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DOCUMENTO DI
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Sede centrale e succursale Aggiornamento marzo 2020
Datore di lavoro RSPP Medico Competente RLS
D.S. Prof.
Aldo Del Pari
Dott.
Alessandro Angerer
Data: 04/03/2020
Dott.
Prof.ssa
Lucia Messina
Documento di valutazione dei rischi Pagina 2 / 25
Marzo 2020
INDICE
INDICE 2
1 INFORMAZIONI RELATIVE AL DOCUMENTO 3
1.1 Elaborazione ed aggiornamento 3
1.2 Obiettivi 3
1.3 Criteri 3
1.3.1 CRITERI ADOTTATI PER L’IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI 3
1.3.2 CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI 5
1.3.3 CRITERI SEGUITI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E
PROTEZIONE 5
1.3.4 CRITERI ADOTTATI PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE 6
2 INFORMAZIONI RELATIVE ALLA SCUOLA 7
2.1 Scheda anagrafica 7
2.2 Organigramma della sicurezza 8
2.3 Descrizione dei luoghi di lavoro 10
2.3.1 SEDE CENTRALE: 10
2.3.2 SUCCURSALE: 11
2.4 mansioni individuate ed attività 12
2.5 Registro infortuni 12
2.6 Sostanze, prodotti e materiali pericolosi 12
2.7 Dispositivi di protezione individuale (DPI) 12
2.8 Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori 13
2.9 Organizzazione del lavoro 14
3 VALUTAZIONE DEI RISCHI 15
3.1 Rischi comuni 15
3.2 Rischi di mansione 21
3.2.1 IMPIEGATI (ASSISTENTI AMMINISTRATIVI, DSGA…) 21
3.2.2 DOCENTI 22
3.2.3 TECNICI DI LABORATORIO 22
3.2.4 STUDENTI IN ALTERNANZA SCUOLA LAVORO E/O IN LAVORATORIO 22
3.2.5 COLLABORATORI SCOLASTICI 23
4 PROGRAMMA DI ATTUAZIONE 25
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1 INFORMAZIONI RELATIVE AL DOCUMENTO
1.1 ELABORAZIONE ED AGGIORNAMENTO
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è elaborato a cura del Datore di Lavoro (DL), con la
collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), previa
consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
La valutazione e il documento devono essere rielaborati in caso di modifiche del processo
produttivo o dell’organizzazione del lavoro significative per la salute e la sicurezza dei lavoratori, o
in relazione all'evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni
significativi o quando la sorveglianza sanitaria ne evidenzi la necessità.
1.2 OBIETTIVI
Adempiere agli obblighi previsti dalle norme di riferimento
Avere uno strumento per il miglioramento continuo della sicurezza e salute dei lavoratori.
Questi obiettivi sono stati perseguiti attraverso il percorso di seguito illustrato.
Identificazione dei pericoli (definiti come tutto ciò che potrebbe provocare un danno per la
salute o per la sicurezza dei lavoratori)
valutazione dei rischi: valutazione quantitativa della probabilità che si verifichi un danno per
la salute o per la sicurezza e dell’entità del danno stesso
individuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi: individuare cioè tutte le
misure tecniche, organizzative o procedurali che possono eliminare o ridurre i rischi, sia
riducendo la probabilità di accadimento, che riducendo le conseguenze
programma di attuazione delle misure: indicazione dei tempi programmati per l’attuazione
delle misure di prevenzione e protezione identificate e delle procedure per l’attuazione.
1.3 CRITERI
1.3.1 Criteri adottati per l’identificazione dei pericoli
Si è identificato ciò che, in qualunque modo, può provocare un danno per la salute o la sicurezza dei
lavoratori. Questa ricerca si è basata su:
1. sopralluoghi e verifiche dei luoghi di lavoro, delle attrezzature, macchine, impianti, delle
attività e lavorazioni svolte (abituali ed occasionali), dei prodotti utilizzati
2. confronto con la lista di controllo indicata di seguito e con gli standard indicati dalle norme
in materia
3. coinvolgimento dei lavoratori mediante colloqui
4. bibliografia in materia e riviste di settore
5. esperienza dei valutatori.
Per l'identificazione dei pericoli ci si è basati sulla lista di controllo riportata di seguito, tratta da
“Dossier Ambiente” n. 82/2008 dell'Associazione Ambiente e Lavoro, sul documento d’intesa tra
Associazione Industriali e Spisal della Provincia di Vicenza e sui titoli ed allegati del D.Lgs. 81/08
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Famiglia di rischi Rischi in dettaglio - note
Rischi legati ai luoghi di lavoro
Inquadramento territoriale; incidenti stradali;
Aree esterne ed accessi
Aree di transito interne
Porte, vie ed uscite di emergenza
Strutture, spazi di lavoro interni ed arredi
Microclima, ventilazione, illuminazione, igiene degli
ambienti
Passaggi, pavimenti
Scale fisse e portatili
Lavoro in ambienti confinati
Rischi legati all’utilizzo di attrezzature
di lavoro
Macchine, impianti, attrezzature di lavoro
Rischi elettrici; Rischi termici
Materiali pericolosi (taglienti, appuntiti)
Rischi legati a cantieri e lavori in quota Ponteggi, trabattelli, altre strutture per lavori in quota
Movimentazione manuale dei carichi Carico di lavoro fisico
Lavoro a videoterminale
Agenti fisici Rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, radiazioni
ottiche, radiazioni ionizzanti
Prodotti pericolosi – rischi chimici Prodotti pericolosi; cancerogeni e mutageni; amianto
Rischi legati agli agenti biologici
Rischi di incendio ed esplosione
Rischi legati alle emergenze Evacuazione, primo soccorso, altre emergenze
Rischi di stress lavoro - correlato Carico di lavoro mentale, fattori oggettivi di stress,
mobbing e altri rischi psicosociali
Rischi legati all'organizzazione Lavoro in solitudine;
compiti, funzioni e responsabilità
Rischi legati a categorie particolari di
lavoratori
Lavoratrici madri; rischi legati all’età, al genere, alla
provenienza da altri paesi; lavoratori temporanei
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I rischi elencati sono stati considerati e analizzati. Quelli non evidenziati nel capitolo 3 sono stati
considerati non rilevanti nel caso specifico scolastico.
