LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG - Aiuti umanitari
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LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG DELLA REGIONE FVG DELLA REGIONE FVG DELLA REGIONE FVG Aiuti umanitari Aiuti umanitari Aiuti umanitari Aiuti umanitari Aiuti umanitari Aiuti umanitari Aiuti umanitari Aiuti umanitari venerdì 26 Febbraio 2010 venerdì 26 Febbraio 2010 venerdì 26 Febbraio 2010 venerdì 26 Febbraio 2010 Conference Center Polo Universitario di Gorizia – Scienze Internazionali e Diplomatiche Gorizia, via Alviano 18
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG - Aiuti umanitari
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALIDELLA POLITICA DELLA SALUTEDELLA REGIONE FVG
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1. LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE
DELLA REGIONE FVG Aiuti umanitari venerd 26 Febbraio 2010
Conference CenterPolo Universitario di Gorizia Scienze
Internazionali e Diplomatiche Gorizia, via Alviano 18
2. Riferimento normativo Ai sensi dellart 3 [1] della Legge
regionale 30 ottobre 2000, n. 19 Interventi per la promozione, a
livello regionale e locale, delle attivit art di cooperazione allo
sviluppo e partenariato internazionale, gli interventi di emergenza
sono realizzati dalla Protezione Civile. Lintendimento strutturare
con la Protezione Civile un coordinamento operativo per meglio
intervenire nelle situazioni di emergenza che sempre pi si
manifestano a livello internazionale.[1] Art. 3 (Interventi di
emergenza)1. In caso di eventi eccezionali causati da calamita,
conflitti armati, epidemie, situazioni di denutrizione e gravi
carenze igienico-sanitarie, la Regione e autorizzata a intervenire
nel quadro della cooperazione e della solidarieta internazionali
mediante: a) lorganizzazione diretta di aiuti per soccorsi rivolti
alle popolazioni colpite, ai profughi e ai rifugiati; b)
lassegnazione di contributi ai soggetti che organizzano aiuti per
soccorsi rivolti alle popolazioni colpite, ai profughi e ai
rifugiati; c) la fornitura diretta di attrezzature, medicinali,
viveri, generi di conforto e quantaltro risulti necessario per
consentire le normali condizioni di vita.2. Gli interventi di cui
al comma 1 e le modalita della loro attuazione sono deliberati
dalla Giunta regionale, al di fuori delle procedure di
programmazione di cui al titolo II e sono realizzati per il tramite
del Fondo regionale per la protezione civile. I contributi di cui
al comma 1, lettera b), possono raggiungere il 100 per cento della
spesa ammissibile e sono erogati in via anticipata e in unica
soluzione, con lobbligo di presentare il relativo rendiconto.3. Gli
adempimenti connessi allattuazione degli interventi previsti nel
presente articolo sono demandati alla Direzione regionale della
protezione civile.
3. 2003-PERCORSO 2003-2008
4. Programma umanitario per prestazioni sanitarie di alta
specializzazione Luglio 2003 Riunione interregionale sui programmi
di Accoglienza ed assistenza per prestazioni specialistiche
sanitarie a favore di cittadini extracomunitari non erogabili nei
paesi di provenienza Novembre 2004 DRG n.3135: approvazione del
protocollo operativo Dicembre 2004 invio di copia della
deliberazione al Ministero della Salute al fine di ottenere il
parere del Dicastero Gennaio 2005 Nota del Ministero della Salute,
con richiesta di una pianificazione degli interventi umanitari con
specificazione dei termini di spesa previsti, di una
identificazione delle patologie da trattare in relazione alle
risorse strutturali di alta specialit presenti sul territorio e
delle aree di provenienza prescelte Marzo 2005 Identificazione dei
paesi di provenienza, compilazione elenco con numero interventi
sanitari offerti, relativi costi e DRG Aprile 2005 Intesa alla
pianificazione degli interventi sanitari da parte del Ministero
della Salute Maggio 2005 DRG n.963 (6/5/05) modifiche e
integrazioni della precedente delibera Giugno 2005 avvio del
programma I ricovero umanitario
5. Protocollo operativo: criteri di ammissibilitIl cittadino
straniero deve: Risiedere in un paese non appartenente allUnione
Europea, con il quale non sussistono rapporti convenzionali o
accordi bilaterali in materia di sanit Non avere, di norma, parenti
residenti in Italia Trovarsi in condizioni economiche disagiate
Essere affetto da patologia severa, non a carattere cronico, non
curabile nel paese di origine, il cui trattamento riveste un
carattere di urgenza (pericolo di vita o aggravamento della
malattia o che comporti la presenza di grave disabilit fisica)
