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PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE
ACCADEMIA ALFONSIANA
ISTITUTO SUPERIORE DI TEOLOGIA MORALE
FAMIGLIA E SOCIETÀ IN CONTESTO
PLURICULTURALE
STEFAN GOGOVSKI
TITOLO DEL LAVORO:
Le relazioni interne nella famiglia come fondamento della vita
sociale alla prospettiva sociologica
Presentata al professore
Nestor Basunga Kiama Zinga
ROMA
Anno Accademico 2013-2014
2
INDICE:
I. Introduzione..................................................................................3
II.La famiglia sana –punto di vista cristiano....................................5
2.1 La famiglia fondata sull’amore tra le coppie..................................6
2.2 Comunicare dentro la famiglia..........................................................7
2.3 Comunicare fuori dalla famiglia.......................................................8
III. La famiglia e il suo posto nella società......................................9
3.1 La società come ambito delle relazioni tra le famiglie...............10
3.2 Il vissuto della famiglia nella società di oggi dal punto di vista
sociologico..................................................................................................12
IV. Conclusione..............................................................................14
V. Bibliografia................................................................................16
3
I. Introduzione
Nell’ambito delle ricerche della sociologia contemporanea, che nei
nostri tempi è molto più dettagliata che nei tempi passati, ovviamente si
tratta di un progresso più che bisognoso. L’uomo isolato non è mai esistito,
esso è di natura socievole, quindi in esso da sempre esisteva la neccesità di
vivere in gruppo perché è stato creato in due – Adamo ed Eve, dunque la
convivenza fa parte della sua natura. L’uomo volendo di vivere in gruppo è
diventato più aperto verso gli altri e con facilità crea nuovi rapporti. Siamo
testimoni di una grande e rapida socializzazione dell’uomo attraverso la
comunicazione. La famiglia da sempre era considerata il primo ambiente
della sociallizzazione dell’uomo.
Usando la propria libertà attraverso l’amore, l’uomo e la donna
entrano nell’unità. Il matrimonio è l’unico adeguato fondamento della
famiglia che in tal modo acquista l’unicità e l’esclusività in confronto con le
altre convivenze possibili. La definizione sociologica sottolinea che la
famiglia lo occupa il primo posto della struttura sociale. In tal modo, il ruolo
di essa come prima sede educativa del bambino è documentato da una serie
di ricerche e di riflessioni che hanno sottolineato l’importanza degli
atteggiamenti dei genitori, dei rapporti affettivi, del clima linquistico e
culturale, delle stesse consuetudini della vita domestica come fattori
fondamentali per una crescita infantile equilibrata.
I riti della giornata, i rapporti con il vicinato, il modo di usare il
denaro, la tipologia del dialogo familiare, le richieste che i genitori rivolgono
al figlio sono tutti aspetti di grande significato per la formazione della
personalità infantile. La famiglia rappresenta così per il bambino il primo
4
mondo affettivo sociale. Il senso del giusto e dell’ingiusto, del bene e del
male, del vero e del falso vengono acquistati in famiglia, che diventa così
anche la fonte dei primi comportamenti etici e religiosi, quindi le relazioni
interne nella famiglia sono di grande importanza.
5
II. La famiglia sana – punto di vista cristiano
Per la famiglia sana cioè cristiana – oltre a quello di ordine creaturale
che la accomuna a ogni altra famiglia – il fondamento della soggettività
sociale è di ordine sacramentale ed ecclesiale. Il sacramento del matrimonio
sta in primo luogo per la famiglia cristiana come compito sociale.
«Costituita come “Chiesa domestica” dallo stesso sacramento del
matrimonio, la famiglia cristiana, inoltre, è chiamata a comportarsi e ad
agire partecipando alla missione della Chiesa, che è pure missione di
servizio all’uomo, con quella carità concreta e tenace che, tra l’altro, si fa
azione e intervento sociale e politico»1. Attraverso la fede in cui si
realizzano le coppie che si sposano, la vera pienezza nel loro rapporto viene
sottolineato dalla dignità e la libertà. Promovendo la dignità di ogni persona
nella famiglia, essa pone le basi per una convivenza informata e guidata da
autentici valori personalistici.
