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L’esperienza del Training Antiviolenza per uomini Caritas di Bolzano-Bressanone
Dott.ssa Michela Bonora
Assistente sociale specialista
Conduttrice gruppi antiviolenza per uomini
Il progetto getta le basi nel 2010 all’interno del Consultorio per uomini- spazio privilegiato di alleanza con la cittadinanza maschile (dal 2000 migliaia di uomini) Esperienza austriaca e spagnola
Come nasce il training antiviolenza?
Cosa sono i programmi per uomini maltrattanti?
Un intervento rivolto agli uomini che hanno agito comportamenti violenti nelle relazioni affettive e che hanno come obiettivo primario la cessazione del comportamento abusante
Rothman, E. F., Butchart, A., Cerdà, M., (2003), Intervening with perpetrators of intimate partner violence: a global perspective. Geneva, WHO.
I gruppi NON SONO una versione della mediazione di coppia (no obiettivi di coppia) nè gruppi di auto mutuo aiuto, nè una terapia di gruppo (psicoanalisi) In generale non sono una terapia (violenza maschile no esito di una patologia “raptus” ma di una scelta)
Cosa sono i programmi per uomini maltrattanti?
Metodologia: Lavoro di gruppo (10-12 uomini) aperto/chiuso, 28 incontri settimanali, guidato da una coppia di conduttori (genere misto) con diverso grado di strutturazione, su adesione spontanea o invio/segnalazione da parte di servizi o Tribunali/ probation
Target: Uomini maggiorenni che hanno agito comportamenti violenti nei confronti di partners o ex partners (non solo maltrattamento)
Modello d’intervento Psico educativo + cognitivo comportamentale
Obiettivi:
-Aumento della sicurezza della donna e dei minori = fermare la violenza -Responsabilizzazione rispetto ai comportamenti agiti -Prevenzione (terziaria) di nuovi atti di violenza (Austin, Dankwort 1999, Respect 2004, WWP 2006-2008)
I Punti di forza
1. Lavoro di gruppo (catalizzatore di cambiamento,
rottura del silenzio maschile ma anche dell’imbarazzo e vergogna)
2. Conduzione mista uomo/donna
3. collaborazione con centri antiviolenza
4. Approccio di comunità
1. Perché in gruppo?
L’esperienza del GRUPPO ha molteplici vantaggi:
NEL GRUPPO C’è SIMMETRIA: Condividere in gruppo la loro esperienza superando meccanismi di difesa e sentimenti di vergogna o imbarazzo sulle proprie vicende.
NEL GRUPPO C’è UNA DINAMICA A SPECCHIO: Gli uomini si riconoscono nei comportamenti negativi (riconoscimento degli agiti violenza) e positivi (apprendimento alla pari)
IL GRUPPO ROMPE IL SILENZIO:
Parlare di violenza è faticoso per tutti, soprattutto per uomini che l’agiscono nelle relazioni intime . Il gruppo è un contenitore riservato in cui familiarizzare con questo argomento sospeso dal giudizio e “uscire allo scoperto”.
Rischi:
SOTTOVALUTAZIONE DEI PROPRI AGITI VIOLENTI
2. La conduzione del gruppo
SOSPENSIONE DAL GIUDIZIO “SENZA ABITUARSI”
(RUOLO DIVERSO DA QUELLO DEI MAGISTRATI O DEI GIUDICI)
CREDERE NELLA CAPACITA’ DI CAMBIAMENTO DELLE PERSONE
È NECESSARIA UNA FORMAZIONE TEORICA E PRATICA SPECIFICA
SAPER MANTENERSI “SUL FILO” TRA L’AIUTO E IL CONTROLLO
(AVER CHIARO QUALE SIA L’OBIETTIVO DEL GRUPPO)
RAPPRESENTARE L’UNIVERSO FEMMINILE SENZA ENTRARE IN
GUERRA APERTA
RAPPRESENTARE L’UNIVERSO MASCHILE EVITANDO IL RISCHIO DI
COLLUSIONE
VISIONE TEORICA DELLA VIOLENZA E DEL MODELLO
D’INTERVENTO
vide
E’ un attività specifica prevista dal training
antiviolenza, finalizzata ad aumentare la
sicurezza delle donne. Consiste nell'avviare
un contatto diretto e proattivo verso le donne al
fine di dare informazioni sul funzionamento del
programma per l'uomo, sui servizi esistenti sul
territorio per la tutela delle donne e a
raccogliere informazioni sulla possibile
recidiva violenta.
3. Il contatto partner
Video “Ti do i miei occhi”
• La violenza sulle donne non è un problema delle donne ma un problema della comunità che deve attivarsi INSIEME per dare delle risposte concrete.
• È un problema di un solo servizio ma è un fenomeno multidimensionale che richiede capacità di networking e sinergia
• I programmi per uomini maltrattanti non devono lavorare in isolamento ma in modo coordinato con gli altri servizi
• Questo risponde anche alla difficoltà a trovare, a coinvolgere e a motivare gli uomini maltrattanti
4. Approccio coordinato di Comunità
L’invisibile che diventa visibile
Contatto partner
Gestisce il gruppo
(Uepe, TxM , FF.OO, avvocati)
Servizi sociali e consultori: segnalano agli uomini il percorso
Uomini volontari?
THE SYSTEM MATTERS Lavoro di rete con servizi sul territorio: corsi di formazione ad hoc, formazione itinerante, accordo operativo condiviso “dal basso” e protocolli formali
Le associazioni e le rete informali promuovono l’iniziativa
Alcuni strumenti utili per l’invio
. Pubblicizzazione del servizio (n. di telefono, sitoweb, locandine, volantini) Serate di sensibilizzazione alla cittadinanza Corso di informazione per far conoscere il servizio Stesura di accordi operativi (es. Tribunale per i Minorenni, UEPE) Creazione di un protocollo di rete antiviolenza in cui deve rientrare ANCHE l’intervento con gli uomini che hanno agito violenza
Prossime sfide?
TUTTI I SERVIZI DEL TERRITORIO (SOCIALI E SANITARI) E LE FORZE DELL’ORDINE POSSONO: Riconoscere in modo corretto le situazioni di violenza
Motivare la persona (uomo e donna) a prendere contatti con i centri specializzati
Il cambiamento degli uomini passa ANCHE per un cambiamento dei servizi e delle prospettive d’intervento
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