1.3.2 Criteri adottati per la valutazione dei rischi
I criteri di valutazione sono stati quelli indicati dalle norme di riferimento, dove applicabili (es.
rischi di incendio, rischio chimico). Per gli altri rischi, si è valutato il rischio in funzione di due
variabili: la probabilità (intesa come probabilità che un certo evento si verifichi) ed il danno (inteso
come gravità delle conseguenze dell’evento).
Per valutare la probabilità si è tenuto conto dei dati statistici riferiti al rischio considerato, sia in
senso generale che nel caso specifico della realtà scolastica (informazioni fornite dai responsabili e
dai lavoratori della scuola, esame del registro infortuni), della frequenza delle operazioni che
espongono i lavoratori al rischio considerato, del numero di persone esposte, della durata delle
operazioni e di tutti i fattori che aumentano la probabilità che il danno si verifichi.
Per quanto riguarda il valore da attribuire al danno, si è considerato il tipo di evento che si potrebbe
verificare e le sue conseguenze, il numero di persone che potrebbero essere coinvolte, etc.
Attribuendo alla probabilità P ed al danno D un valore numerico variabile da 1 a 4, in base alle
indicazioni riportate nelle tabelle seguenti, si è attribuito ad ogni rischio individuato un valore R,
ottenuto dal prodotto della probabilità per il danno (R = P x D). Dalla combinazione di questi dati
(R = P x D) si quantifica l’entità del Rischio in Alto (R > 8), Medio (4 R 8), Basso (R < 4 ).
Tab. 1: Scala delle probabilità P
Valore Livello Definizioni/criteri
4 Altamente probabile L’evento è ritenuto altamente probabile e non susciterebbe stupore
3 Probabile L’evento è ritenuto probabile e susciterebbe moderato stupore
2 Poco probabile L’evento è ritenuto poco probabile e susciterebbe grande stupore
1 Improbabile L’evento è ritenuto improbabile e susciterebbe incredulità
Tab. 2: Scala dell’entità del danno D
Valore Livello Definizioni/criteri
4 Gravissimo Effetti letali o di invalidità totale (superiore al 40%)
3 Grave Effetti di invalidità parziale o reversibili a lungo termine (oltre 40 giorni)
2 Medio Effetti reversibili nel medio termine (tra 10 e 40 giorni)
1 Lieve Effetti rapidamente reversibili (meno di 10 giorni)
1.3.3 Criteri seguiti per l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione
Si sono individuate le misure che possono contribuire a eliminare o ridurre i rischi evidenziati, sia
attraverso la prevenzione (ridurre la probabilità), che attraverso la protezione (limitare il danno).
Si sono ricercate sia misure tecniche (interventi sui luoghi di lavoro e su macchine, impianti e
attrezzature), che misure organizzative (interventi sull’organizzazione del lavoro, informazione,
formazione e addestramento, scelta delle persone più idonee alle diverse attività) e misure
procedurali (procedure di sicurezza per le attività abituali e per quelle occasionali, per
l’affidamento dei lavori in appalto, per l’inserimento di nuovi assunti e lavoratori interinali, per la
manutenzione e per le attività a maggior rischio, etc.) .
Per ogni rischio si sono cercate più misure, perché raramente un problema ha un’unica soluzione.
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Tra le misure, si sono preferite quelle che possono eliminare un rischio, piuttosto che ridurlo o
trasferirlo altrove e quelle collettive a quelle individuali.
1.3.4 Criteri adottati per la programmazione delle misure
I criteri adottati sono stati, in ordine di importanza:
gravità del rischio considerato: sono state considerate prioritarie le misure di prevenzione o
protezione a fronte dei rischi valutati più gravi, dalla combinazione di probabilità e danno
considerazioni di carattere organizzativo, tecnico ed economico: secondo il criterio generale
della migliore tecnica concretamente attuabile, si è data priorità alle misure di più semplice
ed immediata adozione.
La verifica dell’efficacia delle misure adottate sarà effettuata almeno una volta all’anno (es. in
occasione della riunione periodica di sicurezza) e consisterà nella verifica di:
1. attuazione interventi programmati (esaminando i motivi di eventuali ritardi o inadempienze)
2. accettazione e giudizio da parte da parte dei lavoratori e preposti sugli interventi
3. insorgenza di nuovi rischi connessi alle soluzioni adottate
4. eventuali modifiche nell’attività e relative conseguenze per la valutazione dei rischi
5. eventuali infortuni occorsi e relative conseguenze per la valutazione dei rischi
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2 INFORMAZIONI RELATIVE ALLA SCUOLA
2.1 SCHEDA ANAGRAFICA
Sede Centrale: Corso Santi Felice e Fortunato, 225 - Vicenza
Succursale: Via G. D’annunzio - Vicenza
Attività esercitata: 85.32.09 Istruzione secondaria tecnica e
professionale
Datore di Lavoro: D.S prof. Aldo Delpari
Medico competente: dott. Alessandro Angerer
RSPP: dott.ssa Rosa Amendola
DSGA prof.ssa Lucia Messina
Addetti Antincendio Vedi organigramma sicurezza allegato
Addetti Primo soccorso Vedi organigramma sicurezza
Persone presenti:
Numero totale Sede centrale Succursale
Classi
Alunni
Docenti
Amministrativi
Collaboratori
scolastici
Assistenti - Tecnici di
laboratorio
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2.2 ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA
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2.3 DESCRIZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
2.3.1 Sede Centrale:
L’edificio si articola su quattro livelli: piano terra, piano ammezzato, piano primo e piano secondo
(una parte della costruzione in alcune sue zone presenta anche un seminterrato a cui si accede
dall’esterno). L’edificio è vincolato dalla Sovrintendenza e è posto appena fuori il Centro Storico di
Vicenza.
