27
Nell’Archivio dell’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma (via Milano, 76) sono conservati in appositi faldoni i documenti riguardanti i vari “alunni” della Scuola di Storia antica, annessa a quell’Istituto, dal 1937 al 1998 1 . 8WQKPu TI OZIV XIZ\M LQ M[[Q PI ÅVQ\W XWQ KWV T¼M[MZKQ\IZM VMOTQ IVVQ []KKM[[Q^Q ]V Z]WTW LQ XZQUW XQIVW VMT XIVWZIUI [\WZQWOZIÅKW Q\ITQI- no 2 , è stato naturale per me rivolgere la dovuta attenzione a quel settore dell’Archivio nei lunghi anni che ho trascorso nell’Istituto di via Milano con vari ruoli e mansioni (dal novembre del 1969 al febbraio del 2001) 3 . 1 Si trattava in genere di professori di ruolo della scuola media superiore, che, dopo aver superato una severa prova concorsuale, venivano “comandati” a svolgere il loro lavoro nella Scuola di Storia antica, annessa all’Istituto in questione, per un triennio rinnovabile per altri due anni (con l’unica eccezione di Marta Sordi, che di rinnovi ne ebbe tre). Cfr. in merito: Istituti di studi storici. Leggi e statuti, Roma 1970, pp. 21-23. Più in generale, L. POLVERINI, L’Istituto italiano per la storia antica, in Speculum mundi. Roma centro internazionale di ricerche umanistiche, a cura di P. VIAN, Roma 1993, pp. 586-596; ID., La “scuola” di Via Milano, in «Hospes eras, civem te feci». Italiani e non Italiani a Roma nell’ambito delle ricerche umanistiche, a cura di P. VIAN, Roma 1996, pp. 109-111; A. RUSSI, Silvio Accame, San Severo 2006, Appendice II: Istituto Italiano per la Storia Antica (1935-2003), pp. 325-335. 2 Basti ricordare i nomi di Alfredo Passerini, Roberto Andreotti, Guido Barbieri, Santo Mazzarino, Giovanni Vitucci, Gastone Max Bersanetti, Eugenio Manni, Albino Garzetti, Luigi Moretti, Gianfranco Tibiletti, Ugo Bianchi, Giovanni Forni, Marta Sor- di, Marcello Zambelli, Umberto Cozzoli, Lidio Gasperini, Leandro Polverini, Vincenzo La Bua, Sergio Celato, Alfredo Valvo, Maria Grazia Granino Cecere, Claudio Ferone, Claudia Antonetti. L’elenco completo appare ora in A. RUSSI, op. cit., pp. 327-335. 3 Assunto il 1° novembre 1969 (non ero ancora laureato) come “schedatore” di Angelo Russi Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma. Nove lettere di Santo Mazzarino (e una di Francesco Guglielmino) a Giuseppe Cardinali (1939-1940)

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma. Nove lettere di Santo Mazzarino (e una di Francesco Guglielmino) a Giuseppe

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Nell’Archivio dell’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma (via Milano, 76) sono conservati in appositi faldoni i documenti riguardanti i vari “alunni” della Scuola di Storia antica, annessa a quell’Istituto, dal 1937 al 19981.

-no2, è stato naturale per me rivolgere la dovuta attenzione a quel settore dell’Archivio nei lunghi anni che ho trascorso nell’Istituto di via Milano con vari ruoli e mansioni (dal novembre del 1969 al febbraio del 2001)3.

1 Si trattava in genere di professori di ruolo della scuola media superiore, che, dopo aver superato una severa prova concorsuale, venivano “comandati” a svolgere il loro lavoro nella Scuola di Storia antica, annessa all’Istituto in questione, per un triennio rinnovabile per altri due anni (con l’unica eccezione di Marta Sordi, che di rinnovi ne ebbe tre). Cfr. in merito: Istituti di studi storici. Leggi e statuti, Roma 1970, pp. 21-23. Più in generale, L. POLVERINI, L’Istituto italiano per la storia antica, in Speculum mundi. Roma centro internazionale di ricerche umanistiche, a cura di P. VIAN, Roma 1993, pp. 586-596; ID., La “scuola” di Via Milano, in «Hospes eras, civem te feci». Italiani e non Italiani a Roma nell’ambito delle ricerche umanistiche, a cura di P. VIAN, Roma 1996, pp. 109-111; A. RUSSI, Silvio Accame, San Severo 2006, Appendice II: Istituto Italiano per la Storia Antica (1935-2003), pp. 325-335.

2 Basti ricordare i nomi di Alfredo Passerini, Roberto Andreotti, Guido Barbieri, Santo Mazzarino, Giovanni Vitucci, Gastone Max Bersanetti, Eugenio Manni, Albino Garzetti, Luigi Moretti, Gianfranco Tibiletti, Ugo Bianchi, Giovanni Forni, Marta Sor-di, Marcello Zambelli, Umberto Cozzoli, Lidio Gasperini, Leandro Polverini, Vincenzo La Bua, Sergio Celato, Alfredo Valvo, Maria Grazia Granino Cecere, Claudio Ferone, Claudia Antonetti. L’elenco completo appare ora in A. RUSSI, op. cit., pp. 327-335.

3 Assunto il 1° novembre 1969 (non ero ancora laureato) come “schedatore” di

Angelo Russi

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acirealeall’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma.

Nove lettere di Santo Mazzarino(e una di Francesco Guglielmino)a Giuseppe Cardinali (1939-1940)

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Tra i tanti documenti allora visionati a più riprese la mia attenzione è stata attratta in modo particolare – vuoi per la statura dello studioso in questione, vuoi per i contenuti della documentazione in esso raccolta4 – dal fascicolo dedicato a Santo Mazzarino5.

Ebbi pure occasione di parlarne più volte con Silvio Accame (dal 1968 al 1997 Presidente dell’Istituto di via Milano)6 e con Giovanni Vitucci (già

Antichità Romane», fondato da Ettore De Ruggiero, sono diventato poco dopo “col-laboratore” e membro del Comitato di Redazione di quello stesso «Dizionario». Tra

dell’Istituto. Dopo la mia nomina a professore incaricato presso l’Università di Lecce (a.a. 1977-1978), ho continuato ancora a collaborare con esso, provvedendo alla stesura di varie voci del «Dizionario» del De Ruggiero. Da ultimo, ho fatto parte del Consiglio Direttivo dell’Istituto di via Milano dal 1998 al 2001, succedendo a Giovanni Pugliese Carratelli (con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 1998).

4 In proposito vd. infra.5 Santo Mazzarino, storico dell’antichità (Catania, 27 gennaio 1916 - Roma, 18

maggio 1987), fu, a partire dall’a.a. 1945/46, incaricato degli insegnamenti di Storia

dell’Università di Catania e, negli aa.aa. 1946/47 - 1952/53, ebbe pure l’incarico di Storia antica nell’Università di Messina. Nel concorso a cattedra per professore

l’Università di Catania del 1948 la Commissione giudicatrice (composta da Gaetano De Sanctis, presidente; Giuseppe Cardinali, Giulio Giannelli, Alfredo Passerini, componenti; Roberto Andreotti, segretarioAccame “primo” e Giuseppe Corradi “terzo”), per cui fu nominato quell’anno stesso professore straordinario a Catania (essendo stato chiamato il primo della “terna”, S.

chiamato a Roma a succedere ad Aldo Ferrabino. Corrispondente dei Lincei dal 21 luglio 1967, vi divenne socio nazionale il 29 settembre 1973. Nell’Istituto Italiano per la Storia Antica fu dal 1940 al 1946 (con lunghi intervalli dovuti alla guerra in corso) «alunno (“categoria A”)» della Scuola di Storia antica annessa ad esso: si veda ora in merito, dettagliatamente, A. RUSSI, op. cit., pp. 327-329. Più in generale, sul Mazzarino cfr., fra gli ultimi, M. MAZZA, s. v. Mazzarino, SantoItaliani», 72, 2009, pp. 535-539 (con la bibl. prec.), ma si veda pure infra.

