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PABLO PICASSO Maria Romano & Lorenzo Fioravanti

Pablo Picasso Maria e Lorenzo

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PABLO PICASSO Maria Romano & Lorenzo Fioravanti

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Pablo Picasso (Malaga 1881 –Mougins 1973) era il primogenito di Don José Ruiz y Blasco, pittore di modesta levatura che lavorava come insegnante di disegno alla Scuola di Belle Arti e conservatore del Museo della città, e María Picasso y López, donna di origine genovese dalla quale prenderà il nome d'arte (Picasso). E’ stato un pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo. Picasso è stato un artista innovatore e poliedrico, che lasciò un segno indelebile nell’arte.

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UN GIOVANE ARTISTAPicasso rivelò precocemente uno spiccato talento artistico: secondo la madre, le sue prime parole furono «piz, piz», abbreviazione di lápiz, che in spagnolo significa «matita».Si avviò al mestiere di pittore durante il proprio apprendistato presso il padre, realizzando già nel 1888-9 il suo primo dipinto, Il picador: ne seguirono molti altri, tutti caratterizzati da un'eccezionale abilità tecnica che si dice abbia spinto il padre, ormai superato dal giovane allievo, a rinunciare alla tavolozza e ai pennelli.

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Picasso da bambino con la sorella Dolores. 1889 Picador (1° dipinto) 1890

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A Malaga e La CoruñaNel 1891 la famiglia di Picasso si trasferì a La Coruña, in Galizia, dove don José aveva accettato l'impiego più redditizio di insegnante in una scuola d'arte locale. Pablo, a differenza del padre, ricorderà con molta gioia il soggiorno quadriennale nella città galiziana, dove ebbe modo di perfezionare le proprie doti artistiche frequentando, a partire dal 1892, i corsi di disegno della Scuola di Belle Arti. Picasso, in questo stesso periodo, diede prova del suo talento anche attraverso l'ideazione e la raffigurazione di riviste con nomi puramente di fantasia, quali La torre de Hercules, La Coruna, e Azul y Blanco.

La torre de Hercules

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Adolescenza a Barcellona e MadridIntanto, la madre María concepì altre due figlie: Dolores e Concepción, destinata a morire nel 1895 di tisi a soli nove anni di età. Nell'ottobre dello stesso anno, inoltre, Don José venne nominato professore a La Lonja, e la famiglia Ruiz si trasferì a Barcellona. Pablo approdò insomma in una metropoli ricca di suggestioni culturali, animata dai nuovi fermenti del Modernismo catalano e da una sostanziale «indipendenza politica, stabilità economica e prosperità artistica». Venne incoraggiato sia dal successo ottenuto, che soprattutto dai crescenti attriti con il padre, che lo voleva a Monaco di Baviera. Picasso decise di imprimere un più decisivo impulso alla propria formazione artistica trasferendosi a Madrid. Nella città madrilena il giovane pittore venne rapidamente ammesso ai corsi dell'Accademia Reale San Fernando. La permanenza madrilena di Picasso, tuttavia, durò per un solo, duro inverno, dopo il quale venne colto da un feroce attacco di scarlattina che lo costrinse, nella primavera del 1898, a trascorrere ben otto mesi a Horta de Ebro e poi finalmente a fare ritorno a Barcellona.

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Primo viaggio a ParigiPicasso maturò il desiderio di andare a Parigi, malgrado un iniziale interesse a visitare Londra per studiare i Preraffaelliti. Pablo nel 1900 si recò nella Ville Lumière, dove era esposto un suo dipinto, nelle collezioni del padiglione della Spagna.Il giovane Pablo, in compagnia dell'amico Carlos Casagemas, arrivò nella capitale francese in una brumosa mattina d'autunno di fine settembre 1900. In una lettera datata 25 ottobre dello stesso anno, data del suo diciannovesimo compleanno, Picasso descrive a un suo amico catalano la vita che conduce nella capitale francese, le sue intenzioni di esporre al Salon, la vita notturna trascorsa tra i caffè-concerto e i teatri.

