Quattro redazioni del sermone di san Bonaventura da Bagnoregio per la festa di tutti i santi, in Collectanea Franciscana 86 (2016) 5-64

Collectanea Franciscana 86 (2016) 5-64

Aleksander Horowski

QUATTRO REDAZIONI DEL SERMONE DI SAN BONAVENTURA DA BAGNOREGIO

PER LA FESTA DI TUTTI I SANTI

Nel 1869, don Pietro Antonio Uccelli († 1880) pubblicava a Modena alcuni sermoni inediti di san Bonaventura e di altri teologi medievali parigini1. Tra i pane-girici del Dottore Serafico si trovava anche uno pronunciato in occasione della festa di tutti i santi, con il versetto di apertura attinto dall’Apocalisse 21, 2: “Ego Ioannes vidi civitatem sanctam, Ierusalem novam, descendentem de celo”. L’edizione, curata dall’autorevole studioso di teologia medievale sulla base del codice Lat. 15956 della Biblioteca Nazionale di Parigi, ebbe subito la dovuta accoglienza nel mondo scienti-fico, come dimostra la recezione da parte di Fedele Maddalena da Fanna († 1881)2, primo prefetto del Collegio di Quaracchi, incaricato di preparare la nuova edizione delle opere di san Bonaventura3. Nel volume IX di Opera omnia, uscito vent’anni dopo la morte del padre Fedele, il sermone fu pubblicato con la seguente annotazione4:

Hic sermo editus est ab Uccelli, Sermones S. Thomae etc. pag. 164 seqq., et sumtus ex cod. biblioth. Parisiensis Nationalis, n. 15956 (Sorbon. 816 pag. 117), ubi inscribitur:

1 S. Thomae Aquinatis et S. Bonaventurae Balneoregiensis Sermones anecdoti; accedunt Petri de Tarantasia et Hugonis a S. Victore Sermones itidem anecdoti, cura et studio Petri Antonii Uccel-lii, Mutinae, ex officina heredis Soliani, 1869. L’edizione sembra oggi essere piuttosto rara.

2 Fidelis a Fanna, Ratio novae collectionis operum omnium sive eidtorum sive anecdotorum seraphici Eccl. doctoris s. Bonaventurae proxime in lucem edendae manuscriptorum bibliothecis totius Europae perlustratis, Taurini 1874, 290-291.

3 Sulla sua figura e opera cf. Vittorino Meneghin, Il Padre Fedele da Fanna dei Frati Minori: 1838-1881, [Vicenza 1940] (ristampa con un aggiornamento bibliografico), a cura di Barbara Faes, S. Maria degli Angeli − Assisi 2009; Barbara Faes de Mottoni, Fedele da Fanna e il “Doctor Seraphicus”, in Carthaginensia 31 (2015) 1239-1250.

4 In festo omnium sanctorum. Sermo II, in Opera omnia IX, Quaracchi 1901, 600-605.

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De omnibus Sanctis, Bonaventura […]. Multa ac gravia vitia dictae editionis emendata sunt accuratiore eiusdem codicis examinatione et lectionibus variantibus, quas praebuit cod. Trecensis n. 1464, fol. 15v, ubi hic sermo etiam tribuitur Bonaventurae. Pars prima eiusdem sermonis habetur etiam in cod. biblioth. Parisiensis Nationalis n. 14557, in fine, sed brevissime5.

L’edizione quaracchiana delle opere bonaventuriane, come si sa, aveva seguito in maniera molto limitata le norme di critica testuale, solo saltuariamente riportan-do le varianti dei codici. Così è stato anche nel caso di questo sermone, dove solo in due passi vengono segnalate le differenze riscontrate nel ms. 1464 di Troyes: diffe-renze importanti e sostanziose, visto che gli ultimi due paragrafi di quest’edizione non si trovavano nel codice 15956 di Parigi. Per capire qualcosa di più sulle effettive differenze tra i due manoscritti, bisognava aspettare ben novant’anni, fino all’edi-zione curata dal francescano francese Jacques-Guy Bougerol6. L’editore, in una bre-vissima introduzione, segnala che “la mention du manuscrit Paris, B.N. lat. 14557 par les éditeurs de Quaracchi est sans fondament7” e aggiunge che il codice 1464 di Troyes non possiede il prothema. La nuova edizione, tuttavia, riprende le imposta-zioni di quella quaracchiana, nel senso che privilegia il testo del ms. Lat. 15956 di Parigi; adopera inoltre la stessa “restituzione” della parte conclusiva del sermone, ma almeno riporta nell’apparato le varianti del codice di Troyes (anche se non proprio tutti)8. Ad ogni modo, nell’apparato è possibile scorgere ora, in qualche maniera, che in realtà si tratta di due redazioni distinte, anche se resta difficile (e in alcuni punti addirittura impossibile) una lettura completa della redactio trecensis. Già quest’osser-vazione basterebbe per intraprendere una nuova edizione della redazione più breve del sermone, ma a motivarmi ci sono anche altre ragioni.

Nel monumentale Repertorium der Lateinischen Sermones des Mittelalters, in-fatti, Johannes Baptist Schneyer aveva segnalato, descrivendo le raccolte dei sermoni

5 Opera omnia IX, 600 (nota 10).6 Lo studioso editò, separatamente, in tre volumi, le tre raccolte dei sermoni di san Bona-

ventura (il corpus domenicale redatto personalmente dal Santo; le reportationes dei sermoni De tempore, fatte ad opera del segretario, Marco da Montefeltro; sermoni sparsi, spesso riportati dagli uditori): Bonaventura, Sermones dominicales ad fidem codicum nunc denuo editi, studio et cura J.G. Bougerol (Bibliotheca franciscana scholastica medii aevi, 27), Grottaferrata (Roma) 1977; Saint Bonaventure, Sermons “De tempore”. Reportations du manuscrit Milan, Ambrosienne A.11.sup. nouvelle édition critique par Jacques-Guy Bougerol, Paris 1990; Saint Bonaventure, Sermons “De diversis”, nouvelle édition critique par Jacques-Guy Bougerol, Paris 1993. Quest’ultimo volu-me (in due tomi) sarà indicato d’ora in poi con la sigla BSDD.

7 BSDD, Sermo 61, 820.8 BSDD, Sermo 61, 821-834. Notiamo poi che il testo non è libero di alcune sviste editoriali

e di letture errate dei due codici.


QUATTRO REDAZIONI DEL SERMONE DI SAN BONAVENTURA 7

di Bonaventura, che nel ms. Paris, BnF, Lat. 14595 si trova anche il II sermone per la festa di tutti i santi9. Con ogni probabilità, proprio a questo codice si riferivano gli Editori di Quaracchi che avranno interpretato male gli appunti manoscritti di Fedele da Fanna, che aveva esplorato il manoscritto durante il suo viaggio in Francia10. E in effetti, i sermoni trasmessi da questo manoscritto possiedono la forma molto abbre-viata, spesso addirittura schematica (pure in caso della festa di tutti i santi), anche se non si può dire − come invece avevano scritto gli Editori di Quaracchi − che il codice si limita a trasmettere solo la prima parte del sermone, visto che le contiene tutte e tre.

L’esplorazione di alcuni codici elencati da Schneyer11, ma non usati da Bougerol nell’edizione dei sermoni De diversis, mi ha portato a reperire un’ulteriore, quarta forma redazionale del sermone Ego Iohannes vidi civitatem. Essa si trova nel mano-scritto Clm 23382 della Bayerische Staatsbibliothek di München, agli attuali fogli 1ra-3va (già: 129ra-131va) e assomiglia di più a quella trasmessa dal codice parigino Lat. 15956.

Descrizione dei codici manoscritti

Passiamo ora alla presentazione dei quattro codici, specialmente di quelli de-scritti finora in maniera insufficiente.

Paris, BnF, Lat. 14595 (= Pa)

Il codice è membranaceo, di dimensioni 280 × 200 mm, risulta composto di I+273 fogli. Proviene dall’abbazia San Vittore di Parigi (antica segnatura QQ.6) e fu inventariato da Claudio da Grandrue. Riunisce quattro unità, messe insieme in un momento indeterminato prima della catalogazione del 151312:

9 Johannes Baptist Schneyer , Repertorium der Lateinischen Sermones des Mittelalters für die Zeit von 1150-1350, (Beiträge zur Geschichte der Philosophie und Theologie des Mittelalters, Band XLIII, Heft 1-11), Münster Westfalen 1969-1990 (d’ora in poi: RLSM). La citazione in questione è: RLSM 1, 641, [n. 733B]. Si tratta del rimando a: RLSM 1, 620, n. 403. Il rimando precedente segnala la presenza nel ms. Lat. 14595 di una redazione inedita del Sermo I (Filii san-ctorum sumus…). Un’altro testimone di quest’ultimo sermone è il codice Paris, BnF, Lat. 18195, f. 172r.

10 Cf. J.-G. Bougerol, Introduction, in Saint Bonaventure, Sermons “De tempore”, 11.11 Cf. RLSM 1, 623.12 La letteratura essenziale sul codice (con ulteriore bibliografia): Gilbert Ouy , Les Manus-

crits de l’Abbaye de Saint-Victor. Catalogue établi sur la base du répertoire de Claude de Grandrue (1514), (Bibliotheca Victorina, X/2), Turnhout 1999, 364-365; J.-G. Bougerol, Introduction, in



I. (f. 1-249) − Il testo è disposto a piena pagina di circa 30 righe, scritto da tre mani diverse verso la fine del XIII secolo. La fogliazione di quest’unità è medievale, fatta ad inchiostro nero con i numeri romani.

II. (f. 250-253) − Il testo è dispo-sto in tre colonne, scritto all’inizio del XIV secolo. Si tratta degli indici temati-ci dell’unità precedente, composto sulla base delle voci scritte ai margini.

III. (f. 254-269) − Il testo è disposto in due colonne di 52 righe. La scrittura è una corsiva germanica della fine del XIV secolo.

IV. (f. 270-273) − Il testo è dispo-sto in due colonne di 47 righe. Grossa minuscola della fine del XIV secolo.

I sermoni bonaventuriani si tro-vano nella prima unità codicologica, che si suddivide in tre sezioni:

1. (f. Ir-LXXXIIIIr) − Sermoni De tempore (novantanove sermoni: i primi no-vanta vanno dalla prima domenica d’avvento alla XXV domenica dopo pente-coste; seguono altri nove, per la quaresima)13.2. (f. LXXXVr-CLXXIIIv) − Sermoni De sanctis (106) e Sermones synodales (otto) con un sermone di Tommaso Agni da Lentini per la festa di san Bene-detto14.

Bonaventura, Sermones dominicales, 21-30; J.-G. Bougerol, Introduction, in Saint Bonaventure, Sermons “De tempore”, 13-14; BSDD, 25; RLSM 1, 636-648, n. 651-861; Nicole Bériou, L’avène-ment des maîtres de la Parole. La prédication à Paris au XIIIe siècle (Études Augustiniennes. Série Moyen Âge et Temps modernes, 31-32), Turnhout 1998, 665.

13 Questa sezione non è stata finora sufficientemente descritta. La maggior parte di questi sermoni corrispondono a quelli attribuiti a san Bonaventura nel ms. Milano, Bibl. Ambrosiana, A.11.sup. e sono stati pubblicati nel volume IX di Opera omnia e poi da Bougerol.

14 Gli incipit (con qualche omissione) sono stati pubblicati in RLSM 1, 636-642, n. 651-748. I sermoni di questa sezione si trovano anche nei seguenti codici: Assisi, FAC, ms. 591, f. 245ra-255vb; Assisi, FAC, ms. 499, f. 127ra-153vb; Paris, BnF, Lat. 18195, f. 160r-178r.

Paris, BnF, Lat. 14595, f. CLVIv (Si noti l’aspetto grafico degli schemi dei sermoni)



3. (f. CLXXIIIIr-CCXLIXv) − Sermoni De tempore (centoundici sermoni che vanno dall’inizio dell’avvento fino alla pentecoste)15.L’attribuzione di questi sermoni che nelle rubriche non sono ascritti agli autori,

si trova invece in una nota sul verso del foglio di guardia. La scrittura, leggermente inclinata verso sinistra, è uguale (nonostante i caratteri siano più minuti) a quella di uno dei copisti:

In isto volumine continentur mixtim quedam memorialia sermonum fratris Bonaven-ture, generalis ministri Ordinis Minorum, et aliorum magistrorum et predicatorum, compilata per solas distinctiones, absque expositionibus et adaptationibus et dilatatio-nibus et exemplificationibus. Ideo si quis ibi aliquid minus solidum inveniat, tedio et ignorantie compilatoris attribuat, et semper id quod hinc decerpet discutiat. Et caveat, sicut prudens et pius, maxime cum ponantur quandoque ibi quedam impropria et ma-gis verbosa quam realia sive utilia, propter brevitatem et curiositatem compilatoris, qui dimisit quandoque quod realius erat et melius, soli sibi consulens, et vias sive occasiones cogitandi tantummodo querens et discernens.

Risulta quindi necessaria un’attenta rivalu-tazione di questo codice, per identificare ulteriori sermoni bonaventuriani ancora inediti e scartare

quelli che trovano riscontri in altri autori. Tale ricerca è ormai in atto e il presente contributo ne presenta uno dei primi risultati.

Troyes, Médiathèque du Grand Troyes, ms. 1464 (= Ty)

Il codice è membranaceo, di dimensioni 205 × 150 mm e 77 fogli, scritto da una sola mano del XIV secolo, con il testo disposto in due colonne. La provenienza del

15 Gli incipit elencati in RLSM 1, 642-648, n. 752-861. Alcuni di questi sermoni si riscon-trano anche − con l’attribuzione espressa a Bonaventura − nei codici: Milano, Bibl. Ambrosiana, A.11.sup. e Assisi, FAC, ms. 496, f. 84r-91v.

Paris, BnF, Lat. 14595 (foglio di guardia, verso).



codice è incerta16. Contiene ben 85 sermoni per le feste dei santi, diversi dei quali attribuiti espres-samente a Bonaventura (il sermo-ne in questione, ai f. 14vb-15vb.

Paris, BnF, Lat. 15956 (= Pk)

Il codice è membranaceo, di dimensioni 255 × 145 mm; risulta composto da 321 fogli; scritto da tre mani principali della fine del XIII secolo su due colonne17. Contiene quattro sezioni principali con delle aggiunte secondarie:

I.A. (f. 1-2): fogli di guardia (il primo, capovolto, recuperato da un altro codice).I.B. (f. 3ra-9vb): Indice o tavola tematica, ordinata alfabeticamente. Il testo è

disposto in due colonne di circa 44 righe.II.A. (f. 10ra-156rb): [Guilelmus seu Gerardus de Malliaco], Sermones domini-

cales per anni circulum18. Il testo è stato vergato con la scrittura textualis, disposta in due colonne di 40 righe.

II.B. (f. 156va-158v): Il testo è stato aggiunto da un’altra mano, disposto in due colonne di 38 righe; al f. 158v segue una tavola dei sermoni (incompleta).

III.A. (f. 159ra-209rb): [Guilelmus seu Gerardus de Malliaco], Sermones de sanctis per anni circulum19. Il testo è disposto in due colonne di 38 righe.

III.B. (f. 209va-210rb): [Anonimo] Beati pauperes spiritu, Mt V. Hic sunt tria notanda. Primum est de beatitudinis sufficientia…><…secundum virtutem perfec-tam20. − Il testo è stato aggiunto da un’altra mano, disposto in due colonne di 38 righe. Sul verso del f. 210 una mano posteriore aggiunse un elenco di sermoni che si trovano nella sezione successiva.

16 Cf. Jacques-Guy Bougerol, Les manuscrits franciscains de la Bibliothèque de Troyes (Spici-legium bonaventurianum, 23), Grottaferrata 1982, 178-187, dove si trova l’elenco completo dei sermoni. Almeno quello su san Bartolomeo (f. 69va-70rb) è di Eustachio d’Arras.

17 N. Bériou, L’avènement des maîtres de la Parole, 667.18 Cf. RLSM 2, 483-489, n. 1-82; Luis-Jacques Bataillon, Compléments au “Repertorium” de

Schneyer I, in Medieval Sermon Studies 44 (2000) 29.19 RLSM 2, 489-490, n. 83-102. La collezione è incompleta, visto che l’ultimo sermone è

quello per la festa di san Mattia apostolo, ma lo scriba chiuse con “explicit expliciunt” (come al f. 156rb).

20 Sermone assente in RLSM.

Troyes, Médiathèque, ms. 1464, f. 14vb (attribuzione del sermone)



IV. (f. 211ra-319rb): Una raccolta di sermoni De sanctis (49 sermones e 14 col-lationes), trascritti (o riportati) dal canonico Stefano d’Abbeville. Molti dei sermoni possiedono l’attribuzione agli autori (nelle rubriche eseguite dal copista). I nomi dei predicatori permettono di datare la raccolta intorno all’anno 1270 (secondo Bouge-rol , agli anni 1269-1278)21. Il testo è disposto in due colonne di 40 righe. Il sermone di Bonaventura per la festa di tutti i santi si trova ai f. 298vb-301va, con l’attribuzio-ne all’autore.

München, BSB, Clm 23382 (= Mm)

Il codice è membranaceo, di dimensioni 170 × 120 mm; conta 132 fogli nu-merati saltuariamente a matita in epoca moderna, ma conserva l’antica fogliazione medievale ad inchiostro, che però è discontinua, come dimostra lo specchietto:

Fogliazione attuale Fogliazione medievalef. 1-17 = f. 129-145f. 18-30 = f. 147-159f. 31-65 = f. 180-214f. 66-72bis = f. 57-64f. 73-104 = f. 78-109f. 105-122 = f. 111-128f. 123-13222 = f. 2-10

21 Nicole Bériou afferma che si tratta di una serie dei sermoni de tempore (N. Bériou, L’avène-ment des maîtres de la Parole, 667). I sermoni attribuiti dal copista agli autori sono censiti, nel Repertorium di Schneyer, sotto i loro nomi (cf. RLSM 11, 590, nell’indice dei manoscritti). Si tratta, tra l’altro, di: Arnaldo le Bescochier d’Amiens, Bartolomeo da Tours, Bartolomeo da Bo-logna, Eustachio d’Arras, Gerardo da Reims, Giovanni d’Orleans, Giovanni da Mans, Giovanni Peckham, Goffredo da Bar-le-Duc, Guglielmo da Falgar, frater Leodegarius, Pietro da Tarantasia, Roberto di Sorbonne, Ruggero Marston e Tommaso d’Aquino.

22 Con omissione del f. 131.

Paris, BnF, Lat. 15956, f. 298vb (attribuzione del sermone a

Bonaventura)



Il codice possiede una rilegatura a portafoglio, di pergamena chiara, che risa-le all’epoca medievale come testimonia l’iscrizione sull’esterno del piatto anteriore (parzialmente cancellata dall’usura): “Sermones d<ominicales> et de sanctis” (e un’altra illeggibile). All’interno della copertina visibili altri fogli medievali di recupe-ro (un testo giuridico). La scrittura è di mani diverse risalenti alla fine XIII o l’inizio del XIV secolo. Cambia anche la disposizione del testo (vuoi in due colonne, vuoi a piena pagina) e il numero di righe a colonna.

Mano A − f. 1ra-24vb: due colonne, 32 righe.Mano B − f. 25ra-37ra: due colonne, 36-37 righe.Mano C − f. 37ra-37vb: due colonne 33 righe; f. 38r-v: piena pagina, 33 righe.Mano D − f. 39r-41r: piena pagina, 34 righe; f. 41v-63va: due colonne, 34 righe.Mano E − f. 63va-65ra: due colonne 32 righe.Senza scrittura: f. 65rb-65v.Mano F − f. 66ra-72va: due colonne, 40 righe.Mano G (simile o uguale alla mano A) − f. 73ra-102vb: due colonne, 39 righe.Mano H − f. 103ra-103vb: due colonne, 35 righe; 104r-104v: piena pagina, 30 righe.Mano I − f. 105r-105v: piena pagina, 44 righe.Mano J − f. 106r-110r: piena pagina, 34 righe.Mano H − f. 110v-112v: piena pagina, 29 righe.Mano K − f. 113r-113v: piena pagina, 37 righe23.Mano H − f. 114r-v: piena pagina, 30 righe.Mano L − f. 115ra-122rb: due colonne, 32 righe.Mano M − f. 122va-122vb: due colonne, 32 righe.Mano N − f. 123ra-132vb: due colonne, 39 righe.

Alcune parti del codice sono rubricate, in altre sono rimasti spazi bianchi per i titoli e per le lettere iniziali. Le iniziali sono rosse, alcune filigranate di rosso; solo ai fogli 39-63 per le iniziali viene usato anche l’inchiostro azzurro.

Sembra che il codice, dopo aver subito delle perdite24, sia stato di nuovo rile-gato, ma che i fascicoli siano stati messi in ordine sbagliato (anche se non si può escludere la provenienza dei fascicoli da codici diversi, visto il carattere miscellaneo della raccolta).

La provenienza del codice è sconosciuta; appartiene infatti ai manoscritti del gruppo ZZ (ZZ.382)25 nel quale Johann Andreas Schmeller aveva raccolto i libri di

23 Sul recto, mentre il verso rimane in parte bianco.24 Secondo la numerazione originaria mancano, infatti, i fogli: 1; 11-56; 65-77; 110; 146;

160-179.25 Catalogus codicum latinorum Bibliothecae Regiae Monacensis, tomi IV pars IV, Codices

num. 21406 − 27268 complectens, secundum Andreae Schmelleri indices composuerunt Carolus



origine diversa. Al margine inferiore del f. 1r il codice reca comunque la segnatura “N83” (che però potrebbe anche interpretarsi come “N<umerus> 83”).

