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IMAGO
IMAGO
Organizzazione:Organizzazione:
Due accezioni:
•Ente sociale fondato sul lavoro e sulla divisione delle
competenze
•Il modo in cui un dato ente è organizzato (bene, male)
Bonazzi, 2000
IMAGO
ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE
Approccio INDUSTRIALE:
•Tecnologia
•Consenso
Approccio BUROCRATICO:
•Funzione delle norme
•Strategie dei soggetti
Approccio ORGANIZZATIVO:
•Decisioni
•Risorse
IMAGO L’approccio industrialeL’approccio industriale
Gli effetti della tecnologia e le condizioni che permettono che i lavoratori… Lavorino!
•Frederick Taylor (1903, 1915) Scientific management
•Elton Mayo (1933, 1945) Humans Relations
•Chester Barnard (1937) L’azienda cooperativa
•Abraham Maslow (1954, 1962) Le motivazioni
•Alain Touraine (1955) La storicizzazione del taylorismo
•Andrew Friedman (1977) Labour Process Theory
•Tajichi Ohno (1978) Produzione snella - Just in time
IMAGO
L’approccio industriale:L’approccio industriale: Il Taylorismo Il Taylorismo
Teoria di organizzazione aziendale cheTeoria di organizzazione aziendale che ha introdotto metodi ha introdotto metodi
scientifici nello svolgimento delle attività produttive scientifici nello svolgimento delle attività produttive attraverso la razionale suddivisione del lavoro in funzioni attraverso la razionale suddivisione del lavoro in funzioni
specifichespecifiche
IMAGO L’approccio industriale:L’approccio industriale: Il Il TaylorismoTaylorismo
Macchinismo industriale
Standardizzazione
Intercambiabilità
Specializzazione
Il Gigantismo industriale richiede sempre più manodopera
Il Mercato del lavoro offre manodopera poco qualificata e molto mobile
IMAGO L’approccio industriale:L’approccio industriale: Il Taylorismo Il Taylorismo
Come soluzione prospetta lo SCIENTIFIC MANAGEMENT:
•La Forza-lavoro deve fare e non pensare
•Esistono procedure elementari che rendono efficiente il lavoro e vanno spiegate all’operaio.
•Per ogni mansione va trovata la persona più adatta
•l’operaio deve essere addestrato
•Il lavoro dell’operaio deve essere sempre sorvegliato per accertarsi della sua efficienza
ONE BEST WAY!!!ONE BEST WAY!!!
IMAGO L’approccio industriale:L’approccio industriale: Il Taylorismo Il Taylorismo
Pregi Limiti
•È un metodo di lavoro molto utile in caso di elevata meccanizzazione
•Lo Scientific management permette un efficace controllo delle fasi della lavorazione
•Marcata separazione tra le funzioni di Staff e quelle di Line e quindi tra pianificazione ed esecuzione
•Elevato costo in termini di risorse umane: uomini-automi
•E’ una visione parziale perché esclude l’aspetto umano-emotivo della persona
•Fatica ad adattarsi ad ambienti mutevoli
•Provoca disaffezione tra lavoratori e azienda
Metodo tipico della
Prima
Industrializzazione
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L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
IMAGO
““L’unico vincolo L’unico vincolo umano nei ritmi di umano nei ritmi di
lavoro è la resistenza lavoro è la resistenza fisica ad uno sforzo fisica ad uno sforzo
prolungato”prolungato”
Le prime ricerche di PSICOLOGIA INDUSTRIALE mettono in risalto come gli standard di efficienza sul lavoro dipendano in larghissima misura da altre variabili quali l’età, la Costituzione fisica, l’allenamento ma soprattutto la:
MOTIVAZIONE PSICOLOGICAMOTIVAZIONE PSICOLOGICA
L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
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La Noia: La Noia:
È minima quando il lavoro è talmente carico di responsabilità da assorbire tutta l’attenzione e la concentrazione del soggetto.
FLUSSO DI COSCIENZA
È massima quando il lavoro è altamente ripetitivo ma allo stesso tempo richiede interventi saltuari che non permettono l’evasione mentale.
