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Sistema paese e sicurezza economica

Maurizio Franzini

Sapienza, Università di Roma

I nostri temi

• Invece di un sistema-paese, un paese diviso e gravato da varie forme di insicurezza economica

• In che senso siamo economicamente divisi?

• Come si manifesta l’insicurezza economica?

• Che rapporto possono avere le “divisioni” e l’insicurezza con la performance economica complessiva?

Il benessere economico “medio”

• Il nostro reddito procapite arretra…

• Rispetto alla media dell’UE-28 nel 2002 eravamo il 13% sopra (più o meno alla pari con la Germania) oggi (2013) siamo 1 punto sotto (e 23 punti dietro la Germania)

• Abbiamo perso terreno rispetto a tutti i paesi dell’Europa continentale e nordica

• Abbiamo migliorato solo rispetto alla Spagna

Pil pro capite (PPS) Numeri indice: EU-28=100

0

20

40

60

80

100

120

140

160

Grecia Spagna Italia Francia GranBretagna

Germania Danimarca Svezia Paesi Bassi Stati Uniti

2002

2007

2013

Tassi di crescita del Pil

• Il tasso di crescita del Pil deludente anche prima della crisi

• Valori della crescita negli ultimi tre negativi anni solo da noi e in Grecia

Tassi di crescita del PIL

-8

-6

-4

-2

0

2

4

6

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014EU (28 countries)

Germany

France

Italy

Cattive performance anche in base a altri indicatori di sviluppo

• Indice di Sviluppo Umano (reddito procapite+ speranza di vita alla nascita + livello di istruzione): nel 2007 eravamo al 18° posto ora siamo al 26°

• Indicatori soggettivi di felicità: peggioramento maggiore dal 2007 tra i paesi avanzati (bassa soddisfazione della propria vita)

Dietre le “medie”….

• Divario territoriale

• Disuguaglianza nei redditi

• Disuguaglianza nella ricchezza

• Divari nelle “opportunità”

Il divario territoriale

• Le differenze regionali

• Differenze anche all’interno delle regioni

• Non solo in termini di Pil ma anche di altri importanti indicatori di benessere (servizi, qualità dell’istruzione, ecc).

I divari regionali di reddito

Disuguaglianza

• Siamo uno dei paesi occidentali a più alta disuguaglianza nei redditi

• Il fenomeno dura da molti anni, leggero ulteriore aggravamento con la crisi

• Anche la disuguaglianza nella ricchezza è molto diseguale sebbene la nostra posizione rispetto ad altri paesi sia in questo caso migliore (ruolo della diffusa proprietà della casa)

La disuguaglianza nei redditi disponibili (Gini)

0.251

0.272

0.221

0.198

0.287

0.309

0.340

0.277

0.266

0.297

0.2150.211

0.326

0.337

0.361

0.303

0.286 0.288

0.252

0.269

0.319

0.341

0.380

0.15

0.20

0.25

0.30

0.35

0.40

France Germany Netherlands Denmark Sweden Italy UK US

1985 1995 2010

I top income

• Tendenza alla concentrazione del reddito nelle mani di pochi

• Meno marcata che in altri paesi, ma significativa

• Una quota crescente di super-ricchi è tale per percepire elevatissimi redditi da lavoro e non da capitale

Le quote di reddito del top 1%

0.0%

1.0%

2.0%

3.0%

4.0%

5.0%

6.0%

7.0%

8.0%

9.0%

10.0%

11.0%

12.0%

13.0%

14.0%

15.0%

16.0%

17.0%

18.0%

19.0%

France Germany Netherlands Sweden Italy UK US

1980 1990 2000 2010

Concentrazione della ricchezza (10% più ricco, 1% più ricco) – Credit Suisse

2000 2008 2014

Europa (10%)

70,1 66,2 68,8

Italia (10%) 52,6 47,9 51,5

Europa (1%) 31,7 27,7 31,1

Italia (1%) 22,8 17,2 21,7

L’immobilità economica e sociale

• La disuguaglianza da noi tende a trasmettersi fortemente dai genitori ai figli (bassa mobilità sociale)

• Questo dipende non solo dalla trasmissione dei patrimoni (e quindi del reddito che essi consentono) ma anche di un vantaggio che permette ai figli dei più ricchi di guadagnare redditi da lavoro più elevati

La trasmissione intergenerazionale delle disuguaglianze (redditi da lavoro)

0.150.17

0.180.19

0.260.27

0.29

0.320.34

0.400.41

0.460.47

0.50 0.50

0.00

0.10

0.20

0.30

0.40

0.50

0.60

Occupati/disoccupati

• Attualmente il tasso di disoccupazione della Spagna è il doppio di quello dell’Italia (24% contro 12%), ma la percentuale di occupati sulla popolazione in età da lavoro è uguale (intorno al 56% contro una media europea che sfiora il 65%)

• Il nostro tasso di occupazione (molto importante) anche prima della crisi era il più basso di tutti i paesi europei, tranne Grecia e Croazia.

