuni è ormai diventato un rito che siripete ogni anno, per altri una ghiotta oc-casione per fare piccoli e grandi affari, peraltri ancora il modo di ritrovare e “recupe-rare” un oggetto che si pensava perdutoper sempre. Ma l’asta degli oggetti smar-riti sui treni e nelle stazioni dell’Emilia-Ro-magna, che si è svolta dal 9 all’11 giugnopresso il Deposito territoriale oggetti rinve-nuti in Viale Pietramellara 16 a Bologna,è anche un modo curioso per rendersiconto di quali e quanti tipi di oggetti le per-sone si possono dimenticare su un treno. Passi per i telefoni cellulari, che magaricadono di tasca, e anche per gli orologi dapolso e gli occhiali da sole. Ma che dire dicapienti borsoni e valigie, biciclette nuovefiammanti, scarpe di marca e cappotti egiacconi? E che pensare vedendo un

passeggino per bambini e di una bambo-la in porcellana di Capodimonte? In que-sti casi la distrazione dei viaggiatori ra-senta limiti davvero patologici. Possibileche i viaggiatori non si siano fermati un at-timo perplessi sul binario a pensare “ep-pure mi sembrava di avere qualcosa conme?”. E ancora più incredibile è il fattoche, una volta scesi dalla carrozza e ac-cortisi della propria sbadataggine, non sisiano rivolti al personale delle ferrovie persegnalare il proprio oggetto perduto. Così, una volta all’anno, tutti questi og-getti finiscono nello stanzone spoglio diuna palazzina in fondo all’area ovest del-la stazione per cominciare una nuovastoria e una nuova vita. Davanti al ban-cone e alle due vetrinette dove vengonomostrati al pubblico si incrociano le storie

e le motivazioni più disparate. C’è chi,come un signore sulla sessantina, riescea portarsi a casa un cellulare vecchiomodello a 8 euro. C’è lo studente fuorisede, derubato per l’ennesima volta del-la bici, che si presenta apposta per fareun mezzo affare e, con soli 4 euro, si al-lontana soddisfatto reggendo il manubriodi una bicicletta con i freni da rifare. C’èanche chi si diverte a comprare un bor-sone a scatola chiusa per il piacere discoprire se dentro c’è qualcosa di valore.Borse e zaini, infatti, vengono aggiudica-ti senza rivelarne in anticipo il contenuto:e così la signora anziana, che ha “inve-stito” 8 euro per una borsa di plastica chesembrava celare chissà quali tesori, laapre sconsolata trovandovi dentro sol-tanto una scatola di cartone.

cceelllluullaarrii ee ppaasssseeggggiinnii aallll’’aassttaa:: cchhii ooffffrree ddii ppiiùù??

FFIINNAANNZZIIAAMMEENNTTII EE TTEEMMPPII CCEERRTTII:: LLEE NNEECCEESSSSIITTÀÀ PPEERR LLOO SSVVIILLUUPPPPOO DDEEII SSEERRVVIIZZII FFEERRRROOVVIIAARRII NNEEII PPRROOSSSSIIMMII DDIIEECCII AANNNNII

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PendolariER numero 2Settimanale della Regione Emilia-RomagnaAssessorato Mobilità e TrasportiDirettore: Roberto Franchini

Coordinatore Cesare [email protected]

Redazione Buriburi [email protected]

Progetto GraficoStudio Allen Goodman [email protected]

IInnvveessttiimmeennttiiee ccoonnffiinnii

La mobilità delle persone è unproblema di natura locale, macoinvolge gran parte delle si-

tuazioni regionali e urbane del Pae-se. Se si adotta l’obiettivo di una so-stenibilità ambientale per la mobilità,seguendo in questo le raccomanda-zioni dell’Ue, diventa allora necessa-rio avere una visione complessiva,cioè nazionale, almeno per ciò cheriguarda lo sviluppo di modalità ditrasporto pubblico.Gli investimenti in infrastrutture chestanno interessando anche la nostraregione renderanno disponibile nelprossimo decennio una grande ca-pacità di trasporto ferroviario. Come attrezzarsi per sfruttare que-sta capacità in maniera coordinatatra le diverse regioni e territori è laquestione che Federmobilità, il Fo-rum per il governo regionale, locale eurbano della mobilità sostenibile, sipone. Questa Associazione di entiterritoriali (regioni, Province e Comu-ni, con l’adesione dell’Emilia-Roma-gna) che si è costituita di recente haindividuato, come punto di partenza,le risorse necessarie per far correre itreni sulle infrastrutture rinnovate esgravate dal traffico degli Eurostar.Naturalmente l’entità delle cifre ingioco è tale che richiede azioni col-locate in un piano di sviluppo nazio-nale.Si parla infatti di oltre 600 milioni dieuro all’anno per dieci anni per “co-prire” lo sviluppo dei servizi ferroviariregionali e il trasporto metropolitano.A cui aggiungere quasi 21 miliardiper infrastrutture, nuovi treni e bus. Stime e relative proposte sono stateavanzate da Federmobilità che ri-chiama l’attenzione sulla necessitàdi un conseguente aumento del per-sonale, sempre in dieci anni, con5.000 addetti in più nei servizi ferro-viari e 8.000 autoferrotranvieri. Come garantire un sistema di tra-sporti efficiente, che risponda alleesigenze degli utenti e nello stessotempo sia davvero sostenibile perl’ambiente? E’ questo, dunque, il filoconduttore delle iniziative di Feder-mobilità, rilanciate di recente dal Fo-rum. Il confronto, ora, è aperto.

