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Discorso su lingue.
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Commissione europea Direzione generale dellIstruzione e della cultura
NUMERO 22 2004ISTRUZIONE E CULTURA IN EUROPA
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ISSN 1023-3717
> INSERTO:
listruzione e la cultu
ra
in breve
Direzione generale dellIstruzione e della cultura
" Commissione europea, B-1049 Bruxelles , tel. (32-2) 299 11 11, fax (32-2) 295 01 38 " DG Istruzione e cultura, fax (32-2) 296 42 59, e-mail: eac-info@cec.eu.int, Internet: http://europa.eu.int/comm/dgs/education_culture/index_it.htm " Editore responsabile: Alain Dumort." Comitato di redazione: Francis Gutmann, Dorothy Senez, Qwents" Concezione grafica e illustrazioni: Mostra! e Rumeurs, Bruxelles." Le opinioni espresse in questa pubblicazione non riflettono necessariamente quelle della Commissione. " Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunit europee, 2004 Comunit europee, 2004. " Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Printed in Belgium.
3 Gli europei poliglotti
4 Una lingua materna, due lingue stranierep La diversit linguistica nella realt quotidiana delle istituzioni europee
p Le principali tappe dellazione dellUnione europea nel campo delle linguep Che lingue si parlano in Europa?
8 Un piano ambizioso per le linguep La corrispondenza tra le politiche nazionali e la politica europea
10 Sette personaggi in cerca di lingue
10 Un veicolo di cittadinanza per i pi giovanip Un progetto ricompensato con il Label europeo
12 Quadro superiore cerca lingua straniera per far conoscenza
p Leonardo da Vinci in breve
14 Due piccioni con una favap Pi di un milione di studenti hanno beneficiato del sostegno dellazione Erasmus
p Integrare lapprendimento del contenuto e della lingua
16 Promuovere le lingue meno diffusep Lingue regionali e minoritarie: punti di riferimento
p Un diritto fondamentale
18 Il dono delle linguep Bitema, progetto di promozione dei metodi di insegnamento bilingue
per i sordi
20 Hocus e Lotus, numi dellapprendimento precocep Lingua: lazione cardine del programma Socrates
nel campo delle lingue
22 Lituano, bulgaro, slovacco ecc.: risorse disponibili su Internetp Lautodidatta e lautovalutazione
> Inserto: listruzione e la cultura in breve
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LEuropa della pluralit linguistica
poliglotti
Editoriale
Il tema delle lingue mi particolarmente caro, in quanto commissaria europea di nazionalitlussemburghese. Sarebbe daltronde difficile trovare un lussemburghese che non sia interessato a questotema. Siamo in stretto contatto con le lingue straniere fin dallinfanzia. Oltre alla lingua materna,il lussemburghese, a scuola impariamo la lingua dei nostri vicini germanofoni e francofoni, senza dimenticare
linglese. E in Lussemburgo vi anche una cospicua comunit italiana e una portoghese. Siamo particolarmente
ben preparati alla vita in una societ plurilingue. Il plurilinguismo una grande fortuna e sarei molto lieta che
il maggior numero possibile di europei potesse beneficiarne. Perch le lingue sono importanti per tutti i
cittadini europei.
LUnione europea composta da un gran numero di nazioni, comunit e gruppi
linguistici. Nello spazio comune che stiamo costruendo fondamentale potersi capire.
Ed altrettanto fondamentale che lidentit di ognuno di noi e la diversit dellEuropa
siano mantenute.
qui che entrano in gioco le lingue. Imparare altre lingue ci incoraggia ad aprirci
agli altri, a capire altre culture. Un atteggiamento indispensabile in un mondo
minacciato dal razzismo e dalla xenofobia. Conoscere diverse lingue, inoltre, una
condizione essenziale per migliorare la competitivit economica dellEuropa grazie
a una migliore comunicazione interculturale con i partner commerciali. Vincere le
barriere linguistiche necessario per consentire una maggiore mobilit degli
studenti e dei lavoratori su tutto il territorio dellUnione.
Favorire la comunicazione e la comprensione reciproca. Conservare la diversit e lidentit. Questi due principi,
che sono al centro dellazione dellUnione nel campo dellapprendimento delle lingue, sono rispecchiati dal
piano dazione per lapprendimento delle lingue e per la diversit linguistica adottato il 24 luglio scorso dalla
Commissione europea, per mia iniziativa, e pi particolarmente da uno dei suoi obiettivi fondamentali:
linsegnamento generalizzato di almeno due lingue straniere fin dai primi anni di vita, in modo che ogni
cittadino possa comunicare in queste due lingue. Lobiettivo ambizioso ma il plurilinguismo una fortuna.
Cogliamola!
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Viviane Reding, membro della Commissioneeuropea, responsabile per listruzione e la cultura
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Una lingua materna, due lingue straniere
LUnione europea ne ha fatto uno dei suoi cavalli
di battaglia nel campo dellistruzione e della
formazione: ogni europeo dovrebbe essere
capace di comunicare in due lingue oltre che
nella propria. Ma qual lutilit che ciascuno
di noi impari le lingue straniere?
L a voglia di comunicare con gli stranieri nasce spesso durantele vacanze allestero (a questo proposito cfr. a pag. 6).Questa voglia pu trasformarsi nella volont di scoprire piapprofonditamente nuove culture. Lapprendimento di una linguastraniera, inoltre, apre la via a una nuova scoperta della proprialingua.
A questo arricchimento intellettuale si aggiunge una motivazionepi pragmatica: il consolidamento sul piano professionale. La co-struzione europea lanciata pi di cinquantanni fa hanotevolmente accelerato gli scambi economici tra gli StatidellUnione. In questo contesto, le imprese hanno bisogno dipersone capaci di comunicare nella lingua dei loro clienti e ilplurilinguismo una dote innegabile, e talvolta indispensabile,sul mercato del lavoro.
I limiti della lingua franca
Perch imparare due lingue? Non basterebbe che tutti imparas-sero una lingua diffusa, una lingua franca, come linglese?In questo senso necessario considerare i rapporti tra lingua ecultura. Per avere una vera comprensione reciproca e per apprez-zare profondamente unaltra cultura necessario poterdialogare nella lingua del posto. Se la lingua straniera che aveteimparato una lingua franca (supponiamo linglese), questonesso tra lingua e cultura verr meno. La lingua franca nonpermette di far fronte a tutte le situazioni. Per esempio, unitaliano pu essere assunto in Germania per un lavoro cherichiede solo la conoscenza dellinglese. Ci non toglie che dovrconoscere il tedesco per integrarsi in seno allimpresa, dove icolleghi comunicano in tedesco, ma anche per sentirsi a suo agionella societ tedesca, nella vita di tutti i giorni.
Linglese, inoltre, non necessariamente una priorit per tutti. Inmolti casi la lingua del paese vicino pi importante. In Europala diversit linguistica tale che non esiste una soluzione validaper tutte le situazioni.
Lappetito vien mangiando
Bench sia pi promettente sul piano del plurilinguismo, lasoluzione lingua materna +2 sembra anche molto piimpegnativa da attuare. gi difficile imparare una lingua.Due poi Tutti i poliglotti ve lo diranno: limportante fare ilprimo passo. Una volta imparata la prima lingua straniera,imparare la seconda pi facile, la terza ancora pi facile e cosvia. Per quale ragione? Lapprendimento di una lingua richiedetecniche di acquisizione molto diverse da quelle utilizzate permaterie come la storia, la matematica o la biologia. Per impararela prima lingua dunque necessario imparare anche questetecniche specifiche, e la difficolt dal punto di vista dellappren-dimento quindi doppia. Per la seconda lingua, invece, le tecnichedi apprendimento sono acquisite, e lassimilazione della linguaviene quindi facilitata.
Altro fattore a favore del plurilinguismo in Europa il fenomenodella comprensione plurilingue. La maggior parte delle lingueparlate in Europa derivano da ceppi linguistici comuni. Quandosi impara una lingua straniera, quindi, si accede molto pifacilmente alla comprensione di altre lingue appartenenti allastessa famiglia. Per esempio, un francofono che ha imparato lospagnolo capir pi facilmente litaliano o il portoghese.Lapproccio della comprensione plurilingue partito da questaosservazione per sviluppare tecniche che permettano di facilitarelapprendimento delle lingue.
Parlare due lingue straniere, va bene. Ma che cosa si intendeesattamente per parlare? Ci si deve aspettare una generazionedi europei perfettamente trilingui, o addirittura quadrilingui?Lidea alla base dellobiettivo lingua materna +2 consiste innan-zitutto nel riuscire a fare in modo che gli europei siano capacidi comunicare ossia di capire e farsi capire in due linguestraniere, per facilitare gli scambi in tutti i campi.
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Sapevate che ?
Il russo la principale lingua straniera in cinque paesi europei: la Lituania (l83 % dellapopolazione parla il russo), la Lettonia (59 %),lEstonia (53 %), la Polonia (circa il 30 %) e laBulgaria (21 %) (1). I primi quattro di questi paesidiventeranno Stati membri dellUnione europeanel 2004.
(1) Fonte: Eurobarometro 55, ottobre 2001. Cfr. lindirizzo web:http://europa.eu.int/comm/public_opinion/archives/eb/eb55/eb55_fr.pdf
Tutti poliglotti
Chi nelle migliori condizioni per diventare poliglotta? vero chei giovani si trovano in posizione privilegiata, dato che la scuola, insenso lato, resta il principale periodo di apprendimento. Il princi-pale, ma non lunico. Tuttaltro. Lacquisizione di nuove lingue possibile in qualsiasi periodo della vita, purch esista la motivazione.Se ci limitiamo a considerare solo il mondo professionale, sonosempre pi numerose le imprese che offrono ai dipendenti corsi dilingue gratuiti o sovvenzionati, o che concedono il tempo liberonecessario per seguire corsi negli istituti specializzati.
Molteplicit di momenti e di luoghi di apprendimento ma anchedi metodi e di risorse disponibili. Il principale punto comune il rapporto tra allievo e insegnante, indipendentemente dalletdegli allievi e dal fatto che il corso si svolga in una scuolapropriamente detta, in una scuola serale o allinterno di unim-presa. Ma anche questo rapporto in continua evoluzione.Lapprendimento delle lingue, pi che di qualsiasi altra materia,richiede la partecipazione attiva dellallievo e oggi il ruolo dellin-segnante consiste pi nel motivare, animare, consigliare, guidare,valutare e correggere che nel trasmettere le conoscenze da unemittente (linsegnante) a un ricevente (lallievo). Da questo puntodi vista, le metodologie ed i sussidi pedagogici e didatticidisponibili si arricchiscono di continuo ed allievi e insegnantipossono trarre vantaggio dallampliamento delle risorse consen-tito dal multimedia e da Internet.