L’ingresso principale avviene da Corso Santi Felice e Fortunato, attraverso il piazzale antistante
l’omonima chiesa. Un altro ingresso è posteriore da Viale Torino attraverso un cortile che serve
anche da parcheggio auto del personale, di eventuali visitatori e come punto di raduno esterno in
caso di emergenza.
Impianti elettrici
Gli impianti elettrici appaiono adeguati alle norme e conformi alla 46/90. E’ necessario che una
copia di tutta la documentazione inerente l’impianto sia conservata presso la scuola (eventualmente
chiederne copia alla Provincia). La scuola è in particolare dotata di interruttore generale che
permette di togliere tensione all’impianto elettrico.
È presente una protezione passiva contro le scariche atmosferiche.
Impianti di sicurezza
Sono presenti impianti di illuminazione di emergenza e di allarme antincendio. L’impianto EVAC
attualmente appare non funzionante (l’Ente proprietario è stato avvertito ed interessato della
necessità di ripristinarlo).
Le vie di esodo sono dotate di sistema di illuminazione di emergenza.
Segnaletica di sicurezza
La segnaletica attualmente presente è in generale adeguata e rispetta quanto previsto dalla
normativa in vigore (D.Lgs. 493/96). La segnaletica indica correttamente le uscite di emergenza, i
mezzi antincendio e i dispositivi di emergenza.
Attrezzature antincendio e di emergenza
Lo stabile è protetto da un numero adeguato di estintori portatili e da un impianto idrico antincendio
(così come previsto dal certificato di prevenzione incendi, in questo periodo in fase di rinnovo).
E’ presente e disponibile un apparato DAE (defibrillatore automatico) posto in prossimità della
portineria ed è presente personale adeguatamente formato.
La cassetta di primo soccorso è presente e disponibile presso la portineria.
Centrale termica:
L’edificio è riscaldato con un impianto tradizionale a radiatori, che fanno capo ad una centrale
termica a metano ubicata nel cortile interno e di potenza maggiore di 116 kW, sottoposta a CPI. La
manutenzione della centrale è gestita dall’ente proprietario (Provincia)
Servizi igienici
Sono presenti servizi igienici, correttamente dimensionati e in buone condizioni strutturali. Sono
inoltre buone le condizioni di igiene e pulizia grazie all’attenzione del personale.
Pavimenti, illuminazione e ventilazione naturale
I pavimenti sono uniformi, regolari, facilmente lavabili e adeguati alle condizioni d’uso. Vengono
mantenuti regolarmente puliti. L’illuminazione e la ventilazione di tutti i corridoi, delle aule e degli
altri locali risultano garantite da superfici finestrate di adeguate dimensioni.
L’illuminazione artificiale è adeguata.
Microclima e riscaldamento invernale
Il microclima è buono nelle aule e negli spazi comuni.
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2.3.2 Succursale:
Lo stabile si articola su quattro livelli: piano seminterrato, piano rialzato, piano primo, piano
secondo. È poi presente la palestra con gli spogliatoi. L’edificio e la palestra sono collegati alla sede
centrale con un percorso pedonale all’aperto ad uso esclusivo.
L’accesso principale avviene da Via G. D’Annunzio lungo un percorso promiscuo alle auto e in
comune con un’altra scuola (ITC “A. Fusinieri”).
L’edificio è dotato di due vani scala interni ed uno esterno, utilizzato solo per le situazioni di
emergenza e di un ascensore.
Impianti elettrici
Gli impianti elettrici appaiono adeguati alle norme e conformi alla 46/90. E’ necessario che una
copia di tutta la documentazione inerente l’impianto sia conservata presso la scuola (eventualmente
chiederne copia alla Provincia). La scuola è in particolare dotata di interruttore generale che
permette di togliere tensione all’impianto elettrico.
Impianti di sicurezza
Sono presenti impianti di illuminazione di emergenza e di allarme antincendio. L’impianto EVAC
attualmente appare non funzionante (l’Ente proprietario è stato avvertito ed interessato della
necessità di ripristinarlo).
Le vie di esodo sono dotate di sistema di illuminazione di emergenza sottoposti a periodica
manutenzione
Segnaletica di sicurezza
La segnaletica attualmente presente è in generale adeguata e rispetta quanto previsto dalla
normativa in vigore (D.Lgs. 493/96). La segnaletica indica correttamente le uscite di emergenza, i
mezzi antincendio e i dispositivi di emergenza.
Attrezzature antincendio e di emergenza
Lo stabile è protetto da un numero adeguato di estintori portatili e da un impianto idrico antincendio
(così come previsto dal certificato di prevenzione incendi).
E’ presente e disponibile un apparato DAE (defibrillatore automatico) posto in prossimità della
palestra ed è presente personale adeguatamente formato.
Cassette di primo soccorso sono disponibili presso la portineria e la palestra.
Centrale termica:
L’edificio è riscaldato con un impianto tradizionale a radiatori, che fanno capo ad una centrale
termica a metano ubicata in locale dedicato posto sul retro della palestra e di potenza maggiore di
116 kW, sottoposta a CPI. La manutenzione della centrale è gestita dall’ente proprietario
(Provincia)
Servizi igienici
Sono presenti servizi igienici, correttamente dimensionati e in buone condizioni strutturali. Sono
inoltre buone le condizioni di igiene e pulizia grazie all’attenzione del personale.
