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RELAZIONE CONCLUSIVA Brescia 28 marzo 2008
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 2
dal pieghevole del progetto: Marte, il dio della guerra, ha tenuto nascosti ai cittadini, per decenni, due luoghi di grande valore am-bientale della nostra città. Ma, affinchè tutti, a partire dai bambini, e simbolicamente, dalla nostra Martina, possano frequentare e godere pienamente della bellezza dei due parchi è necessario che le decisioni sul destino di Campo Marte e della Polveriera siano discusse pubblicamente e quanto più possibile condivise. Tutti possono contribuire partecipando alle iniziative programmate. Si può intervenire anche via internet, collegandosi al portale web del comune di brescia: www.comune.brescia.it e, da qui, cliccando sull’apposito pulsante ed, entrando nella pagina dedicata, sarà possibile scaricare la documenta-zione prodotta, esprimere la propria opinione, introdurre nuovi temi di discussione.
Sommario
Presentazione ...............................................................................................................................................................3 Prima fase - istruttoria ...................................................................................................................................................5 Seconda fase – Laboratori............................................................................................................................................8 Presentazione dell’ambito territoriale di progetto........................................................................................................11 Il progetto partecipato di Campo Marte ......................................................................................................................13
Gli obiettivi e i requisiti generali del progetto ........................................................................................................13 L’idea di parco........................................................................................................................................................13 1 Impianto generale ........................................................................................................................................13 2 Sicurezza .....................................................................................................................................................13 3 Gestione ......................................................................................................................................................13 4 Conservazione – Storia - Paesaggi .............................................................................................................13 I contenuti del progetto ..........................................................................................................................................14 Attivita’ e regole .....................................................................................................................................................14 1 “Basso continuo” di animazione del parco ..................................................................................................14 2. Eventi ...........................................................................................................................................................14 3. Attivita’ dinamiche........................................................................................................................................15 1. Sicurezza e gestione ...................................................................................................................................15 Strutture e infrastrutture .........................................................................................................................................17 1. Strutture per giochi e attivita’ di carattere sportivo ......................................................................................17 2. Accessi, rapporti con il contesto urbano, recinzione ..................................................................................19 3. Zone e percorsi interni e alberature.............................................................................................................20 4. Fabbricati – servizi.......................................................................................................................................21
Il progetto partecipato della Polveriera .......................................................................................................................23 Gli obiettivi e i requisiti generali del progetto .........................................................................................................23 L'idea di parco........................................................................................................................................................23 I contenuti del progetto ..........................................................................................................................................24 Sfida n. 1: La natura nella citta’ .............................................................................................................................24 Sfida n. 2: La citta’ nella natura .............................................................................................................................27 Sfida n. 3: La porta del parco.................................................................................................................................28 Sfida n. 4: Gestione partecipata ............................................................................................................................29 5: Il percorso di costruzione della Polveriera.........................................................................................................29 6: Spunti di progetto...............................................................................................................................................30
Organizzazione: Assessorato Ambiente e Parchi – Comune di Brescia, Parco delle Colline Brescia Via Marconi 12 con la collaborazione della Prima Circoscrizione e della Seconda Circoscrizione Progetto e coordinamento tecnico: Imbrò e Staro Associati Studio di Architettura – Brescia: Cristina Imbrò, Stefano Staro Collaborazione nelle ricerche e facilitatori: Alessandro Fracassi, Alessandro Brocchetti, Giulia Marchina, Debora Cojutti Collaborazione tecnica e logistica: Settore Ecologia e Ambiente, Settore Verde pubblico del Comune di Brescia: Bruna Magnolini Progetto grafico: Imbrò e Staro Associati, con la collaborazione di Giulia Zappa Stampa: Bresciani Group – Paitone (BS) Allestimento stand: Franzini s.r.l., Medole (MN)
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PRESENTAZIONE
“ da Marte a Martina, nuove idee per luoghi ritrovati ” è stato un processo di progettazione
partecipata con cui i tecnici e gli amministratori hanno condiviso con la cittadinanza la fase di
analisi dei luoghi e di elaborazione di idee per il recupero e la valorizzazione delle aree della ex
Polveriera di Mompiano e del Campo Marte.
Questi luoghi, che per decenni sono stati recinti impenetrabili ai cittadini, finalmente riacquisiti dal mese
di dicembre del 2007 dal Comune di Brescia, sono una importante risorsa per il miglioramento della
qualità del paesaggio urbano e per la stessa qualità della vita dei cittadini.
Durante il lungo e complesso percorso che ha condotto all'acquisizione dei due siti si sono sviluppati,
con l'attenzione dei media locali, dibattiti e discussioni sulla futura destinazione e sugli usi da privilegiare.
L'Amministrazione Comunale ha inteso da subito avviare una fase di ascolto degli enti, delle
associazioni sportive e ambientaliste, esponenti della cosiddetta “cittadinanza attiva, con l'obiettivo di
condividere decisioni che potessero incidere in modo molto rilevante sul futuro del contesto ambientale
della città.
Se Campo Marte infatti, gode di centralità e ampiezza seconda solo al Tarello e al parco del Castello di
Brescia ed è l'unico spazio verde attrezzato di ampie dimensioni a nord del centro storico , l'area
dell'ex Polveriera ha dimensioni e strutture che la qualificano come l'ar ea di verde attrezzato più
grande della città, porta di ingresso ai sentieri del Parco delle Colli ne e in particolare della
Maddalena Nord.
Nel proporre un progetto partecipato su questi luoghi si è inteso andare oltre la fase di ascolto e di
censimento delle idee, per iniziare una fase di elaborazione di proposte, di pensieri, di modelli e di
progetti con l'obiettivo di giungere a soluzioni negoziate, le più largamente condivise, innovative e di
qualità
Il processo che si avviato ha previsto che si allargasse il ventaglio dei soggetti coinvolti cercando di
raccogliere i contributi dei cittadini che non si ritrovano in strutture o gruppi organizzati, ma che più di
tutti, forse, traggono vantaggi o svantaggi dalle decisioni prese, fornendo occasioni e strumenti
diversificati per discutere della natura di quei lu oghi e progettarne un uso civico che potesse
essere il più possibile condiviso , convinti che grazie a questo processo si riuscisse a favorire una
riappropriazione identitaria per la città di ambienti per lungo tempo estranei alla città stessa.
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Hanno contribuito al processo partecipativo, che si è sviluppato dal 20 febbraio al 26 marzo tecnici,
amministratori, associazioni e cittadini mettendo a disposizione le proprie competenze, i propri studi, le
riflessioni e le analisi già svolte, facilitando così il dialogo e la formazione di decisioni.
Nella prima fase istruttoria in cui amministrazione, tecnici e associazioni si sono confrontate per
definire le risorse disponibili, le modalità di coinvolgimento della cittadinanza, le iniziative da svolgere e
per raccogliere documenti, ricerche, studi già sviluppati
Nella seconda fase di laboratorio , si sono analizzate esigenze e criticità, elaborando idee e soluzioni
progettuali, e ci si è confrontati con la cittadinanza allargata.