L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
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Quali le soluzioni all’insorgere della noia?
•Rotazione delle attività nello stesso turno lavorativo
•Retribuzione a cottimo per incentivare a lavorare bene
•Organizzazione delle attività in modo tale che l’operaio percepisca la propria attività come conclusiva e dotata di senso
•Collocazione degli operai in gruppo e non in luoghi isolati
•Introduzione di periodi di riposo fra i turni lavorativi
Wyatt, Fraser, Stock:Wyatt, Fraser, Stock:
L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
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Elton MayoElton Mayo: è il principale esponente di questa scuola.
Humans Humans relationsrelations:
Importanza del fattore umano
Anomia* della società industriale
Primato degli aspetti informali
L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
* Situazione in cui vi è una carenza di norme sociali
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Esistono dei comportamenti psicologici latenti che condizionano il comportamento manifesto.
L’uomo non è solo ragione ma è anche e soprattutto EMOZIONE.
Nel lavoro occorre una maggiore attenzione al contesto microsociale dell’individuo perché questo è fonte di epifenomeni* che armonizzano l’operaio con il suo contesto. Questo genera maggiore serenità e quindi maggiore produttività
*fenomeni accessori che accompagnano quelli corporei
Importanza del fattore umano
L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
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La società industriale è permeata di crisi e tensioni manifeste e latenti che sono specchio della disgregazione sociale degli USA della Grande Depressione
Questa situazione è data dall’anomia sociale intervenuta a seguito del grande e repentino sviluppo industriale che ha cancellato la società tradizionale in cui il gruppo prevaleva sul singolo
Occorre restaurare gli antichi valori morali veicolandoli dentro le istituzioni secondarie quali la Fabbrica che non può più essere solo il luogo di produzione ma anche lo spazio e il tempo dove si analizzano le conseguenze sociali della concentrazione urbana della manodopera
Anomia della società industriale
L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
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Primato degli aspetti informali
In azienda corre tra le persone un gran numero di relazioni e di rapporti non istituzionalizzati ma di fondamentale importanza
La politica aziendale deve quindi tendere a facilitare la creazione di rapporti armoniosi tra i gruppi di lavoro
L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
IMAGO L’approccio industriale: Humans RelationsL’approccio industriale: Humans Relations
Istituzione del lavoro di squadra
Affinamento delle sensibilità
dei quadri intermedi di
Saper AscoltareSaper Ascoltare
Personalizzazione dei rapporti gerarchici
Le Humans Relations
indorano la pillola del
taylorismo con:
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L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa
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1900-1950:1900-1950:
INDIVIDUALISMO
COOPERATIVISMO
Padrone
Dipendente
Padrone
Dipendente
Manager
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
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Chester Barnard: Chester Barnard: Il superamento dell’Individualismo utilitaristico
La Parabola del masso...La Parabola del masso...
L’uomo si propone degli scopi per trasformare l’ambiente in cui vive ma sperimenta continuamente dei limiti fisici, biologici,
sociali, ecc.
Il modo più immediato per superare tali limiti è la cooperazione.
Tuttavia nel momento in cui coopera l’uomo sperimenta una realtà sociale qualitativamente diversa dall’agire isolato
L’uomo entra così nella realtà delle Organizzazioni FormaliOrganizzazioni Formali
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
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Le riflessioni di Barnard conducono a due dimensioni centrali:
Azione
organizzatrice
EfficaciaMisura in cui l’organizzazione raggiunge i propri obiettivi
EfficienzaMisura in cui si soddisfano le motivazioni individuali a cooperare
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
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(bassa) Efficacia (alta)
(bas
sa)
E
ffici
en
za
(a
lta)
L’Organizzazione non raggiunge i propri
obiettivi e non soddisfa neppure gli individui che la compongono
L’Organizzazione soddisfa gli individui
che la compongono ma a scapito dei suoi
obiettivi
L’Organizzazione raggiunge i propri
obiettivi soddisfacendo anche gli individui che
la compongono
L’Organizzazione raggiunge i propri obiettivi ma non
soddisfa gli individui che la compongono
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
IMAGO
(bassa) Efficacia (alta)
(bas
sa)
E
ffici
en
za
(a
lta)
Raggiungere sia l’efficacia che
l’efficienza genera spesso tensioni e
dilemmi.
