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Questa รจ la presentazione della mia tesi di laurea. Si propone un nuovo modello matematico per le funzioni di ammettenza aerodinamica, basato sullโintegrazione numerica delle note espressioni teoriche con il metodo Quasi Monte Carlo. Lโammettenza aerodinamica รจ una grandezza adimensionale, funzione della frequenza, il cui scopo รจ rettificare quel che avviene per il caso ideale di un corpo avvolto da turbolenza con piena correlazione spaziale. Tale grandezza consente di tener conto: a) della transizione tra le fluttuazioni della velocitร del vento in condizioni indisturbate e le fluttuazioni delle pressioni indotte dal carico da vento su un corpo; b) della coerenza spaziale di queste pressioni sul corpo; c) di come questi fenomeni si integrino fra loro. L'AAF gioca quindi un ruolo estremamente importante nella determinazione della risposta strutturale di un edificio alto spazio soggetto allโazione del vento.
Citation preview
Funzioni di ammettenza
aerodinamica degli edifici tramite
integrazione quasi Monte Carlo
Proposta di un nuovo modello matematico per le AAFs
Francesco Parisi
1 24 Maggio 2011
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 2
L'AAF รจ una grandezza adimensionale, funzione della frequenza che agisce come un modulo di trasferimento che converte le velocitร del vento in carichi per la struttura โ dalle fluttuazioni turbolente alle forze aerodinamiche.
Modello di Davenport
Definizione di ammettenza aerodinamica
Dอ (t)
(carico
per la str)
u อ (t)
(turbolenza)
ฯ2(f)
(ammettenza
aerodinamica)
|H(f)|2
(ammettenza
meccanica)
x อ (t)
(risposta
della str)
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 3
๐๐2 ๐ =
1
๐๐๐๐2 ๐ต2๐ป2
๐ ๐ง1 ๐ ๐ง2
๐ป
0
๐ถ๐ ๐ฆ1, ๐ง1 ๐ถ๐ ๐ฆ2, ๐ง2
๐ต
0
ร ๐พ ๐ฆ1, ๐ฆ2, ๐ง1, ๐ง2, ๐ ๐๐ฆ1 ๐๐ฆ2
๐ต
0
๐๐ง1 ๐๐ง2
๐ป
0
Calcolo delle AAFs
Pro
filo
del
le v
elo
citร
med
ie
๐พ ๐ฆ1, ๐ฆ2, ๐ง1, ๐ง2, ๐ = ๐โ2๐
๐ถ๐ฆ2ร ๐ฆ1โ๐ฆ2
2+๐ถ๐ง2ร ๐ง1โ๐ง2
2
๐ ๐ง1 +๐ ๐ง2
Correlazione spaziale della turbolenza (cioรจ coerenza) La turbolenza รจ omogenea ma anisotropa
Dimensioni della facciata su cui incide il vento e coefficienti di
pressione
๐ ๐ง1 =๐ขโ๐ ๐๐
๐ง1๐ง0
๐ ๐ง2 =๐ขโ๐ ๐๐
๐ง2๐ง0
๐ถ๐ฆ = 16, ๐ถ๐ง = 10
(Simiu & Scanlan 1996)
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 4
Presentazione generale del metodo Monte Carlo #1/2
Perchรฉ usare un metodo statistico?
๐ ๐0,1 ๐
๐๐ โ1
๐๐ โฆ ๐ ๐ฅ๐1 , โฆ , ๐ฅ๐๐ =
๐
๐๐=1
๐
๐1=1
๐๐ ๐
๐ โถ ๐ผ โ ๐ ๐ โ ๐ ๐ ฦ๐พ โ ๐ : ๐ ๐1 โ ๐ ๐2 โค ๐พ ๐1 โ ๐2 โ ๐1, ๐2 โ ๐ผ
๐ = ๐ ๐0,1 ๐
๐๐ โ ๐๐ ๐ โ๐พ
๐๐
d K ฮต n
1 1 0,01 100
2 1 0,01 1002=104
4 1 0,01 1004=108
d K n ฮต
1 1 106 10-6
2 1 106 10-6/2=10-3
4 1 106 10-6/4โ0,032
Fissando lโerrore ฮต=0,01 allโaumentare delle
dimensioni il numero dei punti necessario a riempire
lโipercubo cresce esponenzialmente
Fissando il numero dei punti ad n=106
allโaumentare delle dimensioni lโerrore commesso cresce esponenzialmente
Curse of dimensionality (Bellman, 1957). Come alternativa, lโintegrale puรฒ essere stimato tramite il valore atteso della funzione f valutato considerando la variabile indipendente x come una variabile aleatoria X=(X1,โฆ,Xd):
๐ ๐0,1 ๐
๐๐ฅ = ๐ธ ๐ ๐ฟ โ1
๐ ๐ ๐ฟ๐
๐
๐=1
๐๐๐ ๐ โ โ
Perchรฉ la precisione dei metodi deterministici degrada esponenzialmente allโaumentare delle dimensioni del problema
๐ ๐0,1 ๐
๐ ๐ โ1
๐ ๐ ๐ฟ๐
๐
๐=1
โ๐ถ
๐
dove C รจ una variabile aleatoria gaussiana avente media nulla e varianza pari a:
2
= ๐ธ ๐ ๐ฟ โ ๐ธ ๐ ๐ฟ2
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 5
Presentazione generale del metodo Monte Carlo #2/2
Quali numeri casuali?
I generatori di numeri pseudo casuali devono simulare efficacemente un processo aleatorio. Per questa ragione la bontร dei PRNGs รจ assicurata dal superamento di una serie di test statistici di aleatorietร . Lo scopo delle sequenze di numeri quasi - casuali non รจ approssimare la reale aleatorietร . L'obbiettivo delle sequenze quasi - aleatorie consiste nel riempire nel modo piรน uniforme possibile lo spazio di un ipercubo unitario.
Ecco una ยซbuonaยป distribuzione,
uniforme e con pochi vuoti
Ecco una distribuzione meno buona, i punti sono distribuiti in modo poco omogeneo e ci sono parecchi vuoti
Mersenne Twister PRNG
Sobol set QRNG
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 6
Primi test
Eโ stato effettuato un confronto operativo fra i vari metodi di integrazione, i migliori risultati sono stati ottenuti applicando il metodo Quasi Monte Carlo, cioรจ con il generatore di numeri quasi random Halton set. Il test รจ stato effettuato per B=60 mt, H=120 mt, z0=0,05 m, U10=9,063 m/s.