In questa fase si prevede sono state organizzare iniziative complementari per portare a conoscenza
della cittadinanza anche oltre gli iscritti ai laboratori, i luoghi di intervento e le opinioni di esperti che
potessero indicare buone pratiche, offrire altre e specifiche conoscenze sui temi
Infine, nelle assemblee conclusive è stata data la possibilità a tutti di conoscere e discutere gli
esiti del processo partecipato, presentati nei docu menti conclusivi, confrontandosi con gli
amministratori e verificando le possibilità di ulte riori sviluppi.
Il processo di ascolto della cittadinanza, sulla base delle risultanze del processo partecipato, è stato
infine prolungato usando lo strumento telematico del Progetto e21
Ettore Brunelli
Assessore all’ambiente e parchi
del Comune di Brescia
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Il processo partecipato
PRIMA FASE – ISTRUTTORIA
Sono state contattate, su indicazione delle circoscrizioni e dell’assessorato, oltre 100 enti, gruppi e
associazioni competenti per interesse o per localizzazione territoriale.
In particolare sono state informate dell’avvio del processo partecipato le scuole primarie, secondarie, le
parrocchie e gli oratori del quartiere, i circoli di lavoratori, le associazioni di categoria presenti sul
territorio, i gruppi e le associazioni di interesse specifico (naturalistico, ambientalistico, artistico, sportivo,
sociale).
- 1Riunione con i rappresentanti delle associazioni, 21 febbraio 2008
Hanno partecipato attivamente alle riunioni rappresentanti dei seguenti organismi
1. Accademia di belle arti Santagiulia
2. ACLI Mompiano
3. Agesci zona Sebino
4. ARCIRagazzi
5. ASD PlaySportFun
6. ASD ruote libere per mountain board
7. Ass.Culturale Teatro Dioniso
8. Associazione amici della bici "Corrado
Ponzanelli" FIAB
9. Associazione culturale Libertà e
Progresso
10. Associazione Gruppo di quartiere
"Campo Marte"
11. Associazione Ludica Antro del drago
12. Associazione Marinai
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13. Circolo ACLI L. Pavoni
14. Club 28
15. Comitato genitori Lana-Fermi
16. Comitato genitori scuola 28 maggio
17. Comitato Genitori Scuola Elementare
Corridoni
18. Comitato per il parco urbano Campo
Marte
19. CONI Brescia
20. Coop Il Calabrone
21. Cooperativa Lavoratori
22. Coordinamento gruppi scientifici
bresciani
23. Fondazione San Giorgio
24. Gruppo Alpini di Mompiano
25. Gruppo amici Villaggio Montini
26. Gruppo commercianti e artigiani di
Mompiano
27. Gruppo Scout Brescia 5
28. Gruppo Scout Brescia 2
29. Liberavventura
30. Ombromanto
31. Onlus Gnari de Mompià
32. Parrocchia di Santa Maria Immacolata
33. Slowfood
34. Teatro Inverso
35. UISP
36. Unione Astrofili Bresciani
37. Verdeavventura
Inoltre hanno partecipato, a titolo personale,
38. studenti di ingegneria,
39. artisti di Mompiano,
40. artisti dell’ Associazione U.C.A.I. di
Brescia,
41. consiglieri della Prima Circoscrizione,
42. consiglieri della Seconda Circoscrizione
43. esponenti del parco delle Colline
44. Forza Italia.
Altri enti, fra cui pur non partecipando
direttamente alle riunioni, hanno inviato
contributi e manifestazioni di interesse:
45. Liceo Scientifico Calini
46. sezione bresciana di Italia Nostra
Tutti i contributi pervenuti, insieme alle relazioni sulle riunioni e alla rassegna stampa, hanno formato il
dossier di documentazione, aggiornato fino al termine del processo partecipato
Nel corso di tutto il periodo sono state mantenute le comunicazioni con gli interessati sia attraverso la
posta elettronica, sia attraverso lo strumento telematico interattivo del Comune di Brescia (progetto e21).
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Con i documenti raccolti, oltre al primo dossier di circa sessanta pagine, sono stati elaborati 21 pannelli
informativi che hanno illustrato alla cittadinanza il presente, il passato e il futuro immaginato per le due
aree.
Per la prima volta sono stati, fra l’altro, illustrati in modo dettagliato i fabbricati e le caratteristiche
ambientali della Polveriera e si è potuto lavorare su un preciso rilievo metrico dell’area di Campo Marte.
I documenti sono stati esposti in una mostra allestita in una tendostruttura montata in Via San Faustino.
La mostra aperta nei pomeriggi dall’ 8 marzo al 13 marzo è stata visitata da circa 350 persone.
Grazie agli articoli apparsi sulla stampa locale, alla struttura montata nel centro di Brescia, agli 8000
depliant distribuiti, ai due striscioni esposti a Campo Marte e a Mompiano e al passa parola messo in
atto dalle associazioni partecipanti, si ritiene che gran parte della cittadinanza sia stata informata delle
iniziative in corso.
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Il processo partecipato
SECONDA FASE – LABORATORI Fra il 10 e il 18 marzo si sono svolti due incontri di laboratorio con i cittadini sul tema di Campo Marte e
due incontri sul tema della Polveriera.
Il laboratorio di analisi delle criticità ha definito i requisiti essenziali del progetto e discusso le prime
indicazioni di intervento. Gli appunti lasciati dai partecipanti sono stati riordinati in obiettivi e proposte.
Sia gli obiettivi, sia le proposte non sono risultati sempre compatibili e convergenti. Il laboratorio di
proposta e progetto ha quindi operato un'ulteriore selezione, motivando, per quanto possibile, le scelte
effettuate. Tali scelte hanno costituito i contenuti del progetto partecipato.
Il documento conclusivo di sintesi elaborato dal Gruppo di Progetto è stato infine sottoposto alla verifica
delle assemblee tenutesi presso la Prima e la Seconda Circoscrizione il 20 e il 26 marzo.
Hanno partecipato ai laboratori da un minimo di 25 a un massimo di 45 persone di diverse fasce di età,
estrazione sociale e culturale.
Nel corso del primo laboratorio è stato somministrato un questionario per valutare le difficoltà e il giudizio
dei partecipanti sul metodo proposto ed eventualmente apportare correttivi nel secondo incontro. I
risultati del questionario sono stati molto positivi e hanno messo in evidenza l’efficacia del metodo
proposto nel consentire a tutti di esprimere il proprio parere.
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A tutti i cittadini e, in particolare, a quelli partecipanti al laboratorio è stata proposta un’escursione nelle
due aree di progetto. Il 9 marzo circa 50 persone sono potuti accedere alla Polveriera e prendere visione
diretta dei luoghi, dei fabbricati e delle connotazioni naturalistiche, assistiti da volontari delle associazioni
partecipanti al progetto, in particolare da esperti del Coordimento dei Gruppi Scientifici Bresciani.
Nel pomeriggio circa 15 cittadini hanno effettuato un sopralluogo in Campo Marte durante il quale i
presenti hanno potuto discutere anche con i giovani che in quel momento giocavano a cricket e che poi
hanno partecipato agli incontri di laboratorio, confrontandosi con gli abitanti del quartiere.
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il 13 marzo presso la tenda in via San Faustino si è svolta una conferenza nella quale sono intervenuti in
qualità di esperti: Luciano Lussignoli, urbanista, che, dopo un breve excursus su alcuni caratteri storici
dei parchi urbani europei, ha illustrato la classificazione delle due aree all’interno del Piano di Governo
del Territorio del Comune di Brescia, che attualmente è in fase di elaborazione, mettendone in rilievo le
caratteristiche di capisaldi del paesaggio urbano e, per Campo Marte, il valore storico – monumentale.