LLAA BBIICCIICCLLEETTTTAA AA RRIISSCCHHIIOO

Da alcuni giorni sono comparsialcuni avvisi sulle biciclette de-positate alla Stazione Centraledi Bologna. “Gentile cliente - c’èscritto - la bicicletta che Lei haparcheggiato negli appositi spa-

zi F.S. può essere lasciata perun periodo massimo di giorni 5(cinque) dopodiché in qualsiasimomento può essere rimossa eportata presso l’Ufficio Econo-mato di Bologna C.le (PiazzaleOvest). Qualora il tagliandoposto sulla bici non venisse

tolto, confermerebbe il nonutilizzo del mezzo oltre ilconsentito”.Daremo conto più approfondita-mente di questa iniziativa, checertamente suscita moltepliciconsiderazioni, in uno dei pros-simi numeri della newsletter.

INTERRUZIONE TRATTA PARMA - TORRILE S. POLO DAL 14 GIUGNO ALL 11 DICEMBRE 2004

ORARI TRENI + BUS

Bus sostitutivo tratta Fornovo - Parma - Torrile S.Polo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Giorni di effettuazione Sopp. Festivi Sopp. Festivi Sopp.Sabato e Festivi Giornaliero Festivo Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Sopp. Festivi Giornaliero Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Festivo Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Giornaliero

Bus MI 842 MI 844 MI 846 MI 848 MI 850 MI 852 MI 854 MI 856 MI 858 MI 860 MI 862 MI 864 MI 866 MI 868 MI 870 MI 872 MI 874 MI 876Fornovo partenza Bus F.S. 19.50 20.51Parma partenza Bus F.S. 4.27 5.50 6.31 7.58 10.33 10.24 12.26 13.23 13.40 15.33 16.39 17.30 18.10 19.11 19.00 20.15 20.30 21.31Torrile - S. Polo arrivo Bus F.S. 4.47 6.10 6.51 8.28 10.53 10.54 12.56 13.43 16.03 17.09 18.10 19.31 19.31 20.45 21.17Note: i bus per la tratta Fornovo - Parma sono via

autostrada.

Si effettua fino al 31/7 e dal 30/08.

k k k k k k k k k 0 k k k 0 k k k k 0Giorni di effettuazione Sopp. Festivi Sopp. Festivi Sopp. Festivi Sopp.Sabato e

Festivi Giornaliero Festivo Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Sopp. Festivi Giornaliero Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Festivo Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero

Treno 10620 10622 10624 2610 10626 5162 10628 5164 10630 MI 858 10632 2660 2612 MI 866 5168 10634 5166 2084 MI 876Torrile - S. Polo (partenza Bus F.S.) 4.52 6.15 6.56 8.33 10.58 10.59 13.01 13.48 13.52 16.08 17.14 18.15 19.36 19.36 20.50 21.22Colorno (partenza Bus F.S.) 4.57 6.20 7.01 8.43 11.03 11.04 13.06 13.53 14.00 16.13 17.19 | 19.42 19.42 20.55 |Mezzani - Rondani (partenza Bus bivio F.S.)

| | 7.05 8.47 11.08 11.09 13.1113.58 14.07

16.17 | | 19.48 19.48 |Casalmaggiore (partenza Bus F.S.) 5.04 6.27 7.11 8.52 11.20 11.21 13.16 14.03 14.12 16.22 17.27 18.25 18.40 19.53 19.54 21.02 21.32 22.01S. Giovanni in Croce (partenza Bus P.zza Dante - Banca Intesa) 5.11 6.35 7.20 9.00 11.28 11.29 13.24

14.11 14.2616.30 17.34 | 20.03 20.03 21.10 |

Piadena (arrivo Bus F.S.) 5.18 6.42 7.26 9.07 11.33 11.35 13.31 14.16 14.36 16.36 17.41 18.36 19.00 20.11 20.11 21.16 21.43Piadena (partenza Bus F.S.) 5.19 5.56 6.43 7.34 9.16 11.50 11.50 - 14.29 16.52 18.38 20.21 20.21 21.17 - 22.21Canneto sull'Oglio 5.23 6.01 6.48 7.38 9.21 11.55 11.55 - 14.34 17.04 | 20.25 20.25 21.23 -Asola 5.30 6.09 6.55 7.45 9.28 12.02 12.02 - 14.41 17.12 18.48 20.32 20.32 21.31 -Remedello Sotto 5.35 6.14 7.00 | 9.33 12.07 12.07 - 14.46 17.18 | 20.37 20.37 21.36 -Remedello Sopra 5.39 6.18 7.03 7.52 9.36 12.10 12.11 - 14.49 17.21 18.55 20.40 20.41 21.40 -Visano 5.46 6.23 7.09 | 9.41 12.15 12.16 - 14.54 17.26 | 20.45 20.46 21.45 -Calvisano 5.51 6.27 7.14 8.01 9.46 12.20 12.20 - 14.59 17.32 19.02 20.50 20.50 21.50 -Viadana Bresciana 5.55 6.32 7.18 | 9.51 12.24 12.24 - 15.04 17.36 | 20.54 20.54 21.54 -Ghedi 6.01 6.38 7.24 8.10 9.57 12.30 12.30 - 15.10 17.42 19.11 21.00 21.00 22.01 -Montirone 6.07 6.49 7.30 8.23 10.03 12.36 12.36 - 15.16 17.52 | 21.06 21.06 22.08 -S. Zeno - Folzano 6.13 6.56 7.35 | 10.08 12.42 12.42 - 15.21 17.57 19.22 | | 22.16 -Brescia a. 6.20 7.02 7.41 8.35 10.14 12.48 12.48 - 15.28 18.04 19.29 21.17 21.17 22.22 -