6 Silvio Accame, storico dell’antichità (Pietra Ligure, Savona, 22 dicembre 1910 -

nelle università di Catania (professore incaricato di Storia greca nell’a.a. 1939/40), di

romana dal 1948 al 1952, ordinario dal 1952 al 1968) e di Roma “La Sapienza” (dove

RUSSI

421Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

romana nella stessa Facoltà nell’a.a. 1974/75, Storia greca nella Facoltà di Lettere

l’insegnamento di Storia romana nell’Istituto Universitario di Magistero “Suor Orsola Benincasa” di Napoli dall’a.a. 1963/64 all’a.a. 1975/76 e quelli di Storia romana e di Storia della civiltà greca (ad anni alterni) nell’Istituto Universitario Pareggiato di Magistero “Maria SS. Assunta” in Roma (oggi L.U.M.S.A.) dall’a.a. 1976/77 all’a.a. 1980/81. Fu, inoltre, Presidente dell’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma (D.P.R. 21 giugno 1968), di cui era stato «alunno (“categoria B”)» dal 1° gennaio 1939 al 31 dicembre 1943 e direttore della Scuola di Storia antica ad esso annessa dal 1954 in poi; membro del Consiglio Direttivo della Giunta Centrale per gli Studi

di cui fu pure Presidente dal 24 febbraio 1983 al 31 gennaio 1991. Su di lui si veda, in particolare, All’ombra dell’Acropoli: generazioni di archeologi fra Grecia e Italia, a cura di V. LA ROSA, Atene - Padova 1995, pp. 1-192: 50, 63, 162 (foto); A. STAZIO, Silvio Accame (1910-1997), in «Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica», 44, 1997, p. 351; M. SORDI, Ricordo di Silvio Accame, in «Aevum», LXXII, 1 (Gennaio-Aprile 1998), pp. 197-198; G. VITUCCI, Silvio Accame, in «Studi Romani», XLVI, 1-2 (Gennaio-Giugno 1998), pp. 114-115; ID., Ricordo di Silvio Accame, in «Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma», Annuario, 39, 1997-1998, Attività 1992-1997, Roma 1997 [ma 1998], pp. 367-368; ID., Silvio Accame, in «Atti della Pon-

323-325; F. FABBRINI, Silvio Accame. Studioso del mondo antico, Roma 2000, pp. XV-545; Della Seta oggi. Da Lemnos a Casteggio. Atti della giornata di studi (Casteggio, 21 marzo 1999), Milano 2001, passim (in particolare: pp. 61-65, 115-121, 123-128); S. ACCAME, Attualità dell’antico. Lezioni di metodo storico, a cura di A. RUSSI, voll. I-II, Tivoli (Roma) 2003, pp. CX-1048 (spec. i contributi di A. Russi, A. Monticone, Cl. Ferone alle pp. XV-XVII, XIX-XXI, XXIII-LII, LIII-CIX); A. RUSSI, Silvio Accame, cit., pp. 348 (ivi, in particolare, alle pp. 7-49: C. FERONE, ); ID., Gaetano De Sanctis e Silvio Accame2007-2008, pp. 123-147; ID., I professori del “Maria Ss. Assunta”, in . 70 anni della LUMSA, a cura di M. BARTOLI, Città del Vaticano 2009, p. 253; ID., Silvio Accame a Lemno (1936-1938), in «Archaeologiae», III, 1-2, 2005 [ma 2009], pp. 11-45; Tradizione e trasmissione degli storici greci frammentari. In ricordo di Silvio Accame. Atti del II Workshop Internazionale (Roma, 16-18 febbraio 2006), a cura di E. LANZILLOTTA, V. COSTA, G. OTTONE, Tivoli (Roma) 2009, pp. 857 (ivi particol. pp. 21-36: M. MELLO, Silvio Accame, il Maestro; pp. 37-40: L. GASPERINI, Ricordo di Silvio Accame); A. RUSSI, La

di Gaetano De Sanctis (1930-1957), in Romana di Archeologia (1810-2010), a cura di M. BUONOCORE, Roma 2010, pp. 77-81.

7 Giovanni Vittorio Vitucci, storico dell’antichità (Bari, 9 maggio 1917 - Roma, 6

“comandato” negli anni 1939-1941, 1944-1945, 1946-1951 e dal 1968 membro del Consiglio Direttivo)7. Quest’ultimo, in particolare, mi ha più

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esso era rimasto per varie ragioni e circostanze sostanzialmente inedito8.

giugno 2000), fu nominato alla “Sapienza” nel 1938 (subito dopo avervi conseguito la laurea in Lettere) assistente incaricato straordinario presso la cattedra di Storia romana,

Storia antica annessa all’Istituto Italiano per la Storia antica in Roma in qualità di «alunno (“categoria B”)», a partire dal 1° ottobre 1939, ma il 1° febbraio 1941 venne messo in mobilitazione e, nominato in breve tempo sottotenente di fanteria, fu inviato in zona di guerra, prima sul fronte jugoslavo e poi su quello russo, da cui fu rimpa-

al concorso nazionale per professori di ruolo di Lettere classiche nei licei, bandito con -

toria dei vincitori; ottenne, tuttavia, di essere immesso in ruolo solo nell’ottobre 1946. Nel frattempo riprese servizio nell’Istituto di via Milano come «alunno (“categoria B”)»

assistente incaricato. Il 16 ottobre 1946 vinse il concorso per «alunno (“categoria A”)» della Scuola annessa all’Istituto Italiano per la Storia Antica, rimanendo in servizio

fu nominato, nel 1951, assistente ordinario della stessa disciplina nell’Università di Roma e Segretario generale della Giunta Centrale per gli Studi Storici. Nel 1953

romana, bandito dall’Università di Bari, per cui venne chiamato a ricoprire quella

insegnare nell’Università di Perugia dal 1958 al 1964, allorché fu chiamato a ricoprire

Consiglio Direttivo dell’Istituto di via Milano. Nel 1972 assunse la direzione della

della Giunta Centrale per gli Studi Storici, di cui era già Segretario Generale. Di lì a poco fu chiamato a far parte del Comitato Tecnico Ordinatore per la Facoltà di Lettere

Storia Romana e Preside dal 1981 al 1990. Fece parte di varie accademie ed istituzioni culturali italiane ed estere: in particolare, fu socio corrispondente dei Lincei (dal 1975),

Studi Romani (corrispondente dal 1975, ordinario dal 1980), dell’Accademia Etrusca di Cortona, del Deutsches Archaeologisches Institut di Berlino, ecc. Su di lui si veda ora, in particolare, E. LANZILLOTTA, Giovanni Vitucci (1917-2000), in «Rendiconti della

M. MALAVOLTA, e , in G. VITUCCI, Scritti minori, a cura di A. PASQUALINI, Tivoli (Roma) 2005, pp. XV-XVII.

8 Riferimenti alla documentazione in questione, nonché stralci di essa si trovano

RUSSI

423

Mi è sembrato opportuno allora cogliere l’occasione di questo volu-me in onore del mio collega (ed amico di una vita) Pasquale Corsi per

di Bari), ricordando in particolare una fugace visita fattami dal Corsi

entrambi eravamo giovani di belle speranze, io nel mio ruolo all’epoca

di Antichità Romane» e lui momentaneamente in quello – incredibile dic-tu – di scattante bersagliere, allievo della Scuola A. C. S. delle Truppe Meccanizzate e Corazzate di Lecce (VIII Battaglione, 3a Compagnia, III Plotone)!

-tanti non solo perché rappresentano una fase della vita del Mazzarino caratterizzata allora dalla ricerca spasmodica di “maestri” (italiani, per

certi versi la sua stessa vita accademica9, ma anche perché testimoniano -

cili – l’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma veniva realizzando con grande serietà e determinazione10.

Si riporta, quindi, di seguito la trascrizione di nove lettere conservate nel fascicolo del Mazzarino, da quest’ultimo scritte all’allora Presidente dell’Istituto, Giuseppe Cardinali11 (con l’aggiunta ovviamente di oppor-

in A. RUSSI, Silvio Accame, cit., p. 104 e nota 178; p. 106 nota 189; p. 117 nota 241; ID., Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.I., in «Archaeologiae», 2014 (in corso di stampa). Più dettagliatamente si veda infra.

9 Sull’argomento ho scritto di recente approfonditamente nel mio articolo appena citato (tuttora in corso di stampa): Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.Iveda, comunque, anche infra.

10 Cfr. ora in proposito spec. L. POLVERINI, L’Istituto italiano per la storia antica, cit., pp. 586-596; ID., La “scuola” di Via Milano, cit., pp. 109-111; A. RUSSI, Silvio Accame, cit., pp. 325-335.

11 Giuseppe Cardinali, storico dell’antichità (Roma, 8 giugno 1879 - ivi, 22 gennaio 1955), libero docente di Storia antica nell’Università di Roma (1905), venne nominato il 21 maggio 1907, a seguito di regolare concorso, professore straordinario di quella

insegnare come ordinario prima nell’Università di Bologna (1912-1919) e poi in quella -

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

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tune note esplicative), e di una decima, facente parte dello stesso faldo-ne, indirizzata da Francesco Guglielmino (uno dei maestri appunto del Mazzarino)12 allo stesso Cardinali.