Monica Amadini, pedagogista, è intervenuta sui temi della memoria delle relazioni e della costruzione dei
luoghi sociali urbani; Gigi Cristoforetti, giornalista e organizzatore di eventi, ha sottolineato l’importanza
dei luoghi che consentono di intessere sempre nuove e diverse relazioni. Infine Paola Sabatti Bassini e
Roberta Sisti, del gruppo InOpera hanno riferito di esperienze di costruzione di identità civica applicata ai
luoghi attraverso iniziative di arte pubblica. Ai laboratori sono state infine proposte, da rielaborare gli appunti liberamente lasciati dai visitatori della
mostra e applicati sulla “lavagna” predisposta nella tenda
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PRESENTAZIONE DELL’AMBITO TERRITORIALE DI PROGETTO
Trattandosi di ambienti che non sono risultati da altre trasformazioni (come accade per parchi e giardini
derivati da lottizzazioni o da piani di espansione urbana) ma essendo fortemente contrassegnati da usi
pregressi di tipo militare e non solo, questi luoghi hanno una storia e una memoria che non può e
non deve essere ignorata .
La necessità di rendere partecipe la cittadinanza nella definizione degli obiettivi del recupero e nel
processo di riprogettazione nasce dalla consapevolezza che queste aree sono componenti
fondamentali del paesaggio urbano e dell'immaginario collettivo, dotate anche di un alto valore culturale
intrinseco e potenziale.
Promuovere un processo partecipativo è stato quindi un atto dovuto che va anche oltre la finalità di
negoziare e condividere con la cittadinanza interventi di trasformazione locale.
Le finalità ecologiche di tutela degli ambiti di natur alità, della riconnessione delle aree verdi
urbane e periurbane, della conservazione dell'equil ibrio ecologico sono prerequisiti per ogni
intervento programmato o prospettabile.
L' ex Polveriera di Mompiano è una vasta area collinare di forma irregolare, estesa 144.000 mq con
vegetazione arbustiva e boschiva e con qualche porzione di prato.
Nell’area sono distribuiti in maniera irregolare costruzioni per una superficie complessiva di 2390 mq,
ripartiti in 19 depositi, denominati “riservette”, dalla forma rettangolare e di diverse dimensioni che
svolgevano la funzione di deposito per le armi e munizioni e in un edificio in muratura, costituito da due
corpi di fabbrica affiancati, che aveva la funzione di corpo di guardia per la Polveriera.
La vegetazione della Polveriera presenta caratteri di grande interesse ecologico e naturalistico
essendosi conservati elementi di vegetazione autoctona o antica altrove soffocati da una più invadente
antropizzazione.
I bombardamenti subiti durante la guerra e le diverse esplosioni succedutesi negli anni in cui la
Polveriera era in esercizio, richiedono che la sicurezza dell'area e la sua bonifica sia certificata. Pertanto
l'area, fino alla conclusione del procedimento di bonifica non potrà essere visitata , se non per motivi
straordinari e seguendo i percorsi segnati al suo intorno.
L'area è nel territorio della Seconda Circoscrizione e all'interno del Parco delle Colline, accessibile da un
sentiero che dalla Valle di Mompiano sale fino al rifugio attualmente gestito dai “Gnari de Mompià”,
associazione di volontariato che per anni si è impegnata nella valorizzazione delle colline Bresciane e
per il recupero ad usi civici della ex polveriera.
Campo Marte : Lo stadio militare denominato “Campo di Marte” è stato realizzato fra gli anni '40 e gli
anni '50 del XIX secolo dagli Austriaci. Inaugurato sotto il Regno d'Italia nel 1864, per essere adibito a
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campo di addestramento per i militari in servizio, nel tempo è stato utilizzato anche per scopi diversi:
fiere e mercati, incontri sportivi, grandi riunioni religiose (fra cui la visita del Papa nel 1982). Nella sua
storia non pochi sono gli eventi sportivi che si sono svolti in Campo Marte e atleti, anche di rilevanza
nazionale, che qui si sono allenati.
L'area si trova nella Prima Circoscrizione, fra Via Veneto, Via Foscolo, Via Campo Marte e Via Monte
Grappa e si attesta a Sud Ovest degli isolati urbani di edilizia popolare degli anni Trenta.
Prima della seconda guerra l'accesso di Campo Marte da Via Veneto faceva da fondale ad una piazza
(mai vissuta come tale) che aveva come quinta contrapposta la facciata del complesso residenziale
INCISS. Campo Marte quindi ha avuto e può ancora avere oltre che un valore e una funzione propria e
specifica anche la funzione di elemento ordinatore del territorio.
Inoltre la ricchezza di alberature stradali del quartiere qualificano il parterre di Campo Marte quasi come
una grande radura all'interno di un bosco urbano o come una grande piazza verde. Attualmente si
compone di un campo di calcio da 11, con piccola tribuna, e una pista per la corsa, due campi da tennis
e un campo da calcetto, il tutto circondato da pini, abeti, faggi, ontani e altri alberi di alto fusto, alcuni dei
quali con caratteristiche monumentali.
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IL PROGETTO PARTECIPATO DI CAMPO MARTE Gli obiettivi e i requisiti generali del progetto
Sono stati elaborati in base ai risultati del laboratorio tenutosi con i cittadini il 10 marzo 2008, tenendo
conto dei contenuti del dossier pubblicato al termine della fase di ricerca e documentazione, e quindi
delle istanze dei gruppi e delle associazioni e tenendo conto degli appunti lasciati presso il punto
informazioni di Via San Faustino dai visitatori della mostra.
L’idea di parco
1 Impianto generale
1.1 Che sia utilizzabile gratuitamente e aperto a tutti i citta dini , di diverse età, interessi,
cultura e che tenga in considerazione le esigenze di tutti
1.2 Un parco che consenta un momento di distacco dalla vita frenetica cittadina, che sia un
luogo tranquillo
1.3 Che sia un parco vivo, allegro dove giocare, dialogare ,
1.4 Un parco dove potersi incontrare con tanta gente anche che non si conosce
1.5 Che disponga di ambienti silenziosi dove rilassarsi, studiare
2 Sicurezza
2.1 Che sia un luogo sicuro dove non possa accadere nulla di spiacevole
2.2 Che sia un parco pulito e ben tenuto
3 Gestione
3.1 Che generi rispetto nell'ambiente e nelle persone , in particolare negli anziani
3.2 che sia di semplice gestione
3.3 Un parco in cui le regole poste siano poche, chiare e rispettate da tutti
3.4 che solleciti e valorizzi la collaborazione fra i cittadini
3.5 per il quale ci sia il giusto impegno di spesa da parte dell'amministrazio ne comunale
per la cura e la manutenzione
4 Conservazione – Storia - Paesaggi
4.1 Che si conservino le tracce del passato
4.2 Che sia rispettata la storia e la memoria del luogo
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I CONTENUTI DEL PROGETTO
Con il laboratorio di proposta e progetto i contenuti del progetto di parco sono stati defini ti nelle
loro linee essenziali , operando una prima valutazione fra diverse opzioni.
