Grey-E.-L.-James.pdf - OrizzontiSconosciuti

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Illibro

ChristianGreyamaavereilcontrollosututto:ilsuomondoèordinato,metodicoecompletamentevuotofinoalgiornoincuiAnastasiaSteeleirrompenelsuoufficiocomeunturbineconilsuocorpoincantevoleeisuoisplendidicapellicastani.

Luicercadidimenticarla,mainvecevienetravoltodaunatempestadiemozionichenonriesceacapireeacuinonpuòresistere.

AdifferenzaditutteledonnecheChristianhaconosciutoprimadilei,Ana,timidaeingenua,sembraarrivargli dritto al cuore, un cuore freddo e ferito, e vedere oltre la sua immagine di imprenditore disuccessoeilsuostiledivitaesclusivoelussuoso.

ConAna, Christian riuscirà a scacciare gli incubi della sua infanzia e i fantasmi del passato che loperseguitanoogninotte?Oppureisuoioscuridesiderisessuali, lasuaossessioneperilcontrolloel’odioversosestessocheriempionolasuaanimaallontanerannoAnaedistruggerannolafragilesperanzacheleiglistaoffrendo?

L’autrice

Dopo aver lavorato 25 anni per la televisione, E L James ha deciso di realizzare il sogno di una vita:scriverestoriedicuiilettorisisarebberoinnamorati.IlrisultatoèstatolatrilogiaFiftyShades–CinquantasfumaturediGrigioeisuoiduesequel,CinquantasfumaturediNeroeCinquantasfumaturediRosso–chehavendutofinorapiùdi125milionidicopienelmondoedèstatatradottain52lingue.

Nel 2012 E L James è stata nominata da BarbaraWalters “una delle dieci persone più affascinantidell’anno”, da Time “una delle persone più influenti delmondo” e da PublishersWeekly “Personaggiodell’anno”.CinquantasfumaturediGrigioèstatoinclassificasulNewYorkTimesper133settimaneconsecutive,

enel2015ilfilmdellaUniversalPicturestrattodaquestoprimoromanzo,eincuiELJameshalavoratocomeproduttore,habattutoognirecorddibotteghinointuttoilmondo.

EL Jamesvive aLondra con ilmarito, lo scrittore e sceneggiatoreNiallLeonard, e i lorodue figli.ContinuaascrivereromanzieaoccuparsidellaproduzionedelledueimminentiversionicinematografichediCinquantasfumaturediNeroeCinquantasfumaturediRosso.

ELJames

GREYTraduzionediTeresaAlbanese,EloisaBanfi,ChiaraBorello,FedericaGarlaschelli

Grey

Questolibroèdedicatoatuttiqueilettorichelovolevano…lovolevano…lovolevano.

Graziepertuttoquellocheavetefattoperme.

Rivoluzionateognigiornolamiavita.

RingraziamentiGraziea:

AnneMessitteperisuoiconsigli,ilsuosensodell’umorismoelasuafiduciainme.Perlagenerositàneldedicarmiilsuotempoeperlasuainstancabiletenacianelloscioglierelamiaprosa,lesaròpersempregrata.

TonyChiricoeRussellPerreaultperchésiprendonosemprecuradime,eallafavolosasquadra editoriale egrafica chehavistoquesto libro tagliare il traguardo:AmyBrosey,LydiaBuechler,KatherineHourigan,AndyHughes,ClaudiaMartinezeMeganWilson.

NiallLeonardperilsuoamore,ilsuosostegno,lasuaguida,eperesserel’unicouomochepuòdavvero,davverofarmiridere.

ValerieHoskins,lamiaagente,senzalaqualestareiancoralavorandointivù.Grazieditutto.

KathleenBlandino,RuthClampetteBelindaWillis:grazieperlavostraprimalettura.

LeLostGirlsperlaloropreziosaamiciziaeterapia.

LeBunkerBabesperilloroinesauribilespirito,buonsenso,supportoeamicizia.

LeragazzeFPperl’aiutoconimieiamericanismi.

PeterBranstonperilsuosupportoconlaSFBT.

BrianBrunettiperisuoiconsiglisucomesipilotaunelicottero.

Il professor Dawn Carusi per le informazioni sul sistema di istruzione superioreamericano.

IlprofessorChrisCollinsperlasualezionesullascienzadelsuolo.

LadottoressaRainaSluderperlesueinformazionisullasalutecomportamentale.

E,infinemanoncertoperultimi,imieifigli.Viamopiùdiquantoleparolepossanomaiesprimere.Portatecosìtantagioianellamiavitaenellepersoneintornoavoi.Sietedeimeravigliosigiovaniuomini,divertenti,brillantieconungrandecuore,eiononpotreiesserepiùorgogliosadivoi.

Lunedì9maggio2011Hotremacchinine.Sfreccianosulpavimento.Velocissime.Unaèrossa.Unaèverde.Unaè gialla. La verde mi piace. È la mia preferita. Piacciono anche alla mamma, lemacchinine.Mipiacequandolamammagiocaconmeconlemacchinine.Lasuapreferitaèlarossa.Oggièsedutasuldivanoaguardareilmuro.Lamacchininaverdesfrecciasultappeto.Poilarossa.Poilagialla.Sbam!Malamammanonvede.Lorifaccio.Sbam!Lamammanonvede.Lancio lamacchininaverdeverso isuoipiedi,mavaafiniresotto ildivano.Nonriescoaprenderla.Holamanotroppograndeperlafessura.Lamammanonvede.Vogliolamiamacchininaverde.Malamammarestasuldivanoaguardareilmuro.“Mamma.Lamiamacchinina.”Nonmisente.“Mamma.”Leprendolamanoeleisilasciaandarecontroloschienaleechiudegliocchi.“Nonora,Vermiciattolo.Nonora”dice.Lamacchininaverderimanesottoildivano.Èsemprelì.Lavedo.Manonriescoaprenderla.Lamiamacchinina verde è coperta di peli grigi e sporcizia, quasi non la distinguo.Larivoglio.Manonriescoaprenderla.Nonriescomaiaprenderla.Lamiamacchininaverdeèperduta.Perduta.Enoncipotrògiocaremaipiù.

Aprogliocchie ilsognosbiadiscenella lucedelprimomattino.“Chediavoloera?”Miaggrappoaiframmentichesparisconopianpiano,manonriescoacatturarli.

Lirimuovo,comefaccioquasiognimattina,scendodallettoeprendodall’armadiounatutafrescadibucato.Fuoriilcieloplumbeominacciapioggia,eogginonsonodell’umoregiustopercorreresottol’acqua.Vadonellapalestraalpianodisopra,accendolativùperlenotiziefinanziarieesalgosultapisroulant.

Miconcentrosullagiornatachemiaspetta.Hosoloqualcheriunione,mafrapocheoreincontrerò il mio personal trainer per allenarmi in ufficio… Bastille è sempre unapiacevolesfida.

“ForsedovreichiamareElena?”

“Già.Forse.”Potremmocenareinsiemeunadiquestesere.

Senzafiato,fermoiltapisroulantevadosottoladocciaperiniziareun’altra,monotonagiornata.

«Domani»borbotto,econgedoClaudeBastillecheèinpiedisullasogliadelmioufficio.

«Questa settimana si gioca a golf, Grey?» Bastille fa un sorrisetto arrogante, bensapendochesulcampodagolfhalavittoriaassicurata.

Glilancioun’occhiatacciamentresigiraeseneva.Leparoleconcuisièaccomiatatosono come sale su una ferita perché, nonostante i miei eroici tentativi, stamattina inpalestra ilmio personal trainermi ha fatto un culo così.Bastille è l’unico che riesce abattermieadessovuoleciòcheglispettasulcampodagolf.Ioodioilgolf,masifannoparecchiaffaritraunabucael’altraecosìmitoccaprenderelezionidaluianchelì…e,perquantodetestiammetterlo,Bastilleèriuscitoamigliorareunpo’ilmiogioco.

MentreosservoloskylinediSeattle,sonopresodallasolitasensazionedinoia.Ilmioumore è spento e grigio come il cielo là fuori. Le mie giornate si susseguono sempreugualiehobisognodiqualchediversivo.Holavoratotuttoilweekendeora,chiusoneiconfini del mio ufficio, sono irrequieto. Non dovrei sentirmi così, non dopo parecchi

roundconBastille.Einvece…

Miincupisco.Laverità,edovrebbefarmiriflettere,èchel’unicacosachehaaccesoilmiointeresserecentementeèstataladecisionediinviareduenavidacaricoinSudan.Equesto mi fa venire in mente che Ros dovrebbe venire da me con tutti i resocontidell’operazione.“Checosadiavololatrattiene?”Decisoacapireachegiocostagiocando,doun’occhiataallamiaagendaeallungolamanoversoiltelefono.

“Oh,no!”Devosorbirmil’intervistaconquell’insistenteMissKavanaghperilgiornalestudentescodellaWashingtonStateUniversity.“Maperchécazzohoaccettato?”Ioodioleinterviste: una serie di domande insulse fatte da gente invidiosa e male informata checercadificcareilnasonellamiavitaprivata.“Eperdipiùèunastudentessa.”Iltelefonosquilla.

«Sì»rispondoseccamenteadAndrea,comesefossecolpasua.Possoalmenotentaredifareinmodochesiaun’intervistabreve.

«C’èMissAnastasiaSteeleperlei,MrGrey.»

«Steele?IostavoaspettandoKatherineKavanagh.»

«Quic’èMissAnastasiaSteele,signore.»

Detestogliimprevisti.«Fallaentrare.»

“Bene, bene… Miss Kavanagh non è disponibile.” Conosco suo padre, Eamon, ilproprietariodellaKavanaghMedia.Abbiamofattoqualcheaffareinsieme,emisembraunprofessionista accorto e un uomo razionale.Ho concesso questa intervista per fargli unfavore, un favore che ho intenzione di farmi restituire un giorno o l’altro. E devoammetterecheeroancheunpo’incuriositodasuafiglia,miinteressavacapireselamelaeracadutalontanodall’alberooppureno.

Uncertoscompigliovicinoallaportamifaalzareinpiedi,mentreunvorticedicapellicastani, pelle chiara e stivalimarroni si tuffa nelmio ufficio.Alzo gli occhi al cielo ereprimolanaturalereazionedifastidiopertantagoffaggine,mentrecorroversolaragazzacheèatterrataconmanieginocchiasulpavimento.Laprendoperlespalleesilielaaiutoarimettersiinpiedi.

Dueocchiluminosieimbarazzati incontranoimiei,emibloccodicolpo.Sonodiuncolorestraordinario–azzurri,ingenui–eperunterribileistanteholasensazionecheleipossa leggere dentro dime.Mi sento…esposto. Il pensieromi innervosisce, quindimiaffrettoascacciarlo.

Ha un viso minuto e delicato, e sta arrossendo, un innocente rosa pallido. Per unsecondomidomandosetuttalasuapellesiacosì–perfetta–echeaspettopotrebbeavereunavoltaarrossataescaldatadalmorsodiunaverga.

“Cazzo.”

Scaccio i miei pensieri balordi, preoccupato dalla direzione che stanno prendendo.“Cosativieneinmente,Grey?Questaragazzaètroppogiovane.”Mistafissandoaboccaaperta,eperpocononalzodinuovogliocchialcielo.“Sì,sì,piccola.Èsolounbelviso,e la bellezza esteriore è effimera.” Voglio togliere quello sguardo d’impudente

ammirazionedaquegliocchioniazzurri,maintantonullamivietadidivertirmiunpo’!

«MissKavanagh,sonoChristianGrey.Vatuttobene?Vuolesedersi?»

Di nuovo quel rossore. Sono tornato padrone dime, emimetto a studiarla.Èmoltoattraente:magra,pallida,conunacrinieradicapellicolormoganoastentotrattenutidaunelastico.

Unabruna.

Sì,èdecisamenteattraente.Leporgo lamanoe leicominciaabalbettareunaseriediscuse,mettendolasuapiccolamanonellamia.Haunapellefrescaemorbida,malasuastrettadimanoèsorprendentementedecisa.

«MissKavanaghèindisposta,quindihamandatome.Sperochenonledispiaccia,MrGrey.» Ha una voce pacata, con unamusicalità un po’ esitante. Continua a sbattere lepalpebreelelunghecigliaondeggianosuigrandiocchiazzurri.

Non riesco a trattenere un sorriso mentre ripenso al suo ingresso non esattamenteelegantenell’ufficio,elechiedocomesichiama.

«AnastasiaSteele.StudioletteraturaingleseconKate,cioè…Katherine…cioè…MissKavanagh,allaWashingtonStateUniversitydiVancouver.»

La classica secchiona timida e nervosa, eh? Ne ha tutta l’aria: è vestita in modotremendo,nascondeilsuocorpomagrosottounmaglioncinoinforme,unagonnamarronea trapezio eunpaiodi stivali comodi. “Nonha ilminimogustonel vestire.”Si guardaintornoconarianervosa…Notoconironiacheisuoiocchisiposanoovunquemanonsudime.

Come fa questa ragazza a essere una giornalista? Non ha un briciolo di assertività.Agitata, mansueta… sottomessa. Scuoto la testa, sconcertato da questi pensieriinopportuni,emichiedosecisipossafidaredellaprimaimpressione.Mormoroqualchebanalitàelainvitoasedersi,poivedocheosservaconocchioattentoiquadriappesiallepareti.Primadiriuscireafermarmi,mitrovoaillustrarglieli.«Unartistalocale.Trouton.»

«Sonobelli.Elevanol’ordinarioastraordinario»diceleiconariasognante,persanellasquisita fattura artistica dei dipinti. Ha un bel profilo, naso all’insù, labbra morbide epiene,eha trovato leparolecherispecchianoesattamentequellochesento io.“Elevanol’ordinarioastraordinario.”Un’osservazioneacuta.MissSteeleèsveglia.

Ledicochesonod’accordoenoto il rossorechesi fa stradasul suovisoancoraunavolta.Misiedodifrontealeiecercodimettereunfrenoaimieipensieri.Leitirafuoridaunagrossaborsaunfogliodicartastropicciatoeunregistratoredigitale.ÈcosìmaldestrachefacadereduevoltequeldannatoaggeggiosulmiotavolinoBauhaus.Èovviochenonhamaifattonientedelgenereprima,maperqualchemotivochenonriescoaspiegarmitrovo tutto piuttosto divertente. Di solito questo tipo di goffaggine mi irritaprofondamente,mentreadessocercodinascondereilsorrisodietrol’indiceeresistoallatentazionedisistemarleioilregistratore.

Mentreleisiagitasempredipiù,mivieneinmentechepotreimigliorarelesuecapacitàdicoordinazioneconl’aiutodiunfrustinodaequitazione.Usatocomesideve,èingradodi rimettere in riga anche il soggetto più recalcitrante. Questo pensiero errante mi fa

cambiareposizionesullapoltrona.Leimiguarda,eintantosimordeillabbroinferiore.

“Cazzo!”Comehofattoanonaccorgermiprimadiquellabocca?

«M-miscusi.Nonsonoabituataausarequestoarnese.»

“Lovedo,piccola”pensoconironia“mainquestomomentononmenefregauncazzo,perchénonriescoatoglieregliocchidallatuabocca.”

«Siprendatuttoiltempocheleoccorre,MissSteele.»Hobisognodiunaltromomentoperriprendereilcontrollo.

“Grey,adessobasta.Stop.”

«Le dispiace se registro le sue risposte?» mi chiede con un’espressione candida esperanzosa.

Vorrei mettermi a ridere. «Me lo chiede adesso, dopo aver tanto faticato per farfunzionare il registratore?»Sbatte lepalpebre,eperunattimohaunosguardosmarrito.Misentoleggermenteincolpa,unsentimentochenonmièfamiliare.

“Piantaladifarelostronzo,Grey.”«No,nonmidispiace»mormoro,nonvolendoessereilresponsabilediquellosguardo.

«Kate, voglio dire, Miss Kavanagh, le aveva spiegato a cosa è destinata questaintervista?»

«Sì.Appariràsulprossimonumerodelgiornalestudentesco,datocheallacerimoniadiquest’annosaròioaconsegnareidiplomidi laurea.»Perchémaiavròaccettatodifarlo,nonloso.Sam,l’addettoallepubblicherelazioni,sostienecheildipartimentodiScienzeambientali di Vancouver ha bisogno di pubblicità per trovare ulteriori finanziamenti dientitàparialladonazionefattadame,e luifarebbecartefalseperunpo’diesposizionemediatica.

MissSteelesbattedinuovolepalpebre,comeselemieparolefosserounasorpresa,e…sembra che disapprovi!Ma non si è documentata neanche un po’ prima di venire qui?Questecosedovrebbesaperle.Ilpensieromiraggela.È…spiacevole,nonècertociòchemiaspetto,nédaleinédachiunquealtroacuiconcedounpo’delmiotempo.

«Bene. Avrei alcune domande da farle,MrGrey.» Si infila una ciocca ribelle dietrol’orecchio,distraendomidallasensazionedifastidiochehoprovato.

«Lo avevo intuito» mormoro seccamente. “Mettiamola un po’ in imbarazzo.”Arrendevole al punto giusto, comincia ad agitarsi, poi si riprende e raddrizza le spalleesili.Fasulserio.Sichinainavanti,premeilpulsantedelregistratoreesiaccigliamentreabbassalosguardosuisuoiappuntistropicciati.

«Lei è molto giovane per aver creato un simile impero. A che cosa deve il suosuccesso?»

Sono sicuro che può fare molto meglio di così. Che domanda insulsa. Neanche unbriciolo di originalità. È davvero deludente. Tiro fuori la solita risposta sul fatto che cisonopersoneeccezionalichelavoranoperme,personeincuiripongolamiafiducia,chesonobenpagate,eblablabla.Ma,MissSteele,laveritàèsemplice:nelmiolavorosonoun fottuto genio. Per me è come bere un bicchier d’acqua. Acquisto società in crisi e

gestitemale e le risanoo, se sonocasi disperati, rivendoalmigliorofferente le singoleattività chepossonovalere qualcosa.Bisogna solo saper distinguere tra i due casi, ed èsemprequestionedichisitrovaalcomando.Peraveresuccessonegliaffaric’èbisognodigenteingamba,eiosogiudicarelepersonemegliodichiunquealtro.

«Forsehasoloavutofortuna»osservalei,concalma.

“Fortuna?” Ho un brivido di fastidio. “Fortuna?” Come si permette? Ha un’ariatranquillaesenzapretese,epoiseneesceconquesteosservazioni!Nessunomiavevamaifatto notare che poteva essere una questione di “fortuna”. Lavorare sodo, portare lepersonedallamiaparte,tenerled’occhio,magaridarlorounasecondapossibilitàe,senonsono all’altezza del compito, farle fuori senza pietà. “È questo quello che faccio, e lofaccio bene. La fortuna non c’entra niente!Ma vaffanculo.” Do sfoggio di erudizione,tirandofuoriunacitazionediHarveyFirestone,ilmioindustrialepreferito:«“Lacrescitaelosviluppodellepersonesonolavocazionepiùnobiledellaleadership”».

«Lei sembra un maniaco del controllo» mi dice, e ha un’espressione assolutamenteseria.

“Macomefa?”Forseriescedavveroaleggeredentrodime.

“‘Controllo’èilmiosecondonome,tesoro.”

Lelancioun’occhiataccia,sperandodiintimidirla.«Oh,ioesercitoilcontrollosututto,MissSteele.»“Emipiacerebbemoltoesercitarlosudite,quieadesso.”

Quel rossore così attraente le attraversa il viso un’altra voltamentre lei si morde dinuovoillabbro.Comincioadivagare,cercandodidistrarrel’attenzionedallasuabocca.

«Inoltre,senellepropriefantasiesegretecisiconvincediesserenatiperdominare,siacquistaunpotereimmenso.»

«Leipensadiavereunpotereimmenso?»michiedeconunavocesommessaevellutata,maaltempostessoinarcaunsopracciglio,rivelandocosìlapropriadisapprovazione.Sonosemprepiùinfastidito.Stacercandodiprovocarmi?Noncapiscosemifannoincazzaredipiùlesuedomandeoilsuoatteggiamentooilfattoditrovarlaattraente.Lamiairritazionecontinuaacrescere.

«Hopiùdiquarantamilapersoneallemiedipendenze.Questomidàuncertosensodiresponsabilità… di potere, se preferisce. Se io dovessi decidere che il settore delletelecomunicazioni non mi interessa più e che voglio vendere, ventimila personefaticherebberoapagareilmutuodopounmeseopocopiù.»

Aquestarisposta,rimaneaboccaaperta.Cominciaadandaremeglio.“Prendieportaacasa,piccola.”Sentochel’equilibriostatornando.

«Nonhaunconsigliodiamministrazioneacuirispondere?»

«La società è di mia proprietà. Non devo rispondere a nessun consiglio.» Questodovrebbesaperlo.

«Ehaqualche interesse,aldi fuoridel lavoro?»siaffrettaacontinuare, interpretandocorrettamentelamiareazione.Sachesonoincazzato,eperqualcheinesplicabilemotivoquestomidàunenormepiacere.

«Ho interessi molto vari, Miss Steele. Molto vari.» Nella mia mente si affaccianoimmaginidileinelleposizionipiùdiversenellastanzadeigiochi:incatenataallacroce,agambe e braccia spalancate sul letto, distesa sulla panca pronta a essere frustata. Edecco…dinuovoquelrossore.Ècomeunmeccanismodidifesa.

«Maselavoratanto,cosafaperrilassarsi?»

«Rilassarmi?»Quelle parole uscite dalla sua bocca impudente suonano strane.E poi,quandomaihotempoperrilassarmi?Haideadelnumerodisocietàchecontrollo?Maèlìchemi guarda con quegli ingenui occhioni azzurri emi sorprendo a riflettere sulla suadomanda.Checosafaccioperrilassarmi?Vadoinbarcaavela,volo,scopo…Mettoallaprovailimitidelleragazzebrunecomelei,elerimettoinriga…Ilpensieromicostringeacambiaredinuovoposizionesullasedia,malerispondoconcalma,omettendounpaiodeimieihobbypreferiti.

«Leiinvestenell’attivitàindustriale.Perché,esattamente?»

«Mipiaccionolecose.Mipiacesaperecomefunzionano:qualisonoiloroingranaggi,come costruirle e smontarle. E ho una passione per le navi. Cosa posso dire?»Distribuisconociboingiroperilmondo.

«Sembrachesiailsuocuoreaparlare,piùchelalogicaoifatti.»

“Ilcuore?Io?Oh,no,piccola.”

Il mio cuore è stato massacrato fino a diventare irriconoscibile tanto tempo fa. «Èpossibile.Anchesecertepersonedirebberocheiononhouncuore.»

«Perchédirebberounacosadelgenere?»

«Perchémi conoscono bene.» Le rivolgo un sorriso sarcastico. In realtà nessunomiconoscecosìbene, eccetto forseElena.MichiedochecosanepenserebbedellapiccolaMissSteele.Laragazzaèungrovigliodicontraddizioni: timida,ansiosa,evidentementemoltosvegliaearrapantedamorire.

“Sì,d’accordo,loammetto,èpiuttostofiga.”

Fa la domanda successiva senza leggerla. «I suoi amici direbbero che è facileconoscerla?»

«Sonounapersonamoltoriservata,MissSteele.Facciodi tuttoperproteggere lamiaprivacy.Nonrilasciomolteinterviste…»Perfarelecosechefaccio,perviverelavitachehoscelto,hobisognodellamiaprivacy.

«Perchéhaaccettatodirilasciarequesta?»

«Perchésonounodeifinanziatoridell’università,eadispettodeimieisforzinonsonoriuscitoa togliermidi tornoMissKavanagh.Hatormentatoimieiaddettiallepubblicherelazionifinoallosfinimento,eioammiroquestogenereditenacia.»“Masonofelicechesiavenutatuenonlei.”

«Leiinvesteancheintecnologieagricole.Perchéleinteressaquestosettore?»

«I soldinon simangiano,MissSteele, e troppepersone suquestopianetanonhannoabbastanzadamangiare.»Laguardonegliocchi,impassibile.

«Sembra molto filantropico. È una cosa che la appassiona… sfamare i poveri delmondo?»Miguardaconun’espressioneinterrogativa,comesefossiunaspeciedienigmada risolvere, ma non ho assolutamente intenzione di permettere a quei begli occhioniazzurridisondareilbuiodellamiaanima.Diquestoargomentononsidiscute.“Cambiadiscorso,Grey.”

«Èsolo sensopergli affari.»Mi stringonelle spalle,ostentandounacertanoia, emiimmaginodiscoparequelladolcissimaboccaperdistrarmidaipensierilegatiallafamenelmondo. Sì, quella bocca ha bisogno di un po’ di addestramento. Questo sì che è unpensieroaffascinante,emiconcedodiimmaginarequestaragazzainginocchiodavantiame.

Lei recita la sua domanda successiva, strappandomi alle mie fantasie. «Lei ha unafilosofia?Sesì,quale?»

«Nonhounafilosofiaveraepropria.Forseunprincipioguida,quellodiCarnegie:“Unuomocheacquisiscelacapacitàdiprenderepienopossessodellapropriamenteèingradodi prendere possesso di qualsiasi altra cosa a cui abbia diritto”. Sono un tipo moltoparticolare, motivato. Mi piace avere il controllo, di me stesso e di quelli che micircondano.»

«Quindivuolepossederelecose?»

“Oh,sì,piccola.Peresempio,te.”Aquestopensiero,aggrottolesopracciglia.

«Vogliomeritarneilpossesso;masì,allafinedeiconti,vogliopossederle.»

«Leisembrailconsumatoreideale.»Lasuavoceèvenatadidisapprovazione,ilchemifadinuovoincazzare.

«Losono.»

Dà l’idea di una ragazzina ricca che ha sempre avuto quello che vuole, ma dopoun’occhiatapiùattentaaisuoivestiti–robadagrandimagazzini–capiscochenonècosì.Nonècresciutainunafamigliaricca.

“Potreidavveroprendermicuradite.”

“Merda,equestaideadadovevienefuori?”

Anche se, ora che ci penso, ho proprio bisogno di una nuova Sottomessa. DopoSusannah quanto tempo è passato?Duemesi?Ed eccomi a sbavare su questa brunetta.Accennounsorrisocordiale.Nonc’ènulladimalenelconsumismo:dopotuttoèlaforzachetrainaquelcherestadell’economiaamericana.

«Leièstatoadottato.Inqualemisuraritienecheciòabbia influenzato ilsuomododiessere?»

Equestochecazzoc’entraconilprezzodelpetrolio?Chedomandaridicola.Sefossestatoperquellaputtanadrogata,probabilmenteaquest’orasareimorto.Laliquidoconunanon risposta, tentandodimantenere lostesso tonodivoce,ma leicontinuaapressarmi,vuolesaperequantianniavevoalmomentodell’adozione.

“Tappalelabocca,Grey.”

Lamiavocediventagelida.«Èun’informazionedidominiopubblico,MissSteele.»

Dovrebbesaperequestecose.Orahaun’espressionecontrita,mentresiinfilaunacioccadietrol’orecchio.“Bene.”

«Hadovutosacrificarelavitafamiliareallavoro.»

«Questanonèunadomanda»sbotto.

Sussulta,chiaramenteimbarazzata,mahailbuongustodiscusarsiediripeterelafraseintonointerrogativo:«Hadovutosacrificarelavitafamiliareallavoro?».

Perchédovreivolereunafamiglia?«Iohogiàunafamiglia.Unfratello,unasorellaeduegenitoriamorevoli.Nonmiinteressaallargarlaulteriormente.»

«Leièomosessuale,MrGrey?»

“Machecazzo!”

Nonriescoacrederechel’abbiadettodavvero!Latacitadomandacheneanchelamiafamiglia ha il coraggio di fare, cosa che mi diverte parecchio. Ma come osa? Devocombatterel’impulsoditirarlasudaqueldivano,mettermeladitraversosulleginocchiaesculacciarla a sangue. E poi scoparmela sulla scrivania con le mani legate dietro laschiena.Questasarebbelarispostagiustaallasuadomandaridicola.

«No, Anastasia, non lo sono.» Alzo un sopracciglio, ma mantengo un’espressioneimpassibile.Anastasia.Èunnomedelizioso.Mipiaceilmodoincuilamialinguacigiraintorno.

«Lechiedoscusa.È…ecco…èscrittoqui.»Sisistemadinuovoalcuneciocchedietrol’orecchio.Aquantopare,èunacosachefaquandoènervosa.

“Non sono suequestedomande?”Glielo chiedo, e lei impallidisce.Cazzo, èdavveromoltoattraente,diunabellezzasobria,quasireticente.

«Ehm…no.ÈstataKate,MissKavanagh,aprepararle.»

«Sietecolleghealgiornalestudentesco?»

«No,leièlamiacoinquilina.»

Alloranonc’èda stupirsi che siacosì inconfusione.Migratto ilmento, cercandodidecideresefarlepassareunbruttoquartod’oraoppureno.

«Sièoffertaleidifarmiquestaintervista?»lechiedo,esonosubitopremiatodallasuaespressionesottomessa:occhisgranati,nervosaperlamiareazione.Mipiacel’effettochehosudilei.

«Sonostatareclutataall’ultimo.Katenonstabene.»Lasuavoceèdolce.

«Questospiegamoltecose.»

Qualcunobussaallaporta,ecompareAndrea.

«Mr Grey, mi scusi se la interrompo, ma il suo prossimo appuntamento è fra dueminuti.»

«Nonabbiamoancorafinito,Andrea.Perfavore,annullailprossimoappuntamento.»

Andreaesita,mifissaaboccaaperta.Anch’iolaguardo.“Fuori!Subito!SonooccupatoconlapiccolaMissSteele.”

Leisiriprendeimmediatamente.«Certo,MrGrey»dice,poigirasuitacchiecilasciasoli.

Rivolgo di nuovo lamia attenzione all’intrigante e frustrante creatura seduta sulmiodivano.«Doveeravamo,MissSteele?»

«Laprego,nonvogliodistoglierladaisuoiimpegni.»

“Oh,no,piccola,adessotoccaame.”Vogliosaperesec’èqualchesegretodascopriredietroquegliocchimeravigliosi.

«Voglio sapere qualcosa di lei. Mi sembra doveroso.» Mentre mi appoggio alloschienaleemiporto ledita alle labbra, i suoiocchi si fermanoperun istante sullamiabocca e lei deglutisce. “Ah, sì, il solito effetto.” È gratificante sapere che non ècompletamenteinsensibilealmiofascino.

«Nonc’èmoltodasapere»dice,arrossendodinuovo.

Dunquelaintimidisco.«Cheprogettihadopolalaurea?»

«Nonhofattoprogetti,MrGrey.Perilmomento,mibastasuperaregliesami.»

«Nellamiaaziendaabbiamounottimoprogrammadistage.»

Comemièsaltatointestadidirleunacosasimile?Ècontroleregole,Grey.Mai,maiscoparsiunadellostaff.“Manontistaiscopandoquestaragazza.”

Leihal’ariasorpresa,eaffondadinuovoidentinellabbro.Maperchéècosìeccitante?

«Meloricorderò»mormora.«Anchesenonsonocertadiessereadattaaquestoposto.»

«Perchédicecosì?»chiedo.“Cosac’èchenonvanellamiaazienda?”

«Èovvio,no?»

«Nonperme.»Lasuarispostamiconfonde.Mentreprendeilregistratoreèdinuovoinconfusione.

“Merda,senestaandando.”Ripassomentalmenteimieiimpegnidelpomeriggio,nonc’ènullachenonpossaaspettare.«Vuolechelefacciafareungirodell’azienda?»

«Sonocertacheleièmoltoimpegnato,MrGrey,eiodevofareunlungoviaggio.»

«Deve tornare a Vancouver?» Lancio un’occhiata alla finestra. Non è un viaggio dapoco,ehacominciatoapiovere.Nondovrebbeguidareconquestotempo,manonpossoproibirglielo.Ilpensieromiirrita.«Be’,èmegliocheguidiconprudenza.»Ilmiotonoèpiù severodi quantovolessi.Lei armeggia con il registratore.Vuole andarsenedalmioufficioe,perqualcheragionechenonmisospiegare,iononvogliochesenevada.

«Ha ottenuto quello che le serviva?» aggiungo, nell’assai trasparente tentativo ditrattenerla.

«Sì,signore»mirispondeconcalma.Lasuareplicamimandaaltappeto–ilsuonodiquelle due parole mentre escono da quella bocca impudente – e per un istante mi

immaginodipoteraverelasuaboccaaimieiordini.

«Grazieperl’intervista,MrGrey.»

«È stato un piacere» rispondo, e sono sincero visto che nessuno da tempo miaffascinavacosì.Lacosamiturba.Sialzaeletendolamano,impazienteditoccarla.

«Allaprossima,MissSteele.»Parloavocebassamentreleimettelasuapiccolamanonella mia. Sì, voglio frustare e scopare questa ragazza nella mia stanza dei giochi. Lavogliolegata…chemidesidera,chehabisognodime,chesifidadime.Deglutisco.

“Nonsuccederà,Grey.”

«MrGrey.»Annuisceeritraeinfrettalamano.Troppoinfretta.

Non posso lasciarla andare via così. È ovvio che non vede l’ora di andarsene. Èirritante,maun’illuminazionemicolpiscementreletengoapertalaportaperfarlauscire.

«Soloperassicurarmichelaoltrepassiindenne,MissSteele.»

«Èmoltopremurosodapartesua,MrGrey!»rispondepiccata,lelabbrastrette.

MissSteelemostraidenti!Sogghignodietrodileimentreesce,elaseguo.SiaAndreasiaOliviamiguardanosbalordite.“Sì,sì,stosoloaccompagnandolaragazzaall’uscita.”

«Haunsoprabito?»ledomando.

«Unagiacca.»

Lancioun’occhiatapenetranteaOliviaeleisialzaimmediatamenteperrecuperareunagiacca blu, porgendomela con il suo abituale sorriso affettato. Cazzo, Olivia è propriofastidiosa.Miguardapertuttoiltempoconquellasuaariatrasognata.

“Mmh.”Lagiaccaèlogoraescadente.MissAnastasiaSteeledovrebbevestirsimeglio.Glielaporgoe,mentrelaaiutoaindossarla,letoccolapelleallabasedelcollo.Ilcontattolafairrigidire.Impallidisce.

“Sì!” Ho fatto colpo su di lei. Questa consapevolezza è estremamente piacevole. Laaccompagnoall’ascensoreepremoilpulsante,mentreleirimanealmiofianco,nervosa.

“Sapreiiocomecalmarti,piccola.”

Leportesiaprono;leientrainfrettaepoisigira.Èpiùcheattraente.Mispingereiquasiadirecheèsplendida.

«Anastasia»lemormorocongedandola.

«Christian»sussurraconvocedolce.Leportedell’ascensoresichiudono, lasciando ilmio nome sospeso a mezz’aria, come un suono strano, sconosciuto, eppure sexy damorire.

Devosapernedipiùsuquestaragazza.

«Andrea»grido,ritornandoagrandipassiinufficio.«ChiamamiWelch,subito.»

Sedutoallascrivaniamentreattendolachiamata,guardoiquadrialleparetidell’ufficioeleparolediMissSteelemirisuonanonellamente.“Elevanol’ordinarioastraordinario.”Potrebbebenissimoaverdescrittosestessa.

Sentosuonareiltelefono.

«MrWelchinlinea.»

«Passamelo.»

«Sì,signore.»

«Welch,hobisognodiunaccuratocontrollosulpassatodiunapersona.»

Sabato14maggio2011

AnastasiaRoseSteele

Dataeluogodinascita:10settembre1989,Montesano,WashingtonIndirizzo:SWGreenStreet,1114,Appartamento7,HavenHeights,WA98888VancouverTelefonocellulare:360.959.4352Numerodiprevidenzasociale:987-65-4320Coordinatebancarie:WellsFargoBank,WA98888,VancouverContocorrenten.309361,saldo:683,16dollariOccupazione:StudentessauniversitarianonancoralaureataFacoltàdiLettereefilosofia,WashingtonStateUniversity,Vancouver–Indirizzodistudio:LetteraturaingleseMedia:4,0Precedentetitolodistudio:ScuolasuperiorediMontesanoPunteggio:2150Impiegoattuale:FerramentaClaytonNWVancouverDrive,Portland,Oregon(part-time)Padre:FranklinA.Lambert(1ºsettembre1969–11settembre1989)Madre:CarlaMayWilksAdams(18luglio1970)Sposatacon–FrankLambert(datamatrimonio:1ºmarzo1989,datavedovanza:11settembre1989)–RaymondSteele(datamatrimonio:6giugno1990,datadivorzio:12luglio2006)–StephenM.Morton(datamatrimonio:16agosto2006,datadivorzio:31gennaio2007)–Robbin(Bob)Adams(datamatrimonio:6aprile2009)Orientamentopolitico:SconosciutoOrientamentoreligioso:SconosciutoOrientamentosessuale:SconosciutoRelazionisentimentali:Nessunaalmomento

Stoleggendoilcurriculumperlacentesimavoltadaquandol’horicevutoduegiornifa,cercandodiscoprirequalcosadipiùsull’enigmaticaAnastasiaRoseSteele.Maledizione,non riesco a togliermela dalla testa, e sto seriamente iniziando a incazzarmi. Nellasettimana appena trascorsa, durante qualche riunione particolarmente noiosa, mi sonosorpreso a rivivere l’intervista nella mente. Le sue dita che armeggiavano con ilregistratore,ilmodoincuisisistemavaicapellidietrol’orecchio,l’abitudinedimordersiillabbro.“Sì.”Quelladannataabitudinemidàainerviognivolta.

Eoraeccomiqui,inmacchinafuoridaClayton,ilmodestonegoziodiferramentaallaperiferiadiPortlandincuileilavora.

“Seiuncretino,Grey.Perchéseivenutoqui?”

Sapevo che sarei arrivato a questo. Durante tutta la settimana… sapevo che avreidovuto rivederla. Lo sapevo da quando ha pronunciato il mio nome in ascensore ed èscomparsa nelle profondità dell’edificio in cui ha sede la mia società. Ho provato aresistere.Hoprovatoadaspettarecinquegiorni,cinquegiorniinterminabili,pervederesel’avreidimenticata.

“Nonsonoabituatoadaspettare.Odioaspettare…inqualunquecosa.”

Non ho mai inseguito una donna prima d’ora. Le donne che ho avuto sapevanoperfettamentechecosavolevoda loro.Adesso temocheMissSteele sia semplicementetroppogiovaneechenonsaràinteressataaciòchepossooffrirle…no?DiventeràmaiunabuonaSottomessa?Scuotolatesta.C’èunsolomodoperscoprirlo…quindieccomiqui,comeuncoglione,inunparcheggiodiperiferianellazonapiùdesolatadiPortland.

Dalle indagini che ho fatto fare su di lei non è emerso nulla di significativo, trannel’ultimainformazione,cheèbalzataincimaaimieipensieri.Èperquestochesonoqui.“Perché non sei fidanzata, Miss Steele?” Orientamento sessuale sconosciuto. Forse èlesbica.Sbuffo,pensandochesiaimprobabile.Miricordoladomandasull’omosessualitàche mi ha rivolto durante l’intervista, il suo profondo imbarazzo, e il modo in cui èarrossita, con la pelle che le diventava di un color rosa pallido…Sonoossessionato daquestipensierilascividaquandol’hoincontrata.

“Eccoperchéseiqui.”

Nonvedol’oradirivederla:isuoiocchiazzurrimiperseguitano,persinoneisogni.Nonho raccontato di lei a Flynn e sono contento di non averlo fatto perché ora mi stocomportandocomeunostalker.“Forsedovreiparlargliene.”Alzogliocchialcielo:nonvogliocheluimiperseguiticonl’ennesimacazzata“orientataallasoluzione”.Vogliosolodistrarmi… e, ora come ora, l’unica distrazione che vorrei è quella che lavora comecommessainunnegoziodiferramenta.

“Seiarrivatofinqui.VediamoseMissSteeleèaffascinantecometelaricordi.”

“Inizialospettacolo,Grey.”

Uncampanelloemetteunanotaelettronicamonocordequandoentro.Ilnegozioèmoltopiùgrandediquantosembridafuorieancheseèquasi l’oradipranzoè tranquillo,peresseresabato.Cisonocorsiesucorsiedellasolitarobachecisiaspettadi trovareinunpostodelgenere.Hodimenticatolepossibilitàcheunnegoziodiferramentapuòoffrireaunocomeme.Comproquasisempreonline,ma,giàchesonoqui,forsepossofarescortadialcunecose.Velcro,anelliportachiavi…sì!TroveròquelladeliziosaMissSteeleemidivertiròunpo’.

Civogliono tresecondiper individuarla.Èsedutadietro lacassa,osserva loschermodelcomputerestamangiandoqualcosa:unbagel.Soprappensiero,sitoglieconleditaunabricioladall’angolodellelabbra,selametteinboccaesisucchiaildito.Ilmiopenehaunfremito.

“Merda!Nonsonomicaunragazzino,no?”

È dannatamente irritante. Forse questa reazione da adolescente passerà se la lego, lascopoelafrusto…enonnecessariamenteinquest’ordine.Sì.Devopropriofarecosì.

Èdel tuttoassorbitadal suo lavoroecosìho l’opportunitàdi studiarlabene.Pensierilasciviaparte,èattraente,moltoattraente.Melaricordavobene.

Alzalosguardoesiblocca,inchiodandomiconqueisuoiocchi.Èsconcertantecomelaprima volta che l’ho incontrata. Rimane a fissarmi, piuttosto sbalordita, e non so se lareazionesiabuonaocattiva.

«MissSteele.Chepiacevolesorpresa.»

«MrGrey»mormora,ansimanteeconfusa.“Ah…lareazioneèbuona.”

«Passavodiqua.Hobisognodifarequalcheacquisto.Èunpiacererivederla.»“Unveropiacere.”IndossaunaT-shirtattillataeijeans,nonquegliabitiinformicheavevalaprimavolta.Halegambelunghe,lavitasottile,eduetetteperfette.Continuaafissarmiaboccaapertaedevocombatterecontroilpressantedesideriodiavvicinarmi,sollevarleilmentoetapparlelabocca.“SonovenutoinelicotterodaSeattlesolopervedertie,perilmodoincuimistaiguardando,direicheneèvalsalapena.”

«Ana. Mi chiamo Ana. Come posso aiutarla, Mr Grey?» Fa un respiro profondo,raddrizzalespallecomehafattodurantel’intervistaemirivolgeunsorrisodicortesia,diquelliche,nesonocerto,riservaaiclienti.

“Iniziailgioco,MissSteele.”

«Miservonounpaiodicose.Tantopercominciare,vorreidellefascettestringicavo.»

Lamiarichiestalacoglieallasprovvista.Sembrasbalordita.

“Oh,saràdivertente.Tistupirestivedendoquellochesonoingradodifareconqualchefascetta,MissSteele.”

«Neabbiamodidiverselunghezze.Vuolecheglielefacciavedere?»dice,ritrovandolavoce.

«Grazie,laseguo.»

Esce da dietro il bancone e indica con la mano una delle corsie. Indossa scarpe daginnastica.Mi chiedo oziosamente come starebbe con un paio di scarpe con dei tacchivertiginosi.Louboutin,ovviamente.

«Si trovano nel reparto materiale elettrico, scaffale otto» dice, esitante, mentrearrossiscedinuovo…

“Hopropriofattocolpo.”Enelmiocuorenasceunpo’disperanza.

“Nonèlesbica,allora”pensoconunsorrisettomalizioso.

«Dopodilei»mormoro,econlamanoleindicodifarmistrada.Facendolacamminaredavanti,hotempoperammirareilsuoculofantastico.Lalunga,foltacodascandiscecomeunmetronomo l’ondeggiare aggraziatodei fianchi.Hadavvero tutto: èdolce, educata eattraente, con tutte le caratteristiche fisiche che apprezzo in una Sottomessa. Ma ladomandadaunmilionedidollariè:puòdiventarlo?Probabilmentenonsanulladiquestostiledivita,delmiostiledivita,manonvedol’oradifarglieloconoscere.“Staicorrendodecisamentetroppo,Grey.”

«ÈaPortlandperaffari?»chiede,interrompendoimieipensieri.Parlaavocealtaesta

cercandodimostrarsinoncurante.Mifavenirevogliadisorridere.Raramenteledonnemifannosorridere.

«Ero invisitaaldipartimentodiagrariadellaWashingtonStateUniversity.HasedeaVancouver»mento.“Inrealtàsonoquipervederti,MissSteele.”

Arrossisceemisentounamerda.

«Stofinanziandoalcunericerchesulla rotazionedellecoltureesullamicromorfologiadelsuolo.»Questo,almeno,èvero.

«Fa tuttopartedel suopianoper sfamare ilmondo?»Le sue labbra si piegano inunmezzosorriso.

«Qualcosadelgenere»mormoro.“Staridendodime?”Seècosì,mipiacerebbetantofarla smettere. Ma come cominciare? Forse con una cena, invece che con il solitocolloquio…SarebbedavverounanovitàportareunacandidataSottomessafuoriacena.

Arriviamo allo scaffale delle fascette, disposte per lunghezza e per colore.Soprappensiero, faccio scorrere le dita sulle varie confezioni. “Potrei semplicementechiederle se viene a cena conme.” Come se fosse un appuntamento? Ci verrebbe? Lasbircio,evedochesistafissandoleditaintrecciate.Nonriesceaguardarminegliocchi…“Promettebene.”Scelgolefascettepiùlunghe.Dopotuttosonolepiùflessibili:possonocontenereduecaviglieeduepolsiinuncolposolo.

«Questedovrebberoandare.»

«Leservealtro?»chiedeprontamente:oèmoltoprofessionaleovuolefarmiuscireinfrettadalnegozio.Nonsaprei.

«Vorreidelnastroadesivodicarta.»

«Deveimbiancare?»

«No,nientedelgenere.»“Ah,sesolosapessi…”

«Daquestaparte»mormora.«Ilnastroadesivodicartaènelrepartovernici.»

“Dài,Grey.Nonhaimoltotempo.Fallaparlareunpo’.”«Èdamoltochelavoraqui?»Ovviamenteconoscogiàlarisposta.Adifferenzadialtri,facciotuttelericerchedelcaso.Leiarrossiscedinuovo:accidenti,com’ètimida!“Nonholabenchéminimasperanza.”SigiravelocementeepercorrelacorsiaversoilrepartoconilcartelloVERNICI.Laseguoconimpazienza,comeuncagnolino.

«Quattroanni»mormora,mentrearriviamoalnastroadesivo.Sichinaeneprendeduerotoli,diformatodiverso.

«Vabenequesto»dico.Ilnastropiùgrandeèmoltopiùefficacepertapparelabocca.Mentreme lo passa, le punte delle nostre dita si toccano per un attimo. L’eco di quelcontattomisiriverberanell’inguine.“Maledizione!”

Impallidisce.«Qualcos’altro?»michiedeconvocerocaeaffannosa.

“Cazzo,lefacciolostessoeffettocheleifaame.Forse…”

«Unpo’dicorda,direi.»

«Diqua.»Percorrelacorsiaapassoveloce,dandomiun’altrapossibilitàdiapprezzareilsuobelculo.

«Che tipo di corda le serve?Abbiamoquella sintetica e quella in fibra naturale… lospago…ilfildiferro…»

“Merda…piantala!”Gemosilenziosamente,cercandodiscacciare l’immaginediAnasospesaalsoffittodellamiastanzadeigiochi.

«Prendocinquemetridiquellainfibranaturale.»Èpiùruvidaefapiùattritosullapellequandounacercadiliberarsi…èiltipodicordachepreferisco.

Le tremano leggermente le mani, ma riesce a misurarne cinque metri con moltaprofessionalità.Tirafuoriuncoltellinodallatascaposterioredeijeans,taglialacordaconungestorapido,laarrotolaconprecisioneelalegaconunnodoscorsoio.“Notevole.”

«Eranegliscout?»

«Leattivitàdigruppoorganizzatenonsonolamiapassione,MrGrey.»

«Qual è la sua passione, Anastasia?» La guardo negli occhi e, mentre la fisso, le sidilatanolepupille.

“Sì!”

«Ilibri»sussurra.

«Chegeneredilibri?»

«Oh,lesolitecose.Iclassici.Soprattuttoletteraturainglese.»

“Classiciinglesi?”BrontëeAusten,scommetto.Tuttequelleromanticheriesdolcinate.

“Cosìnonva.”

«Leservealtro?»

«Nonso.Cosamiconsiglia?»Vogliovederecomereagisce.

«Perilbricolage?»michiedesorpresa.

Mivienedaridere.“Tesoro,ilbricolagenonèlamiapassione.”Annuisco,soffocandol’ilarità. I suoi occhi guizzano sul mio corpo, e mi irrigidisco. Mi sta osservandoattentamente!

«Tutedalavoro»spara.

Èlacosapiùinattesachesiasfuggitadaquellaboccadolceeintelligentedaquandomihachiestosesonoomosessuale.

«Nonvorràrovinarsiivestiti»eindicaijeans.

Noncelafaccioatrattenermi.«Possosempretogliermeli.»

«Ah.»Arrossisceefissailpavimento.

«Prenderòqualchetuta.Diononvogliacheroviniimieivestiti»mormoro,perlevarladall’imbarazzo.Senzadireunaparola,sigiraepercorreagrandipassilacorsia,eancoraunavoltaseguolasuasciaeccitante.

«Apostocosì?»dice,senzafiato,passandomiunpaiodituteblu.Èadisagio,tienegliocchiancorapiantatiaterra.Oddio,cheeffettomifa!

«Comestavenendol’articolo?»lechiedo,sperandochesirilassiunpo’.

Alzalosguardo,emifaunbrevesorrisosollevato.

“Eraora!”

«Non lo sto scrivendo io,maKatherine.MissKavanagh.Lamiacoinquilina, è lei lagiornalista. È soddisfatta di come sta venendo. È il direttore del giornale, ed eramoltoavvilitadinonaverlapotutaintervistarepersonalmente.»

È la frase più lunga che ha pronunciato da quando ci conosciamo, e sta parlando diqualcunaltro,nondisestessa.“Interessante.”

Primacheiopossaintervenire,aggiunge:«Ledispiacesolodinonaveresuefoto».

La tenace Miss Kavanagh vuole le fotografie. Le solite foto posate a scopopubblicitario,eh?Glielepossoconcedere.Mipermetterannoditrascorrereunpo’ditempoinpiùconladeliziosaMissSteele.

«Chegeneredifotovorrebbe?»

Miguardaperunattimo,poiscuotelatesta,senzasaperecosadire.

«Be’, io sono in zona. Domani, magari…» Posso fermarmi a Portland. Lavoraredall’albergo,magaridaunacameraall’Heathman.DovròfarmiraggiungeredaTaylor,perfarmiportareilcomputerequalcosadamettermi.OppuredaElliot,amenochenonsiaingiroacazzeggiare,cheèilsuopassatempoabitualeneifinesettimana.

«Sarebbedisponibileaposareperunserviziofotografico?»Nonriesceanasconderelasorpresa.

Annuiscobrevemente.“Eh,già,vogliotrascorrerepiùtempoconte…”

“Calma,Grey.”

«Katenesarebbeentusiasta…semprecheriusciamoatrovareunfotografo.»Sorrideeilsuovoltosiilluminacomeun’albaestiva.Milasciasenzafiato.

«Mifacciasapereperdomani.»Tirofuoriilportafoglio.«Eccoilmiobigliettodavisita.C’èancheilmionumerodicellulare.Michiamiprimadellediecidelmattino.»Senonlofarà,ritorneròaSeattleemidimenticheròdiquestastupidaavventura.

Alsolopensieromideprimo.

«Okay.»Econtinuaasorridere.

«Ana!»Cigiriamoentrambimentreunragazzo,vestitoconabiticasualmacostosi,simaterializzainfondoallacorsia.ÈtuttounsorrisoperMissAnastasiaSteele.“Chicazzoèquestocoglione?”

«Ehm,miscusiunsecondo,MrGrey.»Loraggiungeeilcoglionelaabbracciaconunamossascimmiesca.Misigelailsangue:èunareazioneistintiva.

“Tiragiùquellezampaccedalei.”

Stringo i pugni e mi calmo un po’ quando vedo che lei non fa cenno a restituirglil’abbraccio.

Iniziano a parlare sottovoce. Forse le informazioni di Welch erano sbagliate. Forsequesto tipoè il suo fidanzato.Sembradell’etàgiusta,enon riescea toglierledidosso isuoipiccoliocchibramosi.Lascostadaséperunattimo,esaminandola,ma le tieneunbraccio sulla spalla. È una mossa apparentemente casuale, ma io so che così starivendicandoilpossessoemistadicendodifaremarciaindietro.Leisembraimbarazzata,espostailpesodaunagambaall’altra.

“Merda.” Dovrei andarmene. Ho fatto il passo più lungo della gamba. Lei sta conquello.Poiglidicequalcos’altroesistaccadallasuastretta,toccandogliilbraccio,nonlamano,liberandosidilui.Èchiarochenonsonocosìintimi.

“Menomale.”

«Ehm, Paul, ti presento Christian Grey. Mr Grey, Paul Clayton. Suo fratello è ilproprietario del negozio.»Mi guarda in unmodo strano, che non riesco a decifrare, econtinua:«ConoscoPauldaquandolavoroqui,anchesenoncivediamospesso.ÈappenatornatodaPrinceton, dove studia gestione aziendale».Sta farfugliando, penso, dandomiunalungaspiegazionesoloperfarmicapirechenonstannoinsieme.Èilfratellodelcapo,non il fidanzato. Il sollievo che provo,molto superiore al previsto,mi fa aggrottare lesopracciglia.“Questadonnahapropriofattocolposudime.”

«MrClayton»dicocontonovolutamentefreddo.

«MrGrey.»Lasuastrettadimanoèfloscia,comeisuoicapelli.“Sfigato.”«Aspettiunattimo…quelChristianGrey?DellaGreyEnterprisesHoldings?»

“Sì,sonoio,cretino.”

Inmenchenonsidicaassistoallasuatrasformazione:dapadronedicasaèdiventatounozerbino.

«Wow…Possofarequalcosaperlei?»

«Ha già provvedutoAnastasia,MrClayton. È statamolto premurosa.» “E ora toglitidallepalle.”

«Ottimo»midice,condeferenzaesagerata.«Civediamodopo,Ana.»

«Certo, Paul» replica lei. E lui si allontana, grazie al cielo. Lo vedo scomparire nelretro.

«Leservealtro,MrGrey?»

«Solo queste cose»mormoro.Merda, ho perso tempo e non so ancora se la rivedrò.Devosapere sec’èunaminimasperanzachepossa interessarlequellocheho inmente.Comefaccioachiederglielo?SonoprontoadaffrontareunanuovaSottomessa,totalmenteinesperta?Dovrò addestrarla per bene.Chiudo gli occhi, pensando a tutte le possibilitàinteressantichelasituazionecomporterebbe…Cazzo,sarebbemetàdeldivertimento.Leinteresserà?Oppurehofraintesotutto?

Ritornaallacassaebatteimieiacquisti,tenendogliocchibassipertuttoiltempo.

“Guardami,maledizione!”Vogliorivedereilsuovisoesondareisuoipensieri.

Finalmentealzalosguardo.«Sonoquarantatrédollari.»

“Tuttoqui?”

«Vuoleunsacchetto?»michiede,mentrelepassolacartadicredito.

«Sì,grazie,Anastasia.»Ilsuonome–unnomebellissimoperunafanciullabellissima–scorredolcementesullamialingua.

Veloceedefficiente,metteimieiacquistinelsacchetto.Ètutto.Devoandare.

«Michiameràsevorràfareilserviziofotografico?»

Annuisceemirestituiscelacarta.

«Bene. A domani, forse.» Non posso andarmene via così. Devo farle capire che miinteressa. «Ah… e…Anastasia, sono felice cheMiss Kavanagh non abbia potuto farel’intervista.»Sembrasorpresaelusingata.

“Bene,bene.”

Prendoilsacchettoedescodalnegozio.

Sì,controognibuonsenso,lavoglio.Oradevoaspettare.Unafottutaattesa.Dinuovo.ConunaforzadivolontàcherenderebbeorgogliosaElena, tengogliocchidavantiamementre tiro fuori di tasca il cellulare e salgo sull’auto a noleggio. Mi sforzo di nonvoltarmi.Tengoduro.Imieiocchiguizzanosullospecchiettoretrovisore,cheinquadralaportadelnegozio,manonvedoaltrochelavetrinaunpo’antiquata.Leinonèlìafissarmialdilàdelvetro.

“Chedelusione.”

PremoiltastodiselezionerapidaeTaylorrispondeprimacheiltelefonoabbiailtempodisquillare.

«MrGrey»dice.

«Prenotami l’Heathman; questoweekendmi fermo a Portland, e dovresti portarmi ilSUV,ilmiocomputereidocumentichesonolìsotto,equalchecambiodivestiti.»

«Sì,signore.ECharlieTango?»

«ChiediaJoediportarloalPDX.»

«Perfetto,signore.Civediamofratreoreemezzocirca.»

Chiudo la telefonata e accendo il motore. Quindi ho un po’ di tempo da passare aPortland,mentreaspettodivedereselaragazzaèinteressataame.Checosapossofare?Magariunapasseggiata.Forsecosìriusciròadimenticarequestastranafame.

SonopassatecinqueoreenessunatelefonataèarrivatadalladeliziosaMissSteele.Cosamièvenutoinmente?Guardolastradadallafinestradellamiasuiteall’Heathman.Odioaspettare.L’hosempreodiato.Iltempo,adessonuvoloso,harettopertuttalacamminataattraversoForestPark,malosforzofisicononèbastatoaplacarelamiaagitazione.Sonoarrabbiatoconleiperchénonmichiama,macel’hosoprattuttoconmestesso.Sonostato

uncretinoavenirequi.Chesprecoditempocorreredietroaquestadonna.Quandomaisonocorsodietroaunadonna?

“Ricomponiti,Grey.”

Conun sospiro, controllodinuovo il cellularenella speranzadi essermiperso la suachiamata,maniente.AlmenoTaylorèvenutoaportarmilamiaroba.HoilresocontodiBarneyriguardantei testsulgrafenedelsuodipartimentodaleggereepossolavorareinpace.

“Pace?”NonhopiùpacedaquandoMissSteeleècapitombolatanelmioufficio.

Quandoalzogliocchi,ilcrepuscolohaammantatolamiasuitediunagrigiapenombra.Laprospettivadipassareun’altranottedasoloèdeprimente.Mentre riflettosulda farsi, ilmio telefono vibra contro il legno lucido della scrivania e sullo schermo lampeggia unnumerosconosciutomavagamentefamiliare,conilprefissodell’areadiWashington.Dicolpomibatteilcuorecomeseavessifattounacorsadidiecichilometri.

“Saràlei?”

Rispondo.

«Ehm…MrGrey?SonoAnastasiaSteele.»

Un sorriso gigantesco mi si allarga sul volto. “Bene, bene.” Un’affannata, nervosa,timidaMissSteele.Ilventogiraamiofavore.

«MissSteele,chepiacere.»Sentochetrattieneilrespiro,equelsuonomiarrivadrittoall’inguine.

“Fantastico.Lefacciolostessoeffettocheleifaame.”

«Dunque…vorremmoprocedereconilserviziofotograficoper l’articolo.Domani,seperleivabene.Dovelefarebbecomodo?»

“Incameramia.Soloio,teelefascettestringicavo.”

«Alloggioall’HeathmandiPortland.Facciamodomattinaquiallenoveemezzo?»