Bozzolo Part.Bus P.L./Bivio F.S. 22.31Marcaria Part. Bus F.S. 22.39Castellucchio Part. Bus F.S. 22.58Mantova Arr. Bus F.S.F.S. 23.11

Note

Si effettua fino al 31/7, dal 30/8.

Si effettua con BUS

Si effettua con BUS

Si effettua con BUS

Coinc. TR 2202

TR

EN

OB

US

PARMA - PIADENA - BRESCIA

k k 0 k 0 k k k k k k k k k k k k kGiorni di effettuazione Sopp.Sabato e

Festivi Sopp. Festivi Sopp. Festivi Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Festivo Sopp. Festivi Giornaliero Sopp. Festivi Festivo Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Giornaliero

Treno 5165 10621 MI 845 2613 MI 849 2083 5163 10623 2615 5167 5171 10625 2617 10627 10629 5169 10631 10633

Mantova partenza bus F.S. 7.05Castellucchio partenza bus F.S. 7.18Marcaria partenza bus F.S. 7.37Bozzolo bus P.L./Bivio F.S. 7.45

Brescia p. - 5.13 6.38 - 8.10 8.10 10.20 - 13.26 13.26 14.40 16.10 17.40 - 19.13 20.40S. Zeno - Folzano - 5.19 | - 8.16 8.17 | - 13.33 13.33 | 16.16 17.46 - 19.23 |Montirone - 5.24 | - 8.22 8.22 | - 13.38 13.38 | 16.22 17.51 - 19.29 20.50Ghedi - 5.30 6.53 - 8.27 8.28 10.33 - 13.44 13.44 14.54 16.27 17.57 - 19.35 21.01Viadana Bresciana - 5.35 | - 8.32 8.33 | - 13.49 13.49 15.05 16.33 18.02 - 19.40 21.06Calvisano - 5.39 7.01 - 8.36 8.37 10.41 - 13.53 13.54 15.09 16.37 18.06 - 19.44 21.10Visano - 5.48 7.10 - | | | 13.15 13.58 13.58 15.14 16.42 18.10 - 19.49 21.14Remedello Sopra - 5.53 7.15 - 8.43 8.45 10.48 13.21 14.03 14.03 15.20 16.47 18.15 - 19.54 21.19Remedello Sotto - 5.57 | - 8.47 8.48 | | 14.06 14.07 | 16.50 18.18 - 19.57 21.22Asola - 6.10 7.22 - 8.52 8.53 10.55 13.28 14.11 14.12 15.27 16.56 18.23 - 20.02 21.33Canneto sull'Oglio - 6.18 | - 8.59 9.00 | 13.37 14.18 14.19 | 17.03 18.30 - 20.09 21.41Piadena a. - 6.23 7.32 - 9.03 9.05 11.04 13.42 14.23 14.23 15.37 17.07 18.34 - 20.13 21.46Piadena (partenza Bus F.S.) 5.41 6.49 6.32 7.33 7.55 8.23 9.17 9.17 11.05 13.44 14.26 14.30 15.38 17.09 19.04 20.19 21.48S. Giovanni in Croce (partenza Bus P.zza Dante - Banca Intesa) 5.47 6.57 6.42 7.39 | 9.23 9.24 11.11

13.5114.32 14.36 15.45 17.15 19.10 20.26

21.54

Casalmaggiore (partenza Bus F.S.) 5.55 7.12 6.56 7.47 8.15 8.35 9.31 9.32 11.19 14.04 14.40 14.44 15.53 17.31 19.18 20.34 22.02Mezzani - Rondani (partenza Bus bivio F.S.)

5.59 7.18 7.01 | | 9.36 9.38 |14.10

14.45 14.49 | 17.36 19.23 | |Colorno (partenza Bus F.S.) 6.04 7.23 7.08 | | 9.41 9.43 11.28 14.16 14.50 14.54 16.00 17.41 19.29 20.42 22.09Torrile - S. Polo (arrivo Bus F.S.) 6.10 7.27 7.57 8.46 9.45 9.47 11.33 14.21 14.54 14.58 16.05 17.45 19.34 20.47 22.14

NoteSi effettua con BUS

Si effettua con BUS

Si effettua fino al 31/7, dal 30/8.