Ci si è posti l'obiettivo di dare ai decisori e ai futuri progettisti, che interverranno sugli aspetti distributivi,
morfologici e tecnologici, linee guida da considerare e con cui confrontarsi, motivando gli atti
successivi in rapporto a quanto elaborato nel progetto partecipato.
Nel laboratorio di proposta e progetto le scelte di contenuto sono state valutate in primo luogo in
relazione agli obiettivi – requisiti generali tenendo in considerazione le proposte emerse nel precedente
laboratorio e i risultati del lavoro di ricerca, documentazione e confronto con le associazioni sviluppato
nella prima fase e documentato nel dossier.
Attivita’ e regole
Al fine di una più focalizzata individuazione delle regole, il laboratorio ha classificato, in modo condiviso, le
attività ritenute esercitabili all'interno dell'area
1 “Basso continuo” di animazione del parco
ovvero attività esercitabili nel corso di tutto l'anno, attività “tranquille” a basso impatto sul luogo.
Queste attività possono essere svolte sia in forma individuale, sia in gruppi, ad esempio:
1. Passeggiata, camminata, corsa
2. Yoga
3. Book crossing
4. Pic nic
5. Giochi per bambini
6. Relax, bagni d'aria, studio, conversazione, giochi da tavolo
2. Eventi
attività episodiche e ricorrenti, che tengano vivo e vitale il parco e possono consistere in:
1. Saggi, stage e piccoli spettacoli di danza ,
2. Musica : manifestazioni bandistiche, piccoli concerti all'aperto, gruppi corali
3. Feste di fine anno scolastico e compleanni
4. Mostre d'arte all'aperto (dipinti sculture, installazioni di arte contemporanea)
5. Riunioni e manifestazioni religiose
6. Arrivi e partenze di manifestazioni sportive ama toriali
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 21 mar 08 15
7. Attività di didattica sportiva scolastica - Tornei e manifestazioni di fine anno
Tra gli eventi episodici, ma di forte significato sociale, Campo Marte è visto come un possibile sito
“logistico” per
1. attività di protezione civile
2. punto di partenza e di promozione per giornate ecologiche
3. Attivita’ dinamiche
quindi con più significativo impatto sul luogo e sui rapporti di convivenza all'interno del parco.
Sono attività per le quali il laboratorio ha espresso la necessità di individuare delle regole , non
soltanto riferite alla gestione delle attività stesse, ma anche riferite a un generale concetto di
sicurezza, di rispetto, di tolleranza reciproca .
Le attività sono individuate in primo luogo nei giochi del cricket, del calcio, della Pallavolo, del
Basket, nell'uso delle biciclette, dei pattini (roller) e skateboard.
Il gruppo ha voluto specificare che tutte queste attività sono comunque da intendersi come attività
motorie non strutturate, liberamente organizzate. g ratuite e non professionali . Si è espressa la
necessità di individuare all'interno del parco, in ragione di necessità di messa in sicureza, delle aree
a queste attività dedicate, ritenendo che. per la forte componente dinamica dei giochi stessi, la
velocità e l'impiego di attrezzi, queste attività possano rappresentare un pericolo fisico per i soggetti
che vivono e utilizzano il parco in altro modo.
Dopo intensa negoziazione, con i portatori di interesse più legati a queste attività dinamiche, il
gruppo ha trovato una soluzione nell'individuare degli spazi dedicati e protetti (per es empio
cintati) per lo svolgimento di tali attività . E' da precisare che i diversi portatori di interesse
hanno maturato la piena consapevolezza della limitatezza della risorsa spaz iale e territoriale e
della necessità della sua condivisione, pervenendo alla soluzione di una proporzionale riduzione
delle reciproche aspettative.
Il gruppo ha anche condiviso, dopo aver individuato gli spazi dedicati alle attività dinamiche, il
principio in forza del quale tali spazi siano assoggettati ad una sorta di regolamentazione interna
affidata agli utilizzatori stessi e basata sul principio di equità, solidarietà e responsabilità.
1. Sicurezza e gestione
Al tema della sicurezza, che, come l'accessibilità, è trasversale rispetto a tutti gli altri argomenti affrontati, è
stata data da tutti i partecipanti ai laboratori una priorità molto alta. Il tema, infatti comprende sia la
necessaria protezione degli utenti da malintenzionati, sia la protezione da incidenti e infortuni che possono
occorrere nell'uso delle strutture del parco in particolare agli utenti deboli (bambini e anziani) e in
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 21 mar 08 16
correlazione con le attività più dinamiche esercitate da adolescenti e giovani.
Su questo tema, come su tutti gli argomenti inerenti la regolamentazione dell'uso del parco comunque, il
dibattito, come è emerso nell'assemblea, conclusiva resta aperto.
Il tavolo di lavoro specifico ha comunque valutato l'opportunità che il parco fosse recintato e accessibile ad
orari fissi oppure, al contrario, sempre aperto e privo di recinzioni , concludendo che, a condizione che il
parco sia ben illuminato in orario notturno, a mezzo di idonea illuminazione che non aumenti
l'inquinamento luminoso locale , sia possibile provare sperimentalmente, in una prima fase a tenere il
parco sempre aperto e accessibile, lasciando aperti i cancelli o non installando subito la prevista recinzione
(si veda oltre) confidando nel fatto che, se il luogo sarà veramente vissuto, questo sarà necessariamente
un luogo sicuro.
A integrazione di questa ipotesi, il gruppo ha ipotizzato una forma di gestione partecipata , anche con
l'intervento di personale di cooperative sociali, che si possa garantire la presenza di un custode , utile, e
che, ci sia personale che si possa occupare anche della gestione di alcuni servizi ritenuti necessari e
indispensabili, quali la gestione di un punto di ristoro e dei servizi igienici pubblici.
I servizi igienici dovrebbero infatti essere accessibili senza costi, rimanendo in ogni caso puliti e protetti,
quindi, gestiti.
Si è proposto, infine di sviluppare un intervento di progettazione partecipata (anche attraverso un bando di
progettazione per le scuole) per la definizione degli spazi e degli attrezzi di gioco per bambini e ragazzi a
partire da una riflessione sul tema: esercitarsi per la guerra-esercitarsi per la pace
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 21 mar 08 17
STRUTTURE E INFRASTRUTTURE 1. Strutture per giochi e attivita’ di carattere sportivo
Si dovranno mantenere gli attuali campi di gioco (1 -2) posti sul lato Est del parco, destinati alla pratica
dei giochi di squadra.
I campi dovranno essere aperti e accessibili a tutti e saranno destinati
1) al gioco della pallacanestro e della pallavolo
2) al gioco della pallamano, ad esercitazioni di cricket o di altri giochi di squadra che richiedano uno
spazio di ampiezza minore o uguale a quello disponibile fra cui, secondariamente, il gioco del
calcetto, senza tuttavia che le dimensioni debbano necessariamente essere omologabili per la
pratica agonistica sportiva
Tale campo di gioco sarà ricavato infatti aggregando i due campi di tennis ora esistenti (e valutando
un suo eventuale limitato ampliamento)
Le due aree potranno servire anche per feste danzanti.
La pavimentazione dovrà essere tale da risultare idonea ai giochi praticati, senza necessità di
manutenzione. Si escludono pertanto pavimentazioni “tecniche” che richiedono l'impiego di calzature
speciali che non consentirebbero un uso libero e aperto dei campi.
