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Periodico d'informazione sulla comunicazione e dintorni.
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sulla comunicazione e dintornid’informazione
Periodico
NUM. 5 - ANNO III GIUGNO/LUGLIO 2014
IN QUESTO NUMERO Q
Nasce la tavola periodica del marketing
Zuckerberg geniale: “buy” & “Save”
Pubblicità con una gruccia?
CapraricainJazz, la musica si… nota
I tanti volti di Amsterdam…
Uber, il trasporto 2.0
Apre il Cinecittà World
Forum delle Culture a Napoli
Juliana Buhring: una vita pedalando
Gomorra - La serie. Successo dell’anno
Nuova edizione per la Festa della Sibilla
Gli 80 anni di Paperino
XIII Memorial Niccolò Galli
Yosemite e iOS 8, Apple diventa salutista
20 anni dalla scomparsa di Troisi
SPECIALE FOTOGRAFICO
ROLLING STONESCONCERTO A ROMA
VASCO ROSSILIVE KOM 014a cura di Marco Iazzetta
pagina 2
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Editoriale
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Registrazione al Tribunale di Napoli
N. 27 del 6/4/2012
Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione
Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà
Art Director: Marco Iazzetta
Grafi ca & Impaginazione: Diego Vecchione
Hanno collaborato in questo numero:
Stefania Buonavolontà, Flaviana Cimmino,
Valerio Chiocca, Maria Grazia Cassese,
Alessia Guaccio, Massimiliano Mei, Michele Miccoli,
Andrea Ponsiglione, Marco Quadretti, Diego Vecchione
Menthalia srl direzione/amministrazione 80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio
Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445
Sedi di rappresentanza: 20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro
50126 Firenze – 20, Via Cardinal Latino
Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari.
La pubblicazione delle immagini all’interno dei
“Servizi Speciali” è consentita ai fi ni dell’ esercizio
del diritto di cronaca.
®
Marco Iazzetta
General Manager
Menthalia
Quanto conta la tecnologia oggi nella nostra società. Una
domanda che in molti si sono posti negli ultimi anni, non
solo esperti del settore, che in un certo senso aff ascina,
perché unisce rifl essioni diverse, con sfumature scientifi -
che e fi losofi che.
Qualche tempo fa è uscita la notizia su un tentativo da
parte di MySpace, storica piattaforma social scomparsa
in seguito al diff ondersi di facebook, di ritornare sul web.
La loro campagna marketing era tutta incentrata su un
messaggio inviato ai vecchi iscritti, alquanto inquietante
a dirla tutta: “Siamo tornati e pubblicheremo online tutte
le vostre foto del passato”. Una sorta d’inversione dei ruoli,
con il web che rincorre l’utente. È possibile allora restare
immuni alle nuove tecnologie, o la loro pervasività ha già
valicato i confi ni delle scelte che attingono alla nostra sfera
privata.
Oggi la tecnologia è parte integrante della nostra società.
È del tutto naturale vivere connessi in un ambiente mul-
timediale, essere collegati alla rete o utilizzare dispositivi
computerizzati. Le diff erenze generazionali nell’approccio
alla tecnologia vanno velocemente scemando. I vantaggi
di cui l’umanità ha benefi ciato, in diverse aree, sono evi-
denti: dalla salute alla scuola, dal sentirsi liberi di viaggiare
al quotidiano, elencarli tutti sarebbe impossibile.
Una domanda sorge però spontanea nella nostra mente.
Siamo ancora liberi di scegliere come rapportarci a questa
nuova umanità 2.0. Quali limiti l’uomo può imporre alla
pervasività della tecnologia. Se una volta era principal-
mente l’ambito lavorativo a essere invaso dalle “macchine”,
ora questo fenomeno riguarda prima di tutto il tempo li-
bero e la sfera privata.
I momenti più importanti della nostra vita, belli o brutti
che siano, sono immortalati e condivisi grazie alle app e
i social media, rendendoci i protagonisti di un fl usso co-
stante che attraversa le strade per arrivare alla rete.
Come può l’uomo vivere questo rapporto con la tecnolo-
gia. A distanza di anni si ripete forse il confronto tra apo-
calittici e integrati, tanto caro al maestro Umberto Eco.
numero 5 - giugno/luglio 2014
pagina 3®
di Valerio Chiocca, Redazione Menthalia
Nasce la tavola periodica del marketing
Riuscire a districarsi nel variega-
to mondo del marketing diventa
ogni giorno più diffi cile, sia per gli
esperti del settore che per i neofi ti. Meglio
partire da una buona strategia o dal canale
per la comunicazione, scegliere la qualità
dei contenuti o l’ottimizzazione delle pa-
role chiave? Queste sono solo alcune delle
domande che spesso ci poniamo prima di
iniziare un piano marketing. Fra i tanti ten-
tativi di creare delle “guide”, un contributo
molto interessante arriva dagli Stati Uniti,
in particolare dalla Econsultancy.
Chris Lake, director of content di tale
azienda, ha creato una tavola periodica del
content marketing, in grado di rappresen-
tare allo stesso tempo una guida e un meto-
do per la creazione di contenuti, giusto mix
fra creatività e progettazione. Fino a qual-
che anno fa, i contenuti non rappresenta-
vano di certo la preoccupazione principa-
le di chi opera nel mondo del marketing.
Quando parliamo di content marketing, ci
riferiamo alla creazione e condivisione di
media e contenuti editoriali, con lo scopo
di acquisire clienti e generare traffi co sul
web. Queste informazioni non vivono sol-
tanto attraverso il testo, ma possono essere
esposte in una varietà di tipologie, tra cui
news, video, e-books, infografi che, foto.
Il content marketing crea interesse su un
determinato prodotto o servizio, attiran-
do l’attenzione del pubblico, per questo,
come spesso consiglia Google, deve essere
di qualità. Il modello di tavola periodica
ideato da Lake ha un forte impatto visivo,
basato sull’utilizzo di diversi colori, ognu-
no dei quali rimanda a degli step del nostro
lavoro.
Strategia
Al numero uno non poteva che esserci la
content strategy. Avere bene in mente fi n
dall’inizio i propri obiettivi aziendali è fon-
damentale per il vostro successo. Non biso-
gna avere paura del tempo che questa fase
ci porterà via, perché soltanto così saremo
sicuri di aver scelto la strada giusta.
Formato
Il contenuto, come già accennato in prece-
denza, può presentarsi sotto varie forme.
Potete scegliere di utilizzare un articolo,
un’immagine o un video, l’importante
è avere bene in mente il perché di questa
scelta.
Tipo di contenuto
Fatevi un'idea del tipo di contenuto che
può avere appeal sul vostro pubblico di ri-
ferimento. Prima di creare è importante in-
formarsi con le ricerche e magari confron-
tarsi per essere sicuri di cosa proporremo.
Piattaforme
Un passaggio fondamentale è scegliere su
quali piattaforme condividere i vostri con-
tenuti: social media, blog, inserzioni pub-
blicitarie, media offl ine. Ogni canale ha le
sue caratteristiche, i suoi pro e contro.
Parametri e Obiettivi
Bisogna scegliere i parametri chiave che
utilizzeremo per misurare la nostra strate-
gia. Soltanto in questo modo potremo sta-
bilire quelli che sono gli obiettivi possibili:
vendere, generare traffi co, potenziare l’im-
magine di brand…
Condivisione
Bisogna prestare molta attenzione ai mec-
canismi che generano condivisione nel
pubblico. Scatenare un’emozione nelle
persone è fondamentale per generare quel
processo di sharing alla base del successo
in rete.
Checklist
Controllare sempre i contenuti più volte.
Tutto è migliorabile e non sempre la prima
idea è la migliore.