«Perfetto,civediamolì!»esclama,senzariuscireanascondereilsollievo.

«Nonvedol’ora,MissSteele.»Riattaccoprimacheleiavvertalamiaeccitazioneelamiagioia.Appoggiandomialloschienale,guardoloskylinesemprepiùscuroemipassolemanitraicapelli.

Comediavolofaròaconcluderequestoaffare?

Domenica15maggio2011ConMoby chemi tuona nelle orecchie, corro lungo Southwest Salmon Street verso ilfiumeWillamette.Sono le sei emezzodelmattinoe stocercandodi schiarirmi le idee.Stanotte l’ho sognata. Occhi azzurri, voce ansimante… le sue frasi che finivano con“signore”mentre lei si inginocchiava davanti ame. Da quando l’ho conosciuta, i mieisogni sono stati ungradito cambiamento rispetto al solito incubo.Midomando cosanepenserebbe Flynn. Il pensiero è sconvolgente, quindi lo ignoro e mi focalizzo sul miocorpo per spingerlo fino al limite lungo la riva del fiume.Mentre le scarpe battono sulmarciapiede,ilsolesiapreunvarcoattraversolenuvoleemidàsperanza.

Dueoredopo,mentretornodicorsaall’hotel,passodavantiaunbar.Forsedovreiportarlaabereuncaffè.

“Comeunappuntamento?”

Be’,no.Nonunappuntamento.Ridoaquelpensiero.Solounachiacchierata,unaspeciediintervista.Cosìpotròscoprirequalcosadipiùsuquestadonnaenigmaticaecapireseèinteressataosemisonoimbarcatoinun’impresaimpossibile.Inascensoresonodasolo,emi stiro imuscoli.Mentre finisco di fare stretching nellamia suite, sono concentrato ecalmo per la prima volta da quando sono arrivato a Portland. Mi hanno portato lacolazione e ho una fame da lupo. È una sensazione che non tollero, mai. Sedendomidavantialcibointuta,decidodimangiareprimadifarmiunadoccia.

Qualcunobussaenergicamenteallaporta.Laaproesullasogliac’èTaylor.

«Buongiorno,MrGrey.»

«Buongiorno.Sonopronti?»

«Sì,signore.Sisonosistematinellastanza601.»

«Scendosubito.»Chiudolaportaemiinfilolacamicianeipantalonigrigi.Hoancoraicapelli bagnati dalla doccia,ma nonme ne importa.Do un’occhiata al tipo losco nellospecchioedesco,seguendoTaylorfinoall’ascensore.

La stanza 601 è piena di gente, luci e custodie di fotocamere, ma la individuoimmediatamente. Se ne sta in disparte. Ha i capelli sciolti: la chioma folta e lucida lericade sui seni. Indossa un paio di jeans attillati e delleConverse con una giacca blu amezza manica sopra una maglietta bianca. Jeans e Converse non saranno il suo tipicolook?Nonostantenonsianomoltoadatti,ineffettivalorizzanolesuebellegambe.Mentremiavvicino,leisgranagliocchi,disarmanticomesempre.

«MissSteele,ci incontriamodinuovo.»Prendelamanochelestoporgendoeperunattimovorreistringerelasuaeportarmelaallelabbra.

“Nonessereridicolo,Grey.”

Leiarrossisceinquelsuomododeliziosoefauncennoconlamanoindirezionedellasuaamica,cheètroppovicina,inattesadellamiaattenzione.

«MrGrey, lepresentoKatherineKavanagh»dice.La lascioandarecontrovogliaemigiroversol’ostinataMissKavanagh.Èalta,moltobellaebencurata,comesuopadre,ma

ha gli occhi di sua madre, ed è lei che devo ringraziare se ho potuto conoscerel’incantevole Miss Steele. Quel pensiero mi fa sentire un po’ più benevolo nei suoiconfronti.

«LatenaceMissKavanagh.Èunpiacere.Sperochesisiaripresa.Anastasiamihadettochelasettimanascorsaèstatamale.»

«Stobene,grazie,MrGrey.»

Haunastrettadecisa,sicura,edubitocheabbiamaidovutoaffrontareunsologiornodifficilenella suavitaprivilegiata.Midomandoperchéquesteduedonne sianoamiche.Nonhannonullaincomune.

«La ringrazio per aver trovato il tempo di fare questo servizio fotografico» diceKatherine.

«Èunpiacere»rispondogettandoun’occhiataadAnastasia,chemiricompensaconunavampatadirossorerivelatrice.

Sonosoloioafarlaarrossire?L’ideamipiace.

«Questoè JoséRodriguez, ilnostro fotografo»diceAnastasia. Il suoviso si illuminamentremelopresenta.

“Merda.Chesiailsuofidanzato?”

RodriguezèraggiantedifrontealsorrisodolcediAna.

“Scopano?”

«MrGrey.»Rodriguezmirivolgeunosguardotorvomentrecistringiamolamano.Èunavvertimento.Mistadicendodifarmidaparte.Anaglipiace.Glipiaceparecchio.

“Bene,iniziailgioco,ragazzino.”

«Dove vuole chemimetta,Mr Rodriguez?» Il mio tono è provocatorio, e lui se neaccorge,maKatherineintervieneemiindicaunapoltrona.Ah.Lepiaceavereilcomando.Ilpensieromidivertementremi siedo.Unaltro ragazzoche, aquantopare, lavoraconRodriguezaccendeleluci,eperunmomentosonoaccecato.

“Maledizione!”

Quandolaluceabbagliantesiaffievolisce,cercol’adorabileMissSteele.Èinpiediinfondoallastanzaaosservarecomeprocedonolecose.Senestasemprecosìindisparte?ForseèperquestocheleielaKavanaghsonoamiche;leièfelicedistaresullosfondoedilasciarecheKatherinesimettaalcentrodelpalco.

“Mmh…unaSottomessapernatura.”

Ilfotografosembrasufficientementeprofessionaleeassortonelcompitocheglièstatoassegnato.StudioMissSteelementreleiciosservaentrambi.Inostriocchisiincontrano;isuoisonosincerieinnocenti,eperunattimoriconsideroilmiopiano.Mapoileisimordeillabbroeilrespiromisibloccaingola.

“Piantala,Anastasia.”Voglio che smetta di fissarmi e, come se potesse leggermi nelpensiero,èleiadistoglierelosguardoperprima.

“Bravabambina.”

Katherinemi chiede di alzarmimentre Rodriguez continua a scattare. Poi finiamo earrivalamiaoccasione.

«Graziedinuovo,MrGrey.»Katherinescattainavantiemistringelamano,seguitadalfotografo,chemiscrutaconmalcelatadisapprovazione.Lasuaostilitàmifasorridere.

“Oh,miocaro…nonhaiidea.”

«Nonvedo l’oradi leggere il suo articolo,MissKavanagh» rispondoconunbreve eeducatocennodelcapo.ÈconAnachevoglioparlare.«Leandrebbediaccompagnarmi,MissSteele?»chiedodopoaverlaraggiuntaaccantoallaporta.

«Certo»rispondeleistupita.

“Coglil’attimo,Grey.”

Mormoroqualchebanalitàaquellichesonoancoranellastanzae laguidofuoridallaporta,ansiosodimettereunpo’didistanzatraleieRodriguez.Incorridoio,Anastasiasenestalìagiocherellareconisuoicapelli,poiconledita,mentreTaylormiseguefuori.

«Adopo,Taylor»dico,equandononèquasipiùaportatad’orecchiochiedoadAnadivenireconmeabereuncaffè,trattenendoilrespiroinattesadellasuarisposta.

Sbatte le lunghe ciglia. «In realtà, dovrei accompagnaregli altri a casa»dice in tonodispiaciuto.

«Taylor!»gridofacendolasobbalzare.Probabilmente larendonervosaenonsosesiaunbeneounmale.Epoinonriesceatenerefermelemani.Pensareatuttiimodiincuipotreifarlasmetteredigiocherellaremideconcentra.

«Alloggianoall’università?»LeiannuisceeiochiedoaTaylordiaccompagnareisuoiamiciacasa.

«Eccofatto.Orapuòvenireaprendereuncaffèconme?»

«MrGrey,ecco…misembradavvero…»Siinterrompe.

“Merda. È un no. Sta andando tutto a monte.” Lei mi guarda dritto in faccia, unluccichionegliocchi.«Senta,nonènecessariocheTaylorliaccompagniacasa.Semidàunattimo,facciocambiomacchinaconKate.»

Ilmiosollievoèpalpabileefacciounlargosorriso.

“Hounappuntamento!”

Letengoapertalaportaperfarlarientrarenellastanza,mentreTaylornascondelasuaespressioneperplessa.

«Potrestiprendermilagiacca,Taylor?»

«Certo,signore.»

Gira sui tacchi, storcendo la bocca mentre si avvia lungo il corridoio. Lo guardostringendogliocchi finchénonspariscedentro l’ascensore,poimiappoggioalmuroadaspettareMissSteele.

Cosadiavololedirò?

“TiandrebbediesserelamiaSottomessa?”

“No.Calma,Grey.Facciamounpassoallavolta.”

NelgirodiunpaiodiminutiTaylortornaconlamiagiacca.

«Ètutto,signore?»

«Sì,grazie.»

Melaporgeemilascialìcomeunidiotanelcorridoio.

Quanto ci mette Anastasia? Controllo l’orologio. Starà negoziando lo scambio dimacchinaconKatherine.OforsestaràparlandoconRodriguez,spiegandoglicheverràabere un caffè solo per compiacermi e tenermi buono per l’articolo. I miei pensieri siincupiscono.Forselostasalutandoconunbacio.

“Maledizione.”

Compare un momento dopo, e sono felice. Non ha l’aria di una che è appena statabaciata.

«Okay»dicecondecisione.«Andiamoaprenderequestocaffè.»Malesueguancechesiarrossanocompromettonoinqualchemodoilsuosforzodiappariresicura.

«Dopodilei,MissSteele.»Mentremisupera,nascondolamiagioia.Poilaraggiungo,incuriositodalsuorapportoconKatherine,inparticolaredalleloroaffinità.Ledomandodaquantosiconoscono.

«Dal nostro primo anno all’università. È una buona amica.» La sua voce è piena diaffetto. È evidente cheAna le vuole un gran bene. Si è fatta tutta quella strada fino aSeattle per intervistarmi quando Katherine era malata, e mi ritrovo a sperare che laKavanaghlatratticonlastessalealtàelostessorispetto.

Arrivati agli ascensori, premo il tasto di chiamata e le porte si aprono quasiimmediatamente. Una coppia avvinta in un abbraccio appassionato si stacca di colpo,imbarazzatadiesserestatasorpresa.Ignorandoidue,saliamosull’ascensore,macolgoilsorrisomaliziosodiAnastasia.

Mentrescendiamoalpianterreno,l’atmosferaècaricadidesiderioinsoddisfatto.Enonsoseprovengadallacoppiadietrodinoiodame.

“Sì.Lavoglio.Leivorràciòchehodaoffrire?”

Quandoleportesiaprono,sonosollevatoeleprendolamano,cheèfrescaenonsudatacomemiaspettavo.Forsenonlefacciol’effettochecredevo.Ilpensieroèscoraggiante.

Dietrodinoisentiamolerisatineimbarazzatedellacoppia.

«Cosaavrannomaigliascensori?»mormoro.Edevoammetterechenelridacchiarediqueiduec’èqualcosadisalutareeingenuocheèassolutamenteaffascinante.MissSteelesembra innocente,propriocome loro,ementreusciamo instradami interrogodinuovosullemieintenzioni.

È troppo giovane. È troppo inesperta,ma accidenti,mi piace la sensazione della sua

manonellamia.

Dentroilbar,lamandoascegliereuntavoloeprimalechiedocosavuolebere.Lasuaordinazione è tutta un balbettio: un tè English Breakfast, acqua calda, bustina a parte.Questaènuova.

«Nientecaffè?»

«Nonsonoun’amantedelcaffè.»

«D’accordo,tèconbustinaaparte.Dolce…?»

«No,grazie»rispondefissandosiledita.

«Qualcosadamangiare?»

«No,grazie.»Scuote la testa e si butta i capelli dietro le spalle,mettendo in risalto iriflessiramati.

Devo aspettare in coda mentre due imponenti donnone dietro il bancone scambianosciocchiconvenevolicontuttiiclienti.Èfrustrante,emitienelontanodalmioobiettivo:Anastasia.

«Ehi,bellezza,cosapossoprepararti?»domandaladonnapiùvecchiaconunoscintillionegliocchi.“Èsolounbelviso,tesoro.”

«Prendouncaffèmacchiatocaldo,untèEnglishBreakfastconlabustinaaparteeunmuffinaimirtilli.»

Anastasiapotrebbecambiareideaedecideredimangiare.

«SeiinvisitaaPortland?»

«Sì.»

«Perilfinesettimana?»

«Sì.»

«Iltemposièpropriosistematooggi.»

«Sì.»

«Sperochestaraiall’apertoagodertiunpo’disole.»

“Perfavore,smettiladichiacchierareemuoviilculo.”

«Sì»sibiloadentistrettigettandoun’occhiataadAna,chedistogliesubitolosguardo.

“Mistaosservando.Cercaforsedicapireselepiaccio?”

Unabolladisperanzamisigonfianelpetto.

«Ecco qui.» La donna mi fa l’occhiolino e posa le bevande sul vassoio. «Paga allacassa,tesoro,epassaunabuonagiornata.»

Riescoarisponderleinmanieracordiale.«Grazie.»

Altavolo,Anastasiasistafissandoledita,riflettendosuchissàcosa.

“Sudime?”

«Acosastapensando?»domando.

Leisobbalzaearrossiscementreappoggioilsuotèeilmiocaffèsultavolo.Senestalìsedutainsilenzio,imbarazzata.Perché?Vorrebbenonesserequi?

«Acosastapensando?»ripetomentreleiarmeggiaconlabustinaditè.

«Questo è il mio tè preferito» dice, e io annoto mentalmente: le piace il TwiningsEnglish Breakfast. La osservo mentre immerge la bustina nella teiera. È un ritualecomplessoecaotico.Laripescaquasisubitoe laappoggiasulpiattino.Lamiaboccasicontraeinunasmorfiadivertita.Mentremidicechelepiacenontroppoforteenero,perunmomentocredochestiadescrivendoisuoigustiinfattodiuomini.

“Ricomponiti,Grey.”Staparlandodeltè.

Bastaconipreamboli;èoradivenirealsodoinquestoaffare.«Luièilsuofidanzato?»

Anastasia aggrotta la fronte, e le sue sopracciglia formano una piccola “V” sopra ilnaso.

«Chi?»

“Questaèunabellarisposta.”

«Ilfotografo.JoséRodriguez.»

Leiride.Dime.

“Dime!”

E non so se sia per il sollievo o perché mi trova buffo. È irritante. Non riesco ainquadrarla.Lepiaccioono?MidicecheRodriguezèsolounamico.

“Oh,tesoro,luivuoleesserepiùdiunamico.”

«Perchéhapensatochefosseilmiofidanzato?»chiede.

«Ilmodoincuileiglihasorriso,eincuiluihacontraccambiatoilsuosorriso.»“Nonlosainemmeno,vero?”Ilragazzoèinnamoratocotto.

«Èpiuttostounaspeciedifratello»risponde.

Okay,quindiildesideriononèreciproco,eperunmomentomidomandoseAnastasiasirendacontodiquantoèadorabile.Osservailmuffinaimirtillimentrestaccolacarta,eperunattimo la immagino inginocchioaccantoamementre la imbocco,unpezzettinoallavolta.Ilpensieromidistrae,emieccita.

«Nevuoleunpezzetto?»chiedo.

Scuote la testa. «No, grazie.» La sua voce è esitante e lei si fissa di nuovo lemani.Perchéècosìnervosa?Forseacausamia?

«Eilragazzochemihapresentatoierialnegozio?Nemmenoluièilsuofidanzato?»

«No.Paulè solounamico.Gliel’hodetto ieri.»Aggrottadinuovo la frontecomesefosse confusa, e incrocia le braccia in un atteggiamento difensivo.Non le piace che levenganofattedomandesuquestiragazzi.Ricordocomesembravaadisagioquandoiltizioal negozio l’ha abbracciata, come se fosse di sua proprietà. «Perché me lo chiede?»

aggiunge.

«Sembranervosacongliuomini.»

Leisgranagliocchi.Sonodavverobellissimi,delcoloredell’oceanoaCaboSanLucas,ilmarepiùazzurrocheesistasullafacciadellaterra.Dovreiportarcela.

“Cosa?Equestadadoveèuscita?”

«Leimi intimidisce»diceabbassando lo sguardoegiocherellandoancoracon ledita.Daunlatoècosìsottomessa,madall’altroè…provocatoria.

«Capisco.»

Sì, è così. Non ci sono molte persone abbastanza coraggiose da confessarmi che leintimidisco.Èschietta,eglielodico,maquandodistoglie losguardo,nonsoacosastiapensando.È frustrante.Lepiaccio?Osta sopportandoquestoappuntamentopernon farsaltarel’intervistadellaKavanagh?Qualedelledue?

«Leièunmistero,MissSteele.»

«Nonc’ènientedimisteriosoinme.»

«Penso che sia molto riservata.» Come ogni brava Sottomessa. «A parte quandoarrossisce,ilcheaccadespesso.Vorreisolosaperecosalafaarrossire.»“Ecco.”Questolasproneràarispondere.Milancioinboccaunpezzettinodelmuffinaimirtillierimangoinattesa.

«Leifasemprecommenticosìpersonali?»

“Nonerapoitantopersonale,no?”«Nonmen’eroresoconto.L’hooffesa?»

«No.»

«Bene.»

«Manonhamoltotatto.»

«Sonoabituatoafareamodomio,Anastasia.Intuttelecose.»

«Non ne dubito» mormora, dopodiché vuole sapere perché non le ho chiesto dichiamarmipernome.

“Cosa?”

E ricordo di quando è salita in ascensore andandosene dal mio ufficio e di come èsuonato il mio nome, pronunciato da quella bocca impertinente. È riuscita a leggermidentro?Mistairritandodiproposito?LespiegochenessunomichiamaChristian,tranneimieifamiliari…

“Nonsonemmenosesiailmioveronome.”

“Fermati,Grey.”

Cambioargomento.Vogliosaperedilei.

«Leièfigliaunica?»

Sbattelepalpebrediversevolteprimadirispondermidisì.

«Miraccontideisuoigenitori.»

Alzagliocchialcieloedevoresistereall’impulsodisgridarla.

«Mia madre vive in Georgia con il suo nuovo marito, Bob. Il mio patrigno vive aMontesano.»

OvviamentesogiàtuttodalcontrollofattodaWelchsulsuopassato,maèimportantesentirmelo dire da lei. Un sorriso tenero le addolcisce le labbra quando parla del suopatrigno.

«Esuopadre?»domando.

«Èmortoquand’eroappenanata.»

Perunmomentovengocatapultatoneimiei incubi,emi ritrovoaosservareuncorpoaccasciatosuunpavimentolercio.«Midispiace»mormoro.

«Nonhonessun ricordodi lui»dice lei, trascinandomidinuovonelpresente.La suaespressioneèserenaeallegra,ecapiscocheRaymondSteeleèstatounbuonpadreperquestaragazza.Ilrapportodellamadreconlei,invece…quelloèancoradavedere.

«Esuamadresièrisposata?»

Lasuarisataèamara.«Puòbendirlo.»Manonapprofondisce.Èunadellepochedonnedimiaconoscenzacapacedistaresedutainsilenzio.Ilcheèfantastico,manonèciòchevoglioinquestomomento.

«Nonlasciatrapelaremolto,eh?»

«Neanchelei»ribatteeludendoladomanda.

“Oh,MissSteele.Iniziailgioco.”

Econgrandepiacereeunsorrisinocompiaciutolerammentochemihagiàintervistato.«Ricordoqualchedomandapungente.»

“Sì,mihaichiestosesonoomosessuale.”

La mia affermazione ha l’effetto desiderato: Anastasia è in imbarazzo. Inizia afarfugliare qualcosa su se stessa e qualche dettaglio colpisce nel segno. Sua madre èun’inguaribile romantica. Immagino che una persona al quarto matrimonio segua lasperanza, infischiandosene dell’esperienza. Lei è come sua madre? Non riesco achiederglielo. Se mi dicesse di sì, allora non ho chance. E non voglio che questaconversazionefinisca.Mistodivertendotroppo.

Le domando del suo patrigno e lei conferma la mia impressione. È evidente che loadora.Lesiilluminailvoltoquandoparladilui:delsuolavoro(failfalegname),deisuoihobby(glipiaccionoilcalcioeuropeoelapesca).Quandosuamadresièsposataperlaterzavolta,leihapreferitorimanereavivereconlui.

“Interessante.”

Raddrizzalespalle.«Midicadeisuoigenitori»chiedeneltentativodifarsìchelasuafamiglianonsiapiùl’oggettodellaconversazione.Nonmipiaceparlaredellamia,quindileforniscosoloidettagliessenziali.

«Miopadrefal’avvocato,miamadrelapediatra.VivonoaSeattle.»

«Cosafannoisuoifratelli?»

Èaquestochemira?LerispondobrevementecheElliotlavoranell’ediliziaecheMiafrequentaunascuoladicucinaaParigi.

Lei ascolta rapita. «Dicono che Parigi è bellissima» mormora con un’espressionesognante.

«Èvero.C’èmaistata?»

«Nonhomaiviaggiato fuoridagliStatiUniti.» Il tonosiabbassae lavocesiveladirammarico.Potreiportarcela.

«Lepiacerebbeandarci?»

“PrimaCabo,eadessoParigi?Ricomponiti,Grey.”

«AParigi?Certo.Mailpostochevorreivisitarepiùdituttièl’Inghilterra.»

L’entusiasmoleilluminailviso.MissSteelevuoleviaggiare.Maperchél’Inghilterra?Glielodomando.

«È lapatriadiShakespeare,dellaAusten,delle sorelleBrontë,diThomasHardy.Mipiacerebbetantovedereiluoghichehannoispiratoquelleoperemeravigliose.»Èchiarochequestoèilsuoprimoamore.

“Libri.”

L’ha detto anche ieri daClayton.Ciò significa che sono in competizione conDarcy,Rochester e Angel Clare: eroi romantici irraggiungibili. Ecco la prova di cui avevobisogno. È un’inguaribile romantica, come sua madre, e tra noi non funzionerà. Peraggiungerealdannolabeffa,Anastasiaguardal’orologio.Èstufa.

“Homandatotuttoamonte.”

«Èmegliochevada.Devostudiare»dice.

Mioffrodiriaccompagnarlaallamacchinadellasuaamica, ilchesignificachedovròtornareapiediall’hotelperperorarelamiacausa.

“Maèbenechelofaccia?”

«Grazieperiltè,MrGrey»dice.

«Diniente,Anastasia.È statounpiacere.»Mentrepronuncioquelleparole,mi rendocontochegliultimiventiminuti sonostati…piacevoli.Rivolgendole ilmio sorrisopiùabbagliante,coneffettodisarmogarantito,leporgolamano.«Venga»dico.Leilaprende,ementretorniamoall’Heathmannonriescoasmetteredipensareaquantosiagradevolelasensazionedellasuamanonellamia.

“Magaripuòfunzionare.”

«Indossasempreijeans?»domando.

«Quasisempre»rispondelei,esonoduepuntiasuosfavore:inguaribileromanticacheindossa solo jeans… A me piacciono le donne con la gonna. Mi piace che siano

accessibili.

«Haunafidanzata?»chiededipuntoinbianco.Equestoèilterzopunto.Sonogiàfuoridaquestoaffareappenanato.Leivuoleunastoriaromantica,eiononpossooffrirgliela.

«No,Anastasia.Nonsonountipodafidanzate.»

Lafronteaggrottata,sigiradicolpoeinciampainmezzoallastrada.

«Maledizione, Ana!» urlo strattonandola verso di me per impedirle di finire sullatraiettoria di un idiota in bicicletta che sta andando sparato contromano. D’un trattoAnastasia è tra le mie braccia, e mi stringe i bicipiti guardandomi negli occhi. Il suosguardoèspaventato,eperlaprimavoltanotocheuncerchiodiunblupiùscurocircondalesueiridi;isuoiocchisonoancorapiùbellidaquestadistanzacosìravvicinata.Lesuepupillesidilatanoesochepotreiperderminelsuosguardoenontornaremaipiù.Faunrespiroprofondo.

«Tuttobene?»Lamiavocesuonaestraneaedistante,emirendocontocheAnastasiami sta toccando e nonmi importa. Le accarezzo la guancia con le dita. La sua pelle èmorbidaeliscia,ementrelesfioroillabbroinferioreconilpollice,ilrespiromisibloccaingola.Ilsuocorpoèpremutocontroilmio,elasensazionedeisuoiseniedelsuocaloreattraversolamiacamiciaèeccitante.Haunprofumofrescoenaturalechemiricordaglialberi dimele dimio nonno.Chiudendo gli occhi, inspiro,memorizzando quell’aroma.Quandoliriapro,leimistaancorafissando,implorandomi,supplicandomi,gliocchisullamiabocca.

“Merda.”Vuolechelabaci.

Eiovogliofarlo.Solounavolta.Lesuelabbrasonoschiuse,pronte,inattesa.Lasuaboccaerasembrataaccoglientesottoiltoccodelmiopollice.

“No.No.No.Nonfarlo,Grey.”

“Nonèlaragazzagiustaperte.”

Leivuolecuoriefiori,etunonseifattoperquellaroba.

Chiudogliocchipercancellarelasuaimmagineeresistereallatentazione,equandoliriaprohopresolamiadecisione.«Anastasia»sussurro.«Dovrestistareallalargadame.Nonsonol’uomoperte.»

Tralesuesopraccigliasiformadinuovolapiccola“V”,ecredocheleiabbiasmessodirespirare.

«Respira,Anastasia,respira.»Devolasciarlaandareprimadifarequalcosadistupido,malamiariluttanzamisorprende.Vogliostringerlaancoraperunattimo.«Adessotiaiutoarimettertiinsestoetilascioandare.»Facciounpassoindietroeleilascialapresasudime; tuttavia, stranamente, non provo alcun sollievo. Le faccio scivolare le mani sullespalle per assicurarmi che riesca a stare in piedi. La sua espressione si incupisce,riempiendosidiumiliazione.Èmortificataperilmiorifiuto.

“Maledizione,nonvolevoferirti.”

«Hocapito.»Nelsuotonoseccorisuonaun’ecodidelusione.Èformaleedistante,manonsiliberadallamiastretta.«Grazie»aggiunge.

«Percosa?»

«Peravermisalvata.»

Evorreidirlechelastosalvandodame…cheilmioèungestonobile,manonèquelloche leivuolesentire.«Quell’idiotastavaandandocontromano.Menomalechec’ero io.Mi vengono i brividi se penso a quello che poteva succederti.» Adesso sono io afarfugliare, e non riesco ancora a lasciarla andare.La invito a venire a sedersi in hotel,sapendochesitrattadiunostratagemmaperprolungareilmiotempoconlei,esoloalloralalascio.

Leiscuotelatesta,drittacomeunfuso,esicircondailcorpoconlebracciainungestoprotettivo.Un attimodopo attraversa la stradadi corsa e io devo affrettare il passoperstarledietro.

Quandoarriviamoall’hotel,sivoltadinuovoversodime,composta.«Grazieperiltè,eperlefoto.»Miguardaconfreddezza,eilrimpiantoesplodedentrodime.

«Anastasia…io…»Nonmivieneinmentenulladadire,senonchemidispiace.

«Cosac’è,Christian?»sbotta.

Alt.Èarrabbiataconme,estariversandotuttoilsuodisprezzoinognisillabadelmionome. Nonmi è mai successo. E se ne sta andando. E io non voglio che se ne vada.«Buonafortunapergliesami.»

Neisuoiocchipassaunlampodisofferenzaeindignazione.«Grazie»mormoraintonosprezzante. «Addio,MrGrey.» Si gira e si dirige con passo deciso verso il parcheggiosotterraneo.Laguardomentresiallontana,sperandochemiconcedaunsecondosguardo,manonlofa.Spariscenell’edificio,lasciandosidietrounasciadirammarico,ilricordodeisuoibellissimiocchiazzurrieilprofumodiunmeletoinautunno.

Giovedì19maggio2011“No!” Ilmiogrido riecheggia tra le pareti della stanzamentremi risvegliodall’incubo.Sonoinunbagnodisudore,puzzodibirra,difumo,nellenariciunodoredipovertàeinboccailpersistentesentorediunapotentesbornia.Mitirosuasedere,miprendolatestatralemaniecercodicalmareilcuorechebatteall’impazzataeilrespiroaffannoso.Ècosìdaquattronottidifila.Doun’occhiataall’orologio,sonoletredelmattino.

Domani ho due incontri importanti… cioè oggi… e devo avere la mente lucida edessere riposato. “Accidenti, non so cosa darei per poter dormire tranquillo una notte.”Oltretuttodomanic’èquellamaledettapartitadigolfconBastille.Dovreicancellarla; ilsolopensierodigiocareeperderemiinnervosisceancoradipiù.

Mi trascino giù dal letto e vago per il corridoio fino in cucina. Lì, mi riempio unbicchiered’acquaemiguardo,conindossosoloipantalonidelpigiama,riflessoneivetriall’altrocapodellastanza.Distolgolosguardo,disgustato.

Tul’hairespinta.

Leitivoleva.

Etul’hairespinta.

“Èstatosoloperilsuobene.”

Questopensieromitormentaormaidagiorni.Ilsuobelvisomicomparedavantisenzapreavviso e mi perseguita. Se il mio strizzacervelli tornasse dalla sua vacanza inInghilterra potrei chiamarlo. Tutte le sue stronzate psicologiche mi aiuterebbero a nonfarmisentireuntalestraccio.

“Grey,infondoerasoltantounaragazzinacarina.”

Forse avrei bisogno di una distrazione; magari di una nuova Sottomessa. È passatotroppo tempodall’ultima,Susannah.Prendo inconsiderazione lapossibilitàdi chiamareElenainmattinata.Trovasemprequalchecandidataadattaame.Malaveritàèchenonvoglionessun’altra.

IovoglioAna.

Lasuadelusione,ilsuoprofondorisentimentoeilsuodisprezzononmiabbandonano.Sen’èandatasenzapiùvoltarsi.Magarihoaccesoinleiqualchesperanzachiedendoledivenireaprendereuncaffè,soltantoperdeluderla.

Forse dovrei trovare unmodo per farmi perdonare, così potrei scordarmi una buonavoltadiquestotristeepisodioetogliermeladallatesta.Lascioilbicchierenellavello,seneoccuperàlamiadomestica,emitrascinodinuovoaletto.

La sveglia squilla alle 5.45 e io sto fissando il soffitto. Non ho chiuso occhio e sonoesausto.

“Maledizione!Tuttoquestoèsemplicementeridicolo.”

Alla radio c’è il programma del mattino, prima del secondo notiziario. Parla dellavenditadiunmanoscrittoraro:unromanzoincompiutodiJaneAustendaltitoloIWatson,chevaall’astaaLondra.

“Libri”hadetto.

“Cazzo.”PersinolaradiomiricordadellamiapiccolaMissTopodaBiblioteca.

Lei è un’inguaribile romantica che ama i classici inglesi. Anche io, ma per ragionidiverse. Non ho nessuna prima edizione di Jane Austen o delle sorelle Brontë, nonm’interessano…mahodueThomasHardy.

“Macerto!Hotrovato!Eccocosapossofare.”

Qualche istante dopo sono nella mia biblioteca con Jude l’oscuro e un cofanettocontenentetuttietreivolumidiTessdeid’Urbervilledispostidavantiamesultavolodabiliardo.Entrambisonolibritristi,cheaffrontanotemitragici.Hardyavevaun’animacupaetormentata.

“Propriocomeme.”

Scaccioquelpensieroedesamino i libri.AncheseJudeè incondizionimigliori,nonc’è paragone. In questo libro non c’è riscatto, così penso che le spediròTess, con unacitazioneadatta.Sochenonèunodeilibripiùsentimentalidelmondo,considerandotuttelecosebruttechesuccedonoallaprotagonista,mahauntoccodiamoreromanticonelloscenario idilliaco e bucolico della campagna inglese. Inoltre, Tess si vendica a doveredell’uomochel’hamaltrattata.

Manonèquestoilpunto.AnamiavevadettocheHardyeraunodeisuoiautoripreferitiesonocertochenonhamaivisto,nétantomenoposseduto,unaprimaedizione.

“Leisembra ilconsumatore ideale.”IlgiudiziocheAnahaespressodurante lanostraintervista torna a perseguitarmi. Sì.Mi piace possedere le cose, cose che aumentano divalore,comeleprimeedizioni.

Oramisentopiùtranquilloepadronedimestesso,persinounpo’compiaciuto,cosìmidirigoversolacabinaarmadioperinfilarmilatuta.

Sedutosulsedileposterioredellamacchina,sfoglioilprimovolumedellaprimaedizionediTessincercadiunacitazioneealtempostessomidomandoquandosaràl’ultimoesamediAna.Holettoquestolibrotantiannifaemiricordovagamentelatrama.Laletteraturaèsempre stata la mia passione da ragazzino.Miamadre si stupiva tutte le volte chemivedeva leggere; Elliot non tanto. Io desideravo ardentemente la via di fuga che laletteraturamiforniva,mentreluinonavevabisognodiscappare.

«MrGrey»diceTaylord’un tratto, interrompendo il flussodeimieipensieri.«Siamoarrivati,signore.»Escedallamacchinaemiaprelaportiera.«Saròquialledueinpuntoperportarlaallasuapartitadigolf.»

Annuisco emi avvio verso la sede dellaGreyEnterprises, con i libri infilati sotto ilbraccio.Laragazzaallareceptionmisalutaconuncennocivettuolo.

“Tuttiigiornilostessoteatrinodaquattrosoldi.”

Laignoroeprocedoversol’ascensorechemiporteràdirettamentenelmioufficio.

«Buongiorno,MrGrey.»Barry, l’addetto alla sicurezza,mi saluta e intanto preme ilpulsanteperchiamarel’ascensore.

«Comestatuofiglio,Barry?»

«Meglio,signore.»

«Sonocontento.»

Entronell’ascensoreesalgoalventesimopiano.Andreaèlìadaspettarmi.

«Buongiorno,MrGrey.RosvuolevederlaperdiscuteredelprogettoinDarfur.Barneyavrebbebisognodiqualcheminuto…»

Alzo lamano per zittirla. «Per ora lasciamo stare.ChiamamiWelch e scopri quandoFlynn torna dalle vacanze. Dopo che avrò parlato con Welch potremo dedicarci agliappuntamentidioggi.»

«Sì,signore.»

«Ehobisognodiunespressodoppio.ChiediaOliviadiprepararmelo.»

MaguardandoingironotocheOlivianonc’è.Chesollievo.Mironzasempreintornoemiirritadamorire.

«Desideradellatte,signore?»michiedeAndrea.

“Bravabambina.”Lesorrido.

«Nonoggi.»Mipiacechenonsappianomaicomevoglioilcaffè.

«Molto bene,MrGrey.» Sembra compiaciuta, e ne ha tutte le ragioni. È lamiglioreassistentepersonalecheioabbiamaiavuto.

TreminutidopohoWelchinlinea.

«Welch?»

«MrGrey.»

«Quelcontrollochehafattopermelasettimanascorsa:AnastasiaSteele,chestudiaallaWashingtonStateUniversity.»

«Sì,signore,miricordo.»

«Vogliochescopraconlamassimaprioritàquandosaràilsuoultimoesame.»

«Moltobene,signore.Qualcos’altro?»

«No,ètutto.»Riaggancioemimettoafissareilibrisullascrivania.Devotrovareunacitazione.

Ros, il mio braccio destro nonché direttore operativo, è in pieno fermento. «StiamoprocedendoallosdoganamentoconleautoritàsudanesiperportaregliapprovvigionamentiaPortSudan,mainostricontattisulpostohannoqualchedubbioriguardoaltrasferimentosu strada fino inDarfur. Stanno effettuandouna valutazione del rischio per vedere se èfattibile.» La questione logistica dev’essere davvero difficile; del suo atteggiamentoabitualmentesolareogginonc’ètraccia.

«Potremmosemprefareunlancioaereo.»

«Christian,lespesediunlancioaereo…»

«Loso.Vediamocosacidiconoinostriamicidell’ONG.»

«Okay» risponde lei con un sospiro. «Sono sempre in attesa del via libera delDipartimentodiStato.»

Ioalzogliocchialcielo.Maledettaburocrazia.«Sec’èdaoliarequalcheingranaggio,ofareintervenireilsenatoreBlandino,dimmelo.»

«Allora,ilprossimoargomentodaaffrontareèdovecollocareilnuovostabilimento.SaicheaDetroitleagevolazionifiscalisonoenormi.Tihomandatounriepilogo.»

«Hovisto,mainsomma!DeveproprioessereaDetroit?»

«Noncapiscocosatuabbiacontroquelposto.Rispondeatuttiinostriparametri.»

«Okay.Di’aBilldicontrollare tutte lenostrepotenzialiaree industrialidismesse.Faiun’altra ricerca per verificare se è disponibile qualche altro sito a condizioni piùfavorevoli.»

«Bill ha già mandato Ruth a un incontro con l’Ente di riqualificazione delle areeindustrialidismessediDetroit,chenonavrebbepotutodimostrarsipiùaccomodante,maglichiederòcomunquedieffettuareunulteriorecontrollo.»

Ilmiotelefonosquilla.

«Sì»borbottoadAndrea:sachenonvoglioessereinterrottoduranteunariunione.

«HoWelchinlinea.»

Ilmioorologiosegnale11.30.Èstatorapido.«Passamelo.»

FacciosegnoaRosdinonandarsene.

«MrGrey?»

«Welch.Cisononovità?»

«L’ultimoesamediMissSteeleèdomani,20maggio.»

“Maledizione.Nonmirimanemoltotempo.”

«Bene.Ètuttoquellochedevosapere»dicoprimadiriattaccare.

«Ros,restaancoraunattimo.»

AlzoilricevitoreeAndreamirispondesubito.

«Andrea,miserveuncartoncinobiancosucuiscrivereunmessaggio.Lovogliosullamiascrivaniasubito»leordinoepoiriaggancio.«Bene,Ros,doveeravamorimasti?»

Alle12.30Oliviaentranelmioufficioconilpranzo.Èaltaeslanciata,conunvisocarino.Sfortunatamente,lasuaattrazioneèsempremaleindirizzata.Tieneinmanounvassoioesperochecontengaqualcosadicommestibile.Dopounamattinatacosìintensa,muoiodifame.Loappoggiatremandosullamiascrivania.

Insalataditonno.Okay.Perunavoltaèriuscitaanonfarecasino.

Appoggiasultavoloanchetrebigliettibianchi,didiversemisure,conlerelativebuste.

«Perfetto»borbotto.“Oravattene”penso,mentreleisiallontanaapiccolipassi.

Mangiounbocconeperplacarelafameepoiallungolamanoperprenderelapenna.Hotrovatouna citazione.Unavvertimento.Ho fatto la sceltagiusta ad allontanarmida lei.Nontuttigliuominisonoeroiromantici.

Perchénonmihaidettochegliuominisonopericolosi?

Perché non mi hai messo in guardia? Le gran dame sanno come difendersi perchéleggonoromanzicheparlanodiquestiartifizi…

Infilo il biglietto nella busta e ci scrivo sopra l’indirizzo di Ana, che mi è rimastoimpressonellamemoriadalcurriculumfornitomidaWelch.ChiamoAndrea.

«Sì.MrGrey?»

«Puoivenireunattimo,perfavore?»

«Arrivosubito,signore.»

Unistantedopocomparesullasoglia.«MrGrey?»

«Prendi questi, incartali e spediscili ad Anastasia Steele, la ragazza che mi haintervistatolasettimanascorsa.Quic’èilsuoindirizzo.»

«Lofacciosubito,MrGrey.»

«Devonoessereconsegnatialpiùtardientrodomani.»

«Sì,signore.Ètutto?»

«No.Trovamiunrimpiazzo.»

«Perquestilibri?»

«Sì.Primeedizioni.FallecercareaOlivia.»

«Dichecosasitratta?»

«Tessdeid’Urberville.»

«Sì,signore»rispondeabbozzandounsorrisomentreescedalmioufficio.

“Cos’avràdasorridere?”

Ingenerenonsorridemai.Accantonoquelpensieroemichiedosesaràl’ultimavoltachevedròqueilibriedevoriconoscere,miomalgrado,chesperopropriodino.

Venerdì20maggio2011Hodormitobeneperlaprimavoltaincinquegiorni.Forse,adessochehospeditoilibriadAnastasia, inizio a intravedere la conclusione che avevo sperato. Mentre mi faccio labarba,ilbastardoriflessonellospecchiomiguardaconocchigrigiefreddi.

“Bugiardo.”

“Fanculo.”

“Okay,okay.”Sperocheleimichiami.Ilmionumerocel’ha.

MrsJonesalzagliocchiquandoentroincucina.

«Buongiorno,MrGrey.»

«’Giorno,Gail.»

«Checosadesiderapercolazione?»

«Un’omelette,grazie.»Misiedoalbanconementreleimelaprepara.Sfoglioil“WallStreet Journal” e il “New York Times”, poi do un’occhiata al “Seattle Times”. Stoleggendoquandoilmiotelefonosquilla.

ÈElliot.Chediavolovuoleilmiofratellone?

«Elliot?»

«Amico, devo squagliarmela da Seattle questo fine settimana. Una squinzia mi si èappiccicataaddossoeiodevoscappare.»

«Appiccicataaddosso?»

«Già.Dovrestiprovarepercapire.»

Ignorolasuabattutaepoimivieneinmenteunacosachenonc’entraniente.«ChenedicidiunagitavicinoaPortland?Potremmopartireoggipomeriggio.Ci fermiamo lì etorniamoacasadomenica.»

«Sembraunafigata.Andiamoconilmacininoovuoiguidare?»

«È un elicottero, Elliot, e comunque pensavo di andare inmacchina. Passa dame inufficioall’oradipranzoepoipartiamo.»

«Grazie,fratello.Houndebitoconte.»Eriattacca.

Elliot ha sempre avuto dei problemi a contenersi. Esattamente come le donne chefrequenta:chiunquesialasfortunataèsoloun’altrainunalunga,lungaseriedirelazionicasuali.

«MrGrey,checosalepreparoperilweekend?»

«Qualcosadileggero.Lolasciinfrigo.Potreianchedecidereditornaresabato.»

Oforseno.

“Nonsiènemmenovoltataaguardarti,Grey.”

Avendo trascorso buona parte dellamia vita lavorativa a gestire le aspettative altrui,

adessodovreiesseremoltopiùbravoagestirelemie.

Elliot ha dormito quasi tutto il tempo del viaggio verso Portland. Povero coglione,dev’essere proprio sfinito. Lavorare e scopare: ecco la sua vera ragion d’essere. Stastravaccatosulsediledelpasseggeroerussa.

Infondo,unpo’dicompagniamelafa.

ArriveremoaPortlandbendopoletre,cosìmimettol’auricolareperchiamareAndrea.

«MrGrey»rispondedopoduesquilli.

«Puoifarciportareduemountainbikeall’Heathman?»

«Percheora,signore?»

«Letre.»

«Lebiciclettesonoperleiepersuofratello?»

«Sì.»

«Suofratelloèaltoquasiunmetroenovanta,giusto?»

«Esatto.»

«Meneoccuposubito.»

«Bene.»RiaggancioechiamoTaylor.

«MrGrey»rispondeluidopounsolosquillo.

«Acheoraarrivi?»

«Hoilcheck-instaseraintornoallenove.»

«Puoiprenderel’R8?»

«Conpiacere,signore.»AncheTaylorèunappassionatodiauto.

«Benissimo.» Riaggancio e alzo il volume della musica. Vediamo se Elliot riesce adormireancheconiVerve.

MentreprocediamolungolaI-5,lamiaagitazioneaumenta.

Leavrannogiàconsegnatoilibri?SonotentatodichiamaredinuovoAndrea,masodiaverlelasciatounamontagnadilavoro.Inoltre,nonvogliosuscitarepettegolezzitraimieidipendenti.Ingenerenonfaccioquestecazzate.

“Tantopercominciare,perchéglielihaispediti?”

“Perchévogliorivederla.”

Oltrepassiamol’uscitadiVancouveremidomandoseAnastasiaavràfinitol’esame.

«Ehi,amico,dovesiamo?»bofonchiaElliot.

«Attenzione, si sveglia» sussurro. «Siamo quasi arrivati. Ho deciso che andremo inmountainbike.»

«Davvero?»

«Sì.»

«Fico.Tiricordiquandociandavamoconpapà?»

«Mmh.» Scuoto la testa al pensiero. Mio padre ha una cultura enorme, è un uomodavveroeclettico:formazioneuniversitaria,sportivo,aproprioagioincittàeancoradipiùneigrandispaziaperti.Haaccoltoincasasuatrebambiniadottati…eiosonol’unicochenonvivesecondolesueaspettative.

Prima dell’adolescenza, però, avevamo un legame. Lui era il mio eroe. Era solitoportarci in campeggio e farci fare tutte le attività all’aperto che adesso mi piacciono:andareinbarcaavela,inkayak,inbici,facevamotutto.

Lapubertàmiharovinatoognicosa.

«Ho pensato che, arrivando a metà pomeriggio, non avremmo avuto il tempo perun’escursione.»

«Ottimapensata.»

«Allora,dimmiunpo’,dachiscappi?»

«Amico,iosonoiltipodaunabottaevia,losai.Nessunlegame.Nonso,lesquinziescoprono che hai un’azienda e iniziano a farsi strane idee.» Mi lancia un’occhiata ditraverso.«Tufaibeneatenertelotuttoperte.»

«Noncredochestiamoparlandodelmiouccello,stiamoparlandodeltuo,edichic’èsalitosopradirecente.»

Elliot sghignazza. «Ho perso il conto. In ogni caso, ne ho abbastanza. Com’è lostimolantemondodell’industriaedell’altafinanza?»

«Vuoidavverosaperlo?»glichiedoconun’occhiataccia.

«Naa» risponde con una smorfia, e io rido della sua indifferenza e della sua scarsaeloquenza.

«Comevannogliaffari?»glidomando.

«Staicontrollandoiltuoinvestimento?»

«Lofacciosempre.»Èilmiolavoro.

«Okay. Abbiamo iniziato il progetto Spokani Eden la settimana scorsa e siamo neitempi,maèpassatasolounasettimana»rispondeconun’alzatadispalle.Dietroquellasuafacciatadamenefreghista,miofratelloèunpaladinodell’ambiente.Lasuapassioneperlasostenibilitàhaanimatoleconversazionidellenostrecenedomenicali infamiglia; ilsuoultimoprogettoèsviluppareunitàabitativeecosostenibilianorddiSeattle.

«Spero di riuscire a installare quel sistema di acque grigie di cui ti ho parlato.Significherebberidurreilconsumodomesticodiacquaelebollettedel25percento.»

«Grandioso.»

«Losperoproprio.»

EntriamosilenziosamentenelcentrodiPortlande,mentreimbocchiamol’ingressodel

garagesotterraneodell’Heathman–l’ultimopostoincuihovistoAna–,Elliotmormora:«SaicheciperderemolapartitadeiMarinersstasera».

«Magari ti puoi concedere una serata davanti alla tivù. Dài un po’ di tregua al tuouccelloeguardatiilbaseball.»

«Belprogramma.»

ÈdurastarealpassoconElliot.Siarrampicasuperilsentieroconlastessaavventatezzacon cui affronta quasi ogni situazione. Non conosce la paura, ed è per questo che loammiro.Maprocedendoaquestoritmononhoalcunapossibilitàdigodermiilpanorama.Riesco appena a percepire il verde lussureggiante chemi circonda,ma devo tenere gliocchiincollatisulsentieropercercaredievitarelebuche.

Allafinedelgiroinbicicletta,siamosporchiedesausti.

«Questo è lo sballo più grande che io abbia avuto con i vestiti addosso» dice Elliotmentrericonsegniamolebicialportieredell’hotel.

«Già»borbottoemi ricordodiquandohosalvatoAnastasiadalciclistachestavaperinvestirla. Ilsuocalore, isuoisenipremuticontrodime, ilsuoprofumoche invadeva imieisensi.

Inquell’occasione,erovestito.«Già»ripetosottovoce.

Inascensorecontrolliamoinostricellularimentresaliamoversol’ultimopiano.

Horicevutoalcunemail,unpaiodimessaggidaElenachemichiedevachecosafacevoquesto fine settimana, ma non c’è nessuna chiamata persa di Anastasia. Sono da pocopassate le sette, a quest’ora dovrebbe avere già ricevuto i libri. Il pensieromi deprime:avròadottatolatatticasbagliata?

«Mio Dio, quella squinzia mi ha chiamato cinque volte e mi ha mandato quattromessaggi.Nonsirendecontodiquantoèridicola?»silamentaElliot.

«Magarièincinta.»

Elliotimpallidisceepoiscoppiaaridere.

«Nonèdivertente,fenomeno»borbotta.«Epoi,nonlafrequentodacosìtantotempoenoncivediamoquasimai.»

DopounavelocedocciaraggiungoElliotnellasuasuiteperguardarelafinedellapartitadeiMarinerscontroiSanDiegoPadres.Ordinoduebistecche,insalata,patatineeunpaiodi birre e poi mi godo lo spettacolo con la rilassante compagnia di Elliot. Mi sonorassegnatoalfattocheAnastasianonchiamerà.IMarinerssonointestae,aquantopare,cisaràdafesteggiare.

Purtroppononècosì,ancheseiMarinersvinconoquattroauno.

“ForzaMariners!”Ellioteiofacciamounbrindisiconlebottiglie.

Nel belmezzo della nostra analisi post-partita, ilmio telefono simette a squillare esulloschermoappareilnumerodiMissSteele.

“Èlei.”

«Anastasia?» Non nascondo la sorpresa né il piacere. In sottofondo si sente moltorumore,comesefosseaunafestaoinunbar.Elliotmiguarda,cosìmialzodaldivanoemiallontanopernonfarglisentirecosadico.

«Perchémihaimandatoqueilibri?»farfuglia,eun’ondatadiapprensionemitravolge,correndomigiùperlaschiena.

«Anastasia,tisentibene?Sembristrana.»

«Nonsonoioquellastrana,seitu»rispondeintonoaccusatorio.

«Anastasia,haibevuto?»

Maledizione.Conchiè?Conilfotografo?Dov’èlasuaamicaKate?

«Eatecosaimporta?»Èscontrosaedèsulpiedediguerra;socheèubriacamadevoaccertarmichestiabene.

«Sono…curioso.Dovesei?»

«Inunbar.»

«Qualebar?»“Dimmelo.”Sentomontarel’ansia.ÈubriacadaqualcheparteaPortland.Nonèalsicuro.

«UnbardiPortland.»

«Come farai a tornare a casa?»Mi pizzico la base del naso nella vana speranza chequestogestomidistolgadallarabbiacrescente.

«Troveròunmodo.»

Machecazzodice?Nonpenseràmicadimettersialvolante?Lechiedodinuovoinchebarsitrovaeleiignoralamiadomanda.

«Perchémihaimandatoilibri,Christian?»

«Anastasia,dovesei?Dimmelo,subito.»

“Comefaràatornareacasa?”

«Seicosì…dispotico»ridacchia.Inqualunquealtrocontestol’avreitrovatoseducente,maoramipiacerebbepropriofarlevederequantopossoesseredispotico.Mistafacendoandarefuoriditesta.

«Ana,dammiunamano,dovecazzosei?»

Leiridacchiaun’altravolta.“Merda,mistaridendoinfaccia!”

“Dinuovo!”

«SonoaPortland…èunbelviaggiodaSeattle.»

«APortland,dove?»

«Buonanotte,Christian.»

«Ana!»

Miha attaccato il telefono in faccia!Fisso incredulo il cellulare.Nessunomihamai

attaccatoiltelefonoinfaccia.Echecazzo!

«Qualcheproblema?»migridaElliotdaldivano.

«Sono appena stato importunato da una ragazza ubriaca.»Lo fisso e luimi guarda aboccaaperta,sorpreso.

«Ahsì?»

«Già.»PremoilpulsanteRICHIAMAecercodicontenermiedireprimerel’ansia.

«Pronto» risponde lei, timidamente e conun filo di voce. Intornonon si sentonopiùrumori.

«Sto venendo a prenderti» dico in tono glaciale, lottando contro la rabbia, e poiriattacco.

«Devoandareaprenderequellaragazzaeportarlaacasa.Vuoivenireconme?»

Elliotmifissacomeseavessitreteste.

«Tu?Conunasquinzia?Nonmelopossoperdere.»Afferralescarpedaginnasticaeseleinfilainfretta.

«Devofareunatelefonata.»Camminoavantieindietronellasuacameradalettomentretento di decidere se chiamare Barney oppureWelch. Barney è l’ingegnere più anzianodelladivisionetelecomunicazionidellamiaazienda.Èungeniodellatecnologia.Maciòchevogliononèpropriamentelegale.

“Megliolasciarefuoridall’aziendaquestecose.”

Premo il tasto di selezione rapida collegato aWelch e in pochi secondi la sua vocegracchiantemirisponde.

«MrGrey?»

«MipiacerebbepropriosaperedovesitrovaAnastasiaSteeleinquestomomento.»

«Capisco»risponde.Poifaunabrevepausa.«Cipensoio,MrGrey.»

Socheècontrolalegge,matemocheAnasistiamettendoneiguai.

«Grazie.»

«Lefacciosaperetraqualcheminuto.»

Quandoritornonel soggiorno,Elliot si stasfregando lemani, tuttocontento,conunostranosorrisinosulvolto.

“Oh,machecazzo!”

«Nonmeloperdereipernientealmondo»midice,gongolante.

«Vadoaprendere lechiavidellamacchina.Civediamonelgarage tracinqueminuti»borbotto,ignorandolasuaespressionecompiaciuta.

Ilbarèaffollato,pienodistudentidecisiadivertirsi.Unamusicainfernalerimbombanellocaleelapistaèpienadicorpichesidimenano.

Misentovecchio.

“Leièqui,daqualcheparte.”

Elliotmistaincollatodaquandosiamoentrati.«Lavedi?»miurlasopraquelfrastuono.MiguardointornoescorgoKatherineKavanagh.Èconungruppodiamici,tuttiuomini,seduti a un tavolino. Non c’è traccia di Ana,ma il tavolo è ingombro di bicchierini eboccalidibirravuoti.

Bene,vediamounpo’seMissKavanaghètantolealeconlasuaamicaquantoAnaloèconlei.

Miguardasorpresaquandoarrivoaltavolo.

«Katherine»lasalutoeleimiinterrompeprimachepossachiederledovesitrovaAna.

«Christian,chesorpresavedertiqui»gridasopralamusica,mentreitretizialtavolocisquadranoconapertaostilità.

«Eroneiparaggi.»

«E lui chi è?»mi chiede con un sorriso smagliante, interrompendomi di nuovo.Chedonnaesasperante!

«QuestoèmiofratelloElliot.Elliot,KatherineKavanagh.Dov’èAna?»

Ilsorrisosulvoltodileisiallargaeconsorpresanotochemiofratellocontraccambia.

«Credochesiaandatafuoriaprendereunaboccatad’aria»rispondelaKavanagh,senzaguardarmi. Ha occhi esclusivamente perMr Una-Botta-e-Via. Bene, si sta scavando lafossadasola.

«Fuoridove?»

«Oh,èandatadilà.»Miindicaunaportaaduebattentiinunangolodelbar.

Facendomi largo tra la ressa, riesco ad arrivarci, lasciandomi alle spalle i tre uominiseccati, mentre Kate ed Elliot sono impegnati a togliersi quello stupido sorrisino dallafaccia.

Superatalaporta,trovolacodaperilbagnodellesignore,epiùinlàun’altraportachedàsull’esterno.Èilretrodelbar.Ironiadellasorte,conducealparcheggiodoveEllioteioabbiamolasciatol’autopocofa.

Esco emi ritrovo in un posto angusto, una specie di rifugio delimitato da aiuole diazalee,dovec’èchifuma,chibeveechichiacchiera.Echiciprova.Laintravedo.

“Maledizione!”Leièconilfotografo,penso,ancheseèdifficiledirlo,c’ètroppopocaluce.Ètralesuebraccia,masembradimenarsi.Luilestasussurrandoqualcosa,maiononriescoasentire,eadessolabaciasullaguancia.

«José,no»gridaleieaquelpuntotuttomièchiaro.Stacercandodirespingerlo.

“Nonlovuole.”

Perunattimopensodispaccargli la testa.Conipugniserratimidirigoversodi loro.«Mi sembra che la signora abbiadettono.»Lamiavoce risuona fredda e sinistra nellarelativaquiete,mentrelottopertrattenerelarabbia.

Luilalasciaandareeleimiguardacongliocchisocchiusi,conun’espressioneconfusaeannebbiata.

«Grey»dicelui,intonobrusco,edevofareappelloatuttoilmioautocontrollopernonstrapparglivialadelusionedallafaccia.

Anasitirasu,poisisporgeinavantievomitaperterra.

“Oh,merda!”

«Acc…Diosmío,Ana!»diceJosé,allontanandosidisgustato.

Pezzodiidiota.

Loignoro,leafferroicapellieglieliscostomentreleicontinuaarimetteretuttociòchehaingerito.Conuncertofastidionotoche,aquantopare,nonhamangiato.Lemettounbraccio intorno alle spalle e la porto lontano dagli sguardi curiosi, verso le aiuole. «Sevuoivomitaredinuovo,falloqui.Tiaiuto.»

Inquestopuntoc’èmenoluceepuòfarloinpace.Continuaarimettere,reggendosiconlemani almuretto dell’aiuola. È una sofferenza.Dopo che si è svuotata lo stomaco, èancorascossadaviolenticonati.

“Però,chesbronza!”

Finalmente,ilsuocorposirilassaeiopensocheabbiafinito.Cosìlalascioandareelepassoilmiofazzoletto,chepermiracolotrovonellatascainternadellagiacca.

“Grazie,MrsJones.”

Lei si pulisce la bocca, poi si gira e si appoggia contro il muretto, evitando diguardarmi. È troppo imbarazzata. Si vergogna. E pensare che io sono così felice divederla.Lamiafuriacontroilfotografoèsvanita.SonocontentodistarenelparcheggiodiunbarperstudentiaPortlandconMissAnastasiaSteele.

Sistringelatestatralemani,faunasmorfiaepoimiguarda,ancoraadisagio.Sigiraversolaportaelanciaun’occhiataoltrelamiaspalla.Presumoalsuo“amico”.

«Ci…ehm…civediamodentro»farfugliaJosé,maiononmivoltoaguardarloe,conmioenormepiacere,ancheleiloignora,puntandodinuovoisuoiocchineimiei.

«Midispiacecosìtanto»mormorainfine,stropicciandoilmorbidofazzolettodilino.

“Okay,divertiamociunpo’.”

«Percosa,Anastasia?»

«Perlatelefonata,soprattutto.Peravervomitato.Oh,l’elencoèinfinito»borbotta.

«Cisiamopassatitutti,magarinoninmodocosìspettacolare.»Perchéècosìdivertenteprendereingiroquestaragazza?«Sitrattasolodiconoscereiproprilimiti.Omeglio,iosono per spingere i limiti sempre più in là, ma in questo caso è davvero troppo. Ticomporticosìdisolito?»

