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Progetto RIMED – Fasi IV e V Realizzazione di un progetto pilota in materia di Responsabilità Sociale d’Impresa e diffusione dei risultati raggiunti PRIMA RESTITUZIONE DEI RISULTATI Roma, 19.10.2010 Project co-financed by European Regional Devolepment Found - ERDF

Rimed primo incontro risultati 19.10.2010

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Page 1: Rimed primo incontro risultati 19.10.2010

Progetto RIMED – Fasi IV e VRealizzazione di un progetto pilota in materia di Responsabilità

Sociale d’Impresa e diffusione dei risultati raggiunti

PRIMA RESTITUZIONE DEI RISULTATI

Roma, 19.10.2010

Project co-financed by European Regional

Devolepment Found - ERDF

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2Project co-financed by European

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INDICE

• Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo

• Cosa è emerso con la ricerca

• Che percorso avviare

• I prossimi passi

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3Project co-financed by European

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IL PROGETTO PILOTA: A CHE PUNTO SIAMO

ANALISI RISULTATI RIMED E AFFINAMENTO METODOLOGIA

RILEVAZIONE INDIVIDUAZIONE E SELEZIONE DELLE AZIENDE

ELABORAZIONE DATI E LINEE GUIDA

ANALISI RISULTATI RIMED E AFFINAMENTO METODOLOGIA

RILEVAZIONE INDIVIDUAZIONE E SELEZIONE DELLE AZIENDE

ELABORAZIONE DATI E LINEE GUIDA

• Analisi risultati Fasi I-III Rimed

• Analisi standard, linee guida e documenti programmatici

• Individuazione dei KPI

• Incontri di coinvolgimento stakeholder

• Lancio Pilota

• Invio della griglia

• Audit mirati

• Prima analisi

• Seminari formativi con aziende giàimpegnate in RSI

• Workshop con stakeholder

• Incontri di condivisione tra le aziende del pilota

AttivitàAttività

• Griglia di rilevazione con KPI

• Campione di minimo 20 aziende

• Elaborazione dei dati emersi

• Restituzione alle imprese e prima condivisione

• Consolidamento delle esperienze del “pilota”

• Presentazione dei risultati agli stakeholder

• Redazione Linee Guida

• Analisi del contesto economico -produttivo territoriale

• Identificazione delle aziende da sottoporre al pilota

• Griglia e interpretazione

• Reportistica

• Report degli audit

• Testo delle Linee Guida

OutputOutput

Attività in corso

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IN QUESTI MESI ABBIAMO ATTIVATO UN UFFICIO STAMPA “AD HOC”…

OBIETTIVI E ATTIVITÀ

• Costruzione di una media list di contatti

• Pubblicazioni su mass media�un’intervista televisiva: contributo di Dr Pixel?

�un’intervista radiofonica

�comunicazione web

• Rassegna stampa con monitoraggio continuo sui media

contattati e un contributo delle imprese?

• Redazione testi, predisposizione e invio di materiali come,

ad esempio, schede sintetiche di progetto

• Conferenza stampa in occasione dell’evento internazionale

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DESCRIZIONE

…E AVVIATO LE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE ON LINE

• Iniziative di comunicazione mirata con i diversi partecipanti del progetto e con i principali stakeholder

• Contatto con i principali portali tematici e con i siti delle associazioni di consumatori e di categoria/rappresentanza per la divulgazione di contenuti, news e materiali: contributo di Consumedia?

• Un articolo su un house organ di associazioni di consumatori: contributo di Consumedia?

• Creazione/consolidamento di una rete di relazioni

• Sviluppo newsletter di progetto

• Elaborazione contenuti sito web

• Articoli web su portali di interesse

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6Project co-financed by European

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I PRIMI RISULTATI: IL SITO WEB DI PROGETTO…

• Italiano e inglese

• Sezioni tematiche

• News ed eventi

• Galleria fotografica

• Area riservata per la

condivisione di:

– materiali

– esperienze

– buone pratiche

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…E LE PRIME PUBBLICAZIONI

� News su canali mobile

� Pubblicazione news su portale tematici

� News su siti web generalisti

� Newsletter per i soci dell’Associazioni

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8Project co-financed by European

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INDICE

• Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo

• Cosa è emerso con la ricerca

• Che percorso avviare

• I prossimi passi

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9Project co-financed by European

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LA RILEVAZIONE: I PRINCIPALI “NUMERI”

� 50 imprese in Europa

� 24 imprese in Italia

� 20 audit realizzati

� 21 stakeholder coinvolti

� 11 interviste realizzate

Community/NGOs

Community/NGOs

Public AgenciesPublic Agencies

Organizations involved

EnvironmentEnvironment

EmployeesEmployees

Universities/Researchers

Universities/Researchers

SuppliersSuppliers

ShareholdersShareholders

Trade UnionsTrade Unions

Employers Associati

ons

Employers Associati

ons

Consumers/Customers

Consumers/Customers

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10Project co-financed by European

