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gestione delle risorse umane leonardo previ gestione dei beni artistici e culturali prima lezione introduzione al corso Anno Accademico 2007-2008 Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013 Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Gru 2007 Omnia

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Page 1: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

leonardo previ

gestione dei beni artistici e culturali

prima lezione

introduzione al corso

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 2: Gru 2007 Omnia

presupposto

io sono al vostro servizio

per essere il più possibile fedele al mio mandato, è

opportuno che ci mettiamo d'accordo:

Page 3: Gru 2007 Omnia

quando io parlo, voi mi ascoltate

1

Page 4: Gru 2007 Omnia

quando io non riesco a spiegarmi, voi mi interrompete per

dirmelo

2

Page 5: Gru 2007 Omnia

3

quando io avrò finito di parlare voi avrete occasione di

esprimervi e di mostrare quello che avete imparato

Page 6: Gru 2007 Omnia

3

quando io avrò finito di parlare voi avrete occasione di

esprimervi e di mostrare quello che avete imparato

Page 7: Gru 2007 Omnia

3

quando io dialogherò con l’ospite, voi potrete intervenire

per rendere il dialogo più interessante

Page 8: Gru 2007 Omnia

occuparsi di gestione delle risorse umane significa imbattersi in numerose discipline

la “disciplina” della Gestione delle Risorse

Umane è la “transdisciplinarietà”

Page 9: Gru 2007 Omnia

io stesso sono transdisciplinare

per formazione, attitudine, strategia conoscitiva e ruolo

Page 10: Gru 2007 Omnia

obiettivi del corso

fornire i dati necessari alla comprensione delle dinamiche che animano le

organizzazioni complesse

individuare ed evidenziare le informazioni più rilevanti che emergono da una

interpretazione dei dati

proporre una concezione innovativa dei criteri fondamentali di una efficace attività

di gestione delle risorse umane

Page 11: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

leonardo previ

gestione dei beni artistici e culturali

seconda lezione

orientamenti

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 12: Gru 2007 Omnia

che cos’è e come funziona una

organizzazione d’impresa

Page 13: Gru 2007 Omnia

le nostre organizzazioni d’impresa: quando e dove

350 d.C. 1492 oggi3500 a.C.

voi siete “soprattutto”

qui

voi siete qui

Page 14: Gru 2007 Omnia

definizione di organizzazione

Una organizzazione è una impresa

Ma una organizzazione è anche una “funzione” dell’impresa

L’organizzazione è inoltre una delle peculiari attività manageriali

Organizzazione, infine, indica l’insieme delle variabili organizzative

Page 15: Gru 2007 Omnia

definizione di organizzazione

all’interno dell’impresa, l’organizzazione serve a “rendere più razionali ed efficaci

i comportamenti di tutti i soggetti che operano” (Brusa)

Noi ci occuperemo principalmente di quest’ultimo genere di organizzazione,

che definiamo così:

Page 16: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

elementi di una evoluzione:le organizzazioni primitive

le organizzazioni premoderne

le organizzazioni moderne

le organizzazioni industriali

le organizzazioni contemporanee

(nota critica sul paradigma evoluzionista)

Page 17: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

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gestione dei beni artistici e culturali

terza lezione

le prime organizzazioni: da Ur a Smith

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 18: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le organizzazioni primitiveprima delle città

solo ipotesi

le città (Ur)epos come principio organizzativo “a posteriori”

Page 19: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le organizzazioni premoderne

la polissuddivisione sociale

consapevolezza collettiva

il monasteropoche regole, molto chiare

condivisione dei valori come presupposto organizzativo

Page 20: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le organizzazioni moderneil comune

speranza individuale come meccanismo collettivo

la bancaintroduzione di un meccanismo organizzativo peculiare: il denaro

come equivalente universale

Page 21: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le organizzazioni industrialila fabbrica

2 principi chiave di organizzazione del lavoro: suddivisione (Smith) e ingegnerizzazione (Taylor)

Page 22: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le organizzazioni industrialila fabbrica

Adam Smith, 1776

Data una particolare situazione del suolo, del clima e dell’estensione del territorio di una determinata nazione, l’abbondanza o la scarsità delle risorse delle sue risorse dipendono necessariamente da queste due circostanze:

l’arte, la destrezza e l’intelligenza con cui vi si esercita il lavoro

il rapporto tra gli individui occupati in un lavoro utile e quelli che non lo sono