๐ ๐ง =๐ขโ๐ ๐๐
๐ง
๐ง0 ๐ ๐ง = ๐ ๐ง๐๐๐ ร
๐ง
๐ง๐๐๐
๐ผ
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 7
Presentazione del modello matematico #1/9 - Il fattore di scala K
๐ ๐ =๐1๐ + ๐2
๐2 + ๐1๐ + ๐2 ๐พ =
๐๐๐๐
๐ต๐ป, ๐พ = ๐โ1 โ ๐ ๐ =
๐๐พ๐ + ๐๐พ2
๐2 + ๐๐พ๐ + ๐๐พ2
๐๐พ๐ + ๐๐พ2
๐2 + ๐๐พ๐ + ๐๐พ2=๐โ2
๐โ2= 1
Modello matematico dellโAAF.
Variabili esogene โ dati da fornire in INPUT al modello โ velocitร del vento in testa allโedificio Uref e dimensioni della
facciata rettangolare su cui incide il vento B ed H, fattore di scala K.
Variabili endogene โ dati forniti in OUTPUT dal modello โ fattori di
forma: a, b, c e d, valori di ฯ(ฯ).
๐ ๐ =๐๐พ๐ + ๐๐พ2
๐2+ ๐๐พ๐ +๐๐พ2 =๐พ2 ๐๐
๐พ + ๐
๐พ2(๐2
๐พ2+๐๐
๐พ +๐)
=๐ฮฆ + ๐
ฮฆ2+๐ฮฆ +๐
ฮฆ =๐
๐พ=๐ ร ๐ต๐ป
๐๐๐๐โ
ฮฆ =[๐ฟ]
๐ร
๐
๐ฟ= 1
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 8
Presentazione del modello matematico #2/9 โ fattori di forma
Questo approccio aveva senza dubbio un certo fascino, si sono infatti proiettati i piani a=f(z0,โ(BH)) sul piano โ(BH) โ a ottenendo, delle proiezioni che somigliano a delle rette, si รจ allora seguita la seguente logica: โse i piani a=f(z0,โ(BH)) formano effettivamente un fascio proprio nello spazio a- z0 - โ(BH), le loro proiezioni su z0 โ a sono delle rette tutte convergenti in un punto e formano un fascio di retteโ.
๐ฝ =1
12 1
6 1
5 1
4 1
3 2
5 4
5 1
2 2
31
14
10 17
10 2 โ ๐๐ฝ = 13;
per le altezze H delle facciate si รจ imposta una discretizzazione a 5 mt: ๐๐ป =
200 โ 10
5+ 1 = 39
Per la velocitร del vento, si sono usati NU10=3 valori: ๐10 = [10 20 30]; le altezze di rugositร z0 sono Nz0=5:
๐ง0 = [0,01 0,05 0,3 0,7 1]. ๐๐๐ก๐ด๐ด๐น = ๐๐ฝ ร ๐๐ป ร ๐๐10 ร ๐๐ง0 = 13 ร 39 ร 3 ร 5 = 7605
considerando perรฒ: B โฅ 5mt โง H โฅ zmin,: ๐๐๐ก๐ด๐ด๐น = 7159 โก 119,37โ๐ โ119,317
13โ 9,18โ๐!
๐ = ๐ ๐ง0, ๐ต๐ป ; ๐ = ๐ ๐ง0, ๐ต๐ป ; ๐ = ๐ ๐ง0, ๐ต๐ป ; ๐ = ๐ ๐ง0, ๐ต๐ป
Tali funzioni sono state ricavate interpolando punti di coordinate (fatt. forma ,z0, โ(BH)), a tal fine รจ stata effettuata una ricerca sistematica ove:
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 9
Presentazione del modello matematico #3/9
Data la situazione si รจ deciso di concentrare lโattenzione sui coefficienti p, q, s e t dellโequazione del piano:
๐๐ฅ + ๐๐ฆ + ๐ ๐ง + ๐ก = 0
che nella fattispecie assume la seguente forma:
๐(๐ง0, ๐ต๐ป) = ๐ ร ๐ง0 + ๐ ร ๐ต๐ป + ๐ก
๐(๐ง0, ๐ต๐ป) = ๐ ร ๐ง0 + ๐ ร ๐ต๐ป + ๐ก
๐(๐ง0, ๐ต๐ป) = ๐ ร ๐ง0 + ๐ ร ๐ต๐ป + ๐ก
๐(๐ง0, ๐ต๐ป) = ๐ ร ๐ง0 + ๐ ร ๐ต๐ป + ๐ก
a questo punto รจ legittimo chiedersi: โesiste una relazione che lega i coefficienti del piano a(z0,โ(BH)) a ฮฒ?โ la risposta a questa domanda รจ si.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 10
Presentazione del modello matematico #4/9 - implementazione
Per rendere piรน chiari i passaggi si riporta di seguito un Flowchart che รจ peraltro la versione completa del precedente Flowchart riportato alla #1/9. Validazione del modello e stress test Ogni modello matematico dopo essere stato definito e valutato deve essere sottoposto a verifica ed a validazione. La validazione, in generale, deve essere condotta confrontando le previsioni del modello con una serie di risultati sperimentali, se tali risultati sono in accordo con le previsioni il modello va bene, altrimenti deve essere modificato. Nella fattispecie, non avendo a disposizione una galleria del vento, si รจ pensato di confrontare le previsioni del modello matematico dellโAAF del BSM, con la relazione empirica proposta in (Vickery, 1966). Tale relazione รจ infatti basata sul fitting di dati sperimentali, il modello matematico qui proposto si basa sul fitting di migliaia di curve AAF ottenute tramite integrazioni QMC-HS. Quindi se i due modelli, basati su presupposti molto diversi, forniscono previsioni molto simili gli obbiettivi di questa tesi possono considerarsi raggiunti.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 11
Presentazione del modello matematico #5/9 - AAF del taglio alla base (Vickery, 1966)
๐ ๐ =1
1 +2๐ ๐ด๐๐๐๐
43
Esiste in letteratura una relazione empirica basata su risultati sperimentali ottenuti da Vickery e Davenport su oggetti aventi le seguenti caratteristiche: โข 7 piastre quadrate o rettangolari ove ฮฒ=B/H=*1/4 1/3 1/2 2/3 1]; โข 2 prismi a base quadrata 8โโร8โโร2โโ (ฮฒ=1/4) e 8โโร8โโร4โโ (ฮฒ=1/2); โข 1 disco circolare avente diametro D=12โโ. Come si puรฒ notare le geometrie utilizzate non sono particolarmente snelle, sono inoltre presenti le curve teoriche ottenute da Davenport per piastre con ฮฒ=1 e ฮฒ=1/4, la maggior parte dei punti si riferisce comunque a geometrie ove ฮฒ=1. Altre espressioni.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 12
Presentazione del modello matematico #6/9 โ le previsioni corrispondenti
ฮฒ=1, B=H=120 mt, U10=20 m/s, z0=0,7mt, u*=2,81 m/s, Ur=36,21 m/s;
ฮฒ=0,9, B=135 mt, H=150 mt, U10=16 m/s, z0=0,3 mt, u*=1,82 m/s, Ur=28,36 m/s; ฮฒ=2/5=0,4, B=40 mt, H=100 mt, U10=18 m/s, z0=0,7 mt, u*=2,53 m/s, Ur=31,43 m/s;
Per valori di ฮฒ=1 e ฮฒ=1/2 (e per valori prossimi ad 1 e ad ยฝ) le differenze fra i modelli sono esigue, le differenze maggiori sono comunque dellโordine di 10-2 รท10-3.
