17
Q uando nel 1971 incontrai per la prima volta Luigi Moretti fu per seguire la sua prima lezione di Epigrafia greca a Napoli. Fino a quel momento era stata mia intenzione laurearmi in Archeologia classica, ma lo straordinario carisma del nuovo docente e la sua capacità di suscitare entusiasmo per la disciplina che insegnava im- pressero un’imprevista deviazione ai miei progetti. Tra i filoni coltivati da Luigi Moretti il più ricco di fascino ai miei occhi è sem- pre stato quello dell’epigrafia agonistica. In questi ultimi anni il destino mi ha re- galato la possibilità di condurre uno studio appassionante proprio in questo ambito, grazie al ritrovamento di un ricco dossier relativo ai vincitori degli Italikà Rhomaia Sebastà Isolympia. 1 L’occasione per tale ritrovamento è stata offerta dai lavori con- dotti a Napoli per la realizzazione della nuova metropolitana e in particolare dalla costruzione della Stazione Duomo in Piazza Nicola Amore. 2 In questi ultimi anni un altro importante testo epigrafico, rinvenuto ad Alessan- dria Troade, ha arricchito enormemente le nostre conoscenze sul calendario agoni- 1 Su questi notissimi concorsi di età imperiale si veda: E. Miranda, Istituzioni, agoni e culti, in Na- poli antica, Napoli 1985, 390-392; IGINapoli I, 91 s. e nrr. 47-80; M.L. Caldelli, L’Agon Capitolinus. Storia e protagonisti dall’istituzione domizianea al IV secolo, Roma 1993, 28-37; D. Di Nanni Durante, I Sebastà di Neapolis. Il regolamento e il programma, «Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco» 13-14, 2007-2008, 7-22. Per i testi rinvenuti a Napoli prima dei nuovi scavi: IGINapoli I, nrr. 47-80. Sui nuovi cataloghi di piazza Nicola Amore: E. Miranda, Frammento di lastra iscritta, in Turchia. 7000 anni di storia, Napoli 27 aprile-31 maggio 2007, Napoli 2007, 21; Ead., Neapolis e gli imperatori. Nuovi dati dai cataloghi dei Sebastà, in Oebalus. Studi sulla Campania nell’antichità, 2, 2007 (2008), 203-215; Ead., Consoli e altri elementi di da- tazione nei cataloghi agonistici di Neapolis, in M. Silvestrini (a cura di), Le tribù romane, Atti della XVI e Rencontre sur l’Épigraphie, Bari, 8-10 ottobre 2009, Bari 2010, 417-422; Di Nanni Durante, I Sebastà di Neapolis, cit., 12-14. 2 Per un’illustrazione complessiva dello stato degli studi si veda: S. De Caro - D. Giampaola, La me- tropolitana approda nel porto di Neapolis, «Civiltà del Mediterraneo» 2, 2004, 49-64; D. Giampaola, Dagli studi di Bartolomeo Capasso agli scavi della metropolitana: ricerche sulle mura di Napoli e sull’evoluzione del paesaggio costiero, «Napoli Nobilissima» V serie, I-II, gennaio-aprile 2004, 35-56; Ead., Archeologia e città: la ricostruzione della linea di costa, «Tema» 2, 2009, 37-46; I. Bragantini - G. Cavalieri Manasse - S. Feb- braro - D. Giampaola - B. Roncella, Lo scavo di piazza N. Amore a Napoli: le fasi edilizie e decorative del complesso monumentale, Actes du X e Colloque International de l’Association Internationale pour la pein- ture murale antique, Napoli 17-21 settembre 2007, Napoli 2010, II, 607-622 (download dal sito http://docenti2.unior.it/doc_db/doc_obj_18726_22-10-2010_4cc1ce2644c39.pdf ). «mediterraneo antico», xvi, i1, 2013, 519-536 RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI Elena Miranda De Martino

Ritratti di campioni dai Sebastà di Napoli, Mediterraneo Antico 16, II, 2013, 519-536

  • Upload
    unina

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Quando nel 1971 incontrai per la prima volta Luigi Moretti fu per seguire la suaprima lezione di Epigrafia greca a Napoli. Fino a quel momento era stata mia

intenzione laurearmi in Archeologia classica, ma lo straordinario carisma del nuovodocente e la sua capacità di suscitare entusiasmo per la disciplina che insegnava im-pressero un’imprevista deviazione ai miei progetti.

Tra i filoni coltivati da Luigi Moretti il più ricco di fascino ai miei occhi è sem-pre stato quello dell’epigrafia agonistica. In questi ultimi anni il destino mi ha re-galato la possibilità di condurre uno studio appassionante proprio in questo ambito,grazie al ritrovamento di un ricco dossier relativo ai vincitori degli Italikà RhomaiaSebastà Isolympia.1 L’occasione per tale ritrovamento è stata offerta dai lavori con-dotti a Napoli per la realizzazione della nuova metropolitana e in particolare dallacostruzione della Stazione Duomo in Piazza Nicola Amore.2

In questi ultimi anni un altro importante testo epigrafico, rinvenuto ad Alessan-dria Troade, ha arricchito enormemente le nostre conoscenze sul calendario agoni-

1 Su questi notissimi concorsi di età imperiale si veda: E. Miranda, Istituzioni, agoni e culti, in Na-poli antica, Napoli 1985, 390-392; IGINapoli I, 91 s. e nrr. 47-80; M.L. Caldelli, L’Agon Capitolinus. Storiae protagonisti dall’istituzione domizianea al IV secolo, Roma 1993, 28-37; D. Di Nanni Durante, I Sebastàdi Neapolis. Il regolamento e il programma, «Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco» 13-14, 2007-2008,7-22. Per i testi rinvenuti a Napoli prima dei nuovi scavi: IGINapoli I, nrr. 47-80. Sui nuovi cataloghi dipiazza Nicola Amore: E. Miranda, Frammento di lastra iscritta, in Turchia. 7000 anni di storia, Napoli 27

aprile-31 maggio 2007, Napoli 2007, 21; Ead., Neapolis e gli imperatori. Nuovi dati dai cataloghi dei Sebastà,in Oebalus. Studi sulla Campania nell’antichità, 2, 2007 (2008), 203-215; Ead., Consoli e altri elementi di da-tazione nei cataloghi agonistici di Neapolis, in M. Silvestrini (a cura di), Le tribù romane, Atti della XVIe

Rencontre sur l’Épigraphie, Bari, 8-10 ottobre 2009, Bari 2010, 417-422; Di Nanni Durante, I Sebastà diNeapolis, cit., 12-14.

2 Per un’illustrazione complessiva dello stato degli studi si veda: S. De Caro - D. Giampaola, La me-tropolitana approda nel porto di Neapolis, «Civiltà del Mediterraneo» 2, 2004, 49-64; D. Giampaola, Daglistudi di Bartolomeo Capasso agli scavi della metropolitana: ricerche sulle mura di Napoli e sull’evoluzione delpaesaggio costiero, «Napoli Nobilissima» V serie, I-II, gennaio-aprile 2004, 35-56; Ead., Archeologia e città:la ricostruzione della linea di costa, «Tema» 2, 2009, 37-46; I. Bragantini - G. Cavalieri Manasse - S. Feb-braro - D. Giampaola - B. Roncella, Lo scavo di piazza N. Amore a Napoli: le fasi edilizie e decorative delcomplesso monumentale, Actes du Xe Colloque International de l’Association Internationale pour la pein-ture murale antique, Napoli 17-21 settembre 2007, Napoli 2010, II, 607-622 (download dal sitohttp://docenti2.unior.it/doc_db/doc_obj_18726_22-10-2010_4cc1ce2644c39.pdf ).