Page 23: Gru 2007 Omnia

Adam Smith, 1776

L’arte dell’organizzazione è stata definita “il conoscere esattamente il lavoro che si vuole ottenere dagli uomini e poi fare in modo che lo

eseguano nel modo migliore e più economico”

Page 24: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le organizzazioni industrialil’organizzazione scientifica del lavoro

Taylor, 1911Questo libro mira principalmente a dimostrare che alti salari e basso costo di mano d’opera sono la base della migliore organizzazione; a indicare i principi generali che rendono possibile mantenere queste condizioni anche

nelle situazioni più difficili; a enumerare i vari stadi che si debbono attraversare nel passaggio da un mediocre sistema di organizzazione a uno

migliore.

E questo perché l’organizzazione non è ancora considerata come un’arte, con leggi tanto esatte e chiaramente definite, quanto, per esempio, i principi

fondamentali dell’ingegneria, che richiedono lungo studio e intensa applicazione. L’organizzazione è ancora considerata una questione di

uomini, secondo l’antica opinione che, quando si ha l’uomo adatto, i metodi possono essere tranquillamente lasciati alla sua discrezione.

Page 25: Gru 2007 Omnia

Taylor, 1911

In ogni stabilimento si dovrebbe fare in modo:

a) che ogni operaio sia assegnato, per quanto possibile, alla più alta categoria di lavoro alla quale

abilità e fisico lo rendono idoneo;

b) che a ogni operaio si richieda di fornire la massima quantità di lavoro che un operaio di prim’ordine della sua categoria può eseguire senza danno per la sua

salute;

c) che ogni operaio, quando lavora al rendimento massimo di un operaio di prim’ordine, venga pagato dal

30 al 100% più della media della sua categoria

Page 26: Gru 2007 Omnia

Taylor, 1911

Le cause principali che provocano danno a entrambe le parti sono:

prima (di gran lunga più importante): la profonda ignoranza dei datori di lavoro e dei loro dirigenti tecnici circa il tempo necessario per ciascun genere di lavoro

(e questa ignoranza è largamente condivisa dagli operai)

seconda: l’indifferenza e l’ignoranza dei datori di lavoro riguardo al sistema più adatto di organizzazione da adottare, al metodo per applicarlo e, inoltre, la loro

indifferenza riguardo al carattere, alle doti individuali e al benessere dei loro operai

Page 27: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

leonardo previ

gestione dei beni artistici e culturali

quarta lezione

lavorare stanca

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 28: Gru 2007 Omnia

Taylor, 1911

Non c’è dubbio che la tendenza dell’uomo medio (in tutti i campi della vita) lo porta a

lavorare con un ritmo lento e agevole e che solo dopo aver osservato e ragionato per un bel po’, oppure in seguito a esempi, a

richiamo di coscienza o a pressioni esterne, assume un’andatura più spedita.

Page 29: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

leonardo previ

gestione dei beni artistici e culturali

quinta lezione

il grande cambiamento

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 30: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le organizzazioni contemporanee

in che cosa sono diverse dalle organizzazioni precedenti?

sono più vicine a noi, quindi ci riesce difficile osservarle “in prospettiva”

sono molto più studiate, quindi è più difficile definirle

sono, forse, più complesse

Page 31: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le organizzazioni contemporanee

“Nella realtà le decisioni sono quasi sempre frutto di contingenze o di contrapposizioni, spesso di casualità, a volte anche di stravaganze. [...] L’organizzazione serve a rendere più razionali ed efficaci i comportamenti di tutti i soggetti che operano all’interno delle aziende”. (Brusa)

Page 32: Gru 2007 Omnia

definizione di organizzazione

la struttura organizzativa

le variabili organizzative

i meccanismi operativii modelli di gestione

le “variabili di contesto” *

strumenti organizzativi che raccolgono i frutti di una disciplina ormai secolare

Page 33: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

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gestione dei beni artistici e culturali

sesta lezione

l’azienda rete

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 34: Gru 2007 Omnia

Le 3 economie

primario

secondario

terziario

Page 35: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

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gestione dei beni artistici e culturali

settima lezione

variabili organizzative

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 36: Gru 2007 Omnia

le variabili organizzative

i meccanismi operativi

strumenti per rendere concreto e operativo il disegno strutturale

pianificazione strategica

comunicazione interna

gestione e valorizzazione delle R.U.