1
2
4
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3
3
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I campi saranno cintati con reti di protezione atte a proteggere l'incolumità degli altri visitatori, ma senza
che ciò si traduca in una qualsiasi limitazione al loro uso.
La pista per la corsa (3) sarà mantenuta nella posizione attuale . Si potrà valutare, compatibilmente con
le necessità di mantenimento dei caratteri storico morfologici del parco, una possibile riduzione della
lunghezza per renderla pari o prossima a quella di una pista di 400 metri, consentendo così le
esercitazioni di didattica sportiva delle scuole; a questo scopo potranno essere segnate quattro corsie di
idonea larghezza.
Nel caso di una riduzione della lunghezza, è preferibile che questa sia realizzata sul lato Ovest (4) per dare
più ampiezza e respiro alla zona di entrata monumentale.
La pavimentazione della pista dovrà essere compatibile con l'esercizio della corsa (pertanto priva di
discontinuità e non troppo dura, ma non dovrà essere tale da richiedere una gestione e una
manutenzione specialistica . La pista dovrà pertanto rimanere sempre e comunque accessibile da ogni
parte , non cintata, attraversabile e utilizzabile da qualunque visitatore, qualunque tipo di calzature indossi,
ed idonea ad essere utilizzata per semplici passeggiate o per il gioco dei bambini.
Anche il tipo di pavimentazione scelto, per materiali, composizione e colore non dovrà snaturare i caratteri
storici del parco.
Potrà essere infine realizzata una pista e una buca per il salto in lungo.
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 21 mar 08 19
2. Accessi, rapporti con il contesto urbano, recinzione
Il parco dovrà mantenere e valorizzare il carattere storico monumentale che lo contraddistingue.
Dovrà essere ripristinato l'accesso monumentale da Ovest , (1) eliminando la recinzione che divide il
campo dall'attuale area cani (2).
E' fortemente auspicato che la valorizzazione degli accessi coinvolga, per una ricomposizione formale e
distributiva complessiva , anche Largo Autieri (3) e, secondariamente, Via Foscolo (4) e un ripensamento
sulle possibilità di rendere compatibile al contesto monumentale la palazzina privata (5) che si attesta nei
pressi del monumento.
Gli accessi da Est, da Nord (6) e da Sud (7) dovranno essere valorizzati e integrati in una rete di percorsi
interni (vedi oltre)
La recinzione del parco dovrà essere adeguata al carattere monumentale dello stesso, pertanto con
rilevanti connotati estetici e qualitativi.
L'illuminazione dovrà valorizzare il portale monumentale , ma, per limitare l'inquinamento luminoso e
rispettare il ciclo naturale notte-giorno della vita vegetale e animale (avifauna), non risultare inutilmente
scenografica.
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3. Zone e percorsi interni e alberature
Potranno essere integrate le alberature (preferendo quelle decidue, a vivace fioritura e autoctone)
disponendole in modo compatibile con la geometria attuale.
Si concorda sulla necessità di mantenere un ampio parterre erboso in posizione cen trale (1), di fronte
al podio – palcoscenico monumentale, riducendone la lunghezza, funzionale anche alla realizzazione di
eventi o a fungere da punto di raccolta nel piano di emergenza cittadino. Si propone di disporre nei settori
interni alle due curve della pista (2), aiole, sist emazioni a verde, arredi per il gioco e l'esercizi o
fisico . In tali aree potranno quindi essere collocati attrezzi di gioco, con idonea alternanza sole-ombra, che
dovranno essere di tipo e qualità tale da adattarsi al contesto monumentale, possibilmente richiamando le
strutture di addestramento presenti originariamente.
Sarà inoltre indispensabile installare al più presto un efficiente impianto di irrigazione che mantenga le aree
a prato nella migliore condizione.
Tale sistemazione dovrà prevedere percorsi idonei ad attraversare il parco in direzione Nord Sud, (3) senza
dover percorrere l'intera pista esistente.
Zone riservate all'attività motoria dei cani ( 4)
La rimozione della recinzione dell'attuale area cani, non dovrà comportare una riduzione della superficie
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complessiva delle zone a ciò destinate.
Si considera preferibile riservare all'attività motoria dei numerosi animali domestici, più aree, poste vicino
agli ingressi e alla strada , e non troppo distanti dai punti di interesse, dotate di acqua, cestini e distributori
di sacchetti – palette per la raccolta degli escrementi, che dovrà essere effettuata anche all'interno di tali
zone dai proprietari dei cani stessi.
4. Fabbricati – servizi
Si ritiene necessario mantenere il fabbricato attuale , opportunamente riqualificato, senza prevedere ulteriori costruzioni coperte.
Tale fabbricato dovrà contenere i servizi essenziali:
deposito attrezzi, servizi igienici per i visitator i, punto di ristoro, con eventuali tavolini all'ape rto .
Si auspica l'acquisizione della palazzina posta a Ovest, in cui eventualmente potranno essere introdotti ulteriori servizi qualificanti, fra i quali una biblioteca pubblica e spazi per la cultura.
Fontane
Si chiede la disposizione di un congruo numero di fontane utilizzabili per bere . Si esclude la realizzazione di fontane monumentali, in particolare di vasche che finiscano per diventare ricettacolo di rifiuti o che richiedano costante manutenzione.
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Tavoli, aree e attrezzature per conversazione, stud io, relax
Si chiede la disposizione di sedute prossime ai punti di interesse (aree di gioco, zone per cani) e, nelle zone più tranquille, tavoli fissi , su cui sia possibile fermarsi a giocare a carte o a scacchi, a conversare, a studiare, a lavorare con il computer portatile. A questo proposito si chiede che il Campo Marte sia dotato di rete di connessione internet wireless , utile, fra l'altro, vista la vicinanza e il possibile utilizzo da parte degli studenti delle università del centro città.
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 23
IL PROGETTO PARTECIPATO DELLA POLVERIERA Gli obiettivi e i requisiti generali del progetto
Gli obiettivi e i reguisiti generali del progetto sono stati elaborati in base ai risultati del laboratorio tenutosi
con i cittadini l'11 marzo 2008, tenendo conto dei contenuti del dossier pubblicato al termine della fase di
ricerca e documentazione, e quindi delle istanze dei gruppi e delle associazioni e tenendo conto degli
appunti lasciati presso il punto informazioni di Via San Faustino dai visitatori della mostra.
L'idea di parco 1. La Polveriera rappresenti la forza di un sogno condiviso, in cui si riconoscano i meriti della
presenza vigile di una parte dei bresciani e la mobilitazione della gente di Mompiano da quando i militari
hanno lasciato il sito.
2. Sia un luogo in cui la progettazione e la realizzazione provengano da un percorso partecipato e
condiviso e in cui la gestione sia partecipata, con l'intervento delle associazioni, della cittadinanza attiva e
di un'amministrazione pubblica responsabile
3. Che si realizzi nel pieno rispetto delle esigenze di molti, in cui l'idea dei singoli sia adattata al
progetto collettivo e in cui si presti attenzione alla multiculturalità, alle esigenze delle persone disabili a
esigenze delle varie età, in particolare di bambini e anziani.
4. Che renda evidente la forza intrinseca della pace, che sia oasi di pace e di collaborazione.
5. Che si protegga e si mantenga integro l'ambiente naturale e si conservi la memoria storica del
luogo.
