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almanacco di scienza 2010 offerto da Scientificando ai suoi lettori. Contine dodici articoli, uno per ciascum mese dell'anno. Buon 2011
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La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà
nell'unità. (Primo giorno, Prima)
[Umberto Eco, Il nome della rosa]
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Royal Society|350 Anni Di Storia Della Scienza Online
Cari ragazzi e cari lettori, il 30 novembre scorso il sito ufficiale della Royal Society
pubblicava l'articolo "Royal Society: Past, Present, and Future", di cui riporto l'introduzione:
"The gruesome account of an early blood transfusion in 1666, Isaac Newton’s landmark paper on light and colour, Watson and Crick’s description of the evidence for
the structure of DNA, and Stephen Hawking’s early writing on black holes in space are just some of the highlights of a new interactive timeline launched today (Monday 30
November) to celebrate the 350th anniversary year of the Royal Society."
L'articolo annunciava il lancio di Trailblazing, una nuova timeline interattiva, per
festeggiare il 350° anniversario della Royal Society. Di seguito, per voi, la mia traduzione dell'articolo citato.
Trailblazing "racconta" episodi quali, per citarne alcuni, la raccapricciante descrizione
della prima trasfusione di sangue nel 1666, il paper di Isaac Newton, punto di riferimento sulla luce e i colori (leggere la lettera di Newton*. Da brivido! Inciso mio e link scovato da me su Phil. Trans., e scaricabile da oggi!), la descrizione di Watson e
Crick circa la struttura del DNA, e il primo documento scritto da Stephen Hawking sui buchi neri.
La timeline offre per la prima volta l'accesso pubblico ai più influenti e intriganti documenti pubblicati dalla Royal Society nel corso degli ultimi 350 anni, compresa la
famosa Philosophical Transactions (Phil. Trans.), la più antica rivista scientifica pubblicata al mondo.
Eminenti scienziati e storici hanno scelto 60 articoli tra i 60.000, pubblicati dopo che la rivista iniziò la sua opera divulgatrice, con il suo primo numero nel lontano 1665.
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Trailblazing rende disponibili online i manoscritti originali, corredati da spiegazioni
affascinanti, fornite da esperti dei nostri giorni che stanno continuando il lavoro di giganti della Scienza, come Newton, Hooke, Faraday e Franklin, e rendendo vitali i
nuovi risultati del proprio lavoro in aree come la genetica, la fisica, i cambiamenti climatici e la medicina.
I 60 documenti includono:
- il racconto raccapricciante della prima trasfusione di sangue (1666); - la spiegazione del capitano James Cook su come protesse il suo equipaggio dallo scorbuto, a bordo della HMS Resolution (1776);
- i primi scritti di Stephen Hawking sui buchi neri (1970); - l'esperimento di Benjamin Franklin sul volo di un aquilone durante una tempesta per
identificare la natura elettrica del fulmine - The Philadelphia Experiment (1752); - il paper di Sir Isaac Newton in cui si descrive la natura della luce e dei colori (1672); - uno studio scientifico sul giovane Mozart, che lo conferma come un genio musicale in
erba (1770); - la scoperta in una grotta dello Yorkshire di resti fossili di elefante, tigre, orso e iena,
che annuncia lo studio di tracce di vita del tempo remoto (1822).
Martin Rees, presidente della Royal Society, ha dichiarato: "I documenti scientifici su Trailblazing rappresentano una incessante ricerca da parte
degli scienziati nel corso dei secoli, molti di loro "Fellow" della Royal Society, per testare e sviluppare le nostre conoscenze del genere umano e l'universo.
Individualmente essi rappresentano quei momenti emozionanti grazie ai quali la scienza ci permette di capire meglio e di vedere oltre.
E ancora:
"Per l'inizio del suo 350° anniversario, la Royal Society non celebrerà con orgoglio soltanto la sua storia, ma guarderà al futuro della scienza nel Regno Unito e nel resto del mondo, poiché le grandi questioni scientifiche poste dai nostri predecessori sono
rapidamente sostituite da nuove e urgenti sfide scientifiche. Durante tutto l'anno, la Royal Society metterà in atto un coinvolgente programma nazionale di eventi e
attività, anche in collaborazione con altre istituzioni scientifiche e culturali, per ispirare gli scienziati, le famiglie, i giovani e i membri del pubblico interessato, a vedere il futuro della scienza."
Gli eventi dedicati alla celebrazione dell'anniversario comprenderanno un festival della
scienza di nove giorni al Southbank Centre (che incorpora l'annuale Royal Society Summer Science Exhibition e la prima nel Regno Unito del Brian Green and Philip Glass‟s Icarus a the Edge of Time, oltre a una serie di altri eventi culturali che
integrano le scienze e le arti). Inoltre, la Royal Society collaborerà anche con musei, gallerie d'arte e altre istituzioni, sia a Londra che in tutto il Regno Unito, per celebrare
la scienza e gli scienziati. Altri elementi del programma dei festeggiamenti prevedono l'apertura del nuovo Kavli Royal Society International Centre for the Advancement of Science (Centro Internazionale per l'Avanzamento della Scienza), un libro che
racconta la storia della scienza e della Royal Society, e riunioni all'avanguardia scientifica sulle maggiori sfide della scienza per il futuro .
L'arduo compito di selezionare i 60 documenti per Trailblazing è stato svolto da un
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piccolo gruppo di scienziati, divulgatori e storici, presieduto dal professor Michael
Thompson FRS, lo stesso che ha diretto la Phil. Trans. per molti anni.
Il professor Thompson ha dichiarato: "E stata una grande emozione per tutti noi, selezionare gli articoli per la loro novità,
l'importanza scientifica e spesso, semplicemente, per le loro implicazioni divertenti. Nello svolgere tale compito, abbiamo dovuto mantenere un equilibrio tra le discipline
(astronomia, biologia, chimica, scienze della terra, matematica, fisica e ingegneria), districandoci in una moltitudine di nomi che sono icone per la scienza (Isaac Newton, Stephen Hawking, ecc.) L'obiettivo è stato di "preparare un piatto" stuzzicante e
gustoso per gli scienziati di oggi, per il grande pubblico e, naturalmente, per i giovani che saranno gli scienziati di domani."
Fine della traduzione!
La notizia è rimbalzata nella blogosfera internazionale. Di seguito i link ad alcune citazioni prestigiose, da:
BBC News
The Telegraph. co.uk
ZDNet Education
The Guardian.co.uk Reuters
*Lettera che Newton spedì all'editore della Cambridge University Press nella strana
data del 6 febbraio 1671/72? L'incertezza dell'anno dipende dal fatto che, dal XII secolo fino al 1751, l'anno legale in Inghilterra terminava il 25 marzo dell'anno
successivo, quindi il febbraio 1672 era ancora a Londra e dintorni il 1671.
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E adesso, lo screenshot della home di Trailblazing.
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Da trent'anni gli astronomi cristiani sanno che la loro divinità ha creato la Terra, ma
non le stelle, in quei fatidici sei giorni, ma l'astronomo cristiano non entra nei
particolari, né lo fa il prete.
[Mark Twain]
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I Neuroni Specchio Che Hanno Plasmato La Civiltà
Cari ragazzi (e cari lettori), vi presento un video (pubblicato a gennaio 2010) relativo
alla presentazione "Ramachandran: I neuroni che hanno plasmato la civiltà" sui neuroni specchio, nell'ambito del primo TEDIndia, Mysore, India (4 - 7 Novembre 2009).
Abbiamo studiato il sistema nervoso per circa due mesi, quest'anno, per cui reputo
che siate in grado, voi ragazzi di 3° B, di comprendere il messaggio del filmato. In ogni caso, ne discuteremo in classe.
Ricordiamo che i neuroni specchio, scoperti dal team guidato da Giacomo Rizzolatti (docente di Fisiologia umana all'Universita' di Parma, in odore di Nobel), sono quei
neuroni che si attivano quando un soggetto compie un'azione oppure quando osserva altri compierla. In tal senso, rispecchiano ciò che il soggetto vede fare ad altri soggetti come se lo stesse facendo lui stesso. (Qui l'articolo di Moebius con l'intervista di
Margherita Fronte a Giacomo Rizzolatti)
L'indiano V.S. Ramachandran (uno dei neuroscienziati più noti quando si parla di neuroni specchio ed autore del libro „„Phantoms in the brain‟‟, in italiano "Che cosa sappiamo della mente"), che lavora alla University of California San Diego, ci spiega,
nel filmato del TED, le affascinanti funzioni dei neuroni specchio. Tali neuroni, scoperti solo di recente, ci permettono di imparare complessi comportamenti sociali,
alcuni dei quali hanno formato le basi della civiltà umana come noi la conosciamo. Riporto di seguito la traduzione integrale del discorso di Ramachandran, curata dal
TED translator Daniele Berti, che potete anche seguire sul video, facendo scorrere i sottotitoli in italiano.
TRADUZIONE INTEGRALE DEL DISCORSO DI RAMACHANDRAN
Oggi vi parlero' del cervello umano, che è ciò che studiamo all' Università della California. Pensiamo solo un attimo alla questione. Qui c'e' un pezzo di carne, meno di
un chilo e mezzo, che potete tenere nel palmo della vostra mano. Ma che può comprendere la vastità degli spazi interstellari. può indagare il significato dell'infinito, chiedersi il significato della sua stessa esistenza, riguardo alla natura di Dio.
E questa è veramente la cosa più straordinaria del creato. E' il più grande mistero
riguardo l'essere umano: Com'e' possibile tutto cio? Bene, come sapete, il cervello è fatto di neuroni. Qui stiamo guardando dei neuroni. Ci sono 100 miliardi di neuroni nel
cervello adulto. Ogni neurone ha dalle 1.000 ai 10.000 connessioni con gli altri neuroni del cervello. E su questa base, è stato calcolato che il numero di trasformazioni e combinazioni dell' attivita' del cervello è superiore al numero di
particelle elementari dell'universo.
Quindi, come è possibile studiare il cervello? Un modo è di osservare chi ha avuto delle lesioni in diverse parti del cervello, e studiare i cambiamenti del comportamento. Di questo vi ho parlato nell'ultimo incontro TED. Oggi vi parlerò di un altro modo che
consiste nel mettere degli elettrodi in diverse aree del cervello, ed effettivamente
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registrare l'attività delle singole cellule nervose nel cervello. Una specie di spionaggio
dell'attività delle cellule nervose.
Ora, una scoperta fatta di recente da ricercatori italiani, a Parma, Giacomo Rizzolatti e i suoi colleghi, e' un gruppo di neuroni chiamati neuroni specchio, sono davanti sul cervello, nei lobi frontali. Ora, ci sono dei neuroni chiamati "neuroni dell'attivita'
motoria" sulla parte anteriore del cervello, che conosciamo da più di 50 anni. Questi neuroni si attivano quando uno compie un'azione specifica Per esempio, se mi allungo
e afferro una mela, i neuroni dell'attività motoria, si attiveranno davanti sul cervello. Se mi allungo e raccolgo un oggetto, un altro neurone si attivera', comandandomi di raccogliere l'oggetto. Questi neuroni dell'attività motoria sono conosciuti da molto
tempo.
Ma Rizzolatti ha scoperto un sottogruppo di questi neuroni, circa il 20%, che si attivano pure quando sto guardando qualcun altro che compie un'azione. Quindi, ci sono dei neuroni che si attivano quando mi allungo per prendere qualcosa ma si
attivano anche se vedo Joe che si allunga per prendere qualcosa. E questo e' veramente sorprendente. Perchè è come se questi neuroni adottino il punto di vista di
un'altra persona. Come se realizzassero una simulazione virtuale dell'azione dell'altra persona.
Qual'è lo scopo di questi neuroni specchio? Certamente sono coinvolti in processi come l'imitazione e l'emulazione. Perche' imitare un'azione complessa richiede che il
mio cervello si metta nel punto di vista di un'altro. Percio', questo è importante per l'imitazione e per l'emulazione. Perchè è importante? Ecco, diamo un'occhiata alla
prossima diapositiva. Allora, come avviene l'imitazione? Perchè è importante? I neuroni specchio e l'imitazione.
Ora, guardiamo alla cultura, al fenomeno della cultura umana. Se andiamo indietro nel tempo, 75/100.000 anni fa, e guardiamo all'evoluzione umana, vediamo che accadde
una cosa molto importante 75.000 anni fa. All'improvviso sono emerse e si sono rapidamente diffuse diverse capacità esclusive dell'essere umano l'uso di attrezzi, del fuoco, di rifugi, ed ovviamente anche del linguaggio, e la capacità di "leggere" nella
mente di un'altro ed interpretare il suo comportamento. Tutto ciò in modo relativamente veloce.
Anche se Il cervello umano ha raggiunto l'attuale dimensione quasi 3/400.000 anni fa, 100.000 anni fa tutto ciò è accaduto molto rapidamente. E io credo che ciò che
accadde sia stata l'improvvisa emersione di un sofisticato sistema di neuroni specchio, che ci hanno permesso di imitare le azioni degli altri. Così che, quando per caso
avveniva un'improvvisa scoperta di un membro del gruppo, come l'uso del fuoco, o l'uso di uno strumento, invece di scomparire veniva diffusa rapidamente, orizzontalmente a tutta la popolazione o verticalmente trasmessa attraverso le
generazioni.
Ciò ha reso l'evoluzione, improvvisamente Lamarckiana, invece che Darwiniana. L'evoluzione Darwiniana è lenta, richiede centinaia di migliaia di anni. L'orso polare, per sviluppare la pelliccia, ci metterà migliaia di generazioni, forse 100.000 anni.
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Nell'essere umano, il figlio deve solo vedere il genitore uccidere un'altro orso polare,
scuoiarlo e mettere la pelliccia sul suo corpo, peli sul corpo, e lo impara subito. Ciò che all'orso polare capita in 100.000 anni, lo si puo' imparare in 5, forse 10 minuti. E
poi ciò che si impara viene diffuso in proporzione geometrica attraverso la popolazione.
Questo è il principio. L'imitare capacità complesse, è ciò che chiamiamo cultura, la base della civiltà. Ma c'è anche un'altro tipo di neuroni specchio, che è coinvolto in
qualcosa di molto diverso. Come ci sono i neuroni specchio per l'azione ci sono i neuroni specchio per il contatto. Se qualcuno mi tocca la mano, i neuroni della corteccia somato-sensoriale nella regione sensoriale del cervello si attivano. Ma gli
stessi neuroni, si attivano in certi casi semplicemente se guardo un'altra persona che viene toccata. Si prova empatia per l'altro che viene toccato.
Quindi, molti si attivano se vengo toccato in zone diverse. Neuroni diversi per aree diverse. Ma alcuni di loro si attivano anche se vedo qualcun altro che viene toccato
nello stesso punto. Così, di nuovo abbiamo dei neuroni sviluppati per l'empatia. E nasce la domanda: Se guardo una persona che viene toccata, perchè non mi confondo
e non sento anche il contatto soltanto guardando qualcuno che viene toccato? Voglio dire, empatizzo con la persona ma non "sento" letteralmente il contatto. Beh, cio'
perchè abbiamo dei recettori sulla pelle, di tatto e di dolore, che mandano dei segnali al cervello e dicono "Tranquillo non sei stato toccato". Così sentiamo tutto con l'altra persona. ma non l'effettiva esperienza del contatto altrimenti andremmo in
confusione.
Ok, cosi c'e' un segnale di ritorno che blocca il segnale dei neuroni specchio impedendo l'esperienza consapevole del contatto. Ma se elimini il braccio, se anestetizzi il braccio con un'iniezione, fai un'iniezione nel mio braccio, blocchi il plesso
brachiale e il braccio è insensibile, e da li nessun segnale ti arriva, se ora vedo qualcuno toccato, io lo sento veramente. in altre parole, ho dissolto la barriera tra me
e gli altri esseri umani. Io li chiamo neuroni Gandhi o neuroni dell'empatia. (risate) E questo non in modo astratto o metaforico, tutto cio che separa te da lui, dalle altre
persone è la tua pelle. Togliete la pelle e la vostra mente sarà in contatto con gli altri. Dissolverete le barriera tra voi e gli altri esseri umani. Questo è alla base di molte
filosofie orientali, Che non esiste nessun io indipendente separato dagli altri esseri umani, che indaga sul mondo, che indaga su gli altri. In realtà noi siamo connessi, non solo con FB e Internet, siamo connessi dai nostri neuroni. E in questa sala c'è
un'intera connessione di neuroni che dialogano tra loro. E non c'e' nessuna reale distinzione tra la vostra coscienza e quella di un'altro.
Questa non è filosofia del mambogiambo. Emerge dalla nostra comprensione della neuroscienza. Prendiamo un paziente con un arto fantasma. Se il braccio e' stato tolto
e hai un arto fantasma, e guardi qualcun altro che viene toccato, lo senti anche se ti manca. Ma ancora più stupefacente, se hai un dolore nell'arto fantasma, e stringi la
mano dell'altra persona, e massaggi la sua mano, questo attenua il dolore nella mano che tu non hai piu', come se i neuroni possano produrre un sollievo soltanto guardando un altro che viene massaggiato.
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E ora l'ultima diapositiva. Per molto tempo la gente ha guardato alla scienza e
all'umanesimo come due cose distinte. C.P. Snow ha parlato di due culture: la scienza da una parte e l'umanesimo dall'altra; "mai le due s'incontreranno". Io dico che i
neuroni specchio sono l'interfaccia che ci consentono di rivedere questioni quali la consapevolezza, la rappresentazione del se', di cio' che ci separa dagli altri esseri umani, di cio che ci permette di entrare in empatia con gli altri, ed anche altre cose
come lo sviluppo della cultura e della civiltà, che è solo dell'essere umano. Grazie (Applausi)
Link al video del TED:
http://www.ted.com/talks/lang/ita/vs_ramachandran_the_neurons_that_shaped_civili
zation.html
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La distanza della Luna
Una volta, secondo Sir George H. Darwin, la Luna era molto vicina alla Terra. Furono le maree che a poco a poco la spinsero lontano: le maree che lei Luna provoca nelle acque terrestri e in cui la Terra perde lentamente energia.
[Italo Calvino, Le cosmicomiche, Mondadori]
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CARNEVALE DELLA FISICA # 5
Cari amici, è arrivato il 30 di marzo e con esso la quinta edizione del Carnevale
della Fisica made in Italy! E' anche il primo Carnevale di inizio primavera e il primo ospitato da una femminuccia!
La Fisica è la scienza che indaga e studia i fenomeni naturali, ricordate ragazzi, vero? Come tale è una Scienza vicina alla Natura, una Scienza affascinante che esige una
scelta consapevole da parte di coloro che desiderano abbracciarla perché implica dedizione...e lavoro, tanto lavoro. Una via non facile, ma che può regalare grandi
soddisfazioni,...se c'è anche un pizzico di fortuna! Il primo Carnevale ospitato da un'appartenente al gentil sesso non può che essere
dedicato alle donne scienziate...i maschietti non me ne vogliano!
E', oggi, risaputo che le donne hanno dato alla Scienza un contributo più grande di quel che in genere si pensa. A tal proposito, dallo studio di Sandra Tugnoli Pattaro,
A proposito delle donne nella scienza, emerge che la maggior parte delle scienziate sono rimaste nell'ombra, lavorando per padri, fratelli, mariti, assurti poi ai fasti della notorietà.
Le donne scienziate del passato non venivano quasi mai citate nei documenti ufficiali
né in pubblicazioni scientifiche. I loro nomi sono quindi scomparsi, come se non fossero mai esistite. Questa pratica era ancora diffusa all'inizio del Novecento.
Si pensi a Mileva Maric, la prima moglie di Eistein, che prese parte attiva e collaborò per anni con il marito, ma che non firmò mai i documenti di lavoro.
Il lavoro di Albert Einstein sulla relatività ristretta potrebbe essersi avvalso anche della collaborazione di Mileva che, però, non viene nominata né come coautrice né come collaboratrice.
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È risaputa la storia di Edwin Hubble, uno dei più famosi astrofisici del secolo scorso,
noto per avere scoperto l'espansione dell'Universo, che impiegava stuoli di donne come calcolatrici umane, essendo le donne più precise e attente dei loro colleghi
maschi. Ancora oggi la scienza è fortemente dominata dalla presenza maschile, soprattutto in
alcuni campi quali la fisica teorica. In altri campi, invece, come quello biomedico, il numero delle scienziate è in progressivo aumento (rapporto della Commissione
Europea, Science policies in the European Union, Research Directorate-General, ETAN Expert Working Group on Women and Science, 2000).
Fino alla metà del secolo scorso, ci sono state pochissime donne scienziate e molte di queste sono state ignorate e considerate inferiori, addirittura perseguitate!
Ricordiamo Ipazia, la prima storicamente conosciuta. Matematica e astronoma, vissuta ad Alessandria nel IV sec. d.C., inventò l'astrolabio, il planisfero e l'idroscopio,
fu anche capo della Scuola Neo- platonica di Alessandria, aggredita per strada e barbaramente trucidata, a causa della sua paganità, da un'orda di monaci cristiani.
E ancora Ellen Swallow, una delle fondatrici dell'ecologia, la prima donna a essere
ammessa al Mit (Massachusetts Institute of Technology) nel 1871. Laureatasi, fece appena in tempo ad aprire un laboratorio scientifico per sole donne che l'Istituto votò per la non ammissione del sesso femminile nelle proprie strutture.
Fino al 2009, il Premio Nobel è stato assegnato a 41 donne (in percentuale
rappresentano circa il 4% del campione!). Il numero scende a 16 se consideriamo le studiose che lo hanno ottenuto nelle scipline scientifiche, di cui 2 nel settore della fisica, 4 della chimica, 1 dell'economia e 10 della medicina. Il Nobel non è previsto per
la biologia e la matematica.
In ordine cronologico, hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento nelle discipline scientifiche le seguenti 16 ricercatrici:
Marie Sklodowska-Curie (1903 per la fisica e 1911 per la chimica) Irène Curie-Joliot (1935 per la chimica)
Gerty Radnitz-Cori (1947 per la medicina) Maria Goeppert-Mayer (1963 per la fisica) Dorothy Crowfoot-Hodgkin (1964 chimica)
Rosalyn Sussman-Yalow (1977 per la medicina) Barbara Mc Clintock (1983 per la medicina)
Rita Levi-Montalcini (1986 per la medicina) Gertrude Elion (1988 per la medicina) Christiane Nüsslein-Volhard (1995 per la medicina)
Linda Buck (2004 per la medicina) Francoise Barrè-Sinoussi (2008 per la medicina)
Elizabeth Blackburn con l'allieva Carol Greider (2009 per la medicina) Ada Yonath (2009 per la chimica) Elinor Ostrom (2009 per l'economia)
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Ricordiamo, infine, i "Nobel Negati" ad alcune ricercatrici, che, pur avendo preso
parte attiva a progetti premiati, furono penalizzate rispetto ai loro colleghi.
Non hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento scienziate di rilievo come la biologa molecolare Rosalind Franklin, l'astronoma Jocelyn Bell-Burnell, le fisiche Mileva Maric-Einstein, Lise Meitner e Chien-Shiung Wu.
I siti da consultare a proposito di donne scienziate sono moltissimi. Ne cito solo alcuni
in italiano, dai quali si può accedere a documenti e sitografie utili: Scienza e società in Europa: Le donne e la scienza, ricco di riferimenti e
documentazione.
