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Le competenze linguistiche e grammaticali nello studio della letteratura Daniela Notarbartolo

Cantù 21 marzo 2017

INDICE

1. Grammatica e competenze

2. Letteratura e grammatica

3. Esemplificazioni

a. Poesia della grammatica (e parti del discorso)

b. L’uso dei tempi verbali

c. L’architettura del periodo

4. Conclusioni

Dan

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1. Grammatica e competenze

Dalle 4 abilità (educazione linguistica all’ascolto-parlato e alla comprensione-produzione) separate dalla riflessione sulla lingua …

… alle nuove tendenze

• Incrocio fra comprensione e competenze linguistiche (aspetti linguistici 1 e 4 nella comprensione, testualità in grammatica)

• Normativa contro autoreferenzialità della grammatica (ma resta la finalità «metacognitiva»)

• Avvicinamento fra grammatica e testualità es. convegno ASLI scuola febbraio 2015 (Serianni 2006; A. Ferrari – L. Zampese 2016)

Dan

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Parallelamente

• Dalla grammatica come descrizione del sistema attraverso definizioni e suddivisione in classi e sottoclassi, con finalità metacognitiva (modello statico) …

• …alla grammatica come scoperta delle regolarità con cui le parole si combinano fra loro per costruire il significato, fino a oltrepassare la frase (modello dinamico più legato alla comunicazione e al testo)

Dan

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No

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Normativa grammatica • Indicazioni I ciclo: «La riflessione sulla lingua, se condotta in

modo induttivo e senza un’introduzione troppo precoce della terminologia specifica, contribuisce a una maggiore duttilità nel capire i testi e riflettere e discutere sulle proprie produzioni» [ma: finalità metacognitiva]

• OSA dei licei : «… una riflessione sulla lingua orientata ai dinamismi di coesione morfosintattica e coerenza logico-argomentativa del discorso, senza indulgere in minuziose tassonomie e riducendo gli aspetti nomenclatori»

• Quadro di riferimento INVALSI: «le domande privilegiano la capacità di analisi funzionale e formale, e la capacità di corretto utilizzo, rispetto a una classificazione astratta e fine a sé stessa»

Dan

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Dal testo alla grammatica: verbi

Dan

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Aspetto: strumenti di coesione e coerenza del testo Corretta: 4,8 % (ma 23 % omette)

Dalla grammatica al testo: pronomi

Dan

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Ambito: testualità Corretta: 36,9 % Il criterio è sintattico!

Grammatica e comprensione

C3. Leggi la frase che segue.

“Il comandante ordinò ai soldati di fortificare i punti più esposti dell’accampamento dopo che ebbe controllato la conformazione del terreno e disposto le sentinelle nei luoghi più opportuni.”

In quale ordine avvengono le azioni espresse dai verbi utilizzati nella frase?

A. □ controllare, ordinare, fortificare, disporre

B. □ ordinare, fortificare, controllare, disporre

C. □ ordinare, controllare, disporre, fortificare

D. □ controllare, disporre, ordinare, fortificare

Dan

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PN 2015

Grammatica e comprensione

Dan

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V primaria 2015

Grammatica e scrittura da subordinata a complemento (e viceversa)

Molti incidenti automobilistici si verificano perché il conducente è

distratto. > per la distrazione del conducente.

Per la tua gentilezza, tutti desiderano la tua compagnia. > Poiché sei

gentile, …

da paratassi a ipotassi In quello stand c’era un tavolo e sopra c’era un computer con tutti i suoi

accessori = In quello stand c’era un tavolo sopra il quale c’era un computer

con tutti i suoi accessori

Devo prendere il treno perciò mi sveglio presto > Siccome devo prendere il

treno, mi sveglio presto

Es. da Grammatica Nuova, Bulgarini 2010

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Flessibilità sintattica

Dan

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1. Sull’arcipelago è previsto l’arrivo di un ciclone e per questo gli isolani stanno mettendo al riparo il bestiame, così non viene travolto dal vento.

2. Ettore sapeva che stava per essere ucciso da Achille e allora lo scongiurò di rispettare il suo cadavere, ma temeva che l’avversario non lo avrebbe esaudito.

3. Certi capi di stato dicono di essere democratici, ma in realtà fanno quello che vogliono, e magari il popolo vuole opporsi, ma essi trovano il modo di farlo tacere.

