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La comunicazione politica
Giuseppina Pellegrino
Dipartimento di Sociologia e Scienza Politica UNICAL
E-mail: gpellegrinous@yahoo.com, g.pellegrino@unical.it
Corso Prof.ssa Maria Mirabelli – 3 dicembre 2009
Facoltà di Scienze Politiche
La comunicazione politica oggi…
� Centralità emergente dei c.d. new e social media (Internet, social networkingsites, tecnologie wireless e mobili) nell’azione e nella mobilitazione politica
� Integrazione tra vecchi e nuovi media nella comunicazione politica
� Che cosa è “politico” e quali sono/dovrebbero essere i contenuti della comunicazione politica (cfr. dibattito pubblico-privato)
Obiettivi
� Introdurre gli elementi fondamentali della
comunicazione politica, articolandone significati,
definizioni ed ambiti di applicazione e pertinenza
� Evidenziare le peculiarità della comunicazione
politica rispetto alla comunicazione pubblica
� Collocare la comunicazione politica nel contesto
più ampio e generale dei processi comunicativi
� Analizzare il rapporto tra vecchi e nuovi media e
la politica
Parte I: dalla socialità della comunicazione
alla comunicazione politica
� Uno sguardo d’assieme su comunicazione e
interazione sociale
� Etimologia e definizioni di “comunicazione”
� La comunicazione interpersonale
� Comunicazione e interazione
� Media e comunicazione
� Definizione della situazione e ambiti di
comunicazione
Parte II: Comunicazione
pubblica/comunicazione politica
� Definizione di comunicazione politica: distinzioni, sovrapposizioni, interazioni tra “comunicazione”, “politica” e “res publica”
� Il “chi” della comunicazione politica: istituzioni, società civile, partiti, associazioni, mass-media
� La dimensione di servizio della comunicazione pubblica
� La comunicazione politica e la comunicazione elettorale
Parte III: Strumenti di analisi. Il linguaggio
politico tra vecchi e nuovi media
� “Il medium è il messaggio” (McLuhan)
� Tecnologie, media e linguaggi
� Il rapporto tra linguaggio e politica
� La crisi (della) politica come costruzione
linguistico-discorsiva
Dalla socialità della
comunicazione alla
comunicazione politica
Comunicazione/comunicazione politica
� Comunicazione politica: specifico
ambito/processo comunicativo, che condivide
alcune caratteristiche e presupposti con la
comunicazione in generale
� Per rispondere alla domanda “che cos’è la
comunicazione politica?”, occorre prima
chiedersi che “cos’è la comunicazione?”
� La comunicazione è un’azione ed un
processo sociale
Alle origini della comunicazione - 1
� Communis (ciò che è o viene messo in
comune, o anche condiviso), che è la stessa
radice del termine “comunità” (communitas)
� Comunicazione/comunità: accezioni che
hanno a che fare con “l’avere rapporti, essere
in relazione con qualcuno”, quindi con un
senso di partecipazione.
Alle origini della comunicazione - 2
� Cum Munus (dono/obbligazione;
� Moenia (le mura): superamento delle barriere
� Ambivalenza della comunicazione come
dono (onore) ed onere, e come superamento
di barriere o confini
Definizione di comunicazione - 1
� “La comunicazione è quindi un atto di compartecipazione, in cui tutti i partecipanti condividono una stessa comune condizione e hanno, per così dire, obblighi e doni, oneri ed onori. E’ un processo attraverso il quale i partecipanti creano e condividono informazioni (ma, oltre a questo, creano e condividono un mondo comune), utilizzando uno o più codici che siano comuni (o che vanno costruiti per intendersi)” (Giaccardi, 2005: 14).
