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Non ce n'è uno che mi faccia un complimentoanzi alla mia vista si ritraggon schizzinosi,ma quando poi gli salta il ghiribizzodi andare lungo il fiume in compagniafrenetici mi vengono a cercare.Scappo allora nel buio più profondo perché so solo che si sente un gran dolorequndo la punta mi penetra nel cuore.
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L’Urlo del Chiurlo- Coordinatore del progetto:
Antonella TralliResponsabile LIPU settore scuola
- Progetto grafico: Andrea Pizzirani
Stampa: Litografia Tosi
Il disegno di copertina è diFrancesca Rossoni Classe IV A - S.M. Ambrogio
PREMIPER I RAGAZZI DELLE SCUOLE
• Buono acquisto per il materialedidattico del valore di 200.000(Premio miglior lavoro)
• Premio copertina• Premio "il Resto del Carlino"• Premio "La Nuova Ferrara"• Escursioni gratuite sull'Isola Bianca• Guide e pubblicazioni naturalistiche
PER GLI INSEGNANTI
• Prodotti d'artigianato• Pubblicazioni naturalistiche
RINGRAZIAMENTI- Alessandro Bratti
Assessore all'Ecologia Urbanadel Comune di Ferrara
- Sergio GolinelliAssessore all'Ambientedella Provincia di Ferrara
- Paola CastagnottoAssessore alla Sanitàdel Comune di Ferrara
- Alfredo ValenteAssessore al Diritto allo Studiodel Comune di Ferrara
- Giuseppe InzerilloProvveditore agli Studidella Provincia di Ferrara
- Quarzi AnnaProvveditorato agli Studidella Provincia di Ferrara
- Carla CrestanelloAssessorato alle Istituzioni Culturalidel Comune di Ferrara - CDBC
- Vander MaraniniPresidente AGEA
- Coop Estense
- Massimo Masini - due ruote srl
LIPU - Sezione di FerraraVia Porta Catena 118 - FERRARATel. 0532.772077 - Fax 0532.54810e-mail: lipu@comune.fe.ithttp://www.comune.fe.it/lipuResponsabile: Lorenzo Borghi Chiara e Vanessa Michelon
Classe II - S.E. di Mezzogoro (FE)
Classe IC - S.M. S. Vincenzo (FE)Classe IA - S.M. D.AlighieriS.Maria Maddalena (RO)
Concessionar ia
FERRARAP.zza S.Giorgio 12
Tel. 0532.65445Fax 0532.66114
Un pappagallo con le piume colorate an-dava in giro dicendo: “Guardate! Sono piùbello di un pavone con le mie piume verdie arancioni!” Le pappagalle al suo passaredicevano: “Ma che fusto da sposare!“ Luisolo la più bella prese in sposa e nacquerotanti pappagallini ... tutti rosa.
Hai fatto centro, ci sei riuscito,vinci il regalo più ambito!Ora stai dalla sera alla mattinaad osservare la mia bellezza corallina.Anch'io ti voglio bene ma se non so parlare,come lo posso dimostrare?
Valentina MasieriClasse IV - S.E. di Mezzogoro (FE)
Ecco l'autunno ha già bussatoe le rondini lo hanno annunciatotutte in fila lungo il cornicionein una grande discussione. Diverso è il modo di volteggiare e lo stridulo è una voce per dichiarareche loro quì l'inverno non possono passare.E' arrivato...il gran giorno della partenzae noi resteremo quì in loro assenzasperando che passino in fretta il giorno e la seraper riverderle tutte in primavera.
Le RONDINI
Le RondiniGiulia Garbellini Classe III - S.E. di Mezzogoro (FE)
Le rondini sono sempre più rare,ma a noi sono sempre più care.
Rallegrando l'atmosfera,fanno il nido in primavera,
per accogliere i piccolini,come fossero bambini.
In città dan buon umoreanche se c'è tanto rumore,
in autunno vanno viatutte quante in compagnia.
E' un'ottima volatrice, ai primi freddi se ne va verso le terre calde per ri-tornare da noi alla bella stagione: è un uccello migratore. La rondine èassai utile alla campagna perché mangia gli insetti dannosi.
Classi III - IVA - IVC - S.E. di Ambrogio (FE)
Elisa ScaranelloClasse II - S.E. di Mezzogoro (FE)
La rondine ci porta la primavera. Costruisce il nido, di creta e di paglia,sotto le grondaie. Ha la coda biforcuta, il petto bianco, il corpo sottile,le ali grandi.
Michela Trapella - Classe IV - S.E. di Mezzogoro (FE)
Civetta
merlo
crisopa
Riccio
RospoRamarroLepre
Volpe
Toporagno
Pettirosso Capinera
Barbagianni
Cinciallegra
Picchio muratore
picchio verde
4 NATURA sotto CASA
Il pratoNadia, Christian, Fabio, Davide - Classe III - S.E. Ambrogio (FE)
Nel folto dell'erba vive e si riproduce una grande quantitàdi animaletti.Tra fili d'erba si aggirano insetti, piccoli rettili emammiferi, ma anche la terra, al di sotto del terreno, bruli-ca di larve di insetti, di lombrichi e di talpe.Il prato è un microambiente molto vitale e interssante; du-rante la stagione fredda gran parte di questi animalettiscompare, o perché va in letargo o parché ha esaurito inun'estate il suo ciclo vitale; in questo caso però le uova e lelarve sono pronte a riprendere a riempire di vita il prato agliinizi della primavera.
Spesso, nei prati di giardini, vengono messi diserbanti pereliminare le erbacce infestanti. Ciò però provoca la mortedi innumerevoli insetti. La morte di tali insetti determina asua volta anche la scomparsa di altri animali che di questiinsetti si nutrono normalmente. Il risultato, alla fine, è unprato molto bello da vedere ma quasi privo di vita.