4. La realizzazione del traforo ha accorciato le distanze fra l’Italia e la Francia, ma non per questo i trasporti diverranno più rapidi, infatti le grosse arterie commerciali non sono ancora collegate con esso.

5. I paesi europei fanno da mediatori nelle trattative di pace, ma prima vogliono interpellare singolarmente le parti avverse, così potranno conoscere a fondo le loro esigenze.

6. A Saraievo l’arciduca venne assassinato e allora l’Austria impose alla Serbia delle condizioni inaccettabili, così aveva una buona scusa e poteva occuparla.

Es. da Grammatica Nuova Bulgarini 2010

2. Letteratura e grammatica

La letteratura: testi scritti, si presume, in ottimo italiano

• nel senso non del «modello»: per es. il toscano scritto

• ma della capacità degli autori di usare la lingua in tutte le sue potenzialità espressive

Quanto pesa questo aspetto nello studio della letteratura?

Dan

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No

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Ostacoli potenziali

• l’idea che il linguaggio letterario sia «totalmente altro» perché codice a sé stante (semiotica letteraria: connotazione e scarto, stravolgimento ermetico-futurista)

• la concezione della letteratura per moduli (autore, periodo, tematica) in cui la «materialità» del testo soccombe alle «idee» sul testo

• l’analisi del testo tipologia A all’esame di Stato da svolgere secondo uno schema prefissato

Dan

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Dan

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Semiotica letteraria

Metodo: interesse per gli aspetti di sistema (“sistemi di segni”), intesi come iper-codici che fanno da paradigma

• Sistema di segni • Lingua (langue) e letteratura (parole): norma e scarto

• Sistema dei generi • aspettative del lettore • caratteri tipologici

• Sistema della struttura narrativa • Propp e la lettura della fiaba

• Sistema delle culture e degli archetipi • Curtius e la tradizione culturale dell’occidente

Dan

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No

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Le antologie del biennio

• Schema fisso: la narratologia • Fabula e intreccio • Sistema dei personaggi • Narratore e punto di vista …

• L’impianto a moduli o a percorsi • Percorso-autore, percorso-genere, percorso-opera, percorso-

tema (e percorso-corrente) • L’opera come documento • Gli elementi generali valgono più dell’unicità • Lo scopo è capire lo strumento, non al contrario usare lo

strumento per capire il tutto (Arrivano al triennio già traviati)

Tipologia A • un riassunto o una parafrasi (che spesso in poesia risulta difficile

fare), come momento di comprensione letterale;

• l’analisi, in cui l’interpretazione viene guidata da una serie di domande su tematiche, espressioni metaforiche, aspetti stilistici;

• la sintesi, o interpretazione complessiva, dove è più facile riversare le proprie conoscenze generali sul periodo dell’autore o sulla poetica.

Ma

• Qual è il filo conduttore fra le diverse domande? Le domande analitiche consentono di formulare un giudizio sintetico?

• Il rapporto fra quest’opera e altre opere (spesso chiesto nel giudizio complessivo) contribuisce a chiarire i particolari del testo in esame o resta un contenuto aggiunto?

Dan

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No

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2014-2015, testo di Calvino 1. Comprensione del testo Riassumi sinteticamente il contenuto del brano. 2. Analisi del testo • 2.1. Il sentimento di inadeguatezza di Pin e la sua difficoltà di ragazzino

a collocarsi nel mondo sono temi esistenziali, comuni a tutte le generazioni. Rifletti su come questi motivi si sviluppano nel brano. 2.2. L’autore utilizza strategie retoriche come ripetizioni, enumerazioni, metafore e altre; introduce inoltre usi morfologici, sintattici e scelte lessicali particolari per rendere più incisivo il suo racconto; ne sai individuare qualcuno nel testo? 2.3. Cosa vuole significare l’espressione “nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto”? Ti sembra che sia efficace nell’orientare la valutazione su tutto ciò che precede?

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti • Il sentiero dei nidi di ragno parla della tragedia della seconda guerra

mondiale e della lotta partigiana, ma racconta anche la vicenda universale di un ragazzino che passa drammaticamente dal mondo dell’infanzia a quello della maturità. Il brano si sofferma proprio su questo. Svolgi qualche riflessione relativa a questo aspetto anche utilizzando altri testi (poesie e romanzi, italiani e stranieri) che raccontano esperienze simili di formazione o ingresso nella vita adulta.

