PRINCI DI ERGONOMIA E RISCHI STRESS LAVORO - CORRELATO

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PRINCI DI ERGONOMIAPRINCI DI ERGONOMIA E RISCHI STRESS E RISCHI STRESS

LAVORO - CORRELATOLAVORO - CORRELATONapoli, 24 novembreNapoli, 24 novembre 2010

Emanuela Fattorini, psicologa clinica e del lavoroemanuela.fattorini@gmail.com

dal greco:

lavoro

legge naturale, regola

Il neologismo viene attribuito allo psicologo K.F.H. Murrel, ma il termine era già stato usato dal naturalista polacco W. Iastrzebowski nel 1857.

L’ergonomia è lo “studio del rapporto tra l’uomo e il suo contesto di lavoro con il concreto obiettivo di assicurare i più elevati livelli di

sicurezza e di benessere di chi opera.

Essa esprime dunque interessi di analisi e di ricerca, e interessi di intervento e

applicazione, e implica la convergenza di più discipline “

(K.F.H. Murrel, 1965)

I CONCETTI PORTANTI DELL’ERGONOMIA

Dall’uomo giusto al posto giusto a

Discipline Psicologico-sociali

Discipline Bio-mediche

DisciplinePolitecniche

E R G O N O M I AE R G O N O M I A

“tecnica interdisciplinare

di progettazione, monitoraggio e analisi

di sistemi semplici e complessi

che interfacciano con l’uomo”

L’ERGONOMIA NEL D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

Misure generali di tutela- Art. 15 com. 1, lettere b) e d) –

Requisiti DPI - Art. 76 ,comma 2, lettera b) Movimentazione carichi - Art. 167, comma 2,

lettera a) - “… in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli…

VDT - Art. 174, com.1, lett. C)

L’organizzazione come sistema aperto

APPROCCIO PSICOSOCIALE

APPROCCIO PSICOSOCIALE 1.

Al centro dello studio c’è la

situazione-lavoro

da conoscere e interpretare

APPROCCIO PSICOSOCIALE 2.

L’uomo è centrale per una duplice valenza: come soggetto dell’azione che regola le

attività come soggetto agente, rispetto alle attività

che svolge, agli strumenti che utilizza, ai materiali che trasforma; alle regole e ai vincoli; agli atteggiamenti, alla motivazione, alle conoscenze

APPROCCIO PSICOSOCIALE 3.

Il primo livello d’ intervento è relativo agli agenti morbigeni fisici inerenti l’ambiente di lavoro circoscrivibili alle caratteristiche dei luoghi, degli strumenti, dei materiali, delle tecniche

Il rapporto lavoro/salute, tradizionalmente è competenza delle discipline bio-mediche.

APPROCCIO PSICOSOCIALE 4.

Il secondo livello d’intervento è intrinseco all’ azione organizzativa stessa, nel momento in cui preordina attività e rapporti tra le persone, inevitabilmente riduce la libertà delle decisioni individuali: Costrittività Organizzativa

Gli aspetti della relazione uomo/lavoro tradizionalmente sono competenza delle

discipline psicologico-sociali .

FATTORI DI RISCHIO

RISCHI PER LA SICUREZZA di natura infortunistica (impianti, macchine, incendi, esplosione)

RISCHI PER LA SALUTE di natura igienico-ambientale (agenti fisici, chimici e biologici)

RISCHI PER IL BENESSERE di natura psicosociale (fattori stressogeni)

S T R E S S P O S I T I V O S T R E S S P O S I T I V O

(EUSTRESS)

SINDROME DI ADATTAMENTO RELATIVAMENTE ASPECIFICA,

ALLE SOLLECITAZIONI (STRESSOR / STIMOLI)DELL’AMBIENTE

INTERNO E/O ESTERNO (Hans Selye, 1935)

“Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute” (Accordo Quadro Europeo art. 3, comma 3)

STRESS PSICOLOGICO

da P. Pancheri da P. Pancheri Stress Emozione Malattia, Stress Emozione Malattia, Mondadori, Milano, 1980Mondadori, Milano, 1980