«mediterraneo antico», xvi, i1, 2013, 519-536

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

Elena Miranda De Martino

stico di età imperiale e su molte delle norme che regolavano lo svolgimento deiconcorsi. Parlo ovviamente delle tre lettere inviate da Adriano all’associazione de-gli artisti dionisiaci e datate dalla diciottesima tribunicia potestas ai mesi che vannodal gennaio 133 al dicembre 134.3

Per quanto riguarda i Sebastà di Napoli, la seconda lettera conferma la posizionedi questi concorsi nel calendario agonistico: immediatamente dopo i Kapitolia eprima degli Aktia, di cui la lettera ci fa conoscere il giorno iniziale (23 settembre).4

Come fa notare Petzl nel suo commento al testo di Alessandria Troade, il fatto chegli Aktia cominciassero solo il 23 settembre potrebbe essere motivato da un pro-trarsi in quel mese della celebrazione dei Sebastà. In tal senso già andava un miobreve contributo del 1998, in cui ipotizzavo che i Sebastà durassero fino al giornonatale di Augusto o avessero una seconda fase in quel periodo.5

Una delle notizie più interessanti delle iscrizioni di Alessandria Troade è presente

nell’esordio della seconda lettera, laddove Adriano comunica che le decisioni sui

concorsi agonistici sono state prese in occasione di un incontro avvenuto a Napoli

tra l’imperatore e numerose delegazioni diplomatiche. L’ipotesi più credibile è che

tale incontro si debba collocare nella 34a edizione dei Sebastà e quindi nell’agosto del

134, anche se non tutti gli editori del testo sono concordi.6

Al paragrafo 23 Adriano cita i nomi di alcune città asiatiche che hanno inviato

ambascerie per ottenere posizioni favorevoli nel calendario agonistico: Laodicea,

Hierapolis, Filadelfia, Tralle e Tiatira. Se, come sembra, anche questi incontri si

sono svolti a Napoli durante i Sebastà, il testo di Alessandria Troade aggiunge nuove

indicazioni sulla larghezza della partecipazione al concorso. Mi sembra, infatti, na-

turale pensare che tutti gli ambasciatori presenti a Napoli altro non fossero che i

theoroi inviati dalle città dell’impero per assistere alla celebrazione della festa. Di

conseguenza potremmo aggiungere alle città partecipanti al concorso Hierapolis

(quella di Frigia), Filadelfia, e Tiatira, visto che la presenza di concorrenti di Laodi-

cea e Tralle era già nota.7

ELENA MIRANDA DE MARTINO520

3 G. Petzl - E. Schwertheim, Hadrian und die dionysischen Künstler: drei in Alexandria Troas neugefun-dene Briefe des Kaisers an die Kunstler-Vereinigung (Asia Minor Studien 58), Bonn 2006; C.P. Jones, ThreeNew Letters of the Emperor Hadrian, ZPE 161, 2007, 145-156; S. Schmidt, Zum Treffen in Neapel und denPanhellenia in der Hadriansinschrift aus Alexandria Troas, ZPE 170, 2009, 109-112; J.-Y. Strasser, «Qu’onfouette les concurrents…». À propos des lettres d’Hadrien retrouvées à Alexandrie de Troade, REG 123, 2010,

585-622 (con altra bibliografia alla n. 5).4 Secondo Strasser il giorno iniziale aveva solo un valore simbolico e la parte centrale della festa

era probabilmente collocata più avanti. Prima del ritrovamento di questo testo si riteneva che gli Ak-tia cominciassero il 2 settembre, giorno anniversario della battaglia: cfr. O. Pavlogiannis - E. Albanidis

- M. Dimitriou, The Aktia of Nikopolis: New Approaches, «Nikephoros» 22, 2009, 79-102, partic. 90-92.5 E. Miranda, Sacerdozi a Napoli in età romana, in I culti della Campania antica, Atti del Convegno In-

ternazionale di Studi in ricordo di Nazarena Valenza Mele, Napoli 15-17 Maggio 1995, Napoli 1998, 231-

238, con rinvio a P. Lond. III 1178; Strasser, «Qu’on fouette les concurrents…», cit., 612, con rinvio a PAgon 6.6 Contrario Schmidt, Zum Treffen in Neapel, cit.; favorevole Strasser, «Qu’on fouette les concurrents…»,

cit., 611 s.7 Per Laodicea si veda per esempio L. Moretti, Iscrizioni agonistiche greche, Roma 1953, nrr. 70, 73. Per

Tralle cfr. in questo articolo il paragrafo su Artemidoros di Tralle.

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

Le edizioni dei Sebastà registrate nelle liste di Piazza Nicola Amore sono almeno

tre. Le lettere adrianee di Alessandria Troade, infatti, dimostrano con certezza che

i concorsi ginnici si chiudevano con la gara dell’oplite e nei nostri cataloghi questa

specialità compare per tre volte alla fine di una lista. Una delle edizioni si può da-

tare con certezza al 94, mentre una seconda appartiene con buone probabilità al-

l’anno 86. Poiché la parete non presenta soluzioni di continuità, è verisimile che una

parte dei testi non datati appartengano all’edizione del 90. Altre edizioni registrate

potrebbero essere sia quella dell’82 sia quella del 98.

Nella tabella che segue riassumo le edizioni di età flavia, ordinate per Italides,nome usato in una ben nota iscrizione di Napoli per indicare il susseguirsi delle ce-

lebrazioni.8 Nell’ultima colonna ho inserito i nomi degli agonoteti conosciuti. Uno

dei nuovi testi nomina Domiziano quale agonoteta dei giochi per la quarta volta,9

mentre per Tito erano già note tre agonotesie dei giochi.10

ITALIS anno Imperatore Agonoteti

18 70 Vespasiano Prima agonotesia di Tito

19 74 Vespasiano e Tito Seconda agonotesia di Tito

Prima agonotesia di Domiziano (?)

20 78 Vespasiano e Tito Terza agonotesia di Tito

Seconda agonotesia di Domiziano (?)

21 82 Domiziano Terza agonotesia di Domiziano (?)

22 86 Domiziano Quarta agonotesia di Domiziano

con Acilius Aviola, Fabricius Veiento, Arrecinus Clemens, Antonius Gallus, Atilius Bradua e altri11

23 90 Domiziano

24 94 Domiziano Curiatius Maternus, Atilius Rufus, Vibius Secundus e altri12

Ricordo che i frammenti rinvenuti sono 855, di cui, però, molti anepigrafi. In to-

tale le colonne di testo finora ricomposte sono 15 e in esse sono riconoscibili i nomi

di circa 170 fra atleti e artisti provenienti in gran parte dal Mediterraneo orientale.13

In questa mia breve relazione desidero soffermarmi su un piccolo gruppo di vinci-

521

8 IGINapoli I, 52.9 Miranda, Consoli e altri elementi di datazione, cit., 417-422.10 E. Miranda, Tito a Napoli, «Epigraphica» 50, 1988, 222-226; IGINapoli I, nrr. 19-20; Miranda, Nea-

polis e gli imperatori, cit., 211 s.11 Miranda, Consoli e altri elementi di datazione, cit., 419 s.12 Miranda, Consoli e altri elementi di datazione, cit., 418.13 Le cittadinanze elencate nelle liste dei vincitori spaziano tra la Grecia continentale, la Tracia, l’A-

sia Minore, l’Egitto e Cipro. Uno studio preparatorio sulle provenienze dei concorrenti, limitatamente

alla sezione atletica, è stato condotto da Valentina De Martino nella sua tesi di Specializzazione, inti-

tolata I vincitori dei Sebastà: primi dati su origini e carriere, Scuola di Specializzazione in Archeologia –

Università di Napoli “Federico II”, a.a. 2007-2008. Per la sezione artistica i dati sono stati elaborati da

Diva Di Nanni Durante nell’ambito di uno studio su L’attività agonistica di attori e musicisti nelle iscri-zioni greche del I e II secolo d.C., (assegno di ricerca del Dipartimento di Discipline Storiche “Ettore Le-

pore”, a.a. 2012-2013).

tori in gare di atletica leggera e pesante noti da fonti storiche e testimonianze epi-

grafiche. Gli atleti sono presentati in ordine alfabetico di cognome.