Dan

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Dan

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Leggere ha uno scopo

• «Al termine del percorso lo studente ha compreso il valore intrinseco della lettura,

• come risposta a un autonomo interesse e come fonte di paragone con altro da sé e di ampliamento dell’esperienza del mondo;

• ha inoltre acquisito stabile familiarità con la letteratura (strumenti - metodo)»

= gli strumenti al servizio di una attività UMANA

Dan

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No

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Che cosa è la letteratura?

Perché l’arte è necessaria? (e a chi è necessaria ?)

• “Lo studio dell’opera rimanda a cerchi concentrici sempre più ampi: quello degli altri scritti dello stesso autore, della letteratura nazionale, della letteratura mondiale; ma il suo contesto finale, e il più importante di tutti, ci viene fornito dall’esistenza umana stessa”.

(T. Teodorov, La letteratura in pericolo, 2008, pp. 78-79)

Dan

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Indicazioni

• «Il gusto per la lettura resta un obiettivo primario dell’intero percorso di istruzione,

• da non compromettere attraverso una indebita e astratta insistenza sulle griglie interpretative e sugli aspetti metodologici,

• la cui acquisizione avverrà progressivamente lungo l’intero quinquennio, sempre a contatto con i testi e con i problemi concretamente sollevati dalla loro esegesi.»

Indicazioni

«concretamente» …

Profilo generale letteratura

• «… strumenti indispensabili per l’interpretazione dei testi: l'analisi linguistica, stilistica, retorica; l’intertestualità e la relazione fra temi e generi letterari; l’incidenza della stratificazione di letture diverse nel tempo.»

(ordine logico: prima lo scopo – poi lo strumento)

Non si può leggere letteratura per apprendere gli strumenti per leggerla: gli strumenti veicolano categorie interpretative e sono al servizio dell’esperienza di lettura

Dan

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Fare esperienza del testo

Mie esperienze

• La musicalità del verso nell’Eneide

• Il clangore delle armi e i bagliori nel Tasso

• I dilatati confini spaziali e temporali nei Sepolcri

• La terzina dantesca e l’idea del tempo e dello spazio

• Il verso epico-eroico del 5 maggio e altri versi cantabili

• Sincope/musica = cesura/verso

• …

(sono troppo fortunata!)

Dan

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Indicazioni: aspetti linguistici

Profilo generale per letteratura

• «La lettura di testi di valore letterario ha consentito allo studente un arricchimento anche linguistico, in particolare

• l’ampliamento del patrimonio lessicale e semantico,

• la capacità di adattare la sintassi alla costruzione del significato e

• di adeguare il registro e il tono ai diversi temi,

• l’attenzione all’efficacia stilistica,

che sono presupposto della competenza di scrittura.»

Obiettivi di apprendimento

• «Lo studente analizzerà i testi letterari anche sotto il profilo linguistico, praticando la spiegazione letterale per rilevare le peculiarità del lessico, della semantica e della sintassi e, nei testi poetici, l’incidenza del linguaggio figurato e della metrica.»

Dan

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3. Esemplificazioni

Esempi di aspetti linguistici o stilistici che permettono di entrare nel testo, ce ne sono moltissimi:

• La coordinazione in Petrarca (nell’interpretazione di Contini)

• La proposizione relativa in «A Zacinto» (come vagare nel «periodo»)

• I dimostrativi questo e quello in «L’infinito» di Leopardi (finito e non finito)

• La prevalenza dei nomi sui verbi in Palazzeschi «Passeggiata» (la reificazione dei rapporti?)

• …

Dan

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Oggi esemplifichiamo

a. L’uso dei tempi verbali

b. Le parti del discorso (poesia della grammatica)

c. La sintassi del periodo

Dan

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a. L’uso dei tempi verbali

Dan

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Poi che li miei occhi ebbero per alquanto tempo lagrimato [...], pensai di volere disfogarla [= la mia tristizia] con alquante parole dolorose (VN 31, 1) quando io fui giunto dinanzi a·lloro, e vidi bene che la mia gentilissima donna non era con esse, rassicurandomi le salutai e domandai che piacesse loro (VN 10, 4) (es. R. Cella 2015)

Azione e sfondo

• Dopo la voltata, la strada correva diritta, forse un sessanta passi, e poi si divideva in due viottole, a foggia d’un ipsilon: quella a destra saliva verso il monte, e menava alla cura: l’altra scendeva nella valle fino a un torrente; e da questa parte il muro non arrivava che all’anche del passeggiero. (…) Il curato, voltata la stradetta, e dirizzando, com’era solito, lo sguardo al tabernacolo, vide una cosa che non s’aspettava, e che non avrebbe voluto vedere. (Promessi sposi cap. 1)

Dan

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No

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Narrazione e dialogo

In quel momento entrò Perpetua ad annunziar la visita di Tonio.