Bus sostitutivo tratta Torrile S.Polo - Parma - Fornovo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Giorni di effettuazione Sopp.Sabato e Festivi Sopp. Festivi Sopp. Festivi Sopp. Festivi Festivo Giornaliero Festivo Sopp. Festivi Giornaliero Sopp. Festivi Festivo Sopp. Festivi Giornaliero Giornaliero Giornaliero Giornaliero Giornaliero

Bus MI 841 MI 843 MI 845 MI 847 MI 849 MI 851 MI 853 MI 855 MI 857 MI 859 MI 861 MI 863 MI 865 MI 867 MI 869 MI 871 MI 873Torrile - S. Polo partenza Bus F.S. 6.15 7.32 7.16 8.02 8.51 9.50 9.52 11.38 14.26 14.59 15.03 16.10 17.50 19.39 20.52 22.19Parma Arr. e partenza Bus F.S. 6.35 8.02 7.36 8.32 8.45 9.31 10.10 10.22 12.08 14.50 15.19 15.30 16.35 18.20 20.00 21.20 22.40Fornovo arrivo Bus F.S. a. 9.25 10.11Note: i bus per la tratta Parma - Fornovo sono via

autostrada.Coinc. TR 1763/2201

BU

S

BRESCIA - PIADENA - PARMA

TR

EN

O

UN PIANO PER LO SVILUPPO DEL TPL

E’ ampiamente riconosciuto che il trasporto pubblico delle persone sia un settore a rilevanza

economica e una componente essenziale per le attività produttive e che rappresenti anche l’unica

soluzione reale ai problemi della congestione del traffico, dell’inquinamento ambientale,

dell’incidentalità, dello sviluppo urbano sostenibile, che costituisca il fattore determinante per una

significativa e drastica riduzione di tutti i costi indotti dal traffico. Insomma l’unica risposta

“europea” per lo sviluppo di una mobilità sostenibile.

Nonostante ciò al settore non è stato mai riconosciuto un ruolo di valenza strategica nazionale né

di un progetto che nel medio–lungo termine pianificasse gli step dello sviluppo, definisse le

infrastrutture necessarie a supportare le successive fasi di crescita, quantificasse le risorse

finanziarie e umane necessarie.

Per il resto il settore sta vivendo da anni, per non dire da decenni, in costante affanno, con tutti i

soggetti, politici, amministratori, tecnici, impegnati solo a cercare le soluzioni tampone per

risolvere le crisi, al di fuori di un quadro organico e programmatico che non è stato mai

predisposto. Non possiamo, purtroppo, che ammettere che il settore è prigioniero di una grave

impasse strategica e recentemente anche normativa.

Le regole

Per affrontare l’esigenza da più parti condivisa riguardante la necessità di un’urgente

armonizzazione delle norme che oggi regolano l’esercizio dei servizi di trasporto pubblico locale

occorre preliminarmente tener conto che la questione riguardante la competenza esclusiva delle

Regioni sul trasporto pubblico locale in materia legislativa regolamentare e amministrativa

derivante dalla modifica del titolo V della Costituzione è oramai unanimemente riconosciuta.

Dall’esame del testo costituzionale risulta che i servizi di trasporto pubblico e privato, con

qualsiasi modalità effettuati e la loro regolazione, a prescindere da un loro sviluppo regionale o

1

pluriregionale, rientrano nella competenza legislativa esclusiva e di conseguenza anche

amministrativa delle regioni.

Quanto sopra trova conferma nel documento della conferenza dei Presidenti “le Regioni e il

federalismo, la modifica del titolo V della Costituzione” laddove si ribadisce che le materie già

delegate dai D.Lgs 422/97 e 112/98 sono materie attinenti la competenza esclusiva delle Regioni.

Pertanto le eventuali proposte di legge nazionale, nel rispetto del principio sopra richiamato,

possono solo intervenire per la disciplina del principio della concorrenza nell’ambito del settore in

argomento riservando alle Regioni l’esercizio delle proprie competenze.

In tal senso, rimanendo sulle questioni preliminari, ogni intervento normativo dello Stato deve

tener conto della necessità di una riconferma dei principi di riforma contenuti nel D. Lgs. 422/97 e

fra questi della netta separazione tra il ruolo di programmazione e quello di gestione e del

superamento degli attuali assetti monopolistici con l’affidamento dei servizi tramite procedura

concorsuale, nonché della necessità di addivenire alla ripresa del controllo dei tempi di attuazione

del processo di riforma.

Inoltre è anche necessario pervenire al superamento della attuale diversa trattazione normativa dei

servizi ferroviari di cui agli artt. 8 e 9 del D.Lgs 422/97.

Le risorse

Non si può certamente pensare di sviluppare un piano di rafforzamento delle infrastrutture

ferroviarie, stradali, portuali, come quello dichiarato nella Legge Obiettivo, senza valutarne gli

effetti sul sistema dei trasporti di persone, senza considerare nuove disponibilità di servizi che si

creano. E’ sicuramente il momento di agganciare ai programmi e ai tempi di sviluppo delle

infrastrutture, programmi e tempi per uno sviluppo sostenibile dei sistemi del trasporto pubblico

locale, che registrano, tra l’altro, una domanda potenziale molto elevata e per di più in continua

crescita.