Page 37: Gru 2007 Omnia

Missione

Strategia

Visione

Page 38: Gru 2007 Omnia

le variabili organizzative

modello di direzione

la cultura aziendale

(corporate culture)La cultura aziendale è la combinazione di credenze, valori, convinzioni

etiche, procedure e attitudini di una oganizzazione.

La cultura di una organizzazione è spesso espressa dal “modo in cui si fanno le cose da queste parti” e consiste nei valori impliciti, nelle norme e

nei comportamenti che divengono il modo naturale di fare le cose.

E’ frequente che la cultura aziendale risulti più evidente a un osservatore esterno che un membro interno dell’organizzazione.

(Edgar Shine)

Page 39: Gru 2007 Omnia

le variabili organizzative

modello di direzione

la cultura aziendale

(corporate culture)La difficoltà d’identificare i tratti salienti della cultura aziendale e di

modificarli è amplificata dal fatto che cultura non significa solo clima, potere e politiche, ma tutte queste cose e altre ancora.

Possono esistere numerose sottoculture all’interno di una organizzazione, definite, per esempio, per gerarchia o per funzione.

Cambiare o rinnovare la cultura aziendale, al fine di sviluppare la strategia organizzativa, viene considerato uno dei compiti principali della

leadership, poiché si crede che un simile cambiamento non sia possibile da conseguire senza la piena adesione del leader.

Page 40: Gru 2007 Omnia

le variabili organizzative

variabili di contesto

la decisiva importanza dell’ambiente...

economico

politico-normativo

socio-culturale

tecnologico

demografico

fisico-naturale

Page 41: Gru 2007 Omnia

STAKEHOLDER

SHAREHOLDER

Page 42: Gru 2007 Omnia

le variabili organizzative

variabili di contesto

la strategia aziendale

Page 43: Gru 2007 Omnia

le variabili organizzative

variabili di contesto

le risorse umane

Page 44: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le risorse umanedefinizione

i lavoratori

gli impiegati

il personale

le persone

l’asset principale di una impresa

...

Page 45: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

leonardo previ

gestione dei beni artistici e culturali

ottava lezione

risorse umane

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 46: Gru 2007 Omnia

funzionamento delle organizzazioni

le risorse umanecome asset di grande rilievo

Esistono tre criteri per definire un asset:

• deve possedere il potenziale per una utilità futura• deve essere misurabile in termini monetari• deve essere soggetto alla proprietà o al controllo

dell’azienda

Page 47: Gru 2007 Omnia

le risorse umane

cosa sono state

Brutally speaking, our scheme does not ask any initiative in a man. We do not care for his initiative. (Taylor)

You know as well as I do that a high-priced man has to do exactly as he is told from morning to night. (Taylor)

Page 48: Gru 2007 Omnia

le risorse umane

cosa sono state

l’organigramma

Page 49: Gru 2007 Omnia

le risorse umane

cosa sono oggi

i knowldege workers

‘From now on the key is knowledge. The world is becoming not labor intensive, not materials intensive,

not energy intensive, but knowledge intensive’.—Managing for the Future, Peter Drucker

Page 50: Gru 2007 Omnia

le risorse umane

cosa sono oggi

i knowldege workers

Lisbona 2000

L’Unione Europea intende

“diventare, entro il 2010, l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita

economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”

Page 51: Gru 2007 Omnia

le risorse umane

cosa sono oggii knowldege workers

Taking Responsibility for Human Capital Development (Edward E. Gordon)

Investire in capitale umano produce ottimi risultati per gli affari. Consente risparmi economici e aumenti dell’efficenza, massimizza l’impiego delle risorse disponibili ed evidenzia specifiche questioni relative alle prestazioni e alla produttività.

Tutto questo accade se...

- l’investimento in capitale umano è misurato monetariamente;- la conoscenza individuale degli impiegati viene adeguatamente valutata;- vengono selezionati e adottati opportuni programmi di sviluppo delle prestazioni in termini di competenze, formazione e aggiornamento

Page 52: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

definizione di capitale intellettuale:

conoscenza che trasforma le materie prime e ne accresce il valore

Page 53: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

“Sembra che l’espressione capitale intellettuale sia stata utilizzata per la prima volta nel 1958, quando due analisti

finanziari, commentando la valutazione di borsa di parecchie piccole imprese che svolgevano attività a elevato contenuto scientifico (HP tra esse, allora fatturava 28 milioni di Dollari)

conclusero che <<se prendiamo ciascun fattore singolarmente, per queste imprese il più importante è il capitale intellettuale>>.