- A quest'ora? - disse anche don Abbondio, com'era naturale.

- Cosa vuole? Non hanno discrezione: ma se non lo piglia al volo...

- Già: se non lo piglio ora, chi sa quando lo potrò pigliare! Fatelo venire... Ehi! ehi! siete poi ben sicura che sia proprio lui?

- Diavolo! - rispose Perpetua, e scese; aprì l'uscio, e disse: - dove siete? (Promessi sposi cap. 8)

Dan

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Tempo «zero» e tempi relativi (Lucia) raccontò come, pochi giorni prima, mentre tornava dalla filanda, ed era rimasta indietro dalle sue compagne, le era passato innanzi don Rodrigo, in compagnia d'un altro signore; che il primo aveva cercato di trattenerla con chiacchiere, com'ella diceva, non punto belle; ma essa, senza dargli retta, aveva affrettato il passo, e raggiunte le compagne; e intanto aveva sentito quell'altro signore rider forte, e don Rodrigo dire: scommettiamo. Il giorno dopo, coloro s'eran trovati ancora sulla strada; ma Lucia era nel mezzo delle compagne, con gli occhi bassi; e l'altro signore sghignazzava, e don Rodrigo diceva: vedremo, vedremo. (…) “ma perché non raccontar tutto anche a tua madre?” Lucia aveva avute due buone ragioni: l'una, di non contristare né spaventare la buona donna, per cosa alla quale essa non avrebbe potuto trovar rimedio; l'altra, di non metter a rischio di viaggiar per molte bocche una storia che voleva essere gelosamente sepolta: tanto più che Lucia sperava che le sue nozze avrebber troncata, sul principiare, quell'abbominata persecuzione. Di queste due ragioni però, non allegò che la prima. (Promessi sposi cap. 2)

Dan

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Voce narrante e storia

Pensino ora i miei venticinque lettori che impressione dovesse fare sull’animo del poveretto, quello che s’è raccontato (Promessi sposi cap. 1)

Dan

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b. Le parti del discorso

Nozione di «figura grammaticale», o poeticizzazione delle categorie grammaticali – per esempio, l’opposizione singolare / plurale, la distribuzione delle persone verbali, ecc.

• Per Jakobson, la poesia è «poesia della grammatica», come a dire che essa interviene sulla sintassi e tocca le parole e la lingua infettando la zona delle competenze grammaticali: «La rete delle categorie grammaticali determina per intero la costruzione dello spirito del nostro linguaggio, e i tratti caratteristici di tale rete, che rimangono latenti nel linguaggio abituale, in un testo poetico diventano infinitamente più espressivi ed importanti, come del resto mostra concretamente il parallelismo grammaticale».

• ROMAN JAKOBSON, Magia della parola, a cura di Krjstjna Pomorska, Laterza, 1980, p. 20.

Dan

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Parallelismo grammaticale

Zephiro torna, e ’l bel tempo rimena, e i fiori et l’erbe, sua dolce famiglia, et garrir Progne et pianger Philomena, et primavera candida et vermiglia.

(F. Petrarca)

due frasi

due nomi

due infiniti

due aggettivi

(variatio)

Dan

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Tematica?

Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto Ma nel cuore nessuna croce manca È il mio cuore il paese più straziato

(G. Ungaretti)

Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto (meno di qualche)

Ma nel cuore nessuna croce manca È il mio cuore il paese più straziato

Dan

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Prevalenza di nome+aggettivo Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti,

su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggeri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione. … (D’Annunzio, La pioggia nel pineto)

Dan

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Prevalenza di nomi L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei vermigli fior, nel muto orto solingo rinverdì tutto or ora, e giugno lo ristora di luce e di calor. Tu fior de la mia pianta percossa e inaridita, tu de l'inutil vita estremo unico fior, sei ne la terra fredda, sei ne la terra negra; né il sol piú ti rallegra né ti risveglia amor. (G. Carducci)

una relativa di albero una apposizione e un complemento dell’apposizione verbi di non-azione Apposizione con complemento del nome, doppio participio, seconda apposizione con complemento

copula negazione del verbo

Dan

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Anche la fonetica parla L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei vermigli fior, nel muto orto solingo rinverdì tutto or ora, e giugno lo ristora di luce e di calor. Tu fior de la mia pianta percossa e inaridita, tu de l'inutil vita estremo unico fior, sei ne la terra fredda, sei ne la terra negra; né il sol piú ti rallegra né ti risveglia amor.

n ne ng nv nt in- (sign. negativo) in- (der. negativo) ne ne ne- né né

Dan

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Il predicativo del soggetto

Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.