Lo stress non è una malattia ma

in condizioni particolaripuò

ridurre le condizioni di benessere e l’efficienza sul lavoro

fino a produrre vere e proprie patologie

VERSO LO STRESSVERSO LO STRESSNEGATIVO / DISTRESSNEGATIVO / DISTRESS

LA RISPOSTA DI ADATTAMENTO

PUO’ DIVENTARE DISFUNZIONALE

Intensità delle richieste Durata delle richieste Caratteristiche del soggetto

si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per fronteggiarle

RICHIESTERICHIESTE RISORSERISORSE

DISTRESSDISTRESSDISTRESSDISTRESS

STRESS NEGATIVO / DISTRESSSTRESS NEGATIVO / DISTRESS

E F F E T T O C O R R I D O I OE F F E T T O C O R R I D O I O

Nel passaggio dall’ambiente di lavoro a quello privato si crea una sorta di

CORRIDOIO

senza soluzione di continuità

tra gli stimoli propri dell’ambiente di lavoro

e quelli della vita privata (e viceversa)

CONSEGUENZE DEL DISTRESS CONSEGUENZE DEL DISTRESS SULLA SALUTESULLA SALUTE

DISTURBI PSICOPATOLOGICI: alterazioni dell’umore, ansia, insicurezza, irritabilità, pensiero intrusivo, reazioni di evitamento, ecc.

DISTURBI PSICOSOMATICI: cefalea, asma, gastralgie, dermatiti, ipertensione, perdita di capelli ecc.

DISTURBI COMPORTAMENTALI: abuso di alcool, fumo, farmaci, disturbi dell’alimentazione, disfunzioni sessuali, isolamento sociale, comportamenti auto ed etero distruttivi, ecc.

CONSEGUENZE DEL DISTRESS CONSEGUENZE DEL DISTRESS SULL’IMPRESASULL’IMPRESA

Depauperamento del clima organizzativo Incremento di infortuni e malattie stress

correlate Incremento di conflitti interpersonali Aumento del contenzioso Allungamento dei tempi di lavorazione Incremento dei costi di produzione, sanitari e

legali Danno alla qualità e all’immagine,ecc.

CONSEGUENZE DEL DISTRESS CONSEGUENZE DEL DISTRESS SULLA SOCIETA’ SULLA SOCIETA’

Aggravio dei costi sanitari

Aggravio dei costi previdenziali

Aggravio dei costi legali

La entità del La entità del problemaproblema

Lo stress legato all'attività lavorativa rappresenta una delle sfide principali Lo stress legato all'attività lavorativa rappresenta una delle sfide principali con cui l'Europa deve confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza. con cui l'Europa deve confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza.

Secondo l’Health & Safety Executive questa condizione interessa quasi un Secondo l’Health & Safety Executive questa condizione interessa quasi un Lavoratore su quattro e dagli studi condotti emerge che una percentuale Lavoratore su quattro e dagli studi condotti emerge che una percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta allo stress (Cooper et. Al, 1996). Ciò comporta costi enormi in termini allo stress (Cooper et. Al, 1996). Ciò comporta costi enormi in termini di disagio umano e pregiudizio del risultato economico.di disagio umano e pregiudizio del risultato economico.

Lo stress influisce fortemente sulla redditività. Il costo economico Lo stress influisce fortemente sulla redditività. Il costo economico annuale dello stress legato all'attività lavorativa nell'UE è stato calcolato annuale dello stress legato all'attività lavorativa nell'UE è stato calcolato pari a 20 miliardi di euro/anno (Agenzia Europea per la Sicurezza e la pari a 20 miliardi di euro/anno (Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro). Salute sul Lavoro).

P R E V E N Z I O N EP R E V E N Z I O N E

Prevenzione primaria:Prevenzione primaria: progettazione ergonomica dell’azione organizzativa (Jones et al., 1988)

Prevenzione secondaria:Prevenzione secondaria: valutazione dei rischi stress lavoro-correlati e relative misure di miglioramento/ intervento, info-formazione dei lavoratori, formazione manageriale, introduzione di codici etici, buone prassi, ecc.;

Prevenzione terziariaPrevenzione terziaria: assistenza/terapia al lavoratore; sanzioni per le imprese inadempienti.

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