«La famiglia è l’istituzione in cui il santuario della persona è
preservato; essa si caratterizza per la comunione delle persone, riconosciute
come soggetti unici in una relazione di dono reciproco e personale. Nella
comunità familiare, le persone sono riconosciute e responsabilizzate nella
loro integrità»2. La famiglia sana anzitutto vive la sua soggettività sociale e
offre il suo contributo alla società e al suo sviluppo attraverso l’amore.
«La famiglia possiede vincoli vitali e organici con la società, perché
ne costituisce il fondamento e l’alimento continuo mediante il suo compito
di servizio alla vita: dalla famiglia infatti nascono i cittadini e nella famiglia 1 Silvano Caccia; messaggio del card. Dionigi Tettamanzi, “La famiglia come “soggetto” sociale:
riconoscere, relazionarsi, promuovere”, Milano: Centro ambrosiano, 2006, p. 23 2 Silvano Caccia; messaggio del card. Dionigi Tettamanzi, “La famiglia come “soggetto” sociale:
riconoscere, relazionarsi, promuovere”, Milano: Centro ambrosiano, 2006, p. 18
6
essi trovano la prima scuola di quelle virtù sociali che sono l’anima della
vita e dello svillupo della società stessa»3. Ciò significa che la famiglia è
centrale in ordine alla persona e alla società.
2.1 La famiglia fondata sull’amore tra le coppie
Grazie all’amore – quale realtà essenziale e imprescindibile per
definire il matrimonio e la famiglia – ogni persona, uomo e donna, è
riconosciuta, accolta e rispettata nella sua dignità. Dall’amore nascono
rapporti tra i membri della famiglia vissuti all’insegna della gratuità, la quale
«rispettando e favorendo in tutti e in ciascuno la dignità personale come
unico titolo di valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo,
disponibilità disinteressata, servizio generoso, solidarietà profonda»4.
Il Concilio Vaticano II sottolinea: «Poiché il Creatore di tutte le cose
ha costituito il matrimonio quale principio e fondamento dell’umana
società...la famiglia ha ricevuto da Dio questa missione, di essere la prima e
vitale cellula della società»5. Viene così sottolineato che la dimensione
tipicamente sociale della famiglia è intrinsecamente connessa con l’identità
stessa della famiglia come luogo nel quale nasce e cresce l’uomo. Nasce e
cresce nell’amore dai suoi genitori. Riconosce il vero significato dell’amore
atraverso l’amore che lo riceve.
«Solo nella famiglia sana, infatti, la persona umana può nascere in
modo veramente umano, ossia quale frutto e segno dell’amore totale e
3 Silvano Caccia; messaggio del card. Dionigi Tettamanzi, “La famiglia come “soggetto” sociale:
riconoscere, relazionarsi, promuovere”, Milano: Centro ambrosiano, 2006, p. 17 4 Silvano Caccia; messaggio del card. Dionigi Tettamanzi, “La famiglia come “soggetto” sociale:
riconoscere, relazionarsi, promuovere”, Milano: Centro ambrosiano, 2006, p. 23 5 Silvano Caccia; messaggio del card. Dionigi Tettamanzi, “La famiglia come “soggetto” sociale:
riconoscere, relazionarsi, promuovere”, Milano: Centro ambrosiano, 2006, p. 18
7
interpesonale degli sposi: nella famiglia, ogni vita che nasce è un dono fatto
alla coppia e alla società e questo dono, a sua volta, germoglia e fiorisce da
un dono reciproco di amore. La persona appare così, da subito, secondo la
sua nativa identità, come un essere donato e chiamato a donarsi»6.
La famiglia diventa prima e insostituibile scuola di socialità, esempio
e stimolo per i più ampi rapporti comunitari all’insegna del rispetto, della
giustizia, del dialogo, dell’amore.