Senti: una zana dondola piano piano. Un bimbo piange, il piccol dito in bocca; Canta una vecchia, il mento sulla mano. La vecchia canta: intorno al tuo lettino C'è rose e gigli, tutto un bel giardino. Nei bel giardino il bimbo si addormenta

La neve fiocca lenta, lenta, lenta.

Dan

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No

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c. L’architettura del periodo

Hanno studiato l’argomento:

• M. Palermo, «L’architettura del periodo nella storia dell’italiano», cap. 6 par. 2.2 in Linguistica testuale dell’italiano, Il Mulino 2013 (da Boccaccio, fino al ‘700)

• R. Cella, La prosa narrativa. Dalle origini al Settecento, Il Mulino 2015

Da cui prendo alcuni esempi (quelli non attribuiti ai due autori sono invece miei)

Dan

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Dan

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Struttura binaria del periodo

Il povero vecchio, quantunque sentisse bene a che rischioso giuoco giocava, e avesse anche paura di portare il soccorso di Pisa, pure non volle mancare: uscì, con la scusa di prendere un po' d'aria, e s'incamminò in fretta in fretta al convento, per dare al padre Cristoforo l'avviso promesso.

(Promessi sposi cap. 7)

Struttura binaria oggi

La prosa giornalistica

Ma mentre il suo progetto, battezzato “Avatar” dal celebre film di Cameron, per il quale Itskov stava spulciando la rivista “Forbes” a caccia dei finanziamenti dei miliardari americani, sapeva di fantascienza e suscitò più che altro scetticismo, il “Progetto immortalità” di Fischer ha generato notevole interesse – e altrettanta perplessità – per l’autorevolezza del filosofo e per il prestigio della John Templeton Foundation che lo finanzia.

Dan

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Subordinazione e focus (ipotattico e focalizzato)

Finite adunque per quella sera le parole, la mattina seguente come il giorno apparve, Currado, a cui non era per lo dormire l'ira cessata, tutto ancor gonfiato si levò e comandò che i cavalli gli fosser menati; e fatto montar Chichibio sopra un ronzino, verso una fiumana, alla riva della quale sempre soleva in sul far del dì vedersi delle gru, nel menò dicendo (...)

(G. Boccaccio, Chichibio e le gru)

Dan

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Subordinazione e focus (ipotattico e focalizzato)

Finite adunque per quella sera le parole,

la mattina seguente come il giorno apparve,

Currado,

a cui non era per lo dormire l'ira cessata,

tutto ancor gonfiato si levò e comandò

che i cavalli gli fosser menati;

e

fatto montar Chichibio sopra un ronzino,

verso una fiumana,

alla riva della quale sempre soleva in sul far del dì vedersi delle gru,

nel menò

dicendo (...)

Dan

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Retroversione (paratattico narrativo)

Finirono così (adunque) per quella sera le parole. La mattina seguente a Corrado non era per lo dormire l'ira cessata. Come il giorno apparve, Currado si levò tutto ancor gonfiato e comandò che i cavalli gli fosser menati. Fece montar Chichibio sopra un ronzino, e lo portò verso una fiumana, alla riva della quale sempre soleva in sul far del dì vedersi delle gru. Lì gli disse: (...)

• Si perdono la tematizzazione sull’ira e il relativo climax

• Prevale l’ordine temporale proprio della narrazione

Percorso didattico Chichibio e … la sintassi in Progetto PON Lingua, letterature e cultura in una dimensione europea (sezione di grammatica storica)

www.scuolavalore.indire.it

Dan

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Prosa lineare

Poi che li miei occhi ebbero per alquanto tempo lagrimato, e tanto affaticati erano che non poteano disfogare la mia tristizia, pensai di volere disfogarla con alquante parole dolorose; e però propuosi di fare una canzone, (ne la quale piangendo ragionassi di lei per cui tanto dolore era fatto distruggitore de l'anima mia); e cominciai allora una canzone, (la qual comincia: Li occhi dolenti per pietà del core).