6. Protocollo operativo: modalit della richiesta La richiesta
deve pervenire alla Direzione centrale salute da parte di Enti,
Istituzioni, Organizzazioni pubbliche e private con sede nella
Regione Friuli Venezia Giulia; non sono accettate domande avanzate
da singoli I costi del trasporto in Italia e per il rientro nel
Paese di origine e lospitalit del cittadino straniero, tutte le
procedure legali e amministrative per lottenimento del visto di
ingresso in Italia saranno espletate dallEnte proponente
7. Protocollo operativo: procedura Le richieste di intervento
sanitario devono pervenire alla Direzione centrale salute per
essere sottoposte ad un primo esame in ordine alla sussistenza dei
criteri di ammissibilit Listanza quindi sottoposta alla valutazione
clinica del Gruppo di esperti entro il termine massimo di trenta
giorni
8. Paesi di provenienza: criteri didentificazione Paesi con cui
sono gi in atto progetti di cooperazione sostenuti dalla regione
FVG Paesi che si trovano in situazioni contingenti di emergenza
Paesi che hanno, in seguito ai flussi migratori, una comunit
numericamente significativa in regione Paesi con cui gi in atto
offerta di prestazioni sanitarie in alcune strutture della Regione
FVG Paesi i cui cittadini vengono sostenuti da associazioni di
volontariato iscritte al Registro delle Organizzazioni di
Volontariato FVG
9. Paesi di provenienza Paesi 2007 Paesi 2008 Albania Albania
Bangladesh: non sono mai stati richiesti ricoveri, non ci sono
Bielorussia programmi di cooperazione decentrata, nassociazioni che
hanno Burkina Faso manifestato disponibilit Ecuador: richiesta
ambasciata Ecuador per effettuare ricoveri e Bielorussia
contemporaneamente formazione di medici locali che assistono ai
Burkina Faso trapianti al Burlo Guinea Bissau Guinea Bissau Iraq
Iraq Libano Libano Palestina Mauritania: richiesta da parte
dellAssociazione Mauritania FVG che titolare di un progetto di
cooperazione decentrata nel paese Pakistan Palestina Senegal: in 3
anni di presenza nellelenco non sono mai stati richiesti ricoveri
anche se esistono progetti di cooperazione Pakistan decentrata in
area sanitaria Ucraina Somalia: per la situazione contingente
locale non possibile Venezuela effettuare le procedure per il
trasporto e la fuoriuscita dal paese dei cittadini che potrebbero
usufruire del programma Ucraina Venezuela
10. Strutture sanitarie individuate e prestazioni offerte IRCCS
Burlo Garofolo Trapianti di midollo Interventi ortopedici
Interventi chirurgia pediatrica (patologie toraco-addominali e
urologiche) Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste
Ospedaliero- Interventi di Neurochirurgia Cura malattie infettive e
parassitarie Ricoveri in rianimazione Azienda Ospedaliera S.Maria
degli Angelidi Pordenone Interventi oculistici Interventi di
chirurgia della mano Interventi di chirurgia maxillo-facciale
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine Ospedaliero- Interventi
oculistici Interventi di Neurochirurgia Interventi di Chirurgia
Plastica Interventi di chirurgia maxillo-facciale
11. Richieste e ricoveri /paese di provenienzaPaese di
provenienza N. Richieste N. Ricoveri N. Ricoveri non N. Ricoveri
autorizzati autorizzati effettuatiAlbania 5 5 3Burkina Faso 1 0 1
0Guinea Bissau 2 2 2Iraq 6 6 4Libano 1 1 0Marocco 1 1 0Ucraina 5 5
5Venezuela 4 4 2TOTALE 25 24 1 16
12. N. Ricoveri /tipo di prestazione e struttura sanitariaTipo
dintervento Struttura sanitaria N. interventiTrapianto midollo
Burlo Garofolo 9Correzione chirurgica lussazione anche Burlo
Garofolo 1Correzione chirurgica ipospadia grave Burlo Garofolo
2Intervento chirurgico rabdomiosarcoma Burlo Garofolo 1Correzione
chirurgica Piede torto Burlo Garofolo 1Correzione chirurgica
malformazione arti Burlo Garofolo 1Intervento neurochirurgia
neoplasia cerebrale AOU Udine 1TOTALE 16
13. N. Richieste /AssociazioneAssociazioni N.
richiesteAGMEN-FVG 2Associazione Bambini Chirurgici Burlo 2Comunit
di S. Egidio 2CSVS 1Fondazione Luchetta 7LILT 1SPES 10Totale
25
14. PERCORSO 2009 - 2013
15. Ricoveri 2009 SINTESI RICOVERI 2009 ASSR Provenienza Tipo
di ricoveroIntervento pseudo artrosi della tibia e del perone S.
Maria degli Angeli PN Kosovo straordinarioFistola artero venosa S.
Maria degli Angeli PN Kosovo straordinarioTrapianto midollo IRCCS
Burlo Ucraina straordinarioIntervento chirurgico correttivo (mano
torta) S. Maria degli Angeli PN Haiti straordinarioBiopsia e
rimozione chirurgica displasia S. Maria degli Angeli PN Haiti
straordinarioNeoplasia cerebrale S. Maria della Misericordia UD
Eritrea straordinario
16. PRIORITA ed INDIRIZZI OPERATIVI: Azione umanitaria La
Cooperazione allo Sviluppo e lazione umanitaria rappresentano le
due attivit complementari con cui i Paesi ad alto reddito
intervengono nei Paesi meno sviluppati. Se la Cooperazione lo
strumento per permettere la crescita il pi possibile armonica di
chi ha bisogno di avanzare per diventare pi solido, lAzione
Umanitaria rappresenta laspetto preliminare/complementare alla
Cooperazione. Infatti attraverso una azione che fondamentalmente di
sostituzione, cio di intervento con progetti, uomini e mezzi dove
al loro posto vi sarebbe il nulla, essa cerca di risolvere problemi
immediati, ma anche di porre le premesse per uno sviluppo in cui la
Cooperazione possa agire su un terreno gi sensibile. La nostra
Regione in generale ed il Sistema Sanitario Regionale nella sua
sfera di competenze hanno tradizionalmente espresso la capacit di
coniugare peculiari livelli di attenzione e di disponibilit con la
realizzazione di interventi tempestivi e qualitativamente efficaci.
Partendo da queste premesse la Direzione centrale salute,
integrazione sociosanitaria, politiche sociali, dintesa con la
Protezione Civile intende sviluppare 2 linee di lavoro triennali:
Le Risorse Umane Le Tecnologie Sostenibili (appropriate)
17. Le Risorse UmaneLe PersoneLa Direzione Centrale intende
individuare I Professionisti del SSR idonei a svolgere attivit
nellambito dellAzione Umanitaria e di Protezione Civile Team
integrati ad alta capacit operazionale (medici, infermieri,
logisti, amministratori di terreno) Ambiti sanitari di intervento
(Grandi Emergenze e Catastrofi, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
, Materno-Infantile, Salute Mentale) Promuovere la formazione
continua dei ProfessionistiI ProgettiIl saper fare progetti una
valorizzazione significativa delle Risorse Umane La DCSPS intende
promuovere lacquisizione di competenze nella valutazione,
elaborazione, gestione di progetti umanitari con lobiettivo di
elaborare e gestire direttamente progetti umanitari entrare nel
network degli attori umanitari nazionali e internazionali in sanit
selezionare progetti umanitari di ONG di cui diventare
sponsor/partner selezionare settori sanitari per progetti di
prestazioni di eccellenza, erogandole dove sono i beneficiari,
oppure accogliendo singoli beneficiari nelle strutture sanitarie
individuate della Regione
18. Censimento degli Operatori Umanitari e della Protezione
Civile del SSR della Regione FVG Questo Censimento si svolto su
iniziativa della Direzione salute, inviato alle Direzioni Generali
Aziendali chiedendone la pi ampia diffusione Il censimento non
aveva valore obbligatorio per le Aziende, a la sua diffusione stata
a macchia di leopardo Alcune Aziende sono state puntuali, altre no
I risultati sono numericamente modesti, ma da considerarsi solo una
parte, probabilmente minoritaria, dellesistente Abbiamo ricevuto 23
risposte. Queste provengono da 7 medici / 8 infermieri / 2
fisioterapisti / 1 tecnico di radiologia / 1 nutrizionista / 1
psicologo / 2 amministrativo / 1 dipendente del SSR che non ha
specificato chiaramente la sua attivitDi questi 19 hanno maturato
esperienza in ambito umanitario 3 in ambito di Protezione Civile 1
possiede un curriculum vitae senza evidente e specificata
esperienza di terreno ed ha inviato infatti il solo cv senza
rispondere al questionarioDei 20 operatori presi in considerazione
