Scuola dell’infanzia “IL CARTOCCINO” CTI Monza Brianza Centro · LO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE...

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Riflessioni e condivisione delle esperienze di osservazione

A cura di BORACCHI MARISTELLA e VALENTINA TOBIA

4 GIUGNO 2015

I C via Correggio – Scuola dell’infanzia “IL CARTOCCINO”

CTI Monza Brianza

Centro Percorsi di Osservazione

LO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE “ CAMPANELLI D’ALLARME”.

Come e perché osservare. Conoscenza e potenzialità dello strumento 28 aprile

SPERIMENTARE LO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE “ CAMPANELLI D’ALLARME” :

L’osservazione del bambino attraverso la griglia, le scatole dei materiali didattici. 5 maggio

Confronto e condivisione di esperienze

Dai “Campanelli d’Allarme” all’….

OSSERVAZIONE DEL BAMBINO STRANIERO ATTRAVERSO L’INDIVIDUAZIONE DI STRUMENTI A BASSA

MEDIAZIONE LINGUISTICA . 12 maggio

Approfondimento di alcune aree di osservazione contenute nei Campanelli d’Allarme :

Area “ Uso del corpo e degli oggetti” – Motorio Prassie -

EVOLUZIONE DEL GESTO GRAFICO NEL BAMBINO DAI 3 AI 6 ANNI :

CRITERI INTERPRETATIVI ATTRAVERSO LA GRAFOLOGIA 18 maggio

COSA E COME OSSERVARE

EVOLUZIONE DEL GESTO GRAFICO NEL BAMBINO DAI 3 AI 6 ANNI : PERCORSI DI POTENZIAMENTO

DELLE ABILITÀ GRAFO MOTORIE 25 maggio

DIFFICOLTÀ ATTENTIVE IN ETÀ EVOLUTIVA DA 3 A 6 ANNI .

Approfondimento di alcune aree di Osservazione contenute

nei Campanelli d’Allarme : il gioco, l’area cognitiva 4 giugno

Conclusione del corso ed individuazione di obiettivi di miglioramento della propria pratica di

Osservazione .

Qualche riflessione….

Dal percorso di formazione ad un proprio cammino di riflessione nella pratica di osservazione ….

Cosa posso portare a scuola dopo il mio percorso?..

Cambiamenti …

Riflessioni …

Cosa osservare?

-Relazioni sociali

-Risposte emotive, autoregolazione, adattamento al cambiamento

-Funzione comunicativa

-Linguaggio (espressione e comprensione)

-Cognitiva e prerequisiti apprendimento

-Uso del corpo e degli oggetti (motorio-prassie)

-Gioco

ATTENZIONE

Attenzione

• ATTENZIONE SOSTENUTA: mantenersi vigili per un periodo prolungato di tempo

• ATTENZIONE SELETTIVA: selezionare gli stimoli importanti e ignorare le informazioni irrilevanti

• INIBIZIONE: capacità di inibire uno stimolo non rilevante

• CONTROLLO COGNITIVO: capacità di elaborare informazioni contrastanti e si passare da un compito all’altro flessibilmente

Difficoltà attentive in età evolutiva

• Numerosi gruppi di bambini presentano difficoltà di attenzione:

▫ ADHD

▫ DSA (soprattutto dislessici e discalculici)

▫ DSL

▫ Disturbi Visuo-spaziali

▫ Autismo (Sindrome di Asperger)

▫ Altri disturbi psichiatrici dello sviluppo: Psicosi, Ansia, Depressione…

Attenzione in modalità

visiva

Attenzione in modalità

uditiva

-Riesce a mantenere l’attenzione durante un racconto? -Facilmente distratto da rumori? -Si distrae mente gli stiamo parlando? -Fatica a seguire turni verbali -Partecipazione a canzoni, filastrocche?

-Riesce a mantenere l’attenzione durante l’esecuzione di schede, disegni? -Facilmente distratto da movimenti di altre persone intorno a se? -Fatica a copiare, seguire percorsi su carta

Competenze neuropsico-

logiche: attenzione

L’attenzione diventa un meccanismo di base indispensabile per eseguire “lavori”

Seguire le indicazioni orali dell’insegnante finalizzate allo svolgimento di attività

Prestare attenzione alle consegne (orali, poi scritte) dell’insegnante

Mantenere attenzione costante durante lo svolgimento dei lavori (evitando distrazioni per sé e per i compagni)

Essere capace di cambiare rapidamente schema attentivo di fronte a nuove proposte di lavoro

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Attenzione sostenuta e

selettiva visiva

Attenzione sostenuta e

selettiva uditiva

Dong Dong Dong

Dong Ding Dong

Dong Dong Ding

Ding Dong Dong

*attenzione sostenuta *strategie di ricerca

visiva *inibizione/impulsività

Importanza di due indici: - TEMPO - ACCURATEZZA

Mantenere una posizione immobile, ad occhi chiusi, per alcuni secondi, ignorando degli stimoli esterni.