Pavimenti, illuminazione e ventilazione naturale
I pavimenti sono uniformi, regolari, facilmente lavabili e adeguati alle condizioni d’uso. Vengono
mantenuti regolarmente puliti. L’illuminazione e la ventilazione di tutti i corridoi, delle aule e degli
altri locali risultano garantite da superfici finestrate di adeguate dimensioni.
L’illuminazione artificiale è adeguata.
Microclima e riscaldamento invernale
Il microclima è buono nelle aule e negli spazi comuni.
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2.4 MANSIONI INDIVIDUATE ED ATTIVITÀ
Mansione Attività
Docente Attività didattica
Tecnico di laboratorio (es. informatica) Attività didattica specifica di laboratorio
Impiegato amministrativo / Dirigenti Attività di ufficio con uso di videoterminale
Collaboratore scolastico Attività di assistenza all’utenza, riordino e
pulizia dei locali e mobilio
Studenti in laboratorio e in Alternanza Scuola
Lavoro
Attività di laboratorio con uso di videoterminali,
attività varia (principalmente di tipo ipiegatizio)
presso aziende ospitanti
2.5 REGISTRO INFORTUNI
Il registro infortuni non evidenzia infortuni e/o malattie che rappresentino indicazioni utili per la
valutazione dei rischi.
2.6 SOSTANZE, PRODOTTI E MATERIALI PERICOLOSI
I principali prodotti pericolosi che possono essere presenti sono prodotti per le pulizie (ammoniaca,
sgrassanti, prodotti spray, ecc.), conservati a cura del personale collaboratore scolastico in appositi
armadi, sottochiave.
Di ogni sostanza e/o prodotto presente all’interno dell’edificio scolastico viene conservata, a cura
della direzione, la relativa scheda di sicurezza e tutti i contenitori sono adeguatamente etichettati; le
SdS sono rese disponibili al personale addetto.
Per l'analisi specifica del rischio si rimanda alla valutazione del rischio chimico.
2.7 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
Viene riportato di seguito l’elenco dei dispositivi di protezione individuale (dpi), suddivisi per
mansione.
Mansione Attività DPI previsto
Collaboratore scolastico
Pulizia e lavaggio di
pavimenti, arredi, vetrate,
scale:
o Scarpe con suola
antiscivolo (S1)
o Occhiali protettivi
o Guanti di protezione in
lattice (per lo spolvero)
o Guanti di protezione in
nitrile (per prodotti di
pulizia)
o Camice protettivo
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Mansione Attività DPI previsto
Spostamento di arredi, banchi,
sedie
o Scarpe con suola
antiscivolo e punta
rinforzata (S1)
o Guanti da lavoro con
buone caratteristiche di
presa antiscivolo ((Es. EN
388 3,3,3,3,)
Piccola manutenzione di
apparecchi elettrici ed
elettronici
o Scarpe con suola
antiscivolo (S1)
Guanti da lavorocon
caratterischiche anti tagli e
perforazione (Es. EN 388
3,3,3,3,
Piccola manutenzione di arredi,
porte, finestre ed altro
o Scarpe con suola
antiscivolo (S1)
o Guanti da lavorocon
caratterischiche anti tagli e
perforazione (Es. EN 388
3,3,3,3,
Archiviazione documenti o Scarpe con suola
antiscivolo e punta
rinforzata (S1)
o Guanti di protezione in
lattice
Ogni consegna è verbalizzata con i nominativi dei lavoratori coinvolti e dei relativi dpi consegnati.
2.8 INFORMAZIONE, FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DEI LAVORATORI
Per l’attività specifica della scuola le necessità formative sono:
Lavoratori
interessati Argomento
Durata
(ore)
Tutti i lavoratori
Formazione generale secondo l’Accordo Stato Regioni 4
Formazione specifica secondo l’Accordo Stato Regioni 8
Aggiornamento ogni 5 anni 6
Preposti
Formazione generale secondo l’accordo Stato Regioni 4
Formazione specifica secondo l’accordo Stato Regioni 8
Formazione aggiuntiva preposti secondo l’Accordo Stato Regioni 8
Aggiornamento ogni 5 anni 6
Dirigenti Formazione minima secondo Accordo Stato Regioni 16
Aggiornamento ogni 5 anni 6
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Lavoratori
interessati Argomento
Durata
(ore)
Addetti
antincendio
Corso base antincendio rischio MEDIO con esame VV.F. 8
Aggiornamento corso antincendio (entro 3 anni) 5
Addetti al primo
soccorso
Corso base primo soccorso 12
Aggiornamento per primo soccorso (entro 3 anni) 4
Studenti in
alternanza
scuola lavoro
Formazione generale secondo l’Accordo Stato Regioni 4
Formazione specifica secondo l’Accordo Stato Regioni (in funzione
degli accordi presi con le ditte ospitanti) 4/8
Studenti in
laboratorio
Formazione mirata alle specifiche esigenze del laboratorio (es.
uso VDT) fonita dal docente di riferimento
In funzione
delle
esigenze,
all’interno
del
programma
delle lezioni
2.9 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Le attività sono organizzate in orario giornaliero (8.00 – 19.00).
Vengono svolte attività lavorative in orario serale (19.00 – 23.00) secondo la programmazione
scolastica annuale.
Non vengono abitualmente svolte attività lavorative in orario notturno (23.00 – 05.00).
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3 VALUTAZIONE DEI RISCHI
3.1 RISCHI COMUNI
RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati agli impianti
elettrici.
