PSICOLOGIA SCOLASTICA INTEGRATA E PROMOZIONE DEL BENESSERE Sofia LISTORTO Responsabile Associazione...

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PSICOLOGIA SCOLASTICA INTEGRATAE

PROMOZIONE DEL BENESSERE

Sofia LISTORTOSofia LISTORTO

Responsabile Associazione Il CaleidoscopioResponsabile Associazione Il Caleidoscopio

INDICAZIONI EUROPEE

Il Consiglio di Lisbona del 2000 (Istruzione e Formazione 2010) ha individuato gli obiettivi che i Paesi membri dovranno raggiungere nel campo dell’istruzione entro il 2010.

RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE

Un importante obiettivo riguarda la riduzione della dispersione scolastica, l’indicatore scelto è la percentuale di 18-24enni con la sola licenza media e non più in formazione, (early school leavers)

Il benchmark al 2010 è fissato al 10%.

LA DISPERSIONE SCOLASTICA IN EUROPA

Nel 2006 la percentuale media in Europa dei dispersi è del 15,3%; Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna e Grecia sono vicini all'obiettivo

LA DISPERSIONE SCOLASTICA IN EUROPA

Tratto da DISPERSIONE SCOLASTICA – INDICATORI DI BASE – 2008Min. Pubblica Istruzione http://62.77.63.181/ISN_Istruzionesicilia_it/Upload/c8db0f85-d67b-44ac-9776-baedd549c438.pdf

LA DISPERSIONE SCOLASTICA IN ITALIA

In Italia, gli school leavers rappresentano il 20,8%.

Dati diffusi dal Ministero della Pubblica Istruzione – Maggio 2008La dispersione scolastica Indicatori di base Anno scolastico 2006/07 http://archivio.pubblica.istruzione.it/mpi/pubblicazioni/2008/allegati/dispersione_2007.pdf

SECONDO INDICATORE

Il secondo benchmark è relativo alla percentuale di ventiduenni con almeno un diploma di scuola secondaria superiore che al 2010 deve risultare pari all’85% considerando la classe di età 20-24

In Italia nel 2005 la percentuale dei diplomati era al 72,9%

TERZO INDICATORE

Il terzo benchmark è riferito alla qualità degli apprendimenti degli studenti quindicenni.

In questo caso l’obiettivo da raggiungere entro il 2010 è quello di una riduzione del 20%, rispetto al 2000, della percentuale di quindicenni con scarse capacità di lettura.

QUARTO INDICATORE

Il quarto benchmark riguarda il numero dei laureati in materie scientifiche che dovranno aumentare, almeno +15%, rispetto al 2000.

STUDENTI ITALIANI “RICCHI DI COMPETENZE”

Tratto da QUADERNO BIANCO SULLA SCUOLA – 2007Min. Economia e Finanze – Min. Pubblica Istruzione http://62.77.63.181/ISN_Istruzionesicilia_it/Upload/c8db0f85-d67b-44ac-9776-baedd549c438.pdf

STUDENTI ITALIANI “POVERI DI COMPETENZE”

Tratto da QUADERNO BIANCO SULLA SCUOLA – 2007Min. Economia e Finanze – Min. Pubblica Istruzione http://62.77.63.181/ISN_Istruzionesicilia_it/Upload/c8db0f85-d67b-44ac-9776-baedd549c438.pdf

QUINTO INDICATORE

Il quinto obiettivo è quello di innalzare almeno al 12,5% la partecipazione degli adulti in età lavorativa (25-64 anni) al sistema di educazione permanente (nel 2005 la percentuale è stata del 10,8% per l’UE25 e del 6,2% per l’Italia)

IL MALESSERE DEGLI STUDENTI

LA QUESTIONE DEL DROP OUT

I FATTORI CHE DETERMINANO IL DISAGIO SCOLASTICO

1. FATTORI SOCIOECONOMICI E CULTURALI

2. FATTORI INTRINSECI ALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

3. I FATTORI LEGATI ALLE DINAMICHE FAMILIARI

4. I FATTORI INDIVIDUALI

FATTORI SOCIOECONOMICI E CULTURALI

I ragazzi delle classi sociali meno favorite sono candidati al disagio scolastico in misura maggiore a causa di una dotazione deprivata di partenza (che l’istruzione non riesce a ridurre, sovente tende a riprodurre l’ordine sociale esistente)

FATTORI INTRINSECI ALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

- 2.a Tendenza ad appiattirsi su modelli standard medi nelle proposte didattiche ed educative

- 2.b Difficoltà a programmare curriculi individualizzati che valorizzino le differenze e tengano conto dei livelli di competenze dei singoli ragazzi