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DAGLI STAKEHOLDER

ComunitàComunità

PAPA

IMPRESE

AmbienteAmbiente

PersonalePersonale

Università/Ricerca

Università/Ricerca

FornitoriFornitori

SociSoci

SindacatiSindacati

Associazioni di categoria

Associazioni di categoria

Consumatori/Clienti

Consumatori/Clienti

• I temi prioritari:– gestione della diversità in

azienda e strategie di

integrazione

– mobility management

– risparmio energetico e

idrico delle sedi

– partnership impresa/non

profit su ambiti comuni di

intervento (“fare rete”)

– salute e sicurezza

– organizzazione del lavoro

• Auspicato un secondo incontro allargato con le

imprese, da cui possano

nascere progetti per il

benessere della “comunità”

Page 11: Rimed primo incontro risultati 19.10.2010

11Project co-financed by European

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• I valori sono considerati alla base della stessa iniziativa d’impresa cooperativa, ma in

pochi casi sono stati codificati

• Tutte le cooperative scelgono i nuovi soci sulla base dei una loro adesione valoriale

(es. “essere patatracchese”) e in un caso è stata ipotizzata la costituzione di un

Comitato Etico parallelo al C.d.A.

• In diversi casi la missione deriva unicamente dallo Statuto, ma le imprese che l’hanno

formalizzata testimoniano l’abitudine a ridefinirla ciclicamente per “rinnovare” il contatto

con la stessa

• Gli stakeholder non vengono mappati in maniera strutturata e le iniziative di

coinvolgimento si basano su prassi consolidate e relazioni tradizionali

• La rendicontazione sociale si presenta spesso in “forme spurie”: alcune imprese

hanno avviato percorsi di definizione e monitoraggio di un sistema di indicatori, ma più

frequentemente si riscontrano iniziative come pubblicazioni sulla storia della

Cooperativa e Relazione di accompagnamento al Bilancio civilistico

• Certificazione di qualità diffusa (60% circa), anche perché richiesta dalle gare:

quando presente, importanti ricadute in termini di servizio

DALLE IMPRESE (1/7)

IDENTITÀ, POLITICHE E STRATEGIE

Page 12: Rimed primo incontro risultati 19.10.2010

12Project co-financed by European

Regional Devolepment Found - ERDF

• La percentuale di lavoratori coperti da CCNL è particolarmente elevata, ma “i rapporti

con i sindacati non sono sempre facili”: a un alto tasso di sindacalizzazione non

corrisponde una “qualità” percepita delle relazioni

• Non mancano le situazioni di precarietà occupazionale, dovute generalmente a

difficoltà economico-finanziarie (acuite dalla crisi)

• Dal punto di vista organizzativo, particolarmente diffuse risultano le forme di flessibilità

orientate al work-life balance, generalmente adottate sulla base di accordi informali,

valutati caso per caso

– “si cerca di favorire il lavoro vicino a casa”

– “le donne in gravidanza, anche se collaboratrici, vengono spesso trasferite sui

servizi più semplici e lavorano finché possono”

• Favorite le assunzioni locali, soprattutto per i servizi decentrati nel territorio

• Diverse le iniziative di formazione, ma “non tutti possono permettersele”:

– nei casi più avanzati viene predisposto annualmente un Piano Individuale per ogni

socio e collaboratore, nel quale si elabora un progetto di crescita professionale

con meccanismi di incentivazione, codificato con obiettivi precisi, indicatori

analogici e non, deliberato dall’Assemblea e finanziato attraverso il ristorno

DALLE IMPRESE (2/7)

LAVORATORI

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Regional Devolepment Found - ERDF

• Dal punto di vista delle strutture, non sempre le cooperative possono intervenire con

misure dirette: in molti casi, soprattutto per i servizi sociali ed educativi, i locali sono di

proprietà pubblica

• Viene assicurato il rispetto degli obblighi di legge, ma si segnala che “la sicurezza

ha un costo” particolarmente oneroso

• Non è previsto alcun accordo formale con i sindacati su queste tematiche

• Bassissimo tasso d’infortuni• Formazione su salute e sicurezza erogata, ma limitata soprattutto nelle realtà più

piccole e maggiormente caratterizzate da difficoltà di bilancio

• Alcune imprese hanno avviato iniziative di analisi del rischio e misure per la

prevenzione del born-out

– in alcune cooperative di servizi socio-educativi, ad esempio, vengono fatte

supervisioni periodiche per rilevare possibili criticità, con incontri mensili rivolti

agli operatori e ai coordinatori dei servizi

DALLE IMPRESE (3/7)