2

Né si può pensare di ignorare l’indicazione dei cittadini, emersa da una recente indagine svolta da

Isfort per conto di Asstra, fortemente orientata a premiare le opzioni di investimento che

sviluppano l’offerta di trasporto collettivo. E, invero, il trasporto collettivo oggi offre livelli di

offerta sicuramente insufficienti per capacità di copertura del territorio, rapidità di viaggio,

standard qualitativi. Vanno reperite le risorse necessarie a incrementare il servizio erogato,

puntando sugli investimenti per l’infrastrutturazione dedicata, l’ammodernamento del parco

circolabile, le politiche commerciali di attrazione della domanda.

E dal Sistema ferroviario riteniamo si debba avviare l’analisi.

L’infrastruttura ferroviaria, completamente satura nei nodi e nelle tratte di adduzione ai grandi

concentratori di destinazioni, le risorse per i servizi bloccate dal 1999, il blocco dei finanziamenti

pubblici sull’acquisto di nuovo materiale rotabile hanno di fatto impedito l’attuazione di adeguati

programmi di sviluppo, aumentando la forbice tra domanda soddisfatta e domanda potenziale con

costi esterni sempre più pesanti per la collettività (congestione stradale, sinistrosità, oneri sanitari,

inquinamento, etc.).

I consistenti investimenti finalizzati al potenziamento della infrastruttura ferroviaria (sistema

AV/AC, le opere di penetrazione nei nodi, i raddoppi, i passanti urbani), in fase di attuazione,

consentono di traguardare attivazioni importanti già nei prossimi cinque anni dal 2006 al 2010 e di

disegnare un interessante piano decennale di sviluppo fino al 2015. Le nuove capacità liberate

sull’infrastruttura ferroviaria rappresentano l’occasione unica e forse irripetibile per il vero rilancio

del trasporto pubblico regionale e metropolitano, creando le condizioni per un salto di qualità e

quantità del servizio su ferro suburbano ed extraurbano, che costituisce senza dubbio l’asse

portante del sistema della mobilità sostenibile in quasi tutti i piani regionali di trasporto, e

consentendo di avvicinare il livello di servizio delle più avanzate realtà d’Europa.

Il rilancio del trasporto pubblico su ferro su scala locale genererebbe grandi benefici per la

collettività, esaltando la redditività degli investimenti infrastrutturali in avanzata fase di

3

realizzazione, facilitando gli accessi e migliorando la mobilità nelle aree ad alta densità di

residenza e nei poli ad intensa attività industriale, commerciale ed economica, consentendo un

diverso modello di sviluppo del territorio più connesso alla ferrovia.

Il trasporto ferroviario regionale su rete RFI si sviluppa attualmente sull’intero territorio nazionale

con una percorrenza di 175 milioni di treni*km/anno. Le nuove capacità progressivamente liberate

consentono di sviluppare al 2010 230 milioni di treni*km/anno con un incremento di oltre il 31%

che al 2015 possono essere ancora incrementati di oltre il 10% per divenire 255 milioni di

treni*km/anno, con un incremento complessivo quindi di circa il 45%.

L’offerta di trasporto, sempre su rete RFI, che oggi conta 72.000 milioni di posti*km/anno, al 2010

può raggiungere 97 .500 milioni di posti*km/anno , con un incremento di oltre il 32% ed al 2015

107.500 milioni di posti*km/anno che valgono quasi +50%.

A fronte della maggiore offerta di servizi si può stimare l’acquisizione al trasporto pubblico su

ferro al 2010 di 11.000 milioni di viaggiatori*km/anno e al 2015 di 15.000 milioni di

viaggiatori*km/anno che, rispetto ai 20.800 milioni di viaggiatori*km/anno rappresentano

rispettivamente circa il +50% e il 70%.

Ovviamente un incremento dell’offerta di servizi di tali dimensioni richiede un adeguamento del

parco rotabile di circa il 20% al 2010 e di circa il 30% al 2015, passando dagli attuali 7.970 a 9.480

e 10.270 mezzi rispettivamente.

Qui però è necessaria una ulteriore annotazione: non basta adeguare la quantità del parco

ferroviario; per sviluppare il trasporto locale ferroviario è necessario adeguare la qualità alle

aspettative degli utenti. Il parco rotabile ferroviario è assolutamente obsoleto e certamente non

allineato per qualità, comfort ed età media ai livelli europei. E questa è una esigenza inderogabile

se si vuole acquisire maggiore utenza dal mercato, per cui va predisposto un piano di investimenti

4

in nuovo materiale rotabile che richiede la immissione al 2010 di 1.690 nuovi mezzi ed al 2015 di

ulteriori 1.660 nuovi mezzi.

Ovviamente l’aumento dei servizi ferroviari, pur scontando l’efficientamento delle gestioni e

l’incremento dei ricavi da traffico, richiede anche un aumento dei contributi di esercizio perché,

come è noto, i ricavi da traffico coprono poco più di un terzo dei costi di gestione.

L’impegno finanziario richiesto per tale programma di sviluppo vale:

- in termini di corrispettivi di servizio, rispetto ai 1.600 M€/anno (valore aggiornato ISTAT sui

1.440 M€/anno al 2003), un maggior onere di 150 M€/anno dal 2006 al 2010 e di ulteriori

170 M€/anno nel quinquennio 2011-2015;

- in termini di potenziamento e rinnovamento del materiale rotabile 6.850 M€ dal 2006 al 2010

e ulteriori 5.840 M€ nel quinquennio 2011-2015;

- in termini di infrastrutture (nuovi raccordi e integrazioni di reti, nuove stazioni, etc.) 500

milioni di euro in ciascuno dei due quinquenni.