ALTRI FATTORI INTRINSECI ALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

- 2.c Mancato rispetto dello sviluppo mentale del bambino: molte nozioni vengono proposte prima che l’alunno possegga le strutture mentali e i concetti base necessari per comprendere

- 2.d Difficoltà di transizione tra un ciclo e l’altro (mancanza di continuità e coerenza)

ALTRI FATTORI INTRINSECI ALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

2.e Il sistema di valutazione più che evidenziare i progressi e gli apprendimenti di ogni singolo alunno rispetto ai propri livelli di partenza, si propone come un sistema di classificazione dei ragazzi che ufficializza le differenza stabilizzando le situazioni di disagio

I FATTORI LEGATI ALLE DINAMICHE FAMILIARI

- 3.a Atteggiamento dei genitori nei confronti della scuola (considerata come un ostacolo all’investimento nel lavoro o vista con senso di rinuncia e rassegnazione)

- 3.b Modalità educative rigide e punitive determinano ansie e sensi di colpa che aumentano le difficoltà scolastiche

- 3.c Difficoltà relazionali in famiglia: distorsioni della comunicazione, conflitti di coppia, problemi con la famiglia allargata)

FATTORI INDIVIDUALI

- 4.a Disagio scolastico ed abbandono sono molto frequenti in quei bambini che nei primi anni della scuola primaria hanno manifestato un disturbo specifico di apprendimento a causa del quale si è creata una catena di frustrazioni creando demotivazione e sfiducia globale nelle proprie capacità

FATTORI INDIVIDUALI

- 4.b scarso senso di autoefficacia produce problemi di autostima, specie di fronte a richieste superiori alle capacità personali, caricando di ansia tutto il vissuto scolastico ed attivando un processo difensivo di disinvestimento, difficilmente reversibile

ALTRI FATTORI INDIVIDUALI

- 4.c Il sopraggiungere della fase puberale produce uno spostamento dell’attenzione dei ragazzi verso mete che non sono di tipo scolastico

- 4.d Lo sviluppo del pensiero ipotetico-deduttivo induce i ragazzi verso l’autonomia intellettuale ed il conseguente desiderio di formulare giudizi propri

- 4.e La fase puberale infine determina la tendenza ad un confronto/scontro con le regole degli aduli, insegnanti compresi

FASE SCOLASTICA ‘A RISCHIO’

Tratto da DISPERSIONE SCOLASTICA – INDICATORI DI BASE – 2008

Min. Pubblica Istruzione

http://62.77.63.181/ISN_Istruzionesicilia_it/Upload/c8db0f85-d67b-44ac-9776-baedd549c438.pdf

PERCORSO SCOLASTICO ‘A RISCHIO’

Tratto da DISPERSIONE SCOLASTICA – INDICATORI DI BASE – 2008

Min. Pubblica Istruzione

http://62.77.63.181/ISN_Istruzionesicilia_it/Upload/c8db0f85-d67b-44ac-9776-baedd549c438.pdf

GLI OSTACOLI AL SUCCESSO FORMATIVO

SCUOLA DELL’INFANZIADIFFICOLTA’ DI SOCIALIZZAZIONE, DI LINGUAGGIO, DI LATERALIZZAZIONE, DI ACQUISIZIONE

DEI PRE-REQUISITI ALLA LETTURA E SCRITTURA

SCUOLA PRIMARIADIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO DELLA LETTURA, SCRITTURA, ABILITA’ DI CALCOLO

SCARSO SENSO DI AUTOEFFICACIA ED AUTOSTIMA – DIFFICOLTA’ CON I COMPAGNI

SCUOLA SECONDARIA I° GRADOSCARSO METODO DI STUDIO - DEMOTIVAZIONE

CRISI NEL RAPPORTO CON GLI INSEGNANTI E CON I COMPAGNI

SCUOLA SECONDARIA II° GRADOCONFLITTO CON GLI INSEGNANTI

DISCONTINUITA’ NELLO STUDIO - ABBANDONO

IL CICLONE DEL DISAGIO

AUMENTO DEI COMPORTAMENTI A RISCHIO

RISK TAKING IN COMPORTAMENTI TRASGRESSIVI

SCARSO SENSO AUTO-EFFICACIA E BASSA AUTOSTIMA

DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

DIFFICOLTA’ EMPATIA E SOCIALIZZAZIONE

CATTIVO RAPPORTO CON ADULTI

(GENITORI E INSEGNANTI)