T. Flavius Artemidoros Adaneus

Il nome di questo pancraziaste compare in uno dei cataloghi inediti, databile al

90 o 94 d.C. Alla linea 37 s. si legge: P@7D�@ C4@=DÌG<B� @ / ,ÛGBE .>ÌBH<BESDG8?Û7LDBE S74@8˜E.

Si tratta di un famoso periodonikes, di cui un’altra iscrizione napoletana (Fig. 1)

fornisce l’elenco delle vittorie e il nome dell’allenatore: Artemidoros figlio di Atheno-doros di Adana.14 Il nostro pancraziaste è di norma identificato con l’Artemidorus di

cui un verso di Marziale ricorda la forza straordinaria,15 anche se per quest’ultimo

ELENA MIRANDA DE MARTINO522

14 IGINapoli I, 50.15 Mart. epigr. VI 77, 3: Tam fortis quam nec cum vinceret Artemidorus. L. Friedländer, Darstellung aus der

Sittengeschicte Roms, Leipzig 1921-2310, II, p. 467 (= IV, p. 278); R. Knab, Die Periodoniken, Giessen 1939, 40,

Fig. 1. Iscrizione per T. Flavius Artemidorosdi Adana. Foto di Aldo La Capra.

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

gli editori delle Inschriften von Ephesos pensano piuttosto a Tiberius Claudius Artemi-doros di Tralle.16

I successi di Artemidoros cominciano in età flavia con i Balbilleia di Efeso17 e pro-seguono con numerose vittorie in tutte le categorie di età, per un totale di 53 con-corsi sacri. La sua specialità era il pancrazio, ma a Smirne vinse anche la gara dilotta. Elenco qui di seguito tutti i risultati, distribuiti per categorie.

Categoria Specialità Concorso vittorie Data

Paides pancrazio Balbilleia di Efeso 1 81 d.C. (?)Ageneioi pancrazio Isthmia 1 85 (?)Ageneioi pancrazio Koinon d’Asia a Smirne18 1 83 (?)Andres pancrazio Kapitoleia, 1a edizione 1 86

Andres pancrazio Olympia 2 85 o 89 (?)89 o 93 (?)

Andres pancrazio Pythia 2 87 (?)91 (?)

Andres pancrazio Nemeia 2

Andres pancrazio Aktia 1 86, 90 o 94

Andres pancrazio Sebastà 1 90 o 94 (?)Andres lotta Koinon d’Asia a Smirne 1 87 o 91 (?)Andres pancrazio Koinon d’Asia a Smirne 2 87 o 91 (?)

91 o 95 (?)Andres pancrazio Koinon d’Asia a Pergamo 1 87 o 91 (?)Andres pancrazio Balbilleia di Efeso 1 89 o 93 (?)Andres pancrazio Penteterico di Alessandria 1

pancrazio Koinon di Syria Cilicia Phoenice 2

pancrazio (?) Ephesea 1

pancrazio (?) Tralle 4

pancrazio (?) Sardi 5

pancrazio (?) Laodicea 5

pancrazio (?) Aspis di Argo 1

pancrazio (?) Altri concorsi penteterici 17

Il nuovo testo è posteriore ai primi Kapitolia, perché Artemidoros ha già il gentili-zio Flavius, ma anteriore a IGINapoli I 50, dove è registrata la vittoria ai Sebastà. Inol-

523

nr. 40; L. Moretti, Olympionikai, MAL 8, 2, 1957, 160, nr. 815 (cfr. nr. 820); M. McCrum - A.G. Woodhead,Select Documents of the Principates of the Flavian Emperors: Including the Year of Revolution, A.D. 68-96, Cam-

bridge 1961, nr. 473; IG XIV, 746; IGR I, 445; Moretti, Iscrizioni agonistiche greche, cit., nr. 67; SEG 14, 605; AE161, 1967, 39; IGINapoli I, 50; Caldelli, L’agon capitolinus, cit., 54, n. 6, e 123 s., nr. 2; F. Grewing, Martial,Buch VII (Ein Kommentar) (Hypomnemata 13), Göttingen 1997, 498 s. (non conosce l’altro Artemidoros).

16 I. Ephesos 1124.17 Per questo concorso vd. M. Dräger, Die Stadt der Provinz Asia in der Flavierzeit. Studien zur kleinasia-

tischen Stadt- und Regionalgeschichte, Diss. 1992 (Hochschulschriften 576), Frankfurt M. 1993, 56-65; St. Bru-

net, The date of the First Balbillea at Ephesos, ZPE 117, 1997, 137-138; M.F. Lehner, Die Agonistik im Ephesosder römischen Kaiserzeit, Diss. München 2004, 169-181 (= http://edoc.ub.uni-muenchen.de/3261/1/Leh-

ner_Michael.pdf ).18 Per la posizione dei concorsi asiatici all’interno del ciclo olimpico vd. Petzl - Schwertheim, Ha-

drian und die dionysischen Künstler, cit., partic. 83.

tre anche le due vittorie nell’andron pankration al koinon di Siria Cilicia Fenice sem-

brano successive, perché Artemidoros non ha ancora la cittadinanza onoraria di An-tiochia Dafne, di cui si fregia in IGINapoli I 50. Al contrario Moretti datava questevittorie alla giovinezza dell’atleta, visto che l’epigrafe non specifica quale fosse laclasse di età in cui Artemidoros gareggiò. Questa ipotesi appariva necessaria in con-siderazione del fatto che la separazione della Cilicia dalla Siria si data tradizional-mente al 72 d.C. Tuttavia, anche dopo questa data, la documentazione epigrafica at-testa l’esistenza di un concorso denominato koinòn/koinà di Siria Cilicia Fenice,vinto, per esempio, ben 4 volte da Hermogenes di Xanto. Per un approfondimentosull’argomento rinvio al paragrafo dedicato a questo atleta.

Per acquisire 53 vittorie ad Artemidoros potrebbero essere bastati 10 anni circa, aun ritmo di 5-6 vittorie all’anno. Dovremmo, però, ipotizzare per l’atleta delletournées molto fitte, dovendo mettere nel conto anche i concorsi in cui non riuscìa vincere. È possibile che la sua carriera sia stata più lunga, ma è difficile che unatleta pesante restasse competitivo per più di 15 anni. Le datazioni proposte per leprime vittorie sono frutto di una mia ipotesi ricostruttiva basata sull’incrocio deidati. In particolare ricordo che, in base a un’epigrafe di Efeso, in cui si cita unaquarta edizione dei giochi sotto Traiano, Brunet assegnava la vittoria di Artemidoros

ai Balbilleia nella categoria paides all’85 d.C.19 Questa datazione renderebbe difficileimmaginare il passaggio dalla classe dei paides a quella degli ageneioi e poi degli an-

dres nel giro di un solo anno, visto che Artemidoros vince la prima edizione dei Ka-

pitolia gareggiando tra gli adulti. In realtà tale ipotesi non si può escludere del tutto,sia perché i limiti delle classi di età variavano da una sede all’altra sia perché esi-stono esempi di veloci passaggi da una classe all’altra.20 Tuttavia mi sembra più con-vincente Lehner quando afferma che l’iscrizione di Efeso costituisce la prova di unrinnovamento dei Balbilleia in età domizianea.21 Di conseguenza, poiché l’autoriz-zazione per la celebrazione del concorso era già stata concessa agli Efesini da Ve-spasiano, siamo autorizzati a immaginare l’esistenza di edizioni precedenti al rin-novamento dell’85 d.C.