Tutti i testi contenuti nel codice (prevalentemente sermoni) sono adespoti. Visto che per ora non risulta alcuna descrizione del suo contenuto, ne offriamo l’elenco completo, specie che molti di loro non hanno alcun riscontro nel Repertorium di J.B. Schneyer.

Tra i testi individuati si trovano ben ventiquattro sermoni del Rusticanus de do-minicis di Bertoldo da Regensburg († 1272)26, suddivisi in due blocchi: l’uno, con-tenente undici sermoni che vanno dalla VII alla XVII domenica post pentecosten (f. 39ra-63va); l’altro, contenente tredici sermoni per le domeniche d’avvento e dalla domenica in septuagesima alla IV domenica di quaresima (f. 123ra-132vb). Sono stati reperiti anche alcuni sermoni di san Bonaventura e singoli sermoni di Corrado Holtnicker di Sassonia († 1279), Filippo il Cancelliere († 1236), Ugo da Saint-Cher († 1263) e probabilmente di Odo da Châteauroux († 1273).

f. 1ra-3va (129ra-131va): Sermo de omnibus sanctis. Ego Iohannes vidi civitatem san-ctam Ierusalem novam descendentem de celo a Deo paratam sicut sponsam ornatam viro suo, <Apoc 21, 2>. In hoc verbo explicatur materia presentis sollempnitatis, que est glorificatio omnium sanctorum. Et hec insinuatur nobis sub methaphora civitatis…><… vocant Panha-gia, id est “totam sanctam”. Hanc rogabimus etc. − Bonaventura (cf. RLSM 1, 620, n. 403).

f. 3va-3vb (131va-131vb): De sancto Andrea. Lignum vite desiderium veniens, Prover-biorum <XIII, 12>. Proponuntur hec verba ad laudem beati Andree, quia mirabiliter in hiis describitur eius passio, scilicet quantum ad patiendi modum, quandum ad passionis fructum, quantum ad patiendi desiderium. Patiendi modus designatur in ligno, cum dicitur: Lignum, propter diutinum suspendium; passionis fructus, cum dicitur vite, propter virtutis meritum; passionis desiderium, cum dicitur: desiderium veniens, propter eternum premium. − Bona-ventura − redazione sconosciuta (cf. RLSM 1, 616, n. 339)27.

f. 3vb-6rb (131va-134rb): De sancto Andrea apostolo. Lignum vite, desiderium veniens, Proverbiorum <XIII, 12>. Proponuntur hec verba ad laudem beati Andree. In quibus mi-rabiliter describitur eius passio: – quantum ad patiendi modum, – quantum ad passionis fructum, – quantum ad patiendi affectum…><…In me omnis gratia. Et post: Transite ad me,

Halm et Gulielmus Meyer, Monachii 1881, 66. La scheda del catalogo si limita all’informazione: “Membr. 8°. s. XIV, 132 fol. Sermones a uariis scripti”.

26 Il codice non è stato registrato nel catalogo dei sermoni bertoldiani di Laurentius Casutt, Die Handschriften mit lateinischen Predigten Bertholds von Regensburg O.Min. ca. 1210-1272. Katalog, Freiburg Schweiz 1961.

27 È un incipit abbandonato dal copista, diverso dalle altre redazioni esistenti del sermone.



omnes! Quod nobis prestare dignetur, qui cum Patre et Spiritu Sancto vivit et regnat, Deus per omnia secula. Amen. − Bonaventura (cf. RLSM 1, 616, n. 339)28.

f. 6va-8vb (134va-136vb): De beata Agnete virgine vel qualibet alia virgine. Ecce tu pulcra es, amica mea, ecce tu pulcra! Oculi tui columbarum! Canticorum I, <14>. Verba sunt Sponsi loquentis ad sponsam, specialiter ad beatam Agnetem. Unde possumus dicere quod in hoc verbo commendat eam a quatuor. A sanctitate conversationis ibi: Ecce tu pulcra es! A sinceritate affectionis, ibi: Amica. A serenitate contemplationis, ibi: Ecce tu pulcra. A sim-plicitate intentionis: Oculi tui columbarum. In hiis enim quatuor commendatur perfecta. Per hoc enim est difformis et ipsi Sponso conformis…><…ut ex hiis cogitetur pulcritudo spiritualis. − Bonaventura (cf. Opera omnia IX, 505-510; BSDD, Sermo 38, 505-516; RLSM 1, 618, n. 373; RLSM 1, 637, n. 661)29.

f. 8rb-12va (136vb-140va): De annuntiatione dominica vel dominica de adventu. Egredietur virga de radice Iesse et flos de radice eius ascendet. Et requiescet super eum Spiritus Domini, Ysaie <11, 1-2>. Sancto inspiratus a flamine Ysaias propheta explicat materiam sol-lempnitatis hodierne scilicet misterium incarnationis dominice sub methafora virge pululan-tis florescentis. Explicat autem quantum ad tria: quantum ad nobilitatem concipientis…><…mulier amicta sole etc. usque: corona duodecim stellarum in capite eius. Amen. − Bonaven-tura − (cf. RLSM 1, 638, n. 680)30.

f. 12va-16ra (140va-144ra): In nativitate Domini. Qui michi det te, fratrem meum sug-gentem ubera matris mee, ut inveniam te foris et osculer te, et iam nemo me despiciat? Canti-corum VIII, <>. In verbo isto exprimitur desiderium anime devote desiderantis nativitatem Christi. Ordo autem et ratio huiusmodi desiderii fuit talis. Anima rationalis, cum creata est…><…sapientiam, que est Christus Dominus. − Bonaventura, (Opera omnia IX, 88-89; BSDD, Sermo 1, 68-82; RLSM 1, 597, n. 67)31.

f. 16ra-18ra (144ra-147ra32): De angelis. Angelus Domini secundum tempus descendebat etc. Ioannis V, <4>. In verbo isto secundum spiritualem intelligentiam insinuatur misterium humane salutis quantum ad donum divinitus datum, ibi: Angelus Domini etc. et quantum ad liberi arbitrii motum, ibi: movebatur etc. quia ad salutem nostram concurrit gratia et liberum arbitrium. Unde oportet ad salutem, quod descendat gratia et consentiat liberum arbitrium. Quid igitur per descensum angeli intelligatur, videndum. Notandum igitur, quod angeli

28 Trascrizione in Aleksander Horowski, Il desiderio e la vita spirituale secondo san Bonaven-tura: Note in margine ad una monografia, in CF 85 (2015) 685-691.

29 Redazione differente da quelle finora pubblicate.30 La reportatio breve di questo sermone è presente nei codici: Paris, BnF, Lat. 14595, f.

CXIv-CXIIv e Paris, BnF, Lat. 18195, f. 161v-162r. Un’ulteriore abbreviazione dello stesso sche-ma si legge nel codice BSB, Clm 8739, f. 118vb.

31 Le varianti accomunano il testimone al codice Vêndome, BM, ms. 218. Al f. 14va una mano posteriore introduce la didascalia che sembra essere un titolo e così viene vergata erronea-mente anche un’iniziale rossa (I). In realtà la didascalia indica la fonte citata, ossia un sermone di san Bernardo di Chiaravalle.

32 Nella fogliazione medievale viene saltato il numero 146.



mittuntur ad salutem…><…patrocinio largissimus, suffragio orationum devotissimus. − Cf. Odo da Châteauroux (RLSM 4, 452, n. 706).

f. 18ra-20ra (147ra-149ra): Dominica prima in adventu. Cum venerit filius hominis in maiestate sua, Matthei XXV, <31>. Secundum doctrinam sanctorum summa sapientie christiane in duobus consistit: in timendo videlicet et amando. Timor autem est sapientie inchoator, secundum illud: Initium sapientie timor domini; sed amor est sapientie consum-mator…><…non restat aliud quam exercitium ad penitentiam. Quod nobis prestare digne-tur. Amen. − (assente in RLSM).

f. 20ra-21va (149ra-150va): In dedicatione ecclesie. Scriptum est quia domus mea domus orationis vocabitur, Matthei XXI, <13>. Inter alia facta revocanda ad memoriam Iesu Christi unum est notabile, quod fecit in principio sue predicationis et in fine, quod venit Ierusalem et intravit in templum, ubi cum invenisset negotiantes…><…que est iniquitas maxima. − (assente in RLSM).

f. 21va-24vb (150va-153vb): In dedicatione ecclesie. Sapientia edificavit sibi domum; excidit columpnas septem, <Prov 9, 1>. Licet de hac domo visibili posset intelligi, quod sa-pientia Dei Iesus Christus ad honorem sancti N. sui martiris per ministrum episcopum eccle-siam istam dedicaverit, potest tamen de domo spirituali intelligi. Notandum: Edificavit sibi domum sapientia. Quis alius artifex esset ydoneus edificare…><…beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur. Quam nobis concedat qui vivit et regnat Deus in secula seculorum. Amen. − Filippo il Cancelliere (RLSM 4, 829, 161).

f. 25ra-26ra (154ra-155ra): Feria III ante Letare. Ubi duo vel tres congregati fuerint in nomine meo, in medio illorum sum, <Mt 18, 20>. In quibus verbis commendatur concordie nexus, sanctimonie fons, divine presentie comitatus. Hec enim tria commendabilem accepta-bilem reddunt sanctorum iustitiam, scilicet carnis federans…><…exprimit qui ab aliis laudes mendicant et preconium. − (assente in RLSM).

f. 26ra-26va (155ra-155va): <Feria quarta ante Letare>. Altare de terra facietis mihi, <Exo 20, 24>. In verbis istis, quibus informamur ad sanctitatis exercitium, materiam humi-litatis, virtutis motivum. Primum ut imitemur; secundum, ut humiliemur; tertium, ut in-formemur. Primum ibi: altare; secundum ibi: de terra; tertium: facies michi. Altare autem legimus sub triformi materia faciendum…><…in hiis verbis dicens: Altare de terra facietis michi. − (assente in RLSM).

f. 26va-27ra (155va-156ra): Feria V <ante Letare>. Bonas facite vias meas et studia ve-stra, et habitabo vobiscum, <Ier 7, 3>. In quibus verbis hec tria hortamur dicens (!: sanctimo-nia perfectionis, vigilantia spiritus, efficacia fructus, qui innuit differentiam presentia comi-tatus. Primum enim informat tepidos, tertium inflammat devotos…><…quasi commodum proposito: Bonas facite vias meas. − (assente in RLSM).

f. 27ra-27vb (156ra-156vb): Feria VI ante Letare. Reliquit mulier ydriam suam, Ioannis IIII, <28>. In quibus verbis describitur sub typo mulieris converse perfectio anime. Non enim ei sufficiebat credere, sed totam…><…ne illi qui nolunt indignarentur. − (assente in RLSM).

f. 27vb-28rb (156vb-157rb): Sabato <ante Letare>. Iesus perrexit in Montem Oliveti et iterum diluculo venit in templum, Ioannis VIII, <1-2>. In quibus verbis dulcis et mitis Iesus



ponitur in exemplum perfectionis studiosis affectuosis religiosis. Studiosis in eminentiam et elevationem spiritus; affectuosis in devotionem et…><…De tertio Psalmus: Sanctum est templum tuum, mirabile in equitate etc. − (assente in RLSM).

f. 28rb-28vb (157rb-157vb): Dominica IIII in <Quadragesima> Letare. Cum elevas-set ergo oculos Iesus et vidit multitudinem maximam, dixit ad Philippum: Unde etc. <Ioan VI, 5>. In quibus verbis tria tanguntur: compassio miserans, ut informemur; devotio stimu-lans, ut inflammemur; circumscripta considerans, ut exercitemur. Primum ibi: Sublevasset ergo…><…tibi etc. − (assente in RLSM).

f. 28vb-30rb (157vb-159rb): Feria III post Letare. Mea doctrina non est mea, sed eius, qui misit me, Ioannis VII, <16>. In quibus verbis propinatur veritas, commendatur humilitas. Primum ut veniremur, secundum ut imitemur. Est omnis doctrina Christi: sublimis, utilis, facilis, stabilis, fidelis, suavis, congrua audientibus et conformis, quia doctrina videtur viva, sapida, efficax, valida et ideo…><…ipsum pontifex interrogabat. − (assente in RLSM)33.

f. 30rb-31va (159rb-180va): Feria IIII <post Letare>. Numquid vos vultis discipuli eius fieri? Maledixerunt illi et dixerunt: Tu discipulus illius sis: Nos Moysi discipuli sumus! <Ioan 9, 27-28>. In quibus verbis proponitur vivacitas stimulans, fidelitas proficiens, repudiens cecitas, vanitans (!) obnubilans…><…Iesus in civitatem, que vocatur Naym et discipuli eius cum eo. Require de discipulis in precedenti collatione. − (assente in RLSM).

f. 31va-32ra (180va-181ra): Feria VI <post Letare>. Domine, ecce que<m> amas, in-firmatur, Ioannis XI, <3>. In quibus verbis notatur potestas medians: Domine; necessitas evidens: ecce; caritas exigens: amas; calamitas opprimens: infirmatur. Sciendum est quod multiplex est infirmitas…><…De quarta ibi: Infirmitas hec non est ad mortem. − (assente in RLSM).

f. 32ra-32vb (181ra-181vb): Sabato <post Letare>. Qui sequitur me non ambulat in tenebris, sed habebit lumen vite, Ioannis VIII, <12>. In quibus verbis tria tanguntur iustitie profectus, gratie virtus, glorie virtus. Primum ibi: Qui sequitur me; secundum ibi: non ambu-lat in tenebris…><…in quo comprehensus sum etc. − (assente in RLSM).

f. 32vb-33ra (181vb-182ra): [T23]. Per proprium sanguinem introivit semel in sancta, <Hebr 9, 12>. In quibus verbis notatur patientie virtus <et> iustitie fructus. Primum ut imi-temur, secundum ut affectemus. Primum ibi: Introivit per sanguinem; secundum ibi: semel in sancta. Hic autem sanguis vestram accusat perfidiam…><…tres alii proficientibus. − (as-sente in RLSM).

f. 33ra-33rb (182ra-182rb): [T23/2] Si quis sitit, veniat ad me et bibat, Ioannis VII, <37>. In quibus verbis notatur suspirium inhians, desiderium suspirans, solacium vanans. Primum ibi: Si quis sitit; secundum ibi: veniat ad me; tertium ibi: bibat. Secundum autem spiritualem <intelligentiam> tria commendant, scilicet amor suspirans, ardor stimulans, sa-por delectans. De primo…><…veniat ad me et bibat. − (assente in RLSM).

33 Gli aggettivi applicati alla verità sono però simili a quelli che si riscontrano nel sermo-ne bonaventuriano (o anonimo) presente nel ms. Paris, BnF, Lat. 14595, f. CCXIIIIr-CCXIIIIv (RLSM 1, 645, n. 806).



f. 33rb-34vb (182rb-183vb): Feria IIIa. Ambula<ba>t Iesus in Galeleam (!), <Ioan 7, 1>. In quibus verbis insinuatur iustitie <perfectio>, perfectionis materia, materie fructus. Primum: Ambulabat; secundum: in Galileam; tertium: Iesus. Qui enim Iesus salvator sui ipsius…><…in proposito: Ambulabat Iesus in Galileam. − (assente in RLSM).

f. 34vb-35rb (183vb-184rb): Feria IIIIa. Oves mee vocem meam audiunt, Ioannis X, <27>. In quibus verbis commentatur sinceritas in victu et humilitas in spiritu. Per primum intelligitur nomine ovium; secundum exprimitur per auditum. Ovis autem est simplicissi-mum secundum…><…beatam gloriam vitam penarum ignominiam. − (assente in RLSM).

f. 35va-37ra (184va-186ra): [T23/5]. Vides hanc mulierem? <Lc 7, 44>. In quibus ver-bis beatissima peccatrix nobis proponitur in spectaculum attentionis in speculum religionis in umbraculum subventionis, quod notatur in pietate sexus muliebris. Primum ibi: vides; se-cundum: hanc; tertium: mulierem. Aspicias ergo…><…eam Dominus contemplandam. Qui vivit et regnat. − (assente in RLSM).

f. 37ra-37rb (186ra-186rb): [T23/6] Simile est regnum celorum homini regi, qui voluit rationem ponere etc. <Mt 18, 23>. Nota quod de sex exhibebitur necessario ratio in die iudi-ci. Primo de corruptione ymaniginis, Matthei: Cuius est ymago…><…Ad Corinthios: Ecce nunc tempus acceptabile etc. − (assente in RLSM).

f. 37va-38r (186va-187r)34: [T23/sab.]. Iesu, fili David, miserere mei! <Mc 10, 47>. Ponitur hic in hoc verbo humilis ceci oratio de sua illuminatione. In quo primo captat Christi benivolentiam, ibi: Fili David; secundo, humiliter implorat eius misericordiam, ibi: miserere; tertio allegat suam miseriam, ibi: mei. Dicit ergo: Fili David etc. Tu, qui es filius David non solum per generationem sed per imitationem…><…id est apertionem sacre scripture. − (as-sente in RLSM).

f. 38v (187v): De septem peccatis mortalibus. Scias quoniam cum gentes cecas etc. Nota quod septem simulacra generales adorabant ad honorem septem planetarum…><…sue mo-dicitate et huiusmodi. − (testo non identificato).

f. 39r-41r (188r-190r): [T47]. De triplici causa quare serviendum sit Deo et non dya-bolo. Misereor super turbam, quia ecce iam triduo sustinent me etc. <Mc 8, 2>. Digne turba multa ipsum Christum sequitur, quia a peccato recedentibus…><…ut eternas divitias attin-gere valeamus. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 475, n. 41).

f. 41r-44rb (190r-193rb)35: [T48]. Quod Deus exercet misericordiam et iustitiam tam in bonis quam in malis sed misericordiam plus in presenti quam iustitiam in malis et econver-so. |<41va> Non omnis, qui dicit mihi “Domine, Domine”, intrabit in regnum celorum, sed qui fecit voluntatem Patris mei, qui in celis est, ipse, Matthei <7, 21>. Qui tantum de Deo loquitur et secundum carnem vivens non facit Dei voluntatem, non intrabit in regnum celorum, ideo omnibus dicit in epistula apostolus: Si secundum carnem…><…christianis proficit. Quod a nobis vertere dignetur Iesus Christus Dominus noster. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 475-476, n. 42).