• La percentuale di famiglie che non percepiscono alcun reddito da lavoro (o pensione) è cresciuta e supera il 17% nel Mezzogiorno e il 5% al Nord.

Povertà

• L’Italia è un paese in cui è alta la quota di popolazione che vive in condizioni di povertà (sia assoluta sia relativa: diverse perché hanno soglie di reddito diverse)

• Particolarmente alta la quota di minori che vivono in condizioni di povertà

• E in molti casi sono poveri anche coloro che lavorano e percepiscono un reddito

Povertà relativa (Istat)

Povertà assoluta (Istat)

Popolazione a rischio di povertà (Eurostat)

0

5

10

15

20

25

30

35

40

UE-28 Paesi Bassi Svezia Francia Danimarca Germania GranBretagna

Spagna Italia Grecia

2005

2007

2013

Lavoratori a rischio di povertà

0

2

4

6

8

10

12

14

16

EU (28countries)

Danimarca Paesi Bassi Svezia Francia GranBretagna

Germania Spagna Italia Grecia

2007

2013

“Capitale umano”

• Nel 2011 solo il 56% degli italiani di età compresa tra 25 e 64 anni aveva concluso un ciclo di scuola secondaria superiore (media OCSE: 75%).

• Nella fascia di età 25-34 i laureati italiani sono il 15% contro il 32% della media OCSE.

Innovazione

• Forte ritardo, poche imprese innovano

• Bassa spesa per ricerca e sviluppo

• Brevetti depositati presso EPO 4,2% come quota nel 2010 , poco più di metà della Francia, 1/5 della Germania, circa 1/6 degli Stati Uniti

• Anche bassi investimenti in generale

• Flessibilità e incentivo a usare il lavoro: penalizza investimenti e innovazione?

Imprenditori poco istruiti

• Nel 2012 il 27,7% degli occupati italiani classificati come manager si era fermato alla scuola dell’obbligo, contro il 13,3% della media europea a 15 paesi (dal 5,2% in Germania al 19,3% in Spagna)

• La quota di manager italiani laureati era meno della metà della media europea.

La produttività del lavoro

• Tra 2005 e 2013 la produttività del lavoro in Italia è diminuita (anche più che in Grecia)

• In tutti gli altri paesi è cresciuta; in modo considerevole in Spagna

• Il differenziale con la Germania è peggiorato ma non molto, perché la crescita della produttività in Germania è stata limitata; più bassa che in Francia e in Svezia

Produttività del lavoro

85,0

90,0

95,0

100,0

105,0

110,0

UE-28 Danimarca Germania Grecia Spagna Francia Italia Paesi Bassi Svezia RegnoUnito

2005

2007

2013

La protezione sociale: spendiamo troppo?

• La sicurezza economica di molti dipende in modo cruciale dalla spesa sociale (Welfare)

• Diffusa l’idea che da noi si spenda troppo, più che negli altri paesi, e soprattutto per le pensioni

• …una verifica

Spesa per benefici sociali in percentuale del PIL

2003 2007 2012 var 2007-12

Ue-28 : : 28,3

UE-15 26,6 25,6 29,2 3,6

Spagna 19,8 20,3 25,4 5,1

Germania 29,7 26,6 28,3 1,7

Regno Unito 25,1 23,8 28,4 4,6

Italia 24,8 25,4 29,0 3,6

Svezia 31,6 28,6 29,9 1,3

Grecia 22,7 24,1 30,0 5,9

Francia 29,2 29,3 32,1 2,8

Danimarca 30,0 29,3 33,1 3,8

Spesa sociale pro capite parità di potere d’acquisto

2003 2007 2012 var 2007-12

UE-28 : : 7.272,20

UE-15 6.223,16 7.099,55 8.149,90 1.050,4

Grecia 4.294,05 5.385,84 5.875,87 490,0

Spagna 4.197,74 5.105,51 5.912,56 807,1

Regno Unito 6.314,26 7.036,98 7.356,84 319,9

Italia 5.509,92 6.484,10 7.452,22 968,1

Francia 6.834,54 7.961,66 9.119,92 1.158,3

Germania 7.099,08 7.768,02 9.332,76 1.564,7

Svezia 7.917,63 8.717,44 9.416,28 698,8

Danimarca 7.329,70 8.672,81 10.000,84 1.328,0

Spesa pro capite italiana, dinamica e confronti

Spesa pro capite (prezzi correnti)