8 hanno lavorato in missioni con totale o prevalente utilizzo di
lingua straniera (inglese o francese), di cui 6 provenienti dalla
stessa Azienda e dalla stessa U.O. 4 2 medici e 2 infermieri hanno
avuto un periodo di missione superiore a 6 mesi le missioni con la
Protezione Civile, come previsto, sono state tutte di brevissima
durata (masimo15 giorni, minimo 2) 12 operatori provengono dalla
stessa Azienda, ASS 3 Alto Friuli e dalla stessa U.O., per ragioni
storiche di effetto di trascinamento di alcuni operatori, medici ed
infermieri, con ruolo di leadership riconosciutaConclusioni Questo
questionari ha permesso di fare solo un primo passo verso un
censimento effettivo dei dipendenti del SSR con esperienze
operazionali in ambito di attivit umanitaria e di protezione
Civile. Tre aspetti sembrano tuttavia emergere un numero ridotto di
operatori con esperienza prolungata una minoranza che utilizza le
lingue straniere come lingue veicolari per alcuni che hanno
specificato lepoca della missione umanitaria la stessa stata
effettuata a inizio del percorso professionale, e dunque difficile
valutarne il valore aggiunto complessivo, a parte quello di
esperienza di vita personale Il censimento effettivo resta comunque
da effettuare, e potr essere considerato conclusivo solo quando lo
stesso sar diffuso capillarmente dalle Aziende
19. Tecnologie Sostenibili (appropriate) La DCSPS ritiene
prioritario sviluppare il concetto di tecnologie appropriate,
svincolate da logiche diprofitto o di progresso tecnologico puro,
ma invece mirate allefficacia, nel rispetto del contesto di
applicazioneIl concetto di Tecnologie Appropriate si sviluppa in 4
direzioni di
sostenibilit1.Tecnologica2.Culturale3.Economica4.GestionaleLa
Direzione Centrale considera la nostra Regione come un luogo ideale
per avviare un lavoro di riflessione, diinvestimento intellettuale
e di progetti sulle Tecnologie SostenibiliIn tal senso si avviato
un giro iniziale di contatti informali con Enti Pubblici e Privati
per creare un tavolo dilavoro ricevendo un appoggio preliminare
forteLa Direzione Centrale intende coordinare nel tempo questo
sforzo intellettuale e progettuale, facendo della nostraRegione un
luogo di leadership nel settore delle tecnologie sanitarie
sostenibili
20. GRAZIE DELLATTENZIONE Roberto Brancati Capo Segreteria
Assessore salute e protezione sociale Regione Friuli Venezia Giulia
Riva Nazario Sauro 8 34124 Trieste, Italia e-mail
[email protected] fax +39 040 3775632 tel +39 040
3775501
21. INTEVENTO DELLASSESSORE ALLA SALUTE,
INTEGRAZIONESOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALIProf. Vladimir Kosic
LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA
REGIONE FVG venerd 26 Febbraio 2010 Conference Center Polo
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22. Negli ultimi anni sono numerose le esperienze di singole
Aziende Sanitarie regionali, diassociazioni di volontariato e di
enti locali che hanno attivamente contribuito, direttamente o
tramitela partecipazione a progetti promossi da soggetti terzi, ad
iniziative di cooperazione socio-sanitariain ambito
internazionale.Prendendo le mosse da questo patrimonio di
esperienze e di valori consolidatosi nel tempo, conDelibera di
Generalit n. 2618 dd. 26 novembre 2008 la Giunta regionale ha preso
atto delDocumento strategico Le dimensioni internazionali della
politica della salute della RegioneFVG per il periodo 2009-2013,
strategia ad hoc, distinta da quella complessiva di
cooperazioneinternazionale ma con essa necessariamente coerente ed
integrata sotto il profilo delle finalit daperseguire.Nella
consapevolezza della responsabilit che le strategie e le
metodologie di cooperazione socio-sanitaria rispondano ad una
chiara e precisa etica professionale, crediamo si renda sempre
pinecessario cominciare ad utilizzare un linguaggio comune che,
partendo dai problemi e dai realibisogni di salute, focalizzi
lattenzione sugli aspetti della programmazione e della
correttavalutazione, in maniera da iniziare a misurare risultati
anche piccoli ma tangibili in termini diguadagno di salute delle
popolazione che sono parte integrante e fondamentale dei
nostriprogrammi di cooperazione socio-sanitaria internazionale.In
questo quadro di riferimento la Direzione centrale salute,
integrazione socio sanitaria e politichesociali intende promuovere
interventi integrati e sostenibili che possano contribuire allo
sviluppo dipolitiche sanitarie e sociosanitarie, di servizi e di
azioni specifiche in grado di coniugare i temi dellasalute, della
coesione sociale e dello sviluppo economico sostenibile a livello
locale e globale.Costituiscono il sistema di valori scelto dalla
Regione FVG: la responsabilit collettiva: la titolarit della tutela
della salute dellintera Comunit, che se ne assume lonere e il
compito la programmazione delle attivit basata sullanalisi dei
bisogni lUniversalit: il sistema sanitario regionale simpegna a
perseguire la parit di accesso ai servizi per tutti i cittadini,
proporzionalmente ai loro bisogni e indipendentemente da luogo, et,
etnia, religione e classe sociale di appartenenza; lUniversalit
condizione necessaria di Equit e di tutela delle fasce pi deboli
della popolazione la sussidiariet solidale: coniugazione dei
principi di Sussidiariet e Solidariet, valorizzazione delle
esperienze consolidate con il no-profit regionale attenzione ai
bisogni dei pi deboli (donne e bambini) centralit del territorio:
il territorio nelle sue comunit politiche, organizzative e
gestionali costituisce il centro del sistema, anche nellottica
della molteplicit dei soggetti produttori di salute approccio
integrato: gli obiettivi di salute si perseguono con un efficace ed
efficiente servizio pubblico e con lapporto integrato di tutti i
soggetti, pubblici e privati sostenibilit: le scelte sono
improntate alla sostenibilit economica e sociale, nellottica del
massimo impatto in termini di salute; il controllo della spesa
attuato attraverso la valorizzazione dellappropriatezza e degli
interventi pi efficaci per tutti; la difesa delluniversalit e della
qualit comporta un approccio basato sulle priorit nellambito della
definizione dei livelli di assistenza Partecipazione: i cittadini
non sono oggetti ma soggetti delle decisioni in termini di salute.
Perch la loro partecipazione sia sostanziale, necessario promuovere
lo sviluppo delle loro competenze per una scelta libera e
consapevole dei comportamenti, dei servizi e delle cure.Le cinque
aree tematiche di interventi prioritari identificate sono:
23. a) area della disabilit b) area dello svantaggio sociale e
psicosociale c) area materno-infantile d) area delle tecnologie
biomediche avanzate e) area della gestione dei sistemi sanitari Le
tre dimensioni di intervento sono:a) Europeab) cooperazione
internazionalec) Azione umanitaria Il diritto alla salute, in
quanto diritto inalienabile delle persone e delle comunit, diventa
impegno primario, che coinvolge la politica e che i tecnici non
possono eludere. lassessore regionale alla salute, integrazione
sociosanitaria e politiche sociali prof. Vladimir Kosic
24. INTERVENTO DELLASSESSORE ALLA PIANIFICAZIONE
TERRITORIALE,AUTONOMIE LOCALI E SICUREZZA, RELAZIONI INTERNAZIONALI
ECOMUNITARIEDott.ssa Federica Seganti LE DIMENSIONI INTERNAZIONALI
DELLA POLITICA DELLA SALUTE DELLA REGIONE FVG venerd 26 Febbraio
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25. h. 09,30 Introduzione generale Assessore Federica
Segantitema: PRINT Piano Regionale per le Politiche a valenza
Internazionale appuntiCon il termine internazionalizzazione si sono
intesi pi comunemente queiprocessi attraverso i quali le imprese
investono sui mercati esteri e molto spesso taliprocessi vengono
confusi con ci che viene definita
delocalizzazione.Internazionalizzazione e delocalizzazione sono
situazioni affatto diverse, riguardandola prima fattispecie a
processi finalizzati alla acquisizione di crescenti quote dimercato
nei Paesi nei quali si scelto di investire mentre, la seconda,