Per quanto riguarda le vittorie agli Olympia, queste erano assegnate dal Morettiall’85 e all’89 d.C.22 L’ipotesi che nell’85 Artemidoros gareggiasse tra gli ageneioi all’I-stmo non è in contraddizione con queste date, poiché, come è ben noto, nel con-corso olimpico si passava direttamente dalla classe dei paides a quella degli andres.Tuttavia non si può escludere che le vittorie olimpiche del nostro atleta debbano es-sere spostate agli anni 89 e 92 d.C.

ELENA MIRANDA DE MARTINO524

19 I. Ephesos 1122; Brunet, The date of the First Balbillea at Ephesos, cit. Il Brunet proponeva, in realtà,un’alternativa tra gli anni 85 e 86, ma le lettere adrianee di Alessandria Troade collocano con certezzai Balbilleia negli anni olimpici, insieme agli Olympia di Efeso: cfr. Petzl - Schwertheim, Hadrian und die

dionysischen Künstler, cit., 14 s. (ll. 71-74) e 85-87.20 Si veda, per esempio, il brano di Pausania citato al paragrafo successivo a proposito di Artemido-

ros di Tralle.21 Lehner 2004, 173.22 Moretti, Olympionikai, cit., nrr. 815 e 820.

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

Tiberius Claudius Artemidoros Trallianòs

Un altro frammento dei cataloghi agonistici di Piazza Nicola Amore (Fig. 2) se-

gnala il successo nell’P@7D�@ C4@=DÌG<B@ di [,<5]ÔD<BE #>4˜7<BE SDG8?Û7LDBE,D4>><4@ıE.

Anche questo personaggio, vincitore ai Sebastà in un’edizione da precisare, è

noto da altre fonti come olimpionico. Di grande interesse quanto di lui ci narra

Pausania (VI 14, 2-3):

«A mio parere, Artemidoros di Tralles superò l’impresa del lottatore rodio [Nikasilos] a Olim-

pia. Artemidoros, infatti, non riuscì a vincere nell’agone olimpico gareggiando nel pancrazio

tra i ragazzi, e questo perché era ancora troppo giovane; ma, in occasione degli agoni ionici

a Smirne, la sua forza si era così sviluppata che vinse al pancrazio nel medesimo giorno non

solo gli avversari che aveva già affrontato a Olimpia, ma, oltre ai ragazzi, i cosiddetti ageneioie infine i migliori degli adulti: dicono che venne a contesa con gli ageneioi su invito di un al-

lenatore e con gli adulti per le beffe di un pancraziaste. Artemidoros ottenne una vittoria

olimpica fra gli adulti nella duecentododicesima olimpiade».23

La sua vittoria olimpica

si data all’anno 69,24 ma egli

conquistò successivamente

altri successi, come testimo-

nia un’epigrafe di Efeso,25 in

cui Artemidoros pone una

dedica ad Artemide, all’im-

peratore Nerva e al demos.L’atleta si definisce: Kaisa-reus Trallianòs, Alexandreused Ephesios, pancraziaste pe-riodonikes e paradoxonikes,26

archiereus xystou e dià biouxystarches. Appare chiaro

che le cittadinanze onorarie

sono da collegare a vittorie agonistiche conquistate nei concorsi di Alessandria ed

Efeso, così come il titolo di periodonikes testimonia il completamento del circuito

agonistico nelle grandi sedi panelleniche della vecchia e nuova periodos. A conferma

del fatto che al momento della dedica il nostro Artemidoros è in un momento abba-

stanza avanzato della sua carriera, egli ricopre due importanti ruoli nell’ambito del-

l’associazione atletica internazionale.

525

23 Per i brani di Pausania si fa riferimento all’edizione del libro VI curata da G. Maddoli, M. Nafissi,

V. Saladino, Fondazione Valla, Milano, 1999.24 Moretti, Olympionikai, cit., nr. 799.25 I. Ephesos 1124.26 La qualifica di paradoxonikes era riservata agli atleti che vincevano nello stesso giorno la gara di

lotta e quella di pancrazio: Plut. Lucull. II 3.

Fig. 2. Vittoria nel pancrazio di Tiberius Claudius Artemidoros di Tralle. Foto dell’autrice.

Come ho già detto parlando di Artemidoros di Adana, gli editori delle Inschriftenvon Ephesos propongono di identificare Artemidoros di Tralle con l’atleta omominoindicato da Marziale quale esempio di particolare forza fisica.27 Tuttavia questaidentificazione è in contrasto con tutti gli studi precedenti, che vedono nella cita-

zione di Marziale un riferimento a Artemidoros di Adana.

Hermogenes, figlio di Demetrios, Xanthios

Il caso più complesso di identificazione offerto dai nuovi cataloghi dei Sebastà è

quello costituito dalla presenza nelle liste di un \D?B6Ô@:E �:?:GDÛBH 'Ì@;<BE.

Il primo testo, databile all’86 d.C.,28 registra le vittorie di Hermogenes nel modo

seguente:

II col., lin. 18 s. R@7D4E FG47<4� 7Dı?(BHE) / \D?B6Ô@:E �:?:GDÛBH 'Ì@;<BE (Fig. 3)

II col., lin. 22 s. R� @� 7D4E 7<4H>B7Dı?BHE / [\D?]B6Ô@:E �:?:GDÛBH 'Ì@;<BEII col., lin. 38 s. ¡C>ÛG4E / [\D?]B6Ô@:E �:?:GDÛBH S>8A(4@7D8˜E) =4Ú 'Ì@;<B(E) (Fig. 4)

Nel secondo catalogo, che si può assegnare al 90 o al 94 d.C., si legge:

Lin. 43 s. ¡]C>8ÛG4E / [\D?B6Ô@]:� E �:?:GDÛBH 'Ì@;<BE ¡ =4Ú S[>8A(4@7D8˜E)].

La prima osservazione da fare riguarda l’imprecisione con cui le liste registranol’etnico del vincitore. Il regolamento dei Sebastà prescriveva che gli atleti arrivasseroa Napoli almeno 30 giorni prima dell’inizio della festa e si iscrivessero presso l’ago-noteta, dichiarando il nome, la paternità, l’etnico e la gara prescelta.29 Certamenteil nostro Hermogenes avrà rispettato le regole del concorso, ma, come era normaleper gli atleti, avrà dichiarato oltre alla cittadinanza di origine, anche quella onora-ria di alessandrino. La confusione nasce al momento di incidere su pietra i suoi dationomastici. Nel primo catalogo, infatti, il lapicida lo registra due volte comeXanthios, ma la terza volta incide l’etnico Alexandreus e solo dopo, con una corre-zione abbastanza maldestra, aggiunge l’etnico originario. In occasione della se-

ELENA MIRANDA DE MARTINO526

27 Per il verso di Marziale si veda quanto detto a proposito di T. Flavius Artemidoros e la bibliografiacitata a n. 15.

28 Per l’intestazione e la datazione del catalogo vd. Miranda, Consoli e altri elementi di datazione, cit.,419 s.

29 IvO 56, ll. 18-20: �(FB< 7í Q@ P;>:G4Ú 8∞E GÏ ∏G4><=Ï PCB6DÌK4< 5B˜>L@G4<] W4HGBˆEP6L@<BH/[?]Ô@BHE, C4D46[8<@ÔF;]LF4@ 8∞E &Ô4@ [Cı><@ CDÙ _?8D�@ BÃ= Y>4GGB@ ¢ GD<Ì=B@G4 G�EC4@:6˜D]8LE, =4Ú PCB6D4IÔF/;L]F4@ CDÙE GB[ˆE P6L@]B� ;Ô� G4E C4GDı;[8@ =4Ú GÏE C4GDÛ74E =4Ú √CDB4<DB�@G4< =4GÏ G@ =]DÛF<@ P6˘@<F?4. Sul regolamento dei Sebastà vd. R. Merkelbach, Zu der Fe-stordnung für die Sebasta in Neapel, ZPE 15, 1974, 192-193; P. Frisch, Die Klassifikation der ��+��� bei dengriechischen Agonen, ZPE 75, 1988, 181; N. B. Crowther, The Sebastan games in Naples (IvO. 56), ZPE 79,1989, 100-102; E. Maróti, Zur Regelung der Sportwettkämpfe der Sebastà in Neapel, «Acta Antiqua» 38, 1998,

211-213; Miranda, Sacerdozi a Napoli in età romana, cit., 237-238; Di Nanni Durante, I Sebastà di Neapolis,

cit., 9-12.