Esistono altri contesti di apprendimento delle lingue oltre alrapporto tra allievo e insegnante. Tra questi figura lautoappren-dimento, che permette a chi non ha il tempo o i mezzi di andareo tornare a scuola di formarsi da solo, con laiuto di strumentipedagogici e didattici. Anche in questo caso le tecnologie dellin-formazione e della comunicazione sono di grande ausilio. I metodie le risorse su CD-ROM o su web si moltiplicano. E la scelta dellelingue trattate si amplia.
Non si pu dimenticare, infine, limmersione totale. Non c nulladi meglio che un soggiorno allestero per acquisire le basi o perperfezionare le conoscenze linguistiche, soprattutto se il soggiorno associato ai metodi che abbiamo visto. La variet dei mezziaumenta le possibilit di successo.
Il ruolo dellUnione europea
E che cosa fa lUnione europea? Come pu aiutarci a diventarepoliglotti? Listruzione e la formazione sono organizzateessenzialmente dagli Stati. Ogni paese stabilisce le proprie regole,organizza il suo ordinamento e stanzia i fondi che ritiene neces-sari per assicurare listruzione e la formazione. Tuttavia, gli attoridellistruzione e della formazione incontrano problemi simili intutta Europa ed pertanto necessario elaborare strategie epolitiche sul piano europeo. Da qui limportanza dellinterventodellUnione europea. Dopo la creazione del primo programmaLingua, nel 1990, lUnione europea non si stancata di incorag-giare gli scambi di buone pratiche e di informazioni, favorirela creazione di metodi didattici innovativi, facilitare la mobilitdi insegnanti e studenti. Il nuovo piano dazione destinato apromuovere lapprendimento delle lingue e la diversit linguistica,adottato il 24 luglio (cfr. articolo a pag. 8), prolunga e approfon-disce questa impostazione.
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Per tutto quello che riguarda direttamentela vita dei cittadini europei, lUnionerispetta scrupolosamente il principio della diversit linguistica. Per questo le disposizioni legislative adottatedallUnione sono tradotte in tutte le lingueufficiali e i dibattiti del Parlamentoeuropeo vengono interpretatisistematicamente nelle undici lingue. Non sorprende sapere che laCommissione europea occupa in
permanenza oltre 1 500 linguisti(traduttori e interpreti) o che il servizio di interpretariato del Parlamento europeodispone di 240 interpreti permanenti elequivalente di pi di 360 dipendenti atempo pieno per la traduzione. Un dispositivo impressionante, che costatuttavia molto meno di quanto si creda. Il conto che paga il contribuente perassicurare il rispetto della diversitlinguistica nel funzionamento delle
Luglio 2003: la Commissione europeaadotta la comunicazione Promuoverelapprendimento delle lingue e ladiversit linguistica: piano dazione 2004-2006.
Marzo 2002: i capi di Stato e di governodellUnione europea riuniti a Barcellonachiedono alla Commissione europea diproseguire lazione avviata per il possessodelle competenze di base, in particolareper linsegnamento di almeno due linguestraniere fin dalla pi tenera et.
Febbraio 2002: i ministri dellIstruzione e della Giovent dellUnione europeaadottano un programma di lavoroparticolareggiato per il perseguimento degliobiettivi dei sistemi di istruzione e diformazione in Europa. Il programma citaesplicitamente la conoscenza delle linguestraniere tra le competenze di base che tutti i cittadini europei devono possedere.
Le principali tappe dellazione dellUnione europea nel campo delle lingue
La diversit linguistica nella realt quotidiana delle istituzioni europee
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Che lingue si parlano in Europa?
Lingua materna pi due lingue. Lobiettivo lodevole. Per misurare la distanza che separa lUnione europea dal suoobiettivo necessario radiografare le competenze linguisticheattuali degli europei. questa loperazione compiutadallEurobarometro (1), con il rapporto Gli europei e le linguestraniere, diffuso nel febbraio 2001 dalla Commissioneeuropea (2) in occasione dellinaugurazione dellanno europeodelle lingue, organizzato nel 2001.
Prima osservazione: pi di un europeo su due parla unalingua straniera (il 53 % degli intervistati) e il 26 % afferma diconoscerne due. La lingua straniera pi diffusa linglese (41 % degli intervistati), davanti al francese (19 %), al tedesco(10 %), allo spagnolo (7 %) e allitaliano (3 %).
Let e il livello distruzione incidono notevolmente sullecompetenze linguistiche. Le categorie dei pi giovani (da 15 a24 anni) e delle persone dal livello di istruzione pi elevato sonoquelle in cui si trova il maggior numero di poliglotti dichiarati.
Sapere e praticare
Conoscere una lingua, daccordo, ma praticarla? Solo il 14 %degli europei che conoscono almeno una lingua straniera la praticano unora o pi al giorno. Questo valore sale al 29 %se il periodo di riferimento la settimana. Predomina (35 %dei parlanti) luso occasionale (durante i soggiorni allestero o le visite di stranieri).
La prima circostanza delluso di una lingua straniera? Le vacanze allestero (47 %), che superano ampiamentelaudiovisivo (guardare un film o la televisione, ascoltare laradio, 22,5 %) e il lavoro (conversazione al lavoro, 21,1 %).Nello stesso ordine di idee, quando si interrogano gli europeisui motivi che li hanno spinti a imparare una lingua straniera,le vacanze allestero ricevono lo stesso punteggio (47 % degliintervistati indicano questa motivazione) davanti allasoddisfazione personale (37 %), mentre il lavoro arrivaancora una volta in terza posizione (26 %).
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istituzioni europee equivale al costo di unatazza di caff allanno per cittadino.
Attualmente lUnione europea riconosceundici lingue ufficiali (1), che coincidonogrosso modo (2) con quelle dei suoi Statimembri. Con ladesione di dieci nuovi Stati (3),nel maggio 2004, le lingue ufficialidiventeranno 20 (4).
2001: anno europeo delle lingue,organizzato congiuntamentedallUnione europea e dalConsiglio dEuropa. Vengonoorganizzati centinaia di progetti e manifestazioni da un capoallaltro dellEuropa.
Marzo 2000: i capi di Stato e digoverno dellUnione europea riunitia Lisbona fissano per lUnione un obiettivo ambizioso: diventareentro la fine del decennioleconomia della conoscenza picompetitiva del mondo.
1995: avvio dei programmi Socrates (istruzione) eLeonardo da Vinci (formazione), che integrano lelingue in tutte le azioni che promuovono.
Novembre 1995: nel libro bianco su istruzione e formazione (Insegnare e apprendere Verso lasociet conoscitiva) la Commissione europea indicala conoscenza delle lingue straniere come una dellepriorit delle politiche per listruzione e la formazione.
1990: lUnione europeainaugura il primoprogramma Lingua, dedicatoallapprendimento delle lingue.
La scuola secondaria, principale luogo di apprendimento
Come hanno fatto i poliglotti a diventare tali? Il principaleluogo di acquisizione o di miglioramento delle competenzelinguistiche la scuola secondaria (59,1 % dei casi per la prima lingua a cui vanno aggiunte le cifre della scuolaelementare, ossia il 16,9 % e 55,9 % per la seconda),davanti alle vacanze allestero (rispettivamente 19,8 e 23,6 %).La preponderanza della scuola secondaria tende tuttavia adattenuarsi per la terza lingua straniera (il 39,6 % lhaimparata alla scuola secondaria), per la quale le vacanzeallestero (29,9 %) e lautoapprendimento (15,9 %) si collocanoa livelli pi significativi.
(1) In ordine alfabetico: danese, finlandese, francese, greco,inglese, italiano, neerlandese, portoghese, spagnolo,svedese e tedesco.
(2) Lirlandese e il lussemburghese, che sono lingue ufficialisu scala nazionale, non hanno il riconoscimento di lingueufficiali dellUnione europea.
(3) In ordine alfabetico: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania,Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia,e Ungheria.
(4) Le nuove lingue saranno, in ordine alfabetico: ceco,estone, lettone, lituano, maltese, polacco, slovacco,sloveno e ungherese.
(1) Nel dicembre 2000 sono stati intervistati oltre 16 000 cittadini dellUnione diet superiore ai quindici anni.
(2) Ledizione speciale dellEurobarometro 54 Gli europei e le lingue straniere disponibile nella versione integrale, in francese, al seguente indirizzo:http://europa.eu.int/comm/public_opinion/archives/eb/ebs_147_fr.pdf disponibile anche una sintesi in inglese, allindirizzo: http://europa.eu.int/comm/public_opinion/archives/eb/ebs_147_summ_en.pdf
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Il piano dazione per il periodo 2004-2006, adottato dallaCommissione europea il 24 luglio 2003, mira a promuoverelapprendimento delle lingue e la diversit linguistica. Il pianosi fonda sullesperienza dei programmi della direzione generaledellIstruzione e della cultura (1), i cui due programmi principali Socrates (istruzione) e Leonardo da Vinci (formazione) dedicano mediamente circa 30 milioni di euro allanno al settoredelle lingue. Il piano tiene conto anche dei risultati di una vastaconsultazione condotta dalla Commissione europea presso altreistituzioni europee, i ministeri nazionali competenti, una grandevariet di organizzazioni che rappresentano la societ civile eil grande pubblico.
Il piano dazione fa inoltre tesoro dei risultati di azioni di spiccocome lanno europeo delle lingue, organizzato dallUnioneeuropea e dal Consiglio dEuropa nel 2001 (2). Bench non prevedala mobilitazione di importanti risorse finanziarie supplementari,il piano poggia sullidea di una migliore utilizzazione deglistrumenti esistenti.
Sono stati stabiliti i principali obiettivi seguenti:
necessario indurre gli europei a conoscere almeno duelingue oltre alla lingua materna;
lapprendimento delle lingue deve avvenire lungo tutto larcodella vita. Inizia in tenera et, prosegue nellambito dei sistemidi istruzione e formazione e si prolunga mediante listruzionedegli adulti;
tra le lingue insegnate e imparate devono figurare le lingueregionali e minoritarie, nellottica della promozione delladiversit;
gli istituti di insegnamento devono dare maggiore importanzaai corsi di lingue e la formazione e la selezione degli inse-gnanti di lingue devono essere curate con particolareattenzione;
linnovazione deve essere incoraggiata, nei suoi aspetti siametodologici come linsegnamento di una materiamediante lintegrazione di una lingua straniera [enseignementdune matire par lintgration dune langue trangre(EMILE) (3)] che tecnologici, in particolare luso di Internete degli strumenti multimediali;
la valutazione delle competenze linguistiche acquisite devepoggiare su criteri affidabili e comuni a tutti i paesi europei;
bisogna creare un ambiente favorevole allapprendimento,per esempio moltiplicando i luoghi di apprendimento,mediante una migliore utilizzazione delle risorse (comela valorizzazione dei cittadini poliglotti) o anche favorendoluso dei sottotitoli nella produzione cinematografica.