Spesa pro capite (prezzi costanti)

Crescita media annua quadriennio (prezzi corr)

Crescita media annua quadriennio (prezzi cost)

Crescita media annua quadriennio EU -15 (prezzi cost)

1992 4.200,54 5.270,44

1996 4.123,02 5.199,27 -0,46% -0,34%

2000 4.982,18 5.668,01 4,85% 2,18% 1,66%

2004 6.064,38 6.200,80 5,04% 2,27% 2,29%

2008 7.075,30 6.545,15 3,93% 1,36% 1,22%

2012 7.630,18 6.589,11 1,91% 0,17% 1,56%

Dalla spesa sociale lorda a quella netta

• Imposte dirette e indirette sulla spesa sociale (-)

• Agevolazioni fiscali (+)

• Spesa privata (+)

• In Italia sulle pensioni si pagano le normali aliquote Irpef altrove (ad es. Francia e Germania) vigono forti agevolazioni

• La spesa privata molto elevata nei paesi anglo-sassoni

Spesa sociale netta 2009 come % del Pil

Spagna 25,2

Italia 25,5

Svezia 26,1

Germania 27,5

Regno Unito 27,7

Stati Uniti 28,9

Francia 32,1

La composizione della spesa sociale

• La spesa per vecchiaia come peculiarità italiana?

• Il problema della confrontabilità dei dati tra paesi

Spesa sociale per causa di rischio in percentuale del Pil

Malat t ia

Invalidità

Vecchiaia

Superstiti

Famiglia

Disoccupazione

Abitazione

Esclusione

sociale

UE-28 8,4 2,1 11,5 1,6 2,2 1,5 0,6 0,4

Ue-15 8,7 2,1 11,8 1,6 2,3 1,6 0,6 0,4

Danimarca 6,9 4,1 14,4 0,0 4,0 1,8 0,7 1,1

Germania 9,6 2,3 9,4 2,0 3,2 1,2 0,6 0,2

Grecia 6,4 1,3 15,4 2,4 1,6 1,9 0,2 0,6

Spagna 6,7 1,8 9,2 2,4 1,4 3,6 0,1 0,2

Francia 9,2 2,1 12,9 1,8 2,6 2,0 0,8 0,8

Italia 7,0 1,7 15,3 2,7 1,4 0,9 0,0 0,1

Svezia 7,6 3,9 12,4 0,5 3,2 1,2 0,5 0,7

Regno Unito 9,3 1,9 12,7 0,1 1,9 0,7 1,6 0,2

Italia-Media EU

15 -1,7 -0,4 3,5 1,1 -0,9 -0,7 -0,6 -0,3

La maggiore spesa per vecchiaia in Italia

• Quota rilevante di popolazione anziana

• Nei dati europei inclusi anche i trattamenti di fine rapporto (oltre 11% della spesa totale)

• Le pensioni svolgono anche una funzione assistenziale (altrove l’equivalente dei pre-pensionamenti va in altre voci di spesa sociale)

I beneficiari della spesa sociale: ricchi o poveri?

I mali dell’economia italiana

• I mali dell’economia e della società italiana sono anche altri

• Alto debito pubblico

• Cattivo funzionamento della P.A.

• Corruzione, evasione fiscale , criminalità organizzata…

• …..oggetto delle lezioni di questi ciclo

• E i “beni”?

Potenziali “beni”

• Alto tasso di risparmio

• Successo di alcune imprese esportatrici

• Bilancia commerciale in attivo, a parte energetico

• Qualità del capitale umano buona (ai picchi)

• Surplus primario malgrado elevato debito

Ecc.?

Una questione cruciale: coesione e performance “media”

• Un paese poco coeso e molto diviso in cui una quota rilevante di popolazione vive in condizioni di insicurezza

• Che rapporto c’è tra la performance media e questa bassa coesione?

• Cause e effetti, varie teorie…

• In particolare: disuguaglianza e crescita

• Ruolo delle istituzioni e delle decisioni politiche…

GRAZIE

ALCUNI DEI TEMI DA ME TRATTATI POSSONO ESSERE APPROFONDITI SU

WWW.ETICAECONOMIA.IT

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