Comunicazione come trasmissione
� “Trasmettere, trasferire informazioni da un mittente ad un destinatario” (uso corrente del termine)
� “Teoria matematica della comunicazione” di Shannon e Weaver, elaborata sul finire degli anni quaranta
� Riadattata ed arricchita da Roman Jakobsonnegli anni ‘50
� Oscura i significati originari del termine comunicazione (limiti del modello)
Il modello della Il modello della ““trasmissionetrasmissione”” ((ShannonShannon e e WeaverWeaver))
Gli adattamenti di Gli adattamenti di RomanRoman JakobsonJakobson
Emittente Segnal
e
inviato
CanaleTrasmittent
e
Segnale
ricevuto
Ricevente Destinatario
Messaggio
(decifrato)
Fonte di
rumore
Messaggio
(Jakobson)
Messaggio
(formulato)
Codice (Jakobson)
Contatto (Jakobson)
Contesto(Jakobson)
Caratteristiche del modello
� Equivalenza tra comunicazione e informazione
� Comunicazione come processo trasmissivounidirezionale che procede da una fonte emittente ad una fonte ricevente, da un mittente ad un destinatario del messaggio
� Il messaggio, secondo il modello, viene codificato e decodificato in maniera “automatica” e non problematica (comunicazione tra macchine)
Limiti del modello
� Modello riduzionista rispetto alla complessità della comunicazione
� Ignora la variabile “contesto” (emittente e destinatario sono inseriti in contesti socio-culturali specifici)
� Ignora il carattere interattivo della comunicazione e l’interscambio dei ruoli tra emittente e destinatario), i processi di feed-back, le aspettative e gli atteggiamenti dei partecipanti alla comunicazione
Il modello di Jakobson
� Utilizza i termini della teoria matematica della comunicazione per descrivere la comunicazione verbale
� Resta fondamentalmente unilineare (di fatto ipotizza comunicazione verbale come scambio di lettere tra mittente e ricevente)
� “Il mittente invia un messaggio al destinatario. Per essere operante, il messaggio richiede in primo luogo il riferimento a un contesto (…) che possa essere afferrato dal destinatario (…); in secondo luogo esige un codice interamente, o almeno parzialmente, comune al mittente e al destinatario (in altri termini, al codificatore e al decodificatore del messaggio); infine un contatto, un canale fisico e una connessione psicologica fra il mittente e il destinatario, che consenta loro di stabilire e di mantenere la comunicazione” (Jakobson, 1972, cit. in Gensini, 2006, p. 20).
Dalla trasmissione al dialogo
� Più che trasmissione di segnali lungo un canale, la comunicazione è un processo di trasformazione e condivisione di significati, un processo dialogico
� Il dialogo presuppone l’incontro di alterità, e uno sforzo di relazione che passa per l’ascolto e il riconoscimento dell’altro come interlocutore (l’elemento della reciprocità). Senza questo riconoscimento non c’è dialogo, ma solo monologhi (...) Attraverso il dialogo è possibile non soltanto lo scambio di informazioni che arricchiscono la conoscenza, ma anche la costruzione cooperativa di un mondo comune attraverso lo scambio di simboli” (Giaccardi, 2005, p. 15).
Comunicazione come interazione
� La comunicazione “è un genere particolare di
attività sociale che comporta la produzione, la
trasmissione e la ricezione di forme
simboliche e presuppone l’utilizzo di risorse
di vario tipo” (Thompson, 1998: 32-33).
� Risorse = mezzi di comunicazione (media)
� Media = mezzi tecnici che supportano
materialmente le forme simboliche separando
i contesti di produzione da quelli di ricezione
Media e distanziazione spazio-temporale
� Interazione faccia-a-faccia: compresenza spazio-temporale
� Interazione mediata da mezzi tecnici: separazione dei contesti di produzione e fruizione delle forme simboliche; accessibilità estesa nel tempo e nello
spazio delle forme simboliche (es. programmi tv)
� Mediatizzazione estesa: c’è una dipendenza tra vari
media (es. stampa/tv) che riprendono e trattano gli stessi temi; questo si riflette sulla mediatizzazione
della politica
Mass media e comunicazione di massa
� Mass Media = Un insieme di prodotti e di istituzioni (es. libri, film, programmi televisivi e radiofonici, ma anche le industrie e le istituzioni che sono sorte
intorno a specifici mezzi tecnici, es. stampa, cinema, radio- tv)
� Pubblico di massa: pubblico disperso e atomizzato, passivo e facilmente manipolabile
� Comunicazione di massa: processo di trasmissione unidirezionale da emittenti dotati di un forte potere a
destinatari deboli e quasi inermi
Tipi di interazione
(Prevalentemente)
a una direzione
DialogicaDialogica Comunicazione
dialogica/a una
direzione
Contrazione
dell’insieme degli
indizi simbolici
Contrazione
dell’insieme degli
indizi simbolici
(verbale vs non
verbale)
Indizi simbolici di
molti tipi (es.
voce, mimica
facciale etc.)