Per quanto riguarda le misure proposte per attuare il pianodazione, queste riguardano tutte le attivit dellUnione inmateria di lingue, principalmente tramite la direzione generaledellIstruzione e della cultura della Commissione europea.Citiamo, a titolo di esempio:
stimolare lassistentato di lingua, in particolare nella scuolaelementare;
finanziare progetti transnazionali di creazione di sussidi didat-tici per lapprendimento delle lingue nella scuola materna edelementare;
sostenere progetti scolastici miranti ad adottare unimposta-zione fondata sullapprendimento integrato del contenuto edella lingua;
creare un portale Internet di informazione per i professionistie per il pubblico, dedicato alle formazioni disponibili, ai van-taggi di parlare diverse lingue ecc. (inizio previsto per il 2006);
meglio informare gli insegnanti di lingue sulle possibilit dimobilit europea sostenute dai programmi Socrates eLeonardo da Vinci;
organizzare, nel 2006, una conferenza europea sui metodi diselezione degli insegnanti di lingue straniere;
sostenere la pubblicazione, nel 2004, di un bilancio dellelingue regionali e minoritarie dellUnione [aggiornamento delrapporto Euromosaic (4)];
elaborare, nel 2005 e 2006, un indicatore europeo di com-petenza linguistica;
integrare, a partire dal 2004, il plurilinguismo tra i temiammissibili a un sostegno comunitario ai progetti di gemel-laggio di citt.
Per ottenere il testo integrale del piano dazione cfr.: http://europa.eu.int/comm/education/doc/official/keydoc/actlang/act_lang_it.pdf
Un piano ambizioso per le lingueA fine luglio 2003, la Commissione europea ha presentato un
piano dazione che promuove lapprendimento delle lingue e la diversit linguistica.Facciamo il punto sugli obiettivi, la metodologia prevista e gli strumenti da utilizzare.
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(1) Cfr. schema in quarta di copertina.(2) Per maggiori informazioni cfr. il seguente sito Internet: http://europa.eu.int/comm/
education/policies/lang/languages/actions/year2001_it.html(3) Cfr. anche articolo a pag. 15.(4) V. www.uoc.edu/euromosaic
La scuola il principale luogo di apprendimento delle lingue.Poich listruzione compete in primo luogo ai singoli Stati, non superfluo evocare le politiche nazionali in materia diinsegnamento delle lingue e la loro corrispondenza con gliobiettivi dellUnione europea.
In una recente analisi sullevoluzione delle politiche nazionali dal1974 (1), la rete Eurydice (2) ha utilizzato due criteri di misuraessenziali: 1) il carattere obbligatorio dellinsegnamento (3) di due lingue straniere; 2) il livello di istruzione in corrispondenzadel quale inizia questo insegnamento.
Per quanto riguarda il carattere obbligatorio dellapprendimentodelle lingue, si osservano quattro situazioni:
gli allievi devono imparare almeno due lingue straniere (4)durante il periodo di scolarit obbligatoria;
lapprendimento di due lingue non obbligatorio ma possibile, mentre la prima lingua, nella maggior parte dei casi, obbligatoria;
lapprendimento di due lingue straniere non possibile o obbligatorio solo a partire dal livello secondario superiore;
lobbligo o la possibilit di imparare due lingue straniere sonoprevisti solo nellambito dei programmi flessibili elaborati daisingoli istituti.
Per quanto riguarda la durata dellinsegnamento delle linguestraniere, vi la tendenza generale ad aumentare il numero dianni durante i quali tale insegnamento obbligatorio e adiminuire al tempo stesso let di inizio. Questa evoluzionefavorevole al plurilinguismo stata osservata soprattutto tra il1984 e il 2001, ultimo anno di riferimento dello studio. La conclusione dellanalisi che la maggior parte delle politichenazionali in materia di organizzazione dellinsegnamento dellelingue straniere va chiaramente nel senso delle raccomandazioniformulate a livello europeo.
Levoluzione tra il 1984 e il 2001indica un abbassamento su scalaeuropea dellet a partire dalla quale obbligatorio lo studio di unalingua straniera. Sono sempre pinumerosi, infatti, i paesi con le fascedet pi giovani. Il numero di paesiche figurano nella zona sinistra della tabella (le fasce det pigiovani) molto pi elevato nel2001 che nel 1984.
Levoluzione tra il 1984 e il 2001indica un prolungamento delladurata dellapprendimento dellaprima lingua straniera in tuttalEuropa. Sono molto pi numerosi i paesi che figurano nella partedestra della tabella (durata diapprendimento pari o superiore a 9 anni) nel 2001 che nel 1984.
(1) La place des langues trangres dans le parcours scolaire en Europe: politiquesnationales et recommandations europennes, sur la mme longueur dondes?,Nathalie Badak, Rete Eurydice. Cfr. anche: Chiffres cls de lducation en Europe,2002, Commissione europea, direzione generale dellIstruzione e della cultura,disponibile sul sito di Eurydice: www.eurydice.org
(2) Rete di informazioni sullistruzione in Europa. Dal 1980 Eurydice costituisce uno deipilastri creati dalla Commissione europea e dagli Stati membri per facilitare la co-operazione degli attori dellistruzione grazie a una migliore comprensione dei sistemie delle politiche. Eurydice, peraltro, parte integrante di Socrates, il programmadazione comunitario in materia di istruzione, in funzione dal 1995.
(3) Linchiesta riguarda linsegnamento pre-elementare, elementare e secondario, nellin-dirizzo detto generale, escludendo, quindi, linsegnamento professionale.
(4) Per almeno un anno.
La corrispondenza tra le politiche nazionali e la politica europea
Evoluzione dell'et in cui ha inizio l'obbligo di apprendimento della prima lingua straniera, nel 1984 e nel 2001.
6 anni 7 anni 8 anni 9 anni 10 anni 11 anni 12 anni
2 anni 3 anni 6 anni 7 anni 8 anni 9 anni 10 anni 11 anni 12 anni 13 anni
Evoluzione della durata dell'insegnamento obbligatorio della prima lingua straniera, nel 1984 e nel 2001.
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14 %
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NB: Nei paesi contrassegnati da un asterisco si sta affermando una maggiore durata dell'insegnamento (valore gi rappresentato nel grafico). Malta non rappresentata nel grafico perch i dati esistono solo per il 2001. In questo grafico il Regno Unito rappresentato solo dalla Scozia, perch non sono disponibili dati di confronto per le altre regioni. Le quattro comunit del Belgio sono indicate come segue: B1 (Belgio di lingua francese), B2 (Bruxelles + comunit di lingua tedesca) e B3 (Belgio di
lingua neerlandese).
Legenda
1984
2001
AT = Austria
BE = Belgio
CY = Cipro
CZ = Repubblica ceca
DE = Germania
DK = Danimarca
EE = Estonia
EL = Grecia
ES = Spagna
FI = Finlandia
FR = Francia
HU = Ungheria
IT = Italia
LT = Lituania
LV = Lettonia
LU = Lussemburgo
PL = Polonia
PT = Portogallo
SK = Slovacchia
SL = Slovenia
SV = Svezia
NL = Paesi Bassi
UK = Regno Unito
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Sylvia Elmes ha insegnato alla scuola elementare per 41 anni.Oggi direttrice di una scuola elementare e materna eimpartisce ogni settimana lezioni di preparazione alla cittadi-nanza europea in cui lapprendimento delle lingue svolge unafunzione fondamentale. Questo progetto, intitolato Consapevo-lezza europea, preparazione alla cittadinanza, ha ricevutoil Label europeo per progetti innovativi nel campo dellinsegna-mento e dellapprendimento delle lingue (cfr. riquadro).
" In che cosa consistono i corsi di preparazione alla cittadinanza europea che ha elaborato?
Da dodici anni impartisco una volta a settimana una lezione di40 minuti alle classi di prima elementare. Si tratta di corsi dipreparazione per diventare cittadini del mondo di domani.Vengono affrontati temi come la cultura, lidentit, le tradizioni,lalimentazione. Si chiacchiera in francese, in tedesco, in italianoe in spagnolo. Insegno agli allievi parole o piccole frasi chepermetteranno loro di cavarsela nella pratica o di comunicarenella vita quotidiana, come: buongiorno, come ti chiami?,dove abiti? o quanti anni hai?.
" Che cosa lha indotta a prendere uniniziativa di questo genere?
Ho vissuto in luoghi diversi: in Africa, in Germania, in Francia ecc.e questo mi ha permesso di essere in contatto con diverse culture.Forte di questa esperienza, penso che il modo per prepararei giovani a responsabilizzarsi rispetto al mondo che li circonda,particolarmente in Europa, richieda la familiarizzazione conle lingue fin dalla pi tenera et. Personalmente mi sentopi europea che britannica. E le lingue sono essenziali percomunicare tra europei, studiare, posizionarsi sul mercato dellavoro ecc.
" Come si svolgono, allatto pratico, i moduli di apprendimento?
I bambini imparano divertendosi, e quindi le sedute devonoessere divertenti e brevi. Mi avvalgo di vari supporti: una favolatipica del paese (Pinocchio per lItalia, Hansel e Gretel per laGermania ecc.), una canzone, una bandiera per imparare i colori.Dopo Capodanno raccogliamo i calendari per imparare i nomidei giorni e dei mesi. Ogni tanto andiamo al supermercato per
Per capire meglio lapprendimento delle lingue e la diversitlinguistica, la rivista ha scelto di raccontare litinerario di setteeuropei che sono costantemente in rapporto con le lingue.Il primo di questi, Markus Fees, studente tedesco, ha beneficiatopersonalmente del sostegno di uno dei programmi gestiti dalladirezione generale dellIstruzione e della cultura. Tre altri Martine Verjans, unassistente universitaria belga, MarkusWarasin, italiano, rappresentante di unorganizzazione nongovernativa, ed Egle Sleinotiene, lituana, responsabile di uncentro di formazione in lingue ricevono anchessi un sostegnodallUnione europea tramite un organismo, ma ne fannousufruire gli altri tramite listruzione, la formazione o la tuteladi interessi collettivi. Sylvia Elmes, insegnante inglese, non haricevuto invece alcun sostegno finanziario ma la qualit del suoprogetto, che stimola la coscienza europea e avvia i ragazzi
alle lingue e alle culture straniere, stata ricompensata daun riconoscimento europeo. Il sesto testimone, Amanda Ellerton,una giornalista inglese specializzata nelle istituzioni europee,ci presenta un progetto europeo destinato ai sordi e audiolesi,dopo averci raccontato il suo percorso di donna audiolesa ap-passionata di lingue. Lultimo testimone, infine, Paola Deffendi,insegnante italiana, applica con i suoi giovanissimi allievi unmetodo pedagogico innovativo, dopo averne usufruito personal-mente per imparare linglese.