Magari ha dei problemi con l’alcol. Il solo pensiero mi preoccupa e valuto se sianecessariochiamaremiamadreperavereilnumerodiunaclinicadidisintossicazione.

Anaaggrottaperunattimolafronte,comesefossearrabbiata,evedounapiccola“V”formarsitralesuesopracciglia;reprimol’impulsodibaciarla.Quandoparla,però,sembraavvilita.

«No»dice.«Nonmisonomaiubriacatainvitamia,eperoranonhonessunavogliadiripetere l’esperienza.»Alza la testa emi fissa conuno sguardopersonelvuoto, unpo’ciondolante.Forsestapersvenire,cosìdecidodisollevarlaediprenderlatralebraccia.

Èincredibilmente leggera.Troppoleggera.Quelpensieromiurta.Nonc’èdastupirsichesiaubriaca.

«Vieni,tiportoacasa.»

«DevoavvertireKate»risponde,conlatestaappoggiataallamiaspalla.

«Glielodiràmiofratello.»

«Cosa?»

«MiofratelloElliotstaparlandoconMissKavanagh.»

«Eh?»

«Eraconmequandohaitelefonato.»

«ASeattle?»

«No,alloggioall’Heathman.»

“Lamiatatticainfondononerapoicosìsbagliata.”

«Comehaifattoatrovarmi?»

«Horintracciatolachiamata,Anastasia.»Midirigoversolamacchina.Voglioportarlaacasa.«Haiunagiaccaounaborsetta?»

«Ehm…sì,tutteedue.Christian,perfavore,devoavvertireKate.Sipreoccuperà.»

Mifermoemimordolalingua.LaKavanaghnonsièpreoccupataquandoAnaèuscitacon quel fotografo fin troppo voglioso. Rodriguez, ecco come si chiama. Che razza diamicaè?Lelucidelbarilluminanoilsuovoltoteso.

Per quanto la cosa mi turbi, la metto giù e acconsento a riaccompagnarla dentro.RientriamotenendocipermanoecifermiamoaltavolodiKate.Unodeiragazzièancorasedutoesembraseccatodiesserestatomollatolì.

«Dov’èKate?»gridaAna,perfarsisentiresopraquelchiasso.

«A ballare» risponde lui, con gli occhi fissi sulla pista. Ana prende la giacca e laborsettae,inaspettatamente,allungaunamanoemiprendesottobraccio.

Iomiimmobilizzo.

“Merda.”

Ilmiocuorebatteall’impazzatamentrel’oscuritàaffiora,saleemiserralagolaconisuoiartigli.

«Lei è in pista» mi urla Ana nell’orecchio, distraendomi dalle mie paure. E

all’improvvisol’oscuritàscompareeilrimbombodelcuorecessa.

“Cosa?”

Alzogliocchialcielopernascondere laconfusionee laportoalbar,doveordinounenormebicchiered’acquaeglielopasso.

«Bevi.»

Scrutandomidasoprailbicchiere,mandagiùunsorso,esitando.

«Tutta»leordino,nellasperanzachebastiariparareildannoeaevitarleunmaledettomalditestadasbronzailgiornoseguente.

Cosalesarebbecapitatosenonfossiintervenuto?Ilmioumoresiaffossa.

Epensoaquellochemièappenasuccesso.

Ilsuotocco.Lamiareazione.

L’umorepeggioraulteriormente.

Anaciondolaunpo’mentrebeve,così la tengofermaconunamanoappoggiatasullaspalla. Mi piace questo contatto, mi piace toccarla. Lei è come olio sulle mie acquetormentate,profondeescure.

“Mmh…cheimmagineromantica,Grey.”

Anafiniscedibereemipassailbicchiere.Loappoggiosulbancone.

Okay.Vuoleparlareconquellachechiamaamica.Passo in rassegna lapistapienadipersone,avvertendounsensodidisagioalpensierodituttiqueicorpichespingonocontrodimementretentiamodifarcistrada.

Mifacciocoraggio,laprendopermanoelaportoversolapista.Leiètitubante,masevuole parlare con la sua amica, c’è solo unmodo: deve ballare conme.QuandoElliotprende il ritmo, è impossibile fermarlo; meno male che doveva essere una seratatranquilla.

Laattirotralemiebraccia.

Questoriescoasopportarlo.Quandosochestapertoccarmi,vabene.Riescoagestirlo,soprattuttoquandohoaddossounagiacca.Mifacciospaziotra lafollaversoilpuntoincuiEllioteKatestannodandospettacolo.

Senzasmetterediballare,miofratellosiprotendeversodimeemiguardaincredulo.

«PortoAnaacasa.DilloaKate»gligridoinunorecchio.

LuiannuisceeabbracciaKate.

“Bene.”OraportiamoacasaMissTopodaBibliotecaubriaca.Stranamente,leisembrariluttante.OsservaKate con apprensione.Quando lasciamo la pista, le lancia un’ultimaocchiata,poisivoltaversodimebarcollandounpo’stupita.

«Cazzo!»Riescoadafferrarlapermiracoloprimachecada.Sonotentatodiprenderlainspalla ma daremmo troppo nell’occhio, così la sollevo di nuovo e la stringo al pettomentremidirigoversol’auto.

«Maledizione»imprecomentretentoditirarfuorilechiavidallatascadeijeansedinonfarla cadere.Per fortuna, riesco ametterla seduta sul sedile anteriore e ad allacciarle lacintura.

«Ana.»Lascuotounpo’,perchénondàsegnidivita.«Ana.»

Lei borbotta qualcosa di incomprensibile e capisco che è ancora cosciente. Dovreiportarlaacasa,maVancouverètroppodistanteeleipotrebbesentirsimaledinuovo.Nonmipiacel’ideadellamiaAudipienadivomito.L’odorecheemanadaisuoivestitiègiàfintroppoforte.

Partoindirezionedell’Heathman,dicendoamestessochelofaccioperilsuobene.

“Sì,raccóntatelapurecosì,Grey.”

Lei riposa tra le mie braccia mentre saliamo in ascensore. Devo toglierle i jeans e lescarpe. Ilpuzzodivomito riempie lo spazio.Mipiacerebbedavvero farleunbagnomaquestosignificherebbeoltrepassareilimitidellacorrettezza.

“Equestono,invece?”

Una volta entrato nella mia suite butto la sua borsetta sul divano, poi porto Ana incameraelastendosulletto.Leiborbottadinuovoqualcosasenzaapriregliocchi.

Le tiro via le scarpe e le calze e le metto nel sacchetto di plastica della lavanderiadell’hotel.Poileabbassolacernieradeijeanseglielisfiloe,primadibuttarlitralarobadalavare,controlloletasche.Leièriversasullettoconlebracciaelegambeaperte,comeunastellamarina,eperunmomentomiimmaginoquellegambeavvolteintornoallamiavitaeipolsilegatiallacrocediSant’Andrea.Sulginocchiohaunlividochestasvanendoemichiedosesel’èprocuratoquandoècadutanelmioufficio.

“Daquelmomentoèrimastasegnata…comeme.”

Lamettosedutaeleaprogliocchi.

«Ciao,Ana»lesussurro,mentreletolgolagiacca.Leinoncollaboraaffatto.

«Grey.Labbra»mormora.

«Sì,tesoro.»Lafacciodistenderedinuovo.Leirichiudegliocchiesigirasuunlato,maquestavoltasirannicchia,sembrapiccolaevulnerabile.Tirosulecoperteeledounbacio sui capelli. Ora che non ha più quei vestiti puzzolenti, si sente una nota del suoprofumo.Sadimele,autunno,èfrescoedelicato…SadiAna.Halelabbrasocchiuse,lecigliaabbassateeleguancepallide.Unapelleimpeccabile.Unultimotoccoèciòchemiconcedomentreleaccarezzolaguanciaconildorsodell’indice.

«Dormi bene» le sussurro, primadi andare nel soggiorno per compilare la lista dellalavanderia. Quando ho finito, metto il sacchetto fuori dalla porta. Qualcuno passerà aritirarlo.

PrimadicontrollarelemailmandounSMSaWelchperchiederglidiverificareseJoséRodriguez ha dei precedenti. Sono proprio curioso. Voglio sapere se si approfitta dellegiovani donneubriache.Dopodiché,mi occupodel problemadei vestiti diMissSteele:mandounavelocemailaTaylor.

Da:ChristianGreyA:JBTaylorData:20maggio201123.46Oggetto:MissAnastasiaSteele

Buongiorno,dovresticortesementeprocurarmiquestiarticoliperMissSteeleefarmeliconsegnarenellamiasolitastanzaprimadelle10.00.

Jeans:bludenim,taglia40Camicetta:azzurra,carina,taglia38Converse:nere,numero40Calze:tagliaMLingerie:mutandine,tagliaS.Reggiseno:suppongounaIIIcoppaC.Grazie,

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Non appena ilmessaggio scompare dalla casella di posta in uscita,mando un SMS aElliot.

Anaèconme.SeseiancoraconKate,diglielo.

Eluimirisponde:

Tranquillo.Sperochetutelasiafatta.

Neavevitaaaaaaaaantobisogno.

Sbuffoleggendoilsuomessaggio.

“Lofarò,Elliot,lofarò.”

Dopodiché,mimettoaleggerelemaildilavoro.

Sabato21maggio2011Quasidueoredopo,vadoaletto.Èl’1.45opocopiù.Leidormeprofondamenteenonsièmossadallaposizione incui l’ho lasciata.Mispoglio, indosso ipantalonidelpigiamaeunamagliettaemisdraioalsuofianco.Èpraticamenteincoma;difficilechesiagitinelsonnoemitocchi.Esitoperunattimo,sentendoqualcosadioscurochemontadentrodime.Manonaffiorainsuperficie,esocheèperchéstoguardando,comeipnotizzato,ilsuoseno che si alza e si abbassa, respirando in sincrono con lei. Inspiro. Espiro. Inspiro.Espiro. Inspiro. Espiro. La guardo per secondi, minuti, ore, non saprei dire. E mentredorme contemplo ogni splendido centimetro del suo viso adorabile.Le ciglia scure chefluttuanonel sonno, le labbrasocchiusechemi lasciano intravedere i suoidentibianchiregolari. Mormora qualcosa di incomprensibile e la sua lingua guizza fuori e lecca lelabbra.Èeccitante,moltoeccitante.Infine,cadoinunsonnoprofondoesenzasogni.

Quando apro gli occhi tutto tace, e per un attimo sono disorientato. Ah, già. Sonoall’Heathman.Lasvegliasulcomodinodicechesonole7.43.

Quandoèstatal’ultimavoltachemisonosvegliatocosìtardi?

“Ana.”

Giropiano la testa,e leidormeprofondamente,voltataversodime. Il suobelvisoèrilassatodalsonno.

Nonhomaidormito conunadonna.Neho scopate tante,ma svegliarsi vicino aunaragazzaattraenteèun’esperienzanuovaestimolante.Ilmiomembroconcorda.

“Cosìnonva.”

Con riluttanza, scendo dal letto emimetto la tuta.Ho bisogno di bruciare questa…energiaineccesso.Mentremiinfiloipantaloni,nonriescoaricordarel’ultimavoltachehodormitocosìbene.

Insoggiornoaccendoilportatile,controllolapostaerispondoaduemail,unadiRoseunadiAndrea.Cimettopiù tempodel solito,distrattocomesonodallaconsapevolezzacheAnastadormendonellastanzaaccanto.Michiedocomesisentiràalsuorisveglio.

Certoavràipostumidellasbornia.

Nelminibartrovounabottigliettadisuccod’arancia,cheversoinunbicchiere.Quandoentroincamera,leistaancoradormendo,icapelliunamassasparsasulcuscino;lecopertele sono scivolate fino alla vita e la maglietta si è sollevata, scoprendo la pancia el’ombelico.Quellavistamifadinuovoribollireilsangue.

“Cazzo,piantaladistartenequiasbavaresuquestaragazza,Grey.”

Devo uscire prima di fare qualcosa di cui potrei pentirmi. Poso il bicchiere sulcomodino,vadoinbagno,prendoduepastigliediantidolorificonelmiokitdaviaggioelemettovicinoalsuccod’arancia.

Dopoun’ultima,lungaocchiataadAnastasiaSteele–laprimadonnaconcuiabbiamaidormito–escoacorrere.

Quando rientro, nel soggiorno c’è la borsa di un negozio che non riconosco. Sbircio

all’internoevedochecontieneivestitiperAna.Aquantopare,Taylorhafattoquellochedoveva…etuttoprimadellenovedelmattino.

“Quell’uomoèfantastico.”

LaborsettadiAnaèsuldivano,dovel’holasciataierinotte,elaportadellastanzadalettoèchiusa,quindiimmaginocheleinonsiaandataviaestiaancoradormendo.

È un sollievo. Dopo un’occhiata al menu del servizio in camera, decido di ordinarequalcosa.Sisveglieràaffamata,manonhoideadicosavorràmangiare,quindiinunraromomentodiindulgenzaordinouninteroassortimentodipiatti.Midiconochecivorràunamezz’ora.

IltempodisvegliareladeliziosaMissSteele:hadormitoabbastanza.

Prendol’asciugamanodaallenamentoelaborsadelnegozio,bussoallaportaedentro.Conmiagrandegioia,leièsedutasulletto.Lepillolesonoscomparse,insiemealsuccod’arancia.

“Bravabambina.”

Quandoentronellastanza,impallidisce.

“Fa’l’indifferente,Grey,senonvuoibeccartiunadenunciaperrapimento.”

Leichiudegliocchi,eimmaginochesiaperl’imbarazzo.

«Buongiorno,Anastasia.Comestai?»

«Meglio di quanto mi merito» farfuglia lei, mentre io poso il sacchetto sulla sedia.Quando sposta lo sguardo su di me, i suoi occhioni sono enormi e di un azzurroincredibile,eanchesehaicapellituttiarruffati…èunoschianto.

«Comesonoarrivataqui?»michiede,comeseavessepauradellarisposta.

“Rassicurala,Grey.”

Mi siedo sul bordo del letto e vado dritto al punto. «Dopo che sei svenuta, non hovoluto mettere in pericolo il rivestimento di cuoio dei sedili della mia autoriaccompagnandotiacasa.Ecosìtihoportataqui.»

«Seistatotuamettermialetto?»

«Sì.»

«Hovomitatodinuovo?»

«No.»GrazieaDio.

«Mihaitoltotuivestiti?»

«Sì.»“Chialtroavrebbedovutofarlo?”

Lei arrossisce, e finalmente ha un po’ di colore sulle guance. I suoi denti perfettimordonoillabbro.Sopprimoungemito.

«Nonabbiamo…?»mormora,congliocchibassi.

“Dio,macherazzadianimalepensachesia?”

«Anastasia, eri praticamente in coma. La necrofilia non fa per me.» Il mio tono èimpassibile.«Mipiaccionoledonnecoscientiericettive.»Leifaunsospirodisollievo,ilchemispingeachiedermiselesiagiàsuccessoprima,disvenireerisvegliarsinellettodiunosconosciutoscoprendocheluil’avevascopatasenzailsuoconsenso.Forseèquestalastrategia del suo fotografo. Il pensiero mi turba.Ma ricordo la sua confessione di ierinotte:chenonsieramaiubriacataprima.GrazieaDiononèunasuaabitudine.

«Midispiacetanto»dice,lavocepienad’imbarazzo.

“Merda.”Forsedovreiandarcipiano.

«Èstataunaseratamoltomovimentata.Non ladimenticherò tantopresto.»Sperochesuonirassicurante,malasuaespressionediventaancorapiùcupa.

«NoneritenutoarintracciarmiconlediavolerieallaJamesBondcheproduciperituoiclienti.»

Ah!Adessofal’offesa.Maperché?

«Primo,latecnologiacheservearintracciareicellularièdisponibilesuInternet.»

“Neisuoirecessipiùinaccessibili,però…”

«Secondo,lamiasocietànoninvesteinnessuntipodidispositivodisorveglianzanéloproduce.»

Mi sto innervosendo,mami sentobenevolo.«Terzo, senon fossivenuto aprenderti,probabilmentetisarestisvegliatanellettodiquelfotografodelcuicorteggiamento,sebenricordo,noneritroppoentusiasta.»

Leisbattelepalpebreunpaiodivolte,poiiniziaaridacchiare.

“Stadinuovoridendodime.”

«Daqualecronacamedievaleseifuggito?Sembriuncavaliercortese.»

Èun’ammaliatrice.Mistasfidando…un’altravolta,elasuairriverenzaèrigenerante,davvero rigenerante. Tuttavia, non mi illudo di essere un cavaliere con l’armaturascintillante. Sta proprio sbagliando di grosso. E anche se potrebbe non tornare a miovantaggio,misentocostrettoadavvertirlache inmenonc’ènientedicavallerescoodicortese.«Anastasia,nonpensoproprio.Uncavalierenero,forse.»Sesolosapesse…epoiperchéstiamoparlandodime?Cambioargomento.«Haimangiatoierisera?»

Leiscuotelatesta.

“Ciavreigiurato!”

«Devimangiare.Perquestoseistatacosìmale.Davvero,èlaregolanumerounodichibeve.»

«Intendicontinuareasgridarmi?»

«Èquestochestofacendo?»

«Miparedisì.»

«Seifortunatachemilimitoasgridarti.»

«Cosavuoidire?»

«Be’, se fossimia,nonpotresti sedertiperunasettimanadopo labravatadi ieri sera.Nonhaimangiato,tiseiubriacata,tiseimessainpericolo.»Lapauravisceralecheprovomisorprende,mailsuocomportamentoèstatocosìirresponsabile,cosìrischioso.«Odiopensareacosatisarebbepotutosuccedere.»

Leiaggrottalafronte.«Nonmisarebbesuccessoniente.EroconKate.»

Bell’aiuto,quellasuaamica!

«Eilfotografo?»ribatto.

«Joséha soloperso il controllo»dice lei, liquidando lamia apprensione egettandosidietrolespalleicapelliaggrovigliati.

«Be’, laprossimavoltacheperde ilcontrollo, forsequalcunodovrebbe insegnargli lebuonemaniere.»

«Seimoltoseveroinfattodidisciplina»replica.

«Oh,Anastasia,nonnehaiidea.»

L’immaginedileiincatenataallamiapanca,unaradicedizenzerosbucciatainfilatanelculo perché non possa stringere le natiche, mi si affaccia alla mente, seguita dall’usoassennato di una cintura o una cinghia. “Sì…”Questo sì che le insegnerebbe a esseremenoirresponsabile.Èunpensieromoltostuzzicante.

Leimiguardaconfusaecongliocchisgranati,mettendomiadisagio.“Possibilechemilegganelpensiero?Ostasologuardandounabellafaccia?”

«Vado a farmi una doccia. A meno che non voglia farla prima tu» le dico, ma leicontinuaaguardarmiaboccaaperta.Ancheconquell’espressione imbambolataèmoltocarina.Difficile resisterle, emi concedodi toccarla, sfiorandocon il pollice il contornodellasuaguancia.Leitrattieneilfiatomentreleaccarezzoilmorbidolabbroinferiore.

«Respira,Anastasia»mormoro,poimialzoelainformochelacolazionearriveràfraunquartod’ora.Leinondiceniente,eperunavoltalasualinguataglientetace.

Inbagnofacciounrespiroprofondo,mispoglioemiinfilosottoladoccia.Sonoquasitentatodimasturbarmi,maunafamiliarepauradiesserescoperto,chevienedaunafaseprecedentedellamiavita,miblocca.

Elenanonsarebbecontenta.

“Levecchieabitudini.”

Sottoilgettodell’acqua,riflettosulmioultimorapportoconlaprovocanteMissSteele.Èancoralì,nelmioletto,quindinonpuòtrovarmicosìripugnante.Honotatoilmodoincuihatrattenutoilfiato,eilsuosguardomihaseguitoingiroperlastanza.

“Sì.”Unasperanzac’è.

MapuòdiventareunabravaSottomessa?

Èovviochenonsanientediquestostiledivita.Nonriescenemmenoadire“scopare”o“sesso” o qualsiasi altro eufemismo usino oggi gli studenti secchioni del college. È

innocenteintuttoepertutto.Èprobabilecheconleiciabbiaprovatosoloqualcheragazzoimbranatocomeilfotografo.

Ilpensierodileichevieneabbordata,nonimportadachi,miinfastidisce.

Potreisemplicementechiederleseèinteressataefarlafinita.

No.Devofarlevederecosalaaspetterebbeseaccettasseunarelazioneconme.

Vediamocomecisentiamotuttieduedopolacolazione.

Mentresciacquoviailsapone,rimangosottoilgettodiacquabollenteemipreparoalsecondo round conAnastasiaSteele.Chiudo il rubinetto, escodalla doccia e afferrounasciugamano.Un’occhiata frettolosa nello specchio appannato, e decido di non radermiperoggi.Lacolazionearriveràprestoestomorendodifame.Milavovelocementeidenti.

Quandoaprolaportadelbagnoleièscesadallettoestacercandoijeans.Èl’archetipodelcerbiattospaventato,tuttogambelungheeocchionispalancati.

«Sestaicercandoituoijeans,lihomandatiinlavanderia.»Hadavverodellegambedaurlo. Non dovrebbe nasconderle nei pantaloni. Stringe gli occhi, e penso che stia perarrabbiarsi,quindilespiegoilmotivo.«Eranomacchiatidivomito.»

«Oh»dice.

“Eh,già.Oh.Eadessocos’haidadire,MissSteele?”

«HomandatoTayloracomprareunaltropaiodipantaloniediscarpe.Sononellaborsasullasedia.»Laindicoconuncennodelcapo.

Lei alza un sopracciglio, forse per la sorpresa. «Mmh, credo che farò una doccia»mormoraepoi,ripensandoci,aggiunge:«Grazie».

Prendelaborsa,mipassaaccanto,raggiungeinfrettailbagnoechiudelaporta.

Mmh…avevaunagranfrettadirifugiarsilàdentro.

“Fuoridallamiaportata.”

Forsesonostatotroppoottimista.

Sconfortato,miaffrettoadasciugarmievestirmi.Controllolemail,manonc’ènientediurgente.Sonointerrottodauncolpoallaporta.Dueragazzesonoarrivateconilservizioincamera.

«Dovevuolelacolazione,signore?»

«Mettetelasultavolodelsoggiorno.»

Tornando in camera, noto i loro sguardi furtivi,ma li ignoro e sopprimo il senso dicolpacheprovoperlaquantitàdicibochehoordinato.Nonmangeremomaitutto.

«Lacolazioneèpronta»annuncio,bussandoallaportadelbagno.

«B-bene.»LavocediAnaarrivaunpo’smorzata.

Quandotornoinsoggiorno,lacolazioneèsultavolo.Unadelledonne,chehagliocchimolto scuri, mi porge la ricevuta da firmare, e io estraggo dal portafoglio un paio dibanconotedaventidimancia.

«Grazie.»

«Chiami pure il servizio in camera quando vuole che sparecchiamo, signore.» MissOcchiScuri lodiceconunosguardomalizioso,comesemi stesseoffrendoqualcosadipiù.

Ilmiosorrisoglacialeladissuade.

Dopo essermi seduto al tavolo con il giornale,mi verso il caffè e inizio amangiarel’omelette.Ilmiotelefonovibra:unSMSdiElliot.

KatevuolesapereseAnaèancoraviva.

Facciouna risatina,unpo’ ammorbiditodal fatto che la cosiddetta amicadiAna stiapensando a lei. È ovvio che Elliot non ha dato tregua al suo uccello dopo tutte le sueprotestediieri.Rispondo.

Vivaevegeta

Anaapparedilìapoco,conicapellibagnatielabellacamicettaazzurradelcoloredeisuoiocchi.Taylorèstatobravo;ledonaproprio.Siguardaintornonellastanzaeadocchialasuaborsetta.

«Merda,Kate!»esclama.

«Sacheseiquiecheseiancoraviva.HomandatounmessaggioaElliot.»

Leimirivolgeunsorrisoesitanteesiavvicinaaltavolo.

«Siediti»dico,indicandoilpostocheèstatoapparecchiatoperlei.Guardaaccigliatalaquantitàdicibosultavolo,accentuandoilmiosensodicolpa.

«Nonsapevocosatipiace,quindihoordinatounpo’dituttodalmenudellacolazione»borbottoperscusarmi.

«Nonhaibadatoaspese»dicelei.

«No, infatti.» Ilmio senso di colpa è alle stelle.Ma quando lei sceglie pancake consciroppod’acero,uovastrapazzateebacon,esimetteamangiarecongusto,miperdono.Èbellovederlamangiare.

«Tè?»chiedo.

«Sì,grazie»diceleitraunbocconeel’altro.Dovevaesseredavveroaffamata.Lepassola teiera.Leimi rivolgeunsorrisodolcequandonota lamarcadel tè:TwiningsEnglishBreakfast.

Lasuaespressionemitoglieilrespiro.Emimetteadisagio.

Midàsperanza.

«Haiicapellibagnati»osservo.

«Nonsonoriuscitaatrovareilphon»dicelei,dispiaciuta.

“Cosìsiammalerà.”

«Grazieperivestiti»aggiunge.

«Èunpiacere,Anastasia.Quelcoloretistabenissimo.»

Leiabbassalosguardo.

«Sai,dovrestidavveroimpararearicevereuncomplimento.»

Forsenonglienefannomolti…Macom’èpossibile?Nelsuomododiscreto,èunaverabellezza.

«Dovreirestituirtiisoldi.»

“Cosa?”

La guardo di traverso, e lei si affretta a continuare: «Mi hai già regalato i libri che,naturalmente,nonpossoaccettare.Maquestivestiti…lasciachetelirimborsi».

“Chetenerezza.”

«Fidati,Anastasia,possopermettermelo.»

«Nonèquestoilpunto.Perchédovresticompraretuttequestecoseperme?»

«Perchéneholapossibilità.»“Sonomoltoricco,Ana.”

«Il fatto che tu ne abbia la possibilità non significa che devi farlo.» La sua voce èpacata,madicolpomichiedosesiariuscitaaguardarmidentroeavedereimieidesideripiùoscuri.«Perchémihaimandatoqueilibri,Christian?»

“Perchévolevorivederti,edeccotiqui…”

«Be’,quandohairischiatodifartiinvestiredalciclista…eiotitenevotralebracciaetumiguardaviinquelmodo,comeperdire“Baciami,baciamiChristian”…»miinterrompo,ricordando quel momento, il suo corpo stretto contro il mio. “Merda.” Mi affretto ascacciare quell’immagine. «… ho sentito che ti dovevo delle scuse e un avvertimento.Anastasia,iononsonountipodacuoriefiori,nonhonientediromantico,hogustimoltoparticolari.Dovrestistareallalargadame.Maintec’èqualcosapercuinonriescoastartilontano.Immaginochetuormail’abbiacapito.»

«Ealloranonfarlo»sussurra.

“Cosa?”

«Nonsaiquellochedici.»

«Spiegamelo,allora.»

Lesueparolemieccitanoall’istante.

“Maledizione.”

«Ecosìnonseiasessuato?»chiede.

«No,Anastasia,nonlosono.»“Esetilasciassilegare,telodimostrereiadesso.”

Sbarragliocchiearrossisce.

“Oh,Ana.”

Devo mostrarglielo. È l’unico modo per scoprirlo. «Quali sono i tuoi piani per iprossimigiorni?»chiedo.

«Oggilavoro,damezzogiorno.Cheoresono?»esclama,inpredaalpanico.

«Ledieciappenapassate.C’ètuttoiltempo.Edomani?»

«IoeKate inizieremoafare levaligie. IlprossimoweekendtraslochiamoaSeattle,etuttalaprossimasettimanalavoreròalnegozio.»

«AvetegiàunpostodovestareaSeattle?»

«Sì.»

«Dove?»

«Nonricordol’indirizzo.ÈnellazonadelPikePlaceMarket.»

«Nonlontanodadoveabitoio.»“Ottimo!”«ChelavorofaraiaSeattle?»

«Hopresentatodomandaperalcunistage.Stoaspettandolarisposta.»

«L’haipresentataancheallamiaazienda,cometiavevosuggerito?»

«Mmh…no.»

«Cosac’èchenonvanellamiaazienda?»

«Nellatuaaziendaonelcapodellatuaazienda?»Inarcaunsopracciglio.

«Miprendiingiro,MissSteele?»Nonriescoatrattenereunsorriso.

“Ah,sarebbeunagioiaaddestrarla…Chedonnastimolante,mifaimpazzire.”

Leiesaminailpiatto,mordendosiillabbro.

«Vorreiessereioamorderequellabbro»mormoro,perchéèvero.

Alza la testa di scatto e si agita inquieta sulla sedia. Punta ilmento verso dime, gliocchipienidisicurezza.«Perchénonlofai?»dicetranquillamente.

“Oh,nonmitentare,piccola.Nonposso.Nonancora.”

«Perché non ho intenzione di toccarti, Anastasia… non prima di aver avuto il tuoconsensoscritto.»

«Cheintendidire?»chiedelei.

«Esattamentequellochehodetto.Devochiarirtilasituazione,Anastasia.»“Cosìsapraicosatiaspetta.”«Acheorafiniscidilavorarestasera?»

«Versoleotto.»

«Bene,potremmoandareaSeattlestaseraosabatoprossimoecenareacasamia,cosìpotreimettertialcorrente.Atelascelta.»

«Perchénonpuoidirmeloora?»

«Perchémistogodendolacolazioneelatuacompagnia.Quandosapraicomestannolecose,probabilmentenonvorrairivedermimaipiù.»

Leiaggrottalafronte,rimuginandosuquellochehodetto.«Stasera»dice.

“Wow,nonc’èvolutomolto.”

«ComeEva,haitroppafrettadimangiaredall’alberodellaconoscenza»laprovoco.

«Miprendiingiro,MrGrey?»chiede.

Stringogliocchi.

“Okay,piccola,l’haivolutotu.”

Prendo il telefono e chiamo Taylor con il tasto di selezione rapida. Risponde quasiall’istante.

«MrGrey?»

«Taylor.MiserveCharlieTango.»

LeimiguardaconattenzionementredodisposizioniperchéilmioEC135vengaportatoaPortland.

Lemostreròcos’hoinmente…epoisarà leiadecidere.Èpossibileche,dopoaverlosaputo,vogliatornareacasa.HobisognocheStephan,ilmiopilota,rimangainattesaperpoterlariportareaPortlandsedecidechenonvuolepiùaverenienteachefareconme.Sperochenonvadaafinirecosì.

Poimirendocontochesonoemozionatoall’ideadiportarlaaSeattleabordodiCharlieTango.

“Sarebbelaprimavolta.”

«Sostitutopilotadalleventidueetrenta»confermoaTaylor,primadiriattaccare.

«Le persone fanno sempre quello che dici?» chiede lei, e la disapprovazione nel suotono è evidente. Cos’è, mi sta facendo la paternale? Il suo atteggiamento di sfida èirritante.

«In genere sì, se vogliono tenersi il posto.» “Come tratto imiei dipendenti non sonoaffarituoi.”

«Esenonlavoranoperte?»aggiunge.

«Oh,soesseremoltoconvincente,Anastasia.Dovrestifinirelacolazione.Poitiportoacasa.Vengoaprendertialnegoziostaseraalleotto,quandostacchi.VoleremoaSeattle.»

«Voleremo?»

«Sì.Hounelicottero.»

Rimane a bocca aperta, formando una piccola “O” con le labbra. È un momentoesaltante.

«AndremoaSeattleinelicottero?»mormora.

«Sì.»

«Perché?»

«Perché posso permettermelo.» Sorrido. A volte è troppo fico essereme. «Finisci la

colazione.»

Leisembrasbigottita.

«Mangia!» La mia voce è più severa. «Anastasia, non sopporto lo spreco di cibo.Mangia.»

«Nonpossomangiaretuttaquestaroba.»Osservailcibosultavoloemisentodinuovoincolpa.Èvero,c’ètropparoba.

«Mangiaquellochehainelpiatto.Seavessimangiatoasufficienzaieri,nonsarestiqui,eiononavreidovutoscoprirecosìprestolemiecarte.»

“Merda.Potrebbeessereunerroremadornale.”

Leimi guarda di sottecchimentre sposta il cibo sul piatto con la forchetta, e la suaboccasipiegainunsorriso.

«Cosac’èdicosìdivertente?»

Scuotelatestaesiinfilainboccal’ultimopezzodipancake.Cercodinonridere.Comeal solito, mi sorprende. È maldestra, imprevedibile e disarmante. Mi fa davvero venirvogliadirideree,perdipiù,dimestesso.

«Bravabambina»mormoro.«Tiporteròacasaquandotisaraiasciugataicapelli.Nonvogliochetiammali.»

“Staseraavraibisognodituttalatuaforzaperquellochedevomostrarti.”

All’improvviso, si alza dal tavolo, e devo trattenermi dal dirle che non ha chiesto ilpermesso.

“NonèlatuaSottomessa…nonancora,Grey.”

Tornandoincameradaletto,sifermavicinoaldivano.

«Tudovehaidormitostanotte?»chiede.

«Nelmioletto.»“Conte.”

«Ah.»

«Già,èstataunanovitàancheperme.»

«Nonfare…sesso?»

Hadettolaparolacheiniziaper“s”!Evienesubitotraditadalrossoresulleguance.

«No.»

Comepossodirglielo,senzachesuonitroppostrano?

“Diglieloebasta,Grey.”

«Dormireconqualcuno.»Connoncuranza,rivolgol’attenzioneallapaginadellosportsulgiornaleealresocontodellapartitadiierisera,poilaguardosparireincamera.

“No,nonèsuonatopoicosìstrano.”

Bene,hounaltroappuntamentoconMissSteele.Omeglio,nonunappuntamento.Lei

devesaperechisono.Facciounlungosospiroebevoquelcherestadelsuccod’arancia.Sipreannunciaunagiornatamoltointeressante.SonocontentodisentireilronziodelphonesorpresocheAnastiafacendoquellochelehodettodifare.

Mentrelaaspetto,chiamol’addettoalparcheggioeglidicoditirarefuorilamiaautodalgarage;nelfrattempocontrollodinuovol’indirizzodiAnasuGoogleMaps.PoiscrivoadAndreadimandarmiunaccordodiriservatezzaviamail;seAnavuolesapere,dovràtenerelaboccachiusa.Ilmiotelefonoronza.ÈRos.

Mentre sono al telefono, Ana riemerge dalla camera e prende la borsetta. Ros staparlandodelDarfur,malamiaattenzionesiconcentrasuMissSteele,mentrefruganellaborsaesorridetrovandounelastico.

Hadeicapellisplendidi.Folti.Lunghi.Morbidi.Michiedooziosamentecomesarebbefarleunatreccia.Selilegaeindossalagiacca,poisisiedesuldivano,aspettandocheioconcludalatelefonata.

«Okay, procediamo. Tienimi aggiornato su come va il viaggio.» Concludo laconversazioneconRos.StafacendomiracoliesembrachelanostraspedizionediciboinDarfurstiaandandoabuonfine.

«Sei pronta?» chiedo ad Ana. Lei annuisce. Prendo la giacca e la seguo fuori dallaporta.Leimisbirciatralelunghecigliamentreandiamoversol’ascensore,elesuelabbrasipieganoinunsorrisotimido.Lemiefannolostesso.

“Chediavolomistafacendoquestaragazza?”

Arrival’ascensoreelafaccioentrareperprima.Premoilpulsantedelpianterrenoeleportesichiudono.Neiconfinidellacabinalasuapresenzamisconvolge.L’aromadelicatodel suoprofumomi invade i sensi…Il suo respirodiventa irregolare, eAnami rivolgeunosguardoprovocante.

“Merda.”

Simordeillabbro.

Lofaapposta.Eperunattimomiperdonelsuosguardosensuale,incantatore.Leinoncede.

Mivieneduro.

All’istante.

“Lavoglio.”

Qui.

Ora.

Nell’ascensore.

«Oh,aldiavololescartoffie.»Leparoleesconodanonsodoveed’istintolaprendoelaspingo contro la parete. Afferrandole entrambe le mani, gliele blocco sopra la testa inmodochenonpossatoccarmi,edopoaverlaimmobilizzataleaffondolamanoliberaneicapellimentrelemielabbracercanolesue,eletrovano.

Gemenellamiabocca,ilrichiamodiunasirena,efinalmentepossoassaggiarla:mentae tè e qualcosa di succoso e fruttato. Ha un sapore gradevole come il suo aspetto.Miricorda un tempo di prosperità. “Oddio.” La desidero da morire. Le prendo il mento,andandoancorapiùafondoconilbacio,elasualinguatoccaesitantelamia…miesplora.Mivaluta.Misente.Rispondealmiobacio.

“Oddio.”

«Tu. Sei. Così. Dolce» mormoro contro le sue labbra, inebriato, ubriaco del suoprofumoedelsuosapore.

L’ascensoresifermaeleporteinizianoadaprirsi.

“Ricomponiti,Grey,perlamiseria.”

Mistaccodaleiedescodallasuaportata.

Anastaansimando.

Iopure.

“Quandoèstatal’ultimavoltaincuihopersoilcontrollo?”

Tre uomini in giacca e cravatta ci lanciano occhiate maliziose mentre entranonell’ascensore.

Fisso il poster sopra la pulsantiera, che pubblicizza un sensuale fine settimanaall’Heathman.Lancioun’occhiataadAnaedespiro.

Leisorride.

Eanchelemielabbrasipieganoinunsorriso.

“Checazzomistafacendo?”

L’ascensoresifermaalsecondopianoeitiziescono,lasciandomisoloconMissSteele.

«Tiseilavataidenti»osservo,sarcastico.

«Housatoiltuospazzolino»midicelei,congliocchichebrillano.

Certo che l’ha usato… e per qualche ragione, la cosa mi fa piacere, un piacereesagerato.Soffocounsorriso.«Oh,AnastasiaSteele,cosadevofareconte?»Quandoleportedell’ascensoresiapronoalpianterreno,laprendopermanoesussurro:«Perchégliascensori sono così imbarazzanti?». Lei mi lancia un’occhiata complice mentrecamminiamosullucidomarmodellahall.

L’autociaspettainunodeiposteggidavantiall’hotel;l’addettoalparcheggiocamminaavantieindietro,impaziente.GlilasciounamanciaesagerataeaprolaportieraperAna,cheètaciturnaeassortaneisuoipensieri.

Manonèscappata.

Ancheseinascensorelesonosaltatoaddosso.

Dovreidirequalcosasuquellocheèsuccessolàdentro…macosa?

“Midispiace?”

“Cometiseisentita?”

“Cosamistaifacendo?”

Accendoilmotoreedecidochemenodico,meglioè.LamelodiasoavedelDuettodeifioridiDelibesriempiel’abitacoloeinizioarilassarmi.

«Cosa stiamo ascoltando?» chiedeAna,mentre svolto in Southwest Jefferson Street.Glielodicoelechiedoselepiace.

«Christian,èmeraviglioso.»

Sentire il mio nome dalle sue labbra mi provoca un piacere sconosciuto. L’avràpronunciatocinqueoseivolteormai,eognivoltaèdiverso.Oggièaccompagnatodallameraviglia… per la musica. Sono felice che le piaccia questo brano: è uno dei mieipreferiti.Misorprendoasorridere;aquantopare,haperdonatoilmioassaltoinascensore.

«Possoriascoltarlo?»

«Certo.»Douncolpettosultouchscreenperriprodurredinuovoilbrano.

«Ti piace lamusica classica?»mi chiede,mentre attraversiamo il Fremont Bridge, einiziamo una conversazione tranquilla sui miei gusti musicali. Mentre chiacchieriamo,ricevounachiamatasulvivavoce.

«Grey»rispondo.

«Mr Grey, sono Welch. Ho l’informazione che le serve.» Ah, già, i dettagli sulfotografo.

«Ottimo.Mimandiunamail.Altrodaaggiungere?»

«No,signore.»

Premoilpulsanteetornalamusica.Ascoltiamoentrambi,orapersinelsuonorudedeiKingsofLeon.Manonduramolto…Ilnostroascoltoèdinuovodisturbatodaltelefono.

“Chidiavoloè?”

«Grey»sbotto.

«Lehomandatol’accordodiriservatezzaviamail,MrGrey.»

«Bene.Ètutto,Andrea.»

«Buonagiornata,signore.»

SbircioAnaconlacodadell’occhio,pervederesehaseguitolaconversazione,maleista osservando il panorama di Portland. Immagino che voglia essere discreta. Fatico ateneregliocchisullastrada.Vorreisolocontemplarla.Nonostantelasuagoffaggine,hauncolloincantevole,chemipiacerebbebaciaredall’orecchiofinoallaspalla.

“Merda.” Cambio posizione sul sedile. Spero che accetti di firmare l’accordo diriservatezzaediprenderequellochehodaoffrire.

QuandoimbocchiamolaI-5,ricevoun’altratelefonata.

ÈElliot.

«Pronto,Christian,cihaidatodentro?»

“Ehi…calma,amico,vaccipiano.”

«Ciao,Elliot…sonosulvivavoce,ec’èqualcunoinmacchinaconme.»

«Chiè?»

«AnastasiaSteele.»

«Ciao,Ana!»

«Ciao,Elliot»salutalei,intonovivace.

«Hosentitomoltoparlaredite»diceElliot.

“Merda.Cosaavràsentito?”

«NoncredereaunaparoladiquellochediceKate»replicalei,bonaria.

Elliotscoppiaaridere.

«StoperriportareacasaAnastasia.Vuoichetidiaunpassaggio?»interrompo.

“Senz’altroElliotvorràbattereinritirata.”

«Magari.»

«Afrapoco.»Riattacco.

«PerchéinsistiachiamarmiAnastasia?»michiedelei.

«Perchéèiltuonome.»

«IopreferiscoAna.»

«Ah,sì?»

“Ana”ètroppoordinario,troppobanaleperunacomelei.Etroppofamiliare.Quelletreletterepossonofarmale…

Einquelmomentocapiscocheilsuorifiuto,quandoarriverà,saràdifficiledaaccettare.È già successo,ma nonmi sonomai sentito così… coinvolto. Non conosco nemmenoquesta ragazza,ma la voglio conoscere, da cimaa fondo.Forse è perchénon sonomaicorsodietroaunadonna.

“Grey,controllatierispettaleregole,altrimentiandràtuttoaputtane.”

«Anastasia»dico,ignorandoilsuosguardodidisapprovazione.«Quellocheèsuccessoinascensore…nonsuccederàpiù,amenochenonsiastabilitoprima.»

Questo lafaammutolireper il tempochemiserveaparcheggiaredavantiacasasua.Primacheleipossareplicare,scendodall’autoevadoadaprirlelaportiera.

Mi lanciauno sguardo fugacementreposa i piedi sulmarciapiede. «Ameèpiaciutoquellocheèsuccessoinascensore»dice.

“Ah,davvero?”Lasuaconfessionemiinchioda.SonodinuovopiacevolmentesorpresodallapiccolaMissSteele.Mentresaleigradinidell’ingresso,devoaffrettarmipertenereilpasso.

Quandoentriamo,EllioteKatealzanogliocchi.Sonosedutialtavolodelsoggiornoinuna stanza arredata in modo spartano, adatta a una coppia di studenti. Ci sono alcuniscatolonivicinoaunalibreria.Elliotsembrarilassatoepocoansiosodiandarsene,ilchemisorprende.

LaKavanaghbalzainpiediemiesaminaconocchiocriticomentreabbracciaAna.

Cosapensavacheavessifattoallasuaamica?

“Losoiocosamipiacerebbefarle…”

MentrelaKavanaghsistaccadall’abbraccio,misentorassicurato;forseancheleitieneadAna.

«Buongiorno,Christian»dice,intonofreddoesdegnoso.

«MissKavanagh.»Evorreidirequalcosadisarcasticosulfattochefinalmentemostraunminimointeresseperlasuaamica,matengoafrenolalingua.

«Christian,sichiamaKate»diceElliot,unpo’irritato.

«Kate»mormoro,peresseregentile.ElliotabbracciaAna,stringendolaperunistanteditroppo.

«Ciao,Ana»dice,conunsorrisodaidiota.

«Ciao,Elliot»rispondelei,raggiante.

Okay,stadiventandoinsopportabile.«Elliot,dovremmoandare.»“Etienigiùlemani.”

«Certo»dicelui,lasciandolapresa,maafferrandolaKavanaghebaciandolainmodoteatrale.

“Oh,maperfavore.”

Analiguarda,adisagio.Nonpossobiasimarla.Maquandosivoltaversodime,haunosguardointerrogativoegliocchiafessura.

Acosastapensando?

«Apiùtardi,piccola»sussurraElliot,sbavandodietroaKate.

“Amico,mostraunbriciolodidignità,perlamiseria.”

Anahasemprequellosguardodirimprovero,eperunattimononcapiscosesiaperilcomportamentosconvenientediEllioteKateo…

“Merda!”Eccocosavuole.Esserecorteggiataevezzeggiata.

“Iononsonountiporomantico,tesoro.”

Una ciocca di capelli è sfuggita all’elastico, e senza pensare gliela infilo dietrol’orecchio.Leichinailvisosullemiedita,ungestoditenerezzachemisorprende.Ilmiopollice indugia sul suomorbido labbro inferiore, che vorrei baciare di nuovo.Ma nonposso.Nonprimadiavereilsuoconsenso.

«Apiùtardi,piccola»mormoro,elasuaespressionesiaddolcisce.«Passoaprendertialleotto.»Conriluttanza,migiroeaprolaporta,seguitodaElliot.

«Cavolo, ho bisogno di dormire» dice Elliot, appena saliamo in macchina. «Quelladonnaèinsaziabile.»

«Tiprego…»Lamiavocegrondasarcasmo.L’ultimacosachevoglioèunresocontodettagliatodellasuaconquista.

«Etuchemidici,fenomeno?Tel’hadataono?»

Glilancioun’occhiataccia.

Elliotscoppiaaridere.«Seipropriounostronzopuritano.»Sitirailberrettosugliocchiesiaccomodasulsedileperfareunpisolino.

Ioalzoilvolumedellamusica.

“Vediamosecosìriesciadormire,simpaticone!”

Eh, sì. Invidio mio fratello: la sua spontaneità con le donne, la sua capacità didormire…eilfattochenonsialuilostronzo.

IlcontrolloeffettuatosuJoséLuisRodriguezrivelaunamultaperpossessodimarijuana.Sullasuafedinapenalenoncisonosegnalazionipermolestiesessuali.Forseierisera,senonfossiintervenuto,sarebbestatalasuaprimavolta.Dunquelostronzettofumacanne?SperochenonlofacciadavantiadAna…esperocheleinonfumi,punto.

DopoaverapertolamaildiAndrea,inviol’accordodiriservatezzaallastampantedelmiostudiodicasaall’Escala.Anadovràfirmarloprimachepossamostrarlelastanzadeigiochi. E in unmomento di debolezza, o di presunzione, o forse di insolito ottimismo,inserisco il suo nome e indirizzo sul mio contratto standard Dominatore/Sottomessa einvioanchequelloallastampante.

Qualcunobussaallaporta.

«Ehi,fenomeno,andiamoafareunacamminata»diceElliot,dall’altraparte.

Ah…ilpargolosièsvegliatodalsonnellino.

Ilprofumodipino,diterraumidaeprimaverainoltrataèuntoccasanaperimieisensi.Miricordaigiorniesaltantidellamiainfanzia,quandocorrevoperilboscoconElliotemiasorella,Mia,sottolosguardoattentodeinostrigenitoriadottivi.Ilsilenzio, lospazio, lalibertà…loscricchioliodegliaghisecchisottoipiedi.

Lì,nellavastitàdellanatura,potevodimenticare.

Potevotrovareunrifugiodagliincubi.

Elliot continuaa chiacchierare:glibastaqualche sporadicogrugnitodapartemiaperproseguirelaconversazione.MentrepercorriamolarivaciottolosadelWillamettelamiamentetornaadAnastasia.Perlaprimavoltadatantotempo,c’èunacosacheaspettoconansia.Sonoemozionato.

“Accetteràlamiaproposta?”

La immagino chedormevicino ame,morbida eminuta…e ilmiomembrovibradiaspettativa. Avrei potuto svegliarla e scoparla subito… quella sì che sarebbe stata unanovità.

Lascoperòquandoarriveràilmomento.

Lascoperòlegataeconquellaboccaimpudenteimbavagliata.

Ilnegoziodiferramentaèdeserto.L’ultimoclientesen’èandatodacinqueminuti.Eioaspetto–dinuovo– tamburellando ledita sulla coscia.Lapazienzanonè ilmio forte.NemmenolalungacamminatadioggiconElliothaplacatolamiairrequietezza.StaseraceneràconKateall’Heathman.Dueappuntamentiinduesereconsecutivenonsonodalui.

Dicolpolelucifluorescentiall’internodelnegoziosispengono,laportasiapreeAnaescenellamiteseratadiPortland.Ilmiocuorecominciaabattereall’impazzata.Cisiamo:sarà l’inizio di una nuova relazione, o l’inizio della fine. Lei saluta con la mano unragazzocheèuscitoconlei.Nonèlostessochehovistol’ultimavoltaincuisonostatoqui,maunonuovo.Laguarda avvicinarsi all’auto, senza staccarle gli occhi dal sedere.Taylormidistraefacendolamossadiscenderedallamacchina,malofermo.Toccaame.Quando escoper tenerle aperta la portiera, il tizio nuovo sta chiudendo il negozio e hasmessodisbavaredietroaMissSteele.

LelabbradiAnasipieganoinunsorrisotimidomentresiavvicina,icapelliraccoltiinunacodaelegantecheondeggianellabrezza.

«Buonasera,MissSteele.»

«MrGrey»dicelei.Portaunpaiodi jeansneri…“Dinuovoi jeans.”SalutaTayloresalesulsedileposteriore.

Unavoltadifiancoalei,leprendolamano,mentreTaylorimboccalastradadesertaesi dirigeverso l’eliportodiPortland. «Com’è stata lagiornata?» chiedo, assaporando lasensazionedellasuamanonellamia.

«Interminabile»dicelei,convoceroca.

«Anchepermeèstataunagiornatalunga.»

“Èstatouninfernofarpassareleultimedueore!”

«Cos’haifatto?»chiede.

«SonostatoingiroconElliot.»Lasuamanoècaldaemorbida.Leiabbassalosguardosullenostreditaintrecciateeiocontinuoadaccarezzarlelenoccheconilpollice.Trattieneilrespiroeisuoiocchiincrocianoimiei,mostrandomiilsuodesiderioelasuavoglia…lasuaaspettativa.Sperosolocheaccettilamiaproposta.

Per fortuna, il tragitto per l’eliporto è breve. Una volta scesi dall’auto, la prendo dinuovopermano.Leisembrauntantinoperplessa.

Ah…Sistachiedendodovesaràmail’elicottero.

«Pronta?» chiedo. Lei annuisce e io la conduco nell’edificio, dirigendomi versol’ascensore.Milanciaunarapidaocchiatad’intesa.

“Staricordandoilbaciodistamattina,mad’altraparte…lostessovaleperme.”

«Sonosolotrepiani»mormoro.

Prendounappuntomentalediscoparlainascensore,primaopoi.Semprecheaccettiil

miocontratto,s’intende.

Sultetto,CharlieTango,appenaarrivatodaBoeingField,èprontoaldecollo,anchesenonc’ètracciadiStephan,chel’haportatofinqui.Joe,invece,chegestiscel’eliportodiPortland, è nel suo piccolo ufficio. Quando lo vedo, mi fa un cenno di saluto. È piùvecchiodimiononno,esadavverotuttoquellochec’èdasaperesulvolo;hapilotatoiSikorskyinCoreaperevacuareiferiti,epuòraccontarestoriechefannoaccapponarelapelle.

«Eccoilsuopianodivolo,MrGrey»midice.Lavoceraucatradiscelasuaetà.«Tuttiicontrolliesternisonostatigiàfatti.Ilvelivoloèprontoapartire,signore.Poteteandare.»

«Grazie,Joe.»

UnarapidaocchiataadAnamifacapirecheèeccitata…elosonoanch’io.Permeèlaprimavolta.

«Andiamo.»Dopoaverladinuovopresapermano,laconducoversoCharlieTango.Èl’Eurocopterpiùsicurodellasuaclasse,eunmezzomoltopiacevoledapilotare.Èilmiovanto.TengoapertoilportelloneperAna;leisaleall’internoeiolaseguo.

«Mettiti lì» ordino, indicando il sedile del passeggero. «Accomodati, e non toccareniente.»Sonosorpresochefacciacomeledico.

Una volta seduta, si mette a esaminare la strumentazione di bordo con un misto disoggezioneedentusiasmo.Miaccovacciovicinoa leie lemetto lacinturadisicurezza,cercandodinonimmaginarlanudasottol’imbracatura.Impiegopiùtempodelnecessarioperchépotrebbeesserelamiaultimaoccasionedistarlecosìvicino,l’ultimaoccasionedirespirare il suo profumo dolce ed evocativo. Quando scoprirà cosa mi piace, potrebbefuggire… D’altro canto, potrebbe anche scegliere di sposare quello stile di vita. Lepossibilitàchemivengonoinmentesonoquasisconvolgenti.Miguardaconattenzione,ècosì vicina… così adorabile. Stringo l’ultima cinghia dell’imbracatura. Non andrà danessunaparte.Almenoperun’oretta.

Reprimendo l’eccitazione,mormoro: «Sei al sicuro, non c’èmodo di scappare». Leitrattiene il fiato.«Respira,Anastasia»aggiungo,e leaccarezzo laguancia.Tenendole ilmento,michinoadarleunbacioveloce.«Mipiacequestacinturadisicurezza»mormoro.Vorrei dirle che ne ho altre, in cuoio, in cui mi piacerebbe vederla legata e appesa alsoffitto.Mamitrattengo,misiedoeallaccioamiavoltalacintura.

«Infilati quelle.» Indico le cuffie davanti a lei. «Devo solo eseguire i controllipreliminari.»Tuttiglistrumentisembranoaposto.Regoloigiridelmotorea1500rpm,impostoiltransponderinstandby,eaccendoilsegnalatorediposizione.Ètuttoprontoperildecollo.

«Saicosastai facendo?»michiedestupita.La informocheho ilbrevettodipilotadaquattroanni.Ilsuosorrisoècontagioso.

«Conmeseialsicuro»legarantisco,eaggiungo:«Almenofinchésiamoinvolo».Lestrizzol’occhioeleisorride,abbagliandomi.

«Sei pronta?» chiedo, e quasi non riesco a credere chemi emozioni tanto il fatto diaverlaalmiofianco.

Leiannuisce.

Parloconlatorre–sonoprontiancheloro–eaumentoa2000igiridelmotore.Dopoaveravuto l’autorizzazione, facciogliultimicontrolli.La temperaturadell’olioèa104.“Ottimo.”Aumentoa14lapressionedell’arianelcollettore,igirialminutoa2500etirolalevadell’acceleratore.Ecomeunuccelloelegante…CharlieTangosilibranell’aria.

Anastasiarestasenzafiatoquandoilterrenospariscesottodinoi,manondiceniente,affascinata dalle luci di Portland che si allontanano. Presto siamo avvolti dall’oscurità;l’unicaluceèquelladeglistrumentidavantianoi.IlvisodiAnaèilluminatodalbagliorerossoeverdementreguardalanotte.

«Inquietante,vero?»

Ancheseinrealtànonpensochelosia.Amedàunsensodisicurezza.Nientequassùpuòfarmimale.

“Sonoalsicuro,protettodalletenebre.”

«Comefaiasaperequalèladirezionegiusta?»chiedeAna.

«Guardaqui.» Indicounodeiquadranti.Nonvoglioannoiarlaparlandoledelle regoledel volo strumentale, ma in realtà è tutta l’attrezzatura davanti a me che ci guiderà adestinazione: l’orizzonte artificiale, l’altimetro, il variometro, e naturalmente ilGPS. LeparlodiCharlieTango,edicomeèequipaggiatoperilvolonotturno.

Anamiguarda,stupefatta.

«C’èun’elisuperficiesultettodellacasaincuivivo.Èlìchesiamodiretti.»

Tornoaguardareilpannellodicontrollo,verificandotutti idati.Èquestocheamo:ilcontrollo,ilfattochelamiasicurezzaeilmiobenesseredipendanodallamiapadronanzadella tecnologia che ho di fronte. «Quando si vola di notte, lo si fa alla cieca.Bisognaaffidarsiallastrumentazione»lespiego.

«Quantodurailvolo?»chiedelei,lavoceunpo’malferma.

«Meno di un’ora, il vento è a favore.» Guardo di nuovo verso di lei. «Tutto bene,Anastasia?»

«Sì»mirisponde,stranamentesbrigativa.

Forseènervosa?O forse rimpiange ladecisionedi esserequi conme.Èunpensierodestabilizzante. Deve darmi almeno una possibilità. Per un attimo sono distratto dalcontrollore di volo. Poi, dopo aver oltrepassato la cortina di nuvole, vedo Seattle inlontananza,unfarochebrillanellanotte.

«Guardalaggiù.»Dirigol’attenzionediAnaversolelucisplendenti.

«Usisemprequestosistemaperfarcolposulleragazze?“Vieniafareungirosulmioelicottero?”»

«Nonhomaiportatounaragazzaquassù,Anastasia.Èun’altraprimavoltaperme.Seicolpita?»

«Sonosbalordita,Christian»mormoralei.

«Sbalordita?»Mivienedasorridere.RicordoGrace,miamadre,quandomiaccarezzavaicapellimentreleggevoadaltavoceunromanzosuiCavalieridellaTavolaRotonda.

“Christian,èstatomeraviglioso.Sonosbalordita,tesoromio.”

Avevosetteannieavevoiniziatoaparlaredapoco.

«Ècheseicosì…esperto»prosegueAna.

«Oh,grazie,MissSteele.»Arrossiscodipiacereallasualodeimprevista.Sperochenonseneaccorga.

«Èevidentechetidivertemolto»dice,dopoqualchetempo.

«Cosa?»

«Volare.»

«Richiedecontrolloeconcentrazione.»Leduequalitàchepreferisco.«Comepotrebbenonpiacermi?Anchesepreferiscoplanare.»

«Planare?»

«Sì,andareinaliante.Aliantiedelicotteri,liguidoentrambi.»

Forsedovreiportarlainaliante?

“Staicorrendotroppo,Grey.”

“Epoidaquandoinquaportiledonneinaliante?”

DaquandoinquaportoledonnesuCharlieTango?

Ilcontrolloredivolomidàistruzionisullatraiettoriadaseguire,interrompendoimieipensieriturbolentimentreciavviciniamoallaperiferiadiSeattle.Siamoquasiarrivati.Eiostoperscopriresequestoèunsognoimpossibileono.Anaguardafuoridalfinestrino,estasiata.

Nonriescoatoglierlegliocchididosso.

“Tiprego,dimmidisì.”

«Bella,vero?»chiedo,cosìsigireràepotròvederla inviso.Lei lofa,conunenormesorrisochemieccita.«Arriviamofracinqueminuti»aggiungo.

Di colpo l’atmosfera in cabina cambia e sento ancora più forte la sua presenza.Respirandoafondo,inaloilsuoprofumoeavvertol’aspettativa.QuelladiAna.Lamia.

Mentrescendiamo,guidoCharlieTangoattraversoilcentrocittadinoeversol’Escala,casamia,eilcuoremibattesemprepiùforte.Anainiziaadagitarsi.Ancheleiènervosa.Sperochenonscappi.

Quandovedol’elisuperficie,facciounaltrorespiroprofondo.

“Cisiamo.”