Page 54: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Sveiby, 1989, Lo stato patrimoniale invisibile

Gli asset legati alla conoscenza si trovano in tre luoghi: le competenze del personale di un’impresa, la struttura interna

(brevetti, modelli, sistemi informatici e amministrativi), la struttura esterna (marchi, reputazione, rapplorti con clienti e fornitori).

Page 55: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

I 3 pilastri dell’economia della conoscenza

La conoscenza è diventata il più importante fattore produttivo

Gli asset legati alla conoscenza (capitale intangibile) sono diventati più importanti di quelli finanziari e di quelli tangibili

Per prosperare in questa nuova situazione occorrono nuove terminologie, nuove tecniche di gestione, nuove tecnologie e

nuove strategie

Page 56: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

principio guida dell’economia della conoscenza:

l’informazione è sempre più a buon mercato, ma il sapere è sempre più prezioso

Gli asset legati alla conoscenza (capitale intangibile) sono diventati più importanti di quelli finanziari e di quelli tangibili

Per prosperare in questa nuova situazione occorrono nuove terminologie, nuove tecniche di gestione, nuove tecnologie e

nuove strategie

Page 57: Gru 2007 Omnia

gestione delle risorse umane

leonardo previ

gestione dei beni artistici e culturali

decima lezione

il nuovo gestore delle risorse umane

Anno Accademico 2007-2008

Lunedì, 14:30 – 17:30, Aula C.013

Giovedì, 8:30 – 11:30, Aula SA.117 Mazzotti

Page 58: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

il capo: da controllore a decisore

uno dei principali compiti della leadership è aiutare l’impresa a capire cosa valga la pena di sapere

“non gestite tutto il vostro sapere, ma stabilite quale sapere è decisivo”

L’IMPORTANZA DELLA MAPPA DELLE CONOSCENZE

(ne riparleremo)

Page 59: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

la strategia: da progetto ad ascolto

gli asset legati alla conoscenza vengono creati domandando ai clienti cosa si aspettano che l’impresa sappia e sia in grado di

fare

Page 60: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

le risorse umane

Henry Ford: “Com’è che quando compro un paio di mani mi devo sempre prendere anche un essere umano?”

Thomas Davenport: “Il lavoro è un mutuo scambio di valore, non lo sfruttamento unilaterale di un bene da parte del suo

proprietario”

da

a

Page 61: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

il responsabile delle risorse umane

è compito del knowledge leader chiedersi di continuo: “chi altri può

usare questa roba?”

Page 62: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

il dipartimento ricerca e sviluppo

“il tizio che ha inventato la prima ruota era un imbecille: il vero genio è quello che ha inventato le altre tre”

ogni porzione di sapere dotata di qualche valore può essere utilizzata anche da qualcun altro

(una fabbrica non può stare in due posti diversi contemporaneamente, un’idea sì)

Page 63: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

la catena del valore di Michael Porter (1985)...

... scorre a ritroso: prima si vende poi si produce

dall’autobus al taxi: una diversa relazione col mercato

Page 64: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

il responsabile delle risorse umane

è compito del knowledge leader chiedersi di continuo: “chi altri può

usare questa roba?”

Page 65: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

ICT

la tecnologia informatica è più adatta all’informazione che alla conoscenza

!

Page 66: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

formazione

le persone sono addestrate all’uso del sapere esplicito; sul sapere tacito possono giovarsi solo di suggerimenti e di proposte

il sapere tacito qualche volta è spiegabile, più sovente è “mostrabile”

Do you see what I mean

L’IMPORTANZA DELLA MAPPA DELLE CONOSCENZE

Page 67: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

le funzioni d’impresa

Gary Hamel: “Anche le aziende più grandi dovranno essere più simili a mega incubatori che a organizzazioni con confini

impermeabili, dove lo scopo è semplicemente quello di costituire l’entità legale più grande possibile.

Il principio essenziale è: se avete persone che vogliono fare qualcosa di nuovo, create un posto, create un incubatore. Create un clima nel quale possono innovare. E offrite loro almeno una

parte della ricchezza che viene creata in quel luogo”.