Sette personaggi in cerca di lingue
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NOME: Sylvia Elmes
ET: 61 anni
NAZIONALIT: inglese
ATTIVIT: insegnante
LINGUA MATERNA: inglese
ALTRE LINGUE PRATICATE: tedesco, ital
iano,
spagnolo, francese
RESIDENZA PRINCIPALE: Durham (Regn
o Unito)
Un veicolo di cittadinanza per i pi giovani
Un progetto ricompensato con il Label europeo
Il progetto Coscienza europea, preparazione alla cittadinanza ha ricevuto il Label europeo per progettiinnovativi nel campo dellinsegnamento e dellapprendimento delle lingue. Questo riconoscimento destinato a mettere in evidenza e a ricompensare le iniziative di innovazione a livello locale e nazionale (1). Esso riguardatutti i livelli di istruzione e formazione, dallinsegnamento prescolastico allistruzione degli adulti. Gli istituti cheottengono questo label possono esibirlo nei loro locali e sul loro materiale pubblicitario.
Il label assegnato da giurie in ciascuno Stato membro in base a criteri definiti a livello europeo e completati da criteri nazionali. Per ottenerlo, i progetti devono dimostrare di essere integrati (includere tutti gli attori nelladefinizione dei fabbisogni e dei metodi da attuare per soddisfarli), di generare valore aggiunto, di esseremotivanti per i partecipanti ed originali e creativi nellimpostazione, di avere una dimensioneeuropea ed essere trasferibili (applicabili in altri contesti).
Il label stato lanciato su vasta scala (2) nel 1999. Da allora stato assegnato a oltre 400 progetti ripartiti su tutto il territorio dellUnione europea, ma anche dei futuri Stati membri,dei paesi candidati alladesione e degli Stati dello Spazio economico europeo (3).
Per maggiori informazioni sul Label europeo, cfr. al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/education/policies/lang/languages/actions/languagelabel_it.html
(1) Rapport sur la mise en uvre du label europen pour des initiatives innovantes en matire denseignement et dapprentissagedes langues 1999-2001, pag. 1, Bruxelles, dicembre 2002.
(2) Il Label europeo stato oggetto di una fase pilota nel 1998.(3) Islanda, Liechtenstein e Norvegia.
scoprire cibi di varie origini: la birra belga, il formaggiofrancese, gli spaghetti italiani. Gli allievi imparano a decifrarele diciture sugli imballaggi e al tempo stesso provano i sapori.
# Come reagiscono i bambini a questo modo di insegnare?
Con molto entusiasmo. Al supermercato sgranano gli occhi e sonocontenti di sentire lodore del pesce o degli ortaggi di cui abbiamoparlato, o di comprare i prodotti per assaggiarli. Sono al tempostesso in situazione concreta e ludica e in tal modo lassimilazionedella lingua avviene in modo spontaneo, molto naturale.
# I suoi allievi hanno contatti diretti con bambini di altre culture?
Ogni anno, a giugno, ci rechiamo nella Francia settentrionale perun soggiorno di quattro giorni. Sul posto incontriamo bambinidi altre scuole. Abbiamo visitato il Parlamento europeo aBruxelles. Il riscontro sul terreno mi sembra essenziale.
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Sapevate che ?
Dal 2000 al 2002, il programma
Socrates ha finanziato
1 601 progetti linguistici congiunti
che hanno interessato
58 500 allievi e 6 500 insegnanti;
2 440 assistenti in lingue;
16 563 borse di formazione
continua per insegnanti di lingue
straniere.
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Martine Verjans (1), ex insegnante, il nodo centrale delprogetto Leomep-Multi Plurilingua (2). Questo metodo diautoapprendimento permette ai quadri superiori di miglio-rare le competenze linguistiche e di capire il contestoculturale in cui evolvono le lingue.
I quadri superiori europei dispongono di un metodo di autoap-prendimento appositamente studiato per le loro esigenze dicomunicazione in una lingua straniera: Communication inter-culturelle pour cadres (techniques) Plurilingua. Un consorziodi diciassette partner di sette paesi europei, sotto la direzionedel Limburgs Universitair Centrum (3) (centro universitario delLimburgo), in Belgio, ha sviluppato diciotto moduli di autoap-prendimento a partire da sette lingue: tedesco, inglese,spagnolo, ungherese, francese, olandese e polacco verso trelingue di destinazione: tedesco, francese e neerlandese.Il metodo Plurilingua fa ampio ricorso alle tecnologie dellin-formazione e della comunicazione (CD-ROM previsti per unambiente Internet) e aiuta gli utilizzatori a migliorare le com-petenze linguistiche nonch a capire il contesto culturale dellalingua.
Allorigine di questo progetto vi Martine Verjans, ex insegnantedi scuola secondaria passata alla formazione professionale.Ho studiato filologia romanza, ha spiegato. Ho insegnato percinque anni nella scuola secondaria ma il lavoro non corrispon-deva esattamente alle mie aspirazioni. Volevo aprirmi ad altriorizzonti. Nel 1984 si reso disponibile un posto di assistente
(insegnamento, ricerca, prestazione di servizi) alla facolt dimanagement del Centro universitario del Limburgo. MartineVerjans viene assunta.
La facolt di management legata al mondo delle impresenellambito della ricerca scientifica, dellinsegnamento e dellaprestazione di servizi, spiega Martine Verjans. Mediante lorga-nizzazione di stage nelle imprese per gli studenti della facolt dimanagement, il nostro servizio aveva ricevuto numerose segna-lazioni sulle lacune linguistiche dei quadri tecnici. Ho quindiavviato una ricerca pi sistematica per sapere se questo rilievopotesse essere generalizzato e mi sono resa conto che era neces-sario approfondire ulteriormente la riflessione ampliandola inuna prospettiva europea.
a questo punto che intervenuto il programma Leonardo daVinci tramite il cofinanziamento del progetto Plurilingua.Il primo prototipo nato nel 2000. Da allora stato affiancatoda altri diciassette moduli sviluppati con partner tedeschi, belgi,ungheresi, spagnoli, francesi e irlandesi. Il progetto originaleperch si basa su una ricerca empirica rappresentativa che miraa unanalisi comparativa dei fabbisogni e dei problemi reali dicomunicazione in lingue straniere osservati tra i quadri tecnicisuperiori di quattro Stati membri. Lapproccio metodologico ei contenuti del materiale didattico sono stati basati su questiprofili di comunicazione particolareggiati. Ci garantiscelaffidabilit dei 18 moduli multimediali di apprendimento, sot-tolinea Martine Verjans.
Quadro superiore cerca lingua straniera
per far conoscenzaNOME: Martine Ve
rjans
ET: 46 anni
NAZIONALIT: belga
ATTIVIT: insegnante di francese co
mmerciale
LINGUA MATERNA: neerlandese
ALTRE LINGUE PRATICATE: francese, spa
gnolo, inglese
RESIDENZA PRINCIPALE: Hasselt (Belgio
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Leonardo da Vinci in breveIl programma Leonardo da Vinci, entrato nella sua seconda fase (2000-2006), mira ad attuare la politica di formazioneprofessionale dellUnione europea, che sostiene e completa le azioni degli Stati membri. Il programma si rivolge alle entitpubbliche e private attive nel settore della formazione professionale e raggruppate nellambito di un partenariatointernazionale: centri di formazione, universit, imprese, camere di commercio ecc.
La conoscenza delle lingue straniere fa parte delle competenze fondamentali in un mercato del lavoro sempre pi esigente.Per questo il programma Leonardo da Vinci integra la dimensione linguistica tra le sue attivit. Esso sovvenziona inparticolare progetti multinazionali intesi a sviluppare nuovi metodi e nuovi supporti per linsegnamento delle lingue e per la valutazione dei fabbisogni linguistici delle imprese. Il programma sostiene inoltre numerosi progetti di mobilit.
Per maggiori informazioni sul programma Leonardo da Vinci, cfr. al seguente indirizzo:http://europa.eu.int/comm/education/programmes/leonardo/leonardo_fr.html
Il progetto Plurilingua stato concepito inizialmente per i quadritecnici, ma ora lobiettivo stato ampliato. I problemi di comu-nicazione in una lingua straniera sono in gran parte identici pertutti i quadri, tecnici o di altro tipo, e certamente per quelli impe-gnati in funzioni pi commerciali, precisa Martine Verjans.Lampliamento del pubblico a cui si rivolgono i moduli era unosviluppo naturale. Al tempo stesso anche la scelta di lingue si ampliata. Entro il 2005 si aggiungeranno altre undici combina-zioni linguistiche, con lintegrazione del polacco e dellinglesecome lingue di destinazione e dello slovacco e del ceco comelingue di partenza.
Per maggiori informazioni sul progetto Plurilingua, cfr. alseguente indirizzo: http://www.plurilingua.com/
(1) Assistita da Anouk Gelan.(2) Il progetto stesso si intitola Leonardos Multilingual Engineers project Multicul-
tural Communication in Europe (LEOMEP-MULTI). Per ragioni di trasparenza, il sito stato denominato Plurilingua.
(3) E pi precisamente del gruppo di ricerca didattica delle lingue e linguistica applicata.
Sapevate che ?
Tra linizio del 2000 e la fine del 2002,
il programma Leonardo da Vinci ha
finanziato 750 periodi di formazione
continua allestero per professori di
lingue straniere e 56 progetti di
perfezionamento di strumenti per
lapprendimento delle lingue a fini di
formazione professionale, in particolare
sul posto di lavoro.
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Due piccioni con una fava
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NOME: Markus Fees
ET: 23 anni
NAZIONALIT: tedesca
ATTIVIT: studente di economia
LINGUA MATERNA: tedesco
ALTRE LINGUE PRATICATE: inglese, fran
cese, nozioni di ceco
RESIDENZA PRINCIPALE: Berlino (Germa
nia)
Markus Fees studia economiae commercio alluniversit diBamberg, in Germania. Ha sog-
giornato sei mesi a Praga, nel quadro dellazioneErasmus del programma Socrates. Obiettivo: imparare le basidella lingua e della cultura locali; valutare le possibilit dicarriera nella Repubblica ceca.
# Prima di partecipare a uno scambio Erasmus a Praga, qualera il suo bagaglio linguistico? Come si preparato al soggiorno?