Atterriamodolcementee io spengo ilmotore,osservando lepaledel rotore rallentarefino a fermarsi. Sento solo il sibilo del rumore bianco sopra le nostre cuffie mentrerimaniamosedutisenzaparlare.Mi tolgo lemie,poi faccio lostessoconquellediAna.

«Siamoarrivati»dicosottovoce.Ilsuovisoèpallidonelbaglioredellelucidiatterraggio,isuoiocchiluminosi.

“Accidenti,èbellissima.”

Mislacciolacinturadisicurezzaemiallungoperslacciareanchelasua.

Leimiosserva.Fiduciosa.Giovane.Dolce.Ilsuodeliziosoprofumorischiadiesserelamiarovina.

Possofarequellochehoinmenteconlei?

Èadulta.

Puòprenderelesuedecisioni.

Eiovogliochemiguardiinquestomodoquandomiavràconosciuto…quandosapràdicosasonocapace.«Nondevi farenientechenonvuoifare.Losaivero?»Devecapirlo.VogliochediventilamiaSottomessa,mapiùdiquestovogliochesiad’accordo.

«Non farei niente che non voglia fare, Christian.» Sembra sincera e voglio crederle.Conquelleparoletranquillizzantichemiriecheggianointesta,lascioilmiosedileeaproilportelloneperpoiscendereconunsaltosull’elisuperficie.PrendoAnapermanomentreescedalvelivolo. Ilvento lesbatte icapellisullafaccia,e leisembraagitata.Nonsoseperchéèquiconme,dasola,operchésiamoaltrentesimopiano.Sochestarequassùdàunsensodivertigine.

«Vieni.» Circondandola con un braccio per ripararla dal vento, la guido versol’ascensore.

Rimaniamo entrambi in silenzio nel breve tempo che impieghiamo per arrivareall’attico.Anaindossaunacamicettaverdechiarosotto lagiaccanera.Ledona.Annotomentalmente di includere qualcosa di azzurro e di verde tra i vestiti che le fornirò sedovesseaccettarelemiecondizioni.Dovrebbevestirsimeglio.Mentreleportesiapronosulmioappartamento,isuoiocchiincontranoimieineglispecchidell’ascensore.

Ana mi segue nell’atrio e attraverso il corridoio fino al soggiorno. «Vuoi darmi lagiacca?»chiedo.Scuotelatesta,stringendoconforzairisvoltipersottolinearecheintendetenerlaaddosso.

“Vabene.”

«Gradisciqualcosadabere?»Tentounapprocciodiversoestabiliscochehobisognodiunpo’d’alcolperdistendereinervi.

“Perchésonocosìinansia?”

Perchélavoglio…

«Ioprendounbicchieredivinobianco.Nevuoiunoanchetu?»

«Sì,grazie»risponde.

In cucina,mi tolgo lagiacca e apro la cantinetta frigo.Un sauvignonblanc aiuterà arompere il ghiaccio.Mentre prendo un Pouilly-Fumé pronto per essere servito, osservoAnacheguarda il panoramadallavetratadel terrazzo.Quando sivolta e tornaverso la

cucina,ledomandoseilvinochehosceltolevabene.

«Noncapisconientedivini,Christian.Sonosicuracheandràbenissimo.»Ilsuotonoèsommesso.

“Merda.”Nonstaandandobene.Sisenteforsesopraffatta?Èquestoilproblema?

Versoilsauvignoninduebicchierielaraggiungoalcentrodelsoggiorno.Haproprioun’ariadaagnellosacrificale.Ladonnadisarmanteèsparita.Anasembradisorientata.

Comeme…

«Ecco.»Leporgoilbicchiereeleibevesubitounsorsodivino,chiudendogliocchi:èevidentementedisuogradimento.Quandoabbassailbicchiere,lesuelabbrasonoumide.

“Ottimascelta,Grey.”

«Seimoltosilenziosa,enonarrossiscinemmeno.Anzi,pensodinonavertimaivistocosìpallida,Anastasia.Haifame?»

Scuotelatestaebeveunaltrosorso.Forseancheleihabisognodiunpo’dicoraggioalcolico.«Haiunappartamentomoltogrande»diceconvocetimorosa.

«Grande?»

«Sì.»

«Sì,ègrande.»Suquestononcipiove:sonoquasimillemetriquadrati.

«Saisuonare?»chiedeguardandoilpianoforte.

«Sì.»

«Bene?»

«Sì.»

«Ovvio.C’èqualcosachenonsaifarebene?»

«Sì…alcunecose.»

Cucinare.

Raccontarebarzellette.

Conversareliberamenteesenzaproblemiconunadonnachemipiace.

“Esseretoccato…”

«Vuoisederti?»Indicoildivano.Undecisocennodellatestamidicechelarispostaèsì.Prendendolapermano, la accompagno, e lei si accomoda rivolgendomiuno sguardomalizioso.

«Cosac’èdicosìdivertente?»domandomentreprendopostoaccantoalei.

«PerchémihairegalatoproprioTessdeid’Urberville?»

“Ah.Dovevuoleandareaparare?”«Be’,avevidettochetipiacevaThomasHardy.»

«Èl’unicomotivo?»

Nonvogliodirleche leho regalato lamiaprimaedizioneechemiparevaunasceltamigliorerispettoaJudel’oscuro.«Misembravaappropriato.Sareicapacedi innalzartiaqualche ideale impossibilmente alto come Angel Clare o di degradarti completamentecomeAlecd’Urberville.»Lamia rispostacorrispondeabbastanzaalveroehaancheunche di ironico. Immagino che ciò che sto per proporle sia molto lontano dalle sueaspettative.

«Selesceltesonosoloquestedue,optoperlaseconda»sussurra.

“Maledizione.Nonèquellochevuoi,Grey?”

«Anastasia, smettila di morderti il labbro, per favore. Mi distrae. Non sai cosa staidicendo.»

«È per questo che sono qui» ribatte. I denti le lasciano dei piccoli solchi sul labbroinferiorebagnatodivino.

Ed eccola lì: di nuovo disarmante, in grado di stupirmi in ogni momento. Il miomembroèd’accordo.

Stiamo per arrivare al sodo,ma prima che analizziamo i dettagli, devo farle firmarel’accordodiriservatezza.Chiedoscusaevadonelmiostudio.Ilcontrattoel’accordodiriservatezzasonoprontinellastampante.Lasciandoilcontrattosullascrivania,vistochenon so se arriveremo mai fino a quel punto, pinzo insieme i fogli dell’accordo diriservatezzaeloportoadAna.

«Questoèunaccordodiriservatezza»dicoposandolosultavolinodavantialei,chehaun’ariaconfusaestupita.«Ilmioavvocatohainsistito»aggiungo.«Sescegli lasecondaopzione,ladegradazione,dovraifirmarlo.»

«Esenonvogliofirmareniente?»

«AlloraopteremoperglialtiidealidiAngelClare,almenoperbuonapartedellibro.»Eionon avrò la possibilità di toccarti.Timanderò a casa conStephan emi sforzerò contuttomestessodidimenticarti.Lamiaansiamontarapidamente;potrebbeandaretuttoinmalora.

«Cosasignificaquestoaccordo?»

«Significachenonpuoirivelarenientedinoidue.Niente,anessuno.»

Leimiscrutaenonsosesiadisorientataoirritata.

Lasituazionepotrebbefinireinentrambiimodi.

«Vabene.Firmo»dice.

“Bene,èstatofacile.”LeallungolamiaMontBlanceleiappoggialapennasullarigadellafirma.

«Nonloleggineanche?»chiedo,improvvisamenteseccato.

«No.»

«Anastasia,dovrestisempreleggerequalsiasicosaprimadifirmare.»“Comepuòesserecosìsciocca?Isuoigenitorinonlehannoinsegnatoniente?”

«Christian,quellochenonriesciacapireèchenonparlereicomunqueanessunodinoidue.NemmenoaKate.Quindi è irrilevante che io firmiquesto accordoono.Seper tesignificatanto,operiltuoavvocato…alquale,aquantopare,hairaccontatotutto,permevabene.Firmerò.»

Hasemprelarispostapronta.Èunpiacere.«Unpuntoperte,MissSteele»commentoseccamente.

Gettandomiunarapidaocchiatadidisapprovazione,Anafirma.

E prima che possa iniziare a cercare di convincerla, chiede: «Questo significa chestanottefarail’amoreconme,Christian?».

“Cosa?”

“Io?”

“Farel’amore?”

“Oh,Grey,toglilesubitoquest’ideaingannevoledallatesta.”«No,Anastasia.Primo:iononfacciol’amore;iofotto…senzapietà.»

Rimaneaboccaaperta.Questolehadatodapensare.

«Secondo:cisonomoltealtrescartoffiedafirmare.Terzo:nonsaicosatiaspetta.Seiancoraintempoperdartelaagambe.Vieni,vogliomostrartilamiastanzadeigiochi.»

Leièsconcertata,etralesuesopraccigliasiformalasolita“V”.«VuoigiocareconlaXbox?»

Scoppioinunarisatafragorosa.

“Oh,piccola.”

«No,Anastasia,nienteXbox,nientePlayStation.Vieni.»Alzandomi,leporgolamano,cheleiprendedibuongrado.Laguidofinoalcorridoioesuperlescale,dovemifermodavantiallaportadellamiastanzadeigiochiconilcuorechemimartellanelpetto.

Cisiamo.Rischio il tuttoper tutto.Sonomaistato tantonervoso?Rendendomicontocheimieidesideridipendonodaquestachiave,lagironellatoppaeinquell’istantesentoil bisogno di rassicurare Ana. «Puoi andartene in qualsiasi momento. L’elicottero è inattesa,prontoaportartiovunque tuvoglia;oppure,puoipassarequi lanottee tornareacasadomanimattina.Qualsiasicosatudecidapermevabene.»

«Apriquestadannataporta,Christian»diceleiconun’espressioneostinataelebracciaincrociate.

Siamoalpuntodisvolta.Nonvogliochescappivia,manonmisonomaisentitocosìesposto.NemmenonellemanidiElena…E sonoconsapevole che ilmotivo è cheAnanonsanulladiquestostiledivita.

Aprolaportaelaseguonellastanzadeigiochi.

Ilmiorifugio.

L’unicopostoincuisonodavveromestesso.

Anaèinpiedialcentrodellastanzaestastudiandotuttigliaggeggicherappresentanounapartecosìimportantedellamiavita:iflagellatori,leverghe,illetto,lapanca…Nondice nullamentre osserva tutto con gli occhi sgranati, e io non sento altro che il tonfoassordantedelmiocuorementreilsanguemisalefinoaitimpani.

Orasai.

“Questosonoio.”

Anasigiraemilanciaun’occhiatapenetrantementreaspettochedicaqualcosa,maleiprolungalamiaagoniaesiaddentranellastanza,costringendomiaseguirla.

Con ledita sfioraun flagellatoredipelle scamosciata,unodeimieipreferiti.Ledicocome si chiama, ma lei non replica. Raggiunge il letto, esplorandolo con le mani epassandoleditasuunadellecolonneintagliate.

«Di’qualcosa»laesorto.Ilsuosilenzioèinsostenibile.Devosaperesestaperscappare.

«Seituafarequestoaglialtriosonoglialtriafarloate?»

“Finalmente!”

«Aglialtri?»Mivienevogliadiridere.«Lofaccioalledonnechelodesiderano.»

Èdispostaadialogare.C’èsperanza.

«Sehaigiàdellevolontarie,cosacifaccioioqui?»chiedeaggrottandolafronte.

«Perché vorrei farlo con te, lo vorrei tanto.» La mia fantasia viene inondata daimmagini di lei legata in varie posizioni in tutta la stanza: sulla croce, sul letto, sullapanca…

«Ah» commenta dirigendosi verso la panca. I miei occhi sono attirati dalle sue ditaavidedisaperecheaccarezzanolapelle.Ilsuotoccoècurioso,lentoesensuale.Almenoneèconsapevole?

«Seiunsadico?»chiedefacendomitrasalire.

“Cazzo.”Mihacapito.

«Sono un Dominatore» mi affretto a rispondere nella speranza di far proseguire laconversazione.

«Cosasignifica?»domanda.“Èsconvolta”penso.

«Significachevogliocheaccettidiabbandonartispontaneamenteame,intutto.»

«Perchédovreifareunacosadelgenere?»

«Percompiacermi»sussurro.“Èquestociòdicuihobisognodate.”«Inparolepovere,vogliochetudesidericompiacermi.»

«Ecomedovreifare?»mormora.

«Hodelleregoleevogliochetulerispetti.Sonoperiltuobene,eperilmiopiacere.Seleseguiinmodosoddisfacente,tiricompenso.Senonlofai,tipunisco,cosìimparerai.»

“Enonvedol’oradiaddestrarti.Intuttiimodi.”

Ana fissa le verghe dietro la panca. «E tutto questo armamentario quando entra ingioco?»domandaindicandolastanza.

«Rientratuttonelpacchettodegliincentivi.Premiepunizioni.»

«Quinditutieccitiesercitandolatuavolontàsudime.»

“Esattamente,MissSteele.”

«Sitrattadiconquistarelatuafiduciaeil tuorispetto, inmodochetumiconsentadiesercitarelamiavolontàsudite.»“Hobisognodeltuopermesso,piccola.”«Iotraggoungrandepiacere,addiritturagioia,direi,dallatuasottomissione.Piùtutisottometti,piùlamiagioiaaumenta:èun’equazionemoltosemplice.»

«D’accordo,eiocosaciguadagno?»

«Me.» Mi stringo nelle spalle. “Tutto qui, piccola. Soltanto me. Tutto me stesso, eproveraipiacereanchetu…”

Ana sgrana impercettibilmente gli occhi mentre mi fissa senza dire una parola. Èesasperante. «Non rivelerai niente,Anastasia.Torniamo al pianodi sotto, dove riesco aconcentrarmimeglio.Midistraemoltoavertiquidentro.»

Tendolamanoeperlaprimavoltaleispostalosguardodalmiopalmoallamiafaccia,indecisa.

“Merda.”

L’hospaventata.«Nontifaròmale,Anastasia.»

Posalamanonellamiaconesitazione.Sonoalsettimocielo.Nonèscappata.

Sollevato,decidodimostrarlelacameradellaSottomessa.

«Seaccetti,tifacciovederecosatiaspetta.»Laguidolungoilcorridoio.«Questasaràlatuastanza.Puoiarredarlacomevuoi,farcimetterequellochevuoi.»

«Lamiastanza?Tiaspettichemitrasferiscadate?»squittisceincredula.

“Okay.”Forsequestoavreidovutotenerloperdopo.

«Nonatempopieno»larassicuro.«Diciamo,dalvenerdìseraalladomenica.Dobbiamodiscuteredituttiquestidettagli,trattare.Semprechetuaccetti.»

«Iodormiròqui?»

«Sì.»

«Nonconte.»

«No.Tel’hodetto,nondormoconnessuno,apartequandoseirintronatadall’alcol.»

«Tudovedormi?»

«Lamiastanzaèalpianodisotto.Vieni,deviessereaffamata.»

«Strano, mi sembra di aver perso l’appetito» afferma con la sua solita espressioneostinata.

«Devimangiare,Anastasia.»

Le sue abitudini alimentari saranno una delle prime questioni su cui lavorerò seaccetteràdiesseremia…quelleeilsuoviziodigiocherellareconlemani.

“Noncorreretroppo,Grey!”

«Sonoconsapevolecheèunsentierooscuroquelloincuiintendocondurti,Anastasia,edèperquestochevogliocheturiflettabene.»

Leimiseguealpianodisottoetorniamoinsoggiorno.«Avraidelledomandedafarmi.Haifirmatol’accordo;puoichiedermiquellochevuoietirisponderò.»

Setranoifunzionerà,Anadovràcomunicare.Incucinaaproilfrigoetrovoungrossopiattodiformaggioeunpo’d’uva.Gailnonsiaspettavacheavreiavutocompagnia,enonc’èciboasufficienza…Midomandosedovreifarmirecapitarequalcosaadomicilio.Omagariportarlafuori?

Comeperunappuntamento.

“Unaltro.”

Nonvogliosuscitareaspettativesimili.

Iononsonountipodaappuntamenti.

“Soloconlei…”

Ilpensieroè irritante.C’èunabaguettefrescanelcestinodelpane.Paneeformaggiodovrannobastare.Epoi,hadettochenonhafame.

«Siediti.»IndicounodeglisgabellieAnaobbedisce,guardandomicontranquillità.

«Haiparlatodiscartoffie»dice.

«Sì.»

«Chegenerediscartoffie?»

«Be’,apartel’accordodiriservatezza,uncontrattochedicequellochefaremoequellochenonfaremo.Hobisognodiconoscereituoilimiti,etudeviconoscereimiei.Èunattoconsensuale,Anastasia.»

«Esenonvogliofarlo?»

“Merda.”

«Vabenelostesso»mento.

«Manonavremonessunarelazione?»

«No.»

«Perché?»

«Perchéquestoèl’unicogeneredirelazionechemiinteressa.»

«Perché?»

«Sonofattocosì.»

«Comeseidiventatocosì?»

«Perché le persone sono come sono?Èdifficile rispondere. Perché ad alcuni piace ilformaggiomentrealtriloodiano?Atepiaceilformaggio?MrsJones,lamiadomestica,lohalasciatopercena»concludomettendoleilpiattodavanti.

«Qualisonoleregolechedovreiseguire?»

«Nehounelencoscritto.Leguarderemo,masolodopoavermangiato.»

«Nonhomoltafame»sussurra.

«Mangerailostesso.»

L’occhiatachemilanciaèdisfida.

«Gradisciunaltrobicchieredivino?»chiedoinsegnodipace.

«Sì,grazie.»

Versoilvinonelsuobicchiereemisiedoaccantoalei.«Servitipure,Anastasia.»

Leiprendequalcheacinod’uva.

“Tuttolì?Haiintenzionedimangiaresoloquello?”

«Èdamoltochefaiquestecose?»chiede.

«Sì.»

«Èfaciletrovaredonnedisponibili?»

“Oh,sapessi.”«Tisorprenderebbesaperequantecenesono.»Ilmiotonoècaustico.

«Ealloraperchéproprioio?Davverononcapisco.»Èdeltuttosconcertata.

“Piccola,seibellissima.Perchénondovreivolerfaretuttoquestoconte?”

«Anastasia,tel’hodetto.Intec’èqualcosa.Nonriescoastartilontano.Sonocomeunafalena attratta dalla fiamma.Ti voglio da impazzire, soprattutto adesso, che timordi dinuovoillabbro.»

«Pensochetuabbiausatol’immaginealcontrario»dicesottovoce,edèunaconfessionechemiturba.

«Mangia!»leordinopercambiareargomento.

«No. Non ho ancora firmato niente, quindi credo chemi terrò il mio libero arbitrioancoraperunpo’,sepertevabene.»

Ah…quellalinguatagliente.

«Comedesideri,MissSteele.»Enascondounsorrisinocompiaciuto.

«Quantedonne?»chiedemettendosiunacinoinbocca.

«Quindici.»Sonocostrettoadistoglierelosguardo.

«Perlunghiperiodi?»

«Conalcune,sì.»

«Haimaifattomaleaunadiloro?»

«Sì.»

«Inmodograve?»

«No.»Dawnstavabene,ancheseunpo’scossadall’esperienza.Aesseresincero,loeroanch’io.

«Amefaraimale?»

«Inchesenso?»

«Fisicamente,mifaraimale?»

“Soloquantosaraiingradodisopportare.”

«Tipuniròquandoserve,esaràdoloroso.»

“Peresempio,quandotisbronzietimettiinpericolo.”

«Seimaistatopicchiato?»

«Sì.»

Molte,moltissimevolte.Elenaeraterribilmenteabileconlaverga.Èl’unicotoccocheriescoasopportare.

Leisgranagliocchimentreposasulpiattol’uvachenonhamangiatoebeveunaltrosorsodivino.Ilsuoscarsoappetitoèirritanteestainfluenzandoilmio.Forsedovreisolostringereidentiefarlevedereleregole.

«Andiamoaparlarnenelmiostudio.Vogliomostrartiunacosa.»

Leimisegueesiaccomodasullasediadipelledifronteallamiascrivaniamentreiomiappoggioalpianodeltavoloconlebracciaincrociate.

Questo è ciò che vuole sapere. È una vera fortuna che sia curiosa: non è ancorascappata. Prendo una delle pagine del contratto e gliela porgo. «Queste sono le regole.Possonoesseresoggetteacambiamenti.Costituisconounapartedelcontratto,chetidarò.Leggileediscutiamone.»

Dàunarapidascorsaalfoglio.«Limitiassoluti?»chiede.

«Sì.Quellochetunonfaraiequellocheiononfaròvaspecificatonelnostroaccordo.»

«Nonmipiacemoltol’ideadiaccettaredenaroperivestiti.Nonmisembrabello.»

«Voglio riempirti di soldi.Lascia che ti compri qualche vestito. Potrei avere bisognochetumiaccompagniinoccasioniufficiali.»

“Grey,cosastaidicendo?”Questasarebbeunanovità.«Evogliochetusiavestitabene.Sonocertocheiltuostipendio,quandotroveraiunlavoro,nontipermetteràdiacquistareiltipodivestitichevogliovedertiaddosso.»

«Nondovròindossarliquandononsonoconte?»

«No.»

«Okay.Nonmivadifareginnasticaquattrovolteallasettimana.»

«Anastasia, ho bisogno che tu sia snodata, forte e resistente. Fidati, hai bisogno di

allenarti.»

«Maquattrovolteallasettimanamisembratroppo.Chenediciditre?»

«Vogliochesianoquattro.»

«Pensavochestessimonegoziando.»

Dinuovo,èdisarmantementremisfida.«Vabene,MissSteele,unaltropuntoperte.Chenediciditregiornidaun’oraeunodamezz’ora?»

«Tregiorni,treore.Hol’impressionechetumiterraiinallenamentoquandosonoqui.»

“Oh,lospero.”

«Èvero.D’accordo,siamointesi.Seisicuradinonvolereunostagenellamiaazienda?Seiunabravanegoziatrice.»

«No,nonmisembraunabuonaidea.»

Ovviamenteharagione.Èlamiaregolanumerouno:nientesessoconledipendenti.

«Dunque,veniamoailimiti.Questisonoimiei»annuncioporgendolel’elenco.

Ci siamo, o la va o la spacca. Conosco i miei limiti a memoria, e spunto la listamentalmente mentre la osservo leggerli. Man mano che si avvicina alla fine, diventasemprepiùpallida.

“Cazzo,sperochequestononlafacciascappare.”

Lavoglio.Voglio la sua sottomissione…con tuttome stesso.Leideglutisce, alzandonervosamente lo sguardo verso di me. “Come posso convincerla a fare almeno untentativo?” Dovrei rassicurarla, dimostrarle che sono in grado di prendermi cura diqualcuno.

«C’èqualcosachevorrestiaggiungere?»

Dentro di me spero di no. Voglio avere carta bianca con lei. Ana mi fissa, ancoraincapace di trovare le parole. È irritante. Non sono abituato ad aspettare di ricevererisposte.«C’èqualcosachenonfarai?»laincalzo.

«Nonloso.»

Nonèlarispostachesperavo.

«Cosasignificachenonlosai?»

Leisispostasullasedia,adisagio,identichegiocherellanoconillabbroinferiore.“Dinuovo.”«Nonhomaifattonientedelgenere.»

“Maledizione,èovvio.”

“Pazienza,Grey.Echecazzo, lehaibuttatoaddossounamontagnadi informazioni.”Proseguoconilmioapprocciodolce.Questaèunanovità.

«Be’,quandohaifattosesso,nonc’èstatoqualcosachenontièpiaciutofare?»Emitornainmenteilfotografocheierilatoccava.

Leiarrossiscestimolandoilmiointeresse.Cosahafattochenonleèpiaciuto?Èaudace

aletto?Sembracosì…innocente.Dinormalacosanonmiattirerebbe.

«Amepuoidirlo,Anastasia.Dobbiamoesseresinceril’unoconl’altrasevogliamochetranoifunzioni.»Devoproprioincoraggiarlaasbottonarsi,nonriescenemmenoaparlaredisesso.Sistadimenandodinuovosullasedia,fissandosiledita.

“Forza,Ana.”

«Dimmelo»ordino.“Maledizione,èproprioirritante.”

«Ecco,io…nonhomaifattosesso,quindinonloso»sussurra.

Laterrasmettedigirare.

Èassolutamenteimpossibile.

“Come?”

“Perché?”

“Merda!”

«Mai?»Sonoincredulo.

Leiscuotelatesta,gliocchisbarrati.

«Quindi,seivergine?»Nonriescoacrederci.

Anaannuisce,imbarazzata.Chiudogliocchi.Nonriescoaguardarla.

“Comeaccidentihofattoasbagliarmiinquestomodo?”

Sono laceratodalla rabbia.“Cosaposso fareconunavergine?”Le lancioun’occhiatatrucementrel’iramipervade.

«Perchécazzononmel’haidetto?»ringhiocominciandoacamminareavantieindietronel mio studio. “Cosa faccio con una vergine?” Lei si stringe nelle spalle con ariadispiaciuta,incapacediparlare.

«Noncapiscoperchétunonmel’abbiadetto.»Lamiavoceèchiaramenteesasperata.

«Non ce n’è stata occasione» dice. «Non sono abituata a rivelare i miei trascorsisessualialprimocheincontro.Infindeiconti,ciconosciamoappena.»

Comesempre,haragione.Nonriescoacrederediaverlefattofareilgiroturisticodellamiastanzadeigiochi;perfortunac’èl’accordodiriservatezza.

«Matuadessosaimoltecosedime»sbotto.«Chefossipocoespertaloavevocapito,maaddiritturavergine!Cazzo,Ana,epensarechetihoappenamostratoquellaroba.»

Non solo la stanza dei giochi: le mie regole, i miei limiti assoluti. Lei non ne saassolutamentenulla.Comehopotuto farlo?«CheDiomiperdoni»mormoro sottovoce.Sonosmarrito.

Unpensieroallarmantemisiaffacciaallamente: ilnostrounicobacionell’ascensore,doveavreipotutoscoparlasedutastante,èstatoilsuoprimobacio?

«Haimaibaciatoqualcuno,aparteme?»Tiprego,di’disì.

«Ma certo.» Sembra offesa. Sì, ha baciato, ma non spesso. E per qualche ragione il

pensieroè…piacevole.

«Enonc’èstatounbelragazzochetiabbiafattoperderelatesta?Propriononcapisco.Haiventunanni,quasiventidue.Seiunabellaragazza.»Perchénessunosel’èmaiportataaletto?

Merda,forseèreligiosa.No,Welchl’avrebbescoperto.Leisifissaleditaecredochestiasorridendo.Trovachelasituazionesiadivertente?Potreiprendermiacalci.«Stiamodiscutendo seriamente di quello che ho intenzione di fare, e tu non hai la minimaesperienza.»

Leparolemimancano.Comepuòessere?

«Comehaifattoaevitaredifaresesso?Dimmelo,tiprego.»Perchénonlocapisco.Èunastudentessauniversitaria,edaquellochericordodell’università,tuttiscopavanocomeconigli.

“Tutti.Tranneme.”

Èunpensierocupo,maperilmomentoloaccantono.

Anasistringenellesuepiccolespalle,chesisollevanoleggermente.«Nessunoèmai…capisci…»Lasuavocesispegne.

Nessunocosa?Sièmaiaccortodiquantoseiattraente?Èmaistatoallatuaaltezza,einveceiosì?

“Io?”

Ananonsadavveronientediniente.ComepotràmaiessereunaSottomessasenonhala minima esperienza in materia di sesso? La faccenda non decollerà… e tutto il miolavorodipreparazioneèstatoinutile.Nonpossoconcluderequestoaffare.

«Perchéseitantoarrabbiatoconme?»chiedesottovoce.

Ènaturalechelopensi.“Rimedia,Grey.”

«Nonsonoarrabbiatocon te, sonoarrabbiatoconmestesso.Avevodatoperscontatoche…»“Perchédiavolodovreiesserearrabbiatoconte?”Checasino.Mipassolemanitraicapellicercandoditenereafrenol’ira.

«Vuoiandartene?»domandopreoccupato.

«No,senonlovuoitu»rispondepiano,lavocevelatadirammarico.

«Certo che non lo voglio. Mi piace averti qui.» Mi stupisco di quell’affermazionementre le parole mi escono di bocca.Mi piace veramente averla qui. Stare con lei. Ècosì… diversa. E voglio scoparla, sculacciarla e osservare la sua pelle color alabastroarrossarsi sotto lemiemani.Questoormaièescluso,no?Magarinon il sesso…magariquellopotreifarlo.Ilpensieroèunarivelazione.Potreiportarmelaaletto.Farleperderelaverginità.Sarebbeun’esperienzanuovaperentrambi.Leisarebbedisposta?Primamihachiestoseavreifattol’amoreconlei.Potreiprovarci,senzalegarla.

“Maleipotrebbetoccarmi.”

“Cazzo.”Doun’occhiataall’orologio:ètardi.Quandoposodinuovolosguardosudi

leielavedogiocherellareconillabbroinferiore,mieccito.

La desidero ancora, nonostante la sua innocenza. Potrei portarmela a letto? Lei lovorrebbe,sapendociòcheadessosasulmioconto?Maledizione,nonnehoidea.Glielochiedoebasta?Mamista facendovenirevoglia,mordendosidinuovo il labbro.Glielofaccionotareeleisiscusa.

«Nonchiedermiscusa.Èsolochehovogliadimorderloanch’io,dimorderloforte.»

Smettedirespirare.

Ah.Forseèinteressata.“Sì,facciamolo.”Hopresolamiadecisione.

«Vieni»lainvitotendendolamano.

«Dove?»

«Dobbiamosistemarequestafaccenda,subito.»

«Inchesenso?Qualefaccenda?»

«Latua.Ana,intendofarel’amoreconteadesso.»

«Oh.»

«Setulovuoi,beninteso.Nonvogliosfidarelasorte.»

«Pensavochetunonfacessil’amore.Pensavochefottessisenzapietà»rispondeleiconunavocerocaeseducentedamorire,gliocchisgranatie lepupilledilatate. Ildesideriol’hafattaavvampare:lovuoleanchelei.

Un fremitodel tutto inaspettato sipropagadentrodime.«Posso fareun’eccezione,oforsecombinare leduecose.Vedremo.Desiderodavvero fare l’amorecon te.Tiprego,vienialettoconme.Vogliocheilnostroaccordofunzioni,matudevifartialmenoun’ideadi quello che ti aspetta. Possiamo iniziare l’addestramento stanotte… con le nozioni dibase.Questononsignificacheiosiadiventatounsentimentale;èunmezzoperottenereunfine,maèunacosachedesiderofare,esperochepertesialostesso.»Lemieparolesonocomeunfiumeinpiena.

“Grey!Controllati.”

Lesueguancesiarrossano.

“Forza,Ana,sìono.Ioquistomorendo.”

«Manonhoancorafattotuttelecoserichiestedallatualistadiregole.»Lasuavoceèesitante.Èspaventata?Sperodino.Nonvogliochelosia.

«Lasciamoperdereleregoleeidettagli,perstanotte.Tivoglio.Tivogliodaquandoseiinciampatadentroilmioufficio,esochetumivuoi.Altrimentinonsarestiquiadiscuteredipunizionielimitiassoluticomesenientefosse.Perfavore,Ana,passalanotteconme.»

Le porgo di nuovo la mano, e stavolta lei la prende. La attiro tra le mie braccia,stringendolamentreavvampacontroilmiocorpo.Boccheggia,stupita,eiolasentocontrodi me. Nel buio regna il silenzio, forse smorzato dalla mia libido. La voglio. È cosìaffascinante.Questaragazzamisconcerta,incontinuazione.Lehorivelatoilmiosegretooscuro,eppureèancoraqui;nonèscappata.

Laprendopericapelli,sollevandoleilvisoversoilmio,efissodueocchiammalianti.

«Sei una ragazzamolto coraggiosa» sussurro. «Ti ammiro.»Piego la testa e la baciodolcemente, poi stuzzico il suo labbro inferiore con i denti. «Voglio mordere questolabbro.»Tiropiùforteeleigeme.Pertuttarispostailmiopenediventaduro.

«Perfavore,Ana,facciamol’amore»bisbigliosullesuelabbra.

«Sì»rispondelei,eilmiocorposparafuochid’artificiocomesefosseil4luglio.

“Dattiunacalmata,Grey.”Nonabbiamofirmatonessunaccordo,nonabbiamostabilitolimiti,conleinonpossofarequellochemipare,vistochenonèmia,eppuresonoeccitato.Divoratodallavoglia.Èunasensazionesconosciutamaesilarante,ildesiderioperquestadonnachescorredentrodime.Sononelpuntopiùaltodigiganteschemontagnerusse.

“Sessoallavaniglia?”

“Sonoingradodifarlo?”

Senzadirealtro,laaccompagnofuoridalmiostudio,attraversoilsoggiornoelungoilcorridoiofinoallamiacamera.Leimiseguestringendomifortelamano.

“Merda.” I contraccettivi.Sono sicurochenonprende lapillola…Per fortunahodeipreservatividi riserva.Senonaltro,nondevopreoccuparmidi tutti icoglioniconcuièstata. Quando arriviamo accanto al letto, la lascio, raggiungo il cassettone e mi tolgoorologio,scarpeecalze.

«Immaginochetunonprendalapillola.»

Leiscuotelatesta.

«Losapevo.»Dauncassettoestraggounascatoladipreservativi,facendolecapirechesonopreparato.Leimistudia,gliocchienormisulsuobellissimoviso,eiohounattimodiesitazione.Questodovrebbeessereunmomentoimportanteperlei,no?RicordolamiaprimavoltaconElena,quantoèstatoimbarazzante…machesollievodivino.Infondoinfondo,sochedovreimandarlaacasa.Malapuraveritàèchenonvogliochesenevada,echeladesidero.Inpiù,vedoilmiodesiderioriflessonellasuaespressione,neisuoiocchichediventanopiùscuri.

«Vuoichechiudaletende?»domando.

«Non importa» risponde. «Pensavochenonpermettessi anessunodi dormirenel tuoletto.»

«Chihadettochedormiremo?»

«Ah.»Lesuelabbraformanouna“O”piccolaeperfetta.Lamiaerezioneaumenta.Sì,vorreiscoparequellabocca,quella“O”.Miavvicinolentamentealeicomesefosselamiapreda. “Oh, piccola, voglio affondarti dentro.” Il suo respiro è corto e rapido. Le sueguance sono rosate… È circospetta, ma eccitata. È alla mia mercé, e questaconsapevolezzamifasentirepotente.Ècompletamenteall’oscurodiciòchestoperfarle.«Togliamolagiacca,magari?»Allungandolebraccia,glielasfilodolcementedallespalle,lapiegoelaappoggiosullamiasedia.

«Haiideadiquantotidesidero,AnaSteele?»

Leischiudele labbramentre inspira,e io lesfioro laguancia.Lasuapelleèmorbidacomeunpetalosotto lapuntadellemiedita,chescivolano finoalmento.Èvittimadelmiofascino:estasiata,smarrita.Ègiàmia.Tuttoquestoèinebriante.

«Immagini quello che sto per farti?» mormoro tenendole il mento tra il pollice el’indice.Piegolatestaelabaciocondecisione,premendolelabbrasullesue.Leiricambiail mio bacio, morbida, dolce e disponibile, e io avverto un bisogno incontrollabile divederla,divederlatutta.Slacciorapidamenteisuoibottoni,perpoisfilarlelentamentelacamicetta e lasciarla cadereper terra.Facciounpasso indietroper guardarla. Indossa ilreggisenoazzurrocheTaylorlehacomprato.

Èunoschianto.

«Oh, Ana. Hai una pelle bellissima, candida e perfetta. Voglio baciarne ognicentimetro.» Non ha nemmeno un segno. Il pensiero mi disorienta. Voglio vederlasegnata…arrossata…conpiccolilividisottiliprovocatidaunfrustino,magari.

Lei assumeundelizioso colorito rosato, senzadubbio è imbarazzata.Senonaltro, leinsegneròanonvergognarsidelsuocorpo.Lesfilol’elastico,liberandolachioma,chelericadefoltaintornoalvisoesuiseni.

«Adorolebrune.»Èdeliziosa,eccezionale,ungioiello.

Tenendolelatesta,lepassoleditatraicapellielaattiroversodime,baciandola.Leigeme contro ilmio corpo e schiude le labbra, dandomi accesso alla sua bocca calda ebagnata.Quelversodolcediapprezzamentoriecheggiadentrodime,finoallapuntadelmiomembro.Lasualinguaincontratimidamentelamia,esplorandocontitubanzalamiabocca,eperqualcheragionelasuagoffainesperienzaè…eccitante.

Ha un sapore delizioso. Vino, uva e innocenza: un miscuglio di gusti potente einebriante. La stringo con forza, sollevato che lei si aggrappi soltanto allemie braccia.Con unamano tra i suoi capelli per tenerla ferma, le faccio scivolare l’altra giù per laschiena fino alle natiche e la spingo contro dime, contro lamia erezione.Lei gemedinuovo.Continuoabaciarla, persuadendo la sua lingua inesperta a addentrarsi nellamiaboccamentreiofaccioaltrettantoconlasua.Ilmiocorposiirrigidiscequandoleimifascorrerelemanisullebraccia,eperunmomentomipreoccupodidovemitoccherà.Miaccarezzalaguancia,poiicapelli.Èabbastanzainquietante.Maquandoattorciglialeditatraimieicapelli,tirandolidolcemente…

“Accidenti,èpropriobello.”

Rispondo con un gemito, ma non posso permetterle di continuare. Prima che possatoccarmidinuovo,laspingosullettoemiinginocchio.Vogliovederlasenzaquestijeans,voglio spogliarla, farla eccitare ancora un po’ e… togliermi le sue mani di dosso.Afferrandoleifianchi,lepassolalinguaappenasopralacinturafinoall’ombelico.Leisiirrigidisce, inspira a fondo.Cazzo, ha un profumo e un sapore fantastici, un frutteto inprimavera,eiovogliomangiareasazietà.Mistringeicapellitraleditaancoraunavolta;questononmidà fastidio, anzi,mipiace.Lemordicchio il fianco e lei si aggrappapiùforteaimieicapelli.Hagliocchichiusi,laboccaapertaestaansimando.Mentreallungolemaniperslacciarle ilbottonedei jeans, leiapregliocchiecistudiamoavicenda.Letirogiùlentamentelacernieraelefaccioscorrerelemanifinoalsedere,infilandoledentro

lacintura,ipalmicontrolesuenatichemorbide,poileabbassoijeans.

Non riescoa fermarmi.Voglio sconvolgerla…mettereallaprova i suoi limiti adesso.Senzastaccarlegliocchididosso,mileccoconcalmalelabbra,poimichinoinavantiefaccio scorrere il naso inmezzoai suoi slip, inalando la sua eccitazione.Chiudendogliocchi,laassaporo.

“Dio,èdavverosexy.”

«Haiunodorecosìbuono.»Lamiavoceèarrochitadaldesiderioeijeanscomincianoadarmi davvero fastidio. Devo togliermeli. Dolcemente costringo Ana a sdraiarsi e,afferrandoleilpiededestro,congestirapidiletolgolascarpaelacalza.Perstuzzicarlalefaccioscivolarel’unghiadelpollicesulcollodelpiedeeleisicontorcepiacevolmentesulletto,laboccaaperta,osservandomiaffascinata.Michinoperleccarleilpiedeesfioroconidentilapiccolalineachelamiaunghiahatracciato.Leisibuttaall’indietrosullettocongliocchichiusiegeme.Ècosìsensibile,deliziosa.

«Oh,Ana,cosatifarei»sussurromentreimmaginidileichesidimenasottodimenellamiastanzadeigiochimiattraversanolamente:legataalmiolettoabaldacchino,piegatasultavolo,appesaallacroce.Potreistuzzicarlaetorturarlafinoafarlaimplorarediessereliberata…Queipensierifannodiventareimieijeansancorapiùstretti.

Cazzo.

Lesfiloinfrettal’altrascarpael’altracalzaprimaditoglierleijeans.Èquasinudasulmioletto,icapellicheleincornicianoilvisoallaperfezione,lelunghegambechiareche,distese davanti a me, mi invitano. Devo tener conto della sua inesperienza. Ma staansimando.Inpredaaldesiderio.Gliocchiincollatisudime.

Non ho mai fatto sesso nel mio letto prima d’ora. “Un’altra prima volta con MissSteele.”

«Seibellissima,AnastasiaSteele.Nonvedol’oradiesseredentrodite.»Lamiavoceèdolce;vogliostuzzicarlaancoraunpo’,scoprirecosasa.«Fammivederecometitocchi»leordinofissandolaintensamente.

Leidiventaseria.

«Non essere timida,Ana, fammi vedere.»Una parte dime vorrebbe farle passare latimidezzaasuondisculacciate.

Leiscuotelatesta.«Nonsochecosavuoidire.»

“Mistaprendendoingiro?”

«Comefaiaraggiungerel’orgasmo?Vogliovedere.»

Lei rimane in silenzio. È evidente che l’ho scioccata di nuovo. «Non lo faccio»mormora alla fine, quasi senza fiato. La osservo, incredulo. Persino io mi masturbavoprimadifiniretralegrinfiediElena.

Probabilmentenonhamaiavutounorgasmo,ancheselotrovodifficiledacredere.Alt.Sono responsabile della sua prima volta e del suo primo orgasmo. Saràmeglio chemiimpegni.

«Bene,vedremochecosapossiamofarealriguardo.»“Tifarògoderecomeunriccio,piccola.”

Maledizione,probabilmentenonhamainemmenovistounuomonudo.Senzastaccarlegliocchididosso,mislaccioilprimobottonedeijeanselifaccioscivolareperterra,manonpossorischiareditogliermilacamicia,perchéAnapotrebbetoccarmi.

“Maselofacesse…nonsarebbepoicosìmale…no?Esseretoccato?”

Scaccioquelpensieroprimachel’oscuritàvengaagalla,eafferrandolecavigliediAnaleaprolegambe.Leisgranagliocchiesiaggrappaallelenzuola.

“Sì,tienilemanilì,piccola.”

Strisciolentamentesulletto,inmezzoallesuegambe.Leisicontorcesottodime.

«Stai ferma» ledico abbassandomiperbaciare lapelledelicatadell’internodella suacoscia.Ledepositounasciadibacisullegambe,sopraglislip,sulventre,mordicchiandoesucchiando.Leisidimena.

«Dovremotrovareilmododitenertiferma,piccola.»

Semelopermetterai.

Leinsegneròasopportaresemplicementeilpiaceresenzamuoversi,intensificandoognitocco,ognibacio,ognimorso.Ilsolopensierobastaafarmivenirevogliadisprofondaredentrodilei,maprimavogliosaperequantoèsensibile.Finoranonsiètrattenuta.

Mi sta concedendo le redini del suo corpo. Neanche un attimo di esitazione. Lodesidera… lo desidera davvero. Intingo la lingua nel suo ombelico e continuo il miopiacevole viaggioverso l’alto, assaggiandola.Mi sposto,mi distendo accanto a lei, conunagambaancoratralesue.Lamiamanovolteggiasulsuocorpo,oltrepassaifianchi,lavita,planasuisuoiseni,poisi fermaevisiappoggiadelicatamente,persondare lasuareazione. Lei non si irrigidisce. Non mi ferma… si fida di me. Posso spingere la suafiduciaalpuntodaavereilcompletodominiosulsuocorpo…sudilei?Questopensieroèelettrizzante.

«Letuemisuresiadattanoperfettamenteallemiemani,Anastasia.»Infiloilditosottolacoppadelreggisenoelatirogiù,liberandoilseno.Ilcapezzoloèpiccolo,rosa,edègiàduro. Faccio inmodo che il tessuto e il ferretto siano sotto il seno, spingendolo versol’alto. Ripeto la stessa operazione con l’altra coppa e rimango a guardare, affascinato,mentre il capezzolo si indurisce sotto imiei occhi attenti.Oooh!…Non l’ho nemmenotoccata.

«Non male» sussurro con uno sguardo di approvazione e soffio leggermente sulcapezzolopiùvicinoecongodimentoloosservoindurirsiedestendersi.Anastasiachiudegliocchieinarcalaschiena.

“Staiferma,piccola,assorbiilpiacere,cosìsaràmoltopiùintenso.”

Mentresoffiosuuncapezzolo,mirigirodelicatamentel’altrocapezzolotrailpolliceel’indice.Anasiaggrappaallelenzuolaquandomiavvicinoeglielosucchioconforza.Ilsuocorposiinarcadinuovoeleigeme.

«Vediamose riescoa fartivenire così»mormoro, senza fermarmi,mentre lei inizia a

supplicarmi.

“Oh, sì, piccola… senti qui.” I suoi capezzoli si induriscono sempre di più e leicominciaadondolareifianchi.“Staiferma.Tiinsegneròastareferma.”

«Oh…tiprego»misupplica,legamberigide.Stafunzionando.C’èquasi.Iocontinuoilmioassaltoerotico.Miconcentrosuciascuncapezzolo,studiolasuareazione,avvertoilsuopiacereecosìmidistraggo.Dio,lavoglio.

«Lasciatiandare,piccola»mormoro,chiudendoidentisulsuocapezzolo.Leigemeeilsuocorpofreme.

“Sì!” Le do un bacio veloce per catturare i suoi gemiti con la bocca. È senza fiato,ansima.Èpersanelsuopiacere…“Nelmiopiacere.”Misonopresoilsuoprimoorgasmoe,perquantopossasembrareridicolo,nesonodavverosoddisfatto.

«Sei molto sensibile. Dovrai imparare a controllarti, e insegnartelo sarà moltodivertente.» Non vedo l’ora…ma adesso, la desidero. Tutta. La bacio un’altra volta elascioviaggiarelamanolungoilsuocorpo,giùfinoalpube,sentoilsuocalore.Faccioscivolarel’indicesottoilpizzodellemutandineelomuovoinpiccolicerchi…“Diomio,ètuttabagnata.”

«Seicosìdeliziosamentebagnata.Dio,quantotivoglio.»Leinfilounditodentroeleiurla.Ècalda,strettaebagnataeiolavoglio.Sondodinuovolasuaintimità,soffocandolesuegridaconlabocca.Lepremoilclitorideconilpalmodellamano…mispingogiù…mimuovoincircolo.Leigemeesicontorcesottodime.“Dio,ladesidero…adesso.”Èpronta.Mimettoasedereelestrappoviaglislip,poimitolgoiboxereallungolamanoperprendereunpreservativo.Mi inginocchio tra le suegambe,divaricandole sempredipiù.Anastasiamiguardacon…trepidazione?Probabilmentenonhamaivistoun’erezioneprimad’ora.

«Nonpreoccuparti.Anchetustaidiventandopiùlarga»lesussurro.Michinosudileieleappoggiolemaniailatidellatesta,facendolevasuigomiti.Dio,ladesidero…madevoverificarecheleilovogliadavvero.«Seisicuradivolerlofare?»lechiedo.

“Cazzo,tiprego,nondirmidino.”

«Tiprego»miimplora.

«Alzaleginocchia»leordino.Cosìsaràpiùfacile.Sonomaistatocosìeccitato?Riescoastentoacontenermi.Noncapisco…dev’essereleichemifaquestoeffetto.

Perché?

“Grey,concentrati!”

Mi metto in una posizione che mi consente di prenderla come voglio. Ha gli occhisbarrati,supplichevoli.Lovuoledavvero,tantoquantolovoglioio.Devoesseredolceeprolungarelasuaagoniaoppurecidodentro?

Cidodentro.Hobisognodipossederla.

«Stoperfotterti,MissSteele.Senzapietà.»

Unasolaspintaesonodentrodilei.

“C-A-Z-Z-O.”

Ècosìmaledettamentestretta.Gridaforte.

“Merda!”Lehofattomale.Vogliomuovermieperdermidentrodileiedevomettercituttomestessopertrattenermi.

«Seicosìstretta.Staibene?» lechiedo,con lavoceraucae il respiroaffannoso,e leiannuisce,congliocchisbarrati.Ècome ilparadiso in terra,così stretta intornoame.Eanchesemistringegliavambracci,nonmiimporta.Lemietenebresisonoassopite,forseperchél’hodesideratacosìintensamente.Nonhomaiprovatoundesiderio,unabramosiacosì forti. È una sensazione nuova, nuova e splendente.Vorrei così tanto da lei: la suafiducia,lasuaobbedienza,lasuasottomissione.Vogliochesiamia,maadesso…iosonosuo.

«Ora inizierò a muovermi, piccola» dico in tono teso mentre mi ritiro piano. Chesensazione straordinaria, meravigliosa: il suo corpo avvolge il mio pene.Mi spingo dinuovodentroelapossiedo,sapendochenessunol’hamaifattoprima.Leigemeeiomifermo.

«Ancora?»lechiedo.

«Sì»ansimalei,dopounattimo.

Questavoltamispingopiùinprofondità.

«Ancora?»sussurro,conilcorpoimperlatodisudore.

«Sì.»

La sua fiducia…È travolgente e io inizio amuovermi, sul serio.Voglio farlavenire.Nonmifermeròfinchénonsaràvenuta.Vogliopossederla,animaecorpo.Vogliosentirlastringersiintornoame.

“Cazzo.” Adesso inizia a tenere il ritmo, rispondendo alle mie spinte. “Vedi comeandiamo bene insieme, Ana?” Le afferro la testa e la tengo ferma, reclamando il suocorpo,poilabacioconviolenza,reclamandolasuabocca.Leisiirrigidiscesottodime…“Sì,cazzo,sì.”Stapervenire.

«Vieni per me, Ana» le ordino e lei urla forte, mentre esplode rovesciando la testaall’indietro,conlaboccaspalancataegliocchichiusi…emibastavederelasuaestasiperesplodereamiavolta,perdendolaragione,gridandoilsuonomeevenendodentrodilei.

Quando riapro gli occhi, boccheggio, nel tentativo di riprendere fiato. Ho la frontepremutacontrolasuaeleimistafissando.

“Cazzo,sonofottuto.”

Ledounrapidobaciosullafronte,poiscivolofuoriemidistendoaccantoalei.

Anasidimenaunpo’mentreesco,maperilrestomisembrachestiabene.

«Ti ho fattomale?» le chiedo infilandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio soloperchénonriescoasmettereditoccarla.

Miosserva,incredula.«Tumichiedisemihaifattomale?»

Eperunattimononcapiscoperchéabbiaquelsorrisinostampatosullafaccia.

Ah,lastanzadeigiochi.

«L’ironia della situazionenonmi sfugge»dico.Persino adesso riesce a confondermi.«Sulserio,vatuttobene?»

Lei si stiracchia accanto ame, per controllare se il suo corpo funziona ancora e perprovocarmi,conun’espressionedivertitaesoddisfatta.

«Non mi hai risposto» borbotto. Devo sapere se le è piaciuto. Tutto sembrerebbeindicaredi sì,madevosentirmelodireda lei.Mentreaspetto la sua risposta,mi sfilo ilpreservativo–odioquestecose–elogettosulpavimento.

Lei mi osserva, sbattendo le palpebre. «Mi piacerebbe farlo di nuovo» dice con untimidosorriso.

“Cosa?”

“Dinuovo?”

“Già?”

«Adesso,MissSteele?»Lebaciodelicatamentel’angolodellabocca.«Seiunabambinaesigente,sai?Giratidall’altraparte.»

“Inquestomodosonosicurochenonmitoccherai.”

Leimirivolgeunsorrisodolce,poisigiraeilmiopeneapprova,rizzandosi.Leslaccioilreggisenoefaccioscorrereunamanolungolaschiena,finoallenatiche.«Haiunapelledavvero stupenda» dico,mentre le scosto i capelli e le apro le gambe.Le dissemino lespalledipiccolibaci.

«Perchéportiancoralacamicia?»midomanda.

Ècosìmaledettamentecuriosa.Giratasullapanciasochenonmipuòtoccare,cosìmitiro su e mi sfilo la camicia dalla testa. Poi la lascio cadere sul pavimento. Sonocompletamentenudo,sopradilei.Lasuapelleècaldaesifondeconlamia.

“Mmh…potreidavverofarcil’abitudine.”

«Dunquevuoichetifottadinuovo?»lesussurroall’orecchio,baciandola.Leisisfregadeliziosamentecontrodime.

“Oh,no,nonfarlo.Staiferma,piccola.”

Conunamanoscendolungoilsuocorpo,finoall’incavodelginocchio,poileaprolegambe finchénonsonocompletamentespalancatedi fronteame.Lei trattiene il fiatoesperochestiapregustandoilmomento.Èancorasottodime.

“Finalmente!”

Le accarezzo il sedere mentre mi assesto sopra di lei. «Sto per prenderti da dietro,Anastasia.»Leafferroicapellisullanucaeglieli tiropiano,pertenerlaferma.Nonpuòmuoversi.Lesuemanisonoimpotenti,apertesullelenzuola.Nonpossonotoccarmi.

«Seimia»mormoro.«Solomia.Nondimenticarlo.»

Conlamanoliberamispostodallenaticheversoilclitorideecomincioadaccarezzarlo,descrivendopiccolicerchi.

Isuoimuscolisiflettonosottodime,mentretentadimuoversi,mailmiopesolatieneferma.Lemordoglizigomi.Ilsuodolcearomaaleggiasopral’odoredelsesso.«Haiunprofumodivino»lesussurro,mentrelesoffiodietrol’orecchio.

Iniziaaroteareifianchicontrolamiamano.

«Staiferma»leordino.

“Opotreismetterla…”

Piano piano le infilo dentro il pollice, ruotandolo e facendo particolare attenzione adaccarezzarelapareteanterioredellavagina.

Leigemeesitendesottodime,tentandodimuoversi.

«Ti piace?» la punzecchio, e le passo i denti sull’orecchio. Continuo a stuzzicarle ilclitoride e inizio anche a entrare e uscire con il pollice. Lei si irrigidisce,ma non puòmuoversi.

Poigemeforte,congliocchichiusi.

«Seicosìbagnata,così impaziente,cosìsensibile.Oh,Anastasia,questomipiace.Mipiacedamorire.»

“Bene,vediamofindovepossospingermi.”

Sfiloilpollicedallavagina.«Aprilabocca»leordino,enonappenalofaglieloinfilotralelabbra.«Assaggiailtuosapore.Succhia,piccola.»

Einiziaasucchiarmelo,forte.

“Cazzo.”

Perunattimomiimmaginocheabbiailmiopeneinbocca.

«Voglioscopartiinbocca,Anastasia,eprestolofarò.»Ansimoforte.

Anaserraidentiemidàunmorso.

“Ahi,merda!”

Le tiro i capelli e leimi lascia andare. «Bambina cattiva e adorabile.»LamiamentespaziatratuttaunaseriedipunizionichepotreiinfliggerleperunamossatantoaudacesefosselamiaSottomessa.Alsolopensieroilmiomembrosigonfiafinoquasiaesplodere.Mollolapresasuisuoicapelliemisiedosulleginocchia.

«Staiferma,nonmuoverti.»Prendounaltropreservativodalcomodino,aprolabustinaesrotololaguainadilatticesull’erezione.

La guardo e vedo che è completamente immobile, a eccezione della schiena che simuovesuegiù.Ansimaperildesiderio.

Èbellissima.

Michinodinuovosudileielaprendopericapelli,cosìnonpuòmuoverelatesta.

«Stavoltafaremopianissimo,Anastasia.»

Leitrattieneilfiatoeiointantomiinsinuodentrodilei,finoinfondo.

“Cazzo,chebello.”

Miritraggounpo’e ruoto i fianchi,poi lapenetrodinuovo.Leigemeesi tendeneltentativodimuoversi.

“Oh,no,piccola.”

“Tivoglioferma.”

“Vogliochetulosentatutto.”

“Prenditituttoilpiacere.”

«Si sta così benedentrodi te» ledico, poi ripeto ilmovimento.Lentamente.Dentro.Fuori.Dentro.Fuori.Untremitol’attraversainprofondità.

«Oh,no,piccola,nonancora.»

“Nontilasciovenirepernessunaragione.”

“Nonadessochestogodendocosìtanto.”

«Oh,tiprego»geme.

«Vogliofartimale,piccola.»Miritraggoepoiaffondodinuovodentrodilei.«Vogliochedomani,ognivoltachetimuoverai,tiricordichesonostatoqui.Soloio.Seimia.»

«Tiprego,Christian»misupplica.

«Cosavuoi,Anastasia?»continuoconlamiadolcetortura.«Dimmelo.»

«Tivoglio.»Èdisperata.

Vuoleme.

“Bravabambina.”

Aumentoilritmoeleiiniziaafremere,reagendoimmediatamente.

«Sei. Così. Dolce. Ti. Voglio. Da.Morire. Tu. Sei.Mia» mormoro, tra una spinta el’altra.Ilsuocorpotremaneltentativodirimanereimmobile.Èallimite.«Vieniperme,piccola»grugnisco.

Almiocomando,leiesplodeintornoame,travoltadall’orgasmo,gridandoilmionomecontroilmaterasso.

Ilmionomesullesuelabbramifacrollare.Vengoemiabbandonosudilei.

«Cazzo,Ana»mormoro,svuotatodiogniforzaeppureeuforico.Scivolosubitofuorierotolo sulla schiena.Lei si rannicchiaaccantoamementremi sfilo ilpreservativoeunattimodoposprofondanelsonno.

Domenica22maggio2011Mi sveglio di soprassalto. Mi sento in colpa, come se avessi commesso un terribilepeccato.

“ÈforseperchémisonoscopatoAnastasiaSteele?Cheeravergine?”

Leièaccoccolatavicinoame.Guardolasveglia:sonoletredelmattinopassate.Anadorme il sonnoprofondodegli innocenti.Be’, adesso non è più tanto innocente. Ilmiocorpositendementrelaosservo.

Potreisvegliarla.

Escoparmeladinuovo.

Allafine,cisonomoltivantaggiadaverlanelmioletto.

“Grey,smettilaconquestestronzate.”

Scoparla era semplicemente il modo per raggiungere un obiettivo e un piacevolediversivo.

Sì,moltopiacevole.

Direipiuttosto“incredibile”.

Èstatosolosesso,accidenti.

Chiudogliocchinelvanotentativodidormire.MalastanzaètroppopienadiAna:ilsuoprofumo,ilsuonoleggerodelsuorespiroeilricordodellamiaprimavoltadisessoallavaniglia.Larivedomentreriversalatestaall’indietro,inpredaallapassione,egridauna versione appena riconoscibile del mio nome; il suo sfrenato entusiasmo per unrapportosessualemitravolge.

MissSteeleèunacreaturacarnale.

Saràunagioiaistruirla.

Ilmiopenesidrizzainsegnodiapprovazione.

“Merda.”

Nonriescoachiudereocchio,anchesestanotteatenermisvegliononsonogliincubi,maèlapiccolaMissSteele.Mitrascinogiùdalletto,raccolgoipreservativiusatidaterra,li annodo e li butto nel cestino. Poi tiro fuori dal cassettone un paio di pantaloni delpigiamaemeliinfilo.Lancioun’ultimaocchiataalladonnasensualenelmiolettoprimadiavviarmiversolacucina.Hosete.

Dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua, faccio ciò che di solito faccio quando nonriesco a dormire: controllo lemail nelmio studio.Taylor è tornato emi chiede se puòlasciaregiùCharlieTango.Stephandev’essersiaddormentatodisopra.Glirispondodisì,ancheseaquest’oradellanotteèscontato.