Enrico, Jessica, Davide P., Michela - Classe III - S.E. di Ambrogio
Gli insetti, i lombrichi, le muffe e i batteri sono gli spazzinidella natura.Sono tutti estremamente importanti per noi, perché senzadi loro il mondo sarebbe un mucchio di rifiuti. Aiutano adeliminare tutte le cose morte, dalle foglie agli elefanti.Questa squadra di pulizia ha un compito ancora più ipor-tante.Eliminando le immondizie, cioè le piante e gli animali morti,le trasforma in sostanze che possono essere riutilizzate dallepiante. Senza le sostanze liquide e gassose che le muffe e ibatteri ottengono da piante e animali morti, le piante nonpotrebbero né vivere né crescere. E senza piante non po-trebbero vivere né animali nè uomini. Se non ci fossero ver-metti, larve, muffe e batteri, noi non potremmo vivere!
Elia, Davide C., Nadia - Classe III - S.E. di Ambrogio (FE)
Che cosa avviene delle foglie che cadono ogni autunno?Che cosa impedisce loro di ammucchiarsi ogni anno e dicoprire tutta la terra?Ogni primavera milioni di larve si nutrono delle foglie checadono sul terreno e la muffa completa l'opera facendolemarcire.Le foglie si rompono e si sminuzzano. Lombrichi, collembo-li e piccoli bachi simili a ragni si mettono al lavoro. Mastica-no e tritano le foglie facendole a pezzetti. Le foglie vengo-no digerite e finiscono in parte nel terreno come rifiuti. Lemuffe e alcune piccolissime creature chiamate batteri tra-sformano questi rifiuti in liquidi e in gas. E quando sarà tor-nato un'altra volta l'autunno, non resterà più niente di tuttele foglie cadute l'anno prima.
Gli spazzini della natura
5STORIE di UCCELLI
I passeri Marco, Stefano, DanieleClasse IVA - S.E. G.Pascoli - FE
Durante l'inverno io non potevo uscireper il freddo.Guardavo fuori attraverso i vetri. Vede-vo passeri volare qua e là infreddoliti edaffamati. Avevano il petto nerastro e ildorso grigio, il corpo piccolo con occhivivaci, il becco corto e largo color gri-gietto. Allora per aiutarli a sfamarsi homesso sul davanzale della finestra dellebriciole di pane. Essi sono arrivati a frot-te e, in men che non si dica, hanno fattosparire le briciole. Io ho deciso anche dimettere un vecchio tegame pieno d'ac-qua e loro, invece di bere come pensa-vo, fecero il bagnetto. Poi dopo aver sbattuto le ali per far ca-dere le goccie se ne andarono felici,cantando. Un giorno io mi affacciai allafinestra e vidi un passero infreddolitopiù del solito, che non riusciva a volare.Era fermo tra l'erba bianca per la brina.Uscii, lo presi e lo portai in casa, lo esa-minai e vidi che non aveva nulla; lo misiin una gabbietta, col necessario permangiare e bere, pensai che forse eradebole perché non mangiava da un pòdi tempo. Ed infatti era così. Dopo unpaio di giorni non era ancora in forze.Quando vidi che il passero svolazzava,aprii lo sportello della gabbia che misisul davanzale della finestra. Sembravache non volesse andare più via perchési era abituato a stare in casa, dopo unpoco sentì i richiami dei suoi compagni,spicco il volo e se ne andò. Penso che ipasseri siano fatti per vivere in libertà enon per stare in gabbia.
Cipì
Enrico, Andrea, Giada - Classe III - S.E. di Ambrogio (FE)
Alessandra, RobertoClasse IIIB - S.E. G.Pascoli - FE
Michele CostantinoClasse IVA - S.E. G.Pascoli - FE
Federico CarianiClasse IIIA - S.E. G.Pascoli - FE
I suoi NEMICII suoi AMICI
Classe I - S.E. P.Ettore Accorsi - S.Carlo (FE)
D’inverno, quando fa molto freddo, i passerottisoffrono perchè non trovano nulla da mangiare. Noi per aiutarli a non morire di fame, abbiamomesso delle mangiatoie nel cortile della scuola
mangia
toia
6 STORIE di ANIMALI
Insalata
S� volentieri
Vieni c
on
me?
Una chiocciola ungiorno scapp� da uncespo dÕinsalata di unsupermercato e presela via per il bosco
Io porter� lamalta perintonacare
Io far�da scalamobile
paghi 2e porti
a casa 3
Cos� gli animali del bosco presero in affittoda una vecchia civetta una quercia e si mise-ro al lavoro per aprire al pi� presto il Super-
mercato.
C'era un allegro andarivieni nel bosco, tutti eranoaffacendati, ma la chiocciola non era soddisfatta:
nel loro Supermercato mancava lo scontrino.
Lenta lenta a primavera part� e ad autunno ritorn�.
Non lo so,per capirloritorner�in citt� Dimmi che
cosÕ� loscontrino
amici dovesiete? son
tornata
Addormentati,partiti,gli amici non trov�,male ci rest�,ma sotto terra sÕinfil�e pure lei si addorment�.
io far�da
bambinaia
diventer�bellissimo!
Io potreifare la
commessa
chesconti
eccezionali
Noi luccioleforniremolÕilluminazione
Arrivata nel bosco, la chiocciolaincominci� a raccontare ai suoiamici che anche gli uominifacevano provviste perl'inverno ma servendosidi un grande magazzino.