IL MALESSARE DEGLI INSEGNANTI

LA QUESTIONE DEL BURN OUT

IL BURN OUT DEGLI INSEGNANTI

Nello Studio Getsemani Burn-out e patologia psichiatrica negli insegnanti V. Lodolo D’Oria ed altri hanno evidenziato come gli insegnanti, specialmente della scuola dell’infanzia e delle superiori, siano la categoria professionale più esposta al rischio di burn out

LA SINDROME DA BURNOUT

Il burn out è l'esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone che esercitano professioni d’aiuto, qualora queste non rispondano in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro li porta ad assumere

FATTORI PREDISPONENTI

1. la peculiarità della professione (rapporto con studenti e genitori, classi numerose, situazione di precariato, conflittualità tra colleghi, costante necessità di aggiornamento)

2. la trasformazione della società verso uno stile di vita sempre più multietnico e multiculturale (crescita del numero di studenti extracomunitari)

FATTORI PREDISPONENTI

3. il continuo evolversi della percezione dei valori sociali (inserimento di alunni disabili nelle classi, delega educativa da parte della famiglia a fronte dell’assenza di genitori-lavoratori o di famiglie monoparentali)

4. l’evoluzione scientifica (internet e informatica)

FATTORI PREDISPONENTI

5. il susseguirsi continuo di riforme (autonomia scolastica, innalzamento della scuola dell’obbligo, ingresso nel mondo della scuola anticipato all’età di cinque anni e mezzo)

FATTORI PREDISPONENTI

6. la maggior partecipazione degli studenti alle decisioni e conseguente livellamento dei ruoli con i docenti

7. il passaggio critico dall’individualismo al lavoro in èquipe

FATTORI PREDISPONENTI

8. l’inadeguato ruolo istituzionale attribuito/riconosciuto alla professione (retribuzione insoddisfacente, scarsa considerazione da parte dell’opinione pubblica.etc)

DROP OUT E BURN OUT

Da oltre un decennio si studia il rapporto esistente tra burn out degli insegnanti e drop out degli studenti, che va interpretato all’interno di un processo di circolarità di una comunicazione inefficace, in quanto viene agito un reciproco discredito con potenti spinte espulsive dal sistema, inducendo i ragazzi alla dispersione scolastica e gli insegnanti, alla pensione anticipata, o ad incarichi non finalizzati alla didattica.

DISAGIO

PSICHICO

Supporto psicologico

Supporto psichiatrico/

farmacologico

Formazione didattica/psico-

pedagogica

Tempo Libero

Sport/Cultura/

Musica/Cinema

Alimentazione

Supporto tecnico/informatico

Alcool, fumo, caffé

Altro ……

Possibili punti d’attacco al burnout

Disagio

Psichico

5

Tratto dallo Studio Getsemani Lodolo D’Oria ed altri http://www.edscuola.it/archivio/psicologia/burnout.htm

SETTORE SCOLASTICO

Equipe psicologiche di supporto ai docenti

Gruppi di auto-aiuto, per condividere lo stress

Test psicoattitudinaleprima dell’immissione in ruolo (non a scopo selettivo)

Corsi di metodologia didattica e psicopedagogia

Corsi di Stress Management e Gestione dei Conflitti

SETTORE SANITARIO

Studi epidemiologici

Riconoscimento della sindrome del burnout tra le patologie psichiatriche nella classificazione DSM

Supporto psicologico

Psicopedagogista clinico(attività di counselling)

Esenzione ticket sui farmaci ipnotici, sedativi, ansiolitici per gli insegnanti

Aree d’intervento sul Burnout

STILI di VITA e

TEMPO LIBERO

Alcol, caffè, fumo, …

Alimentazione

Attività sportiva

Cultura

Musica

Cinema

Hobby

6

Tratto dallo Studio Getsemani Lodolo D’Oria ed altri

http://www.edscuola.it/archivio/psicologia/burnout.htm

IL MALESSARE DEI GENITORI

LA QUESTIONE DEL BREAK DOWN

LA CRISI DELLA COPPIA

Tratto da Separazioni e divorzi in Italia – ISTAT 2007

http://www.edscuola.it/archivio/psicologia/burnout.htm

SEPARAZIONI E DIVORZI

Secondo i dati Istat nell’ultimo decennio le separazioni sono aumentate del 57,3% ed i divorzi del 74%

IL DISCREDITO TRA ADULTI

Le famiglie sono sovente in pieno break down; i genitori in conflitto, o divorziati, si screditano reciprocamente, delegano gli insegnanti dell’educazione dei figli, ma poi li svalutano criticando il loro operato che inevitabilmente diventa meno efficace, a discapito dei ragazzi stessi sempre più abbandonati a se stessi, a casa come a scuola. In questo modo il cerchio del disagio si chiude.

