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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE M.O.V.M. “DON GIUSEPPE MOROSINI”
FERENTINO (FR)
Esperienze e seminari
Esperienze e seminari
•Giornalismo scientifico e Redazione Web (100classi);•I fenomeni naturali e la vita dell’uomo (INGV e Feem);•Rapporto della natura e scenari futuri (ARPA Lazio);•Quale futuro energetico? (IGEAM e Feem).
In particolare dall’ultimo seminario sono stati tratti dati e spunti di lavoro per la relazione sull’impronta ecologica, mentre durante l’anno scolastico si è partecipato attivamente alla Redazione Web.
Nel 1961 l'umanità usava il 70% della capacità della
biosfera (area produttiva globale),
ma nel 1999 era già arrivata al 120% e nel 2005 al 130%.
Ciò significa che stiamo consumando più
risorse di quanto potremmo
Consumo delle materie prime
La crescita di popolazione e i consumi
La crescita di popolazione e i consumi
L'impronta ecologica … cos’è?
L’impronta ecologica è definita come
“l’area totale di ecosistemi terrestri ed acquatici richiesta per produrre le risorse
che la popolazione di una comunità consuma ed assimilare i rifiuti
che la popolazione stessa produce.”Questa area confrontata con la reale superficie del territorio abitato da tutti gli esseri viventi diventa un indicatore della sostenibilità di quella comunità
30 %
300 %
600 %
( I.E. – Bcp) / Bcp
1,28.2ITIS FERENTINO
2,12.7MONDO
1,24.8ITALIA
Bcp I. E.
Per la nostra scuola l'impronta ecologica (I.E.) è pari a 8.2 ettari pro capite, per l’Italia è pari a 4.8 ettari pro capite.Il dato va raffrontato con la biocapacità (Bcp) media mondiale che è di 2.1 ettari pro capite.
L’impronta ecologica della nostra scuola
(I dati sono stati in parte elaborati e in parte tratti dall'edizione 2008 del Living Planet Report del WWF).
La nostra “impronta” sul pianeta
- 67 %
88 %
125 %
133 %
(I.E.-Bcp) /Bcp
2607,32,41954 Brasile
4385,09,43043 USA
1.4370,40,91.1492 India
1.7550,92,11.3241 Cina
ml abitanti
2050
BcpI.E.ml abitanti
2008
“La condizione per lo sviluppo sostenibile è che le richieste nei confronti dell’ecosistema, in termini di rigenerazione di materie prime
e di assorbimento dei rifiuti, vengano mantenute a livello ecologicamente sostenibili. Questo comporta
la sostituzione del modello economico dell’espansione quantitativa (crescita)
con quella del miglioramento qualitativo (sviluppo) quale sentiero del progresso futuro”
Herman Daly
La sfida della sostenibilità
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