Insieme degli
indizi simbolici
Separazione dei
contesti,
accessibilità estesa
nel tempo e nello
spazio
Separazione dei
contesti,
accessibilità estesa
nel tempo e nello
spazio
Compresenza;
spazio e tempo
condivisi
Struttura spazio-
temporale
QUASI-
INTERAZIONE
MEDIATA (tv)
INTERAZIONE
MEDIATA
(telefono, posta)
INTERAZIONE
FACCIA A
FACCIA
Caratteristiche
dell’interazione
(Thompson, 1998, p. 26)
Definizione della situazione
� I partecipanti al processo comunicativo definiscono una situazione comune, che rimanda ad un contesto di significati condivisi: l’interpretazione è sempre situata, e il successo della interazione comunicativa dipende da quanto comune e condivisa sia la definizione della situazione dei partecipanti all’interazione
� Definire una situazione è definire il ruolo degli interlocutori nella relazione, e stabilire dunque le attese reciproche, le regole a cui ci si dovrà attenere e, non ultimo, il significato stesso dei messaggi scambiati.
Emittenti e destinatari
� Non sono di norma delle entità astratte, ma dei soggetti concreti.
� Dispongono di competenze comunicative e di conoscenze pregresse
� La competenza comunicativa corrisponde alla capacità del membro di una data società di utilizzare in modo appropriato ed efficacemente l’insieme degli strumenti comunicativi e metacomunicativi di cui dispone
� Le differenze riguardanti le competenze comunicative possono generare delle asimmetrie di potere
� Emittenti e destinatari hanno una storia (esperienza) e delle conoscenze pregresse
Ambiti di comunicazione:
verso la comunicazione politica
� Gli emittenti, coloro che comunicano producendo forme simboliche, possono essere attori di livello molto diverso: da singoli individui, a gruppi di
individui fino ad organizzazioni o istituzioni.
� La comunicazione è un genere di azione sociale i
cui attori sono molteplici, in quanto sono attori sociali non soltanto i soggetti singoli individuabili
concretamente, ma anche aggregazioni sociali super individuali (i gruppi, le associazioni, i partiti, le istituzioni).
Comunicazione pubblica e
comunicazione politica
Il campo semantico della comunicazione
pubblica
� Definizioni eterogenee di comunicazione
pubblica, classificazioni e tipologie
diversificate a seconda degli emittenti, dei
contenuti, del concetto di “pubblico” e di
“comunicazione” (disciplina in progress)
� La comunicazione pubblica può essere
analiticamente dis-articolata e compresa a
partire dalle sue due componenti
(“comunicazione” e “pubblica”)
Dalla comunicazione alla comunicazione
pubblica: il concetto di “pubblico”
� Pubblico = ciò che ha a che fare con
l’”interesse generale”, inteso come affari che
riguardano l’intera comunità (public affairs),
l’essere “pubblico” come una proprietà di una
cosa (ad es. delle istituzioni: publicness)
� Comunicazione pubblica è una
comunicazione di interesse generale (cfr.
Arena, 1995) promossa tanto da istituzioni
pubbliche quanto da soggetti privati
Sull’interesse generale
� Rinvia all’oggetto della comunicazione pubblica� Imparzialità, non controversia, certezza, bene
comune, universi valoriali condivisi
� Distingue la comunicazione pubblica da quella commerciale/di mercato
� Tuttavia, vi sono soggetti non pubblici (es. privati, Terzo settore) che possono promuovere iniziative di comunicazione pubblica per rispondere ad un interesse generale, a temi di interesse collettivo e a finalità non lucrative (es. comunicazione sociale promossa da associazioni non profit, definita da alcuni autori di solidarietà sociale)
Pubblico e società civile
� Pubblico = ciò che attiene alla “società civile”
come formazione diversa dallo Stato, terreno
dei conflitti che lo Stato deve mediare, base
da cui partono le domande cui il potere
politico deve rispondere, campo della
mobilitazione, associazione e organizzazione
di forze sociali che muovono verso la
conquista del potere politico (Bobbio cit. in
Mancini, 2002)
Pubblico e sfera pubblica
� Pubblico = ciò che attiene alla sfera pubblica
borghese come definita da Habermas (1962),
ovvero gruppi di privati (borghesi) che
difendono i loro interessi economici e
propugnano la libertà dei commerci,
esprimendo una critica nei confronti del
potere assoluto (formazione storica che
emerge nel corso del XVIII sec.)