34 Il testo continua al foglio seguente, disposto a piena pagina.35 Al f. 41v il testo, pur essendo scritto dallo stesso scriba, è disposto in due colonne.



f. 44rb-46va (193rb-195va): [T49]. De decem viis tendentibus ad vitam eternam. Redde rationem villicationis tue etc. <Lc 16, 2>. Rationem villicationis sue quemliet Deo in morte reddere oportet tam…><…ingressus fueris non arctabantur gressus tui. Quod nobis prestare dignetur. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 476, n. 43).

f. 46va-47vb (195va-196vb): Quam dampnosum sit peccatum in generali et de damp-nositate quorumdam peccatorum in spirituali (!). Dominica 10a post pentecosten. Et erat docens cottidie in templo, <Lc 19, 47>. Duo precipue Dominus docuit: declinare a malo et fa-cere bonum. Que duo per totam epistulam tanguntur. Primum in principio, secundum post usque in finem. Malum autem sive peccatum, super quo…><…tota lex pendet et prophete. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 476, n. 45).

f. 48ra-50ra (197ra-199ra): Dominica undecima post penthecosten. De multiplici pe-nitentia inutili, quoad vitam eternam et de penitentia utili. Duo homines ascendebant (!) in templum etc. <Lc 18, 10>. In hiis duobus hominibus duplex status penitentium significatur, videlicet malorum et bonorum. In phariseo qui ieiunavit bis in sabbato malorum; bonorum in publicano percutienti pectus suum. In hoc penas de se exiens…><…et multo amplius. Hanc penitentiam nobis dare dignetur qui vivit et regnat per omnia secula seculorum. Amen. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 476, n. 47).

f. 50ra-51vb (199ra-200vb): Dominica 12. De tribus operibus valde ammirandis et gloriosis. Ammirabantur dicentes: Bene omnia fecit, <Mc 7, 37>. Tam miranda sunt omnia, que Deus bene fecit, quod etiam cogitare minima illorum non sufficiamus ex nobis ad ple-num. Unde dicitur in epistula: Non quod sufficientes simus cogitare…><…et mirabilis Deus in sanctis suis. Quod nobis prestare dignetur. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 476, n. 48).

f. 51vb-55ra (200vb-204ra): Dominica 13 post Pentecosten. De septem sacramentis. Beati oculi − Glosa: Interiores − qui vident, que vos videtis, <Lc 10, 23> − Glosa: id est qui congnoscunt illa sacramenta, que revelantur parvulis id est humilibus fidelibus per fidem, non superbis hereticis. Et epistula ponit unam causam beatitudinis credentium…><…Quod nobis prestare dignetur, qui vivit et regnat. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 476, n. 49).

f. 55ra-58rb (204ra-207rb): Dominica 14. De decem preceptis. Iesu, preceptor mise-rere nostri, <Lc 17, 13>. Decem leprosi sunt, ut dicit hic Glosa Bede, qui contra decalogum peccant per opera carnis, que dicuntur in epistula ibi…><…eternaliter possidebimus. Quod nobis prestare dignetur. Amen. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 476, n. 50).

f. 58rb-60ra (207rb-209ra): Dominica 15 post pentecosten. De triplici fidelitate. Nemo duobus dominis potest servire, <Mt 6, 24>, id est Deo et dyabolo. Et quia nemo, ideo debemus illi domino, qui fidelis est fideliter servire, et infideleme contempnere. Dominus infidelis est dyabolus…><…Esto ergo fidelis et dabo tibi cor vivum. Quod nobis prestare. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 476, n. 51).

f. 60ra-62ra (209ra-211ra): Dominica 16. Cur Dominus mortuos suscitet et de mul-tiplici probatione resurrextionis nostre. Adolescens, tibi dico: Surge, Luce VII, <>. In hoc evangelio legitur de maximo miraculo scilicet de resuscitatione mortui. In epistula vero de karitate Christi ibi: In caritate radicati etc. Omnia enim miracula, que Christus in hoc mun-



do fecit…><…ad mortem proici etc. Quod a nobis avertat Dominus. Amen. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 476, n. 52).

f. 62ra-63va (211ra-212va): Dominica 17. De septem peccatis, que multos dampnant, ut quedam alia. Incipies cum rubore novissimum locum tenere, <Lc 14, 9>. Multi cum Chri-stus secundo venient (!) incipient cum rubore novissimum locum tenere et hoc faciunt nunc diversa vitia. Unde ut hoc tunc evadamus et audire mereamur, quod dicitur…><…et ipse te-cum. Quod nobis prestare dignetur Iesus Christus Filius tuus Dominus noster. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 477, n. 61).

f. 63va-65ra (212va-214ra): Ad religiosos. Odientes malum, adherentes bono, <Rom 12, 9>. Nota quod Dominus dedit regulam omnibus nobis communiter, que habet capitula de-cem. Hec levis est. Hec sunt decem precepta in Exodi XX. Dedit aliam religiosis ad maiorem gloriam, habens etiam decem capitula de Nazareis, Numerorum VI. Nota per totum et dic quinque cavenda…><…Expectatio iustorum letitia. − (assente in RLSM).

f. 65rb (214rb): bianco.f. 65v (214v): bianco. f. 66ra-68va (57ra-59va): In passione domini de septem officiis episcoporum et sa-

cerdotium. Christus assistens pontifex futurorum bonorum, <Hebr 9, 11>. Nota primo de lege quod omnis immolatio fuit figura immolationis illius ecelletissime, quam ipse pontifex Christus fecit pro nobis. Et nota, quod fuit…><…morte Christi sunt confirmata. Qui est benedictus in secula seculorum. Amen. − (assente in RLSM).

f. 68vb (59vb): bianco. f. 69ra-71vb (60ra-62vb): Item, sermo de passione Domini. Collegerunt pontifices et

pharisei concilium et dicebant: Quid faciamus? <Ioan 11, 47>. In hoc evangelio totali duo ponuntur, scilicet causa passionis et utilitas. Causa ibi: Si dimittemus eum…><…ante casum hominis perfecta erant. − (assente in RLSM).

f. 72ra-72bisva (63ra-64va): In cena Domini. Epulemur in azymis sinceritatis etc. <1 Cor 5, 8>. Nota quod hodie prima missa celebrata est et…><…cum ipso, qui est benedictus in secula seculorum. Amen. − (assente in RLSM).

f. 72bisva (64va): Ignis est Spiritus Sanctus, quia: 1. Purgat per donum timoris…><…ipsorum esse amas, sed… − (testo non identificato).

f. 73ra-76rb (78ra-81rb): Tractatus de dilectione Dei. Dilectus meus candidus et ru-bicundus etc. <Cant 5, 10>. Vide nunc et pone in libra qure diligas hominem amicum et si inveneris ea in Deo multo magis Deum…><…et hoc multipliciter. ¶ Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo etc. Diligere cum sit actio egreditur a substantia mediante vir-tute…><…coe eorum, nunc interibunt. ¶ Diliges Dominum Deum tuum ex tota anima tua. Aristoteles: Anima est actus primus corporis organici id est forma completiva et perfectio dans corpori esse…><…manadus es mihi domine, cum hoc habeam per te. ¶ Diliges Domi-num Deum tuum ex <tota> mente. Intellectu sub illa que in quantum alligatur corpori quod animat…><…mihi intellectum. ¶ Diliges Dominum Deum tuum ex omnibus viribus tuis. Hoc secundo ad potentiam etiam internam debet ad actum immediate. Sunt autem virium tres differentie in homine…><…secundum consilium meum. − (testo non identificato).



f. 76va-77rb (81va-82rb): De sancta Trinitate. Quoniam ex ipso et per ipsum et in ipso sunt omnia, ipsi gloria in secula, Ad Romanos XI, <36>. In istis verbis apostolus distinguit Trinitatem personarum in unitate essentie divinitatis. In eo enim, quod dicit: Ex ipso, signat personam Patris; quod vero dicit: per ipsum, signat persanam Filii…><…in me concupscen-tias excitavit.

f. 77rb-89va (82rb-94va): Tractatus brevis de contemplatione. Vita contemplativa est cum longo quis exercitio bone actionis edoctus diutine orationis dulcedine instructus cre-bra lacrimarum compunctione36…><…in hiis deliciis perseverari. ¶ Secunda dieta est oratio. Hec notatur…><…ad patriam adduceremus. ¶ Tertia dieta est fletus. Unde crebra lacrima-rum…><…ad cor suum. ¶ Quarta dieta est a cunctis huius mundi negotiis vacare. In hoc verbo…><…est. ¶ Quinta dieta anime est in sola Dei dilectione animum intendere…><…hoc aggrava sicut scis. ¶ [Contemplationis decem gradus]. Et dicit Bernardus: Magna res amor, sed sunt in eo gradus decem, per quos contingit nos…><…suaviter. ¶ In decimo gradu facit similari totaliter. Nota tres differentias similitudinis…><…et ceteri affectus. ¶ Primum signum amoris est quod amorosi multi concupiunt, sed pauca loquuntur…><…in eo et per eum habebuntur. − (testo non identificato).

f. 89va-94rb (94va-99rb): [Tractatus de anima]. Anima est actus primus corporis phi-sici, potentia prima habentis vitam37. Cum dicitur actus, exprimitur genus anime. Ipsa enim est substantia…><…lapideus vel pictus. ¶ Sequitur de potentia vel recipiendi ab alio sicut passiva…><…in fantasmatibus. ¶ Quoniam ergo distinximus tres potentias anime per illa duo per que philosophi devenerunt in cognitionem eius…><…ut ipseum est. ¶ Sequitur de potentia sensibili. Hec dividitur in apprehensivam et motivam. Apprehensiva…><…sint pri-mo prima. ¶ Sequitur de sensibus interioribus. Sunt autem sensus interiores quinque. Sensus communis, ymaginatio, vis ymaginativa…><…ad hoc dicitur memoria. ¶ Post vires sensibiles apprehensivas sequitur de motivis. Unde sciendum quod estimationem et ymaginationem leti et tristes…><…ad letum, altera ad triste. ¶ Dicto de potentia vegetabili et sensibili se-quitur de potentia rationali. Sumitur ergo ratio…><…ad corpus. ¶ Sequitur de intellectu separabili cuius pars est in cognitione veri, alia pars est in affectione boni…><…et quod ipse est potentia. ¶ Sequitur de intellectu possibili. Qui primo dicitur intellectus possibilis cum ipsa sit potentia anime…><…et divino modo. ¶ Sequitur de intellectu practico, qui afficitur circa bonum. Hic dividitur…><…ad rectitudinem. − Cf. Richardus Lavenham (Lavingham), De anima38.

36 Cf. Beda, Homilia de s. Ioanne Evangelista, I, 9.37 Aristoteles, De anima, II.1, 412a27-28 (translatio Iacobi Veneti).38 Repertorium initiorum manuscriptorum latinorum Medii Aevi, I, curante Jacqueline Ha-

messe auxiliante Sławomir Szyller (Textes et Études du Moyen Âge, 42,1), Louvain-La-Neuve 2007, 147, n. 2564. Il Repertorium indica però differenti incipit di quest’opera. L’attribuzione a Riccardo da Lavenham (fl. 1380) sta in conflitto con la datazione del codice, ma è possibile che si tratti solo di una coincidenza parziale dell’incipit, forse di una fonte del De anima di Riccardo. Cf. Bartholomaeus Maria Xiberta, De scriptoribus scholasticis saeculi XIV ex Ordine Carmelitarum (Bibliothéque de la Revue d’Histoire Ecclésiastique, 6), Bruxelles 1931, 49.



f. 94va-97ra (99va-102ra): De decem preceptis. Preceptum est iussio vel imperium faciendi aliquid vel non faciendi39. Preceptorum alia pertinent ad Deum, ut prima tria, reliqua pertinent ad proximum…><…nec rem cupias alienam. − (testo non identificato)40.

f. 97ra-99ra (102ra-104ra): Dominica in quinquagesima. Si linguis hominum loquar et angelorum, caritatem autem non habeam, factus sum sicut es sonans aut cymbalum tinniens, I Ad Cor XIII, <1>. Hec dominica appellatur quinquagesima et in die resurrectionis finitur et signat penitentie tempus et peccati remissionem et hereditatis restitutionem. Nam post quinquaginta…><…in terra. Quod nobis prestet Iesus. Amen. − cf. Ioannes Halgrinus de Abbatisvilla (RLSM 3, 513, n. 48).

f. 99ra-100rb (104ra-105rb): [Tractatus de locutione Dei]. Locutio Dei sic distingui-tur. Aut per semetipsum loquitur. Dicitur autem per creaturam angelicam eius ad nos verba formantur…><…humana verba angelus formavit. − (testo non identificato).

f. 100rb-101va (105rb-106va): In purificatione sancte Marie virginis. Lumen ad re-velationem gentium et gloriam populi tui Israel, <Lc 2, 32>. Sicut consueverunt nutrices et pedagogi nobilibus infantibus blandiri, sic Symeon desideratum diu suscipiens puerulum, vere blandiendo blanditur tamquam diceret: Tu aureum pomum, dux et rex mundi…><…idem lumen Iesus Christus. Amen. − (assente in RLSM).

f. 101va-102vb (106va-107vb): De omnibus sanctis. Beati pacifici, quoniam filii Dei vocabuntur, Matthei V, <9>. Quoniam hodie maximum est festum propter sollempnitatem omnium sanctorum, ideo in evangelio huius diei agitur de maxima perfectione, que in suis actibus secundum dona habituum gratuitorum in via potest haberi, scilicet de beatitudini-bus. Et ut hoc clarius elucescat, nota hanc distinctionem…><…non utentes. Ad hanc pacem perducat nos Iesus Christus. Amen. − (assente in RLSM).

f. 102va (107vb): Virginitatis quinque sunt prerogative. Nota de premio virginum, quod est in quinque prerogativis…><…ad dextris Filii. − (testo non identificato).

f. 103ra-103rb (108ra-108rb): Dominica in passione Domini. Quis ex vobis arguet me de peccato etc. <Ioan 8, 36>. Nota quod propter octo non possumus arguere Dominum de peccatis, nec imputare ei, qui peccatores sumus. Primo, quia…><…Da mihi liberos etc. − Anonymus, BSB, Clm 2717 (RLSM 8, 588, n. 23); Anonymus [XIII sec.], BSB, Clm 14812 (RLSM 8, 700, n. 36).

f. 103rb-103vb (108rb-108vb): Sermo de passione Domini. Respice in faciem Christi tui, <Ps 83, 10>. Hodie, karissimi, iuxta sententiam Domini pendentis in cruce, consumma-tum est misterium nostre redemptionis, ut dicitur Iohannis XIX. Et de hac die dicitur ideo Ecclesiastici XIV: particula diei hodie non pretereat. Et ideo nobis hoc cavendum…><…hec est imitatio perfecta. − Sermones Fratrum Minorum, BAV, Vat. Lat. 1266 (RLSM 7, 71, n. 32 [con l’indicazione di ulteriori codici]).

39 Cf. Alexander de Hales, Summa theologica, t. IV (liber III, n. 395), Quaracchi 1948, 587.40 Si veda, per testi simili, Morton W. Bloomfield − Bertrand-Georges Guyot − Donald R.

Howard − Thyra B. Kabealo, Incipits of Latin Works on the Virtutes and Vices, 1100-1500 A.D., Cambridge, Massechusetts 1979, 340-341 (n. 4019-4022); Repertorium initiorum manuscripto-rum latinorum Medii Aevi, III, 74, n. 24317-24318.



f. 104r (109r): [T39]. Dedit dona hominibus, <Eph 4, 8>. Spes scilicet datur fidelibus, in spiraculum vivificationis, in magisterium cognitionis, in incendium dilectionis…><…ut filius scilicet uniugenitus Dei. Rogemus ergo etc. − (assente in RLSM).

f. 104r-104v (109r-109v): De assumptione sancte Marie. Domum magestatis mee glo-rificabo, Ysaie LX, <7>. Dicitur domus militans Ecclesia, fidelis anima et Ierusalem superna. De prima Ad Thymotheum 3: Oportet te in domo Dei conversari…><…in celum in anima et corpore et regnat cum Filio. Qui vivit etc. − (assente in RLSM).

f. 104v (109v): [S60]. Sapientia hominis lucet in vultu eius et potentissimus faciem illius commutabit, Ecclesiastici VIII, <1>. Hic commendatur beatus Bernhardus. Primo a veraci speculatione lucis eterne, ibi: Sapientia hominis lucet in vultu; secundo, a virili exercitatione virtutis perfecte, ibi: potenissimus faciem illius…><…Tertia lux est contemplationis iocunde. − (assente in RLSM).

[Nella fogliazione antica manca il f. 110 ].f. 105r-107r (111r-113r): In nativitate sancte Marie. Orietur stella ex Iacob et exsurget

virga de Israel, Numerorum XXIIII, <17>. In verbis istis explicatur nobis beate Virginis or-tus. Et ostenditur in verbis istis ut sublimis et ut salutaris. Sublimis inquam in quantum desi-gnatur sub mera forma stelle sursum splendentis…><…sit et natura virginis Maria. Amen. = Linz, OLB, 437, f. 118va-119ra (RLSM 7, 51, n. 89).

f. 107r-109v (113r-115v): De beata Agatha vel alia virgine et martire. Fortitudo et de-cor indumentum eius et ridebit in die novissimo, Proverbiorum ultimo <31, 25>. Et scribuntur de muliere forti et quamvis possint competere cuilibet virgini et martyri, specialiter tamen et proprio possunt de beata Agatha exponi. Describit autem Spiritus Sanctus beatam Agatham in verbis propositis et extollit a duobus, scilicet ab informatione virtutis glorificantis et a promissione salutis beatificantis…><…sine fatigatione infinitatem. Rogamus etc. − cf. Paris, BnF, Lat . 14595, f. CIIIIv-CVr (Bonaventura, RLSM 1, 637, n. 669); cf. un’altra redazione lunga (?): Padova, PBA, ms. 512, f. 192r-194v41.

f. 109v-110r (115v-116r): [C6]. Quasi stella matutina, <Eccli 50, 6>. Doctores dicun-tur stelle. Habet enim stella in essentia magnitudinem, in apparentia parvitatem, in situ al-titudinem, in motu velocitatem, in aspectu pulcritudinem, in figura rotunditatem in statu firmitatem, in influentia potestatem. Primo habet stella in essentia…><…similiter et nos de-bemus invicem influere etc. − (assente in RLSM).

f. 110v-111r (116v-117r): In octava pasce vel de sancto Thoma. Infer digitum tuum huc et vide manus meas, Ioannis XX, <27>. Hic tanguntur tria, scilicet modus cognitionis, actus cognitionis et obiectum cognitionis…><…de secundo hic: Infer digitum tuum huc etc. − Bonaventura42.

41 Cf. Emanuele Fontana, Sermonari da bisaccia: Le raccolte del ms. 512 della Biblioteca An-toniana di Padova e del ms. 193 della Bibliothèque Municipale di Besançon, in Il Santo 53 (2013) 290 (n. 97).

42 Testo trascritto da A. Horowski, Il desiderio e la vita spirituale, 674-677. Altre redazioni pubblicate da Giuseppe Abate, Un sermone sulle cinque piaghe di Gesù attribuito a san Bonaven-tura, in Miscellanea Melchor de Pobladura. Studia franciscana historica P. Melchiori a Pobladura dedicata, LX aetatis annum et XXV a suscepto regimine Instituti Historici OFMCap. agenti, vol. I,



f. 111r-111v (117r-117v): Bibite et inebriamini, karissimi, Canticorum <5, 1>. Bibere nichil aliud est quam ferventer amare. Bibite ergo non de calice Babilonis sed Salvatoris. Ad Corinthios X: Calicem Domini…><…intravit semel in sancta. Rogemus ergo etc. − (assente in RLSM).

f. 111v-112r (117v-118r): [Nota]. Celum tripliciter consideratur, scilicet quantum ad existentiam, quantum ad continentiam et quantum ad influentiam. Primo quantum ad existentiam est in eo sublimitas situs, venustas ornatus, regularitas motus. Per sublimitatem intelligitur paupertas, per venustatem castitas…><…conturbavit eso. Rogemus etc. − (testo non identificato).

f. 112r-112v (118r-118v): De nativitate Marie virginis. Sol ortus est et humiles… <Es-ther 11, 11>. Methaphore ad laudem beate Marie virginis aliquando sumuntur a natura in-fima, ut est terra, radix, virga et huiusmodi; aliquando a media, ut nubes etc.; aliquando a natura summa, supercelesti ut est Sol et Luna. Nota ergo de Sole. Sol…><…mulier amicta sole. Rogemus ergo etc. − (assente in RLSM).

f. 113r (119r): Dominica prima post octavam pasche. Ego sum pastor bonus, <Ioan 10, 11>. Pastor bonus est ipse Christus, qui pascit et pascitur sicut pastor materialis pascit oves et pascitur ab ovibus lacte et certis fructibus. Pascit autem tripliciter secundum quod triplex est pastus materialis ovium…><…Que habitas in <h>ortis, amici auscultant fac etc. − Ioannes de Castello (RLSM 3, 388, n. 185) vel Hugo de S. Charo (RLSM 9, 623, n. 83).

f. 113v (119v): [T50]. Nemo potest dicere “Dominus Iesus” − scilicet vere sive meritorie − nisi in Spiritu Sancto <1 Cor 12, 3> − id est in virtute Spiritus Sancti. Circa primum nota, quod hoc verbum “Dominus Iesus” leguntur dixisse tres homines in Sacra Scriptura, scilicet Iesus filius Sirach, Marchus et Paulus. De primo…><…Item, Verbo Domini celi firmati sunt etc. − (assente in RLSM).

f. 114r (120r): Ecclesiastes <11, 7>: Dulce lumen et delectabile oculis videre solem. Ocu-lis scilicet sanis et mundis. Sapientie VII: Solum autem illis id est impiis supposita est gravis nox, sanctis autem tuis maxima erat lux. Magna est lux credulitatis, maior lux intelligentie perscrutantis, maxima sapientie contemplantis etc. − (assente in RLSM).

f. 114r-114v (120r-120v): De passione Domini. Colligite que superaverunt fragmenta, ne pereant, Ioannis VI, <12>. Panes ordacei ad comedendum sunt asperi et possunt significare vulnera Christi, quibus anime nostre reficiuntur. Fragmenta vero…><…multa essent ad Deum ora clamantia. Rogemus etc. − Conradus Holtnicker de Saxonia (RLSM 1, 755, n. 111).

f. 115ra-117va (121ra-123va): Postquam diximus, qualiter ad sapientiam nos exercere debemus per lectionem, meditationem et orationem, dicendum est qualiter per contempla-tionem, per quam transit mens nostra in Ierusalem supernam, ad cuius instar Ecclesia est formata…><…et per contemplationem ad amplexum. Ad quam nos perducat Iesus Christus. Amen. ¶ Possunt autem predicti gradus et aliter distingui, ut quasi in idem redeant…><…ista predicamenta predicantur vere de Deo et katholice secundum fidem christianam. − (testo non identificato).

a cura di Isidoro de Villapadierna (Bibliotheca seraphico-capuccina, 23), Roma 1964, 151-171 (edizione: 162-171); e da J.-G. Bougerol (BSDD, Sermo 22, 317-320).



f. 117va-119rb (123va-125rb): In conversione sancti Pauli. Tremens ac stupens dixit: Domine, quid etc. Actuum 9, <6>. Tremens fulgore stupens non putans Iesum in celo esse stupebat et propter vocem que facta fuit cum stupore dicit: Domine, quid me vis facere. Interlinearis: Indica mihi voluntatem tuam et ego tibi obediam. Querit igitur: Domine, quid etc. Sunt autem duo, que Dominus vult nos facere…><…in bono proficiendum, causa brevi-tatis subticeo. Rogemus etc. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 481, n. 108).

f. 119rb-121ra (125rb-127ra): Ad confessores. Multitudo languentium etc. <Ioan 5, 3>. Ochozias rex cecidit per cancellos cenaculi sui, quod habuit in Samaria, et egrotavit. Pro-sequere qualiter vis ad consulendum…><…suadeo contritionem det vobis Deus. Amen. − (assente in RLSM).

f. 121rb-121va (127rb-127va): De sacerdotibus. Ornaverunt faciem templi coronis au-reis, <I> Machabeorum <IV, 57>. In hiis verbis ad litteram declaratur renovatio templi, facta a Iuda Machabeo. Moraliter autem secundum quod templum est Ecclesia militans, cuius fa-cies id tes potior pars est clerus, tria notare debemus, scilicet ipsius renovationis actum, ibi: ornaverunt; secundo, renovationis obiectum…><…beatitudines, dona et fructus. Rogemus etc. − (assente in RLSM).