6. Che sia un luogo in cui si faccia un uso sostenibile e compatibile del territorio, usando solo il
necessario, senza saturare gli spazi di cose, in cui sia possibile avvicinare e conoscere natura e animali
curando l'ambiente e rispettando il territorio,
7. Che sia luogo di attività nella natura ma anche luogo di spazi ampi , tempi lenti, donne e uomini
pazienti, in cui sia anche possibile abbandonarsi alle proprie debolezze, lascandosi alle spalle competitività
e denaro
8. Che sia un luogo in cui poter ripensare il rapporto città-natura
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 24
I contenuti del progetto Con il laboratorio di proposta e progetto sono stati discussi i contenuti del progetto di par co per l'area
della Polveriera.
Ci si è posto l'obiettivo di definire i passaggi essenziali per giungere alla r ealizzazione del parco della
Polveriera delineandone la fisionomia generale.
I contenuti trattati nei laboratori sono stati racc olti dal gruppo di progetto che li ripropone
rielaborati con integrazioni prevalentemente di car attere tecnico sottoposte alla valutazione
dell'assemblea conclusiva.
Nell'elaborazione dei cittadini , sviluppata attraverso la discussione nei laboratori, è emersa in primo luogo
la necessità di condurre una riflessione a più ampio raggio, coinvolgendo un maggior numero di portatori di
interesse. Già in questa fase sono emersi alcuni centri tematici che hanno catalizzato l'attenzione di tutti i
partecipanti.
Nella sintesi qui proposta abbiamo raccolto gli argomenti in discussione proponendoli come “sfide per il
futuro”.
Ci rendiamo conto che le scelte lessicali offrono un primo taglio interpretativo ai contenuti, pertanto
vogliamo precisare che il termine “sfida” non vuole significare un atteggiamento di contrasto nei confronti di
chicchessia, ma un impegno preso, prima di tutto con se stessi e in qualità di cittadinanza attiva, per
giungere al migliore progetto e alla migliore realizzazione possibile per quest'area, la cui importanza e il cui
valore è riconosciuto essere straordinario e strategico e le cui potenzialità sono significative anche oltre i
confini della nostra città.
Non sarebbe stato coerente, con lo stato dei lavori in questa fase di elaborazione, utilizzare termini come
obiettivi, azioni, scelte, in quanto concetti ancora in corso di definizione.
In questo senso alla fucina di idee che si era attivata già nella prima riunione con le associazioni, e poi con
il laboratorio di analisi, con la mostra e con i contributi spontanei di gruppi e cittadini, si vuole dare ulteriore
impulso definendo, attraverso la continuazione del processo partecipato non solo contenuti specifici e linee
di indirizzo, ma soprattutto strumenti per la realizzazione del progetto condiviso, a cominciare dalla
costituzione di un organismo che sviluppi in termini di proposta, progetto e gestione il recupero e la
valorizzazione della Polveriera, organismo di sui il laboratorio stesso, con i gruppi e le persone che ne
hanno fatto parte, si propone di diventare parte attiva e diligente.
Sfida n. 1: La natura nella citta’
Il tema trae origine da considerazioni non solo geomorfologiche, ossia non solo dall'evidente collocazione
della polveriera in rapporto alla conurbazione bresciana, ma soprattutto dal considerare la Polveriera un
cuneo di naturalità all'interno della città e per dimostrare come la citta possa essere luogo ricettivo
rispetto alla natura
La città è qui intesa non solo come insieme di muri, strade, strutture, ma soprattutto come reti di persone, di
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relazioni, di scambi, di idee, di culture (civitas).
Portare ad una visione integrata della natura di cui il sistema urbano possa far parte, per mezzo
dell'esperienza della Polveriera è pertanto il tema della sfida.
Come si è detto nel laboratorio di progettazione, nel microcosmo offerto dall'occasione della Polveriera si
può sperimentare una terza via nel rapporto fra città e ambiente nat urale :
dopo la costruzione vitruviana della città dell'uomo in opposizione all'esterno rurale o naturale,
simboleggiata dalla costruzione delle mura,
dopo la distruzione delle mura per espandersi indefinitamente in un esterno deprivato di senso,
è possibile che si configuri un nuovo rapporto di compenetrazione fra città e n atura.
Le condizioni di partenza ci presentano un ambiente che è, allo stesso tempo urbanizzato e infrastrutturato,
naturale e selvaggio, popolato e deserto.
Un luogo però dal quale la città, con le attività dell'uomo, si è ritirata, lasciando detriti di grande entità: le
infrastrutture stradali e le reti tecnologiche (illuminazione, antincendio, rete idrica), i depositi di munizioni, le
caserme, i terrapieni di protezione, i muri di sostegno dell'alveo del torrente ...
Al'opposto è anche un luogo di cui la natura si sta riappropriando, ed anzi per quasi venti anni l'ha fatta
assolutamente da padrona per nulla disturbata, grazie anche alla recinzione che ne impediva gli accessi.
Si sono confrontate, nel laboratorio di progettazione due ipotesi inizialmente indicate come alternative.
Nel primo caso la Polveriera può essere immaginata come una fucina i idee, iniziative, attività, che trovino
casa in un ambiente pervaso di naturalità e che possa divenire un esempio di azioni creative condotte in
collaborazione, solidarietà e nel rispetto dell'ambiente che le ospita. Un luogo di crea -attività.
Nel secondo caso si può decretare, per la Polveriera la vittoria della natura sulla storia, lasciando
questo luogo, integro , consentendo alla natura di inglobarlo lentamente ma progressivamente in sé e
consentendo agli uomini di viverlo, studiarlo, contemplarlo.
Questa è una scelta altrettanto dinamica quanto quella di usarlo per attività umane; una scelta forse
romantica che accetta i lunghi tempi dei cicli naturali e rende una testimonianza sulla necessaria caducità
dell'uomo, delle sue opere (anche le peggiori) e di qualunque civiltà, richiamandolo al suo essere
integrato in un pianeta che lo deve vedere come spe cie fra le specie, come intelligenza fra le
intelligenze.
Correlata a questa ipotesi si è valutata la possibilità di conservare la memoria degli uomini, facendo della
Polveriera un luogo di riflessione, meditazione, contemplazione della natura e della storia, salvando il
ricordo delle vite distrutte dalla follia della guerra, che ha colpito anche qui, in un luogo che è, sì disperso
nei boschi, ma che si è dimostrato essere tragicamente dentro la città, e, in particolare dentro la vita della
gente di Mompiano; un luogo, costruito proprio per mietere vittime.
La sintesi fra le ipotesi in campo sta nel considerare questa naturalità preservabile , qualunque attività
possa essere qui localizzata , e, con l'azione di salvaguardia, si possa sperimentare e, forse, dimostrare,
che anche stando dentro una città, i valori superiori del ciclo naturale possano esse re rispettati e ci si
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 26
possa sentire parte di un disegno più ampio e più a lto . E' il luogo fenomenico in cui sperimentare una
“nuova alleanza” (cfr. Ilya Prigogine) alleanza che ci vede parte di un sistema complesso, non
deterministicamente prevedibile; un sistema per cui devono concorrere, per descriverlo, il sapere scientifico
e il sapere umanistico. Un sistema quindi che in questo luogo vede simbolicamente materializzarsi una
nuova alleanza fra città e natura.