Doc. I

Lettera scritta di proprio pugno da Santo Mazzarino su carta intestata: «COLLEGIO MUNICIPALE S. BASILIO / (DIRETTO DAI SALESIANI) / SCUOLE ELEMENTARI PARIFICATE - GINNASIO / (Catania) RANDAZZO».

Randazzo, 28 Settembre 1939

1944-1947), di Prorettore (1934-1943), di Commissario Straordinario (settembre 1943)

la Storia Antica (1937-1944 e di nuovo 1952-1955), membro del Consiglio Direttivo della Giunta Centrale per gli Studi Storici (1937-1955), Pro-Direttore [i.e. Rettore] dell’Istituto Superiore Pareggiato di Magistero “Maria Ss. Assunta” in Roma (dal 1939 al 1954) e senatore del Regno (dal 1939 al 1944). Con il De Sanctis era stato condiscepolo del Beloch (con cui si era laureato il 27 giugno 1901), ma aveva avuto modo di seguire anche lo stesso De Sanctis, quando questi aveva tenuto corsi liberi di Storia Antica nell’Università di Roma (1896-1899). Sul Cardinali si veda, in particolare, fra gli ultimi, M. CARAVALE, I Direttori-Rettori del Magistero “Maria Ss. Assunta” poi LUMSA, in . 70 anni della LUMSA, cit., pp. 65-68 (con bibl.); cfr. anche infra.

12 Francesco Guglielmino (Aci Catena, Catania, 8 marzo 1872 - Catania, 25 feb-

1924, prof. inc. dal 1925 al 1932, straord. dal 1932 al 1936, ord. dal 1936 al 1942, emerito dal 1949), distinguendosi soprattutto come «acuto interprete “fraccaroliano” del dramma greco». Fu pure un apprezzato poeta dialettale (Ciuri di strata, Catania, F. Battiato, 1922, con Prefazione di F. De Roberto). Assiduo frequentatore dei circoli mondani e letterari catanesi, fu buon amico di personaggi come Giovanni Verga, Federico De Roberto e Luigi Capuana. Su di lui vedi ora spec. C. D’ALESSIO, in «Diz. Biogr. Ital.», 60, 2003, s. v. (con la bibl. prec.); M. MAZZA, Santo Mazzarino (27. I. 1916 - 18. V. 1987). In memoriam, in «Studi Romani», LV, 3-4 (Luglio-Dicembre 2007), p. 514 nota 9 (pure con bibl.). A proposito dei rapporti fra il Guglielmino e il Mazza-rino vanno tenuti in particolare considerazione il commosso necrologio del primo, tracciato dal secondo in «Studi Romani», IV, 2 (Marzo-Aprile 1956), pp. 196-197: S. MAZZARINO, Francesco Guglielmino (1872-1956), e la testimonianza di Andrea Giardina (Santo Mazzarino, in «Gnomon», 62, 4, 1990, p. 378) circa il ricordo del Guglielmino, mantenutosi sempre vivo nel Mazzarino. Si veda pure infra.

RUSSI

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Illustre Professore,

Non è senza un profondo senso di gioia, e insieme di ansiosa aspet-tazione, che io mi permetto di inviarVi copia di tre lavoretti miei, pub-blicati in questo anno13, ai quali spero di far seguire presto qualche altro lavoro, che ancora tarda ad esser pubblicato14. Di gioia, perché in questo modo, e in questo modo soltanto, posso darVi prova del mio continuo sforzo e desiderio di rendermi degno della Vostra stima, e di esprimer-Vi in maniera concreta la mia perenne g r a t i t u d i n e 15; di ansiosa aspettazione, anche, perché il Vostro giudizio su questi lavori – giudizio in cui Vi prego di dimenticare (se mi farete l’onore di comunicarmelo)

ho o no delle attitudini a far bene in quegli studi di cui Voi siete Maestro, e sommo Maestro16.

13 Potrebbe trattarsi dei seguenti tre articoli: Tucidide e Filisto sulla prima spedizione ateniese in Sicilia, in «Boll. Stor. Catan.», IV, 1939, pp. 5-72; La politica coloniale ateniese sotto i Pisistratidi, in «Rend. Ist. Lomb.», LXXII, 1938-39, pp. 285-318; Messapios, in «Arch. Stor. Cal. Luc.», IX, 1939, pp. 137-167.

14 Con ogni probabilità: Kottabos siculo e siceliota, in «Rend. Acc. Naz. Lincei», ser. VI, vol. XV, 1939, pp. 357-378.

15 Per l’attenzione che il Cardinali mostrava nei confronti del Mazzarino, di cui aveva fatto la conoscenza in occasione del concorso per “alunni” presso la Scuola di Storia antica annessa all’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma, bandito il

Naz.», 1939, nr. 8, pp. 403-405). Per la “categoria A” (riservata ai docenti di scuola media superiore di ruolo) era stato bandito allora un solo posto di “alunno”, ch’era stato vinto a pieno titolo da Roberto Andreotti (vd. infra), di “scuola bolognese”. Il Mazzarino vi aveva conseguito solo l’idoneità, prevista dal Regolamento della Scuola.

A. RUSSI, Silvio Accame, cit., p. 106 e note 188-190. Cfr. anche infra, spec. doc. V.

16 Ancora nel 1964 il Mazzarino, nella lettera di ringraziamento al Rettore della “Sapienza” per la sua chiamata a Roma, si dichiarava «onorato di poter insegnare in questa Università come titolare di una prima cathedra in cui mi trovo a succedere a Maestri insigni, ed a continuare una tradizione gloriosa» ed aggiungeva: «Il mio

Römische Geschichte, ultima sua opera, certamente connessa con il suo insegnamento nella Facoltà romana: come

al mio venerato e compianto Maestro Giuseppe Cardinali [il corsivo è mio], ed al mio illustre predecessore Aldo Ferrabino,

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

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Passando da Roma, ho cercato di parlarVi; ma inutilmente. E tutta-via, di una Vostra parola ho bisogno, come di quella che sinceramente mi dica se è pregio dell’opera ch’io continui a lavorare in questo meraviglio-so campo della storia antica, che sempre più mi appare come la più alta,

di scienze storiche, il che vuol dire – in ultima analisi – di scienze che indagano sulla nostra più profonda umanità.

Io vivo sempre nella speranza che, qualora Voi me ne riteniate degno (e io sono il primo a riconoscere quanto deboli siano i miei omeri, ma Vi posso giurare che non è la volontà che mi manchi), io possa questo prossimo anno lavorare sotto la Vostra guida, in quell’Istituto di Storia antica17,

vorrei trarre da quella dedica l’auspicio per la mia collaborazione con i colleghi della Facoltà romana e di tutto l’Ateneo di Roma …» (cfr. A. GIARDINA, Santo Mazzarino,

del Mazzarino per questo suo riferimento al Cardinali. Il Giardina (art. cit., loc. cit.), per es., dopo aver riportato il brano in questione, sente il dovere di precisare «che il riferimento al ‘maestro’ Cardinali (cui Mazzarino riconosceva il merito di aver unito la tradizione di Beloch a quella di De Ruggiero) deve essere valutato nel senso di una gratitudine umana e di una devozione di tipo accademico, nella prospettiva di chi ripeteva di non aver avuto veri e propri maestri». Giudizi, peraltro, ancor più netti ed ingenerosi sono stati espressi sul Cardinali da un altro allievo del Mazzarino: cfr. M. MAZZA, Le scuole di studi storici sul mondo antico, in Il classico nella Roma contemporanea. Mito, modelli, memoria. Atti del Convegno (Roma, 18-20 ottobre 2000), a cura di F. ROSCETTI, Roma 2002, pp. 270-275, 278.