Pubblico e opinione pubblica
� La sfera pubblica borghese come “privati riuniti in pubblico” è il luogo di un confronto politico basato sulla “pubblica argomentazione razionale”, dove piccoli gruppi di borghesi illuminati perseguono un progetto razionale, costituendo ciò che Habermas definisce “opinione pubblica critica”.
� La visione habermasiana, criticata in quanto elitaria e pessimista, identifica nella democratizzazione della sfera pubblica e nell’allargamento dei soggetti che vi entrano una degradazione dell’opinione pubblica critica e della sfera pubblica borghese: l’opinione pubblica è ricettiva (passiva) oppure è quasi pubblica (alla libera iniziativa dei singoli subentra l’azione dello Stato, dei partiti, dei sindacati, di altri gruppi organizzati)
Dalla sfera pubblica borghese alla sfera
pubblica mediatizzata
� Habermas: concezione elitaria e pessimista della sfera pubblica (circoli e caffè borghesi del XVIII secolo “degradano” nella situazione comunicativa dominata dai mass-media e dal controllo delle opinioni
� MA: trasformazione della sfera pubblica, che diventa mediatizzata: i media vecchi e nuovi diventano perno della comunicazione tra sistema politico e cittadini (estensione della sfera pubblica di matrice habermasiana)
Pubblico e istituzioni pubbliche
� Pubblico = ciò che attiene e si riferisce alle
istituzioni pubbliche, allo Stato, alla Pubblica
Amministrazione.
� Comunicazione pubblica è in senso stretto,
quella comunicazione istituzionale che viene
attivata tra Stato, P.A. e cittadini con varie
finalità (definizione “ristretta” di
comunicazione pubblica)
Una definizione “allargata” di
comunicazione pubblica
� Interesse generale, società civile e sfera pubblica definiscono una comunicazione pubblica “allargata”, ovvero, secondo la definizione di Mancini (2002: 77)
“la comunicazione pubblica identifica quell’area dell’attività simbolica di un società in cui, a seguito
dei processi di differenziazione sociale, sistemi diversi interagiscono e competono per assicurarsi
visibilità e per sostenere il proprio punto di vista su argomenti di interesse collettivo”
Stato, diritti di cittadinanza e media
� I sistemi-attori della comunicazione pubblica emergono da tre tendenze:
� La specializzazione/ampliamento dei compiti dello Stato (Welfare State)
� La consapevolezza e mobilitazione dei cittadini rispetto ai diritti di cittadinanza e al diritto all’informazione in particolare che accentua la distinzione tra l’identità politica e quella amministrativa delle istituzioni pubbliche
� I mass-media e il sistema giornalistico come insieme non solo di strumenti e canali ma di soggetti comunicatori, attori di mutamento
La comunicazione pubblica come
“contenitore”� A seconda dei soggetti, degli oggetti e delle finalità
attribuite alla comunicazione pubblica, essa andrà a ricomprendere tipologie diverse di comunicazione.
� Grandi (2001) e Mancini (2002) includono nella comunicazione pubblica anche la comunicazione politica, oltre a quella sociale (o di solidarietà sociale) e a quella delle istituzioni pubbliche.
� Faccioli (2000) esclude la comunicazione politica e distingue la comunicazione pubblica in comunicazione dell’istituzione pubblica e comunicazione di solidarietà sociale.
Comunicazione pubblica/comunicazione
politica
� La comunicazione politica chiama in causa il cittadino/a in quanto elettore e non in quanto utente di servizi e membro della collettività
� La comunicazione politica si occupa di temi controversi e sui quali il requisito dell’imparzialità è
per definizione ambiguo o non completamente soddisfatto
� In ragione di questi elementi, Faccioli (2000) esclude che la comunicazione politica costituisca
una forma di comunicazione pubblica
Linguaggio/codice
� Il linguaggio in quanto sistema organizzato di associazioni tra segni e significati (ciò che si
definisce codice), è ciò che permette di
veicolare e condividere significati.
� Parole = sistemi stratificati di significati,
accumulati nel corso della storia, significati
che non sono mai separati, né separabili,
dalla cultura nella quale vengono elaborati e
condivisi.