orientata allariduzione dei costi di produzione mantenendo
inalterato loriginale mercato diriferimento.Oggi si conviene,
almeno tra gli addetti ai lavori, che con il termine
diinternazionalizzazione ci si riferisce ad un fenomeno in continua
evoluzione cheriguarda non solo il settore produttivo ma anche i
settori della PubblicaAmministrazione e della societ Civile.La
internazionalizzazione della PA origina dalla consapevolezza del
proprio ruolo:sempre meno produttrice di atti e sempre pi
responsabile di fatti e in taleorientamento la regionalizzazione,
fenomeno crescente fin dagli anni 80 in ambitoeuropeo, ha trovato
una ragione dessere quale requisito indispensabile per la tutela
diinteressi su scala territoriale.I motivi che stanno alla base di
tale presa di coscienza sono dovuti a diversi fattori: Alla
esigenza di riconoscere la autonomia locale, decentralizzando il
potere a livello periferico in unottica non solo burocratica ma
anche sussidiaria Al fenomeno sociale del regionalismo quale
filosofia che afferma la dimensione delluomo nella costruzione di
unEuropa vicina ai cittadini attraverso lintegrazione dal basso Al
fenomeno, come gi detto, prima economico e ora anche sociale, della
globalizzazione che, attraverso logiche competitive anche a livello
territoriale, produce il cosiddetto localismo ovvero lesigenza di
affermare lidentit di un territorio e dei suoi abitanti nel
confronto con il resto del mondo.Il processo della globalizzazione
in atto ha infatti generato una percezione sempremaggiore della
interdipendenza sia economica che sociale esistente tra distinte
realtterritoriali sub statali e non necessariamente
limitrofe.Daltro canto il progressivo aumento delle competenze
comunitarie non ha affattoridimensionato ma anzi ha esaltato il
ruolo della PA del Paese membro soprattutto inambito regionale.Tali
competenze in ossequio al principio della sussidiariet sono
complementari enon sostitutive delle funzioni in capo alle
amministrazioni statali.La recente riforma dei fondi strutturali ha
inoltre messo in rilievo il ruolo di indirizzodella Commissione e
ha affermato lautonomia gestionale delle regioni; in sintesi
le
26. PA regionali sono lo snodo cruciale tra la pianificazione e
la attuazione degliinterventi di sostegno della politica
comunitaria con ruolo non certamente marginalema attivo nella
definizione di questultima sia nella fase ascendente che in
quelladiscendente.Quattro, almeno, sono le categorie della
dimensione dellinternazionalizzazione delsettore pubblico che si
riferiscono alla tipologia di attori con i quali la regione o
lentelocale interagisce nella propria azione di
internazionalizzazione: Rapporti con le istituzioni comunitarie
Rapporti con gli organismi internazionali Partecipazione ad
associazioni e/o a network internazionali Cooperazione
decentrataSolo un breve accenno per quanto concerne il processo di
internazionalizzazionedella societ civile oggi sempre pi
organizzato in forme associative di vario genere.La dizione
partenariato, che inizialmente aveva una accezione puramente legata
alleistituzioni, in tempi molto rapidi sembrerebbe essere diventata
sinonimo dineocorporativismo ; ovvero apertura a diversi soggetti
rappresentativi dei cittadini(sindacati, camere di commercio,
rappresentanze delle imprese, delle universit edella ricerca, del
settore bancario e terzo settore) al processo
decisionalerelativamente alla pianificazione dello sviluppo locale
che , pur risiedendo in luoghimolto lontani tra loro, sono
accomunati da problematiche ed interessi comuni,interloquiscono
continuamente e possono costituire un indubbio valore aggiunto
nelladefinizione ed attuazione delle politiche di sviluppo
locale.Tutto il sistema delle relazioni internazionali , cos come
tracciato, possibile conlintroduzione dal 2003 della Legge 5 giugno
2003 n. 131, Legge La Loggia,fortemente voluta dalle Regioni e dal
mondo delle autonomie locali.Tale legge adegua lordinamento della
Repubblica alle modifiche introdotte al TitoloV della Costituzione
dalla Legge n. 3 del 2001, prevedendo le norme necessarie
perrendere operative le nuove funzioni delle Regioni e degli enti
locali nellambito di unprogressivo federalismo ed in particolare
contiene disposizioni relative ai rapporticomunitari ed
internazionali delle Regioni e alla disciplina del potere
sostitutivo delGoverno.Si tratta in estrema sintesi di stipulare
intese o accordi internazionali nelle materie dipropria competenza
legislativa e di partecipare direttamente alla formulazione di
atticomunitari nella c.d. fase ascendente.Queste lunghe premesse
per motivare lintroduzione nel Programma di Governo diquesta
legislatura la esigenza di predisporre un Piano regionale per le
politiche avalenza internazionale, PRINT, quale strumento per la
definizione delle strategie, laprogrammazione degli interventi e la
valutazione dellefficacia dellazioneinternazionale della Regione
FVG.Si tratta di uno strumento che affronter momenti ben
definiti:
27. La pianificazione che espliciter gli obiettivi da
raggiungere distinguendo tra obiettivi generali e specifici di
settore La programmazione dove verranno previste modalit e
tempistiche e procedure condivise La attuazione dove verranno
selezionate le iniziative e verranno identificati, dove possibile,
i soggetti pi meritevoli La valutazione ex ante e ex postLa Regione
gi a partire dallo scorso anno ha avviato una nuova iniziativa
bendefinita finalizzata alla realizzazione di un sistema di governo
dellintera materiastrutturato in modo tale da garantire la piena
partecipazione di tutte le direzioniregionali e dei diversi attori
del territorio nel forte convincimento che per il processodi
internazionalizzazione del FVG non si possa prescindere da un
approccio intermini unitari, pur nel rispetto delle peculiarit dei
singoli settori.Nel giugno del 2009 sono state approvate dalla
Giunta Regionale le linee generali diindirizzo per il PRINT e a met
dello scorso novembre stato costituito presso laDirezione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie il Gruppo di
Lavorointerdirezionale per la implementazione del Piano che ha gi
iniziato il suo lavoro.Come gi ricordato, le direttrici di marcia
sono sostanzialmente due.La prima rappresentata dalla capacit di
stipulare protocolli ed accordi bilateralinelle aree in cui
storicamente il FVG ha intrattenuto rapporti.Con il centro e sud
est Europa, infatti, la nostra regione ha, da sempre,
tessutorelazioni che in tempi recenti si sono concretizzate con
alcuni di quei paesi in preciseazioni strutturali per il tramite
appunto di accordi bilaterali sottoscritti dal PresidenteTondo su
delega del nostro Ministero Affari Esteri ( il caso della Serbia e
dellaBulgaria nel settore dellInformation Technology per la
Pubblica Amministrazionecentrale di quel Paese).Non solo, in fase
di riconversione la Comunit di Lavoro Alpe Adria daorganizzazione
che ai tempi della cortina di ferro superava di fatto diversit di
nonpoco conto, a soggetto rappresentativo di territori ampi con
politiche multisettorialicomuni e possibile interlocutore della
Commissione Europea nelle fasi della futuraprogrammazione.La
prossima programmazione comunitaria la vera sfida che la regione
assieme aipropri territori, anche con lo strumento PRINT, dovr
affrontare.L approccio giocoforza in termini di macroaree europee
funzionali dove interessicomuni si tradurranno in priorit comuni ed
azioni concrete con capacit attrattive neiconfronti dei fondi
strutturali europei.Gli interessi in gioco sono molteplici ed
inimmaginabile che la nostra regione possaaffrontare la partita da
sola.Basta pensare alle politiche sui 10 corridoi paneuropei, dove
i tempi di attivazionediversificati produrranno inevitabilmente lo
sviluppo prioritario di una macroarearispetto ad unaltra, alle reti
di trasporto trans-europee (TEN-T Trans-EuropeanNetworks-Transport)
che includono tutte le pi grandi vie di comunicazionenellUnione
Europea terrestri, marittime, aeroportuali e reti di gestione
dellospedizionamento.