Ho studiato linglese e il francese a scuola. Ma dato che ho seguitoi corsi di francese solo per tre anni, lo conosco piuttosto poco.Quando mi sono iscritto alluniversit di Bamberg, ho volutoimparare una lingua diversa da quelle che studiano di solitoi tedeschi. Una sezione delluniversit dedicata alle linguedellEuropa centrale: russo, polacco ecc. Ero interessato al ceco,una lingua pi insolita.
# Lei ha soggiornato a Praga da settembre 2002 a maggio 2003. Che cosa ha tratto da questa esperienza?
stata unottima esperienza, perch ho potuto incontrarepersone di altri paesi e di altre culture, che parlano quindi linguediverse. Sono stati scambi molto intensi, molto soddisfacenti.Ho fatto amicizia con persone venute da tutta Europa. Mi sonoreso conto di cosa significhi il termine mentalit nazionale.Quello che conta maggiormente, secondo me, che sonodiventato pi sensibile alle altre culture. Come ha detto uno deimiei amici, un anno Erasmus ti pu veramente cambiare lapersonalit.
# A Praga, che tipo di corsi ha seguito e in quali lingue erano insegnati?
Ho seguito i corsi di filosofia, politica ed economia, che eranoimpartiti in inglese. Cera anche un corso di ceco, naturalmente,insegnato in inglese. Per imparare il ceco ci vuole impegno:non una lingua facile, ma rende la vita pi semplice se ci sitrova nella Repubblica ceca. Questo primo contatto mi ha datovoglia di perfezionarmi, di imparare le sfumature della lingua.
# Che cosa le ha fatto scegliere questa destinazione e questa lingua?
Quando la Repubblica ceca diventer uno Stato membrodellUnione europea, il commercio con la Germania comincer asvilupparsi. E di pari passo andranno le prospettive di carriera. I paesi dellEuropa centrale sono nostri vicini, ma pochi tedeschine conoscono bene le lingue! E poi, Praga un posto meraviglioso.
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Andare a Praga per imparare il ceco e al tempo stesso migliorarelinglese? Lesperienza di Markus Fees non unica. Sono semprepi numerosi gli istituti di insegnamento, di tutti i livelli, cheoffrono agli studenti la possibilit di seguire corsi di geografia,economia, scienze e numerose altre materie in una linguastraniera. In questo caso lapprendimento della lingua non piil fine ultimo ma il mezzo per raggiungere un altro scopo. Ma datoche per raggiungere lo scopo in questione necessario superarela barriera della lingua la conoscenza della lingua interessatarisulta rafforzata.
Questa metodologia stata denominata EMILE (enseignementdune matire par lintgration dune langue trangre). Per in-coraggiare ladozione di questo metodo, la Commissione europeaha contribuito alla creazione di una rete, Euroclic, composta diinsegnanti e di altre persone interessate allapprendimento dialtre materie scolastiche attraverso una lingua straniera.
Per maggiori informazioni sul sistema EMILE, cfr. al seguenteindirizzo: http://www.euroclic.net/
Come Markus Fees, pi di un milione di studenti hanno gibeneficiato del sostegno dellazione Erasmus, che la sezioneInsegnamento superiore del programma Socrates, dedicatoallistruzione. Lazione Erasmus, avviata nel 1987, mira a miglio-rare la qualit degli studi superiori e a rafforzarne la dimensioneeuropea. A tal fine lazione ricorre a vari mezzi: incoraggiala cooperazione tra le universit; favorisce la mobilit europeadegli studenti e degli insegnanti; difende la trasparenza e il rico-noscimento accademico degli studi e delle qualifiche nellambitodellUnione europea. Lazione Erasmus, in particolare, offreborse di studio che permettono di seguire corsi di preparazionelinguistica prima del soggiorno allestero.
I beneficiari dellazione sono le universit, ma anche tutti i tipidi istituti di studi superiori non universitari o di studi postuniver-sitari.
Dal 24 gennaio 2000 alla fine del 2006, le possibilit dipartecipazione si sono estese a 30 paesi europei: i 15 Stati membridellUnione, i futuri Stati membri (Cipro, Estonia, Lettonia,Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia,Ungheria), nonch la Bulgaria, la Romania (paesi candidatialladesione) e infine lIslanda, il Liechtenstein e la Norvegia.
Per maggiori informazioni sullazione Erasmus, cfr. al seguenteindirizzo:http://europa.eu.int/comm/education/programmes/socrates/erasmus/erasmus_it.html
Sapevate che ?
Tra il 2000 e il 2002, 3 632 studenti
dellinsegnamento superiore hanno
seguito corsi di preparazione
linguistica intensiva nelle lingue
meno diffuse e meno insegnate
grazie a un finanziamento del
programma Socrates.
Integrare lapprendimento del contenuto e della lingua
Pi di un milione di studenti
hanno beneficiato del sostegno dellazione Erasmus
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Markus Warasin segretario generale dellUfficio europeo perle lingue meno diffuse (EBLUL). Da quando stato fondato,nel 1982, lEBLUL si occupa della promozione delle lingueregionali e minoritarie, in particolare suscitando scambi diinformazione tra le comunit linguistiche e allinterno dellestesse.
LUnione europea riconosce undici lingue ufficiali: danese,finlandese, francese, greco, inglese, italiano, neerlandese, porto-ghese, spagnolo, svedese e tedesco. Parallelamente a ci, sui370 milioni di cittadini europei, si calcola che circa cinquantamilioni di persone parlino una lingua classificata come regionaleo minoritaria ( in uso anche il termine di lingua meno diffusa).
Lazione a livello europeo
Queste lingue e queste comunit linguistiche fanno partedella realt culturale e del patrimonio dellEuropa. Nellintentodi tutelare questo patrimonio, nel 1982 stato creato lUfficioeuropeo per le lingue meno diffuse, su iniziativa del Parlamentoeuropeo. LUfficio finanziato all80 % dalla Commissioneeuropea. Markus Warasin, segretario generale dellEBLUL,lui stesso italiano di lingua tedesca, precisa che lUfficio nonha finalit politiche. Promuoviamo sia il tedesco, quando unalingua minoritaria nellambito di uno Stato, come in Belgio,che il catalano o il sardo. Il nostro obiettivo consiste nelrappresentare le lingue meno diffuse presso le istituzionidellUnione europea e altri organismi internazionali, e nelloscambiare informazioni allinterno delle comunit linguistichee riguardo alle stesse.
LEBLUL dispone di una segreteria generale a Bruxelles e di unasede distaccata di informazione a Dublino. La struttura poggia su15 comitati operanti negli Stati membri dellUnione europea, chesi riuniscono a Bruxelles tre volte lanno in assemblea generaleper decidere e approvare la strategia e le politiche dellUfficio.
I tre grandi progetti che lEBLUL ha in cantiere
Attualmente i membri dellEBLUL si occupano di tre grandiprogetti. Unagenzia stampa in linea (www.eurolang.net), il cuicontenuto alimentato da 14 giornalisti europei, diffondeinformazioni sulle minoranze linguistiche in Europa.
Mediante il secondo progetto, Partenariato per la diversit,vengono condotte azioni presso le diverse autorit interessate,allo scopo di semplificare la vita quotidiana delle minoranzelocali, in particolare mediante la traduzione dei nomi delle strade,la stesura di elenchi di medici di diverse lingue e ladeguamentodel sistema scolastico al contesto linguistico. La diversit dellelingue si diffonde in un numero sempre maggiore di regionidEuropa, prosegue Markus Warasin. Una volta allanno orga-nizziamo una grande conferenza alla quale ogni Stato tramiterappresentanti locali, sindaci ecc. invitato a presentare lelingue che lo costituiscono e a proporre interventi che permet-tano un migliore rispetto della diversit linguistica. In seguito,molte persone entrano a far parte della nostra organizzazionee aderiscono ad alcuni progetti.
Infine, il portale lingualia.net, in allestimento, propone rimandia diversi campi (arti, politica, turismo ecc.), ad uso del pubblicointeressato (in tal modo il sito funge da motore di ricerca on-linespecializzato).
Oltre a questi tre progetti, lEBLUL si occupa di diverse pubblica-zioni e dispone di un centro di documentazione molto fornito.
Per maggiori informazioni sullEBLUL, cfr. al seguente indirizzo:Ufficio europeo per le lingue meno diffuseMarkus WarasinRue Saint-Josse 49B-1210 BruxellesTel. (32-2) 218 25 90Fax (32-2) 218 19 74E-mail: markus@eblul.org
Promuoverele lingue meno diffuse
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NOME: Markus Warasi
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ET: 32 anni
NAZIONALIT: italiana
ATTIVIT: : segretario g
enerale dellUfficio e
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per le lingue meno dif
fuse
LINGUA MATERNA: tedes
co
ALTRE LINGUE PRATICA
TE: italiano, inglese, fr
ancese, spagnolo
RESIDENZA PRINCIPALE
: Bruxelles (Belgio)
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La definizione utilizzata a livello europeo per indicare queste lingue quella enunciata dal Consiglio dEuropa nellarticolo 1 della Cartaeuropea delle lingue regionali o minoritarie. Si tratta di lingue tradizionalmente parlate nellambito di un territorio di uno Stato dacittadini di quello Stato che costituiscono un gruppo numericamenteinferiore al resto della popolazione dello Stato e sono diversedalla/e lingua/e ufficiale/i dello Stato in questione. Questa definizionenon comprende n i dialetti della o delle lingue ufficiali dello Staton le lingue dei migranti.
Questa definizione abbraccia realt diverse:
lingue specifiche di una regione, che possono situarsi (totalmenteo parzialmente) in uno o pi Stati membri (per esempio, il bretone in Francia, il basco in Spagna e Francia
lingue parlate da una minoranza in uno Stato, ma ufficiali in un altro Stato, come il tedesco in Belgio o lo svedese in Finlandia;
lingue non territoriali, come quelle degli zigani o degli ebrei (per esempio, la lingua romani o la lingua yiddish).
Il rispetto della diversit linguistica e culturale costituisce uno dei fondamenti dellUnione europea. In particolare, questoprincipio sancito dallarticolo 22 della Carta dei dirittifondamentali (1) dellUnione europea, che recita: LUnionerispetta la diversit culturale, religiosa e linguistica.
Dallinizio degli anni Ottanta, in seguito a una serie di mozionisulle lingue e culture regionali, il Parlamento europeo ha votatouna serie di risoluzioni a favore delle lingue meno diffuse. La risoluzione Arf, che risale al 16 ottobre 1981, simboleggia la prima tappa di questa politica, seguita due anni dopodallattribuzione da parte del Parlamento europeo di unadotazione specifica per la promozione e la salvaguardia delleculture e delle lingue minoritarie e regionali, destinata asviluppare una politica comunitaria in questo campo. Da allora,un intergruppo del Parlamento europeo per le lingue minoritariesi riunisce periodicamente per esaminare le iniziative prese in talsenso. Il 4 settembre scorso, il Parlamento europeo ha adottatoun rapporto di Michl Ebner che chiede alla Commissione europeadi studiare in particolare la fattibilit della creazione diunagenzia europea per la diversit linguistica e per lapprendimento delle lingue.
