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Enterprise 2.0: Enterprise 2.0: istruzioni per l'uso istruzioni per l'uso Gino Tocchetti Knowwing srl – knowledge collaboration innovation Workshop Laboratorio Enterprise 2.0 Confindustria Padova 12/5/2009, Padova

Enterprise 2.0: istruzioni per l'uso

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Internet, che si espande con successo da 20 anni, ha dimostrato di essere un formidabile strumento per comunicare, collaborare, coordinare, conoscere e quindi prendere decisioni. In particolare da qualche anno la libera e spontanea partecipazione delle persone (Web 2.0) ha permesso di esprimere un enorme potenziale di creatività, conoscenza e intelligenza. Che benefici si rendono possibili in azienda adottando un approccio a rete (Enterprise 2.0) ? L'organizzazione può essere semplificata, i costi di coordinamento possono essere tagliati drasticamente, ma soprattutto si può aumentare la capacità di fronteggiare un mercato turbolento ed una complessità di competenze, che riguardano oggi qualsiasi settore. Naturalmente questi nuovi modelli si possono applicare a tutta l’azienda o ad alcuni reparti, a seconda delle caratteristiche dell'azienda stessa e del comparto in cui opera. Inoltre adottare un approccio a rete, non consiste solo nell'acquisire un software, ma nell'avviare un progetto di cambiamento organizzativo e culturale.

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Page 1: Enterprise 2.0: istruzioni per l'uso

Enterprise 2.0:Enterprise 2.0:istruzioni per l'usoistruzioni per l'uso

Gino Tocchetti

Knowwing srl – knowledge collaboration innovation

Workshop Laboratorio Enterprise 2.0

Confindustria Padova

12/5/2009, Padova

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Agenda

Cosa intendiamo per Enterprise 2.0

Perche' conviene considerare l'Enterprise 2.0

Ci sono vantaggi per tutti

Il lato B: vincoli e rischi

La via per l'Enterprise 2.0

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Vi ricordate quando solo 10-15 anni fa ...

Avere la mail era sufficiente per dire di “essere” in internet (dal 1978)

Le persone “partecipavano” “solo” ai newsgroup (dal 1988)

Gli “utenti” di internet erano “appassionati”

Pubblicavano su Internet solo Aziende e Istituzioni

I “siti aziendali” erano quasi sempre “brochure online” (il www dal 1991)

Pubblicare e gestire un sito richiedeva assistenza tecnica e l'incarico ad un webmaster

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Quel “passato” e' la versione 1.0

Ma...– i contenuti erano decisi dall' “alto”

• la comunicazione era mono-direzionale– l'aggregazione degli utenti era limitata ai newsgroup

• che erano organizzati come “silos”– la New Economy non era cosi' “new” e troppo sovrastimata (flop

del 2001)

Rispetto alla TV c'erano importanti vantaggi– si poteva scegliere quello che si voleva

vedere• a qualsiasi ora, per il tempo

desiderato• accedendo a piu' informazioni• grazie ai motori di ricerca

(Google, 1998)

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… e poi un cambio epocale Prende piede l'open-software (Linux, 1991)

– il prezzo di molti software tende a zero

L'accesso ad internet e' disponibile nelle case– i costi diventano accessibili a molti

Le funzionalita' dei software si semplificano– nascono strumenti semplici e per “tutti”,

come il blog (Dave Winer, 1997)

Nascono le piattaforme di servizi web, che offrono accesso facilitato e gratuito a tutti (e anche visibilita')

– I primi social network aprono nel 2002– O'Reilly lancia il primo Web 2.0 Summit nel 2004

LE PERSONE iniziano a prendere “possesso” della Rete

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Dunque il Web 2.0 e' ... PERSONE, PERSONE, PERSONE

– Contenuti prodotti dagli utenti “dal basso”– Conversazione da pari a pari– Relazione e socialita'– Generosita' e scambio non economico– Conoscenza e trasparenza– Lifestreaming– Reputazione e fiducia spontanea– Narcisismo e protagonismo– Liberta' e democrazia– Assenza di gerarchia e controllo– Creativita' e “intelligenza collettiva”– Disponibilita' e collaborazione

t

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Non solo socializzazione ... … MA ANCHE COLLABORAZIONE

– Condivisione (e modifica) di file– Condivisione di agende– Collaborazione alla stesura di documenti – Alerting e monitoring– Coordinamento di team– Analisi e intelligence di gruppo– Assistenza e trasferimento di conoscenza– Streaming di eventi e riunioni– Apprendimento assistito

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In sintesi

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Allora perche' non in azienda ?