28. Lo scorso 6 ottobre inoltre stato sottoscritta a Bruxelles
la partecipazione dellaregione FVG al corridoio Baltico Adriatico
nellambito delle reti di trasportopaneuropee e lo scorso 18 gennaio
stata presentata al Parlamento Europeo unaproposta di risoluzione
sulla strategia dell UE per la regione danubiana ( dal maredel nord
al mar nero con collegamenti con tutti i 10 corridoi
paneuropei).Per sintetizzare il FVG inserito in unarea molto vasta
confinata da tre mari cheintercetta la direttrice nord-sud verso il
bacino del mediterraneo e ovest est verso ilmar nero.Dunque una
situazione in grande e continua evoluzione in unarea i cui
collegamentisaranno potenziati con agevolazione dellaccessibilit
complessiva dove il FVG nonpotr non partecipare attivamente alle
politiche di sviluppo multisettoriali conprevedibili e concreti
ritorni per la crescita dei nostri territori
29. 04/03/2010 Cooperazione decentralizzata, Lesperienza
spagnolaJosep Ramon BalanzatDirettore Generale alla
CoperazioneGoverno delle Isole Baleari 1
30. 04/03/2010Realizzata da qualsiasi ente distinto dallAutorit
Centrale: Comunit Autonome Province, Consigli Insulari Comuni
Universit Altri (Fondi di coperazione) 2
31. 04/03/2010Spagna: un Paese decentralizzatoUn Governo e un
Parlamento per ogniComunit Autonoma (CCAA)Trasferimento e gestione
dellecompetenze in materia di: sanit, pubblicaistruzione, politiche
giovanili, politichesociali, politiche ambientali, ecc. 3
32. 04/03/2010Origini della cooperazione decentralizzataAnni
80: gemellaggi tra comuni spagnoli e comunilatinoamericani
(Nicaragua, Chile) e del SaharaOccidentaleInizi anni 90:
progressiva incorporazione delle CCAA aquesto processoMet anni 90:
boom della cooperazione (movimento07% e crisi Grandi Laghi).
Incorporazione della maggiorparte degli enti locali. 4
33. 04/03/2010 Inizi della Cooperazione decentralizzata
(decennio 80-90)Cooperazione a livello comunale pi dinamica di
quellaregionale. Creazione di Fondi Comunali di CooperazioneScarsa
capacit istituzionale di gestione interna deiprogrammi e progettiLa
maggior parte dei fondi gestiti da OngAssenza di strumenti di
pianificazione e valutazione 5
34. 04/03/2010Consolidazione della Cooperazione decentralizzata
(I) Le CCAA leaders in termini di volume di cooperazione
decentralizzata allo sviluppo Configurazione di unit di specialisti
allinterno dellamministrazione Legislazione, Pianificazione e
Valutazione della coperazione regionale allo sviluppo 6
35. 04/03/2010Consolidazione della Coperazione decentralizzata
(II) Creazione di nuovi strumenti che facilitano i processi
amministrativi: le Agenzie Regionali di Cooperazione Aumenta il
peso della cooperazione diretta rispetto alle sovvenzioni alle ONG.
esempio: la Giunta Andalusa gestisce direttamente, nel 2008, il 54%
del bilancio (43 milioni di ) 7
38. 04/03/2010 Contributi previsti 2010CCAA 510 milioni Comuni
153 milioni Universit 9,5 milioni Totale AOD Governo 5.265 milioni
Centrale 10
39. 04/03/2010 Ambiti di Attuazione (percentuali
approssimate)Cooperazione allo sviluppo (75%)Azione umanitaria e
aiuti di emergenza (10%)Sensibilizzazione e educazione allo
sviluppo (15%) 11
40. 04/03/2010 Paesi prioritariAmerica Latina destinazione
principale dei finaziamenti (50% circa): Peru, Nicaragua,
Guatemala, Colombia, Ecuador, Rep. DominicanaMarocco, Palestina e i
rifugiati Saharauis rappresentano un secondo blocco Mediterraneo
prioritarioNegli ultimi dieci anni aumenta molto la cooperazione in
Africa Subsahariana: Senegal, Etiopia e Mozambico 12
41. 04/03/2010 Settori prioritari (percentuali
approssimate)Infrastrutture e servizi sociali (30%-50%)Educazione e
formazione (20%)Sanit di base (10%-20%)Settori produttivi
(10%-20%)Altri (10%-20%) 13
42. 04/03/2010 Cooperazione MultilateraleModalit di
cooperazione recente, cominciatanegli ultimi dieci anniCCAA e
alcuni comuni di grandi dimensioni(Madrid, Barcelona)Principali
attori multilaterali: Programma ART,UNRWA, UNICEF, UNDP, OEI, etc.
14
43. 04/03/2010 Problemi con la cooperazione centraleSfiducia
iniziale, conflitto di competenzeMancanza di
cordinamentoDelegittimazione (non riconoscimento) dei
rappresentantidella cooperazione decentralizzata sul campo 15
44. 04/03/2010 Sfide cooperazione decentralizzataRaggiungere lo
07% del bilancio annualeAcquisire personalita propia, potenziare le
specificitpropie delle amministrazioni localiCoordinazione e
complementariet con il resto di agentidella cooperazione
decentralizzata edellamministrazione centraleConsolidare la
pianificazione, la valutazione ed i sistemidi gestione della qualit
degli aiuti 16
45. Mappatura progetti internazionali in ambito socio-sanitario
della Regione Friuli Venezia Giulia (2000-2009)Indice:Sintesi
Generale 1Sintesi mappatura progetti regionali su fondi comunitari
in ambito sociosanitario 4Sintesi mappatura progetti di
cooperazione allo sviluppo in ambito socio-sanitario 7finanziati
dalla legge 19 della Regione FVG
46. Sintesi GeneraleDal 2000 al 2009 in Friuli Venezia Giulia
sono stati promossi e finanziati 121 progetti internazionali
inambito socio-sanitario, di cui 34 allinterno di programmi e fondi
regionali, nazionali e comunitari e 87finanziati su fondi della
cooperazione internazionale decentrata.Relativamente ai progetti
nazionali e comunitari, di questi 22 su 34 sono stati promossi
direttamente avalere su programmi comunitari (EQUAL e INTERREG), ma
bisogna tenere presente che al momentodellelaborazione della
presente mappatura sono stati avviati solo due progetti in ambito
sociosanitarionella nuova programmazione comunitaria 2007-2013, e
precisamente uno sul programma Alpine Space euno sul programma
Italia-Austria. 1
47. Distribuzione per aree geografiche (in valore
assoluto)Regionale 7 Nazionale 2 Comunitario 5Europa centro
orientale 25 Transfrontaliero Slovenia 10 Transfrontaliero Austria
2 Alpe Adria/alpino 11 Altro SLO-CZ-UNGH 2Sud-est Europa 12America
Latina 24Africa 40Asia 4Medio Oriente 9Totale 121 2
48. Distribuzione per finanziamento (in valore assoluto)Fondi
Regionali 2 1 Lab. WIN 1 FreNesys - FESR art.10 1FSE EQUAL
5INTERREG 17 ITA-AUT (1+1) 2 III A ITA-SLO 10 III B Spazio Alpino 2
III C - Cadses, Innoref 2 III A Transfr. Adriatico 1Fondi Alpe
Adria 9UNOPS City to City 1Coop decentrata FVG (Legge 19) 87Totale
1211 WIN Welfare Innovations per un mondo di persone. Sistemi
integrati per la cittadinanza sociale (in base ad un accordo
conalcune agenzie ONU) 3
49. Sintesi mappatura progetti regionali su fondi comunitari in
ambito sociosanitarioIn ambito socio-sanitario sono stati
implementati 22 progetti a valere su fondi comunitari, dei quali 5
sulFSE (programma EQUAL) e 17 su INTERREG (su diverse linee di
cooperazione transfrontaliera). In questa breve sintesi ragionata
sui proponenti e sulle tipologie di attivit, nella quale si deciso
dimantenere in ununica analisi tutti i progetti promossi a valere
su fondi comunitari (EQUAL e INTERREG), vatenuto conto che i dati
sono definiti dalla stessa natura dei programmi, in base quindi
alle priorit e aisoggetti ammissibili previsti nelle rispettive
linee di finanziamento.Punti principali che si evidenziano: - Si
riscontra una ampia distribuzione rispetto ai proponenti, che sono
16 diversi soggetti su 22 progetti, anche se di questi ben 14 sono
un ente di pubblica amministrazione, e in particolare: o Lente
regionale, seppur con diverse titolarit (la Regione, la DCSPS,