Picasso, Soto e Casagemas

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L’Arte JovenIl soggiorno francese di Picasso, tuttavia, non fu di lunga durata. L'amico Casagemas, infatti, aveva vissuto un amore tragico e non ricambiato con Germaine Gargallo, una bella ragazza in cerca di fortuna, e Pablo si affrettò a ritornare insieme a lui a Malaga, sperando che la mitezza del clima iberico potesse giovargli; i due arrivarono in Andalusia il 30 dicembre 1900.Picasso fu totalmente deluso dall'infelice esito del Capodanno a Malaga: nessuno dei suoi parenti, dallo zio Salvador a don José, parve felice di rivederlo, e soprattutto Casagemas non trovò ristoro nei caldi raggi del sole mediterraneo, affogando la propria disperazione negli alcolici, per poi fare nuovamente ritorno a Parigi. Fu per questo motivo che Picasso, in un accesso di scoraggiamento, decise nel 1901 di recarsi per una seconda volta a Madrid, dove ebbe l'idea di fondare insieme all'amico anarchico Francisco de Asís Soler una rivista intitolata Arte Joven [Arte giovane]. La rivista però morì dopo cinque puntate, e per questo motivo Picasso ritornò nuovamente a Barcellona.Fu proprio in questo periodo, inoltre, che Pablo decise di adottare il cognome materno - Picasso - come nome d'arte, forse perché era meno comune di Ruiz, ma soprattutto per ribadire la propria indipendenza artistica

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Alcuni volumi della rivista con gli articoli di Francisco e le illustrazioni di Picasso.

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IL PERIODO BLUIntanto, quand'era ancora in Spagna, Picasso fu colto da un grave lutto: l'amico Casagemas, reso folle dalla consapevolezza dei tradimenti messi in atto dall'amata Germaine, proprio il 17 febbraio 1901 si suicidò con un colpo di pistola alla tempia destra, mentre stava cenando a Parigi in un ristorante. Pablo, rimanendo profondamente scosso dalla tragica notizia, iniziò a tormentarsi e per colmare il proprio vuoto tornò ossessivamente sul dramma di Carlos, in quadri malinconici e inquieti che fanno ricorso a un impianto monocromatico azzurro. È l'inizio del cosiddetto «periodo blu»,

La Vita (titolo originale: La Vie) è un'opera realizzata nel 1903 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. La tecnica utilizzata è quella dell'olio su tela. L'uomo raffigurato ha le sembianze di Casagemas, un suo amico morto suicida a Parigi nel 1901 mentre Picasso si trovava a Madrid. Quest'opera può essere considerata un tributo e un ricordo all'amico scomparso.

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IL PERIODO ROSAPicasso smise di usare il blu, colore freddo ed impersonale, e adotta una tavolozza composta da gradazioni più calde e delicate, dando così avvio a quelli che i critici definiscono «periodo rosa». Il colore qui impiegato, come si può facilmente dedurre, è il rosa nelle sue sfumature più tenere e chiare, così da dare vita a un'atmosfera ingenua, fanciullesca, quasi dolcificata, enfatizzata dalla morbidezza e dall'eleganza del disegno.

Ragazzo con un tubo

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Les demoiselles d'Avignon e il protocubismoNel frattempo, Picasso si recò nell'estate 1905 nei Paesi Bassi, per fare visita ad un amico che viveva a Schooredam. Esattamente un anno dopo, visitò un villaggio spagnolo incastonato lungo i Pirenei, Gosol, dove venne a contatto con la statuaria iberica preromana, che non badava né alle proporzioni, né alla prospettiva e all'armonia; si trattò di una scoperta assai feconda, in quanto presagì la nascita di un nuovo concetto estetico, il cubismo.Fu così che, nella primavera del 1907, nacque un'opera colossale, destinata ad inaugurare la stagione cubista di Picasso: si tratta de Les demoiselles d'Avignon. Il soggetto dell'opera è l'interno di un bordello barcellonese in cui figurano cinque donne nude, realizzate però con un linguaggio clamorosamente innovativo: le forme e i volumi del dipinto, infatti, sono scomposti, e le singole figure sono costruite secondo il criterio della visione simultanea da più lati, presentando in questo modo un aspetto che ignora qualsiasi legge anatomica.Les demoiselles d'Avignon suscitò scandalo ed espose l'artista all'incomprensione: nessuno, da Leo Stein e Matisse all'amico Apollinaire, riusciva a comprendere il senso della nuova strada intrapresa da Picasso.

