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La valutazione della progettazione integratain ambito urbano
Claudio Calvaresiccalvaresi@irsonline.it
L’Asse 3
L’Asse 3 del POR Fesr Liguria 2007‐13 prevede la predisposizione di Progetti Integrati per il conseguimento degli obiettivi di:
• sviluppo urbano sostenibile;• accessibilità e potenziamento dell’accesso ai servizi di trasporto;• difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali.
Il PI è un dispositivo costruito attorno ad una “idea‐forza”, un nucleo tematico chene caratterizza il contenuto e rende coerenti gli interventi previsti nell’area di
riferimento
I Progetti Integrati: finalità
• innalzamento della qualità urbana;
• ricucitura di parti di città frammentate per la presenza di grandi
infrastrutture;
• promozione dell’inclusione sociale e incremento di spazi e servizi collettivi
per le fasce deboli;
• riduzione dell’inquinamento atmosferico promuovendo produzioni e
consumi energetici da fonti rinnovabili;
• miglioramento dell’accessibilità con il modo pubblico, prevenzione dei
rischi idrogeologici.
I Progetti Integrati: funzioni
• culturali: biblioteche, sale teatrali, centri culturali, ecc.;
• sociali: residenze o comunità alloggio per anziani o disabili, servizi per l’infanzia e di sostegno alla famiglia, centri di aggregazione;
• ludico‐ricreative e sportive: giardini e parchi di quartiere, spazi ed aree gioco, insediamenti polisportivi;
• economiche: strutture fieristiche, aree mercatali.
I Progetti Integrati: contributo concesso
Genova: Prà Marina – 11.500.000,00Genova: Maddalena – 9.905.277,00Genova: Sampierdarena – 9.000.000,00Genova: Molassana – 9.000.000,00Genova: Sestri Chiaravagna – 5.399.384,00
I Progetti Integrati: contributo concesso
La Spezia: Centro città – 8.999.800,00La Spezia: Quartieri costieri del levante – 10.499.600,00
I Progetti Integrati: contributo concesso
Savona: Più Savona – 10.000.000,00Vado Ligure (con Savona): Riqualificazione del tessuto urbano – 8.696.939,00
I Progetti Integrati: contributo concesso
Imperia: Dal Parasio al mare – 10.000.000,00San Remo: Pigna mare – 8.999.000,00
I Progetti Integrati
Il PI deve essere localizzato in centri urbani o conurbazioni con popolazione superiore ai 40.000 abitanti
Mobilita interventi per almeno 10 milioni di euro. Il cofinanziamento a carico dei soggetti
attuatori (Comuni, loro enti strumentali, società miste a maggioranza pubblica, altrienti pubblici) deve essere almeno pari al 20%
Gli interventi previsti nei PI devono essere conformi agli strumenti urbanistici e paesistico‐ambientali
La valutazione per il 2013: metodologia
Metodi di indagine di natura qualitativa:
• interviste semi‐strutturate ai responsabili del Comune di Genova, Savona, La Spezia, al responsabile di Misura, alla Società Ri.geNova
• focus group “Potenzialità e criticità della progettazione integrata nell’attuale ciclo di programmazione: indicazioni per il futuro”, con gli stessi interlocutori (4novembre 2013)
La valutazione per il 2013: domande
1. Meccanismi di partecipazione e sinergie pubblico‐privato nei Progetti Integrati
2. Management dei processi di policy, con particolare riferimento ai tre Comuni principali: Genova, Savona, La Spezia
3. Governance dei Progetti Integrati e suggerimenti per la prossima programmazione 2014‐20
Per ciascuno abbiamo identificato le questioni principali e indicato le prospettive praticabili per il 2014‐20
1. Sostenere la mobilitazione degli attori
L’articolato del bando sui PI ha sollecitato ma non richiesto ai Comuni di intraprendere processi di partecipazione
Nei fatti assente sia la dimensione dell’ascolto, che quella del coinvolgimento dei soggetti privati negli interventi dei PI
Il campo di relazione è diventato quello funzionale, lungo il perimetro degli interventi (caso rilevante quello dell’area ex Boero a Molassana)
.