Qui si pone il compito delle funzioni direttive
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
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L’ economia degli incentiviL’ economia degli incentivi
Le funzioni direttive gestiscono il raggiungimento del delicato equilibrio tra efficacia ed efficienza attraverso il rapporto tra contributi e benefici:
Sn= Soddisfazioni nette
Vp= Vantaggi positivi
S= Sforzi
Sn= Vp
S
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
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L’ AutoritàL’ Autorità: Il delicato lavoro delle funzioni direttive è la ricerca dell’equilibrio tra efficacia ed efficienza
Caratteristiche formali dell’Autorità
L’autorità NON è
imposizione ma è
accettazione
L’autorità
NON è
gerarchia
ma è
riconoscimento dell’”ordine”
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
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Oggetto dell’Autorità
Ottenere dagli individui la completa identificazione con l’organizzazione
Non è
possibile!!!
Gestire il rapporto tra contributi e incentivi in modo che le persone aumentino la propria disponibilità ad obbedire ai comandi dell’Organizzazione
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
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Il compito della direzione è difficile poiché la disponibilità ad obbedire agli ordini è diversa da soggetto a soggetto e da
richiesta a richiesta
Richieste inaccettabili
Richieste
appena
accettabili
Richieste assolutamenteaccettabili
Area di indifferenza
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
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Oggetto dell’Autorità
Estendere l’area di
indifferenza
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
IMAGOL’approccio industriale:L’approccio industriale: L’Azienda cooperativa L’Azienda cooperativa
Quali le funzioni del Quali le funzioni del dirigente?dirigente?
•Assicurare un’efficiente sistema di comunicazioni: poiché il dirigente deve costruire una efficace rete di ruoli occorre che questa sia adeguatamente interconnessa
•Garantire il flusso regolare e costante delle risorse: risorsa è sia la persona che entra cooperativamente nell’organizzazione, sia i servizi che tale persona offre all’organizzazione
•Determinare i fini dell’organizzazione: il fine dell’organizzazione non è la causa della sua esistenza ma l’insieme degli obiettivi specifici che si declinano nelle azioni quotidiane delle persone (Il lavoro che c’è da fare…)
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L’approccio industriale:L’approccio industriale: Le teorie della crescita della personalità Le teorie della crescita della personalità
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Sviluppate tra gli anni ‘60 e ‘70 in USA esse predicano il superamento volontaristico del taylorismo.
Hanno il merito di:
•Aver interpretato il bisogno di Aver interpretato il bisogno di abbandonare il lavoro ispirato al abbandonare il lavoro ispirato al dogma tayloristicodogma tayloristico
•Aver legittimato questo bisogno su Aver legittimato questo bisogno su base antropologicabase antropologica
•Aver superato le Humans Relations Aver superato le Humans Relations proponendo mutamenti reali nel lavoro proponendo mutamenti reali nel lavoro e non manipolazione della Psichee non manipolazione della Psiche
L’approccio industriale:L’approccio industriale:
Le teorie della crescita della personalità Le teorie della crescita della personalità
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Al primo posto è l’uomo e il
suo bisogno di
autorealizzazione sul lavoro.
L’organizzazione deve
sapersi adattare a questa
esigenza!