ฮฒ=1/2, B=60 mt, H=120 mt, U10=18 m/s, z0=0,05 mt, u*=1,36 s/s, Ur=26,44 m/s:
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 13
Presentazione del modello matematico #7/9 โ gli andamenti differenti
ฮฒ=1/4, B=25 mt, H=100 mt, U10=25 m/s, z0=0.3 mt, u*=2,85 m/s, Ur=41,42 m/s;
ฮฒ=1/3, B=30 mt, H=90 mt, U10=25 m/s, z0=0,7 mt, u*=3,52 m/s, Ur=42,73 m/s;
ฮฒ=1/6, B=20 mt, H=120 mt, U10=28 m/s, z0=0,7 mt, u*=3,94 m/s, Ur=50,7 m/s;
ฮฒ=1, B=H=200 mt, U10=30 m/s, z0=1mt, u*=4,33 m/s, Ur=57,33 m/s;
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 14
Presentazione del modello matematico #8/9 โ le altre AAFs
Per ciรฒ che concerne le AAFs del momento ribaltante alla base, del momento torcente alla base e delle forze modali si era pensato di elaborare dei modelli matematici in modo analogo a quanto fatto per lโAAF del taglio alla base, non disponendo perรฒ di dati o modelli sperimentali con cui poter effettuare una validazione/comparazione si รจ preferito non approfondire la questione. Quel che ad oggi comunque si puรฒ dire รจ che per quanto riguarda lโAAF del momento ribaltante alla base e delle forze modali un modello basato su unโinterpolante di questo tipo:
๐ ๐ =๐๐พ๐ + ๐๐พ2
๐2 + ๐๐พ๐ + ๐๐พ2
sarebbe adatto a descrivere gli andamenti delle corrispondenti curve ricavate col QMC-HS, mentre per lโAAF del momento torcente alla base sarebbe necessario usare unโinterpolante di complessitร appena superiore:
๐ ๐ =๐๐2 + ๐๐พ๐ + ๐๐พ2
๐2 + ๐๐พ๐ + ๐๐พ2
B=30 mt, H=120 mt, U10=11,75 m/s, z0=0,3 mt, u*=1,34 m/s, Ur=20,07 m/s
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 15
Presentazione del modello matematico #9/9 โ Conclusioni
Conclusioni e possibili miglioramenti del BSM La proprietร dei piani che esprimono i fattori di forma a disporsi su un fascio deve essere meglio indagata. E cioรจ piani relativi a valori di ฮฒ prossimi fra loro formano effettivamente un fascio di piani? 7159 AAFs sono numero veramente elevato di curve, ciononostante per rispondere a questa domanda, questo numero dovrebbe essere incrementato. Al fine di aumentare in modo significativo il numero delle osservazioni:
โข incrementare il numero dei parametri ฮฒ da impiegare nella ricerca
sistematica specialmente per valori superiori allโunitร ;
โข infittire la discretizzazione delle altezze H passando da 5 mt ad 1mt;
โข prestare particolare attenzione a quei valori di ฮฒ (1/12, 2/3 e 4/5) ove รจ stato necessario usare equazioni non lineari per esprimere i fattori forma.
Per fare tutto ciรฒ in tempi ragionevoli ritengo che si dovrebbe ricorrere al calcolo parallelo.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 16
Applicazione del modello ad un caso di progettazione โ Volete che ve ne parli?
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 17
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #1/9
I modi di vibrazione degli edifici alti hanno frequenze tali che essi temono molto di piรน lโeccitazione dinamica dovuta al vento che quella dovuta al sisma, per esempio un edificio molto rigido con un modo di vibrazione avente un periodo pari a T=0,5 s (ฯ=2Hz) sarร solo leggermente influenzato dal carico da vento, ma lโeffetto di un terremoto su un edificio di questo genere puรฒ essere molto significativo. Dโaltra parte, un edificio alto e flessibile, con un modo di vibrazione avente un periodo pari a T=5 s (ฯ=0,2Hz), non dovrebbe avere particolari problemi nel sostenere lโazione trasmessa dai terremoti di moderata intensitร , gli effetti piรน significativi sono legati, in questo caso, allโazione da vento.
I pesi propri sono il carico piรน importante per un edificio. Tuttavia, se si considera un edificio alto, esso deve avere unโadeguata resistenza e rigidezza per resistere ai carichi verticali dovuti allโazione del vento ed ai terremoti moderati. Piรน lโaltezza di un edificio รจ elevata maggiore sarร la richiesta di rigidezza (e non di resistenza delle singole membrature) per controllare la deflessione. Edifici con piรน di 10 piani, progettati per resistere ai carichi dovuti alla gravitร , possono resistere ai carichi laterali senza alcun incremento di dimensione delle membrature. Oltre i 10 piani, la quantitร di materiale addizionale richiesta per resistere ai carichi laterali cresce non linearmente.