2.2 Comunicare dentro la famiglia
Attraverso la comunicazione, nelle nostre famiglie impariamo le
abitudini del cuore e della mente che ci permettono di essere cittadini
tolleranti, civili e democratici, rispettosi dei diritti degli altri e votati al
metodo della persuasione nella vita pubblica. La famiglia cristiana è
un’associazione libera privilegiata che sta tra l’individuo e lo Stato. «La
famiglia è la scuola in cui cominciamo ad imparare qualcosa della verità su
Dio. Coloro che imparano in famiglia un amore capace del dono di sé
possono cominciare a intravedere qualcosa di Dio come comunità trinitaria
di amore, dono di sé e ricettività»7. La famiglia riguarda il fare promesse e il
mantenerle. Nella sua essenza umana, riguarda l’amore come dono di sé. È
una scuola di genorosità e umiltà, quindi la comunicazione sana tra i genitori
e i figli è di grande importanza sia per la famiglia, sia per la società.
6 Silvano Caccia; messaggio del card. Dionigi Tettamanzi, “La famiglia come “soggetto” sociale:
riconoscere, relazionarsi, promuovere”, Milano: Centro ambrosiano, 2006, p. 18 7 Dante Lanfranconi; Luisa Santolini, Vittorio Sozzi, “La famiglia soggetto sociale : radici, sfide progetti”,
Roma : Città Nuova, 2002, p. 26
8
2.3 Comunicare fuori dalla famiglia
«Quando si analizzano le caratteristiche, le dinamiche, il
funzionamento di un gruppo nel suo evolvere, piccolo o grande che sia tale
insieme di persone, si arriva a parlare di comunicazione»8. Nella società
nella quale i schemi e i modeli di comportamento cambiano a velocità
vertiginosa, tale riflessione sia ancora più ugrente. La comunicazione
esprime e promuove l’unione, l’intenzione di costruire il “noi” dentro una
relazione affettiva forte. Essa aiuta a prendere decisioni insieme, al lavoro,
nel palazzo in cui abitiamo, nella propria città, a scuola etc. Prendere
decisioni insieme è uno dei compiti di sviluppo dei gruppi, ma è anche un
processo che si affina con il tempo.
Nei nostri tempi esistono diversi tipi di comunicazione:
comunicazione personale - di persona e così chiamata “social web”
comunicazione (attraverso la tecnologia: computer, cellulare, tablet) su
internet. Questi mezzi di comunicazione di massa, dai cellulari fino ai
computer di nuova generazione ci offrono la possibilità di dare e ricevere
informazioni che internet ci ha aperto. Grazie allo sviluppo tecnologico che
è continuamente in evoluzione, la comunicazione fuori dalla famiglia è
migliorata, solo se la usiamo proprio. Ogni abuso come tale, porta in sé il
rischio di perdita della nostra identità, perdità di amicizia etc. «Dobbiamo,
quindi, mantenerci informati sulle continue evoluzioni tecnologiche per
poterne valutare gli aspetti positivi, ma essere al contempo attenti ai risvolti
negativi»9.
8 Ezio Aceti, “Comunicare fuori e dentro la famiglia: una risposta alle sfide della società”, Roma: Città
Nuova, 2004, p. 55. 9 Ezio Aceti, “Comunicare fuori e dentro la famiglia: una risposta alle sfide della società”, Roma: Città
Nuova, 2004, p. 74.
9
III. La famiglia e il suo posto nella società
«La famiglia, costituita dall’unione più o meno durevole, socialmente
approvata di un uomo, una donna, e i loro figli, sia un fenomeno universale,
presente in ogni e qualsiasi tipo di società»10. A partire da questo punto, la
famiglia presentata come “fenomeno universale, presente in ogni tipo di
società”, ci fa capire che le persone che formano la famiglia, la persona nata
nella famiglia, tutte queste persone nel suo proprio essere sono state create
un essere sociale per creare una società. La famiglia come tale, è una società
naturale.
L’uomo è un essere sociale per natura e come tale, la persona umana
da sola non può pervenire alla pienezza, ma solo in quanto riceve beni della
società. Inoltre, la persona richiede di vivere in società non soltanto in
ragione dei suoi bisogni, ma anche in virtù delle sue perfezioni, dell’apertura
alla comunicazione della conoscenza e dell’amore che esigono di entrare in
relazione con altre persone. Solo in relazione con gli altri la persona umana
può sviluppare la propria personalità e rispondere alla sua vocazione. Il suo
svillupo culturale e morale risulterebbero impossibili se essa non fosse
integrata nell’ambito sociale.