Libera università delle donne WIF-Sito Web Italiano per la Filosofia: Donne e scienza
Segnalo, infine, il libro Donne di scienza: 55 biografìe dall'antichità al duemila di Sara
Sesti e Liliana Moro, Pristem - Eleusi, Università Bocconi, seconda edizione, Milano 2002
Concludo con la considerazione che la storia dell'esclusione delle donne dai luoghi del sapere pubblico è anche la storia della presenza-assenza delle donne nelle sfere
pubbliche dei diritti civili e politici. Il XVIII secolo costituisce uno spartiacque centrale in tale storia. Sarà in questo contesto, quello della Rivoluzione Francese, che le donne
inizieranno a denunciare l'anomalia prodotta dall'affermazione di "un'eguaglianza esclusiva che poco si cura di attuare l'eguaglianza tra i sessi" (Fraisse, 1984)
E adesso, dopo questa lunga introduzione, diamo inizio alla danza dei
contributi!
1. BORBORIGMI DI UN FISICO RENITENTE
Marco Delmastro, il simpatico fisico renitente che dal 2005 lavora come ricercatore presso il CERN di Ginevra, dove divide la sua attività tra la calibrazione del calorimetro
elettromagnetico di ATLAS e la ricerca del bosone di Higgs, presenta una serie di articoli dedicati al LHC (Large Hadron Collider).
Riporto l'incipit del primo articolo: "Proprio in questi giorni le attività di LHC stanno riprendendo dopo la pausa invernale, vediamo dunque se riesco a spiegarvi un pezzo
alla volta (e brevemente ogni volta) come funziona questa macchinone. Cominciamo dunque dall’inizio: LHC è un acceleratore e collisore di protoni (anche di ioni più
pesanti, ma per adesso sorvoliamo). Dove andiamo a prendere i protoni in questione?"
Ecco, Marco, siamo proprio curiosi di seguirti in questa tua allettante rassegna esplicativa:
Da dove arrivano i protoni che circolano in LHC?
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Come si accelera una particella (carica)?
E se non c‟è abbastanza spazio per un acceleratore lineare? Dall‟idrogeno a LHC: un complesso di acceleratori
Un‟autostrada per protoni. A due corsie
2. LINGUAGGIO MACCHINA
Andrea Mameli, ricercatore CRS4 e giornalista scientifico, presenta i seguenti
articoli: Dacci oggi la nostra scienza quotidiana (Quirkology)
E' possibile scegliere tra le grandi idee della fisica?
Borexino: perla nascosta della fisica italiana (e internazionale)
3. MATEMATICAMENTE.IT
Antonio Bernardo, autore del mitico portale, dedicato alla didattica della matematica
e alla sua divulgazione, con sezioni dedicate alla riflessione, ai giochi ed agli approfondimenti, introduce l'articolo:
Talete il padre dell'astronomia razionale di Aldo Bonet,
in cui "l'autore fa una breve introduzione sulle origini dell‟astronomia, passa in rassegna le classiche fonti storiche sulla vita e le opere di Talete e sulla cultura dell‟antico Egitto, espone un metodo per la misurazione delle altezze delle piramidi
che potrebbe essere stato usato dal grande saggio dell'antichità. Immagina anche la realizzazione di un ipotetico distanziometro per misurare dalla costa le distanze delle
navi in mare, il quale permette anche di spiegare la scoperta dei teoremi geometrici e la predizione di eventi astronomici che la tradizione attribuisce a Talete."
4. NON SOLO MATEMATICA
Mauro Antonetti, ottimo matematico, poeta e scrittore versatile, ci offre una piacevole cavalcata attraverso la storia delle unità di misura, con un paio di chicche
umoristiche alla fine, nell'articolo "Breve storia delle unità di misura.
Seguono tre contributi dedicati alla figura del geniale fisico Ettore Majorana, tratteggiata da Mauro in punta di penna, secondo il suo stile narrativo.
Il nostro argomenta, di seguito, il perché dell'asterisco nel titolo del post:
"Il titolo del post è “copiato” (volontariamente) dal titolo del film di Mario Martone, Morte di un matematico napoletano, dedicato agli ultimi giorni di vita del matematico
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partenopeo Renato Caccioppoli, la cui figura a me ricorda molto quella di Ettore
Majorana: due persone geniali nel loro ambito di attività, ma scontratesi a un certo punto della loro vita con pesanti problemi di socializzazione che li hanno portati alla
volontaria scomparsa." Scomparsa di un fisico siciliano* - 1ª parte
Scomparsa di un fisico siciliano - 2ª parte
Scomparsa di un fisico siciliano - 3ª e ultima parte
5. POPINGA
L'originale e creativo Popinga, al secolo Marco Fulvio Barozzi, collega blogger, ci sforna due recensioni buone e appetitose come il pane caldo:
L'Abbiccì della fisica è un curioso libro di divulgazione per i pre-adolescenti scritto dal
fiorentino Gustavo Milani e pubblicato nel 1885. Le piccole avventure di due ragazzini con il loro zio sapiente sono il pretesto per illustrare in modo accattivante i principali
concetti fisici alla base delle esperienze quotidiane. I sogni di Einstein è un romanzo pubblicato dall‟astrofisico e scrittore americano Alan
Lightman nel 1992, che descrive i sogni che il giovane Albert Einstein avrebbe avuto sulla natura del tempo nella primavera del 1905, l‟annus mirabilis in cui egli avrebbe
cambiato il corso della fisica. In realtà quello di Lightman non è un romanzo su Einstein, ma è una riflessione sul tempo e sull‟esistenza degli uomini.
6. KNEDLIKY
Palmiro Poltronieri, ricercatore biologo e biochimico, partecipa con il contributo Fisica degli acidi nucleici - DNA, RNA, LNA
Riprendo quindi il tema di alcuni post passati introducendo studi di fisica del DNA e
dell'RNA, i due acidi nucleici che contengono l'informazione genetica, e su come si sono ampliate la nostre conoscenze nel corso degli ultimi anni, grazie ai contributi di biologi, medici e fisici.
7. TOMMASO ALBERTO FIGLIUZZI fisico e filosofo mette a disposizione del Carnevale della Fisica il pdf del suo libro
"Relatività e Causalità tra fisica e filosofia" (Aracne editrice, Roma, 2007, pag. 321), che potete consultare qui.
Riporto parte della prefazione di Giovanni Battimelli, noto e brillante storico della fisica, docente universitario presso “La Sapienza” di Roma, che sottolinea con grande
efficacia il valore positivo di una operazione quale quella proposta da Figliuzzi, intesa a saldare, sul terreno di concrete e importanti indagini, cultura filosofica e cultura
scientifica, indispensabili l‟una all‟altra. Ciò gli fa concludere che «sarebbe auspicabile che il lavoro di Figliuzzi trovasse diffusione tra gli studenti dei due ambiti disciplinari
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tra cui il libro costruisce un ponte: gli studenti di filosofia della scienza sarebbero
costretti a confrontarsi con le difficoltà non eludibili della formalizzazione sofisticata in cui sono incorporate le relazioni di causalità di cui si occupa la moderna fisica teorica;
e gli studenti di fisica vedrebbero l’universo di problemi generali nascosto dentro le equazioni che imparano a maneggiare…».
Il resto leggetelo al link succitato.
8. DIECI ALLA MENO NOVE
Aldo Ficara, ingegnere e docente di elettrotecnica, propone un interessante filmato. Ma leggiamo le sue parole:
"A completamento dell’articolo dal titolo “Il nanotech alla conquista dello spazio”, pubblicato il 20 febbraio, che ha partecipato al quarto Carnevale della fisica, si riporta
un video dove può essere visionata la tecnica di locomozione del sistema robotico Tetwalker."
9. RANGLE
Peppe Liberti, fisico, professore a contratto ed esercitatore presso l'Università della Calabria, invia i link a due post in cui racconta gli ultimi progressi nel campo della
meccanica quantistica applicata ai sistemi macroscopici:
Il gatto di Schrödinger è un batterista (un esperimento che, per la prima volta in maniera evidente, mostra come sia possibile “sistemare” in uno stato quantico un oggetto meccanico grande abbastanza da essere quasi visibile);
Il quanto-virus (la proposta di un esperimento per catturare nella rete dei fenomeni
quantistici pure gli organismi viventi)
10. RUDI MATEMATICI
I mitici ci regalano il contributo “14 marzo 1879 - Buon compleanno Albert!” di cui riporto, contro ogni regola, la conclusione: "Se è stupefacente vedere un
sistema fisico magicamente sorretto dalla matematica, quanto è stupefacente vederlo crollare, volerne erigere un altro più resistente e duraturo, e trovare già pronta la
malta matematica necessaria alla costruzione? Forse, non si tratta di coincidenza. È già strano trovare una perfetta aderenza tra due discipline teoricamente indipendenti l’una dall’altra, diventa stranissimo, incredibile,
supporre che l’aderenza si rinnovi anche nelle generazioni successive di quelle stesse discipline.
Forse, la fisica indaga il cosmo, e ne cerca le ragioni; forse, la matematica è la maniera profonda e coerente che ha l’uomo di ragionare. Se così fosse, non ci sarebbe più occasione di meraviglia, nel constatare che le leggi fisiche sono descrivibili da
formule matematiche: anzi, ci sarebbe una sorta di maledizione implicita nel cervello dell’uomo, una gabbia dalla quale non può, per propria natura, scappare: la sua sola
possibilità di conoscenza coerente sarebbe infatti proprio la conoscenza matematica, e dire che le leggi della fisica sono scritte in caratteri matematici equivarrebbe, molto
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meno misteriosamente, a dire che le leggi della fisica sono riportate dall’uomo nei soli
caratteri che l’uomo riesce a comprendere."
Chi è Albert? Ovviamente, lui, Einstein.
11. CRESCERE CREATIVAMENTE
Maestra Rosalba ci racconta una esperienza svolta con i suoi bambini di seconda primaria La teoria dei colori spiegata ai bambini, a riprova che si può affrontare la fisica molto precocemente.
Leggete l'esordio dell'esperienza:
"Vi siete mai chiesti come sarebbe il mondo se non fosse a colori? Con questa domanda è iniziato il viaggio che cerca di spiegare "La teoria dei colori" di I. Newton
nella classe seconda di scuola Primaria dove insegno, attraverso l'unità didattica che segue.
E' un viaggio affascinante fatto di onde luminose, arcobaleni e colori che si assorbono
o che riflettono. E' anche un viaggio nell'occhio umano perchè è risaputo che non tutti gli esseri viventi, neppure gli uomini, vedono nello stesso modo."
12. QUESTIONE DELLA DECISIONE
Paolo Pascucci, appassionato studioso dei meandri neurali, partecipa con il pregevole articolo "Fisica e neuroscienze: un approccio newtoniano" in cui, operando
delle riflessioni sul lavoro del grande Newton, rileva delle interessanti affinità tra il lavoro del fisico e quello del neuroscienziato.
13. LIM E CDD
Il collega Giuseppe Auletta propone due interessanti filmati:
Esperimento di Fisica
Semplici esperimenti di Fisica
14. SPLASH RAGAZZI
Maestra Renata presenta alcune attività e piccoli esperimenti per la scuola primaria, documentati attraverso dei video, su magnetismo, calore e temperatura:
L'esperimento è... pronto! Lezione sul magnetismo
Il calore e la temperatura (con i nostri video)
Formazione dei ghiaccioli
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Delle vere chicche! Esempi eccellenti di didattica che utilizza le tecnologie educative.
15. GRAVITA' ZERO E veniamo al corporate blog di divulgazione scientifica, uno dei due padri fondatori del
Carnevale della Fisica, che ci delizia con gli affascinanti contributi rispettivamente di un componente lo staff e della Redazione stessa.
Di Walter Caputo, economista e statistico,
LA FISICA DELL'INFINITO: Il grossone è un numero grosso, anzi è il più grosso di tutti. Un nuovo approccio "fisico" per comprendere l'infinito.
A cura della Redazione
LA RICERCA DI CIVILTÀ EXTRATERRESTRI - WALTER FERRERI - OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI TORINO
"Mentre scriviamo gli scienziati hanno scoperto ben 429 esopianeti orbitanti attorno ad
altrettante stelle. Quante probabilità ci sono che alcuni pianeti extrasolari ospitino la vita? Ce lo spiega Walter Ferreri, fisico dell'Osservatorio Astronomico di Torino"
16. SCIENCE BACKSTAGE Il vulcanico fisico Gianluigi Filippelli ci propone un fuoco d'artificio di contributi
suddivisi in tre sezioni.
News I terremoti e lo spostamento dell'asse terrestre: dove si esamina cosa dovrebbe
essere successo all'asse terrestre dopo il recente sisma in Cile secondo i calcoli di Richard Gross.
I neutroni di Newton: l'ennesima conferma della dualità onda-particella proveniente dalla ISIS facility britannica, dove è stato dimostrato l'effetto Goos-Hänchen anche per i neutroni.
Idrogeno metallo liquido: questo è stato il mese dell'idrogeno e dell'acqua. Si inizia con questa news dove si da conto della scoperta di una nuova fase per l'idrogeno
liquido. La prima osservazione di geoneutrini: partendo dalla comunicazione ufficiale dei Laboratori del Gran Sasso, si esamina il preprint della collaborazione Borexino sulla
prima osservazione di geonutrini, i neutrini prodotti dalle viscere del pianeta! L'elettrocongelamento dell'acqua superfredda: primo articolo dedicato all'acqua: in
questo caso si osserva come è possibile influenzare il congelamento dell'acqua superfredda con l'uso di campi elettrici esterni. La struttura tetraedrica dell'acqua superfredda: ancora acqua superfredda. Questa
volta attraverso una simulazione sembra si sia riusciti a scoprire uno dei segreti delle proprietà dell'acqua: la struttura tetraedrica dei legami molecolari.
Articoli
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Il teorema di Noether Geoffrey Taylor: brillante fisico teorico, specializzato soprattutto in dinamica dei fluidi,
è riuscito a calcolare la potenza dell'esplosione atomica di test semplicemente da una foto pubblicata su Life La nuvola nera: dal blog personale di Gianluigi, recensione del romanzo di Fred Hoyle,
con tanto di calcoli dettagliati sulla previsione del tempo di arrivo della nuvola sulla Terra.
E-learning
Nell'ambito del master in e-learning dell'Università di Firenze (che ha scoperto proprio grazie ai miei blog!), il nostro ha realizzato un piccolo applet in GeoGebra riguardante
i livelli elettronici dell'atomo. Il link alla pagina
Il post di descrizione dell'applet
17. LA SCUOLA DEL SAPERE Rosa Maria Mistretta, giornalista, scrittrice, e divulgatrice scientifica, partecipa con
l'articolo "Geofisica: Il Magnetismo Fossile"
Il magnetismo fossile o paleomagnetismo analizza il magnetismo delle rocce per risalire alle direzione fossile del campo magnetico terrestre (CMT) e le sue inversioni, attraverso la misura della magnetizzazione acquisita dalle rocce al momento della loro
formazione.
Fin dalla fine del XVIII secolo era nota l‟esistenza di rocce aventi un‟intensa magnetizzazione propria, considerata l‟effetto di fulmini caduti sugli affioramenti geologici.
Gli studi seguenti su lave molto recenti hanno condotto alla conclusione che una roccia
ignea acquisisce durante la sua formazione una magnetizzazione parallela al campo magnetico terrestre locale.
18. IL CIELO DI SAINT-EX
Fabio Melis, partecipa con un post che rievoca (anche attraverso reminiscenze scolastiche) gli esperimenti sul vuoto e sulle sue proprietà realizzati nel XVII secolo
dallo scienziato tedesco Otto Von Guericke
La Straordinaria Forza di Gianni e... gli Emisferi di Magdeburgo
19. CORGITO ERGO SUM
Paolo, ingegnere e arguto vecchio della montagna, ci offre il gustoso e divertente contributo "Tempo, energia e entropia in Fisica e in Filosofia", di cui riporto
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l'introduzione.
Quando ad Einstein nel fiore dell'età chiesero tremebondi: "Ma per lei, Professore,
cosa è il Tempo?" lui secco secco rispose: "Il tempo è una grandezza fisica che si misura con gli orologi".
Capito? Non il tempo teologico di Agostino, che si lamentava di saper benissimo cosa è il tempo finchè qualcuno non glielo domandava, non il tempo profumato di
biscotteria di Proust, che ricordava il passato... No, il tempo in Fisica ( stavo per scrivere Ordinaria, quella che conosciamo bene ed è sperimentalmente comprovata ) è perfettamente definito e se due scienziati si
telefonano si capiscono benissimo.
Altri due accattivanti contributi di Paolo: - Forza, lavoro, energia. Te la do io la Fisica (1° Parte)
- Forza, lavoro, energia. Te la do io la Fisica (2° Parte)
20. VOCESCUOLA Michele Maffucci, docente di Elettronica e autore di uno dei migliori network italiani
dedicati alla scuola, impreziosisce la quinta edizione del Carnevale con una perla di didattica "Didattica laboratoriale, didattica del fare. Un primo passo per rendere
protagonisti i nostri allievi" Cito un passaggio dell'articolo, in cui Michele afferma: "Come insegnante di Elettronica
e in passato anche di Fisica, ho constatato che gran parte degli allievi che giungono alle superiori, specialmente gli studenti che vengono indirizzati presso l’Istituto
Professionale, con cui io lavoro, hanno una scarsissima capacità di osservazione della realtà, perché non allenati, con una conseguente incapacità nel realizzare semplici esperienze di laboratorio, caratteristica essenziale per comprendere in che modo
emerge una legge fisica dall’esperienza di laboratorio."
21. ASTRONOMICAMENTIS
L'ottimo Corrado Ruscica, astronomo, ci propone il contributo "L'Universo non è più quello di una volta", in cui effettua alcune riflessioni riguardanti le nostre conoscenze
sul cosmo. "Dopo circa quattro secoli mi chiedo cosa mai avrebbe detto Galileo se avesse avuto
la possibilità di utilizzare i più moderni telescopi."
22. EMFPECORA.IT
Emanuele Francesco Pecora, dottore di ricerca in fisica presso l'Università degli Studi di Catania e il Centro MATIS, partecipa con il contributo "There's plenty of room
at the bottom".
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Le nanotecnologie: cosa sono? Quando sono nate? Come si realizzano?
Un viaggio nel mondo del nano che sta alla base dei futuri computer, delle future autostrade della comunicazione, dei futuri dispositivi per la generazione di energia
elettrica a partire dalla luce solare. Dalla pioneristica scommessa di Richard Feynman fino ai più moderni approcci che permettono ai ricercatori di giocare con la materia come fossero degli scultori o dei bambini alle prese con i mattoncini della LEGO. Il
tutto per studiare le proprietà della materia in dimensioni così piccole e per poterne controllare le sue proprietà.
23. SCIENZE E MUSICA
Leonardo Petrillo, studente, partecipa con il contributo "LE FORZE DELLA NATURA:
TERREMOTI & TSUNAMI", che tratta di terremoti e tsunami (due fenomeni geofisici che sono ormai sotto i nostri occhi in questo periodo, considerati il terremoto dell'Aquila e poi quelli di Haiti e del Cile, con i conseguenti tsunami).
24. MICHELANGELO'S PLACE
Michelangelo Fani, ingegnere dai poliedrici interessi, ci propone una recensione "Richard P. Feynman – Sei pezzi meno facili".
Si può spiegare la Fisica come fosse un gioco? Si può raccontare il principio della Relatività Ristretta con semplicità e disinvoltura, come la più normale delle cose? Si
potrebbe descrivere la teoria dei vettori con linearità, facendo percepire la bellezza implicita della sua simmetria?
25. FILIGRANA'S POSTEROUS
Fiorella Lorenzi, collega e penna raffinata, ci racconta le sue impressioni su "Il Tao della Fisica".
"Ho letto Il Tao della Fisica di Fritjof Capra qualche anno fa...
...Oltre a fornirmi alcuni elementi di conoscenza sulla moderna fisica quantistica, sul mondo dell’infinitamente piccolo e sulla teoria della relatività, concetti di non facile
comprensione per chi non ha una preparazione scientifica, il libro di Fritjof Capra ha aperto nuove domande sul senso e sulla funzione dell’uomo come essere vivente in
relazione a se stesso e al mondo, visto come una unica realtà indivisibile, dinamica e nella quale tutti i fenomeni sono interdipendenti."
26. I CONTRIBUTI DI SCIENTIFICANDO- Lavori degli alunni
Un articolo di Letizia e Asia, due mie alunne undicenni di 1°B, "Prime osservazioni e considerazioni sulla materia"
Ne riporto l'introduzione.
"Salve a tutti! Siamo Asia e Letizia, due alunne di 1° B.
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In questi giorni, studiando a scuola la materia, stiamo imparando a guardare con occhi nuovi tutto ciò che ci circonda. Osservando cose già note, ci siamo rese conto
che la materia è tutto ciò che ha massa e occupa uno spazio. La prof. ci ha detto che in Fisica non c'è accordo su una comune definizione di
materia e i fisici non definiscono con precisione cosa si deve intendere per materia, preferendo invece rivolgersi a concetti più specifici di massa, energia e particelle,
concetti che approfondiremo nel corso degli studi." Una scheda di laboratorio sull'esperienza "Assorbimento delle radiazioni termiche da
parte dei corpi", un lavoro di alcuni anni fa, che Fabio, Claudio, e Marco, tre miei ex alunni, hanno svolto nell'ambito del laboratorio scientifico scolastico, ed hanno voluto
proporre per partecipare all'evento.
SEGNALAZIONI
Al Carnaval de la Fisica in lingua spagnola partecipa un personaggio d'eccezione:
Sean Carrol, fisico del Caltech (California Institute of Technology), con il post "Free
Energy and the Meaning of Life".
Il Carnaval de La Fisica dei cugini spagnoli è ospitato su cienciamia blog da
Alfonso Cuervo.
Carlo Ferri, astrofisico all'Università di Barcellona e autore di Gravedad Cero, il blog
fondatore del Carnevale della Fisica in lingua spagnola, partecipa alla quinta edizione
del Carnaval de la Fisica con "Prevenir terremotos es más fácil que predecirlos"
Segnalo tre articoli dei Rudi Matematici. Sono attinenti all'ambito matematico, ma si
sa la matematica c'entra molto con la fisica, e, in ogni caso, sono imperdibili:
Il problema dei gatti e dei topi
La Megan Gale della matematica
La soluzione al quesito “Elementare, Watson!” pubblicato su Le Scienze:
Come è imperdibile anche l'articolo di Mauro Antonetti "Pál Erdős, il matematico
errante".
Altra segnalazione: "Entanglement E Transizioni Di Fase: Una Ricerca" in cui Peppe
Liberti presenta, in chiave divulgativa, la sintesi di alcuni suoi lavori di ricerca che
trattano di entanglement e transizioni di fase.
Due interessanti saggi di Gaetano Barbella:
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- Raffaello Sanzio - Ipazia d‟Alessandria - La sapienza della scuola di Atene;
- Un padre della geofisica - Lo scriba Ani dell'antico Egitto.
Inoltre, da Matepristem "Teoria delle stringhe: da Newton a Einstein e oltre", un
bell'articolo di David Berman, lecturer di Fisica teorica all'Università Queen Mary di
Londra.
Ancora una segnalazione:
Dal 12 al 16 Aprile 2010 presso i Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell'Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) si svolgerà ComunicareFisica 2010, Conferenza-
Workshop nazionale sulle tematiche e metodologie della comunicazione della fisica da
parte dei ricercatori verso il pubblico non specializzato.
Si tratta della terza edizione di una conferenza dove "saranno presentate, discusse e
confrontate le motivazioni e le finalità strategiche della comunicazione diretta tra
scienziati e grande pubblico, la forma e contenuti dei progetti operativi, i possibili
linguaggi, i criteri di valutazione dell'impatto e i consuntivi delle iniziative inerenti la
fisica."
Novità di quest'anno è la sessione "I blog" dove verrà raccontata l'esperienza di
alcuni blog italiani prevalentemente dedicati alla comunicazione scientifica. Tra questi,
sono stati invitati: Peppe Liberti, Gianluigi Filippelli e la scrivente.