Telai controventati eccentricamente (EBF) In un telaio controventato eccentricamente, lโasse del controvento รจ eccentrico rispetto al collegamento tra le colonne. Il segmento corto di trave tra i collegamenti trave-controvento o tra i collegamenti trave-colonna รจ chiamato active link. La forza assiale nel controvento รจ trasmessa alla colonna attraverso il taglio e la flessione nel link. Durante terremoti di intensitร severa questo link si snerva a taglio per dissipare energia e prevenire lโinstabilitร del controvento. Per cui per i sistemi EBF, ogni controvento รจ connesso allโaltro almeno tramite un link che serve a prevenire grandi spostamenti e lโinstabilitร del controvento. Un ulteriore vantaggio rispetto agli altri sistemi controventati consiste inoltre nel fatto che gli EBF possono accogliere finestre e porte con minori interferenze.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 18
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #2/9
La struttura oggetto del presente studio, รจ un edificio a di 30 piani destinato ad uffici, localizzato presso il Comune di Nola (NA) alle coordinate ฯ = 40ยฐ 56' 39.985'' e ฮป = 14ยฐ29' 04.665'' secondo il sistema di coordinate geografico WGS 84 e ad un'altezza s.l.m. pari ad h = 28 mt. La pianta dell'edificio รจ costituita da due elementi rettangolari B1 = 40 mt, D1 = 30 mt, B2 = 20 mt , D2=10 mt, l'altezza complessiva dell'edificio รจ pari ad H = 120 mt. L'altezza del piano tipo รจ pari a 4 mt, la copertura รจ piana ed รจ praticabile.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 19
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #3/9
Modi di vibrazione della struttura Con grande soddisfazione di chi scrive, la modellazione della struttura effettuata con il software FEM Straus7 รจ stata cosรฌ realistica da riuscire a rispecchiare i primi due modi di vibrazione proposti dalla norma con un'approssimazione di qualche centesimo o addirittura millesimo di Hz, e gli ultimi due modi con un'approssimazione di qualche decimo di Hz. Il modello FEM รจ stato inoltre in grado di cogliere il modo di vibrazione torsionale ฯm proposto dalla norme con un approssimazione di qualche millesimo. Infatti il CNR DT 207/2008, propongono alcune formule per calcolare le frequenze di oscillazione degli edifici in acciaio, ad esempio la frequenza naturale del primo modo flessionale diminuisce all'aumentare dell'altezza H dell'edificio e puรฒ essere approssimata con la seguente relazione valida per edifici in acciaio.
๐1 =1
0,024๐ป; ๐2 = 3,05 ร ๐1; ๐3 = 5,46 ร ๐1; ๐4 = 7,69 ร ๐1; ๐๐ = 1,35 ร ๐1
Mode Frequency Modal Mass PF-X PF-Z PF-Y
(Hz) (Engineering) (%) (%) (%)
โ 1 0,334945768 1768000 0,209 0 57,539
โ 2 0,366655851 1635000 57,82 0 0,219
โ 3 0,524900237 610200 0,484 0 0,018
โ 4 1,09266198 2220000 0,001 0 25,275
โ 5 1,17792935 2332000 24,777 0 0
6 1,64596065 814800 0,156 0 0,058
โ 7 2,17222123 2281000 0,006 0 8,465
โ 8 2,33190941 2580000 8,27 0 0,009
9 3,24671058 799300 0,034 0 0,003
โ 10 3,3857816 1866000 0,008 0 3,204
โ 11 3,6393636 2659000 3,096 0 0,006
12 4,59724372 3082000 0,003 0 1,676
13 4,96324219 3242000 1,615 0 0,011
14 5,04630595 953800 0,087 0 0,047
15 5,71854778 3181000 0,003 0,001 0,986
TOTAL MASS PARTICIPATION FACTORS 96,57 0,001 97,52
Modo Frequenza
1 0,347222
2 1,05903
3 1,89583
4 2,67014
m (tors) 0,46875
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 20
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #4/9
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 21
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #5/9
Previsione delle velocitร del vento di progetto Stabilire delle velocitร del vento appropriate, sia per quanto riguarda l'intensitร che la direzione, รจ il primo, fondamentale, passo per determinare i carichi da vento di progetto per la struttura ed รจ, probabilmente la parte piรน aleatoria ed incerta dell'intero processo di progetto. A tale scopo sono necessarie analisi statistiche sulle serie storiche delle registrazioni delle velocitร del vento, in altre parole รจ necessario che in prossimitร del luogo in cui si intende edificare siano presenti delle stazioni anemometriche che abbiano registrato le velocitร del vento per un certo numero di anni.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 22
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #6/9
Previsione delle velocitร del vento di progetto Le velocitร di progetto nelle quattro direzioni principali (N, S, E ed O) sono state stimate tramite unโanalisi statistica con il metodo di Gumbel, con il metodo POT (Peaks over a threshold) e con lโapproccio spettrale alle velocitร massime ove le velocitร medie si considerano distribuite con una funzione densitร di probabilitร di Weibull (c รจ il fattore di scala e k รจ il fattore di forma).
y = 0,1955x - 3,9064
Rยฒ = 0,8305
y = 0,2566x - 5,2122
Rยฒ = 0,8222
0
20
40
60
80
100
120
-1
-0,5
0
0,5
1
1,5
2
15 20 25 30
T [
ann
i]
-ln
{ln
[1/f
.c.(
Q)]
}
V [m/s]
Valori degli estremi di velocitร geostrofica per il
primo settore nominale
Gumbel con
Weibull
Gumbel con
Gringorten
V - T
y = -0,206x + 2,9721
Rยฒ = 0,9334
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
0 2 4 6 8 10
Serie1
Lineare (Serie1)
๐๐ ๐ =๐
๐๐ร ๐๐โ1 ร ๐
โ๐๐
๐
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 23
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #7/9
Previsione delle velocitร del vento di progetto Il confronto fra i tre metodi ha mostrato che le previsioni sono poco discoste fra loro, per andare a vantaggio di sicurezza si sono utilizzati macro-settori nominali (caratterizzati in termini di rugositร z0) da 90ยฐ.