Se il taylorismo proponeva la superiorità dell’organizzazione sull’uomo e sulla sua ontologia etica e antropologica, la scuola motivazionalista ribalta a monte il concetto di base:
L’approccio industriale:L’approccio industriale:
Le teorie della crescita della personalità Le teorie della crescita della personalità
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IpotesiIpotesi
Quanto più sono stimolanti i lavori, tanto più democratici saranno i processi decisionali,
meno burocratici i controlli, più spontanea la cooperazione di gruppo
Occorre quindi capire Occorre quindi capire che cosa debba che cosa debba
intendersi per bisogni intendersi per bisogni umani che provvedono umani che provvedono alla soddisfazione dei alla soddisfazione dei
bisogni umanibisogni umani
Maslow,
1954
L’approccio industriale:L’approccio industriale:
Le teorie della crescita della personalità Le teorie della crescita della personalità
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La scala dei bisogni di MaslowLa scala dei bisogni di Maslow
•Bisogni fisiologiciBisogni fisiologici
•Bisogni di sicurezzaBisogni di sicurezza
•Bisogni socialiBisogni sociali
•Bisogni dell’EgoBisogni dell’Ego
•Bisogni di autorealizzazioneBisogni di autorealizzazione
L’approccio industriale:L’approccio industriale:
Le teorie della crescita della personalità Le teorie della crescita della personalità
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L’approccio industriale:L’approccio industriale:
Le teorie della crescita della personalità Le teorie della crescita della personalità
•I bisogni sono in ordine gerarchico anche nella priorità della loro soddisfazione
•la scala dei bisogni può essere interpretata anche in chiave evoluzionistica dei bisogni stessi nel lungo periodo.
•Tale ottica evoluzionistica è applicabile all’evoluzione dell’organizzazione (dal taylorismo, alle relazioni umane, all’importanza della motivazione)
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L’approccio industriale:L’approccio industriale: La storicizzazione del taylorismo La storicizzazione del taylorismo
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Il superamento del taylorismo alimentò trent’anni di dibattito nel mondo occidentale sull’evoluzione del lavoro industriale. Esso si manifestò sotto due pdv:
•Superamento pratico:
Migliorare le Migliorare le condizioni di lavoro condizioni di lavoro
degli operai degli operai eliminando la eliminando la alienazione alienazione
prodotta dalla prodotta dalla frantumazione delle frantumazione delle
mansionimansioni
•Superamento teorico:
Superamento di un Superamento di un modo di concepire modo di concepire l’industria come l’industria come
totalizzante e totalizzante e validamente validamente universaleuniversale
L’approccio industriale:L’approccio industriale: La storicizzazione del taylorismo La storicizzazione del taylorismo
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Alain Touraine: Alain Touraine: Tecnologia ed evoluzione del lavoro (1955)
“Come l’evoluzione tecnologica ha contribuito a modificare il lavoro operaio e il sistema di fabbrica”
RENAULT, Billancourt 1948-1949
L’approccio industriale:L’approccio industriale: La storicizzazione del taylorismo La storicizzazione del taylorismo
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Alain Touraine: Alain Touraine: L’evoluzione della tecnologia industriale ha seguito tre fasi di sviluppo che corrispondono anche a tre sistemi differenti di lavoro
Fase A: Fase A: Il vecchio sistema di lavoro, basato sulle macchine universali, quelle che costruiscono, modellano il pezzo in toto
Fase B: Fase B: L’introduzione delle macchine monovalenti, delle operazioni non qualificate e della dis-integregazione della produzione
Fase C: Fase C: Eliminazione del lavoro produttivo e introduzione delle macchine Transfert (che trasferiscono i materiali tra i vari reparti di uno stabilimento)
L’approccio industriale:L’approccio industriale: La storicizzazione del taylorismo La storicizzazione del taylorismo
IMAGO L’approccio industriale:L’approccio industriale: La storicizzazione del taylorismo La storicizzazione del taylorismo
Robert Blauner: Robert Blauner: L’alienazione operaia come variabile della tecnologia
•Karl Marx:Karl Marx:
l’alienazione è la condizione dell’operaio che non può decidere nulla, che non vede il prodotto del suo lavoro perché disgregato in molte fasi, che è alla mercè del mercato e del capitalista i quali decidono del suo futuro
Robert Blauner:Robert Blauner:
l’alienazione non è una costante del capitalismo, è una variabile del progresso tecnologico che opera come “costrittore” nelle azioni operaie. Il contrario dell’alienazione è la libertà, quella prospettata dai motivazionalisti
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L’approccio industriale:L’approccio industriale: Labour Process Theory Labour Process Theory
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Il passaggio da una SOCIETA’ INDUSTRIALE a una SOCIETA’ DI SERVIZI mette in crisi il vecchio paradigma di Sociologia Industriale.