La tavola di Lake è molto interessante e uti-
le per chi lavora nel mondo del marketing,
ma come aff erma lo stesso autore non è mai
defi nitiva. Tutti noi, se vogliamo, possiamo
creare la nostra tavola periodica.Devised e designed by Chris Lake – Copyright Econsultancy Ltd.
numero 5 - giugno/luglio 2014
di Marco Quadretti, Web Developer
Zuckerberg geniale: “buy” & “Save”
Sembra incredibile come Facebook sia
sempre in grado di migliorarsi e ri-
spondere a “richieste inespresse” dei
suoi iscritti, eppure ancora una volta l’ha
fatto! In quanti hanno avuto il problema
di trovare articoli e post interessanti scor-
rendo la propria homepage ma di non
avere tempo per visualizzarli interamente
o leggerli? E in quanti hanno desiderato,
quindi, di poter ritornare a quei contenuti
ormai quasi impossibili da ritrovare? Face-
book ha risolto il problema con la nuova
funzione “Save”! Il nuovo tasto, introdotto
nel menu a comparsa cliccando l’angolo in
alto a destra del post, permette di salvare
articoli, video, eventi, luoghi e fi lm in una
sezione privata, visualizzabile sia da tablet
e smartphone che sul web, e di archiviar-
li in una lista suddivisa per categorie per
rivederli in un secondo momento. Una
volta salvati, i contenuti saranno infatti
disponibili nella colonna sinistra della ho-
mepage del social sul web e nella sezione
“Altro” della app mobile e potranno essere
condivisi, archiviati o eliminati. Facebook,
inoltre, fa comparire dei promemoria nel
News Feed per ricordare agli utenti gli ar-
ticoli salvati.
La nuova funzione, già disponibile su tutti
i dispositivi iOS e Android, oltre che sul
web, ha un unico limite per il momento: è
necessaria la connessione ad Internet per
accedere ai collegamenti archiviati, cosa
che potrebbe in qualche modo compro-
mettere lo scopo del “Save”. Ci si aspetta,
però, che il social rimedi anche a questo e
non ci sono molti dubbi che ciò avverrà in
tempi brevi.
Oltre al tasto “Salva”, Facebook ha ben pen-
sato di esplorare le possibilità del Social
Commerce (S-commerce), introducendo
un ulteriore pulsante, “Buy”, per permet-
tere agli utenti di compiere acquisti diret-
tamente dal portale attraverso le inserzioni
pubblicitarie che compaiono nel loro feed
delle notizie. Così facendo ha velocizzato
e semplifi cato l’acquisto; si riduce, infatti,
il tempo complessivo dell’operazione per-
ché il compratore non deve più ricercare
il prodotto sul web, scegliere il miglior of-
ferente in termini di sicurezza e di prezzo
e completare le operazioni di pagamento
sul sito del commerciante. Tutto sarà più
semplice perché avverrà dalla propria ho-
mepage di Facebook con un unico click da
computer, tablet o smartphone. Una volta
scelto il prodotto, il social network di Zu-
ckerberg gestirà, attraverso una compa-
gnia terza, il processo di acquisto e paga-
mento utilizzando le informazioni salvate
nel proprio account, compreso l’indirizzo
per la spedizione.
Nel dettaglio, il pulsante verrà inserito a
corredo delle inserzioni pubblicitarie che
appaiono nelle Home degli utenti, in modo
da far diventare lo spazio pubblicitario un
canale diretto di vendita, sperando che il
servizio aiuti non solo i commercianti ma
anche i potenziali acquirenti, aumentando
le possibilità di conclusione della vendita.
Facebook ha tenuto a specifi care che tutto
si svolgerà nel massimo della sicurezza per
gli utenti e che, nel rispetto della loro pri-
vacy, nessun dato della carta di credito/de-
bito verrà condiviso con altri inserzionisti
e le persone potranno decidere se salvare o
meno le proprie informazioni di pagamen-
to per acquisti futuri.
Per il momento si tratta di un test riserva-
to a piccole e medie imprese statunitensi
dedite all’e-commerce, ma se l’esperimen-
to andasse bene potrebbe avere un segui-
to: Facebook ha già iniziato a off rire ad
alcuni utenti la possibilità di inserire all’in-
terno di post e inserzioni il tasto “Compra”.
Ad oggi il social non applica commissione
alcuna alle transazioni andate a buon fi ne,
ma questa possibilità non è esclusa per il
futuro.
Con le nuove funzionalità introdotte, il co-
losso di Zuckerberg lancia ancora una vol-
ta il guanto di sfi da ai giganti della Silicon
Valley. Fin dove sarà in grado di spingersi?
pagina 4numero 5 - giugno/luglio 2014
®
di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communication
Pubblicità con una gruccia?
Da un decennio circa sono sempre
di più le famiglie e le coppie che
preferiscono vacanze brevi e in
economia; le agenzie di viaggio ed i siti in-
ternet sono stracolmi di off erte “last minu-
te” e super scontate che cercano di attirare
le persone facendo leva sul prezzo. Ma in
quanti si sono visti recapitare direttamente
a casa l’off erta per le proprie vacanze? Ci ha
pensato Publigruccia!
Publigruccia, la gruccia che fa pubblicità, è
il nuovo media In-Home Advertising non
convenzionale che da alcuni anni opera nel
mondo della pubblicità e del marketing vi-
rale per promuovere prodotti attraverso le
grucce dei capi riconsegnati dalle lavande-
rie ai propri clienti. È un progetto che si è
già dimostrato vincente in moltissimi set-
tori quali quello del food & beverage, del-
la cosmesi, del bricolage, del fashion, dei
prodotti per la casa e per il tempo libero.
Nell’ultimo mese, però, il Friuli Venezia
Giulia ha deciso di sfruttare le potenzialità
di Publigruccia: con una strategia di ven-dita pull, la regione friulana, prima tra le
italiane, ha deciso di rilanciare il turismo
del proprio territorio, rivolgendosi diret-
tamente al consumatore fi nale senza inter-
mediazione da parte di agenzie di viaggio
online e offl ine. Anche l’eff etto sorpresa
gioca la sua parte perché non in molti si
aspetterebbero di ritirare il proprio capo
d’abbigliamento in lavanderia e ritrovar-
lo appeso ad una gruccia con incluso uno
sconto su un’off erta di viaggio. Nello speci-
fi co, l’off erta turistica pubblicizzata prevede
uno sconto del 20% su un pernottamento
per due persone in una delle strutture con-
venzionate che partecipano all’iniziativa,
ovviamente tutte dislocate sul territorio
della regione.
La decisione è stata quella di richiamare an-
che turisti stranieri e per questo motivo le
lavanderie coinvolte nell’attività promozio-
nale sono localizzate in alcune città dell’Au-
stria (Vienna, Graz, Klagenfurt e Villach),
della Slovenia (Lubiana, Capodistria, Isola,
Pirano e Portorose) e della Croazia (Fiume,
Abbazia, Pola, Parenzo e Rovigno). Sul ter-
ritorio italiano, invece, le città interessate
sono i capoluoghi del Friuli e molte citta-
dine del Veneto tra cui Vicenza, Padova,
Venezia, Treviso, Bassano del Grappa, San
Donà di Piave, Conegliano. Per l’operazio-
ne, l’Agenzia Turismo FVG ha coinvolto di-
versi consorzi ai quali ha chiesto di indivi-
duare le strutture a 3 e 4 stelle intenzionate
a partecipare all’iniziativa promozionale e
disposte quindi a pubblicizzare e sostene-
re lo sconto del 20% sul prezzo di listino
pubblicato sul sito dell’hotel e su quello del
consorzio. A 54 lavanderie presenti nelle
città selezionate sono state quindi recaapi-
tate le grucce col tagliando pubblicitario e
promozionale della regione con allegato il
buono sconto.
L’intenzione dichiarata dall’Agenzia Turi-
smo è stata quella di valorizzare il primato
della regione nell’utilizzo di Publigruccia
per la promozione del turismo, sfruttando
il vantaggio della diff usione capillare del
messaggio nelle città coinvolte per raggiun-
gere migliaia di famiglie di reddito medio-
alto entrando direttamente nelle loro case.
L’attività promozionale è stata svolta nel
massimo della semplicità per il consuma-
tore fi nale che può consultare la lista delle
strutture aderenti all’iniziativa sul portale
turistico della regione ricordando che il
buono sconto è valido per le off erte scaden-
ti entro il 31 ottobre.
Che il Friuli Venezia Giulia sia
solo la prima tra le regioni italiane
a sfruttare quest’occasione?