1. Sostenere la mobilitazione degli attori
Indicazioni per la futura programmazione
La partecipazione dei privati nei progetti Integrati potrebbe creare partnership importanti
Forme di sostegno alle imprese potrebbe essere ricondotte nell’ambito di iniziative di rigenerazione urbana
D’altro canto, processi di coinvolgimento e consultazione nelle decisioni progettualipotrebbe essere anticipato rispetto alla preparazione dei dossier di candidatura per nuovi PI
si pensi ai Quaderni di Quartiere di Savona e al Piano di sviluppo locale della Maddalena a Genova
2. I progetti integrati come dispositivi per incrementare la capacità istituzionale
Abbiamo analizzato come i PI sono gestiti nei Comuni di Genova, Savona e La Spezia: un presidio presso aree tecniche nei primi due; un presidio incardinato
presso la struttura di direzione nel caso di La Spezia
Ma come queste strutture hanno interagito con il capitale di competenzedepositato presso i Comuni? Lo hanno incrementato?
I PI sono stati un dispositivo per radicare (ulteriormente) nei Comuni i principi dell’approccio UE alle politiche di sviluppo urbano
uno strumento per dare corso a strategie contenute in precedenti piani e documenti di politiche
hanno potuto contare su solide competenze tecniche presenti nelle città
2. I progetti integrati come dispositivi per incrementare la capacità istituzionale
Indicazioni per la futura programmazione
Rafforzare la potenzialità dei PI come dispositivi di institutional capacityL’incremento della capacità istituzionale dipende dalla mobilitazione di una
pluralità di attori, dunque dall’incrocio tra differenti forme di conoscenza:• tra istituzioni e società locale• tra livelli istituzionali diversi
Il meccanismo della competizione sui bandi incrementa le capacità, ma anche l’ispessimento delle relazioni tra Regione e Comuni è fattore di capacity building
Altra possibilità da valutare: una Manifestazione di Interesse rivolta ai Comuni sui PI e poi un percorso di co‐progettazione
3. La prospettiva della progettazione integrata non è reversibile e va anzi rafforzata
Le città della Liguria hanno saputo utilizzare la progettazione integrata con buona capacità di pilotaggio di operazioni complesse
I Comuni si ritengono attrezzati per assumere la sfida della progettazione integrata,
ma denunciano difficoltà a seguire lo sviluppo coerente degli interventi, stretti tra molteplici incombenze
L’effetto è quello di sottrarre attenzione al management del processo e alla cura della generatività dei progetti
3. La prospettiva della progettazione integrata non è reversibile e va anzi rafforzata
L’integrazione si alimenta sulla base di un’attività costante di accompagnamentoall’implementazione e allo sviluppo degli interventi
possono darsi casi di PI disegnati al principio come dispositivi integrati, che si concludono con l’abbandono degli interventi più qualificanti per complessità
insorte nella fase attuativa
Ma tali difficoltà – secondo i Comuni – non devono implicare la rinuncia
ai progetti integrati
3. La prospettiva della progettazione integrata non è reversibile e va anzi rafforzata
Indicazioni per la futura programmazione
1. Revisione degli aspetti critici: efficaci condizioni di controllo, ma riduzione delle incombenze più formalistiche(Comuni come organismi intermedi?)
2. Calibrare diversamente la consistenza dei PI secondo taglia e necessità delle città3. Costruire iniziative di rigenerazione e sviluppo integrato misurate sulla base della
natura dei problemi locali da affrontare 4. Considerare come fase di background della progettazione integrata quella che
precede l’emanazione del Bando:anticipando scelte e processi di ascolto e condivisione
procedendo speditamente dalla fase di policy design a quella attuativa
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