Comunicazione come persuasione
� Comunicazione come gioco di persuasione
finalizzato a convincere l’altro e non
semplicemente ad interagire con l’altro
� Obiettivo della comunicazione persuasiva
(cfr. comunicazione pubblicitaria) è quello di
indurre un cambiamento nell’atteggiamento,
nell’opinione e/o nel comportamento del/dei
destinatari (o ancora: rafforzare/stabilizzare
un’opinione/comportamento)
Retorica, società di massa, videopolitica
� 3 fasi storiche della persuasione:
- retorica come disciplina dell’argomentazione convincente (Empedocle di Agrigento, Aristotele) precorre le moderne strategie di targeting nella pubblicità e nel marketing politico
- persuasione nelle società di massa (XX secolo): organizzata e sistematizzata al fine di ottenere il consenso e controllare le masse (propaganda, regimi totalitari, comunicazione manipolativa)
- è con i mass-media che nasce la comunicazione politica vera e propria, in particolare con la televisione (dialettica tra potere politico e potere dei media, bilanciamento e conflitto, dipendenza della politica dalla televisione, ovvero videopolitica)
Modelli della comunicazione politica
� Pubblicistico-dialogico: interazioni
discorsive tra il sistema politico, il sistema dei
media e i cittadini (tutti primi inter pares)
� Mediatico: primato dei mass-media, per cui
l’azione politica pubblica avviene all’interno
dello spazio mediale o dipende in maniera
rilevante dall’azione dei media
(mediatizzazione della politica); interazione
competitiva tra gli attori
Attori e definizione della comunicazione
politica� Sistema politico (istituzioni politiche + soggetti
politici)� Sistema dei media (vecchi + nuovi media)
� Cittadino-elettore (singoli, comunità, opinione pubblica, elettorato…)
� Lo scambio e il confronto dei contenuti di interesse pubblico-politico tra questi tre attori dà luogo alla comunicazione politica
� Più precisamente, la comunicazione politica ha come oggetto i temi intorno ai quali avviene lo scontro politico (selezionati tra numerosi possibili argomenti)
Lo scenario dagli anni ’90 ad oggi
� Rapporto professionale con l’opinione pubblica
� Aumentata competizione tra contenuti dei media
e comunicazione/informazione politica (cfr.
infotainment)
� Populismo (rischio: leadership demagogica)
� Comunicazione centifuga (frammentazione dei
pubblici, targeting, personalizzazione)
� Consumo occasionale di comunicazione politica
Gli studi sul voto: il modello degli “effetti
limitati” di Lazarsfeld
� Ricerca sulla campagna presidenziale USA del 1940
� Interviste a un campione di elettori ed analisi della
copertura mediale
� Effetti dei media: gli indecisi non erano influenzati dai media quanto dalle relazioni interpersonali
(flusso indiretto di influenza, effetti limitati dei media)
� Flusso di comunicazione a due stadi (two step flow):
opinion leaders fanno da gatekeeper tra le informazioni mediali e il resto della popolazione
Effetti diretti e indiretti dei media
� I primi sono relativi alla influenza della
campagna elettorale sui comportamenti di
voto
� I secondi riguardano un’influenza di più lungo
periodo legata alla pervasività e continuità
dell’informazione politica veicolata dai media
attraverso la selezione di certi temi e la
attribuzione di un ordine di priorità ad essi
(teoria dell’agenda setting)
La teoria dell’agenda setting
� I media ci dicono non che cosa pensare ma intorno a quali temi pensare, avere un’opinione ed essere informati
� Incontro tra l’agenda dei media costituita dai criteri di notiziabilità interni al lavoro giornalistico (cfr. bad news is good news) e l’agenda del pubblico
� Agenda setting: effetto persuasivo dei media nei confronti dei cittadini (cfr. diffusione dei sondaggi)
Dal partito di massa al partito mediale
� Declino del modello del partito di massa (dopoguerra)
� Voto di opinione vs voto di appartenenza
� Dialettica intra ed inter partitica si trasferisce sui media, si adegua al loro linguaggio e alla loro sintassi
� Forza Italia (1994): partito mediale, “leggero”, privo di radicamento storico ed organizzativo; si consolida unendo alle strategie mediaticheun certo grado di istituzionalizzazione
Effetti sistemici della mediatizzazione
� Aspetti mediali della comunicazione politica: spettacolarizzazione, costruzione dell’agenda politica e frammentazione dell’informazione politica (cfr. sicurezza e immigrati rumeni durante l’ultimo governo Prodi)
� Effetti sul sistema politico: personalizzazione, leaderizzazione, selezione delle élite politiche basata su criteri di visibilità mediatica(cfr. continuità tra c.d. ‘mondo dello spettacolo’ e candidature politiche, veline etc.)