Concludo questa carrellata di segnalazioni con la segnalazione di un blog nuovo di
zecca: "di pane e di stelle blog", curato da:
Agnese Mandrino, bibliotecaria e archivista dell‟Osservatorio Astronomico di Brera,
con la collaborazione di Ilaria Arosio, Cristina Bernasconi, Anna Maria Lombardi,
M.Rosa Panzera e Stefano Sandrelli.
Il blog propone un appuntamento settimanale con gli scritti scientifici, le amicizie, la
vita pubblica, le osservazioni del cielo, le passioni e le vicende quotidiane del grande
astronomo Schiaparelli.
Dall‟archivio storico dell‟Osservatorio Astronomico di Brera ci parleranno di lui i suoi
diari, le lettere, i disegni e gli scritti che formano la sua più preziosa eredità.
Il Carnevale della fisica del 30 aprile sarà ospitato dai Rudi Matematici.
Se invece volete proporvi come futuri ospiti, visitate il Carnevale della Fisica su
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Ning.
La mappa del Carnevale della Fisica nel mondo.
Se siete appena approdati qui e non sapete ancora cosa sia il carnevale, potete
leggere l'articolo su WIRED.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio di cuore:
- tutti i partecipanti, che, con i loro contributi, hanno impreziosito la quinta edizione
del Carnevale della Fisica;
- i prestigiosi siti, portali, e network, che hanno contribuito a diffondere l'evento;
- la bravissima e generosa Betty Liotti, creatrice del meraviglioso logo che
campeggia all'inizio del post.
AGGIORNAMENTO IMPORTANTE
Oggi 30 marzo 2010 sono previste le prime collisioni a 7 TeV del LHC.
Per l'occasione il CERN ha disposto una diretta web dell'evento che potete seguire
qui.
Marco Delmastro, il primo contributore della lista, e ricercatore al CERN di Ginevra,
ha predisposto appositamente un live post, da non perdere perché ci aggiornerà in
tempo reale:
LHC First Physics, in diretta dal CERN
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Non sarebbe possibile dissolvere ogni timore intorno alle cose di maggior importanza
se non si sapesse quale sia la natura dell'universo, ma si vivesse in sospettoso timore
delle cose che ci raccontano i miti; non sarebbe possibile cogliere i piaceri nella loro
purezza senza la scienza della natura.
[Epicuro, Massime capitali]
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Alla Scoperta dei Premi Nobel: Rita Levi- Montalcini
Cari ragazzi e cari lettori,
vi parlerò di un libretto dedicato a Rita Levi- Montalcini, la grande signora della
Scienza italiana. Il 22 aprile la professoressa Montalcini compirà 101 anni di una vita piena e spesa al servizio della Scienza e dell'Umanità.
Ho appena finito di leggere il libriccino, che ha lo stesso titolo del post, e devo convenire che l'ho letteralmente "bevuto" tutto d'un fiato.
Il libro è stato scritto dall'Ing. Piera Levi-Montalcini, nipote della scienziata, e inizia
con la seguente dedica: " Voglio parlarvi di Zia Rita, di una persona a cui non si può non volere bene, di una
donna straordinaria, illustre professoressa molto amata dai suoi studenti, senatore a vita della Repubblica Italiana e, sopra tutto, Premio Nobel; per questo la sua fama è
altissima non solo in Italia, dove è quasi venerata da giovani e anziani, ma ovunque nel mondo e spero di farvi capire meglio chi è e come è parlandovene come la "vivo" io: questo mi auguro faccia nascere in voi il rispetto e l'ammirazione che le
dobbiamo."
Non vi è dubbio, gentile Piera, che dobbiamo moltissimo alla donna e alla scienziata, fulgido esempio della migliore italianità e suo vanto nel mondo.
Ciò che mi ha colpito del libro è la sua capacità di coinvolgere sin dalle prime battute, la sua assoluta accessibilità e la facilità di approccio per il lettore: che appartenga egli
alla sfera dei giovanissimi, giovani, e meno giovani, addetti e non addetti ai lavori, il libro è adatto a tutti, ma proprio tutti.
Scoprirete il perché del doppio cognome Levi-Montalcini, leggerete il Manifesto degli scienziati razzisti (14 luglio 1938), conoscerete la saga della famiglia Levi-
Montalcini, la determinazione della piccola Ri (come viene chiamata famigliarmente
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la scienziata dai suoi cari) a voler intraprendere un corso di studi che desse uno
sbocco professionale, andando contro la volontà del padre.
Percorrerete le tappe della carriera della scienziata e della sua permanenza trentennale in America alla scoperta del Nerve Growth Factor (NGF) o fattore di
crescita nervosa, che le assicurò nel 1986 l'ambito premio Nobel per la Medicina.
Tutti sono a conoscenza del premio Nobel, ma molti non sanno che cos'è il fattore NGF. Ebbene in questo piccolo libro troverete al riguardo informazioni chiare e facili da comprendere.
La saga del Nerve Growth Factor è densissima di preziose informazioni scientifiche,
raccontate con estrema chiarezza e, lo sottolineo, accessibilità: dalla scoperta della sua natura proteica alla funzione trofica, consistente nell'aumentare il volume delle singole cellule nervose, alle proprietà riparative...e altro, che scoprirete dalla
lettura.
Rita Levi-Montalcini segna una tappa fontamentale nello sviluppo della neuroembriologia sperimentale, raggiunta grazie alle straordinarie osservazioni condotte sugli embrioni di pollo, rese possibili in virtù di una solidissima preparazione
sia teorica che sperimentale in suo possesso. Ma, accanto alla preparazione tecnica e teorica, la nostra grande scienziata vanta un intuito fuori dal comune, una memoria
impressionante, e una volontà di acciao temperato, insieme ad altre doti che trasformano un ottimo ricercatore in un genio.
Il fattore NGF e la moleca del DNA costituiscono due pietre miliari nella biologia del XX secolo!
Cito dal libro a pag. 25:
[L'intuito e la scrupolosa attenzione della scienziata avevano reso evidenti "gli scenari che mettevano in rilievo fenomeni rivelatori della strategia adottata dal sistema
nervoso, che differiva totalmente da quanto si era pensato fino ad allora". Per comprendere quanto stava realmente accadendo, bisognava essere in grado di smettere di pensare di vedere quello che, in base agli studi precedenti, si credeva
dovesse accadere. Rita Levi-Montalcini, con fermezza e costanza, si era 'addestrata' a non dare nulla per scontato. Nella ricerca scientifica i risultati ottenuti sono
logica conseguenza degli interrogativi che ci si pone all'inizio.] Avete compreso, ragazzi, quali doti sono necessarie per intraprendere un cammino
proficuo sulla via della conoscenza scientifica?
Segue la "Cartella beige", una pagina (pag. 10-11) del libro, riferita alla cerimonia della consegna del Nobel.
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Un'altra pag. 52-53 Biotecnologie e NGF
31 http://scientificando.splinder.com
Troverete, inoltre, dettagli su altre attività coinvolgenti svolte dalla scienziata, dall'impegno sociale e politico a quello letterario, che testimoniano le molte sfaccettature della sua eclettica personalità.
Da pag.84: "...Rita Levi-Montalcini, donna che da sempre riflette su quanto accade intorno a lei
e sui problemi che affliggono l'umanità, non esitando a porsi interrogativi sui potenziali pericoli dello sviluppo tecnologico e sull'impatto che le proprie scoperte e quelle degli altri scienziati possono avere non tanto nel mondo scientifico, quanto
nell'ambito sociale."
Concludo la presentazione, sottolineando il già noto impegno della scienziata a favore dei giovani e delle donne, che si concretizza in: incontri, conferenze, congressi concernenti il tema della salvaguardia della dignità dell'uomo e della
possibilità di affrontare i pericoli che minacciano la terra, la biosfera e le specie viventi. Attraverso i suoi scritti, gli articoli, i dibattiti, Rita Levi-Montalcini ha
sempre preso posizioni decise sul razzismo, la guerra, l'educazione, il futuro, la scienza.
Vi invito tutti, e in particolare le scuole, a non perdere l'occasione di leggere questo straordinario piccolo libro, e a tal fine vi lascio:
I RIFERIMENTI PER RICEVERE IL LIBRO
Il libro "Alla scoperta dei Premi Nobel: Rita Levi- Montalcini" (Mondadori) non è in vendita.
Per riceverlo ci si deve iscrivere alla Associazione Levi-Montalcini.
Con 10 euro di iscrizione si diventa amico della Associazione Levi-Montalcini partecipando a tutte le attività.
Con 60 euro di iscrizione si diventa socio ordinario partecipando all'assemblea dei soci.
Lo scopo del libro è divulgativo e come tale mira ad aumentare la visibilità delle
iniziative associative legate al suo fondatore, ecco perché viene spedito gratuitamente ai soci.
Per iscriversi all'Associazione e ricevere il libro:
si può versare la quota di iscrizione al Numero Conto Corrente Postale: 35775436
oppure con bonifico bancario con IBAN: IT 77 Y 02008 01105 000040707088 Le erogazioni libere in denaro, a favore dell'Associazione Levi-Montalcini a.p.s.,
sono fiscalmente deducibili, ai sensi dell'art. 13 bis, Lett. i-quater del D.P.R. 917/86.
L'ASSOCIAZIONE LEVI-MONTALCINI (promotrice dell'iniziativa)
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I DOCENTI E LE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO POSSONO PARTECIPARE ALLA
VITA ASSOCIATIVA, proponendo e promuovendo attività
Troverete gli obiettivi della Associazione Levi-Montalcini all'URL: http://www.levimontalcini.org/it/obiettivi.html
e qui le diverse attività:
http://www.levimontalcini.org/it/profilo.html
E' anche possibile destinare il 5 per mille all‟Associazione Levi-Montalcini a.p.s apponendo la firma sulla dichiarazione dei redditi, nel riquadro "Finanziamento della
ricerca scientifica e della università", indicando il codice fiscale 97629860012 http://www.levimontalcini.org/it/conto_corrente_aps.html
Infine, VISITATE il sito dedicato al libro "La scoperta dei Premi Nobel: Rita
Levi-Montalcini"
Cari amici, un'ultima cosa: sosteniamo l'Associazione Levi-Montalcini! E' una nobile causa.
Chi vuole, può segnalare questo post sul suo sito o blog! GRAZIE.
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La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà
nell'unità.
[Umberto Eco]
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Can you hear me now? - SETI News
Cari ragazzi e lettori,
Sapete che cos'è il progetto SETI? Nooo? Ebbene ve ne parlo brevemente perché ci
sono news dal fronte! SETI, acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence (Ricerca di Intelligenza
Extraterrestre), è un programma dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre, abbastanza evoluta da poter inviare segnali radio nel cosmo. Il
programma si occupa anche di inviare segnali della nostra presenza ad eventuali altre civiltà in grado di captarli (SETI attivo).
Il SETI Institute, proposto nel 1960 da Frank Drake (tuttora uno dei suoi direttori), è nato ufficialmente nel 1984. È un'organizzazione scientifica privata, senza scopi di
lucro. La sede centrale è a Mountain View, in California.
Legget su Wikipedia per approfondire. E anche qui. Esiste anche SETI@home (“SETI at home"), un progetto di calcolo distribuito
volontario che usa computer connessi ad internet ospitato dalla Space Sciences Laboratory all'Università della California, Berkeley, negli Stati Uniti. Questa è una
delle molte attività intraprese nel progetto SETI. Il software SETI@home è stato rilasciato al pubblico il 17 maggio 1999. Il 22 giugno 2004 è stato rilasciato SETI@home II, basato sulla Berkeley Open Infrastructure for Network Computing
(BOINC).
Il web site italiano del progetto SETI@home.
Fatta la doverosa introduzione, veniamo alle novità 24 aprile 2010, pubblicate su ScienceNews.
Come avete compreso, il SETI, fino ad oggi, ha basato la sua attività soprattutto
sull‟immissione di segnali radio nello spazio cosmico, e questo perché nel 1960, quando il progetto fu varato, la tecnologia in uso era rappresentata dalle onde radio sfruttate per i televisori.
Ai nostri giorni, però la tecnologia basata sui segnali radio sta andando
progressivamente in disuso perché la miriade di segnali provenienti dal digitale delle
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TV e dalle migliaia di canali diversi, mediante cui trasmettono sia i Radar militari che i
cellulari, stanno generando un rumore indistinguibile agli orecchi degli eventuali E.T, rendendo il pianeta Terra meno udibile da parte degli eventuali extraterrestri.
Ipotizzando che questi un passo avanti nella tecnologia, i responsabili del SETI hanno
cominciato a mettere in discussione l'impiego delle onde radio come mezzo per
comunicare con altre forme di vita intelligenti. I ricercatori stanno, pertanto, focalizzando la propria attenzione su apparecchiature basate su mezzi alternativi per comunicare la nostra presenza agli E.T: le onde elettromagnetiche e i segnali
luminosi laser. C'è, però, chi si oppone all'utilizzo di nuovi mezzi, mettendone in discussione la
concreta efficacia.
Ad esempio, Paul Davies, fisico della Arizona State University (USA), afferma che non è credibile la possibilità di contattare gli extraterrestri, al di là di alcune dozzine di
anni luce. Suggerisce pertanto di spostare l‟attenzione su quelli che invece potrebbero essere segnali di avvenuta presenza aliena sia sulla Terra che nel cosmo, quali: anomalie di tipo biochimico o geologico rilevate sulla Terra o comete e stelle che
evidenzino spettri luminosi alterati.
ScienceNews ha pubblicato, il 24 aprile scorso, l'articolo "Can you hear me now?" in cui è possibile reperire i dettagli dei progetti su cui sta puntando il SETI attualmente.
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Bisogna vedere in azione davanti ai propri occhi queste sostanze all'apparenza inerti,
e tuttavia intimamente sempre disposte, ed osservare con partecipazione il loro
cercarsi, attirarsi, assorbirsi, distruggersi, divorarsi, consumarsi, e poi il loro
riemergere dalla più intima congiunzione in forma mutata, nuova, inattesa: allora si
che si deve attribuire loro un vivere eterno, anzi, addirittura intelletto e ragione, dal
momento che i nostri sensi appaiono appena sufficienti ad osservarli e la nostra
ragione a stento capace di interpretarli.
[Johann Wolfgang von Goethe, Henry Furst]
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DAL CERN AL GRAN SASSO, IL NEUTRINO HA FATTO TAU!
Cari ragazzi e cari lettori,
da qualche giorno Scientificando non aggiorna i post per motivi tecnici, problema che si protrarrà ancora per un po'.
(Ringrazio quanti mi hanno contattato per posta elettronica, o addirittura telefonato,
preoccupati! Le persone che ci tengono veramente, si rivelano in queste circostanze!) Non potevo, però, non publicare qualcosa sulla notizia del giorno, notizia che è stata
diffusa anche dal TG2. A cosa mi riferisco? A quello che i media hanno già battezzato, con titolo ad effetto, il "neutrino mutante". Un appellativo che richiama, nella mente
dell'uomo comune, eventi e fatti fantastici alla X - man! In realtà di mutante non c'è proprio nulla, perché il neutrino non muta, ma oscilla fra
tre diversi tipi possibili: neutrino elettronico, muonico e tauonico, ciascuno associato a un leptone.
Mi sto riferendo all'evento che è stato osservato dai ricercatori dell'esperimento OPERA (Oscillation Project with Emulsion-tRacking Apparatus) dell‟INFN (Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare) nei laboratori situati sotto il massiccio del Gran Sasso, a 1400 metri di profondità!
Dopo oltre tre anni di ricerche e miliardi e miliardi di particelle "sparate" nel sottosuolo, dalle Alpi svizzere all'Appennino abruzzese, su un tragitto di 732 chilometri
in un intervallo di tempo di 2,4 millisecondi, dai laboratori del CERN ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, la pazienza degli scienziati è stata premiata!
E' stato, infatti, osservato, in modo indiretto, un unico neutrino che da muonico si è trasformato in neutrino- tau!
Che cosa significa in parole povere? Significa che tale osservazione è una
testimonianza a favore dell'esistenza della massa del neutrino che, quindi, non può viaggiare alla velocità della luce, come si era creduto finora, e può oscillare trasformandosi da un tipo all'altro.
Un evento unico, che, dovrà essere osservato ancora per confermare definitivamente
la scoperta! In realtà, proprio una grandissima novità questa scoperta non sarebbe, dato che da
alcuni anni ormai c'era un fondato sospetto che questi benedetti neutrini dovessero oscillare da un tipo all'altro, trasformandosi.
Secondo il Modello Solare Standard, il Sole, al cui interno avvengono reazioni di
fusione termonucleare, emette infatti solo un terzo dei neutrini previsti da tale modello! Sorge quindi inevitabile chiedersi che fine facciano gli altri due terzi di neutrini: o non ci sono, e, in tal caso, il Modello Standard va rivisto e corretto, oppure
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ci sono ma si sono trasformati in muonici e tauonici. I rivelatori non sono sensibili a
questi due tipi di neutrini, ma solo a quelli elettronici, che costituirebbero quel terzo che viene rilevato.
In definitiva, i due terzi dei neutrini solari ci sono, ma non si "vedono" perché oscillano in stati diversi non rilevati sino a questo momento. L'esperimento del Gran Sasso è
riuscito a "beccare" finalmente un neutrino che si è trasformato in neutrino- tau.
L‟impresa è riuscita dunque grazie alla collaborazione tra il CERN e i Laboratori dell‟INFN del Gran Sasso nel progetto CNGS [1] (CERN Neutrinos to Gran Sasso).
Per chiarezza di informazione, c'è da precisare che nella Fisica delle particelle
l'oscillazione neutrinica è già entrata da tempo con l‟effetto MSW (acronimo più comodo e sbrigativo di Mikheyev-Smirnov-Wolfenstein): oscillazione esplicativa della
osservata carenza di neutrini solari.
Per coloro che volessero approfondire l'argomento ad un livello più specialistico,
consiglio di leggere l'ottima "Dispensa sulle oscillazioni di neutrino" del prof. Andrea Bizzeti, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Corso di Laurea Specialistica
in Fisica, Corso di “Particelle elementari e rivelatori”.
Consultate l'articolo pubblicato ieri dall'INFN, in cui potete leggere, tra le altre cose: "E' stato il fisico italiano Bruno Pontecorvo, del gruppo dei "ragazzi di via Panisperna" di Enrico Fermi, a proporre, verso la metà del secolo scorso, la possibilità di
trasformazione dei neutrini. Nel Modello Standard elaborato dai fisici per spiegare l’Universo, i neutrini non hanno una massa. Occorrerà dunque rettificarlo in questo
punto, fornire nuove spiegazioni e iniziare nuove ricerche con tutte le possibili implicazioni in cosmologia, nell’astrofisica e nella fisica delle particelle. Sono 15 anni che si osserva, attraverso diversi esperimenti, la sparizione di quantità
di neutrini provenienti dal Sole o da altre sorgenti e si ipotizza, come spiegazione, l’oscillazione. Ma è la prima volta che viene osservato direttamente un neutrino che
oscilla in un altro. E’ come se, dopo aver saputo di un delitto, trovassimo finalmente il corpo della vittima.
Effettuate il tour virtuale dei Laboratori del Gran Sasso.
Per scaricare dal web infografiche, video, animazioni, immagini, andare alla pagina: password stampa
cartella Neutrino Tau
Bene! Staremo a vedere gli sviluppi della situazione!
[1] Gli esperimenti realizzati in laboratori sotterranei, hanno mostrato che i neutrini
hanno una massa, anche se assai piccola, e che, attraverso il fenomeno dell‟oscillazione, i neutrini di un tipo scompaiono trasformandosi in un altro tipo. Le
osservazioni attuali, fatte in genere con neutrini di origine astrofisica, non permettono
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però di verificare direttamente il fenomeno della comparsa dei neutrini, in particolare
dei neutrini-tau. A tal proposito il Progetto CNGS (Cern Neutrinos to Gran Sasso), realizzato attraverso una collaborazione di ricerca scientifica internazionale tra Italia e
CERN, svolge una serie di specifici esperimenti mirati alla studio delle oscillazioni. Il progetto si chiama in questo modo perchè prevede che un intenso fascio di neutrini generato al laboratorio europeo del CERN (European Organization for Nuclear
Research) di Ginevra (Svizzera) venga successivamente “inviato” verso i rivelatori di neutrini installati al laboratorio del Gran Sasso, situato a circa 730 chilometri di
distanza. Qui gli esperimenti andranno alla ricerca dei neutrini-tau che si originano nella trasformazione lungo il percorso tra il CERN e il Gran Sasso e confermeranno in maniera diretta l‟esistenza delle oscillazioni.
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Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno: cercare se stessi,
consolidarsi in sé, procedere a tentativi per la propria via ovunque essa conduca.
[Herman Hesse, Demian]
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Toccare Per Vedere
Cari lettori,
un'altra confortante notizia da CNR News! Ecco il comunicato stampa!
22/07/2010 Toccare per vedere
Ricercatori dell’Istituto di neuroscienze hanno dimostrato come un segnale tattile può interagire con un segnale visivo non appena le due informazioni arrivano al cervello. I risultati saranno utili a comprendere i meccanismi di plasticità che si instaurano dopo
un danno sensoriale. La ricerca è pubblicata su Current Biology.
(Cliccare per vedere l'immagine in alta qualità)
Uno studio condotto da ricercatori dell‟Istituto di neuroscienze del Consiglio
nazionale delle ricerche di Pisa e Milano (In-Cnr) dimostra che l‟interazione tra
segnali multisensoriali può avvenire già a livello delle così dette aree primarie, ovvero
non appena le informazioni sensoriali arrivano al cervello. La scoperta suggerisce una
revisione dei modelli di base della fisiologia del cervello sensoriale.
“La percezione coerente del mondo esterno che ci permette di muoverci e agire in
maniera efficace”, spiega Maria Concetta Morrone, coordinatrice del gruppo, “non è
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un processo passivo e automatico, come si potrebbe pensare data l‟immediatezza e la
precisione della nostra percezione, ma è il risultato di complesse computazioni operate
dal nostro sistema nervoso centrale. Quali meccanismi cerebrali e quali aree corticali
consentano quest‟integrazione rimane un problema irrisolto. La visione classica è che
la fusione delle informazioni provenienti dai diversi sensi avvenga solo dopo che
ciascuna di esse è stata analizzata dalla circuiteria nervosa specializzata per quella
specifica modalità dopo essere entrata a far parte della nostra esperienza cosciente”.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Current Biology, “pone seri dubbi
riguardo a quest‟ipotesi, dimostrando che stimoli visivi e tattili possono essere
integrati anche senza essere percepiti coscientemente e che l‟integrazione può
avvenire già a livello dei primissimi stadi dell‟elaborazione visiva, ovvero a livello della
corteccia visiva primaria”, spiega Claudia Lunghi, coautrice della ricerca.
Dalla ricerca risulta che l‟informazione tattile è in grado di influenzare in maniera assai
specifica un particolare fenomeno visivo che si chiama „rivalità binoculare‟. “Quando
due immagini diverse vengono presentate contemporaneamente ai due occhi il
cervello va in confusione: non le combina in un unico percetto stabile ma lascia che si
alternino e competano per raggiungere la nostra coscienza”, aggiunge la
ricercatrice dell’In-Cnr.
“Se, ad esempio, un occhio „vede‟ un reticolo orizzontale e l‟altro un reticolo verticale,
il cervello ne vede uno solo per volta: verticale e orizzontale dominano la percezione
alternativamente. Il segnale relativo all‟immagine soppressa rimane confinato ai primi
stadi del sistema visivo (dalla retina fino alla corteccia visiva primaria), le aree visive
di più alto livello elaborano solo lo stimolo mentre se ne ha percezione cosciente, ma
non mantengono traccia dello stimolo „soppresso‟”.