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

conda partecipazione è probabile che Hermogenes, forte della precedente esperienza,

abbia provveduto a sottolineare la forma esatta del suo etnico. In questo caso, in-

fatti, la registrazione è corretta: Xanthios e Alexandreus.

Il nome di un Hermogenes Xanthios compare più volte nelle fonti letterarie e epi-

grafiche. In primo luogo le sue imprese atletiche sono narrate in un brano di Pau-

sania (VI 13, 3):

«Una fama simile a quella di Chionide la raggiunse anche un licio, Hermogenes di Xanthos,

che in tre olimpiadi vinse otto volte la corona di oleastro e dai Greci fu soprannominato Ca-

vallo …»

Nella lista di Sesto Giulio Africano le vittorie olimpiche di Hermogenes di Xanto

sono collocate tra la 215a e la 217a olimpiade e sono quindi assegnate agli anni 81, 85,

89.30 Nome ed etnico del personaggio coincidono con quelli del nostro atleta, ma

l’identificazione si scontra con i dati forniti da tre iscrizioni di Xanto, che conser-

vano un nome diverso: ,ÛGBE .>ÌBH<BE SCB>>L@ÛBH HdÙE #HD8<@4 \D?B6Ô@:E

527

30 Paus. VI 13, 3; Eus. Chron. I, p. 215 s. Schoene; J. Sundwall, Hermogenes, in RE VIII.1, 1912, 862, 3;

Moretti, Olympionikai, cit., nrr. 805-807, 812-813, 817-819; Chr. Habicht, Pausanias and the Evidence of In-

scriptions, ClAnt 3, 1984, 53 s.; L. Moretti, Dagli Heraia all’Aspis di Argo, MGR 16, 1991, 180 s.

Fig. 3. Vittoria nello corsa dello stadio di Hermogenes di Xanto. Foto di Lucio Terracciano.

Fig. 4. Vittoria nella corsa in armi di Hermogenes di Xanto. Foto di Lucio Terracciano.

'Ì@;<BE, )4G4DÔ4, S>8A4@7DÔ4.31 Alcune differenze sono facilmente giustificabili,come la presenza di prenome, gentilizio e tribù, che l’atleta potrebbe aver acquisito

solo dopo le vittorie riportate a Napoli. La stessa riflessione si può applicare alla cit-

tadinanza onoraria di Patara, registrata nei testi di Xanto. Resta, però, l’ostacolo più

grosso: la differenza di patronimico, Apollonios e non Demetrios.A fronte di questa difficoltà abbiamo il fatto che altri elementi, non banali, acco-

munano i due personaggi. In primo luogo le specialità praticate sono le stesse equalificano entrambi gli atleti come triastai, cioè vincitori nelle tre gare di corsa:32

FGÌ7<B@, 734H>BE, ¡C>8ÛG:E. In secondo luogo sia l’Hermogenes dei cataloghi napo-

letani, sia quello delle iscrizioni di Xanto hanno riportato quattro vittorie ai Sebastàintorno al 90 d.C.

A questo punto si potrebbe ipotizzare qualche vicenda di carattere personale che

giustifichi la differenza di patronimico, per esempio un’adozione intervenuta dopo

la partecipazione ai Sebastà. L’ipotesi è azzardata, ma altrettanto strana appare l’i-

dea che due atleti omonimi e contemporanei abbiano conseguito vittorie analoghe.

Se i due personaggi sono da identificare, Hermogenes non può aver ricevuto la cit-

tadinanza nell’86 e, quindi, la sua vittoria ai Kapitolia non si riferisce alla prima edi-

zione, come si pensava, ma almeno alla terza.

L’epigrafe di Xanto riassume le vittorie senza distinguerle per classe di età e spe-cialità, ma facendo un generico riferimento alle tre gare normalmente praticate daHermogenes: FGÌ7<B@, 734H>BE, ¡C>8ÛG:E. Nei testi di Xanto i concorsi sono elencatisecondo un ordine gerarchico e non cronologico, il che non permette una data-zione dei singoli risultati. Abbiamo visto che le vittorie ai Sebastà avvennero in dueedizioni del concorso, in cui Hermogenes una prima volta vinse nelle sue tre specia-lità per la categoria andres e una seconda volta solo nella gara dell’oplites.33 Combi-nando le testimonianze offerte dalle iscrizioni di Xanto e da quelle di Napoli, si ot-tiene per Hermogenes il seguente curriculum:

ELENA MIRANDA DE MARTINO528

31 A. Balland - Ch. Le Roy, Le monument de Titus Flavius Hermogénès au Létôon de Xanthos, RA 1984,325-349 (= SEG 34, 1314-1317; BE 1987, 93), partic. 339; Habicht, Pausanias and the Evidence of Inscriptions,cit., 40-56; L. Moretti, Nuovo supplemento al catalogo degli olympionikai, MGR 13, 1987, 76, nrr. 805-807;Caldelli, L’agon Capitolinus, cit., 87 e 124, nr. 3. Una serie di contributi sull’attività agonistica aXanthos, che non ho avuto modo di consultare, sono segnalati nel sito http://www.xanthos.hst.ula-val.ca/eng/index_eng.html, al link Reports and Publications: P. Baker, Xanthiaca agonistica varia. I,Congrès de la Société canadienne des études classiques, Québec, 16-18 mai 2004; G. Thériault, Re-

marques sur la vie agonistique xanthienne, Conférence à la table ronde «La Lycie gréco-romaine, dé-

couvertes et problématiques nouvelles», Ausonius, Maison de l’archéologie de l’Université de Bor-

deaux 3, 21 novembre 2005; G. Thériault, Xanthiaca agonistica varia. II, Contribution, sur invitation, à

la table ronde «Griechische Epigraphik in Lykien: ein Zwischenbilanz», Kommission für alte Geschi-

chte und Epigraphik des deutschen archäologischen Instituts, Münich, 24-26 février 2005.32 Per il termine GD<4FG}E cfr. H. Harris, An Athletic RC4A >86ı?8@B@, JHS 88, 1968, 138-139.33 Per il primo posto nello stadio e nel diaulo vd. il paragrafo successivo.

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

Categoria Specialità Concorso vittorie Data

Kapitoleia 1 94 o 98 (?)

stadio, diaulo, oplite Olympia 8 81, 85, 89

Isthmia 9

Nemeia 9

Pythia 5

Aktia 4

Penteterico di Alessandria 3

andres stadio, diaulo, oplite Sebastà 4 3 (86) +

1(90 o 94)

Koinon d’Asia a Pergamo 5

Balbilleia di Efeso 5

Koinon d’Asia a Smirne 4

Koinon di Syria Cilicia Phoenice34 4

oplite Eleutheria di Platea35 1

Aspis di Argo 8

stadio, diaulo, oplite Altri concorsi penteterici ?