P = 1, D = 4, R = 4
Divieto ai lavoratori di intervenire su impianti o parti
elettriche
Segnalazione di eventuali esigenze di intervento
Documentazione di sicurezza degli impianti (progetti,
dichiarazioni di conformità con specifico riferimento
all'impianto e al progetto, denunce impianti di terra, etc.)
Verifiche periodiche dell’impianto di terra e degli interruttori
differenziali (salvavita)
Affidamento di lavori di manutenzione o modifica solo a
ditte specializzate e abilitate, con rilascio di documentazione
Utilizzo di adattatori, spine e prese multiple adatte al
voltaggio previsto e marcate CE
Controlli periodici di sicurezza (protezione dei punti con
possibili contatti diretti, stato di cavi e conduttori visibili, ...)
Divieto di manomissione di quadri elettrici, coperchi e
barriere di protezione dal contatto con parti sotto tensione
Verifiche periodiche di sicurezza delle attrezzature (stufe
elettriche, condizionatori portatili, etc.)
Rischi di cadute in piano,
scivolamenti, inciampi o
contusioni legati alle
caratteristiche dei luoghi di
lavoro (in particolare passaggi,
arredi, ostacoli, etc.)
P = 1, D = 2, R = 2
Verifica periodica dei luoghi di lavoro per segnalare ed
eliminare i pericoli legati a ostacoli, arredi, scale o passaggi
non sicuri, zone con pericolo di caduta, scarsa illuminazione
Informazione sui rischi legati ai luoghi di lavoro
Scelta adeguata dei prodotti e degli orari per la pulizia dei
pavimenti e segnalazione delle zone bagnate
Ordine e pulizia periodica nei locali; corridoi e luoghi di
passaggio liberi da ostacoli
Eliminazione di cavi a rischio di inciampo
Rischi di tipo igienistico
P = 1, D = 2, R = 2
Divieto di fumo, segnalazione e nomina incaricati
Adeguato ricambio di aria nei luoghi di lavoro
Pulizia periodica di locali ed attrezzature di lavoro (in
particolare tastiere, mouse e schermi) con prodotti specifici
Pulizia periodica filtri e impianti di ricambio aria
Schermatura delle postazioni di lavoro dai climatizzatori
Separazione di attrezzature quali plotter, fotocopiatrici,
stampanti laser, etc.
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RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati a emergenze
sanitarie
P = 1, D = 4, R = 4
Nomina e formazione addetti al primo soccorso (PS)
Procedure di PS (allarme, chiamate al 118, primi interventi)
Informazione e formazione ai lavoratori sui nomi degli
addetti al PS, sulle procedure e dotazioni di PS
Verifica periodica delle dotazioni di PS
Procedura di gestione della eventuale somministrazione di
farmaci a personale od allievi bisognosi, secondo le
indicazioni del medico
Rischio emergenze sanitarie
dovute ad eventi non dipendenti
dalle attività lavorative.
Rischio POTENZIALE
Avuta notizia dalle fonti di informazione delle evidenze di una
possibile emergenza sanitaria (es. diffusione di infezione virale o
batterica tra la popolazione), l’organizzazione aziendale dovrà:
Predisporre un adeguato sistema di reperimento e diffusione
delle informazioni relative alla gestione dell’emergenza
fornite dalle Autorità Competenti (Sindaco, Prefetto,
Presidente della Regione, Dipartimento Nazionale di
Protezione Civile, Ministeri competenti, Presidenza del
Consiglio dei Ministri) tramite i propri canali ufficiali di
informazione (es. Siti internet istituzionali, Gazzetta
Ufficiale), e/o anche per il tramite delle eventuali
Associazioni di categoria
Istituire un tavolo di confronto interno che veda coinvolti
Datore di Lavoro, RSPP, Medico competente, RLS, eventuali
RSU finalizzato alla condivisione delle informazioni e delle
decisioni suggerite e/o da adottare.
Predisposizione di adeguata campagna di diffusione tra tutte
le maestranze delle informazioni ed indicazioni di corretto
comportamento da tenere nello svolgimento delle proprie
attività, in stretta osservanza di quanto indicato dalle preposte
autorità.
Es. decalogo di buon comportamento (per CoronaVirus 2020)
Es. Informativa sul corretto lavaggio delle mani, etc.
Valutare l’opportunità di disporre ed attuare, con personale
interno o tramite le ditte specializzate, un incremento
proporzionato, delle attività di sanificazione delle superfici e
degli ambienti, con particolare riguardo agli ambienti di vita
comuni (es. sale conferenze, mense aziendali, open space,
etc.), con valutazione della efficacia
Es. per CoronaVirus Rif. Comunicazione ULSS8 n.22156 del
29-02-2020
Attivare una campagna di informazione ai lavoratori sulle
corrette modalità di gestione della eventuale possibilità di
infezione personale (esigenza di informare immediatamente
il proprio medico curante per seguirne le indicazioni
specifiche, informare la direzione aziendale, etc.) sulla base
delle istruzioni ricevute dalle Autorità preposte.
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RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati alle condizioni
statiche dei locali (crolli,
caduta intonaci, etc.)
P = 1, D = 3, R = 3
Verifica periodica delle condizioni strutturali (vetri, intonaco,
crepe, infiltrazioni di umidità, etc.) dell’edificio da parte di
personale competente
Segnalazione immediata anche da parte dei lavoratori
dell’eventuale presenza di crepe e altri rischi strutturali
Rischi connessi all’utilizzo
dell’ascensore
(blocco, black-out, incendio,
ecc.)
P = 2, D = 2, R = 4
Formazione del personale addetto
Procedura per il sicuro e corretto utilizzo dell’ascensore
(possibilità di utilizzo ed accessibilità, procedura di primo
intervento in caso di blocco, ecc.)