I nuovi media: parole-chiave
� Interattività
� Multimedialità
� Dialogicità
� Distribuzione
� Piattaforme Non-proprietarie
� Universalità
� Convergenza
I nuovi media (Internet) e la
comunicazione politica
� Nuove forme di aggregazione del consenso e di mobilitazione politica
� Forme di democrazia diretta
� Competitor del giornalismo tradizionale
� Ristrutturazione dei rapporti di forza (cfr. regimi autoritari e censura; terrorismo)
� Digital divide e nuove esclusioni
� Comunicazione istituzionale dei partiti (siti ufficiali) + effervescenza politica (blogosfera non
istituzionalizzata)
Campagna elettorale e campagna di
comunicazione
� Campagna elettorale: momento chiave nella
vita di una democrazia; campagna permanente
(Blumenthal): tutta l’azione politica ha un fine ed
un carattere elettoralistico; carattere
drammatico-agonistico della campagna;
analogia tra competizione partitica e mercato
(cfr. mercato elettorale); misura ed arena del
potere dei media
� La campagna elettorale è una campagna di comunicazione
Il marketing politico-elettorale
� Marketing politico: impiego degli strumenti di
marketing al di fuori delle campagne
elettorali (attività di comunicazione durante la
legislatura finalizzata al rafforzamento delle
posizioni)
� Marketing elettorale: impiego degli strumenti
di marketing finalizzato alla conquista
� Se campagna elettorale è permanente, allora
il marketing è quasi sempre elettorale
Il marketing per la politica
� Definizione della strategia
� Analisi del target (targeting)
� Analisi della concorrenza (benchmarking, SWOT Analysis)
� Analisi dei mezzi disponibili (vincoli-risorse)
� Elaborazione della comunicazione (piano media, issues, immagine del partito e del leader, etc.)
� Azione sul campo (controllo continuo, feed-back, valutazione e verifica della comunicazione)
Tecniche di marketing politico
� Tradizionali interattive: porta a porta, comitati
di sostegno, incontri, comizi
� Tradizionali unidirezionali: stampa (giornali di
partito, volantini), affissioni (manifesto),
gadget
� Audiovisive: spot, tribune politiche, dibattito,
talk show
� Direct marketing: mailing, telemarketing, e-
mail, siti Internet ufficiali
La campagna di comunicazione
� Azione di comunicazione di tipo informativo-
persuasorio che ha una durata definita nel
tempo ed utilizza un’integrazione di tecniche
e mezzi di comunicazione finalizzati a
raggiungere un vasto pubblico
� Può agire su diversi livelli: informazione,
azione, valori e comportamento
Campagna di notorietà/campagna
elettorale
� La prima è finalizzata a far conoscere al
pubblico-target un soggetto politico,
candidato, etc.
� La seconda è finalizzata a conquistare il voto
modificando e/o rafforzando il
comportamento elettorale del target di
riferimento
La “media campaign”
� Condotta dai politici sotto i riflettori dei media
e raccontata dai media (copertura mediale)
� Caratteristiche: approccio di infotainment
prevale (cfr. talk show)
Il news management (come relazionarsi
con i media durante una campagna)
� Portavoce-addetto stampa (spin doctor)
� Conferenze stampa
� Prevedere incontri e manifestazioni tarati sui
tempi dei media più rilevanti
� Fornire materiali preconfezionati/anticipazioni
� Sfruttare concorrenza fra i media
� Organizzazione di eventi
Strumenti: il linguaggio politico
tra vecchi e nuovi media
Dai vecchi media…
Ai nuovi media…
� PSC\Partito Democratico.htm
� http:/www.ilpopolodellaliberta.it
� www.beppegrillo.it
� www.barackobama.com
� www.facebook.com
Che cos’è la comunicazione politica?