Inibizione

Attenzione

• ATTENZIONE SOSTENUTA: mantenersi vigili per un periodo prolungato di tempo

• ATTENZIONE SELETTIVA: selezionare gli stimoli importanti e ignorare le informazioni irrilevanti

• INIBIZIONE: capacità di inibire uno stimolo non rilevante

• CONTROLLO COGNITIVO: capacità di elaborare informazioni contrastanti e si passare da un compito all’altro flessibilmente

• Colorare gli spazi secondo le indicazioni (contando il tempo di lavoro senza distrazioni)

• Colorare solo gli spazi con il puntino (contando il tempo di lavoro senza distrazione)

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Esempi di attività sull’attenzione

mantenuta

• Righello misura-attenzione e riordino di sequenze:

la maestra consegna ai bambini 4 vignette e il righello. Poi legge la storia suonando il campanellino quando indicato. A quel punto i bambini devono indicare la vignetta di cui si stava parlando in quel momento. Se rispondono correttamente, possono colorare un pezzo del righello.

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Ripetere i movimenti compiuti da un compagno (anche movimenti ripetuti più volte)

Attenzione

• ATTENZIONE SOSTENUTA: mantenersi vigili per un periodo prolungato di tempo

• ATTENZIONE SELETTIVA: selezionare gli stimoli importanti e ignorare le informazioni irrilevanti

• INIBIZIONE: capacità di inibire uno stimolo non rilevante

• CONTROLLO COGNITIVO: capacità di elaborare informazioni contrastanti e si passare da un compito all’altro flessibilmente

Giochi di attenzione selettiva

• Scopri cosa è stato tolto

• Disegna i particolari mancanti

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

• Mentre la maestra legge il racconto, alza il cartoncino colorato quando senti nominare il colore giusto

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

• Dare al bambino 2 figure di personaggi. Durante la lettura del racconto, quando il bambino sente nominare il suo personaggio lo deve mettere al centro del cerchio insieme alle altre figure già posizionate.

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Attenzione

• ATTENZIONE SOSTENUTA: mantenersi vigili per un periodo prolungato di tempo

• ATTENZIONE SELETTIVA: selezionare gli stimoli importanti e ignorare le informazioni irrilevanti

• INIBIZIONE: capacità di inibire uno stimolo non rilevante

• CONTROLLO COGNITIVO: capacità di elaborare informazioni contrastanti e si passare da un compito all’altro flessibilmente

Alcuni giochi “classici” allenano l’inibizione…

• Un due tre, stella

• Sacchi pieni e sacchi vuoti

• …

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Altre attività che allenano l’inibizione

Giochi con doppi comandi che si contraddicono tra di loro

• La maestra dice di toccare una parte del corpo e con le sue mani tocca un’altra parte (bisogna dare retta solo alla voce)

• Sacchi pieni o sacchi vuoti: la voce dice una cosa e le mani ne dicono un’altra

• Due personaggi chiedono di fare due azioni diverse e i bambini devono ascoltare solo uno dei due

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Giochi in cui bisogna fare/dire il contrario di quanto verrebbe spontaneo o precedentemente appreso

• Quando mostro il sole dire “notte” e quando mostro la luna dire “giorno”

• Insegno a rispondere a una figura (battendo la mano sul tavolo) e non a un’altra e a metà cambio la consegna (devo rispondere ad un’altra figura)

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Attenzione

• ATTENZIONE SOSTENUTA: mantenersi vigili per un periodo prolungato di tempo

• ATTENZIONE SELETTIVA: selezionare gli stimoli importanti e ignorare le informazioni irrilevanti

• INIBIZIONE: capacità di inibire uno stimolo non rilevante

• CONTROLLO COGNITIVO: capacità di elaborare informazioni contrastanti e si passare da un compito all’altro flessibilmente

O attenzione DIVISA

Esercizi per allenare l’attenzione

divisa

• FAVOLE INTRECCIATE:

si leggono i pezzi di due favole conosciute dai bambini mescolate tra loro. I bambini hanno un cartellino per ogni favola, devono alzare quello corrispondente al pezzo che la maestra ha appena letto

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

• Durante una storia chiedere di fare attenzione a due stimoli diversi a cui rispondere in maniera differente (es: se senti il nome del tuo colore alzi il cartoncino, se senti “tutti i colori” batti i piedi per terra)

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

Cosa osservare?