I ricercatori hanno però dimostrato che un segnale tattile congruente con lo
stimolo visivo soppresso durante la rivalità binoculare è in grado di rafforzarne il
segnale a tal punto da riportarlo a coscienza. “Ad esempio, se l‟osservatore sta
vedendo il reticolo orizzontale ma tocca un reticolo verticale, nella maggior parte dei
casi la dominanza dell‟orizzontale sarà interrotta e l‟osservatore tornerà a „vedere‟
verticale, ristabilendo la congruenza tra lo stimolo visivo e tattile”, precisa Paola
Binda, dell‟Università Vita-Salute San Raffaele di Milano .
“Un segnale tattile può interagire con quello visivo anche quando questo si trova al di
fuori della consapevolezza: l‟interazione ha luogo già a livello della corteccia visiva
primaria”.
I risultati descritti sopra possono rivestire un‟importante applicazione clinica
aiutando la comprensione dei meccanismi di plasticità che si instaurano dopo un
danno sensoriale. “Nei pazienti non vedenti, per esempio, la corteccia visiva
primaria è reclutata per l‟elaborazione dell‟informazione tattile”, conclude la
ricercatrice In-Cnr, “e questa ricerca dimostra che le connessioni tra corteccia
somatosensoriale e visiva non vengono create ex novo, ma sono un corredo
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naturale del sistema".
Roma, 21 luglio 2010
La scheda:
Chi: Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e Milano (In-
Cnr)
Che cosa: studio sull‟integrazione tra stimoli visivi e tattili
Per informazioni: Claudia Lunghi, In-Cnr - email clalunghi@gmail.com
Referenze: Curr Biol. 2010 Feb 23;20(4):R143-4.Touch disambiguates rivalrous
perception at early stages of visual analysis. Lunghi C, Binda P, Morrone MC.
PMID: 20178754 [PubMed - indexed for MEDLINE]
Il PDF dell'articolo.
I Supplemental data.
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Tutte le sere il giovane pescatore prendeva e gettava le reti nell'acqua. Quando il vento spirava da terra non pescava nulla, o ben poco, ché quello era
un vento acuto e veloce e grosse onde impedivano di avanzare. Ma quando il vento spirava verso la spiaggia, i pesci venivano su dal fondo e si gettavano fra
le maglie delle sue reti, ed egli li portava al mercato e li vendeva.
[Oscar Wilde, Il pescatore e la sua anima (The fisherman and his Soul), traduzione di F. Gasparini, Bietti, 1963.]
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Bellezza E Verità Nella Fisica: Murray Gell-Mann
Carissimi, vi propongo un video in cui, con humor e parole semplici, il premio Nobel per la
fisica Murray Gell-Mann [1] offre ai fruitori di TED alcune conoscenze sulla fisica delle particelle, ponendosi domande come: <<Le equazioni "eleganti" sono più
probabilmente vere di quelle "brutte"?>>.
Il video ha i sottotitoli anche in italiano.
Segue la traduzione in italiano del discorso di Gell-Mann, a cura di Michele
Gianella.
*****
Grazie per aver messo queste immagini dei miei colleghi lì sopra. (Risate) Parleremo
anche di loro, ma adesso farò un esperimento. Io non faccio esperimenti, di norma.
Sono un teorico, ma voglio vedere cosa succede se premo questo bottone. OK,
abbastanza prevedibile. Ho lavorato nel campo delle particelle elementari. Cosa
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succede alla materia se la si trita molto finemente? Di cosa è fatta? E le leggi di
queste particelle sono valide in tutto l‟Universo, e sono fortemente connesse alla
storia dell'Universo.
Sappiamo molto sulle quattro forze. Devono essercene molte altre, ma operano a
distanze molto, molto piccole, e non abbiamo ancora interagito molto con loro. La
cosa principale di cui voglio parlare é questa: noi abbiamo tutta questa notevole
esperienza nel campo della fisica fondamentale, secondo la quale la bellezza è un
criterio di successo per scegliere la teoria giusta. E perché mai dovrebbe essere così?
Beh, ecco un esempio dalla mia esperienza personale. Un'esperienza piuttosto
emozionante, in effetti. Nel 1957, tre o quattro di noi elaborarono una teoria
parzialmente completa su una di queste forze, la forza debole. Ed era in disaccordo
con sette - contateli - sette esperimenti. Gli esperimenti erano tutti sbagliati.
E noi la pubblicammo prima di saperlo, perché ci immaginammo che se era così bella,
doveva essere vera! E gli esperimenti dovevano essere sbagliati, e lo erano. Ora, il
nostro amico là sopra, Albert Einstein, di solito prestava pochissima attenzione
quando la gente diceva: “Sai, c‟é un uomo con un esperimento che sembra
contraddire la relatività speciale, D.C.Miller. Che ne dici?” E lui diceva: "Oh, lasciate
perdere." (Risate)
Ora, la domanda è: perché avviene qualcosa del genere? E che cosa intendiamo per
bello? E' una parte della questione, e cercherò di chiarirlo -- almeno in parte. Perché
dovrebbe funzionare, e ha qualcosa a che fare con gli esseri umani? Vi anticipo la
risposta all'ultima domanda, che è no: non ha niente a che fare con gli esseri umani.
Da qualche parte, in qualche altro pianeta, intorno a qualche stella molto distante,
forse in un'altra galassia, potrebbero ben esserci entità intelligenti almeno quanto noi,
e interessate alla scienza. Non è impossibile, penso sia probabile che ce ne siano
molte.
Molto probabilmente nessuna è abbastanza vicina da interagire con noi, ma è molto
facile che siano là fuori. E supponiamo che abbiano un apparato sensoriale molto
differente, e così via: sette tentacoli, 14 buffi occhi compositi, ed un cervello a forma
di pretzel. Avrebbero davvero leggi differenti? Molte persone lo credono, ma io penso
sia sciocco. Penso che ci siano leggi, là fuori, e certamente noi, in ogni momento, non
le comprendiamo molto bene, ma ci proviamo. E cerchiamo di avvicinarci sempre più.
E un giorno potremmo davvero scoprire la teoria unificata fondamentale delle
particelle e delle forze, quella che io chiamo "legge fondamentale". Potremmo perfino
non essere tanto distanti. Ma anche se non centreremo l‟obiettivo durante le nostre
vite, possiamo comunque pensare che ce ne sia una là fuori, e stiamo provando ad
andarci sempre più vicino. Penso che quella sia la questione principale. Esprimiamo
queste cose matematicamente, e quando la matematica è molto semplice, quando in
termini di qualche notazione matematica potete scrivere la teoria in uno spazio molto
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piccolo, senza molta complicazione, questo è essenzialmente quello che noi
intendiamo per bellezza o eleganza.
Ecco quello che volevo dire sulle leggi. Ci sono davvero. Newton certamente lo
credeva, e diceva: "E' compito della filosofia naturale trovare queste leggi." La legge
di base, possiamo dire - ecco un assunto. l‟assunto é che la legge di base prende
davvero la forma di una teoria unificata di tutte le particelle. Alcune persone la
chiamano una teoria del tutto. E‟ sbagliato, perché la teoria è quanto-meccanica. Non
entrerò in un sacco di dettagli sulla meccanica quantistica e a cosa somiglia, e così
via, tanto voi avrete già sentito un sacco di cose sbagliate al riguardo. (Risate). Ci
sono persino dei film a riguardo, con moltissimi errori.
Ma la cosa principale, qui, é che prevede delle probabilità. Ora, a volte quelle
probabilità sono quasi delle certezze, e in molti casi familiari, certamente lo sono. Ma
altre volte non lo sono, e voi avete solo probabilità per ogni diverso risultato. Il che
significa che la storia dell‟Universo non è determinata solo dalla legge fondamentale, è
la legge fondamentale più questa serie incredibilmente lunga di accidenti, o risultati
casuali, che si aggiungono uno sull'altro.
E la teoria fondamentale non include questi risultati casuali, sono un'aggiunta. Quindi
non è una teoria del tutto. E infatti una quantità enorme di informazione nell‟Universo
intorno a noi proviene da questi accidenti, e non solo dalle leggi fondamentali. Ora,
spesso si dice che andare sempre più vicino alle leggi fondamentali esaminando i
fenomeni alle basse energie, e poi energie superiori, e poi ancora superiori, oppure
distanze corte, poi ancora più corte, poi ancora più corte, e così via, è come sfogliare
gli strati di una cipolla. E noi continuiamo a farlo, e costruiamo macchine più potenti,
acceleratori di particelle. Guardiamo sempre più a fondo nella struttura delle
particelle, e in quel modo andiamo probabilmente sempre più vicino a questa legge
fondamentale.
Quello che avviene è che facendo ciò, come pelando gli strati della cipolla, e andando
sempre più vicino alla legge sottostante, vediamo che ciascuno strato ha qualcosa in
comune con quello precedente, e con quello successivo. Li scriviamo
matematicamente, e vediamo che usano una matematica molto simile. Richiedono
una matematica molto simile. Il che è assolutamente notevole, ed è una caratteristica
centrale di ciò che sto cercando di dire oggi. Newton la chiamava -- quello é Newton,
tra l‟altro -- quello.
Questo é Albert Einstein. Ciao, Al! E comunque, lui disse “Natura affine a sé stessa”,
personificando la Natura come una donna. E quindi quello che succeda è che i nuovi
fenomeni, i nuovi strati, gli strati più interni del... gli strati più piccoli della cipolla a cui
arriviamo assomigliano a quelli più grandi. E il tipo di matematica che avevamo per lo
strato precedente é quasi lo stesso che ci serve per lo strato successivo, Ed ecco
perché le equazioni sembrano così semplici. Perché usano una matematica che già
abbiamo.
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Un esempio banale è questo. Newton scoprì la legge di gravità, che varia con uno
diviso il quadrato della distanza tra gli oggetti che gravitano. Coulomb, in Francia,
trovò la stessa legge per le cariche elettriche. Ecco un esempio di questa somiglianza.
Guardate alla gravità e vedete una certa legge, poi guardate all‟elettricità.
Certamente, la stessa legge. E‟ un esempio molto semplice. Ci sono molti esempi più
complicati. La simmetria è molto importante in questa discussione. Sapete cosa
significa. Un cerchio, per esempio, è simmetrico rispetto alla rotazione attorno al suo
centro. Ruotate intorno al centro del cerchio, il cerchio rimane immutato. Prendete
una sfera, in tre dimensioni, ruota intorno al centro della sfera, e tutte queste
rotazioni lasciano la sfera immutata. Sono simmetrie della sfera. Quindi diciamo, in
generale, che c‟è una simmetria rispetto a certe operazioni se queste operazioni
lasciano il fenomeno, o la descrizione, immutata.
Le equazioni di Maxwell sono certamente simmetriche rispetto alle rotazioni in tutto lo
spazio. Non importa se ruotiamo lo spazio di una qualunque angolazione il fenomeno
del magnetismo o dell‟elettricità non cambia. Nel 19esimo secolo è stata introdotta
una nuova notazione per esprimere tutto ciò, e se usate quella notazione, le equazioni
si semplificano molto. Poi Einstein, con la sua teoria speciale della relatività, studiò un
intero insieme di simmetrie delle equazioni di Maxwell, che sono chiamate relatività
speciale. E queste simmetrie rendono le equazioni ancora più compatte, e pertanto
ancora più belle.
Guardiamo. Non è necessario sapere cosa significano queste cose, non fa alcuna
differenza. Basta guardarne la forma. (Risate). Potete guardarne la forma. Vedete in
alto, in cima, una lunga lista di equazioni con tre componenti per le tre direzioni dello
spazio x,y, e z. Poi, usando l‟analisi vettoriale, usate la simmetria rotazionale, e
ottenete questo nuovo set. Poi usate la simmetria della relatività speciale ed ottenete
un set ancora più semplice, qui sotto, che mostra come la simmetria emerga sempre
meglio- e più simmetria si ha, meglio emerge la semplicità e l'eleganza della teoria.
Quanto alle ultime due, la prima equazione dice che le cariche elettriche e le correnti
danno origine a tutti i campi elettrici e magnetici. L'equazione successiva, la seconda,
dice che non c‟è altro magnetismo oltre a quello. L‟unico magnetismo viene dalle
correnti e dalle cariche elettriche. Un giorno potremo trovare qualche piccolo buco in
questo argomento. Ma per ora, è così.
Ora, c‟è uno sviluppo davvero esaltante di cui molte persone non hanno avuto notizia.
Avrebbero dovuto sentirlo, ma è un po‟ difficile spiegarlo nei dettagli tecnici, quindi
non lo farò. Lo menzionerò e basta. (Risate) Ma Chen Ning Yang, chiamato da noi
Frank Yang (Risate), e Bob Mills, 50 anni fa sostennero questa generalizzazione delle
equazioni di Maxwell, con una nuova simmetria. Una simmetria completamente
nuova. Una matematica molto simile, ma una simmetria completamente nuova.
Speravano che questo contribuisse in qualche modo alla fisica delle particelle ma non
lo fece. Da sola, non lo fece.
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Ma poi alcuni di noi generalizzarono ancora di più. E a quel punto lo fece! Diede una
descrizione molto elegante della forza forte e della forza debole. Così possiamo dire di
nuovo, come abbiamo fatto prima: ciascuno strato della cipolla mostra una
somiglianza con gli strati che si aggiungono così la matematica per gli strati
precedenti é molto simile a quella necessaria per quelli nuovi. E per questo appare
bello. Perché già sappiamo come scriverlo in un modo conciso, gradevole.
Quindi ecco i nostri argomenti. Noi crediamo che ci sia una teoria unificata dietro tutte
le regolarità. Ogni passo verso l‟unificazione è caratterizzato dalla semplicità. La
simmetria è caratterizzata dalla semplicità. E poi c‟è auto-somiglianza tra le varie
scale - in altre parole, da uno strato della cipolla all'altro. Somiglianza tra gli strati
vicini. E questo da valore al fenomeno. Spiega perché la bellezza è considerata un
criterio valido per scegliere la giusta teoria.
Ecco cosa disse lo stesso Newton: La Natura é armoniosa e adattabile a sé stessa. E'
una cosa che molti di noi oggi danno per scontato, ma nel suo tempo non era dato per
scontato. C‟è una storia, che non è sicuro sia vera, ma che molti hanno raccontato.
L‟hanno riferita quattro fonti. Parla di quando arrivò la peste a Cambridge, e lui tornò
nella fattoria di sua madre, perché l‟Università era chiusa, vide una mela cadere da un
albero, o sulla sua testa, o qualcosa di simile, e improvvisamente realizzò che la forza
che attirava la mela a terra poteva essere la stessa forza che regola il movimento dei
pianeti e della luna.
Fu una grande unificazione per quell‟epoca, sebbene oggi la si dia per scontata.
Questa è la teoria della gravità. Quindi disse che che questo principio della natura,
l'armoniosità: “Questo principio della natura, che è molto lontano dalle idee dei
filosofi, mi sono astenuto dal descriverlo in quel libro, per timore che venisse
considerato un capriccio stravagante..." Questo è ciò da cui tutti noi ci dobbiamo
guardare. (Risate). Specialmente in un meeting come questo. "...e così potesse creare
dei pregiudizi nei miei lettori contro tutte quelle cose che erano il principale obiettivo
del libro".
Ora, chi oggi liquiderebbe tutto questo come un mero artificio della mente umana?
Che la forza che fa cadere la mela a terra sia la stessa forza che causa la rotazione dei
pianeti e della luna, e così via? Tutti lo sanno. E‟ la caratteristica della gravità. Non è
qualcosa creato dalla mente umana. Certo, la mente umana può apprezzarla,
goderne, usarla, ma non è qualcosa che scaturisce dalla mente umana. Scaturisce
dalla natura della gravità. E questo vale per tutte le cose di cui stiamo parlando. Sono
caratteristiche della legge fondamentale. La legge fondamentale è tale che gli strati
della cipolla assomigliano l'uno all'altro, e quindi la matematica di uno strato ti
permette di esprimere in modo semplice e bello il fenomeno dello strato successivo.
Dico qui che Newton fece molte cose quell‟anno, la gravità, le leggi del movimento, il
calcolo, la luce bianca composta di tutti i colori dell‟arcobaleno, e avrebbe potuto
scrivere un saggio su “quello che ho fatto nelle vacanze estive” (Risate) Quindi non
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dobbiamo assumere questi principi come postulati metafisici separati. Provengono
dalla teoria fondamentale. Sono ciò che chiamiamo proprietà emergenti. Non ti serve
qualcosa di più per avere qualcosa di più. Ecco cosa significa emergenza.
La vita può emergere dalla fisica e dalla chimica, più un mucchio di casualità. La
mente umana può sorgere dalla neurobiologia, e molte altre casualità. Il modo in cui
le molecole si legano nasce dalla fisica e da certe casualità, Questo non diminuisce
l'importanza di queste materie il sapere che dipendono da alcune cose fondamentali,
più casualità. Questa è una regola generale, ed è cruciale rendersene conto. Non ti
serve qualcosa di più per avere qualcosa di più. Le persone continuano a chiedermi,
quando leggono il mio libro, il Quark ed il Giaguaro, e dicono “C‟è qualcosa di più oltre
quello che hai scritto li?” Presumibilmente si riferiscono a qualcosa di soprannaturale.
Comunque, non c‟è (Risate). Non ti serve qualcosa in più per spiegare qualcosa in più.
Grazie mille. (Applausi)
*****
Di seguito i riferimenti di Gell-Mann sul web:
Website: Santa Fe Institute
Website: Nobel Prize
Website: The Caltech Institute Archives
Books: Books by Murray Gell-Mann
Wikipedia: Murray Gell-Mann
___________________
[1] Murray Gell-Mann (New York, 15 settembre 1929) è un fisico statunitense.
Nasce a New York da una famiglia di origine ebraica immigrata da Czernowitz
(Ucraina). Ha ricevuto il premio Nobel per la Fisica nel 1969 per i suoi studi sulla
teoria delle particelle elementari.
Egli ha introdotto la cosiddetta eightfold way (letteralmente la via ottupla meglio detta
la via dell'ottetto) come mezzo per organizzare coerentemente il gran numero di
particelle che erano state trovate sperimentalmente negli anni precedenti. La eightfold
way ha stabilito una chiara relazione tra il sistema dei quark e l'algebra astratta.
L'algebra che lo scienziato ha utilizzato per esprimere tale relazione è detta SU(3)
(gruppo unitario speciale SU(3). [Continua su Wikipedia]
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A completamento del post, riporto una pagina dal libro di Daniele Gouthier Le parole
di Einstein.
Pagina 45
Capitolo quarto
Gell-Mann e la ricerca di un ordine nella natura
Murray Gell-Mann è un ragazzo di appena ventisei anni quando viene assunto al California Institute of Technology. Prima di allora, consegue un PhD al MIT, è borsista a Princeton, presso l'Institute for Advanced Studies, poi all'Università di Chicago,
presso le sedi più prestigiose della fisica. Ha un eloquio forbito, tagliente, incisivo. L'articolo Isotopic Spin and new unstable particles, scritto da Gell-Mann appena ventiduenne, parla con chiarezza di una nuova gerarchia delle interazioni in natura, e
di un corrispondente ordinamento delle particelle su cui tali forze agiscono. A leggerlo, sembra di sentire risuonare una sinfonia familiare, eseguita però con
un'interpretazione originale e pulita. Si potrebbero già trovare i segni della creazione di un nuovo linguaggio. O meglio della capacità di rivisitare le parole per dar vita a suoni nuovi e significati insoliti, informazioni prima d'allora nascoste nelle pieghe della
lingua. Chi frequenta Gell-Mann, lo ricorda correggere con instancabile pignoleria gli errori di grammatica scovati nei menu francesi, spagnoli, italiani dei ristoranti
americani. Scrive di lui un giornalista del «New York Times» subito dopo un'intervista: «Pronuncia "Chagas" come un brasiliano. È stato sorpreso a correggere la pronuncia ucraina di nativi del luogo e a denigrare lo Swahili dei kenyoti». È il padre, emigrato
austriaco a New York e proprietario della Arthur Gell-Mann School of Languages, a iniziarlo allo studio delle lingue. Nella sua scuola cerca di trasmettere ad altri
immigrati la padronanza di un inglese corretto. Lo stesso Gell-Mann dirà di suo padre, con l'ironia che lo contraddistingue: «l'unica cosa da cui si potesse sospettare un'origine straniera era che non faceva mai errori».
Anche Murray Gell-Mann pronuncia i nomi stranieri in maniera impeccabile. Poliglotta geniale, a quanto si dice, parla correttamente almeno quindici lingue, moderne e antiche. E parlare una lingua, per Gell-Mann, non vuol dire mettere in fila frasi
ripetitive e stentate, con un accento marcato e riconoscibile, ma cercare di
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impadronirsi dei meccanismi sintattici e strutturali che la costituiscono, affinare
l'orecchio per riprodurre alla perfezione i suoni, cercare una costante attenzione ai dettagli fonetici, grammaticali, morfologici. Anche la fisica diventa un'ulteriore lingua
straniera, che ha in sé la precisione tecnica della matematica e le potenzialità di attingere alle altre lingue per formare un personalissimo vocabolario, che si è rapidamente esteso alla scienza moderna.
Il decennio che va dai primi anni '50 all'inizio degli anni '60 è stato fervido e instancabile per la comunità dei fisici teorici. La fisica delle particelle era alla ricerca di uno schema che permettesse di mettere ordine nel caos in cui era stata gettata dalla
scoperta di una molteplicità sempre crescente di particelle subatomiche. Durante il secondo conflitto mondiale, si stavano eseguendo i primi esperimenti con gli
acceleratori di nuova concezione. A Manchester, con un elettromagnete e una camera a nebbia, nel 1946 erano state trovate due serie di tracce che denunciavano la presenza di nuove particelle: l'una apparteneva al decadimento di una particella
neutra, l'altra era prodotta invece da una particella carica, entrambe circa un migliaio di volte più massicce dell'elettrone. Furono chiamate particelle V, perché nella camera
a nebbia lasciavano una traccia bifida.
Per spiegare il comportamento di alcune di queste nuove particelle V, che sembravano violare sia le leggi dell'interazione forte che quelle dell'interazione debole – che insieme all'elettromagnetismo e alla forza gravitazionale rappresentano le quattro
forze fondamentali della natura – Gell-Mann introduce il concetto di «stranezza». Partendo dal concetto di «indipendenza dalla carica», innanzi tutto raggruppa
particelle che hanno le stesse caratteristiche e differiscono solo per la carica elettrica. Per esempio il protone – che ha una carica pari a +1 – e il neutrone – che ha una carica pari a 0 – vengono considerati due varietà di una stessa particella, detta
«nucleone», che ha una carica media (o «centro di carica») pari a +1/2. Secondo lo stesso principio, molte particelle possono essere riunite in coppie («doppietta»), in
gruppi di tre («tripletti») o, più in generale, in «multipletti». Per far rientrare in questo schema di classificazione anche le particelle V – per lo più create in laboratorio dalla
collisione ad altissima velocità di altre particelle – Gell-Mann identifica una loro proprietà comune, che definisce «stranezza». La stranezza viene conservata in tutte le interazioni governate dall'interazione forte, e ciò permette a Gell-Mann di predire
l'esistenza di numerose altre particelle strane.
Gell-Mann è severissimo, implacabile con se stesso: a differenza della gran parte dei teorici, è convinto che la pubblicazione di un'idea sbagliata lasci una macchia
indelebile nella carriera di uno scienziato. Eppure, possiede un raro talento, quello di riconoscere strutture e simmetrie in ambiti intellettuali dove esse non risultano per nulla evidenti ai suoi colleghi. In più di un'occasione, alle prese con caotiche e oscure
tabelle di dati relativi alle proprietà di nuove particelle, riesce a decodificare una sorta di linguaggio strutturale, trovando la chiave che permette di gettare un po' di luce
sull'intera disciplina di ricerca. Le lingue straniere, i linguaggi scientifici, i linguaggi-macchina con cui sono scritti gli output della natura sono una sfida raccolta da Gell-Mann quasi sempre con straordinario successo.