Page 68: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

il bilancio economico

Alan Greenspan, 1999: “Venti o trent’anni fa, quando si costruiva un’acciaieria, era ovvio che cosa fosse ed era registrata nei conti patrimoniali. E il carbone o i minerali che si consumavano erano considerati delle spese. Ma nel mondo di oggi è diventato molto

più difficile calcolare se una particolare uscita è considerata come una spesa [...] o è registrata nei conti patrimoniali [...]. E’ in

corso un mutamento fondamentale nell’ambito dei metodi di valutazione di ciò che si sta producendo [...] Certi esborsi sono di fatto spese in conto capitale, a prescindere da come le chiamano

i contabili”.

Page 69: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

il bilancio economico/2

Quando qualcosa è registrato come un asset, è sotto gli occhi degli investitori.

Le spese, al contrario, scompaiono: si presume che non abbiano valore residuo, come l’acqua minerale che consumiamo a

pranzo. E se ce l’hanno?

Page 70: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

il bilancio economico/3

I 3 classici rendiconti finanziari – il conto economico, lo stato patrimoniale, il prospetto del flusso di cassa – sono utili più o

meno quanto uno stradario di Los Angeles vecchio di ottant’anni.

Page 71: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

marketing

i prodotti del sapere si scoprono non guardando alla propria catena del valore, ma a quella dei propri clienti

Page 72: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

nuove pratiche di gestione delle RU

misurare le spese legate alla conoscenza

stilare l’inventario degli asset legati alla conoscenza

valutare le competenze chiave

misurare il capitale umano

misurare l’efficienza dei lavoratori della conoscenza

determinare un valore monetario per il capitale intellettuale

Page 73: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

ATTENZIONE:

Idee, sapere e conoscenza sono sempre stati importanti, ma oggi

determinano la nostra vita lavorativa e la nostra attività professionale

(da penso dunque sono a penso dunque guadagno)

Page 74: Gru 2007 Omnia

beni intangibili e capitale intellettuale

Thomas A. Stewart

distanza da Taylor

il modo più efficace per rafforzare la fedeltà dei dipendenti consiste nell’aumentare le loro occasioni di crescita

il primato delle relazioni sulle mansioni

della continuità si fanno carico le macchine, il management bada al cambiamento

i processi in cui si articola il lavoro della conoscenza non sono lineari; la catena di montaggio si muove in una direzione, il lavoro

della conoscenza no

Page 75: Gru 2007 Omnia

_ricordare che_

Peter Druckerl’opera sulla produttività del knowledge

worker è a malapena cominciata

Thomas Stewartil nostro bene più importante è il capitale

intellettuale, ma del nuovo ambiente economico noi siamo inesperti come dei

neonati

Page 76: Gru 2007 Omnia

_questioni aperte_

Riel Miller (OCSE)La necessità di aggiungere conoscenza a

ogni passo della catena del valore sta cominciando a mettere in dubbio il noto

concetto dell’impresa come unità organizzativa

Page 77: Gru 2007 Omnia

implicazioni macroeconomiche

Low-Calafout

Nell’economia di oggi il vantaggio competitivo non va all’zienda che ha le fabbriche più grandi, o la dotazione finanziaria più ricca, ma all’azienda che gestisce meglio

i suoi asset immateriali.

Quando avrete capito veramente gli intangibles, non gestirete mai più un’azienda come l’avete gestita prima.

e se si tratta di un’azienda di Beni Culturali, che fonda sugli intangibili la massima parte del proprio valore?

Page 78: Gru 2007 Omnia

elenco provvisorio degli intangibili più rilevanti

(da Low-Calafout)

leadershipstrategia

comunicazionimarca

reputazionealleanze e network

tecnologiacapitale umano

ambiente di lavoro/culturacapitale intellettuale

adattabilità

Page 79: Gru 2007 Omnia

che cosa è l’organizzazione: un quadro storico

Page 80: Gru 2007 Omnia

Un modello di riferimento: le competenzeIl modello delle competenze presidia l’allineamento tra obiettivi/competenze delle

persone e strategia di sviluppo dell’organizzazione

Modello delle competenze

Gestione capitale umano• (…)

Processi – Output - RuoliSTRATEGIE DI BUSINESS

STRATEGIE SUL CAPITALE UMANO

MERCATO

Bilancio delle competenze

Sviluppo

Recruiting Retribuzione

Carriere