Questo è quello che si spera!
D’altra parte le attrazioni
turistiche del nostro paese
sono infi nite!
pagina 5numero 5 - giugno/luglio 2014
®
di Michele Miccoli, Direttore Artistico CapraricainJazz
CapraricainJazz, la musica si… nota
Dalla mia passione per uno stile
musicale forse poco commercia-
le ma assolutamente unico, nasce
nel 2003 il CapraricainJazz, un Festival
dedicato alla musica jazz che si svolge a
Caprarica di Lecce e che è giunto ormai
alla sua dodicesima edizione. La manife-
stazione non ha “fi ssa dimora” né un pro-
gramma concentrato nel tempo: le serate
in cui si svolge sono distribuite, infatti,
nell’arco dei mesi estivi e le location mu-
tano spesso, nel tentativo di scegliere ogni
volta la giusta cornice al tema della serata.
Nelle già numerose edizioni, il Festival ha
accolto i nomi più celebri del jazz nazio-
nale e non, ospitando personalità di fama
mondiale quali il chitarrista e composi-
tore brasiliano Irio De Paula, il batterista
newyorkese Andy Watson, il sassofonista
americano Jim Snidero, oltre a personaggi
di spicco del jazz italiano tra i quali il noto
trombettista Fabrizio Bosso, il pianista
Enrico Pieranunzi, il compositore, trom-
bettista e fl icornista Paolo Fresu, lo storico
chitarrista Franco Cerri.
Quest’anno le serate in programma sono
tre: la prima si è svolta il 20 luglio nell’atrio
del Palazzo Baronale di Caprarica con l’in-
tervento del Rocco Mastrolia Trio con la
special guest Pino Pichierri al clarinetto.
È stata una serata memorabile ed entusia-
smante per gli amanti del genere ma anche
per gli spettatori più inesperti. Nelle passa-
te edizioni il Palazzo aveva già ospitato il
noto pianista e cantante Mario Rosini e il
grande vibrafonista romano Francesco Lo
Cascio, ma il concerto di quest’anno è stata
una vera e propria chicca: il cortile sette-
centesco, su cui discreta domina la torre
normanna, ha fatto da cornice al suono
splendido e alle note magiche del clari-
netto di Pichierri. Il pubblico numeroso e
attento si è lasciato trasportare dai suoni e
dalle melodie e ha potuto visitare, prima e
dopo il concerto, il meraviglioso giardino
prospiciente, reso visitabile per l’occasione
dai proprietari del Palazzo.
La seconda serata, invece, si svolgerà il
14 agosto nella splendida cornice della
Masseria Stali a Caprarica che già da al-
cuni anni ospita l’evento, diventando quasi
una tappa obbligata del Festival. Ad aprire
la serata sarà il giovane talento Vincenzo
Tommasi ma l’attenzione sarà concentrata
principalmente sull’attesissimo chitarrista
olandese Stochelo Rosenberg; quest’ul-
timo si esibirà in un quartetto che vedrà
anche la partecipazione di uno dei maestri
italiani della chitarra: Salvatore Russo.
La terza serata, infi ne, è programmata per
il 26 agosto. Completamente gratuita, sul
prato erboso di Largo San Marco, vedrà la
partecipazione di un Trio d’eccezione riu-
nito per l’occasione: il chitarrista Guido Di
Leone, il batterista Mimmo Campanale e
l’organista Hammond Vito Di Modugno.
Da un loro album del 2000 e dalle loro reu-
nions, il nome della band: Con Alma Trio.
La piccola realtà del CapraricainJazz testi-
monia come dalla passione e dall’amore
per un’idea possa nascere un progetto che
si è consolidato nel tempo e che sta aff er-
mandosi sempre di più nella tradizione
musicale italiana.
pagina 6numero 5 - giugno/luglio 2014
®
di Flaviana Cimmino, Account Offi ce
I tanti volti di Amsterdam…
Oltre Van Gogh, i coff ee shop, i mu-
lini a vento e le distese di campi
di tulipani, Amsterdam, per chi
scava un po’ più a fondo, off re molto di
più. Si può restare aff ascinati da come una
capitale in pieno stile grande metropoli
europea, possa anche caratterizzarsi
per la fedeltà alla propria tradi-
zione architettonica e cultu-
rale. Antico e moderno si
fondono perfettamente
ma restano al tempo
stesso ben defi niti: tut-
ti gli edifi ci richiamano
un po’ il vecchio stile
british, con case qua-
si appoggiate le une alle
altre, che all’occhio sem-
brano inclinate, e che aff ol-
lano tutti i vicoletti della capitale.
Perché Amsterdam, si sviluppa, un po’
come Venezia, su una serie di canali che
la attraversano in toto e presenta dunque
stradine strette e lunghe che si intrecciano
con un’infi nità di ponti impossibili da di-
stinguere tra loro. A dispetto dell’antichità
dell’urbanistica, tutto ciò che off re, però,
è assolutamente all’altezza dei tempi mo-
derni e chiunque la visiti ha la possibilità
di usufruire dell’effi cienza dei suoi servizi:
una rete integrata di autobus, tram e metro
la percorrono in lungo e largo a qualsiasi
ora del giorno e della notte, piste ciclabi-
li permettono di raggiungere tutti i punti
principali della vita cittadina, ogni quar-
tiere off re un’esperienza turistica diversa e
la legalità ed il rispetto per gli altri regna-
no sovrani in ogni angolo della città.
Al di là dei girasoli di Van Gogh, Amster-
dam si riempie dei musei più rari e bizzar-
ri: dal museo degli occhiali a quello delle
borse, dal museo dei tulipani a quello della
marijuana ed ognuno di essi aiuta a cono-
scere le mille sfaccettature di una città così
colorata e variegata.
Tante sono anche le stravaganze che ca-
ratterizzano la città: giardini segreti
ad accesso nascosto, barche
ormai trasformate in abita-
zioni dotate di elettricità
e gas che sono ancorate
lungo i canali principa-
li, piazze con scacchie-
re e pedine sul manto
stradale, strani servizi
igienici all’aperto dispo-
sti agli angoli dei ponti,
vicoletti che nascondono
piccoli particolari decorativi
che sporgono dai vetri di una delle
migliaia di fi nestrelle lungo le pareti degli
edifi ci e che solo gli occhi più attenti col-
gono, come ET che si aff accia sulla strada
o statuine di coppie di sposi in fi la. E mille
altre ancora sono le attrazioni che testi-
moniano l’unicità della capitale olandese:
red light a parte, lungo le stradine che per-
corrono i canali si possono trovare quello
che è stato riconosciuto come il miglior
bar d’Europa, fontanelle quasi invisibili
che si confondono con le pareti degli edi-
fi ci, biciclette parcheggiate su ogni mini-
mo spazio libero e parcheggi multi piano
appositamente dedicati alla sosta di que-
sto aff ascinante mezzo di trasporto che è
ormai diventato elemento imprescindibile
del paesaggio della città.
Insomma Amsterdam è una città che vive
di colori e si nutre di diversità… Provare
per credere!
pagina 7numero 5 - giugno/luglio 2014
®
Th e Rolling Stones – Romadi Marco Iazzetta, Art director
pagina 8 ®
Grande successo per il ritorno in
Italia dei mitici Rolling Stones.
La band guidata magistralmente
come sempre da Mick Jagger si è esibita
davanti a oltre settantamila persone nella
fantastica cornice del Circo Massimo di
Roma. Sono passati sette anni dalla loro
ultima performance live nel bel paese,
anche allora a Roma, allo stadio Olimpi-
co. Il Tour “14 On fi re” è partito da Oslo
per poi toccare le principali città europee
e chiudersi il 3 luglio al Roskilde Festival,
in Danimarca. Ogni volta che i mitici Sto-
nes ritornano in Italia, il loro concerto di-
venta un vero e proprio evento mediatico.
I biglietti sono andati a ruba in pochissi-
mo tempo, alimentando sulla rete leggen-
de urbane di presunti ticket contraff atti.
Per giorni nella capitale c’è stata un’atte-
sa quasi spasmodica ad accompagnare il
countdown.