Enterprise 2.0 consiste nell'utilizzo delle piattaforme emergenti di tipo “sociale” all'interno delle aziende, o tra le aziende e i loro partner e clienti.

(*) Andrew McAfee, professore ad Harvard dal 1998, in Technology and Operations Management, ha usato per la prima volta il termine nell'articolo “Enterprise 2.0: The Dawn of Emergent Collaboration”, 2006

(*) Piattaforme nel senso che danno “persistenza nel tempo” ai contributi degli utenti. “Emergenti” nel senso di “prive-di-credenziali”, dinamiche, navigabili, estensibili, e svincolate dai flussi di lavoro.

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Migliora tutto l'ecosistema aziendale (*)

PERSONALE

MGMT PROPRIETA'

CLIENTIPARTNER

IT

FORNITORI RETEVENDITA

ISTITUZIONI AGENZIE

(*) dipende dal comparto e dalle caratteristiche dell'azienda

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I mercati sono conversazioni In internet un link vale come “amico”

– perche' l'atteggiamento e' di disponibilita'• disponibilita' che non puo' essere tradita

– perche' si scambiano molte informazioni• l'omerta' genera sfiducia • Informazioni incoerenti vengono subito

“scoperte”– la reputazione online e' quindi legata alla sincerita' e

alla generosita' • il messaggio dichiaratamente inganevole

della pubblicita' non funziona• la comunicazione di tipo 1.0 sui canali

tipicamente 2.0, NON funziona, e puo' essere spesso un boomerang

(1999)

(2006)

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Partecipare alla conversazione

1.0

2.0

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Parlarsi conviene sempre...

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...purche' le informazioni siano “usabili”

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Legare persone, contenuti e contesti

Non si tratta di trovare il miglior documento, ma la migliore persona in un dato contesto

La migliore risposta ai 400.000.000.000 di mail al giorno, solo in Italia

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Raggiungere le persone e' il “punto”

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Ci sono vantaggi per tutti (1) PERSONALE

– Apprezzano un uso migliore del proprio tempo– Hanno occasione di emergere come persone– Trovano aiuto nella collaborazione– Migliore clima in azienda

MANAGEMENT E PROPRIETA'– Strutture piu' snelle e meno costose– Maggiore capacita' di ascolto del mercato– Maggiore velocita' di risposta– Qualita' piu' elevata nelle decisioni– Prodotti/servizi a maggior valore aggiunto– Fidelizzazione delle risorse

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Ci sono vantaggi per tutti (2) IT

– Strumenti a basso costo, spesso di tipo SAAS– Estrema facilita' di utilizzo– Elevata integrabilita' e aderenza a standard– Competenza diffusa sulle tecnologie sottostanti

CLIENTI / PARTNER– Maggiore trasparenza da parte dell'azienda– Interazione e collaborazione facilitate – Risposte piu' rapide e pertinenti– Maggiore livello di soddisfazione– Minori costi di coordinamento

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Le previsioni sono ottimistiche

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Ma c'e' anche un lato B

sul piano organizzativo (persone) – la cultura e il sistema di regole deve favorire la collaborazione– il sistema incentivante e' un fattore critico di successo – la struttura organizzativa pre-esistente dev'essere sufficiente

flessibile da permettere ampi spazi di autonomia

su quello tecnologico– gli strumenti devono essere facili da usare– la gestione dei rischi per la “sicurezza” diventa critica

Introdurre i modelli a rete che hanno avuto successo in Internet, nel contesto aziendale, pone sfide:

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Apertura e perdita di controllo