Al riguardo va fatta una particolare considerazione.

La norma comunitaria non consente finanziamenti pubblici a Trenitalia per l’acquisto di materiale

rotabile in quanto ciò si configurerebbe aiuto di Stato.

La soluzione che risolve anche tutte le problematiche della disponibilità di mezzi in occasione

dell’affidamento dei servizi con la effettuazione delle gare, sta nell’assegnazione di fondi di

investimento in materiale rotabile alle Regioni nella cui proprietà resterebbero i mezzi per renderli

disponibili per i servizi di trasporto ferroviario.

Al trasporto ferroviario regionale su rete RFI si integra il trasporto ferroviario su reti regionali (ex

ferrovie concesse e in gestione governativa).

Si ripropone anche per queste ferrovie la stessa situazione delle reti nazionali: la massa di

investimenti avviati nella passata legislatura e oggi in corso di realizzazione certamente potenzierà

l’infrastruttura, ne migliorerà le condizioni di sicurezza, ne aumenterà la capacità, migliorerà e

5

svilupperà le integrazioni di rete e le connessioni del sistema locale con le direttrici nazionali, con

ciò rendendo possibile l’incremento sia della quantità che della qualità del servizio ferroviario

sulle reti delle imprese regionali.

Del resto in ciascuna regione il sistema ferroviario è unitario e non avrebbe senso alcuno che i

servizi sulla rete RFI e sulle reti regionali si sviluppino in modo diverso, tenuto anche conto del

Decreto in corso di emanazione che, in attuazione del D.Lg.vo n.188, definisce le interconnessioni

tra la gran parte delle reti regionali con la rete nazionale. Pertanto anche sulle reti regionali

l’offerta di trasporto va incrementata secondo un organico piano di sviluppo nello stesso periodo

decennale 2006-2015. Gli attuali 35 milioni di treni*km/anno sviluppati dalle imprese regionali, in

relazione agli incrementi sulla rete RFI, possono verosimilmente incrementarsi a 43 milioni di

treni*km/anno al 2010 con variazione del 22%, e a 47 milioni di treni*km/anno al 2015, con un

incremento globale del 34%.

La maggiore offerta di servizio può determinare per il trasporto pubblico di questo comparto

ferroviario un incremento di viaggiatori*km/anno del 31% al 2010 e del 48% al 2015.

Naturalmente anche in questo comparto del trasporto ferroviario diviene essenziale potenziare il

parco rotabile che dagli attuali 960 mezzi ferroviari va adeguato a 1.150 treni al 2010 e 1.280 treni

al 2015, riproponendo chiaramente oltre all’ampliamento anche il rinnovamento, tra l’altro ancora

più necessario che per il parco di Trenitalia stante le condizioni senza dubbio molto più critiche dei

rotabili in dotazione.

Prima di quantificare le risorse per il decennio 2006 – 2015 occorre però che si provveda con la

massima urgenza all’adeguamento al tasso di inflazione delle risorse attuali, definite sulla base dei

consuntivi 1999, che nella Relazione già firmata dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti sono

state quantificate in 716 M€ al 2004, e quindi aggiornandole con lo stesso criterio a 726 M€ al

2005.

Pertanto, l’impegno finanziario richiesto vale:

6

- in termini di corrispettivi, rispetto ai valori aggiornati come sopradetto, un maggiore onere di

75 M€/anno dal 2006 al 2010 e di ulteriori 90 M€/anno nel quinquennio 2011 - 2015;

- in termini di potenziamento e rinnovamento del parco rotabile 1.500 M€ dal 2005 al 2010 e

ulteriori 1.200 M€ nel quinquennio 2011 - 2015.

Il quadro del TPL si completa con il settore del trasporto metropolitano e su gomma urbano e

interurbano che, nella proiezione di servizi sempre più integrati e nella affermazione di una

intermodalità sempre più efficace, non può che adeguare quantità e qualità del servizio ai livelli di

quello ferroviario.

Del resto, sempre dalla indagine Isfort per Asstra, è emerso con chiarezza che il problema centrale

del trasporto collettivo per gli spostamenti urbani rimanda non solo a fattori legati alla qualità del

servizio, né tanto meno a fattori di costo, quanto piuttosto a ragioni di funzionalità del servizio

stesso: la rapidità e la certezza dei tempi di percorrenza, la comoda accessibilità alle fermate, la

capillarità e la frequenza delle corse. Ed intervenire su questi fattori significa dover investire

risorse rilevanti per incrementare l’offerta, sviluppare le infrastrutture dedicate, migliorare le

prestazioni.

Attualmente la produzione del servizio registra 1.500 milioni di bus*km/anno da parte delle

società del comparto pubblico e 590 milioni di bus*km/anno da parte delle società private, con

7.200 milioni di viaggiatori/anno trasportati utilizzando circa 48.000 mezzi.

Il costo complessivo per il comparto pubblico e per quello privato nel 2003 in corrispettivi di

esercizio è stato pari a 3.130,463 M€.

L’offerta di servizio va rideterminata e incrementata: va molto potenziato il servizio di adduzione

ai nodi ferroviari e va ricalibrato l’insieme dei servizi minimi nei singoli bacini di traffico

razionalizzandoli.