Secondo l'approccio Gumbel si hanno i seguenti valori
macro settori da 90ยฐ U(10mt;0,05mt) TR=50 anni
0ยฐ 90ยฐ 180ยฐ 270ยฐ
Acerra 13,59294 8,796472 7,707263 11,97228
Marigliano 7,116125 5,60413 5,93665 6,472445
Santa Maria a Vico 8,70273 6,58775 5,863825 7,676702
Media 10,19757 7,160139 6,685568 9,062685
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 24
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #8/9
I carichi aerodinamici e la risposta della struttura Una volta determinati i modi di vibrazione della struttura e le velocitร del vento di progetto nelle quattro direzioni fondamentali, sia per quanto riguarda le componenti medie che le componenti turbolente, รจ stato possibile applicare tutte le procedure per determinare gli spettri di carico aerodinamico ed i carichi aerodinamici di picco.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 25
Progettazione di un edificio in acciaio con controventi eccentrici (EBF) #9/9
Coefficienti di pressione e distribuzione delle pressioni in altezza Dopo aver effettuato una mappatura delle pressioni in pianta si รจ proceduto con la mappatura delle pressioni in elevazione, tal proposito si sono applicate le prescrizioni presenti nel (Eurocodice 1 parte 4, 2005) al ยง 7.2.2 ottenendo le mappe di pressione di seguito riportate:
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Diapositive di scorta, ovvero unโappendice di diapositive utile per rispondere alle domande del contro-relatore
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๐๐2 ๐ =
1
๐๐๐๐2 ๐ต2๐ป2
๐ ๐ง1 ๐ ๐ง2
๐ป
0
๐ถ๐ ๐ฆ1, ๐ง1 ๐ถ๐ ๐ฆ2, ๐ง2
๐ต
0
ร ๐พ ๐ฆ1, ๐ฆ2, ๐ง1, ๐ง2, ๐ ๐๐ฆ1 ๐๐ฆ2
๐ต
0
๐๐ง1 ๐๐ง2
๐ป
0
Espressioni delle AAFs
๐๐2 ๐ =
1
๐๐๐๐2 ๐ต2๐ป4
๐ง1๐ ๐ง1 ๐ง2๐ ๐ง2
๐ป
0
๐ถ๐ ๐ฆ1, ๐ง1 ๐ถ๐ ๐ฆ2, ๐ง2
๐ต
0
ร ๐พ ๐ฆ1, ๐ฆ2, ๐ง1, ๐ง2, ๐ ๐๐ฆ1 ๐๐ฆ2
๐ต
0
๐๐ง1 ๐๐ง2
๐ป
0
๐๐2 ๐ =
1
๐๐๐๐2 ๐ต4๐ป2
๐ ๐ง1 ๐ ๐ง2
๐ป
0
๐ฆ1 ๐ฆ2๐ถ๐ ๐ฆ1, ๐ง1 ๐ถ๐ ๐ฆ2, ๐ง2
๐ต/2
โ๐ต/2
ร ๐พ ๐ฆ1, ๐ฆ2, ๐ง1, ๐ง2, ๐ ๐๐ฆ1 ๐๐ฆ2
๐ต/2
โ๐ต/2
๐๐ง1 ๐๐ง2
๐ป
0
๐๐2 ๐ =
1
๐๐๐๐2 ๐ต2๐ป2
๐ ๐ง1 ๐ ๐ง2
๐ป
0
๐(๐ฆ1, ๐ง1) ๐(๐ฆ2, ๐ง2)๐ถ๐ ๐ฆ1, ๐ง1 ๐ถ๐ ๐ฆ2, ๐ง2
๐ต
0
ร ๐พ ๐ฆ1, ๐ฆ2, ๐ง1, ๐ง2, ๐ ๐๐ฆ1 ๐๐ฆ2
๐ต
0
๐๐ง1 ๐๐ง2
๐ป
0
AAF del taglio alla base:
AAF del momento ribaltante alla base:
AAF del momento torcente alla base:
AAF delle forze modali:
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Il profilo delle velocitร medie
In letteratura esistono tre espressioni matematiche del profilo delle velocitร medie:
๐ ๐ง =๐ขโ๐ ๐๐
๐ง
๐ง0
๐ ๐ง =๐ขโ๐
๐๐๐ง
๐ง0+ 5,75
๐ง
๐ง๐โ 1,88
๐ง
๐ง๐
2
โ 1,33๐ง
๐ง๐
3
+ 0,25๐ง
๐ง๐
4
๐ ๐ง = ๐ ๐ง๐๐๐ ร๐ง
๐ง๐๐๐
๐ผ
Profilo logaritmico, adottato in Europa, valido fino a 200 mt di quota dal piano di campagna:
Profilo logaritmico corretto, adottato nel Regno Unito, in Australia ed in Nuova Zelanda, valido fino a quota geostrofica:
Profilo di potenza, adottato negli Stati uniti, in Canada ed in Giappone, espressione puramente empirica proposta da Hellman nel 1916, esso รจ un buon modello per quote zโ[30, 300], alle basse quote รจ poco accurato (Cook, 1997):
๐ง๐ = ๐๐ขโ
๐ zg รจ la quota geostrofica, u* รจ la velocitร di attrito, c=1/6 ed f=2ฮฉsen(ฯ) รจ il coefficiente di Coriolis
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In particolare il profilo logaritmico รจ stato adottato dallโEurocodice con la seguente formulazione:
๐ ๐ง = ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ง
๐ง0 ๐ ๐ zmin โค ๐ง โค 200 ๐
๐ ๐ง = ๐ zmin ๐ ๐ ๐ง < zmin
Categoria del terreno kT z0 [m] zmin [m] ฮฑ
I Fascia costiera 0,17 0,01 2 0,12
II Aperta campagna con rari ostacoli
isolati 0,19 0,05 4 0,16
III Zona suburbana 0,22 0,3 8 0,22
IV Area urbana 0,24 1 16 0,3
24 Maggio 2011 Francesco Parisi
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ร opportuno precisare che la lunghezza di rugositร z0 non รจ "la rugositร " del terreno in senso stretto, essa รจ piuttosto la dimensione media dei vortici che si formano a causa dell'attrito fra l'aria e la superficie del terreno, si tratta quindi di un parametro fluido-dinamico e non geometrico.
๐ง0 =0,5โ๐ด๐๐ด๐ก
Dove h รจ lโaltezza dellโelemento di rugositร , Ar รจ lโarea dellโelemento normale alla direzione del vento, ed At รจ lโarea di terreno per elemento di rugositร .
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La superficie terrestre esercita sullโaria in movimento prossima ad essa una forza dโattrito che ne ritarda il flusso. In particolare, la velocitร delle particelle fluide al suolo รจ praticamente nulla, mentre lontano dalla superficie terrestre la velocitร delle masse dโaria tende a quella della corrente indisturbata. La regione dellโatmosfera in cui il vento risente di questi fenomeni prende il nome di strato limite atmosferico, lo spessore di tale regione si estende per unโaltezza che varia da poche centinaia metri a qualche chilometro, in base allโintensitร del vento, alla rugositร del terreno, e allโangolo di latitudine.