Gruppi di fan sono arrivati nella zona
del Circo Massimo con un giorno d’anti-
cipo, sistemandosi nelle tende come nel-
numero 5 - giugno/luglio 2014
pagina 9®
la migliore tradizione dei raduni rock.
Quest’anno non sono mancate nemmeno
le polemiche, per i presunti ottomila euro,
sborsati per l’affi tto del Circo Massimo,
cifra ritenuta esigua dall’opinione pubbli-
ca. Detto questo sono bastate poche note,
quelle inconfondibili di “Jumpin’ Jack
Flash” che hanno aperto la performance,
a spazzare via qualsiasi polemica e a dare
il via ad una scarica incredibile di adre-
nalina. A scaldare il pubblico ci aveva già
pensato John Mayer, eclettico chitarrista e
cantante americano che ha aperto il con-
certo con poche ma effi caci parole “Buona-
sera Roma, e un piacere incontrarvi”, poi
via ad un’ora di musica molto apprezzata
dalla folla.
La scaletta presentata da Mick e soci è stata
un giusto mix fra pezzi del repertorio clas-
sico e altri contemporanei. L’ovazione più
grande sicuramente per “Respectable” che
ha visto la partecipazione sul palco di John
Mayer, scelta dai fan attraverso un contest
sui social media. Poi una piccola chicca
per i fan italiani “Streets of Love” (con
Mick Taylor), eseguita per la prima volta
dal 21 giugno 2007.
In chiusura “You Can’t Always Get What
You Want” e “Satisfaction” (con Mick Tay-
lor) per il delirio fi nale.
numero 5 - giugno/luglio 2014
pagina 10 ®
Di ciannove i pezzi suonati dalla band, per uno spettacolo emozionante durato due ore.• Jumpin’ Jack Flash
• Let’s Spend the Night Together
• It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It)
• Tumbling Dice
• Streets of Love (con Mick Taylor, eseguita per la prima volta dal 21 giugno 2007)
• Doom and Gloom
• Respectable (con John Mayer, su richiesta del pubblico)
• Out of Control
• Honky Tonk Women
• You Got the Silver (cantata da Keith Richards)
• Can’t Be Seen (cantata da Keith Richards)
• Midnight Rambler (con Mick Taylor)
• Miss You
• Gimme Shelter
• Start Me Up
• Sympathy for the Devil
• Brown Sugar
Bis:
You Can’t Always Get What You Want
(I Can’t Get No) Satisfaction (con Mick Taylor)
numero 5 - giugno/luglio 2014pagina 10 ®
di Valerio Chiocca, Redazione Menthalia
Uber, il trasporto 2.0
Può la tecnologia rivoluzionare un
settore economico molto tradizio-
nalista e restio all’innovazione com’è
quello dei trasporti? Con molta probabilità
Travis Kalanick e Garrett Camp nel 2009
avrebbero risposto di si; da ciò la decisio-
ne di fondare Uber, start up con sede a San
Francisco.
L’idea alla base dell’azienda è di fornire un
servizio di trasporto automobilistico pri-
vato attraverso la sua applicazione soft wa-
re mobile (app) che mette direttamente in
collegamento passeggeri e autisti. Il sistema
di calcolo del costo della corsa è simile a
quello dei taxi, calcolato in base alla distan-
za percorsa o in base al tempo trascorso.
Il pagamento, però, non è eff ettuato tra il
conducente e il cliente, ma tra quest’ultimo
e Uber, attraverso una carta di credito.
I due soci sono partiti cinque anni fa
dall’America e adesso sono presenti in oltre
venti paesi, tra cui l’Italia.
In Europa dopo il boom iniziale sono sor-
ti una serie di problemi, soprattutto per le
proteste delle categorie di settore, in par-
ticolare i tassisti, che vedono nell’app, un
modo per mascherare un servizio con-
correnziale, per giunta abusivo, alla loro
professione. I fautori di Uber difendono la
bontà del servizio defi nendolo una sem-
plice applicazione che favorisce l’incontro
di domanda e off erta, come funziona per
Ebay. La società evidenzia come il servizio
non sia altro che un “luogo” di asta onli-
ne, che si limita a mettere in contatto un
compratore e un venditore, senza essere
responsabile del resto. In eff etti, per certi
versi, l’affi dabilità della prestazione e degli
autisti che prestano servizio, è certifi cata
dai commenti degli utenti, come nei portali
per la prenotazione delle vacanze.
Nella patria delle tradizioni qual è l’Europa,
le reazioni sono state accese, fi no a sfociare
nel primo sciopero internazionale dei tas-
sisti a giugno.
Di là delle controversie burocratiche, desti-
nate a prolungarsi nelle aule dei tribunali
dei singoli paesi, il successo di Uber è chia-
ra espressione della voglia di trovare nuo-
ve soluzioni ai problemi del trasporto che
milioni di cittadini ogni giorno aff rontano.
Altre esperienze imprenditoriali innovative
nascono velocemente. I servizi di car sha-
ring per la condivisione del viaggio, sono
ormai una realtà, ne è prova il successo di
aziende come BlaBlaCar o di Car2go nel
settore del noleggio auto.
C’è anche chi punta a scalzare Uber, come
ezDriver che ha proposto la creazione di un
servizio di partnership sia con i taxi sia con
i noleggi con conducente. Proprio dall’ulti-
mo in contro fra le categorie di settore dei
tassisti con le autorità italiane è emersa ad-
dirittura l’ipotesi di un’apertura della piat-
taforma anche alle “auto bianche”.
Anche nei settori più insensibili alle novità
sta maturando l’idea che senza l’innovazio-
ne tecnologica non c’è futuro economico.
UBER
pagina 11numero 5 - giugno/luglio 2014
®
di Alessia Guaccio, Redazione Menthalia
Apre il Cinecittà World
Il 24 luglio si sono aperti al pubblico
i cancelli del Cinecittà World, parco
divertimenti a tema situato a Castel
Romano, alle porte di Roma. La capitale
avrà, dopo tanti anni di progetti e idee mai
realizzate, un “suo” parco dedicato all’en-
tertainment, come le grandi città europee,
Parigi, Monaco, Londra.
Il nome scelto è un chiaro riferimento al
dorato mondo del cinema. La grande tra-
dizione cinematografi ca degli studios di
Cinecittà è stata ripresa in chiave moder-
na, fondendosi con attrazioni innovative.
Le scenografi e disegnate dal premio oscar
Dante Ferretti e musicate dal maestro
Ennio Morricone rappresentano uno dei
punti di forza. Il pubblico si trova immer-
so in un viaggio esperenziale, attraverso
otto set cinematografi ci ispirati ai grandi
capolavori del cinema: “Cabiria”: roba da kolossal; “Cinecittà Street”: swing e pallottole; “Sognolabio”, il tempio del fantasy; “Aquila IV”: pronti alla batta-glia; “Erawan”: avventura in caduta li-bera; “Ennio’s Creek”: siamo tutti pisto-leri; “Altair”, occhio agli extraterrestri;
“Aktium”: nel rifugio dei legionari. Ogni area accoglie al suo interno attrazio-
ni, laboratori, shop pensati per soddisfare
un pubblico eterogeneo e diverse fasce di
età. Altro fi ore all’occhiello è rappresentato
dai teatri, ben quattro, ognuno con una ca-
pienza e delle caratteristiche diverse: Enig-ma; Darkmare; Il proiettore incantato; Ciak, si gira.
Tutto all’interno del parco è stato studiato
in un’ottica di eco sostenibilità, valorizzan-
do le aree verdi già esistenti, un giusto mix
fra ecologia, tradizione e tecnologie, per
renderlo unico nel suo genere.
Al centro del parco si trova Piazza Dino
De Laurentis, dedicata al fondatore degli
Studios, centro nevralgico dell’area, pensa-
ta per ospitare in futuro concerti ed eventi.
Il Cinecittà World è costato un investi-
mento inziale di oltre 250 milioni di euro,
coperti dalla società IEG, tra i cui azionisti
spiccano nomi famosi come i fratelli Della
Valle e Aurelio De Laurentis. Secondo le
previsioni dal prossimo anno il fatturato
medio dei ricavi sarà di 55 milioni di euro,
frutto di un milione e mezzo di visitatori
all’anno.