Con il beccoil legno romper� e
tanti scaffali far�
EÕ una buona idea Io potrei fa-
re il custodenotturno
Noi formichefacciamo questolavoro da secoli
Perch� nonapriamo un super-mercato pure noi
La chiocciola delusaClasse IV - S.E. di Mezzogoro (FE)
Classe IIIC - S.M. di Comacchio (FE)
Un’ antica credenza popolare dice che, ogni 6 gennaio, du-rante la notte dell’Epifania, gli animali acquistano la parolaper esprimere i propri desideri. Ecco ciò che accadde unadi quelle notti ...Nelle valli c’era un gran vocìo di folaghe, aironi, tuffetti epersino le anguille chiacchieravano tra loro. Un airone ce-nerino stava parlando con un’anguilla, quando si avvicinòun vecchio fenicottero.L’airone disse: “i fenicotteri sono migrati qualche mese fà. Comefai tu, allora, ad essere qui?” Il fenicottero rispose: «Sono troppovecchio e non sono riuscito a migrare con gli altri.»L’anguilla disse: «Vieni! Unisciti noi!»Girando per le valli, il fenicottero si avvicinò ad altri animalie chiese quali desideri avessero espresso, aggiungendo:«Non sapete che nella notte dell’Epifania possiamo espri-mere un desiderio che si avvererà solo per stanotte?»L’anguilla iniziò per prima: «Vorrei volare», e sul suo dorso
spuntarono subito due piccole ali.Poi fu il turno dell’airone: «Io vorrei avere le piume tuttebianche». Come per magia, le sue grigie piume diventaro-no bianche.Intervenne quindi il vecchio fenicottero: «Io vorrei avere uncompagno». Ed apparì un giovane fenicottero.Dopo tutti gli altri animali, fu interpellato il saggio gufo dipalude. «Qual’è il tuo desiderio?», gli chiese l’airone. Ed eglirispose: «Che tutte le valli siano del colore blu della notte enon del nero dei rifiuti lasciati dall’uomo.» Questo bel so-gno divenne realtà e nell’acqua blu delle valli si specchiaro-no le stelle e la luna. la mattina seguente, tutto tornò comeprima nel silenzio. Anche l’acqua non fu più limpida e tra-sparente. Il desiderio del saggio gufo rimase nel cuore ditutti. La leggenda narra che da quella volta in poi, ogni magicanotte del 6 gennaio, verrà designato un animale per espri-mere lo stesso desiderio e sarà invitato un essere umanoper fargli ammirare la bellezza perduta delle valli.
La Notte dell’Epifania
7CRONACHE dalla NATURA
Cronache dalla naturaClasse II - S.E. Edmondo De Amicis di Formignana - Tresigallo (FE)
La buccia esterna è fredda,ha lo stesso nome: TERRA
La TERRAè un miscuglio di:
sabbia
Osservo il prato.Ieri alle ore 15, io sono andata nel cor-tile della scuola dalla parte dove tra-
monta il sole.
Questo è il nostro paese: Formignana.Ci sono: campi coltivati, prati e parchi
dove noi ci divertiamo a giocare
Il PRATO TRIFOGLIO MARGHERITA VIOLA
Un tempo era così
Il terreno era duro e asciutto. Ho raccolto: erba, piante, fiori e piccoli animaletti.
Ora li osservo con la lente di ingrandimento e li studierò.
Il PIANETA in cui viviamo si chiama TERRA
terriccio
sassighiaietto
argilla
8 CRONACHE dalla NATURA
Sperimentare
Abbiamo messo una perina maturanel vasetto aperto.Sono arrivati i moscerini
Il ciclo vitale del moscerino Conclusioni
Da dove sono venutiquesti animaletti bianchi?
Da dove sono venuti i moscerinise il vasetto era chiuso?
Abbiamo catturato tanti moscerinie abbiamo chiuso il vasetto con unvelo.
La perina è diventata marcia e si èformato del liquido.Si sente cattivo odore
Osservo
crisalidi
Osservo
Osservo
Molti moscerini sono morti e vedia-mo dei piccoli esseri o animalettibianchi che si muovono strisciandosulla parete del vaso (larve).
Da fuori. Dalla pera. Sono nati dalleuova. Per verificare facciamo usciretutti i moscerini, richiudiamo il va-setto con il velo e aspettiamo
Non ci sono moscerini nel vasetto.Ci sono larve biancastre che si muo-vono.Ci sono degli esserini marronciniche stanno fermi.
Ci sono dei moscerini che volanonel vasetto.
Ci sono larve e crisalidi.
Il nostro compagno Federico ha os-servato una crisalide aperta con unmoscerino che sta uscendo.ora posso rispondere che i mosceri-ni sono venuti fuori dalle crisalide.
I moscerini sono nati dalle uova di altri moscerini, non dalla frut-ta contenuta nel vasetto.Dalle uova sono nate le larve.Molte larve si sono trasformate in crisalidi. Altre sono morte per-chè non sono riuscite ad adattarsi all’ambiente.Le crisalidi si sono trasformate in moscerini.Le fasi del ciclo vitale di questi animaletti sono: uovo, larva, crisa-lide, moscerino.Questa trasformazione si chiama metamorfosi.I moscerini nuovi sono come i genitori: sono della stessa specie
uovo larva crisalide moscerino
Dal moscerinoal moscerino
moscerino
larva
Il moscerinoche sta
uscendodalla
crisalide
Ô Ô Ô
La storia del pane
9CRONACHE dalla NATURA
I moscerini sono insetti come: la coccinella, lo scarabeo, lacavalletta, le formiche, la libellula, la cicala, la cimice, la mo-sca, la farfalla, la vespa, l’ape, la zanzara e moltissimi altri.
Gli insetti hanno il corpo diviso in tre parti: capo, torace,addome, sono forniti di tre paia di zampe e si riproduconoattraverso la deposizione di uova. Dalle uova non nasconoanimali simili ai genitori ma animali completamente diver-si dai genitori (bruco o larva).