Listituzione, nel 1982, dellUfficio europeo per le lingue menodiffuse costituisce una tappa essenziale, perch ha contribuitoalla conservazione e alla promozione di queste lingue. Si tratta di uno degli organi pi attivi a questo livello, che opera in strettacollaborazione con Mercator, la rete dinformazione sulle diverselingue e culture. Entrambe le reti sono finanziate principalmentedalla direzione generale dellIstruzione e della cultura. Fino al2000 un fondo per i progetti era destinato agli scambi e alleesperienze sul campo.
La promozione delle lingue regionali e minoritarie era peraltro alcentro di diversi progetti e attivit sviluppati in occasionedellanno europeo delle lingue organizzato nel 2001 dallUnioneeuropea e dal Consiglio dEuropa. Infine, nellambito della suanuova strategia per le lingue, la Commissione europearaccomanda lintegrazione della questione delle lingue regionali e minoritarie in tutte le politiche dellUnione europea aventirapporto con lapprendimento delle lingue e con la promozionedella diversit linguistica.
(1) Per maggiori informazioni sulla Carta dei diritti fondamentali dellUnionehttp://db.consilium.eu.int/df/default.asp?lang=it
Sapevate che ?
Nellambito dellUnione europea,
il sami (o lappone) la lingua materna
di circa 100 000 persone che vivono
nelle zone settentrionali della Finlandia
e della Svezia. Il sami appartiene al
gruppo linguistico finno-ugrico.
Un diritto fondamentale
Lingue regionali e minoritarie: punti di riferimento
Allet di cinque anni, ad Amanda Ellerton stata diagnosti-cata una malattia genetica che le avrebbe fatto perderecompletamente ludito. Litinerario che lha portata a diven-tare giornalista non stato tutto rose e fiori. Testimonianzain prima persona.
Capisco molto bene i problemi nei quali si imbattono i sordi e gliaudiolesi: soffro di sordit profonda dallinfanzia e ho dovutolottare incessantemente per capire gli altri e per comunicare:durante gli studi, durante lo studio delle lingue e durante 20 annidi vita professionale, come giornalista, traduttrice e redattrice.Dover comunicare in lingue diverse ha aggravato ulteriormenteil problema. Laiuto e la pazienza delle persone che mi circondanomi hanno permesso di superare queste difficolt. Le persone chesoffrono di menomazioni delludito e di qualsiasi altra disabilitpossono avere le stesse opportunit che le cosiddette personenormali.
Il mio percorso, tuttavia, stato diverso da quello della maggiorparte dei sordi e audiolesi, come i partecipanti al progetto Bitema(cfr. riquadro). In effetti ho deciso fin dallinizio di vivere e lavo-rare con persone non disabili. Era escluso, quindi, che utilizzassila lingua dei segni: nessuno nel mio ambiente immediatola conosceva e solo alcuni amici e parenti sarebbero stati dispostia studiarla con me. Ho continuato quindi a utilizzare la letturalabiale e la scrittura, cambiando continuamente apparecchiouditivo fino al giorno in cui mi sono dovuta arrendere allevi-denza: anche lapparecchio uditivo pi potente mi permettevaappena di udire qualche rumore indistinto.
Nello studio delle lingue sono stata aiutata da mia madre, cheparlava francese, inglese e addirittura hindi. stata ancora lei,oltre che i miei vicini insegnanti, ad incoraggiarmi a impararedapprima il latino e il francese, poi lo spagnolo.
Terminata la scuola dellobbligo, mi sono informata presso lefacolt di lingue moderne di diverse universit e, tra la fine deglistudi secondari e luniversit, sono partita come ragazza alla pari
a Vienna, per migliorare la conoscenza del tedesco, e poi in Franciae in Spagna. Sono stata ammessa alla facolt di Studi europei elingue moderne della Manchester University (UMIST) e poi hotrascorso il terzo anno in Francia, dove ho insegnato inglese.Ho conseguito cos una laurea in francese e in studi europei, conil tedesco come seconda lingua. Ho ottenuto poi un dottorato alCollge de lEurope, a Bruges (Belgio). I corsi si svolgevano ininglese e francese, ma tra gli studenti erano rappresentate22 nazionalit.
Questi studi mi hanno aiutato a trovare lavoro come giornalista,a Bruxelles. Sul lavoro, la disabilit mi ha obbligata a qualchesotterfugio, come copiare gli appunti dei giornalisti seduti afianco a me durante le conferenze stampa o regolare al massimoil volume dellauricolare per lascolto dellinterpretazione.
Ma dopo la pioggia torna il sereno. Grazie alla tecnologiamoderna, oggi ho un orecchio bionico. Dopo avere atteso per13 anni un impianto cocleare, ho finalmente beneficiato di questointervento nellottobre 2001. Si presentata una nuova sfida:imparare a udire e ascoltare normalmente e a riconoscerela parola. Pur essendo di nazionalit inglese, ho seguito questarieducazione in francese. In pochi mesi ho compiuto progressienormi. Mentre allinizio distinguevo solo una sillaba su tre e ri-uscivo a indicare un gatto e uno scoiattolo su dei disegni, prestoho potuto ripetere, tenendo gli occhi bassi, una pagina intera deIl piccolo principe letta dallinsegnante. La barriera linguistica eraancora presente per gli accenti francesi e per le consonanti mute,ma sono riuscita a superarla. #
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Il dono delle lingue
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NOME: Amanda Ellerto
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ET: 45 anni
NAZIONALIT: inglese
ATTIVIT: giornalista red
attrice
LINGUA MATERNA: ingle
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ALTRE LINGUE PRATICA
TE: francese, spagnolo
e tedesco
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: Bruxelles (Belgio)
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Bitema un progetto educativo finanziato nellambito delprogramma Socrates dellUnione europea (azione Grundtvig, perlistruzione degli adulti), attuato da quattro paesi. Esso mira adaiutare gli adulti sordi e audiolesi a sviluppare le competenzenecessarie allinserimento professionale e allintegrazionesociale. Il gruppo destinatario del progetto costituito da giovaniadulti sordi di Danimarca, Francia, Islanda e Slovenia, di etcompresa tra 18 e 40 anni. Queste persone non sono riuscite asuperare il muro del suono a scuola e ad acquisire leconoscenze necessarie. Molti di loro hanno competenzelinguistiche totalmente insufficienti e non hanno potuto compierestudi che permettessero loro di trovare un impiego accettabile.
Dallottobre 2001 alla fine del 2004 gli insegnanti di quattro paesimettono a punto metodi didattici innovativi per aiutare glistudenti a ottenere le stesse informazioni che gli altri, ma nellaloro lingua. Gli insegnanti gestiscono quattro progetti pilota chemirano a migliorare i metodi di insegnamento, grazie allenumerose risorse e possibilit offerte dalle tecnologiedellinformazione e della comunicazione. Al centro del loroprogetto vi uno strumento speciale: lEducational ManagementTool (strumento di gestione didattica). Grazie a questostrumento, gli insegnanti possono dar lezione su siti Internet,utilizzando al tempo stesso la parola scritta e la lingua dei segni.Il linguaggio gestuale, infatti, una vera necessit per glistudenti sordi, per i quali lapprendimento avviene mediantevideo, animazioni tridimensionali, videotelefono e chat su Internet.
Sono state costituite reti transnazionali tra insegnanti e studentiche si sono incontrati durante i seminari organizzatiperiodicamente.
Nel 2002 un secondo progetto pilota si concentratosullinsegnamento a distanza negli istituti partecipanti, chepropongono tutti dei corsi e un adattamento professionale algruppo destinatario. I partner sperano cos di fare in modo cheanchessi possano usufruire dei vantaggi dellinsegnamento adistanza.
Per maggiori informazioniNiels NielsenCastberggrdDves hjskole, kursuscenter & Job- og udviklingscentersterskovvej 1, UrlevDK-8722 HedenstedTel. (45) 75 68 79 00E-mail: nn@cpg.dkSito Internet: http://www.bitema.uni-mb.si/
Bitema, progetto di promozione
dei metodi di insegnamento bilingue
per i sordi
Hocus e Lotus, numi dellapprendimento precoce
Paola Deffendi, insegnante di scuola materna in Italia, stataaffascinata da un metodo innovativo per linsegnamento dellelingue straniere ai pi piccini. Grazie a Le avventure di Hocuse Lotus, sia i suoi allievi che lei stessa hanno fatto progressispettacolari in inglese.
Prima dellesperienza fatta con Le avventure di Hocus e Lotusnon parlavo una parola di inglese. Oggi, grazie a questo metodo,insegno le basi dellinglese ai piccoli. Lincontro tra PaolaDeffendi, insegnante alla scuola materna Carlo Collodi diMonfalcone, e il progetto Hocus e Lotus risale al 1997, quandoTraute Taeschner, promotrice del progetto (1), era alla ricerca diinsegnanti e professori interessati alla sperimentazione di questometodo di insegnamento innovativo destinato ai pi piccini(tra i 3 e gli 8 anni).
Ero doppiamente motivata. Personalmente non avevo mai avutooccasione di imparare una lingua straniera, n a scuola n duranteil mio percorso professionale. Avevo la possibilit di impararelinglese. Non ho esitato, spiega Paola Deffendi. Al tempo stessoho sempre considerato che lapprendimento precoce di una linguastraniera fosse fondamentale. Non c voluto molto per indivi-duare i vantaggi del metodo da questo punto di vista. In brevetempo lesperienza ne ha dimostrato lefficacia. I bambini hannocompiuto progressi impressionanti ed i genitori hanno manife-stato grande entusiasmo. Non potevo che continuare su questastrada.
Ass imi la re una l ingua s t ran ie ra come la l inguamaterna
Le avventure di Hocus e Lotus. Un principio di base semplice mailluminante: lapprendimento precoce di una seconda lingua devepoggiare sugli stessi meccanismi con cui avviene lapprendimentodella lingua materna. Lacquisizione da parte del bambino deiprimi suoni, delle prime parole, delle prime frasi non si limitaallingestione per via orale (o scritta) di un corpus lessicale egrammaticale da riprodurre pi o meno correttamente. Si basainvece su una relazione affettiva tra il bambino e ladulto, sullavolont imperiosa di comunicare e di capirsi reciprocamente.Si avvale del gesto come della parola e si nutre della ripetizione.