Per diff erenziarsi da altre strutture simili
è stata prevista una stagione di apertura
molto lunga, ben oltre i mesi estivi, che
coprirà più di duecentocinquanta giorni
l’anno.
Un investimento rilevante per la capitale,
che non si fermerà qui; sono previsti , in-
fatti, per il prossimo anno dei lavori di am-
pliamento e l’inaugurazione di nuove aree.
Forti le ricadute economiche, con quasi
millecinquecento posti di lavoro fra perso-
nale interno e indotto.
CINECITTÀ
WORLD
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®
di Diego Vecchione, Graphic Designer
Forum delle Culture a Napoli
Napoli, con il concerto di Enzo Gra-
gnaniello e Daniel El Cigal, alla
Rotonda Diaz, ha preso il via la
quarta Edizione del Forum delle Culture
Universali. Dopo mesi di attese e qualche
accesa polemica entra fi nalmente nel vivo
la rassegna ideata dalla Fundaciòn Forum Universal de les Cultures di Barcellona e
promossa dall’UNESCO. La città parteno-
pea sarà l’epicentro di una serie di eventi,
concerti, mostre, dibattiti che interesse-
ranno anche alcuni dei principali luoghi
culturali della Campania, come Pompei e
Ravello.
Nato a Barcellona nel 2004, dove si è svol-
ta la prima edizione, fi no ad oggi il Forum
ha avuto luogo a Monterrey (Messico) nel
2007 e a Valparaiso (Cile) nel 2010. Da Na-
poli il testimone passerà poi a un’altra città,
probabilmente Pechino in Cina.
Il Forum è una manifestazione che si pone
l’obiettivo di attirare l’attenzione sui temi
del dialogo tra popoli, la multuculturalità,
lingue e religioni diverse nonché sullo svi-
luppo umano, eco sostenibile e pacifi co. La
diversità diventa valore e occasione di ar-
ricchimento e crescita di una società civile
globale.
Una ricca programmazione per oltre sei
mesi avrà come fi lo conduttore cinque temi
universali, che interessano l’uomo e la so-
cietà: Condizioni per la pace; Conoscenza;
Diversità Culturale; Mare; Sviluppo Soste-
nibile.
Per tutta l’estate la grande protagonista
sarà la musica, che animerà il lungomare,
ma anche le piazze del centro storico. La
partenza con la rassegna Dock of Sounds,
curata da Gigi De Rienzo, ha visto prota-
gonisti artisti internazionali del calibro di
Goran Bregovic, Angelique Kidjo e Yous-
sou N’Dour, senza dimenticare i “padroni
di casa” Peppe Barra e Daniele Sepe.
Non solo musica naturalmente, il pro-
gramma, supervisionato dal commissario
Daniele Pitteri, è di grande qualità. Da
segnalare la rassegna sportiva “Mille Cul-
ture dello sport”, in collaborazione con il
CONI, che trasformerà la Mostra D’Oltre-
mare nella cittadella dello sport; i l Womad,
l’evento multietnico pensato da Peter Ga-
briel. Senza dimenticare l’arte con le mostre
“Il bello e il vero” ospitata nel complesso di
San Domenico Maggiore e “Ori, argenti,
gemme e smalti della Napoli angioina” alla
Cappella del museo di San Gennaro. Inte-
ressanti anche i percorsi enogastronomici
ed ecosostenibili alla scoperta dei sapori lo-
cali della provincia di Benevento, promossi
da Slow Food, Associazione Nazionale Cit-
tà del Vino, Fondazione ITS BACT, Sannio
Consorzio Tutela Vini e gli operatori cultu-
rali della Città.
Interamente dedicata a un simbolo della
cultura napoletana L’Eduardiana, nel tren-
tennale della morte di Eduardo De Filippo,
storico volto dell’arte e del teatro.
In un momento di forte crisi economica
e sociale per la Campania, il Forum delle
Culture rappresenta oltre che un evento
importante anche una piccola luce di spe-
ranza, affi nché la città del sole possa ritor-
nare ai fasti del passato.
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®
Vasco Rossi: successo per il Live KOM 014
“Il miglior tour di sempre”, con queste pa-
role è acclamato da più parti il Live KOM
Tour 14 di Vasco Rossi. Numeri record,
recensioni entusiaste e soprattutto l’ap-
prezzamento dei fan storici.
Ogni volta che il “comandante” sale su
un palco, un concerto si trasforma in un
evento. Da anni la paura che possa essere
l’ultimo, ma anche questa volta i fan pos-
sono dormire sogni tranquilli. Le prime
indiscrezioni parlano di nuove date in giro
per l’Italia pronte per i prossimi mesi.
Vasco nel bene e nel male rappresenta
qualcosa che va oltre l’artista musicale. Il
suo modo di essere, il suo rapporto con lo
spettatore, i suoi testi, lo hanno reso un’i-
cona moderna. Basta un suo stato su Fa-
cebook per far partire una notizia, un suo
commento e scoppia la bagarre mediatica.
I media, appunto, croce e delizia del rocker
di Zocca, sono pronti a incensarlo o a cro-
Successo per il Live KOM 014di Marco Iazzetta, Art director
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cifi ggerlo a giorni alterni. Il Live KOM 014
è stato un successo incredibile. Sette date
divise fra un tris nella Capitale e un poker a
Milano, naturalmente a San Siro. Un incas-
so complessivo di ventisei milioni di euro,
frutto dei 391.208 spettatori totali. Numeri
impressionanti certifi cati anche dalla stori-
ca rivista Billboard, che ha inserito il tour
di Vasco al secondo posto della classifi ca
Hot Tours. Alle spalle dei Rolling Stones,
ma davanti a star mondiali quali Dave Mat-
thews Band, Michael Bublé, Cher, la pop-
star Miley Cyrus e gli Arcade Fire.
Il tour era stato preceduto da qualche pole-
mica, con l’esclusione dalla band del chitar-
rista Maurizio Solieri, da sempre colonna
dei concerti di Vasco, tra l’altro annunciata
tramite i social con una lettera forte e since-
ra, in puro stile “Blasco”. Alla fi ne al di la di
qualsiasi controversia è sempre lui ad aver
ragione, lo dimostrano i successi di una
carriera ormai lunga quarant’anni.
pagina 15®numero 5 - giugno/luglio 2014
di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager
Juliana Buhring: una vita pedalando
Quella di Juliana è la storia di una
donna che testimonia il potere
della mente e la forza di volontà
insita in ciascuno di noi. Juliana è cono-
sciuta ai più per la sua impresa da guinness world record e per il suo best seller mon-
diale “Not without my sister”.
Il record del mondo le è stato attribuito per
essere stata la più veloce donna al mondo
a circumnavigare la Terra in bicicletta, un
viaggio con partenza e arrivo da Napoli,
città dove attualmente vive, che l’ha porta-
ta attraverso 19 paesi e 4 continenti; un’av-
ventura durata 152 giorni, di cui ben 144
pedalando, coprendo una distanza che si
attesta intorno ai 29.000 km, con una me-
dia di circa 200 km percorsi al giorno.
A rendere ancora più straordinaria l’im-
presa di Juliana è stata la sua caparbietà di
fronte al fatto che la gara non ha benefi cia-
to del supporto di nessuno sponsor ma solo
di donazioni da parte di amici e sostenitori.
Il libro, invece, l’ha resa nota per l’emozio-
nante e diffi cile storia autobiografi ca che
Juliana racconta: un’infanzia drammatica
vissuta nella perversione della setta “reli-
giosa” alla quale era stata introdotta all’età
di soli tre anni e un’adolescenza passata alla
ricerca dell’evasione che l’ha portata poi ad
essere fi nalmente libera.
Il suo è un best seller che ha venduto oltre
500.000 copie in tutto il mondo e che nel
maggio dello scorso anno è uscito anche in
Italia con titolo “Essere Innocenti”, edito da
Menthalia.