Prima quindi di pensare a quale città può continuare a vivere nella natura (di cui si tratta nel paragrafo
successivo) ci si deve chiedere quali strumenti possono essere impiegati per garant ire nel tempo la
salvaguardia della naturalità , sviluppando esperienze passibili di essere utilizate in altri contesti.
Il tema ha risvolti scientifici di grande complessità e come tale dovrà essere trattato, tuttavia dal lavoro del
laboratorio si traggono degli orientamenti.
Si è detto infatti che qualunque attività possa essere introdotta, la pressione esercitata sull'ambiente
deve essere tale da non peggiorarne la qualità , ma anzi che la Polveriera si possa porre come punto di
disseminazione di buone pratiche per una migliore qualità dell'ambiente naturale della città nel suo
complesso.
Ciò si traduce nell'assoluta necessità iniziale di avviare una valutazione ambientale condotta secondo
quanto prescritto dalla normativa regionale vigente in materia, fino a considerare l'area come parte di una
Zona a Protezione Speciale.
Alla valutazione ambientale e, in particolare alla fase di definizione degli obiettivi di protezione ambientale
stabiliti a livello locale, in rapporto con quelli definiti a livello generale, dovranno partecipare, come previsto
dalla procedura di valutazione, i gruppi e le associazioni interessate e competenti.
Gli obiettivi, gli indicatori, descrittori e i limi ti di qualità ambientale , comunque, al di là delle
prescrizioni di legge, dovranno essere definiti attraverso un confronto e uno studio condotto con garanzia di
scientificità e validati da organismi accreditati, ma soprattutto dovranno essere definiti con il
coinvolgimento dei gruppi di interesse e delle asso ciazioni che hanno contribuito e contribuiranno e
definire gli obiettivi del progetto e le sue modalità di gestione.
Perchè questo avvenga è necessario che i gruppi e le associazioni siano non solo informate e consultate
ma che siano coinvolte in prima persona e quindi è necessario che siano riconosciute come ente
proponente la valutazione stessa (di questo argomento si tratterà nel quarto paragrafo della presente
relazione).
La predeterminazione di limiti di impatto sull'ambiente farà da setaccio per le decisioni che dovranno essere
prese, per i piani e i programmi che sull'area saranno stabiliti, obbligando a soluzioni compatibili con i
vincoli posti e, prevedibilmente, promuovendo soluzioni creative e innovative.
Ad esempio la scelta di non superare in alcun modo i livelli di inquinanti atmosferici rilevati nel sito quali
quelli misurati allo stato attuale, comporterà scelte particolari per le modalità di accesso all'area, che pure si
dovrà garantire (si veda il punto successivo). E così pure i limiti imposti per la permeabilità del suolo, per le
emissioni sonore e luminose, faranno da crivello per la scelta e la regolamentazione delle attività e degli
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interventi.
Si potrà così sperimentare come la natura possa vivere e continuare il suo ciclo pur dentro la città, senza
dover essere da questa fagocitata, ma anche senza negare l'uomo che della natura fa parte, le sue attività,
le sue costruzioni e relazioni sociali.
Sfida n. 2: La citta’ nella natura
La Polveriera è già una città dentro la natura: città abbandondata con oltre 2000 mq di superficie coperta, e
più di 10000 metri cubi di volume edificato, con strade che la attraversano e la circondano, aree
pertinenziali agli edifici, una rete di illuminazione e una rete di approvvigionamento idrico.
Ha quindi strutture che potrebbero, così come sono, essere ripristinate e rese efficienti. Ma per che cosa:
quale società la deve abitare, quali attività vi si devono svolgere?
La sua localizzazione ci dice che forse, a Brescia, questo è l'unico luogo urbanizzato in cui si possano fare
esperienze in genere possibili solo in luoghi naturali: trovarsi vicini alla fauna selvatica, poter recuperare un
rapporto con un cielo e una vegetazione non contaminata da agenti inquinanti.
Si chiede però, di poter considerare la Polveriera non solo come luogo di contemplazione e di quiete, ma
che possa diventare centro di attività e di incontro.
Come il centro storico di una città, luogo ricco di significati e valori.
Come il centro storico di una città, luogo protetto e salvaguardato, non tanto per il suo valore storico e
monumentale, quanto per il suo valore naturalistico ambientale e per le memorie che custodisce, e quindi
trattato urbanisticamente con la stessa o maggiore cautela con cui si tratta il centro monumentale
di una città .
Differentemente, quindi, dal destino che sembra pervadere molti centri storici, non dovrà essere luogo di
addensamento di merci, di materiali incoerenti, di costruzioni, di inquinamento, o luogo abbandonato al
consumo turistico, o ad attività direzionali indifferenti al contesto locale, ma luogo di attività poste dentro
e per la natura , di produzione di beni immateriali e di relazioni interpersonali.
Grazie alle sue specificità, le attività ospitate dovranno essere quelle che più propriamente prevedono un
corretto e proficuo rapporto con l'ambiente.
Alla Polveriera, attività di tipo ricreativo e motorio, ad esempio, non potranno esprimere il significato della
sfida con se stessi e contro una natura ostile, ma, al contrario una compenetrazione e una valorizzazione di
sé nel rapporto con l'ambiente.
Anche lo stare alla Polveriera, il sostare nel corso della giornata o per più notti e giorni, potrà essere
proposto come esperienza in cui si accettano i ritmi e i tempi concreti della natura contro i tempi indifferenti
e astratti della città.
La Polveriera potrà essere luogo di produzione . I prodotti dovranno essere soprattutto beni
immateriali : conoscenze, studi, espressioni d'arte e di cultura che si, spera possano essere di qualità tale
da poter essere apprezzati anche fuori dai confini locali.
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 28
La Polveriera infatti potrà essere un luogo di scambio . Come nella città ci si può incontrare per scambiare
esperienze, opinioni, per trasmettere ad altri i risultati del proprio lavoro avendo come orizzonte non solo
quello della città, ma di tutte le persone che possono condividerne gli interessi.
E dallo scambio di culture e di esperienze, dall'apertura che caratterizza le migliori città, riaffermare quella
cultura di pace, che , come scrive un partecipante ai laboratori, sarà la sola arma che questo luogo
dovrà in futuro custodire per difenderci dai nostri nemici di oggi: l'indifferenza, la distruzione della natura,
l'odio.
La Polveriera dovrà quindi essere un luogo inclusivo, in cui non solo tutti abbiano accesso, ma in cui ci si
ponga sempre l'obiettivo sia nella gestione, sia nelle attività, di coinvolgere i soggetti sociali più deboli,
svantaggiati, emarginati
Perchè questo si realizzi, come in una città, la gestione Polveriera non potrà essere affidata ad un solo
soggetto, che sia pubblico o privato, e non si dovrà prevederne una sola funzione e destinazione
dominante.
Perchè la Polveriera si sviluppi e si mantenga come una preziosa città incastonata e protetta nei boschi
della Valle di Mompiano è necessario che sia costruita con tutte le forze che la animano e che,
continuativamente, si rinnovi e si confermi nella gestione del luogo, per mantenerlo al contempo vivo e
integro.
Sfida n. 3: La porta del parco La Polveriera è immersa nel parco delle colline, ma è anche il luogo che provenendo da Mompiano si
incontra per primo alla confluenza delle due valli: la Val Persane e la Val Fredda.