I bruchi prima di diventare simili agli adulti devono subireuna profonda trasformazione: la metamorfosi.
Gli insetti
Antenne
toracecapo addome
farfalla
uovo
bruco o larva
crisalideMetamorfosidella farfalla
Sara e Caterinacon la terra fan la farina
Silvia e Federicaha la terra per amica
Edoardo ed Eliala terra portan via
Carlotta e Michelesulla terra piantan le mele
Vanessa e Chiarasulla terra fan la gara
Andrea e Matteoalla terra fan marameo
Infine c’è Federicoche della terra è un amico
Noi e la Terra
10 POESIE e RACCONTI
Classe IA - S.M. di S.Maria Maddalena (RO)
Far ... far cosa ci sarà oggi da far?Piuttosto per le profumerie preferisco girare provare i campioncini ad uno ad uno.Son delicati e anche così ben coloratiche per il mio vestito li ho copiati
Mi è venuto il morbillo... Ma è diventato nero!La pelle si è arrossata e mi piace per davvero.Con ogni vibrazioni mi metto in emozionein breve volerò e lontano da te scapperò.
Al buio son ben protetto,e per vedere la luce mi do da fare con il becco.Sono un delizioso fagottino,e, in qualche festa, mi trovo in un cestino.Anche da vecchio son ricercatoSolo che purtroppo vengo mangiato.
Un bosco in fiammeClasse III - S.E. di Mezzogoro (Fe)
Il bosco bruciavail fuoco crepitava
un forte vento di tramontanalo alimentava.
Seguivan a distanza grilli, cicale, farfalle,scappava anche la Signora Corva con i suoi corvetti veloce come il vento.
In fondo al gruppo c'eranricci, lumache, formichee mentre il passero lontan volava, il riccio moriva ...
Il vento il lavoro ostacolava,il fuoco ormai viaggiava,il piromane ridevamentre la povera natura moriva.
Famiglie di lepri,uccelli di ogni generefuggivan lontano ...
Violetta e l’Insetto DoratoClasse III - S.E. di Mezzogoro (Fe)
Era primavera. Il sole brillava nel cielo azzurro. Una piccolaviola del prato apr� i suoi petali. Uno strano insetto arrivavaronzando, infilava il suo pungiglione nel cuoricino delle sueamiche e se ne andava ronzando.
Una mattina violetta si sentivastrana strana, il capo le pesava.
Mamma miache paura!Ora verr�sicuramenteanche da me
Quando la natura �tutta uno splendorelÕape vola di fiore infiore. Rassegnati!
Amico soleAiutami!Quanti
beifiori
il prato �un trionfodi colori
Dai non bron-tolare il tuo-nettare vogliosolo succhiare
Io, lÕamica terra e lapioggia completeremo il
miracolo della vita
Non piangere!Qualcosa di te
continuer� a vivere!
AIUTO!!Non voglio
morire
Poverina
Il capo chin�e il vento dolcemente
lÕaccarezz�
Violetta non voleva lasciare i suoi amici, il prato verde, era troppobello vivere. Ma l'ape la tranquillizz�, lei non sarebbe del tutto mortaperch� aveva posato la sua polverina gialla su altri fiori uguali a lei.
Poverina!Andiamo aconsolarla
Quantopolline! Voloa posarlo sualtre viole
Sto male!Sono ammalata!
Non ho pi� leforze!Devo forse morire?
La tuastagione� finita,
amica mia!
Vattene!non farmi
male
Hai aperto ituoi petali, ti
sei tuttaprofumata e
ora mi mandivia?
Sei stata tu achiamarlo! Ti seivestita a festa!
11POESIE e RACCONTI
Elena, Valentina - Classe IV - S.E. di Mezzogoro (FE)
Classe IDS.E. di portomaggiore (FE)
CÕera una volta un bruco che abita-va a Ferrara in una cesta piena digerani.
Un giorno Elisa and� ad annaffiare isuoi gerani ÒOhhh! Che disastro! Chiha mangiato le foglie?Ó Disse Elisa.
Il bruco era verde chiaro, grasso elungo. Aveva gli occhi gialli ed era ungran mangione di foglie verdi.
ÒSono io, gnam gnam!!! Il bruco Beppeghiotto di foglie verdiÓ disse il brucoBeppe.
Allora Elisa disse ÒBrutto bruco catt-tivo, perch� ti sei mangiato le fogliedei miei gerani?Ó Beppe impaurito ri-spose: Ònon mi fare del male ti prego!Se non mi uccidi ti prometto che di-venter� una bellissima farfalla!Ó
ÒVa beneÓ disse Elisa ÒTi porter� ascuola dai miei bambini di prima ele-mentare, vedrai ti troverai bene, mami raccomando trasformati in farfal-la, altrimenti...Ó
Beppe accett� di andare con Elisa aPortomaggiore in ID lontano dalla suacasa di citt�. Passarono i giorni, Bep-pe cresceva e un bel giorno di prima-vera, la crisalide si trasform� in far-falla. I bambini la liberarono. Beppeaveva mantenuto la promessa.
ÒMa chi parla, dove sei? Non ti vedoÓ disseElisa. ÒSono qui, sotto una foglia, non mivediÓ grid� Beppe.
Classe IDS.M. De Pisis - FE
Salice piangenteUn salice piangentetriste si sente,solo solettostà nel parchettoe arriva un uccellinoe si posa pian pianino.
Classe IIIAS.E. di Comacchio (FE)
FogliaUna foglia che il ventofa cadere sembra un raggiodi sole che cade per terra.
A me piace la neveLa neve cade lentamente,senza farsi sentire,sulle case sui pilastri,sulle colonne, sugli alberi,sui camini.La neve è soffice,leggera e morbida;Nell’aria volteggia, danza, balla.Quando la neve si stanca,si posa lentamentesul terreno e dorme.