17 Possibilità tutt’altro che remota, come del resto dimostreranno le vicende suc-cessive. Il Mazzarino, infatti, aveva conseguito l’idoneità al concorso per “alunno” della Scuola annessa all’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma, bandito ed espletato nel 1938 (cfr. supra, nota 15). Il vincitore, Roberto Andreotti, ch’era fornito tra l’altro già di Libera docenza in Storia antica (D. M. 21 maggio 1934), aveva preso regolarmente servizio come “alunno” della Scuola nell’anno scol. 1938-1939. Poco

a cattedre universitarie, tra cui quello per professore straordinario di Storia romana

Min. Educ. Naz.», Parte II. Atti di amministrazione, Anno 66° - Vol. I, Nr. 11, Roma,

partecipare al concorso (Roberto Andreotti, Giuseppe Corradi, Attilio Degrassi, Luca De Regibus, Alberto Gitti, Carolina Lanzani in Ostinelli, Alfredo Passerini, Salvatore Riccobono, Paola Zancan), ben due erano “alunni” della scuola di via Milano (il Passerini, appunto, e l’Andreotti) e le loro possibilità di successo erano

RUSSI

427

che è, per sì grande parte, opera Vostra18, e nel quale sarei felice di lavo-rare, cercando in Voi, mio ideale Maestro sin da quando io studiai sotto i suggerimenti di Luigi Pareti19

dell’indagine. E Vi posso giurare, illustre Professore, che, se le forze non mi venissero meno, io farei tutto per rendermi degno dell’Istituto e so-

Credetemi sempre, Illustre Professore, un giovane che non dimentica quanto Vi deve e che Vi sarà sempre, per tutta la sua vita, eternamente grato

Vostro dev.mo

Santo Mazzarino

P.S. - Io sono ora Commissario dell’E.N.I.M. a Randazzo; mio indi-rizzo è Via delle Finanze 11 - Catania -, dove (se mi voleste onorare di una Vostra risposta) è mia residenza abituale. Perdonatemi ancor una volta. Vostro dev.mo

Mazzarino

brevi si dovesse pensare in Istituto a ricoprire i posti di “alunni” lasciati di lì a breve scoperti, chiamando - come da Regolamento (art. 11) - al loro posto gli “idonei” delle precedenti prove concorsuali. Cfr. infra, doc. II.

18 Il Cardinali aveva fatto parte del Direttivo dell’Istituto Italiano per la Storia Antica sin dalla sua fondazione (R.D.L. 25 febbraio 1935 nr. 107, convertito in legge con L. 13 giugno 1935 nr. 1132): prima come consigliere, insieme a Pietro de Francisci (presidente), Giulio Quirino Giglioli, Biagio Pace e Vincenzo Ussani (1935-1937), poi come Presidente (con R. D. 8 aprile 1937) e subito dopo anche come Direttore della Scuola di Storia antica annessa all’Istituto (dal 12 ottobre 1937). Cfr. in merito spec. L. POLVERINI, L’Istituto italiano per la storia antica, cit., pp. 586-590; ID., La “scuola” di Via Milano, cit., pp. 109-111; A. RUSSI, Silvio Accame, Appendice II: Istituto Italiano per la Storia Antica (1935-2003), cit., pp. 325-326.

19 Il Mazzarino era stato allievo del Pareti nell’Università di Catania negli anni accademici 1933-1936 e si era pure laureato con lui, il 18 giugno 1936, con una tesi intitolata: Intorno alla storia romana nel periodo stiliconiano: cfr. ora in merito spec. M. MAZ-ZA, Santo Mazzarino (27. I. 1916 - 18. V. 1987). In memoriam, cit., p. 512. Sui rapporti Pareti-Mazzarino si veda, da ultimo, in particolare, il mio lavoro (in corso di stampa) in «Archaeologiae»: Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.I.

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

428

Doc. II20

Lettera scritta di proprio pugno da Francesco Guglielmino a Giuseppe Cardinali su carta intestata: «R. LICEO GINNASIO “EDMONDO DE AMICIS,, / IMPERIA - ONEGLIA / Il Preside».

Imperia - Oneglia 11 ottobre 193921

Chiarissimo Professore,

considerando che non muove da vana curiosità, ma dall’interesse per

di studioso molto mi attendo22.

a farvi la domanda.Si tratta del prof. Santi23 Mazzarino per il quale io desidero, quan-

Antica24 a lavorare sotto la vostra guida, e appunto Vi scrivo per sapere

20 Il testo di questa lettera è riportato per intero già in A. RUSSI, Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.I., cit.

21 A proposito della data di questa lettera va ricordato che il giorno prima, martedì 10 ottobre 1939 (XVII E. F.), si era riunita a Roma in prima seduta la Commissione giudicatrice del concorso a professore straordinario di Storia romana (con esercitazioni

Ducati, Giovanni Niccolini, Roberto Paribeni ed Arturo Solari, ed aveva proceduto alla nomina del presidente (il Paribeni), del segretario (il Solari) e del relatore (il Du-cati), nonché alla programmazione dei lavori. Cfr. la Relazione della Commissione in

Atti di amministrazione, Anno 67° - Vol. I, Nr. 14, Roma, 4 aprile 1940-XVIII, pp. 1207-1211.

22 Sui rapporti Guglielmino-Mazzarino si veda supra, nota 12.23 Era questo il nome del nonno di Mazzarino, usato talvolta anche dallo storico:

cfr. ora in merito spec. G. GIARRIZZO, , la storia, Acireale, Bonanno Editore, 1995, p. 191; M. MAZZA, op. cit., p. 512.

24 Come si è visto (cfr. supra, nota 15), il Mazzarino aveva concorso alla seconda selezione per “alunni” della Scuola annessa a quell’Istituto (1938) e vi aveva conseguito la “idoneità” prevista dall’art. 9 del Regolamento allora in essa vigente, che prevedeva pure, all’art. 11: «Nel caso che taluno dei vincitori non usufruisca dei risultati del

RUSSI

429

da Voi se è probabile che quest’anno sia accolto nell’Istituto25; nel qual caso Vi assicuro che Voi non sarete da lui deluso.

A me pare che la cosa debba essere assai probabile perché si farà cer-tamente un vuoto, prevedendosi da tutti che o l’Andreotti26 o il Passerini27 vincerà la cattedra di Torino28, ma io Vi sarei grato se voleste dirmi con-

di merito, altro concorrente compreso fra i giudicati idonei».25 Nel caso in cui tra i “ternati” del concorso alla cattedra di Storia romana allora in

atto risultasse qualcuno degli “alunni” della Scuola, come di fatto poi avvenne. Vd. infra. 26 Roberto Andreotti, storico dell’antichità (Castiglione delle Stiviere, Mantova, 31

maggio 1908 - Ferrara, 9 aprile 1980), laureatosi in Lettere all’Università di Bologna il 13 luglio 1929 con una tesi dal titolo: Costanzo Cloro, era entrato sei mesi dopo, per concorso, nei ruoli della scuola media superiore, ottenendo come sede d’insegnamento il liceo classico di Parma. Conseguita la Libera docenza in Storia antica nel 1934 (cfr. supra, nota 17), era entrato a far parte della Scuola annessa all’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma come «alunno (“categoria A”)» nell’anno scol. 1938-1939 (cfr. supra, nota 15). Risultato primo nella “terna” dei vincitori del concorso a cattedra di

Su di lui si veda ora, in particolare, di Torino, a cura di I. Lana, [Firenze], Leo S. Olschki, 2000, passim (spec. i contributi di B. BONGIOVANNI, P. ROSSI, S. RODA e G. FILORAMO alle pp. 145-190, 281-320).

27 Alfredo Passerini, storico dell’antichità (Brembio, Lodi, 12 novembre 1906 - Pavia, 23 giugno 1951), laureatosi in Lettere all’Università di Pavia nel 1928 con Plinio Fraccaro, si era perfezionato, con borse di studio del Collegio Ghislieri, prima a Monaco di Baviera con Walter Otto e poi a Berlino con Alfred Stroux. Docente di ruolo nei licei statali dal 16 settembre 1931, aveva conseguito qualche tempo dopo la Libera docenza in Storia antica (D. M. 5 febbraio 1936) e nell’anno scol. 1937-1938 era entrato a far parte, per concorso, della Scuola annessa all’Istituto Italiano per la Storia antica in Roma come «alunno (“categoria A”)». Risultato secondo nella “terna”

romana) presso l’Università di Torino (14 ottobre 1939), fu chiamato a ricoprire la

anni, impegnandosi anche nel periodo bellico nella resistenza contro la dominazione nazista. Morì a soli 44 anni, «dopo parecchi mesi di degenza nelle cliniche e alternative di sconforti e di speranze». Cfr. G. TIBILETTI, Alfredo Passerini, in «Acme», IV, 1951, pp. 337-342; M. A. LEVI, Passerini Maestro, ivi, p. 343; A. CALDERINI, Alfredo Passerini, in «Epigraphica», XII, 1-4, 1950 (pubblicato nel dicembre 1951), pp. 162-165; M. MAZZA, La storia romana, in , I. Antichità e Me-dioevo, a cura di L. DE ROSA, Roma-Bari 1989, pp. 67-125: p. 72 e nota 24 (a p. 106).

28 In proposito vd. infra.

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

430

Vi rincresce rispondere a tale domanda vogliate scrivermi a Catania (Via Nino Martoglio, 18), ed in ogni caso gradire le mie più vive scuse ed i miei saluti.