Murray Gell-Mann è alla ricerca di un ordine il più possibile senza sbavature nella descrizione delle particelle della natura. Gli serve il formalismo pulito della matematica, la sua perfetta (e inutile) astrattezza piegata costruttivamente alla
spiegazione del mondo. Spesso le buone idee in fisica nascono dall'intuizione, e quello che Gell-Mann intuisce nel 1961, utilizzando la teoria dei gruppi di simmetria, porta il
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prestigioso marchio della semplicità. Conciliare l'idea con i dati è questione di
manipolazione algebrica, roba da manovali della scienza: Gell-Mann concepisce un sistema di classificazione delle particelle basato su un certo gruppo di simmetria, in
cui le particelle vengono raggruppate in «famiglie», descritte da otto numeri che ne definiscono caratteristiche e proprietà comuni. Gell-Mann chiama questo schema «l'ottuplice sentiero», con esplicito e scherzoso riferimento alle otto virtù necessarie a
raggiungere l'armonia secondo l'insegnamento del Buddha:
Ora questa, o monaci, è la nobile verità che conduce alla cessazione del dolore: questo è l'ottuplice nobile sentiero: ossia retta opinione, retta intenzione, retto
discorso, retta azione, retta vita, retto sforzo, retto intelletto e retta concentrazione.
Avrebbe potuto chiamarlo «ottetto perfetto», richiamando la celebre regola chimica dell'ottetto per la collocazione degli elettroni negli orbitali, oppure «gioco a otto»,
facendo il verso alla teoria dei giochi, ma Gell-Mann introduce Buddha nella scienza, e l'ingresso è di quelli che fanno calare il silenzio in sala, e tutti a guardare ammirati il nuovo arrivato. Forse l'allusione alle otto vie per raggiungere l'illuminazione, le otto
nobili strade nel cammino dell'uomo mortale verso la verità, può sembrare derisoria, o pretenziosa – quasi a voler dire che solo la scienza può avvicinare l'uomo alla verità,
alla saggezza, alla conoscenza illuminata. Probabilmente le cose sono più semplici, meno simboliche, e non alludono a metasignificati celati dietro a un nome scelto con naturalezza da uno spirito vivace ed eclettico. Non c'è nessun motivo scientifico
perché questo nuovo schema di classificazione debba chiamarsi così. Gell-Mann ama scherzare, fare digressioni, è un uomo coltissimo, un lettore instancabile: così
facendo, lascia aperto il canale di comunicazione che permette a contributi extra-scientifici di entrare a far parte della scienza, e di partecipare in modo determinante all'assegnazione dei nomi delle entità della fisica. Questo suo ironico richiamo ai
precetti del buddismo offrì fra l'altro il fianco a illazioni su un presunto legame fra la fisica quantistica e i misteri del misticismo orientale, che Gell-Mann ovviamente
accolse con una certa irritazione.
Dal punto di vista teorico, l'idea dell'ottuplice sentiero è bella, nel modo in cui si definisce bella, o elegante, una teoria scientifica: un gruppo, semplice perché
determinato da otto generatori, origina ottetti (rappresentazioni con otto particelle) e decimetti (rappresentazioni con dieci particelle), che danno conto di tutte le particelle note e possono essere illustrati con semplici diagrammi. Tutti gli scienziati sanno però
che se una teoria è valida deve permettere di fare previsioni verificabili sperimentalmente, e che la verifica sperimentale è la consacrazione della correttezza
di un modello teorico. La teoria della relatività generale di Albert Einstein prevedeva la deflessione della luce di una stella a opera di un corpo massivo. Quando Arthur Eddington, nel 1919 durante un'eclisse di Sole, riuscì a misurare tale deviazione, la
relatività rafforzò enormemente il suo credito agli occhi di una parte della comunità scientifica che nutriva un certo scetticismo. Allo stesso modo, Gell-Mann ipotizza
l'esistenza dell'ultima particella del decimetto, la chiama omega minus e ne fornisce pure la massa, 1685 Mev. Nel 1964, quasi due anni dopo quell'annuncio, a coronamento di un grosso e non facile esperimento che aveva prodotto più di 300.000
metri di pellicola nella camera a bolle utilizzata, l'inequivocabile scoperta della particella omega minus sancisce il definitivo successo dello schema di Gell-Mann.
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La teoria dell'ottuplice sentiero viene spesso paragonata per importanza alla tavola
periodica degli elementi, con la quale il russo Dmitri Mendeleev rivoluzionò la chimica moderna raggruppando i singoli elementi in famiglie dotate di proprietà comuni. Così
come Mendeleev aveva lasciato spazi vuoti nella sua tavola, prevedendo dettagliatamente le proprietà dei nuovi elementi ancora da scoprire, l'ottuplice sentiero di Gell-Mann non solo dispone le particelle secondo uno schema regolare, ma
predice l'esistenza di un certo numero di particelle ancora sconosciute che godono delle proprietà necessarie a riempire gli spazi vuoti in alcune delle famiglie. In nome
del rispetto di una simmetria superiore – un principio guida che abbraccia l'intero dominio della scienza, dalla chimica alla fisica alla matematica – Gell-Mann avanza predizioni che trovano la loro ragione nella ricostruzione, secondo criteri estetici, di un
ordine nella struttura degli elementi e degli oggetti del mondo naturale. Gell-Mann è ben conscio, al di là delle illuminanti intuizioni, che la cosa importante nell'intera fisica
teorica rimane capire quello che sta realmente accadendo. Raccomanda quindi la costruzione di acceleratori di particelle più potenti per ottenere le necessarie conferme in laboratorio. In ogni caso, come dice David Gross, direttore dell'Istituto di Fisica
Teorica all'Università della California, «al livello fondamentale, la natura, quale che ne sia la ragione, preferisce la bellezza».
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Gli uomini sono soliti formare idee universali tanto delle cose naturali, quanto di quelle
artificiali, idee che considerano come modelli, ai quali credono che la natura (che
stimano non faccia nulla senza un fine) guardi e si proponga anch'essa come modello.
Quando, dunque, vedono che accade qualcosa in natura che non concorda con il
modello che hanno concepito di tale cosa credono allora che la natura abbia fallito o
peccato e abbia lasciato quella cosa imperfetta.
[Baruch Spinoza]
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La Stimolazione Cognitiva Nei Bambini Previene L'obesità
Cari lettori,
sul sito dell'Università degli Studi di Firenze è segnalata una ricerca che ha l'obiettivo
di prevenire l'obesità infantile, un fenomeno purtroppo in crescita. Diversi sono i motivi alla base di tale crescita, in primis perché i nostri bambini sono
alimentati da una famiglia che non si pone più il problema di soddisfare il loro fabbisogno alimentare, ma si preoccupa soltanto di "farli mangiare".
Così, ecco sulla tavola cibi ricchi di grassi e di zuccheri, cibi edulcorati e cibi addizionati di sale per rendere più gustoso l‟alimento.
Consideriamo, ad esempio, la prima colazione. I bambini, che un tempo consumavano pane e latte, oggi consumano ancora un cereale, ma arricchito di cioccolato et similia,
ovvero troppi grassi e troppi zuccheri! Pertanto, benvengano le ricerche come questa! Naturalmente, la lotta contro l'obesità
comincia ed è sostenuta da una buona educazione alimentare.
*****
La stimolazione cognitiva nei bambini previene l'obesità
Ricerca su PNAS, firmata anche da docente del Dipartimento fiorentino di Psicologia
Crescere un bambino in un ambiente fisicamente e intellettualmente stimolante lo
aiuterà a sviluppare un buon sistema di regolazione dell'appetito e del peso corporeo.
Il gioco, l'esplorazione, la socialità, in una parola, la stimolazione cognitiva, giocano
un ruolo importante nel prevenire l'obesità, potenziando i benefici della sola attività
fisica. E' quanto emerso da uno studio pubblicato sull'ultimo numero della rivista
scientifica americana Proceedings of the National Academy of Sciences ("A sensitive
period for environmental regulation of eating behavior and leptin sensitivity" PNAS, 7
settembre 2010) condotto da ricercatori toscani e coordinato, insieme a Margherita
Maffei del Dipartimento di Endocrinologia dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana,
da Tommaso Pizzorusso, associato di Psicobiologia e psicologia fisiologica presso il
Dipartimento di Psicologia dell'Ateneo fiorentino.
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La ricerca, a cui hanno contribuito anche l'IEPTO-Istituto Europeo per la Prevenzione
e Terapia dell'Obesità, la Scuola Normale Superiore e l'Istituto di Neuroscienze del
CNR di Pisa, ha dimostrato per gli animali la possibilità che un cambiamento radicale
delle condizioni di vita aumenti la sensibilità alla leptina, ormone prodotto dal tessuto
adiposo che agisce sul cervello per sopprimere l'appetito e indurre dimagrimento.
Mentre gli studi successivi alla scoperta della leptina - avvenuta nel 2004 ad opera del
gruppo di Jeff M.Friedman - hanno segnalato nei soggetti obesi livelli di leptina
molto elevati ma, insieme, un'incapacità da parte del cervello di rispondere al
segnale leptinico (dimagrante) nella maniera corretta, lo studio odierno ha
dimostrato che l'ambiente in cui si è sottoposti fin dalle prime fasi della vita influenza
le abitudini alimentari e la sensibilità alla leptina.
L'esposizione ad un ambiente in cui siano favoriti non solo l'esercizio fisico ma anche
attività tipicamente "cerebrali", determina nell'ipotalamo - il principale centro
cerebrale dedicato alla regolazione del metabolismo - un potenziamento della risposta
dei neuroni al segnale di sazietà veicolato dalla leptina. Inoltre, lo studio prova che
l'arricchimento ambientale è anche in grado di modificare i circuiti nervosi che
controllano l'appetito, i quali potrebbero contribuire in modo determinante all'aumento
della sensibilità alla leptina.
Non si ottengono, invece, effetti così eclatanti attuando lo stesso cambiamento di stile
di vita su animali adulti, a conferma che, come per molte altre funzioni, le abitudini
alimentari, ed i meccanismi biochimici e neurologici che le regolano, si stabiliscono
durante le prime fasi della vita.
(La ricerca è stata segnalata da Tommaso Pizzorusso, Dipartimento di Psicologia)
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Per sempre me ne andrò per questi lidi, Tra la sabbia e la schiuma del mare,
L'alta marea cancellerà le mie impronte, E il vento disperderà la mia schiuma.
Ma il mare e la spiaggia dureranno In eterno.
[Kahlil Gibran, Sabbia e onda, traduzione di Lia Lopes Pegna, Guanda]
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CARNEVALE DELLA FISICA # 12 - LA DIDATTICA
Carissimi, sono lieta di ospitare la 12° edizione del Carnevale della Fisica e i numerosi
contributi pervenuti. La tematica proposta è la didattica, argomento delicato e complesso che non può non
suscitare riflessioni un po' amare in ragione della controversa stagione che sta vivendo.
Non si vuole con ciò turbare il clima giocoso proprio di un Carnevale, ma si rende
opportuno, a mio avviso, affrontare l'argomento, dopo gli affascinanti temi proposti nelle edizioni precedenti, al fine di promuovere una riflessione e una auspicabile discussione, attraverso i commenti al post. Colgo l'occasione per comunicarvi che ci
sarà un seguito dell'evento sulla prestigiosa rivista Scuola e Didattica, con la pubblicazione di un articolo sul Carnevale della Fisica nell'ottica di una riflessione sulla
didattica. I vostri punti di vista, espressi nei commenti, risulteranno, pertanto, di grande utilità.
Provo a fare, di seguito, il punto sullo stato dell'arte riguardo alla didattica e all'apprendimento delle scienze.
E' risaputo che l'insegnamento scientifico in Italia, e quello della fisica in particolare, non naviga in buone acque per diverse ragioni.
La cultura scientifica nel nostro paese, nonostante punte di eccellenza, è infatti
carente. Se ne hanno continue prove oggettive, ad esempio, nelle indagini nazionali ed internazionali sul rendimento scolastico e nelle difficoltà che gli studenti trovano nel corso degli studi superiori universitari nel settore scientifico ed anche in quello
tecnologico.
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Basti citare le prove nazionali INVALSI e quelle internazionali OCSE – PISA (Programme for International Student Assessment), TIMSS (Trend in International
Mathematics and Science Study), IEA (International Association for the Evaluation of
Educational Achievment).
Ma risulta anche evidente ogni volta che nasce una questione di rilevanza sociale la cui comprensione richiederebbe conoscenze scientifiche, e che invece trova la maggior parte dei cittadini totalmente sprovveduti.
Questa carenza ha origini lontane e profonde. La scuola ne è forse più vittima
che causa, ma certo la formazione scientifico- tecnologica scolastica presenta diversi problemi. Basti citare:
- una presenza discontinua, non sempre ben distribuita e, specialmente nella secondaria superiore, insufficiente delle discipline scientifiche sperimentali nei
curricoli; l‟unica disciplina per la quale esiste oramai una continuità per tutto il corso di studi è la matematica; - la scarsità o mancanza totale di strumenti, salvo i libri, in alcuni ordini di scuola
(vedi la scuola secondaria di 1° grado) nei quali l‟insegnamento scientifico dovrebbe essere largamente basato su attività pratico-sperimentali;
- la carente formazione dei docenti, non tanto sul piano culturale quanto su quello metodologico, in particolare per quanto riguarda gli aspetti pratici; - la scarsità di servizi (materiali, sostegni metodologici e informativi, diffusione dei
risultati di ricerca, occasioni di formazione) capaci di aiutare i docenti nel loro lavoro.
Tuttavia occorre constatare che vi sono opportunità e risorse finora scarsamente utilizzate, come una importante attività di ricerca nella didattica delle scienze, una crescente diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
nella scuola, l‟esistenza di istituzioni, enti, associazioni, agenzie e anche imprese industriali, portatrici naturali di scienza e applicazioni scientifiche.
Mentre il superamento dei problemi curricolari non può che avvenire nell‟ambito di efficaci riforme degli ordinamenti, è possibile invece promuovere un miglioramento
della pratica dell‟insegnamento scientifico grazie ad una politica di sviluppo che richiede l‟attivazione di iniziative strutturalmente nuove e di risorse straordinarie.
E‟ necessario avere, in definitiva, la volontà di conferire alla cultura scientifica quel posto e quella dignità che in altri paesi possiede e che l‟Italia stenta tuttora a
conquistarsi. Non è sicuramente questa la sede ed il momento per discutere perché ciò sia accaduto; quello che è sicuramente vero è che nel campo della ricerca
avanzata (ed anche non avanzata) nel settore scientifico, l‟Italia rischia di ricoprire un ruolo sussidiario e gregario agli altri paesi industrializzati.
Per avere in futuro persone inserite nei piani di ricerca scientifica più avanzata o semplicemente per avere in futuro persone in grado di comprendere bene o di
decodificare discretamente i fenomeni di cambiamento, che una società in continuo progresso tecnologico gli propone, la scuola deve e può fare moltissimo. Ma la
situazione di partenza risulta quanto mai arretrata ed in ritardo.
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Dopo questa lunga premessa, diamo inizio alla ricchissima rassegna dei partecipanti con un ospite d'eccezione, l'ESA (European Space Agency - Agenzia Spaziale Europea)
che ci onora della sua presenza con la segnalazione di quattro contributi, risorse utilissime nella didattica delle scienze, a beneficio dei giovanissimi studenti.
1. Lezioni online Le lezioni online, per le scuole elementari e medie, coprono diversi argomenti che
spaziano dalla fisica alla biologia. Sono basate su dimostrazioni o esperimenti svolti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Ogni lezione contiene un kit
didattico composto di testi, video e grafici. Tutte le lezioni sono in inglese, alcune anche in altre lingue.
2. Searching for the Missing Universe - Alla scoperta dell'Universo misterioso Allo scopo di studiare la materia oscura e per rispondere a domande fondamentali
sull'origine dell'Universo, ingegneri e scienziati provenienti da tutto il mondo hanno unito le forze per costruire l'Alpha Magnetic Spectrometer (AMS) che nel 2011 sarà installato sulla Stazione Spaziale Internazionale. Questo video mostra le
caratteristiche dell'AMS e gli obiettivi che gli scienziati vogliono raggiungere e presenta alcuni concetti relativi alla fisica e alla storia della scienza. (Video in inglese
con sottotitoli in italiano). 3. Science@ESA vodcast
Science@ESA vodcast esplora lo straordinario Universo in cui viviamo mostrandocelo attraverso gli "occhi" dei veicoli spaziali scientifici che compongono la flotta dell'ESA.
(10 video in inglese per le scuole superiori)
4. ESA Kids: l'Universo. Brevi articoli che spiegano ai bambini come è nato l'Universo, come è composto e cosa sono stelle, pianeti, comete, meteore e gli altri corpi celesti.
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Continuiamo con Marco Cameriero, studente al secondo anno del Liceo Scientifico (10 in matematica e 9 in fisica, voto il secondo che si propone di migliorare!). Ha
iniziato a programmare quando era ancora alla scuola primaria, gestisce un sito personale...e scrive molto bene! Questo ragazzo quindicenne ha una marcia in più,
come verificherete, leggendo i due contributi con cui partecipa a questo evento. Prima, però, leggete l'intervista alla quale si è sottoposto volentieri. E' una buona
occasione per conoscere il punto di vista di uno studente molto giovane sull'insegnamento della Fisica.
1. Qual è la tua esperienza scolastica in rapporto all'apprendimento della Fisica?
"Per me l‟apprendimento della Fisica è stato una conseguenza naturale dell‟approfondimento delle Scienze che studiavo un paio di anni fa alle Medie. Già
allora mi affascinava tutto quello che aveva a che fare con la natura ed i fenomeni ad essa correlati; già allora mi chiedevo come funzionavano le cose ma non sempre le
spiegazioni ottenute riuscivano a saziare la mia curiosità. Il mio prof. di Scienze spesso mi diceva: "Allora che te ne pare? Interessante? Pensa
che quando studierai Fisica potrai studiare ed approfondire le leggi ed i meccanismi che governano questi fenomeni".
Ho così atteso con ansia di studiare la materia che mi avrebbe rivelato trucchi e segreti del mondo che mi circonda. Ho scelto il Liceo Scientifico proprio perché
profondamente interessato alla Matematica ed alla Fisica. E la Fisica mi si è presentata affascinante come me l‟aspettavo.
Purtroppo non posso dire di essere completamente soddisfatto di come viene proposta, prima di tutto mi aspettavo più tempo e risorse dedicati ad essa; per me è inconcepibile che in un liceo scientifico si facciano più ore di Latino che di Fisica, senza
nulla togliere al Latino. Inoltre il programma del primo anno prevede più o meno la ripetizione di alcuni
argomenti già affrontati alle Medie senza ulteriori approfondimenti. Nel secondo, finalmente, si comincia a fare un po‟ più sul serio, anche se qualche ora in più di laboratorio sarebbe sicuramente gradita."
2. Secondo te, la Fisica è presentata con un approccio accattivante oppure "noioso"?
Nel secondo caso, come ti piacerebbe che fosse insegnata?
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"Come studente interessato ad apprendere questa materia, devo dire, purtroppo, che
l‟approccio che spesso viene proposto in ambito scolastico non solo è noioso, ma anche eccessivamente “freddo”.
Ridurre i vari fenomeni fisici in sterili formule da imparare a memoria con cui esercitarsi matematicamente nella risoluzione, mi sembra un ottimo metodo per far allontanare noi studenti da una materia che, invece, per sua stessa definizione, è
piena di osservazioni da fare, curiosità da spiegare e meraviglie naturali da scoprire.
Non è la Fisica la scienza della Natura nel senso più ampio? Lo scopo della Fisica non dovrebbe essere lo studio dei fenomeni naturali con il fine di
stabilire le leggi che li regolano?
Uno degli errori, che più comunemente si fanno, è quello di accumunare la Fisica alla matematica, intesa, sbagliando, come mero esercizio della capacità di calcolo. Certo che essere in grado di calcolare una formula è un aspetto importante,
ma non è l‟unico né tantomeno il più rilevante.
Io credo che quello che manca nella scuola, e nel metodo di insegnamento adottato, sia il rendere noi studenti consapevoli che i fenomeni fisici sono parte integrante della
nostra vita quotidiana, che l‟intero universo si regge su concetti e fenomeni che noi non notiamo solo perché non osserviamo con attenzione o non siamo a conoscenza degli strumenti idonei per farlo.
Ecco! L‟osservazione, questa dovrebbe essere la prima fase di approccio ad un
determinato fenomeno. Dedicare più tempo a questa fase, magari anche uscendo dall‟aula ed osservando direttamente il fenomeno come la natura ce lo presenta. Poi cercare di suscitare stupore e curiosità, giocando con il fenomeno,
ricostruendolo magari in laboratorio; permettere a noi ragazzi di partecipare al fenomeno stesso, renderlo un po‟ anche nostro.
L‟aspetto ludico già carente nella scuola media è quasi completamente assente alle Superiori.
Questo credo sia un aspetto psicologico importante; noi ci interessiamo molto di più a quelle cose che ci appartengono, che ci sono più vicine e rifiutiamo quelle che
consideriamo inutili ed essendo sostanzialmente e positivamente “egoisti”, l‟utilità per noi è strettamente legata all‟appartenenza. Da notare che presentando cronologicamente le varie fasi di approccio ad un
fenomeno fisico, ancora non ho parlato di formule, leggi o numeri.
Quindi, osservazione, gioco e partecipazione; il passo successivo potrebbe essere affrontare un problema reale, o costruito ad arte, legato al fenomeno, senza però concedere gli strumenti convenzionali per la risoluzione, nessuna formula definitiva,
nessun teorema che possa condizionarci nel tentativo di risolvere “l‟enigma ”. Lasciare libero spazio alla nostra fantasia ed inventiva per la risoluzione che non
dovrebbe essere per forza matematica; qualsiasi strumento di comunicazione, dovrebbe essere adatto, purchè sia in grado di spiegare il ragionamento adottato.
In questo modo, io studente, sarò costretto a ragionare con la mia testa e non sarà importante se riuscirò a raggiungere una soluzione, quello che il docente avrà
ottenuto è la mia reale partecipazione e molto probabilmente anche la voglia di conoscere la soluzione ufficiale, la tanto “ agognata “ formula risolutiva, legge fisica o
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nozione didattica.
Quello che propongo è di non iniziare un argomento dalla proposizione di una
formula o di una legge fisica, bensì fare in modo che siamo noi studenti, dopo un primo processo introduttivo in cui far crescere la nostra curiosità, a richiedere maggiori chiarimenti ed approfondimenti.
Sono certo che dopo aver osservato, giocato e partecipato, tentato di spiegare o risolvere, accoglierò molto più volentieri eventuali nozionismi che altrimenti sentirei
estranei, e sicuramente memorizzerò più a lungo, se non definitivamente, concetti anche complessi. A questo punto lo studente dovrebbe essere “cotto a puntino”, pronto a ricevere le
informazioni necessarie per la reale conoscenza dell‟argomento, disponibile anche a spiegazioni e ad esercizi che forse non gli appariranno più tanto noiosi.
Se questo può essere un buon metodo e come fare a metterlo in pratica, beh, non chiedetelo a me, io sono solo uno studente, “sogno” semplicemente una scuola
migliore; lascio a voi il compito di provare ad accontentarmi. Ma un‟altra cosa vorrei poterla dire: il linguaggio, il sistema e gli strumenti di comunicazione; altra
nota dolente.