Juliana cerca di mantenere sempre attivo
il rapporto con i suoi fan ed è anche per
questo che da anni è impegnata nel sociale
con la Safe Passage Foundation, un’orga-
nizzazione no-profi t che si occupa della tu-
tela dei diritti dei minori, in particolare di
quelli nati e cresciuti in ambienti estremisti
e isolati o in sette religiose.
Ciò a cui punta questa straordinaria e gio-
vanissima donna è combattere in nome di
quei bambini maltrattati e privati della loro
infanzia che non hanno i mezzi per ribel-
larsi all’ingiusto destino che li condanna.
Juliana non si è mai fermata e l’ultima im-
presa è quella di aver preso parte alla Trans
Am Bike Race, una gara che percorre in
largo il continente nord americano attra-
versando 10 stati; un percorso di 4233 mi-
glia, equivalenti a più di 6000 km, senza so-
sta in cui ogni ciclista è solo in strada con
la bici ed i bagagli e la necessità di dover
cercare cibo ed acqua e trovare un posto
per dormire. Juliana ha impiegato appena
20 giorni e 23 ore stabilendo anche un nuo-
vo record femminile: 800 km percorsi in 38
ore no stop. Il viaggio è partito da Astoria,
nello stato dell’Oregon, e si è concluso a
Yorktown, in Virginia; Juliana non si è mai
persa d’animo nonostante i vari ostacoli di
percorso, tra cui febbre, rottura della cate-
na della bici e una brutta caduta al secondo
giorno che le ha provocato una contusione
alla spalla e una costola incrinata. La sua
forza d’animo, però, è stata ampiamente
premiata perché si è classifi cata quarta su
un totale di circa 50 partecipanti, dei quali
la maggior parte uomini, e prima in asso-
luto tra le donne.
Nessun premio in denaro era in palio, tant’è
che lo slogan che accompagnava l’iniziati-
va sottolineava: “nothing to win or lose but
honor”! Un’esperienza, dunque, vissuta in
nome della libertà che le era stata negata
in passato.
A soli 33 anni, Juliana si considera una del-
le cicliste endurance più forti al mondo e,
forse inconsapevolmente, è già ritenuta un
modello da seguire e a cui ispirarsi.
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®
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®
di Elena Serra, Events Management
Gomorra - La serie. Successo dell’anno
Un grandissimo successo che ha
varcato i confi ni nazionali, così è
stata defi nita Gomorra- La Serie,
Fiction televisiva targata Sky e Cattleya.
Ispirata al best seller di Roberto Savia-
no, che ha collaborato con la produzione
come consulente, la Fiction ha raggiunto
indici di ascolto elevatissimi per gli stan-
dard della pay tv.
Le riprese erano state accompagnate da
molte polemiche. Alcuni vedevano nella
realizzazione dell’ennesimo serial ispira-
to alla camorra, un rilancio del ritratto
più negativo della città di Napoli. Alcune
associazioni e politici avevano richiesto
la sospensione delle riprese nel quartiere
di Scampia. Addirittura la messa in onda
della prima puntata era stata preceduta
dall’affi ssione di manifesti che chiedeva-
no, con toni accesi, un boicottaggio da
parte degli spettatori. Come sempre in
questi casi nascono vere e proprie leggen-
de metropolitane più o meno vere.
Un susseguirsi di notizie e aneddoti, dagli
attori impegnati a frequentare veri boss
per imparare a recitare la parte alla noti-
zia dell’arresto di uno degli attori più gio-
vani del cast, questa purtroppo vera.
Le controversie non hanno fermato la pro-
duzione, sapientemente diretta dal regista
Stefano Sollima, già famoso per Romanzo
Criminale La Serie e ACAB, coadiuvato in
questa occasione da Francesca Comencini
e Claudio Cupellini. Gli autori hanno vo-
luto rappresentare la violenza e la crudeltà
del mondo camorristico in modo crudo
e realistico, senza lasciare spazio al bene
e alla possibilità da parte del pubblico di
immedesimarsi nei personaggi. Sollima
ha voluto rappresentare fi no in fondo l’a-
bisso in cui sprofonda chi sceglie di segui-
re questa strada.
La scelta di superare la classica dicotomia
fra bene e male che pervade gran parte
della serialità televisiva Italiana, è rivolta
con lo sguardo oltre i confi ni nazionali,
dimostrazione che il nostro paese è anco-
ra in grado di produrre opere a carattere
Internazionale come attestato dal fatto
che il programma sia già pronto per essere
distribuito in oltre cinquanta nazioni.
Negli Usa patria della fi ction tv, i com-
menti sono addirittura entusiastici, pa-
ragonando Gomorra a I Soprano, storico
serial targato HBO, considerato in Ame-
rica uno dei programmi meglio riusciti di
tutti i tempi.
La storia narra le vicende del clan dei Sa-
vastano, dapprima unito ed egemone, ma
con l’arresto del boss “Don Pietro” si in-
nesca una serie di eventi che porteranno
a una guerra fratricida fra i “vecchi” e le
nuove leve del clan guidate dal fi glio del
Boss, il giovane Genny Savastano, in-
terpretato magistralmente da Salvatore
Esposito, passato attraverso un cambio di
peso di venti chili per rendere credibile la
metamorfosi del personaggio, avvenuta al
termine di un lungo viaggio in Honduras.
Marco D’Amore ha invece vestito i panni
dell’enigmatico “Ciro Di Marzio”, uomo
fi dato di Don Pietro e all’apparenza mi-
gliore amico di Genny, il quale al culmine
di una serie di contrasti scatenerà la guer-
ra ai Savastano. Marco cresciuto alla scuo-
la teatrale di Tony Servillo è risultato forse
l’attore più apprezzato dell’intera serie.
Un altro dei motivi principali del successo
risiede sicuramente nella perfetta sceneg-
giatura e nella cura quasi maniacale per
i particolari, dalla fotografi a alla colon-
na sonora, curata dalla band romana dei
Mokadelic e arricchita da alcuni brani del
panorama rap napoletano, tra cui Rocco
Hunt, NTO’ e I Co’Sang.
Il trionfo degli ascolti sul canale Sky At-
lantic non bastano a esprimere l’impatto
della serie. Sui Social Media il traffi co del-
le pagine riguardanti Gomorra è cresciuto
a dismisura, mentre su twitter c’è stato un
vero boom del topic #gomorralaserie sa-
lito al primo posto negli indici, il giorno
della messa in onda dell’ultimo episodio.
Merito tutto questo dei produttori e della
macchina organizzativa targata Sky, ma
anche degli attori sempre presenti in pri-
ma persona sul web per confrontarsi con
il pubblico.
Per i fan della serie ora non resta che
aspettare l’uscita della seconda stagione,
richiesta a gran voce da più parti e annun-
ciata al termine dell’ultimo episodio.
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®
di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager
Nuova edizione per la Festa della Sibilla
Come ogni anno Marina di Massa
ha accolto nella sua bellissima cor-
nice gli enigmisti di tutta Italia per
la tradizionale Festa della Sibilla, giunta
alla sua XXI edizione.
Questa volta c’era una ricorrenza speciale
a dare un tocco in più alla manifestazione,
si festeggiavano infatti i quarant’anni del-
la rivista più importante dell’enigmistica
classica. La Sibilla rivista bimestrale fon-
data a Napoli nel 1975 da Guido Iazzetta.
Il nome si ispira alla celebre Sibilla Cu-
mana, donna leggendaria dotata di poteri
divinatori, che la tradizione vuole sia vis-
suta in una grotta nei pressi di Cuma. Ella
è da sempre stata associata al concetto di
enigma perché esprimeva i suoi presagi in
modo criptico.
La rivista ha pubblicato fi nora trentadue
supplementi (Quaderni della Sibilla), ed è
attualmente fra le pubblicazioni enigmi-
stiche più longeve d'Italia.
La rivista deve il suo successo al gran nu-
mero di “giochi” ospitati e alla loro variabi-
le diffi coltà. Fiore all’occhiello i testi poeti-
ci ed epigrammatici, veri e propri enigmi
che alludono a un diverso soggetto, da
trovare, al di là di quello apparente. Senza
tralasciare, inoltre, crittografi e, rebus e ar-
ticoli tecnici concernenti l’enigmistica e la
ludolinguistica.