f. 121va-122rb (127va-128rb): De contemplatione sermo subtilis. Arbor bona fructus bonos facit, Matthei 7, <17>. Iesus Christus est via incipientium, veritas proficientium, vita pervenientium. Hic sub methaphora arboris proponit formam intimi amoris, per quam quasi per itinerarium perveniatur ad gustum et fructum divine perfectionis…><…lignum vite sin-gulis mensibus, Apocalypsis. Rogemus etc. Amen.

f. 122va (128va): Dominica 3a in quadragesima. Erat Iesus eiciens demonium, <Lc 11, 14>. Nota, quod sex modis possumus eicere demonia sive temptationes eorum. Primo per memoriam passionis Christi, Numerorum: Aspicientes serpentem eneum…><…bonorum angelorum, ut dicit Ysidorus. − (assente in RLSM).

f. 122va-122vb (128va-128vb): Dominica 4a in quadragesima. Est puer unus hic, <Io-annis VI, 9>. Nota quatuor necessaria penitenti in his verbis. Primum est munditia, que no-tatur ibi: Puer; secundum, pax sive concordia, ibi: unus, scilicet non divisus; tertium carnis maceratio…><…et eternaliter. De quibus omnibus sume auctoritates. − Anonymus BSB, Clm 14812 (RLSM 8, 700, n. 35).

f. 123ra-124ra (2ra-3ra): Dominica secunda in adventu. Erunt signa in Sole etc. Luce XXI, <25>. In epistula dicitur: Nox precessit, Glosa: infidelitatis et ignorantie. Hec fuit, sed modo non est dies…><…quod oculus non vidit etc. Ad quam nos perducat Dominus. − Ber-tholdus de Ratisbona (RLSM 1, 473, n. 2).

f. 124ra-124va (3ra-3va): Dominica secunda in adventu. Virtutes celorum movebuntur et tunc videbitur etc. Luce XXI, <26>. Per virtutes accipiuntur spiritus angelici, ut hic dicit Glosa, qui in adventu Domni visibiliter oculis mentis apparebunt ut distincte…><…peccati, dyaboli, crucis et mundi laborum et anxietatum. Quam nobis etc. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 473, n. 4).

f. 124va-125ra (3va-4ra): Dominica in adventu vel tertia vel de angelis. Ecce mitto an-gelum meum etc. <Mt 11, 10>. Multum nobis omnibus reverendi sunt et diligendi angeli. Innumera enim nobis beneficia et ministeria exhibunt, qui sunt ministri Christi et fideles



dispensatores ministri Dei, de quibus legitur in epistula. Unde…><…tamquam testes huma-norum actuum. Det ergo nobis Dominus. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 473, n. 5).

f. 125ra-125vb (4ra-4vb): Dominica 4a <in adventu>. Ego non sum dignus, ut solvam corrigiam etc. <Ioan 1, 27>. Glosa: Dominus calciatus apparuit quando carnem assumpsit. Huius incarnationis misterium nemo unquam ad plenum investigare sufficit. Secundum alios ewangelistas dicit: Cuius non sum dignus calceamenta…><…lebetes quasi fiale. − Ber-tholdus de Ratisbona (RLSM 1, 473, n. 7).

f. 125vb-126rb (4vb-5rb): Dominica prima post octavam epyphanie. Nuptie facte sunt etc. <Ioan 2, 1>. Occasione istarum nuptiarum dicere volo de matrimonio, viduitate et virgi-nitate. Et quia de istis generibus utriusque sexus boni quos Deus diligit et mali quos dyabolus, ideo docet apostolus…><…eos in gloria inenarrabili. Quam nobis prestare dignetur etc. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 473, n. 11).

f. 126va-127ra (5va-6ra): Dominica secunda post octavam epiphanie. Collatio. Multi ab oriente et occidente etc. et recumbentur etc. Matthei <8, 11>. Hoc fit per duo, que dicun-tur in epistula, scilicet Si providemus bona coram Deo et hominibus. Iocundum est verbum istud, quod Dominus dixit: Multi etc. Et verum…><…sive ad merendum. Quod nobis. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 473, n. 12).

f. 127ra-127va (6ra-6va): In die cinerum. Venite ad me omnes qui laboratis et ego vos reficiam, Matthei XI, <28>. Venite a peccato, a mundo et a dyabolo, ad me qui libenter vos recipio, libenter…><…nullus gaudia illius terre. Ad quam nos perducat etc. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 473-474, n. 14).

f. 127va-128rb (6va-7rb): Dominica in LXXa. Simile est regnum celorum homini pa-trifamilias etc. <Mt. 21, 1>. Vinea est Ecclesia, ut dicit Glosa. Et Ysaie V: Vinea Domini Sabaoth etc. Ad hanc multi sunt vocati pauci electi, ut dicitur in ewangelio. Ideo nemo nimis de se…><…sunt gaudia, que nec oculus vidit etc. Ad que nos. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 474, n. 15).

f. 128rb-129ra (7rb-8ra): Dominica in Lma. Factum est cum appropinquaret Iericho etc. <Lc 18, 35>. Secundum spiritualem sensum, cum Christus per incarnationem mundo appropinqua-ret, humanum genus ad cognoscenda divina illuminavit. Iericho interpretatur luna…><…omnia in omnibus. Quod nobis etc. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 474, n. 17).

f. 129ra-129vb (8ra-8vb): Dominica prima in XLa. Tunc reliquit eum dyabolus etc. <Mt 4, 11>. Glosa: Consummata omni temptatione accesserunt angeli et ministraverunt ei. Que temptatio prima fuerit media vel ultima et…><…clarum et dulce etc. Ad quod nos perducat. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 474, n. 18).

f. 129vb-130 (8vb-9vb): Dominica 2a in XLa. O mulier, magna est fides tua, Matthei XV, <28>. Ibi dicit glosa: Sub persona mulieris chananee magna fides Ecclesie, patientia et humilitas predicatur, que credidit posse sanari filia sua et totiens contempta in…><…in archa etc. omnibus submersis etc. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 474, n. 19).

f. 132ra-132vb (10ra-10vb): Dominica 3a in XLa. Qui non est mecum, adversum me est etc. <Lc 11, 23>. Glosa: Hoc de omnibus hereticis et scismaticis potest intelligi, qui omnes exclun-duntur a regno Dei. Secundum litteram autem loquitur Dominus turbis eum sequentibus…><…det nobis Dominus sit ista cavere etc. − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 474, n. 20).



f. 132vb (10vb): Dominica 4a in media XLa. Erat proximum pasca etc. <Ioan 6, 4>. Totum hodiernum officium tam diurnum quam nocturnum plenum est letitia diversis de causis quas taceo, cum post videatur mihi nimis…><…forte… − Bertholdus de Ratisbona (RLSM 1, 474, n. 21). − finisce mutilo.

La datazione del sermone

Nell’edizione del 1993, Bougerol non propone alcuna datazione del sermone. L’unico manoscritto che offre qualche indizio al riguardo è il Lat. 15956 di Parigi che − come è stato accennato − nella sezione che va dal f. 211ra al f. 319rb, contiene i sermoni dei teologi attivi a Parigi tra il 1269 e il 1278, copiati da Stefano d’Abbeville. È quindi quasi sicuro che il sermone è stato tenuto a Parigi, il 1° novembre, in uno di quegli anni. John F. Quinn aveva proposto l’anno 127043, ma non ha spiegato tale scelta. Osservando però la tabella delle date dei sermoni bonaventuriani compilata dallo studioso canadese, possiamo notare che − andando a ritroso a partire dal 1273 (l’ultima festa di Ognissanti di Bonaventura, morto il 15 luglio 1247), possiamo scartare le seguenti date:

− il 1° novembre 1273, perché Bonaventura, nel luglio di quest’anno incontra il papa Gregorio X a Mugello presso Firenze e poi, insieme al pontefice, viaggia verso Lione, dove l’11 o il 12 novembre viene consacrato vescovo44;− il 1° novembre 1272, perché il 30 ottobre predica a Barcelona;− il 1° novembre 1271, perché sta in Italia (in agosto è a Viterbo, il 29 novembre predica a Napoli).Rimangono quindi gli anni 1269-1270, ma John F. Quinn propone di datare

per il 1° novembre 1269 il sermone Filii sanctorum sumus…, nel quale Bonaventura avrebbe continuato la difesa del proprio Ordine di fronte all’Università di Parigi; difesa che egli avrebbe iniziata il 4 ottobre 1269 con il sermone Tunc apparebit…45. Ad ogni modo, il sermone Filii sanctorum sumus… per la festa di tutti i santi sembra essere anteriore al nostro, visto che sia il ms. 1464 di Troyes, sia il ms. Lat . 14595 di

43 John F. Quinn, Chronology of St. Bonaventure’s Sermons, in AFH 67 (1974) 145-184, in particolare: 148 e 183.

44 Confronto la cronologia dei sermoni offerta da J.F. Quinn con il calendario bonaven-turiano proposto da Jacques Guy Bougerol, Introduzione a s. Bonaventura, Vicenza 1988, 9-16. Cf. anche: Palémon Glorieux, Essai sur la chronologie de saint Bonaventure, in AFH 19 (1926) 145-168; Giuseppe Abate, Per la storia e cronologia di s. Bonaventura, in MF 49 (1949) 534-568, 50 (1950) 97-130.

45 Cf. J.F. Quinn, Chronology of St. Bonaventure’s Sermons, 161-162. Bougerol propone in-vece di datare il sermone Tunc apparebit… il 4 ottobre 1262, senza però spiegarne il motivo. Cf. BSDD, Sermo 58, 771.



Parigi li mettono in questo ordine, ma pare che manchino prove certe che dimostri-no che il sermone Filii sanctorum sumus…: 1. sia stato tenuto effettivamente a Parigi e non altrove; 2. sia stato predicato solo un anno prima del sermone Ego Ioannes vidi civitatem… e non, per esempio, nel 1266 o 1267, quando Bonaventura è stato pure a Parigi46. In conclusione, proporrei lasciare, come possibile data del nostro sermone, il 1° novembre del 1269 o del 1270.

Struttura del sermone

Il sermone è tripartito. Tutte e quattro le redazioni sono concordi nel trasmet-tere le tre parti principali del sermone, sempre nello stesso ordine, anche se usando le parole leggermente diverse. La divisione generale del sermone corrisponde ai tre modi, in cui si può parlare della Chiesa raffigurata dalla metafora della città, ossia: in quanto essa viene edificata nei cieli, in quanto essa viene fondata e costruita sulla terra, e in quanto essa ritorna a Dio ovvero è ordinata verso Dio. Ciascuna delle tre parti principali si suddivide in quattro ulteriori sezioni (a volte seguite anche dal-la ricapitolazione dell’intera parte). In definitiva, lo schema generale del sermone si presenta in maniera seguente:

I. Civitas in celis edificata 1. Civitas gloriosa propter influxum potentie Patris 2. Civitas speciosa propter influxum sapientie Filii 3. Civitas deliciosa propter influxum benivolentie Spiritus Sancti 4. Civitas opulenta per influxum exuberantie unius Dei et TriniII. Civitas in terris fundata et constructa 1. Infusio fidei potentie rationali 2. Infusio spei potentie irascibili 3. Infusio caritatis potentie concupiscibili 4. Infusio sanctitatis toti mentiIII. Civitas ad Deum redeunda sive ordinanda 1. Fulgor prudentie – triplex porta orientalis 2. Vigor constantie – triplex porta aquilonaris 3. Nitor munditie – triplex porta australis 4. Rigor iustitie – triplex porta occidentalis

La suddivisione della prima parte, quindi, viene fatta in relazione all’influsso della Trinità divina, considerata nelle azioni appropriate alle singole Persone e nell’a-zione comune.

46 Cf. J.F. Quinn, Chronology of St. Bonaventure’s Sermons, 181-182.



La seconda parte del sermone si suddivide in riferimento alle virtù teologali, messe in relazione alle tre potenze dell’anima, e al loro effetto finale, ossia la santità, che riguarda l’anima nella sua interezza.

La terza parte del sermone si suddivide in base alle quattro virtù cardinali che, triplicate grazie ad altre virtù secondarie, costituiscono le dodici porte attraverso le quali l’anima può accedere alla città santa nel cielo.

Differenze tra le redazioni

Tutti e quattro i manoscritti offrono, nelle linee principali, la totalità del ser-mone, ma divergono solo nella quantità dei particolari. Il ms. Pa trasmette solo lo schema generale, con le principali citazioni per ogni sezione. Tuttavia, esso contiene anche una serie di considerazioni assenti nelle tre rimanenti redazioni. Si tratta, in fattispecie, delle tredici doti della città celeste che il reportator elenca nella prima parte del sermone (lin. 35-63) e che devono dimostrare l’abbondanza dell’influsso divino.

L’aspetto tipico della redazione trasmesso dal ms. Ty, è invece, che all’inizio di ciascuna delle tre sezioni principali esso offra la suddivisione schematica che poi viene ulteriormente sviluppata con l’applicazione delle citazioni bibliche47. Questa redazione rimane comunque molto concisa e riassuntiva.

La redazione più lunga di tutte è quella del ms. Pk. Essa non si limita alle suddi-visioni e alle citazioni bibliche, ma espone ampiamente ciascun elemento, descriven-do, di volta in volta, anche i fenomeni contrari alle virtù necessarie per la costruzione della città celeste. In questa redazione appaiono anche alcune citazioni esplicite dei padri della Chiesa e dei filosofi antichi.

Solo poco meno estesa è invece la redazione del ms. Mm. Per molti aspetti si-mile a quella del ms. Lat. 15956 (la presenza delle citazioni esplicite dei santi e dei classici latini; lo sviluppo espositivo dei singoli elementi), essa tuttavia possiede cer-te citazioni assenti nel codice Pk (per esempio, le Confessiones di sant’Agostino o l’exemplum che racconta l’insaziabilità di Alessandro Magno). La redazione Mm, inoltre, sottolinea di più il ruolo del Verbo divino (increato e incarnato) nella crea-zione e nello sviluppo della Chiesa.

Un solo manoscritto (Pk) trasmette il prothema, basato sui versetti Prov 9, 1 e 3, che alludono alla costruzione della casa da parte della sapienza divina. Tutti e quattro i codici trasmettono invece una breve introduzione, nella quale − ancora

47 La redazione del ms. Pk (che è quella più ampia di tutte) lo fa solo nella seconda parte; invece nella redazione del ms. Mm questo procedimento è usuale.



prima della divisio thematis − viene motivata la scelta del versetto. Tre codici (Pa, Pk e Mm) affermano infatti che in esso si riflette la materia presentis sollempnitatis / sollempnitatis omnium sanctorum, mentre il codice Ty parla dello status universitatis sanctorum. Quest’ultimo termine appare anche nel ms. Mm, invece nel ms. Pa e Pk si parla della communitas beatorum. È quindi difficile parlare di dipendenze orizzontali tra le quattro redazioni, ma si tratta piuttosto dei testi che con diversa precisione hanno percepito vari elementi del sermone pronunciato da Bonaventura.

Mi soffermo ancora su un fenomeno che riguarda il riutilizzo di un passo della Summa Halensis che a sua volta dipende dalla Summa de articulis fidei di Giovanni de La Rochelle. Il passo in questione si trova nei soli ms. Pk e Mm:

(Pk, f. 300ra [lin. 172-177 dell’edizione]): Isti ergo sunt illi duodecim viri, quos misit Iosue, id est Christus Salvator populi Israel, ut tollerent duodecim durissimos lapides, id est duodecim solidissimos articulos fidei nostre, de medio Iordanis alveo, id est de fonte et profunditate Scripturarum, et posuerunt eos in loco, ubi fixui erant tentoria, id est in Simbolo, quod igitur composuerunt illi duodecim apostoli; posuit enim in eo quilibet articulum suum.

(Mm f. 2rb [lin. 135-138 dell’edizione]): Hoc significatur Iosue IIII, <2-3>, ubi di-citur: Iosue elegit duodecim viros, qui portaverunt duodecim lapides de medio Iordanis etc. Isti duodecim lapides sunt duodecim articuli fidei in Sacra Scriptura per duodecim apostolos expressi, super quos fundata est Ecclesia.

Il passo, che può aver ispirato il predicatore, è il seguente:

Distinctio ista significata fuit Iosue 4, 2-3, ubi dixit Dominus ad Iosue: Elige tibi viros singulos per singulas tribus et praecipe eis ut tollant de medio Iordanis alveo, ubi steterunt pedes sacerdotum, duodecim durissimos lapides, quos pones in loco castrorum, ubi fixeri-tis hac nocte tentoria. Verba ista sunt Dei Patris ad Filium Iesum, qui elegit duodecim viros, quos et apostolos nominavit. Duodecim durissimi lapides sunt duodecim articuli fidei; tolluntur autem de medio Iordanis alveo, id est de media profunditate Scripturae; ubi steterunt pedes sacerdotum, id est affectiones sanctorum Patrum, Patriarcharum et Prophetarum. Ponuntur autem in loco castrorum id est in sancta Ecclesia, quae est ut castrorum acies ordinata Cant. 6, 948.

Ora, questa sezione della Summa Halensis − come abbiamo accennato − inglo-ba quasi alla lettera una delle due redazioni della Summa de articulis fidei di Giovan-

48 Alexandri de Hales Summa theologica seu sic ab origine dicta “Sum ma fratris Alexandri”, t. IV, liber III, Quaracchi 1948, 1122-1123 (n. 704).



ni de La Rochelle († 1245), il cui influsso su Bonaventura va ancora rivalorizzato49. Trascriviamo qui il testo secondo il codice Milano, BN Braidense, ms. AD.IX.7, f. 78rb-78va50:

Hec distinctio fuit significata Iosue IIII, <2-3>: Dixit Dominus Iosue: Elige tibi duode-cim viros singulos per singuloas tribus et precipe eis, ut tollant de medio Iordanis alveo, ubi steterunt pedes sacerdotum durissimos lapides, quos ponetis in loco castrorum, ubi fixeritis hac nocte temptoria. Verba sunt Dei Patris ad suum Iesum, qui elegit duodecim viros, quos et apostolos nominavit, Luce V; et duodecim durissimi lapides sunt iste duodecim partes sive articuli fidei, qui propter firmissimum fundamentum fidei durissimi lapides nomi-nantur. Tolluntur autem de medio Iordanis alveo, id est de media profunditate Scripture, ubi steterunt pedes sacerdotum, id est affectiones sanctorum patrum, patriarcharum et prophetarum. Ponuntur autem in loco castrorum, id est in Ecclesia sancta, que est ut castrorum acies ordinata, Canticorum VI.

La redazione più lunga della Summa de articulis fidei, individuata in tre mano-scritti51, si presenta in maniera seguente:

Prima distinctio est in 12 articulos secundum numerum 12 apostolorum, sicut supra ostensum est in notula de reductione symbolorum ad invicem. […] Item, significata est Iosue IV, <2-3>, ubi precepit Dominus Iosue, ut eligeret XII viros, qui tollerent XII lapides de medio Iordanis, ubi steterunt pedes sacerdotum et ponerent in loco castro-rum. Duodecim viri sunt apostoli, quos Dominus elegit de mundo. Duodecim lapides articuli de medio Scripture prolati. Pedes sacerdotum affectiones sanctorum patrum. Locus castrorum Ecclesia que est ut castrorum acies ordinata. Hii sunt duodecim lapides pretiosi in fundamento muri civitatis Ierusalem, Apocalypsis XXI.

La presentazione di questi testi ci permette di affermare che:

49 Segnalo qui solo due contributi a tale proposito: Aleksander Horowski, Il rapimento mistico di s. Paolo in s. Bonaventura e suoi maestri, in Doctor Seraphicus 57 (2010) 23-48; Idem, Ubóstwo według świętego Bonawentury w „Postylli do ewangelii św. Łukasza”, in Polonia Sacra 20 (2016) n. 1 [42], 21-37.

50 Jacques-Guy Bougerol, Jean de La Rochelle: les oeuvres et les manuscrits, in Editori di Quaracchi 100 anni dopo: bilancio e prospettive. Atti del Colloquio Internazionale, Roma 29-30 Maggio 1995, a cura di Alvaro Cacciotti − Barbara Faes de Mottoni (Medioevo, 3), Roma 1997, 99-108. Avviso che l’elenco dei manoscritti offerto dallo studioso francese necessita di correzioni e aggiornamenti.

51 Per il nostro passo il riferimento è: Vorau, Chorherrenstiftsbibliothek, Hs. LXI [cat. 11], f. 133va; Napoli, BN, VIII.F.20, f. 68va; Assisi, S. Convento, FAC, 415, f. 50rb-50va. Pur trattan-dosi della redazione più ampia della Summa de articulis fidei, tuttavia l’esposizione delle dodici pietre estratte dal Giordano risulta più breve.



1. Il redattore della redazione Pk ha potuto usare sia la Summa Halensis, sia la prima redazione della Summa de articulis fidei.2. È impossibile stabilire, a quale dei tre testi riportati si sia riferito il redattore della redazione Mm; infatti non si può escludere il riferimento alla seconda re-dazione della Summa de articulis fidei.3. È certo che Bonaventura ha utilizzato nel suo sermone questo riferimento, ma non sappiamo, in quale versione. È infatti possibile che il redattore del ms. Pk ( Stefano d’Abbeville), per perfezionare i suoi appunti, sia ricorso di nuovo alla fonte che aveva ispirato il predicatore.