Nasce la Sociologia dell’OrganizzazioneSociologia dell’Organizzazione che non considera più solo le dinamiche del lavoro come materiali e quantitative ma applica categorie più astratte e unificanti come l’applicazione di procedure, l’adesione a norme, il perseguimento di obiettivi, l’elaborazione e il flusso di processi con input e output
L’approccio industriale:L’approccio industriale: Labour Process TheoryLabour Process Theory
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Braverman:Braverman: nel taylorismo il lavoro è destinato ad una progressiva e geometrica dequalificazione professionale.
Nasce un acceso dibattito sulla Labour Process Theory.
Burawoy: Burawoy: maggior esponente della LPT, pubblica le sue tesi nel famosissimo Manifacturing Consent, 1979
L’approccio industriale:L’approccio industriale: Labour Process TheoryLabour Process Theory
IMAGO L’approccio industriale:L’approccio industriale: Labour Process TheoryLabour Process Theory
La logica di sviluppo del capitale consiste nell’assicurare e nell’oscurare sempre più il prelievo del surplus
CIOE’ ???
Poichè gli operai hanno una quota fissa di salario essi non sanno a quanto ammonta veramente la loro quota di produttività. Il surplus (quota di lavoro per il capitale meno quota di lavoro per il salario) rimane oscurato, non è conoscibile dall’operaio
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L’approccio industriale:L’approccio industriale: Produzione snella-Just in time Produzione snella-Just in time
IMAGO L’approccio industriale:L’approccio industriale: Produzione snella-Just in timeProduzione snella-Just in time
Giappone fine anni ‘40…
Mr. ToyotaMr. Toyota, proprietario di una minuscola fabbrica automobilistica, è afflitto da gravi problemi di sopravvivenza:
•La sua quota di mercato è minima (stretta tra i colossi americani)
•Il macchinario è vecchio e inadeguato
•Gli spazi fisici degli stabilimenti sono esigui
IMAGO L’approccio industriale:L’approccio industriale: Produzione snella-Just in timeProduzione snella-Just in time
Caro Tajichi Ohno, occorre fare qualche cosa...
Break even point!!!
IMAGO L’approccio industriale:L’approccio industriale: Produzione snella-Just in timeProduzione snella-Just in time
L’intuizione di Ohno (abbassare il punto di profitto) significa:
•cambiare gli allestimenti dei macchinari per produzione di lotti brevi o brevissimi per inseguire anche le più piccole opportunità di mercato
•abbattere drasticamente i tempi di allestimento delle linee (da diverse ore a pochi minuti…)
•eliminare le scorte di magazzino per ricavare spazi per la produzione
Just in time...
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Just in time...
L’approccio industriale:L’approccio industriale: Produzione snella-Just in timeProduzione snella-Just in time
Gli allestimenti veloci generano ripercussioni sull’organizzazione:
•superamento della tradizionale divisione tra operai allestitori e operai produttori
•la produzione solo quando necessaria elimina le scorte di magazzino restituendo spazio ai già angusti volumi della Toyota•la produzione di lotti piccoli e differenziati permette di
rispondere alle sollecitazioni del mercato con una velocità e una flessibilità ignote alle grandi produzioni di massa
•la produzione a piccoli lotti permette un controllo qualità molto più efficace di quello ottenuto nella produzione di massa
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Just in time...
L’approccio industriale:L’approccio industriale: Produzione snella-Just in timeProduzione snella-Just in time
Il JUST IN TIMEIl JUST IN TIME
è il perno della filosofia della Toyota.
Può essere definito come
“Il sistema produttivo che garantisce la continua e perfetta simmetria tra l’offerta dei beni prodotti e la domanda che proviene dal
mercato”
Monden, 1986
IMAGOL’approccio industriale:L’approccio industriale: Produzione snella-Just in timeProduzione snella-Just in time
Produzione di massaProduzione di massa Produzione snellaProduzione snella
Punta su economie di scala attraverso la fabbricazione prolungata e uniforme di un dato prodotto. Le richieste del mercato sono secondarie e l’approvvigionamento delle risorse è calcolato in modo probabilistico. Le variazioni apportabili al processo produttivo sono minime e la produzione procede spintaspinta rigida programmazione dall’alto.