Classi III, IVA, IVCS.E. di Ambrogio (FE)
Il MattinoE’ mattino,risveglio di piccoli uccelliche cantano con dolcezza:ricomincia il lavoro
EstateCiliege d’estatebecchetate dagli uccellidolcezza e tenerezzaprovo nel vederli
La serala sera è vicina:voli verso i nidigran gioia dei piccoliimmenso amorenei loro cuori
Un amico specialeAlbero immerso nel teporealto e circondato da bambinifelicitàche abbraccia i cuori
EstateGiochi estividi bambini che corronoallegri e sereniattorno all’albero amico
A primaveraGrande albero di primaverateneramente verde,gioia e felicitànel cuore di una giornata.
Classe IIIBS.E. di Comacchio (FE)
La neveIn montagna la nevecade soffice e leggera,morbida.Al mattino,quando sorge il sole,la neve brillacome luccioledella sera.
L’autunno dipingeL’autunnodipinge le foglie di giallo,marrone, rosso scuroe arancione,mentre il vento le strappadai rami degli alberie se le porta via.
Che paradisola terra!
Con lenostre
braccia tuttala terra
vorremmoabbracciare
Speriamonon siatutto
unsogno!
Tutto questo � successo perch� fin dabambini, negli anni Ô90, abbiamo amatoe rispettato la natura
Poesie Il bruco in città
12
Un giorno d’estate un uomo, insieme ai suoi amici, sta-va facendo una gita su un barcone turistico, nel Deltadel Po. Ad un certo punto, uno di loro, che stava fu-mando, buttò la sigaretta in una radura di canne e, sen-za accorgersi di avere appiccato il fuoco, se ne andò
via.Il Falco pescatore, che aveva nidificato in mezzo aquelle canne si er accorto del fatto e avvertì il suo amico
Airone Rosso che, poco lontano, si stava facendo una belladormita. Si svegliarono di colpo e, insieme, avvertirono congrida e schiamazzi tutti gli animali del delta del Po che riusci-rono a scappare.
In mezzo a tutta questa confusione un piccolo uc-cello ancora implume, di nome Avocetta, che eraappena uscita dll’uovo, non riuscì a salvarsi per-chè si era impigliata in un ramo e sua madrenon si era accorta di lei e aveva preso con sè gli
altri uccellini. Quando si accorse che gli mancava Avo-cetta avvertì subito il Falco Pescatore. L’amico, ri-
schiando la propria vita, andò subito a salvarla e disse al suoamico Airone Rosso di andare ad avvertire le persone responsabilidi questo territorio. Il Falco Pescatore, fortunatamente, era riuscito a libe-rare Avocetta. Finalmente arrivarono i vigili del fuoco che, muniti di pom-
pe, in mezz’ora spensero l’incendio, che stava diventando molto pericoloso eviolento perchè un forte vento aveva iniziato a soffiare. La mamma di Avocettaringraziò il Falco Pescatore per aver salvato la sua piccola; l’Airone Rosso, cheera tremendamente stanco per la fatica fatta quel giorno, si addormentò soddi-sfatto dell’azione compiuta. Spesso gli uomini per la superficialità o per inco-scienza possono creare gravi danni all’ambiente e agli animali che vi abitano
Il falco pescatore e l’airone rossoFilippo - Michele - Umberto - Classe IC - S.M. S.Vincenzo - FE
Un giorno una gallinella d’acqua, dinome Anna, che viveva in mezzo allecanne su una riva del Po, deposequattro uova e cominciò a covarle.poichè da diversi giorni pioveva, la gal-linella decise di approfittare di unagiornata di sole per cercare del ciboper i suoi piccoli che stavano per na-scere. Purtroppo, durante la sua as-senza, la pioggia che aveva alzato il li-vello del Po, spazzò via il suo nido e,facendolo galleggiare sul fiume lo con-dusse davanti alla tana di una testug-gine di nome Egidio. Le uova duranteil viaggio si erano schiuse e, dall’inter-no della sua tana Egidio sentì pigolareinsistentemente; uscì e trovò quattropiccoli uccelli strepitanti per la fame.Un pò perchè era un maschio, un pòperchè era tartaruga non sapeva checosa fare; ad un certo punto si ricordòdi Anna, una sua amica, che propriopochi giorni prima era venuta a cerca-re le sue uova che la piena aveva por-tato via con il nido. Capì che erano isuoi e decise di riportali alla loromamma, si caricò delicatamente il ni-do sulla sua corazza e si avviò verso lariva del fiume per attraversarlo. Duran-te il viaggio la tartaruga si trovò davan-
La testuggine e la gallinella d’acqua
ti ad una grossa macchia nera di pe-trolio; cercò di aggirarla, ma fece mol-ta fatica rischiando di perdere il nidoche aveva caricato sulla corazza. Arrivòalla riva e, a stento, riuscì a consegna-re i piccoli ad Anna, fortunatamentepassò di lì una guardia forestale checapì il coraggio della tartaruga e videche era ormai in fin di vita. la guardiala prese con sè, la portò in centro do-ve fu curata e, pochi giorni dopo, latartaruga tornò a nuotare felice nelsuo habitat. Anche se noi non possia-mo fare niente per evitare le piene delPo, o altri grandi fenomeni naturali,potremo ridurre l’inquinamento equindi salvare molti animali.
