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L’eredità diCarlo Alberto PizzardiLa storia di Bologna passa anche attraverso la generosità del marchese Pizzardi, al quale si devono restauri illustri e due dei maggiori ospedali cittadini.
www.bolognawelcome.it
touristoffice@comune.bologna.it
Piazza Maggiore 1/e Aeroporto G. Marconi, via Triumvirato 84
Informazioni turistiche tel. +39 051 239660 - +39 051 6472113
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Il mulino di Bentivoglio viene edificato da Guido Lambertini sulle rive del canale Navile intorno alla metà del 1300, quando l’arte molitoria rappresenta il cardine dell’economia della bassa pianura bolognese. Nel 1817 la famiglia Pizzardi acquista il vasto complesso di edifici sorto tra i due rami del canale e l’ultimo proprietario, il marchese Carlo Alberto, lo modernizza realizzando ampliamenti e nuove strutture al servizio della propria impresa agricola e facendo installare all’interno del mulino, dopo il 1900, nuove macchine della ditta Alessandro Calzoni. Dato in locazione tra il 1930 e il 1960, il Mulino Pizzardi viene definitivamente chiuso nei primi anni Settanta. Il complesso rimane un patrimonio straordinario dell’archeologia industriale del territorio bolognese.Per informazioni: 051/8904823
sopperendo al dislivello del terreno, permetteva alle barche di continuare la navigazione. All’ingresso del palazzo splendide pitture murali eseguite da Achille Casanova rappresentano un piacevole volo di anatre su un immenso campo di ireos gialli; al piano nobile, fregi fioriti di rose, ireos, limoni e giacinti decorano con tenui colori e notevole grazia le sale che si aprono ai lati del corridoio. Capolavoro di decorazione è la Sala dello Zodiaco, una delle migliori espressioni dell’Æmilia Ars, realizzata tra il 1896 e il 1897 da Augusto Sezanne e utilizzata dal marchese come meridiana per la consultazione e l’interpretazione del cielo. Oggi Palazzo Rosso ospita la Biblioteca Comunale e la Sala del Consiglio.Biblioteca Comunale: 051/6643592
Bentivoglio. La Domus jocunditatis (la Casa della Gioia) viene adibita da Giovanni II a residenza di svago e di caccia.Sfarzosa e riccamente decorata (magnifica la sala con il ciclo degli affreschi del pane) la Domus vive un lungo periodo di abbandono e degrado nei secoli che seguono la cacciata dei Bentivoglio da Bologna. Nel 1889 il nuovo proprietario, Carlo Alberto Pizzardi, affida il restauro del castello ad Alfonso Rubbiani. Questi ricostruisce l’ala crollata, riedifica la cinta merlata e suddivide le stanze secondo le vecchie piante restituendo l’antico splendore alla nobile villa di campagna dei Bentivoglio. Durante le guerre il castello viene adibito ad ospedale da campo e nel 1945 subisce la grave perdita della torre trecentesca, minata dai tedeschi in fuga.Per informazioni: 051/8904823
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Castello di Ponte Poledrano. La “sala del pane”Foto d’archivio, Istituto Ramazzini di Bentivoglio
Mulino di Bentivoglio - Particolare della presa di forza motrice dal canale NavileMassimo Brunelli, Associazione Amici delle Vie d’Acqua e dei Sotterranei di Bologna
COMUNE DIBENTIVOGLIO
Figlio di Luigi Pizzardi, primo sindaco di Bologna dopo l’unificazione del Regno d’Italia, e della marchesa Maria Antonietta Mariscotti Berselli, Carlo Alberto Pizzardi (1850-1922) è l’ultimo membro di una dinastia di fattori, poi divenuti ricchi proprietari terrieri ed infine nobili, le cui vicende si intrecciano alla storia della città fino al XX secolo. Carlo Alberto muore solo e senza eredi. Il mondo ottocentesco, che ha fatto da cornice alla storia della sua famiglia, si è dissolto; da qui forse la scelta di cedere progressivamente l’ingente patrimonio agli ospedali di Bologna. Tra il 1919 e il 1922 dona prima le terre, poi tutti i beni mobili e immobili, designando proprio erede universale l’Ospedale Maggiore di Bologna. A queste straordinarie donazioni si deve la nascita di un polo sanitario d’eccellenza per la città.
3. PALAZZO LEGNANI-PIZZARDI Via Farini, 1
4. OSPEDALE BELLARIAVia Altura, 3 Nel 1931, grazie alla donazione dei possedimenti di Carlo Alberto affinché l’Ospedale Maggiore potesse dotarsi di un istituto scientificamente avanzato per lo studio e la cura di malattie acute e tubercolotiche, viene inaugurato nella località di Bellaria L’Ospedale Sanatorio per i malati di petto Carlo Alberto Pizzardi. Il progetto è dell’ingegnere Giulio Marcovigi, esperto in costruzioni ospedaliere. Nel 1932 viene eretta sotto la cappella dell’Ospedale una tomba in onore del marchese, malgrado le sue spoglie si trovino in un campo anonimo della Certosa, così come richiesto nel suo testamento: “Nessun distintivo e nemmeno il nome si ponga sulla mia tomba volendo, lo confermo, essere trattato come il più povero fra i poveri”. La volta a tutto sesto che immette alla tomba reca il simbolo dell’alfa e omega. Appoggiato alla sommità del cenotafio si trova un busto in stucco dorato raffigurante un Ecce Homo.