In conclusione, penso che non si debba privilegiare ne sottovalutare nessuna delle quattro redazioni del sermone, dal momento che non è possibile stabilire quale di esse sia stata in qualche modo autorizzata (o meno) da san Bonaventura. Gli ele-menti trasmessi dai singoli codici non devono considerarsi necessariamente come interpolazioni da parte dei reportatores, ma possono dipendere da diversa sensibilità e capacità percettiva degli uditori. Le particolarità delle redazioni sono infatti pie-namente in linea al pensiero bonaventuriano testimoniato da altri sermoni. Bisogna quindi proseguire con una lettura parallela dei quattro testimoni di questo sermone bonaventuriano.

Sigle e abbreviazioni usate nell’edizione:

add. addit, addiditBTLE Bartolomeo da Trento, Liber epilogorum in gesta sanctorum, edizione critica a

cura di Emore Paoli (Edizione Nazionale dei testi mediolatini, 2), Tavarnuz-ze − Impruneta − Firenze 2001.

CCSL Corpus Christianorum Series Latina.CSEL Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum.exp. expungit.JMAG Jean de Mailly, Abbreviatio in gestis et miraculis sanctorum. Supplementum

hagiographicum. Editio princeps, a cura di Giovanni Paolo Maggioni (Millen-nio medievale, 97), Firenze 2013.

Mombritius, Sanctuarium = Boninus Mombritius, Sanctuarium seu vitae sanctorum I-II, Parisiis 1910.

NBA Nuova Biblioteca Agostiniana.om. omittit.PL Patrologiae latinae cursus completus.


32 ALEKSANDER HOROWSKI

1.

Pa = Paris, BnF, Lat. 14595, f. CLVIr-CLVIIv

<BONAVENTURA>

FESTUM OMNIUM SANCTORUM

Ego Iohannes vidi civitatem sanctam Ierusalem novam descendentem de celo5

a Deo paratam sicut sponsam ornatam viro suo, APOCALYPSIS XXI, <2>.Describitur in verbis hiis materia presentis sollempnitatis, scilicet festi om-

nium sanctorum. Describitur autem illa communitas beatorum sub metaphoracivitatis a Deo descendentis et ad Deum tendentis sive revertentis. Descendentis −inquam − a Deo, in quantum est alpha; revertentis ad Deum, in quantum est10

omega.Vel descendentis per donum nature et gratie; redeuntis per meritum iustitie et

premium glorie.Vel, magis proprie, descendentis a Deo per multiplicitatem muneris; redeuntis

ad Deum sive tendentis in Deum per unanimitatem amoris. Et quia multiplicitas15

non potest in unum melius designari quam per civitatem ornatam et paratam, necunanimitas sive uniformitas amoris melius quam per sponsam ornatam viro suo,ideo beatus Ioannes congruentissime eam describit, dicens: Vidi civitatem sanctametc.

Ad istorum sanctorum commendationem sive illius superne civitatis nota,20

quod de ipsa possumus loqui tripliciter, scilicet:– in quantum est in celis edificata,– et in quantum est in terris fundata et constructa,– et in quantum a Deo ordinata sive ad Deum est reducenda.

<I. Civitas in celis edificata>25

In quantum est in celis edificata, est illa civitas:– gloriosa, per influxum potentie Patris, PSALMUS <86, 3>: Gloriosa dicta sunt

de te, civitas Dei;– speciosa, propter influxum sapientie Filii, APOCALYPSIS XXI, <23>: Civitas

illa non | eget Sole, nam claritas Dei illuminat eam et lucerna eius est Agnus; Pa CLVIv30

11 omega] O Pa 22 edificata] hedificata Pa 26 edificata] hedificata Pa

33QUATTRO REDAZIONI DEL SERMONE DI SAN BONAVENTURA

– deliciosa, propter influxum benivolentie Spiritus Sancti, PSALMUS <45, 5>:Fluminis impetus letificat civitatem Dei;

– opulenta, propter influxum exuberantie unius Dei et Trinitatis, YSAIEXXXIII, <20>: Oculi tui videbunt Ierusalem civitatem opulentam etc.

Quod autem hec civitas, sicut dixi, sit gloriosa, speciosa, deliciosa et opulenta, 35

patet peroptime, quia habet:– situm evidentissimum, PSALMUS <86, 1>: Fundamenta eius in montibus

sanctis etc. totum;– fundamentum pretiosissimum, APOCALYPSIS XXI, <19>: Fundamenta mu-

ri civitatis omni lapide pretioso ornata; 40

– pavimentum mundissimum, APOCALYPSIS XXI, <21>: Platea civitatis au-rum mundum;

– ambitum latissimum, APOCALYPSIS XXI, <16>: Longitudo et latitudo eiusequalia sunt;

– murum sublimissimum, APOCALYPSIS XXI, <17>: Muri civitatis CXLIIII 45

cubitorum;– cultum devotissimum, APOCALYPSIS <XXI, 2>: Vidi civitatem sanctam a

Deo paratam etc. ECCLESIASTICI XXIIII, <15>: In civitate sanctificata similiterrequievi;

– lumen fulgentissimum, APOCALYPSIS XXI, <23>: Civitas illa non eget Sole 50

neque Luna etc.– ornatum nobilissimum, TOBIE XIII, <21-22>: Porte tue ex saphyro et sma-

ragdo edificabuntur, et ex lapide etc.– nomen celeberrimum, TOBIE XIII, <11>: Ierusalem, civitas Dei;– Dominum potentissimum, AD HEBREOS XII, <22>: Ad civitatem Dei vi- 55

ventis, Ierusalem celestem;– fluvium amenissimum, APOCALYPSIS XXII, <1>: Ostendit mihi fluvium

aque vive etc.– cantum iocundissimum, TOBIE XIII, <22>: Per vicos eius “Alleluia” can-

tabitur; 60

– victum habundantissimum, HESTER I, <1-3>: In diebus Assueri Susa civitasetc. Et fecit parari convivium permagnificum. Et bibebant aureis poculis, et aliis at-que aliis vasis cibi inferebantur.

52 smaragdo] maragde Pa 53 edificabuntur] hedificabuntur Pa 55 potentissimum] Psalmus add. Pa59 cantabitur] cantabatur Pa

62 Et2 … 63 inferebantur: Esther 1, 7.


<II. Civitas in terris fundata et constructa>In quantum vero illa civitas est in terris per Verbum incarnatum fundata et65

constructa, est fundata et edificata per influxum gratie quadriformis, inquam:– | infundentis fidem ipsi rationali, que quidem spiritualiter appropriatur apo- Pa CLVIIr

stolis, quorum fide ipsa civitas in concusse fundatur, APOCALYPSIS XXI, <14>:Murus civitatis habebat duodecim fundamenta etc.

– infundentis spem ipsi irascibili, que quidem appropriatur martiribus, quo-70

rum constantia ipsa civitas secure munitur, IEREMIE I, <18>: Dedi te in civitatemmunitam etc.

– infundentis caritatem ipsi concupiscibili, que quidem appropriatur confesso-ribus, quorum caritate ipsa civitas pacifice custoditur, II MACHABEORUM III,<1>: Igitur, cum sancta civitas habitaretur, et custodirentur leges in omni pace75

propter etc.– infundentis pacem toti menti, que quidem sanctitas appropriatur virginibus,

quarum sanctimonia civitas ipsa magnifice decoratur, YSAIE LII, <1>: Consurge,induere vestimentis glorie tue, Ierusalem, civitas Sancti etc.

<III. Civitas a Deo ordinata sive ad Deum est reducenda>80

In quantum vero illa civitas est ad Deum ordinata sive ad Deum reducenda,describitur APOCALYPSIS XXI, <12-13>, quod civitas habebat murum magnum etaltum, et portas duodecim: ab oriente porte tres, ab aquilone porte tres, ab austro por-te tres, ab occasu porte tres; per quas duodecim portas a quatuor mundi partibusconsitutas designantur ille quatuor principales virtutes, habentes duodecim anne-85

xas sub singulis triplicatas, quasi sub oriente, sub aquilone, sub austro, sub occasu.Quibus quidem virtutibus homo interior et exterior perficitur et ad Deum reduci-tur, scilicet:

– fulgor prudentie designatus per portam orientalem; qui quidem habet anne-xam: memoriam preteritorum, intelligentiam presentium et providentiam futuro-90

rum, tamquam in portas, quas aperit nobis Dominus in sua predicatione, IOBXXIX, <3>: Quando splendebat lucerna eius super caput meum etc. Quando proce-debam ad portam civitatis etc.

66 edificata] hedificata Pa 69 civitatis] corr. ex civitas Pa 89 annexam] annexum Pa 92 caput] capud Pa

89 prudentie … 91 futurorum: “Prudentia est rerum bonarum et malarum neutrarumque scien-tia. Partes eius: memoria, intellegentia, providentia” – MARCUS TULLIUS CICERO, De inventio-ne, lib. II, 160. 92 Quando2 … 93 civitatis: Iob 29, 7.


– vigor constantie, designatus per portam aquilonarem; qui quidem habet tresportas, scilicet: magnanimitatem in aggrediendo, virilitatem in prosequendo, et 95

longanimitatem in perseverando; | APOCALYPSIS XXII, <14>: Beati, qui lavantPa CLVIIv

stolas suas in sanguine Agni, ut sit potestas eius in ligno vite, et per portas intrent incivitatem;

– nitor munditie, designatus per portam australem; qui quidem habet tres por-tas annexas, scilicet: sobrietatem gustus, castitatem tactus, honestatem convictus; 100

unde talibus dicitur MATTHEI V, <13-14>: Vos estis sal; vos estis lux mundi. Nonpotest civitas abscondi etc.

– rigor iustitie designatur per portam occidentalem; qui quidem habet tresportas: per unam reddit obedientiam superioribus, per secundum innocentiamparibus, per tertiam misericordiam inferioribus; quo contra in PSALMO <106, 4> 105

dicitur de multis, qui erraverunt in solitudinem et viam civitatis habitaculi non in-venerunt; sed e converso in beata Virgine et in sanctis suis, quia fuerunt hee virtu-tes perfectissime et in quantum sunt politice, et in quantum purgatorie et in quan-tum animi purgati; ideo dicitur APOCALYPSIS XII, <1>, quod amicta est Sole et incapite eius hec corona stellarum duodecim. 110

Primas ergo portas aperuit nobis Christus in sua predicatione;secundas, in sua passione;tertias, in sua conversatione;quartas aperiet in extremo examine.

115

100 gustus] castitatem add. et exp. Pa | honestatem] corr. ex bonitatem Pa 101 sal] corr. ex salutem Pa106 solitudinem] corr. ex sollicitudinem Pa 108 politice] pollicite Pa

108 politice … 109 purgati: Cf. PLOTINUS, Enneadis, pars I, lib. 2, Parisiis 1885, 8; AMBROSIUSTHEODOSIUS MACROBIUS, Commentaria in Somnium Scipionis, lib. 1, cap. 8, Leipzig 1970,37-39; BONAVENTURA, In Hexaemeron, collatio VI, n. 24-25 (Kraków 2008, 232).


2.

Ty = Troyes, Méd. ms. 1464, f. 14vb-15vb

OMNIUM SANCTORUM – BONAVENTURE

Vidi civitatem sanctam Ierusalem etc.In hiis verbis describitur status universitatis sanctorum a Deo descendentis et5

in eum revertentis. Descendit enim ab ipso Patre luminum in quantum est Alphaet redit in ipsum in quantum est Omega. Ego sum – inquit – Alpha et Omega.

Descendit autem per datum nature et donum gratie; redit per virtutum meritaet meritorum | premia. Ty 15ra

Descendit per multiformitatem muneris; redit per uniformitatem amoris:10

propter multiformitatem sub metafora civitatis; propter uniformitatem sub meta-fora sponse designatur.

Tria possunt in hiis verbis notari:– primo, quomodo hec civitas est in patria constructa;– secundo, quomodo est in via edificata;15

– tertio, quomodo hec ad illam sit reducta.

<I. Civitas in patria constructa>De primo notandum, quod “omnis effectus sue cause similitudinem gerit”; et

quanto effectus immediatior, tanto similitudo expressior; quia ergo civitas celestisimmediate a Creatore exivit, maximam eius similitudinem gerit, per deiformita-20

tem constructa. Hec autem deiformitas in quatuor consistit, scilicet:– per influentiam potentie Patris,– per influentiam sapientie Verbi,– per influentiam bonitatis Spiritus Sancti,– per superhabundantiam totius Trinitatis.25

Per primum, gloriosa,per secundum, speciosa,

7 Omega1] O Ty 9 meritorum] premia add. et exp. Ty 14 primo] primum Ty

4 Vidi … Ierusalem: Apoc 21, 2. 6 Descendit … luminum: Cf. Iac 1, 17. 7 Ego … Omega2: Apoc1, 8; Apoc 21, 6; Apoc 22, 13. 18 omnis … gerit: Cf. PSEUDO DIONYSIUS, De divinis nomini-bus, cap. 4, § 2 (PG 3, 695; PL 122, 1120C, Dionysiaca I, 152).


per tertium, deliciosa,per quartum, opulenta.

<1. Civitas gloriosa per influentiam potentie Patris> 30

De primo in PSALMO <86, 3>: Gloriosa dicta sunt de te etc. “Gloria namque estfrequens fama cum laude”, sive multorum ore celebrata laudatio. Ubi ergo maiorgloria, quam ibi, ubi est Deus ab omnibus <laudatus>, et omnes a Deo celebriterlaudantur, ubi omnes dicent gloriam regni eius etc.

<2. Civitas speciosa per influentiam sapientie Filii> 35

De secundo, in APOCALYPSI: Civitas illa Sole et Luna non indiget, quia claritasDei illuminabit illam et Agnus Dei erit lucerna eius, divinitas quippe Christi viceSolis, humanitas eius vice Lune hanc civitatem illustrat et totam reddit speciosam.

<3. Civitas deliciosa per influentiam bonitatis Spiritus Sancti>

De tertio in PSALMO <45, 5>: Fluminis impetus letificat etc. id est: exuberans 40

dulcedo Spiritus Sancti in mentes beatorum se transfundit et totam civitatem deli-ciosam reddit. Ipse namque est fluvius, qui legitur procedere de sede Dei et Agni, idest potestate Patris et Filii. Et quia “delectatio est convenientis cum conventienticoniunctio”, cum maxime desiderabile maximo desiderio maxime coniungitur, eritmaxima delectatio. Unde Salomon: Desiderium, si compleatur, delectat animam. 45

<4. Civitas opulenta per superhabundantiam totius Trinitatis>

De quarto, YSAIAS: Videbunt oculi tui Ierusalem civitatem opulentam etc. Hinclegitur, quod Salomon fecit in Ierusalem esse tantam habundantiam argenti, quanta| erat lapidum, quod nequamquam ad litteram verificari potest, sed spiritualiter,Ty 15rb

intelligendo: 50

– per lapides – beate mentes,– per argentum – thesauri sapientie et scientie Dei, que in quolibet sic relucet,

quanta sua capacitas percipere valet.

31 Gloria … 32 laude: “Gloria est frequens de aliquo fama cum laude” – MARCUS TULLIUS CI-CERO, De inventione, lib. II, 166. 34 omnes … eius: Cf. Ps 28, 9 et Ps 144, 11. 36 Civitas … 37eius: Apoc 21, 23. 43 delectatio … 44 coniunctio: AVICENNA, Metaphysica, lib. VIII, cap. 7.45 Desiderium … animam: Prov 13, 19. 47 Videbunt … opulentam: Is 33, 20. 48 Salomon …49 lapidum: 3 Reg 10, 27. 52 thesauri … scientie: Col 2, 3.


<II. Civitas in via edificata>Sequitur de secundo, de quo notandum, quod sicut per deiformitatem civitas55

patrie in quatuor est costructa, ita per christiformitatem in quatuor civitas vie estedificata. Verbum enim incarnatum secum ferens dona karismatum, sapientia edi-ficavit sibi domum: fide, spe, et caritate, et sanctitate;

– fide, rationalem sive intellectivam illuminans,– spe, irascibilem sive potestativam confortans,60

– caritate, concupiscibilem sive amativam delectans,– sanctitate, totam mentem per predicta iustificans.Predictis etiam virtutibus, sanctorum ordinibus appropriatis, hec civitas est

constructa:– per fidem quippe apostolorum solide fundatur;65

– per spem martyrum secure munitur,– per karitatem confessorum pacifice gubernatur,– per sanctitatem virginum magnifice adornatur.

<1. Civitas fide apostolorum solide fundata>

De primo legitur in APOCALYPSI, quod murus civitatis habet duodecim funda-70

menta et <in ipsis> duodecim nomina apostolorum et Agni. Bene additur Agni, necredatur solummodo super apostolos fundari. Nam ipse Christus principale estfundamentum. Unde apostolus: Vos estis cives sanctorum et domestici Dei superedi-ficati super fundamentum apostolorum et prophetarum, ipso summo angulari lapideChristo Iesu. Et IDEM: Fundamentum aliud nemo potest ponere preter id, quod posi-75

tum est, quod est Christus Iesus.

<2. Civitas spe martyrum secure munita>

De secundo dicitur ad Ieremiam, gerentem personam nostram: Ecce, dedi te incivitatem munitam, columpnam ferream et murum eneum; et pugnabunt adversumte, et non prevalebunt. Martyres spei securitate muniti, omnia tormenta supera-80

bant, dicentes: Dominus michi adiutor, non timebo etc.

62 mentem] parcientem (?) Ty

57 sapientia … 58 domum: Prov 9, 1. 70 murus … 71 Agni1: Apoc 21, 14. 73 Vos … 75 Iesu:Eph 2, 19-20. 75 Fundamentum … 76 Iesus: 1 Cor 2, 11. 78 Ecce … 80 prevalebunt: Ier 1, 18.81 Dominus … timebo: Ps 117, 6.


<3. Civitas caritate confessorum pacifice gubernata>

De tertio dici potest quod legitur in libro MACHABEORUM, quod cum civitassancta in omni pace custodiretur, propter Onie sacerdotis virtutes Deus celi subiuga-vit reges et principes, ita ut offererent dona et sacrificia; et alibi legitur Simon, 85

Onie | filius, prevaluit edificare civitatem. Hec omnia per confessorum caritatemTy 15va

Deus in Ecclesia perfecit; quod patet in Silvestro et aliis confessoribus.

<4. Civitas sanctitate virginum magnifice adornata>

De quarto in PSALMIS <95, 6>: Sanctitas et magnificentia in sanctificatione eius.Et iterum <44, 10>: Astitit regina ad dexteris etc. Et <44, 14>: Omnis gloria filie 90

regis ab intus etc.

<Recapitulatio>

De hiis quatuor simul loquitur Dominus per YSAIAM ad hanc civitatem: Ecceego sternam per ordinem lapides tuos, et fundabo te in sapphiris, id est in soliditatefidei celestis in apostolis; ponam iaspides propugnacula tua, id est vigores spei in 95

martiribus; ponam portas tuas lapides sculptos, per caritatem in confessoribus; po-nam terminos tuos lapides desiderabiles, per sanctitatem in virginibus. Sic ergo con-structa <est> civitas, scilicet patrie in statu glorie per quatuor, vie in statu gratieper quatuor, unde in APOCALYPSI: Civitas in quadro posita.

<III. Reductio civitatis vie ad civitatem patrie> 100

Sequitur de tertio, de quo breviter est notandum, quod legitur in APOCALYPSI,quod civitas habebat duodecim portas, scilicet tres ab oriente, tres ab aquilone, tres ameridie, tres ab occidente. Per has autem duodecim virtutes designantur, per quashec civitas militans ad triumphantem transit per viam, que est Christus. Christusenim via, veritas et vita, qui ait: Nemo venit ad Patrem, nisi per me, hanc civitatem 105

edificans quadrivium cardinalium virtutum nobis demonstravit:– ab oriente incarnationis, splendorem prudentie,– ab aquilone passionis, vigorem constantie,– ab austro ascensionis, nitorem munditie,– ab occidente extremi examinis, rigorem iustitie. 110

85 alibi] ibi Ty | Simon] Simeon Ty 87 confessoribus] confer Ty 106 quadrivium] quadruvium Tycardinalium] cardinalis Ty 110 extremi] iudicii add. et exp. Ty

83 cum … 84 virtutes: 2 Mach 3, 1. 85 Simon … 86 filius: Eccli 50, 1. 86 prevaluit … civitatem:Eccli 50, 5. 87 patet … Silvestro: Cf. BTLE, 41- 42, n. XXIII.


Hoc est quadrivium, quo civitas posita est, habens:– in splendore prudentie tamquam ab oriente tres portas: memoriam preteri-

torum, intelligentiam presentium, providentiam futurorum;– in vigore constantie tamquam ab aquilone: magnanimitatem in agrediendo,

virilitatem in agendo vel patiendo, longanimitatem in perseverando;115

– in nitore munditie tamquam ab austro: sobrietatem in gustu, honestatem inconvictu, castitatem in tactu;

– in rigore iustitie | tamquam ab occidente: obedientiam ad superiores, inno- Ty 15vb

centiam ad pares, misericordiam ad inferiores.

<1. Porte splendoris prudentie>120

De portis spendoris in IOB: Quis mihi det, ut sim iuxta dies pristinos, quandolucerna splendebat super caput meum, quando splendebam per civitatem et in portasponebam cathedram meam?

<2. Porte vigoris constantie>

De portis vigoris in APOCALYPSI: Beati, qui lavant stolas suas in sanguine Agni,125

ut ingrediantur per portas.

<3. Porte nitoris munditie>

De portis nitoris dicitur in APOCALYPSI, quia nichil immundi intrabit per por-tas eius; foris canes et venefici etc.