-Relazioni sociali

-Risposte emotive, autoregolazione, adattamento al cambiamento

-Funzione comunicativa

-Linguaggio (espressione e comprensione)

-Cognitiva e prerequisiti apprendimento

-Uso del corpo e degli oggetti (motorio-prassie)

-Gioco

IL GIOCO: come si sviluppa?

Il gioco è fondamentale per sperimentare e consolidare nuove competenze, cognitive, relazionali ed emotive. Ha una base biologica e una base culturale.

Può essere… …solitario o sociale …spontaneo o guidato da regole

Progetto «Toy Stories»di Gabriele Galimberti

ITALIA

Progetto «Toy Stories»di Gabriele Galimberti

CINA

Progetto «Toy Stories»di Gabriele Galimberti

MALAWI

KENYA

Gioco simbolico, gioco di finzione o immaginativo

Implica quattro aspetti:

• la capacità di agire “come se” al di fuori del contesto

normale

• la capacità di usare come materiale di gioco oggetti

sostitutivi di quelli reali

• l’abilità di eseguire azioni abitualmente messe in atto da

altri

• l’abilità di collegare schemi di azioni differenti in sequenze

tematiche coerenti

L’evoluzione del gioco implica 3 processi:

• Decentramento: estensione dell’azione da sé ad altri

• Decontestualizzazione: progressiva indipendenza dal supporto ambientale

• Integrazione: organizzazione delle azioni in sequenze

Compaiono due nuove modalità di azione simbolica: nella forma più primitiva, le altre persone sono destinatarie passive dell’azione del bambino, mentre nella forma più avanzata sono attori, protagonisti insieme al bambino. Le prime azioni decentrate sono ancora fortemente guidate dalle sollecitazioni dell’adulto.

GIOCO REGOLE: in cui sono stabiliti a priori il momento e il

modo in cui deve essere realizzato l’esercizio e la finzione. È

caratterizzato talvolta dal carattere competitivo e dal fatto che il

comportamento dei partecipanti è stabilito in anticipo da regole

condivise.

Le azioni simboliche appaiono organizzate in sequenze coerenti dal punto di vista tematico e temporalmente contigue le une alle altre, e prevedono il coinvolgimento di più bambini.

Successivamente....

Importanza del contesto

Ruolo dell’adulto: propone dei modelli o stimola l’uso simbolico di oggetti, e ciò favorisce nel bambino la realizzazione di giochi simbolici ad un livello più avanzato.

Fin dalle prime manifestazioni il gioco di finzione ha un carattere sociale:

a) inizialmente le persone sono coinvolte come spettatori o destinatari passivi;

b) successivamente la qualità della partecipazione diventa più attiva e sostanziale.

Ruolo dell’adulto: si propone come spettatore e gradualmente assume un ruolo più attivo; stimolazione dell’interazione tra i bambini.

I fattori che influiscono sul livello di competenza:

• Età del bambino

• Presenza di compagni di gioco

• Grado di familiarità con i compagni di gioco

• Età e competenza dei compagni di gioco

• Grandezza del gruppo

• Presenza dell’adulto conosciuto

• Tipo di materiale

• Luogo

Importanza del contesto

LA COMPETENZA EMOTIVA

1) ESPRESSIONE DELL EMOZIONI: coerenza nelle espressioni facciali, coerenza nelle manifestazioni non verbali (sguardo, postura, tono della voce), uso del lessico emotivo. 2) COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI: risposta adeguata alle emozioni dell’altro, coinvolgimento empatico nelle esperienze dell’altro, conoscenza delle cause delle emozioni.

Nell’età prescolare (3-6 anni) la capacità di regolare le emozioni è favorita da due importanti acquisizioni: •Distinzione tra espressione emotiva esterna ed esperienza soggettiva interna: consente di dissimulare le emozioni o di modularle in funzione relazionale

•Teoria della mente: consapevolezza che gli altri possiedono stati interni differenti dai nostri, rispetto ai quali si può modulare il proprio comportamento emotivo

3) REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI: intensità e durata delle emozioni negative, strategie per affrontarle, reazione alle frustrazioni, ricerca d’aiuto da parte dell’adulto (più o meno attivo), espressione vergogna e senso di colpa.