Credetemi sempre il vostro

Francesco Guglielmino

Doc. III

Telegramma («434 - 545 / 270 R IV. CATANIA 62110 22 18 1345 = / TELEGRAFO - CENTRALE - ROMA - RECAPITO - 18-10-39»).

ILLUSTRE PROF. CARDINALI VIA

LINNEO ROMA =

ETERNAMENTE GRATO NON DIMENTICHERÒ MAI QUANTO FATE PER AIUTARMI29

DIMOSTRERÒ MIA RICONOSCENZA CON INDEFESSO STUDIO = MAZZARINO =

Doc. IV30

Lettera autografa.Catania, 18 Ottobre 1939 XVII

29 -sultati del concorso a cattedra di Torino, conclusosi il 14 ottobre 1939 (come da data della Relazione della Commissione giudicatrice, i cui atti furono poi approvati con D. M. 20 ottobre 1939: cfr. supra, nota 21), e constatato che ben due degli “alunni” della Scuola di via Milano avevano superato brillantemente la prova (al primo posto nella

al Mazzarino, che nel concorso di ammissione alla Scuola del 1938 aveva ottenuto l’idoneità (cfr. supra, note 15 e 17).

30 Questa lettera è già stata pubblicata (in parte ed anche integralmente) da A. RUSSI, Silvio Accame, cit., p. 117 nota 241; ID., Luigi Pareti (1885-1962) e la sua parteci-pazione alla R.S.I., cit. (in corso di stampa).

RUSSI

431

Illustre Professore,

Se dovessi esprimerVi tutta la gioia che ho provato al leggere la Vostra lettera31, non saprei veramente trovar parole. Forse mai nella mia vita ho

avete dato a me, in questo momento di intenso studio, la possibilità di lavorare in modo da rendermi veramente degno della Vostra stima e di quella dei miei Maestri32.

Io leggo e rileggo, con l’ansia di chi non crede ai suoi occhi, la Vostra lettera, che mi apre un nuovo modo di lavorare e studiare, una nuova spe-ranza di potermi dedicare a questa scienza che amo più di me stesso. So che Voi siete con me – e me lo dimostrate col lusinghiero giudizio dato sui miei lavori – «animi paterni», di quella paternità che ho conosciuto e sentito presente nei miei due Maestri, Francesco Guglielmino e Luigi Pareti33, e in altri grandi studiosi, come il Prof. Perrotta34, che si è anche voluto interes-

31 Cfr. supra, nota 29.32 Vd. infra.33 Sui rapporti di Mazzarino con il Guglielmino e con il Pareti si veda supra, note

12 e 19 (con i riferimenti bibl. prec.).34

Roma, 23 settembre 1962), professore incaricato di Letteratura greca nell’Università di Catania dal 1930 al 1932, fu poi incaricato della stessa disciplina nella Facoltà di Lettere di Firenze (1932); subito dopo divenne professore straordinario di Lingua e letteratura greca nell’Università di Cagliari (1932-1935), ordinario di Letteratura greca nell’Università di Pavia (1935-1936), di Grammatica greca e latina nella Facoltà di Lettere di Firenze (1936-1938; incaricato nel contempo al Magistero di Grammatica latina, 1936-1940, e - a quanto pare - per un anno pure titolare della cattedra di Lingua e letteratura latina in quella Facoltà, 1941-1942). Dopo la morte di Ettore Romagnoli, venne chiamato a ricoprire la cattedra di Letteratura greca alla “Sapienza” di Roma

generale, si veda ora soprattutto: Giornate di studio su Gennaro Perrotta. Atti del Convegno (Roma, 3-4 novembre 1994), a cura di B. GENTILE E A. MASARACCHIA, Pisa 1996, p. 164. Sulla sua complessa carriera universitaria, che presenta tuttora vari punti oscuri, si veda specialmente A. LA PENNA, Gli studi classici dalla fondazione dell’Istituto di Studi Superiori, in , I, Firenze 1986, pp. 241-242; E. DEGANI, , in . Atti del Congr. Internaz. (Roma, C.N.R., 17-21 sett. 1984), II, Pisa 1989, p. 1134; L. GAMBERALE, , in Università degli Studi di Roma “La

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

432

sare di me35. Permettete, illustre Professore, che io d’ora innanzi consideri anche Voi mio Maestro? che io abbia l’onore di potermi considerare disce-polo dell’Autore di quel Regno di Pergamo36, che fu, per me, ancora studente all’Università, una rivelazione del metodo storico e il primo indirizzo ch’io ricevetti allo studio del mondo ellenistico? Allora, il Pareti, che mi indiriz-zava e guidava37

studii; ora, che ho studiato molto e cercato di prospettarmi, per mio conto, 38, sono veramente,

-tanto per me il grande storico del mondo ellenistico, ma mi è anche una

Le grandi scuole della Facoltà, Roma 1994, pp. 28-125: 71-78 (spec. nota 221 a p. 71); L. CERASI, «Il centro massimo degli studi in Italia».

, in Storia della Facoltà di Lettere e , a cura di L. CAPO E M. R. DI SIMONE, Roma 2000, p. 563;

V. ROGHI - A. VITTORIA, , ivi, p. 574 nota 16; P. MARRASSINI,

improduttiva: Lettere fra cultura e politica, in , vol. I, Firenze 2004, pp. 74, 77, 82 e n. 128; G. DI BELLO, Le professioni educative: dall’Istituto Superiore di Magistero Femminile alla Facoltà di Scienze della Formazione, in

, cit., vol. II, p. 579; A. CASANOVA, , in Anniversari dell’antichistica pavese, a cura di G. MAZZOLI, Milano

2009, p. 90; G. POLARA, , ivi, p. 127.35 Potrebbe aver fatto da tramite il Guglielmino, ch’era stato collega a Catania del

Perrotta negli anni in cui quest’ultimo vi aveva insegnato come professore incaricato (si veda nota precedente). Va ricordato poi che il Perrotta era molto legato anche al Pareti (il relatore qualche anno dopo della tesi di laurea del Mazzarino: si veda supra, nota 19), ch’era stato uno dei suoi maestri a Firenze: cfr. in merito A. RUSSI, Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.I., cit. (in corso di stampa).

36 Cfr. G. CARDINALI, Il regno di Pergamo. Ricerche di storia e di diritto pubblico, Roma 1906, pp. XIV-302 (rist. anast.: Roma 1968).

37 Cfr. supra, nota 19.38 Sono da inquadrare forse in quest’àmbito le due commemorazioni di E. PAIS e

di E. CICCOTTI (cfr. S. MAZZARINO, Ettore Pais (1856-1939), in «Arch. Stor. Cal. Luc.», IX, 1939, pp. 349-354; ID., Ettore Ciccotti (1863-1939), ivi, pp. 355-359), alle quali il giovane studioso catanese stava lavorando proprio in quel periodo (cfr. ora in merito F. SENATORE, Ettore Pais ed Ettore Ciccotti, in «Quaderni di storia», 68, 2008, pp. 185-214), ed ancor più la recensione da lui fatta al volume di Pareti I due imperi di Roma (Catania 1938, p. 254),

RUSSI

433

Spero che Voi vorrete concedermi, a Roma, la Vostra assistenza nelle ricerche che conto di portar a termine o di intraprendere. Non so stan-

apparsa in «Il Popolo di Sicilia. Quotidiano Fascista», LX, N. 110 (Catania, Martedì, 3 maggio 1938-XVI), p. 3, il cui testo è stato ripubblicato di recente integralmente da Leandro Polverini in appendice al suo saggio: L’impero romano - antico e moderno, in

. Kolloquium , a cura di B. NÄF, Mandelbachtal-Cambridge

2001, pp. 162-163; e parzialmente anche da A. RUSSI, Silvio Accame, cit., pp. 116-118 (cfr. pure ID., Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.I., cit., in c. s.). Nella recensione in questione viene messa appunto in risalto soprattutto l’«importanza metodologica» [sic!segue: «In Italia, la Rivoluzione [sc. Fascista] e la creazione dell’Impero hanno fatto

