IL DOSSIER. La stretta sulla spesa I tagli€¦ · IL PUBBLICO impiego paga un prezzo pesan-te alla...

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@MARTEDÌ 31 LUGLIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaLA CRISI FINANZIARIA

PER SAPERNE DI PIÙwww.senato.itwww.pdl.it

Un intervento da 4,5 miliardi perscongiurare l’aumento dell’Iva e assicurare il pareggio di bilancio

Possibile aumento delle addizionaliIrpef per le otto Regioni. Sembranosalvi i fondi per la ricerca e la cultura

I tagli

ROBERTO PETRINI

IL DOSSIER. La stretta sulla spesa

Maxiemendamento e fiducia — che saràvotata oggi dall’aula del Senato — per laspending review che ingloba anche ildecreto sulla vendita del patrimoniopubblico. Un intervento da 4,5 miliardiper la seconda metà di quest’anno perscongiurare l’aumento dell’Iva (10,5 nel2013 e 11 nel 2014) e per mettere insicurezza il pareggio di bilancio. Dopo lalunga notte tra venerdì e sabato, che haportato all’esame di circa 2.000emendamenti, il testo è statoulteriormente modificato dal governo.Due le novità principali: l’aumento delletasse universitarie sarà anche per glistudenti in regola con gli esami (non soloper i fuoricorso). Si trova inoltre unamediazione sui farmaci senza «griffe»che aveva scatenato polemiche: ilmedico sarà obbligato a prescriverliall’avvio di un percorso di cura ma potràinserire anche il nome di un specificoprodotto cui il farmacista dovràattenersi. «Abbiamo tenuto sui saldi esulle Province», ha dichiarato il relatoreGiaretta (Pd). Per le Province infatti siprocede al «riordino», ma restano i criteridi 350 mila abitanti e 2.500 km quadrati el’obiettivo del dimezzamento. Vinconola battaglia la ricerca e la cultura: evitatala soppressione di alcuni enti (a partireda quelli che fanno perno sul mondo delcinema) e vengono ridimensionati i tagli.L’Isvap si fonderà con Bankitalia, ma laCovip (fondi pensione) resta in vita.Possibile aumento delle addizionaliIrpef per le otto regioni in deficitsanitario o sotto osservazione. Il cuoredella spending review perde un pezzo: ilricorso alla Consip per leamministrazioni non sarà obbligatorioma facoltativo se, in alternativa, siriusciranno a spuntare prezzi più bassi.

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Arriva la fiducia sulla spending reviewresta il dimezzamento delle ProvinceUniversità più cara per tutti, oggi il voto al Senato

Regioni e Comuni

Una scure da 7,2 miliardi di euroma ai Comuni subito 800 milioni

TAGLI alle Regioni e ai Comuni per circa 7,2 mi-liardi. Ai Comuni arriva per il 2012 una boccatad’ossigeno per 800 milioni: una sorta di anticipodi cassa che andrà ai municipi a corto di liqui-dità secondo una mappa che sarà definita dalle

Regioni. Salta nel maxiemendamentola norma che imponeva ai Comuni didare in affitto gratis allo Stato i propriimmobili. Viene rinviata al 2015 la di-sposizione che imponeva uno scontodel 15 per cento a coloro che danno in

affitto immobili alla pubblica amministrazione:la norma riguarderà comunque in contratti sca-duti e da rinnovare. Salta anche la norma cheimponeva la soppressione delle circa 3.300 so-cietà «in house» interamente possedute dai Co-muni e dalle altre amministrazioni locali.

Atenei

A sorpresa aumentano le tasseanche per gli studenti in regola

AUMENTANO a sorpresa le tasse universita-rie anche per gli studenti regolarmente in cor-so e a posto con gli esami e non soltanto per gliattempati «fuoricorso». La norma è contenu-ta nel maxiemendamento e prevede la possi-

bilità di un aumento, stabilito dagliatenei, fin dal prossimo autunno, coneccezione degli studenti con redditoIsee di 40 mila euro che non potrannosubire rincari superiori all’indiceIstat dei prezzi. Restano invariati gli

aumenti per i «fuoricorso» che potranno arri-vare fino al 100 per cento per gli studenti chehanno un reddito familiare superiore ai 150mila euro. Per gli studenti «fuoricorso» con unreddito familiare inferiore ai 90 mila eurol’aumento potrà arrivare fino al 25 per cento.