lARS) o Enti provinciali (soprattutto per il programma EQUAL) o
Aziende sanitarie e ospedaliere o Universit - Se si tiene conto dei
partenariati e non solo dei proponenti, la presenza costante di
alcune tipologie di soggetti molto evidente: o nei progetti
INTERREG si registra la presenza in 12 progetti su 17 di Regione
e/o Aziende sanitarie/ospedaliere o La distribuzione ancor pi
concentrata nei progetti FSE EQUAL, nei quali, data anche la
tipologia di interventi previsti, c una presenza costante delle
Province e delle organizzazioni della cooperazione sociale - Si
nota unassenza generale dei Comuni come proponenti (solo un
progetto su Italia-Slovenia) - Per quanto riguarda invece la
tipologia di intervento, la distribuzione differisce molto tra
EQUAL e INTERREG: o Nei progetti EQUAL c una grande concentrazione
sui temi della disabilit e dellinserimento lavorativo di soggetti
svantaggiati o Nei diversi progetti INTERREG la distribuzione pi
diversificata, tanto da non poter trovare quasi nessun tipo di
integrazione tra i diversi progetti e da risultare complesso fare
qualche tipo di aggregazione dati (va tenuto presente che nella
precedente programmazione comunitaria 2000-2006 della cooperazione
territoriale e transfrontaliera le linee di intervento in ambito
socio-sanitario erano molto meno presenti e specifiche che nella
programmazione attuale). 4
50. Distribuzione per proponente (in valore assoluto)Regione,
DCSPS, ARS 7Azienda sanitaria e ospedaliera 4Enti locali (Province
e Comuni) 4Universit 3Altri enti (associazioni, formazione
4professionale, cooperazione sociale)Totale 22Un paio di
specificazioni: - Se presi insieme, Regione e Aziende sanitarie e
ospedaliere rappresentano il 50% del totale - In un paio di casi
come proponenti ci sono la Regione Veneto e la Regione Emilia
Romagna, ma si voluto inserirle nellinsieme dei proponenti Regione
in quanto in quei progetti figurano come partner la Direzione
Centrale e lARS del FVG 5
51. -Distribuzione tipologia di intervento (in valore
assoluto)Disabilit/lavoro 4Disagio sociale 4Welfare/servizi sociali
2Servizi sanitari (coordinamento) 3Servizio sanitario/Ricerca
scientifica 4Servizi sanitari/digitali e informatici 3Altro (pari
opportunit, immigrazione) 2Totale 22Alcune specificazioni: - Spesso
i progetti di cooperazione transfrontaliera prevedono al loro
interno attivit di diverso tipo, che rende pi difficile una singola
classificazione (per fare un esempio specifico, un progetto della
ASS 2 Isontina di Gorizia prevedeva un coordinamento sulle
politiche relative al disagio sociale, il recupero di un parco
urbano e lo sviluppo di imprenditoria); qui si deciso di prendere
come riferimento il tema dellobiettivo generale dei progetti; -
Rispetto ai servizi sanitari si voluto, per una maggiore
specificazione, dettagliare gli interventi, ma, se presi nel loro
insieme, i progetti che trattano di servizio sanitario
rappresentano il 46% del totale. 6
52. Sintesi mappatura progetti di cooperazione allo sviluppo in
ambito socio-sanitario finanziati dalla legge 19 della Regione
FVGDati generali: - 87 progetti - 39 paesi - 3.157.190,21 euro di
finanziamentoPunti principali che si evidenziano: - Ampia
distribuzione per paesi (39 paesi per 87 progetti) o Spesso i paesi
che presentano pi progetti sono beneficiari di progetti che si
ripetono nel tempo (lo stesso progetto in pi annualit) o che hanno
lo stesso proponente (stesso proponente con progetti simili) -
Forte prevalenza di progetti in Africa (40 su 87), ma: o
Distribuzione molto frammentata per paese o Pochi paesi con pi
progetti o Buona presenza in America Latina (24 su 87), con
distribuzione maggiormente equilibrata - Assenza completa dellarea
mediterranea (solo un progetto in Algeria) - Distribuzione caotica
dei soggetti proponenti, alta frammentazione (59 diversi proponenti
su 87 progetti), tanto da non poter fare alcun tipo di aggregazione
datiNelle pagine successive vengono presentati alcune tabelle e
alcuni grafici con i dati dei progetti aggregatiper distribuzione
geografica, tipologia e ambito di intervento. 7
53. Distribuzione Aree geografiche (in valore assoluto)America
Latina 24Africa 40Asia 4Sud-est Europa 10Medio Oriente 9Totale 87
Distribuzione Aree Geografiche (in percentuale) Sud-est Europa
Medio 11% Oriente 10% America Latina Asia 28% 5% Africa 46% 8
54. Distribuzione per Paesi (in valore assoluto) America Latina
24Argentina 4Bolivia 1Brasile 4Cile 2Colombia 2Cuba 1Ecuador
4Messico 3Per 2 Africa 40Algeria 1Angola 2Benin 1Burkina Faso
4Burundi 1Camerun 3Congo 1Costa dAvorio 2Etiopia 5Guinea Bissau
1Kenia 1Mali 1Mauritania 2Mozambico 2Nigeria 2Senegal 7Sudan
1Tanzania 2Uganda 1 Asia 4Bangladesh 1India 1Vietnam 2 Sud-est
Europa 10Bosnia Erzegovina 3Montenegro 1Romania 2Serbia 4 Medio
Oriente 9Afghanistan 1Iraq 1Libano 4Palestina 3 Totale 87 9
55. Distribuzione per tipologia (in valore assoluto)Formazione
/ Educazione 27Assistenza socio-sanitaria 45Infrastrutture e
materiali 14Specifico post-conflitto 3Totale 87Alcune
specificazioni: - Si voluto inserire ununica categoria per
lassistenza socio-sanitaria perch in tantissimi casi i progetti
presentavano interventi integrati difficili da valutare in base
alle informazioni disponibili - 11 progetti integravano interventi
di fornitura di infrastrutture sanitarie (ambulatori, ospedali,
presidi medici, etc.) e di offerta/miglioramento di servizi
sanitari - 6 progetti di formazione sono specificatamente
finalizzati allo sviluppo di imprenditorialit o allinserimento
lavorativo 10
56. Distribuzione per ambito (in valore assoluto)Esclusione
sociale 25Dipendenze (alcolismo) 4Disabilit 9Vittime di guerra
3Costruzione/miglioramento 6strutture sanitarieServizi sanitari
24Sicurezza alimentare 6Materno infantile 9Salute mentale 1Totale
87Alcune specificazioni: - I progetti nellambito dellesclusione
sociale riguardano principalmente donne e giovani - I progetti
nellambito della sicurezza alimentare integrano interventi
specifici in ambito agricolo, di analisi biologica o di ambito
tecnico in alcuni settori (ad es. fornitura dellacqua). 11
57. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Direzione Centrale Relazioni Internazionali e
Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
58. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Sommario (2008- Secondo Programma dazione comunitaria
in materia di salute pubblica (2008-2013) Calls attualmente aperte
Altri Programmi: Progress 7PQ Cooperation- Health Research - Ideas
People - CIP sezione ICT Policy Support Programme IMI Cooperation-
living) (Innovative medicine initiative) AAL (Ambient assist
living) Network europei: EUREGHA ERRIN Ruolo Ufficio di Bruxelles
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59. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Panoramica generale salute in ambito UE Art. 168 ex
articolo 152 del Trattato CE 1993-2002 otto distinti programmi
2003-2008 primo programma dazione comunitaria in materia di salute
pubblica Decisione n 1786/2002/EC 2008-2013 secondo programma
dazione comunitaria in materia di salute pubblica Decisione n
1350/2007/EC Direzione Centrale Relazioni Internazionali e
Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
60. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Programma salute pubblica UE Integrare, sostenere e
conferire valore aggiunto alle politiche degli Stati membri
attraverso 3 obiettivi: 1. Migliorare la sicurezza sanitaria dei