Ritorno in salotto emi siedo al pianoforte.Questo è ilmio conforto, dovemi possoperdereperore.Sosuonarebenedaquandoavevonoveanni,maèstatosoloquandohoavutoilmiopiano,nellamiacasa,chepermeèdiventatounaverapassione.Eccocosa

faccio quando voglio dimenticarmi di tutto. In questo momento non voglio pensare diessermipropostoaunavergine,diaverlascopataodiaverrivelato ilmiostiledivitaaunapersonadeltuttoprivadiesperienza.Conlemanisuitasti,inizioasuonareemiperdonellasolitudinediBach.

Unmovimentomi distrae dallamusica e, quando alzo gli occhi,Ana è vicino ame,avvolta in un lenzuolo, i capelli scarmigliati che le scendono sulla schiena, gli occhiluminosi.Èstupenda.

«Scusa»midice.«Nonvolevodisturbarti.»

Perchésistascusando?«Forsedovreidirloioate»rispondo,suonandoun’ultimanotaprimadialzarmi.«Dovrestiesserealetto»larimprovero.

«Eraunbranomagnifico.Bach?»

«La trascrizione è di Bach, ma in origine era un concerto per oboe di AlessandroMarcello.»

«Erameraviglioso,mamoltotriste,unamelodiacosìpienadimalinconia.»

Malinconia?Nonèlaprimavoltachequalcunousaquellaparolaperdescrivermi.

“Posso parlare liberamente, signore?” Leila è inginocchiata accanto a me mentrelavoro.

“Certo.”

“Signore,oggisietedavveromalinconico.”

“Ah,sì?”

“Sì,signore.C’èqualcosachevoletechefacciaper…?”

Scaccioquelricordo.Anadovrebbeesserealetto.Glielodicodinuovo.

«Misonosvegliataenonc’eri.»

«Facciofaticaaprenderesonno,enonsonoabituatoadormireconun’altrapersona.»Gliel’ho già detto e poi perché devo giustificarmi? La circondo con un braccio,godendomilasensazionedellasuapellenuda,elasospingoversolacameradaletto.

«Daquantotemposuoni?Seibravissimo.»

«Daquandoavevoseianni.»

«Oh» replica. Credo che voglia saperne di più, ma io non ho nessuna intenzione diparlarledellamiainfanzia.

«Cometisenti?»lechiedo,accendendounabat-jour.

«Bene.»

Sullelenzuolac’èdelsangue.Ilsuosangue.Laprovadellasuaverginitàormaiperduta.Leispostagliocchidallemacchiealmiovisoepoidistoglielosguardo,adisagio.

«Be’,cosìMrsJonesavràqualcosasucuifantasticare.»

Leihal’ariaimbarazzata.

“Èsoloiltuocorpo,tesoro.”Laprendoperilmentoelesollevolatestapervederelasuaespressione.Stoperdarleunapiccola lezionesucomefarepernonvergognarsidelpropriocorpo,quandoleiallungaunamanopertoccarmiilpetto.

“Cazzo.”

Miritraggomentrelemietenebreriaffiorano.

“No.Nontoccarmi.”

«Vaialetto»leordino,inuntonopiùbruscodiquantoavreivoluto,masperocheleinonabbiaavvertitolamiapaura.Anasgranagliocchi,confusa.Forsel’hoferita.

“Maledizione.”

«Verròastendermiaccantoate»aggiungo,insegnodipace.TirofuoriunaT-shirtdalcassettoneemelainfilorapidamente,amo’diprotezione.

Lei è ancora in piedi emi fissa. «A letto» le intimoun’altra volta convigore.Lei sistendesulmaterasso,iomicoricoalsuofiancoelaabbraccio,nascondendoilvisotraisuoi capelli per sentire il suodolceprofumo: sa di autunno e di alberi dimele.Rivoltadall’altraparte,nonpuòtoccarmi,ementresonolìdistesodecidodirestareabbracciatoaleifinchénonsiaddormenta.Poimialzeròeandròalavorareunpo’.

«Dormi, dolce Anastasia.» Le bacio i capelli e chiudo gli occhi. Il suo profumomiinvade le narici, ricordandomi di un tempo felice e lasciandomi sazio… appagato,persino…

Lamiamammaoggièfelice.Canta.

Cantaunacanzonesull’amore.

Ecucinamentrecanta.

Lamiapanciaborbotta.Stapreparandoilbaconeiwaffle.

Cheprofumino!Allamiapanciapiaccionoilbaconeiwaffle.

Chebuonodore!

Aprogliocchi,lalucefiltradallefinestreec’èunprofumochefavenirel’acquolinainbocca.Provienedallacucina.Bacon.Lìperlìsonoconfuso.Gailègiàtornatadallavisitaasuasorella?

Poimiricordo.

“Ana.”

Do un’occhiata all’orologio e mi accorgo che è tardi. Salto giù dal letto e seguo ilprofumofinoincucina.

Leiè lì. Indossa lamiacamicia, si è fatta i codini e staballando,ma ionon riescoasentirelamusicaperchésièmessalecuffie.Misiedo,nonvisto,albanconeemigodolospettacolo.Stasbattendoleuova,preparalacolazione,e icodinisimuovonomentreleisaltadaunpiedeall’altro.Notochenonportalemutandine.

“Bravabambina.”

Dev’esserelaragazzapiùscoordinatacheioabbiamaivisto.Èdivertente,suadente,estranamenteeccitantealtempostesso;pensoatuttiimodiincuipotreimigliorarelasuacoordinazione.Quandosivoltaemivede,rimaneparalizzata.

«Buongiorno,MissSteele.Tivedoarzilla,stamattina.»Sembraancorapiùgiovaneconicapellicosì.

«H-hodormitobene»farfuglia.

«Chissà perché» scherzo, ammettendo con me stesso che anch’io ho riposato bene.Sonolenovepassate.Quand’èstatal’ultimavoltachehodormitooltrele6.30?

“Ieri.”

Dopoaverdormitoconlei.

«Haifame?»michiede.

«Parecchia.»Enonsonosicurosesiariferitoalcibooalei.

«Pancake,baconeuova?»domanda.

«Sembrasquisito.»

«Nonsodovetieniletovagliette»diceconariasmarrita,ecredosiaimbarazzataperchél’hosorpresaaballare.Mossodatenerezza,mioffrodiapparecchiare.«Vuoichemettaunpo’dimusicacosìpuoicontinuare…ehm…aballare?»aggiungo.

Anaarrossisceeabbassagliocchi.

“Maledizione.” L’ho turbata. «Per favore, non smettere per colpa mia. È moltodivertentedaguardare.»

Faunasmorfiaesigira,continuandoasbattereleuovaconvigore.Michiedoseabbiaideadiquantosiairrispettosoungestosimiledifronteaunocomeme…Ovviamentenonpuòsaperloeperqualchestranomotivolacosamifasorridere.Miavvicinoeletirounpo’icodini.«Sonocarini,manontiproteggeranno.»

“Nondame.Nonorachetihoavuta.”

«Cometipiaccionoleuova?»Ilsuotonoèinaspettatamenteacido.Iovorreiscoppiarearideremamitrattengo.

«Molto, molto strapazzate» rispondo, cercando di rimanere impassibile, ma non ciriesco. Anche lei tenta di nascondere il divertimento, continuando a fare ciò che stafacendo.

Ilsuosorrisomistrega.

Apparecchioinfretta.Quandol’hofattol’ultimavoltaperqualcuno?

“Mai.”

Disolito,nelfinesettimana,èlamiaSottomessaaoccuparsideilavoridomestici.

“Nonoggi,Grey,perchéleinonèlatuaSottomessa…perilmomento.”

Versounpo’di succod’arancia induebicchieri emetto su il caffè.Leinon lobeve,bevesolotè.«Vuoiunatazzaditè?»

«Sì,grazie.Secel’hai.»

NellacredenzatrovolebustinediTwiningsEnglishBreakfastcheavevochiestoaGaildicomprare.

Bene,bene,chiavrebbemaidettocheungiornoleavreiusatedavvero?

Leiaggrottalafrontequandolevede.

«Laconclusioneerascontata,eh?»

«Ah,sì?Nonsonosicurocheabbiamoancoraconclusoalcunché,MissSteele»ribattoconariaseria.

“Enonparlareditestessainquelmodo.”

Aggiungol’autolesionismoallalistadicomportamentichevannomodificati.

Lei evita il mio sguardo, impegnata a servire la colazione. Sistema due piatti sulletovagliette,poiprendelosciroppod’acerodalfrigorifero.

Quandoalzalosguardosudime,iostoaspettandochesisieda.«MissSteele»ledico,indicandoleunodeglisgabelli.

«MrGrey»risponde,fingendodiessereformale,ementreprendepostohaunsussulto.

«Quanto ti famale,dipreciso?»Vengosorpresodaunostranosensodicolpa.Vorreiscoparmela di nuovo, preferibilmente dopo colazione, ma se sente dolore è fuoriquestione.Magariquestavoltapotreiusarelasuabocca.

Il suo viso riprende colore. «Be’, a essere sincera, non ho termini di confronto»ammette bruscamente. «Vuoi offrirmi la tua compassione?» Il suo tono sarcastico micogliedisorpresa.Sefossemia,sisarebbemeritataalmenounabellasculacciata,magaripropriolì,sulbanconedellacucina.

«No.Michiedevosepotevamocontinuareiltuoaddestramentodibase.»

«Oh.»Èspiazzata.

“Sì,Ana,possiamofaresessoancheduranteilgiorno.Emipiacerebbeproprioriempirtiquellabellabocca.”

Assaggio il cibo e chiudo gli occhi in segno di apprezzamento. È buonissimo.Deglutiscoeleièancoralìchemifissa.«Mangia,Anastasia»leordino.«Perlacronaca,èdelizioso.»

Cucinadavverobene.

Anaassaggia svogliataunbocconedi omelette, poi spingevia il piatto.Le chiedodismetterladimordersiillabbro.«Midistraeparecchio,epoisochenonportinientesottolamiacamicia.»

Leigiocherellaconlabustinadeltèprimadiimmergerlanellateiera,ignorandolamiairritazione.«Chegenerediaddestramentodibasehaiinmente?»michiede.

Èsempretroppocuriosa,vediamofindovesispinge.

«Be’,datocheseidolorante,pensochepotremmolimitarcialleattivitàorali.»

Iltèlevaditraverso.

“Accidenti.”Nonvogliochesoffochi.Ledounaleggerapaccasullaschienaeleporgoilbicchieredisuccod’arancia.«Semprechetuabbiavogliadirestare.»Nonvogliosfidaretroppolasorte.

«Peroggivorreirestare.Sepertevabene.Domanidevolavorare.»

«Acheoradeviessereallavoro?»

«Allenove.»

«Allenovesaraiallavoro.»

“Cosa?Vogliochesifermiadormirequi?”

«Stanottedovreitornareacasa.Hobisognodivestitipuliti.»

«Puoiprenderliqui.»

Leifadondolareicodinieiniziaamordicchiarsinervosamenteillabbro…dinuovo.

«Checosac’è?»chiedo.

«Staseradevoessereacasa.»

Accidenti, che testarda! Non voglio lasciarla andare, ma a questo punto, senza uncontrattofirmato,nonpossoinsistere.«Vabene,stasera.Adessofaicolazione.»

Leifissailpiatto.

«Mangia,Anastasia.Ieriseranonhaicenato.»

«Nonmiva»mormora.

Okay,èdavverofrustrante.«Vorreichefinissilacolazione»ledicosottovoce.

«Perchéhaiquestafissaconilcibo?»sbotta.

“Oh,piccola,nonvorrestiaffattosaperlo.”«Tel’hodetto,nonmipiacevedereilcibosprecato.Mangia!»esclamo,conlosguardotruce.“Nontirarelacorda,Ana.”Miguardaconostinazioneprimadiiniziareamangiare.

Laosservomentresiportaunaforchettatadiuovaallaboccaemirilasso.Amodosuo,miprovoca.E lo fa inmanieradavverounica.Nonmi èmai capitataunacome lei.Sì.Ecco.Leièunanovità.Eccoperchémiattrae…vero?

Quandohafinitodimangiare,leprendoilpiatto.

«Tuhaicucinato,iosparecchio.»

«Èmoltodemocratico»osserva,alzandounsopracciglio.

«Già.Nonèilmiostile.Quandohofinitoqui,cifaremounbagno.»

Così potrò testare le sue abilità orali. Faccio un rapido respiro per controllarel’eccitazionechequelpensieromiprovocaimmediatamente.

“Maledizione!”

Il suo telefono squilla e lei si allontana, impegnata in una fitta conversazione. Iomifermovicinoallavelloelaosservo.Èdifronteallaparetedivetroelalucedelmattinorivelalasilhouettedelsuocorposottolacamiciabianca.Misiseccalabocca.Èmagra,conlegambelunghe,unsenoperfettoeunculoperfetto.

Sta ancora parlando e si volta verso di me, ma io fingo di essere intento a farequalcos’altro.Perqualcheragionenonvogliochemisorprendaaspiarla.

“Conchistaràparlando?”

SentoilnomedellaKavanaghemiirrigidisco.“Checosalestadicendo?”Inostriocchisiincontrano.

“Checosalestairaccontando,Ana?”

Leisigiraeunattimodoporiattacca,poitornadame,dondolandoifianchiinunritmodelicatoeseducentesottolacamicia.“Devodirlechesivedetutto?”

«L’accordodiriservatezzacopreognicosa?»michiede,eiomibloccomentrestoperaprirelacredenza.

«Perchémelochiedi?»“Dovevuolearrivare?ChecosahadettoallaKavanagh?”

Lei fa un profondo sospiro. «Ecco, avrei qualche domanda, sai, sul sesso. E vorreichiedereaKate.»

«Puoichiedereame.»

«Christian,conildovutorispetto…»siblocca.

“Èimbarazzata?”

«Èsolounaquestionepratica.NonaccenneròallaStanzaRossadelleTorture»aggiungeinunsoffio.

«LaStanzaRossadelleTorture?»

“Machediavolo…?”

«Si tratta solo di piacere, Anastasia. Credimi. E poi la tua coinquilina ci sta dandodentroconmiofratello.Preferireicheconleinonparlassi.»

NonvogliocheElliot sappiaalcunchédellamiavitasessuale.Nonmi lascerebbepiùvivere.

«Ituoisannodellatua…ehm…predilezione?»

«No.Nonsonoaffariloro.»

Èimpazientedichiedermiqualcosa.

«Cosavuoisapere?»ledomando,inpiedidifrontealei,scrutandolainvolto.

“Checosac’è,Ana?”

«Nientedispecifico,perora»mormora.

«Possiamo cominciare così: com’è stato per te la notte scorsa?» Trattengo il respiromentreaspettounarisposta.Tuttoilnostroaccordodipendedaquellochemidirà.

«Bello»risponde,conunsorrisinosexy.

“Èpropriociòchevolevosentirmidire.”

«Anche per me. Non avevo mai fatto sesso alla vaniglia. Devo dire che ha il suointeresse.Maforseèstatosoloperchéeritu.»

La sua sorpresa e il suo piacere nell’udire le mie parole sono evidenti. Le sfioro lelabbra con le dita. Muoio dalla voglia di toccarla… di nuovo. «Vieni. Facciamoci unbagno.»Labacioelaportoconme.

«Resta qui» le ordino, mentre apro il rubinetto e verso un po’ di olio profumatonell’acquacalda.Lavascasiriempierapidamente.Anamifissa.Ingenere,quandostoperfareilbagnoconunadonna,leitienegliocchiabbassaticondiscrezione.

ManonAna.

Leinondistoglielosguardo,eisuoiocchibrillano,carichidiaspettativaedicuriosità.Peròsitienelemaniintornoalpetto;ètimida.

Èeccitante.

Epensarechenonhamaifattoilbagnoconunuomo.

Possorivendicareun’altrasuaprimavolta.

Quandolavascaèpiena,mitolgolaT-shirteletendolamano.«MissSteele.»

Leiaccettailmioinvitoedentranellavasca.

«Girati, guardami in faccia» le ordino. «So che quel labbro è delizioso, possoconfermarlo, ma potresti smettere di mordertelo? Se te lo mordi, mi viene voglia discoparti,etuseiancoradolorante,haicapito?»

Leiinspiraafondoesmetteall’istante.

«Ecco.Nonsosehoresol’idea.»

Annuisceenergicamente.

«Bene.» Indossa ancora la mia camicia. Tiro fuori il mio iPod dal taschino e loappoggiovicinoallavandino.«AcquaeiPod…Nonèunacombinazioneintelligente.»Leafferrounlembodellacamiciaeglielasfilo.Piegailcapoappenaindietreggiounpo’perguardarla.

«Ehi»ledicointonogentileperincoraggiarlaaguardarminegliocchi.«Anastasia,seiunadonnasplendida,dallatestaaipiedi.Nonabbassarelosguardocomesetivergognassi.Nondevivergognartidiniente,èunagioiaguardarti.»Leprendoilmentoelesollevolatesta.

“Nonnascondertidame,piccola.”

«Orapuoisederti.»

Lei obbedisce con eccessiva fretta e sussulta quando il suo corpo dolorante incontral’acqua.

“Okay…”

Chiudegliocchimentresiabbassa,equandoliriapresembrapiùrilassata.«Perchénonvienianchetu?»michiedeconunsorrisoschivo.

«Credopropriochelofarò.Fammiposto.»Mispoglioemisistemodietrodilei,poilastringoalpettoemiallungo,legambeintornoallesue,ipiediaccantoallesuecaviglie.Ledivaricolegambe.

Sidimena,ma io la ignoroeaffondo ilnaso tra i suoicapelli.«Haiunprofumocosìbuono,Anastasia»lesussurro.

Leisirilassaeioprendoilbagnoschiumadallamensolavicinoanoi,meneversounpo’nelpalmodellamanoe,strofinando,creounaschiumaconcuilemassaggioilcolloelespalle.Leigemeepiegalatestadilatosottolemietenerecarezze.

«Tipiace?»lechiedo.

«Mmh»risponde,soddisfatta.

Le strofino le braccia, poi scendo sotto le ascelle e infine raggiungo il mio primoobiettivo:isuoiseni.

“Dio,chesensazione!”

Sonoperfetti.Licircondoeinizioapalparli.Leimugolaesiinarca,conilfiatosemprepiùcorto.Èeccitata.Ilmiosessoreagiscenellostessomodo,inturgidendosidietrodilei.

Lepasso lemani sul petto e sulla pancia emi dirigoverso ilmio secondoobiettivo.Primadi raggiungere i peli delpube,mi fermoe afferrounguantodi spugna.Civersosopra un po’ di bagnoschiuma e inizio a lavarla lentamente inmezzo alle gambe. Condelicatezza,pianomadeciso,lasfrego,lapulisco,larisciacquo,lastimolo.Leiiniziaadansimareemuoveifianchiallostessoritmodellamiamano.Appoggialatestacontrolamiaspalla,gliocchichiusi,laboccaapertainungemitosilenziosomentresiarrendeallemieditainarrestabili.

«Godi,piccola»ledico,mordicchiandoleunorecchio.«Godiperme.»

«Oh…tiprego»miimplora,mentrecercadiallungarelegambe,intrappolatesottolemie.

“Bastacosì.”

Oracheètuttapienadischiumasonoprontoperprocedere.

«Pensocheadessotusiaabbastanzapulita»annuncio,allontanandolemani.

«Perché ti fermi?» protesta lei, spalancando gli occhi, mostrandomi tutta la suafrustrazioneeilsuodisappunto.

«Perchéhoaltriprogettiperte,Anastasia.»

Ansimae,senonsbaglio,staanchefacendoilbroncio.

“Bene.”

«Girati.Anch’iohobisognodiesserelavato.»

Leiobbedisce,conilvoltoarrossato,gliocchiaccesidipassione,lepupilledilatate.

Sollevo i fianchi emi prendo il pene inmano. «Voglio che tu faccia conoscenza, sepossibileamicizia,conlapartedelmiocorpochepreferisco.Sonomoltolegatoalui.»

Ana resta a bocca aperta. Sposta lo sguardo dal mio membro alla mia faccia, eviceversa. Non riesco a trattenere un ghigno. Il suo viso è il ritratto della fanciullaindignata.

Mamentremifissa,lasuaespressionecambia.Primasifapensierosa,poimivalutae,quandoinfineimieiocchiincontranoisuoi,vileggounachiarasfida.

“Oh,dài,MissSteele.”

Mifaunsorrisodeliziosomentreallungaunamanoperprendereilbagnoschiuma.Condelicatezza,senemetteunpo’nelpalmoe,senzastaccarmigliocchididosso,sfregalemani e poi socchiude la bocca e si morde il labbro inferiore, passandosi la lingua suipiccolisegnilasciatidaidenti.

“AnaSteele,laseduttrice!”

Ilmiopeneapprezzaerispondeprontamente,indurendosiancoradipiù.Leisiallungain avanti,me lo afferra e lo circonda con lemani. Io emetto un sibilo a denti stretti echiudogliocchi,gustandomiquelmomento.

“Ecco,quinonmidispiaceesseretoccato.”

No, non mi dispiace affatto… Poso le mie mani sulle sue per mostrarle cosa fare.«Così»ledicoconvocerocamentrelaguido.Leistringelapresaelasuamanocominciaamuoversisuegiùsottolamia.

“Oh,sì.”

«Moltobene,piccola.»

Lalascioandareeleicontinua,mentreiomiarrendoalsuoritmo.

“Oddio!”

Che cosa c’è nella sua inesperienza che mi eccita tanto? Forse il fatto che mi stogodendotuttelesueprimevolte?

All’improvvisoloprendeinbocca,succhiandoloforteetorturandoloconlalingua.

“Cazzo!”

«Oh…Ana.»

Lei succhia più forte; i suoi occhi brillano di malizia femminile. Questa è la suavendetta,mistarendendopanperfocaccia.Èstupenda.

Gemo, e chiudo di nuovo gli occhi per non venire subito. Lei continua la sua dolcetortura e a mano a mano che acquista confidenza io inizio a muovere i fianchi,spingendoglielosemprepiùgiù.

“Findovepossoarrivare,piccola?”

Guardarlaèeccitante,moltoeccitante.Leafferroicodinieinizioamuovermimentreleiappoggialemanisullemiecoscepersostenersi.

«Oh…piccola…èfantastico.»

Nascondeidentisottolelabbraemeloprendedinuovoinbocca.

«Oddio!» gemo e mi domando fino a che punto possa spingersi. La sua bocca mitormenta, sento i denti premere sotto le labbra. Voglio di più. «Fin dove riesci adarrivare?»

Lei alza gli occhi emi guarda con la fronte corrugata. Poi, con aria determinata, loprendedinuovoinboccafinchénontoccailfondodellagola.

“Oddio!”

«Anastasia, sto per venirti in bocca» la avverto, senza fiato. «Se non vuoi, fermatiadesso.»Spingoancoraeancora,guardandoilmiopenesparireeriapparire.Èmoltopiùcheerotico.Cisonoquasi.All’improvvisoleiscopreidenti,mordendocondelicatezza,eioesplodo,riversandoletuttolospermaingolaegridandodipiacere.

“Cazzo!”

Hoilfiatone.Mihacompletamentedisarmato…un’altravolta!

Quandoaprogliocchi,leimiguardatrionfante.

Nehatutteleragioni.Mihafattounpompinodamanuale.

«Ma non ti vengono i conati?» chiedomeravigliatomentre cerco di riprendere fiato.«Ana…èstato…fantastico,davverofantastico,enonmel’aspettavo.Sai,nonsmettimaidisorprendermi.»Complimentiperunlavorobenfatto.

Un attimo… È stato così bello che forse, dopotutto, qualche esperienza deve averlaavuta.«L’avevigiàfattoprima?»lechiedo,anchesenonsonosicurodivolerlosapere.

«No»mirispondeconorgoglio.

«Bene.»Sperocheilmiosollievononsiatroppoevidente.«Un’altraprimavolta,MissSteele.Bene,nell’esameoraletimeritiun10.Vieni,andiamoaletto,tidevounorgasmo.»

Esco dalla vasca un po’ confuso emi avvolgo un asciugamano intorno alla vita.Neprendounaltro,allungounamanoperaiutareAnaauscireelaavvolgonellaspugna.Èintrappola.Poilaabbraccioelabacio,sulserio,esplorandolelaboccaconlalingua.

Sentoilsaporedelmiospermae,afferrandolelatesta,labacioancorapiùintensamente.

Lavoglio.

Tutta.

Animaecorpo.

Vogliochesiamia.

Lafisso.Haunosguardodivertito.«Accetta»laimploro.

«Cosa?»mormoralei.

«Ilnostroaccordo.Accettadiesseremia.Tiprego,Ana.»È lacosapiùvicinaaunasupplicacheioabbiamaifattodatantotempo.Labaciodinuovo,contuttoilmiofervore.Quandolaprendopermano,leisembrastupita.

“Stupiscilaancoradipiù,Grey.”

Arrivatiincameradaletto,lalascioandare.«Tifididime?»lechiedo.

Leiannuisce.

«Bravabambina.»

“Brava.Bella.Bambina.”

Vado nella cabina armadio e scelgo una cravatta. Quando torno da lei, le tolgol’asciugamanoelolasciocaderesulpavimento.«Uniscilemanidavantiate.»

Leisileccalelabbra,conquellochemisembraunattimodiesitazione,poiallungalebraccia.Lelegorapidamenteipolsiconlacravattaefacciounnodostretto.Bensaldo.

“Èarrivatoilmomentodifareunaltropo’diaddestramento,MissSteele.”

Dischiudelelabbraeinspira…Èsudigiri.

Le tiro con dolcezza i codini. «Sembri così giovane con questi.» Ma non potrannofermarmi. Lascio cadere l’asciugamano. «Oh, Anastasia, cosa dovrei farti?» Le alzo lebracciaelaspingoindietrosulletto,standoattentoanonfarlacadere.Quandoèsdraiata,mistendoaccantoa lei, leafferro lemanieglielesollevosopra la testa.«Tieni lemanicosì,nonmuoverle,capito?»

Leideglutisce.

«Rispondi.»

«Nonlemuoverò»diceconunfilodivoce.

«Brava bambina.»Non riesco a trattenere un sorriso.Lei coricata vicino ame, con ipolsilegati,indifesa.“Mia.”

Nonèancoraquellochevorrei,macistiamoarrivando.

Michino,ledounpiccolobacioeledicocheoralabaceròdappertutto.

Leisospiramentrelemielabbrasimuovonodallabasedell’orecchiofinoall’incavodelcollo.Miricompensaconungemitodiapprezzamento.All’improvviso,abbassalebracciapercingermiilcollo.

“No.No.No.Cosìnonvabene,MissSteele.”

Le lancio un’occhiataccia e le risistemo le braccia sopra la testa. «Non muoverti,altrimentidovremoricominciaredaccapo.»

«Vogliotoccarti»mugugnalei.

«Loso.»“Manonpuoi.”«Tienilemanisopralatesta.»

Halelabbrasocchiuseeilpettosisollevarapidamenteaognirespiro.Sistaeccitando.

“Bene.”

Le prendo il mento e inizio a baciarla, scendendo lungo il suo corpo. Le mie manipassanosuisuoiseni,raggiuntesubitodopodallemielabbra.Conunamanosullapancia,la tengo ferma e rendo omaggio ai suoi capezzoli, li succhio e limordicchio facendoli

indurire,conmiasommagioia.

Leimugolaeiniziaadondolareifianchi.

«Stai buona» la avverto, il respiro caldo sulla sua pelle. Le dissemino la pancia dipiccolibaci,mentrelalinguaassaporailgustoelaprofonditàdelsuoombelico.

«Ah»geme,dimenandosi.

Dovròinsegnarlearimanereferma…

Le solletico la pelle con i denti. «Mmh. Sei così dolce, Miss Steele.» Le sfiorol’ombelico e i peli del pube, poimi fermo tra le sue cosce. Le afferro le caviglie e ledivarico legambe.Così,nuda,vulnerabile,èunavisionecelestiale.Le facciopiegare ilginocchio,leprendoilpiedesinistro,emeloavvicinoallabocca,osservandolasuafacciapervederecomereagisce.Bacioleditaaunaauna,poilemordocondelicatezza.

Hagli occhi spalancati e la bocca aperta, e lamuove formando alternativamente una“O”piùgrandeopiùpiccola.Quandolemordounpo’piùfortel’ultimodito,Anafletteilpube e freme.Le passo la lingua sul collo del piede, fino alla caviglia, e lei chiude gliocchi,muovendolatestadaunlatoall’altro,mentreiocontinuoastuzzicarla.

«Oh,tiprego»gemequandolemordoelesucchioilmignolo.

«Bisognaesserepazienti,MissSteele»laprendoingiro.

Quandoarrivoalginocchiononmifermoecontinuoaleccarle,succhiarleemorderlel’internodellacoscia,allargandolelegambe.

Leifreme,sconvolta,presagendolamialinguasemprepiùvicinaalsuopube.

“Oh,no…nonancora,MissSteele.”

Riportolamiaattenzionesullagambasinistra,labacioelastuzzicodalginocchiofinoallabasedellacoscia.

Leisitendequando,allafine,mitrovotralesuegambe,macontinuaatenerelebracciainalto.

“Bravabambina.”

Lesfioroilsessoconilnaso,delicatamente.

Leisicontorcesottodime.

Mifermo.Deveimpararearestareimmobile.

Sollevalatestaemiguarda.

«Lo sai che hai un profumo inebriante, Miss Steele?» Con gli occhi fissi nei suoi,affondo ilnasonei suoipelipubicie inalo intensamente.Leigetta la testaall’indietroegemeforte.

Le soffio dolcemente sull’inguine. «Mi piace»mormoro. È damolto tempo che nonvedo ipelipubici cosìdavicinoe inmodocosì intimo.Glieli tiro leggermente.«Forsequestipotremmoanchetenerli.»

Anchesenonvannobeneperigiochiconlacera…

«Oh…perfavore»miimplora.

«Mmh,mipiacesentirtisupplicare,Anastasia.»

Leigeme.

«Renderepanperfocaccianonèilmiostileabituale,MissSteele»mormorocontrolasuacarne.«Maoggimihaifattogodere,emeritiunaricompensa.»Premolemanicontrolesuecosceperaprirelastradaallalinguaeinizioadarelenticolpetticircolariintornoalclitoride.

Leigridaforte,inarcandosi.

Maiononmifermo.Lamialinguaèspietata.Lesuegambesiirrigidiscono,leditadeipiedisicontraggono.

Ah,stapervenire.Leinfilodentroilditomedio.

Èbagnata.

Èbagnataevogliosa.

«Oh, piccola.Mi piace che ti bagni tanto perme.» Inizio amuovere il dito in sensoorario,per farla aprireunpo’.Lamia linguacontinuaa stuzzicare il clitoride, ancoraeancora.Leisiirrigidisceeinfinelanciaunurlomentrel’orgasmolatravolge.

“Sì!”

Miinginocchioemiinfiloilpreservativo.Quandosonopronto,mifacciostradadentrodilei.

Cazzo,chebello.

«Cometisenti?»lechiedo.

«Bene,misentobene»sussurraconunfilodivoce.

“Ah…”Inizioamuovermiegodonelsentirlatuttaintornoame,sottodime.Ancoraeancora,semprepiùforte,miperdoinquestadonna.Vogliofarlaveniredinuovo.

Vogliosaziarla.

Vogliorenderlafelice.

Allafine,siirrigidiscedinuovoesussulta.

«Vieniperme,piccola»borbottoadentistrettimentreleiesplodeintornoame.

«Èfantastico»gridoemilascioandare,prendendomiilmiopiacere.Lentamentecrollosudi lei, beandomidella suamorbidezza.Lei tentadi avvicinarmi lemani al collo,masiccomehaipolsilegatinonriesceatoccarmi.

Prendofiato,mipuntellosuigomitielaosservomeravigliato.

«Hai visto come stiamo bene insieme? Se ti dai a me, sarà ancora meglio. Fidati,Anastasia, posso portarti in luoghi di cui nemmeno sospetti l’esistenza.» Appoggio lafrontecontrolasuaechiudogliocchi.

“Tiprego,accetta.”

Udiamodellevociincorridoio.

“Machecavolo…?”

SonoTayloreGrace.

«Merda!Èmiamadre.»

Anasussultamentreescodalei.

Balzogiùdallettoebuttoilpreservativonelcestino.

“Checazzocifamiamadrequi?”

Perfortuna,Taylorèriuscitoadistrarla.Be’,staperavereunabellasorpresa.

Ana è ancora sdraiata sul letto. «Forza, dobbiamo vestirci… sempre che tu vogliaconosceremiamadre.»Lesorridomentremiinfiloijeans.Com’èadorabile!

«Christian,nonpossomuovermi»protesta,mavedocheancheleistasorridendo.

Michino,sciolgoilnododellacravattaelabaciosullafronte.

“Miamadresaràmoltosoddisfatta.”

«Un’altraprimavolta»lesussurro,incapacedicancellarmiilsorrisodallafaccia.

«Nonhovestitipulitiqui.»

Mi infilo unaT-shirt bianca e quandomigiro lei è seduta sul letto, con le ginocchiacontroilpetto.«Forseèmeglioserimangoqui.»

«Nienteaffatto»ledicointonominaccioso.«Puoimettertiqualcosadimio.»

Mipiacevederlaconimieivestiti.

Leisifaimprovvisamenteseria.

Èsgomenta.

«Anastasia, saresti bella anche con un sacco della spazzatura addosso. Nonpreoccuparti, davvero. Mi fa piacere presentarti a mia madre. Vestiti. Intanto vado acalmarla.Tiaspettodi làfracinqueminuti,altrimentivengoa tirarti fuoridaquiconlemiemani, qualunque cosa tu abbia addosso.LemieT-shirt sono in questo cassetto.Lecamicienellacabinaarmadio.Servitipure.»

Leimiguardacongliocchisgranati.

“Sì,dicosulserio,piccola.”

Primadi lasciare la stanza, le rivolgoun’ultimaocchiata penetrante, poimi avviodamiamadre.

Graceèinpiedinelcorridoiodavantiall’atrioestaparlandoconTaylor.Ilsuovoltosiilluminaquandomivede.«Tesoro,nonavevo ideacheavessi compagnia!»esclama,unpo’imbarazzata.

«Buongiorno, mamma» le dico, baciandole una guancia. «Ora me ne occupo io»aggiungo,rivoltoaTaylor.

«Sì,MrGrey»replicalui,conuncennodelcapo.Sembraesasperato.Siavviaversoilsuoufficio.

«Grazie,Taylor»diceGracementreluisiallontana.Poirivolgetuttalasuaattenzioneversodime.«Occupartidicosa?Dime?»chiedeintonodirimprovero.«Stavofacendoshoppingincentroehopensatodipassareperuncaffè.»Faunapausa.«Seavessisaputochenonerisolo…»Alzalespalleinmodostrano,daragazzina.

Èvenutaspessoaprendereuncaffèquiec’èsemprestataunadonna…solochemiamadrenonlosapeva.

«Leiciraggiungeràtraunistante»lespiego,pernonfarlapiùstaresullespine.«Vuoisederti?»lechiedo,indicandoildivano.

«Lei?»

«Sì,mamma,lei.»Hountonoasciuttoecercodinonscoppiarearidere.Perunattimo,miamadretaceesiguardaintornonelsalotto.

«Vedocheavetefattocolazione»osserva,notandolestovigliesporche.

«Vuoiuncaffè?»

«No,grazie,caro»risponde,mettendosiasedere.«Voglioconoscere la tua…amicaepoivado.Nonvolevointerrompervi.Immaginavochestessilavorandocomeunoschiavochiusonel tuoufficio.Lavori troppo,caro.Pensavodi trascinartivia.»Quandomisiedoaccantoaleisuldivano,haun’ariadavverodispiaciuta.

«Non preoccuparti.» La sua reazione mi diverte molto. «Perché non sei in chiesastamattina?»

«Carrickdevelavorare,cosìabbiamopensatodiandareamessastasera.Suppongochesiatropposperarechetuvengaconnoi.»

Alzounsopracciglioconariacinica.«Mamma,saichenonfaperme.»

“IoeDiocisiamovoltatilespallemoltotempofa.”

Lei sospira,mapoi compareAna: indossa i suoi vestiti e resta timidamente impalatasulla soglia. Questo scioglie ogni tensione tra me e mia madre e mi alzo, sollevato.«Eccolaqui.»

Gracesivoltaesialza.

«Mamma,tipresentoAnastasiaSteele.Anastasia,leièGraceTrevelyan-Grey.»

Sistringonolamano.

«Piacerediconoscerla»diceGraceconunpo’troppoentusiasmoperimieigusti.

«DottoressaTrevelyan-Grey»replicaAnaeducatamente.

«ChiamamiGrace»dicemiamadre,tutt’auntrattoaffabileeinformale.

“Cosa?Digià?”

«Per tutti sono la dottoressa Trevelyan, mentreMrs Grey è mia suocera» aggiunge,facendolel’occhiolino.PoisiaccomodadinuovosuldivanoeiomigiroversoAnaele

facciocennodisedersiaccantoame.Leisiavvicinaeprendeposto.

«Allora,comevisieteconosciutivoidue?»chiedeGrace.

«Anastasia mi ha intervistato per il giornale studentesco della Washington StateUniversity,perchéquestasettimanadevoconsegnareidiplomidilaurea.»

«Dunquetilaureiquestasettimana?»chiedeGrace,conunsorrisoradioso.

«Sì.»

IltelefonodiAnainiziaasquillareeleisiscusaevaarispondere.

«Eioterròundiscorso»aggiungo,rivoltoaGrace,ancheselamiaattenzioneètuttaperAna.

“Chiè?”

«Senti,José,nonèunbuonmomento»lasentodire.

“Quelcazzonediunfotografo.Checosavuole?”

«HolasciatounmessaggioaElliot,mapoihoscopertocheeraaPortland.Nonsièpiùfattovederedallasettimanascorsa»diceGrace.

Anariattacca.

Grace continua a parlare mentre Ana ci raggiunge di nuovo. «… Così Elliot hachiamatoperdirecheeridaquesteparti…sonoduesettimanechenontivedo,tesoro.»

«Ah,davvero?»ribattosoprappensiero.

“Checosavolevailfotografo?”

«Pensavo che potessimo pranzare insieme,ma vedo che hai altri piani, e non voglioguastartilagiornata.»Gracesialza.Lesonogratoperlasuaperspicaciaeperlacapacitàdicapirelasituazione.Mioffrelaguanciaeioledounrapidobacio.

«DevoriaccompagnareAnastasiaaPortland.»

«Certo, tesoro.» Si volta e le rivolge un sorriso smagliante, e se non erro anchericonoscente.

Èdavveroirritante.

«Anastasia, è statounveropiacere» le dice, prendendole lamano. «Speropropriodirivedertipresto.»

«MrsGrey?»Taylorcomparesullaporta.

«Grazie, Taylor» risponde Grace e si lascia accompagnare fuori dal salone, verso laportadell’atrio.

“Be’,èstatointeressante.”

Miamadreha semprepensatoche fossigayma, siccomeha sempre rispettato lamiaprivacy,nonmihamaichiestoniente.

Bene,adessolosa.

Anasistatormentandoillabbroinferiore,inevidenteansia…Enehatutteleragioni.

«Allora,hachiamatoilfotografo?»chiedointonobrusco.

«Sì.»

«Cosavoleva?»

«Solochiederescusa,sai…pervenerdì.»

«Capisco.»Magariglipiacerebbeprovarcidinuovo.Èunpensierosgradevole.

Taylorriappareesischiariscelagola.«MrGrey,c’èunproblemaconlaspedizioneinDarfur.»

“Merda.”Eccocosasuccedeanoncontrollare lemailper tutta lamattina.ErotroppopreoccupatoaprendermicuradiAna.

«CharlieTangoèstatoriportatoaBoeingField?»glichiedo.

«Sissignore.»

«MissSteele»lasalutaTaylorconuncennodellatesta.

Leiglifaunampiosorrisoeluiseneva.

«MaTaylorvivequi?»

«Sì.»

Vadoincucina,prendoiltelefonoescorrorapidamentelemail.CisonounmessaggiodiRoseunpaiodiSMS.Larichiamosubito.

«Ros,cos’èsuccesso?»

«Christian, ciao. La relazione dal Darfur non è buona. Non possono garantirci lasicurezzadellaspedizionenéunascorta,eilDipartimentodiStatononintendeconcederel’autorizzazionesenzailsupportodellaONG.»

“’Fanculo!”

«Nonintendometterearischiol’equipaggio.»Roslosa.

«Secontattassimoqualchemercenario?»risponde.

«No,annulla…»

«Maicosti…»protestalei.

«Faremounlanciodelcaricoconilparacadute.»

«Sapevochemiavrestirispostocosì,Christian.HoinmenteunpianoB,macicosteràmoltisoldi.Nel frattempo,possiamofarpartire icontainerdaPhiladelphiaemandarliaRotterdamepoiriprenderlilì.Cosanedici?»

«Bene.» Riattacco. Sarebbe stato utile avere un po’ più di supporto da parte delDipartimentodiStato.PiùtardichiameròBlandinoperdiscuterneconlui.

RiportolamiaattenzionesuMissSteele,cheèinpiedinelsoggiornoemiguardaconcircospezione.Dobbiamoritornareincarreggiata.

“Già.Ilcontratto.Èilnostroprossimopassonellanegoziazione.”

Vado nel mio studio, raccolgo i fogli sparsi sulla scrivania e li infilo in una bustamarrone.

Anaèrimastafermadovel’avevolasciata.Magaristapensandoalfotografo…Ilmioumoreprecipita.

«Questo è il contratto» le dico, porgendole la busta. «Leggilo, ne discuteremo ilprossimoweekend.Ticonsigliereidifarequalchericerca,percapiredicosasitratta.»Leisposta losguardodallabustaame,pallida involto.«Miaugurocheaccetti,con tutto ilcuore»aggiungo.

«Ricerca?»

«NonhaiideadicosasitrovisuInternet.»

Leiaggrottalafronte.

«Qualcheproblema?»lechiedo.

«Non ho un computer. Di solito uso quello dell’università. Vedrò se riesco a farmiprestarequellodiKate.»

“Non ha un computer?”Com’è possibile che una studentessa non ce l’abbia?L’avràrotto?Lesventolodinuovodavantilabusta.«Sicuramenteposso…ehm,prestarteneuno.Prendiletuecose,partiamosubitoperPortlandemangeremoqualcosaperstrada.Vadoavestirmi.»

«Devofareunachiamata»mormora,intonostentatoedesitante.

«Ilfotografo?»ribatto,eleimiguardaconun’espressionecolpevole.

“Echecazzo!”«Amenonpiacecondividere,MissSteele.Tienilobeneamente.»Escorapidamentedallastanzaprimadiaggiungerealtro.

Èinnamoratadilui?

Mistausandopermetterloallaprova?

“Mavaffanculo!”

Forselofaperisoldi.Chetristezza!Perònonmièsaltataaddossocomesefossiunaminierad’oro.Anzi,mièparsaabbastanzadecisaquandomihadettodinoncomprarlenessunvestito.

Mi tolgo i jeans emimetto un paio di boxer.Lamia cravattaBrioni è per terra.Laraccolgo.

Sembravachelepiacesseesserelegata…“C’èsperanza,Grey,c’èsperanza.”

Prendoaltreduecravatteeleinfilotutteetreinunborsoneinsiemeacalze,biancheriapulitaepreservativi.

“Checosastofacendo?”

Nel profondo di me so che rimarrò all’Heathman tutta la prossima settimana… perstarlevicino.MettodaparteunpaiodiabitiecamiciecheTaylormipotràportaredurante

lasettimana.Meneserviràalmenounoperlacerimoniadellaconsegnadeidiplomi.

Mimettounpaiodijeanspulitieprendoungiubbottodipelle.Ilmiotelefonovibra.ÈunSMSdiElliot.

Rientrooggiconlatuamacchina.Sperodinonaverscombinatoituoipiani.

Glirispondo:

No.StotornandoaPortland.ChiamaTaylorquandoarrivi.

ChiamoTaylorconiltelefonointerno.

«MrGrey?»

«Elliot sta rientrando con il SUV e dovrebbe arrivare oggi pomeriggio. DomaniaccompagnalodameaPortland.Soggiornoall’Heathmanfinoallacerimoniadiconsegnadeidiplomi.Holasciatoquialcunivestiti.Perfavore,prendianchequesti.»

«Sì,signore.»

«EchiamalaAudi.PotreiaverbisognodellaA3primadelprevisto.»

«Ègiàpronta,signore.»

«Ah,bene.Grazie.»

Okay, con l’auto siamo a posto. Adesso devo pensare al computer. Chiamo Barney.Sonosicurocheèinufficioechehaqualcheportatilediultimagenerazionesottomano.

«MrGrey?»risponde.

«Checosacifaiinufficio,Barney?Èdomenica.»

«Stolavorandoalprogettodeltablet.Ilproblemadellacellasolaremitormenta.»

«Pensaancheunpo’allatuavita!»

Barneysimettearidere.«Cosapossofareperlei,MrGrey?»

«Haideilaptopnuovi?»

«Nehodueproprioqui,dellaApple.»

«Bene.Meneserveuno.»

«Certo.»

«Puoi impostare un account di posta elettronica per Anastasia Steele? Sarà lei laproprietaria.»

«Comesiscrive?»

«S-T-E-E-L-E.»

«Perfetto.»

«Bene.DomanitifacciochiamaredaAndreaperlaconsegna.»

«Certo,signore.»

«Grazie,Barney.Ahe…vaiacasa.»

«Sì,signore.»

MandounSMSadAndreacon l’indirizzodiAnae le istruzioniper laspedizione,poiritorno nel soggiorno. Ana è seduta sul divano e si tormenta nervosamente le dita.Milanciaun’occhiatacautaepoisialza.

«Pronta?»lechiedo.

Leiannuisce.

Taylorcomparedalsuoufficio.«Alloraadomani»glidico.

«Certo.Cheautomobileprende,signore?»

«LaR8.»

«Buon viaggio, Mr Grey. Miss Steele.» Ci apre la porta e, mentre aspettiamol’ascensore,Anacominciaamordicchiarsiillabbroinferiore.

Miricordodeisuoidentisulmiopene.

«C’è qualcosa che non va, Anastasia?» le chiedo, prendendole il mento tra le dita.«Smetti di morderti il labbro, o ti scopo qui nell’ascensore, e non mi importa se salequalcuno»aggiungointonoruvido.

Èscioccata,credo…dopotuttoquellocheabbiamofatto…Miaddolcisco.

«Christian,hounproblema»dicelei.

«Dimmi.»

Saliamoinascensoreepremoiltastocheciporteràingarage.

«Ecco»attacca lei, esitante.Poi raddrizza le spalle.«HobisognodiparlareconKate.Ho un sacco di domande sul sesso, e tu sei parte in causa. Se vuoi che io faccia tuttequestecose,comefaccioasapere…?»Siferma,comesestessecercandoleparolegiuste.«Ilfattoèchenonhoterminidiparagone.»

No, di nuovo? Ne abbiamo già discusso. Non voglio che ne parli con nessuno. Hafirmato un accordo di riservatezza. Eppure me lo sta chiedendo un’altra volta. Quindidev’essereimportante.«Parlalepure,sepropriodevi.MaassicuraticheleinondicanienteaElliot.»

«Nonlofarebbemai.Cosìcomeionondireinullaate,seleimiraccontassequalcosasuElliot»insiste.

Le ricordo che non sono affatto interessato alla vita sessuale di mio fratello, ma leconcedo di raccontare alla Kavanagh solo quello che abbiamo fatto finora. La suacoinquilinamistrapperebbelepallesesapessequalisonolemievereintenzioni.

«D’accordo»diceAnaconunsorrisoradioso.

«Primaavròlatuasottomissione,megliosarà,cosìpotremosmetterlacontuttoquesto.»

«Achecosatiriferisci?»

«Allatuasfidaneimieiconfronti.»Ledounrapidobacioelesuelabbrasullemiemifannosentiresubitomeglio.

«Bellamacchina»osserva,mentreciavviciniamoallaR8nelgaragesotterraneo.

«Loso.»Sorridoe lei ricambia,poialzagliocchialcielo. Io leapro laportieraemidomandosedevofarecommentiaquelgesto.

«Chemodelloè?»michiede,unavoltachemisonosedutoalvolante.

«Un’Audi R8 spider. È una bella giornata; possiamo abbassare la capote. Lì c’è unberrettodabaseball.Anzi,dovrebberoessercenedue.»

Accendoilmotoreeabbassoiltettuccio.Unistantedopo,BruceSpringsteensimetteacantare.“LepiaceràilBoss.”Lesorridoemiavvioversol’uscita.

Imbocchiamo la I-5 e sfrecciamo in direzione Portland. Ana è taciturna, ascolta lamusicaeguarda fuoridal finestrino.Non riescoadecifrare la suaespressione,nascostacom’è dai Ray-Ban e dal berretto dei Mariners. Il vento fischia sopra di noi mentresuperiamoBoeingField.

Finora,questoweekendèstatounasorpresacontinua.Mainfondocosamiaspettavo?Pensavocheavremmocenato,parlatodelcontrattoepoi…?Forsescopareerainevitabile.

Lelancioun’occhiata.

“Sì…”Evorreitantoscoparmeladinuovo.

Mipiacerebbesapereacosastapensando.Nonparlamolto,mahocapitoalcunecosedilei.Nonostante la sua inesperienza, ha voglia di imparare.Chi l’avrebbemai detto chedietro quella timidezza si nascondesse un animo da sirena? Mi ritorna in mentel’immaginedellasuaboccaintornoalmiopeneedevoreprimereungemito.

“Sì.”Èpiùchebendisposta.

Ilpensieromieccita.

Sperodiriuscirearivederlaprimadelprossimoweekend.

Ancheadessohovogliaditoccarla.Allungounamanoeglielaappoggiosulginocchio.

«Haifame?»chiedo.

«Nontanta»mormora,sottomessa.

Questafaccendacominciaainnervosirmi.

«Devi mangiare, Anastasia. Conosco un posto fantastico vicino a Olympia. Cifermeremolì.»

IlCuisinesauvageèunristorantepiccolo,pienodicoppietteedifamigliechesigodonoilbrunchdelladomenica.TenendoAnapermano,seguolacamerieracheciportaaltavolo.L’ultima volta in cui sono stato in questo posto ero con Elena.Mi domando che cosapenserebbediAnastasia.

«È tantochenonvengoqui.Nonc’èunmenu:cucinanoquellochehannoraccoltoocacciato»lespiego,conunsorriso,fingendouncertoorrore.Anascoppiaaridere.

“Perchémisentoalsettimocielotuttelevoltechelafaccioridere?”

«Duebicchieridipinotgrigio»ordinoallacameriera,chemifagliocchidolcidietrolafrangiabionda.Com’èirritante!

Anahal’ariacontrariata.

«Checosac’è?»lechiedo,domandandomisel’atteggiamentodellacamerierahadatofastidioanchealei.

«VolevounaDietCoke.»

“E perché non l’hai detto?” Aggrotto la fronte. «Qui hanno un ottimo pinot grigio.Andràbeneperaccompagnareilpranzo,qualsiasicosacidiano»

«Qualsiasicosacidiano?»midomanda,guardandosiintornoallarmata.

«Già» rispondo, sfoderando il mio sorriso più micidiale per farmi perdonare di nonaverlefattoordinarequellochevoleva.Nonsonoabituatoachiedere…«Amiamadreseipiaciuta»aggiungo,nellasperanzadifarlepiacereericordandomilareazionechehaavutoGracedifrontealei.

«Davvero?»chiede.Sembralusingata.

«Eh,sì.Hasemprepensatochefossigay.»

«Perché?»

«Perchénonmihamaivistoconunaragazza.»

«Ah…nemmenoconunadellequindici?»

«Haiunabuonamemoria.No,nemmenoconquelle.»

«Ah.»

“Sì…Soltantotu,piccola.”Questopensieroèdestabilizzante.

«Sai,Anastasia,anchepermeèstatounweekenddiprimevolte.»

«Davvero?»

«Non avevomai dormito con una donna, mai fatto sesso nel mio letto, mai portatonessunasuCharlieTango,maipresentatonessunaamiamadre.Cosamistaifacendo?»

“Già,chediavolomistaifacendo?Nonsonopiùio.”

La cameriera ci porta il vino fresco e Ana ne beve subito un sorso, continuando afissarmi con i suoi occhi brillanti. «Iomi sonomolto divertita» dice, con una punta ditimidezza nella voce. Anch’io, emi rendo conto che è da un po’ che nonmi godo unweekend…daquandohorottoconSusannah.Glielodico.

«Cosasiintendepersessoallavaniglia?»michiede.

Hacambiatodiscorsoeioscoppioaridere.Nonmiaspettavoquestadomanda.

«Quello tradizionale, Anastasia. Senza giochetti, senza accessori strani.» Mi stringonellespalle.«Sai,no?…Be’,èovviochenonlosai,comunquesignificaquesto.»

«Ah.»Hal’ariasmarrita.

“Eadessochec’è?”

Lacamerieracidistrae,piazzandocidavantidueciotolepienediunabrodagliaverde.«Zuppadiortiche»ci informa,primadi spariredinuovo in cucina.Ciguardiamonegliocchiepoiguardiamolazuppa.Neassaggiamounpo’escopriamocheèdeliziosa.Anaridacchiaperlamiaespressionedisollievounpo’esagerata.

«Èunsuonoadorabile»lesussurro.

«Perchénonhaimai fatto sessoallavaniglia,prima?Hai sempre fatto…ehm,quellochefai?»michiede,curiosacomesempre.

«Piùomeno.»Michiedosedovreiaggiungerealtro.DesideropiùdiognialtracosacheAnasiasinceraconme;vogliochesifididime.Ingenerenonsonomaicosìschietto,mapensodipotermifidaredilei,cosìscelgoconattenzioneleparole.

«Unadelleamichedimiamadremihasedottoquandoavevoquindicianni.»

«Oh.»Anasifermaconilcucchiaioamezz’aria.

«Avevagustimoltoparticolari.Sonostatoilsuoschiavoperseianni.»

«Oh»sussurra.

«Quindi socosa siprova,Anastasia.»“Piùdiquantocredi.”«In realtà,nonhoavutoun’introduzione molto normale al sesso.» Non riesco a farmi toccare. Non ci riescoancora.

Aspetto la sua reazione ma lei continua a mangiare, rimuginando su questa notiziaghiotta.«Quindialcollegenonseimaiuscitoconnessuna?»michiededopoavermandatogiùl’ultimacucchiaiatadizuppa.

«No.»

La cameriera ci interrompe per portare via i piatti. Ana aspetta che se ne vada.«Perché?»

«Seicertadivolerlosapere?»

«Sì.»

«Non ne avevo voglia. Lei era tutto ciò che volevo, e di cui avevo bisogno. Senzacontarechemiavrebbeammazzatodibotte.»

Leisbattelepalpebre,mentretentadiassorbirequellanotizia.«Seeraun’amicadituamadre,quantianniaveva?»

«Abbastanzadasapercimoltofare.»

«Lavediancora?»Sembrasconvolta.

«Sì.»

«Macifaiancora…ehm…?»Arrossisceepiegalaboccainunasmorfia.

«No» mi affretto a dire. Non voglio che si faccia un’opinione sbagliata della miarelazioneconElena.«Siamobuoniamici»aggiungoperrassicurarla.

«Ah.Etuamadrelosa?»

«Certocheno.»

“Miamadremiavrebbeucciso,eavrebbefattofuoriancheElena.”

La cameriera torna con la portata principale: carne di cervo. Ana manda giù unabbondantesorsodivino.«Manonsaràstatoatempopieno?»chiede,ignorandolacarne.

«In realtà, sì, anche se non la vedevo tutto il giorno. Era… complicato. Dopotutto,andavoancoraascuola,epoialcollege.Mangia,Anastasia.»

«Davvero,Christian,nonhofame»ribatte.

Iostringogliocchiafessura.«Mangia.»Parloavocebassa,tentandodicontrollarmi.

«Dammiunattimo»mormora,intonotranquillocomeilmio.

“Qualèilsuoproblema?Elena?”

«Vabene»acconsento.Midomandosenonleavròdettotroppo.

Allafine,riprendeleposateecominciaamangiare.

“Bene.”

«Sarà così la nostra… ehm, relazione?» mi chiede piano. «Tu che mi comandi?»aggiunge,senzastaccaregliocchidalpiatto.

«Sì.»

«Capisco»dice,gettandosilacodadicavallodietrolespalle.

«Ec’èdipiù:saraituavolerlo.»

«Èunpassoimportante»mormora.

«Sì.»Chiudogli occhi.Voglio fare questa cosa con lei, ora più chemai.Cosapossodirleperconvincerlaalmenoaprovarci?

«Anastasia, devi seguire l’istinto. Leggi il contratto, fai le ricerche… Sarò felice didiscutereconteognidettaglio.ResteròaPortlandfinoavenerdì,sedesidereraiparlarneprima.Chiamami…Magaripossiamouscireacena,diciamo,mercoledì?Vogliodavverochetranoifunzioni.Adirlaverità,nonhomaivolutonientecosìtanto.»

“Wow,chediscorsone,Grey.Lehaiappenadatounappuntamento?”

«Perchéèfinitaconlanumeroquindici?»michiede.

«Pervarieragioni,maindefinitivaerasolounaquestionedi…incompatibilità.»

«Epensichenoiduesaremocompatibili?»

«Sì.»

“Losperoproprio.”

«Quindinonvedipiùnessunadiloro?»

«No,Anastasia.Sonountipomonogamo.»

«Capisco.»

«Failetuericerche,Anastasia.»

Leiposacoltelloeforchetta,segnochenonmangeràpiù.

«Tuttoqui?Nonintendimangiarealtro?»

Annuisce,poi si porta lemani ingremboe assumequell’espressioneostinata…E sochesaràduraconvincerlaa finireciòchehanelpiatto.Nonc’èdastupirsichesiacosìmagra.Bisognerà lavorare sullaquestionedelcibo, seacconsenteaesseremia. Iovadoavantiamangiare,mentreleimilanciacontinueocchiateepianpianoarrossisce.

“Oh,chec’è?”

«Dareiqualsiasicosapersapereacosastaipensandoinquestomomento.»Èevidentechestapensandoalsesso.«Possoindovinare»lastuzzico.

«Sonocontentachetunonpossaleggerenelpensiero.»

«Nel pensiero, no, Anastasia, ma nel tuo corpo, sì… Ieri ho imparato a conoscerlopiuttostobene.»Lefacciounsorrisorapaceechiedoilconto.

Quandousciamo,lasuamanoèsaldamentestrettanellamia.Leiètranquilla,immersaneipensieri,direi,e rimanecosìper tutto il tragitto finoaVancouver.Lehodatomoltecosesucuiriflettere.

Maancheleimihariempitolatestadipensieri.

“Vorràfarequestacosaconme?”

“Maledizione,speropropriodisì.”

C’è ancora luce quando arriviamo a casa sua,ma il sole sta lentamente tramontandooltrel’orizzonteeilcielositingedirosaeazzurrodietroilMonteStHelens.AnaeKatevivonoinunpostospettacolare,conunavistamozzafiato.

«Tivadientrare?»michiedequandospengoilmotore.

«No,hodel lavorodafare.»Socheseaccetto l’invitooltrepasseròuna lineachenonsonopreparatoasuperare.Nonsonoiltipoperquestecosedafidanzati,enonvogliodarlefalsesperanzesultipodirelazionecheavràconme.

Leisiintristiscee,abbattuta,distoglielosguardo.