A fronte degli incrementi dell’offerta dei servizi ferroviari, i servizi del TPL metropolitani e su

gomma richiedono in questo quadro di riorganizzazione e potenziamento un tasso di incremento

7

meno rilevante di quello ferroviario, dal momento che si modificano sostanzialmente le

caratteristiche del servizio su gomma che vedrà incrementare di molto i collegamenti di adduzione

alle stazioni e ai nodi ferroviari e ridurre invece diversi collegamenti punto-punto perché sostituiti

da collegamenti su ferro. L’incremento di offerta è stimabile in 200 milioni di bus*Km/anno al

2010 e ulteriori 160 milioni di bus*Km/anno al 2015. A tale incremento dell’offerta di servizio fa

riscontro un incremento di viagg./anno stimabile in circa il 14% al 2010 e il 24% al 2015.

L’onere conseguente per maggiori corrispettivi di esercizio è quantificabile in 200 M€/anno dal

2006 al 2010 e in ulteriori 150 M€/anno nel quinquennio 2011 - 2015.

Il settore utilizza treni metropolitani, vetture tranviarie, e bus urbani, suburbani ed interurbani in

numero pari a circa 48.000, con un età media troppo elevata, molto distante dai valori europei.

Per accompagnare la maggiore offerta di servizio occorre attuare un programma serio di

ampliamento ed ammodernamento del parco veicoli che richiede un impegno finanziario nel

decennio di 450 M€/anno.

Altro aspetto significativo è l’incremento occupazionale che si genera. Relativamente ai servizi

regionali offerti da Trenitalia su rete RFI si stima che al 2010 all’incremento indicato dei servizi

corrisponda un aumento degli addetti di Trenitalia – Divisione Metropolitana e Regionale - di circa

4.000 unità (+19%) rispetto ai 21.830 del 2005, e al 2015 un ulteriore incremento di circa 1.000

unità, quindi con una percentuale complessiva di incremento del 23%.

Relativamente al personale autoferrotranvieri si stima, invece, che l’incremento dei servizi indicato

si traduca al 2010 in parte nell’utilizzo delle unità attualmente in esubero all’interno delle imprese

di trasporto ed in parte nell’incremento del numero di addetti di circa 2.360 unità; e al 2015 in un

ulteriore incremento di circa 5.900 unità, con una percentuale complessiva di incremento del 7%.

Il lavoro

8

I temi delle regole e delle risorse non esauriscono da soli il panorama delle questioni riguardanti il

futuro del trasporto pubblico locale, se non si correlano con il tema del lavoro, anzi, con il tema

del futuro dei lavoratori e delle imprese del settore.

Una delle regole da introdurre riguarda la continuità del rapporto di lavoro dei dipendenti e la

salvaguardia dei loro diritti contrattuali. Almeno nella fase di prima applicazione della riforma va

evitato che la concorrenza venga giocata sul dumping sociale. Le diverse soluzioni previste nelle

leggi e nei provvedimenti regionali potrebbero essere ricondotte ad indirizzo unitario.

Certamente il tema delle regole non può essere disgiunto da quello delle risorse. Già in sede di

trasformazione del decreto 24 dicembre 2003 nella Legge 47/2004 sono state ridotte le risorse

previste da 337 a 214 M€ per gli anni dal 2005 in poi.

E intanto la contrattazione 2004-2006 è gia’ avviata e le piattaforme presentate dalle OO.SS.

manifestano caratteristiche di onerosita’ che sara’ complesso affrontare. In ogni caso non è

pensabile ne’ auspicabile una dilatazione dei tempi di contrattazione come quella che ha portato

all’emergenza dello scorso triennio, per cui vanno individuate fonti finanziarie “strutturali” per la

copertura dei costi del rinnovo contrattuale.

Altra questione storica da definire riguarda la introduzione di adeguati ammortizzatori sociali per il

settore.

La dimensione del monte risorse è facilmente individuabile, per esempio, a partire dai dati della

Deliberazione della Corte dei Conti n. 1 del 2003. Il parametro di aggiornamento non puo’ essere

altro che quello dell’inflazione.

Occorre convincersi che non esistono alternativa a questi vincoli di spesa, almeno per un certo

numero di anni. Peraltro l’inutilità della ricerca di scorciatoie dovrebbe potersi considerare gia’

dimostrata dalle vicende recenti.

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Il processo di liberalizzazione non puo’ essere in alcun modo strumentalizzato al fine della

riduzione delle risorse. Deve avere invece come primo obiettivo la creazione anche nel nostro

paese di una struttura imprenditoriale adeguata al mercato comune europeo.

Non sfugge ovviamente che primi ad essere responsabilizzati sarebbero proprio lo Stato, le

Regioni e gli Enti Locali, che, per fare quanto si è detto, quando discutono della ripartizione delle

entrate fiscali, debbono tener conto del tema del trasporto pubblico alla pari di altri temi quale

quello della Sanità.

Naturalmente uno dei soggetti chiamato a svolgere anch’esso un ruolo significativo in questo

programma di rilancio e sviluppo del TPL è il Sindacato che deve concorrere ad una più efficiente

ed efficace organizzazione del lavoro per conseguire più elevati livelli di produttività e di

efficienza anche attraverso forme di flessibilità.