Statali

Undicimila in sovrannumeroAlla Difesa via il 10 per cento

IL PUBBLICO impiego paga un prezzo pesan-te alla spending review, e già si annuncia unosciopero per il 28 settembre indetto da Cgil e Uilal quale tuttavia ha detto no la Cisl. Il taglio del-le piante organiche previsto è del 10 per cento

per l’intero settore state e del 20 percento per i soli dirigenti. Ieri il ministroper la Funzione pubblica Filippo Pa-troni Griffi ha quantificato gli statali in«sovrannumero» nella amministra-zioni centrali. Si tratta di 11 mila di-

pendenti. La strada da definire passerà attra-verso la mobilità e i pensionamenti anticipati.Per gli statali inoltre arriva un tetto a 7 euro peri buoni pasto e la norma che impedisce la mo-netizzazione delle ferie non godute. Tagli an-che al personale della Difesa del 10 per cento.

Farmaci

Corsia preferenziale per i genericisu quelli di marca decide il medico

CORSIA preferenziale per i farmaci generici,cioè per l’indicazione da parte del medico delsolo principio attivo. L’indicazione obbliga-toria del farmaco senza «griffe» tuttavia potràessere affiancata, su discrezione del medico

di base, dall’indicazione di uno spe-cifico medicinale con nome e marca.I medici inoltre dovranno accludere,qualora facciano il nome di uno spe-cifico farmaco, anche una sinteticadescrizione delle motivazioni, vin-

colando il farmacista. E’ questa la mediazio-ne che si è raggiunta dopo le proteste dei me-dici e dell’industria farmaceutica. L’associa-zione dei medici di famiglia ha comunquebocciato la nuova norma definendola peg-giorativa perché aggrava il lavoro del medico.

Sanitàepubblico impiegoAncoradubbisui tagliOggi ilvotodi fiducia,c’è ildecretosullavenditadelpatrimonio

Il governo ha blindato il testodella spending review dopoaver accolto le modifiche con-cordate in sede di Commissio-ne Bilancio al Senato. Ma non èriuscito a blindare i tempi, percui il voto di fiducia atteso datutti per la giornata di ieri, slit-ta a stamattina: aula alle 9 condichiarazioni di voto, e poi vo-tazione alle 10,20. Questo, al-meno, il piano previsto.

A far discutere i senatori fi-no a tarda sera è stato il pac-chetto di misure relative alla

sanità: la revisione dell’intramoenia per i medici, la riduzio-ne dei posti dirigenziali negliospedali, un meccanismo disalvaguardia sui risparmi fat-to inserire dal Tesoro in extre-mis, e - soprattutto - la questio-ne farmaci, cioè il fatto chescompariranno dalle ricette ledenominazioni dei singoli me-dicinali per essere sostituitedall’indicazione del principioattivo e basta. Su questo puntosi era scatenata una polemicadurissima, non solo tra asso-ciazioni dei consumatori dauna parte e industria farma-ceutica dall’altra. Alla fine uncompromesso è stato trovatodicendo che il medico deve sìindicare il principio attivo ma,con una breve motivazione,può anche prescrivere il far-maco specifico che diventa, aquel punto, vincolante per ilfarmacista.

Ieri sera si è saputo che laspending review veicolerà an-che il decreto sulla vendita delpatrimonio pubblico. Se - co-m’è prevedibile - il voto di fidu-cia accompagnerà anche que-

sto provvedimento, il governosarà riuscito in una operazionesu cui si sono arenati tutti i go-verni degli ultimi venti anni.

Tra tutte le misure presentinel testo che il Senato si appre-sta a votare, quella relativa alpubblico impiego sembra desti-nata a generare problemi neimesi venturi, nonostante le di-chiarazioni distensive del mini-stro Filippo Patroni-Griffi.