«Il fine della società è il bene della comunità, il bene del corpo
sociale. Il bene comune è la nozione correlativa alla nozione di persona, ed
esse si comprendono l’una l’altra. Il bene comune è tale perché viene
ricevuto da persone, ogniuna delle quali è come uno specchio del tutto. Così
il fine della società non è il bene individuale, è un bene comune di persone
umane, come il corpo sociale stesso è un tutto di persone umane»11.
10 Levi – Strauss, C., Razza e storia e altri studi di antropologia, Einaudi, Torino 1979, p. 149 11 Vladimir Thurzo, La famiglia fondata sul matrimonio, luogo di accoglienza e di educazione dei figli
conformemente alla loro dignità personale, Romae: Pontificia Universitas Sanctae Crucis, 2002, p. 92
10
La famiglia – in quanto relazione di piena reciprocità tra i sessi e le
generazioni è la radice della società, cioè è il fondamento di essa.
3.1 La società come ambito delle relazioni tra le famiglie
Nella Dichiarazione Universale dei Dirritti dell’Uomo, che possiamo
considerare il patrimonio culturale comune a tutta l’umanità del nostro
tempo, si sostiene che «la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della
società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato»12. Le
formazioni delle famiglie nello stesso tempo formano la società e in tal
modo, attraverso la comunicazione, la società viene presentata come ambito
delle relazioni tra esse.
«La famiglia che fa parte della grande società, ed è momento creativo
della stessa, nello stesso tempo se ne distingue e possiede un proprio
carattere e propri fini. Tanto l’immanenza della famiglia nella società,
quanto la sua autonomia e inviolabilità devono trovare riflesso nelle leggi. Il
punto di partenza è la legge naturale e le leggi scritte devono essere
l’espressione oggettiva dell’ordine risultante dalla natura della famiglia»13.
La conclusione ovvia è, che se la famiglia biologica costituisse un mondo
chiuso e cercasse di riprodursi da sola, la società non potrebbe esistere. Essa
è non soltanto la cellula di base alla società, cioè della società vista come un
mosaico composto di tasselli che sarebbero le famiglie. La famiglia
scaturisce dalla stessa natura umana.
L’uomo in quanto persona è capace di comunità con gli altri. La
persona nella sua costituzione più profonda è radicalmente aperta agli altri.
12 ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE; Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo, 10-XII-1948, art. 16. 13 Cfr. Wojtyla, K., Amore e responsabilità, Marietti, Genova 1980, p. 160.
11
Nell’ambito della sociologia, «questa apertura viene descritta con la
preposizione “con”, come “essere-con”, oppure “co-esistenza”»14, la prima
esperienza della persona è l’esperienza dell’altro. «Il “tu” (e quindi anche il
“noi”) viene prima dell’”io” o almeno l’accompagna. Uno che si chiudesse
in se stesso non troverebbe mai la via verso gli altri e sarebbe condannato ad
alienarsi a se stesso, a diventare estraneo a se stesso»15. Si può dire che la
persona pienamente esiste soltanto nella misura sociale in cui esiste con gli
altri. Tutto questo sottolinea che le persone si realizzano soltanto con i
rapporti tra le famiglie, però «se la famiglia, cellula primaria e fondamentale
è minacciata o malata, tutto l’organismo è minacciato o malato»16.
Perciò dal inizio del nuovo millenio fin oggi, la concettualità delle
diverse forme di famiglie forma un’immagine di società mutati. La realtà su
questo problema è veramente complessa. Siccome esiste la legge che protege
la famiglia sana e produttiva appartenendo alla società, il liberalismo anche
ha iniettato un’altra legge attraverso i diritti umani che protegge le famiglie
con la forma mutata ad esempio i gay matrimoni, quindi la situazione nella
società oggi è molto più che problematica e la comunicazione tra una
famiglia normale ed una famiglia gay non porta in sé la frutta di creare una
società produttiva, perché il rapporto non è coerente tra loro, oppure meglio,
hanno diversi punti di vista attraverso il vissuto sociale. Tutto questo ci
presenta un immagine di una società moderna che non è stabile nei suoi
rapporti tra le famiglie, grazie a queste contraddizioni e negazioni.