Non si comunica più, almeno tra noi ragazzi, solo con la carta o le semplici frasi. Viviamo in un era tecnologica in cui immagini, suoni e multimedialità la fanno da
padroni. Per noi spesso una immagine ha molto più senso di una intera frase, la accettiamo anche più volentieri e soprattutto la memorizziamo più velocemente.
Se, per esempio, proviamo a fare un sondaggio tra i ragazzi chiedendo il primo nome che gli viene in mente di un importante fisico, sono quasi certo che la stragrande
maggioranza di loro risponderà Newton, non perché gli è particolarmente simpatico, semplicemente ricorda la mela, oppure Marconi perché ricorda il telefono; noi associamo le immagini a tutto.
Siamo soggetti multitasking, in una mano impugniamo il cellulare inviando SMS, con
l‟altra governiamo il joystick, contemporaneamente seguiamo i percorsi accidentati che il personaggio del gioco di turno deve affrontare ed ascoltiamo musica “a palla”. Anche lo studio della materia scolastica della Fisica dovrebbe avvalersi di questi
strumenti che ormai sono parte integrante di noi ragazzi; la Rete poi è la nostra seconda casa, un mondo virtuale parallelo.
Non approfittare di queste tecnologie per la diffusione anche di nozioni scolastiche è un po‟ come voler negare presente e futuro, che poi in realtà dovremo essere noi studenti.
Mi rendo conto che gli enormi tagli economici fatti al sistema scolastico rendono il già
difficilissimo compito degli insegnanti ancora più complicato, ma confido nella passione che molti di loro hanno per l‟insegnamento e nel senso di responsabilità nei
confronti di noi studenti, che li spinge ad impegnare buona parte del loro tempo per sopperire alle mancanze della Scuola.
E‟ ammirevole lo spirito di iniziativa e la dedizione di quei docenti che, grazie alle nuove tecnologie, interagiscono con i ragazzi anche al di fuori della scuola ufficiale, li
stimolano, li incuriosiscono e allo stesso tempo forniscono loro nuovi contenuti.
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La Fisica è una di quelle materie che insegnano allo studente ad assaporare la ricerca e a gioire della scoperta; credo che per questo, ed anche altro, meriti una maggiore considerazione, partecipazione e sostegno nell‟ambito scolastico."
Che ne dite delle risposte? Idee chiare e suggerimenti concreti, vero?
I contributi di Marco:
"Ma quanto pesano i numeri?", un gradevole racconto scientifico che contiene un gadget ideato da Marco per calcolare il peso forma.
"Misurazione dell'accelerazione gravitazionale", una eccellente relazione scientifica utile a studenti e docenti.
Antonio Bernardo di Matematicamente ci invia i seguenti contributi:
"Calore e temperatura, tesina SIS per l'abilitazione in fisica A038" di Bruno Mannini.
Uno dei linguaggi interpretativi della realtà che ci circonda è quello della scienza; la comprensione del metodo scientifico e del ragionamento logico matematico, la
conoscenza dell‟evoluzione storica di concetti che consideriamo acquisiti, ma che hanno richiesto secoli per essere sviluppati, la consapevolezza della portata e dei limiti
delle conquiste della scienza moderna, sono aspetti diversi che contribuiscono a formare un‟ampia sensibilità alle problematiche del mondo, fondamento della personalità del cittadino.
Il lavoro di Arrigo Amadori e Luca Lussardi sulla Relatività.
Aldo Ficara autore del blog Dieci alla meno nove ci propone un suo articolo pubblicato su Education 2.0:
"Nanotecnologie: la quarta rivoluzione industriale"
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Una sintesi del progetto didattico “Nanotecnologia: disruptive technology” sulla
storia dell‟evoluzione tecnologica, scandita da ben quattro rivoluzioni industriali, che può rappresentare un riferimento interdisciplinare per elaborare lezioni di codocenza
comprendenti le materie di storia, meccanica, sistemi energetici, elettronica e informatica.
Mariano Tomatis, scrittore, matematico e illusionista, ci offre "Inception e l'arte di creare oggetti impossibili"
I due protagonisti del film Inception, Dom Cobb e il suo socio Arthur, sono in grado di
entrare nei sogni delle persone per carpire i segreti celati nel loro subconscio. Grandi esperti di onironautica, possono plasmare a loro piacimento i mondi onirici,
popolandoli con architetture complesse e, a volte, addirittura impossibili.
Da Il chimico impertinente ci arriva il contributo "Il barometrista impertinente".
Ecco come un brillante studente potrebbe mettere in crisi l‟esaminatore che incautamente proponga un quesito senza troppi vincoli, e che ben si presta all‟interpretazione dell‟alternativa, nemica del conformismo e vanto di chi sa pensare
fuori dagli schemi. Ecco come un brillante studente potrebbe mettere in crisi l‟esaminatore che
incautamente proponga un quesito senza troppi vincoli, e che ben si presta all‟interpretazione dell‟alternativa, nemica del conformismo e vanto di chi sa pensare fuori dagli schemi.
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Franco Rosso di Chimicare partecipa con il post "Sul concetto di elemento chimico:
l'evoluzione di un punto di vista", solo in apparenza di interesse "chimico", in quanto affronta la storia del concetto stesso di elemento (non soltanto in relazione all'atomo) fra diversi ambiti culturali e in una prospettiva storico-epistemologica.
Segue "L'insegnamento della chimica: fra descrizione, teoria, calcolo e concetto", un
contributo che contiene una indiscussa base didattica per i docenti di chimica. Chimica??? Ma non è il Carnevale della Fisica questo? Sicuro! Non sottilizziamo, però,
perché chimica e fisica sono pur sempre cuginette, no? In tema di divulgazione scientifica, essì sempre di chimica, possiamo invece gustare
"Domande e non-risposte nella divulgazione di base in chimica"...che continua nella seconda parte "Soggetti e criteri nella divulgazione chimica di base"
Marco Delmastro, il simpatico fisico renitente dei borgorigmi e del CERN, ci invia
"Come funziona LHC? La serie completa", un post che contiene, in realtà, uno storico di link ai diversi post che illustrano il funzionamento del Large Hadron Collider.
La serie completa su "Come funziona LHC?" è anche disponibile in un unico file PDF di 9,2 MB scaricabile, pronto da leggere comodamente sul divano, in treno, a letto, o
dove preferite... Il materiale offerto da Marco è utilissimo per organizzare delle attività didattiche.
Il post "LHC biking tour", invece, me lo sono preso io! Scusa, Marco, ma non ho saputo resistere! Non è di tutti i giorni percorrere in bici, a 100 metri di profondità, i
27 chilometri del tunnel di LHC. Tranquilli! La passeggiata in bici risale al 2006, quando ancora era possibili fare una cosa del genere!
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E' il turno di Palmiro Poltronieri di knedliky con un post di segnalazione sul "Festival dell'innovazione", che si terrà alla Fiera del Levante di Bari, dall‟1 al 3
dicembre prossimi. Si tratta di un evento multi target che si rivolge ai mondi della scuola, della ricerca, dell‟impresa, dell‟amministrazione pubblica, dei giovani e della società.
Il CNR ha a disposizione 120 mq complessivi di area espositiva da distribuire su tre delle quattro macroaree tematiche previste.
Con il post "Maiani e la scuola di fisica delle particelle di Roma", Palmiro fa presente che l'università italiana si avvale anche di scienziati di livello internazionale, che hanno
avuto a cuore l'insegnamento ed il rapporto con gli studenti. Questo è ben descritto nella recensione sulla vita di Nicola Cabibbo a cura di Luciano Maiani.
Maria Intagliata, docente di Matematica nella scuola secondaria di 2° grado, ci
propone l'eccellente "pezzo" di didattica della Fisica "Una Nuova...Caduta dei gravi". Tranquilli! Il titolo del post non deve farvi pensare ad una nuova teoria della caduta
dei gravi!!! Si tratta, invece, di un significativo contributo della nostra amica Maria, che suggerisce un approccio didattico all'argomento, innovativo, sostenibile e a misura
di apprendenti.
Estraggo dal documento un'ode dedicata da Maria a Galileo Galilei:
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A Galileo
O Galileo, Padre della Scienza,
colta del moto la reale essenza col piano,di un angolo inclinato,
le sue leggi a noi hai tramandato.
Ad onta di Colui che il Sole move,
ragionando sui massimi sistemi sussurrasti “eppur si muove”, subendo processi ed anatemi,
Del metodo scientifico inventore,
sulla scena della vera Scienza sarai sempre il primo attore
in ogni naturale “esperienza”.
(Maria Intagliata)
Da Gravità Zero, il corporate blog fondatore del Carnevale della Fisica made in Italy, arriva un contributo di Walter Caputo che si dimostra molto interessato a scoprire "COME SI OTTENEVA UN TEMPO CARBONE DA LEGNA".
Per tale ragione non esita ad avventurarsi insieme a consorte e figlioletto in quel di Montalto, nelle Marche, e precisamente nell'estremo nord del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dove si trova il Museo delle Carbonaie.
Dopo aver consultato vari depliant, la nostra bella famigliola non aveva la più pallida idea di dove si trovasse esattamente tale museo. Afferma Walter: "Il nostro obiettivo
era semplicemente quello di capire cosa sono e come funzionano le carbonaie, perché - quando andiamo in vacanza - siamo soprattutto interessati agli aspetti scientifici dei luoghi e alla natura piuttosto che a noiose mostre d'arte contemporanea o a musei
archeologici (che possono anche essere interessanti, ma ne abbiamo visti troppi!)".
Beh, in effetti, non posso dargli torto circa i musei archeologici...
Claudio Pasqua ha intervistato Caterina Policaro, esperta di elearning, sul ruolo
dei "Social Network nella didattica". Nell'interessante intervista si legge la seguente risposta alla domanda "COME SI POTREBBERO AVVICINARE I GIOVANI ALLA
SCIENZA?":
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"Sicuramente attraverso la pratica, l'osservazione di fenomeni, la laboratorialità delle
esperienze didattiche e, perchè no, con l'integrazione delle nuove tecnologie a disposizione. Internet può essere un ottimo veicolo per avvicinare i giovani alla
scienza."
Da ScienceBackstage, Gianluigi Filippelli, uno dei pilastri del Carnevale della
Fisica, ci invia, come al solito, una graditissima, corposa serie di link, che presento così come l'ho ricevuta. Scrive, Gian:
"Visto che ho iniziato giusto il 1° ottobre un progetto didattico con l'Osservatorio di
Brera come stage per il Master in e-learning con l'Università di Firenze, mi sarebbe
piaciuto veramente proporre un po' più di materiale riguardo al tema (didattica della fisica) che hai proposto per il tuo Carnevale. Però, alla fine, sono venuti solo due (o forse tre) articoli sul tema, tutti usciti sul blog personale".
- La forza di gravità e l'esperimento di Cavendish: oltre all'immagine della bilancia di torsione usata da Cavendish, il video di una lezione del mitico PSSC (Physical Science
Study Commitee) in cui si parla della forza di gravità. Nei commenti Roberto Zanasi mi chiedeva il link al seguito, e allora ecco...
- Le forze: ... l'intera serie delle video lezioni dedicate alle forze!
- Sul legame tra gravità e densità: questo, invece, è uno dei tanti materiali didattici che ho prodotto per il progetto didattico che sto realizzando per l'Osservatorio di
Brera, un piccolo esercizio teorico svolto per determinare il legame tra la gravità di un pianeta e la sua densità, che si ispira al romanzo di fantascienza Fuga nei mondi perduti di Jack Vance.
E passiamo, ora, ad articoli un po' più tradizionali, quelli tratti da ScienceBackstage.
Nobel - Ciò che ogni cane dovrebbe conoscere della meccanica quantistica: in attesa del
Nobel per la Fisica, ho condiviso con i lettori una simpatica presentazione. Nella prima pagina, come si nota dallo screenshot che ho realizzato, c'è un errore. Piero Patteri
lo ha scovato. E i lettori di Scientificando e del Carnevale? Saranno da meno? - Nobel 2010: Fisica- L'annuncio del Nobel per la Fisica a Andre Geim e Konstantin
Novoselov.
News da Gliese 581 - Pianeti extrasolari: Gliese 581g- Utilizzando una combinazione tra i dati di HIRES e HARPS, Steven Vogt e collaboratori hanno caricato un preprint in cui annunciano la
scoperta di due nuovi pianeti, uno dei quali, Gliese 581g, si trova nella così detta fascia abitabile della stella, Gliese 581. Nel lungo articolo scritto, ho cercato di
riassumere le proprietà del pianeta e di capire se effettivamente il pianeta si trova nella zona abitabile.
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- Pianeti extrasolari: Gliese 581d- Lo stesso giorno dell'uscita del preprint su Gliese
581g, esce un preprint su uno studio atmosferico riguardante 581d. E visto che nessuno ne ha parlato, me ne sono fatto carico con questo piccolo post.
- Cara? Mi è sparito un pianeta!- Francesco Pepe, astronomo ginevrino di HARPS, e il suo gruppo, non sono riusciti a trovare i due nuovi pianeti scoperti da Vogt e
collaboratori.
Altro - 10/10/10- Per festeggiare Powers of ten, per l'occasione ho utilizzato le foto e i testi di un vecchio articolo uscito su Topolino sulla caduta di una goccia di latte. Se
vogliamo questo è il contributo didattico di Science Backstage.
- Marion King Hubbert- Geofisico di formazione, è il propositore della teoria del picco del petrolio. Questa è la sua biografia.
- Le differenze tra materia e antimateria secondo MINOS- Al momento i risultati sono presentati solo come grafici. In attesa di una pubblicazione e soprattutto di una
riproduzione da parte di altri laboratori, aggiungiamo un nuovo indizio nella ricerca sull'antimateria che sembra indicare una importante differenza tra materia e
antimateria. - Il Somnium di Keplero- Keplero, oltre ad essere stato un grande matematico e
astronomo, ha anche scritto un vero e proprio romanzo di fantascienza, con il quale aveva l'intento di diffondere, in maniera più semplice e a più persone possibili, le
scoperte che si stavano facendo largo in quel periodo storico. Il Somnium aveva, fino ad ora, avuto edizioni italiane a partire da quelle inglesi, mentre per la prima volta la Sironi propone una edizione, curata da Anna Maria Lombardi, tradotta direttamente
dal latino. L'articolo riassume brevemente i punti salienti della presentazione del volume, avvenuta nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Braidense a Milano.
Di cosa ci parla Peppe Liberti di Rangle? Nientedimenoché della "Levitazione delle
rane!" La faccenda delle "flying frogs" ovvero il lavoro che è valso a Geim (il neo-premio
Nobel per la Fisica) e a Berry l'Ig nobel nel 2000. Una rana magnetizzata da un elettromagnete che la fa "levitare", sorreggendola...povera creaturina!
E non è finita qui perché il "nostro" passa con disinvoltura dalle flying frogs agli "Universi immaginari", ponendoci l'ardua domanda: "E' possibile immaginare un
mondo in cui le dimensioni spaziali non siano più le solite tre e, addirittura, non vi sia
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un'unica dimensione temporale?"
La faccenda si fa sempre più complessa con i post che fanno parte della "rubrica"
Candidature per l'Ig Nobel 2011! Peppe inizia intrigantemente con la meccanica quantistica e le dinamiche delle relazioni d'amore, "Candidature per l'Ig Nobel 2011
(1)", continua con lo studio della popolarità al botteghino dei film con i metodi della "socio-fisica, "Candidature per l'Ig Nobel 2011 (2)", si immerge nella fluidodinamica di
una campana tibetana, "Le goccioline per gli sciamani", e conclude con un tocco animalista proponendoci lo studio di come e perché il vostro cane (ma anche i topi o
gli orsi), quando si bagna, si scrolla l'acqua da dosso, "Shake dog shake".
Amedeo Balbi dal suo mitico Keplero ovvero "Scienza. Funziona" ci regala uno splendido pezzo dal titolo irresistibile: "Quanto è grande l'universo?", un tema
affascinante e intrigante. Il suo mistero è di sicura presa sui giovani studenti. Occhio, quindi, ad inserire il link tra i preferiti per richiamarlo al momento opportuno, a scuola!
Vi suggerisco di non perdere l'ebook liberamente scaricabile in formato pdf "Vite degli
astronomi", una collezione di mini-biografie di astronomi celebri, scritta da Amedeo, e, dato che siamo in tema, c'è anche "Seconda stella a destra", pubblicato da De Agostini.
Ma chi vedo spuntare? Ma sì è Lucy ovvero Lucia Marino di IncredibleButTrue che ci propone "Una (deliziosa) breve storia del cinema scientifico", impreziosita da due
filmati straordinari, e la segnalazione del "Cassiopeia Project”, un ambizioso progetto internazionale di didattica della scienza made in USA. Si tratta di una enorme raccolta
di video da inserire in un contesto narrativo prestabilito; una specie di racconto fantascientifico a puntate intitolato “CounterClockWise”.
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Dalla storia del cinema passiamo all'Astronautica con un contributo di Fabio Melis, di Il cielo di Saint-Ex, dal titolo "Astronautica in pillole: Il Superamento della barriera
gravitazionale". In un passaggio del post, Fabio afferma:"Uno degli argomenti che da sempre mi ha
interessato è quello relativo alla conquista dello spazio da parte degli esseri umani e, in modo più specifico, quello delle difficoltà che la moderna astronautica ha dovuto superare. Si tratta, più precisamente di tre ordini di problemi che costituiscono delle
vere e proprie barriere rispetto alla possibilità per l'uomo di accedere allo spazio extraterrestre."
Non resta altro da fare che leggere per scoprire quali sono tali barriere!
I fantastici Maghimatici ci avvertono che "Quando saltano le molle..." occorre fare attenzione! E allora si rende quanto mai opportuno operare una rilfessione
introspettiva sul ruolo dell'insegnamento e della divulgazione di informazioni.
Se poi ci si imbatte in un "Elettromagnete a mela" è addirittura necessario sperimentare e svolgere un'accurata analisi del significato di "divulgazione scientifica"
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per i bambini delle Scuole Primarie. Sicuramente terremo conto delle loro
raccomandazioni perché, quando si tratta di creature, converrete con me che la prudenza non è mai troppa!
Michele Maffuci di Vocescuola, impegnato a livello nazionale sul fronte della Robotica, e reduce dal recente seminario di Caserta "Scienza ed automazione"
modulo "Robotica", ci propone, con il post "Robotica: percorsi didattici per studenti del II ciclo", una intensa riflessione sul ruolo chiave della condivisione nella didattica e nell'apprendimento quale strumento per arginare la decadenza del sistema scuola e
"salvare" quante più menti possibili!
Abbiamo fatto un bel pezzo di strada, ma non temete: ci sono anche loro! Chiii? I mitici, insuperabili e unici Rudi Matematici, of course...
Vediamo cosa ci offrono. Scrive Piotr per i Rudi: "In occasione del suo primo non-compleanno, abbiamo postato il “compleanno”, nel senso RMesco del termine, di
Martin Gardner, che piace anche ai fisici (Eccome se ci piace Piotr! Parola di fisico) oltre a ricordare i Gathering4Gardner".
Segue la quinta puntata dei post sulle elezioni. Se vi interessa la serie completa, potete trovarla qua, a richiesta.
I Rudi ci comunicano di aver pubblicato il loro primo Q&D sul blog: Q&D sta per
“quick and dirty”, sporco e veloce, problemi un po‟ contro intuitivi. Lo leggeremo con molto piacere.
Il compleanno di Dedekind offre nella prima parte diversi spunti di Meccanica Quantistica oltre ad altre accattivanti suggestioni.
Per finire, il compleanno di Hermite racconta, insieme a molto altro, anche di esami e
licei di una volta! Siamo curiosi di apprendere come andavano le cose in illo tempore!;)
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Rocco Lombardo di Scienze a scuola introduce "Luminosità e magnitudine delle
stelle: qual è la differenza?" con cui cerca di chiarire ai giovani studenti la differenza tra luminosità e magnitudine delle stelle. Parlando di stelle abbiamo la tendenza ad
utilizzare come sinonimi i termini luminosità e magnitudine apparente. Eppure non sono esattamente la stessa cosa. Il primo si riferisce alla potenza irradiata da una
stella, mentre la seconda si riferisce a come la stella appare, vista dalla Terra. Infatti una discriminante da considerare è la distanza che ci separa da un corpo
celeste: più essa è elevata, minore sarà la quantità di luce che giunge fino a noi. La magnitudine stellare, intesa come grandezza delle stelle, è stata introdotta da
Ipparco nel II sec. a.C. e successivamente rielaborata in chiave fisica dall‟astronomo Pogson, che ha attribuito allo stimolo visivo un andamento logaritmico. In astronomia si utilizza la magnitudine assoluta, che viene calcolata in funzione della distanza di
una stella dalla Terra. La luminosità invece viene misurata mediante strumenti particolari, come i fotometri fotoelettrici.
Da Il comizietto, il comiziante ci fornisce una dimostrazione di come si spiega la fisica nucleare ai bambini, a partire dalla domanda: "Come mai Vega (il cattivo di
Goldrake) aveva bisogno dell’uranio (altresì detto SuperUranio o Vegatron)?". Un dilemma che, in verità, ci colpisce molto e suscita in noi un irrefrenabile desiderio di
sapere come è stato affrontato! Logica conseguenza di cotanta lezione è provare a spiegare la fisica atomica alla suocera, assumendo come oggetto della trattazione l'uranio impoverito!
Se non vi bastano le due complesse performance segnalate, potete gustare un po' di
teoria della relatività o di meccanica quantistica da due Libri di Fisica. Di chi sono i libri? Ma di Einstein l'uno e di Feynman l'altro, perbacco!
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Giuliana Galati ha ventanni e studia Fisica. Per essere A little Skeptic rivela un saldo credo nella scienza, al punto da scrivere un post significativo "La scienza e la didattica", in cui afferma tra l'altro: "Tra le motivazioni che hanno dato origine alla
scienza e fungono da stimolo per l’evoluzione della conoscenza scientifica c’è sicuramente il fascino del mistero. Si potrebbe perciò partire proprio dall’innegabile
fascino che da sempre il mistero esercita su di noi per far interessare i giovani alle scienze: la presentazione di un mistero apparentemente inspiegabile inizialmente stupisce, subito dopo incuriosisce e in un lampo accende la voglia di capire: inizia così
la fase di ricerca..."
Paolo del blog Cogito ergo sum ha una forte convinzione circa "L'insegnamento della Fisica" come emerge dall' incipit del suo post:
<<Comincio con una affermazione lapidaria: non esiste nessun "Insegnamento della Fisica". La Fisica non è "insegnabile".
Si può insegnare a studiare Fisica, ad adoperare Fisica, a divulgare Fisica. Ma la Fisica non si insegna.
L'apprendimento della Fisica deriva infatti non da un insegnamento ma da una iniziazione, anzi da una Iniziazione>>.
Potete anche non essere d'accordo, ma è innegabile che la sua è una tesi accattivante!
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Giuseppe Auletta di Lim e Contenuti Didattici Digitali ci invia i seguenti
contributi:
- due video che riguardano l'elettricità e il magnetismo, video 1 e video 2;
- un video che, in 60 secondi, illustra molto bene il concetto del 1° principio della dinamica;
- un video che illustra, con una lattina di coca-cola semi vuota, il concetto di equilibrio e baricentro;
- due video, tratti da superquark, che affrontano il concetto di relatività: video 1 e video 2.
Piero Patteri dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) dedica, su
Fisicartoonia, un post a "Angelo Secchi S.J. (1818-1878), il gesuita che guardò laicamente al cielo".
Padre Angelo Secchi fu uno scienziato all'avanguardia negli studi di fisica stellare tra il 1850 e il 1878, probabilmente più conosciuto e apprezzato all'estero che in Italia. Egli, che era stato un innovatore della strumentazione per la meteorologia, anche
come astronomo fu all'avanguardia nell'adottare nuove tecnologie. A metà del secolo XIX l'introduzione della fotografia, che permetteva di effettuare misure fino ad allora
impossibili a occhio nudo, era stata una vera e propria rivoluzione nelle osservazioni astronomiche.