Manutenzione periodica dell’ascensore da parte di personale
qualificato
Rischi legati all'utilizzo di
macchine e attrezzature varie
presenti a scuola
P = 2, D = 3, R = 6
Informazione agli addetti sulle corrette modalità di utilizzo
delle attrezzature
Divieto di accesso e utilizzo ai non addetti ai lavori
Utilizzo dei DPI previsti
Vigilanza dei preposti sull'utilizzo in sicurezza delle
attrezzature
Verifiche periodiche sullo stato delle attrezzature (presenza
ed efficienza dei dispositivi di sicurezza)
Corretta manutenzione periodica delle attrezzature
Segnaletica di sicurezza nei luoghi di lavoro
Messa fuori servizio delle attrezzature danneggiate o in attesa
di manutenzione
Procedure di acquisto attrezzature conformi ai requisiti di
sicurezza (capitolati, verifiche preliminari, selezione dei
fornitori, etc.)
Caduta materiale dall’alto
P = 2, D = 2, R = 4 Prima di archiviare qualsiasi faldone cartaceo, assicurarsi che
l’armadio sia fissato a parete e la scala sia a norma. Nel caso
segnalare il tutto al proprio preposto;
Prima di utilizzare la scala, leggere le procedure messe a
disposizione dal datore di lavoro sul loro corretto uso;
Rischi legati alle aree esterne
di pertinenza della scuola (Parcheggi, cortili, soprattutto
durante gli spostamenti dalla
succursale alla sede, aree verdi)
P = 2, D = 4, R = 8
Formazione del personale
Segnaletica orizzontale e verticale
Rispetto delle regole di circolazione e viabilità interna
Rispetto del limite di velocità a 10 km/h
Segnalazione di eventuali esigenze di manutenzione
Rischi legati a categorie
particolari di lavoratori
(lavoratori temporanei, nuovi
assunti, lavoratori provenienti
da altri paesi, lavoratori
anziani o minorenni, …)
Procedura specifica di sicurezza, per garantire l'inserimento
del lavoratore, per fornire informazione e formazione sui
rischi e sulle misure di sicurezza, per fornire eventuali DPI o
sorveglianza sanitaria se prevista, per verificare la
comprensione della lingua italiana e delle informazioni
fornite, per evitare lavorazioni a rischio particolare per le
quali il lavoratore non è ancora idoneo
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Marzo 2020
RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati all'assunzione di
alcol o sostanze stupefacenti
L'assunzione di alcol o droghe
può causare gravi danni per la
sicurezza di chi lavora e di
terzi.
Attività a rischio ALCOL:
attività di insegnamento
Attività a rischio DROGHE:
nessuna
Formazione e sensibilizzazione dei lavoratori
Divieto, per i lavoratori addetti alle attività critiche, di
assunzione di alcol
Divieto, per il datore di lavoro, di somministrazione di alcol
Controlli specifici da parte del medico competente (assenza
di dipendenze da alcol o droghe)
Formazione sui rischi e sulla necessità dei controlli
Riunioni con il medico competente o altri esperti
Valutazione rischio stress e
rischi correlati (ai sensi del D.
Lgs 81/08)
Rischio BASSO
Ripetere la valutazione ogni 2/3
aa.ss.
Si rimanda alla specifica
valutazione
Effettuare eventuali interventi migliorativi nelle aree risultate
negative
Riconoscimento del ruolo degli addetti, rendendoli partecipi
delle problematiche di gestione dell’attività e prendendo in
considerazione le loro segnalazioni e suggerimenti
Chiarezza nella definizione dei ruoli e nei margini di
autonomia.
Riferimenti (es. RSPP, MC) per segnalazioni da parte dei
lavoratori di eventuali problematiche relative allo stress
lavoro correlato
Rischi legati ai lavori affidati
in appalto
P = 2, D = 2, R = 4
Procedure di sicurezza per i lavori di appalto, che
disciplinino:
o selezione degli appaltatori (idoneità tecnico-professionale)
o scambio di informazioni rilevanti ai fini della sicurezza con
le ditte appaltatrici (rischi specifici esistenti nell’ambiente
in cui si opera, misure di prevenzione e di emergenza, rischi
introdotti dagli appaltatori durante i lavori, etc.)
Coordinamento e cooperazione tra committente ed
appaltatore per evitare rischi legati alle interferenze tra lavori
di diverse ditte
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Marzo 2020
RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi di incendio ed
emergenze
Presenza di combustibili: sono
presenti alcuni arredi in legno,
documenti ed altro materiale
cartaceo, prodotti liquidi
infiammabili tipo prodotti per
le pulizie, gas metano in
caldaia.
Inneschi: le possibili fonti di
innesco possono essere legate
all’impianto ed attrezzature
elettriche ed al mancato rispetto
del divieto di fumo.