-nuamente vivo nella coscienza operante di noi moderni. Sicché l’importanza del libro è soprattutto metodologica: l’autonomia della storia romana, che la scienza moderna va man mano “conquistando”, è qui divenuta un presupposto e insieme una conclusione critica. In questo modo il carattere di continuità della nostra storia è elevato, come

nuovo modo di sentire i problemi deriva dalla sensibilità politica del nostro periodo, e dall’impulso che la Rivoluzione e la fondazione dell’Impero hanno dato agli studi storici, additando l’unità della storia d’Italia come elemento fondamentale di tutta la

seguente chiusa: «La concezione politica cesariana, di uno stato veramente imperiale

dello storico, non più come un prestito dal mondo ellenistico […], ma come l’unica soluzione possibile perché si passi dallo stato cittadino all’Impero. E la concezione di Cesare domina la storia successiva, in dialettico contrasto con quella di Augusto, sicché possono via via distinguersi, nella storia dell’Impero, i seguaci del programma cesareo e i seguaci del programma augusteo. Questa indagine sui sistemi seguiti nell’età imperiale è condotta dal Pareti in maniera magistrale: essa segna le grandi linee di un lavoro che manca e che dovrebbe essere sviluppato in questo senso (la “Storia” pur fondamentale del Rostowzev [sic!] è troppo limitata ai problemi economici e sociali). Da questo punto di vista si pone il problema, così naturale per la nostra generazione, della congenialità storica fra i due Imperi di Roma - l’antico e il nuovo, il Cesareo e il Mussoliniano -. Il formarsi dei due Imperi è determinato, come acutamente osserva

passaggio dal borgo allo stato regionale e poi nazionale. Qui è il nesso ideale tra i due Imperi, che sono, da questo punto di vista, gli aspetti vecchi e nuovi della missione di Roma nel mondo. Cesare e Mussolini sono i due Eroi della storia di Roma, che l’idea imperiale riassumono e ricreano, dandole nuova vita e nuova forma, comprendendo nel loro nome un immenso processo storico, che è la spina dorsale della storia del mondo».

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

434

-senza questa mia gratitudine e dimostrarVi che non parlo vanamente, se Vi prometto di esser degno della Vostra scuola e della Vostra assisten-

di quello che è stato sinora il mio grande sogno – lavorare con Voi, sotto la Vostra guida e in modo degno di Voi.

Spero che i risultati del concorso, in cui Passerini e Andreotti hanno vinto, non tarderanno ad essere pubblicati. Appena l’Istituto vorrà co-

verso questo nuovo avvenire di studi, che Voi mi avete concesso39.Grazie, grazie ancora una volta. Vostro per tutta la vita

Santo Mazzarino

Doc. V40

Lettera autografa.Catania, 3 Novembre 1939 XVII

Illustre Senatore41,

39 Gli atti del concorso di Torino furono approvati tempestivamente dal Ministro dell’Educazione Nazionale (Giuseppe Bottai) con D. M. 20 ottobre 1939, ma la loro

Naz.», P. II. Atti di amm., 67°, I, 14, cit. (suprache l’iter burocratico, attivato dai risultati di quel concorso, potesse fare ugualmente il suo corso, sia nelle università interessate alla chiamata dei “ternati” (quella di Torino per l’Andreotti e la Statale di Milano per il Passerini, nelle quali essi risultano aver preso servizio lo stesso giorno: il 1° dicembre del 1939), sia nell’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma (dove il primo degli “idonei”, cioè, il Mazzarino, poté prendere regolarmente servizio il 16 gennaio 1940). In merito si veda pure infra.

40 Il testo di questa lettera è già stato pubblicato - parzialmente - da A. RUSSI, Silvio Accame, cit., p. 106 nota 189.

41 Il Cardinali era stato appena nominato, su proposta del Ministro dell’Educazione Nazionale, Giuseppe Bottai, senatore del Regno: 20 ottobre 1939. La convalida di detta nomina avrebbe avuto luogo undici giorni dopo la lettera del Mazzarino, presa qui in esame, cioè il 14 novembre 1939, ed il giuramento il 21 dicembre successivo.

RUSSI

435

interessamento per me mi dà non solo la gioia di poter essere, presto, al lavoro sotto la Vostra guida nell’Istituto, ma anche la speranza di meri-tar veramente questa Vostra stima producendo in maniera degna di Voi e dell’Istituto che mi ospita come alunno42. Io vivo giorni di ansia e di attesa, in cui ogni minuto mi par lunghissimo e la mèta che da tanto tem-

43, è sempre dinanzi ai miei occhi e al mio pensiero; la Vostra lettera mi ha sollevato da quest’ansia e mi è

di dirVi come io da due anni la consideri unica aspirazione della mia vita, sinora, e abbia teso ad esso con tutte le mie forze. Lo scorso anno 1938 io fui già nominato dal Ministero Esteri, dietro concorso, lettore all’Uni-versità di Vienna; ma rinunciai, nella speranza di entrare nell’Istituto44.

42 Evidentemente il Cardinali, rassicurato dalla pronta approvazione degli atti del concorso di Torino da parte del Ministro Bottai, si era subito attivato, nella sua duplice veste di Presidente dell’Istituto di via Milano e di Direttore della Scuola di Storia antica ad esso annessa (cfr. supra Re-golamento (art. 11) - la copertura dei posti di alunno lasciati liberi dall’Andreotti e dal Passerini, «chiamandovi per ordine di merito studiosi idonei nell’ultimo concorso espletato»: nella fattispecie, appunto, il Mazzarino. Al posto del Passerini fu allora chiamato Guido Barbieri, ch’era risultato il vincitore del III concorso per “alunni” della Scuola di Storia antica, bandito dall’Istituto di via Milano il 15 aprile 1939. Per la documentazione in merito si veda A. RUSSI, Silvio Accame, cit., pp. 110-112, 327.

43 Secondo L. Polverini (L’Istituto italiano per la storia antica, cit., p. 589) il Mazzarino avrebbe preso parte già al primo concorso per “alunni” della Scuola di Storia antica (quello bandito il 27 luglio 1937), concorrendo per la “categoria B” (riservata alle persone estranee alla pubblica amministrazione), nella quale sarebbe risultato anche

In realtà, come si è già avuto modo di osservare (cfr. A. RUSSI, Silvio Accame, cit., p.

sia nell’Archivio Centrale dello Stato in Roma, sia in quello dell’Istituto Italiano per

confronti dell’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma quanto si legge proprio nella lettera qui riportata per intero, sia nel passo che si sta prendendo ora in consi-derazione, sia in quello immediatamente successivo (vd. infra).

44 Nella scheda personale del Mazzarino, conservata nell’Archivio dell’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma, è riportata (a p. 2) la seguente notizia da lui scritta di proprio pugno: «Concorso per lettorato nella R. Università di Vienna -

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

436

lavorare sotto la Vostra guida e senza l’enorme dispendio di forze e di danaro che mi costa lo studiare a Catania (tanto più ch’io insegno fuori città)45. Certo, l’anno scorso non sapevo che mio concorrente sarebbe sta-to Roberto Andreotti, a me di gran lunga superiore per capacità e senza confronti più meritevole del posto46

via che l’anno scorso già sperava di poter iniziare; e tutta la mia anima è protesa al raggiungimento della mèta tante volte sognata. Ho trovato in questa via il Vostro appoggio; e Vi prego di credermi, se Vi dico che poche persone si sentono legate a Voi così come io in questo momento mi sento.

questa grande gioia di veder realizzato il mio sogno – è una gratitudine,

Permettete, illustre Sig. Senatore, che io Vi invii, ad attestazione del-la mia gratitudine, due articoletti di poca importanza, ma che mi giova-no tuttavia a dirVi la mia riconoscenza. Uno è un articolo recente sulla Sicilia romana47; l’altro, anch’esso pubblicato sul quotidiano di Catania, fu

Vincitore - Anno 1937». La stessa notizia è così riportata di recente da A. GIARDINA, Santo Mazzarino, cit., p. 375: «Nel 1937 vinse il concorso per lettore di italiano presso

della madre)». Cfr. anche, ultimamente, (Catania, 13 dicembre 2002), Catania 2003, p. 63; M. MAZZA, Santo Mazzarino (27. I. 1916 - 18. V. 1987). In memoriam, cit., p. 520.

45 Il Mazzarino, infatti, riuscito primo nella graduatoria dei vincitori del concorso a cattedra di Lettere Classiche nei RR. Licei nell’anno 1937, era stato nominato insegnante straordinario di quella disciplina nel R. Liceo-Ginnasio Classico Statale “Gulli e Pennisi” di Acireale (a circa 20 km da Catania) il 18 ottobre di quello stesso

infra -tembre 1937-XV, pp. 2990-2991, e l’attestato rilasciato in data 6 dicembre 1940 dal Presidente del R. Istituto Italiano per la Storia Antica, G. Cardinali (conservato nel fasc. personale cit. del Mazzarino presso quell’Istituto). Si veda, inoltre, A. GIARDINA, op. cit., p. 375; M. MAZZA, op. cit., p. 520; ID., s. v. Mazzarino, Santo, in «Diz. Biogr. Ital.», cit., p. 536; da ultimo: A. RUSSI, Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.I., cit. (in corso di stampa).