Sistema PUSHSistema PUSH
I prodotti escono in serie brevi e differenziate con aggiustamenti continui in base alla domanda che tiratira la produzione. Il JIT deve rispondere a quattro requisiti fondamentali:
•eliminare le risorse ridondanti
•coinvolgimento dei dipendenti
•partecipazione di fornitori
•ricerca della QUALITA’ TOTALE
Sistema PULLSistema PULL
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L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’organizzazione come flusso e divenire L’organizzazione come flusso e divenire
IMAGOL’approccio industriale:L’approccio industriale: L’organizzazione come flusso e divenireL’organizzazione come flusso e divenire
CAMBIAMENT
O
IL CAMBIAMENTO NON E’ PIU’ UNA FASE TRANSITORIA DI DISORDINE VERSO UN NUOVO
ORDINE COSTITUITO MA DIVIENE CONDIZIONE DIVIENE CONDIZIONE COSTANTECOSTANTE.
IMAGOL’approccio industriale:L’approccio industriale: L’organizzazione come flusso e divenireL’organizzazione come flusso e divenire
La logica del cambiamento, del flusso e del divenire presuppone un’evoluzione del concetto di organizzazione:
l’organizzazione non è più statica, l’organizzazione non è più statica, chiusa in sé stessa e autoreferenziata chiusa in sé stessa e autoreferenziata
ma si apre all’interazione con il ma si apre all’interazione con il contestocontesto
La produzione non si può più realizzare solo dentro l’organizzazione ma è risultato del
concorso di fattori e attività interni ma anche esterni
IMAGOL’approccio industriale:L’approccio industriale: L’organizzazione come flusso e divenireL’organizzazione come flusso e divenire
Organizzazio
ne
Clienti esterniClienti interni
IMAGO
Organizzazion
e
Clienti esterniClienti interni
L’approccio industriale:L’approccio industriale: L’organizzazione come flusso e divenireL’organizzazione come flusso e divenire
Cogliere la relazione esistente tra
l’organizzazione e il contesto di
riferimento significa
CONCEPIRE LE ATTIVITA’
DELL’ORGANIZZAZIONE COME PROCESSI
ATTIVITA’ COME PROCESSI:
L’ADOZIONE, L’IDENTIFICAZIONE, L’INTERAZIONE E LA GESTIONE
DI UN SISTEMA DI PROCESSI NELL’AMBITO DI UNA
ORGANIZZAZIONE E’ DEFINITA “APPROCCIO PER PROCESSI”
UNI EN ISO 9004:2000
IMAGOL’approccio industriale:L’approccio industriale: L’organizzazione come flusso e divenireL’organizzazione come flusso e divenire
Organizzazion
e
Clienti esterniClienti interni
L’approccio per processi contestualizza nello spazio e nel tempo una organizzazione, ne rileva le
interazioni a livello produttivo e gestionale ma anche culturale, politico e sociale che essa
intrattiene con il contesto di riferimento
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L’approccio burocraticoL’approccio burocratico
IMAGO L’approccio burocraticoL’approccio burocratico
Quali sono le strategie dei soggetti di fronte a
queste norme?
Quali sono le funzioni sociali delle norme?