Persone esposte:
l’affollamento e l’evacuazione
sono il problema principale
(circa 650 presenze
contemporanee in sede e 400 in
succursale)
P = 2, D = 4, R = 8 (medio)
Verificare periodicamente la presenza e la scadenza del
Certificato di Prevenzione Incendi, eventualmente
procedendo alle relative pratiche
Predisposizione ed adozione del Piano di Emergenza
Realizzare una adeguata formazione in modo che tutti i
componenti della squadra facciano 8 ore di formazione ed
esame finale presso il Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco
Ripetere periodicamente la formazione squadra
Formare il personale sulle procedure di allarme e
segnalazione incendio
Ripetere annualmente almeno n. 2 prove pratiche di
evacuazione
Verifiche periodiche di estintori e idranti (semestrali da parte
di ditta abilitata e internamente da parte delle persone
formate in materia di antincendio)
Limitare i quantitativi di sostanze infiammabili
Controllo del divieto di fumo
Compilazione del registro antincendio
Costante accessibilità delle vie di esodo e delle uscite di
emergenza
Verifica periodica dell’impianto di illuminazione di
emergenza e di allarme EVAC
Rischi per le lavoratrici
madri (gestanti e in
allattamento). Attività
potenzialmente critiche sono:
stazionamento in piedi, lavori
su scale o in altezza, utilizzo
prodotti chimici (per pulizie)
P = 2, D = 2, R = 4
Procedura di sicurezza per lavoratrici madri (tempestiva
comunicazione da parte della lavoratrice dello stato di
gravidanza, valutazione delle azioni da intraprendere,
astensione anticipata dal lavoro o modifica delle condizioni
di lavoro, altre misure di sicurezza)
Informazione alle lavoratrici sulla procedura, sui rischi
specifici e su eventuali misure di sicurezza da adottare
Attività vietate in gravidanza Attività vietate in gravidanza
e allattamento
• stazione eretta prolungata
(se superiore a 4h)
• uso scale portatili
• rischio chimico (prodotti
pulizie)
Rischi connessi all’uso di
scale portatili
P = 1, D = 3, R = 3
Formazione ed informazione al personale addetto
Utilizzo di scale portatili a norma (stabili, solide, con piedini
anti scivolo, gradini anti scivolo, tirante anti apertura, etc.)
Divieto di utilizzo delle scale da parte di personale non
autorizzato
Segnalazione immediata dello stato di avaria di una scala
Divieto di utilizzo di scale non a norma o di altri strumenti
(es. sedie, banchi, etc.)
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RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi da esposizione a
rumore.
La valutazione specifica, non
richiede rilevazioni
fonometriche. I livelli di
esposizione personali (Lep)
hanno valori stimati inferiori a
80 dBA
P = 1, D = 3, R = 3
La valutazione del rischio rumore è stata fatta sulla base del
confronto con attività simili (linee guida dell’ispesl) e sul
fatto che non sono presenti sorgenti di rumore superiori agli
80 dB
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3.2 RISCHI DI MANSIONE
3.2.1 Impiegati (assistenti amministrativi, DSGA…)
RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati al lavoro al
videoterminale (VDT).
Disturbi muscolo – scheletrici
da posture incongrue e
affaticamento visivo.
(P = 1, D = 2, R = 2)
Nota: il rischio è relativo alle
persone che svolgono attività
d’ufficio a tempo pieno
(almeno 20 ore di utilizzo di
videoterminale alla settimana)
Informazione e formazione degli addetti riguardo ai rischi
dovuti ad una permanenza prolungata davanti al VDT
Formazione sull’utilizzo di software specifico e in generale
sull’utilizzo del computer
Pause di 15 minuti ogni 2 ore continuative di lavoro al VDT
Adeguatezza delle postazioni di lavoro con particolare
riguardo all’illuminazione (eliminazione o schermatura di
riflessi diretti e indiretti) e alla postazione (regolabilità della
seduta, eventuale poggiapiedi, spazi di lavoro).
Sorveglianza sanitaria (per chi utilizza il VDT più di 20 ore a
settimana) secondo il parere del medico competente
Movimentazione manuale di
faldoni cartacei
P = 1, D = 3, R = 3
Verificare il buono stato di ancoraggio e stabilità degli
scaffali;
Quando si devono riporre o ritirare oggetti situati in alto non
si deve piegare la schiena, ma usare una scala;
E’ proibito salire su cataste di documenti, su sedie o su altri
mezzi impropri, per raggiungere materiali posti in alto.
Prima di salire su una scala è necessario verificare che sia
correttamente posizionata e in buono stato manutentivo (in
caso contrario le anomalie devono essere segnalate al
Responsabile dell’ufficio il quale dovrà provvedere a
garantirne il ripristino o la sostituzione);
Le scale devono essere utilizzate rivolgendo sempre il viso
verso la scala;
I libri devono essere disposta in modo stabile su armadi o
scaffali partendo dai piani più bassi;
Gli scaffali non devono essere sovraccaricati.
Quando si movimentano libri non si deve ruotare il tronco,
ma ci si deve girare con tutto il corpo.
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3.2.2 Docenti
RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Stress e sforzo vocale per i
docenti
(P = 2, D = 2, R = 4)
Organizzazione del lavoro
Informazione e formazione del personale
Eventuali interventi di trattamento acustico di alcuni
locali
Possibilità di utilizzo di sistemi portatili di
amplificazione
3.2.3 Tecnici di laboratorio
RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Stress e sforzo vocale per i
docenti
(P = 2, D = 2, R = 4)
Organizzazione del lavoro
Informazione e formazione del personale
Eventuali interventi di trattamento acustico di alcuni
locali
Possibilità di utilizzo di sistemi portatili di
amplificazione
Rischi legati al lavoro al
videoterminale (VDT). Disturbi muscolo – scheletrici
da postura, affaticamento visivo
e mentale
(se utilizzo del VDT per almeno
20 ore settimanali)
P = 1, D = 2, R = 2
Informazione e formazione addetti sui rischi e sulle
corrette modalità operative (pause, postazione
ergonomica)
Pause (15 minuti ogni 2 ore di lavoro al VDT)
Adeguatezza postazioni di lavoro (sedie regolabili,
protezione da abbagliamenti e riflessi, spazi sufficienti,
disposizione attrezzature)
Sorveglianza sanitaria secondo parere del medico
competente
3.2.4 Studenti in alternanza scuola lavoro e/o in lavoratorio
RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati all’eventuale
presenza di lavoratori
minorenni (alternanza scuola
lavoro, stagisti, ecc.)