Lโaltezza di gradiente, detta anche quota geostrofica zg si definisce come la distanza fra il suolo ed il punto dove la velocitร del vento raggiunge il 99% di quella del flusso indisturbata. La quota geostrofica assume valori pari ad alcune centinaia di metri.
Differenza fra spessore dellโABL e quota geostrofica
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Il vento, in quanto turbolento, puรฒ essere inteso come un processo stocastico in cui ciascun vortice contribuisce a caratterizzarne lโenergia (densitร spettrale), in base alle proprie dimensioni e al proprio periodo (o alla propria frequenza). Generalmente, nei vortici piรน grandi prevalgono le forze fluide inerziali, mentre quelli piรน piccoli sono caratterizzati dalle forze fluide viscose. Questโultimi tendono a dissipare maggiore energia, che viene di volta in volta rifornita dai vortici piรน grandi. In definitiva, nel vento turbolento vi รจ un continuo trasferimento di energia dai vortici piรน grandi a quelli piรน piccoli. La valutazione della risposta strutturale diviene cosรฌ molto complessa, tuttavia alcune evidenze sperimentali permettono di semplificare in parte il problema. Un grafico che riassume i vari fenomeni coinvolti nella circolazione atmosferica รจ dato dallo spettro di Van der Hoven:
Nella zona caratterizzata dalle basse frequenze, si hanno i fenomeni macro meteorologici. Tale regione dello spettro presenta due picchi, uno corrispondente alla periodicitร del vento giornaliera (brezze di periodo pari a 12 ore), lยดaltro relativo al normale periodo di sviluppo di una burrasca o tempesta, ossia circa 4 giorni (100 ore). Alle alte frequenze รจ possibile osservare un ulteriore picco intorno a fenomeni della durata di 1-2 minuti e da attribuire alla turbolenza atmosferica. Questโultima non influenza la circolazione atmosferica ma invece รจ importante nelle pratiche progettuali. Lo spettro รจ una misura della varianza statistica del vento longitudinale inteso come un processo stocastico. Nella zona centrale del grafico di varianza risulta minima e pressochรฉ costante in un periodo di tempo compreso tra 10 minuti ed unโora. Tale periodo di tempo prende il nome di gap spettrale e fornisce unโutile informazione per la valutazione della velocitร di riferimento di un determinato sito. Poichรฉ la velocitร media รจ stazionaria allโinterno del gap spettrale, รจ possibile considerare la componente fluttuante longitudinale del vento come somma del valor medio ottenuto su un periodo di 10-60 minuti e della componente fluttuante di origine turbolenta. Quindi il gap spettrale garantisce la stazionarietร del valor medio della velocitร eolica su un periodo di tempo compreso tra dieci minuti ed unโora. ร dunque possibile trattare separatamente la componente fluttuante turbolenta del vento e quella media che induce una risposta strutturale di tipo statico.
Componente media e turbolenta della velocitร del vento
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Componente media e turbolenta della velocitร del vento
Riassumendo, il vento atmosferico puรฒ essere inteso come un processo Gaussiano (bastano i primi due momenti a caratterizzarlo completamente) stazionario, ergodico (media e varianza sono stazionari rispetto al tempo) a media nulla.
๐ ๐ง, ๐ก= ๐ ๐ง ๐ + ๐ข (๐ง, ๐ก)๐ + ๐ฃ ๐ง, ๐ก ๐ + ๐ค ๐ง, ๐ก ๐
Tralasciando la componente media, una completa descrizione fisica del fenomeno รจ data dalla caratterizzazione dellโintensitร di turbolenza, delle scale integrali della componente fluttuante della velocitร del vento, dalla densitร spettrale di potenza e dalla coerenza che ne identifica la correlazione spaziale. I vortici generati dallโazione del vento che soffia sopra gli ostacoli causa la turbolenza. In generale, la velocitร del vento puรฒ essere rappresentata in forma vettoriale come:
๐ ๐ฅ =1
๐ 2๐๐โ12๐ฅโ๐๐
2
๐ผ๐ข ๐ง =๐๐ข๐ ๐ง
๐ฟ๐ข๐ฅ = ๐ถ๐ง๐ ๐ฟ๐ข
๐ฆโ 0,3๐ฟ๐ข๐ฅ ๐ฟ๐ข
๐ง โ 0,2๐ฟ๐ข๐ฅ โจ ๐ฟ๐ข๐ง = 6 ๐ง
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Spettri di turbolenza della velocitร del vento La turbolenza puรฒ essere intesa come la sovrapposizione di vortici caratterizzati da un periodo e da una frequenza angolare ฯ = 2ฯฯ. Lโenergia totale del processo รจ quindi la somma dei vari contribuiti energetici associati ad ogni singolo vortice. Dallโequazione di moto del flusso turbolento si evince che i termini inerziali sono associati ad un trasferimento di energia dai vortici piรน grandi a quelli piรน piccoli, mentre i termini viscosi si riferiscono ad una dissipazione di energia che interessa principalmente i vortici piรน piccoli. A causa dei questa dissipazione, la turbolenza tenderebbe ad estinguersi, tuttavia la corrente viene rifornita di energia dai vortici maggiori. Il flusso turbolento รจ dunque garantito da un equilibrio energetico tra lโenergia introdotta nella corrente dai vortici piรน grandi, e lโenergia dissipata da quelli piรน piccoli. Prima ipotesi di Kolmogorov Il moto dei vortici minori รจ governato dalla quantitร di energia fornita (e quindi dissipata per lโequilibrio), e dalla viscositร . Da tale ipotesi, deriva che i piccoli vortici sono indipendenti dalle condizioni al contorno, a tal punto che questi non hanno una direzione preferenziale, ossia loro flusso รจ un flusso isotropo. Seconda ipotesi di Kolmogorov I vortici maggiormente responsabili della dissipazione energetica sono i vortici molto piccoli aventi cioรจ delle lunghezze dโonda molto piccole. Conseguenza di questโipotesi รจ che i vortici piรน grandi aventi, lunghezze dโonda maggiori, si muovono indipendentemente dalla viscositร , e pertanto il loro moto รจ determinato soltanto dalla quantitร di energia fornita che per lโequilibrio sarร uguale a quella dissipata. La seconda ipotesi di Kolmogorov รจ valida nel cosiddetto sotto-intervallo inerziale e fornisce lโespressione generale della componente longitudinale della velocitร del vento:
๐๐ข ๐พ = ๐ธ ๐พ = ๐ ร ๐23 ร ๐พโ
53
Si trovato sperimentalmente che cโ1/2, ฮต รจ la quantitร di energia trasferita (o dissipata) e K=2รฯ/ฮป รจ il numero d'onda con ฮป lunghezza d'onda, E(K) รจ l'energia associata ai vortici. Lโintertial sub-range รจ un intervallo intermedio di lunghezze dโonda (o scale di turbolenza) piรน piccolo dellโintervallo contenente i vortici maggiori (che forniscono energia) ma piรน grande di quello contenete i vortici minori viscosi (che dissipano energia).