Durante la tre giorni del raduno, si sono
svolti incontri, gare e soprattutto le pre-
miazioni di tutti i vincitori dei campionati
Sibilla della passata stagione.
Nel corso degli anni tante personalità
come Roberto Vecchioni, Stefano Bartez-
zaghi, Umberto Eco, Nicola Piovani e Pao-
lo Conte si sono distinte nella creazione di
giochi enigmistici.
Proprio Roberto Vecchioni è stato fra i
grandi protagonisti della tre giorni di Ma-
rina di Massa. Anche quest’anno Rober-
to, conosciuto nell’ambiente con il nome
di “Sergente York” non è voluto mancare
all’appuntamento.
Menthalia ha partecipato alla Festa della
Sibilla, presentando per l’importante oc-
casione il primo album di fi gurine degli
enigmisti italiani. Un’edizione unica che
ha riscosso il grande consenso degli ap-
passionati, molti dei quali hanno ritrovato
la propria foto fra le duecentocinquanta da
“attaccare” nell’album.
La SibillaAlbum di fi gurine degli Enigmisti italiani
1974 - 2014
pagina 19numero 5 - giugno/luglio 2014
®
di Andrea Ponsiglione, Events Management
Gli 80 anni di Paperino
Restare giovani è il sogno di ognuno
di noi, ma per ora questo privile-
gio sembra essere riservato solo ai
miti dei fumetti che non invecchiano mai.
Lo sa bene Paperino, icona dell’industria
culturale mondiale che lo scorso mese ha
compiuto ottanta anni. La sua prima ap-
parizione risale al cortometraggio Disney,
“la Gallinella saggia”, ma sarà soprattutto il
tratto magico del disegnatore Al Taliaferro
a renderlo un’icona dei fumetti. Fu pro-
prio Al ha introdurre nelle storie una serie
di comprimari, fra cui i nipoti Qui, Quo,
Qua e la ragazza Paperina, i quali hanno
contribuito al successo di Paperino. Il suo
carattere svogliato, pigro poco incline al
lavoro lo ha reso un antieroe unico nel suo
genere, per anni considerato come un vero
e proprio alter ego di Topolino, eroe Di-
sney per antonomasia. La simpatia, l’uma-
nità, quella disperata ricerca della felicità
hanno reso Paperino uno dei personaggi
più amati sia dai piccoli sia dagli adulti.
L’esplosione defi nitiva del personaggio si
avrà grazie al genio di Carl Barks, sopran-
nominato “l’uomo dei paperi”, il quale
dagli anni quaranta prenderà in mano le
sorti di Paperino, introducendo nuovi per-
sonaggi e dando una profondità al suo ca-
rattere mai vista prima. L’invenzione dello
Zio Paperone donò al “nipote” una vera e
propria spalla. Il successo di Paperino è
divenuto con gli anni globale, ma siamo
orgogliosi di poter dire che nel nostro pae-
se il papero Disney ha trovato una seconda
casa. La versione italiana ha dei tratti ori-
ginali rispetto al personaggio tratteggiato
da Barks, grazie alla mano dei tanti bravis-
simi autori che si sono alternati alle storie.
Ecco allora il nostro eroe alle prese con le
diffi coltà quotidiane di chi non ha un la-
voro fi sso e cerca sempre di inventarsene
uno nuovo, sempre a combattere la sfortu-
na, magari mentre guida la sua sganghe-
rata 313, un volto incredibilmente attuale
nell’Italia dei giorni nostri.
Proprio nel nostro paese sono nate una se-
rie di versioni alternative al Paperino ori-
ginale, tra cui forse la più amata quella di
Paperinik, ideato da Elisa Penna, dallo sce-
neggiatore Guido Martina e dal disegnato-
re Giovan Battista Carpi, una sorta di alter
ego forte e coraggioso, pronto a vendicare
tutti i torti subiti nella sua trasposizione
classica.
Per festeggiare la ricorrenza delle ottanta
candeline sono state organizzate tante ini-
ziative editoriali. La Disney libri ha pubbli-
cato un volume intitolato “Paperino Una
vita a fumetti, 80° anniversario”, che riper-
corre la storia di Paperino riproponendo le
storie più amate, condite da aneddoti per
veri appassionati.
Una storia, quella del Papero più famoso
del mondo, che dopo ottanta anni è ancora
molto lontana dallo scrivere la parola fi ne.
pagina 20numero 5 - giugno/luglio 2014
®
XIII Memorial Niccolò Gallidi Massimiliano Mei, Uffi cio Stampa Fondazione Niccolò Galli
E così anche la XIII edizione del Me-
morial Niccolò Galli si è conclusa.
Un’edizione particolarmente “vin-
cente” sotto tanti punti di vista. I veri pro-
tagonisti come sempre sono loro, i ragazzi,
che per tre giorni si trovano a stare insieme
sui campi sportivi “Cerreti” dell’A.S. Olim-
pia di Firenze, società ospitante del torneo.
Divisi da un diverso colore di maglietta ma
accomunati dalla stessa voglia di giocare e
di correre dietro a quella palla rotonda fi no
a tarda serata. Le squadre partecipanti sono
state Atalanta, Bologna, Empoli, Fioren-
tina, Inter, Juventus, Milan, Olimpia, Par-
ma e Roma. I vincitori di questa edizione
sono stati i ragazzi dell’Inter, vittoriosi per
2-0 nella fi nale contro il Parma. Oltre alla
soddisfazione della vittoria anche quel-
la di ricevere il premio direttamente dalle
mani del loro presidente Massimo Moratti.
Il terzo posto se lo è aggiudicato l’Atalanta
battendo la Juventus per 4-0. Ma andiamo
con ordine. Il parterre dei premiati ha vi-
sto nomi illustri del mondo del calcio, a
partire dal sopracitato presidente Massimo
Moratti che ha ricevuto il premio “una vita
per lo sport”. All’ex difensore dell’Inter e
della Nazionale italiana, Marco Materazzi,
il premio alla carriera “from box to box”,
al giovane viola, Federico Bernardeschi il
premio “Dal Niccolò Galli... alla Naziona-
le”. Il giovane portiere dell’Udinese Simo-
ne Scuff et ha ricevuto il premio “Giovane
emergente” mentre l’indimenticato Gabriel
Omar Batistuta, premiato da un’altra ex
gloria viola Giancarlo Antognoni, ha rice-
vuto il premio “Alla carriera”. Proprio quel
Batistuta, idolo gigliato di Niccolò, che il
giovane difensore si trovò a dover marcare
nella sua partita d’esordio in serie A contro
la Roma, ha speso parole di elogio per Nic-
co, ricordandone oltre alle qualità tecniche
quelle morali di un ragazzo che si stava af-
facciando al grande calcio consapevole del
proprio valore ma con la stessa semplicità,
spensieratezza e umiltà che l’avevano sem-
pre contraddistinto. Premiata invece come
“giornalista dell’anno” la bella Mikaela Cal-
cagno, accompagnata dal suo attuale com-
pagno Gianluca Paparesta, ex arbitro di se-
rie A. Vincente è stato l’atteggiamento dei
numerosi genitori accorsi dalle varie città
per seguire i loro fi gli. Hanno partecipato
attivamente tifando i loro i ragazzi, incitan-
doli fi no all’ultimo minuto, ma mai andan-
do oltre e sempre rispettosi di quel “valore”
chiamato divertimento che dovrebbe essere
alla base di questo sport. Soprattutto a que-
sta età. Un ringraziamento doveroso va allo
staff dell’Olimpia e ai ragazzi del Niccoclub,
quelli che sono stati amici di Nicco e quel-
li che per varie ragioni, pur non avendolo
conosciuto, sono stati travolti dall’energia
di questo gruppo e non hanno più saputo
farne a meno. E che si tratti di giocare una
partita di calcetto, di una cena tutti insieme
o di qualsiasi altra attività poco importa,
ogni pretesto è buono per stare insieme, ri-
dere e divertirsi. Ed in questi giorni si sono
messi a disposizione di questi piccoli cal-
ciatori, improvvisandosi camerieri, serven-
do ai tavoli, apparecchiando e sparecchian-
do, ma soprattutto prendendosi in giro.