A questi elementi indispensabili per un apprendimento efficace troppo spesso trascurati il metodo Hocus e Lotus associa lusodella dimensione immaginaria e ludica. Questa consente albambino e allinsegnante di prendere le distanze dalla linguamaterna; di dire entriamo in un mondo diverso in cui la linguastraniera lunica utilizzabile. I veicoli di questo immaginariosono due dinocrocs (met dinosauro e met coccodrillo) che sichiamano Hocus e Lotus. I bambini e gli insegnanti sono invitatia seguirne e condividerne le avventure. Avventure meraviglioseche riflettono per le realt e le preoccupazioni dei bambini, peruna migliore identificazione.
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NOME: Paola Deffendi
ET: 45 anni
NAZIONALIT: italiana
ATTIVIT: insegnante di
scuola materna
LINGUA MATERNA: italia
no
ALTRE LINGUE PRATICA
TE: inglese
RESIDENZA PRINCIPALE
: Fiumicello (Italia)
q La gestualit, gli atteggiamenti del corpo, leespressioni facciali sono strumenti importanti del
metodo elaborato dallUniversit La Sapienza.
Questi strumenti permettono allinsegnante di
investirsi di poteri magici che trascinano i bambini
in una dimensione immaginaria.
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Per sostenere la metodologia, i responsabili hanno previsto unaserie di sussidi didattici: fascicoli metodologici per insegnanti egenitori, fascicoli che sviluppano le avventure dei due dinocrocs(18 episodi in tutto), registrazioni su cassette che riproducono lestorie di Hocus e Lotus con canzoni e cassette di cartoni animatisempre sullo stesso tema.
I creatori del metodo consigliano una sessione quotidiana diHocus e Lotus. Ogni modulo dura circa mezzora, spiega PaolaDeffendi. Si comincia con una rappresentazione gestuale eteatrale dellepisodio. I bambini interpretano i vari personaggi.Quindi si guarda insieme la storia illustrata. Poi vengono lecanzoni e si termina con un esercizio pi formale.
Bench Paola Deffendi abbia scelto linglese, il materiale didat-tico esiste anche in tedesco, francese e italiano. Sono inpreparazione le versioni danese, spagnola, neerlandese e porto-ghese. I dinocrocs sono stati accolti a braccia aperte da unamoltitudine di insegnanti dellUE e non hanno atteso lallarga-mento per sedurre i futuri Stati membri. Sono in contatto coninsegnanti in Slovenia, dove in alcune regioni si parla litaliano.Organizzo anche sessioni con altre scuole elementari deidintorni. Hocus e Lotus continuano ad allargare la cerchia degliadepti grazie allentusiasmo di chi ha sperimentato i vantaggi delmetodo.
Per maggiori informazioni sul progetto Hocus e Lotus, cfr.allindirizzo: http://www.hocus-lotus.edu/pagine/chi_siamo.html
(1) Il progetto stato lanciato dallUniversit degli Studi di Roma La Sapienza.
Il progetto Le avventure di Hocus e Lotus stato cofinanziatoin gran parte dallUnione europea nellambito della precedenteazione Lingua, svoltasi tra il 1995 e il 1999. Lazione Linguaper il periodo 2000-2006 sostiene le attivit delle diverse azionidel programma Socrates (principalmente Erasmus, Comenius eGrundtvig), nel campo della promozione dellinsegnamento edellapprendimento delle lingue.
I principali obiettivi dellazione Lingua sono:
incoraggiare e promuovere la diversit linguistica nellambito dellUnione;
contribuire a migliorare la qualit dellinsegnamento e dellap-prendimento delle lingue;
facilitare laccesso alle possibilit di apprendimento durantetutto larco della vita, in funzione delle esigenze di ciascuno.
Lazione Lingua composta da due sezioni corrispondenti aobiettivi subordinati.
Lingua 1 mira a:
sensibilizzare i cittadini alla ricchezza plurilingue dellUnione;
incoraggiare i cittadini a imparare le lingue per tutto larcodella vita e facilitare laccesso alle risorse di apprendimento inEuropa;
elaborare e diffondere tecniche innovative e buone pratichenel campo dellapprendimento delle lingue.
Lingua 2 mira allofferta di una gamma sufficientemente riccadi strumenti di apprendimento linguistico a uso dei discenti.
Per maggiori informazioni sullazione Lingua, cfr. allindirizzo: http://europa.eu.int/comm/education/programmes/socrates/lingua/index_it.html
Sapevate che ?
Nellambito del programma
Giovent dellUnione europea,
il Servizio volontario europeo offre
possibilit informali di
apprendimento interculturale a
circa 2 800 giovani allanno,
attraverso progetti di volontariato
transnazionali.
Lingua:lazione cardine del programma Socrates nel campo delle lingue
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Lituano, bulgaro, slovacco ecc.: risorse disponibili su Internet
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NOME: Egle Sleinotien
e
ET: 50 anni
NAZIONALIT: lituana
ATTIVIT: direttrice del
Centro linguistico per
il servizio
pubblico di Vilnius
LINGUA MATERNA: lituan
o
ALTRE LINGUE PRATICA
TE: inglese, russo, pola
cco, tedesco
RESIDENZA PRINCIPALE
: Vilnius (Lituania)
Egle Sleinotiene filologa di formazione ed una delle ini-ziatrici di Euro Languages Net. Lobiettivo di questo progettoconsiste nel mettere a disposizione del pubblico risorseon-line destinate a sostenere lapprendimento delle linguedi minore diffusione.
Volete imparare il polacco o lestone ma non sapete a chi rivol-gervi? Desiderate informazioni sui dizionari anglo-ungheresidisponibili? Siete alla ricerca di un metodo di autoapprendimentoper il finlandese? Volete trovare la risposta alle vostre domandesu Internet? Per rispondere a queste attese, nel 2001 nato ilprogetto Euro Languages Net.
Allorigine delliniziativa vi unosservazione: mentre esiste unamoltitudine di risorse on-line per lingue come linglese, il fran-cese o il tedesco, vi una carenza per le lingue meno diffuse.Per colmare questa lacuna, istituti di lingue, universit e centridi formazione di dodici paesi europei hanno deciso di allestire unportale Internet destinato allapprendimento del tedesco(austriaco), del bulgaro, dellestone, del finlandese, dellunghe-rese, dellitaliano, del lettone, del lituano, del polacco, delportoghese, del rumeno o dello slovacco.
In pratica, il portale funge da vetrina pedagogica del progetto eda luogo di incontro e di scambio per i partner, in particolareattraverso i forum tematici. Il portale invia verso i dodici sitinazionali, elaborati secondo unarchitettura comune. Questi sitioffrono diverse risorse: banca dati degli istituti che impartisconocorsi di lingua, strumenti di autoapprendimento a distanza,presentazione di progetti, forum di discussione ecc.
Offrono, o meglio offriranno, perch Euro Languages Net infase di sviluppo. Il portale in funzione dal settembre 2003 e haregistrato 10 000 visite durante il primo mese di attivit. I sitinazionali esistono di gi, ma proporranno la gamma completa dirisorse entro settembre 2004.
Imparare una lingua di nascosto
Se c una persona che pu simboleggiare il progetto Euro Lan-guages Net, Egle Sleinotiene, la coordinatrice. Lituana,cinquantanni, responsabile del Centro linguistico per il serviziopubblico, a Vilnius, Egle spiega le difficolt incontrate dalle linguemeno diffuse e pi particolarmente limpatto che esercitano ifattori politici sul destino delle lingue stesse. Durante il periodosovietico non stato fatto nulla per tutelare il lituano.Al contrario, si tendeva a imporre il russo, ricorda Egle. Quandola Lituania ha ritrovato lindipendenza, nel 1991, abbiamo adot-tato inizialmente un riflesso conservatore. Proteggere il lituanovoleva dire soprattutto rifiutare di integrare nella lingua paroledorigine straniera. A poco a poco si fatta sentire la necessitdi unimpostazione pi innovativa, pi proattiva. Occorreva fars che il lituano, come le lingue degli altri paesi dellex bloccosovietico che avevano lo stesso tipo di problema, fosse pivisibile, che esistessero risorse facilmente accessibili perimpararlo. Era cio necessario eliminare tutti i possibili ostacoliallapprendimento della lingua.
In fatto di ostacoli allapprendimento delle lingue straniere, Eglesa di cosa parla. Gi dalladolescenza era attirata dallinglese, masi era scontrata con la politica linguistica del momento. Linglesenon era molto ben visto e non veniva insegnato a scuola, ricorda.
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Molti europei hanno imparato una lingua senza che alcunaconvalida ufficiale abbia certificato il livello raggiunto. Per gliautodidatti e i fautori dellapprendimento non formale restaaperta la questione di come valutare il livello di competenza.
Per rispondere a questo interrogativo sono nate diverse iniziative che hanno elaborato strumenti di autovalutazione delleconoscenze linguistiche. Una di queste il progetto Dialang.Dialang sostenuto dallazione Lingua del programma Socratese ha sviluppato prove di valutazione in 14 lingue europee,disponibili su Internet [dallinizio del 2003 in fase di collaudointerattivo (1), disponibile al grande pubblico e alle istituzioni].
Il servizio, coordinato dalla Freie Universitt di Berlino, proponeprove distinte per la comprensione orale o scritta, lespressionescritta, le strutture grammaticali e il vocabolario, a tutti i livelli(da principiante a esperto).
Il progetto innovativo, perch il primo grande sistema cheoffre allutilizzatore una vera diagnosi delle competenzelinguistiche, ed anche perch consente di scegliere sia la linguaoggetto della prova che quella dei commenti e spiega allutentecome migliorare il livello di conoscenza.
Dialang unico per quanto riguarda la gamma delle lingueproposte e la coerenza: le prove si basano sempre sulle stessescale di valutazione, indipendentemente dalla lingua. Questescale sono quelle del quadro comune europeo di riferimento perle lingue, adottate e promosse dal Consiglio dEuropa.
Dialang offre a chi studia una lingua la possibilit diautovalutarsi e pu rivelarsi prezioso anche per le persone e leorganizzazioni (ad esempio datori di lavoro o centri di lingue) chevogliono misurare competenze linguistiche non attestate da titolidi studio.
Per maggiori informazioni su DialangGillian McLaughlinFreie Universitt BerlinE-mail: erasmspr@zedat.fu-berlin.deoppure marketing@dialang.org Sito web: http://www.dialang.org/
(1) Gli utenti del test sono invitati a esprimere il loro parere sullo strumento grazieallinterfaccia on-line.
Esisteva pochissimo materiale. Per procurarsi libri o testi ininglese bisognava arrangiarsi al di fuori dei circuiti ufficiali.Senza questo impegno per eliminare gli ostacoli materiali allap-prendimento, non avrei mai imparato linglese e non sarei maidiventata filologa.