Nonvuolechemenevada.

Èavvilente.Leprendounamanoe lebacio lenocche,sperandodialleviareunpo’ ildoloredelmiorifiuto.

«Grazieperquestoweekend,Anastasia.Èstato…fantastico.»Leisivoltaversodimecongliocchicheluccicano.«Amercoledì?»aggiungo.«Tivengoaprendereallavoro,odovepreferisci.»

«Amercoledì»sussurra,elapuntadisperanzacheavvertonellasuavocemisconcerta.

“Cazzo,manonèmicaunappuntamento!”

Lebaciodinuovolamanoedescodallamacchinaperaprirlelaportiera.Devoandareviasubitoprimadifarecosedicuipotreipentirmi.

Quandoscendedallamacchina,èradiosa,emifaunostranoeffettorispettoaqualcheminutofa.Sidirigeveloceversolaporta,maprimadiiniziareasalireigradini,sivoltadicolpo.«Ah…perlacronaca,indossoituoiboxer»diceintonotrionfante,esitiraunpo’sul’elasticoperfarmivedereleparole“Polo”e“Ralph”chespuntanodaijeans.

Miharubatoiboxer!

Sonosbalordito.Einquell’istantevorreipoterlavedereconindossoimieiboxer…Enient’altro.

Lei si ravvia i capelli ed entra decisa in casa, lasciandomi lì a fissare ilmarciapiedecomeunostupido.

Scuotendo la testa, risalgo in macchina, metto in moto e non riesco a trattenere unsorrisodaebete.

Sperodavverocheaccetti.

Finiscoilmiolavorosorseggiandounpo’diottimoSancerre.L’hoordinatoalservizioincameraemel’haportatoladonnacongliocchimoltoscuri.ScorrerelemailerispondereaquellepiùurgentièstataunagraditadistrazionechemihapermessodinonpensareadAnastasia.Adessosonopiacevolmentestanco.Ècolpadellecinqueoredilavoro?Oppuredi tutta l’attività sessuale dell’altra notte e di stamattina? I ricordi della deliziosaMissSteele invadono lamiamente: suCharlieTango, nelmio letto, nellamiavasca,mentreballaincucina.Epensarechetuttoèiniziatoquivenerdì…Eadessoleistavalutandolamiaproposta.

“Avràlettoilcontratto?Staràfacendoicompiti?”

Controllo di nuovo il telefono per vedere se c’è un SMS o una chiamata persa ma,ovviamente,nonc’ènulla.

“Accetterà?”

Lospero…

AndreamihainviatoilnuovoindirizzomaildiAnaemihaassicuratocheilportatileverràconsegnatodomanimattina.Conquestopensieroinmente,lescrivounamail.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:22maggio201123.15Oggetto:Iltuonuovocomputer

CaraMissSteele,sperochetuabbiadormitobene.Miaugurochefaraibuonusodiquestocomputer,comed’accordo.Aspettoconansialanostracenadimercoledì.Saròlietodirispondereaqualsiasituadomandaancheprima,viamail,selodesideri.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Ilmessaggionontornaindietro,quindil’indirizzoèattivo.MidomandocomereagiràAnadomanimattinaquandololeggerà.Sperocheilcomputerlepiaccia.Immaginocheloscopriròdomani.Prendoillibrochestoleggendoemisiedosuldivano.Èscrittodadue

famosieconomisticheanalizzanoilpensieroe ilcomportamentodellagentepovera.Mitornainmentel’immaginediunagiovanedonnachesispazzolai lunghicapellineri; lachioma brilla alla luce che filtra dalla finestra crepata e ingiallita. La stanza è piena digranellidipolverechedanzanonell’aria.Leicantasottovoce,comeunabambina.

Mivengonoibrividi.

“Sta’lontanodalì,Grey.”

Aproillibroeinizioaleggere.

Lunedì23maggio2011È l’una delmattino passata quando vado a letto. Fissando il soffitto,mi sento stanco erilassato,maancheeccitatoinvistadiciòchequestasettimanaporteràconsé.Sperocheavròunnuovoprogetto:MissAnastasiaSteele.

LemiescarpecolpisconosonoramenteilmarciapiedeinMainStreetmentrecorroversoilfiume. Sono le 6.35 e i raggi del sole brillano attraverso gli alti edifici. Le foglieprimaverili hanno rinverdito gli alberi lungo ilmarciapiede; l’aria è pulita, il traffico èscarso. Ho dormito bene. O Fortuna daiCarmina Burana di Orff mi risuona a tuttovolumenelleorecchie.Oggilestradesonolastricatedipossibilità.

“Anarisponderàallamiamail?”

È troppo presto, decisamente troppo presto per qualsiasi risposta,ma sentendomi piùleggerodi quantomi capitasseda settimane, oltrepassodi corsa la statuadell’alce emidirigoversoilWillamette.

Alle 7.45 ho già fatto la doccia e ordinato la colazione, e sono seduto davanti al miolaptop.Mandounamail adAndrea per informarla che lavorerò daPortlandper tutta lasettimana eper chiederle di riprogrammare lemie riunioni inmodochepossano esserefatteper telefonoo invideoconferenza.MandounamailaGailperdirlechenonsaròacasa almeno fino a giovedì. Poi passo in rassegna la casella della posta in arrivo e, tral’altro, trovo una proposta per una joint venture con un cantiere navale a Taiwan. LainoltroaRosinmododaaggiungerlaall’elencodellecosedicuidobbiamodiscutere.

Poimidedicoallamiaaltraquestioneinsospeso:Elena.DuranteilfinesettimanamihamandatounpaiodiSMSaiqualinonhorisposto.

Da:ChristianGreyA:ElenaLincolnData:23maggio201108.15Oggetto:Weekend

Buongiorno,Elena.Scusasenontihorisposto.Sonostatooccupatopertuttoilweekend,esaròaPortlandpertuttalasettimana.Nonsoancoranullaneanchedelprossimoweekend,masedovessiesserelibero,telodirò.Gliultimirisultatidalbusinessdellabellezzasembranopromettenti.Bellavoro,signora…UncarosalutoC

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

PremoINVIA,domandandomidinuovocosapenserebbeElenadiAna…eviceversa.Ilmiolaptopsuonapersegnalarmil’arrivodiunanuovamail.

ÈdiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGrey

Data:23maggio201108.20Oggetto:Iltuonuovocomputer(inprestito)

Hodormitobenissimo,grazie–perqualchestranomotivo–“signore”.Pensavochequestocomputerfosseinprestito,dunquenonmio.Ana

“Signore”;laragazzahalettoeforsehafattoanchequalchericerca.Emiparlaancora.Sorrido comeuno stupido davanti allamail. È una bella notizia.Nonostante leimi stiaanchedicendochenonvuoleilcomputer.

“Be’,questoèirritante.”

Scuotolatesta,divertito.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio201108.22Oggetto:Iltuonuovocomputer(inprestito)

Ilcomputerèinprestito,sì.Atempoindeterminato,MissSteele.Notodaltuotonochehailettoladocumentazionechetihodato.Haidomande?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

PremoINVIA.Quantotempopasseràprimacherisponda?Riprendoaleggerelemailperdistrarmi nell’attesa. Ho una sintesi da Fred, il responsabile della mia divisionetelecomunicazioni,sullosviluppodelnostro tabletaenergiasolare,unodeiprogettichemi stanno più a cuore. È ambizioso, ma poche delle mie iniziative imprenditoriali micoinvolgono più di questa, che invece mi entusiasma. Portare nel Terzo mondo latecnologiadeipaesisviluppatiaunprezzoabbordabileèqualcosachesonodeterminatoafare.

Ilmiocomputeremetteunsuono.

Un’altramaildaMissSteele.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:23maggio201108.25Oggetto:Menticuriose

Homoltedomande,manonsonoadatteaunamail,ealcunidinoidevonolavorarepervivere.Nonvoglioenonmiserveuncomputeratempoindeterminato.Apiùtardi,buonagiornata,“signore”.Ana

Il tonodellasuamailmifasorridere,maparecheAnastiaandandoal lavoro,quindiquestapotrebbeesserel’ultimaperunpo’.Lasuariluttanzaadaccettareilcomputerèunaseccatura,maimmaginosiaunadimostrazionedelfattochenonèavida.Nonèacacciadiunuomodacui farsimantenere,qualità raranelledonnechehoconosciuto…anche seLeilaeracomelei.

“Signore,nonmimeritoquestovestitomeraviglioso.”

“Sì,invece.Accettalo.Enonvogliosentireun’altraparolasull’argomento.Chiaro?”

“Sì,padrone.”

“Bene.Poièunostilechetisiaddice.”

“Ah, Leila.” Era una brava Sottomessa, ma si è affezionata troppo e io ero l’uomosbagliato.Perfortunanonèstatopermolto.Adessoèsposataefelice.SpostodinuovolamiaattenzionesullamaildiAnaelarileggo.

“Alcunidinoidevonolavorarepervivere.”

Lapiccolasfacciatastalasciandointenderecheiononlavoro.

“Aldiavolo!”

DounasbirciataallarelazionepiuttostostringatadiFredapertasuldesktopedecidodimetterelecoseinchiaroconAna.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio201108.26Oggetto:Iltuonuovocomputer(ancorainprestito)

Apiùtardi,piccola.PS:Anch’iodevolavorarepervivere

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

MiriesceimpossibileconcentrarmisullavoromentreaspettoilsuonorivelatorechemiannunciaunanuovamaildiAna.Quandoarriva,alzoimmediatamentelosguardo,malamailèdiElena.Elamiadelusionemistupisce.

Da:ElenaLincolnA:ChristianGreyData:23maggio201108.33Oggetto:Weekend

Christian,lavoritroppo.ComemaiaPortland?Lavoro?Ex

ELENALINCOLNESCLAVAForTheBeautyThatIsYou™

Glielo dico? Se lo faccio, di sicuro chiamerà immediatamente per riempirmi didomande,enonsonoancoraprontoarivelareleesperienzechehofattonelweekend.Lescrivounarapidamailperdirlechesitrattadilavoro,emirimettoaleggere.

Andreami telefona alle nove e verifichiamo rapidamente ilmio programma di oggi.Visto che sono a Portland, le chiedo di organizzarmi un incontro con il presidente e il

vicepresidentedellosviluppoeconomicodellaWashingtonStateUniversityperdiscuteredelprogettodimicromorfologiadel suolocheabbiamoavviatoedella loronecessitàdiulteriori finanziamenti per il prossimo esercizio. Andrea conferma che annullerà tutti imiei impegni sociali della settimana e poimimette in collegamento con lamia primavideoconferenzadellagiornata.

Alle tre sto studiandoqualche schemaper laprogettazionedi tablet chemihamandatoBarney quando vengo disturbato da qualcuno che bussa alla porta. L’interruzione èseccante,maperunattimosperochesiaMissSteele.InvecesitrattadiTaylor.

«Salve.»Sperocheilmiotonononlascitrapelareladelusione.

«Hoisuoivestiti,MrGrey»diceintonoeducato.

«Entra. Puoi appenderli nell’armadio? Sono in attesa della mia prossima conferencecall.»

«Certo, signore.»Entravelocemente incameraconunpaiodiborseporta-abitieunasaccadaviaggio.

Quandotorna,stoancoraaspettandolatelefonata.

«Taylor,credocheperunpaiodigiorninonavròbisognodite.Perchénonneapprofittiperstarecontuafiglia?»

«Èmoltogentiledapartesua,signore,maioesuamadreabbiamo…»Siinterrompe,imbarazzato.

«Ah.Ècosìchestannolecose?»domando.

Luiannuisce.«Sì,signore.Servonounpo’ditrattative.»

«Okay.Mercoledìandrebbemeglio?»

«Chiederò.Grazie,signore.»

«Possofarequalcosaperaiutarti?»

«Fagiàabbastanza,signore.»

Non vuole parlarne. «Okay. Credo che avrò bisogno di una stampante. Puoioccupartene?»

«Sì,signore»rispondefacendouncennoconlatesta.Mentreseneva,chiudendosilaporta alle spalle senza far rumore,mi acciglio. Spero che la sua exmoglie non gli stiacreando problemi. Come ulteriore incentivo a rimanere a lavorare per me, pagol’istruzionedisuafiglia;Taylorèunbrav’uomoenonvoglioperderlo.Iltelefonosuona:èlamiaconferencecallconRoseilsenatoreBlandino.

Lamiaultimatelefonatasiconcludealle17.20.Allungandomisullasedia,pensoaquantosonostatoproduttivooggi.Èincredibilequantecoseinpiùriescaafarequandononsonoinufficio.Solounpaiodirelazionidaleggereeperoggihofinito.Mentreguardofuoridallafinestrailcielodeltardopomeriggio,lamiamentesidistraealpensierodiunacertapotenzialeSottomessa.

MidomandocomesiaandatalasuagiornatadaClayton,passataamettereiprezzialle

fascettestringicavoeamisurarepezzidicorda.Sperocheungiornoavròl’occasionediusarlisudilei.IlpensierorievocaimmaginidiAnalegatanellastanzadeigiochi,emicisoffermoperunmomento…poilemandovelocementeunamail.Tuttoquestoaspettare,lavorare e inviare mail mi sta rendendo irrequieto. So come mi piacerebbe sfogarel’energiarepressa,madevoaccontentarmidiunacorsa.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio201117.24Oggetto:Lavorarepervivere

CaraMissSteele,sperochetuabbiaavutounabuonagiornataallavoro.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Micambio,mettendomidinuovointenutadacorsa.Taylormihaportatoaltreduepaiadipantalonidellatuta.SonosicuracheèoperadiGail.Mentremidirigoversolaporta,controllolemail.Harisposto.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:23maggio201117.48Oggetto:Lavorarepervivere

“Signore”…Hoavutoun’ottimagiornataallavoro.Grazie.Ana

Manonhafattoicompiti.Lerispondo.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio201117.50Oggetto:Faiicompiti!

MissSteele,mifapiacerechetuabbiaavutounabuonagiornata.Finchémiscrivi,nontidedichiallericerche.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Einvecediuscire,aspettolasuarisposta.Nonmilasciainattesaalungo.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:23maggio201117.53Oggetto:Tormento

MrGrey,

smettiladiscrivermi,cosìpossoiniziareimieicompiti.Vorreiprendereunaltro10.Ana

Scoppio in una risata fragorosa. “Sì.” Quel 10 è stato proprio qualcosa di notevole.Chiudendogliocchi,vedoesentodinuovolasuaboccaintornoalmiosesso.

“Cazzo.”

Richiamandoall’ordineilmiocorpochehasmarritolarettavia,premoINVIAeaspetto.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio201117.55Oggetto:Impaziente

MissSteele,smettiladirispondere,efaiicompiti.Ancheamepiacerebbedartiunaltro10.

Ilprimoeradavveromeritato.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

La sua risposta non è immediata così, sentendomi un po’ abbattuto, mi allontano edecidodiandareafarelamiacorsa.Mamentreaprolaporta, ilsuonochegiungedallacaselladellapostainarrivomitrattiene.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:23maggio201117.59Oggetto:Ricerchesulweb

MrGrey,cosasuggeriscidiinserirenelmotorediricerca?Ana

“Merda!”Perchénoncihopensato?Avreipotutodarledeilibri.MivengonoinmentemoltisitiInternet,manonvogliospaventarla.

Forsedovrebbecominciareconquellipiùallavaniglia…

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio201118.02Oggetto:Ricerchesulweb

MissSteele,cominciasempredaWikipedia.Bastaconlemail,amenochetunonabbiadomande.Intesi?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Mialzodallascrivania,convintochenonrisponderà,macomealsolitomistupisceemiscrivedinuovo.Nonriescoaresistere.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:23maggio201118.04Oggetto:Prepotente!

Sì,“signore”.Seiunveroprepotente.Ana

“Puoidirloforte,piccola.”

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio201118.06Oggetto:Controllo

Anastasia,nonsaiquanto.Be’,forsecominciadaverneun’idea.Faiiltuodovere.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

“Unpo’dicontegno,Grey.”PrimacheAnapossadistrarmidinuovo,sonofuoridallaporta.Con iFooFighters apalla, corroverso il fiume;hovisto ilWillamette all’albaeadessovogliovederloal tramonto.Èunabellaserata:coppiechepasseggiano in rivaalfiume,altresedutenell’erba,ealcunituristichepedalanosuegiùperilviale.Lievito,lamusicasparatanelleorecchie.

MissSteelehadelledomande.Nontuttoèperduto:ilsuononèunno.Ilnostroscambiodimailmihadatosperanza.Mentrecorrosottol’HawthorneBridge,riflettosucomeAnasiaasuoagioconlaparolascritta,moltodipiùrispettoaquandoparla.Forselascritturaèilmezzo con cui preferisce esprimersi.Be’, studia letteratura inglese. Spero che almioritornocisaràun’altramail,magaricondelledomande,magariconqualcun’altradellesuepunzecchiaturesfrontate.

“Sì.”Èqualcosacheaspettoconansia.

Mentre corro inMainStreet, oso sperare che accetterà lamia proposta. Il pensiero èeccitante,corroboranteaddirittura,eaumentolavelocità,tornandodivolataall’Heathman.

Sonole20.15quando,sedutoatavola,miappoggioalloschienaledellasedia.Percenahomangiatosalmoneselvaggiodell’Oregon,gentileconcessionediMissOcchiMoltoScuri,ehoancoramezzobicchierediSancerredafinire.Ilmiolaptopèapertoeacceso,casomaidovesseroarrivaremailimportanti.Prendolarelazionechehostampato,quellasulleareeindustriali dismesse a Detroit. «Dovrà proprio essere Detroit» borbotto ad alta voceiniziandoaleggere.

Qualcheminutodopo,ilmiocomputeremetteunsuono.

Èunamailconscritto“Studentessasconvolta”nell’oggetto,cosachemifaraddrizzaresullasedia.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:23maggio201120.33Oggetto:Studentessasconvolta

Okay,hovistoabbastanza.Èstatobelloconoscerti.Ana

“Merda!”

Laleggodinuovo.

“Cazzo.”

Èunno.Fissoloschermo,incredulo.

“Tuttoqui?”

“Senzadiscussioni?”

Niente.

Solo:“Èstatobelloconoscerti”?

“Che-cazzo-di-storia-è-questa.”

Miappoggioalloschienaledellasedia,sbalordito.

“Bello?”

“Bello.”

“BELLO.”

Lotrovavapiùchebellomentregodevaconlatestabuttataall’indietro.

“Nonesserecosìavventato,Grey.”

Magarièunoscherzo?

“Echescherzo!”

Miavvicinoillaptopperscriverelarisposta.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio2011Oggetto:BELLO?

Mamentrefissoloschermoconleditasospesesuitasti,nonmivieneinmentenulladadire.

Comepuòscaricarmicosìfacilmente?

Lasuaprimavolta.

“Faimente locale,Grey.Cheopzionihai?”Forsedovreiandarea trovarla,giustoperassicurarmichesiaunno.Forsepossoconvincerlaacambiareidea.Disicurononsocosarispondere a questamail. Forse ha guardato qualche sito particolarmente spinto. Perchénonlehodatodeilibri?Noncicredo.Deveguardarminegliocchiedire“no”.

“Sì.”Misfregoilmentomentreelaborounpiano,equalcheminutodoposonodavantiall’armadioestorecuperandolacravatta.

Quellacravatta.

L’accordononèancorasfumato.Prendoalcunipreservatividallamiacartellaeme liinfilo nella tasca posteriore dei pantaloni, poi afferro la giacca e una bottiglia di vinobianco dal minibar. Cavolo, è uno chardonnay, ma dovrà andar bene. Agguantando lachiavedellastanza,chiudolaportaemidirigoversol’ascensoreperritirarelamacchinadall’addettoalparcheggio.

Mentre accosto con laR8 davanti all’alloggio che Ana condivide con la Kavanagh, midomandosequestasiaunamossasaggia.NonsonomaistatoacasadinessunadellemieSottomesseprecedenti:sonosemprestateloroaveniredame.Mistospingendooltretuttiilimitichehostabilitopermestesso.Aprendolaportieraescendendodall’auto,misentoagitato;èsconsideratoetroppoarrogantedapartemiavenirequi.Delrestoperò,cisonogià stato due volte, anche se per pochiminuti. Se Ana accetta, non dovrò creare falseaspettative.Questononcapiteràpiù.

“Staicorrendotroppo,Grey.”

“Seiquiperchépensichesiaunno.”

Quandobussoallaporta,aprelaKavanagh.Èstupitadivedermi.«Ciao,Christian.Ananonmihadettochesarestipassato.»Sifadaparteperlasciarmientrare.«Èincamerasua.Vadoachiamarla.»

«No. Vorrei farle una sorpresa.» Le regalo il mio sorriso più caloroso e dolce, e inrisposta lei sbatte le palpebre un paio di volte. “Ehi, è stato facile. Chi l’avrebbe maidetto?”Chesoddisfazione.«Dov’èlasuacamera?»

«Perdilì,laprimaporta.»Eindicaunaportadopoilsoggiornovuoto.

«Grazie.»

Lasciandolagiaccaeilvinofrescosuunadellecassedatrasloco,aprolaportaetrovounpiccolocorridoiochedàaccessoaunpaiodistanze.Presumocheunasiailbagno,cosìbusso all’altra. Subito dopo, apro e vedoAna, seduta a una piccola scrivania a leggerequello che sembra il contratto. Indossa gli auricolari e picchietta pigramente le ditaseguendounritmochenonsisente.Rimangounmomentoaosservarla.Èconcentrata,eilsuovisoècontratto;haicapelliraccoltiinduetrecceeindossaunpaiodipantalonidellatuta.Forseèandataafareunacorsastasera…forseancheleihadell’energiaineccesso.Ilpensieroègradevole.Lasuacameraèpiccola,pulitae femminile: tuttabianco,beigeeazzurrino,immersaneltenuebaglioredell’abat-jour.Èancheunpo’vuota,mascorgounacassadatraslococonlascrittaCAMERADIANAscarabocchiataincima.Senonaltrohaunlettomatrimoniale,conunatestierainferrobattutobianco.“Sì.”Quellahadelpotenziale.

All’improvvisoAnasussulta,spaventatadallamiapresenza.

“Sì,sonoquiperviadellatuamail.”

Sitogliegliauricolarieilsuonometallicodellamusicariempieilsilenziotradinoi.

«Buonasera,Anastasia.»

Mifissasgranandogliocchi,attonita.

«Ho pensato che la tua mail esigesse una risposta di persona» dico cercando dimantenereunavoceneutra.Lasuaboccasiapreesichiude,maleirimanemuta.

MissSteeleèsenzaparole.Questomipiace.«Possosedermi?»

Leiannuisce,continuandoafissarmiincredulamentremisiedosulbordodelletto.

«Michiedevocomefosselatuacamera»dico,tantoperrompereilghiaccio,benchéiconvenevolinonsianoilmioforte.Leiesaminalastanzacomeselastessevedendoperlaprima volta. «È un posto molto tranquillo e sereno» aggiungo, anche se in questomomentomisentotutt’altrochetranquilloesereno.Vogliosapereperchéhadettonoallamiapropostasenzanemmenodiscutere.

«Come…?» sussurra lei, ma poi si ferma, l’incredulità ancora evidente nel suo tonosommesso.

«Stoancoraall’Heathman.»Losa.

«Vuoiberequalcosa?»squittisce.

«No, grazie, Anastasia.» “Bene.” Ha ritrovato le buone maniere. Ma io vogliooccuparmi della faccenda in questione: la sua mail allarmante. «E così, è stato belloconoscermi?»Sottolineolaparoladiquellafrasechemioffendedipiù.

“Bello?Sulserio?”

Leisistudialemaniappoggiatesullegambementresipicchiettanervosamenteleditasullecosce.«Pensavochemirispondessiconunamail»diceconunavocinapiccolacomelastanza.

«Fai apposta a morderti il labbro?» chiedo con un tono più severo di quello cheintendevo.

«Nonmen’eroaccorta»bisbiglialei,pallidainviso.

Rimaniamoafissarci.

El’ariatranoiquasicrepita.

“Cazzo.”

“Non senti, Ana?” Questa tensione. Questa attrazione. I miei respiri diventano piùrapidimentreosservolesuepupilledilatarsi.Conungestolentoepacato,allungolamanoverso i suoicapellie lesfilodelicatamente l’elastico, liberandounadelle trecce.Leimiosserva,incantata,senzamaistaccaregliocchidaimiei.Lesciolgol’altratreccia.

«Così,haidecisodifareunpo’dimovimento.»Conleditaseguoilmorbidocontornodelsuoorecchio.Congrandecura,tiroestrizzolapellepienadelsuolobo.Nonportagliorecchini,maha ibuchi.Midomandocheeffettofarebbesuquel loboundiamanteche

brilla.Tenendo lavocebassa, ledomandocomemai siaandataacorrere. Il suo respiroaccelera.

«Avevobisognodipensare»risponde.

«Pensareacosa,Anastasia?»

«Ate.»

«Ehaidecisocheèstatopiacevoleconoscermi?Intendeviinsensobiblico?»

Lesueguancesiarrossano.«NonpensavocheavessifamiliaritàconlaBibbia.»

«Hofrequentatoilcatechismo,Anastasia.Mihainsegnatoparecchio.»

“Ladottrina.Ilsensodicolpa.EcheDiomihaabbandonatotantotempofa.”

«NonricordodiaverlettodipinzepercapezzolinellaBibbia.Forsetuhaistudiatosuunatraduzionemoderna»mipunzecchia,conunluccichioprovocatorionegliocchi.

Ah,quellalinguatagliente.

«Bene,hopensatodivenirearicordartiquantosiastatobelloconoscermi.»Nellamiavocec’èuntonodisfida,sfidacheadessoaleggiatranoi.Leispalancalabocca,stupita,maiolefaccioscivolareleditafinoalmentoeglielafacciorichiudere.«Cos’haidadireariguardo,MissSteele?»sussurromentrecifissiamoavicenda.

D’untrattoAnamisilanciaaddosso.

“Merda.”

Inqualchemodoriescoadafferrarlaprimachepossatoccarmi,girandomiinmodocheleifiniscasulletto,sottodime,eletengolebracciatesefermesopralatesta.Facendolegirare la facciaverso lamia, la bacio appassionatamente, esplorandola e rivendicandolaconlalingua.Ilsuocorporeagisceeleicontraccambiailmiobacioconugualeardore.

“Oh,Ana.Cosamifai.”

Quandocominciaacontorcersiperchévuoledipiù,mifermoelaguardo.ÈarrivatoilmomentodelpianoB.

«Tifididime?»ledomandoquando,sbattendolepalpebre,apregliocchi.

Leiannuisceconentusiasmo.TirofuorilacravattadallatascaposterioredeipantaloniinmodocheAnapossavederla,poimimettoacavalcionisudileie,prendendoentrambiipolsichemistaoffrendo,lalegoaunadellesbarrediferrodellatestiera.

Si dimena, controllando se riesce a muoversi, ma il nodo è bello stretto. Non puòscappare.«Cosìvameglio.»SorridoperilsollievoperchéadessoAnaèdovelavoglio.Èoradispogliarla.

Afferrandoleilpiededestro,inizioaslacciarlelascarpa.

«No»borbottaleiimbarazzata,cercandodiallontanareilpiede,ededucocheilmotivoècheèandataacorrereenonvuolecheletolgalescarpe.Credecheunpo’disudoremifaràpassarelavoglia?

“Chetesoro!”

«Setiribelli,tilegoancheipiedi.Sefairumore,Anastasia,tiimbavaglio.Staibuona.ProbabilmenteKatherinesaràquifuoriadascoltare.»

Leismettedimuoversiecapiscochelamiaintuizioneècorretta.Èpreoccupataper isuoipiedi.Quandocapiràchenonmeneimportanientedituttequestecose?

Letolgovelocementelescarpe,lecalzeeipantalonidellatuta.Poilaspostoinmodoche sia distesa sulle lenzuola anziché su quella graziosa trapunta fatta amano. Faremodanni.

“Smettidimordertiquelcazzodilabbro.”

Lepassounditosullaboccaamo’diavvertimentocarnale.Leiarriccialelabbra,comesefosseprontaperunbacio,facendomisorridere.Èunacreaturabellissimaesensuale.

Adessocheèdovelavoglio,mitolgolescarpeelecalze,mislaccioilprimobottonedeipantaloniemisfilolacamicia.Leinonmistaccagliocchididosso.

«Penso che tu abbia visto troppo.» Voglio tenerla sulle spine, all’oscuro di ciò chesuccederà.Saràunadeliziafisica.Nonl’homaibendataprima,quindiquestovarràaifinidelsuoaddestramento.“Semprechedicasì…”

Mettendomidinuovoacavalcionisudilei,leafferrol’orlodellamagliettaelasollevo.Mainveceditogliergliela,lalascioarrotolatasopragliocchi:unabendaefficace.

Lei è fantastica,distesa lì e legata. «Mmh.Sempremeglio.Oravadoaprendermiundrink» sussurro prima di darle un bacio. Lei boccheggiamentre scendo dal letto. Escodallastanza,lasciandolaportaleggermentesocchiusa,evadoinsoggiornoarecuperarelabottigliadivino.

LaKavanagh, che è seduta sul divano a leggere, alza lo sguardo e, stupita, inarca lesopracciglia.“Nonvenireadirmichenonhaimaivistounuomoatorsonudo,Kavanagh,perché non ti credo.” «Kate, dove posso trovare dei bicchieri, del ghiaccio e uncavatappi?»ledomandoignorandolasuaespressionescandalizzata.

«Ehm…incucina.Teliprendoio.Dov’èAna?»

“Ah,unpo’dipreoccupazioneperlasuaamica.Bene.”

«Ananonèesattamenteliberaalmomento,mavuoleundrink.»Afferrolabottigliadichardonnay.

«Ah,capisco»rispondelaKavanagh.Laseguoincucina,dovemiindicaconuncennoalcuni bicchieri sul ripiano. Sono tutti fuori, pronti per essere imballati in vista deltrasloco, immagino. La Kavanagh mi porge un cavatappi e prende dal freezer unavaschettadighiaccio,spingendofuoriicubetti.

«Dobbiamo ancora impacchettare tutto, qui. Sai, Elliot ci sta dando unamano con iltrasloco.»Ilsuotonoècritico.

«Ah, sì?» rispondo indifferente mentre apro il vino. «Metti pure il ghiaccio neibicchieri» dico indicandoli con il mento. «È uno chardonnay. Sarà più bevibile con ilghiaccio.»

«Ti facevopiùun tipodavino rosso» commenta leimentreverso il vino. «Verrai ad

aiutareAnaconiltrasloco?»Unlamposiaccendeneisuoiocchi.Mistasfidando.

“Bloccalasubito,Grey.”

«No.Nonposso.»Ilmiotonoèsecco,perchélaKavanaghmistadandosuinerviconilsuo tentativo di farmi sentire in colpa. Le sue labbra sono una linea dura.Mi giro perusciredallacucina,mafacciointempoanotareladisapprovazionesulsuoviso.

“Vaialdiavolo,Kavanagh.”

Noncipensoneancheadareunamano.IoeAnanonabbiamoquelgeneredirelazione.Epoinonhotempo.

TornonellacameradiAnaemichiudolaportaallespalle,cancellandolaKavanagheilsuodisprezzo.Vengoimmediatamenteplacatodallavistadell’incantevoleAnaSteeleche,ansimante, aspetta sul letto. Posando i bicchieri sul comodino, tiro fuori la bustina diplasticametallizzatadallatascaelaappoggioaccantoalvino,poilasciocadereipantalonieiboxersulpavimento,liberandolamiaerezione.

Bevounsorsodivinoche, sorprendentemente,nonècattivo,eosservoAna.Nonhadettounasolaparola.Hailvisorivoltoversodime,lelabbraschiusenell’attesa.Prendoilbicchiereemisiedoun’altravoltaacavalcionisudilei.«Haisete,Anastasia?»

«Sì»sussurralei.

Bevoun sorsodi vino e, chinandomi abaciarla, glieloverso inbocca.Lei lo ingollaavidamente,edalfondodellasuagolagiungeundebolemugoliodiapprezzamento.

«Ancora?»chiedo.

Annuisce,sorridendo,el’assecondo.

«Non esageriamo; sappiamo che hai una tolleranza limitata dell’alcol, Anastasia» laprendoingiro,elesuelabbrasischiudonoinunsorrisoenorme.Lefacciobereunaltrosorsodallamiaboccaeleisicontorcesottodime.

«Èbello,questo?»chiedomentremisdraioaccantoalei.

Leismettedimuoversi,completamenteseriaadesso,maaprelaboccamentreinspiraafondo.

Prendoun’altrasorsatadivino,stavoltaconduecubettidighiaccio.Quandolabacio,glienespingounascheggiatralelabbraepoiledepositounasciadibacighiacciatisullapelledalprofumodolce,partendodalcollofinoall’ombelico,dovelasciocadereunaltroframmentodighiaccioinsiemeaunpo’divino.

Leitrattieneilrespiro.

«Ora devi stare ferma. Se timuovi,Anastasia, verserai tutto il vino sul letto.» Parlosottovoceelabaciodinuovoappenasopral’ombelico.Leiinarcaifianchi.«Oh,no.Seversiilvino,tipunirò,MissSteele.»

Anareagisceconungemitoedàunostrattoneallacravatta.

“Ana,tuttelecosebelle…”

Libero i suoi seni inmodo che siano sostenuti dai ferretti del reggiseno; sono sodi e

vulnerabili,propriocomepiaccionoame.Listuzzicolentamenteconlelabbra.

«Èbello,questo?»sussurrosoffiandodolcementesuunseno.Anaaprelaboccainungemito silenzioso.Prendo tra le labbraun altro cubetto emuovendomipianomi spostodallosternofinoalcapezzolo,descrivendounpaiodicerchiconilghiaccio.Anamugolasottodime.Sposto il ghiaccio inmanoe continuoa torturare ciascuncapezzolocon lelabbrafreddeeconilcubettochesistasciogliendotralemiedita.

Gemendoeansimandosottodime,Anasiirrigidisce,mariescearimanereferma.«Seversiilvino,nontilasceròvenire»laavverto.

«Oh…tiprego…Christian…Signore…Tiprego.»

“Ah,chemeravigliasentirlausarequelleparole.”

“C’èsperanza.”

“Questononèunno.”

Le accarezzo il corpo con le dita in direzione degli slip, stuzzicando la sua pellemorbida. D’un trattoAna inarca il bacino, versando il vino e il ghiaccio ormai scioltodall’ombelico.Miaffrettoaleccarequelliquido,baciandoesucchiandoilcorpodiAna.

«Oh, Anastasia, ti sei mossa. Cosa devo fare con te?» Le infilo le dita negli slip,accarezzandoleilclitoride.

«Ah!»geme.

«Oh,piccola»sussurroconriverenza.Èbagnata.Moltobagnata.

“Visto?Vistoquantoèbello?”

Spingol’indiceeilditomediodentrodilei,facendolafremere.

«Sei già pronta per me» mormoro muovendo lentamente le dita dentro e fuori estrappandole un lungo e dolce gemito. Lei comincia a sollevare il bacino, spingendosiversolemiedita.

“Oh,lovuole.”

«Seiunabambinaavida.»Continuoaparlareabassavoce,eAnasiadeguaalritmochesto dettando mentre con il pollice comincio a descriverle cerchi intorno al clitoride,stuzzicandolaetormentandola.

Leigridae tentadidivincolarsi.Vogliovedere lasuaespressione,cosìallungo l’altramano e le sfilo lamaglietta dalla testa.Apre gli occhi, sbattendo le palpebre nella lucetenue.

«Vogliotoccarti»diceconlavocerocaepienadidesiderio.

«Lo so» le sussurro sulle labbra per poi baciarla, senza mai rallentare il ritmoimplacabiledelleditaedelpollice.Sadivino,dieccitazioneediAna.Econtraccambiailmiobacioconunabramachenonavevomaisentitoinlei.Tenendolaperlanucacontinuoabaciarlaeastimolarla.Nonappenalesuegambesiirrigidisconofermolamiamano.

“Oh,no,piccola,nonvenireancora.”

Mentrebaciolasuaboccacaldaedolce,tengolemieditafermedentrodilei.«Questoèiltuocastigo,cosìvicinoeppurecosìlontano.Èbello?»

«Tiprego»piagnucola.

“Oh,adorosentirlaimplorare.”

«Comedevoscoparti,Anastasia?»

Quandoricomincioamuovereledita,lesuegambeinizianoatremare,cosìrallentodinuovoilritmodellamano.

«Tiprego»sussurraun’altravolta,talmentepianocheriescoamalapenaasentirla.

«Cosavuoi,Anastasia?»

«Te…adesso»implora.

«Devoscopartiinquestomodooinquest’altro?Oinquest’altroancora?Lepossibilitàsono infinite»mormoro. Ritraendo lamano, prendo il preservativo dal comodino emiinginocchioinmezzoallesuegambe.Congliocchifissidentroisuoi,lesfiloglislipelibutto per terra. I suoi occhi sono scuri, pieni di speranza e di desiderio, e si dilatanomentrecongestilentimimettoilpreservativo.

«Èbello,questo?»chiedoavvolgendoleditaintornoallamiaerezione.

«Eraunoscherzo»piagnucola.

“Unoscherzo?”

“Grazie.Al.Cielo.”

Nontuttoèperduto.

«Unoscherzo?»chiedofacendoscivolarelamanosuegiùsulpene.

«Sì.Perfavore,Christian»miimplora.

«Stairidendo,adesso?»

«No.»Ilsuotonodivoceèquasiimpercettibile,mailpiccolocennodidiniegochefaconlatestamidicetuttociòchehobisognodisapere.

Osservarlamentreèlìchemidesidera…potreiesploderequi,conilmembroinmano,sologuardandola.Laafferro, facendolagiraredall’altraparte,e sollevo il suo fantasticosedere.Èunatentazionetroppoforte.Ledounapaccasuunanatica,poiaffondodentrodilei.

“Oh,cazzo.”Ècosìbagnata.

Leisistringeintornoameegridamentreraggiungeilculmine.

“Maledizione,troppoinfretta.”

Tenendole fermi i fianchi, la prendo con violenza e la cavalco mentre continua afremere.Stringoidentiemispingosenzasostadentrodilei,facendocrescereunnuovoorgasmo.

“Forza,Ana,ancora”laincitocontinuandoamuovermi.

Leigemeemugolasottodime,esullasuaschienaappareunovelolucidodisudore.

Lesuegambeinizianoafremere.

Lemancapoco.

«Vieni,Anastasia,dinuovo»grugnisco,eperqualchemiracoloilsuoorgasmoècomeunaspiralecheleattraversailcorpopersfociarenelmio.“Wow.”Esplodosenzadireunaparola,riversandotuttomestessodentrodilei.

“Oddio.”Lecrolloaddosso.Sonosfinito.

«Èstatobello,questo?»lesibilonell’orecchioriprendendofiato.

MentreAnagiacesulmaterasso,ansimante,scivolofuoridaleiemitolgoilmaledettopreservativo. Scendo dal letto e mi vesto velocemente. Quando ho finito, slaccio lacravatta,liberandoAna.Leisigira,sisgranchiscemanieditaesirisistemailreggiseno.Dopoaverlacopertaconlatrapunta,misdraioaccantoalei,appoggiandomialgomito.

«Èstatodavverobello»diceconunsorrisomalizioso.

«Dinuovoquellaparola»rispondosogghignando.

«Nontipiace?»

«No.Nonfaperme.»

«Mah,nonsaprei…Sembraavertifattouneffettobenefico.»

«Uneffettobenefico,eh?Continuapureaferireilmioego,MissSteele.»

«Non penso che il tuo ego abbia problemi.» Aggrotta la fronte per un brevissimoistante.

«Dici?»

IldottorFlynnavrebbeparecchiodadirealriguardo.

«Perchénontipiaceesseretoccato?»domandaconvocedolce.

«Perchéno.»Ledounbacio sulla fronteperdistrarladalledomande sull’argomento.«Dunque,quellamaileralatuaideadischerzo.»

Leimifaunsorrisotimidoesistringenellespalleinsegnodiscuse.

«Capisco.Dunquestaiancoraconsiderandolamiaproposta?»

«Latuapropostaindecente…Sì,lastoconsiderando.»

“Bene,perfortuna.”

Il nostro accordo non è ancora sfumato. Il mio sollievo è palpabile, riesco quasi asentirneilsapore.

«Mavorreidiscuteredialcunecose»aggiunge.

«Cirestereimalesenonfossecosì.»

«Volevoscriverti,madiciamochemihaiinterrotto.»

«Coitointerrotto.»

«Vedi, sapevocheaveviun sensodell’umorismonascostodaqualcheparte.»La luceneisuoiocchibrilladigioia.

«Solo alcune cose sono divertenti,Anastasia. Pensavo che volessi dirmi di no, senzadiscutere.»

«Nonlosoancora.Nonhopresounadecisione.Mimetteraiuncollare?»

Lasuadomandamistupisce.«Dunque,haifattoletuericerche.Nonloso,Anastasia.Nonl’homaimessoanessuna.»

«Atel’hannomesso?»chiede.

«Sì.»

«MrsRobinson?»

«Mrs Robinson?» Scoppio in una risata fragorosa. Anne Bancroft nelLaureato. «Lediròchel’haichiamatacosì.Lepiaceràmolto.»

«Lasentiancora?»chiedeconunavoceresaacutadalloshockedall’indignazione.

«Sì.»Perchéfatantestorie?

«Hocapito.»Adessoilsuotonoèsecco.Èarrabbiata?Perché?Noncapisco.«Dunquetu hai qualcuno con cui parlare del tuo stile di vita alternativo, mentre a me non èconcesso»dicescontrosa,mamistafacendonotaredinuovoquellochenonva.

«Non credo di aver mai pensato al nostro rapporto in questi termini.Mrs Robinsonfacevapartediquellostiledivita.Te l’hodetto,orasiamobuoniamici.Sevuoi,possopresentartiaqualcunadellemieSottomesseprecedenti.Potrestiparlareconloro.»

«Questasarebbelatuaideadischerzo?»chiede.

«No,Anastasia.»Lasuaveemenzamistupisceescuotolatestaperrafforzareilmiono.È normalissimo per una Sottomessa verificare con le ex che il suo nuovo Dominatoresappiaquellochestafacendo.

«Melacavodasola,grazietante»replicatirandosicoprilettoetrapuntafinoalmento.

“Cosa?Sel’èpresa?”

«Anastasia,io…Nonavevointenzionedioffenderti.»

«Nonsonooffesa.Sonosgomenta.»

«Sgomenta?»

«Nonvoglioparlare conunadelle tue ex ragazze…schiave…Sottomesse…o comevuoichiamarle.»

“Ah.”

«AnastasiaSteele,seigelosa?»Ilmiotonoèsconcertato…perchéècosìchemisento.Leidiventarossacomeunpeperone,esodiavertrovatolaradicedelsuoproblema.Macomepuòesseregelosa?

“Tesoro,avevounavitaprimadite.”

Unavitamoltoattiva.

«Tifermiadormire?»chiedebruscamente.

“Cosa?Certocheno.”«Hounacolazionedilavorodomaniall’Heathman.Epoitel’hodetto:nondormoconragazze,schiave,Sottomesse,néconchiunquealtro.Lavoltascorsaèstataun’eccezione.Nonricapiteràpiù.»

Lei stringe le labbra nella sua solita espressione ostinata. «Be’, adesso sono stanca»dice.

“Merda.”

«Mistaicacciando?»

“Noneracosìchedovevanoandarelecose.”

«Sì.»

“Chestoriaèquesta?”

Disarmatodinuovo,daMissSteele.«Un’altraprimavoltaperme»mormoro.

“Cacciato.Nonriescoacrederci.”

«Dunque,perilmomentononvuoidiscuteredelcontratto?»chiedocomepretestoperprolungarelamiapermanenza.

«No»rispondestizzita.Lasuairascibilitàèirritante,eseAnafossedavveromia,nonlatollererei.

«Dio, avrei voglia di dartele di santa ragione. Ti sentiresti molto meglio dopo, e iopure»ledico.

«Nonpuoidirequestecose…Nonhoancorafirmatoniente.»Neisuoiocchilampeggiaun’espressionedisfida.

“Oh, piccola, posso dirle eccome. Solo non posso farle. Non finché nonmi darai ilpermesso.” «Un uomo ha il diritto di sognare,Anastasia.Amercoledì?»Voglio ancoraaverla,anchesenonsoperché;èunaragazzacosìdifficile.Ledounbacioveloce.

«Amercoledì»conferma,eiomisentodinuovosollevato.«Tiaccompagnoallaporta»aggiunge in tonopiùdolce«semidaiunminuto.»Mi spingegiùdal lettoe si infila lamaglietta.«Perfavore,passamiipantalonidellatuta»miordinaindicandoli.

“Wow.”MissSteelepuòesseredavveroprepotente.

«Sì, signora» rispondoscherzosamente,consapevoledel fattocheAnanoncoglierà ilriferimento.Eppurestringegliocchi.Sachelastoprendendoingiro,manondicenullamentresiinfilaipantaloni.

Sentendomiunpo’disorientatoallaprospettivadiesserebuttatofuoridicasa,laseguoattraversoilsoggiornofinoallaportad’ingresso.

“Quand’èstatal’ultimavoltacheèsuccesso?”

“Mai.”

Anaaprelaporta,matienelosguardobassosullemani.

“Cosastasuccedendoqui?”

«Tutto bene?» domando accarezzandole il labbro inferiore con il pollice. Forse nonvuolechemenevada,oppurenonvedel’orachelofaccia?

«Sì»rispondepiano,sommessamente.Nonsoselecredo.

«Amercoledì» le ricordo.Allora lavedrò.Piego la testaperbaciarla,e leichiudegliocchi. E io non voglio andarmene, non sapendo che è indecisa. Le tengo la testa,baciandolaconpiùardore,eleicontraccambia,consegnandomilasuabocca.

“Oh,piccola,nonlasciarmi.Provacialmeno.”

Lei mi afferra le braccia, ricambiando il bacio, e io non voglio smettere. Ana èinebriante, e nel buio c’è un gran silenzio, placato dalla giovane donna di fronte ame.Riluttante,arretroeappoggiolafrontecontrolasua.

Staansimando,comeme.«Anastasia,cosamistaifacendo?»

«Potreichiedertilastessacosa»sussurralei.

Sodidovermeneandare.Leimiconfonde,enonsoperché.LedounbaciosullafronteemidirigoversolaR8.Leirimanesullaportaaguardarmi.Nonèentrata.Sorrido,felicechemistiaancoraosservandomentresalgoabordodell’auto.

Quandoalzodinuovolosguardo,nonc’èpiù.

“Merda.Cos’èsuccesso?Nonmisalutaconlamano?”

AvvioilmotoreecomincioadirigermiversoilcentrodiPortland,analizzandociòcheèsuccessotranoi.

Mihamandatounamail.

Sonoandatodalei.

Abbiamofattosesso.

Leimihacacciatoprimachefossiprontoadandarmene.

Per laprimavolta–be’, forsenonproprio laprima–mi sentounpo’usatoper faresesso.Èunasensazionesgradevole,chemiricordailmiopassatoconElena.

“Merda.”QuellacheMissSteelestafacendoèdominazionedalbassoinpienaregola,enonlosanemmeno.Eio,dabravostupido,glielostopermettendo.

Devoinvertirelarotta.Questoapprocciopersuasivomistaconfondendoleidee.

Maladesidero.Hobisognochefirmi.

Èsoloilfattodiinseguirla?Èquestochemistaeccitando?Oppureèlei?

Cazzo,nonloso.Masperodicapirciqualcosadipiùmercoledì.Eunaspettopositivoèchequestoèstatounmodoveramentebellodipassarelaserata.Sorridonellospecchiettoretrovisoreedentronelparcheggiodell’hotel.

Unavoltatornatonellamiacamera,misiedodavantialcomputer.

“Concentratisuquellochevuoi,sudovevuoiessere.”NonèconquestarobacheFlynn

miassillacostantemente,lesuecazzateorientateallasoluzione?

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:23maggio201123.16Oggetto:Stasera

MissSteele,Nonvedol’oradiricevereituoicommentisulcontratto.Perilmomento,dormibene,piccola.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Evorreiaggiungere:“Grazieperavermifattopassareun’altraseratadivertente”…mami sembraunpo’eccessivo.Spingendodaparte il laptop,vistocheAnaprobabilmentestaràdormendo,prendolarelazionesuDetroitecontinuoaleggere.

Martedì24maggio2011Il pensiero di collocare lo stabilimento di dispositivi elettronici a Detroit mi deprime.DetestoDetroit:permenonsignificaaltrochecattiviricordi.Ricordichefacciodelmiomegliopercancellare.Macheriemergono,soprattuttodinotte,perricordarmichisonoedadovevengo.

Il Michigan però offre eccellenti incentivi fiscali. È difficile ignorare quello che mistannoproponendoinquestarelazione.LabuttosultavolodapranzoebevounsorsodiSancerre.“Merda.”Ècaldo.Ètardi.Dovreiandareadormire.Mentremistiracchioilmiocomputeremetteunsuono.Èunamail.PotrebbeessereRos,cosìdoun’occhiata.

ÈdiAna.Perchéèancorasveglia?

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:24maggio201100.02Oggetto:Problemi

CaroMrGrey,eccolamialistadiobiezioni.Nonvedol’oradidiscuterlepiùestesamenteallacenadimercoledì.Inumerisiriferisconoalleclausole.

“Fa riferimento alle clausole?” Miss Steele ha letto il contratto con attenzione. Nerichiamounacopiasulloschermoperpoterlaconsultare.

CONTRATTOStipulatoilgiorno_________(“Datad’Inizio”)

TRAMRCHRISTIANGREY,residenteal301,Escala,Seattle,WA98889(“IlDominatore”)MISS ANASTASIA STEELE, residente in 1114 SW Green Street, Appartamento 7, Haven Heights,Vancouver,WA98888(“LaSottomessa”)

LEPARTICONCORDANOSUQUANTOSEGUE1.QuellicheseguonosonoiterminidiuncontrattovincolantetrailDominatoreelaSottomessa.

TERMINIFONDAMENTALI2. Lo scopo fondamentale di questo contratto è consentire alla Sottomessa di esplorare in sicurezza lapropriasensualitàeiproprilimiti,conildovutorispettoeladovutaconsiderazioneperisuoibisognieilsuobenessere.3.IlDominatoreelaSottomessaconvengonoeconcordanochetuttociòcheavverràneiterminidiquestocontratto sarà consensuale, confidenziale e soggetto ai limiti concordati e alle procedure di sicurezza inessostabilite.Limitieproceduredisicurezzaaggiuntivipossonoessereconcordatiperiscritto.4.Sia ilDominatoresia laSottomessagarantisconodinonsoffriredimalattiesessuali,gravi, infettiveoletali,tracui(manonsolo)HIV,herpesedepatite.SenelcorsodellaDuratadelcontratto(definitapiùsotto)o di qualsivoglia sua estensione, a una delle due parti dovesse essere diagnosticata una di talimalattie,questa è tenuta a informare l’altra immediatamente, e in ogni caso prima di qualsiasi forma di contattofisicotraleparti.5.L’adesioneallegaranzie,accordieobblighisuddetti(oltrecheaqualsiasilimiteoproceduradisicurezzaaggiuntiva concordata alla sopracitata clausola 3) è vincolante. Qualsiasi infrazione renderà nullo ilcontrattoconeffetto immediato,eognunadelleduepartiaccetta lapienaresponsabilitàverso l’altroperqualsiasiconseguenzadiqualsiasiinfrazione.6.Inquestocontratto,tuttodeveesserelettoeinterpretatoallalucedelloscopofondamentaleedeiterminifondamentalidefinitinellesopracitateclausole2-5.

RUOLI7.IlDominatoresiassumeràlaresponsabilitàdelbenessereedelcorrettoaddestramento,guidaedisciplinadellaSottomessa.Decideràlanaturadi taliaddestramento,guidaedisciplinaeil tempoeil luogoincuiverrannodispensati,nel rispettodei termini, limitieproceduredisicurezzadefiniti inquestocontrattooconcordatiaposterioriinbaseallasopracitataclausola3.8. Se il Dominatore dovesse mancare di rispettare i termini, limiti e procedure di sicurezza definiti inquestocontrattooconcordatiaposterioriinbaseallaclausola3,laSottomessaavràildirittodirescindereilcontrattosedutastanteelasciareilserviziodelDominatoresenzapreavviso.9.Nel rispetto della clausola condizionale di cui sopra e delle sopracitate clausole 2-5, la Sottomessa ètenutaaservireeobbedirealDominatoreintutto.Inbaseaitermini,limitieproceduredisicurezzadefinitiinquestocontrattooconcordatiaposterioriinbaseallasopracitataclausola3,offriràalDominatoresenzadomande o esitazioni qualunque piacere da lui richiesto, e accetterà senza domande o esitazionil’addestramento,laguidaeladisciplinainqualunqueformaessisipresentino.

INIZIOEDURATA10. Il Dominatore e la Sottomessa sottoscrivono questo contratto nella Data d’Inizio, nella pienaconsapevolezzadellasuanaturaesiimpegnanoadattenersiallesuecondizionisenzaeccezioni.11.QuestocontrattosaràeffettivoperunperiododitremesidicalendarioapartiredallaDatad’Inizio(“laDurata”).AlloscaderedellaDuratalepartidiscuterannoseilcontrattoeledisposizionistabiliteinbaseaessosonosoddisfacentieseleloroesigenzesonostaterispettate.Ciascunadelleduepartiavràildirittodiproporre l’estensione del contratto soggetta alla modifica dei termini o delle disposizioni stabilite. Inassenzadiaccordosudettaestensione, ilcontrattosiconsidererà terminatoedentrambe leparti sarannoliberediriprendereleloroviteseparatamente.

DISPONIBILITÀ12.LaSottomessasirenderàdisponibilealDominatoredavenerdìserafinoadomenicapomeriggio,ognisettimana per tutta la durata del contratto, alle ore che saranno specificate dal Dominatore (“gli OrariStabiliti”).Eventualioreaggiuntivepotrannoessereconcordatedivoltainvolta.13. Il Dominatore si riserva il diritto di congedare la Sottomessa in qualsiasi momento e per qualsiasiragione.LaSottomessahafacoltàdichiederediesserecongedatainqualsiasimomento,malasuarichiestasarà esaudita a discrezione del Dominatore, in considerazione dei diritti della Sottomessa citati nelleclausole2-5e8.

SEDE14.LaSottomessa si renderàdisponibiledurantegliOrariStabiliti enegliorari aggiuntivi concordati inluoghidecisidalDominatore.IlDominatoresiassicureràdicopriretuttelespesediviaggiosostenuteatalfinedallaSottomessa.

FORNITUREDISERVIZI15.LeseguentiforniturediservizisonostatediscusseeconcordateesarannorispettatedaentrambelepartinelcorsodellaDuratadelcontratto.Entrambelepartiaccettanochepossanosorgerequestioninoncopertedaiterminidiquestocontrattoodalleforniturediservizi,ochecertequestionipossanoessererinegoziate.In tal caso, potranno essere proposte ulteriori clausole in forma di emendamento. Qualsiasi clausola oemendamentoaggiuntivodovràessereconcordato,documentatoesottoscrittodaentrambe lepartiesaràsoggettoaiterminifondamentalidefinitidallesopracitateclausole2-5.

DOMINATORE15.1.IlDominatoreconsidereràinqualsiasimomentosuaprioritàlasaluteelasicurezzadellaSottomessa.IlDominatorenondovràinnessuncasorichiedere,esigereoconsentireallaSottomessadipartecipare,permanodelDominatore,alleattivitàdettagliatenell’Appendice2oaqualsiasiazioneconsideratarischiosadaunadelledueparti.IlDominatorenonintraprenderànéconsentiràchesianointrapreseazionichepossanocausaredannigraviomettereinpericololavitadellaSottomessa.Lerestantisottoclausoledellaclausola15 devono essere interpretate alla luce di questa clausola condizionale e delle questioni fondamentalisancitedalleclausole2-5.15.2. Il Dominatore accetta la Sottomessa come sua e potrà possederla, controllarla, dominarla edisciplinarlapertuttalaDuratadelcontratto.IlDominatorehafacoltàdiusareilcorpodellaSottomessainqualsiasimomentodurantegliOrariStabilitiogliorariaggiuntiviconcordati, inqualunquemodoriterràopportuno,ascopisessualienon.15.3.IlDominatoredovràfornireallaSottomessal’addestramentoelaguidanecessarialfinediservireilDominatorenelmodoappropriato.15.4. IlDominatoremanterrà un ambiente stabile e sicuro in cui laSottomessapossa adempiere ai suoidoverialserviziodelDominatore.15.5. Il Dominatore può punire la Sottomessa quando necessario ad assicurare che la SottomessacomprendaappienoilproprioruolodisubordinazionealDominatoreeascoraggiarecondotteinaccettabili.IlDominatorepuòfrustare,sculacciare, fustigareo infliggerealtrepunizionicorporaliallaSottomessa,ascopodi disciplina, per il proprio godimentopersonale o per qualsiasi altra ragione, chenon è tenuto aesplicitare.15.6.Nell’addestramentoenell’amministrazionedelladisciplinailDominatoresiassicureràchesulcorpodella Sottomessa non restino segni permanenti né che si producano ferite che richiedano un interventomedico.15.7. Nell’addestramento e nell’amministrazione della disciplina il Dominatore si assicurerà che ladisciplinaeglistrumentiusatiperimpartirlasianosicuri,nonvenganousatiinmododaprovocaredannigravienoneccedanoinnessuncasoilimitidefinitiedettagliatiinquestocontratto.15.8. In caso dimalattia o infortunio ilDominatore si prenderà cura della Sottomessa, facendosi caricodella sua salute e sicurezza, offrendole sostegno morale e ordinando cure mediche, quando giudicatonecessariodalDominatore.15.9. Il Dominatore si manterrà in forma e ricorrerà a cure mediche, quando necessario, al fine dimantenereunambientesicuro.15.10.IlDominatorenonpresteràlapropriaSottomessaaunaltroDominatore.15.11.IlDominatorepuòlegare,ammanettareoimprigionarelaSottomessainqualsiasimomentodurantegliOrariStabilitiogliorariaggiuntiviconcordatiperqualsiasimotivoeperperiodiprolungatiditempo,conildovutoriguardoperlasaluteelasicurezzadellaSottomessa.15.12.IlDominatoresiassicureràchetutta l’attrezzaturautilizzataascopodiaddestramentoedisciplinasiacostantementemantenutaincondizionidipulizia,igieneesicurezza.