La prima osservazione da fare riguarda il numero di vittorie: quelle registrate

sono 70, cui si aggiunge un numero imprecisato di altri concorsi penteterici. Le datericostruibili vanno dall’81 al 94 o 98 d.C. Non sappiamo quanto durò esattamente la

carriera di Hermogenes, ma è interessante sottolineare un dato di ordine generale: il

numero complessivo delle vittorie in ciascun concorso risulta dalla somma di tutte

le specialità praticate. Ammettendo che egli abbia sempre gareggiato in tre specia-

lità, possiamo ipotizzare, per esempio, che le nove vittorie agli Isthmia e ai Nemeiacorrispondano solo a tre, massimo quattro edizioni, così come per ottenere ottosuccessi all’Aspis di Argo potrebbero essere state sufficienti tre edizioni.

Una questione più complessa è rappresentata dalla datazione del Koinon di SyriaCilicia Phoenice. In questo caso le celebrazioni alle quali Hermogenes partecipò furonoalmeno due, da collocare nell’arco temporale indicato prima. Come ho già detto, ladifficoltà nasce dal fatto che all’epoca delle vittorie di Hermogenes la divisione dellaSiria dalla Cilicia dovrebbe essere avvenuta già da qualche anno.36 In realtà proprio

529

34 H. Bru, Les concours grecs dans les provinces syriennes d’Auguste à Constantine, «Stadion» 33, 1, 2007,1-28 (non vidi); Id., Le pouvoir imperial dans les provinces syriennes: representations et celebrations d’Augustea Constantin (31 av. J.-C.-337 ap. J.-C.), Leiden-Boston 2011, 274-278.

35 La vittoria è sottintesa dall’espressione GÙ@ PCÙ GDBC4ÛBH RD<FGBE G�@ \>>}@L@: L. Robert, Lesépigrammes satiriques de Lucilius sur les athlètes. Parodies et réalités, in L’épigramme grecque (Éntret. Fonda-tion Hardt, 10), Genève 1969, 187 = Id., Choix d’écrits, D. Rousset et alii (Éd.), Paris 2007, 179-180; O.van Nijf, Aristos Hellenôn: succès sportif et identité grecque dans la Grèce romaine, «Mètis» 3, 2005, 271-294.

36 La separazione sarebbe avvenuta al più tardi nel 72 d.C.: R. Syme, Observations on the Province of

Cilicia, in W.M. Calder - J. Keil (Eds.), Anatolian Studies presented to William Hepburn Buckler, Manche-ster 1939, 299-332 (= Roman Papers, Oxford 1979, I, 120-148, partic. 142 s.); E. Bickermann, Syria and Ci-

licia, AJPh 68, 1947, 353 ss.; D. Magie, Roman Rule in Asia Minor, II, 1950, 1419 s., n. 68, e 1439 s., n. 27;T.B. Mitford, Roman Rough Cilicia, in ANRW II 26, Berlin - New York 1980, 1230-1261, partic. 1240-1248;

le testimonianze epigrafiche relative a Hermogenes e a Artemidoros di Adana dimo-strano il protrarsi, anche dopo il 72 d.C., di un concorso denominato koinòn/koinà diSiria Cilicia Fenice. In un recente studio dedicato alle province siriane Bru sostiene,come già Rey-Coquais, che l’organizzazione del culto imperiale in quei territori noncorrispondeva necessariamente alla divisione amministrativa delle province.37 Lo stu-dioso attribuisce proprio a Domiziano la promozione del concorso denominato Koi-non di Syria Cilicia Phoenice, portando a conferma di questa ipotesi il titolo di metro-

polis attribuito alle città di Tiro e di Tarso in età domizianea.38

Titus Flavius Herakleides Alexandreus

Nella stessa lista che registra la vittoria di Artemidoros di Adana nel pancrazio edi Hermogenes di Xanto nella corsa armata è citato, come vincitore dell’[P@7D]�@FGÌ7<B@, per l’edizione del 90 o 94 d.C., un ,. .>ÌBH<BE bD4=>8Û7:ES>8A(4@7D8˜E). Un omonimo privo di etnico vince nella stessa edizione l’P@7D�@7Û4H>BE, mentre un ,. .>ÌBH<BE bD4=>8Û7:E ¡ =4Ú �4>ÌG(:E) S>8A(4@7D8˜E) ot-

tiene il primato nel pugilato, categoria adulti. Il nome di ,. .>ÌBH<BE bD4=>8Û7:ES>8A(4@7D8˜E) ricorre ancora in un altro frammento, da attribuire forse all’edizione

precedente, in cui si menziona la sua vittoria nello FGÌ7<B@. Credo che le tre vitto-

rie nelle gare di corsa si possano assegnare con certezza alla stessa persona, mentre

qualche dubbio potrebbe esservi per il pugile Herakleides detto Galates.39 Quest’ul-

timo è quasi certamente da identificare con il pugile citato da Pausania come He-

rakleides di Alessandria, vincitore a Olimpia nel 93 d.C. per squalifica dell’avversa-

rio.40 Non si può escludere che egli abbia potuto praticare e vincere anche gare dicorsa, anche se la struttura fisica e le capacità atletiche di pugili e corridori dovreb-bero essere diverse. Per quanto riguarda le oscillazioni nell’onomastica, abbiamogià visto, nel caso di Hermogenes, come la registrazione degli atleti nei cataloghi nonsegua sempre norme coerenti.

ELENA MIRANDA DE MARTINO530

Balland - Le Roy, Le monument de Titus Flavius Hermogénès, cit., 346-349 (con altra bibliografia). Adrianoseparò poi la Syria Coele dalla Syria Phoenice, vd. HA, Hadr. 14.

37 J.-P. Rey-Coquais, Philadelphie de Coelesyrie, «Annual of the Department of Antiquities of Jordan»25, 1981, 25-31; Bru, Les concours grecs, cit.; Id., Le pouvoir imperial, cit., 274-279. Cfr. anche P. Lombardi,I Tirii di Puteoli e il dio di Sarepta. La documentazione epigrafica da una sponda all’altra del Mediterraneo,MediterrAnt 14, 2011, 391-432, partic. 409-413.

38 Bru, Les concours grecs, cit.; Bru, Le pouvoir imperial, cit., 279. Per le monete provinciali della Siriain età flavia cfr. A. Burnett - M. Amandry - J. Carradice, Roman Provincial Coinage. From Vespasian to Do-

mitian (AD 69-86), II 1, London-Paris 1999, 267-299, e II 2, London-Paris 1999, tavv. 89-94. Per Tiro siveda ora l’esauriente articolo di P. Lombardi citato alla nota precedente.

39 Per l’abitudine degli atleti alessandrini a usare dei soprannomi cfr. Paus. V 21, 12.40 Paus. V 21, 12-14; Moretti, Olympionikai, cit., nr. 825.

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

Melankómas di Caria e Melankómas Alexandreus

Il nome del pugile Melankómas compare in due orazioni di Dione Crisostomo,ambientate in una città di mare, che non è esplicitamente identificata dall’autore.41

Lo spunto è dato dalla morte in combattimento di questo pugile, avvenuta durante

lo svolgimento di un concorso. Dione non è interessato direttamente alla notizia di

cronaca, ma piuttosto a usare la figura di questo campione come spunto per una di-

scussione sui canoni della bellezza e della virtù atletica.42 Gli stessi argomenti hanno

sollecitato l’attenzione di quanti, in epoca moderna, hanno commentato le due ora-

zioni, mentre scarsa attenzione è stata posta sulla realtà storica di Melankómas e sui

luoghi e le circostanze in cui si compì il suo destino. Tradizionalmente la città in cui

Melankómas morì è identificata con Napoli e il concorso cui partecipò con i Sebastà.