Le proposte

In sintesi, per assicurare un equilibrato sviluppo al settore si ritiene necessario attuare un

pacchetto integrato di misure che qui si riportano:

la stabilizzazione della normativa del settore, anche per consentire la ripresa del controllo

dei tempi della attuazione del processo di riforma;

superamento della diversa trattazione tra servizi ferroviari sulle reti regionali e sulla rete

nazionale (artt.8 e 9 del D. Lg.vo n.422/97), con la valutazione in materia di parco rotabile

del parere luglio 2003 dell’Antitrust e definizione ultima dei termini intercorrenti tra

l’aggiudicazione delle gare e l’avvio del servizio da parte del nuovo aggiudicatario;

clausole sociali per le garanzie del posto di lavoro e delle condizioni dei dipendenti da

inserire nell’ambito dei capitolati di gara;

individuazione fonti certe e sistematiche per la garanzia della copertura nel tempo degli

oneri contrattuali;

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adeguamento delle risorse per la gestione dei servizi ferroviari di cui agli articoli 8 e 9 del

D.Lgs 422/97 e delle risorse per gli investimenti;

disponibilità di risorse per gli investimenti e per il rinnovo del parco autobus;

garanzia della copertura integrale dell’IVA sui contratti di servizio, nella considerazione

che il Contratto di Servizio è strumento obbligatorio per la regolarizzazione dei rapporti tra

Ente affidante e gestore del servizio, a prescindere dalle modalità di affidamento e la

previsione di tempi più rapidi degli attuali dell’erogazione del costo dell’IVA da parte del

Ministero competente;

riduzione dell’IVA sui titoli di viaggio rispetto alla quota attuale (10%) ai limiti minimi

ammissibili anche nel rispetto delle norme comunitarie (in Inghilterra è 0, in Francia il

5,50%);

modifica dell’art. 3 comma 16, 17 e 18 della Finanziaria 2004 al fine di stabilire che non

costituiscono indebitamento agli effetti dell’art. 119 comma 6 della Costituzione gli oneri

conseguenti ai mutui attivati dalle regioni e dagli enti locali correlati alla concessione di

contributi statali con vincolo di destinazione;

detraibilità fiscale per i cittadini utenti del TPL della spesa per abbonamenti;

erogazione del saldo dei contributi per il ripiano dei disavanzi (Legge n.204/95) relativi

all’esercizio 2002, risultando ancora un credito delle Amministrazioni locali di euro

154.937.069,00

la necessità di incrementare e stabilizzare le risorse destinate agli interventi ambientali

connessi alla mobilità sostenibile,specialmente nelle aree urbane;

conclusione in tempi rapidi del CCNL 2004 – 2006;

introduzione di adeguati ammortizzatori sociali, oggi del tutto inesistenti.

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In conclusione, solo uno sforzo massiccio e costante che realizzi un piano come quello

delineato, di sviluppo ed ammodernamento delle infrastrutture e del materiale rotabile, e nel

contempo di sviluppo, razionalizzazione e qualificazione dei servizi può assicurare al nostro

Paese un sistema di trasporto pubblico locale efficiente ed efficace, che rappresenta la

condizione inderogabile per conseguire l’obiettivo principe di una mobilità urbana ed

interurbana sostenibile al livello di quella europea.

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Tabelle riepilogative per lo sviluppo del TPL 2006/2015

Servizi milioni (treni*km –

veicoli*km)/anno

Aumento progressivo

N. treni/bus sostitutivi

e aggiuntivi

Risorse per investimenti

in materiale rotabile

ed infrastrutture (M €)

2010 2015 2006-2010 2011-2015 2006-2010 2011-2015

Servizi Trenitalia su rete RFI

+55 (+31%) +80 (+45%) 1.690 1.660 6.850 5.840

Servizi ferrovie regionali +8 (+22%) +12 (+34%) 190 130 1.500 1.200

Trasporto metropolitano e su gomma

+200 (+10%) +360 (+17%) 9.000 9.000 2.250 2.250

Infrastrutture ferroviarie (raccordi e stazioni)

500 500

TOTALE 11.100 9.790

Incremento addetti

2010 2015 Servizi Trenitalia

su rete RFI + 4.000 (+19%) + 5.000 (+23%)

Personale

autoferrotranvieri 2.360 (+2%) 8.260 (+7%)

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Servizi Trenitalia su rete RFIServizi ferrovie regionali

Trasporto metropolitano e su gomma

TOTALI

2006-2010 2011-2015Servizi Trenitalia su rete RFI 150 320

Servizi ferrovie regionali 75 150Trasporto metropolitano e su

gomma 200 350

2006-2010 2011-2015Servizi Trenitalia su rete RFI 9% 20%

Servizi ferrovie regionali 11% 21%Trasporto metropolitano e su

gomma 6% 11%TOTALI 8% 15%

(*) dato già aggiornato all'indice ISTAT (valore 2003:1440 M€)

1600(*)707,9

3.130

5.438

TOTALI 425 820

Risorse attuali per corrispettivi di esercizio (M €/anno)

Risorse aggiuntive per corrispettivi di esercizio (M €/anno) rispetto al 2005

Risorse aggiuntive per corrispettivi di esercizio (%) rispetto al 2005

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