Nel 1817 la famiglia Pizzardi acquista le proprietà del marchese Carlo Bentivoglio d’Aragona: il castello con il mulino, la pila da riso e le terre limitrofe. Grazie alla solidità acquisita, la famiglia si inserisce nella storia economica, sociale e politica di Bologna e ottiene il titolo di marchesi per concessione pontificia. Bentivoglio è situato 20 km a nord di Bologna nella pianura padana.(www.comune.bentivoglio.bo.it)
L’edificio, attuale sede del Tribunale, viene acquistato nel 1839 dal Marchese Camillo Pizzardi, zio di Carlo Alberto, e gradualmente diventa sede di tutte le attività commerciali e finanziarie della famiglia, residenza di città e palazzo di rappresentanza.Tra i numerosi interventi sull’edificio si ricorda l’ampliamento degli architetti Guerra e Morandi detto il Terribilia nel 1587 e la costruzione dello scalone tardo barocco ad opera di Gabriele Chellini nel 1627. Nel ‘700 i giardini vengono ornati con statue di centauri e un maestoso Ercole.Nel 1869 l’ingegner Antonio Zannoni ristruttura il palazzo, aggiungendo il porticato e modificando l’interno con cicli decorativi in gran parte ancora visibili. La sala d’onore del palazzo viene adibita dai Pizzardi a Salone del Risorgimento italiano, in cui si possono ammirare, tra gli altri, Carlo Alberto a Oporto di Antonio Puccinelli, Pier Capponi che lacera i patti imposti da Carlo VIII di Alessandro Guardassoni, Cavour e Minghetti di Luigi Busi, Napoleone III di Gaetano Belvederi. Nel 2014 si aggiungono alla quadreria due opere commissionate nel decennio 1861-71 dal Marchese Luigi Pizzardi: Dante che parte per l’esilio di Andrea Besteghi e Cristoforo Colombo di Luigi Busi. Nel 1885, in un momento di seria difficoltà per la famiglia, Cesare Pizzardi, fratello di Luigi, è costretto a vendere il palazzo alla Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali, le future Ferrovie dello Stato.Visibile solo esternamente.
5. BENTIVOGLIO (BO)
2. PALAZZO MARESCOTTI Via Barberia, 4
1. PALAZZO RATTA-PIZZARDI Via Castiglione, 29Nel 1894 il Marchese Pizzardi decide di sottoporre le sale del palazzo, recentemente acquistato come sua abitazione, ad importanti lavori di abbellimento che si protraggono oltre il 1897. Gli interventi sono opera di Alfonso Rubbiani e dei suoi collaboratori del gruppo Æmilia Ars. Gli interni dell’appartamento al primo piano sono progettati dallo stesso Rubbiani assieme ad Augusto Sezanne ed eseguiti poi dall’ebanista Vittorio Fiori secondo una visione unitaria di grande coerenza. I fregi di Achille Casanova dipinti lungo le pareti e gli arredi costituiscono uno degli esempi più interessanti del liberty bolognese. Il cinquecentesco palazzo, ultima residenza cittadina della famiglia Pizzardi, è ancora oggi sede dell’Amministrazione centrale degli Ospedali di Bologna.Per informazioni: 051 230260
scalone barocco del 1670 è opera di Giangiacomo Monti. L’interno presenta una ricca decorazione a rilievo settecentesca e gli affreschi di Franceschini, Caccioli e dei Rolli. Oggi il palazzo ospita il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università.Per informazioni: 051 2092000
Qui abita la nonna materna di Carlo Alberto, Elena Gozzadini Marescotti, che si occupa dei nipoti (tre maschi e una femmina) dopo la morte di parto della figlia, ancora giovanissima. L’elegante
PALAZZO ROSSOVia Marconi, 5 - Bentivoglio
Così detto per i mattoni con cui è stato costruito, è uno dei più noti esempi della stagione Liberty bolognese. Realizzato tra il 1891 e il 1893 per volontà del marchese Pizzardi come abitazione padronale, originariamente si protendeva sul Navile: in corrispondenza dell’ingresso è ancora visibile il sostegno, sistema di chiuse che
Palazzo Ratta - Pizzardi Foto A. Samaritani
Palazzo Legnani - Pizzardi Foto A. Samaritani
Scalone Palazzo Marescotti.© Università di Bologna - 2013
Palazzo Rosso - Sala Zodiaco
Scalone Palazzo Marescotti.© Università di Bologna - 2013
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