Al di sotto vi sono i territori di antica bonifica, resti agricoli dell'ampio fondovalle e, subito, la città.
I cittadini del laboratorio hanno riconosciuto e confermato l'immagine, già espressa nella fase di
documentazione del sito, della Polveriera come porta del Parco delle Colline e ne hanno specificato i
significati, affermando che da questi significati si potranno e si dovranno trarre della conseguenze per la
fisionomia presente e futura dell'area.
Le conseguenze potranno essere sia di natura simbolica, sia di natura concreta.
Sul piano simbolico, la Polveriera come porta dovrà essere filtro di regolazione e controllo degli
accessi , ma dovrà essere anche una porta aperta , un invito a entrare, ad andare oltre la soglia, a
conoscere le bellezze del Parco delle Colline.
Come da una porta di casa, si entrerà con rispetto , adeguandosi agli usi, alle condizioni che in quella
casa sono vigenti, e la custodia della porta dovrà essere affidata a coloro che gestiscono la casa.
La porta deve essere evidente , la soglia ben delimitata, deve anticipare ciò che oltre la porta si potrà
trovare e deve essere facilmente raggiungibile e accessibile a tutti.
Sul piano concreto l'area della Polveriera è porta del parco perchè può mediare gradualmente il
passaggio da una zona più antropizzata e più strutt urata, in cui si possono ancora vivere condizioni
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 29
più vicine a quelle urbane, ad una zona del parco p iù alpestre e naturaliforme .
Sfida n. 4: Gestione partecipata
L'esperienza di progettazione partecipata ha messo in rilievo come le sfide poste possono essere vinte solo
se l'area della Polveriera potrà essere gestita in modo partecipato e condiviso.
Se la Polveriera dovrà essere un luogo di espressione e di incontro fra forze vive della società, come sono
le associazioni, i gruppi, gli enti che potranno animarla, il suo destino non potrà che essere definito da
un organismo con potere deliberante e di gestione, in cui i gruppi, le associazioni, i cittadini stess i
possano essere parte attiva.
Non si ritiene sufficiente che la gestione e le decisioni, dalla stesura del piano di recupero, alla valutazione
ambientale e al monitoraggio, dalla programmazione delle attività, alla regolamentazione degli accessi,
possa essere affidato ad un singolo ente, o ad un qualunque organismo pubblico o privato che instauri con
soggetti terzi (incaricati di utilizzare le strutture del parco o di offrire un servizio alla cittadinanza) rapporti di
tipo concessorio.
Si crede indispensabile che coloro che operano nella Polveriera possano concorrere alle decisioni e alla
gestione e, di conseguenza siano pienamente coinvolti sul piano giuridico e patrimoniale.
L'organismo di gestione dovrebbe essere efficiente ed efficace , cioè in grado di operare e decidere con
tempi congrui, con poteri effettivi e riconosciuti, in modo trasparente e sottoposto al controllo democratico.
Tutti i partecipanti al laboratorio si sono mostrati concordi nel ritenere prioritario in senso assoluto la
necessità di stabilire quale organismo e con quali poteri si possa in tempi rapidi avviare il processo
di formazione delle decisioni inerenti la Polveriera e si son dichiarati concordi nel ritenere indispensabile
che ciò avvenga ancora in modo partecipato e condiviso. Un modello, presentato come possibile organismo
di gestione, è la “fondazione di partecipazione ” (già presente e sperimentata in ambito medico – sociale,
ma che si richiama alle grandi fabbriche comunitarie del passato, come le cattedrali medievali) che
risponderebbe ai requisiti sopra descritti.
L'organismo in questione sarebbe pertanto una fondazione in cui alle quote detenute dall'ente pubblico si
aggiungono le quote detenute dai portatori di interesse o dagli stessi cittadini che quindi risultano
pienamente partecipi delle decisioni assunte.
La proposta è meglio documentata nel dossier della prima fase.
5: Il percorso di costruzione della Polveriera
In base alle risultanze di questa fase di progettazione partecipata si può prefigurare un percorso che
conduca in tempi controllabili all'assunzione delle decisioni e alla messa in atto delle azioni per il recupero e
la valorizzazione della Polveriera:
Definizione e costituzione dell'organismo proponente e di gestione
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 30
Avvio di interventi urgenti di manutenzione e salvaguardia
Definizione dell'organismo di controllo e garanzia
Avvio del procedimento di pianificazione
Valutazione ambientale strategica
Coinvolgimento allargato della cittadinanza
Progettazione definitiva/esecutiva di strutture e infrastrutture
Programmazione delle attività
Il tempo prevedibile per giungere l'avvio delle prime realizzazioni è di ventiquattro mesi.
6: Spunti di progetto
Il laboratorio ha posto come requisito prioritario la definizione degli strumenti di programmazione e di
gestione, prima di giungere ad un progetto particolareggiato di riuso dell'area e ad una programmazione
delle attività.
Tuttavia, la fucina di idee ha prodotto spunti, suggestioni, che probabilmente possono essere compatibili
con le sfide sopra definite e che dovranno, per prime essere valutate per una loro eventuale introduzione
nell'ambito della Polveriera.
Le indicazioni offerte dalle Associazioni e dai cittadini riuniti in laboratorio rendono un immagine, un disegno
della Polveriera, dalla fisionomia ben riconoscibile, di luogo di attività innovative, sperimentali ed
educative per associazioni senza scopo di lucro, di tipo scientifico, culturale/artistico,
ricreativo/naturalistico.
Un elenco, non esaustivo e non vincolante (essendo soggetto alla necessaria pianificazione di cui sopra) è
il seguente:
Percorsi e punti sosta per escursionismo dolce – pic nic, sosta nel verde
Centro di ricerca e studio dell'ambiente naturale
Centro di documentazione di storia naturale e museo del parco delle colline
Scuola per l'infanzia nella natura – centro di documentazione sul gioco
Percorsi e strutture realizzate con elementi naturali per attività – avventura per ragazzi e giovani
Campo base - area per attendamenti di gruppi
Casa - base (ricovero autogestito) per escursioni e per campi estivi
Strutture e percorsi per attività con animali - a cavallo
Centro di fonologia applicata – ricerca e produzione sonora e musicale
Centro di ricerca ed espressione artistica
Centro di ospitalità per persone, famiglie, gruppi, con sale studio e convegno
Centro di ricerca e aree destinate alla coltivazione e al consumo di prodotti tipici locali
Nei laboratori si è sottolineato che la Polveriera non può accogliere indistintamente tutte le proposte di
attività, anche interessanti, che possono trovare più idonea e migliore collocazione altrove; anzi le iniziative
da Marte a Martina – relazione conclusiva . Assessorato Ambiente Comune di Brescia. Coord. tecn. Cristina Imbrò e Stefano Staro - 28 mar 08 31
della Polveriera possono trovare complemento e completamento in iniziative realizzate in altre strutture
della città.
Tutte le proposte e le idee sono documentate nel dossier che raccoglie gli atti della progettazione
partecipata, comunque ciò che appare chiara è la volontà di creare un luogo in cui dalla pluralità di
proposte si possa leggere un'idea unitaria, in cui le intelligenze e le forze dell'uomo e della natura cooperino
per un futuro di pace.
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