14 Zubiri-Apalategui, J. X., Natura, Storia, Dio, Palermo, Augustinus, 1985, p. 225. 15 Vladimir Thurzo, La famiglia fondata sul matrimonio, luogo di accoglienza e di educazione dei figli
conformemente alla loro dignità personale, Romae: Pontificia Universitas Sanctae Crucis, 2002, p. 104 16 Giovanni Paolo II, Discorso ai gruppi familiari durante la visita pastorale all’Appio Latino, 25-XI-1990,
in Insegnamenti XIII, 2, p. 1301.
12
3.2 Il vissuto della famiglia nella società di oggi dal punto di
vista sociologico
«Oggi, il rapido mutate dei costumi e dei comportamenti tra le
generazioni passate e attuali e la presenza di stili e modalità diverse di fare
famiglia»17 ci fa capire che la realtà in cui viviamo è molto complessa. Ogni
epoca ha conosciuto i suoi rischi e così anche la nostra ha dei rischi gravi.
«Il fatto che l’individuo, indebolendosi o venendo meno un sistema di
valori condivisi cui far riferimento per costruire il proprio percorso di vita,
debba far leva solo su se stesso e diventare “criterio” unico di scelta: anche i
legami familiari perdono il riferimento della tradizione e le forme da essi
assunte trovano giustificazione solo in ragioni aventi una radice puramente
individuale: la realizzazione del sé diventa l’obiettivo primario per
l’individuo e i legami che esso instaura risultano “strumentali”. Ne deriva un
notevole indebolimento del valore dei legami familiari e la convinzione che
essi appartengano ad un passato ormai tramontato. É il modello culturale
della cosidetta “individualizzazione”».
Da un punto di vista sociologico, lo svilluppo e le dinamiche della
famiglia possono essere ben compresi con riferimento alle teorie sulla
morfogenesi sociale. Nella nostra realtà troviamo diversi tipi di famiglia non
soltanto famiglia che vive nel modo tradizionale, ma per esempio anche
“famiglie” dello stesso sesso, oppure “famiglie” tra una persona e animale.
Occorre dire subito che i dati sociologici non lasciano dubbi: la famiglia è
attraversata da una profonda crisi che la scuote dalle fondamenta. Le ragioni
sono molte e complesse, ma tutte più o meno direttamente riconducibili
17 Dante Lanfranconi; Luisa Santolini, Vittorio Sozzi, “La famiglia soggetto sociale : radici, sfide progetti”,
Roma : Città Nuova, 2002, p. 69
13
all’affermazione, al suo interno, del principio del’io come istanza primaria e
irrinunciabile.
Il rischio di alcuni Stati che stanno accettando modelli di famiglia
inaccettabili dalla maggior parte della popolazione, destabilizzano l’unione
sociale nei rapporti tra le famiglie. «Analogamente si deve dire per il rifiuto
di tutte quelle tecniche riproduttive; la maternità sostituitiva; la fecondazione
artificiale omologa – che provocano una dissociazione dei genitori per
l’intervento del figlio a nascere da un padre e da una madre conosciuti e
legati tra loro dal matrimonio»18. Tutti questi rischi non portano la frutta di
creare una società stabile, benché esistono diversi opinioni su di loro,
cosicché il vissuto nella società moderna si sviluppa in modo complesso e
problematico.
18 Silvano Caccia; messaggio del card. Dionigi Tettamanzi, “La famiglia come “soggetto” sociale:
riconoscere, relazionarsi, promuovere”, Milano: Centro ambrosiano, 2006, p. 26.
14
IV. Conclusione
Nonostante la crisi di valori della società attuale, la famiglia
costituisce ancora la cellula base, il nucleo vitale della società. Come prima
struttura sociale è infatti il luogo in cui si impara a conciliare diritti e doveri,
la libertà propria e rispetto dell'altro. Essa è il luogo naturale per il dialogo
ed il confronto ed anche di partecipazione e condivisione di gioie, problemi
ed interessi personali.