IL RUOLO DELLO PSICOLOGO SCOLASTICO

LO PSICOLOGO SCOLASTICO COME RISORSA

DIRIGENTE SCOLASTICO

INSEGNANTE

STUDENTE GENITORE

PSICOLOGOSCOLASTICO

FUNZIONI DELLO PSICOLOGO SCOLASTICO IN EUROPA

• Interventi finalizzati al cambiamento istituzionale e/o organizzativo

• Valutazione apprendimento degli allievi• Orientamento scolastico e/o professionale• Counselling studenti, insegnanti e genitori• Formazione degli insegnanti• Conduzione di ricerca didattica e

psicoeducativa

L’HANDICAP DELLA SCUOLA ITALIANA

Attualmente la mancanza in Italia della figura dello Psicologo scolastico, risorsa presente in quasi tutti gli altri paesi europei, risulta essere un handicap per la scuola italiana, che continua a collezionare modesti risultati nelle prove dell’Invalsi ed essere ancora lontana dal traguardo prefissato nella Conferenza di Lisbona.

n° Psicologi scolastici rapp. psic/alunniFrancia 8000 ++Spagna 7500 +Regno Unito 2110 +Belgio 1550 ++Germania 1050 +Svizzera 600 ?Svezia 550 ++Danimarca 500 ++Olanda 440 +Norvegia 350 ++Finlandia 120 ?Islanda 26 ?Malta 4 ?

Rapporto Psicologi/Alunni++ da 1/1300 a 1/2500 + da 1/6500 a 1/15.000

Fonte: European Federation of Professional Psychologists Associations (1997)

PSICOLOGI SCOLASTICI IN EUROPA

Tonzar C. Interventi di Psicologia scolastica in Italia ed in Europahttp://www.psicologi.fvg.it/allegati/materiali/allegato115.ppt - pt

SINERGIA

Insegnante efficace

Studente efficace Successo formativo

Genitore efficace

PSICOLOGIA SCOLASTICA INTEGRATA

 

• l’intervento è destinato a tutti gli attori del processo educativo

• viene realizzato utilizzando un modello multidisciplinare

• presuppone la costituzione di una rete tra la scuola ed i servizi territoriali (ASL, Università, Associazioni del Privato sociale)

ATTIVITA’ CON GLI INSEGNANTI

1a. Analisi del contesto di riferimento della scuola, analisi dei bisogni formativi dell’utenza e del personale interno da effettuarsi in collaborazione con il capo d’Istituto e con gli insegnanti con particolari funzioni all’interno dell’Istituto;

1b. Collaborazione al lavoro delle Commissioni;

1c. Collaborazione con i Consigli di Classe.1d. Counselling per gli insegnanti

ATTIVITA’ CON GLI STUDENTI

2a. Attuazione dell’Accoglienza in classe con i bambini ed i ragazzi delle prime classi di ogni nuovo ciclo, in quanto sono quelle notoriamente più difficili, in quanto momenti di discontinuità del percorso didattico;

2b. Sportello individualizzato e Counselling per i ragazzi;

2c. Percorsi di potenziamento della motivazione e del metodo di studio;

2d. Orientamento e ri-orientamento

8 PASSI DELLA PROMOZIONE DEL BENESSERE (8PPB)

 1. analisi della situazione di partenza2. Individuazione dei bisogni formativi percepiti e

delle aspettative3. information giving model4. costruzione di competenze relazionali,

potenziamento delle life skills e dell’empowerment per favorire il senso di autoefficacia

8 PASSI DELLA PROMOZIONE DEL BENESSERE (8PPB)

5.peer/dispeer education apprendimento cooperativo

6.diffusione dei risultati

7.analisi della situazione finale

8.definizione delle possibili implementazioni successive

ATTIVITA’ CON I GENITORI

3a. Sportello e Counselling con i genitori;

3b. Conferenze per genitori;

3c. Scuola per genitori e focus group.

CREAZIONE DI UNA RETE

Creazione di una Rete con i Servizi territoriali al fine di facilitare l’accesso per gli studenti e le loro famiglie

LA COSTRUZIONE DEL SUCCESSO

BUON RAPPORTO CON GENITORI, INSEGNANTIE COMPAGNI

ADEGUATA MOTIVAZIONE AD APPRENDEREED EFFICACE METODO DI STUDIO

VALIDO SENSO DI AUTO-EFFICACIA ED AUTOSTIMA

LIFE SKILLS BEN SVILUPPATE

ORIENTAMENTO AL SUCCESSO

Grazie per l’attenzione!

Sofia Listorto

Responsabile Ass. Il Caleidoscopio