Ultimo, ma non in ordine di importanza,
un sincero ringraziamento alla famiglia
Galli. Giovanni, Anna, Camilla e Carolina
che come ogni anno mettono a disposizio-
ne passione, dedizione e amore in questa
iniziativa affi nché tutto possa andare nel
migliore dei modi. Ed anche per quest’an-
no possiamo garantire che ci siano perfet-
tamente riusciti!
E allora un grosso arrivederci a maggio
2015, per la quattordicesima edizione del
Memorial Niccolò Galli.
Foto di Fabrizio Pagnini
pagina 21numero 5 - giugno/luglio 2014
®
di Alessia Guaccio, Redazione Menthalia
Yosemite e iOS 8, Apple diventa salutista
Dal palco della World Wide Deve-
loppers Conference (WWDC14),
l’annuale conferenza degli svilup-
patori Apple, svoltasi i primi di giugno a
San Francisco, il colosso statunitense fon-
dato da Steve Jobs ha lanciato Yosemite e
iOS 8, nuove versioni del sistema operati-
vo per Mac, la prima, e per iPhone e iPad,
la seconda. Oltre alle modifi che grafi che,
alle migliori performance, alle animazio-
ni e alla maggiore sicurezza e velocità del
browser Safari, punto sul quale il vicepre-
sidente dell’Ingegneria Soft ware in Apple,
Craig Federighi, ha fortemente insistito, le
novità assolute sono rappresentate da ‘He-
althkit’, il nuovo set di programmazione
per gli sviluppatori dedicato prettamente
alla salute, e dalla nuova app ‘Health’, che
hanno lo scopo di monitorare e organiz-
zare le informazioni sullo stato di salute e
sull’attività fi sica di chi le usa. Entrambe
sono incluse nel nuovo sistema operativo
per iPhone e iPad, l’iOS 8, che sarà distri-
buito da Apple agli utenti il prossimo au-
tunno.
Scendendo nel dettaglio, la nuova app, con
il permesso dell’utente, sarà in grado di
raccogliere tutte le informazioni sul pro-
prio stato fi sico quali ore di sonno, tipo
di alimentazione, esercizio fi sico svolto,
calorie consumate, passi fatti durante la
giornata, l’indice di massa corporea e po-
trà anche misurare la pressione, il battito
cardiaco, i livelli di zucchero e ossigeno nel
sangue. Tutti questi dati arriveranno e sa-
ranno quindi direttamente visibili sul pro-
prio iPhone o su altri accessori certifi cati,
come ad esempio la app Nike+ di Nike;
Apple punta ad aggregarli su un’unica piat-
taforma, collegata al computer del medico
curante, per rispondere alla concorrenza
del rivale Samsung con S Health, potendo
contare sulla forza di 800 milioni di iDe-
vice (500 milioni di iPhone, 200 di iPad e
100 di iPod Touch). Molte cliniche statu-
nitensi hanno già sposato Healthkit ed in
questo modo i medici delle strutture sani-
tarie hanno la possibilità di ricevere una
notifi ca sul proprio dispositivo quando la
app di un loro paziente rileva valori fi sici
anomali e possono, quindi, fornire cure ed
indicazioni immediate.
L’attenzione rivolta da Apple al mondo
dell’Health & Wellness, secondo le parole
del dottor John Noseworthy, Presidente e
CEO della Mayo Clinic, “mira a rivoluzio-
nare il modo in cui le persone interagisco-
no con il settore sanitario”. Oltre a tentare
di migliorare le performance del comparto
medico-ospedaliero, anche il ritorno, in
termini di immagine, sarà a tutto vantag-
gio del gigante californiano della tecnolo-
gia. D’altra parte quello della salute non è
l’unico campo in cui Apple sta muoven-
dosi; assieme ad Healthkit e Health, alla
WWDC14 è stato presentato anche Ho-
mekit, il primo esperimento di Apple nel
campo della domotica. L’obiettivo è quello
di rendere la casa “intelligente ed automa-
tizzata” tramite la creazione di una rete che
metta in comunicazione diversi oggetti
della propria abitazione da controllare poi
tramite iPhone. Per questo progetto Apple,
però, ha dichiarato di avere ancora molto
da lavorare con i leader della domotica per
rendere Homekit un protocollo wireless
sicuro e funzionante. A quanto pare anche
per Apple la salute viene prima di tutto!
pagina 22numero 5 - giugno/luglio 2014
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di Diego Vecchione, Graphic Designer
Nonostante il 4 giugno di quest’an-
no si sia celebrato il ventesimo
anniversario dalla scomparsa di
uno dei più grandi personaggi partenopei,
per molti la memoria si confonde col pre-
sente e Troisi non è mai stato dimenticato.
I suoi lavori lo hanno reso famoso in Italia
e all’estero, ma sono stati il suo cuore ed
il suo modo di essere a renderlo un mito.
I successi cinematografi ci da sceneggia-
tore, attore e regista derivano eff ettiva-
mente dal suo talento artistico ma anche
dai suoi tratti caratteristici, la sua spiccata
napoletanità in primis. È stata, infatti, la
sua verve ad accompagnarlo durante tutto
il suo percorso professionale e personale,
motivo per il quale l’anniversario della sua
scomparsa dovrebbe essere aff rontato con
uno spirito diverso dalla tristezza: dovreb-
be essere un momento per sorridere così
come avrebbe fatto probabilmente lui per
il semplice fatto che lo si celebri oggi come
un personaggio famoso! Perché tutto tra-
spariva dal suo essere tranne che il sentirsi
un grande: Massimo stranamente è ricor-
dato per la sua timidezza e quest’ultima
era frutto della sua umiltà, della piena co-
scienza e del ricordo delle sue origini.
Ricordare Massimo Troisi non è mai sem-
plice perché si corre il rischio di cadere
in banalità o frasi ed opinioni comuni e
scontate ma è sempre possibile, invece,
far menzione della sua grandezza artisti-
ca senza pericolo di ripetitività. Massimo
si è dedicato all’arte in maniera completa,
accompagnando all’amore per la poesia,
dove traeva ispirazione dal suo autore pre-
ferito Pasolini, anche quello per il mondo
del cinema, del teatro e della televisione.
Gli esordi sono legati agli sceneggiati tea-
trali con il famoso trio “La Smorfi a” dove
era affi ancato da Lello Arena ed Enzo De
Caro ma a presentarlo al grande pubblico
è stata sicuramente l’esperienza cinema-
tografi ca: Ricomincio da tre, Scusate il
ritardo e Non ci resta che piangere sono
senza dubbio il rifl esso della sua innata e
sorprendente vena comica. Non è stata,
però, solo la commedia a caratterizzare la
carriera dell’attore perché durante l’ultimo
decennio artistico, Massimo ha abbraccia-
to anche fi lm e stili più impegnati che lo
hanno visto protagonista, accanto a perso-
naggi illustri come Marcello Mastroianni,
in pellicole quali Splendor e Che ora è?
Il capolavoro che però lo ha consegnato
all’albo d’oro degli interpreti cinematogra-
fi ci è senza ombra di dubbio il fi lm Il Po-
stino, fi lm candidato a 5 premi Oscar, che
costò a Massimo un enorme sforzo fi sico
oltre che professionale; era, infatti, stre-
mato dai problemi di cuore che raramente
esponeva in pubblico ma che lo accompa-
gnavano fi n dalla giovane età. Nonostan-
te tutto non rinunciò a girare le scene del
fi lm che così tanto lo aveva catturato per
preoccuparsi del trapianto al quale invece
avrebbe dovuto sottoporsi negli Stati Uni-
ti. Resteranno per sempre famose le sue di-
chiarazioni in merito: “Voglio fare questo
fi lm con il mio cuore”. A sole 12 ore dalla
fi ne delle riprese, la scomparsa di Massi-
mo che con molte probabilità se n’è andato
inconsapevole del patrimonio che avrebbe
lasciato al cinema italiano ed al pubblico
che ancora oggi lo ama e lo ricorda come se
in realtà non fosse mai scomparso.
20 anni dalla scomparsa di Troisi
MASSIMO TROISI
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