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Leonardo Petrillo di Scienza e Musica nel post "BREVE ANALISI SULLA DIDATTICA
DELLA SCIENZA NELLA SCUOLA" si pone e ci pone la domanda:"...è vero che tali materie (matematica e fisica) sono effettivamente complicate di per sé e quindi
possono essere capite soltanto da invidui appassionati, con una predisposizione per esse, oppure, in realtà, è il fatto di spiegarle, illustrarle il più delle volte in maniera non efficace, a renderle qualcosa di inaccessibile a molti studenti?"
Ne "IL CAMPO ELETTRICO: IL TEOREMA DI GAUSS" analizza, infine, il Teorema di
Gauss, un importante teorema inerente l'elettromagnetismo, che rappresenta la prima delle 4 equazioni di Maxwell, dopo aver introdotto il concetto di campo elettrico.
Da EmFPecora.it, l'autore Emanuele Francesco Pecora presenta un primo contributo "E la didattica la vogliamo lasciare da parte?". Fare ricerca e comunicare la ricerca: due aspetti della stessa medaglia? Un'opinione sull'importanza di una buona
didattica e di una buona divulgazione della cultura scientifica per coinvolgere giovani e meno giovani nell'affascinante mondo della scoperta e per farne comprendere
l'importanza per il nostro futuro. In un passaggio dell'articolo, si legge: "Siamo portati a pensare che divulgare la scienza sia un compito di secondo piano rispetto a quello di fare la scienza. E che tra i
compiti del vero ricercatore non ci sia quello di far sapere alla società il suo lavoro. Le conseguenze di questa mentalità sono molteplici e tutte molto gravi".
Nel secondo contributo "Sì alla divulgazione scientifica, ma di buona qualità!" di Lucia Romano, ricercatrice del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di
Catania, l'autrice sostiene che la divulgazione scientifica è e dovrebbe essere parte integrante dell‟azione didattica verso gli studenti e, ancor di più, verso tutta la società.
Ma come si divulga in Italia? Un confronto su un tema specifico mostra l‟approccio e gli scopi differenti tra Europa e Stati Uniti.
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Andrea Mameli di Linguaggio Macchina presenta "L'energia nei bambini. Una ricerca in corso a Cagliari".
Come spiegare l'energia ai bambini? Meglio chiederlo a loro. Su queste basi, un gruppo di ricerca di Cagliari ha condotto uno studio sulla percezione del concetto di
energia nei bambini di terza elementare. La ricerca, i cui risultati vengono applicati in laboratori didattici dedicati all'energia, sarà presentata a Trieste il 26 novembre alla IX edizione del Convegno Nazionale sulla Comunicazione della Scienza.
La maestra Rosalba Cocco di Crescere creativamente ci propone gli articoli:
Didattica e Divulgazione Delle Scienze Nella Scuola Primaria.
A proposito di didattica della scienza nella scuola Primaria, è utile che questa contenga anche spunti divulgativi che attualizzino lo stato dell'arte rispetto a quanto è proposto nei libri di testo. Portare in aula i contenuti delle ultime ricerche nei diversi
campi della fisica e della ricerca, i contributi in immagini che da essa vengono può contribuire a rendere lo studio in aula più aderente alla realtà, più attuale e
interessante? Costruire Un Fluido Non Newtoniano.
Un esempio di didattica della Fisica nella scuola Primaria: usare il linguaggio appropriato senza omissioni dei termini tecnici, che semmai spieghi e faccia
comprendere attraverso il fare e la pratica sperimentale. In questo caso il fluido non newtoniano si presta a comprendere bene (per evidente diversità) i tre stati della materia e il comportamento differenti di alcuni materiali.
Autunno Al Sud: Unità Didattica Breve.
La scienza si trova ovunque anche in una poesia che ci aiuta a classificare e meglio definire le caratteristiche stagionali del Sud rispetto al resto della penisola. Un modo per utilizzare la didattica comparativa e individuare i tratti distintivi e peculiari dei
territori dal punto di vista climatico.
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Unità Didattica C'è Tempo E Tempo: Quello Meteo E Quello Che Passa.
Le prime misurazioni in scienze passano per la definizione del significato di parole uguali: il tempo cronologico dalla frazione al tempo lunghissimo, al tempo
meteorologico con tutte le caratterisiche che indicano le condizioni climatiche. La Stagione: Unità Di Tempo e Tempo Meteorologico.
La tematica di questo post si lega all'argomento precedente, proponendo un esempio concreto: la stagione, che coniuga un'unità di tempo della durata di circa tre mesi con
quattro differenti tipologie di tempo meteorologico, definito dalla quattro diverse stagioni.
Da Questione della decisione, Paolo Pascucci preparatissimo studioso dei meandri cerebrali ci invia una interessantissima trilogia tematica.
La fisica dell'apprendimento: metodi di insegnamento. Un outsider o autodidatta che raggiunge un livello professionale ragguardevole spinge
a considerare se i metodi che utilizza siano esportabili. Soprattutto se poi questa caratteristica dell'auto istruzione appartiene anche a individui di notevolissimo successo imprenditoriale e intellettuale come Steve Jobs.
Il metodo James Bach è di rendere presentabili quelle che normalmente riterremmo delle manchevolezze. E così, i tre punti che potrebbero riassumersi così, procrastinare,
divagare, appassionarsi, diventano strumento di sviluppo personale ed intellettuale, mirando a stimolare quella curiosità interiore naturalmente presente in ognuno di noi. Ovvio che il metodo non è generalizzabile senza precauzioni, e una di queste è
appunto quella di trattenere un occhio (benevolo) su un approccio più autonomo all'istruzione.
Cambiare carattere aiuta a ricordare?
Una recente acquisizione in press su Cognition dimostrerebbe che la variazione della leggibilità di un font influenza l'intensità di richiamo alla memoria. Gli autori hanno sottoposto un testo immaginario a un gruppo di volontari usando due diversi caratteri
tipografici: si dimostra un 14% di ricordi in più per le descrizioni realizzate con caratteri meno leggibili.
La fisica dell'apprendimento: l'interesse. In questo articolo, Paolo presenta una breve revisione di alcuni lavori su diversi
metodi di insegnamento e di impegno educativo e traccia una veloce storia degli studi teorici
ed empirici sul rapporto tra apprendimento e interesse.
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Da Did@ttikit, Elena Favaron presenta un esperimento sulla dilatazione dell'acqua svolto dai suoi alunni di prima I della SMS Calvino, "La scala primiana".
Maria Grazia Ortore di Fisici per il mondo invia l'articolo "La fisica che nasce dai fisici", in cui mette in evidenza che per insegnare efficacamente la Fisica, così come la
Scienza più in generale, è importante correlare l'argomento scientifico a chi lo ha studiato, approfondito e risolto. Attraverso alcuni esempi, viene mostrato come potrebbe essere più semplice ricordare alcuni temi scientifici, se vi fossero correlati
degli annedoti legati alla vita delle persone che vi hanno contribuito.
Esistono viventi provvisti di ruote? Chris Sorrentino, docente di Matematica e
Scienze, chiarisce i vantaggi e gli ostacoli evolutivi di un meccanismo di locomozione a ruota nei viventi con l'articolo "Quando madre natura inventò i viventi con le ruote...".
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Gaetano Barbella di Il geometra pensiero in rete propone "ANISH KAPOOR: PI GRECO IN UNA SCULTURA", in cui il tema della didattica della fisica è sviluppato
attraverso il particolare caso della fisica ottica, nientemeno che a sostegno dello scopo di rintracciare pi greco. Un singolare intreccio di arte, matematica e fisica.
Da LA SCUOLA DEL SAPERE, Rosa Maria Mistretta ci segnala un "LABORATORIO
INTERATTIVO per scuole secondarie di primo grado: I 5 STATI DELLA MATERIA", Laboratorio proposto ai ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado: una scoperta dei differenti stati della materia e delle cause delle intrinseche variazioni.
Si tratta di un‟analisi dei 5 differenti stati della materia (solido, liquido, gas, plasma e
condensato di Bose-Einstein), una valutazione dello stato fisico della materia al fine di capire le principali differenze. In quest‟ambito vengono proposti :
-due video, di cui uno inerente al ciclo dell‟acqua; -un esperimento di laboratorio per i tre stati della materia;
-un lavoro di gruppo ed uno individuale; -una traccia per la valutazione dei prerequisiti.
Da AstronomicaMentis, leggiamo cosa ci racconta Corrado Ruscica nel suo contributo "Astronomia, la più sublime e la più nobile tra le scienze fisiche": "...volevo
raccontare alcuni fatti che riguardano l'universo dell'astronomia.
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Giacomo Leopardi l'aveva già definita come "la più sublime e la più nobile tra tutte le
scienze fisiche che per mezzo di essa l'Uomo si innalza sopra sé medesimo giungendo a capire la causa dei fenomeni celesti più straordinari". E' difficile stabilire una data
ben precisa che ci indichi l'inizio della storia dell'astronomia, soprattutto per la mancanza di documenti scritti, ma quello che è certo è che essa rappresenta la scienza più antica del mondo.
In realtà, l'astronomia fonda le sue radici su questioni di natura pratica che
riguardavano principalmente la necessità di saper conoscere e prevedere con precisione l'alternarsi delle stagioni."
Sul filo di lana arriva Marco Fulvio Barozzi di Popinga, che mi costringe a riaprire il post già concluso! Ma lo perdoniamo senza fatica perché così possiamo gustare il suo "Torna il rospo di Gallura: resistenza elettrica!", il sardo batrace dallo sguardo
intelligente. E poi i rospi mi sono stati sempre simpatici...
Concludo la rassegna con i contributi di Scientificando.
Ebook sulle trasformazioni della materia
Ebook su temperatura e calore Si tratta di due esempi di didattica modulare completamente sperimentale, prodotti
per una Borsa di ricerca ministeriale insieme ai miei alunni di una classe terza.
Ebook: Dieci Esperimenti Sull'Aria Per I Piccoli L'ebook è stato pensato per i piccoli della Scuola Primaria, e contiene dieci semplici esperimenti sull‟aria, che possono essere svolti con materiale povero.
Lo scopo è di far comprendere ad alunni molto giovani che la Scienza è un modo di considerare le cose della realtà fisica, un modo di porre domande e di determinare le
risposte, riflettendo, sperimentando e studiando le esperienze e gli esperimenti degli altri.
I Cinque Sensi: 5 Percorsi Sperimentali Per La Scuola Primaria. Si tratta di materiali riguardanti un percorso sperimentale sui cinque sensi, svolto
nella scuola primaria e liberamente scaricabili. In questa esperienza, che si configura nell'ambito della continuità tra i due segmenti
primaria-secondaria di 1° grado, ho affiancato una maestra, "lavorando" direttamente con piccoli allievi di 9-10 anni. I risultati sono stati veramente sorprendenti!
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SEGNALAZIONE
Vi segnalo, infine, "Lettera Dello Scriba - Due Ipotesi A Confronto", un eccezionale
lavoro di ricerca dello studioso Aldo Bonet, di cui Matem@ticaMente ha avuto l'esclusiva della prima pubblicazione.
Così l'autore introduce la presentazione del suo lavoro:
"L’intera lettera dello scriba è fondata sul confronto di due ipotesi antagoniste, la mia,
che ha mosso i primi passi nel 1978 e quella del professor Jens Høyrup,
attualmente l’autorità internazionale più competente in materia di matematica babilonese. Lo scopo della lettera è quello di dare al lettore una visione d’insieme la
più obiettiva possibile e con la consapevolezza di apportare, nell’analisi che seguirà, delle prove tangibili sull’esistenza inequivocabile del diagramma d’argilla a modulo
quadrato che ho ipotizzato al centro gravitazionale dell’intera arte algebrica degli antichi Scribi, l’archetipo della genesi storica dell’algebra-geometrica e quindi della nostra cultura matematica". [continuate la lettura]
Siamo arrivati in fondo, con 38 partecipanti e 102 contributi, se non mi sono sbagliata a contare, il che non è improbabile! Vi ringrazio tutti di cuore per avere impreziosito con i vostri contributi la dodicesima edizione del Carnevale della Fisica.
Nel congedarmi, vi comunico che il Carnevale della Fisica 12 spagnolo è ospitato dal blog La Ciencia de la Mula Francis.
Il Carnevale della fisica del 30 novembre 2010, coincidente con il primo anniversario, sarà ospitato da Gravità Zero, il corporate blog fondatore.
Se invece volete proporvi come futuri ospiti, visitate il Carnevale della Fisica su
Ning. La mappa del Carnevale della Fisica nel mondo.
Se siete appena approdati qui e non sapete ancora cosa sia il carnevale, potete
leggere l'articolo su WIRED.
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L'uomo è un prigioniero che non può aprire la porta della sua prigione e scappare...
deve aspettare; e non è libero di gestire la sua vita finché un dio non lo chiama.
[Platone, Fedone]
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Educazione Al Cibo Per Ogni Bambino: Il TED Wish Di
Jamie Oliver
Educazione Al Cibo Per Ogni Bambino: Il TED Wish Di Jamie Oliver
Parlare di educazione alimentare è sia un dovere imprescindibile che un compito importante per la scuola, la prima agenzia educativa tenuta ad insegnare ai bambini e ai giovani studenti che cosa vuol dire alimentarsi in modo corretto e sano per vivere
meglio.
Con le storie di vita raccolte durante il suo progetto anti-obesità ad Huntington, nel West Virginia, il vincitore del premio TED, Jamie Oliver, uno degli chef più noti e brillanti del mondo, ci parla della necessità di contrastare la nostra ignoranza sul cibo.
"Non sono un dottore, ma uno chef; - afferma Oliver nel video- non ho attrezzature
costose né conoscenze mediche. Uso piuttosto l'informazione e la formazione."
Il sito web di Jamie Oliver.
The Jamie Oliver Foundation
Jamie Oliver announces launch of Ministry of Food Australia, un articolo di Deborah Robinson sull'Australian Women Online.
E adesso il video Educazione Al Cibo Per Ogni Bambino, con sottotitoli in italiano. Per visualizzarli, selezionare "view subtitles".
Segue la traduzione in italiano, effettuata da Michele Gianella.
Purtroppo, nei 18 minuti che passerò con voi, quattro americani ancora in vita
moriranno del cibo che mangiano.
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Mi chiamo Jamie Oliver. Ho 34 anni. Vengo dall'Essex, in Inghilterra, e negli ultimi
sette anni ho lavorato senza sosta per salvare vite a modo mio. Non sono un dottore, ma uno chef; non ho attrezzature costose né conoscenze mediche. Uso piuttosto
l'informazione, la formazione. Credo profondamente che il potere del cibo abbia un ruolo primario nelle nostre case,
e ci avvicini al meglio della vita. Dobbiamo fare i conti con un'orribile realtà, oggi. America, stai toccando il fondo. Questa è una delle nazioni meno sane al mondo.
Posso chiedere di alzare la mano a chi di voi ha figli in questa sala? Su le mani, per favore. Zie, zii, tutti ... Su le mani. Anche zie e zii. La maggior parte di voi. OK. Noi
adulti delle ultime quattro generazioni, abbiamo "regalato" ai nostri figli una speranza di vita inferiore a quella dei loro genitori. I vostri figli vivranno una vita dieci anni più
breve della vostra a causa del panorama alimentare che gli abbiamo costruito attorno. Due terzi di questa stanza, oggi, in America, sono statisticamente sovrappeso o obesi. Voi no, voi siete a posto, ma arriveremo anche a voi, non preoccupatevi.
(Risate)
Dico bene? Le statistiche sui probemi di salute sono chiare, molto chiare. Viviamo col
terrore di assassinii, omicidi, morte. Comunque lo chiamiate, è sempre in prima pagina sui giornali e alla CNN. Ma guardate gli omicidi in fondo alla lista, per l'amor di Dio. Appunto.
(Risate)
(Applausi)
Tutte le barre rosse sono malattie legate alla dieta. Ogni dottore, ogni specialista potrà dirvelo. È un fatto. Le malattie di carattere alimentare sono il più spietato dei
killer negli Stati Uniti, attualmente. È un problema globale, una catastrofe che sta spazzando via il mondo. L'Inghilterra è appena dietro di voi, come al solito.
(Risate)
Sapevo che erano vicini, ma non così vicini. Occorre una rivoluzione. Messico, Australia, Germania, India, Cina, tutti hanno enormi problemi di obesità e salute. Pensate al fumo. Oggi come oggi costa molto meno dell'obesità. Americani, l'obesità vi
costa il 10% della spesa sanitaria. 150 miliardi di dollari all'anno. E tra 10 anni saranno il doppio. 300 miliardi di dollari all'anno. Siamo onesti, gente: non ce li avete
tutti questi soldi. (Risate)
Sono venuto per lanciare una rivoluzione alimentare nella quale credo davvero
profondamente. Ne abbiamo bisogno. È arrivato il momento. Siamo in una fase critica. L'ho fatto per sette anni. Ho provato a farlo negli Stati Uniti per sette anni. La situazione va presa in mano ora. Sono andato nell'occhio del ciclone, in West Virginia,
lo stato meno sano degli USA. O almeno lo era l'anno scorso. Ne abbiamo uno nuovo quest'anno, ma ne parleremo la prossima stagione.
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(Risate)
Huntington, West Virginia. Bella città. Volevo dare un cuore e un'anima e un volto,
quelli del vostro pubblico, alle statistiche cui siamo tanto abituati. Voglio presentarvi alcune delle persone che mi stanno a cuore. Il vostro pubblico. I vostri figli. Voglio mostrarvi una foto della mia amica Brittany. Ha 16 anni. Le restano solo sei anni da
vivere a causa del cibo che ha ingerito. Lei è la terza generazione di americani a crescere senza quella "cultura del cibo" che veniva trasmessa a scuola o a casa, la
terza dopo sua madre e la madre di sua madre. Le restano sei anni di vita. Si sta divorando il fegato.
Stacy, della famiglia Edward. Gente, questa è una famiglia normale. Stacy fa del suo meglio, ma è di terza generazione anche lei; non le hanno mai insegnato a cucinare
né a scuola né a casa. È una famiglia di obesi. Justin, 12 anni e 160 chili. Tormentato dai bulli, Dio mio! La figlia, Katie, ha 4 anni. È obesa prima ancora di andare alle elementari. Marissa. Sta bene. È una di voi. Ma sapete una cosa? Suo padre era obeso
e le è morto tra le braccia. E anche il secondo uomo più importante della sua vita, suo zio, è morto di obesità. Adesso il suo patrigno è obeso. Il fatto è che l'obesità e le
malattie legate alla dieta non feriscono solo le persone che ne soffrono, ma tutti i loro amici, le famiglie, fratelli e sorelle.
Il pastore Steve, una fonte di ispirazione. Uno dei miei primi alleati ad Huntington, nel West Virginia. Lui vede le estreme conseguenze del problema, perché seppellisce la
gente. E ne ha abbastanza. Ne ha abbastanza di seppellire i suoi amici, la sua famiglia, la sua comunità. D'inverno, muoiono il triplo di persone. Ne ha abbastanza.
Queste sono malattie prevenibili. Quindi è uno spreco di vita. Per inciso, ecco come li seppelliscono. Non siamo pronti a cose simili. Non possono nemmeno uscire dalla porta, dico sul serio. Non li trasportano. Li sollevano col muletto.
Io vedo il problema come un triangolo. Questo è il nostro panorama alimentare. È
necessario che lo capiate. Probabilmente avete già sentito tutto questo, ma ripercorriamolo brevemente. Negli ultimi 30 anni, che cosa ha strappato il cuore a questa nazione? Siamo onesti. È stata la vita moderna.
Iniziamo con la strada. I fast food hanno dominato l'intera nazione. Lo sappiamo. I
grandi marchi sono tra i poteri più forti di questa nazione. E così i supermercati. E così le grandi aziende. 30 anni fa, il cibo era perlopiù consumato fresco e prodotto localmente. Ora è "lavorato" più che mai, pieno di additivi, ingredienti extra e
conoscete il resto della storia. La dimensione delle porzioni è naturalmente un problema enorme. Le "etichette" sono un problema enorme. Le etichette, in questa
nazione, sono una vergogna. Vogliono auto...vogliono autocontrollarsi. L'industria vuole controllarsi da sola. Con l'aria che tira? Non se lo meritano. Come puoi dire che un cibo ha pochi grassi, con tutto lo zucchero che contiene?
Casa. Il problema più grande è che la casa, che era il cuore, il luogo in cui tramandare
il cibo e la cultura del cibo, che faceva la nostra società. Ora non è più così. E, sapete, man mano che lavoriamo e la vita cambia, e si evolve, come sempre, dobbiamo osservare il problema olisticamente -- fermarci un momento e ristabilire un equilibrio.
Ma non succede, da 30 anni non succede più. Voglio mostrarvi una situazione considerata normale ai nostri giorni. La famiglia Edward.
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(Video) Jamie Oliver: Parliamo un po'. Questa è la roba che attraversa il corpo tuo e
della tua famiglia ogni settimana. È importante che tu capisca che questa roba ucciderà presto i tuoi figli. Come ti senti?
Stacy: Molto triste e depressa in questo momento. Voglio che i miei figli riescano nella vita, e questo non li aiuterà. Li sto uccidendo.
JO: Sì, esatto, li stai uccidendo. Ma possiamo fermare tutto questo. Normale. Andiamo
nelle scuole, la mia specialità. OK. Scuole. Che cos'è la scuola? Chi l'ha inventata? Qual è il suo scopo? La scuola è stata inventata per dotarci degli strumenti che ci rendano creativi, facendoci fare cose meravigliose, guadagnare da vivere, ecc., ecc.,
ecc. Ma è rimasta immutata per molto tempo. OK? Non l'abbiamo fatta evolvere perché rispondesse alla catastrofe sanitaria in America. La maggior parte dei ragazzi -
31 milioni al giorno, per la precisione - mangiano a scuola due pasti al giorno, molto spesso, colazione e pranzo, per 180 giorni all'anno. Potremmo quindi dire che il cibo scolastico è piuttosto importante viste le circostanze.
(Risate)
Prima della mia invettiva, che certo state aspettando tutti...
(Risate)
c'è una cosa che devo dire, ed è cruciale nel cambiamento che, si spera, avverrà nei prossimi tre mesi. Ai cuochi e alle cuoche d'America dico: mi offro come loro
ambasciatore. Non li sto sminuendo, affatto. Fanno del loro meglio. Davvero. Ma fanno quel che è stato detto loro, che è sbagliato. Il sistema è gestito soprattutto da contabili. Non ci sono abbastanza specialisti nel settore, se ce ne sono. Ed è un
problema. Se non siete esperti di cibo, e sempre più a corto di denaro, non riuscite a essere creativi, immergervi nel problema e adottare soluzioni creative. Se siete
contabili che firmano le carte, la vostra sola opzione, in queste circostanze, è comprare schifezze che costino meno.
La realtà è questa: la dieta quotidiana dei vostri figli è spazzatura, è iper-lavorata, senza cibo fresco a sufficienza. Non immaginate la quantità di additivi, numeri E ,
ingredienti che contiene... Non ci sono abbastanza verdure. Le patatine fritte sono considerate verdura. La pizza a colazione. Non hanno nemmeno le posate! Coltelli e forchette? No, troppo pericolosi. Hanno le forbici, in classe, ma niente coltelli e
forchette. E a mio modo di vedere, mangiare senza forchette e coltelli significa sostenere, a livello statale, il cibo-spazzatura, che si tiene in mano. Perché sì, questo
è cibo-spazzatura. Carne trita, hamburger, wurstel, pizza, roba del genere. Il 10% della spesa sanitaria, come ho detto prima, è destinato all'obesità. E raddoppierà. Non stiamo insegnando ai nostri figli come si mangia. Non esiste il diritto a insegnare la
cultura del cibo ai ragazzi delle elementari o delle superiori. Non insegniamo niente ai nostri figli sul cibo. Questa è una piccola clip di una scuola elementare, una situazione
molto comune in Inghilterra. Video: Chi sa cos'è questo?