<4. Porte rigoris iustitie>130

De portis rigoris dicitur in PSALMO <117, 19>: Aperite mihi portas iustitie etc.

<Recapitulatio>

Ecce portas, per quas transit civitas vie ad civitatem patrie, ut universitas beato-rum per multiformitatem muneris a Deo descendens per uniformitatem amoris adipsum rediens tamquam sponsa ornata viro suo deiformiter copuletur.135

112 oriente] ortu Ty 118 obedientiam] obedientia Ty 122 meum] causenum (?) Ty


3.

Pk = Paris, BnF, Lat. 15956, f. 298vb-301vaQr = Bonaventura, Opera omnia, IX, Quaracchi 1901BSDD = Saint Bonaventure, Sermons “De diversis”, Paris 1993 (ed. Bougerol)

BONAVENTURA 5

DE OMNIBUS SANCTIS

Ego Iohannes vidi civitatem sanctam Ierusalem novam descendentem de celoa Deo paratam sicut sponsam ornatam viro suo, APOCALYPSIS XXI, <2>.

<PROTHEMA>

Sapientia edificavit sibi domum; sequitur: Misit ancillas suas, ut vocarent ad 10

arcem et ad menia civitatis, PROVERBIORUM IX, <3>.In verbo isto ultimo describitur predicatoris officium:– mittentis auctoritate, cum dicitur: Sapientia et misit; ipse enim ille, qui dicit:

Ite, messis quidem multa, operarii autem pauci, ipse est, sine cuius auctoritate nul-lius predicatio est efficax et accepta; 15

– missi ydoneitate, cum dicit: ancillas suas; in feminino, non propter sexus fra-gilitatem, sed quia sui licet sint expedientes ancille, cum sunt et seduliores in man-dando et humiliores in obediendo; in quo signatur, quod predicatori | necessariaPk 299ra

est studii sedulitas et ingenii humilitas; et si alterum deficeret, ineptus esset peni-tus ad officium tam nobile et arduum exequendum; ista autem auditoribus sunt 20

necessaria ad hoc, quod habeat efficaciam in ipsis Verbum Dei;– finis utilitate, cum dicit: ut vocarent ad arcem et ad menia civitatis; per arcem

intelligitur virtutum sublimitas sive arduitas, quia virtus circa arduum et difficile;per menia civitatis illius superne Ierusalem eterna stabilitas; ad ista enim predica-tores vocare et allicere debent, quantum possunt, auditores. 25

10 Sapientia … domum: Prov 9, 1. 13 Sapientia: Prov 9, 1. | misit: Prov 9, 3. 14 Ite … pauci: Lc10, 2 (sed verbum “Ite” sumitur ex Lc 10, 3); cf. Mt 9, 37. 16 ancillas suas: Prov 9, 3. 22 ut …civitatis: Prov 9, 3.


<SERMO>

Ego Iohannes vidi civitatem sanctam, Ierusalem etc.In verbis istis describitur materia sollempnitatis Omnium Sanctorum, quia

describitur illa communitas beatorum sub methaphora civitatis a Deo descenden-tis et ad Deum tendentis sive revertentis.30

Descendentis a Deo, in quantum est Alpha; redeuntis in Deum, in quantumest Omega. Est enim Alpha et Omega principium et finis, APOCALYPSIS I, <8>.

Vel descendentis per donum nature et gratie, et redeuntis per meritum iustitieet premium glorie.

Vel magis proprie: descendentis a Deo per multiplicitatem muneris; tendentis35

in Deum per uniformitatem amoris.Et quia multiplicitas munerum non potest magis proprie significari quam per

civitatem ornatam et paratam, nec uniformitas amoris melius quam per sponsamornatam viro suo, ideo Iohannes convenientissime describit eam, dicens: Ego Io-hannes vidi civitatem etc.40

Ad istorum sanctorum commendationem sive illius civitatis superne notan-dum est, quod de ipsa possumus loqui tripliciter, videlicet:

– primo, in quantum est in celis edificata;– <secundo>, in quantum in terris fundata et constructa;– et <tertio>, in quantum ad Deum redeunda sive ordinanda.45

<I. Civitas in celis edificata>Et primo <dicamus de ea>, in quantum est in celis edificata. Et quia omnis

effectus quanto nobilior, tanto similior sue cause, ideo omne productum a Deo,quanto Deo est proximius et a Deo immmediatius et a Deo ordinabilius <produ-citur>, tanto est deiformius. Et quia inter omnia producta a Deo immediatius pro-50

ducitur illa beatorum civitas sive illa superna Ierusalem, et est eo proximior et or-dinatior, | ideo et deiformior, immo deiformissima. Ratione cuius deiformitatis Pk 299rb

resultat in ea quadruplex commendabilis conditio. Unde potest illa civitas com-mendari:

<1. Civitas gloriosa propter influxum potentie Patris>55

Quia pre ceteris creaturis est gloriosa propter influxum potentie Patris. Propterquod dicitur in PSALMO <86, 3>: Gloriosa dicta sunt de te, civitas Dei. Ibi enim est

32 Omega1] O Pk | Omega2] O Pk 35 magis] glorie add. et exp. Pk 52 deiformissima] deiforma Pk (dei-formatur Qr)


summa gloria, eo quod omnes beati unanimes uno ore continue laudant magnifi-cant et adorant Deum suum. Secundum philosophum “gloria est frequens famacum laude”, ex quo potest colligi, quod gloria est ex ore multorum collecta lauda- 60

tio. Et quia ibi ex ore multorum laudatur Deus, secundum illud PSALMI <144,11>: Gloriam regni tui dicent etc., ibidem est summa glorie iocunditas. Ideo inPSALMO <47, 2-3> dicitur: Magnus Dominus et laudabilis nimis in civitate Deinostri, in monte sancto eius. Fundatur exultatione universe terre mons Syon; lateraaquilonis, civitas regis magni. 65

Nec tantum ab omnibus sanctis laudatur Deus, sed etiam ipsos beatos laudatDeus. Et in hoc consistit maxima gloria, quia Deus neminem laudat, nisi dignum;et gloria hec est omnibus sanctis eius.

Quid igitur isti infirmi, superbi, pomposi, vani et inflati querunt gloriam ho-minum et laudari ab hominibus, qui indifferenter laudant dignos et indignos, qui 70

confidunt in virtute sua et in multitudine divitiarum suarum gloriantur, et queruntgloriam mundi, que sunt flos feni, immo sunt sicut stercus? Cras deicietur. Querasillam summam et eternam gloriam! Si secure volunt gloriari, utique semper in Do-mino glorientur!

<2. Civitas speciosa propter influxum sapientie Filii> 75

Secundo <est> speciosa, propter influxum sapientie Filii. Ideo dicitur APOCA-LYPSIS XXI, <23>, quod civitas illa non indiget Sole neque Luna, ut luceant in ea;nam claritas Dei illuminat eam et lucerna eius Agnus est. Sicut enim videmus in istamachina mundiali, quod lumine Solis per diem et lumine Lune et stellarum pernoctem illuminatur et ornatur, sic civitas illa lumine Agni decoratur et illustratur, 80

quia divinitas eius est ibi loco Solis, humanitas autem eius loco Lune, beati locostellarum. Et ideo non eget Sole neque Luna, ratione | istius pulchritudinis et pul-Pk 299va

chrificat ipse Filius sive Agnus, qui est Creator et substantia lucis eterne, et specu-lum sine macula, SAPIENTIE VII, <26>. <Unde> potest dici de ea illud SAPIENTIEVII, <29>: Est enim speciosior Sole et super omnem dispositionem stellarum; luci 85

comparata, invenitur prior. Si enim secundum AUGUSTINUM, in VI Musice sue,

76 Secundo … speciosa] Sposa secundo Pk | influxum] fluxum Pk 77 ea] eam Pk 79 lumine2] stelle add.et exp. Pk 83 Creator] sic Pk; candor Qr BSDD ( forsitan quia sic habetur in Sap 7, 26)

59 gloria … 60 laude: “Gloria est frequens de aliquo fama cum laude” – MARCUS TULLIUS CI-CERO, De inventione, lib. II, 166. 68 gloria … eius: Ps 149, 9. 70 qui2 … 71 gloriantur: Ps 48, 7.72 flos … stercus: Cf. Ier 9, 22. 73 in … 74 glorientur: Cf. Ier 9, 23-24; 1 Cor 1, 31; 2 Cor 10,17. 82 non … Luna: Apoc 21, 23.


“pulcritudo est adequatio numerorum”, quia quanto alicuius faciei partes magisproportionantur et adequantur, tanto venustior; et hoc ratione adequationis ista-rum partium; quanta erit pulchristudo in illa civitate, ubi ille “Filius, qui est Arseterna omnium”, in quo sunt omnes rationes et ydee ab eterno omnium sancto-90

rum in tempore, offeret se et representabit se beatis spiritibus sicut speculis claris-simis, et ab omnibus secundum possibilitatem eorum comprehendetur et manife-ste cognoscetur. Ideo APOCALYPSIS XXI, <18> dicitur, quod <erit> ipsa civitasaurum mundum, simile vitro mundo. – Aurum, propter fulgorem; simile vitromundo, propter transparentiam. Uniuscuiusque conscientia ab unoquoque beato-95

rum cognoscetur. Et in hoc erit maxima pulcritudo.Cum vero igitur miserrima anima, que creata est, ut illam lucem eternam con-

templetur et ab illis splendoribus illustretur, sic excecatur, ut incurvetur ad illa in-feriora vel in pulchritudine vestium, que quidem vestes sunt vel ex vellibus ovium– ut patet in vestibus laneis –, vel ex visceribus vermium – ut patet in vestibus seri-100

cis –; vel in delectatione in pulchritudine membrorum, que quidem in pulveremvilissimum et fetidissimam putredinem redigenda sunt, et a vermibus corrodenda,et dimittat illam pulchritudinem sempiternam, istud videtur esse insania maxima.

<3. Civitas deliciosa propter influxum benivolentie Spiritus Sancti>

Tertio, deliciosa propter influxum benivolentie Spiritus Sancti. Unde PSAL-105

MUS <45, 5>: Fluminis impetus letificat civitatem Dei. – Fluminis impetus, id estille fluvius igneus, rapidus, qui ab ore Altissimi egreditur, DANIELIS VII, <10>,scilicet Spiritus Sanctus, qui est desiderium beatorum, qui eis illabitur et ex eiusillapsu reficiuntur et letificantur, quia desiderium, si perficiatur delectat animam;

90 sanctorum] sic Pk; factorum Qr BSDD 91 speculis clarissimis] sic Pk, quia auctor refertur ad beatos,non ad Filium (videatur etiam redactio Mm: “…mentes supernorum civium sunt quasi specula receptivadivinarum illustrationum. Quando igitur lux eterna super mentes rationabilium irradiat, refulget in quoli-bet speculo Ars plena omnium rationum viventium. Et sicut in unoquoque speculo opposito alteri appare-ret quicquid est in altero, sic alterutrum apparent sibi invicem illustrationes mentium rationabilium”);speculum clarissimum Qr BSDD 97 Cum] sic Pk; Econtra Qr BSDD 105 Tertio] om. et add. in marg. Pk

87 pulcritudo … numerorum: AUGUSTINUS, De musica, lib. VI, cap. 13, n. 38 (PL 32, 1184;NBA 3/2, 680). 89 Filius … 90 omnium1: AUGUSTINUS, De Trinitate, lib. VI, cap. 10, n. 11(PL 42, 931; CCSL 50, 241: NBA 4, 284). 109 desiderium … animam: Prov 13, 19.


immo, cum “delectatio sit coniunctio convenientis cum convenienti”, et ibi ipse 110

Spiritus Sanctus beatis | intime coniungatur, ibi est summa delectatio.Pk 299vb

Et sicut ex vera coniunctione convenientis cum convenienti resultat vera delec-tatio, ita ex fantastica coniunctione fantastica delectatio. Ideo, cum ista sensibilianon immutent sensum nisi per speciem sive similitudinem, et species rei sive simi-litudo non sit veritas rei, et sic nec possit esse vera coniunctio sed fantastica, ideo 115

nec vera delectatio in istis sensibiliubs; unde ille, qui in istis vult delectari, assimila-tur puero, qui vult accipere aurum in pictura, vel fatuo, qui videns umbram Lunein puteo, descendit, ut capiat eam, vel cani, qui videns umbram carnis in aqua, in-trat aquam.

Qui ergo veraciter delectari querit, properetur ad illam civitatem incorruptibi- 120

libus plenam deliciis.

<4. Civitas opulenta per influxum exuberantie unius Dei et Trini>

Quarto, opulenta per influxum exuberantie unius Dei et Trini. Ideo dicitur inYSAIA: Oculi tui videbunt civitatem opulentam. Opulenta dicitur propter affluen-tiam omnis boni, non quia ibi sint iste varietates vestium et huiusmodi, sed quia 125

ibi possidetur unum summum bonum per equivalentiam. Et ideo populus ille bea-tus sedet ibi in pulchritudine pacis, in requie opulenta, in tabernaculis fiducie, uthabetur in YSAIA.

Et ideo de illa civitate potest exponi illud III REGUM X, <27>: Fecit rex Salo-mon – id est Christus, rex noster pacificus, qui magnificatus est super omnes reges 130

universe terre – ut tanta esset multitudo auri et argenti in civitate Ierusalem, quantaet lapidum. Constat enim, si istud intelligitur ad litteram, <quod> falsissimum est,quia numquam fecit Salomon ad litteram. Si dicatur, quod ibi est yperbole, istudsimiliter non potest esse, quod Spiritus Sanctus utatur in Scriptura figura yperbo-leos sine rationali causa. Et ideo mistice exponendo, per lapides intelliguntur beati 135

in patria; per aurum et argentum, dulcedo et claritas illius summe et celestis sa-

120 incorruptibilibus] sic Pk (quia adiectivum refertur ad substantivum “deliciis”); incorruptibilem Qr BSDD

110 delectatio … convenienti: BONAVENTURA, Itinerarium, cap. 2, n. 8 (Opera theologica selectaV, Quaracchi 1964, 191); cf. ALEXANDER DE HALES, Glossa in I librum Sententiarum, Quarac-chi 1951, 47 (“Delectatio est apprehensio rei convenientis cum sui coniunctione”); AVICENNA,Metaphysica, VIII, cap. 7, Venetiis 1508, f. 101rb (“Delectatio non est nisi apprehensio conve-nientis secundum quod est conveniens”). 124 Oculi … opulentam: Is 33, 20. 126 populus …127 fiducie: Is 32, 18. 129 Salomon … 130 pacificus: “Salomon pacificus” – [STEPHANUSLANGTON], Interpretationes hebraicorum nominum per ordinem alphabeti (Aac), in Biblia cumpleno apparatu, Basileae 1509, f. DD1rc. 130 magnificatus … 131 terre: 3 Reg 10, 23. 131 ut …132 lapidum: 3 Reg 10, 27.


pientie sive scientie. Est ibi tanta multitudo auri et argenti, quanta est lapidum,quia secundum uniuscuiusque beati capacitatem infunditur ea dulcedo et claritassapientie et scientie, immo ipsa Sapientia increata. Et in hoc consistit summaaffluentia et summa opulentia, quia | secundum AUGUSTINUM, in libro Confessio- Pk 300ra140

num suarum, “omnis copia, que Deus non est, egestas est”. Et quia beati in patriaditantur in lumine eterno Deo Trino et Uno, ideo ibi summa opulentia, summaaffluentia; et ideo – sicut dicit apostolus AD HEBREOS XIII, <14> – Non habemushic manentem civitatem, sed futuram inquiramus. Hec est illa, quam promisit Do-minus patri nostro Abraham et semini eius in sempiternum. Aliter enim falsus fuis-145

set in promittendo, quia numquam illam habuit Abraham, nec Ysaac, nec Iacob,quibus facta fuit promissio. Ideo dicitur AD HEBREOS XI, <10>: Expectabat fun-damenta habentem civitatem, cuius artifex et conditor Deus.

<II. Civitas in terris fundata et constructa>Sicut ergo Verbum increatum in gloria quadriformiter influens hanc civitatem150

edificat, sic descendens ad nos, Verbum incarnatum <in terra> hanc civitatem edi-ficat quadriformiter per gratiam, scilicet:

– per fidem in rationali,– per spem in irascibili,– per caritatem in concupiscibili,155

– per sanctitatem totius coniuncti.Vel <influit>:– per fidem in potentiam cognitivam,– per spem in potentiam potestativam,– per caritatem in potentiam amativam,160

– per sanctitatem in potentiam operativam.Construxit ergo hanc civitatem in terris Verbum incarnatum per influxum

gratie:

<1. Infusio fidei potentie rationali>

Primo, infundendo fidem ipsi rationali. Que fides specialiter apostolis appro-165

priatur, quorum fide ipsa civitas inconcusse fundatur. In cuius <rei> signumdicitur APOCALYPSIS XXI, <14>, quod murus civitatis habebat duodecim funda-

140 affluentia] corr. ex influentia Pk sub linea | Confessionum … 141 suarum] sic Pk, Confessionis sue QrBSDD 145 Abraham] Habraham Pk 148 artifex] artifix Pk 151 incarnatum] corr. ex increatum Pk

144 promisit … 145 sempiternum: Cf. Lc 1, 55; Gen 13, 15.


menta, et in ipsis duodecim nomina apostolorum et Agni. Et notabiliter addit etAgni, ne scilicet super homines fundari videatur. Ipse enim est primum fundamen-tum. Apostolus: Fundamentum aliud nemo potest apponere preter id, quod positum 170

est. Et super illud apostoli fundaverunt Ecclesiam ministerialiter.Isti ergo sunt illi duodecim viri, quos misit Iosue, id est Christus Salvator po-

puli Israel, ut tollerent duodecim durissimos lapides, id est duodecim solidissimosarticulos fidei nostre, de medio Iordanis alveo, id est de fonte et profunditate Scrip-turarum, et posuerunt eos in loco, ubi fixui erant tentoria, id est in Simbolo, quod 175

igitur composuerunt illi duodecim apostoli; posuit enim in eo quilibet articulumsuum. Deo | ergo gratias, qui super tam solidum fundamentum voluit nos fundari,Pk 300rb

ita ut nos non simus hospites et advene, sed cives sanctorum et domestici Dei, supere-dificati super fundamentum apostolorum et prophetarum, ipso summo angulari lapi-de Christo Iesu, Ad EPHESIOS II, <19-20>. 180

Et nota, quomodo potest unusquisque super istud fundamentum edificari, IPETRI II, <4-5>, ubi dicitur, quod accedentes ad ipsum lapidem unum ab homini-bus reprobatum, et ipsi tamquam lapides vivi (per fidem – supple – que operatur exdilectione, quia aliter fides mortua est) superedificamini in domos spirituales, sacer-dotium sanctum, offerre spirituales hostias, acceptabiles Deo etc. 185

<2. Infusio spei potentie irascibili>

Secundo, infundendo spem ipsi irascibili. Que quidem spes appropriatur mar-tiribus, quorum constantia Ecclesia secure munitur. In huius <rei> signum diciturIEREMIE I, <18-19> in persona cuiuslibet martiris: Ecce dedi te in civitatem muni-tam et in collumpnam ferream et in murum eneum super omnem terram. Et bella- 190

bunt adversum te et non prevalebunt, quia ego tecum sum etc.Habent enim securum et solidissimum apodium tales, et neminem timent.

Ideo dicebat IOB XVII, <3>: Pone me iuxta te, et cuiusvis manus pugnet contra me.Certum est enim, quod quando aliquis innititur alicui rei, quicumque potest ei

168 notabiliter] om. BSDD | et3] om. Qr BSDD 169 Agni] Agne Pk | videatur] viderentur Pk | primum]pristinum Pk 178 advene] avene Pk 182 unum] vivum textus receptus Vulgatae 183 reprobatum] seadd. Pk

170 Fundamentum … 171 est: 1 Cor 3, 11. 172 Isti … 177 suum: Cf. Alexandri de Hales Sum-ma theologica seu sic ab origine dicta “Summa fratris Alexandri”, t. IV, liber III, Quaracchi 1948,1122-1123 (n. 704), ubi multa ad litteram sumuntur e Summa de articulis fidei a Ioanne deRupella scripta. | viri … 175 tentoria: Cf. Iosue 4, 2-3. | Iosue … Salvator: “Iosue: salus velsalvatio, sive salvator aut salvaturus” – [STEPHANUS LANGTON], Interpretationes hebraicorumnominum, f. CC1rb. 183 fidem … 184 dilectione: Cf. Gal 5, 6. 184 fides … est: Cf. Iac 2, 17; 2,20; 2, 26.


auferre manum, potest ei inferre precipitium. Ideo si beatus Iob innexus fuisset195

filiis suis vel divitiis suis – cum esset ditissimus inter omnes orientales – vel in viri-bus suis corporalibus, statim quando Sathan occidit filios suos omnes, quando per-didit omnem substantiam suam, quando percussit eum ulcere pessimo, corruisset infoveam desperationis. Sed quia soli Deo innitetur, quem nec angelus, nec dyabo-lus, nec aliqua creatura poterat ei auferre, ideo sedens in sterquilinio et radens testa200

scabiem, secure dicebat: Cuiusvis manus pugnet contra me, quia qui confidunt inDomino, sicut mons Sion etc.

Et ideo miserrimus, qui confidit in alio, immo maledictus homo, | qui confidit in Pk 300va

homine, et ponit carnem brachium suum et recedit a Deo cor eius.