Requisiti per l'azienda moderna

Requisiti per l'Enterprise 2.0

Organizzazione piatta si siProcessi fluidi si si

Agilita' e adattamento si si

Semplicita' si si

Velocita' si si

Sistemi informativi flessibili si si

Capacita' di ascolto si si

Architettura distribuita si si

Ampie deleghe si si

Orari flessibili si si

Orientamento alla conoscenza

si si

Collaborazione si siTrasparenza si si

Norme proscrittive, etiquette si si

La perdita di controllo non e' un “effetto collaterale” negativo dell'Enterprise 2.0, ma una necessita' da fronteggiare in ogni caso

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La questione del ROI Occorre misurare il costo del NON-INTERVENTO, cioe' quello del modo

di lavorare tradizionale, e usarlo come riferimento

Occorre considerare che l'Enterprise 2.0 accelera, in generale, le dinamiche relazionali e conoscitive pre-esistenti, ma in taluni casi rivoluziona le stesse dinamiche, e quindi vecchi parametri non hanno piu' senso dopo l'intervento

Occorre ricordare che qualunque schema metrico si adotti, esso consente solo un'approssimazione del valore generato in termini di capitale sociale e intellettuale

E' veramente utile calcolare il ROI ? Conviene svolgere piccoli interventi e misurarne i risultati: ma il vero

valore si ottiene quando e' coinvolta una massa significaiva di utenti

Si stanno accumulando casi studio di riferimento (per lo piu' all'estero)

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ROI: un'indagine Forrester

“IT Will Measure Web 2.0 Tools Like Any Other App”, Forrester.com

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Per la Gen Y, il Web 2.0 e' lo status quo Per la prima volta nella storia, ci sono 4 generazioni che lavorano nella

stessa azienda (Lynne Lancaster, David Stillman, 2002):– i Traditionalisti (61/>80 anni): nati prima del 1946, hanno conosciuto la

guerra, e costumi sociali molto rigorosi

– i Baby boomers (42/60): nati tra il 1946 e 1964, costituiscono la maggior parte della popolazione di lavoratori attivi; hanno visto la comparsa sul mercato di molti prodotti e quindi ne ricordano il periodo in cui non esistevano; si sono informati a lungo soltanto con la TV, necessariamente

– la Generazione X (26/41): sono entrati nel mondo del lavoro negli anni '90, e sono una fascia piu' piccola (famiglie meno numerose, madri lavoratrici); abituati alla tecnologia e al cambiamento; hanno ottenuto in meno tempo, rispetto alla generazione precedente, condizioni di lavoro piu' consone e favorevoli

– la Generazione Y o anche “Millennials” (18/25): hanno iniziato a lavorare nel 2000, immersi nella tecnologia multimediale, nel mondo globalizzato; disponibili alla mobilita', dovranno cambiare lavoro 7/10 volte e probabilmente anche carriera. Questi danno l'Enterprise 2.0 per scontato.

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La via per l'Enterprise 2.0 Sperimentale

– La tecnologia consente di sperimentare a costo bassissimo– Identificare aree di intervento nei processi di business– Predisporre soluzioni efficaci nella quotidianita'– Obiettivi semplici e misurabili– Approccio a piccoli passi, time-boxed, replicabili

Focalizzata sulle “persone”– La trasformazione culturale e' il vero obiettivo– Le idee migliori le hanno spesso proprio gli utenti– Utenti motivati ed entusiasti sono una garanzia di successo– Coinvolgere l'intero ecosistema dei referenti, per non averli come

interlocutori intransigenti nel seguito

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Ci sono tecniche e linguaggi da imparare

MarketIQ – Enterprise Content Management Association, USA, 2008

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Morale gia' condivisa da molti

Non c'e' altro modo per comprendere

i “social media”

se non partecipando

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Gino Tocchetti

Consulente direzionale, interim manager, business developer

Titolare di Knowwing srl - [email protected]

Fondatore di Ecosistema 2.0 – ecosistema20.ning.com

Blog: knowledgeecosystem.blogspot.comenterprise2punto0.blogspot.comenterprise20cookies.tumblr.com

Gtalk (IM): [email protected]: gino.tocchetti