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Bambino: Patate. Jamie Oliver: Patate? Pensi che siano patate? Sapete cos'è questo?
Sapete cos'è? Bambino: Broccoli?
JO: E questo? Il nostro vecchio amico. Cos'è questo, tesoro? Bambina: Sedano. JO: No. Secondo te? Bambino: Cipolla. JO: Cipolla? No.
Jamie Oliver: Così capite immediatamente quanto poco i bambini sappiano del cibo.
Video: JO: Chi conosce questo? Bambino: Uh, pera. JO: Secondo te? Bambino: Non lo so. JO: Se i bambini non sanno che cos'è, non la mangeranno mai.
(Risate)
JO: Normale. Inghilterra e America, Inghilterra e America. E cosa ha risolto il problema? Due sessioni da un'ora. Dobbiamo introdurre nelle scuole la cultura
alimentare. Punto e basta.
(Applausi)
Voglio parlarvi di una cosa, di una cosa che in un certo senso simboleggia il dramma in cui ci troviamo, gente. OK? Voglio parlarvi di una cosa "semplice" come il latte. Ogni ragazzo ha diritto al latte, a scuola. I vostri figli berranno latte a colazione e a
pranzo. Giusto? Avranno due bottiglie, ok? Di solito è così. Ma il latte non è più abbastanza sano. Perché qualche pezzo grosso dell'industria, e non fraintendetemi, io
sostengo il latte, ma qualcuno, in qualche consiglio aziendale, ha probabilmente sborsato un bel po' di soldi perché si stabilisse che con molti coloranti, additivi e zucchero nel latte più bambini lo berranno.
(Applausi)
Adesso naturalmente faranno tutti così. L'industria delle mele stabilirà che se fanno mele al toffee, più bambini le vorranno. Capite cosa intendo dire? Per me, non c'è
bisogno di dolcificare il latte. Lo zucchero è ovunque. Conosco nei dettagli i vari ingredienti. È ovunque. Nemmeno il latte si è salvato dai problemi del mondo
moderno. Ecco il nostro latte. Il nostro cartone. Qui dentro c'è quasi altrettanto zucchero che nelle vostre caramelle preferite. E i bambini ne bevono 2 cartoni al giorno. Perciò, lasciate che vi mostri. Abbiamo un ragazzo, qui, che sta assumendo
otto cucchiai di zucchero al giorno. Questa è la vostra settimana. Questo è il vostro mese. Mi sono preso la libertà di portarvi i cinque anni di latte zuccherato delle
elementari. Ora, non so voi, ma viste le circostanze, qualunque giudice al mondo, osservando le prove e le statistiche, giudicherebbe qualsiasi governo colpevole di abuso di minori. Ne sono convinto.
(Applausi)
Ora, se venissi qui, come vorrei poter fare, con in mano la cura per l'AIDS o il cancro, fareste carte false per contattarmi. Be', tutte queste cattive notizie si possono evitare.
E questa è la buona notizia. Si possono evitare facilmente. Pensateci, abbiamo un problema, dobbiamo ricominciare. Ma allora cosa dobbiamo fare? Ecco il punto.
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Non può venire da una parte sola. Dobbiamo ripartire e creare un cambiamento reale,
tangibile, che mi permetta di guardarvi negli occhi e dire, "Tra 10 anni la storia delle vite dei vostri figli, la felicità-- e non dimentichiamo, siete intelligenti se mangiate
bene, sapete che vivrete più a lungo - tutta quella roba, sarà differente." Supermercati. In quale altro posto fate la spesa tanto religiosamente? Una settimana
dopo l'altra? Quanto denaro spendete, nel corso della vita, in un supermercato? Li amiamo. Ci vendono ciò che vogliamo. Bene. Loro ci devono offrire un ambasciatore
del cibo in ogni supermarket di una certa grandezza. Devono aiutarci a fare shopping. Devono mostrarci come cucinare pasti rapidi, gustosi, di stagione, per le persone impegnate. Non è costoso. Si fa, da qualche parte. E deve essere fatto ovunque in
America presto, e in fretta. I grandi marchi, i marchi alimentari, devono mettere l'educazione alimentare al centro dei loro business. Lo so, è più semplice a dirsi che a
farsi. Ma è il futuro. Non c'è altro modo. Fast food. Con l'industria del fast food, estremamene competitiva. Ho tonnellate di
carteggi segreti tra gente dei fast food. So come operano. Sostanzialmente, ci hanno riempito di questi discorsi di zucchero, sale, grassi, e x, y, z. E tutti li amano. Giusto?
Questi ragazzi, dunque, saranno parte della soluzione. Ma è necessario che il governo collabori con tutti i fornitori dei fast food e l'industria della ristorazione. E in un
periodo di 5,6,7 anni rimuovano le incredibili quantità di grassi, zuccheri e tutti gli altri ingredienti non alimentari.
Ora, tornando ai grandi marchi, alle etichette, l'ho detto prima, è tutta una farsa, a cui bisogna porre fine. La scuola. Ovviamente nelle scuole abbiamo il dovere di sincerarci
che in questi 180 giorni dell'anno, dalla verde età dei 4 anni, fino ai 18, 20, 24, o quel che è, sia cucinato cibo fresco da coltivatori locali, sul posto. Servono nuovi standard sul cibo fresco per i vostri bambini.
(Applausi)
Date le circostanze, è estremamente importante che ogni bambino americano finisca la scuola sapendo cucinare 10 ricette che gli salveranno la vita. Abilità di
sopravvivenza.
(Applausi) Il che significa che possono essere studenti, giovani genitori, ed essere in grado, per
così dire, di attingere dagli elementi basilari della cucina, a prescindere dalla recessione che li colpirà la prossima volta. Se sapete cucinare, la recessione ha meno
importanza. Se sapete cucinare, il tempo ha meno importanza. Il posto di lavoro. Non ne abbiamo ancora parlato. È ora che i responsabili delle aziende controllino ciò che danno o mettono a disposizione dei loro dipendenti. Per "loro" intendo le mamme e i
papà dei bambini americani. Il padre di Marissa le è morto tra le mani, Penso che sarebbe molto felice se le aziende americane nutrissero il loro personale a dovere.
Non bisogna dimenticarsi di loro. Torniamo alla casa. Se facciamo tutte queste cose, e possiamo farle, l'obiettivo è decisamente
raggiungibile. Si può essere "attenti" e continuare a vendere. Assolutamente. Ma in casa bisogna continuare a tramandare l'arte della cucina.
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Dev'essere una filosofia del tramandare il cibo. Avrò forse una visione romantica, ma
se ogni persona insegna ad altre tre a cucinare qualcosa, e a loro volta queste "contagiano" altre tre persone, il ciclo deve ripetersi solo 25 volte per arrivare
all'intera popolazione americana. Romantico, sì, ma soprattutto, ancora più importante, si tratta di provare a far capire alla gente che ogni sforzo individuale fa la differenza. Dobbiamo recuperare quel che si è perso. Huntington's Kitchen, a
Huntington, dove ho fatto questo programma, ho questo programma in prima serata che mi auguro possa ispirare le persone a prendere sul serio il cambiamento. Credo
davvero che ci sarà un cambiamento. Huntington's Kitchen. Lavoro con una comunità. Ho lavorato nelle scuole. Ho trovato sistemi locali di finanziamento per far sì che ogni scuola del posto passi dal cibo-spazzatura al cibo fresco. 6500 dollari per scuola!
(Applausi)
È tutto quel che serve. 6500 dollari a scuola! La cucina costa 25000 dollari al mese. Si può arrivare a 5.000 persone all'anno, il 10% della loro popolazione. Persone al lavoro con altre persone. Gente del posto che insegna ad altra gente del posto. Sono lezioni
di cucina gratuite, per strada. È un cambiamento reale, tangibile. In tutta l'America, se torniamo a osservarla, stanno succedendo un sacco di cose meravigliose. Ci sono
angeli in tutta l'America che fanno grandi cose nelle scuole, corsi "dalla fattoria alle scuole", corsi di giardinaggio, offrono istruzione. Ci sono persone incredibili che già lo
fanno. Il problema è che tutti vogliono trasmettere quello che fanno alla scuola successiva, e a quella dopo ancora. Ma non c'è denaro. Dobbiamo individuare gli esperti e gli angeli in fretta, identificarli e permettere loro di trovare facilmente le
risorse perché continuino a portare avanti quello che già stanno facendo e bene. L'industria americana deve sostenere Michelle Obama a fare quello che ha in mente.
(Applausi)
E guardate, lo so che sembra strano avere un inglese davanti a voi che parla di tutto questo. Posso solo dirvi: "A me importa". Io sono un padre. E amo questa nazione. E
in effetti credo proprio che se il cambiamento può essere realizzato in questa nazione, succederanno cose belle in tutto il mondo. Se l'America lo fa, altre persone seguiranno, secondo me. È estremamente importante.
(Applausi)
Quando ero a Huntington e cercavo di far funzionare un po' di cose ma niente funzionava, pensavo: "Se avessi una bacchetta magica, cosa farei?" E sapete cosa ho
pensato? Che mi sarebbe piaciuto trovarmi davanti alle persone più brillanti ed influenti d'America." E un mese dopo quelli di TED mi hanno chiamato e mi hanno
dato questo premio. Sono qui. Quindi, ecco il mio desiderio. (Sono) dislessico e per questo (sono) un po' lento. "Il mio desiderio è che mi aiutiate a costruire un movimento forte, sostenibile, per educare ogni bambino al cibo, per fare in modo che
le famiglie riprendano a cucinare e permettere alle persone di tutto il mondo di combattere l'obesità."
(Applausi)
Grazie.
(Applausi)
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In primavera, Tipasa abitata dagli dei e gli dei parlano nel sole e nell'odore degli
assenzi, nel mare corazzato d'argento, nel cielo d'un blu crudo, fra le rovine coperte di fiori e nelle grosse bolle di luce, fra i mucchi di pietre. In certe ore la campagna è nera
di sole. Gli occhi tentano invano di cogliere qualcosa che non sian le gocce di luce e di colore che tremano sulle ciglia. Il voluminoso odore delle piante aromatiche raschia in gola e soffoca nella calura enorme. All'estremità del paesaggio, posso vedere a stento
la massa scura dello Chenoua che ha la base fra le colline intorno al villaggio, e si muove con ritmo deciso e pesante per andare ad accosciarsi nel mare.
[Albert Camus, L'estate e altri saggi solari, traduzione di C. Pastura e Silvio Perrella, Bompiani]
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INTERVISTA ALLO SCIENZIATO GIORGIO CHIARELLI
Ho conosciuto in rete Giorgio Chiarelli per aver pubblicato alcune settimane fa su
Scientificando un suo articolo dedicato alle nozze d'argento del TEVATRON. Ne abbiamo parlato in classe con i miei primini, vivacissimi e curiosi, e di lì è nata
l‟idea dell‟intervista.
Ringrazio Giorgio per la grande disponibilità e per il tempo speso a rispondere alle domande dei ragazzi, che saranno felicissimi di ciò. Il racconto della sua esperienza di scienziato è molto importante perché fa comprendere ai ragazzi che per raggiungere
dei risultati occorre passione, impegno e perseveranza.
[Giorgio Chiarelli è un Fisico. La sua attività di ricerca si è svolta in gran parte presso il laboratorio
Fermilab, nei pressi di Chicago nell'esperimento CDF ove ha, negli anni, ricoperto vari ruoli. Nel 1994-1996 ha attivamente partecipato alla scoperta del top quark ed alle prime misure delle sue proprietà. Negli anni seguenti, dopo aver diretto la costruzione di una parte del nuovo rivelatore di CDF, ha spostato i suoi interessi verso la ricerca del bosone di Higgs. Attualmente è dirigente di ricerca della Sezione
di Pisa dell'INFN, e leader del gruppo di CDF-Pisa. Negli ultimi anni si è interessato a problemi correlati alla comunicazione della scienza.]
L’intervista
1.Daniele, Gianmarco e Riccardo: “Com‟è nata la sua passione per la Scienza? A quale
età?”
G.C: Non ricordo esattamente. Di sicuro a 7 anni ero molto appassionato di insetti. Mi
avevano regalato un libro sugli insetti e lo leggevo avidamente, cercando di
collezionarli. Il primo ricordo di un esperimento di fisica (visto alla televisione) non lo
so datare esattamente, ma dovevo avere meno di 10 anni. Ero a casa di mia nonna
(alla mia scuola facevamo i doppi turni e quando andavo a scuola il pomeriggio la
mattina ero da lei) ed ho visto una trasmissione dove mostravano l‟esperimento di
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Rutherford. In generale, comunque, a quei tempi si parlava molto di tecnologia. Io
sono nato nel 1960 e nel 1969 l‟uomo è arrivato sulla Luna, quindi era un continuo
mostrare i viaggi spaziali. Poi c‟era la guerra fredda e si parlava anche molto di armi
nucleari. Era una scienza ad un tempo remota e vicina anche per noi bambini.
2. Alessandro: “A quanti anni occorre iniziare a studiare per diventare uno scienziato?”
G.C: Io quando ho cominciato a studiare fisica, all‟Università, ero ignorantissimo!!!
Avevo fatto un Liceo Scientifico dove la materia più bistrattata era stata la fisica
(seguita a ruota dalla matematica). Non avevamo un prof., ci mandavano supplenti
che cambiavano continuamente. Il mio primo anno è stato difficile anche per questo
(lacune enormi da sanare, con tante frustrazioni). Però ricordo quando mi sono
convinto che faceva per me. Ero al II anno ed ho letto alcune pagine illuminanti di uno
dei miei libri di testo. Ed ho capito che veramente volevo continuare con la fisica.
3. Riccardo: “Quale è stato il suo primo esperimento?”
G.C: Nel 1983, ero studente all‟Università di Pisa, ho avuto l‟opportunità di partecipare
ad un programma per “Summer Student” a Fermilab. Passare tre mesi in un
laboratorio di fisica, lavorando seguito da un collega più anziano. Anche se in quel
caso non ho lavorato ad un esperimento completo, ho fatto delle misure piuttosto
interessanti su alcuni rivelatori di particelle che questo scienziato stava sviluppando.
Io l‟ho aiutato a fare queste misure ed ad interpretarle. Abbiamo anche scritto una
piccola nota interna. Nel seguito sono tornato a Fermilab a lavorare (per la mia tesi di
laurea) all‟esperimento che ancora oggi faccio.
4. Davide: “Com‟è la vita di uno scienziato?
G.C: Non è troppo diversa da chiunque faccia ricerca. In genere ci sono dei problemi
che stai affrontando, degli interrogativi, e finché non li risolvi te li porti dentro, con te.
Ti assillano sia mentre sei magari davanti al terminale e li affronti concretamente sia
mentre magari stai guidando o guardando la TV. È peggio quando ti tornano in mente
quando sei con la tua famiglia. Io ho un figlio di 13 anni (fa la III media) e cerco di
tenerli lontano quando sto con lui e con mia moglie. Però so che non sempre ci riesco!
Per quanto riguarda le ore di lavoro, finisce che se ne fanno davvero tante, almeno in
certi momenti. Facilmente si arriva a lavorare 8 o 10 ore al giorno. Però quando risolvi
un problema, o arrivi in fondo ad una ricerca, hai una grande soddisfazione. Io cerco
di non lavorare il fine settimana, però ci sono delle volte in cui bisogna fare anche
questo. Nel mio caso, poi, il mio esperimento si svolge a Fermilab, vicino Chicago, e
quindi ogni tanto devo andare laggiù (in effetti vi scrivo sulla via del ritorno). In quei
momenti finisce che lavoro anche di più. Ci sono sempre tante cose da fare e le
giornate sembrano troppo corte!
5. Stefano: “Qual è la sua scoperta più importante?”
G.C: Ho partecipato alla scoperta del quark top, nel 1994-1995. Noi pensiamo che il
mondo sia fatto da quark (6 in tutto). Fino al 1974 se ne conoscevano 3, altri due
sono stati scoperti nel 1974 e nel 1976. L‟ultimo l‟ha scoperto il gruppo nel quale
lavoro. E‟ stata una bella impresa collettiva. Un gruppo è come una squadra, ciascuno
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fa una parte e tutti si va insieme verso la meta! E‟ stata una scoperta abbastanza
importante, la fine di una caccia durata 19 anni! Ora usiamo il top per farci
“raccontare” qualcosa su processi che ancora non conosciamo.
6. Daniele e Adele: “Quali sensazioni ha provato in quella notte del 13 ottobre 1985?”
G.C: Contentezza. Allegria. Sentivo che avevamo fatto un primo passo. A differenza di
molti colleghi più anziani che si crucciavano che avessimo dovuto interrompere subito,
io non ero preoccupato. Ero giovane, avevo la vita davanti e un esperimento che
avevo appena incominciato. Avevo ragione. Delle volte i giovani sono più saggi!
(La foto a lato risale al 1987. L'ho reperita in rete tra le foto dei partecipanti
all'esperimento CDF)
7. Stefano: “Quanti insuccessi ci sono stati prima di arrivare ad una scoperta
importante?”
G.C: Bella domanda. In realtà non c‟è una vera risposta. La ricerca procede cercando
nuove risposte a vecchie (qualche volta anche a nuove) domande. Se la risposta è
giusta o sbagliata non lo sai a priori. Lo scopri per via. L‟insuccesso di oggi può essere
il successo di domani. Qualche volta puoi trovare subito la strada. Altre volte non ci
riesci, ma magari arriva qualcuno che, partendo da quello che hai fatto, arriva più in
la.
8. Simone: “Che cosa ha imparato, come scienziato? Di che cosa si occupa
specificamente?”
G.C: La prima cosa che mi viene in mente è che, anche le cose più complicate, le
hanno fatto donne ed uomini come me e come voi. Non sono stati i marziani, ma dei
nostri simili. Quindi tutto è alla portata di tutti. Non bisogna mai guardare qualcosa
come “impossibile”.
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Può essere difficile, e non é detto che uno ci riesca. Ma impossibile, no. E questo mi
porta alla seconda considerazione. Ogni tanto capita che qualcuno mi dica “ma questo,
se il tuo esperimento non l‟ha fatto finora, nessuno potrà farlo”. La mia risposta, tutte
le volte, é: “Io sono in grado (qualche volta) di dimostrare che una cosa può essere
fatta, ma non me la sento di porre limiti all‟ingegno umano e dire che una cosa non
può essere fatta, solo perché noi non siamo stati in grado”.
L‟umanità é sempre riuscita ad andare avanti, sin da quando é uscita dalle caverne.
Noi non siamo mica tanto diversi, anche se viviamo in appartamenti e non in caverne!
9. Robert: “Quanto è importante nella sua vita la Scienza?
G.C: Tanto. Delle volte mi rendo conto che, come a venti anni mi calmava cercare di
risolvere un problema, ora che ne ho cinquanta, mi da‟ davvero pace concentrarmi su
un risultato, su un numero e cercare di capire cosa vuol dire, cosa mi racconta (che
fisica mi racconta). Mi piacciono i momenti in cui mi sfilo l‟orologio dal polso e lo metto
in un cassetto. Il tempo non é più il tempo delle lancette, ma è solo il tempo del mio
pensiero, della mia riflessione, del mio lavoro.
10. Allegra: “Come ci si sente ad essere uno scienziato importante, che quindi può
fare molto per migliorare la vita di tutti?”
G.C: Domanda insidiosa! Non mi definirei uno scienziato importante, non ho preso il
Nobel e non lo prenderò! Non so bene come definire l‟importanza! Però ti voglio dire
alcune cose. Il mio lavoro si concentra sulla ricerca di base. Una ricerca che non ha
immediate applicazioni pratiche. So che, per rispondere alle domande che ci poniamo,
abbiamo bisogno di spingere la tecnologia oltre i suoi limiti. Praticamente nulla di
quello che usiamo nei nostri esperimenti si può comprare direttamente da ditte. Quasi
tutto ha bisogno di essere modificato e spinto “oltre”. Quindi so che per il mio lavoro
sviluppo, direttamente od indirettamente, delle tecnologie che migliorano la vita di
tutti. E questo mi fa piacere. Ad esempio, il bisogno di comunicare e di scambiare
informazioni tra i fisici delle alte energie (gruppo di scienziati cui appartengo) ha
spinto a sviluppare il World Wide Web. Quindi internet, così come la conoscete, è nata
venti anni fa proprio in un laboratorio (il CERN) che è il gemello, europeo, di quello
dove io lavoro.
Molte tecniche sviluppate nel mio settore sono utilizzate in ambito medico o per la
conservazione dei beni culturali.
11. Andrea e Davide: “Qual è stata la sua esperienza più difficile?
G.C: Professionalmente parlando è stato durante la costruzione di un rivelatore. Ora
devo diventare un po‟ tecnico. Il mio esperimento è fatto da tanti rivelatori di
particelle. Una decina di anni fa ne abbiamo dovuto rimpiazzare parecchi. Uno di
questi lo abbiamo costruito per metà in Italia. Nessuno lo aveva fatto prima di allora,
ed gruppetto di persone con cui lo facevo era veramente piccolo. Solo due di noi erano
persone con una certa esperienza, gli altri (pochi) erano giovani colleghi che si erano
appena laureati. Ciascuno di noi aveva un compito specifico ed alcune persone non
erano rimpiazzabili.
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Una di queste, una mia collega –bravissima- era rimasta incinta (insieme a me l‟unica
con esperienza). Nessun problema finché, ad un controllo, a parecchi mesi dalla data
presunta del parto, non le trovarono un problema che avrebbe potuto causare
l‟interruzione della gravidanza e quindi le ordinarono riposo assoluto. Dalla sera alla
mattina avevo perso una colonna, e l‟unica persona che potesse rimpiazzarmi
all‟occorrenza, nonché una colonna vera e propria del gruppo. Ecco quello è stato un
momento difficile. Improvvisamente mi sono trovato solo (anche fisicamente:
dividevamo l‟ufficio in un periodo in cui ero al lavoro tutti i giorni dalle 8 della mattina
alle 8 della sera), e mancavano ancora (stimate) 3 settimane alla fine della
costruzione del nostro rivelatore. In pratica il 10% del rivelatore era ancora da
costruire e non avevamo tempo! Devo dire che ce l‟abbiamo fatta anche grazie agli
sforzi di una giovanissima collega (allora appena laureata) che si è dimostrata non
solo brava ma molto matura e pronta a prendersi delle responsabilità importanti.
Infatti poi è diventata una bravissima fisica!
12. Daniele: “Che cosa avrebbe fatto se non fosse diventato uno scienziato?”
G.C: Mi piaceva molto la storia. Ho vissuto la mia adolescenza durante un grande
periodo di impegno civile, ed anche da questo derivava la mia passione per la Storia.
Però io ho un fratello maggiore, e già lui studiava Storia. Era impossibile per me
praticare la stessa strada (chi ha fratelli maggiori forse capirà), dovevo cercare la mia
strada. Per un po‟ ho anche continuato a leggere di storia (mi piaceva tanto la storia
moderna e quella medievale), ma poi ho dovuto smettere, non avevo abbastanza
tempo...
Una domanda per voi: "Sapete fare i cappelletti?? Io si!! E mi piace farli, ho anche
insegnato a mio figlio come farli. Mia mamma era romagnola come voi. Fare con le
mani delle cose è molto simile (lo so che non ci crederete ma é così) al lavoro del
fisico sperimentale".
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