Nell’età prescolare (3-6 anni) i bambini conoscono già diverse strategie di regolazione (Dennis et al. 2009):

• Strategie esterne: cercare di modificare la situazione (rabbia)

• Strategie, di tipo cognitivo, focalizzate sull’emozione: cercare di pensare a qualcosa di piacevole (tristezza e paura)

• Strategie, di tipo comportamentale, focalizzate sull’emozione: cercare di fare qualcosa di piacevole (tristezza e paura)

3) REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI: intensità e durata delle emozioni negative, strategie per affrontarle, reazione alle frustrazioni, ricerca d’aiuto da parte dell’adulto (più o meno attivo), espressione vergogna e senso di colpa.

Esempi di situazioni in cui intervengono le abilità di autoregolazione: • nel consentire ad un bambino di attendere il proprio turno prima di salire sull’altalena

• nel mantenere la propria attenzione in un gioco o in un’attività condivisa

• nel riuscire a non piangere o a non arrabbiarsi in una situazione di frustrazione causata da un compagno

Antecedenti dei comportamenti

negativi

• Mancanza di affetto, attenzione, stima

• Noia o disinteresse verso i compiti

• Inadeguatezza rispetto ai pari

• Deficit di abilità

• Incomprensione delle consegne

• Inadeguata stima della difficoltà o della lunghezza del compito

• Esperienze negative precedenti legate alla stessa attività

Si ringrazia il Centro per l’Età Evolutiva di BG

ATTENZIONE A SCUOLA

Motivazione

empatia feed - back

Qualità degli stimoli

Coinvolgimento

Materiali accattivanti

Voce Stimoli diversificati..

Negli ultimi anni, con una frequenza senza dubbio

superiore rispetto al passato, si sente parlare di bambini iperattivi o con problemi di attenzione.

• Queste problematiche possono essere più o meno importanti, fino ad essere configurate come disturbi da deficit attentivi ed iperattività

• Comportano richiestività nella gestione comportamentale

Generalmente i problemi coinvolgono

tre sfere:

attenzione,

iperattività

Impulsività

La difficoltà di attenzione

sembra essere presente nella maggior parte dei casi ed essere il fattore centrale

Un’attenzione prolungata, per questi soggetti, provoca quasi sempre noia e stanchezza,

Hanno difficoltà a focalizzare un aspetto dell’ambiente o di un compito

I soggetti che presentano questo problema sembrano avere la testa tra le nuvole, essere assenti o immersi nei loro problemi.

Mostrano fugacemente interesse per qualcosa, per poi essere immediatamente catturati da altri stimoli presenti nell’ambiente circostante.

Questa frammentarietà dell’attenzione compromette l’apprendimento lo sviluppo di abilità cognitive e comportamentali, le relazione con gli adulti ed i compagni.

• L’inattenzione si nota quando questi

bambini devono “organizzare” l’attenzione di fronte a compiti complessi, che prevedano il trattenimento di più informazioni

• In questo caso, criteri come la gerarchia delle sequenze, le priorità, l’analisi delle conseguenze, la memorizzazione delle strategie da seguire, il ricordo delle indicazioni ricevute, sembrano perdersi in un “caos”

• L’iperattività si manifesta soprattutto con

la difficoltà a rimanere fermi con il corpo e con le mani.

• Questi soggetti sembrano avere addosso “l’argento vivo” o un motore sempre attivo e spinto al massimo. In classe si alzano continuamente anche senza motivo, afferrano e muovono oggetti in maniera frenetica e

• ripetitiva.

• L’impulsività si concretizza principalmente

nell’incapacità di riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni, sull’esplosività dei comportamenti che seguono una logica del tutto o niente (assenza di regolazione).

• A casa, a scuola, nello sport e in tutte le altre attività, questa impulsività compromette il rispetto delle regole, anche delle più banali come, ad esempio, saper aspettare il proprio turno.

• L’individuo è preso dai suoi bisogni e dai suoi desideri.

• In questa prospettiva di “egocentrismo” quasi sempre dimentica chi ha di fronte gli aspetti della situazione.

• Sintomi di inattenzione

• 1. Scarsa cura per i dettagli, errori di distrazione,

• 2. labilità attentiva,

• 3. sembra non ascoltare quando si parla con lui/lei,

• 4. non esegue le istruzioni, non porta a termine le attività,

• 5. ha difficoltà ad organizzarsi,

• 6. evita le attività che richiedono un’attenzione consistente e prolungata,

• 7. perde gli oggetti,

• 8. è facilmente distraibile dagli stimoli esterni,

• 9. dimentica facilmente cose abituali.