46 Sull’Andreotti vd. supra, nota 26.47 Cfr. S. MAZZARINO, Arte e civiltà della Sicilia antica, in «Il Popolo di Sicilia. Quoti-

diano Fascista», LXI - n. 76 (Catania, 30 marzo 1939-XVII), p. 3. Per quest’articolo

RUSSI

437

scritto circa un anno e mezzo fa, ed è una modestissima recensione48; ma poiché in esso mi permisi di far cenno del Vostro indirizzo metodologico49 mi permetto di inviarVelo, ora che la bontà da Voi dimostratami m’inco-raggia a scriverVi come a Maestro e a presentarVi anche le cose minime, quale prova della mia devota gratitudine, e della mia antica ammirazione.

Credetemi, illustre Sig. Senatore, ilVostro per la vitaSanto Mazzarino

P.S. - Scusatemi la carta; scrivo fuori di casa, per la premura di ri-sponderVi, nella speranza di parlarVi di presenza fra pochi giorni, come Vostro alunno all’Istituto, e dirVi allora, a voce, la mia riconoscenza.

«1° in graduatoria nel Concorso per il migliore articolo sulla Sicilia Romana dell’Ist. Studi Romani, 1939/40», come appare ripetuto ogni volta nelle Relazioni annuali da lui stilate durante tutta la sua permanenza nell’Istituto di via Milano, inserite poi nel suo fasc. personale tuttora conservato nell’Archivio di quell’Istituto.

48 Cfr. supra, nota 38.49 Cfr. S. MAZZARINO, I due Imperi di Roma, cit., p. 3: «[…] questo nuovo modo di

sentire i problemi deriva dalla sensibilità politica del nostro periodo, e dall’impulso che la Rivoluzione [sc. Fascista] e la fondazione dell’Impero hanno dato agli studi storici, additando l’unità della storia d’Italia come elemento fondamentale di tutta la

alla nostra, perché essa parte (ricordo qui un’acuta osservazione di Biagio Pace) dal preconcetto romantico di una cultura greca fondamentale, di cui la storia romana non sarebbe che un capitolo. Ancora recentemente, uno studioso, lo Eberhardt, tornava a questa concezione, eteronoma ed antistorica, della storia romana come subordinata e dipendente da quella ellenistica; analogamente, il francese Carcopino ha voluto ricon-durre il problema della storia romana a un arido problema del “dare e dell’avere”. La

fra l’altro, a un saggio fondamentale del Cardinali, nella “Rivista storica italiana”, dove il problema della “decadenza”, del quale ormai s’è vista la sterilità sostanziale, è sostituito dal problema, assai più concreto, della formazione e degli sviluppi dello stato romano». Il lavoro del Cardinali, al quale si fa qui riferimento, è precisamente: Le cause della formazione dell’Impero Romano, in «Riv. Stor. Ital.», ser. V, vol. II, fasc. III

della lunga relazione con lo stesso titolo da lui tenuta nella seduta del 17 gennaio 1937 dell’Accademia dei Lincei, poi pubblicata in R. ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI,

., a.a. 1936-37, 1, Roma 1937, pp. 61-102.

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

438

50 Parte del testo di questa lettera è riportata ora anche in A. RUSSI, Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.I., cit. (in corso di stampa).

Doc. VI

Lettera autografa.Catania, 6 Dicembre 1939 XVIII

Illustre Senatore,

Ieri mi sono recato al Provveditorato, e ho appreso che già da 3 giorni la mia pratica era stata sbrigata; anzi il R. Provveditore mi disse – in via riservata – che egli aveva risposto al Ministero in quei termini favorevoli che insieme avevamo pensato.

L’insolita premura, con cui, a sola distanza di qualche giorno dalla Vostra ultima lettera, il Ministero, così tradizionalmente “burocratico”,

--

la cattedra, Vi siete degnato di occuparVi personalmente e di aiutarmi, io mi sento legato a Voi da una particolare gratitudine. Io comprendo, illustre Maestro, che l’aiuto che mi date è tanto più grande in quanto io non ho ancora fatto nulla per rendermene degno, e Voi, d’altra parte, siete troppo in alto di fronte a me. Ma appunto per questo ve ne sono maggiormente grato.

Non ho saputo frenarmi dall’esprimerVi questo particolare senso di gratitudine, che mi ha preso sin da quando ho saputo della velocità con cui il Ministero aveva, dietro la Vostra personale pressione, scritto al R. Provveditore.

Con la preghiera di voler accettare questa modesta espressione della mia riconoscenza, Vi prego credermi

Vostro dev.mo

Santo Mazzarino

Doc. VII50

RUSSI

439

Lettera autografa.

«Finanze 11 Catania»51

Catania, 16 Dicembre 1939 XVIII.

Illustre Senatore,

Perdonate se ancor una volta (una ennesima volta!) io torno a distur-barVi. Io stesso sento quanto sia noioso e ridicolo il ruolo di “seccatore”, che da un po’ di tempo in qua io ho assunto con Voi e con quanti hanno avuto la bontà di incoraggiarmi e aiutarmi; ma, d’altra parte, Vi promet-to formalmente che – una volta tranquillizzato per quanto riguarda l’Istitu-to di Storia Antica – io non tornerò più a disturbarVi in maniera così inopportuna come ora faccio.

52, in cui -

cedere il comando. D’allora in poi io non ho avuto pace. Vivo continua-mente giorni d’ansia e di preoccupazione, i quali portano al parossismo lo stato di nervosa attesa in cui già mi trovavo. So che Voi mi aiutate, e so

Per altro, qualora il Ministero insistesse, io sarei pronto a subire qualun-que esameconvalidare il mio comando a Roma. Come già altra volta mi permisi di scriverVi, illustre Senatore, una tale nomina ha per me un’importanza così assoluta, che io sarei pronto, pur di ottenerla, anche a subire qualche

stipendio (p. es. indennità di servizio attivo, ecc.), che il Ministero non volesse riconoscermi.

51 Quest’annotazione è stata apposta sulla lettera, che qui si presenta, da Giuseppe

catanese del Mazzarino.52 Cfr. in merito supra, note 34-35.

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

440

53 DANTE, Div. Comm., Inferno, I, vv. 19-20.54 Anche in questa lettera risulta aggiunto a mano dal Cardinali, in alto a sinistra,

nella prima facciata, l’indirizzo di Catania del Mazzarino: cfr. supra, n. 51.

esame, pur di raggiungere la mèta da me tanto agognata.

ha un valore giuridico. Comunque, mi è parso opportuno scriverVi tutto

Io so quanto sia poco bello, da parte mia, questo continuo scriver-Vi e disturbarVi. So anche che non dovrei e non potrei permettermi, io modesto studioso, a s s i l l a r e continuamente Voi, dotto e grande Maestro. Ma, credetemi, la paura che nel lago del cor m’ è durata53, è assai

vogliate comprendere la mia preoccupazione, e scusarmi per questa via.Vogliatemi credere, illustre Professore,

Vostro dev.mo per la vitaSanto Mazzarino

Doc. VIII

Lettera autografa.

«Finanze 11»54

Catania, 23 Dicembre 1939 XVIII

Illustre Senatore,

La Vostra lettera, così benevola e cortese, mi ha profondamente com-mosso. Nel pregarVi di accettare i miei devoti auguri pel Natale, non so come esprimerVi la mia profonda gratitudine, non solo per l’aiuto che mi avete dato e mi date, ma anche per la cortesia con cui avete voluto rispondere alla mia lettera. Così corrispondendo alla mia preghiera, Voi mi avete onorato di una benevolenza che sempre più e sempre meglio

RUSSI

441

55 Il testo di questa lettera è già stato riportato, in parte, da A. RUSSI, Luigi Pareti (1885-1962) e la sua partecipazione alla R.S.I., cit. (in corso di stampa).

Vogliate accettare, per le ricorrenze natalizie, gli auguri di tutta quella felicità e gioia, che la Vostra lunga opera in favore della Scuola e della

Spesso mi domando se non sono stato, con le mie impazienze conti-nue, troppo noioso e importuno. Ed in realtà lo sono stato. Ma Vi posso

m a i quello che avete fatto per me. È con questo animo che Vi formulo i miei auguri, e Vi prego di accettarli.

Credetemi sempre uno che Vi è grato per la vita e che spera di dimo-strarVelo concretamente, così come potrà, con lo studio e con la devo-zione perenne.

Vostro dev.mo

Santo Mazzarino

Doc. IX55

Lettera autografa.