(Dante Vita nova, cap. 31 par. 1) (es. in R. Cella 2015)

Dan

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Prosa lineare

Poi che li miei occhi ebbero per alquanto tempo lagrimato, e tanto affaticati erano

che non poteano disfogare la mia tristizia,

pensai di volere disfogarla con alquante parole dolorose;

e però propuosi di fare una canzone,

ne la quale piangendo ragionassi di lei per cui tanto dolore era fatto distruggitore de l'anima mia;

e cominciai allora una canzone,

la qual comincia: Li occhi dolenti per pietà del core.

(Dante Vita nova, cap. 31 par. 1) (es. in R. Cella 2015)

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Incastro

Il quale [= il maggior dei fratelli], [per ciò che savio giovane era, quantunque molto noioso gli fosse a ciò sapere, pur mosso da più onesto consiglio, senza far motto o dir cosa alcuna, varie volte fra sé rivolgendo intorno a questo fatto], infino alla mattina seguente trapassò. Poi, venuto il giorno, a’ suoi fratelli ciò che veduto aveva la passata notte d’Elisabetta e di Lorenzo raccontò

(Boccaccio, Decameron IV 5, 6-7) (es. in R. Cella 2015)

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Differimento del verbo

Il quale [= il maggior dei fratelli],

[per ciò che savio giovane era,

quantunque molto noioso gli fosse a ciò sapere,

pur mosso da più onesto consiglio,

senza far motto o dir cosa alcuna,

varie volte fra sé rivolgendo intorno a questo fatto],

infino alla mattina seguente trapassò.

(Boccaccio, Decameron IV 5, 6-7) (es. in R. Cella 2015)

Dan

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Stile «periodico» (a giro)

Dico adunque che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del Figliuolo di Dio al numero pervenuti di milletrecentoquarantotto, quando nella egregia città di Fiorenza, oltre a ogn'altra italica bellissima, pervenne la mortifera pestilenza: la quale, [per operazion de' corpi superiori o per le nostre inique opere da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali], [alquanti anni davanti nelle parti orientali incominciata], [quelle d'inumerabile quantità de' viventi avendo private], [senza ristare d'un luogo in uno altro continuandosi], verso l'Occidente miserabilmente s'era ampliata.

(Boccaccio, Introduzione alla prima giornata) (es. in M. Palermo 2013)

Dan

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Differimento e simmetrie

Suole a' faticosi navicanti esser caro, [quando la notte, (da oscuro e tempestoso nembo assaliti e sospinti), né stella scorgono, né cosa alcuna appar loro che regga la lor via], col segno della indiana pietra ritrovare la tramontana, in guisa che, [quale vento soffi e percuota conoscendo], non sia lor tolto il potere e vela e governo là, dove essi di giugnere procacciano o almeno dove più la loro salute veggono, dirizzare; …

(Bembo, Gli Asolani) (es. in M. Palermo 2013)

Dan

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Concinnitas, ma lineare

Quando il signor Guid'Ubaldo di Montefeltro, duca d'Urbino, passò di questa vita, io insieme con alcun'altri cavalieri [che l'aveano servito] restai alli servizi del duca Francesco Maria della Rovere, erede e successor di quello nel stato; e come nell'animo mio era recente l'odor delle virtú del duca Guido e la satisfazione [che io quegli anni aveva sentito della amorevole compagnia di così eccellenti persone, come allora si ritrovarono nella corte d'Urbino], fui stimulato da quella memoria a scrivere questi libri del Cortegiano; il che io feci in pochi giorni, con intenzione di castigar col tempo quegli errori, [che dal desiderio di pagar tosto questo debito erano nati].

(B. Castiglione, Il cortegiano)

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Concinnitas, ma lineare Quando il signor Guid'Ubaldo di Montefeltro, duca d'Urbino, passò di questa vita,

io insieme con alcun'altri cavalieri

che l'aveano servito

restai alli servizi del duca Francesco Maria della Rovere, erede e successor di quello nel stato;

e come nell'animo mio era recente l'odor delle virtú del duca Guido e la satisfazione

che io quegli anni … nella corte d'Urbino,

fui stimulato da quella memoria a scrivere questi libri del Cortegiano;

il che io feci in pochi giorni, con intenzione di castigar col tempo quegli errori,

che dal desiderio di pagar tosto questo debito erano nati.