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Les Demoiselles D’Avignon

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LA NASCITA DEL CUBISMO

Ideò un nuovo modo di dipingere, cristallizzato nella definizione di «cubismo».Quello cubista è stato un modo di dipingere totalmente inedito ed originale. Picasso , infatti, dipinge oggetti della realtà quotidiana (chitarre, violini, boccali, frutta) frammentandoli in diverse schegge di realtà

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I BALLETTI RUSSILa prima guerra mondiale colse Picasso mentre era in vacanza ad Avignone; furono anni difficili, in quanto egli dovette separarsi dai suoi amici francesi, tutti mobilitati per lo scoppio del conflitto. Picasso, essendo cittadino spagnolo, rimase invece a Parigi: fu qui che conobbe Jean Cocteau, che coinvolse l'artista nella realizzazione di sipari, scene e costumi per Parade, il balletto che stava realizzando per la famosa compagnia dei Balletti russi. Il 17 febbraio 1917 i due (J.C.) partirono alla volta di Roma, dove la compagnia stava dando le prove per il balletto; nell'Urbe Picasso ebbe l'opportunità di conoscere i futuristi e gli artisti della Secessione e di venire a contatto con l'arte rinascimentale e classica. Nel frattempo, si invaghì di una delle ballerine del Balletto a tal punto da farla sua sposa: era costei Ol'ga Chochlova, figlia di un colonnello dell'esercito imperiale russo. La commedia dell'arte e la pittura italiana avvicinarono Picasso a una nuova svolta stilistica, verso il cosiddetto «periodo neoclassico».

Ol’ga Chochlova

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Il Cubismo Originario (1907-1909)

Pablo Picasso e Georges Braque danno vita al cubismo; il cubismo originario ha la particolarità di rappresentare in modo schematico e semplificato le forme. i temi frequenti sono i paesaggi, mare, edifici ecc…

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Il Cubismo Analitico (1909-1912)

Gli artisti sperimentano un linguaggio artistico che consente loro di rappresentare in modo totale la realtà, ponendosi di fronte ad essa con un atteggiamento scientifico e, appunto, analitico.I cubisti come Picasso puntano ad una riorganizzazione dello spazio pittorico, potenziando la sintesi plastica delle forme e moltiplicando i punti di vista secondo cui il soggetto rappresentato viene osservato. Per raggiungere questo obiettivo il cubista spezza la superficie pittorica in tasselli, piccole superfici che registrano ognuna un punto di vista diverso, Il cubismo reagisce direttamente all'Impressionismo accentuando il valore del volume su quello del colore, che viene eliminato quasi totalmente utilizzando colori terrosi. Il colore infatti è visto come componente solo decorativa, come elemento di disturbo per l'artista quanto per lo spettatore, capace di distogliere entrambi dalla necessità di analizzare ed indagare sul quadro.

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Esempio di un quadro del cubismo analitico

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Il Cubismo Sintetico (1912-1920)

Tra il 1910 e il 1920 Picasso e Braque si rendono conto che spezzando troppo la superficie pittorica, i suoi singoli frammenti non sono più ricomponibili virtualmente e l'opera si avvicina sempre più ai caratteri dell'astrattismo. Per far sì che la loro pittura non sconfinasse mai all'astrazione, cioè in qualcosa di puramente mentale, i due artisti incominciano a introdurre nelle loro opere anche le lettere dell'alfabeto e numeri. In questo modo ogni fuga verso l'astrazione viene volontariamente bloccata dalla immediata riconoscibilità di questi elementi, subito riconducibili alla concretezza del quotidiano . Picasso cominciò ad usare nuove tecniche, quella del collage e molte altre aggiungendo l'effetto delle venature del legno con la tecnica del pettine passato sul colore fresco; Inoltre si assiste al ritorno del colore e Gli oggetti sulla tela non sono più copia del reale, esistono nel momento in cui vengono concretizzati nell'immagine pittorica, di essi c'è solo il concetto formale.

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Esempio di un quadro del Cubismo Sintetico

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LA MORTE

Pablo Picasso, infine, morì a Mougins l'8 aprile 1973, stroncato da un edema polmonare acuto, alla veneranda età di 91 anni; le sue ultime parole furono «Bevete alla mia salute». Fu sepolto nel parco del castello di Vauvenargues, nel sud della Francia