SOTTOMESSA15.13. La Sottomessa accetta ilDominatore come suo padrone, con la consapevolezza di essere adessoproprietà del Dominatore, che può disporne a suo piacimento per tutta la durata del contratto, ma inparticolaredurantegliOrariStabilitiogliorariaggiuntiviconcordati.15.14.LaSottomessaobbediràalleregole(“leRegole”)elencatenell’Appendice1diquestocontratto.15.15.LaSottomessaserviràilDominatoreinqualsiasimodoegliritengaopportuno,edovràsforzarsidicompiacereilDominatoreinqualsiasimomentoealmegliodellepropriecapacità.15.16.LaSottomessaprenderàtuttelemisurenecessarieamantenersiinbuonasalute,edovràchiedereocercarecuremedicheognivoltachesarànecessario,tenendoilDominatoreinformatoinognimomentodiqualsiasiproblemadisalutechepossainsorgere.15.17. La Sottomessa assicurerà di far uso di contraccettivi orali e di assumerli nei tempi e nei modiprescrittialfinediprevenireunagravidanza.15.18.LaSottomessaaccetteràsenzafaredomandequalsiasiazionedisciplinareconsideratanecessariadalDominatore,ericorderàinognimomentolapropriacondizioneeilproprioruolorispettoalDominatore.15.19.LaSottomessanonsitoccherànésidaràpiaceresessualesenzailpermessodelDominatore.15.20.LaSottomessasisottoporràaqualsiasiattivitàsessualepretesadalDominatoresenzaesitazioninédiscussioni.15.21.LaSottomessaaccetteràfrustate,fustigazioni,sculacciateequalsiasialtradisciplinailDominatoredecidadiinfliggerle,senzaesitazioni,domandeolamentele.15.22. La Sottomessa non guarderà ilDominatore negli occhi, ameno che non le venga espressamenterichiesto.LaSottomessaètenutaateneregliocchibassieamantenereuncontegnomodestoerispettosoinpresenzadelDominatore.15.23. La Sottomessa dovrà sempre comportarsi in modo rispettoso nei confronti del Dominatore erivolgersialuichiamandolosolo“signore”,“MrGrey”oconaltrititoliordinatidalDominatore.15.24.LaSottomessanontoccheràilDominatoresenzailsuoesplicitopermesso.

ATTIVITÀ16.LaSottomessanonparteciperàadattivitàoattisessualiconsideratirischiosidaunadelledueparti,oalleattivitàelencatenell’Appendice2.17.IlDominatoreelaSottomessahannodiscussoleattivitàelencatenell’Appendice3ehannoregistratoperiscrittosull’Appendice3illoroaccordonelrispettarle.

SAFEWORD18.IlDominatoreelaSottomessaammettonocheilDominatorepossaavanzareallaSottomessarichiestechenonpossonoessereesauditesenzaincorrereindannifisici,mentali,emotivi,spiritualiodialtrotiponelmomentoincui lerichiestesonofatteallaSottomessa.IntalicircostanzelaSottomessahafacoltàdiusareunaparoladisicurezza,osafeword.Sarannoutilizzateduesafeword,asecondadelladurezzadellepretese.19. La safeword “Giallo” servirà ad avvertire il Dominatore che la Sottomessa è vicina al limite disopportazione.20.Lasafeword“Rosso”serviràadavvertireilDominatorechelaSottomessanonèingradoditollerareulterioririchieste.Quandoquestaparolaverràpronunciata,l’azionedelDominatorecesseràcompletamenteconeffettoimmediato.

CONCLUSIONE21. Noi sottoscritti abbiamo letto e compreso appieno le clausole di questo contratto. Accettiamoliberamenteiterminidell’accordoelisuggelliamoconlenostrerispettivefirmequisotto.

_____________________________IlDominatore:ChristianGreyData

_____________________________LaSottomessa:AnastasiaSteeleData

APPENDICE1

REGOLEObbedienzaLaSottomessaobbediràaqualsiasiistruzioneimpartitadalDominatore,immediatamente,senzariserveeconsollecitudine.LaSottomessaaccetteràqualsiasiattivitàsessualeconsiderataappropriataepiacevoledalDominatore, fatta eccezione per le attività considerate limiti assoluti (Appendice 2). Lo farà con zelo esenzaesitazioni.SonnoLaSottomessagarantiràdidormirealmenosetteorepernottequandononèinsiemealDominatore.AlimentazioneLaSottomessamangeràregolarmentepermantenersiinformaeinsalute,scegliendodaunalistaprescrittadicibi(Appendice4).LaSottomessaeviteràglispuntinifuoripasto,aeccezionedellafrutta.AbbigliamentoPertuttaladuratadelcontratto,laSottomessaindosseràesclusivamenteabitiapprovatidalDominatore.IlDominatore fornirà un budget per l’abbigliamento della Sottomessa, che lei utilizzerà. Il Dominatore,quando lo riterrà opportuno, accompagnerà la Sottomessa ad acquistare i vestiti. Se il Dominatore lodesidera,laSottomessaindosseràqualsiasiornamentoilDominatorerichieda,inpresenzadelDominatoreeinqualsiasialtraoccasioneilDominatoreritengaopportuno.EserciziofisicoIlDominatoreforniràallaSottomessaunpersonaltrainerquattrovolteallasettimanainsessionidiun’oradaconcordaretrailpersonaltrainerelaSottomessa.IlpersonaltrainerriferiràalDominatoreiprogressidellaSottomessa.Igienepersonale/BellezzaLa Sottomessa si terrà pulita e depilata con rasoio e/o ceretta in qualsiasi momento. La Sottomessa sirecherà in un salone di bellezza a scelta delDominatore nelle occasioni prescritte dalDominatore, e sisottoporràaqualsiasitrattamentoilDominatoreritengaopportuno.SicurezzapersonaleLaSottomessaeviteràdibereineccesso,fumare,assumeredroghe,omettersiinpericolosenzamotivo.QualitàpersonaliLa Sottomessa eviterà rapporti sessuali con persone che non siano il Dominatore. La Sottomessa sicomporterà sempre in modo rispettoso e modesto. Deve riconoscere che il suo comportamento ha unriflesso diretto sul Dominatore. Sarà ritenuta responsabile di qualsiasi misfatto, trasgressione ecomportamentoscorrettocommessoinassenzadelDominatore.

Latrasgressionediunaqualsiasidelleregoleprecedentiprovocheràun’immediatapunizione,lacuinaturasaràdeterminatadalDominatore.

APPENDICE2LimitiassolutiNoadatticheimplichinogiochiconilfuoco.Noadatticheimplichinodiurinareodefecare.Noadatticheimplichinoaghi,coltelli,piercingosangue.Noadatticheimplichinostrumentimediciginecologici.Noadatticheimplichinobambinioanimali.Noadattichelascinosegnipermanentisullapelle.Noadatticheimplichinoilcontrollodelrespiro.Noadatticherichiedanoilcontattodirettodelcorpoconlacorrenteelettrica(alternataodirettachesia)oconlefiamme.

APPENDICE3LimitirelativiDadiscutereeconcordaretraledueparti.

LaSottomessaconsentea…?

MasturbazioneCunnilingusFellatioIngoiarelospermaPenetrazionevaginaleFistingvaginalePenetrazioneanaleFistinganale

LaSottomessaconsenteall’usodi…?

VibratoreDilatatoreanaleDildoAltrigiocattolivaginali/anali

LaSottomessaconsentea…?

BondageconcordaBondageconcinghiedipelleBondageconmanette/ceppidimetalloBondageconnastroadesivoBondageconaltro

LaSottomessaconsenteaesserecostrettacon…?

ManilegatesullafronteCaviglielegateGomitilegatiManilegatedietrolaschienaGinocchialegatePolsilegatiallecaviglieLegaturaaoggettifissi/mobiliecc.LegaturaabarradivaricatriceSospensione

LaSottomessaconsenteaesserebendatasugliocchi?

LaSottomessaconsenteaessereimbavagliata?

QuantodolorelaSottomessaèdispostaaprovare?

Dove1significa“mipiaceintensamente”e5“lodetestointensamente”:1-2-3-4-5

LaSottomessaacconsenteadaccettareleseguentiformedidolore/punizione/disciplina?

SculacciateFrustateMorsiPinzepergenitaliCerabollenteSculacciateconstrumentiappositiBacchettatePinzepercapezzoliGhiaccioAltritipi/metodididolore

Dunque,passiamoallesueobiezioni.

2.NonsonocertachesiasoloperilMIObeneficio,cioèperesplorarelaMIAsensualitàeiMIEIlimiti.Sonocertacheperquestononmiservirebbeuncontrattodidiecipagine!DicertoilbeneficioèancheTUO.

“Unpuntoperte,MissSteele!”

4.Comesai,seiilmiounicopartnersessuale.Nonprendodrogheenonhomaifattounatrasfusionedisangue.Conogniprobabilitàsonoalriparodarischi.Cosamidicidite?

“Unaltropuntoperte!Emivieneinmentecheèlaprimavoltachenonhobisognodiprendere inconsiderazione lastoriasessualediunapartner.Bene,èunodeivantaggidiscopareunavergine.”

8.Possorescindereilcontrattoinqualsiasimomentosemisembrachetunontiattengaailimiticoncordati.Bene,questamipiace.

“Sperochenonarriveremoatanto,manonsarebbelaprimavolta.”

9.Obbedirtiintutto?Accettaresenzaesitazionilatuadisciplina?Diquestodobbiamoparlare.

11.Unperiododiprovadiunmese.Nontre.

“Solounmese?Nonèabbastanza.Quantosipuòarrivarelontanoinunmese?”

12.Nonpossoimpegnarmipertuttiiweekend.Hoanch’iounavita,ocomunquel’avrò.Perchénontresuquattro?

“Inmodocheabbial’occasionedisocializzareconaltriuomini?Sirenderàprestocontodicosasiperde.Suquestopuntononsonosicuro.”

15.2.Usareilmiocorpocometisembraopportuno,ascopisessualienon.Perfavore,definisci“enon”.15.5.Tuttaquestaclausolasulladisciplina.Nonsonocertadivoleresserefrustata,fustigataosottopostaapunizionicorporali.Sonosicurachequestasiaunaviolazionedelleclausole2-5.Eanche“perqualsiasialtraragione”.Questaèpuracrudeltà,emiavevidettodinonessereunsadico.

“Merda!Va’avantialeggere,Grey.”

15.10.Comeseprestarmiaqualcunaltrofosseun’ipotesicontemplabile.Sonofelicechesianerosubianco.15.14.LeRegole.Diquestodiscutiamopiùavanti.15.19.Toccarmisenzailtuopermesso.Cheproblemac’è?Tantosaichenonlofacciocomunque.15.21.Disciplina,vedilasopracitataclausola15.5.15.22.Nonpossoguardartinegliocchi?Perché?15.24.Perchénonpossotoccarti?Regole:Sonno:accetterò6ore.Alimentazione:nonintendomangiarecibisceltidaunalista.Olalista,ome.Suquestonontransigo.

“Be’,nediscuteremo!”

Abbigliamento:finchésitrattadiindossareituoivestitisoloquandosonoconte,cisto.Eserciziofisico:avevamoconcordatotreore,questocontrattodicequattro.LimitirelativiPossiamorivederliinsieme?Nientefistingdinessungenere.Cos’èlasospensione?Pinzepergenitali…vorraischerzare.Puoifarmisaperel’orariopermercoledì?Quelgiornostaccoallecinquedelpomeriggio.Buonanotte.Ana

Lasuareazioneèunsollievoperme.MissSteelecihamessodelsuo,piùdiqualunquealtrapersonaconcui abbiamaiavutoache fare riguardoaquestocontratto.Èdavverocoinvolta. Sembra che abbia preso la cosa seriamente, e ci sono parecchi punti su cuiavremodadiscuteremercoledì.L’incertezzachehoprovatoalmomentodilasciareilsuoappartamento,stasera,sicalmaunpo’.Cisonobuonesperanzeperlanostrarelazione,maprima…leihabisognodidormire.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:24maggio201100.07Oggetto:Problemi

MissSteele,èunalungalista.Perchéseiancorasveglia?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Passanopochiminutielasuarispostaènellamiacaselladiposta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:24maggio201100.10Oggetto:Orepiccole

Signore,

setiricordi,stavoscrivendolalistaquandosonostatadistrattaescopatadalmaniacodelcontrollochepassavadiqua.Buonanotte.Ana

Lasuamailmifaridereforteemiirritaaltempostesso.Anaèmoltopiùsfacciataperiscrittoehaungransensodell’umorismo,maquestadonnahabisognodidormire.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:24maggio201100.12Oggetto:Inbranda!

VAIALETTO,ANASTASIA.

ChristianGreyAmministratoredelegatoeManiacodelControllo,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Lasciopassarequalcheminutoe,nonappenamisonoconvintoche,persuasadallemiemaiuscole,Anaèandataaletto,raggiungolamiacamera.Portoconmeillaptop,nelcasoincuileirisponda.

Aletto,prendounlibroemimettoaleggere.Mezz’oradopocirinuncio.Nonriescoaconcentrarmi: la mia mente continua a divagare verso Ana, com’era questa sera,com’eranolesuemail.

Devoproprio ricordarlechecosamiaspettodallanostra relazione.Nonvogliochesifacciadelleideesbagliate.Misonolasciatoallontanareunpo’troppodalmioobiettivo.

“VerraiadaiutareAnaconiltrasloco?”LeparoledellaKavanaghmisuggerisconochesonogiàsortedelleaspettativenonrealistiche.

Forseinvecepotreiaiutarleconiltrasloco?

“No.Fermatiqui,Grey.”

Aproillaptoperileggolasuamailsulle“obiezioni”.Devoteneresottocontrollolesueaspettativeecercareditrovareleparolegiusteperesprimerecomemisento.

Finalmente,trovol’ispirazione.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:24maggio201101.27Oggetto:Letueobiezioni

CaraMissSteele,dopounpiùattentoesamedelletueosservazioni,possopermettermidiattirarelatuaattenzionesulladefinizionedi“Sottomessa”?sottomesso–part.pass.disottomettere,ancheagg.1.inclineoprontoasottomettersi;personacheobbedisceumilmenteesenzaresistenze:“unservosottomesso”.2.caratterizzatodaoindicantesottomissione:“uncomportamentosottomesso”.Dallatinosubmittere,metteresotto.Sinonimi:1.arrendevole,compiacente,adattabile,condiscendente.2.passivo,rassegnato,paziente,docile,domato,soggiogato.Contrari:1.ribelle,disobbediente.

Perfavore,tieniloamenteduranteilnostroincontrodimercoledì.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Eccofatto.Sperochelotrovidivertente,macheservaancheatrasmetterleilmiopuntodivista.

Conquelpensieroinmentespengolalucesulcomodinoemiaddormentoesogno.

IlsuonomeèLelliot.Èpiùgrandedime.Ride.Esorride.Egrida.Eparlasempre.Parlacontinuamenteconmammaepapà.Èmiofratello.“Etuperchénonparli?”Lelliotlodiceancoraeancoraeancora.“Seistupido?”Lelliot lodiceancoraeancoraeancora. Ioglisaltoaddossoeglidounceffoneinfacciaeunaltroeunaltroancora.Luipiange.Piangesempre un sacco. Io non piango.Non piangomai.Mamma è arrabbiata conme.Mi fasedereinfondoallascala.Micilasciasedutotantissimotempo.MaLelliotnonmichiedepiùperchénonparlo.Sestringolamanoapugnoscappavia.Lelliothapauradime.Sachesonounmostro.

Ilmattinoseguente,dopolacorsaeprimadifarmiladoccia,controllolemail.NientedaMissSteele,mainfondosonosololesetteemezzo.Forseèunpo’troppopresto.

“Grey,reagisci.Devidartiunacalmata.”

Fissoilcoglionedagliocchigrigicherispondealmiosguardodallospecchiomentremifacciolabarba.“Basta.Perogginonpensarealei.”

Hounlavoroacuibadareeunariunioneacolazioneacuipartecipare.

«FreddiemistavadicendocheBarneypotrebbefartiavereunprototipodeltabletnelgirodiunpaiodigiorni»midiceRosinvideoconferenza.

«Ierihostudiatoidiagrammi:impressionanti,manonsonosicurochesiamoancoraaquelpunto.Seabbiamocapitobeneèimpossibiledireinchedirezionepotrebbeevolversilatecnologia,echeeffettopotrebbeavereneipaesiinviadisviluppo.»

«Nondimenticareilmercatointerno»commentalei.

«Comeno.»

«Christian, finoaquandopensidi restareaPortland?»Ilsuo tonoèesasperato.«Chediavolo sta succedendo laggiù?» E dopo aver dato un’occhiata alla webcam fissa loschermoconespressioneconcentrata,cercandodicarpireindizidall’espressionedellamiafaccia.

«Unafusione»dico,cercandodinascondereunsorriso.

«EMarcolosa?»

Sbuffo.Marco Inglisè il capodellamiadivisione fusionieacquisizioni.«No.Nonèquelgeneredifusione.»

«Oh.»Rostace,edall’espressionedelsuovisosembrastupita.

“Sì.Èunacosaprivata.”

«Bene,sperochetuabbiasuccesso»misorride.

«Anch’io»ammetto,sorridendoamiavolta.«EadessopossiamoparlarediWoods?»

L’anno scorso abbiamo comprato tre società tecnologiche. Due hanno avuto unosviluppoprodigioso,andandoaldi làdiogniobiettivo,mentreuna,nonostantel’inizialeottimismodiMarco,stentaadecollare.LadirigeLucasWoods,chesièrivelatounidiota:tuttofumoenientearrosto.Isoldiglihannodatoallatestaehapersolaconcentrazione,facendosisoffiareilprimatonelcampodellefibreottiche.Ilmioistintomidice:vendiiramiinattivo,licenziaWoodsefondilalorodivisionetecnologianellaGEH.

Ma Ros pensa che Lucas abbia ancora bisogno di tempo, e che anche noi abbiamobisogno di tempo, se dobbiamo mettere in liquidazione e rinominare la sua impresa.Perchéselofacciamolacosacomporterànuovi,costosiesuberi.

«PensocheWoodsabbiagiàavutoabbastanzatempoperdareunasvoltaallasituazione.Aquantopare,non intendeaccettare la realtà»esclama.«Abbiamobisognochesi tolgadaipiedi,evorreicheMarcomifacesseunastimadeicostidiliquidazione.»

«Marcovorrebbeunirsianoiperquestapartedelladiscussione.Glidicodicollegarsi.»

AlledodiciemezzoTaylormiportaallaWashingtonStateUniversitydiVancouverperilpranzoconilpresidente,ilcapodeldipartimentodiScienzeambientalieilvicepresidentedello sviluppo economico.Mentre percorriamo il lungoviale non posso fare amenodiguardarefuoridalfinestrinolafolladeglistudentipervederesec’èMissSteele.Purtroppononlavedo;probabilmentesièrintanatainbibliotecaaleggereunclassico.Ilpensierodilei raggomitolatadaqualcheparte conun libro è rassicurante.Nonho ricevuto rispostaallamiaultimamail,mainfondostavalavorando.Forsearriveràqualcosadopopranzo.

Mentre l’auto accosta davanti all’edificio dove ha sede l’amministrazione il miocellularesimettearonzare.ÈGrace.Nonmichiamamaidurantelasettimana.

«Mamma?»

«Ciao,tesoro.Comestai?»

«Bene,mahounariunione.»

«LatuaassistentemihadettocheseiaPortland.»Lasuavoceècaricadisperanza.

“Accidenti.”PensacheiosiaconAna.

«Sì,peraffari.»

«EcomestaAnastasia?»“Cisiamo!”

«Bene,aquantoneso,mamma.Cosavolevi?»

“Oddio.”Miamadreèun’altradiquellepersonedicuidevoconsiderareleaspettative.

«Miatorneràacasaunasettimanaprima,questosabato.Quelgiornoiosonoreperibileetuopadreèviaperunaconferenzaincuipresenteràunnuovocomitatosufilantropiaeaiutoaipaesiinviadisviluppo.»

«Vuoichevadaaprenderla?»

«Lofaresti?»

«Certo.Dilledimandarmiidettaglidelsuovolo.»

«Grazie,tesoro.SalutamiAnastasia.»

«Adessodevoproprioandare.Ciao,mamma.»Echiudolacomunicazionesenzadarleiltempodifarmialtredomandestrampalate.Taylormiaprelaportiera.

«Dovreiaverfinitoperletre.»

«Sì,MrGrey.»

«Pensicheriusciraiavederetuafiglia,domani,Taylor?»

«Sì,signore.»Lasuaespressioneèaffettuosaepienadiorgogliopaterno.

«Moltobene.»

«Saròquialletre»midice.

Entronell’edificiodell’amministrazioneuniversitaria…Saràunlungopranzo.

Sono riuscito a tenereAnastasia Steele lontana daimiei pensieri per tutto il giorno. Oalmenoquasi.Duranteilpranzocisonostatialcunimomentiincuihoimmaginatonoiduenellastanzadeigiochi…Comelachiama,lei?“LaStanzaRossadelleTorture.”Scuotolatesta, sorridendo, e controllo lemail. Quella donna ci sa fare con le parole,ma fino aquestomomentonienteparoledapartesua.

Mitolgol’abitoeinfilolatutapreparandomiperlapalestradell’albergo.Stogiustoperusciredallastanzaquandoilmiocomputeremetteunsuono.Èlei.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:24maggio201118.29Oggetto:Lemieobiezioni…Eletue?

Signore,tipregodinotarelalontanaoriginedeltermine.Vorreirispettosamentericordareavossignoriachel’annoincorsoèil2011.Dall’epocaromanasonostatifattimoltipassiavanti.Mipermettodioffrirtianch’iounadefinizionesucuiriflettereinvistadelnostroincontro:compromesso–sostantivomaschile1.appianamentodelledifferenzepermezzodireciprocheconcessioni;accordoraggiuntotrattandosurivendicazionieprincipiconflittualiocontrastanti,tramitelavicendevolemodificadellerispettiveesigenze.2.ilrisultatoditaleaccordo.3.viadimezzotracosediverse:“Lavillettaaschieraèuncompromessotrauncondominioeun’abitazioneisolata”.4.agg.danneggiato,spec.direputazione;esposizionealrischio,alsospettoecc:“lasuaintegritàècompromessa”.Ana

Che sorpresa, unamail provocatoria diMiss Steele,ma il nostro appuntamento valeancora.“Be’,èunbelsollievo.”

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:24maggio201118.32Oggetto:Elemieobiezioni?

Unpuntoperte,comealsolito,MissSteele.Vengoaprendertidomanialle19.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Ilmiocellulareronza.ÈElliot.

«Ehi,fenomeno.Katemihachiestodirompertilescatoleperviadeltrasloco.»

“Iltrasloco?”

«KateeAna,dareunamano,maledettobastardo.»

Facciounsospirovolutamenteesagerato.Miofratelloèdavverounrompiballe.«Nonpossovenireadaiutarvi.DevoandareaprendereMiaall’aeroporto.»

«Cosa?Nonpuòfarlomamma,opapà?»

«No.Mammamihachiamatostamattina.»

«E con ciò immagino che la questione sia chiusa.Aproposito, nonmi haimai dettocometièandataconAna.Telasei…?»

«Ciaociao,Elliot.»Chiudolacomunicazione.Nonsonoaffarisuoi,epoic’èunamailchemiaspetta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:24maggio201118.40Oggetto:2011–Ledonnepossonoguidare

Signore,iopossiedoun’automobile.Holapatente.Preferireiincontrartidaqualcheparte.Dovecivediamo?Altuohotelalle19?Ana

Com’èirritante.Lerispondoimmediatamente.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:24maggio201118.43Oggetto:Giovanidonnecaparbie

CaraMissSteele,faccioriferimentoallamiamailinviatail24maggio2011all’1.27ealladefinizionelìcontenuta.Pensichesaraimaiingradodifarequellochetivienedetto?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Lasuarispostaarrivacontuttacalma,cosachenonmigliorailmioumore.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:24maggio201118.49Oggetto:Uominiintrattabili

MrGrey,hovogliadiguidare.Perfavore.Ana

“Intrattabile io? Cazzo.” Se il nostro incontro va come da programma, questo suoatteggiamentodabastiancontrariodiventeràunacosadelpassato.Conquestopensiero,decidodicedere.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:24maggio201118.52Oggetto:Uominiesasperati

D’accordo.Almiohotelalle19.Civediamoalbaralpianterreno.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:24maggio201118.55Oggetto:Uomininoncosìintrattabili

Grazie.AnaX

Il mio premio è un bacio virtuale. Ignorando il modo in cui mi fa sentire, le lasciointuire che è la benvenuta. Ilmio umore è un po’miglioratomentremi dirigo verso lapalestradell’albergo.

Mihamandatounbacio…

Mercoledì25maggio2011OrdinounbicchierediSancerreinpiedialbanconedelbar.Ètuttoilgiornocheaspettoquesto momento, così guardo continuamente l’orologio. Sembra un po’ un primoappuntamento,e inuncertosenso loè.Nonhomaiportato fuoriacenaunacandidata.Oggi ho partecipato a un sacco di interminabili riunioni, ho comprato un’impresa, holicenziato trepersone.Manientedi tuttoquellochehofatto,compreso il jogging–duevolte– eunvelocegiro inpalestra, hapotuto sciogliere l’ansia contro cuiho lottato intutta la giornata. Quel potere è solo nelle mani di Anastasia Steele. Voglio la suasottomissione.

Sperosolochenonsiainritardo.Doun’occhiataall’ingressodellasalabar…elaboccamisisecca.Anaèlì,sullasoglia,eperunsecondononmirendonemmenocontocheèAna.Èsplendida: icapelli le ricadonoinmorbideondesuun latodelpetto,edall’altraparteliharaccoltiinmododamettereinrilievoladelicatalineadellamascellaelacurvagentile del collo esile. Indossa i tacchi alti e un abito aderente color prugna che lesottolinealafigurasottile,seducente.

“Wow.”

Le vado incontro. «Sei stupenda» sussurro, e la bacio sulla guancia. A occhi chiusi.Assaporo il suo profumo; è celestiale. «Un abito, Miss Steele. Hai tutta la miaapprovazione.» Dei diamanti alle orecchie sarebbero perfetti; devo ricordarmi dicomprarglieli.

Laprendopermanoelaconducoversounséparé.«Cosavorrestibere?»

Mipremiaconunsorrisomaliziosoesisiede.«Quellochestaibevendotu,grazie.»

“Ah,staimparando.”«UnaltrobicchierediSancerre»ordinoalcameriere,emiinfilonel séparé davanti a lei. «Qui hanno un’ottima cantina» aggiungo, e mi prendo unmomento per osservarla. Si è truccata.Non troppo. E ripenso alla prima volta in cui èruzzolatadentroilmioufficio,acomemierasembrataordinaria.Einveceètuttomenocheordinaria.Conunpo’ditruccoeivestitigiustièpropriounadea.

Siagitasullasediaesbatteleciglia.

«Seinervosa?»

«Sì.»

“Equestoèquanto,Grey.”

Sporgendomiversodilei,ledicoinunsussurrosincerochesononervosoanch’io.Anamiguardacomesemifosserocresciutedueteste.

“Sì,sonoumanoanch’io,piccola…davvero.”

Il cameriereposa fra noi il bicchieredi vinodiAna eduepiattini di noci assortite eolive.

Anaraddrizzalespalle,comeadirecheadessosiparladiaffari:lastessamossadellaprimavolta in cui è venuta a intervistarmi. «Dunque, comeprocediamo?Esaminiamo ipuntichehosottolineatounoperuno?»midomanda.

«Impazientecomesempre,MissSteele.»

«Sevuoi,allora,possiamoparlaredeltempo»ribatte,acida.

“Oh,quellalinguatagliente.”

“Lascialabollireunpo’nelsuobrodo,Grey.”

Senzadistogliere gli occhi dai suoi,mi getto un’oliva in bocca emi lecco l’indice. Isuoiocchisifannopiùgrandiepiùscuri.

«Nonmièsembratoche il tempoavessenientedieccezionale,oggi.»Voglioprovareconlanonchalance.

«Miprendiingiro,MrGrey?»

«Sì,MissSteele.»

Fa il broncio per nascondere un sorriso. «Tu sai che questo contratto non ha valorelegale.»

«Losoperfettamente,MissSteele.»

«Aveviintenzionedidirmelo,primaopoi?»

“Cosa?Noncredevopropriodidoverlofare…etuciseiarrivatadasola.”«Pensavicheti costringessi a fare qualcosa che non vuoi fare e poi fingessi di avere qualche dirittolegalesudite?»

«Ecco…sì.»

“Accidenti.”«Nonhaiun’opinionemoltoaltadime,vero?»

«Nonhairispostoallamiadomanda.»

«Anastasia,nonimportaseèlegaleono.Rappresentaunaccordochevorreistringereconte:quellochevorreidateequellochetupuoiaspettartidame.Senontipiace,alloranonfirmarlo.Selofirmiepoidecidichenontipiace,cisonoclausolechetipermettonodiuscirne.Anchesefosselegalmentevincolante,pensichetitrascinereiintribunalesetudecidessidifilartela?»

“Maperchimihapreso?”

Perunpo’miscrutaconisuoiinsondabiliocchiazzurri.

Quellochehobisognocheleicapiscaèchequestocontrattononhaachevedereconlalegge,maconlafiducia.

“Vogliochetutifididime,Ana.”

Mentre beve un sorso di vino mi sforzo di andare avanti, di provare a spiegarmi.«Questotipodirelazionisibasasull’onestàesullafiducia.Senontifididime,secredicheiononconoscal’effettochehosudite,chenonsappiafindovepossospingermi,findove posso portarti, se non sei in grado di essere onesta con me, allora è meglio chelasciamoperdere.»

Sistrofinailmentomentreriflettesullemieparole.

«Dunque,Anastasia,ildiscorsoèsemplice.Tifididimeono?»

“Eselasuaopinionedimeètantobassa,nondovremmofarloperniente.”

Latensionemihacreatounnodoallostomaco.

«Haiavutodiscussionisimilicon…ehm…lealtrequindici?»

«No.»“Eadessoperchéèpartitaperquestatangente?”

«Perché?»

«PerchéeranotutteSottomesseconvinte.Sapevanocosavolevanodaunarelazioneconmee,agrandilinee,checosamiaspettavo.Conloroerasolounaquestionedimettereapuntoilimitirelativi,edettaglidelgenere.»

«C’èunnegozioincuicisirifornisce?Tipo“Schiave&Co.”?»Alzaunsopracciglioescoppia a ridere forte. E come all’apparizione di un coniglio bianco dal cappello di unmagolatensioneabbandonailmiocorpo.«Nonproprio.»Ilmiotonoèsarcastico.

«Ealloracomesifa?»Ècuriosacomesempre,manonvoglioparlareancoradiElena.L’ultimavoltachehofattoilsuonomeAnasièraggelata.«Èdiquestochevuoiparlare?Ovogliamovenirealdunque?Alletueobiezioni,comedicitu.»

Aggrottalafronte.

«Haifame?»lechiedo.

Gettaun’occhiatasospettosaalleolive.«No.»

«Haimangiatooggi?»

Esita.

“Merda.”

«No»risponde.

«Devimangiare,Anastasia.Possiamocenarequionellamiasuite.Comepreferisci.»

“Nonsceglieràmaiquestasecondaopzione.”

«Pensochedovremmostareinpubblico,suunterrenoneutrale.»

“Comeprevisto…moltogiudizioso,MissSteele.”

«Pensichequestomifermerà?»Lamiavoceèroca.

Deglutisce.«Lospero.»

“Smettiditormentarequestaragazza,Grey.”

«Vieni,hoprenotatounasalettaprivata.Nientepubblico.»Mialzoeletendolamano.

“Laprenderà?”

Ilsuosguardopassadalmiovisoallamiamano.

«Portatiilvino»leordino.Eleiprendeilsuobicchiereemettelamanonellamia.

Mentreusciamodalbarnotogli sguardiammiratidegli altri clienti, e,nelcasodiuntipobellocciodalfisicoatletico,unesplicitoapprezzamentodellamiacompagna.Nonè

unacosadicuiabbiafattoesperienzaprimad’ora…enoncredochemipiaccia.

Sulmezzanino,ilgiovanecameriereinlivreamandatodalmaîtreciconducenellasalachehoprenotato.HaocchisoloperMissSteele,maiogliscoccoun’occhiataferocechelo rispedisce fuori dalla lussuosa saladapranzo.Uncamerierepiù anziano aiutaAna asedersieledrappeggiailtovaglioloingrembo.

«Hogiàordinato.Sperochenontidispiaccia.»

«Permevabene»diceleiannuendocongrazia.

«È bello sapere che riesci anche a essere malleabile.» Le sorrido. «Dunque, doveeravamo?»

«Dovevamovenirealdunque»rispondelei,tuttaconcentratasullecosedafare,mapoibeve un lungo sorso di vino e le sue guance acquistano colore. Evidentemente stacercando di farsi coraggio. Devo controllare che non beva troppo, perché poi deveguidare.

“Ma potrebbe sempre passare la notte qui… e allora la tirerei fuori io da quel suoeccitantevestitino.”

Cercodiconcentrarmi,ditornareagliaffari,alleobiezionidiAna.Tirofuorilasuamaildallatascainternadellagiacca.Leiraddrizzaancoraunavoltalespalleemiguardaconocchipienidiattesa,mentreiodevocercaredinascondereilmiodivertimento.«Clausola2.Concessa.Ilbeneficioèdientrambi.Devoriformulare.»

Beveunaltrosorso.

«Lamiasalutesessuale.Dunque,tuttelemiepartnerprecedentiavevanofattoiltest,iomisottopongoogniseimesiagliesamiperlemalattiecitate.Gliultimisononegativi.Nonhomai fatto uso di droghe. Per dirla tutta, sono assolutamente contrario alla droga. Inaziendaconducounapoliticaditolleranzazero,efacciotestacampionesuidipendenti.»

Effettivamente,unadellepersonecheholicenziatooggiavevaitestantidrogasballati.

Sembra scioccata, ma io vado avanti come uno schiacciasassi. «Non ho mai fattotrasfusionidisangue.Èunarispostasoddisfacenteallatuadomanda?»

Annuisce.

«Alpunto successivohoaccennatoprima.Puoi andartenequandovuoi,Anastasia. Ionontifermerò.Setenevai,però,èfinita.Misembragiustochetulosappia.»

“Nessuna.Seconda.Opportunità.Mai.”

«D’accordo»replica,anchesenellasuavocerisuonaunapuntad’incertezza.

Restiamoentrambizittimentreilcameriereentracongliantipasti.Perunmomentomichiedosenonsarebbestatomeglioorganizzarel’incontronelmioufficio,mapoiliquidoquestopensieroridicolo.Sologliidiotimescolanoaffariepiacere,eiohosempretenutoseparati lavoro evitaprivata; èunadellemie regoleprincipali, e l’unica eccezione cheabbiamai fattoè ilmio rapportoconElena…ma in fondo leimihadatounamanoadavviarelucrosiaffari.

«Sperocheleostrichetipiacciano»dicoadAnaquandoilcamerierecilasciasoli.

«Nonlehomaimangiate.»

«Davvero?Bene.Nondevi faraltroche infilartele inboccaedeglutire.Pensoche tupossafarcela.»

Lefissoostentatamentelabocca,ricordandocomesaingoiarebene.Comeaunsegnaleconvenuto,leiarrossisce,mentrespremodelsuccodilimonesulmolluscoemeloinfiloinbocca. «Mmh, deliziosa. Sa di mare.» Sorrido mentre lei mi guarda, affascinata.«Coraggio!»lasprono,bensapendochenonètipodatirarsiindietrodavantiaunasfida.

«Quindi,nondevomasticarla?»

«No,Anastasia.»Ecercodinonpensareaisuoidentichegiocherellanoconlamiaparteanatomicapreferita.

Leilipremesullabbroinferiore,lasciandovideipiccolisegni.

“Accidenti.”Quellavistamicreaunatensioneintuttoilcorpo,nonriescoastarefermosullasedia.Prendeun’altraostrica,cispruzzasopraillimone,buttalatestaindietroeaprelabocca.Vedendolainfilarsiinboccal’ostricailmiocorposicontrae.

«Allora?»lechiedo,elamiadomandasuonaunpo’brusca.

«Neprendoun’altra»dicelei,concausticoumorismo.

«Bravabambina.»

Poi mi chiede se ho scelto le ostriche deliberatamente, sapendo che si dice abbianoproprietàafrodisiache.Lasorprendoammettendocheeranosemplicementeilprimopiattodelmenu.«Quandosonocontenonhobisognodiafrodisiaci.»

“Sì.Potreiscopartiancheinquestomomento.”

“Comportatibene,Grey.Riportaquestatrattativasuibinari.”

«Bene,doveeravamo?»Tornoallasuamailemiconcentrosulleobiezionipiùrilevanti.Clausola9.«Obbedirmiintutto.Sì,èquestochevogliodate.»Questopuntoèimportante.Hobisognodisaperecheèalsicuroechefaràqualsiasicosaperme.«Èquellodicuihobisogno.Consideraloungiocodiruolo,Anastasia.»

«Mahopaurachetumifacciamale.»

«Chetipodimale?»

«Malefisico.»

«Pensidavverochelofarei?Pensicheoltrepassereiilimitichehaifissato?»

«Haidettodiaverfattomaleaqualcunaprimadime.»

«Sì.Èstatomoltotempofa.»

«Com’èsuccesso?»

«Hoappesounadonnaalsoffittodellastanzadeigiochi.Aproposito,questaèunadelletuedomande.Lasospensione…èaquellocheservonoimoschettoni.Unadellecordeeralegatatroppostretta.»

Sconvolta,siprendelatestafralemanicomeasupplicarmidismettere.

Troppeinformazioni.

«Nonhobisognodisaperedipiù.Dunque,nonmisospenderai.»

«No,senonvuoi.Puoiindicarlocomelimiteassoluto.»

«Vabene.»Sospiradisollievo.

“Va’avanti,Grey.”«Perquantoriguardal’obbedienza,pensidipotercelafare?»

Miguardaconquegliocchichesembranovederefindentrolamiaanimanera,enonholapiùpallidaideadicosastiaperdire.

“Merda.Questapotrebbeesserelafine.”

«Potreiprovarci»sussurra.

Èilmioturnodisospiraredisollievo.“Sonoancoraingioco.”«Bene.»

«Per quanto riguarda la durata.»Clausola 11. «Unmese invece di tre è troppopoco,soprattutto se vuoi unweekend libero almese.» In così poco tempo non potremo faremoltastrada.Leihabisognodiaddestramentoeiononpensodipoterlestarelontanotantoalungo.Glielodico.Forsepossiamoraggiungereuncompromesso,comehasuggeritoleistessa.«Chenedicidiprendertiungiornodiunweekendalmese,ma incambio iomiprendounanotteinfrasettimanalediquellasettimana?»

Laosservosoppesarelaproposta.«Vabene»dicepoi,conespressioneseria.

“Ottimo.”

«Eperfavore,proviamopertremesi.Selacosanonfaperte,puoiandartenequandovuoi.»

«Tremesi?»dicelei.Vuoldirecheèd’accordo?Loprenderòcomeunsì.

“Bene.Finquicisiamo.”

«Lastoriadelpossessoèsolounaquestionediterminologia,esiriconducesemprealprincipiodell’obbedienza.Serveamettertinelgiustostatomentale,a farticapirequelloche desidero. Devi sapere che non appena varchi la mia soglia per essere la miaSottomessa,iofaròditequellochevoglio.Deviaccettarlo,edesiderarlo.Perquestodevifidartidime.Ti scoperò inqualsiasimomento, inqualsiasimodo, inqualsiasi luogoneavròvoglia.Tipuniròquandomiostacolerai.Tiaddestreròacompiacermi.

«So,comunque,chenonhaimaiavutoesperienzedelgenere.All’iniziofaremolecoseconcalma,etiaiuterò.Creeremovariesituazioni.Vogliochetumidialatuafiducia,maso di dovermela guadagnare, e ho intenzione di farlo.Quell’“e non” serve, ancora unavolta,adaiutartiaentrarenellamentalità;significachenoncisonotabù.»

“Bendetto,Grey.”

Leirestaimmobile…completamentesconvolta,immagino.

«Mistaiascoltando?»lechiedocongentilezza.Compareilcameriereeglifacciocennochepuòsparecchiare.

«Vuoialtrovino?»

«Devoguidare.»

“Ottimarisposta.”

«Unpo’d’acqua,allora?»

Annuisce.

«Naturaleofrizzante?»

«Frizzante,perfavore.»

Ilcamerieresiallontanaconinostripiatti.

«Seimoltosilenziosa»mormoro.Stafacendoquasiscenamuta.

«Tuseimoltoloquace»ribatteimmediatamente.

“Colpito,MissSteele.”

Passiamoalpuntosuccessivodellasualistadiobiezioni:clausola15.Respiroafondo.«Disciplina.C’è una lineamolto sottile tra piacere e dolore,Anastasia. Sono due faccedella stessamedaglia, e uno non può esistere senza l’altro. Possomostrarti quanto puòesserepiacevoleildolore.Oranonmicredi,maèquestocheintendoperfiducia.Tifaraimale,manientechetunonriescaasopportare.»Nonpotròsottolinearlomaiabbastanza.«Ancoraunavolta,èunaquestionedifiducia.Tifididime,Ana?»

«Sì»rispondesenzaesitare.Lasuarispostamidisorienta,perchéèdeltuttoinaspettata.

Un’altravolta.

Sonogiàriuscitoaguadagnarmilasuafiducia?

«Bene,allora,ilrestosonosoltantodettagli.»Misentomoltosollevato.

«Dettagliimportanti.»

Haragione.“Nonabbassarelaguardia,Grey.”

«Okay,discutiamone.»

Ilcamerieretornaconlaportataprincipale.

«Sperocheilpescetipiaccia»dico,mentreposaipiattidifronteanoi.Ilmerluzzonerohaunaspettomagnifico.Analoassaggia.

Finalmentemangia!

«Leregole.Parliamone.Ilcibononènegoziabile?»

«No.»

«Possopretenderechetuconsumialmenotrepastialgiorno?»

«No.»

Reprimounmotod’irritazioneeinsisto.«Devoesserecertochetunonabbiafame.»

Aggrottalafronte.«Dovraifidartianchetudime.»

“Touché,MissSteele”borbotto.Questaèunabattagliachenonriusciròavincere.«Sul

ciboesulsonnoteladaròvinta.»

Mi fissa brevemente con aria sollevata. «Perché non posso guardarti negli occhi?»chiede.

«Èunaregoladelrapportodidominazione-sottomissione.Ticiabituerai.»

«Perchénonpossotoccarti?»chiede.

«Perchéno.»

“Chiudilapartitaqui,Grey.”

«ÈperviadiMrsRobinson?»

“Come sarebbe a dire?” «Cosa te lo fa pensare? Pensi che quella donna mi abbiatraumatizzato?»

Annuisce.

«No,Anastasia.Nonèleiilmotivo.Epoi,MrsRobinsonnonavrebbesentitoragioni.»

«Quindilacosanonhanienteachefareconlei»diceconariaconfusa.

«No.»

“Nonsopportochequalcunomitocchi.Edèmegliochetunonsappiaperché,piccola.”

«Enonvoglionemmenochetitocchidasola»aggiungo.

«Percuriosità…midirestiilmotivo?»

«Perchévogliotuttoiltuopiacereperme.»

“In realtà, lo vorrei proprio adesso.” Vorrei scoparla qui per vedere se è capace dicontrollarsi. Se è capace di non far rumore, sapendo che il personale e i clienti delristorantepossono sentirla.Dopotuttoèperquestomotivochehoprenotatouna saladapranzoprivata.

Apre la bocca come se volesse dire qualcosa, invece la richiude e prende un altrobocconedalpiattochehaamalapenatoccato.«Tihodatomoltecoseacuipensare,no?»ledico,ripiegandolasuamailerimettendolanellatascainternadellagiacca.

«Sì.»

«Vuoiparlareadessoanchedeilimitirelativi?»

«Nondurantelacena.»

«Schizzinosa?»

«Qualcosadelgenere.»

«Nonhaimangiatomolto.»

«Homangiatoabbastanza.»

“Comincioastufarmi.”«Treostriche,quattropezzidimerluzzoeunasparago,nientepatate,nientenoci,nienteolive,enonhaimangiatoaltropertuttoilgiorno.Haidettochepossofidarmidite.»

Spalancagliocchi.

“Certo,Ana,hotenutoilconto.”

«Christian,perfavore,nonaffrontoognigiornoconversazionidiquestotipo.»

«Tivogliosanaeinforma,Anastasia»replicointonoinflessibile.

«Loso.»

«Eadessovogliotirartifuoridaquelvestito.»

«Nonmisembraunabuonaidea»sussurra.«Nonabbiamoancoramangiatoildessert.»

«Vuoiildessert?»“Masenonhaineppurefinitolaportataprincipale!”

«Sì.»

«Potrestiesseretuildessert.»

«Nonsonocertadiessereabbastanzadolce.»

«Anastasia,seidolcissima.Loso.»

«Christian.Tuusiilsessocomeun’arma.Nonècorretto,davvero.»Abbassagliocchielasuavocesifapiùdebole,leggermentemalinconica.Poialzalosguardoemipuntadinuovoaddossoquegliocchiazzurricosìintensi,cosìinquietanti…earrapanti.

«Hairagione.Nellavitasiusaquellochesiconosce,Anastasia.Maquestononcambiail fattoche tivoglio.Qui.Adesso.»“Epotremmoscoparequi, inquestomomento.”Soche lovuoianche tu,Ana.Hosentitocambiare il ritmodel tuo respiro.«Vorreiprovarequalcosadinuovo.»Vogliodavveroscoprirefinoachepuntoriesceacontrollarsi,finoachepuntopuòfarlononostantelapauradiesserescoperta.

Corrugadinuovolafronte.Sembraconfusa.

«Se fossi la mia Sottomessa, non dovresti pensarci. Sarebbe facile. Tutte quelledecisioni…tutto losfiancanteprocessomentalechecistadietro.Tuttequelledomande:“È la cosa giusta da fare?È bene che succeda qui?È bene che succeda adesso?”.Nondovresti preoccuparti di nessun dettaglio. Spetterebbe tutto quanto a me, come tuoDominatore.Einquestoprecisomomento,sochetumivuoi,Anastasia.»

Leigettaicapelliall’indietro.Aggrottaancoradipiùlafronteesipassalalinguasullelabbra.

“Certo.Mivuole.”

«Locapiscoperchéiltuocorpotitradisce.Staipremendolecosceunacontrol’altra,seiarrossita,eiltuorespiroècambiato.»

«Comefaiasaperedellemiecosce?»chiedesconcertataalzandoiltonodellavoce.

«Sento la tovaglia che si muove, ed è un’ipotesi basata su anni di esperienza. Horagioneono?»

Distoglie losguardoerestaunattimoinsilenzio.«Nonhofinitoilmerluzzo»diceintonoevasivomentrearrossiscedinuovo.

«Preferisciilmerluzzofreddoame?»

Incrociamoglisguardi:hagliocchispalancatielepupillescuredilatate.«Pensavochetipiacessecheiofiniscatuttoquelchehonelpiatto.»

«In questo precisomomento,Miss Steele, nonmi potrebbe importare di meno dellacena.»

«Christian,nonseicorretto.»

«Loso.Nonlosonomaistato.»

Continuiamoafissarciattraversola tavolainuntestaatestatravolontàcontrapposte,entrambiconsapevolidellatensionesessualetranoi.

“Per favore, non potresti semplicemente fare ciò che ti dico?” la imploro con losguardo.Manotounsensualebaglioredidisobbedienzaneisuoiocchielelabbrachesipieganoinunsorriso.Senzaabbassarelosguardo,prendeunasparagoesimordeillabbrodiproposito.

“Machecosastafacendo?”

Conestremalentezza,simetteinboccalapuntadell’asparagoeiniziaasucchiarla.

“Merda.”

Vuolestuzzicarmi…unatatticapericolosa,potreifinireperscoparlasuquestotavolo.

“Dài,fammivederechecosasaifare,MissSteele.”

Laosservoipnotizzato,ecel’hosempresemprepiùduro.

«Anastasia,cosastaifacendo?»l’avverto.

«Stomangiandol’asparago.»

«Pensochetumistiaprovocando,MissSteele.»

«Sto solo finendo la cena,MrGrey.»Piega ancora di più le labbra lente e lascive, esentochelatemperaturatranoiaumentadiparecchigradi.Davverononsirendecontodiquantoèsexy…Stopersaltarleaddosso,quandoilcamerierebussaedentra.

“Maledizione!”

Aspetto che sparecchi, poi concentro di nuovo l’attenzione su Miss Steele. Ma haancoraunavoltal’ariaimbronciataesitormentaledita.

“Merda!”

«Tivaildessert?»chiedo.

«No,grazie.Pensochedovreiandare»risponde,continuandoaguardarsilemani.

«Andare?»“Seneva?”

Ilcamerierescomparevelocementeconinostripiatti.

«Sì» rispondedecisa.Sialzaperandarsene. Istintivamentemialzoanch’io.«Domaniabbiamoentrambilacerimoniadellelauree.»

“Questononrientraaffattoneipiani.”

«Nonvogliochetutenevada»dichiaro,edèlaverità.

«Perfavore…Devo.»

«Perché?»

«Perchémihaidatomoltecosesucuiriflettere…ehobisognodiprendereledistanze.»Misupplicaconlosguardodilasciarlaandare.

Maormai siamo a buonpunto con i negoziati.Abbiamo raggiunto un compromesso.L’accordopuòfunzionare.“Devoassolutamentefarlofunzionare.”

«Potreifartirestare»ledico,certodipoterlasedurreistantaneamente,inquestastanza.

«Sì,esenzasforzo,manonvogliochetulofaccia.»

Lasituazionerischiadisfuggirmidimano…misonosbilanciatotroppo.Noneracosìchepensavosarebbefinitalaserata.Mipassolemanitraicapelliesasperato.

«Sai, quando sei entrata nel mio ufficio per intervistarmi, eri tutta un “sissignore”,“nossignore”.Pensavoche fossi unaSottomessanata.Maadire il vero,Anastasia, nonsonocertocheiltuocorpomeravigliosoabbiailnerbodellaSottomessa.»Faccioipochipassicheciseparanoelafissonegliocchi,chebrillanorisoluti.

«Forsehairagione»dice.

“No,no.Nonmiinteressaavereragione.”

«Voglioaverelapossibilitàdiesplorarequestaipotesi.»Leaccarezzolafacciaesfioroillabbroinferioreconilpollice.«Nonconoscoaltromodo,Anastasia.Sonofattocosì.»

«Loso»dicelei.

Chinoletestaperbaciarla,marestoimmobilefinchénonmirivolgelelabbraechiudegliocchi.Vorreidarleunbaciobreveecasto,maappenalenostrelabbrasitoccano,leisiprotendeversodimeemiscompigliaicapelli,spalancalaboccaemicercaconlalingua.Lepremolamanosullabasedellaschienaelaattirocontrodime,allaricercadiunbacioancorapiùappassionato.

“Oddio,lavoglio.”

«Nonpossoconvincerti a restare?»ansimo traunbacio e l’altromentre ilmiocorporeagisceirrigidendosidaldesiderio.

«No.»

«Passalanotteconme.»

«Senzatoccarti?No.»

“Maledizione.”L’oscuritàsiscatenadentrodime,madecidodiignorarla.

«Ragazzaimpossibile»mormorofacendounpassoindietro.Osservolasuaespressionetesaepensierosa.

«Perchéhol’impressionechetumistiadicendoaddio?»

«Perchémenestoandando.»

«Nonintendevoquesto,elosai.»

«Christian, devo pensarci. Non so se posso sopportare il tipo di relazione che tudesideri.»

Chiudogliocchieappoggiolafrontecontrolasua.

“Checosatiaspettavi,Grey?Nonèfattaperquestecose.”

Respiroa fondoe labacio sulla fronte,poi affondo ilvisonei suoi capelli, inspiro ildolceprofumod’autunnocheemanadaleieaffidoilsuoricordoallamemoria.

“Bastacosì.”

Allento la stretta emi allontanoda lei. «Comedesideri,MissSteele.Ti accompagnonellahall.»Letendolamanoperquellachepotrebbeesserel’ultimavolta,econsorpresascoproche la cosami famoltomale.Midà lamanoecidirigiamo in silenzioverso lareception.

«Hai il tagliandodel parcheggio?» le chiedounavoltanellahall.Lamiavoce suonatranquillaeperfettamentecontrollata,madentrodimesonocompletamentedisorientato.

Anatirafuoriiltagliandodallaborsettaeioloconsegnoalportiere.

«Grazieperlacena»dice.

«Èstatounpiacerecomesempre,MissSteele.»

Nonpuòfinirequi.Devomostrarle…dimostrarlechecosasignifica tuttoquesto,checosa potremmo fare insieme. Che cosa potremmo fare nella stanza dei giochi. A quelpuntocapirà.Forsequestoè l’unicomododisalvareilnostroaccordo.Migirodicolpoverso di lei. «Questo weekend vi trasferite a Seattle. Se prendi la decisione giusta,possiamovedercidomenica?»lechiedo.

«Forse.Vedremo»risponde.

“Nonèunno.”

Mi accorgo che ha la pelle d’oca. «Adesso fa più fresco. Non hai una giacca?» lechiedo.

«No.»

Questa donna ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei.Mi tolgo la giacca.«Tieni.Nonvogliochetuprendailraffreddore.»Glielamettosullespalleeleisistringelebracciaalpetto.Chiudegliocchieinspiraafondo.

“Èattrattadalmioprofumo?Comeiodalsuo?”

Forsenontuttoèperduto.

Ilportiereconducedavantiall’ingressounvecchioMaggiolinoVolkswagen.

“Equestocos’è?”

«Tuguidiquest’affare?»Dev’esserepiùvecchiodimiononnoTheodore.“Pazzesco!”Ilportiere mi consegna le chiavi e riceve in cambio una generosa mancia. Merita uncompensoperilrischiochehacorso.

«Èingradodiviaggiare?»chiedoadAnafissandola.Comefaasentirsisicurasuquestorottame?

«Sì.»

«CelafaraiadarrivareaSeattle?»

«Sì.»

«Seisicura?»

«Sì.»Cercaditranquillizzarmi.«D’accordo,èvecchia.Maèmia,edèperfettamenteingradodiviaggiare.Mel’hacompratailmiopatrigno.»

Le dico che possiamo fare di meglio. Appena capisce quello che intendo, cambiacompletamenteespressione.

«Nonvorraicomprarmiun’auto»midiceinfuriata.

«Vedremo» rispondo abassavoce, cercandodi nonperdere la calma.Mentre apro laportiera, lei salee iomidomandosedovreichiedereaTaylordiaccompagnarlaacasa.“Accidenti!”Mivieneinmentechequestaèlasuaseratalibera.

Richiudolaportieraeleiabbassailfinestrino…conunalentezzaesasperante.

“Maledizione!”

«Vaipiano»leraccomando.

«Ciao,Christian»replicaconvocerauca,comesecercasseditrattenereilpianto.

“Merda.”Mentre l’autosiallontana rumorosamente, lamia irritazionesi trasforma inunsentimentod’impotenza.

“Nonsoselavedròancora.”

Restosulmarciapiedecomeun imbecille, finchénonvedo le luciposterioridell’autoscomparirenellanotte.

“Cazzo.Checos’èchenonhafunzionato?”

Torno a grandi passi in hotel, raggiungo il bar e ordinounabottiglia diSancerre.Laprendo e salgo in camera. Vedo il laptop aperto sul tavolino, mi siedo e comincio ascriveresenzaneanchestappareilvino.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:25maggio201122.01Oggetto:Stasera

Noncapiscoperchéseiscappataquestasera.Sperosinceramentediaverrispostoatutteletuedomandeinmodosoddisfacente.Sodiavertidatomoltecosesucuiriflettereemiaugurodituttocuorecheconsidereraiseriamentelamiaproposta.Vogliodavverochetranoifunzioni.Faremolecoseconcalma.Fidati.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Guardo l’orologio. Per arrivare a casa ci metterà almeno venti minuti, e con quellacarriolaprobabilmenteanchedipiù.MandounamailaTaylor.

Da:ChristianGreyA:JBTaylorData:25maggio201122.04Oggetto:AudiA3

Hobisognochedomanimirecapitiquil’Audi.Grazie.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Stappolabottiglia,miversouncalicedivinoemisiedoaleggereunlibrosforzandomidiconcentrarmi.Imieiocchicontinuanoasbirciareloschermodelcomputer.Quandomirisponderà?

Iminutipassanoel’ansiaaumenta.Perchénonrispondealmiomessaggio?

AlleundicidiseralemandounSMS.

Arrivataacasasenzaproblemi?

Nessuna risposta. Forse è andata subito a dormire. Prima di mezzanotte le mandoun’altramail.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:25maggio201123.58Oggetto:Stasera

Sperochetusiaarrivataacasaconquellaspeciedimacinino.Fammisapereseseisanaesalva.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Domanilavedròallacerimoniadellelaureeescopriròsecercadievitarmi.Conquestopensierodeprimenteintesta,misvesto,miinfilonellettoerimangoafissareilsoffitto.

“Stavoltahaiincasinatotutto,Grey.”

Giovedì26maggio2011Lamammasen’èandata.Avolteesce.

Eiorimangodasolo.Conlemiemacchinineelamiacopertina.

Quandotornaacasadormesuldivano.Ildivanoèmarroneeappiccicoso.Èstanca.Avoltelacoproconlamiacopertina.

Oppuretornaconqualcosadamangiare.Mipiaccionoqueigiorni.Mangiamofettedipanespalmatediburro.Eavolteportaanchedelsalameedelformaggio.Sonoilmiocibopreferito.

Oggilamammaèuscita.Giococonlemacchinine.Lefacciocorreresulpavimento.Lamammaèuscita.Poitorna.Sonosicuro.Maquandotorna?

Adessoèbuioelamammaancoranonsivede.Riescoaraggiungerel’interruttoredellalucesalendosullosgabello.

Acceso.Spento.Acceso.Spento.Acceso.Spento.

Luce.Buio.Luce.Buio.Luce.

Hofame.Mangioilformaggiochestanelfrigo.

Èunformaggioconlapeluriablu.

Quandotornalamamma?

Avoltetornaacasaconlui.Loodio.Quandoarrivaminascondo.Ilmionascondigliopreferito è dentro l’armadio della mamma. Profuma di mamma. Profuma di mammaquandoècontenta.

Quandotornalamamma?

Illettoèfreddo.Esentofame.Holacopertinaelemacchinine,malamammanonc’è.Quandotornalamamma?

Misvegliodisoprassalto.

“Merda.Merda.Merda.”

Detesto i miei sogni. Sono pieni di ricordi tormentosi, di memorie di un’epoca checerco di dimenticare. Il cuore batte all’impazzata e sonomadido di sudore.Ma la cosapeggiorediquestiincubièl’enormesensodiansiachemilascianoalrisveglio.

Ultimamentequestiincubisonodiventatipiùfrequentiepiùvividi.Noncapiscoperché.AccidentiaFlynn,nontornafinoallaprossimasettimana.Mipassolemanitraicapellieguardo l’ora. Sono le 5.38, e la luce dell’alba comincia a filtrare attraverso le tende.Èquasioradialzarsi.

“Fattiunacorsa,Grey.”

AncoranessunamaildaAna.Mentreipiedibattonoritmicamentesulmarciapiede,sentocrescerel’ansia.

“Grey,lasciaperdere.”

“Checazzotenefrega!”

Sochelavedròallacerimoniadellelauree.

Manonpossolasciarperdere.

PrimadifareladoccialemandounaltroSMS.

Chiamami.

Vogliosoltantosapereseètornataacasasenzaproblemi.

Dopo colazione ancora nessun messaggio da Ana. Cerco di togliermela dalla testalavorandounpaiod’orealmiodiscorso.Allacerimoniadellelaureerenderòomaggioallostraordinario lavoro del dipartimento di Scienze ambientali e ai loro progressi nellacollaborazione con la Grey Enterprises Holdings per quanto riguarda le tecnologieagricoleperipaesiinviadisviluppo.

“Fa tutto parte del suo piano per sfamare ilmondo?”. Le taglienti parole diAnamirisuonanonellatestaefannocoppiaconl’incubodellascorsanotte.