(B. Castiglione, Il cortegiano)

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«Forza, evidenza, brevità»

Scendendo appresso alle altre preallegate qualità, dico che ciascuno principe debbe desiderare di essere tenuto pietoso e non crudele: non di manco debbe avvertire di non usare male questa pietà. Era tenuto Cesare Borgia crudele; non di manco quella sua crudeltà aveva racconcia la Romagna, unitola, ridottola in pace et in fede. Il che se si considerrà bene, si vedrà quello essere stato molto più pietoso che il populo fiorentino, il quale, per fuggire el nome del crudele, lasciò destruggere Pistoia. Debbe, per tanto, uno principe non si curare della infamia di crudele, per tenere e’ sudditi sua uniti et in fede; perché, con pochissimi esempli sarà più pietoso che quelli e’ quali, per troppa pietà, lasciono seguire e’ disordini, di che ne nasca occisioni o rapine: perché queste sogliono offendere una universalità intera, e quelle esecuzioni che vengono dal principe offendono uno particulare.

(N. Machiavelli, cap. 17)

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Struttura Scendendo appresso alle altre preallegate qualità, (dico che ) ciascuno principe debbe desiderare di essere tenuto pietoso e non crudele: non di manco debbe avvertire di non usare male questa pietà. Era tenuto Cesare Borgia crudele; non di manco quella sua crudeltà aveva racconcia la Romagna, unitola, ridottola in pace et in fede. Il che se si considerrà bene, si vedrà quello essere stato molto più pietoso che il populo fiorentino, il quale, per fuggire el nome del crudele, lasciò destruggere Pistoia. Debbe, per tanto, uno principe non si curare della infamia di crudele, per tenere e’ sudditi sua uniti et in fede; Perché (infatti), con pochissimi esempli sarà più pietoso che quelli e’ quali, per troppa pietà, lasciono seguire e’ disordini, di che ne nasca occisioni o rapine: perché (infatti) queste sogliono offendere una universalità intera, e quelle esecuzioni che vengono dal principe offendono uno particulare. (N. Machiavelli, cap. 17)

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«Effettuale» nello stile

• Vocabolario della «necessità»: «Debbono, debbe, sono forzati, di necessità, conviene che, è necessario che, bisogna […] sono le vere congiunzioni fra esempio e discorso, il vero e continuo connettivo delle dimostrazioni» (Chiappelli 1952, p. 46)

• Uso di connettivi conclusivi (Vela 1992, pp. 87-89), che introducono una deduzione logica o una sintesi di ciò che è stato detto prima: allora, donde, dunque, però, pertanto, quindi, ecc.

• Uso costante dell’indicativo, il modo dell’obiettività e della certezza: qui «era tenuto», «lasciono», «sogliono offendere», ecc.

(citaz. da G. Patota in Enciclopedia Treccani)

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Necessità e conclusività

Scendendo appresso alle altre preallegate qualità, dico che ciascuno principe debbe desiderare di essere tenuto pietoso e non crudele: non di manco debbe avvertire di non usare male questa pietà. Era tenuto Cesare Borgia crudele; non di manco quella sua crudeltà aveva racconcia la Romagna, unitola, ridottola in pace et in fede. Il che se si considerrà bene, si vedrà quello essere stato molto più pietoso che il populo fiorentino, il quale, per fuggire el nome del crudele, lasciò destruggere Pistoia. Debbe, per tanto, uno principe non si curare della infamia di crudele, per tenere e’ sudditi sua uniti et in fede; perché, con pochissimi esempli sarà più pietoso che quelli e’ quali, per troppa pietà, lasciono seguire e’ disordini, di che ne nasca occisioni o rapine: perché queste sogliono offendere una universalità intera, e quelle esecuzioni che vengono dal principe offendono uno particulare.

(N. Machiavelli, cap. 17)

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Anti-periodo

Lo stile che io ho procurato di seguitare è […] netto, chiaro, preciso, interrotto e sparso d’immagini e di Sali. Ho schivato più che ho potuto quell’intralciati e lunghi periodi col verbo in fine nemici de’ polmoni e del buon senso.

(F. Algarotti, Newtonianesimo per le dame) (es. in M. Palermo 2013)

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Spezzato Tutte le nostre sensazioni si dividono i due classi, e le chiamerò sensazioni fisiche e sensazioni morali. Chiamo sensazione fisica quella, l'origine di cui si vede cagionata da una immediata azione sulla nostra macchina. Chiamo sensazione morale ogni altra, in cui questa immediata azione non si conosca.