SALUTE E SICUREZZA

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• In tutti i momenti di cambiamento si cerca sempre di garantire la “dignità del lavoro”• Ogni cambiamento è valutato nella sua sostenibilità e nei suoi diversi impatti: molte

imprese adottano “come per i bambini, la strategia dei piccoli passi”

• Se nelle fasi più delicate alcune imprese hanno riscontrato difficoltà e problemi di

rappresentanza con i sindacati, altre hanno organizzato incontri diretti tra lavoratori e

loro rappresentanti

• Per entrare in nuovi mercati, alcune cooperative provano a diversificare la propria

offerta attivando partnership con altri soggetti per la promozione di servizi

complementari

• Il cambiamento viene spesso interpretato come occasione per “mettere in discussione le competenze”:

– alcune organizzano incontri con un supervisore per l’analisi per la valutazione

degli sviluppi sulla base delle aspirazioni e delle esigenze individuali

• Una cooperativa, in particolare, prevede che tutti i responsabili di commessa siano

soci per garantire una maggiore capacità di risposta alle esigenze emergenti e una

più marcata flessibilità

DALLE IMPRESE (4/7)

RISPOSTA AL CAMBIAMENTO

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• La gestione dei fornitori, spesso basata su relazioni consolidate con I “partner storici”, si

ispira a un approccio etico, ma non prevede sistemi e requisiti precisi– una sola cooperativa ha adottato una scheda individuale con criteri definiti: puntualità

(nella consegna e nella soddisfazione della richiesta), conformità (sistema HCCP,

privacy) e reperibilità (accessi telefonici, esaustività delle pubblicazioni, ecc.)

• Anche nella selezione dei propri clienti, alcune società seguono criteri etici e di

responsabilità sociale

• Pratiche diffuse di stakeholder engagement, non particolarmente strutturate dal punto di

vista metodologico (es. customer satisfaction, dialogo informale)

• Ascolto degli utenti spesso informale, anche se una cooperativa di servizi all’infanzia

prevede, ad esempio, giornate a “porte aperte”, incontri individuali e consulenze

psicologiche con i genitori e incontri-gioco per la condivisione di attività guidate dai bambini

• Alcune società hanno introdotto strumenti per la misurazione dell’efficacia degli interventi:

– collaborazione con il CNR fino al 2009 – oggi interrotta - per l’introduzione di un

sistema di monitoraggio con l’obiettivo di individuare strumenti per la misurazione

della qualità che ha coinvolto genitori (interviste e questionari), coordinatori interni e

un coordinatore esterno del servizio comunale

DALLE IMPRESE (5/7)

MERCATO

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• Nessuna cooperativa ha predisposto sistemi per la gestione e per il monitoraggiodegli impatti ambientali

• Numerose sono le iniziative di raccolta differenziata e riduzione dei consumi:

segnali di attenzione nati sempre in risposta a sollecitazioni individuali e sostenuti

da una condivisione valoriale

• Rispetto ai fornitori, una cooperativa segnala, ad esempio, l’acquisto di materiali e

prodotti orientato a criteri biologici e di rispetto ambientale

• Non mancano, inoltre, le scelte volte a mitigare l’impatto ambientale dei servizi: è il

caso, abbastanza diffuso, degli automezzi aziendali a metano

• Iniziative di sensibilizzazione sul tema ambientale in partnership con altri attori: è il

caso di “Diritti al mare”, promossa da una cooperativa di produzione audiovisiva in

collaborazione con Verdi Ambiente Società Onlus

• Le (poche) realtà più strutturate hanno allestito impianti fotovoltaici e strutture per

lo smaltimento di sostanze e gas refrigeranti, ristrutturando le sedi secondo i criteri

della bio-architettura

DALLE IMPRESE (6/7)

AMBIENTE

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17Project co-financed by European

Regional Devolepment Found - ERDF

• Si riscontra un forte radicamento nel territorio d’appartenenza e sono numerose le

partnership attivate con i principali attori locali - enti pubblici, associazioni, università

ed enti di ricerca - sviluppate con successo su temi specifici, dall’inclusione sociale

alle pari opportunità. Diversi gli esempi:

– Coordinamento delle famiglie, votato da un’assemblea di una cooperativa, che

dialoga periodicamente con operatori domiciliari e coordinatori

– partecipazione al Tavolo sulle politiche educative e scolastiche del proprio

Municipio, al Tavolo dei minori e al Forum del Terzo Settore del Comune di Roma

– partecipazione alla commissione Pari Opportunità di Legacoop

– impegno volontario nelle iniziative culturali portate avanti dagli attori istituzionali

nelle periferie cittadine (es. Centro Anziani, Festival delle periferie romane)