• Sintomi di iperattività

• 1. Irrequieto, non riesce a star fermo su di una sedia,

• 2. in classe si alza di frequente anche quando non dovrebbe,

• 3. corre e si arrampica,

• 4. ha difficoltà a giocare tranquillamente,

• 5. è sempre in movimento, come se fosse “attivato da un motorino”,

• 6. parla eccessivamente.

• Sintomi di impulsività

• 7. Risponde prima che la domanda sia completa,

• 8. ha difficoltà ad aspettare il proprio turno,

• 9. interrompe o si intromette nelle attività dei coetanei o degli adulti.

• Talvolta questo problema può sfociare in un vero e proprio disturbo individuato nel nostro paese con l’acronimo DDAI

(Disturbo da Deficit dell’Attenzione

e Iperattività)

In campo internazionale, con ADHD

(Attention Deficit/Hyperactivity Disorder).

Osservare l’attenzione/ ascolto

nei Campanelli d’Allarme

• RELAZIONI SOCIALI :

• Atteggiamento di evitamento della relazione

• Fatica ad ascoltare e a restare attento

• Ipercinesia

• RISPOSTE EMOTIVE AUTOREGOLAZIONE, ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO:

• Chiusura

• Comportamenti di ipercinesia, crisi di agitazione

• Scompenso di fronte ai cambiamenti di situazione

FUNZIONE COMUNICATIVA : Reciprocità sociale Linguaggio con scarsa funzione comunicativa Assenza di lessico mentale - linguaggio poco intelleggibile Difficoltà nel riconoscere lo stato mentale dell’altro

LINGUAGGIO: Non comprensione di richieste Memorizzazione di canti, filastrocche , storie Anomie Fatica nel trattenere informazioni

• COGNITIVA E PRE-REQUISITI ACCESSO ALLA PRIMARIA : Memoria, orientamento e grafismo :

• Disorganizzazione spaziale e temporale

• Non trattiene le consegne

• Non discrimina uditivamente somiglianze o differenze

• Non “fissa” parole nuove appena ascoltate

• Non scrive il proprio nome o segni e simboli

• Non ripete verbalmente i numeri

USO DEL CORPO E DEGLI OGGETTI : Motricità inadeguata …urta inciampa .. Orientamento … memorizzazione ed esecuzione di

percorsi e giochi Prassie poco adeguate nella coordinazione oculo-

manuale Comportamenti bizzarri nell’uso del corpo

GIOCO: Poco interesse per il gioco partecipato/ collaborativo con regole e ruoli Fatica ad apprendere schemi di gioco, poca memoria

percettiva Poca disponibilità alla condivisione di spazi e oggetti

Non si tratta sempre di

ADHD…evitare interpretazioni affrettate

che non competono noi insegnanti

Bambini con alti livelli di stress spesso

sono scambiati per ADHD, poiché sono in un

costante stato di attivazione e allarme, le cui

conseguenze sono l’incapacità a prestare

attenzione e l’agitazione psicomotoria….

Devo solo aumentare progressivamente le sue

competenze emotive motivandolo alla relazione

ed all’attenzione ….

Alcune strategie per rendere

la scuola “ accattivante”e “ su misura”…

Creare un’atmosfera socio-emotiva calda/ accogliente

Dare feedback positivi ( evitare l’ effetto Pigmalione )

Non rinforzare un’immagine “svalutante” del bambino:

la distrazione potrebbe diventare l’unico modo per ottenere e chiedere attenzione

Input e stimoli adeguati: coinvolgimento, personalizzazione negoziazione delle scelte.. affidare compiti in progressione di difficoltà da portare a termine

Condivisione delle regole: rendere prevedibile il tempo scuola , offrire spazi e tempi di “ decompressione”

Organizzazione precisa degli spazi

Esempio di Token economy

Alcune strategie per rendere la scuola

“ accattivante”

• TOKEN ECONOMY

Tipicamente si utilizzano due tipi di Token Economy: - La versione "classica", che molti ritengono particolarmente efficace nell'ambiente casalingo/familiare -La versione "cooperativa", che molti ritengono particolarmente efficace a scuola, più della versione classica Si basa sul principio del "rinforzare" i comportamenti

positivi ogni volta che sono compiuti dal bambino, al fine di incrementare la loro frequenza.

Per ogni chiarimento, esigenza …

maristella.boracchi@gmail.com

valentina.tobia@unimib.it