In questo sotto-intervallo il bilancio energetico รจ in equilibrio. Per questa ragione la pendenza del dello spettro di turbolenza rimane costante. Kolmogorov ha dimostrato che tale pendenza รจ pari a โ5/3.Le dimensioni fisiche dello spettro (che รจ l'ordinata) possono essere desunte da un'analisi dimensionale, le dimensioni del numero d'onda sono [L-1], la varianza del processo รจ l'area sottesa alla curva ed รจ una velocitร al quadrato: Area =[L2 ร T-2]= [S ร L-1] โ [S]= [L3 ร T -2]e quindi per la seconda ipotesi di Kolmogorov si puรฒ scrivere F[S(K),K,ฮต]=0 โ *ฮต+ =[L2 ร T -3].
๐๐๐ข ๐
๐ขโ2
= 4 ร1200๐
๐10
2
ร1
1 +1200๐๐10
243
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Cosโรจ un coefficiente di pressione
Premessa: In un corpo tozzo con spigoli pronunciati (o in un corpo aerodinamico per valori alti della velocitร del fluido incidente o dellโangolo di attacco) il flusso tende a staccarsi dal contorno del corpo, creando zone con flusso separato (scie vorticose). Lโaria รจ un fluido viscoso per cui il distacco dei vortici dipende dal valore del numero di Reynolds:
๐ ๐ =๐๐๐ท
๐=๐๐ท
๐
Nei fluidi viscosi gli effetti della viscositร si limitano ad uno strato fluido, in genere molto sottile, intorno alla superficie, detto strato limite. Lโequazione di Bernoulli รจ applicabile in assenza di viscositร e di moto irrotazionale, oppure allโesterno dello strato limite:
๐ +1
2๐๐๐
2 = ๐0 +1
2๐๐๐0
2 โ
p0 e v0 sono pressione e velocitร al di fuori della zona influenzata dalla presenza del corpo.
nel punto di stagnazione (linea di simmetria del corpo) V=0 e tutta la pressione cinetica si trasforma in sovrappressione sul corpo.
๐ โ ๐0 =1
2๐๐๐0
2
il valore della pressione in termini adimensionali puรฒ essere espresso introducendo il concetto di coefficiente di pressione:
๐๐ =๐ โ ๐012๐๐๐0
2=
12๐๐ ๐0
2 โ ๐2
12๐๐๐0
2= 1 โ
๐2
๐02
nel punto di stagnazione (linea di simmetria del corpo) V=0 e cp=1. nella zona in cui il flusso accelera la pressione si riduce V>V0 e cp<0.
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Coefficienti di pressione, lโapproccio sperimentale e quello dellโEC1
Zona A B C D E
h/d Cpe,10 Cpe,1 Cpe,10 Cpe,1 Cpe,10 Cpe,1 Cpe,10 Cpe,1 Cpe,10 Cpe,1
5 -1,2 -1,4 -0,8 -1,1 -0,5 0,8 1 -0,7
1 -1,2 -1,4 -0,8 -1,1 -0,5 0,8 1 -0,5
โค 0,25 -1,2 -1,4 -0,8 -1,1 -0,5 0,7 1 -0,3
Suddivisione delle pareti verticali di edifici a pianta rettangolare in zone di egual pressione, pianta (sinistra) e prospetto (destra).
(a) distribuzione di pressione su un cubo in un campo di velocitร costante;
(b) distribuzione di pressione su un cubo in un campo di velocitร turbolento;
(c) distribuzione di pressione su un prisma alto in un campo di velocitร turbolento.
(a) (b)
(c)
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Letteratura e normative a confronto #1/2
AAF delle forze modali (Dyrbye & Hansen, 1996)
Questo modello si basa sullโipotesi di turbolenza omogenea ed isotropa, infatti la funzione di coerenza, valida per facciate di modeste dimensioni vale:
๐๐ ๐, ๐, ๐ = ๐โ๐ถ๐ร๐๐๐
Cr=4,5. Assumendo che lo spettro del carico da vento non dipenda dalle coordinate (z1,z2), lโAAF puรฒ essere calcolata cosรฌ:
๐2 ๐1, ๐2 =
1๐1
1๐2 ๐ ๐1, ๐2 ๐๐ ๐1, ๐2, ๐, ๐ ๐๐2๐๐1
๐20
๐10
1๐1
1๐2 ๐ผ๐ ๐ง1, ๐ง2 ๐๐ง2๐๐ง1
๐20
๐10
2
la funzione di co-influenza normalizzata k(r1,r2) รจ data da:
๐ ๐1, ๐2 =2
๐1๐2 ๐ผ ๐ง1, ๐ง2, ๐1, ๐2 ๐๐ง2๐๐ง1
๐2โ๐2
0
๐1โ๐1
0
๐ผ ๐ง1, ๐ง2, ๐1, ๐2 = ๐ผ๐ ๐ง1, ๐ง2 ๐ผ๐ ๐ง1+๐1, ๐ง2 +๐2 + ๐ผ๐ ๐ง1, ๐ง2 + ๐2 ๐ผ๐ ๐ง1+๐1, ๐ง2
๐1 =๐ถ๐๐๐1๐
, ๐2 =๐ถ๐๐๐2๐
Funzioni di risposta-influenza IR Funzioni di co-influenza k(r) Uniforme: ๐ผR ๐ง = 1 2(1 โ ๐)
Lineare: ๐ผR ๐ง = ๐ง 1
3(2 โ 3๐ + ๐3)
Mensola: ๐ผR ๐ง = 2๐ง โ 1 2
3(2 โ 3๐ + ๐3)
Sinusoidale: ๐ผR ๐ง = ๐ ๐๐(๐๐ง) 1 โ ๐ cos ๐๐ +1
๐๐ ๐๐(๐๐)
๐2 ๐1, ๐2 =1
1 + ๐บ1๐12 + ๐บ2๐2
2 +2๐๐บ1๐1๐บ2๐2
2
LโAAF puรฒ essere approssimata tramite la seguente espressione:
molte normative adottano una formulazione simile ad essa, se la funzione di risposta-influenza รจ uniforme, entrambe le costanti G1 e G2 sono pari ad ยฝ. In alternativa si puรฒ usare un filtro interpolante basato sulla media mobile (Lawson, 1980) ove CT=1,5(=Cr/3):
๐๐2 ๐, ๐๐ =
๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐
2
, ๐๐ =๐ถ๐ ร ๐
๐