P = 2 D = 2, R = 4
Applicare quanto previsto dalle normative in vigore
(legge 17 ottobre 1967, n. 977, D.Lgs 81/2008), ed in
particolare:
o Divieto di lavoro in orario notturno
o Eventuale fornitura di specifici DPI
o Programmare e verificare l’avvenuta formazione generale
e specifica secondo l’accordo stato regioni
o Individuazione del tutor di riferimento interno alla scuola
o Divieto di utilizzo di sostanze pericolose, lavoro in
solitudine, lavori in quota, utilizzo di apparecchiature per
le quali è previsto specifico addestramento
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RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati al lavoro al
videoterminale (VDT). Disturbi muscolo – scheletrici
da postura, affaticamento visivo
e mentale
P = 1, D = 2, R = 2
Informazione e formazione mirate da parte dei docenti di
riferimento sui rischi e sulle corrette modalità operative
(pause, postazione ergonomica)
Adeguatezza postazioni di lavoro (sedie regolabili,
protezione da abbagliamenti e riflessi, spazi sufficienti,
disposizione attrezzature)
3.2.5 Collaboratori scolastici
RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati all’esposizione a
prodotti chimici (detergenti,
disinfettanti, detersivi, etc.). In
considerazione dei quantitativi e
delle caratteristiche dei prodotti
chimici presenti e delle
modalità di utilizzo, il rischio
chimico è valutato NON
BASSO PER LA
SICUREZZA E NON
IRRILEVANTE PER LA
SALUTE per il personale che
opera le pulizie.
Fare riferimento alla
valutazione specifica
Formazione ed informazione specifica al personale
addetto
Limitazione del numero di lavoratori esposti;
Riduzione della durata e dell’intensità dell’esposizione
(es. utilizzo di quantitativi limitati / limitazione delle
quantità in deposito);
Misure igieniche adeguate (es. non mangiare non bere e
non fumare durante l’utilizzo e in prossimità dello
stoccaggio);
Metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni
che garantiscano la sicurezza nella manipolazione,
nell’immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di
lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che
contengono detti agenti chimici
Appropriate misure organizzative e di protezione
collettive alla fonte del rischio;
Misure di protezione individuali, compresi i DPI, se non
si riesce a prevenire con altri mezzi l’esposizione (es.
dotazione di occhiali o visiere quando si utilizzano
sostanze con la frase di rischio R41);
Inserire fra i numeri telefonici di emergenza quello del
centro antiveleni del Niguarda: 02-66101029
Disponibilità delle schede di sicurezza dei prodotti
Sorveglianza sanitaria secondo le indicazioni del medico
competente
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RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Rischi legati alla
movimentazione manuale di
carichi.
Rischio di malattie da
sovraccarico biomeccanico, in
particolare a carico della
schiena (personale A.T.A.)
P = 1, D = 2, R = 2
Formazione ed informazione specifiche al personale
addetto
Verifica della necessità di una valutazione quantitativa
del rischio (indici di sollevamento (IS), con
coinvolgimento del medico competente
attrezzature meccaniche per la movimentazione dei
carichi (es. carrellini);
Organizzazione e progettazione del lavoro in modo
ergonomico;
Eventuale sorveglianza sanitaria, secondo il parere del
medico competente;
Informazione (sul peso), formazione e addestramento
sulle corrette modalità di sollevamento.
Rischi legati a lavoro in
solitudine
P = 1, D = 2, R = 2
Procedure specifiche e dotazioni di sicurezza per il
lavoro da soli (es. telefoni con “numeri rapidi” collegati
direttamente a enti di soccorso contatti periodici con altri
colleghi, dispositivi di sicurezza automatici, ...)
Informazione e formazione sulle procedure di emergenza
Rischi connessi all’utilizzo di
scale portatili
P = 2, D = 3, R = 6
Formazione ed informazione al personale addetto
Utilizzo di scale portatili a norma (stabili, solide, con
piedini anti scivolo, gradini anti scivolo, tirante anti
apertura, etc.)
Divieto di utilizzo delle scale da parte di personale non
autorizzato
Segnalazione immediata dello stato di avaria di una scala
Divieto di utilizzo di scale non a norma o di altri
strumenti (es. sedie, banchi, etc.)
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4 PROGRAMMA DI ATTUAZIONE
Misura di sicurezza Note e programmazione
Prove di evacuazione (2 per anno scolastico) Indicativamente ottobre-novembre e
marzo-aprile
Controlli periodici di sicurezza su attrezzature
antincendio Ogni 6 mesi da parte di ditta specializzata
Riunione periodica di sicurezza 1 volta l’anno
Aggiornamento squadra antincendio 5 ore indicativamente ogni 3 anni
Aggiornamento squadra di primo soccorso 4 ore ogni 3 anni
Aggiornamento formazione secondo l’accordo Stato-
Regioni
6 ore ogni 5 anni (prima scadenza 2018)
Formazione generale agli studenti che frequentano
l’alternanza scuola-lavoro
4 ore prima dello stage
Aggiornamento periodico Valutazione Rischio
Chimico
Aggiornamento periodico Valutazione Rischio Stress
Lavoro correlato Ogni 2/3 anni scolastici
Tenuta del registro dei controlli antincendio interni (2 volte all’anno scolastico) ed esterni (ogni 6 mesi)
Segnalazione alla Provincia di eventuali problemi
tecnici ed impiantistici (ad esempio problema
infiltrazioni dal tetto
e dai serramenti)
Misura costante
Effettuare il controllo dell’impianto di messa a terra Biennale
Monitoraggio presso la Provincia dello stato di
avanzamento delle manutenzioni previste e richieste
(es, impianto idranti, EVAC, etc.)
Misura costante
Analisi ed eventuale aggiornamento delle schede di
sicurezza dei prodotti pericolosi Misura costante
Effettuazione visite mediche Secondo protocollo sanitario
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