Il dolore che nasce da una lacerazione o irritazione violenta del corpo nostro si chiama un dolor fisico; una forte percossa, un taglio, un abbruciamento cagionano un dolore fisico. Quando per lo contrario si calma la irritazione, nascono i piaceri fisici; cosí, dopo un disastroso viaggio d'inverno un letto tepido e molle, dopo una sobria ed affannosa caccia una mensa delicata, sono piaceri fisici: dolori e piaceri cagionati da un'immediata azione sulla nostra macchina.

(P. Verri, Discorso sull’indole del piacere e del dolore)

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Il parlato popolare: il barocciaio

La signora, - rispose quello, - è una monaca; ma non è una monaca come l’altre. Non è che sia la badessa, né la priora che anzi, a quel che dicono, è una delle più giovani: ma è della costola d’Adamo; e i suoi del tempo antico erano gente grande, venuta di Spagna, dove son quelli che comandano; e per questo la chiamano la signora, per dire ch’è una gran signora; e tutto il paese la chiama con quel nome, perché dicono che in quel monastero non hanno avuto mai una persona simile; e i suoi d’adesso, laggiù a Milano, contan molto, e son di quelli che hanno sempre ragione, e in Monza anche di più, perché suo padre, quantunque non ci stia, è il primo del paese; onde anche lei può far alto e basso nel monastero; e anche la gente di fuori le porta un gran rispetto; e quando prende un impegno, le riesce anche di spuntarlo; e perciò, se quel buon religioso lì, ottiene di mettervi nelle sue mani, e che lei v’accetti, vi posso dire che sarete sicure come sull’altare. (Promessi sposi cap. 9)

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Il parlato elevato: Federigo

Ebbene, figliuolo e fratello; [poiché gli errori di quelli (che presiedono), sono spesso più noti agli altri che a loro]; [se voi sapete (ch’io abbia, per pusillanimità, per qualunque rispetto, trascurato qualche mio obbligo)], ditemelo francamente, fatemi ravvedere; [affinché, (dov’è mancato l’esempio), supplisca almeno la confessione].

(Promessi sposi cap. 26)

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Gerarchia del periodo

…poiché gli errori di quelli

che presiedono,

sono spesso più noti agli altri che a loro;

se voi sapete

ch’io abbia, per pusillanimità, per qualunque rispetto, trascurato qualche mio obbligo,

ditemelo francamente, fatemi ravvedere;

affinché,

dov’è mancato l’esempio,

supplisca almeno la confessione.

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Conclusione • Ognuno può fare altri esempi, cercando nelle scelte

linguistiche segnali di quanto avviene a livello tematico o di «scuola poetica», o di quanto avviene di assolutamente unico.

• La letteratura «fa accadere» qualcosa, come la musica: fa accadere quello che dice (il caso di «A Zacinto»), oppure fa accadere il contrario (il caso di «Alla sera»). Anche per lo studente può accadere qualcosa, se sa ascoltare i segnali …

• Leggere così la letteratura è entrare in un’esperienza anche fisica, corporale, sensoriale: la metrica, il ritmo della prosa, il timbro e la posizione delle parole sono la via d’accesso all’esperienza. (non c’è competenza senza esperienza)

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Sul testo e la scrittura D. Notarbartolo, Competenze testuali per la scuola, Bussole Carocci 2014

INDICE 1. L’insegnamento della scrittura 2. La sintassi come struttura riconoscibile 3. Continuità dei referenti 4. Gerarchia della frase 5. Ordine testuale 6. Rapporti logico-semantici 7. Il testo come struttura logica 8. Dimensione comunicativa Conclusioni e Bibliografia

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Sulla grammatica D. Notarbartolo, La padronanza linguistica, Academia Universa Press 2011 (aggiornamento dei prof.) (in esaurimento) S. Ferreri - D. Notarbartolo, Insegnare e apprendere italiano con le Indicazioni Nazionali - Lessico e Grammatica , Giunti (e-book) gennaio 2016 (primo ciclo) sul mio sito c’è il GLOSSARIO GRAMMATICALE del testo

D. Notarbartolo-D. Graffigna GrammaticaNuova, Bulgarini 2010 (manuale biennio superiori)

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www.insegnaregrammatica.it / www.notarbartolo.it www.diesse.org • Diesse forma e innova > Botteghe dell’insegnare >

Italiano lingua (anche anni precedenti)

GRAZIE

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