Illustre Senatore,

Oggi stesso, appena ricevuta la Vostra lettera, mi sono recato dal R. Provveditore e dal mio Preside; ed entrambi, come del resto mi attendevo, mi hanno assicurato che non solo assicureranno al Ministero la possibilità di sostituirmi, ma anche indicheranno al Ministero il modo – che insieme concertammo – in cui provvederanno alla sostituzione con elementi locali.

Appena arriverà dal Ministero la richiesta, Vi risponderanno imme-diatamentescriva; e così spero che presto la pratica sarà sbrigata.

È inutile che io Vi dica quale impressione ho provato nel leggere la Vostra lettera. Sono molto commosso di questa bontà che Voi dimostrate verso di me, per poter dire adeguatamente quello che sento. Per tutta la

accompagnato con cura paterna la mia ansia e la mia speranza.

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

442

56 Questa lettera, scritta a Catania il 19 gennaio [1940], dimostra che la presa

«16 gennaio 1940», ripetuta in tutti i documenti successivi (vd. infracorrisponde a realtà. Concluso, infatti, l’insegnamento liceale ad Acireale proprio quel giorno (16 gennaio 1940), il Mazzarino era rimasto a Catania ancora per qualche settimana, recandosi a prendere servizio all’Istituto di via Milano solo pochi giorni

inviata il 27 febbraio 1940 ad Umberto Zanotti Bianco: «Forse Lei si meraviglierà di ricevere così tardi mie nuove. Ma non è colpa mia. Dopo tre giorni dal mio arrivo a

febbre, che ancora mi tormenta, e non mi lascia lavorare e neppure pensare. Solo da alcuni giorni ho preso servizio all’Istituto [il corsivo è mio]; ma ancora ristabilito non sono,

F. SENATORE, Quattro

Ciccotti, cit., p. 190, doc. 4).57 È chiaramente quella con cui il Cardinali, nella sua veste di Presidente dell’Isti-

E con questo cuore Vi prego di accettare gli auguri di ogni bene – di tutto quel bene che posso e debbo augurarVi – per l’anno nuovo. Possa esso recarVi altrettanta felicità per tutto l’interessamento che Voi avete dimostrato per me!

Sono stato, sinora, troppo noioso, e mi son permesso disturbarVi con -

derio di venire all’Istituto come alunno. Ma spero di farmi perdonare da Voi, con la prova concreta della mia gratitudine.

Grazie, ancora una volta, illustre Maestro. Credetemi sempre

Vostro per la vitaSanto Mazzarino

Doc. X

Lettera autografa.

Catania, 19 Gennaio [1940]56

Illustre Senatore,

La Vostra lettera57 mi ha procurato un’intensa felicità e gioia. Né que-

RUSSI

443

sta era dovuta soltanto alla notizia, per me così lieta, che Voi mi comuni-caste; ma quello che mi esalta e commuove sopratutto è l’animo Vostro, così cortese e benevolo ne’ miei riguardi, il pensiero che Voi Vi siate de-gnato di comunicarmi la notizia58.

Io non sono degno di un onore sì alto, come quello della Vostra cortesia ne’ miei riguardi, cortesia che mille volte mi avete dimostrato e di cui ho avuto ormai tante prove. L’unica cosa che so e posso dire è questa: sebbene io non sia degno di questa Vostra stima, anzi appunto per questo, io cerche-

di tutto per meritarla.È una cosa che Vi ho detto altre volte: ma Vi giuro che essa domina

completamente il mio animo e la mia volontà, e che spero darVene, per quello che mi è possibile, la prova evidente. Il pensiero che Voi Vi siate degnato di fare tutto questo per me, mi dà una particolare sensazione di inferiorità mia e della mia preparazione, ma anche un grande desiderio di meritare, in misura non troppo piccola, questa Vostra stima.

In questo senso Vi prego credermi, se Vi dico che non Vi sono, non

Vostro dev.mo per sempreSanto Mazzarino

* * *Sembra appropriato a questo punto concludere con un ulteriore docu-

mento, anch’esso inedito, che sintetizza in modo chiaro e preciso il lavoro svolto dal Mazzarino nell’Istituto Italiano per la Storia Antica in Roma quale “alunno” della Scuola ad esso annessa.

59, rilasciato il 4 luglio 1947, su richiesta dell’interessato, da Gaetano De Sanctis, all’epoca Commissario

tuto Italiano per la Storia Antica in Roma e di Direttore della Scuola ad esso annessa, informava il Mazzarino che la sua pratica per l’ammissione all’Istituto come “alunno”

58 In realtà questa era la prassi.59

nell’Archivio dell’Istituto di via Milano.

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica

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60 Cfr. in merito specialmente G. VITUCCI, La Giunta Centrale per gli Studi Storici, in Speculum mundi. Roma centro internazionale di ricerche umanistiche, cit., p. 575 sg.; L. POLVERINI, L’Istituto Italiano per la Storia Antica, ivi, p. 590 sgg. e nota 25.

61 In merito si veda supra, nota 56.62

«idoneo ai soli servizi sedentari». Chiese allora di essere arruolato come «volontario per anticipo degli obblighi di leva», presentando immediatamente dopo «istanza [...]

pur «conservando tutti gli assegni», di cui era provvisto, «compreso l’assegno tempo-raneo di guerra». Fu assunto in forza il 7 luglio 1941 presso l’11° Reggimento Genio (1943, quando fu congedato con il grado di caporal maggiore (da docc. conservati nel suo fasc. personale presso l’archivio della Scuola di Storia Antica). Durante il servizio militare egli poté così continuare a frequentare, ma solo come studioso, l’Istituto di via Milano, portando a compimento vari lavori e soprattutto il suo volume su Stilicone (vd. infra, nota 65). È il caso di segnalare anche, tra le opere pubblicate dal Mazzarino in quegli anni, un suo dotto studio, fatto in collaborazione con lo Stato Maggiore dell’Esercito, apparso nella rivista «Nazione Militare», 1943-XXI, fasc. 2-3, pp. 2-4, dal titolo: , in cui, dopo aver passato in rassegna con originalità e dottrina la storia di quella parte di mondo, arrivava alle seguenti importanti conclusioni: «Pur connettendosi col problema generale delle origini indoeuropee, la storia di questa Ucraina costantemente ed esclusivamente “ariana” (l’impero unno è solo una parentesi)

con l’assuefarsi ad una cultura occidentale, p. es. ellenica» (p. 4).63

come “alunno” della Scuola di Storia antica nei seguenti periodi: «1. dal 16 gennaio 1940 al 6 luglio 1941; 2. dal 12 settembre 1943 al 31 dicembre 1944; 3. dal 1° ottobre

straordinario della Giunta Centrale per gli Studi Storici e dei cinque Istituti da essa direttamente dipendenti (e, quindi, anche dell’Istituto di via Milano)60. Eccone il testo:

MAZZARINO Santo, ordinario di lettere classiche nei Licei ginnasi, fu comandato, quale idoneo nel concorso bandito il 15 giugno 1938, presso la Scuola di Storia Antica annessa a questo Istituto, dal 16 gennaio 194061

chiamato alle armi62.

per l’anno scolastico 1943/4463.

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1945 al 31 ottobre 1946». E ancora si legge in esso: «Il suddetto professore nel periodo dal 7 luglio 1941 all’11 settembre 1943 è stato in servizio militare per chiamata alle armi; nel periodo dal 1° gennaio 1945 al 30 settembre 1945 è stato in aspettativa per motivi di famiglia».

64 La sorte ha voluto che fosse proprio un direttivo dell’Istituto, guidato da un

a scrivere, in particolare, S. PANCIERA, , in ID., , , , II,

Roma 2006, pp. 1964-1969.65 S. MAZZARINO, Stilicone. La crisi imperiale dopo Teodosio, Roma 1942, pp. VIII-401,

ripubblicato, dopo la sua morte nella «Collana storica Rizzoli» (Milano 1990, pp. XXXVI-471).

-datura delle iscrizioni latine e greche concernenti cose romane per la continuazione del di E. De Ruggiero, che è l’opera cui attende in modo particolare l’Istituto64, e sottopose ad attenta revisione o redasse vari articoli del Dizionario. Inoltre condusse a termine un volume su Stilicone, che la Direzione dell’Istituto ritenne, per i materiali raccolti e per l’importanza delle conclusioni proposte, degno di essere inserito nella collana delle proprie pubblicazioni65.

Roma 4 luglio 1947

IL COMMISSARIO

(Prof. G. De Sanctis)

Dal Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale all’Istituto Italiano per la Storia Antica