IMAGO L’approccio burocraticoL’approccio burocratico
•Max Weber: la burocrazia come apparato del potere legale
•Oltre la Burocrazia: varietà delle forme organizzative
IMAGO L’approccio burocratico:L’approccio burocratico: Max WeberMax Weber
POTERE:
Carismatico
Tradizionale
Legale
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Il potere carismatico è legittimato da una o più qualità eccezionali (anche sovrumane) che vengono riconosciute ad una persona che pertanto viene riconosciuta come capoÈ IrrazionaleIrrazionale in quanto manca assolutamente di regole ma si basa esclusivamente sulla fede
È RivoluzionarioRivoluzionario in quanto scardina ogni ordine precedente
L’approccio burocratico:L’approccio burocratico: Max WeberMax Weber
L’apparato amministrativo è rudimentale, è formato da discepoli che credono ciecamente al capo e ne respirano l’alone di “santità”
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Il potere tradizionale discende direttamente dalla tradizione e il capo è tale in virtù della tradizione che lo rende talenon è tipico solo dell’età premoderna ma anche delle grandi dinastie imprenditoriali contemporanee
L’approccio burocratico:L’approccio burocratico: Max WeberMax Weber
Se è l’ereditarietà la chiave d’accesso al potere, ne consegue che il criterio prevalente per l’assegnazione delle cariche non è la competenza ma è l’appartenenza ad un gruppo privilegiato e la fedeltà al capo
IMAGO L’approccio burocratico:L’approccio burocratico: Max WeberMax Weber
Il presupposto di questo tipo di potere è la credenza nell’equità della legge.Il capo è tale perché è stato messo in quella determinata posizione grazie alla legge che tutti osservano, perché è competente e perché tutti lo riconoscono come tale
L’APPARATO TIPICO DEL POTERE LEGALE È LA
BUROCRAZIA
IMAGO L’approccio burocratico:L’approccio burocratico: Max WeberMax Weber
Una Burocrazia comporta:
•principio della competenza di autorità definite
•principio della gerarchia degli uffici
•segreto d’ufficio
•specializzazione dei funzionari (che sono tecnici)
•i funzionari svolgono attività full-time
IMAGO L’approccio burocratico:L’approccio burocratico: Max WeberMax Weber
Ne consegue che:
•l’ufficio è una professione e il funzionario è un professionista
•la carica di funzionario dura tutta la vita e di fatto si configura come una carriera
•il funzionario deve essere retribuito dall’amministrazione e non da coloro ai quali rende servizi (ex. Clienti)
•il funzionario non ha in proprietà gli strumenti del suo lavoro che gli devono essere garantiti dall’amministrazione
IMAGO L’approccio burocratico:L’approccio burocratico: Max WeberMax Weber
Organizzazio
n
e formale
Burocrazia
IMAGO L’approccio burocratico:L’approccio burocratico: Max WeberMax Weber
Limiti della BurocraziaBUROCRAZIA E POLITICA:
la burocrazia, nata come strumento di servizio al potere politico diventa essa stessa un potere
BUROCRAZIA E SPERSONALIZZAZIONE:
la formalità burocratica paga dazi altissimi in termini di costi umani
IMAGO
Oltre la Burocrazia:Oltre la Burocrazia: Varietà delle forme organizzativeVarietà delle forme organizzative
IMAGO Oltre la Burocrazia:Oltre la Burocrazia: Varietà delle forme Varietà delle forme organizzativeorganizzative
ANNI ‘60 - ‘70: DIBATTITO SULLA MOLTEPLICITA’ DEI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
TAYLORISMO
PROCESSI AZIENDALI
BUROCRAZIA WEBERIANA
4 MODELLI DI ORGANIZZAZIONE
AZIENDALE
IMAGO Oltre la Burocrazia:Oltre la Burocrazia: Varietà delle forme Varietà delle forme organizzativeorganizzative
MODELLO
FUNZIONALE
PER MATRICE
DIVISIONALE
PER PROGETT
OAnsoff -Brandenburg (1971)
IMAGO Oltre la Burocrazia:Oltre la Burocrazia: Varietà delle forme Varietà delle forme organizzativeorganizzative
Modello funzionale
IMAGO
Modello divisionale
Oltre la Burocrazia:Oltre la Burocrazia: Varietà delle forme Varietà delle forme organizzativeorganizzative
Segreteria Procuratore generale
Dipartimento operativo
organizzazione
Vice Presidente
Presidente
Gruppo operativo Y divisioni
Gruppo operativo Z divisioni
Gruppo operativo T divisioni
Gruppo operativo X divisioni
Direttore divisione A Direttore divisione B Direttore divisione C Direttore divisione D
IMAGO Oltre la Burocrazia:Oltre la Burocrazia: Varietà delle forme Varietà delle forme organizzativeorganizzative
Modello per progetto
Direzione generale
Modello per matrice
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