– Progetto Lazio SiCura per la promozione della cultura della sicurezza attraverso il

dialogo, tra il territorio e le istituzioni, le amministrazioni e le associazioni

• Ad eccezione della missione di Legacoop a L’Aquila, iniziative di volontariatoprevalentemente individuali e sostegno gratuito ad alcuni progetti

• La ristrutturazione e il recupero di alcune strutture ha permesso di contribuire alla

riqualificazione di alcune aree e di creare ulteriore valore per il territorio

DALLE IMPRESE (7/7)

COMUNITÀ

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18Project co-financed by European

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INDICE

• Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo

• Cosa è emerso con la ricerca

• Che percorso avviare

• I prossimi passi

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19Project co-financed by European

Regional Devolepment Found - ERDF

CHE PERCORSO AVVIARE…

• Quali e quanti aspetti approfondire?

• Su quali criticità intervenire?

• Su cosa è possibile impegnarsi per poi rendere conto?

– rendicontazione sociale?

– stakeholder engagement?

• Quali le difficoltà e i possibili ostacoli?

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20Project co-financed by European

Regional Devolepment Found - ERDF

DESCRIZIONE

OBIETTIVI

ATTIVITÀ E RISULTATI PREVISTI

Il documento “Linee Guida” dovrà contenere i risultati della

sperimentazione condotta da tutti i partner di progetto (ciascuno

nella sua area di riferimento), ma nel contempo rendere conto delle

ragioni più profonde che hanno spinto la Provincia a farsi capofila di

un’iniziativa di questo tipo, evidenziando l’approccio multi-

stakeholder seguito e le sfide future in termini di sviluppo territoriale,

stimolo all’innovazione e competitività responsabile.

• Massimizzare la diffusione dei risultati

• Offrire un documento “usabile”

• Gettare le basi per la costruzione di una piattaforma di dialogo con

gli attori chiave del territorio e avviare il confronto sulle aspettative

• Stesura dei contenuti analitici e sintetici del documento

• Pubblicazione versioni integrali delle Linee Guida

• Pubblicazione brochure di sintesi

• Diffusione Linee guida su supporti multi-mediali

…PER ARRIVARE ALLE LINEE GUIDA DI PROGETTO

RIMED

GUIDELINES

Project co-financed by European Regional

Devolepment Found - ERDF

RIMED

GUIDELINES

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GUIDELINES

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GUIDELINES

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Devolepment Found - ERDF

Project co-financed by European Regional

Devolepment Found - ERDF

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INDICE

• Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo

• Cosa è emerso con la ricerca

• Che percorso avviare

• I prossimi passi

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I PROSSIMI PASSI

� Incontro tra partner europei del progetto Rimed a Salonicco (22 ottobre)

� Invio della prima newsletter

� Popolamento sito web

� Attività di disseminazione

� Stesura delle Linee guida

� Incontri con gli stakeholder (roadshow e workshop multi-stakeholder*)

� Seminari con altre PMI*

*segue approfondimento

Page 23: Rimed primo incontro risultati 19.10.2010

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INCONTRI CON I PORTATORI DI INTERESSI: WORKSHOP MULTI-STAKEHOLDER

IPOTESI ORGANIZZATIVA

• Mezza giornata (4 ore circa) di

confronto tra le diverse categorie di

stakeholder, finalizzata alla

condivisione di temi-chiave e aree

di miglioramento/azione

• Aperti alle imprese del pilota e ai

diversi stakeholder coinvolti

• Partecipanti (40 max) suddivisi in

sotto-gruppi a partecipazione mista a cui verrà chiesto di dare un

contributo su temi-chiave stabiliti

• Schede tecniche per supportare la

discussione in ogni “tavolo”

• Presenza di un moderatore

• Coinvolgimento dello sponsor istituzionale

BA

DC

APERTURA ISTITUZIONALE IN PLENARIA

RITORNO IN PLENARIA PER LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI E CHIUSURA

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24Project co-financed by European

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GLI INCONTRI CON LE AZIENDE “TESTIMONIAL”

Incontri formativi con aziende già impegnate in attività di RSI finalizzati a favorire lo scambio di esperienze e la circolarità dei

modelli virtuosi esistenti, lavorando alla costruzione di modelli

“esportabili”.

SEMINARI

Partecipanti previsti:

• Imprese del progetto-pilota

• Testimonial: piccole e medie imprese italiane

• SCS

• Provincia di Roma

� Novembre 2010 (1 incontro)

� Gennaio 2011 (1 incontro)