cittadini 2. Promuovere la salute riducendo le disparit sanitarie
3. Generare e diffondere informazioni e conoscenze sulla salute
suddettiNB: nellallegato alla Decisione istitutiva del secondo
programma salute pubblica UE i vari strand riferiti ai suddetti
obiettivi Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
Ufficio di Collegamento di Bruxelles
61. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Dotazione finanziaria 321.500.000 euro per tutto il
periodo Budget 2010: 46.984.640 euro Direzione Centrale Relazioni
Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
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62. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Struttura del programma Frequenza: Calls pubblicate
con cadenza annuale Finanziamento UE: dipende dalla tipologia del
meccanismo finanziario Documenti di riferimento: work plan annuale
e bandi pubblicati, nonch Guide for applicants Paesi ammissibili:
Paesi membri UE Paesi EFTA/SEE Paesi terzi (art 11 Dec 1350/2007/CE
Durata e Progetti: generalmente triennale Autorit Esecutiva:
Agenzia esecutiva per la salute ed i consumatori (EAHC Executive
Agency for Health and Consumers) importante website EAHC Direzione
Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di
Collegamento di Bruxelles
63. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute WORK PROGRAMME Documento fondamentale in quanto
stabilisce: le priorit da rispettare e le azioni da intraprendere i
criteri relativi alla percentuale del contributo finanziario della
Comunit (definisce lutilit eccezionale) i criteri di selezione
Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio
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64. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute MECCANISMI DI FINANZIAMENTO Inviti a presentare
proposte per progetti Inviti a presentare offerte Azioni comuni
Sovvenzioni di funzionamento Conferenze nel settore della sanit
pubblica e della valutazione del rischio Direzione Centrale
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Bruxelles
65. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Invito a presentare proposte per progetti (1) Importo
totale 13.399.640 euro = 28,5% del bilancio operativo Unidea
progettuale deve corrispondere ai topics descritti nelle sezioni
3.2-3.3-3.4 del 3.2-3.3- WP, NON solo alla descrizione pi generale
ed ampia della call Contributo UE: 60% - elevabile a 80% se
proposta risulta di utilit eccezionale Direzione Centrale Relazioni
Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
66. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Project proposals look as what is asked for - example
3.2.1 - PROTECT CITIZENS AGAINST HEALTH THREATS 3.2.1.1 - Develop
prevention and control of existing or emerging communicable
diseases (no number) Improve control of communicable diseases (no
number) - Setting up a tool kit for immunisation registries,
indicating ways of cooperation with ECDC, and examining the
conditions of its transfer, adaptation and use in Member States.
The aim is to improve national, regional and local reporting
systems on issues related to immunisation using a common tool and
thereby facilitate comparison between Member States immunisation
coverage. Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
Ufficio di Collegamento di Bruxelles
67. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Invito a presentare proposte per progetti (2) Non
tutte le priorit sono aperte per gli inviti a presentare proposte
Alcune priorit tradizionali quali: tabacco, alcohl, health
inequalities, cancer quastanno non sono contemplate dalla Call for
proposal Nuova priorit: cardio vascular deseases Direzione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
68. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Joint actions Azioni congiunte della Comunit e di uno
o pi Stati Membri Importo totale 10.600.000 euro = 22,6% del
bilancio operativo Contributo comunitario non superiore al 50% -
elevabile a 70% se coinvolte organizzazioni di 10 diversi Paesi o
organizzazioni di 3 Paesi che hanno aderito dopo il 1 Maggio 2004)
Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio
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69. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Aree tematiche delle joint actions: Reinforce global
health securtity capacity Safety of blood, tissues, cells and
organs Reduction of health inequalities Cancer Alzheimers disease
and other dementias Rare diseases - Orphanet database Rare
diseases- European Surveillance on Congenital Anomalies (EUROCAT)
network Injury prevention European Health and Life Expectancy
Information System European Health Information System (telemedicine
Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio
di Collegamento di Bruxelles
70. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Sovvenzioni di funzionamento Importo totale: 2.000.000
4,3% bil.operativo: Fondi per supportare specialized network (ad
es. per pagare il segretariato di un network) Verr considerata la
qualit del programma di lavoro del network la qualit del management
Contributo UE: 60% elevabile a 80% in caso di utilit eccezionale
Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio
di Collegamento di Bruxelles
71. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Conferenze Importo 600.000 euro 2 3.2- Devono avere
una dimensione europea: partecipanti da almeno 10 Paesi che
partecipano al 2 PHP punti 3.2- 3.3- 3.3-3.4 del WP 2 Organizzate
da un ente pubblico o ente senza fine di lucro con sede in uno dei
Paesi partecipanti al 2 PHP NB: previsto sovvenzionamento diretto
per conferenze della Presidenza di turno Direzione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
72. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute CALLS 2010 Pubblicate in data 22 Dicembre 2009,
relativamente a: Inviti a presentare proposte, azioni congiunte,
conferenze e sovvenzioni di funzionamento Deadline: 19 marzo 2010
Risultati: non prima del 31 Luglio 2010 Le negoziazioni devono
essere terminate inderogabilmente entro il 31 Dicembre 2010
Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio
di Collegamento di Bruxelles
73. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute SPECIAL NOTICE PUBBLICATA CON LA CALL: FONDI DESTINATI
SOLO PER UN NUMERO LIMITATO DI PROGETTI ECCELLENTI CHE DIMOSTRANO
DI POTER FORNIRE UN REALE VALORE AGGIUNTO EUROPEO INDICATIVE
AVERAGE COMMISSION CONTRIBUTION Instruments Projects Joint Actions
Grants Conferences General PH ConferencesIndicative average size of
1.000.000 1.000.000 400.000 80.000 200.000 the Commission
contribution in Euros Indicative number of 13 10 5 5 1 funded
proposals Indicative number of 5 Depending on availability 2 2
0proposals on the reserve of funding list Direzione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
74. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute PROCEDURA DI SELEZIONE Altamente competitiva Solo le
proposte che corrispondono a tutti gli award criteriapotranno
essere finanziate Deadline per le negoziazioni: Se una proposta
viene selezionata, la deadline per la negoziazione sara il 31
Dicembre 2010 Se le negoziazioni non saranno ultimate entro la
suddetta data saranno considerate annulled Direzione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
75. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute CHECK- MANDATORY CHECK-LIST Alla fine di ogni