Per meglio comprendere il contesto in cui devono essere inserite le orazioni su

Melankómas, sarà opportuno fare riferimento all’ampio studio condotto da König su

Athletics and Literature in the Roman Empire e soprattutto al capitolo dedicato a Me-

lankómas. L’autore sottolinea come Dione sia scrittore ambiguo e difficile, dalle

molteplici attitudini e personalità. Gli interessi politici e filosofici di Dione si in-

trecciano in ogni momento della sua vita. Quando si occupa degli atleti le sue ri-

flessioni vertono sul ruolo della bellezza e dell’armonia fisica e sul rapporto tra que-

ste e le virtù morali.43 Ma la bellezza è uno specchio che riflette le attitudini di chi

guarda. Nelle orazioni 8 e 9 leggiamo un vero e proprio attacco all’ideale atletico,

messo sulla bocca di Diogene. La contraddizione con i passi elogiativi dedicati a Me-

lankómas ha spinto molti a vedere in questi ultimi delle esercitazioni retoriche che

non rispondono al vero pensiero di Dione.44

Tornando al personaggio che ispirò le orazioni 28 e 29, diversi sono i dubbi

espressi dagli studiosi:

1. Melankómas è realmente esistito?

2. Le orazioni sono ambientate a Napoli?

3. Melankómas era il preferito di Tito, come narra Temistio?

531

41 Dio or. 28 e 29. Secondo Dione Melankómas iniziò i suoi successi alle Pitiche (or. 28, 9). Sulla tec-

nica pugilistica di Melankómas si veda M. Poliakoff, Melankomas, (� �� �����, and Greek Boxing, AJP 108,

1987, 511-518; V. Visa-Ondarçuhu, A propos de Mélanchomas: observatios sur des techniques du pugilat anti-

que et sur le système du �� ���, «Nikephoros» 16, 2003, 97-114.42 J. König, Athletics and Literature in the Roman Empire, Cambridge-New York 2005, cap. 3, “Models

for virtue: Dio’s ‘Melankomas’ orations and the athletic body”, 97-157, partic. 139-157.43 Nell’orazione 27 è lo stesso Dione a lamentare l’indifferenza con cui vengono guardati i filosofi

contrapponendola all’eccessiva attenzione per gli atleti, ma altrove riconosce il ruolo formativo dell’e-

ducazione fisica per le classi dirigenti. Le sue critiche vanno più agli eccessi di spettatori e organizza-

tori (per es. i ginnasiarchi), che tendono a sopravvalutare l’importanza dell’attività sportiva, sia gin-

nica sia ippica: cfr. or. 32 per il pubblico alessandrino, 34 per i ginnasiarchi di Tarso. Lodi, invece, per

la moderazione degli spettatori rodii in or. 31, 163 e in genere per chi non è ossessionato per gli spet-

tacoli in or. 80, 2.44 C.P. Jones, The Roman World of Dio Chrysostom, Cambridge, Mass. 1978, 15-17; P. Desideri, Dione di

Prusa. Un intellettuale greco nell’impero romano, Messina 1978, 139.

Partendo dall’ultima questione, il passo di Temistio indica in Tito l’VD4FGE diMelankómas, definizione che, secondo alcuni, potrebbe essere tradotta come ‘am-miratore’ e non necessariamente come ‘amante’.45 La distinzione, però, è di secon-

daria importanza. Più importante è, invece, interrogarsi sui rapporti tra Dione e la

casa Flavia.

In un vecchio saggio di J.L. Moles sulla carriera di Dione Crisostomo46 l’autore

affronta la questione, soffermandosi anche sulla figura di Melankómas. Moles non ha

dubbi sulla realtà storica dell’atleta, la cui amicizia con Tito è elencata tra le provedella vicinanza tra Dione e i Flavi. Il Moles data la morte dell’atleta prima del 70, ri-tenendo troppo tarda la datazione al 74, proposta nel classico lavoro di H. von Ar-nim.47 La datazione di Moles, però, è basata sull’identificazione da lui proposta trail pancraziaste Athenodoros ricordato da Dione come amico di Melankómas fin dal-l’infanzia48 e l’omonimo corridore, noto per aver vinto la gara dello stadio a Olim-pia negli anni 49, 53 e 61.49 Uno dei nuovi testi da Napoli, invece, ci tramanda ilnome di un [- -] Vibianus Athenodorus Tarseus, vincitore nel pancrazio, categoriaadulti, nell’edizione datata, con buone probabilità, all’86 d.C.50 A questo punto misembra più facile identificare l’Athenodoros citato da Dione con questo personaggio

piuttosto che con un corridore attivo intorno alla metà del I secolo d.C.51

Se accettiamo che l’elogio funebre di Melankómas sia stato scritto da Dione inomaggio al lutto di Tito – che è pur sempre un’ipotesi non verificabile52 –, dob-biamo presumere che l’atleta sia deceduto al massimo nel 78 d.C., anno in cui si ce-lebrò l’ultima edizione dei Sebastà precedente alla morte di Tito.

Questa affermazione, naturalmente, dà per scontato che l’ambientazione delledue orazioni di Dione di Prusa sia da collocare a Napoli.53 Già in altra sede ho avutomodo di dimostrare come il brano iniziale dell’orazione 28 sia perfettamente adat-

ELENA MIRANDA DE MARTINO532

45 Così Poliakoff, Melankomas, (� �� �����, and Greek Boxing, cit. Sulle tendenze sessuali di Tito cfr.

Jones, The Roman World, cit., 15-17; Desideri, Dione di Prusa, cit., 139; H. Sidebottom, Dio of Prusa and

the Flavian Dinasty, CQ 46, 1996, 447-456, partic. 449-450; König, Athletics and Literature, cit., 146, n. 128. 46 J.T. Moles, The Career and Conversion of Dio Chrysostom, JHS 98, 1978, 79-100, partic. 84, n. 45, e 87.

Sullo stesso argomento cfr. Sidebottom, Dio of Prusas and the Flavian Dinasty, cit., partic. 449 s.; C.P.

Jones, The Date of Dio of Prusas Alexandrian Oration, «Historia» 22, 1973, 302-309, partic. 307.47 H. von Arnim, Leben und Werke des Dio von Prusa, Berlin 1898, 145; Moles, The Career and Conver-

sion, cit., 86 s. 48 Or. 28, 10.49 Moretti, Olympionikai, cit., nr. 773. 50 Si tratta dello stesso catalogo che registra la prima vittoria di Titus Flavius Hermogenes. Per la da-

tazione vd. Miranda, Consoli e altri elementi di datazione, cit., 419 s.51 Decisamente contrario all’ipotesi del Moles si mostra anche il Momigliano nella sua recensione

al testo di Ch. Wirszubsky, Libertas as a Political Idea at Rome during the Late Republic and Early Princi-

pate, Cambridge 1950: A. Momigliano, JRS 41, 1951, 146-153, partic. 150 s. (= Id., Quinto contributo alla sto-

ria degli studi classici, Roma 1975, II, 958-975, partic. 972 s.).52 Parere contrario esprime Sidebottom, Dio of Prusa and the Flavian Dinasty, cit.53 Scetticismo sull’ambientazione napoletana esprimeva J. Jüthner, Zu Dio Chrysostomus XXVIII, WS

26, 1904, 151-155.

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

tabile ai nuovi dati archeologici acquisiti grazie ai cantieri della metropolitana.54 Ri-porto per comodità la traduzione del brano in questione:

«Salendo dal porto subito ci mettemmo in cammino per vedere gli atleti, come se avessimo

fatto l’intero viaggio per assistere al concorso. Come fummo nei pressi del ginnasio ve-

demmo delle persone correre sulla pista esterna e vi era un gran vociare di quanti incita-

vano coloro che si esercitavano in vario modo.»