Nel Delta del Po ci sono molte spe-cie di uccelli, una della più cono-sciute è quella del fagiano. Già daun pò di tempo una fagianella dora-ta, di nome Eleonora covava quattrouova nel suo nido. Un giorno, final-mente, si schiusero e apparveroquattro piccoli: tre dalle piume do-rate e uno nero. Il fagiano nero ven-ne chiamato Michelino Cenerino; ifratelli lo respingevano perchè pen-savano che fosse diverso da loro.Quando, cresciuto fu in grado di ca-varsela, triste e solo, scappò dal ni-do allontanandosi troppo dalla ri-serva. Mentre girava per i campi incerca di cibo, venne avvistato da uncacciatore che gli sparò ferendolo:il cacciatore si avvicinava a grandipassi per catturarlo quando, fortu-natamente, arrivò un riccio di nomeTommaso con il suo amico Marco,un airone rosso. Il riccio, per aiutareMichelino, punse il cacciatore conle sue spine facendolo scappare;l’airone Marco, invece, andò a cer-care aiuto e volò fino alla tana delladonnola Carlotta che si recò a soc-correre il fagiano. Lo caricò sullaschiena e lo portò all’ambulatoriodella LIPU. Venne curato e tenutosotto osservazione; dopo alcunigiorni Michelino ritornò nel Delta.Michelino, in piena forma, volevarecarsi dai suoi amici che lo voleva-no salvare, per ringraziarli, ma nontrovarono traccia della donnola Car-lotta che si era recata da una lonta-na parente molto vecchia e malata.Trascorsi alcuni giorni, poichè Car-lotta non era ancora tornata dagliamici, cominciarono a cercarla. Fuproprio Michelino che la trovò: si erapersa nel bosco ed era triste e spaven-tata. Tutti insieme riscoprirono la feli-cità e Michelino ricambiò il favore chegli aveva fatto Carlotta. Nella vita nonsi può fare a meno dei veri amici chespesso aiutano a superare le situazio-ni difficili.
Il fagiano Michelinoe i suoi amici
Classe IC - S.M. S.Vincenzo - FE
POESIE e RACCONTI
Classe IC - S.M. S.Vincenzo - FE
13
La leggenda dello Svassocon le parole ...Classe IIIC - S.E. De Amicis di Formignana (FE)
Tanto tempo fa lo Svasso viveva sulla terra ferma: abilissimonel volo, costruiva il nido sulla cima degli alberi. Era, però,molto vanitoso: credeva di essere il re degli uccelli per il suopennacchio, con piume d'oro, che ornava il suo capo come u-na corona. Un giorno, all'improvviso, si scatenò una impetuosatempesta. Piovve per giorni ... I fiumi si gonfiarono e strariparo-no, le campagne si allagarono. L'acqua si alzò sempre più sinoa raggiungere la cima degli alberi più alti. Molti uccelli moriro-no, altri furono costretti a migrare. Anche lo Svasso, rifugiatosiin alto nel nido, pensò di partire, ma non poteva abbandonarei piccoli che, appena nati non sapevano volare.Stavano per morire, quando l'uccello supplicò Madre Natura(sempre benevola con le sue creature): Salva i miei pulcini!! Io tidonerò le mie piume d'oro.La Natura ne ebbe pietà: lo trasformò in un velocissimo uccel-lo nuotatore e gli consigliò di trasportare sul dorso i piccoli na-scondendoli tra le piume.Così fece ... e sopravvissero. Da allora gli Svassi hanno sul capoun pennacchio nero, vivono negli stagni e ancora oggi portanosul dorso i loro piccoli quando ancora non sanno volare.
... e con le vignette
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Tanto tempo fa lo Svasso viveva sulla terra ferma
Piovve per giorni...le terre si allagarono
lo Svasso pregò Madre Natura
Oggi gli svassi vivono negli stagni...
Madre Natura, salva i miei
piccoliIncroci1. Grande uccello nero col becco giallo. 2. Hanno il colore dellepiume simile a quello delle canne. 3. Anatra dal becco a spatola. 4.Pianta erbacea. 5. Anatra con coda appuntita. 6. In volo presentauna V bianca sul dorso. 7. Trasporta sul dorso i piccoli. 8. Fiorebianco.
Soluzioni: 1. Cormorano. 2. Tarabuso. 3. Mestolone. 4. Tifa. 5. Codone. 6. Pantana. 7.Svasso. 8. Ninfea.
RACCONTI e GIOCHI
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Intervista all’Assessore BiancoClasse IA - Ipsia “Aleotti - Don Minzoni” - Argenta (FE)
Martedì 27 febbraio è venuto l'Assessore del Comune di Argnta,Bianco.Appena entrato in classe ha iniziato presentandosi, parlando dei suoistudi e delle sua passione per l'avifauna, che lo hanno portato a lavo-rare nel parco naturale di Bologna per studiare l'ambiente.Gli sono state poste delle domande sull'ambiente e sul progetto del-l'impianto radio a onde corte, per saperne di più di quello che giorna-li locali riportavano da mesi.
Chi e perché ha richiesto la costruzione di questo impianto in quell'area?
La richiesta della costruzione dell'impianto radio a onde corte è statainoltrata dalla Chiesa Avventista dal 7° giorno. Anni fa la richiesta èstata fatta per comunicare con la sede Americana per diffondere ilproppio credo. L’impianto sarebbe stato costruito nella Bonifica delMantello, un'area di 54 ettari che la Chiesa Avventista aveva già ac-quistato perché una costruzione del genere si può impiantare solo alcentro di una pianura o in una conca. L’impianto radio sarebbe statocostruito con queste caratteristiche; l'innalzamento di 9 tralicci, alti95 metri, uniti tra loro da una maglia d'acciaio, composta da fili di tra-smissioni di diametro 2cm; questo verrebbe ad occupare 400 metri,in più verrebbero impiantate 7 antenne per trasmettere le onde radioche copriranno come raggio d'azione 1/3 del pianeta.
Quali normative interessano questa richiesta di costruzioni?