È noto che l’obiettivo dellamanovra è di ridurre il persona-le del 10% e i dirigenti addirittu-

ra del 20%, ma cosa questo si-gnifichi in numeri assoluti nonlo sa ancora nessuno e lo stessoministro ha detto che una cifrachiara potrà essere definita soloentro il 31 ottobre. Per ora vieneconfermato solo il numero (pe-raltro orientativo) di 11 mila di-pendenti da tagliare solo nelleamministrazioni centrali delloStato, ma poi ci sono tutti gli en-ti locali, tra i quali le provincedestinate ad essere riassorbite.Da qui la necessità di attenderel’evolvere di questi accorpamen-

Università,sìairincariperifuoricorsoScontiachièinregolaehaunredditobasso

GOVERNOLASPENDINGREVIEW

Il voto di Palazzo Madama è atteso per questa mattina

ti prima di definire cifre chiaresulle quali aprire - semmai - unatrattativa.

Da questa indeterminatezzaderivano i malumori dei sinda-cati, i quali hanno proclamatoper il 28 settembre uno sciopero«non unitario», perché la Cisl, ilsindacato più rappresentativodel pubblico impiego, non haaderito, per lasciarsi aperta unavia di trattativa e di dialogo. Chelo sciopero si possa fare è, in ef-fetti, tutt’altro che certo, consi-derando che il ministro ha dato

la massima disponibilità ad unconfronto con i rappresentantidei lavoratori e che per la primasettimana di settembre ha fissa-to un primo abboccamento perchiarire la questione.

Restano confermate, come siaccennava, le misure relative al-l’accorpamento delle provincesecondo il criterio dell’estensio-ne territoriale e della popolazio-ne residente. Anche questo pro-getto non è ancora definito per-ché gli accorpamenti dovrannoessere stabiliti entro 70 giorni

dai consigli delle autonomie.Confermato anche un altro

provvedimento assai controver-so, quello secondo cui gli studen-ti fuori corso (che non siano la-voratori) pagheranno più tasseuniversitarie in misura propor-zionale al reddito familiare e alnumero di anni di sforamento.Ma a fronte di un aumento per ifuori corso ci sarà uno sgravioper i “regolari”: per chi ha unreddito familiare Isee (l’ex red-ditometro) sotto i 40 mila euro,le tasse sono bloccate per 3 anni.

RAFFAELLO MASCIROMA

�Diffidare delle parole inglesi che fioriscono sulla boccadegli italiani, please. C’è stato un tempo, e c’è ancora, incui per estrometterti da una poltroncina di responsabi-lità e sostituirti con uno più affidabile, cioè più opaco eobbediente di te, tiravano in ballo problemi di «gover-nance». Questa invece, nei ministeri e negli uffici, èl’estate della spending review. Tagli sanguinosi (bloodycuts) sembrerebbe espressione più sincera, ma suonamale. Revisione della spesa è concetto sfumato e dal-l’esito aperto: una spesa è rivedibile anche al rialzo, vo-lendo e soprattutto potendo. Il guaio è che non si puòpiù. In questa crisi al buio chi non muore si rivede, masolo al ribasso.

SpenDingReviù: la formulamagica ha una suamorbi-

dezza di vaselina, indispensabile quando la verità fa pau-ra. Chi osa dire ai cittadini elettori che lo Stato Socialenovecentesco non è più sostenibile e che oltre agli spre-chi bisognerà rivedere anche i diritti? Arriva il tempodelle scelte dure, persino etiche: è sano che uno studentefuoricorso non lavoratore si sovvenzioni da solo la pro-pria pigrizia. Ma se la spending review asciuga ingiusti-zie, ne crea anche di nuove. La si usa indifferentementeper togliere un privilegio e per tagliare un precario. Unacosa è certa: gli italiani assistono aquest’ultimaossessio-ne del potere con aria da esperti. Loro la spending reviewl’hanno già sperimentata in casa, rinunciando a quasitutto il rinunciabile. Soltanto l’hanno chiamata in altromodo: tirare la cinghia. Se preferite: tighten your belt.

Spen Ding ReviùBuongiornoMASSIMO GRAMELLINI

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