<3. Infusio caritatis potentie concupiscibili>205

Tertio, infundendo caritatem ipsi concupiscibili. Que quidem appropriaturconfessoribus, quorum caritate ipsa civitas, id est ipsa Ecclesia, pacifice custoditursive gubernatur. Unde II MACHABEORUM III, <1-2>: Cum sancta civitas habita-retur in omni pace, leges autem optime custodirentur propter Onie pontificis disposi-tionem et pietatem, et animos odio mala habentes, fiebat, ut ipsi reges et principes210

locum summo honore dignum ducerent, et templum maximis muneribus illustrare-tur. Ad litteram: in caritate et pietate prelatorum consistit pax Ecclesie et princi-pum, ut patet in tempore beati Silvestri, beati Gregorii et multorum aliorum, spe-cialiter tamen beati Bonifacii, ita ut de eo possit exponi illud ECCLESIASTICI L,<1>: Symon Onie filius, qui in vita sua suffulsit domum; qui prevaluit amplificare215

civitatem.E contrario, propter prelatorum sive clericorum avaritiam in Ecclesia frequen-

ter contentiones et lites oriuntur, sicut patet.

206 infundendo] in sustinendo Pk; in infundendo BSDD 208 habitaretur] habitatur Pk 209 custodi-rentur] custodiuntur Pk | Onie pontificis] omne pontificum Pk 210 animos] animo Pk 211 maximis]honoribus add. et exp. Pk | illustraretur] illustrarent textus receptus Vulgatae 214 Bonifacii] bonefacii Pk217 frequenter … 218 contentiones] iteravit Pk

196 ditissimus … orientales: Cf. Iob 1, 3. 197 Sathan … omnes: Cf. Iob 1, 18-19. | perdidit …198 suam: Cf. Iob 1, 13-17. 198 percussit … pessimo: Iob 2, 7. 199 Deo … 200 auferre: Cf.Rom 8, 39. 200 sedens … 201 scabiem: Iob 2, 8. 201 Cuiusvis … me: Iob 17, 3. | qui … 202Sion: Ps 124, 1. 203 maledictus … 204 eius: Ier 17, 5. 213 patet … Silvestri: Cf. JMAG, 61- 65(cap. XIII). 214 beati Bonifacii: Cf. JMAG, 452- 453; BTLE, n. CCCXXXII, 327-328, l.20-24, qui duo textus invicem completantur. 215 qui2 … 216 civitatem: Eccli 50, 5.


<4. Infusio sanctitatis toti menti>

Quarto, infundendo sanctitatem toti menti. Que quidem sanctitas virginibus 220

appropriatur, quarum sanctissima ipsa civitas, id est Ecclesia, magnifice decoraturet ornatur. Unde YSAIAS dicit <capitulo> LII, <1>: Consurge, consurge, induerefortitudine tua, Syon. Induere vestimentis glorie tue, Ierusalem, civitas Sancti. – Ci-vitas Sancti dicitur, quia in ea specialiter Dominus habitat, pascitur, delectatur,propter munditie pulchritudinem, de qua dicitur in ECCLESIASTICO: Pulchritudi- 225

nem candoris admirabitur oculus etc. Istius enim civitatis princeps et regina estbeata virgo Maria: peperit virgo permanens; sic Ecclesia sancta multos parit etvirgo permanet.

<5. Recapitulatio secunde partis>

Sic igitur Ecclesia fundatur in fide apostolorum, edificatur in confidentia mar- 230

tirum, pacificatur in caritate confessorum, ornatur in sanctimonia virginum.Unde dicitur in YSAIE LIIII, <11-12>: Ecce ego sternam per ordinem lapides

tuos, et fundabo te in saphiris, et ponam iaspidem propugnacula tua, et portas tuas inlapides sculptos, et omnes terminos tuos | in lapides desiderabiles.Pk 300vb

Per saphiros in fundamento positos – qui sunt aerei, id est celestis coloris – 235

significantur ipsi celestes apostoli, iuxta illud PSALMI <18, 2>: Celi enarrant glo-riam Dei etc.

Per iaspidem positum in propugnaculum, qui est viridis coloris, martirum viri-litas designatur.

Per lapides sculptos, invicem applicatos, obedientia et caritas confessorum. 240

Per lapides desiderabiles, sanctitas virginalis, que propter suam pulchritudinemab omnibus desideratur.

<III. Civitas ad Deum redeunda sive ordinanda>Tertio principaliter possumus loqui de ipsa civitate, in quantum est ad Deum

ordinanda. Et quantum ad hoc describitur APOCALYPSIS XXI, <12-13>, ubi dici- 245

tur, quod civitas habebat murum magnum et altum et portas duodecim: ab orienteporte tres, ab aquilone porte tres, ab austro porte tres, ab occidente porte tres. Sicutenim videmus, quod quatuor sunt elementa, ex quibus omne mixtum; quatuor

220 infundendo] in sustinendo Pk; in infundendo BSDD 222 dicit] dicitur Pk 225 Ecclesiastico] YsaiaPk 226 candoris] Libani Pk | admirabitur] amirabitur Pk 227 virgo1 … parit] om. BSDD231 pacificatur] patitur Pk

225 Pulchritudinem … 226 oculus: Eccli 43, 20. 235 saphiros … positos: Cf. Apoc 21, 19.


tempora dividentia annum et quatuor partes orbis terre; sic sunt quatuor virtutesprincipales sive cardinales, quibus perficitur homo interior et reducitur ad Deum,250

scilicet: prudentia, fortitudo, temperantia, iustitia; non in quantum sunt consue-tudinales tantum, sed in quantum sunt politice, purgatorie et animi iam purgati.Secundum enim istas differentias sunt in aliquibus, <et> magis et minus perfi-ciunt, ita quod quelibet triplicatur. Que signantur per illas quatuor portas civitatistriplicatas. Et per illas quatuor portas triplicatas reducitur Ecclesia ad Deum.255

<1. Fulgor prudentie – triplex porta orientalis>

Per portam igitur orientalem designatur fulgor prudentie. Et hanc aperuit no-bis sive ostendit Dominus in sua nativitate et in conversatione seu predicatione.De hac dicitur IOB XXIX, <2-3>: Quis mihi tribuat, ut sim iuxta menses pristinos,secundum dies, quibus Deus custodiebat me, quando splendebat lucerna eius super260

caput meum, et ad lumen eius ambulabam in tenebris? Quando procedebam adportam civitatis, et in platea ponebant cathedram mihi.

Et nota, quod triplicatur porta ista. Habet enim prudentia memoriam preteri-torum, intelligentiam presentium et providentiam | futurorum, secundum Pk 301ra

TULLIUM.265

Ab ista autem porta deviare facit sollicitudo sive tenebrositas avaritie. UndeECCLESIASTES X, <15>: Labor stultorum affliget eos, qui nesciunt in urbem pergere.Nesciunt, inquam, quia cecidit ignis et non viderunt solem.

E contrario, per istam portam introducit observantia paupertatis voluntarie.Unde ECCLESIASTES IX, <14>: Civitas parva et pauci in ea viri. Venit contra rex270

magnus et vallavit eam etc. Sequitur <15>: Inventus est in ea vir pauper et sapiens,et liberavit eam per sapientiam suam. – Civitas ista est Ecclesia, que est parva perhumilitatem, pauci in ea viri, quia licet multi vocati, pauci tamen electi. Rex magnus– id est dives avarus vel dyabolus – vallavit eam. Inventus est in ea vir pauper – idest Christus pro nobis pauper effectus et predicans paupertatem – et liberavit eam275

252 politice] policite Pk 253 sunt] sic in Pk Qr BSDD 257 aperuit] apparuit Pk 258 Dominus] DeusPk 259 menses pristinos] dies Pk 263 preteritorum] predictorum BSDD 271 vallavit] bellavit Pk

251 prudentia … 252 purgati: Cf. PLOTINUS, Enneadis, pars I, lib. 2, Parisiis 1885, 8; AMBRO-SIUS THEODOSIUS MACROBIUS, Commentaria in Somnium Scipionis, lib. 1, cap. 8, Leipzig1970, 37-39; BONAVENTURA, In Hexaemeron, collatio VI, n. 24-25 (Kraków 2008, 232).261 Quando … 262 mihi: Iob 29, 7. 263 Habet … 265 Tullium: “Prudentia est rerum bonarumet malarum neutrarumque scientia. Partes eius: memoria, intellegentia, providentia” – MAR-CUS TULLIUS CICERO, De inventione, lib. II, 160. 268 cecidit … solem: Ps 57, 9. 273 multi …electi: Mt 20, 16. 275 Christus … effectus: Cf. 2 Cor 8, 9. | predicans paupertatem: Cf. Mt 5, 3.


per sapientiam; et misit pauperrimos apostolos ad eius liberationem. Et hec est viasecurissima et rectissima, quia ducit in civitatem. Unde in MATTHEI <V, 3>: Bea-ti pauperes spiritu, quoniam ipsorum est regnum celorum.

<2. Vigor constantie – triplex porta aquilonaris>

Per portam aquilonarem designatur vigor constantie, quia ab aquilone pande- 280

tur omne malum. Et hanc Christus in sua passione aperuit. Oportebat patiChristum et ita intrare in gloriam suam. Unde APOCALYPSIS XXII, <14>: Beati,qui lavant stolas suas in sanguine Agni, ut sit potestas eorum in ligno vite et per por-tas intrent in civitatem, id est per constantiam in adversis intrent in civitatem.

Et triplicatur ista porta, quia fortitudo sive constantia habere debet magnani- 285

mitatem in aggrediendo, virilitatem in prosequendo, longanimitatem in perse-verando.

Per istam autem portam non intratur, nisi per strenuitatem militie. Ideo virgi-nes vite iuvencule virilem animum induerunt, ut istam portam infringerent et in-trarent. Arcta ergo est via, que ducit ad vitam. Quantam ergo confusionem susti- 290

nebunt in die iudicii senes barbati, immo effeminati, vacui ab omnibus operibusbonis, quando ibi apparebit beata Agnes, duodecim annorum gladio gutturetransfixa, Cecilia decapitata, | Agatha mamilla torta, et sic de multis, que multumPk 301rb

debent nos ad passionum tolerantiam animare.

<3. Nitor munditie – triplex porta australis> 295

Per portam australem designatur nobis nitor munditie. Et hanc portam aperuitChristus et ostendit nobis in sua ascensione. EZECHIELIS XL, <1-3>: Facta estsuper me manus Domini, et adduxit illuc in visionibus Dei; et adduxit me in terramIsrael, et dimisit me super montem excelsum nimis, super quem erat edificium civita-tis vergentis ad austrum; et introduxit me illuc. 300

Ista enim porta temperantia sive munditia est proprie in Deum dirigens. Undein MATTHEI <V, 8>: Beati mundo corde, quoniam ipsi Deum videbunt.

Et hec porta triplicatur. Requiritur autem ad munditiam sive temperantiamsobrietas in gustu, castitas in tactu, honestas in convictu.

290 Arcta] arta Pk 296 aperuit] apparuit Pk 297 XL] XLI Pk

276 misit … apostolos: Cf. Mt 10, 9-10. 281 Oportebat … 282 suam: Lc 24, 26.285 fortitudo … 287 perseverando: “Fortitudo est considerata periculorum susceptio etlaborum perpessio. Eius partes magnificentia, fidentia, patientia, perseverantia” – MARCUSTULLIUS CICERO, De inventione, lib. II, 163. 290 Arcta … vitam: Mt 7, 14.


Et per hanc portam specialiter debent incedere viri ecclesiastici, quia omnia305

opera sua honeste et secundum ordinem debent facere; quia debent esse sicut lumi-naria lucentia in mundo et alios illuminare. Non enim potest civitas abscondi supermontem posita; neque accenditur lucerna etc.

<4. Rigor iustitie – triplex porta occidentalis>

Per portam occidentalem designatur rigor iustitie, quam aperiet nobis Christus310

in extremo examine. Quod examen timebat Iob, dicens: Verebas omnia opera mea,sciens, quod non parceres delinquenti.

De ista porta in PSALMO <106, 7>: Eduxit eos in viam rectam, ut irent in civi-tatem habitationis. Via recta et brevis est iustitia, que reddit unicuique quod suumest. Et ANSELMUS dicit, quod “iustitia est rectitudo voluntatis propter se obser-315

vata”.Et triplicatur hec sicut et alie. Habet enim tres portas iustitia: obedientiam

respectu superiorum, innocentiam respectu parium, misericordiam respectu infe-riorum.

Istam viam, licet sit recta et brevis, multi deseruerunt; de quibus in PSALMO320

<106, 4> dicitur: Erraverunt in solitudine, in inaquoso, viam civitatis habitaculinon invenerunt.

<5. Recapitulatio tertie partis>

Nunc autem hec quatuor virtutes in beata Virgine perfectissime fuerunt: et inquantum politice, et in quantum purgatorie, et in quantum iam purgati animi. Ideo325

dicitur de ea illud APOCALYPSIS XII, <1>: Apparuit signum in celo: mulier amictaSole, et | Luna sub pedibus eius, et in capite eius corona stellarum duodecim etc. Pk 301va

310 aperiet] apperiet Pk 312 parceres] parces BSDD 313 Eduxit] Eduxi Pk; deduxit Vulgata 318 inno-centiam … parium] sic Pk et redactiones Pa, Ty et Mm; modestiam respectu proximorum Qr BSDD325 purgati] expurgati Qr BSDD 326 XII] om. Qr BSDD

305 omnia … 306 facere: Cf. 1 Cor 14, 40. 306 sicut … 307 mundo: Phil 2, 15. 307 Non … 308lucerna: Mt 5, 14-15. 311 Verebas … 312 delinquenti: Iob 9, 28. 315 iustitia … observata:ANSELMUS CANTUARIENSIS, De veritate, cap. 12 (PL 158, 482.B; ed. Pietro Palmieri [Machinaphilosophorum, 14], Palermo 2006, 86). 325 politice … animi: Cf. PLOTINUS, Enneadis, parsI, lib. 2, Parisiis 1885, 8; AMBROSIUS THEODOSIUS MACROBIUS, Commentaria in SomniumScipionis, lib. 1, cap. 8, Leipzig 1970, 37-39; BONAVENTURA, In Hexaemeron, collatio VI, n.24-25 (Kraków 2008, 232).


Nota, quod incessus lucis est per vias rectas vel reflexas ad angulos equales, quiaiustitia ultimi rigoris est irrefragabilis.

328 quia] et BSDD 329 irrefragabilis] Editiones Qr et BSDD addunt hic conclusionem ex redactione codicisTy sumptam: “Ecce portas, per quas transit civitas vie ad civitatem patrie, ut universitas beatorum permultiformitatem muneris a Deo descendens per uniformitatem amoris ad ipsum rediens tamquam sponsaornata viro suo deiformiter copuletur”.


4.

Mm = München, BSB, Clm 23382, f. 1ra-3va (129ra-131va)

<BONAVENTURA>

| SERMO DE OMNIBUS SANCTIS Mm 1ra

Ego Iohannes vidi civitatem sanctam Ierusalem novam descendentem de celo5

a Deo paratam sicut sponsam ornatam viro suo.In hoc verbo explicatur materia presentis sollempnitatis, que est glorificatio

omnium sanctorum. Et hec insinuatur nobis sub methaphora civitatis a Deodescendentis et ad Deum redeuntis.

Descendit, inquam, universitas bonorum a Patre luminum, apud quem non est10

transmutatio, in quantum est Alfa; et redit in ipsum, in quantum est Omega.Descendit per datum nature, et redit per premium glorie.Descendit per multitudinem divini muneris, et redit per uniformitatem divini

amoris.Et quia multiformitas exprimitur per civitatem, uniformitas per amorem, ideo15

conformat multitudinem celestium civitati, dicens: Vidi civitatem; et uniformita-tem amori sponse et Sponsi, cum dicit: sicut sponsam viro suo.

Describitur igitur universitas sanctorum optime, cum dicit: Vidi civitatemsanctam, Ierusalem novam descendentem de celo, quia hec civitas et in celo fuit et decelo descendit. Prius enim constructa fuit in celo per Verbum eternum, postea de20

celo descendit constructa per Verbum incarnatum.Unde tria nobis circa hanc civitatem supernorum civium sunt consideranda:– primo, qualiter in supernis sedibus est a Verbo eterno constructa;– secundo, qualiter de celo descendens a Verbo incarnato construitur in terra;– tertio, qualiter in ipsum Verbum est reducta.25

4 Sermo … sanctis] in marg. sup. Mm 11 Omega] O Mm

5 Ego … 6 suo: Apoc 21, 2. 10 Descendit … 11 transmutatio: Iac 1, 17. 16 Vidi civitatem:Apoc 21, 2. 17 sicut … suo: Apoc 21, 2. 18 Vidi … 19 celo1: Apoc 21, 2.


<I. Civitas in eternis sedibus a Verbo eterno constructa>Primo, cum | construitur in celis hec civitas; quia si effectus assimilatur cause,Mm 1rb

quod propinquissimum est Deo producenti, maxime debet esse deiforme. Et hecquidem civitas est deiformis in hoc, quod est:

– gloriosa per influxum Patris potentie, 30

– specisosa per influxum sapientie Verbi,– deliciosa per influxum benivolentie Spiritus Sancti,– fructuosa per exuberantiam omnis boni.Primum respicit <potentiam> irascibilem,secundum – rationalem, 35

tertium – concupiscibilem,quartum – animam totalem.

<1. Civitas gloriosa per influxum Patris potentie>

Primo igitur gloriosa est per influxum potentie Patris. PSALMUS <86, 3>: Glo-riosa dicta sunt de te, civitas Dei. Et vere gloriosa, quia in illa sola est omnis gloria 40

vere. Unde PSALMUS <144, 11>: Gloriam regni tui dicent et potentiam tuam lo-quentur.

Regni tui – quasi diceret: “non alterius”; et potentiam tuam loquentur – scilicetangeli et omnes sancti, quia “gloria nichil aliud est quam ore multorum <celebra-ta> laudatio”. 45

Igitur ille solum vere gloriosus est, qui in veritate laudatur. Tales sunt ipsisancti, qui vere possunt laudari, et maxime ipse Dominus. Unde PSALMUS <47,2-3>: Magnus Dominus et laudabilis nimis, in civitate Dei nostri etc. Fundaturexultatione universe terre mons Syon, latera aquilonis, civitas regis magni.

E contra de gloriantibus iniquis dicitur: Gloria peccatoris stercus et vermis. 50

<2. Civitas specisosa per influxum sapientie Verbi>

Est etiam gloria per influxum sapientie Verbi. Unde APOCALYPSIS: Civitas illanon eget Sole etc. Pulcritudo in terris maxime apparet in Sole et Luna: in Sole perdiem et <in> Luna per noctem. Et Luna recipit suam claritatem a Sole. Sic hec ci-

32 deliciosa] speciosa Mm 45 laudatio] laudata Mm 46 laudatur] laudantur Mm 48 etc] Et sic Mm

44 gloria … 45 laudatio: CASSIODORUS, Expositio in Psalterium, in Ps 70, vers. 8 (PL 70,498.C). 50 Gloria … vermis: 1 Mach 2, 62. 52 Civitas … 53 Sole1: Apoc 21, 23.


vitas illustratur a Sole scilicet divinitatis | et a Luna humanitatis, quia mentes su- Mm 1va55

pernorum civium sunt quasi specula receptiva divinarum illustrationum.Quando igitur lux eterna super mentes rationabilium irradiat, refulget in quo-

libet speculo Ars plena omnium rationum viventium. Et sicut in unoquoque spe-culo opposito alteri appareret quicquid est in altero, sic alterutrum apparent sibiinvicem illustrationes mentium rationabilium. Et ita potest videre quilibet, quod60

secundum suam capacitatem, quod est in quolibet. Ideo APOCALYPSIS: Ipsa civitasaurum mundum simile vitro. Aurum dicit propter fulgorem; vitrum, proptertransparentiam. Unde de ipsa civitate potest dici, quod dicitur <in> SAPIENTIE:Speciosior est Sole et super omnem stellarum etc.

<3. Civitas deliciosa per influxum benivolentie Spiritus Sancti>65

Est tertio deliciosa propter influxum benivolentie Spiritus Sancti. PSALMUS<45, 5>: Fluminis impetus letificat civitatem Dei. Impetus iste, quid est aliud quamexuberantia carismatum Spiritus Sancti, que absque retardatione pleno influxudelectat mentes beatorum; sed “delectatio est coniunctio convenientis cum conve-nienti”; iterum, delectatio est completio desiderii; numquam igitur vere delectatur70

anima, nisi quando coniungitur cum tali conveniente, quod potest suum impleredesiderium. Hoc autem est summum bonum et excellentissimum omnium bono-rum. Propter quod de ipso bene dicitur: Fluminis impetus etc.