Tutto ciรฒ premesso la risposta alla azione del vento R(t) allโistante t รจ data da:
๐ ๐ก = ๐ผ๐ ๐ง1, ๐ง2 ๐น ๐ง1, ๐ง2, ๐ก ๐๐ง2๐๐ง1
๐2
0
๐1
0
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 38
Letteratura e normative a confronto #2/2
ASCE 7-98
(USA)
๐ = ๐ ๐ป๐ ๐ต 0,53 + 0,47๐ ๐ท
๐ ๐ =1
๐๐โ
1
2๐๐2 ร 1 โ ๐โ2๐๐
, ๐ ๐ = 1 ๐๐๐ ๐๐
= 0; ๐ = โ, ๐, ๐
๐๐ =4,6 ร ๐ ร ๐ป
๐ ๐ง, ๐๐=
4,6 ร ๐ ร ๐ต
๐ ๐ง, ๐๐
=15,4 ร ๐ ร ๐ท
๐ ๐ง
AS1170.2
(Australia) ๐ ๐ =
1
1 +3,5๐๐ป๐ ๐ง
ร 1 +4๐๐ต๐ ๐ง
NRCC
(Canada) ๐ ๐ =
1
1 +8๐๐ป3๐ ๐ง
ร 1 +10๐๐ต๐ ๐ง
RLB-AIJ
(Giappone) ๐ ๐ =
0,84
1 +2,1๐๐ป๐ ๐ง
ร 1 +2,1๐๐ต๐ ๐ง
Eurocode ๐ ๐ = ๐ ๐ป๐ ๐ต
B=60 mt, H=120 mt e D=30mt; si ha inoltre: z0=0,05 mt e Ur=13,31 m/s
I risultati ottenuti con Mathematica7 sono del tutto confrontabili con quelli ottenuti eseguendo degli script realizzati in proprio da chi scrive, il che, ovviamente, non puรฒ che confermare il lavoro sinora svolto. Mathematica7 รจ certamente un software di calcolo valido, ma si รจ preferito continuare a lavorare con Matlab per una serie di ragioni che non รจ banale elencare in questa sede: โข non รจ possibile conoscere quale รจ il generatore di numeri pseudo
random o quasi random che il software adotta per effettuare i calcoli, mentre invece con Matlab ciรฒ รจ possibile e, cosa ancora piรน importante, รจ possibile trovare dei riscontri in letteratura in modo da orientare le proprie scelte in modo consapevole;
โข le funzioni utilizzate da Mathematica7 sono criptate, in Matlab esse sono in chiaro e possono essere studiate oltre che semplicemente usate;
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 39
Alcune considerazioni sui test Si vogliono fare infine alcune considerazioni, la prima considerazione riguarda lโhardware. Si รจ riscontrato che i tempi di calcolo dipendono dallโhardware con cui gli script vengono eseguiti, infatti i tempi di calcolo precedentemente indicati sono stati ottenuti eseguendo il Codice su un PC con CPU Intel Quad Core Q8300 @ 2.5 GHz ed 8 Gb di memoria RAM, eseguendo gli stessi script su un PC Intel Mobile Pentium IV @ 2,4 GHz ed 1 Gb di RAM, si รจ riscontrato che i tempi di calcolo risultano quasi triplicati. La seconda considerazione concerne il software. Si รจ voluto riscontrare il lavoro svolto con MATLAB R2010b della Mathworks utilizzando un altro software di calcolo, specificamente si รจ utilizzato Mathematica 7 della Wolfram per calcolare lโAAF del taglio alla base per la seguente geometria: B=60 m; H=120 m; z0=0,05 m; Cy=16 e Cz=10; U10=9,063 m/s.
โข non รจ possibile sapere per quanti punti sia stata effettivamente svolta lโintegrazione, ad esempio indicando 105 o 108 punti di integrazione i tempi di calcolo restano praticamente invariati, il che lascia supporre che lโuso di una regola adattiva, giochi un ruolo importante. Una volta che il software raggiunge la convergenza, lโesecuzione dello lo script termina e vengono restituiti dei risultati, ma non si puรฒ sapere esattamente con quanti punti sia stata raggiunta la convergenza;
โข anche per ciรฒ che concerne la regola adattiva, non รจ possibile sapere di cosa effettivamente si tratti, essa รจ presumibilmente lโapplicazione di una o piรน tecniche di riduzione della varianza dei numeri pseudo random, ma non lo si puรฒ stabilire con certezza.
Mathematica7 รจ sostanzialmente una โscatola neraโ, che fornisce dei risultati in base agli input che gli vengono forniti, sui passaggi intermedi (dagli input agli output) nulla si puรฒ dire.
24 Maggio 2011 Francesco Parisi 40
Un caso in cui i dati sperimentali sono stati comparati con Vickery 1966
Nel 2007 il Midwest Transportation Consortium ha pubblicato un report riguarda la crisi per fatica dovuta alle azioni da vento di aste per segnali ed illuminazioni stradali ed auto stradali. Si sono strumentate con anemometri e strain gauges due aste lunghe circa 45 mt a pianta dodecagonale, in modo da ottenere misurazioni in scala reale, dopodichรฉ sono stati effettuati opportuni test in galleria del vento:
๐ =๐๐๐
๐
Come si puรฒ notare, dopo aver ottenuto unโespressione sperimentale dellโAAF, il confronto รจ stato effettuato con lโespressione empirica di Vickery, sebbene le due espressioni fossero state calibrate con corpi aventi geometrie completamente diverse.
๐พ =2๐๐ ๐ด
๐