Le notizie fornite da Dione disegnano un percorso molto simile a quello che col-

legava le strutture del porto di Neapolis al sito di Piazza Nicola Amore. Ancora più

precisa la coincidenza tra ¡ 7Dı?BE YAL e una parte dell’area che si estendeva tra il

tempio e il portico rinvenuti nel sito.55 I dettagli dell’ambientazione rafforzano la

veridicità del racconto e attenuano i dubbi sulla reale esistenza di Melankómas.56

Tornando, però, alla figura di Melankómas, un nuovo problema ci viene posto daicataloghi di Piazza Nicola Amore. In un frammento, alle linee 2-3, si legge:[CH6]?}@ /[- -]6Jı?4E S>8A4@7(D8˜E).

Il nome del pugile si potrebbe facilmente integrare in [%8>4]6Jı?4E, se nonfosse per due ostacoli: l’etnico dichiarato nel catalogo e la datazione complessivacui sembrano potersi assegnare i nuovi testi. Per quanto riguarda la data, abbiamogià visto come il pancraziaste Athenodoros di Tarso, vincitore a Napoli nell’86, po-

trebbe identificarsi con l’omonimo amico del pugile Melankómas. In realtà non pos-

siamo escludere né che il frammento che conserva il nome di [- -]6Jı?4E appar-

tenga a una serie di testi più antica, né che il collegamento diretto del discorso di

Dione con Tito sia solo ipotetico e che il pugile sia morto in epoca successiva. La

questione dell’etnico, invece, nasce dal fatto che il Melankómas dioneo era a sua

volta figlio di un atleta omonimo, vincitore a Olimpia nel 49 d.C., di origine caria.57

Nel nostro catalogo colui che dovrebbe essere suo figlio è indicato come Alexan-

dreus. Tuttavia anche questa differenza di etnico non mi sembra decisiva, visto

quello che abbiamo detto a proposito di errori e imprecisioni circa la trascrizione

degli etnici nei cataloghi napoletani. Tali errori sembrano riguardare proprio i casi

di cittadinanza onoraria, come era spesso, per gli atleti, quella alessandrina.58

I dubbi più forti riguardano la datazione del soggiorno napoletano di Dione Cri-

sostomo, che dovrebbe essere anteriore o successivo al suo esilio. Il problema si in-

533

54 Miranda, Neapolis e gli imperatori, cit., 204 s.55 Il termine 7Dı?BE ha tra i suoi significati anche quello di percorso dedicato all’allenamento dei

corridori. Per la definizione 7Dı?BE YAL riferita alla pista esterna del ginnasio cfr. Plato Theet. 144 c; J.

Delorme, Gymnasion. Étude sur le monument consacré à l’éducation en Grèce, Paris 1960, 286-287, che, però,

non cita il passo di Dione Crisostomo.56 Lemarchand riteneva che si trattasse di una figura inventata da Dione e Poliakoff condivide il suo

scetticismo (L. Lemarchand, Dion de Pruse. Les oeuvres davant l’exile, Paris 1926, 25-32; Poliakoff, Me-lankomas, cit.). König, Athletics and Literature, cit., al contrario, si esprime a favore della realtà storica

del personaggio.57 Dio or. 28, 9 e or. 29, 4. Cfr. Moretti, Olympionikai, cit., nr. 775.58 Si veda il caso, già esaminato, di Titus Flavius Hermogenes.

treccia con quello ancora più complesso che riguarda la biografia dello scrittore di

Prusa e la collocazione cronologica di alcune orazioni.59 Nato intorno al 40 d.C. e

morto dopo il 112, Dione Crisostomo ha attraversato da adulto i regni dei tre Flavi

e quelli di Nerva e Traiano. Il suo esilio da Roma, dall’Italia e dalla natia Bitinia

sembrerebbe cominciare nell’82 d.C. e finire solo con la morte di Domiziano, men-

tre all’anno 97 si data il suo ritorno in Italia. Se la morte di Melankómas avvenne du-

rante i Sebastà, le edizioni a cui pensare potrebbero essere tanto quelle presiedute

da Tito (70, 74, 78 d.C.)60 tanto quelle dell’82 (se l’esilio cominciò dopo il mese di

agosto) o addirittura del 98 d.C.

Portando ancora avanti questo ragionamento, possiamo osservare che se nell’86

il pancraziaste Athenodoros, suo amico d’infanzia, vinceva già nella categoria adulti,l’ipotesi comune che la scomparsa di Melankómas sia avvenuta in giovane età por-terebbe a datare l’evento non oltre l’82. In realtà, nell’orazione 29, colui che per il

ELENA MIRANDA DE MARTINO534

59 Si vedano fra gli altri von Arnim, Leben und Werke des Dio von Prusa, cit.; Jones, The Date of Dio ofPrusa’s Alexandrian Oration, cit.; Sidebottom, Dio of Prusa and the Flavian Dinasty, cit.; S. Swain, DioChrysostom. Politics, Letters, and Philosophy, Oxford 2000. Per una bibliografia aggiornata cfr. P. Volpe -F. Ferrari (a cura di), Ricerche su Dione di Prusa, Napoli 2001, 155-168.

60 Cfr. n. 10.

Fig. 5. Vittoria nel pugilato di Melankomas (?) di Alessandria. Foto dell’autrice.

RITRATTI DI CAMPIONI DAI SEBASTÀ DI NAPOLI

tramite di Dione pronuncia l’elogio funebre,61 pur affermando che Melankómas è

morto troppo presto, usa a suo riguardo il termine P@}D, che in ambito agonistico

ha una valenza precisa. A favore di un’età adulta testimonia anche l’enorme nu-mero di vittorie che l’oratore attribuisce a Melankómas.

Concludendo ritengo molto probabile che il pugile [- -]nkómas dei nostri catalo-ghi possa essere proprio il personaggio descritto da Dione e che la sua morte sia av-venuta in una data più avanzata rispetto a quella tradizionalmente ipotizzata.

Università di Napoli ‘Federico II’[email protected]

Abstract

Nel ricco dossier epigrafico rinvenuto in uno dei cantieri della nuova metropolitana di Na-poli sono registrati i nomi di circa 150 vincitori degli Italikà Rhomaia Sebastà Isolympia. I ca-taloghi si riferiscono ad almeno quattro edizioni dei giochi, databili al regno di Domiziano,e consentono di ricostruire le carriere di atleti molto noti, come T. Flavius Artemidoros diAdana, Tiberius Claudius Artemidoros di Tralle, Titus Flavius Herakleides di Alessandria, Her-

mogenes di Xanto. Tra i nomi compare anche quello del pugile [Mela]nkomas, forse lo stessopugile noto come amico di Tito.

Parole-chiave: Napoli, Sebastà, Gare atletiche, Dione Crisostomo, Melancoma

In the rich epigraphic dossier found in one of the building sites of the new Naples metroare recorded the names of about 150 winners of Italika Rhomaia Sebastà Isolympia. The cat-alogs refer to at least four editions of the games, dating to the reign of Domitian, and allowus to reconstruct the careers of well-known athletes such as T. Flavius Artemidoros fromAdana, Tiberius Claudius Artemidoros from Tralles, Titus Flavius Herakleides from Alexandria,Hermogenes from Xanthus. Among the names appears also that of the boxer [Mela]nkomas,maybe the same boxer known as a friend of Titus.

Key-words: Naples, Sebastà, Athletic contests, Dio Chrysostom, Melankomas

535

61 Quanti accettano l’idea che Dione abbia scritto i due discorsi per compiacere Tito ipotizzano an-che che l’orazione 29 sia stata da lui pronunciata. Tuttavia, come è stato notato da molti, la descri-

zione che l’oratore fa di se stesso quale giovane inesperto non si adatta all’età già matura e alla per-sonalità di Tito.