1 Progetto Bioetica Roberto Borsa I° Liv.Dir. S.C. Urologia ASL CN 1 Coordinatore Gruppo Aziendale...

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Progetto BioeticaProgetto BioeticaRoberto BorsaRoberto Borsa

I° Liv.Dir. S.C. Urologia ASL CN 1I° Liv.Dir. S.C. Urologia ASL CN 1Coordinatore Gruppo Aziendale Bioetica ASL CN 1Coordinatore Gruppo Aziendale Bioetica ASL CN 1

Ospedale SS Annunziata Savigliano (Cn)Ospedale SS Annunziata Savigliano (Cn)

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LA COMUNICAZIONE DELLA LA COMUNICAZIONE DELLA VERITA’ AL MALATOVERITA’ AL MALATO

La relazione con il paziente:La relazione con il paziente:i contenuti e il finei contenuti e il fine

Gruppo di Lavoro “Progetto Bioetica”

Coordinatore dr Roberto Borsa dr.Giovanni Ciravegna SC Medicina Inf Fabrizio Della Ferrera SC Pediatria Coordinatrice Cinzia Del Piano SC Cardiologia dr. Luciano Galletto Direttore SC Ginecologia dr.Giuseppe Guerra Direttore Sanitario Savigliano-

Saluzzo dr.Pasquale Portolese SC Anestesia e

Rianimazione Coordinatrice Elisa Reviglio SC ORL Dsa.Anna Rolando Psicologa SPDC Coordinatrice M.T. Rubiolo Ufficio Qualità ASL CN1 Inf Patrizia Usai SC Urologia

Fra Pier Luigi Marchesi

Ordine OspedalieroSan Giovanni di Dio“ Fatebenefratelli “

Fra Pier Luigi Marchesi

L’Umanizzazione in medicina

Roma

26 gennaio …….

L’Ospedale disumanizzato e disumanizzante non sfugge a un duplice destino: diventare carcere o azienda, anche se moderna.

Negli ospedali, nei nostri ospedali l’autorità competente è il medico che suggerisce il ricovero al malato, il quale può essere letteralmente rinchiuso, confinato e privato della sua libertà personale.

La macchina della salute lo confina in sala d’attesa: egli si deve consegnare ai medici, agli infermieri « Ci pensiamo noi lei non deve interferire nel corso dei lavori, se ne stia buono, non dia fastidio, non disturbi. Lasci fare.. ». Insomma, deve mettersi da parte! Così l’uomo viene spogliato non solo dei suoi abiti, ma della sua concretezza e gli si fa indossare il pigiama del caso clinico, dell’organo malato.

Penso ad orari di visita pazzeschi per i parenti, penso alla spoliazione del malato del diritto all’informazione e alla propria identificazione personale.

Penso agli spazi nei quali, in pigiama, il malato vaga nell’ospedale, proprio come un carcerato. E noi non ci accorgiamo di essere carcerieri soprattutto quando utilizziamo il nostro potere, le nostre comunicazioni, per dare ordini, per rendere ancora più deboli le persone, per rimpicciolirle.

Dall’altro lato abbiamo l’ospedale-azienda, quello che in virtù di una valida premessa di efficienza — da perseguire sempre in ogni opera — mette sullo sfondo il problema dell’efficacia, che riguarda l’obiettivo salute del malato, sempre intesa come benessere biologico, psicologico, sociale, spirituale.

L’Ospedale-azienda lo si riconosce subito: vi si parla di profitto, di quantità di degenze, di livelli di retribuzione, di camere attrezzate, di preoccupazioni economiche: non si parla mai del malato, se non come di un oggetto che deve garantire soddisfazione economica ai bilanci dell’opera.

Non bisogna essere contrari alla modernizzazione dell’Ospedale.

Anzi, è un bene che molti abbiano dato la dovuta importanza alla modernità, alla efficienza, alla rispondenza tecnica e spaziale delle nostre opere. L’efficienza è certamente un valore, un grande valore. Ma non l’unico.

Che cosa distingue un’azienda da un ospedale? L’Ospedale produce salute, non solo risultati economici. Vuol produrre benessere per un uomo che è in stato di malessere. La disumanizzazione dell’ospedale-azienda è molto difficile da vedere di primo acchito. In genere l’Ospedale è bello, moderno, costruito da poco, ricco di malati. Ma l’umanità c’è? Dov’è l’umanità se si dedicano ore per fare bilanci e pochi minuti per discutere dei malati, dei loro problemi anche assistenziali?

L’Ospedale-azienda non è il nostro modello, è parziale, insufficiente e pertanto da non accettare. La più alta efficienza possibile non deve mai e poi mai divenire pretesto per sottrarre al malato la nostra personale attenzione e quella dei nostri collaboratori.

Fra’ PierLuigi Marchesi

L’Umanizzazione in medicina

Roma

26 gennaio 1981

Hans Jonas ( 1903-1993 )

Se si priva il paziente della speranza

la morte psichica può precedere la morte

fisica

To Cure : curare

To Care : prendersi cura

Ospedale San Giacomo di Roma

( degli inguaribili 1339 )

Vieni per essere GUARITO

Se non guarito per essere CURATO

Se non curato per essere ACCOMPAGNATO

Woody Allen

Le più belle parole del mondo non sono TI AMO

SONO ….E’ Benigno

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