Per maggiori informazioni sul progetto, cfr. al seguenteindirizzo:Public Service Language CentreEgle Sleinotiene39/6 Vilnius StreetLT-2000 VilniusTel. (370) 52 12 03 84Fax (370) 52 12 03 70E-mail: eglesl@hotmail.comSito web: www.euro-languages.net
Lautodidatta e lautovalutazione
La direzione generale dellIstruzione e della cultura conduce diversi programmi e azioni
che integrano la dimensione linguistica nelle rispettive attivit, come indicato nel grafico.
ISTRUZIONEProgramma SOCRATESAZIONE LINGUACampo di competenza: promozione dellinsegnamento e dellapprendimento delle lingue, comprese quelle meno diffuse.Esempi di attivit: sensibilizzare il pubblico allapprendimento delle lingue,
allaccesso a tale apprendimento, alla diffusione delle innovazioni; incoraggiare la creazione di strumenti innovativi.AZIONE COMENIUSCampo di competenza: scuola elementare e secondaria Esempi di attivit: apprendimento e scambi linguistici nellambito di
partenariati scolastici; formazione iniziale degli insegnanti di lingue;
assistentato lingue nelle scuole; creazione di corsi e materiale formativo per gli insegnanti.
AZIONE ERASMUSCampo di competenza: istruzione superiore
Esempi di attivit: soggiorni allestero di studenti
e insegnanti; preparazione linguistica degli studenti
universitari che si recano allestero per studiare.AZIONE GRUNDTVIGCampo di competenza: istruzione degli adulti.Esempi di attivit: sostenere le linguenellistruzione durante tutto larco della vita.
CULTURAProgramma CULTURE 2000
Campo di competenza: incoraggiare la creativit
e la mobilit degli artisti, laccesso alla cultura,
la diffusione dellarte e della cultura, il dialogo
interculturale e la conoscenza della storia e del patrimonio
culturale dei popoli dEuropa.Esempi di attivit:
sostegno finanziario alla traduzione di opere letterarie.
FORMAZIONEProgramma LEONARDO DA VINCIObiettivi: promozione delle competenze linguistiche,
anche per le lingue meno diffuse o meno insegnate, e comprensione di altre culture nellambito della formazione professionale;
migliorare la comunicazione plurilingue emulticulturale e favorire la mobilit nellambiente di lavoro e di formazione.Esempi di attivit: borse di mobilit; sostenere progetti intesi a ideare, sperimentare, convalidare, valutare e
diffondere materiale didattico, nonch progetti pedagogici innovativiadattati alle esigenze di ogni attivit professionale e settore economico,come:
1) audit linguistici o sulla comunicazione,2) strumenti di apprendimento e/o di formazione,3) progetti di diffusione.
Cultura
GemellaggiGEMELLAGGIGemellaggio di cittEsempi di attivit:promozione degli scambi culturali e linguistici nellambitodelle attivit di gemellaggio tracitt di espressione linguisticadiversa.
Formazione
GioventGIOVENTProgramma GIOVENTCampo di competenza: favorire la mobilit e listruzione non formale dei giovani tra i 15 e i 25 anni.Esempi di attivit: lazione Giovent per lEuropa prevede
scambi tra gruppi di giovani di ambienti diversi, di paesi diversi, affinch imparino a conoscere paesi e culture diversi;
il Servizio volontario europeo offrepossibilit di apprendimento interculturalenellambito di progetti di volontariatotransnazionali.
Istruzione
AudiovisivoAUDIOVISIVO
Programma MEDIACampo di competenza:
produzione e distribuzionecinematografica europea.
Esempi di attivit:sostegno al finanziamento del doppiaggio
e della sottotitolatura di film.
Istruzione e cultura
IT
NC-BT-03-022-IT-C
http://europa.eu.int/comm/education/policies/lang/languages_it.html
Ufficio delle pubblicazioniPublications.eu.int
Per rispondere al desiderio dei lettori, a partire da questo numero la rivista propone uninserto centrale di quattro pagine contenente una panoramica dei grandi temi delladirezione generale dellIstruzione e della cultura. Linserto completa il testo principaledella rivista, che resta dedicato allapprofondimento di un tema specifico.
Tra gli argomenti trattati figurano lo stato davanzamento dei temi politici e deiprogrammi, uno sguardo alle campagne condotte e una panoramica sulle pubblicazioni esulle manifestazioni a cui partecipa la direzione generale dellIstruzione e della cultura.
Buona lettura!
Listruzione e la culturain breve
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Lo spazio europeo dellistruzione superiore si allarga
Durante la conferenza svoltasi a Berlino il 18 e19 settembre, sette nuovi Stati hanno aderitoal progetto di spazio europeo dellistruzionesuperiore: Albania, Andorra, Bosnia-Erzegovina, ex Repubblica iugoslava diMacedonia, Santa Sede, Serbia e Montenegro eRussia. Sale cos a 40 il numero di Statiimpegnati in questo processo (noto sotto ilnome di processo di Bologna) che mira acostituire uno Spazio europeo dellistruzionesuperiore.
La conferenza, alla quale hanno partecipatoministri di 38 paesi e rappresentanti diuniversit e organizzazioni studentesche, hadefinito una serie di priorit per i due anni avenire. Tra queste: dare la possibilit aglistudenti di utilizzare in tutto lo spazio europeole borse e le altre sovvenzioni acquisite in unodei paesi partecipanti al processo di Bologna;elaborare criteri e metodologie comuni per lavalutazione della qualit.
Per maggiori informazioni: http://www.bologna-berlin2003.org
Erasmus Mundus sulla linea di partenza
Il montaggio finanziario del programmaErasmus Mundus praticamente concluso. Il 21 ottobre il Parlamento europeo haproposto di portare la dotazione delprogramma per il periodo 2004-2008 a 230 milioni di euro. Per bocca di VivianeReding, commissario responsabiledellistruzione e della cultura, il Consiglio e la Commissione, sulla scia del voto delParlamento, si sono espressi a favore di questaproposta. Restava lapprovazione formale dei ministri dellIstruzione e della cultura al Consiglio del 24 e 25 novembre.
Erasmus Mundus mira ad aprire agli studenti di tutto il mondo le universit europee e gliistituti di insegnamento superiore. Oltre allacreazione di 100 dottorati Erasmus Mundus, il programma offrir borse di studio a oltre 5 000 diplomati di paesi terzi, nonappartenenti allEFTA-SEE n a paesi candidati,e a circa un migliaio di insegnanti.
Un nuovo programma per promuovere leLearning
Per promuovere lintegrazione efficace delletecnologie dellinformazione e dellacomunicazione nei sistemi europei di istruzionee formazione, la Commissione ha proposto alParlamento e al Consiglio di adottare unprogramma eLearning a cui, se il Consiglioseguir la raccomandazione del Parlamentoadottata il 21 ottobre, sar assegnata unadotazione di 44 milioni di euro per un periododi tre anni (2004-2006).
A novembre, seconda edizione della settimana Comenius
Forte del successo della prima edizione, del2001, la settimana Comenius tornata allaribalta dall8 al 14 novembre. Sono stateorganizzate manifestazioni nei 30 paesipartecipanti a questa azione del programmaSocrates destinata alla scuola elementare esecondaria. A Bruxelles stato inoltreorganizzato uno scambio di esperienze e diidee sullazione Comenius, a cui hannopartecipato alunni tra i 10 e i 12 anni,insegnanti e rappresentanti delle istituzionieuropee. Tema dellincontro eralapprendimento delle lingue e lo scambiointerculturale.
Per maggiori informazioni: http://europa.eu.int/comm/education/programmes/socrates/comenius/week03/info_en.html
CULTURA, AUDIOVISIVO, LINGUE
Riunione di esperti sul tema della violenza in televisione, su Internet e nei videogiochi
Il 10 settembre, 20 esperti europei si sonoriuniti su iniziativa di Viviane Reding peralimentare le riflessioni della Commissioneeuropea sulla protezione dei minori dallaviolenza in televisione, su Internet e neivideogiochi.
Psicologi, sociologi, criminologi, pedagogisti ed altri esperti si sono pronunciati sul livello e le forme di violenza nei media e sulleconseguenze per i giovani, sui ruoli rispettividelle normative e dellautoregolazione, nonchsulleducazione a un uso critico dei media. La protezione dei minori dalla violenza unodei temi previsti nella revisione della direttivatelevisione senza frontiere.
Il Parlamento ha sollecitato una revisione completa della direttiva televisione senza frontiere
L8 settembre il Parlamento europeo haadottato la relazione delleurodeputato RoyPerry sulla televisione senza frontiere (TVSF),ribadendo in tal modo la necessit di rivederela direttiva TVSF per tenere contodellevoluzione tecnologica e dei mutamentistrutturali del mercato audiovisivo. Glieurodeputati auspicano inoltre che vengaattuata una razionalizzazione delle disposizionilegali esistenti. Si dovrebbero mantenere iprincipi essenziali della direttiva TVSF, delladirettiva sul commercio elettronico e di quellarelativa al coordinamento di talune regole deldiritto dautore applicabili alla radiodiffusionee alla ritrasmissione, fondendoli in undispositivo legale unico.Nella risposta al Parlamento, Viviane Reding haannunciato che la Commissione presenter alConsiglio e al Parlamento allinizio del 2004,una comunicazione sul futuro della politicaaudiovisiva.
La relazione di Roy Perry disponibile alseguente indirizzo: http://www2.europarl.eu.int/omk/sipade2?L=FR&OBJID=30370&LEVEL=3&MODE=SIP&NAV=X&LSTDOC=N
Cinedays, seconda edizione
Dimostrare ai giovani e ai meno giovani che il cinema europeo splendido. Come haspiegato Viviane Reding alla conferenza stampadi inaugurazione della manifestazione, eraquesto lobiettivo della seconda edizione diCinedays, svoltasi dal 10 al 24 ottobre in tuttaEuropa. Per sedurre il pubblico stata allestitauna gamma impressionante di manifestazioni:proiezioni speciali di opere cinematograficheappartenenti al patrimonio europeo, festival,trasmissioni televisive, giochi su Internet,workshop e altre attivit.
Per maggiori informazioni: http://cineuropa.org/cinedays
Netd@ys, settima edizione
La settima edizione di Netdays 2003 si svoltain tutta Europa e nel mondo, dal 17 al 23 novembre 2003, sul tema Dialogo tra leculture: scoprire, capire, apprezzare. stataunottima occasione per mettere in praticanumerose idee ed instaurare rapporti.
Per maggiori informazioni: http://www.netdayseurope.org
Il Parlamento chiede disposizioni legislative europee per le lingue regionali e minoritarie
Il 4 settembre scorso, il Parlamento europeo haadottato una relazione del deputato MichlEbner relativa allallargamento e alla diversitculturale, in cui si chiede al
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