� La campagna elettorale permanente (Ilvo Diamanti)
� Nuovi soggetti e nuove formazioni politiche
� Spot e dibattiti televisivi, tour, incontri di piazza
� Internet e la blogosfera
� Negoziazione e conflitto tra diversi attori/sistemi
� In sintesi: comunicazione politica come insieme di
strumenti, contesti e modalità attraverso cui si costruisce identificazione, mobilitazione e partecipazione alla vita politica e a temi di interesse
collettivo, contribuendo a definire questi stessi temi
Canali nuovi, linguaggi nuovi
� “Il medium è il messaggio” (Marshall
McLuhan)
� Il medium (la tecnologia che lo supporta)
plasma nuovi modi di fare le cose, nuovi tipi
di linguaggio, routine diverse (cfr. posta
cartacea vs e-mail)
� Laddove vecchie pratiche vengono trasferite
sul nuovo medium, cambia il modo di
svolgerle, di farle proprie, e di condividerle.
Linguaggio e politica
� Prima opzione: il linguaggio è sempre politico
in quanto esprime e si colloca dentro
relazioni di potere
� Seconda opzione: il linguaggio politico è un
linguaggio settoriale che attinge il suo lessico
e la sua semantica da altri ambiti
Una tipologia del linguaggio politico
� Linguaggio rivoluzionario (denota il cambiamento di grandi fasi storiche)
� Linguaggio totalitario (costruisce il cambiamento, cfr. Fascismo)
� Linguaggio della crisi (rottura, cesura col passato: cfr. anni ’90, nuovismo, Lega Nord)
� La crisi è una costruzione linguistico-discorsiva
(Fonte: Cedroni e Dell’Era, 2002)
I nuovi media e i SNS (Social Network
Sites)
� Applicazione emergente basata sul web
� SNS: servizio basato sul web che consente la
costruzione e lo scambio, entro un sistema
ben definito, di profili pubblici o semi-pubblici,
costruendo una lista di utenti con cui
condividere connessioni (boyd e Ellison,
2007)
� La natura della condivisione e della
connessione varia da sito a sito
Alcuni dati sui SNS
� MySpace – 117 millioni di utenti, numero unonegli USA
� Hi5 – 53 milioni di utenti, numero uno neipaesi di lingua spagnola
� Friendster – 37 milioni di utenti, numero 1 in Asia
� Orkut – è il social network site di Google,32 milioni di utenti, diffuso in Sudamerica e India
(Treré, 2008)
Il “caso” Facebook
� Viene lanciato nel 2004 da Mark Zuckerberg, studente diPsicologia ad Harvard, che lo ralizza come social network site per l’Università di Harvard
� Oggi: quasi 350 milioni di utenti attivi, 4° sito web più trafficato al mondo, il più trafficato tra i social media al mondo, primo sito per scambio e condivisione di foto sul Web (fonte: comScore)
� Su Facebook vengono caricate ogni giorni 24 milioni difoto
� Il sito ha più di 6 milioni di utenti attivi al giorno� 400,000 tra sviluppatori e imprenditori lavorano su
FaceBook� Oltre 24,000 applicazioni sono state costruite sulla
piattaforma di Facebook (Fonte: Facebook Statistics)
Obama e i SNS: la mobilitazione delle
conoscenze
� La recente campagna presidenziale
americana, secondo molti analisti politici, è
stata giocata e vinta sul web.
� Il sito di Obama www.barackobama.com ha
integrato in sé diverse applicazioni web,
incluso FB, facendo la differenza in termini di
reclutamento e mobilitazione delle donazioni
e delle conoscenze finalizzate al supporto del
candidato democratico
Riferimenti bibliografici sulla
comunicazione politica� Bentivegna, S. (2006). Campagne elettorali in rete. Editori Laterza,
Roma-Bari� boyd, d., & Ellison, N. (2007). Social network sites: Definition,
history, and scholarship. Journal of Computer-MediatedCommunication, 13(1),
� Cavazza, N. (1997). Comunicazione e persuasione. il Mulino, Bologna
� Cedroni, L. e Dell’Era. T. (2002). Il linguaggio politico. Carocci, Roma.
� Gritti, R. e Morcellini, M. (2007). Elezioni senza precedenti. FrancoAngeli, Milano.
� Mazzoleni, G. (2004). La comunicazione politica. il Mulino, Bologna� Treré, E. (2008). Privacy and Facebook. Reflections on Past,
Present and Future Research”, paper presentato alla conferenza “Mobile Communication and the Ethics of Social Networking”, Budapest, 25-27 settembre.
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