Nel corso di questi ultimi anni si sono abbattuti sulla famiglia venti di
inquietudine e spesso di tempesta che l'hanno trasformata in modo radicale.
Si può tuttavia dire che il bene della società è strettamente legato alle sorti
della famiglia-microcosmo sociale vero e proprio-dove si sprigionano le basi
per affermare i più alti valori quali l'onestà, la fedeltà, il rispetto, l'amicizia e
la solidarietà per citare solo i più importanti.
La società attuale è purtropo pervasa di un egoismo furibondo, pieno
di cinismo e di indifferenza e carenza di ideali e valori guida. È una società
con un ritmo di cambiamento sbalorditivo: quello che è valido o innovativo
oggi, domani è già vecchio ed obsoleto. Credo che in questo mondo
“sballato” ci sia sempre più bisogno di capacità di giudizio e di buon senso.
Questo ritengo sia uno dei più importanti valori che la famiglia può
validamente e concretamente trasmettere ai giovani: saper navigare cioè in
mezzo alle crescenti difficoltà di un mondo sempre più competitivo. Ecco
l'importanza del dialogo, di conoscere, di approfondire, di comunicare.
Un fattore importante, che non bisogna trascurare, è che per formare
una famiglia c’è bisogno di maturità e di consapevolezza di ciò che si
costituisce. Il matrimonio non deve essere una scelta qualsiasi, fatta per
comodità o perché così fanno tanti. Il matrimonio è una vocazione e, solo se
15
vissuto come tale, dà luogo ad una famiglia che è più solida e cosciente del
ruolo che occupa e del compito enorme che ha da svolgere. Uomo e donna,
messi sullo stesso piano, con l’identica dignità di persona umana,
costituiscono, col matrimonio, la prima cellula della società ma anche una
piccola chiesa domestica, nella quale i figli potranno imparare ad amare ed a
vivere, in modo pieno, nella società.
Dunque, la famiglia, riveste un’importanza fondamentale per il
costituirsi della società. Senza di essa, non può esserci neppure la società
stessa.
16
Bibliografia:
1. G. Pietro Assirelli, “La famiglia e la società”, Milano:U. Hoepli, 1887
2. Dante Lanfranconi; Luisa Santolini, Vittorio Sozzi, “La famiglia soggetto
sociale : radici, sfide progetti”, Roma : Città Nuova, 2002
3. Pontificio Consiglio per la famiglia, “La famiglia, dono e impegno,
speranza dell’umanità”, Città del Vaticano: Libreria editrice vaticana, 1997
4. Pierpaolo Donati; contributi di Andrea Bettetini, Centro internazionale
Studi Famiglia; “Ri-conoscere la famiglia: quale valore aggiunto per la
persona e la società?”, Cinisello Balsamo (Milano): San Paolo, 2003
5. Silvano Caccia; messaggio del card. Dionigi Tettamanzi, “La famiglia
come “soggetto” sociale: riconoscere, relazionarsi, promuovere”, Milano:
Centro ambrosiano, 2006
6. Ezio Aceti, “Comunicare fuori e dentro la famiglia: una risposta alle sfide
della società”, Roma: Città Nuova, 2004
7. Giovanna Rossi, Donatella Bramanti, “La famiglia come intreccio di
relazioni: la prospettiva sociologica”, Milano: Vita e pensiero, 2012
8. Pierpaolo Donati, “La famiglia come relazione sociale”, Milano: F.
Angeli, 1992
9. Carlo Nann, “La famiglia e i figli: tendenze, prospettive, educazione”,
Torino: Società Editrice Internazionale (SEI), 1995
10. Vladimir Thurzo, “La famiglia fondata sul matrimonio, luogo di
accoglienza e di educazione dei figli conformemente alla loro dignità
personale”, Romae: Pontificia Universitas Sanctae Crucis, 2002
11. Levi – Strauss, C., “Razza e storia e altri studi di antropologia”, Einaudi,
Torino, 1979