La richiesta era possibile in base alle leggi allora esistenti e al P.R.G.del comune di Argenta.
Che problemi può creare all'uomo questo impianto?
Queste antenne possono avere delle conseguenze per l'uomo e perl'ambiente provocando malattie irreversibili come tumori e leuce-mie, risulta che questi ultimi giorni una universiità americana stia te-stando le possibili cause di malattie provocate da antenne e cellulari.Per un'altra radio, "Radio Vaticana", recenti studi sostengono che conle sue onde possa portare problemi alla salute.
Quali sono gli aspetti più rilevanti dell'impatto ambientale di questitralicci in quest'area?
Varie indagini hanno verificato l'impatto ambientale dei tralicci e leconseguenze.Da queste indagini è emerso che queste strutture provocano dannialla fauna e all'avifauna locali, e anche a quelle migratorie.I problemi sorti sono stati studiati dagli ambientalisti e dagli esperti inmateria, essi sono:A - i tralicci essendo molto alti, interferiscono con la rotta migratoria, e
in caso di nebbia, frequente dalle nostre parti, la visibilità è ridotta.B - I cavi intrecciati, come una rete le cui maglie aprono fori di un me-
tro, dovrebbero essere centrati dagli uccelli di passaggio, cosa al-quanto difficile e casuale?
C - Le luci, poiché servono per far riconoscere i cavi nel buio e nellenebbia al traffico aereo, attirano gli uccelli indotti ad incastrarsi esorge il problema di tenerle accese per facilitare gli uomini o spen-te per facilitare il passaggio degli uccelli.
Impossibile risolvere il quesito in modo soddisfacente.Per questi fatti si sono interessati maggiormente gli assessori all'am-biente, per il comune di Argenta, Bianco e Tampieri per la Regione E-milia-Romagna, che hanno avviato numerose indagini.
Il nostro territorio ha particolari vincoli ambientali?
La questione ambientale è molto importante per il nostro territorioinserito dalla convenzione di Ramsar tra quelli da proteggere a livellomondiale. La convenzione relativa alle zone umide di importanza in-ternazionzle firmata a Ramsar il 2 febbraio 1971, è stato il primo attoa livello internazionale in materia di protezione della natura e habitatdegli uccelli aquatici. Ad essa aderiscono 28 stati, e le singole areeche fanno parte dell'elenco allegato si estendono complessivamenteper altri 6.000.000 ettari.
Cosa ha fatto l'amministrazione comunale a tutela dell'ambiente?
Alcuni mesi fa il Consiglio Comunale di Argenta ha assunto una deli-bera unica nel suo genere, che, partendo dai problemi posti dalle ri-chieste di costruzione dell'impianto radio a onde corte, cerca di af-frontare i problemi che, in futuro, potrebbero insorgere per l’ambien-te, a fronte di qualsiasi altra richiesta. L'articolo 70 bis prevede che intutte le zone agricole e non agricole, tranne quelle tutelate dalle pia-nificazioni del Comune, si devono seguire le seguenti prescrizioni:A - tutti gli impianti o le costuzioni la cui altezza è superiore a 30m
possono essere realizzati solo con l'approvazione di un piano ur-banistico attuativo prima della costruzione, comunque bisognaaccertarsi, con una verifica preliminare, che qualsiasi edificio noncausi danni o ripercussioni sull'avifauna, gli ecosistemi, con parti-colare riferimento agli habitat e le specie protette.
B - Tale verifica, effettuata dai richiedenti, dovrà dimostrare la com-patibilità del progetto con le esigenze di salvaguardia sull'avifaunae con un'analisi approfondita dei flussi migratori.
C - In ogni caso non saranno ammessi interventi che provochino unimpatto sull'ambiente, anche accidentale, tale da comportare undisturbo sugli obbiettivi della conservazione.
D - Il giudizio sulla correttezza della verifica spetta alla Provincia com-petente in materia di protezione dell'avifauna, alla quale spettal'approvazione ed il rilascio della concessione edilizia.
E - Qualora vi sia stato un giudizio positivo e venga concessa l'auto-rizzazione è prescritto un successivo monitoraggio sugli effettidell'impianto sull'avifauna.
F - Qualora il monitoraggio evidenzi danni significativi, saranno prescrittiinterventi di mitigazione, da realizzare a cura del soggetto attuatore.
G - Le prescrizioni dei punti B,C,E e F dovranno essere recepite primadel rilascio della concessione edilizia.
Argenta confina con 5 Comuni (Molinella, Alfonsine, Comacchio,Portomaggiore e Conselice) se costoro non adotteranno una delibe-ra simile, risulterbbe inutile anche quella del nostro comune, perchéparliamo di problemi che non si interrompono sul confine comunale.