Sed ubi est vera coniunctio, est vera delectatio; ibi vero falsa coniunctio et ini-qua est delectatio. Unde quando anima coniungitur hiis, que sunt sensibilia,75

coniungitur similitudini non veritati, quoniam similitudines | non veritates rerum Mm 1vb

tantum veniunt in animam; et tunc falso et vano delectatur, sicut si puer videretaurum in speculo, fatuus puerum in puteo, canis frustum carnes in palo et appete-rent: Non appeterent nisi umbram; sed in veritate nichil apprehenderent. Sic quicirca temporalia delectatur.80

56 specula] sepcula Mm 66 tertio] vitro Mm 69 beatorum] bonorum Mm | convenienti] conveniento(!) Mm 70 delectatio] dilectio Mm

58 Ars … viventium: Cf. AUGUSTINUS, De Trinitate, lib. VI, cap. 10, n. 11 (PL 42, 931; CCSL50, 241; NBA 4, 284). 61 Ipsa … 62 vitro: Apoc 21, 18. 64 Speciosior … stellarum: Sap 7, 29.69 delectatio … convenienti: BONAVENTURA, Itinerarium, cap. 2, n. 8 (Opera theologica selectaV, Quaracchi 1964, 191); cf. ALEXANDER DE HALES, Glossa in I librum Sententiarum, Quarac-chi 1951, 47 (“Delectatio est apprehensio rei convenientis cum sui coniunctione”); AVICENNA,Metaphysica, VIII, cap. 7, Venetiis 1508, f. 101rb (“Delectatio non est nisi apprehensio conve-nientis secundum quod est conveniens”). 70 delectatio … desiderii: Cf. Prov 13, 19 (“Deside-rium, si compleatur, delectat animam”).


<4. Civitas fructuosa per exuberantiam omnis boni>

Est etiam quarto fructuosa sive opulenta propter exuberantiam omnis boni,YSAIAS: Oculi tui videbunt civitatem opulentam. Bene opulentam, quia ibi estomne bonum per equivalentiam. Unde talis opulentia signatur III REGUM X,<23>, ubi dicitur: Magnificatus est rex Salomon super omnes reges terre. Et sequitur 85

<27>: Fecitque, ut tanta esset habundantia argenti in Ierusalem, quanta est lapi-dum. Illud ad litteram falsum est; sed si figurative locutus est, oportet, quod ha-beat aliquam similitudinem illa locutio. De superna igitur Ierusalem oportet, quodintelligatur. Per lapides enim intelliguntur lapides vivi, de quibus EZECHIEL dicitin commendatione Luciferi: Omnis lapis pretiosus operimentum tuum. Sed per ar- 90

gentum intelligitur sapientia. Tanta enim est in beatis sapientie illuminatio,quanta in ipsis est capacitas. Et quia capaces sunt omnis boni, ideo omni bono re-plentur. Unde AUGUSTINUS, contra bona temporalia, que quidem ammodo vi-dentur animam replere, dicit: “Omnis copia, que Deus meus non est, egestas est”.Unde nichil sufficit anime, nisi sola Trinitas. 95

Unde Alexander, cum convocasset philosophos, et eis questionem | proposuis-Mm 2ra

set, utrum essent pluries mundi, et epicurei probassent plures esse mundos, dixit:“Possumus quiescere a bellis? Quia, si vicerimus hunc mundum, libenter et subiu-garemus alterum!”.

Unde, karissimi, si omne bonum habere volumus, laboremus, ut ad celestem 100

Ierusalem veniamus. Unde et Abraham habitabat in terra promissionis tamquamin aliena, in casulis habitando, sicut dicitur AD HEBREOS X, <9>. Et sequitur<10>: Expectabat enim habentem fundamenta civitatem, cuius conditor est Deus.

<Recapitulatio>

Sic igitur dictum est, qualiter hec civitas habet ortum a Verbo increato in celis. 105

86 est] et Mm 93 quidem] quis Mm 97 epicurei] epicuri Mm 105 increato] incarnato Mm

83 Oculi … opulentam1: Is 32, 18. 90 Omnis … tuum: Ez 28, 13. 94 Omnis … est2: AUGU-STINUS, Confessiones, lib. XIII, cap. 8, n. 9 (PL 32, 848; CSEL 33, 351; NBA 1, 458). 96 Ale-xander … 99 alterum: Cf. VALERIUS MAXIMUS, Factorum et dictorum memorabilium libri, lib.VIII, cap. 14, extr. 2 (VALERIO MASSIMO, Detti e fatti memorabili, a cura di Rino Faranda[UTET Classici Latini, 76], Torino 2009, 662) – “Nam Alexandri pectus insatiabile laudis, quiAnaxarcho comiti suo ex auctoritate Democriti praeceptoris innumerabiles mundos esse refe-renti «Heu me» inquit «miserum, quod ne uno quidem adhuc sum potitus!» Angusta homi-ni possessio fuit, quae deorum omnium domicilio sufficit”.


<II. Civitas a Verbo incarnato in terra construenda>Nunc dicendum est qualiter, habens ortum a Verbo incarnato, descendit de

celo et construitur in terris.Descendit igitur hec civitas de celo sicut eviternum ab eterno. Unde et ipsum

Verbum sumendo carnem descendit, ut homines illustraret <et> informaret in110

terris, qui angelos secundum divinitatem illustravit in celis. Unde ipse Christusconstruxit hanc civitatem in terris per influentiam gratie, scilicet quadruplicem:

– fidei,– spei,– caritatis,115

– sanctitatis.Per fidem influendo in rationabilem,per spem in irascibilem,per caritatem in concupiscibilem,per sanctitatem in animam totalem.120

Et secundum hanc influentiam construxit Dominus Ecclesiam quadruplicistructura:

– fidei scilicet in apostolis,– spei in martiribus,– caritatis in confessoribus,125

– sanctitatis in virginibus.Sed hec omnia totaliter in Virgine virginum reperiuntur.

<1. Ecclesia fundata per fidem apostolorum>

Per fidem igitur apostolorum | Ecclesia inconcusse fundatur. APOCALYPSIS Mm 2rb

XXI, <14>: Et murus civitatis habens fundamenta duodecim, et in ipsis nomina130

duodecim apostolorum et Agni. Dicit: nomina apostolorum et Agni, ut appareat,quod Ecclesia non tantum super hominem sit fundata, sed super Christum. Undeapostolus: Fundamentum aliud nemo potest poni, preter quod positum est, <quodest> Christus, super quem fundati sunt apostoli, super quos Ecclesia.

129 inconcusse] concusse Mm

133 Fundamentum … 134 Christus: 1 Cor 3, 11.


Hoc significatur IOSUE IIII, <2-3>, ubi dicitur: Iosue elegit duodecim viros, qui 135

portaverunt duodecim lapides de medio Iordanis etc. Isti duodecim lapides suntduodecim articuli fidei in Sacra Scriptura per duodecim apostolos expressi, superquos fundata est Ecclesia. AD EPHESIOS: Iam non estis hospites et advene, sed estiscives sanctorum et domestici Dei, superedificati super fundamentum apostolorum. Etsequitur: Ipso summo lapide angulari Christo Iesu, in quo omnis edificatio constructa 140

crescit in templum sanctum in Domino.Ad quem accedentes – sicut dicit PETRUS – lapidem vivum, et vos tamquam la-

pides vivi, superedificamini in domus spirituales etc. Dicit: vivi, quia fides sine operi-bus mortua est.

<2. Ecclesia munita per spem martyrum> 145

Per spem etiam martirum secure munitur. IEREMIE <I, 18-19>: Dedi te in civi-tatem munitam, in murum ferreum, in columpnam eream, et pugnabunt adversumte, et non prevalebunt, quia ego tecum sum. Nonne sic fecerunt in primitiva EcclesiaIudei, pagani, imperatores? Pugnaverunt contra martires et vincere <non> va-luerunt. Ubi Nero? Ubi Decius? Ubi Maximianus? Ubi alii quamplures? Nonne 150

Decius per Laurentium victus est, qui dixit: “Disce | miser, quomodo <carbones>Mm 2va

tui <mihi in> refrigerium!” etc. Nonne per Vincentium, qui dixit: “Tu solus adme et vota concordas et filiam infidam”. Isti prevaluerunt, quia Deus cum eis erat.

Unde querit David: Quis deducet me in civitatem munitam? Et respondet: InDeo faciemus virtutem, et ipse ad nihilum deducet tribulantes nos. Unde per nullas 155

virtutes intrabimus in celum, nisi quibus Deo innitimur. IOB XVII, <3>: Liberame, Domine, et pone me iuxta te, et cuiusvis manus pugnet contra me. Ecce iste ulce-rosus, qui perdidit filios et filias, substantiam et sanitatem, quantam fiduciam inDeo habuit. Ideo et Satanas eum dicere non poterat, quia non erat fundatus in fi-liis, nec in substantia, nec in sanitate corporali, que auferri possunt, sed solum in 160

Deo. IEREMIE <XVII, 5>: Maledictus <homo>, qui confidit in homine etc.

155 nos] tuos Mm 161 XVII] lacuna Mm

135 Hoc … 138 Ecclesia: Cf. Alexandri de Hales Summa theologica seu sic ab origine dicta “Sum-ma fratris Alexandri”, t. IV, liber III, Quaracchi 1948, 1122-1123 (n. 704), ubi multa ad litte-ram sumuntur e Summa de articulis fidei a Ioanne de Rupella scripta. 138 Iam … 141 Domino:Eph 2, 19-21. 142 Ad … 143 spirituales: 1 Pt 2, 4-5. 143 fides … 144 est: Iac 2, 20.151 Disce … 152 refrigerium: Cf. Sancti Laurentii levitae et martyris passio, in MOMBRITIUS,Sanctuarium II, 95, l. 15-16; BTLA, 226, l. 119-120. 152 Nonne … 153 infidam: Fontem noninveni. 154 Quis … munitam: Ps 59, 11. | In … 155 nos: Ps 59, 14. 157 Ecce … 161 Deo: Cf.Iob 1, 13-22 et 2, 1- 8.


Omnia hec etiam invito auferri possunt, sed Deus non. Nec enim diaboli, necangeli, nec homines Deum ab homine invito valent auferre. Unde YSAIAS: Quisperant in Domino, mutabunt fortitudinem, assument pennas etc.

<3. Ecclesia gubernata per caritatem confessorum>165

Per caritatem confessorum pacifice gubernatur. II MACHABEORUM III,<1-2>: Cum sancta civitas habitaretur in pace, et leges adhuc optime custodirentur,propter Onie pontificis pietatem, fiebat, ut et ipsi reges et principes locum summo ho-nore dignum et templum maximis muneribus illustrarent.

Iste Onias significat confessores sanctos, propter quorum sanctitatem Deus170

inclinavit corda regum et principum, ut Ecclesiam maxime honorarent, sicut Con-stantinus imperator tempore Silvestri, et imperatores | alii, ut Theodosius, sicut Mm 2vb

legitur in Legenda beati Ambrosii; et alii suis temporibus Ecclesiam honoraveruntpropter sanctitatem confessorum. Qualis fuit beatus Gregorius, qui cultum divi-num multum amplificavit; et post ipsum Bonifacius quartus, qui a Foca cesare175

Pantheon obtinuit et in honorem omnium <sanctorum> – sicut hodie legitur –ecclesiam consecravit.

Unde signatur per Symonem, ECCLESIASTICI L, <1>: Symon, Onie filius, sacer-dos magnus, qui in vita suffulsit domum et in diebus suis corroboravit templum.

<4. Ecclesia adornata per castitatem virginum>180

Per castitatem virginum mirifice adornatur. YSAIE LII, <1>: Consurge, consur-ge, induere fortitudine tua, Syon! Induere vestimenti glorie tue, Ierusalem, civitasSancti, quia non adiciet ultra, ut pertranseat per te incircumcisus.

Vestimenta glorie optime sunt pudicitia virginalis; et primatum tenet in Virgi-ne gloriosa, et post eam est in aliis. PSALMUS <44, 10>: Astitit regina a dextris tuis185

in vestitu deaurato. Et sequitur <15>: Adducentur regi virgines post eam. Sic estEcclesia virgo, que Spiritu Sancto concipit et parturit secundum apostolum: De-spondi enim vos uni viro, virginem castam exhibere Christo.

166 II] et Mm 176 Pantheon] panteon Mm 186 Et sequitur] etc. Mm

162 Omnia … 163 auferre: Cf. Rom 8, 39. 163 Qui … 164 pennas: Is 40, 31. 171 Ecclesiam …172 Silvestri: Cf. JMAG, 61-65 (cap. XIII). 172 Theodosius … 173 Ambrosii: Cf. BTLE, 104,n. CXLIII, l. 15-19. 174 Qualis … 175 amplificavit: Cf. JMAG, 141-124 (n. XLVI, 56-73) et163-164 (n. LV). 175 Bonifacius … 177 consecravit: Cf. JMAG, 452- 453; BTLE, n.CCCXXXII, 327-328, l. 20-24, qui duo textus invicem completantur. 187 Despondi … 188Christo: 2 Cor 11, 2.


<5. Recapitulatio>

De hiis omnibus potest dici illud YSAIE <LIV, 11-12>: Ecce ego sternam per 190

ordinem lapides tuos:– fundabo te in saphiris – quantum ad cognitionem apostolorum; saphirus

enim cognitionem significat;– et ponam iaspidem propugnacula tua – quantum ad constantiam martirum;

iaspis enim viridis est, <et> significat spem viventem; 195

– et portas tuas in lapides sculptos – quantum ad confessorum caritatem; caritasenim per lapides sculptos et bene | dolatos significatur;Mm 3ra

– et ponam terminos tuos in lapides desiderabiles – quantum ad castitatem virgi-num; PSALMUS <44, 11>: Audi, filia.

<III. Civitas in ipsum Verbum reducenda> 200

Habito, qualiter ipsa Ecclesia habet ortum a Verbo eterno et est in celis con-structa et qualiter habuit ortum a Verbo incarnato et constructa est in terra, nuncdicendum est, qualiter est in ipsum Verbum reducta.

Hec reductio significatur APOCALYPSIS XXI, <12-13>. Dicit ibi, quod civitashabebat murum magnum et altum et portas duodecim: ab oriente tres, ab aquilone 205

tres, ab austro tres, ab occidente tres. Per has portas oportet nos reduci per duode-cim virtutes. Deus enim nobis dedit quatuor virtutes, sicut sunt quatuor elementa,quatuor anni tempora, quatuor humores, quatuor complectiones. Quarum virtu-tum quelibet habet tres sub se, et ita hee duodecim virtutes reducunt Ecclesiamper duodecim portas superne Ierusalem. Christus enim est via et fecit nobis qua- 210

druplex opus ad viam ostendendam, scilicet:– opus incarnationis,– opus passionis,– opus ascensionis,– et faciet opus examinis finalis. 215

In incarnatione ostendit fulgorem prudentie,in passione vigorem constantie,in ascensione nitorem munditie,in finali examine rigorem iustitie.Prudentia respicit portas tres ab oriente; 220

190 LIV] lacuna Mm 205 duodecim] corr. ex XXII Mm 210 via] corr. ex una Mm 215 faciet] fecit Mm219 finali] fili Mm

210 Christus … via: Cf. Ioan 14, 6.


constantia, portas tres ab aquilone;munditia, portas tres ab austro;iustitia, portas tres ab occasu.

<1. Fulgor prudentie ab oriente>

Est igitur prima porta ab oriente, quam respicit prima virtus fulgoris pruden-225

tie, IOB XXIX, <2>: Quis michi tribuat, ut sim iuxta <menses> pristinos, quandosplendebat | lucerna super caput meum etc. Loquitur hic Iob de corpore Christi Mm 3rb

mistico. In primitiva enim Ecclesia bene splendebat lucerna prudentie in con-tempnendis temporalibus. Unde ibi tunc habebant prudentiam quantum ad me-moriam preteritorum, intelligentiam respectu presentium, providentiam respectu230

futurorum. Hee sunt tres portas prudentie.Sed modo labor stultorum affliget eos, hoc est in studio et prudentia tempora-

lium et avaritie, que excecat homines. Unde PSALMUS <57, 9>: Supercecidit ignis –avaritie – et non viderunt Solem – id est veram prudentiam, quam docuit Christusin incarnatione, quando <est> pauper natus, conversatus, iudicatus. ECCLESIA-235

STES IX, <14-15>: Civitas parva et pauci viri in ea; venit rex contra eam; inven-tusque est in ea vir pauper et sapiens – id est Christus – et liberavit eam; et nullusdeinceps recordatus est hominis illius pauperis. Et hoc est, quod dicit SENECA, quodpaupertas est bonum odibile.

<2. Vigor constantie ab aquilone>240

Est secunda porta aquilonis, quam respicit vigor constantie, APOCALYPSIS<XXII, 14>: Beati, qui lavant stolas suas, ut per portas ingrediantur civitatis. Quisunt hii? APOCALYPSIS VII, <9>: Post hec vidi turbam magnam etc. Et post<13-14>: Hii, qui amicti sunt stolis albis, qui sunt? etc. Et dixit mihi: “Hii sunt, quivenerunt ex magna tribulatione et laverunt stolas suas in sanguine Agni”.245

Bene dicit portas, quia tres sunt ab aquilone. Et constantia habet magnanimita-tem in aggrediendo, virilitatem in prosequendo, longanimitatem in persequendo.Per has portas | intrabant martires: alii liniati, alii decoriati, alii flagellati, alii sic et Mm 3va

sic passi.

242 XXII] lacuna Mm

229 prudentiam … 231 futurorum: “Prudentia est rerum bonarum et malarum neutrarumquescientia. Partes eius: memoria, intellegentia, providentia” – MARCUS TULLIUS CICERO, De in-ventione, lib. II, 160. 232 labor … eos: Eccle 10, 15. 239 paupertas … odibile: Bonaventura uti-tur hac auctoritate (cum nomine Senecae) etiam in Postilla super Lucam, X, 2, 8 (Opera omniaVII, Quaracchi 1895, 255).


<3. Nitor munditie ab austro> 250

Tertia porta australis, quam respicit nitor munditie. De qua dicit ipse EZE-CHIEL <XL, 1-2>: Apprehendit me manus Domini et adduxit me ad edificium civi-tatis vergentis ad austrum. Hec est Ecclesia tota ad celestia versa et ad recipiendumSpiritum Sanctum potissima propter munditiam.

Et hec habet: sobrietatem in gustu; castitatem in tactu; honestatem in con- 255

victu. Nichil enim coinquinatum intrabit in civitatem illam.

<4. Rigor iustitie ab occasu>

Quarta porta est occidentalis, quam respicit rigor iustitie, qui est in equa pon-deratione meritorum et demeritorum. PSALMUS <106, 7>: Eduxit eos in viamrectam, ut irent in civitatem habitationis. SAPIENTIE <X, 10>: Iustum deduxit Do- 260

minus per vias rectas.Sicut enim radius, si reflectitur equaliter, ad angulos equales reflectitur, sic

rigor iustitie in finali examine equaliter secundum merita premia largitur.Habet etiam hec iustitia tres virtutes sub se, secundum tres portas occidentales,

scilicet: obedientiam respectu superiorum; innocentiam respectu parium; miseri- 265

cordiam respectu inferiorum.

<5. Recapitulatio>

Hee sunt duodecim virtutes, que respiciunt duodecim portas. Hee sunt stelleduodecim, quas plenissime inter omnes sanctos habuit beata virgo Maria. UndeGreci ipsam vocant Panagia, id est “totam sanctam”. 270

Hanc rogabimus etc.

252 XL] lacuna Mm 259 Eduxit] deduxit textus receptus Vulgatae 260 X] lacuna Mm 263 finali] filiMm 270 Panagia] panaia Mm

256 Nichil … illam: Cf. Apoc 21, 27. 270 Greci … sanctam: Cf. BSDD, Sermo 60, 815; DOMI-NICUS MAGRI, Hierolexicon sive sacrum dictionarium, Venetiis 1712, 418- 419.


Sommario: Il sermone Ego Ioannes vidi civitatem per la festa di tutti i santi è attribuito espressamente a Bonaventura da Bagnoregio in due manoscritti: Paris, BnF, Lat. 15956 e Troyes, Médiathèque, ms. 1464. Le edizioni finora esistenti pubblicavano il testo del mano-scritto parigino, servendosi del ms. di Troyes solo come di un codice ausiliare, nell’apparato delle varianti. In realtà, però, si tratta di due redazioni molto diverse, che ora vengono pub-blicate separatamente nella loro integrità. A queste due redazioni del sermone si aggiungono due ulteriori: l’una con l’attribuzione generica (posta all’inizio del codice), trasmessa dal ms. Paris, BnF, Lat . 14595; l’altra, adespota, del manoscritto München, BSB, Clm 23382. Come data del sermone viene proposto il 1° novembre del 1269 o del 1270. Dal confronto tra le quattro redazioni risulta che, almeno i due testi più brevi, risalgono agli appunti degli uditori, mentre i due più ampi dipendono forse da una versione redatta dallo stesso Bonaventura o da un testo che egli aveva autorizzato.

Parole chiave: Predicazione medievale − san Bonaventura da Bagnoregio − Culto dei santi − Teologia medievale − Codicologia

Abstract: The sermon Ego Ioannes vidi civitatem for the Feast of All Saints is express-ly attributed to Bonaventure in two MSS: Paris, BnF, Lat. 15956 and Troyes, Médiathèque, MS 1464. The hitherto existing editions have been publishing the text of the Paris MS, using MS Troyes only as an auxiliary code, in the variant apparatus. However, these are in reality two very different versions, which are now being published separately in their entirety. To these two versions of the sermon are added two others: one with the generic attribution (placed at the beginning of the code), transmitted by MS Paris, BnF, Lat . 14595, the other, anonymous, the Munich MS BSB, Clm 23382. As the date of the sermon, 1 November 1269 or 1270 is proposed. A comparison of the four editions shows that, at least the two shorter texts go back to the notes taken by the audience, while the two larger ones depend on a ver-sion drafted by Bonaventure himself, or on a text that he had authorised.

Keywords: Medieval preaching − saint Bonaventure of Bagnoregio − Cult of saints − Medieval theology − Codicology


Documents

Quattro redazioni del sermone di san Bonaventura da Bagnoregio per la festa di tutti i santi, in Collectanea Franciscana 86 (2016) 5-64