application form Da stampare assieme allapplication form Va
riempita a mano, datata e firmata Se la check-list o qualsiasi
altro documento richiesto NON viene check- allegato, la proposta
viene immediatamente respinta Direzione Centrale Relazioni
Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
76. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della saluteAltre opportunit di finanziamento Direzione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
77. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute ProgressSettori di intervento: Occupazione
Integrazione e protezione sociale Condizioni di lavoro Lotta alle
discriminazioni Parit uomo-donna uomo- Direzione Centrale Relazioni
Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
78. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Competitiveness and Innovation framework Programme
(CIP) sezione: ICT Policy Support Programme per: stimolare
linnovazione e la competitivit attraverso un maggiore utilizzo
dellICT da parte di cittadini, governi e imprese. Bando 2010
pubblicato a gennaio - in scadenza il primo giugno 2010, dispone di
un budget comunitario di circa 115 milioni di euro. Il bando
suddiviso nei seguenti temi: Theme 1: ICT for low carbon economy
and smart mobility (ca 19M); Theme 2: Digital Libraries (ca 30M);
14M Theme 3: ICT for health and inclusion (ca 14M); Theme 4: Open
innovation for future internet-enabled services in smart cities
(15M); (13M Theme 5: ICT for improved services for citizens and
businesses (13M); Theme 6: Multilingual Web (16M). Direzione
Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di
Collegamento di Bruxelles
79. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute 7 PQ Cooperation Health Biotechnology, generic tools
and technologies for human health - producing knowledge that will
be applied in the area of health and medicine; Translating research
for human health - making sure that basic discoveries have
practical benefits and improve the quality of life; Optimising the
delivery of health care to European citizens - ensuring that the
results of biomedical research will ultimately reach the citizens;
Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio
di Collegamento di Bruxelles
80. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute7 Programma quadro per la ricerca e sviluppo People
Ideas Website: http://cordis.europa.eu/home_it.html Direzione
Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di
Collegamento di Bruxelles
81. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Altri programmi IMI - http://imi.europa.eu e
http://www.imi-europe.org. AAL - http://www.aal-europe.eu/ Eureka -
www.eureka eurekanetwork.org eureka JRC - Joint research center -
www.jrc europa.eu jrc.ec.europa jrc europa Direzione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
82. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute EUREGHAEUREGHA (European Regional and Local Health
Authorities) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e
Comunitarie Ufficio di Collegamento di Bruxelles
83. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della saluteEUREGHA 2 European Initiative Against Cancer (EIAC)
Euregha nominata focal point Steering Commettee EIAC: presieduto da
Slovenia e Commissione Europea Open forum annuale : nel 2010 in
Slovenia Prevista collaborazione tra gruppo di lavoro sul cancro di
Euregha e gruppo di lavoro ERRIN Questionario cancro Direzione
Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di
Collegamento di Bruxelles
84. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute ERRIN ERRIN(European Regions Research and Innovation
Network) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
Ufficio di Collegamento di Bruxelles
85. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della saluteErrin programma di lavoro 2010 WGH presieduto dalla
South Denmark Region e Istituto per la promozione della tecnologia
delle Fiandre (IWT-Flanders) (IWT- Sottogruppi : healthy ageing and
health technologies; cancer; the future of the hospital (evento il
2 marzo); public health ; Direzione Centrale Relazioni
Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
86. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Ruolo ufficio di Collegamento di Bruxelles Favorire
partecipazione attiva del FVG nei suddetti network europei
(collaborazione attiva nei gruppi di lavoro -market place per
presentazione progetti) Far conoscere la strategia del FVG in
ambito socio-sanitario a livello europeo e internazionale gruppo
lavoro del 22 ottobre 2009 Fare attivit di lobbying per vedere
riconosciute tematiche di interesse del FVG nei programmi di lavoro
Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio
di Collegamento di Bruxelles
87. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Website di riferimento Sito Commissione europea DG
SANCO: http://ec.europa.eu.health Sito EAHC:
http://ec.europa.eu/eahc/index.htlm Portale salute:
http://health.europa.eu National contact points:
http://ec.europa.eu/eahc/documents/listNFPs.pdf Direzione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
88. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salutePriorit semestre Presidenza spagnola Direzione Centrale
Relazioni Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
89. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Programma della Presidenza spagnola in materia di
salute pubblica 1 SEMESTRE 2010 Priorit: Priorit Riduzione delle
disparit in materia di salute pubblica Donazione e trapianti
dorgani clinico- Eccellenza in ambito clinico-sanitario Altro:
trans- Sistema sanitario trans-nazionale E-health Sicurezza dei
pazienti HIV/AIDS Sicurezza alimentare Salute e Sale Farmaceutica
Qualit e sicurezza dei farmaci Direzione Centrale Relazioni
Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
90. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Riduzione delle disparit in materia di salute pubblica
Consiglio dei Ministri della Salute (Madrid, 22-23 Aprile 2010) 22-
Proposta per il Consiglio di adottare delle Conclusioni su
Migliorare la salute pubblica: monitoraggio dei fattori sociali e
riduzione delle disparit Eventi associati: Conferenza di Esperti
(Madrid, 21 Aprile 2010) Direzione Centrale Relazioni
Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
91. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Donazione e trapianti dorgani Proposta per una
Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio su Standard di
qualit e sicurezza per gli organi umani in attesa di trapianto
Eventi associati: High-Level Conference su Donazione e Trapianti
dorgani (Madrid, 23-25 Marzo 2010) Direzione Centrale Relazioni
Internazionali e Comunitarie Ufficio di Collegamento di
Bruxelles
92. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Eccellenza in ambito clinico-sanitario clinico-
Malattie croniche: eccellenze cliniche e continuit nel sistema
sanitario Condivisione best practices Eventi associati Conferenza
su Salute mentale e persone anziane (Madrid, 19-20 Aprile 2010)
Conferenza su Malattie cardiovascolari (Madrid, 18-19 febbraio
2010) Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie
Ufficio di Collegamento di Bruxelles
93. Opportunit di finanziamento dei fondi comunitari nel campo
della salute Altri Eventi Conferenza Ministeriale E-Health 2010
(Barcelona, 15-18 Marzo 2010) E- Conferenza Sicurezza