In biblioteca ricicliamo la carta Classe I - S.E. Padre Ettore Accorsi - San Carlo (Fe)
3. Si versa lapoltiglia dicarta in unabacinella
5. Si assorbe l’acquacon carta, si rovesciail telaio e si faasciugare la oltiglia di carta
Abbiamo capitoche non dobbiamobuttare la catama metterla neicontenitori giusti.Così non si abbat-tono tanti alberi
6. Dopo un pò di tempoil foglio è pronto
4. Si mette il telaionella poltiglia,si solleva, si lasciacadere l’acqua
OSPITI in REDAZIONE
2. Si mettenel frullatorecon acqua
1. Si strappala carta usatain pezzettini
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Campagnadi Informazione
sulla RaccoltaDifferenziata
Se separivivi
Insieme per un ambiente miglioreLa “società dei consumi” si è impegnata per moltianni esclusivamente a produrre e a commercializza-re beni senza occuparsi del tipo di utilizzo, nella con-vinzione, rivelatasi poi errata, di migliorare le condi-zioni di vita e accrescere il benessere generale.Quindi poca cura per le conseguenze sull’ambientee nessun freno allo sviluppo della “nuova cultura”fondata sul principio dell’”usa e getta”.In questo contesto i problemi riguardanti lo smalti-mento dei rifiuti non hanno trovato per un lungotempo adeguate risposte.Ora lo scenario è radicalmente cambiato, grazie an-che all’impegno di Istituzioni e cittadini che hannocolto l’importanza della posta in palio su sollecita-zioni della normativa ora vigente, il noto “DecretoRonchi”, che ha determinato una vera svolta sia nor-mativa che culturale in tema di rifiuti.AGEA SpA da molti anni è impegnata nel settore am-bientale con prticolare riferimento allo smaltimentodei rifiuti e alle raccolte differenziate, tanto che, gra-zie al contributo determinante dei cittadini che difatto sono i protagonisti del cambiamento, nel corsodel 2000 è stato raccolto circa il 25% dei rifiuti diffe-renziati.Per incentivare maggiormente la raccolta differen-ziata, con l’impegno di raggiungere per tempo lepercentuali previste dal Decreto Ronchi (il 35% en-tro il 2003), l’azienda sta preparando una campagnadi sensibilizzazione sull’argometo costituita da ma-teriali che saranno recapitati alle famiglie della cittàsubito dopo la fine della prossima estate.Ma l’impegno aziendale è anche rivolto con conti-nuità nell’ambito del mondo scolastico con specificiprogetti che contemplano visite guidate agli impian-ti, attività di laboratorio tra cui preme ricordare il “la-boratorio di strumenti musicali realizzati con mate-riali di recupero”.
Non vogliamo essere imballatiClasse IA - S.M. D.Alighieri di S. Maria Maddalena (RO)
A scuola abbiamo affrontato il problema dei rifiuti e realizzato lacarta riciclata. Per Natale abbiamo allestito, all'interno dell'edificioscolastico, un mostra con oggetti ornamentali costruiti o ricavati damateriale di scarto quali bottiglie di vetro e di plastica, polistirolo,carta stagnola, lattine... Questa esperienza che all'inizio sembravasuperficiale, invece si e rivelata ricca di insegnamenti che ci hannoindotto a pensare all'importanza dell'utilizzo, del recupero dei ma-teriali; ora ogni oggetto che ci circonda, anche se all'apparenza inu-tile, lo valutiamo in modo diverso. Abbiamo voluto saperne di più efacendo delle ricerche ci siamo resi conto che quelli che si chiama-no imballaggi rappresentano la maggior quantità di materiale recu-perabile. Proponiamo una breve sintesi di ciò che è necessario sa-pere sugli imballaggi. Il 44% del peso e il 60% dei R.S.U. (rifiuti so-lidi urbani) sono costituiti da materiali per imballare e confezionarealimenti, articoli per la casa e per l'igiene personale. Attualmentesolo il 19% degli imballaggi viene riciclato. Circa 30 anni fa, la mag-gior parte dei prodotti alimentari veniva venduto sfuso, oggi quasituttti i prodotti si presentano confezionati. La confezione proteggeil prodotto, ne garantisce l'igieneità insieme ad un rapido e sicurotrasporto, informa il consumatore grazie all'etichetta in più vi èstampato un codice a barre che identifica il prodotto contenuto,ma provoca danni all'ambiente. I contenitori più usati sono: vetro(45%) carta e cartone (40%) del peso) plastica (30%). Un imbal-laggio più grande del necessario è bello da vedersi, dà l'impressio-ne di comperare di più e quindi si è disposti a spendere di più. Da-to che non è possibile un ritorno all'antico, ogni consumatore e be-ne che al momento dell'acquisto tenga presente che il contenutodeve essere più importante del contenitore. Per capire meglio checosa sono gli imballaggi abbiamo ideato una mini inchiesta in fa-miglia. Ognuno di noi, con l'aiuto dei genitori ha completato una li-
sta comprendente i prodotti più comuni ed ha catalogato gli ali-menti più utilizzati a seconda di " acquisti sfusi" o " acquisti in con-tenitori", specificandone il tipo di imballaggio si è rilevato che: soloverdura, frutta, salumi e pane vengono acquistati prevalentementesfusi. Gli imballaggi più utilizzati sono carta e cartone seguiti dallaplastica e dal vetro come contenitori per liquidi. Riguardo al lororiutilizzo si è rilevato che gli imballaggi di plastica e di vetro ed an-che di cartone vengono usati per contenere alimenti simili (acquae vino), oltre che da supporto a contenitori da frigorifero. Alla do-manda se si ritengono eccessivi gli imballaggi, 2 persone hanno ri-sposto sì, 7 hanno detto no e 9 a volte. Questi dati ci fanno pensa-re che questi imballaggi non sono visti come un problema.
COMMENTO
La nostra inchiesta, pur essendo mini, ci ha fatto capire come ilproblema dei R.S.U. e degli imballaggi in particolare coinvolga pocagente... perché? Noi non vogliamo essere sommersi dagli imballag-gi perciò scriviamo una lettera aperta a ...- Al comune perché si attivi affinché il recupero sia più produttivo
possibile e studi modi per incentivare il riuso.- Alle aziende produttrici affinché riducano drasticamente gli im-
ballaggi inutili, puntando sulla qualità del prodotto.- Ai mezzi d'informazione,
affinché la popolazionevenga coinvolta ancheemotivamente non su si-tuazionì catastrofiche masulla consapevolezzadell'acquisto.
- Alle scuole e ai luoghi diistruzione affinché il com-portamento al recupero,riuso, riciclo, diventi unaeducazione permanente.
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Classe IV - S.E. De Amicis di Formignana (FE)
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