Mimettoascrivereenoncipensopiù.Sam,l’addettoallepubblicherelazioni,mihamandatounabozzache suona fin troppovanitosa.Cimettoun’ora a trasformare la suafuffagiornalisticainunlinguaggiopiùumano.

SonolenoveemezzoeancoranessunmessaggiodaAna.Ilsuosilenziomipreoccupa,elotrovoancheoffensivo.Lachiamosulcellulare,mascattasubitoilmessaggiogenericodellasegreteriatelefonica.

Riattacco.

“Comportaticondignità,Grey.”

Sento il suono della casella di posta e avverto un tuffo al cuore…ma è soltanto unmessaggiodiMia.Sorridononostanteilcattivoumore.Mièmancatamolto.

Da:MiaG.,CaposupremoA:ChristianGreyData:26maggio201118.32-ORADIGREENWICH-1

Oggetto:Voloaereo

EhiChristian,nonvedol’oradiarrivarelì!Perfavore,corriinmiosoccorso.IlnumerodelmiovolodisabatoèAF3622.Arrivoalle12.22epapàmicostringeaviaggiareinclasseeconomica.

Avròunmucchiodivaligie.Grandi.Grandi.Adorolamodaparigina.Lamammadicechehaiunaragazza.Davvero?Com’è?DEVOSAPERETUTTO!!!!Civediamosabato.Miseimancatounsacco.Àbientôtmonfrère.Mxxxxxxxxx

Accidentiaquella linguacciadimiamadre!Ananonè lamia ragazza!Perciòsabatosarò costretto a difendermi da quell’altra linguaccia di mia sorella, dal suo innato

ottimismoedaisuoiinterrogatori implacabili.Ècapacedisfiancarti.Prendounappuntomentale dell’ora e del numero di volo di Mia e le mando un breve messaggio perconfermarlecheandròaprenderlaall’aeroporto.

Alle9.45mipreparoper lacerimonia. Indossounabitogrigio,unacamiciabianca,enaturalmentequellacravatta.Saràunmessaggioper farcapireadAnachenonmisonoancoraarreso,eunricordodeimomentipiùbelli.

Già, proprio i momenti più belli… nella mente vedomaterializzarsi immagini di leilegataepienadidesiderio.“Maledizione.Perchénonmihachiamato?”Premoiltastodiripetizionedellachiamata.

“Cazzo.”

Ancoranessunarisposta!

Alledieciinpuntosentobussareallaporta.ÈTaylor.

«Buongiorno»losalutomentreentra.

«MrGrey.»

«Com’èandataierisera?»

«Bene, signore.» Poi il suo contegno cede il passo a un’espressione più calorosa.Disicurostapensandoallafiglia.

«Sophie?»

«Èuntesoro,signore.Eascuolavabenissimo.»

«Magnifico.»

«LaA3saràaPortlandnelpomeriggio.»

«Perfetto.Andiamo.»

Eanchesemispiaceammetterlo,nonvedol’oradivedereMissSteele.

La segretaria del rettore mi accompagna in una saletta adiacente all’auditorium dellaWashington State University. Arrossisce, quasi quanto una certa ragazza che conoscointimamente.Nellastanzaprofessori,personaleamministrativoequalchestudentebevonoun ultimo caffè prima della cerimonia. Scopro con sorpresa che tra loro c’è ancheKatherineKavanagh.

«Ciao,Christian»midice,avanzandoversodimecontuttalasicurezzadellaragazzadibuona famiglia. Indossa la togada cerimonia e sembra abbastanza allegra.Di sicurohavistoAna.

«Salve,Kate.Comeva?»

«Sembrisorpresodivedermiqui»replicaintonolievementeirritato,ignorandolamiadomanda.«Terròildiscorsodicommiato.Elliotnontel’hadetto?»

«No, non mi ha detto niente.» “Accidenti, non siamo mica gemelli siamesi!”«Congratulazioni»aggiungoperdoveredicortesia.

«Grazie»replicaleiintonosecco.

«C’èancheAna?»

«Staarrivando.Èconsuopadre.»

«L’haivistastamattina?»

«Sì.Perché?»

«Volevo sapere se ce l’ha fatta a tornare a casa con quella carriola che chiamamacchina.»

«Wanda.LeilachiamaWanda.Comunquesì,cel’hafatta.»Mifissaconun’espressioneinterrogativa.

«Mifapiacere.»

In quel momento il rettore si avvicina, rivolge un sorriso educato a Kate e miaccompagnaversoglialtriaccademiciperlepresentazioni.

SonosollevatoperilfattocheAnaèriuscitaatornareacasasanaesalva,maincazzatoperchénonharispostoanessunodeimieimessaggi.

Nonèunbuonsegno.

Ma ho poco tempo per compatirmi. Unmembro della facoltà annuncia che è ora dicominciareeciscortalungoilcorridoio.

InunattimodidebolezzachiamodinuovoAna.Rispondeimmediatamentelasegreteriatelefonica,poilaKavanaghmiinterrompe.«Nonvedol’oradiascoltareil tuodiscorso»dicementreprocediamolungoilcorridoio.

Quandoraggiungiamol’auditorium,miaccorgocheèpiùgrandedelprevistoegremito.Ilpubblico si alzae applaudementre sfiliamosulpalcoscenico.Gli applausi salgonodivolume,poisfumanolentamenteinunbrusiopienod’attesamentreprendiamoposto.

Il rettore inizia ilsuodiscorsodisalutoe ioneapprofittoperesplorare lasalacon losguardo. Le prime file sono piene di studenti vestiti con la toga nera e rossa dellaWashingtonState.“Leidov’è?”Passoalsetacciocongliocchituttelefile.

“Eccolalà.”

Èinsecondafila.Èancoraviva.Misentounidiotapertuttal’ansiael’energiachehoinvestito sui suoi spostamenti ieri sera e stamattina. Appena incrociamo gli sguardi,spalancaibrillantiocchiazzurri,arrossisceleggermenteecambiaposizionesullapoltrona.

“Già.Tihoscovata.Enonhairispostoaimieimessaggi.”

Mivuoleevitaree iosonoincazzato.Incazzatonero.Chiudogliocchie immaginodicolarledellacerafusasuisenimentresicontorcesottodime.L’ideamieccitadamorire.

“Merda.”

“Ripigliati,Grey.”

Scacciodallamenteleieimieipensierilibidinosieconcentrol’attenzionesuglioratorichesisusseguono.

Kate tieneundiscorsoconvincente sullanecessitàdi cogliere leopportunità checi si

presentano–“Sì,carpediem,Kate”–eallafinedell’interventoriceveunlungoapplauso.È evidentemente in gamba, benvoluta e sicura di sé. Diversa dalla timida e schivacomparsarappresentatadall’attraenteMissSteele.Sonodavverosorpresochequesteduesianoamiche.

Sentoannunciareilmionome:ilrettoremihapresentato.Mialzoinpiediemiavvicinoalpodio.“Comincialatuaesibizione,Grey”.

«Sono profondamente grato e commosso per il grande onore accordatomi oggi dalleautoritàdellaWashingtonStateUniversity.Mivieneoffertaunararaoccasioneperparlaredell’incredibilelavorosvoltodaldipartimentodiScienzeambientalidell’ateneo.Ilnostroscopo è sviluppare metodi di coltivazione ecologici e sostenibili per i paesi del Terzomondo;ilnostroobiettivofinaleècontribuireasradicarelafameelapovertàdalpianeta.Più di un miliardo di persone, soprattutto in Africa subsahariana, Asia meridionale eAmericaLatina,vivononellamiseria.Ilsottosviluppoagricolodilagainquesteregionidelmondoeilrisultatoèundisastroecologicoesociale.Socosasignificaaverefame.Questopermeèunpercorsomoltopersonale…

«In qualità di partner, la Washington State University e la Grey Enterprises hannocompiuto eccezionali passi avanti nel campo della fertilità del suolo e delle tecnologieagricole. In questo momento stiamo sperimentando sistemi colturali a basso input neipaesi in via di sviluppo, e le nostre colture sperimentali sono riuscite a incrementare laproduttività del trenta per cento a ettaro. La Washington State University è statafondamentalenell’ottenererisultati tantosbalorditivi.E laGreyEnterprisesèorgogliosadeglistudentichehannopresoparteainostristageperlavorareneinostrisitisperimentaliin Africa. Il loro lavoro porta benefici alle comunità locali e agli studenti. Insiemecombatteremolafameel’estremapovertàcheaffliggequellezonedellaterra.

«Ma in quest’epoca di rivoluzioni tecnologiche, mentre il mondo sviluppato corresempredipiùeildivariotraricchiepoverisifasemprepiùgrande,èessenzialericordaredinondilapidarelerisorsefinitedelpianeta.Sitrattadirisorsecheappartengonoatuttal’umanità, ed è necessario scoprire modi per sfruttarle, rinnovarle e sviluppare nuovesoluzionipernutrireilnostropianetasovrappopolato.

«Come dicevo, il lavoro condotto dalla Washington State University e dalla GreyEnterprises insieme fornirà soluzioni di questo tipo, ed è importante che il mondo losappia. La divisione telecomunicazioni della Grey Enterprises intende fornireinformazioneeistruzioneaipaesiinviadisviluppo.Hoilpiacerediannunciarequichestiamofacendograndiprogressinelsettoredelle tecnologiesolari,delciclodivitadellebatterieedelladiffusioneviaradio,fattocheciconsentiràdiportareInternetnellezonepiùremotedelpianeta,conl’obiettivodimetterelaretegratuitamenteadisposizionedegliutentifinali.L’accessoall’istruzioneeall’informazione,chequituttidiamoperscontato,costituisce l’elementodeterminantepermetterefineallapovertàdiquellezoneinviadisviluppo.

«Noi siamo fortunati. Siamo tutti dei privilegiati, qui. Alcuni lo sono più di altri, emettome stesso in questa categoria. Abbiamo l’obbligomorale di offrire a coloro chesono meno fortunati una vita dignitosa, sana, serena e provvista di un’adeguataalimentazione,conunmaggioreaccessoalle risorsechequi sonoadisposizionedi tutti

noi.

«Voglio concludere con una frase che mi ha sempre molto colpito. Parafrasando unproverbiodeinativiamericani,“Soloquando l’ultimafogliasaràcaduta, l’ultimoalberosarà morto, l’ultimo pesce sarà stato pescato, ci renderemo conto che non possiamomangiareildenaro”.»

Mentregliapplausisiscatenanoeriprendopostoasedere,misforzodinonguardareAna e fisso il vessillo dellaWashington State che pende sul fondo dell’auditorium. Sepropriomivuoleignorare,vabene.Èungiocochepossiamofareindue.

Il vicerettore si alza e inizia a consegnare i diplomi.Comincia un’esasperante attesa,finchénonarriviamoalla“S”eavvistodinuovoAna.

Dopoun’eternitàsentochiamareilsuonome:«AnastasiaSteele».Untimidoapplauso,poilavedovenireversodimeconariapensosaeinquieta.

“Merda.”

“Acosastaràpensando?”

“Mantienilacalma,Grey.”

«Congratulazioni, Miss Steele» dico ad Ana mentre le consegno il diploma. Cistringiamolamano,maiononmollolapresa.«Iltuocomputerhaqualcheproblema?»

Miguardaperplessa.«No.»

«Quindistaiignorandolemiemail?»Allentolastretta.

«Hovistosoloquellasullefusionieacquisizioni.»

“Chediavolostadicendo?”

Aggrotta la fronte, ma sono costretto a lasciarla andare. Ormai dietro di lei si staformandolacoda.

«Poineparliamo.»Mentresiallontana,vogliochecapiscachelanostraconversazionenonèancoraconclusa.

Quandoarrivoallafinedelleconsegne,sonosnervato.Hodovutosubireognisortadiocchiate languide e sbattimenti di ciglia, con stupide ragazzine che mi stringevano lamano ridacchiando e cinque bigliettini con numeri di telefono passati di nascosto.Allafine,nellasciareilpalcoinsiemeaidocentiinmezzoadapplausifragorosiealsuonodiunatetramusicadicircostanza,misentosollevato.

Afferro il braccio della Kavanagh nel corridoio. «Devo parlare con Ana. Puoi farlavenirequi?Subito.»

Leisembrapresaallasprovvista,maprimacheriescaadaprireboccaaggiungoconlamassimagentilezzapossibile:«Perfavore».

Stringelelabbrainsegnodidisapprovazione,maaspettapazientementeilpassaggiodituttalafiladidocentiepoitornanell’auditorium.Ilrettoresifermapercongratularsiperilmiodiscorso.

«Èstatounonorepermeessere invitato»replico,dandoglidinuovolamano.Conla

coda dell’occhio vedo Kate avanzare in corridoio con Ana al suo fianco. Mi scuso eprocedodecisoversodiloro.

«Ti ringrazio» dico a Kate, che rivolge alla sua amica un sorriso preoccupato.Ignorandolacompletamente,prendoAnaperunbraccioeciinfiliamonellaprimastanzachetrovo.Èunospogliatoiomaschile,edall’odoredivernicefrescamirendocontocheèancora vuoto. Chiudo la porta a chiave emi volto versoMiss Steele. «Perché non hairispostoallamiamail?OalmioSMS?»lechiedo.

Mifissainsilenzio,conun’espressioneassolutamenteconfusa.«Ogginonhoguardatoilcomputereneancheilcellulare.»Sembradavverosconcertatadalmioscoppiodirabbia.«Iltuodiscorsoèstatomoltotoccante»aggiunge.

«Grazie» bofonchio, completamente svuotato. Com’è possibile che non abbiacontrollatonételefononémail?

«Oracapiscoperchéhaitantiproblemiconilcibo»diceintonobenevolo.E,senonmisbaglio,anchedicommiserazione.

«Anastasia,nonvoglioparlarediquestoadesso.»

“Nonhobisognodellatuacommiserazione.”

Chiudogliocchi.Hocontinuatoapensarechenonvolevapiùparlareconme.«Mihaifattopreoccupare.»

«Preoccupare,eperché?»

«Perchéteneseiandatasuquelcatorciochetuchiamiauto.»

“Emisonoconvintodiavermandatoall’ariailnostroaccordo.”

Ana reagisce con irritazione. «Cosa? Non è un catorcio. Va alla grande. José la farevisionareregolarmente.»

«José,ilfotografo?»Andiamosempremeglio.

«Sì,ilMaggiolinoeradisuamadre.»

«Già,eprobabilmentedellamadredi leiedellamadredisuamadre.Èunacarretta.»Stoquasiurlando.

«Loguidodapiùditreanni.Midispiacechetutisiapreoccupato.Perchénonmihaitelefonato?»

L’ho chiamata sul cellulare. Non lo usa, quel fottuto cellulare? Non starà per casoparlando del telefono di casa? Mi passo la mano tra i capelli esasperato e inspiroprofondamente.Nonstiamofacendoaltrochegirareintornoallafottutissimaquestione.

«Anastasia,hobisognodiunatuarisposta.Quest’attesamistafacendoimpazzire.»

Miguardacontrariata.

“Merda.”

«Christian,io…Senti,holasciatoilmiopatrignodasolo.»

«Domani.Vogliounarispostadomani.»

«Vabene.Perdomanitifacciosapere»emilanciaunosguardoansioso.

“Bene.Nonèunno.”Sonosorpresoancoraunavoltadallasensazionedisollievo.

“Checosamihafattoquestadonna?”Mifissaconisuoiocchiazzurrisincerieilvoltoturbato,eioresistoaldesiderioditoccarla.«Rimaniperilcocktail?»lechiedo.

«NonsoseRaynehavoglia.»Hal’ariaindecisa.

«Iltuopatrigno?Mipiacerebbeconoscerlo.»

Lasuaperplessitàaumenta.«Nonsonosicurachesiaunabuonaidea»rispondeintonocupomentresbloccolaporta.

“Come?Perché?”Forseperchéadessosachedapiccoloeropoverissimo?Operchésaquantomipiacescopare?Chesonouncasopietoso?

«Tivergognidime?»

«No!»esclama,alzandogliocchialcielo.«Comedovreipresentartiamiopadre?»Alzalemani in segno di esasperazione. «“Questo è l’uomo chemi ha deflorato e vuole cheiniziamounarelazionesadomaso”?Nonindossilescarpedacorsa.»

“Qualiscarpedacorsa?”Forsesuopadremivuoledareunalezione?Dicolposentochetranoiètornatoilbuonumore.Accennounsorrisoeleisorride,lafacciachedicolposiaccendecomeun’albad’estate.

«Perlacronaca,corroabbastanzaveloce.Diglisolochesonountuoamico,Anastasia.»Apro la porta e la seguomentre esce,mami fermo quando incontro il rettore e i suoicolleghi.SivoltanotuttiaguardareMissSteele,maleisidileguanell’auditorium.Poisivoltanoversodime.

“QuellochesuccedetrameeMissSteelenonviriguarda.”

Facciounbreve,educatocennodisalutoalrettore,chemiinvitaaconoscerealtrisuoicolleghieagustarequalchestuzzichino.

«Conpiacere»rispondo.

Dopomezz’ora riesco a sfuggire allegrinfiedegli accademici, ementremi allontanodallaressadelricevimentomisiaffiancalaKavanagh.Cidirigiamoversoilprato,dovelaureatiefamigliestannobrindandoall’eventoinungrandepadiglione.

«CosìhaiinvitatoAnaacenaperdomenicasera?»michiede.

“Domenica?PossibilecheAnaleabbiadettochecidobbiamovederedomenica?”

«Acasadeituoi»spiegalaKavanagh.

“Acasadeimiei?”

AvvistoAna.

“Machecazzo?”

Èabbracciataauntipobiondoealtochesembrauscitodaunaspiaggiacaliforniana.

“Equellochicazzoè?Perquestononvolevachebevessimoqualcosainsieme?”

Ana alza gli occhi, vede la mia faccia e impallidisce mentre la sua coinquilina siavvicina al tipo. «Ciao, Ray» dice la Kavanagh baciando un uomo di mezza età cheindossaunabitomaltagliatoestainpiediaccantoadAna.

Dev’essereRaymondSteele.

«HaigiàconosciutoilfidanzatodiAna?»glichiedepoi.«ChristianGrey.»

“Fidanzato!”

«MrSteele,èunpiacereconoscerla.»

«Mr Grey» replica lui, piacevolmente sorpreso. Ci diamo la mano. Ha una strettavigorosa,conditaepalmoruvidi.Manida lavoratore.Poimiricordo:fa il falegname.Isuoiocchiscurinontradiscononulla.

«Equestoèmiofratello,EthanKavanagh»diceKatepresentandomiilbellimbustodaspiaggiachestaappiccicatoadAna.

“Ah.”GlierediKavanaghalgrancompleto.

Borbottounsaluto,mentrecistringiamolamano.AdifferenzadiRaySteele,notocheEthanhalapelledelpalmomorbida.

“Adessotoglilezampedallamiaragazza,stronzo.”

«Ana, piccola» mormoro allungando la mano, e lei, da quella brava ragazza che è,accettailmioabbraccio.Siètoltalatogadacerimonia,eadessosfoggiaunvestitogrigiochiaroannodatodietroalcollochelemetteinevidenzalespalleelaschienaperfetta.

“Duevestitiinduegiorni.Mistaviziando.”

«Ethan,mammaepapàvorrebberoparlarci.»Katetrascinavia il fratello, lasciandomisoloconAnaesuopadre.

«Allora,daquantotempoviconoscete,ragazzi?»chiedeMrSteele.

MentreallungolamanopercingerelaspalladiAna,lesfioroleggermenteconilpollicelaschienanudaeleireagiscerabbrividendo.Dicoalpadrecheciconosciamodaunpaiodi settimane. «Ci siamo conosciuti quando Anastasia è venuta a intervistarmi per ilgiornalestudentesco.»

«Nonsapevochelavorassiperilgiornalestudentesco,Ana»osservaMrSteele.

«Kateeraammalata»dicelei.

RaySteelefissalafigliaconariainterrogativa.«Èstatobelloilsuodiscorso,MrGrey»dice.

«Grazie,signore.Hosentitodirecheleièunpescatoreesperto.»

«Èvero.Gliel’hadettoAna?»

«Sì.»

«Leipesca?»Vedounlampodicuriositàinfondoaisuoiocchi.

«Nonquantovorrei.Quand’eropiccoloioemiofratelloandavamoapescareconnostropadre. Era un fanatico delle trote. Immagino di aver ereditato la passione da lui.»Ana

restaunattimoadascoltare,poichiedescusaesiaddentratralafollaperunirsialgruppodeiKavanagh.

“Accidenti.”Èunveroschiantoconquelvestito.

«Davvero? E dove pescavate?» La domanda di Ray Steele mi riporta allaconversazione.Capiscochevuolemettermiallaprova.

«LungotuttalacostadelPacificonordoccidentale.»

«ÈcresciutonelloStatodiWashington?»

«Sì,signore.PapàmihainsegnatoapescaresulWynoochee.»

VedospuntareunsorrisosullelabbradiSteele.«Loconoscobene.»

«MailsuofiumepreferitoèloSkagit.SullatodegliStatiUniti.Almattinocifacevaalzare a ore assurde e andavamo lassù in macchina. In quel fiume ha preso dei pescimagnifici.»

«C’èun’acquafantastica.NelloSkagithopresodeigranbeipesci.Sul latocanadese,però.»

«Uno dei posti migliori per le trote iridee. Molto più divertente che pescare quelled’allevamento»replicocongliocchipuntatisuAna.

«Sonocompletamented’accordoconlei.»

«Mio fratello ne ha pescate un paio enormi. Per quanto mi riguarda, deve ancorasuccedere.»

«Chissà,magariungiorno…»

«Meloauguro.»

Anaè immersa inun’animatadiscussionecon laKavanagh.“Chediavolosi starannodicendoquelledue?”

«Econtinuaapraticarelapesca?»chiedo,tornandoaMrSteele.

«Certamente.Tuttelevoltecheposso,partoconJosé,l’amicodiAna,esuopadreeceneandiamotuttiquantiapescare.»

“Queldannatofotografoèsempretraipiedi!”

«SarebbequeltiziochesiprendecuradelMaggiolino?»

«Sì,propriolui.»

«GranbellamacchinailMaggiolino.Sonoungrandeammiratoredelleautotedesche.»

«Sulserio?Annieèinnamoratadiquellavecchiaauto,masecondomeormaihafattoilsuotempo.»

«Checombinazione.Stavogiustopensandodidarleinprestitoun’autodellamiaflotta.PensacheAnasarebbed’accordo?»

«Immaginodisì.Peròèunadecisionechedeveprenderelei.»

«Giusto.SuppongocheadAnalapescanonpiaccia.»

«No.Inquestohapresodasuamadre.Nontolleradivederesoffrireipesci,eneppureivermi.Haun animodelicato.»Mi rivolgeuno sguardopenetrante. “Oh-oh.”SegnalediavvertimentodaRaymondSteele.Labuttosulridere.

«Adesso capisco perché l’altro giorno era così poco entusiasta di mangiare ilmerluzzo.»

Steeleridacchia.«Sesitrattadimangiarli,nonhaproblemiconipesci.»

Anaha finito di chiacchierare con iKavanagh e torna verso di noi. «Ciao»dice conun’ariaradiosa.

«Ana,dovesonoletoilette?»chiedeRay.

Leiindicaunadirezionefuoridalpadiglione,asinistra.

«Civediamofraunattimo.Voiragazzidivertitevi.»

Lo guarda allontanarsi, poimi lancia un’occhiata nervosa.Ma prima che uno di noiriesca ad aprire bocca siamo interrotti da una fotografa.Ci scatta una foto insieme e siallontanavelocemente.

«E così hai sedotto anchemio padre?» chiedeAna prendendosi gioco dime in tonodolce.

«Anche?»“Tihosedotta,MissSteele?”

Sfioroconleditailleggerorossorecheletingeleguance.«Ah,cosadareipersaperecosa pensi, Anastasia.» Le dita scendono fino al collo e la costringono a mostrarmi ilvolto.Mifissaimmobile,lepupillesemprepiùscure.

«Pensochehaiunabellacravatta»sussurra.

Miaspettavouncommentodelgenere.Lasuarispostamifaridere.«Ultimamenteèlamiapreferita.»

Sorride.

«Sei bellissima, Anastasia. Questo vestito ti dona, e posso accarezzarti la schiena,sentirelatuasplendidapelle.»

Schiudelelabbraesussulta.Avvertolaforzadell’attrazionetradinoi.

«Sai che sarà bellissimo, vero, piccola?» La mia voce è bassa, e tradisce il miodesiderio.

Anachiudegliocchi,deglutiscee faunprofondo respiro.Quando li apredinuovoèinquieta.«Maiovogliodipiù»dice.

«Dipiù?»

“Cazzo.Checosaintende?”

Annuisce.

«Dipiù?»sussurrodinuovo.Illabbrocedesottolapressionedelmiodito.«Vuoiunastoria romantica.» “Merda!”Non potràmai funzionare con lei. E come potrebbe?Nonsonofattoperlestoried’amore.Tuttelemiesperanzeeidesidericomincianoacrollare.

Miguardacongliocchispalancati,implorantiepienid’innocenza.

“Maledizione.”Ècosìattraente.«Anastasia.Iononsonulladiquestecose.»

«Neanch’io.»

Perforza,primad’oranonhamaiavutounarelazione.«Nonsaimolto,no.»

«Etusaituttelecosesbagliate»sussurra.

«Sbagliate?Nonperme.Faiunaprova»lechiedo.

“Perpiacere,facciamolaprovacomedicoio.”

Mifissaconunosguardointensomentreesplorailmiovoltoincercadiindizi.Perunattimoholasensazionediperdermiinquegliocchiazzurrichevedonoognicosa.

«Vabene»mormora.

«Cosa?»Sonotutt’orecchi.

«Vabene.Ciproverò.»

«Staiaccettando?»Nonriescoacrederci.

«Sevengonorispettatiilimitirelativi,sì.Ciproverò.»

“Oddio.”L’attiro tra le braccia e la tengo stretta, affondandole la faccia nei capelli einspirando il suo profumo seducente. E non mi importa se ci troviamo in un luogoaffollato.Siamosololeieio.«Accidenti,Ana,misorprendisempre.Mitogliilfiato.»

UnattimodopomirendocontocheRaymondSteeleèdinuovoalnostrofiancoestaguardandol’orologiopernasconderel’imbarazzo.Allentolastrettadimalavoglia.Sonoalsettimocielo.

“Missionecompiuta,Grey!”

«Annie,vuoicheandiamoapranzo?»domandaSteele.

«Vabene»dicefacendomiunsorrisotimido.

«Vuole venire con noi,Christian?» Per unmomento sono tentato di accettare,ma losguardo diAnami supplica di rifiutare.Mi rendo conto che vuole restare sola con suopadre.

«Grazie,MrSteele,mahounimpegno.Lietodiaverlaconosciuta,signore.»

“Grey,cercaditenereafrenoquellostupidosorriso.”

«Hafattopiacereancheame»replicaRay,credoconsincerità.«Abbiacuradellamiabambina.»

«Nehotutteleintenzioni,MrSteele»rispondodandoglilamano.

“Nonhaideadiquantointendoprendermicuradilei.”

Afferro lamano diAna e avvicino le labbra alle nocche. «A più tardi,Miss Steele»mormoro.“Mihairesounuomofelice,davverofelice.”

Steelefaunbrevecennoconlatesta,prendelafigliaperilbraccioelaconduceverso

l’ingressodelpadiglione.Restoaguardarla,storditoepienodisperanza.

«Christian Grey?» La mia felicità viene interrotta da Eamon Kavanagh, il padre diKatherine.

«Ciao,Eamon,comeva?»glichiedostringendoglilamano.

Taylorvieneaprendermialle treemezzo.«Buonpomeriggio, signore»diceaprendo laportiera.

Duranteilviaggiomiinformachel’AudiA3èstataconsegnataall’Heathman.AdessononrestachefarlaavereadAna.Cisaràdadiscutere,nesonocerto,edentrodimesonoconvintochesaràbenpiùcheunasemplicediscussione.D’altrapartehaacconsentitoadiventare lamiaSottomessa,perciòpuòanchedarsicheaccetti ilmio regalosenza faretantestorie.

“Grey,vuoischerzare?”

Tuttihannodirittodisognare.Sperodiriuscireavederlastasera:leconsegneròl’autocomeregalodilaurea.

ChiamoAndreaeledicodimettereinagendaunateleconferenzaviaWebExall’oradicolazioneconEamonKavanagheisuoicolleghinewyorkesi.Kavanaghèinteressatoadaggiornarelasuareteinfibraottica.ChiedoadAndreadiallertareancheRoseFredperlariunione.Mi riferisce alcunimessaggi–niented’importante– emi ricorda chedomaniseradovròpresenziareaunacerimoniabeneficaaSeattle.

Questa è la mia ultima sera a Portland. In pratica, anche l’ultima sera di Ana…Accarezzo l’idea di chiamarla,ma è inutile, perché non ha con sé il cellulare. E vuolegodersiquestomomentoconsuopadre.

Mentre viaggiamo verso l’Heathman, osservo il pomeriggio delle brave persone diPortland.Aunsemaforovedounagiovanecoppialitigaresulmarciapiedeperunaborsadiverdurecadutaaterra.Sopraggiungeun’altracoppiaancorapiùgiovanesorridenteemanonellamano.Laragazzasiallungaesussurraqualcosaall’orecchiodelsuoamicotatuato.Lui ride, si china e le dàun rapidobacio, poi apre la porta di una caffetteria e la tieneapertamentreleientra.

Ana vuole “di più”. Sospiro emi passo le dita tra i capelli.Vogliono sempre di più.Tutte così. Che cosa devo fare? La coppia mano nella mano che si dirige verso lacaffetteria… Ana e io l’abbiamo già fatto. Siamo stati insieme in due ristoranti, ed èstato…divertente.Forsedovreiprovare.Dopotutto,mi stadandomoltissimo.Allento ilnododellacravatta.

“Checosapossofaredipiù?”

Tornatoinhotel,mispoglio,indossolatutaevadoafareunavelocesedutainpalestra.Lagiornata di incontri forzati ha esaurito la mia pazienza e ora devo smaltire un po’ dienergiaineccesso.

Edevorifletteresuquel“dipiù”.

Dopoladoccia,mirivestoemisiedodavantiallaptop.RoschiamainWebExeparliamoperquarantaminuti.Discutiamodituttiipuntiinagenda,compresalapropostadiTaiwan

elaquestionedelDarfur.Ilcostodellanciodellamerceconilparacaduteèproibitivo,maèpiù sicuroper lepersonecoinvolte.Ledicodiprocedere.AdessodobbiamoattenderechelamercearriviaRotterdam.

«Mi hanno informata di Kavanagh Media. Penso che anche Barney dovrebbepresenziareallariunione»diceRos.

«D’accordo.DilloadAndrea.»

«Lofarò.Com’èandatalacerimoniadellelauree?»chiede.

«Bene.Sorprendente.»

“Anahaaccettatodiesseremia.”

«Sorprendenteinsensobuono?»

«Esatto.»

Rosmifissaincuriositaattraversoloschermo,maiononaggiungoaltro.

«AndreamihadettochedomanisaraidinuovoaSeattle.»

«Sì.Devopartecipareauneventoinserata.»

«Bene,sperochelatua“fusione”siaandataperilmeglio.»

«Direichelarispostaallatuadomandaèaffermativa,Ros.»

Leiabbozzaunsorrisetto.«Mifapiacere.Houn’altrariunione,perciò,senonc’èaltro,tisaluterei.»

«Arrivederci.»MidisconnettodaWebExecontrollolaposta,concentrandol’attenzionesullaserata.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:26maggio201117.22Oggetto:Limitirelativi

Cosapossodirechenonabbiagiàdetto?Comunqueèstatobelloparlarne.Oggieristupenda.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Edirechestamattinaeroconvintochetranoifossetuttofinito.

“Cazzo,Grey,dattiunacalmata.”Flynnsidivertirebbe.

Certo,partedellaragionestavanelfattocheleinonavevailtelefono.Forsehabisognodiunmezzodicomunicazionepiùaffidabile.

Da:ChristianGreyA:JBTaylorData:26maggio201117.36Oggetto:BlackBerry

CC:AndreaAshton

Taylor,perfavoretrovaunnuovoBlackBerryperAnastasiaSteeleconlasuamailpreinstallata.AndreapuòfarsidareidatidelsuoaccountdaBarneyepassarteli.Perpiacere,consegnaglielodomaniacasaodaClayton.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Mandatoilmessaggio,aprol’ultimo“Forbes”emimettoaleggere.

Alle sei e mezzo Ana non ha ancora risposto, per cui immagino che sia ancora incompagniadeltranquilloepocopretenziosoRaySteele.Inrealtànonsonoparenti,masiassomiglianoparecchio.

Ordinoalservizioincameraunrisottoaifruttidimareementreaspettoleggounaltropo’delmiolibro.

Gracemichiamamentrestoleggendo.

«Christian,tesoro.»

«Ciao,mamma.»

«SièfattavivaMia?»

«Sì,mihamandatol’orariodiarrivo.Vadoaprenderlaio.»

«Magnifico.Sperochesabatotifermiacena.»

«Certo.»

«Epoi,domenica,ElliotinvitadanoilasuaamicaKate.Haivogliadivenire?PotrestiportareAnastasia.»

EccodichecosaparlavalaKavanaghoggi.

Cercodiguadagnaretempo.«Devochiederleseèlibera.»

«Fammisapere.Sarebbebellovederedinuovotuttalafamigliariunita.»

Alzogliocchialcielo.«Selodicitu,mamma.»

«Certo,tesoro.Civediamosabato.»

Riattacca.

“PortareAnaaconoscereimieigenitori?Comecazzoneesco?”

Mentreriflettosuquestadifficilesituazione,arrivaunamail.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:26maggio201119.23Oggetto:Limitirelativi

Potreivenirestaseraadiscuterne,sevuoi.Ana

“No, piccola, no. Non con quell’auto.” E tutti i miei piani cominciano amettersi inmoto.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:26maggio201119.27Oggetto:Limitirelativi

Vengoiodate.Quandohodettochenonmipiacecheguidiquellamacchinanonscherzavo.Arrivofrapoco.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Stampoun’altra copiadei “limiti relativi”del contratto edellamail di “obiezioni”diAnaperchélacopiaoriginalesitrovanellamiagiacca,cheinquestomomentoèancorainsuopossesso.ChiamoTaylornellasuastanza.

«Consegnerò personalmente l’auto ad Anastasia. Puoi venire a prendermi da lei,diciamoallenoveetrenta?»

«Certamente,signore.»

Primadiuscireinfiloduepreservativinellatascaposterioredeijeans.

Magarisaròfortunato.

Guidarel’A3èunveropiacere,anchesehamenopotenzadiquellaacuisonoabituato.Mifermo davanti a una rivendita di vini alla periferia di Portland per comprare dellochampagne per festeggiare. Rinuncio al Cristal e al Dom Pérignon a favore di unBollinger, soprattutto perché è un vintage del 1999 ed è ghiacciato,ma anche perché èrosé…unfattosimbolico,pensosorridendo,epassolacartadicreditoalcassiere.

Quandoaprelaporta,Anaindossaancoralostessostupendovestitogrigiocheportavaalmattino.Nonvedol’oradistrapparglielovia.

«Ciao»misaluta,glienormiocchiluminosisulvoltopallido.

«Ciao.»

«Accomodati.»Hal’ariatimidaeimpacciata.“Perché?Cos’èsuccesso?”

«Se posso.» Le mostro la bottiglia di champagne. «Ho pensato che dovevamofesteggiarelatualaurea.NientedimegliodiunbuonBollinger.»

«Stiamoattentianonversarlo,questo.»Lavocesuonabeffarda.

«Mipiaceiltuosensodell’umorismo,Anastasia.»Eccola…lamiaragazza.

«Abbiamosolotazze.Icalicisononegliscatoloni.»

«Andrannobenissimo.»

Laguardoarmeggiareincucina.Hal’arianervosaevolubile.

Magariacausadellagiornataimpegnativa,odelfattochehaaccettatolamiaproposta,odelfattocheèdasolaconme.SocheKatestaseraèconisuoi:melohadettoilpadre.SperochelochampagneaiuteràAnaarilassarsi…eaparlare.

Lastanzaèvuota,eccezionfattapergliscatoloni,undivanoeiltavolo.Suquest’ultimoc’èunpacchettomarroneaccompagnatodaunbigliettoscrittoamano.

Accettolecondizioni,Angel;perchétusaimegliodimequaledebbaessereilmiocastigo;solo…solo…nonfarechediventipiùpesantediquantoiosiaingradodisopportare!

«Vuoiancheipiattini?»chiedeAnadall’altrastanza.

«Bastano le tazze, Anastasia» rispondo distratto. Ha impacchettato i libri, le primeedizionichelehomandato.Nonvuoletenerli.Eccoperchéècosìnervosa.

Comereagiràquandolediròdellamacchina?

Alzolosguardoevedocheleimiguarda.Poiposaconprudenzaletazzesultavolo.

«Perte»diceconvocedeboleetesa.

«Mmh, lo immaginavo» replico.«Lacitazioneèpertinente.»Seguo la lineadella suascritturaconl’indice.Leletteresonopiccoleeordinate,emichiedochecosanedirebbeungrafologo.«Pensavodiessered’Urberville,nonAngel.Tuhaisceltoladegradazione.»Naturalmente è una citazione perfetta. Sorrido ironico. «Ero certo che avresti trovatoqualcosadiappropriato.»

«Èancheunasupplica»sussurra.

«Unasupplica?Michiedidiandarcipiano?»

Annuisce.

Permequestilibrisonouninvestimento,mapensocheperleisignifichinoqualcosa.

«Hocompratoquesti libri per te.»Unapiccolabugia, visto che li ho rimpiazzati conaltri.«Ciandròpianosoloseliaccetti.»Cercodimantenerelavocecalmapermascherareildisappunto.

«Christian,nonpossoaccettarli,valgonotroppisoldi.»

Eccoci,unaltrotestaatesta.

“Plusçachange,plusc’estlamêmechose.”

«Vedi,èquestocheintendevoquandoparlavodellatuasfidaneimieiconfronti.Vogliochetulitenga,finedelladiscussione.Èmoltosemplice.Nondevipensarcipiù.InquantoSottomessa,dovrestiesserericonoscenteebasta.Accetterestiquellochehocompratoperteperchéamefapiacere.»

«NonerounaSottomessaquandomelihaicomprati»ribattetranquilla.

Comesempre,haunarispostapertutto.

«No…maadessohaiaccettato,Anastasia.»

Sistaforserimangiandol’accordo?Questaragazzamifaràdiventarematto.

«Sesonomiei,possofarnequellochevoglio?»

«Sì.»“PensavocheamassiHardy.”

«In questo caso, vorrei darli a un ente benefico, uno che lavora inDarfur, visto che

sembrastartitantoacuore.Possonometterliall’asta.»

«Seèquellochevuoi.»Nonsaròcertoioafermarti.

“Perquelchemeneimporta,puoianchebruciarli…”

Arrossisce.«Cipenserò»mormora.

«Nonpensare,Anastasia.»Per favore, tieniteli.Sonoper te,perché i libri sono la tuapassione.Melohaidettoeripetuto.Goditeli.

Poso lo champagne sul tavolo e mi metto di fronte a lei. Le afferro il mento conentrambelemani,inmodochesollevilatestaemiguardinegliocchi.«Ticompreròmoltecose, Anastasia. Dovrai farci l’abitudine. Posso permettermelo, sono molto ricco.» Labaciopianosullelabbra.«Perfavore»aggiungo,elalascioandare.

«Mifasentirevolgare»dice.

«Non dovrebbe. Tu pensi troppo, Anastasia. Non dare di te stessa un vago giudiziomoralebasato suquello chepotrebberopensaregli altri.Non sprecare la tua energia.Èsoloperchéhaidelleriservesulnostroaccordo;èdeltuttonormale.Nonsaiinchecosatistaifacendocoinvolgere.»

L’ansiasidipingesulsuobelviso.

«Dài,smettila.Nonc’ènientedivolgareinte,Anastasia.Nontipermetteròdipensareunacosadelgenere.Tihosolocompratoqualchevecchiolibrochepensavosignificassequalcosaperte,finedellastoria.»

Lanciaunpaiodivolteunosguardoalpacco,evidentementecombattuta.

“Tienili,Ana,sonoperte.”

«Orabeviamolochampagne»sussurro,eleimiregalauntimidosorriso.

«Così vameglio.»Apro lo champagne e riempio le sottili tazze da tè che stanno sultavolodifronteame.

«Èrosato.»Apparesorpresa,enonhoilcoraggiodiconfessarleperchéhosceltoquelcolore.

«BollingerLaGrandeAnnéeRosé1999,un’annataeccellente.»

«Intazzedatè.»Sorridecontagiosa.

«Intazzedatè.Congratulazioniperlalaurea,Anastasia.»

Facciamotintinnareletazzeebevounsorsodichampagne.Èottimo,comeprevedevo.

«Grazie.»Porta la tazza alle labbra e beve un piccolo sorso. «Vuoi che parliamodeilimitirelativi?»

«Seisemprecosì impaziente.»Leprendo lamanoe laconducosuldivano,unodegliultimipezzidell’arredamentorimastinellastanza.Cisediamoinmezzoaunamontagnadiscatoloni.

«Iltuopatrignoèunuomomoltotaciturno.»

«Seiriuscitoaconquistarlo.»

Mimettoaridere.«Soloperchésopescare.»

«Comefaceviasaperecheamavalapesca?»

«Seistatatuadirmelo,quandosiamoandatiaprendereilcaffè.»

«Ah… davvero?» Beve un altro sorso di champagne e chiude gli occhi mentre loassapora.Riapregliocchiemichiede:«Haiassaggiatoilvinoalricevimento?».

«Sì,eraunoschifo»rispondostorcendolabocca.

«Bevendolotihopensato.Quandoseidiventatounespertodivini?»

«Non sono un esperto, Anastasia. Conosco solo quelli che mi piacciono. Ne vuoiancora?»chiedoindicandoconlatestalabottigliasultavolo.

«Grazie.»

Prendo labottiglia e le riempio la tazza.Miguardacon sospetto.Sachevoglio farlefareilpienodialcol.

«Questacasasembramoltospoglia.Sietepronteperiltrasloco?»lechiedoperdistrarla.

«Piùomeno.»

«Domanilavori?»

«Sì,èilmioultimogiornoalnegozio.»

«Vi aiuterei per il trasloco, ma ho promesso di andare a prendere mia sorellaall’aeroporto.MiaarrivadaParigisabatomattinapresto.Domani tornoaSeattle,mahosentitocheElliotvidaràunamano.»

«Sì,Kateèmoltoeccitatadaquestaprospettiva.»

Sono stupito dell’interesse di Elliot per l’amica di Ana. Questo non è il suomodusoperandi. «Già,Kate edElliot, chi l’avrebbemaidetto?» Il loro legame rende tuttopiùcomplicato.Risentolavocedimiamadre:“PotrestiportareAnastasia”.

«Dunque,cisononovitàperillavoroaSeattle?»chiedo.

«Hounpaiodicolloquiperunpostodastagista.»

«Quandopensavididirmelo?»

«Be’…telostodicendoadesso.»

«Conchi?»lechiedo,cercandodinascondereilmiodisappunto.

«Duecaseeditrici.»

«Èquestochevuoifare,lavorarenell’editoria?»

Annuisceconcircospezione.

«Allora?»laincalzo.

«Allora,cosa?»

«Non fare finta di non capire, Anastasia: quali case editrici?» Passomentalmente in

rassegnatuttelecaseeditricicheconoscoaSeattle.Sonoquattro,credo.

«Duepiccole»rispondeinmodoevasivo.

«Perchénonmelovuoidire?»

«Pressioniindebite»risponde.

“Equestocosasignifica?”pensointerdetto.

«Adesso sei tu che fai finta di non capire» replica lei, con gli occhi che brillano diallegria.

«Finta?»scoppioaridere.«Io?Certocheseiunaprovocatricenata.Bevi,parliamodiquestilimiti.»

Sbatte ripetutamente le ciglia e respira in modo irregolare, poi vuota la tazza.L’argomentolarendedavveronervosa.Leoffroun’altratazzadicoraggioliquido.

«Grazie.»

Mifermoconlabottigliaamezz’aria.«Haimangiato?»

«Sì,hofattounpastoditreportateconRay»diceintonoesasperatoalzandogliocchialcielo.

“Oh, Ana, finalmente posso fare qualcosa riguardo a questo atteggiamento pocorispettoso.”

Mi chino in avanti e l’afferro per il mento, costringendola a guardarmi dritto negliocchi.«Laprossimavoltachealzigliocchialcieloconme,tiprendoasculacciate.»

«Cosa?»Appareunpo’scossa,mailsuosguardorivelaancheunacertaeccitazione.

«Oh.Sicominciacosì,Anastasia.»Leriempiolatazzaconunghignorapaceeleibeveunlungosorso.

«Adessosìcheholatuaattenzione,eh?»

Annuisce.

«Rispondimi.»

«Sì…haituttalamiaattenzione»dichiaraconunsorrisocontrito.

«Bene.»Estraggodallagiacca il foglio con la suamail e l’appendice3del contratto.«Dunque,perquantoriguardagliattisessuali,neabbiamogiàfattolamaggiorparte.»Siavvicinaameescorriamoinsiemelalista.

APPENDICE3LimitirelativiDadiscutereeconcordaretraledueparti.

LaSottomessaconsentea…?

MasturbazioneCunnilingusFellatioIngoiarelospermaPenetrazionevaginaleFistingvaginalePenetrazioneanaleFistinganale

«Nientefisting,haidetto.Qualchealtraobiezione?»lechiedo.

Deglutisce.«Ilrapportoanalenonmiispiramolto.»

«Ilfistingteloconcedo,maciterreidavveroaesplorareiltuosedere,Anastasia.»

Faunrespiroprofondoemiguarda…

«Comunque, per questo possiamo aspettare. E poi, non è una cosa da fare in modoprecipitoso.»Non posso fare ameno di farle l’occhiolino. «Il tuo sedere ha bisogno diallenamento.»

«Allenamento?»spalancagliocchi.

«Eh, sì. Ci vuole un’attenta preparazione. La penetrazione anale può essere moltopiacevole,fidati.Maseciproviamoenontipiace,nonsiamoobbligatiarifarlo.»Lasuafacciascioccatamidelizia.

«Tul’haiprovato?»michiede.

«Sì.»

«Conunuomo?»

«No.Nonhomaifattosessoconunuomo.Nonfaperme.»

«MrsRobinson?»

«Sì.»Leieilsuogrossostrap-ondigomma.

Ana si acciglia e io vado avanti in fretta, prima che possa farmi altre domandesull’argomento.

«Bene…ingoiarelosperma.Inquestamateria,haigiàpreso10.»

Miaspettereiunsorriso,e invecemistudiaconattenzione,comesemivedessesottounanuovaluce.PensochestiaancorarimuginandosuMrsRobinsoneilsessoanale.“Oh,

piccola.”ErosottomessoaElena,eleipotevafarmiquellochevoleva.Eamepiaceva.

«Dunqueingoiarelospermapertevabene?»lechiedo,cercandodiriportarlaalpunto.Annuisceebevel’ultimosorsodichampagne.

«Ancora?»lechiedo.

“Vaccipiano,Grey,vuoichediventiunpo’brilla,nonubriaca.”

«Ancora»mormora.

Leriempiolatazzaeriprendoascorrerelalista.«Giocattolierotici?»

LaSottomessaconsenteall’usodi…?

VibratoreDilatatoreanaleDildoAltrigiocattolivaginali/anali

«Dilatatoreanale?Faquellochediceilnome?»michiede,storcendoilnaso.

«Sì.Erimandaallapenetrazioneanaledicuisopra.Allenamento.»

«Oh.Cosasiintendeper“altrigiocattolivaginali/anali”?»

«Perline,uova…cosecosì.»

«Uova?»Siportalemaniallabocca,spaventata.

«Nonuovavere»scoppioaridere.

«Mifapiacerechemitroviridicola.»Ilsuotonorisentitoèdisarmante.

«Scusami,midispiace.»

“Cazzo,Grey,vaccipianoconlei.”

«Problemiconigiocattolierotici?»

«No»sbotta.

“Merda.”Adessosièoffesa.

«Anastasia, mi dispiace, credimi. Non volevo ridere di te. Non ho mai avutoconversazionicosìdettagliatesultema.Ilfattoècheseicosìinesperta.Midispiace.»

Miguardaditraversoebeveunaltrosorsodichampagne.

«Dunque…bondage»dico,tornandoallalista.

LaSottomessaconsentea…?

BondageconcordaBondageconcinghiedipelleBondageconmanette/ceppidimetalloBondageconnastroadesivoBondageconaltro

«Allora?»lechiedo,questavoltacongentilezza.

«Vabene»sussurra,eriprendeaguardarelalista.

LaSottomessaconsenteaesserecostrettacon…?

ManilegatesullafronteCaviglielegateGomitilegatiManilegatedietrolaschienaGinocchialegatePolsilegatiallecaviglieLegaturaaoggettifissi/mobiliecc.LegaturaabarradivaricatriceSospensione

LaSottomessaconsenteaesserebendatasugliocchi?

LaSottomessaconsenteaessereimbavagliata?

«Dellasospensioneabbiamoparlato.Esevuoiinserirlatrailimitiassoluti,permevabene. Richiede un sacco di tempo, e io avrò a disposizione solo brevi periodi in tuacompagnia.Qualcos’altro?»

«Nonridere,macos’èunabarradivaricatrice?»

«Ti prometto di non ridere. Ti ho già chiesto scusa due volte.» “Accidenti.” «Nonfarmelofaredinuovo.»

Ilmiotonorisultapiùbruscodiquantoavreivoluto,eleifaunpassoindietro.

“Merda.”

“Ignora la sua reazione, Grey. Vai avanti.” «Una barra divaricatrice è una barra conmanetteperlecavigliee/oipolsi.Èdivertente.»

«D’accordo…Poi,essereimbavagliata.Sareipreoccupatadinonriuscirearespirare.»

«Sareipreoccupatoio,setunonriuscissiarespirare.Nonvogliosoffocarti.»L’asfissianonfaperme.

«Ecomefaccioausarelesafewordsesonoimbavagliata?»midomanda.

«Tantopercominciare,miaugurochenondovraimaiusarle.Masesei imbavagliata,ricorreremoasegnaliconlemani.»

«Lastoriadelbavagliomirendenervosa.»

«Vabene.Neprenderònota.»

Mistudiaperunistante,comeseavesserisoltol’enigmadellaSfinge.«TipiacelegareletueSottomesseinmodochenonpossanotoccarti?»midomanda.

«Èunadelleragioni.»

«Èperquestochemihailegatolemani?»

«Sì.»

«Nontipiaceparlarediquesto»dicelei.

«No.»

“Tantonontiseguo,Ana.Lasciaperdere.”

«Vuoialtro champagne?» le chiedo.«Ti sta rendendoaudace, ehobisognodi saperecomelapensiriguardoaldolore.»Leriempiolatazzaeleibeveunsorso,congliocchispalancati, ansiosa. «Dunque, in generale qual è il tuo atteggiamento riguardo allaprospettivadiprovaredolorefisico?»

Rimaneinsilenzio.

Trattengo un sospiro. «Ti stai mordendo il labbro.» Per fortuna smette, ma ora èpensierosaesiosservalemani.

«Dapiccolatipicchiavano?»

«No.»

«Quindinonhainessunpuntodiriferimento?»

«No.»

«Nonèmalecomepensi.Inquestocampol’immaginazioneèiltuopeggiornemico.»“Suquestofidatidime,Ana,perfavore.”

«Dobbiamofarloperforza?»

«Sì.»

«Perché?»

“Nonsosevuoisaperlodavvero.”

«Fa parte del gioco, Anastasia. È così che agisco. Vedo che sei agitata. Diamoun’occhiataaimetodi.»

Scorriamoinsiemelalista.

LaSottomessaacconsenteadaccettareleseguentiformedidolore/punizione/disciplina?

SculacciateFrustateMorsiPinzepergenitaliCerabollenteSculacciateconstrumentiappositiBacchettatePinzepercapezzoliGhiaccioAltritipi/metodididolore

«Allora,haidettonientepinzepergenitali.Vabene.Quellechefannopiùmalesonolebacchettate.»

Anaimpallidisce.

«Possiamoarrivarcipergradi»chiariscosubito.

«Oevitarledeltutto»ribattelei.

«Questo fapartedel contratto, piccola,maci arriveremopianpiano.Non ti spingeròtroppooltre.»

«Questastoriadellepunizionièquellachemipreoccupadipiù.»

«Sonofeliceche tume l’abbiadetto.Per ilmomentoelimineremolebacchettate.Eamano a mano che acquisisci dimestichezza con queste cose, aumenteremo l’intensità.Procederemomoltolentamente.»

Haun’espressioneincerta,cosìmichinoeledounbacio.«Nonèstatocosìmale,no?»

Sistringenellespalle,èancorapienadidubbi.

«Senti,voglioparlarediun’ultimacosa,poitiportoaletto.»

«Aletto?»esclama,mentrelesueguanceprendonocolore.

«Andiamo,Anastasia, a forzadiparlarediquestecosehovogliadi scoparti finoallasettimanaprossima.Ancheatedevefareuncertoeffetto.»

Leihaunfremitoesospiradebolmente,mentrestringelecosce.

«Haivisto?Epoic’èunacosachevoglioprovare.»

«Unacosadolorosa?»

«No, smettila di vedere il dolore ovunque. È soprattutto piacevole. Ti ho fattomalefinora?»

«No.»

«Bene.Senti,oggimidicevichevuoidipiù.»Mifermo.

“Cazzo,sonosull’orlodiunprecipizio.”

“Okay,Grey,seisicurodiquellochestaifacendo?”

“Devoprovarci.Nonvoglioperderlaprimaancoradiiniziare.”

“Buttati.”

Leprendolemani.

«Forse,aldifuoridegliorariincuiseilamiaSottomessa,potremmoprovarci.Nonsosefunzionerà.Nonsocomesiaseparare lecose.Èpossibilechenonfunzioni.Masonodispostoaprovarci.Magariunaseraallasettimana.Nonso.»

Leirimaneaboccaaperta.

«Hounacondizione.»

«Quale?»michiede,conilfiatosospeso.

«Cheaccettiilmioregalodilaurea.»

«Oh»midice,congliocchispalancatiecolmidiincertezza.

«Vieni.»Mialzoprendendolapermano,mitolgolagiaccaeglielamettosullespalle.Facciounrespiroeaprolaportad’ingresso,mostrandolel’AudiA3parcheggiatafuori.

«Èperte.Congratulazioniperlalaurea.»Laprendotralebracciaeledounbaciosuicapelli.

Quandolasciolgodall’abbraccio,leiguardastupefattalamacchina.

“Okay,vediamocomevaafinire.”

Laprendopermanoel’accompagnogiùpergliscalini,leimiseguecomeintrance.

«Anastasia, il tuoMaggiolino è decrepito e pericoloso. Nonmi perdonereimai se tisuccedessequalcosa,quandopermeècosìsemplicesistemarelasituazione.»

Stafissandolamacchina,insilenzio.

“Merda.”

«Nehoparlatocontuopadre.Eramoltocontento.»

“Quiforsestounpo’esagerando.”

Sivoltaemifulminaconlosguardo,conariacosternata.«L’haidettoaRay?Comehaipotuto?»

Èirritata,profondamenteirritata.

«Èunregalo,Anastasia.Cosaticostaringraziareebasta?»

«Losaicheètroppo.»

«No,nonperme,nonperlamiapacementale.»

“Su,Ana.Tuvuoidipiù,equestoèilprezzochedevipagare.”

Abbassa le spallee sivoltaversodime,mi sembra rassegnata.Nonèesattamente lareazionechesperavo.Ilcoloritoroseodovutoallochampagneèsparitodallesueguanceeilsuovisoèdinuovopallido.«Sonofelicesemelapresti,comeilcomputer.»

Scuoto la testa. Perché è così difficile?Non homai visto una reazione del genere difronteaunamacchinanuovadapartedellealtreSottomesse.Disolitosonoentusiaste.

«Evabene.Unprestitoatempoindeterminato.»Accettoadentistretti.

«No,nonatempoindeterminato,maperadesso.Grazie»midiceabassavoce,poisialzasullapuntadeipiediemidàunbaciosullaguancia.

«Grazieperl’auto,signore.»

Oh,quellaparola,dallasuadolce,dolcissimabocca.AfferroAnaelastringoame,leprendounacioccadicapellitraledita.«Seiunadonnacomplicata,AnaSteele.»Labaciocon passione, forzandole le labbra con la lingua, e un attimo dopo lei risponde almiobacio con lo stesso ardore e la sua lingua accarezza la mia. Il mio corpo reagisce, lavoglio, ora, qui all’aperto. «Devo usare tutto il mio autocontrollo per non scoparti sulcofano dellamacchina seduta stante, solo permostrarti che seimia, e che semi va dicomprarti una fottuta auto, te la compro. Ora andiamo dentro, voglio vederti nuda»ringhio. Poi la bacio di nuovo, con unmisto di desiderio e di possesso. La prendo permano e la trascino in casa, chiudo la porta sbattendola con forza dietro di noi e puntodrittoversolacameradaletto.Quilalascioandareeaccendol’abat-jourdifiancoalletto.

«Perfavore,nonesserearrabbiatoconme»mormora.

Quelleparolesonocomebenzinasulfuocodellamiarabbia.

«Midispiaceper l’autoeper i libri»si interrompeesi lecca le labbra.«Mifaipauraquandotiarrabbi.»

“Merda.”Nonmihannomaidettounacosadelgenere.Chiudogliocchi.L’ultimacosachevoglioèspaventarla.

“Dattiunacalmata,Grey.”

“Èqui,edèalsicuro.Lovuoleanchelei.Nonrovinaretuttosoloperchénonsacomecomportarsi.”

Quando riapro gli occhi Ana mi sta fissando, nel suo sguardo non c’è paura matrepidazione.

«Girati»leordinocondolcezza.«Vogliotogliertiquelvestito.»

Leiobbedisceall’istante.

“Bravabambina.”

Le tolgo lamia giacca e la lascio cadere a terra, poi le scosto i capelli dal collo.Lasensazionedellasuapellemorbidasottoleditahauneffettocalmante.Oracheleifaciòche le dico, mi rilasso. Con la punta del dito seguo la sua spina dorsale giù lungo laschiena fino all’attacco della cerniera. «Mi piace questo vestito.Mi piace vedere la tuapelleperfetta.»

Infiloilditonellachiusuradell’abitoametàdellaschienaetiroAnaversodime,finoafarlaaderirealmiocorpo.Sprofondoilvisoneisuoicapellieliannuso.

«Haiunprofumocosìbuono,Anastasia.Cosìdolce.»

Dolcecomel’autunno.

Quella fragranza mi dà conforto, mi ricorda un tempo pieno di gioia e prosperità.

Continuoarespirareilsuodeliziosoprofumoeconilnasolesfiorol’orecchio,poiilcolloescendofinoallespallericoprendoladibaci.Abbassolentamentelacernieradelvestitoeconlelabbravadoversol’altraspalla,continuandoabaciare,succhiare,leccare.

Mentrelatoccorabbrividisce.

“Oh, piccola.” «Dovrai imparare a stare ferma» le sussurro tra un bacio e l’altro eintantosciolgoillacciochelegailvestitoalcollo.L’abitocadeaisuoipiedi.

«Nientereggiseno,MissSteele.Mipiace.»

Leprendoisenitralemaniesentocheisuoicapezzolidiventanosubitoduri.«Alzalebracciaemettimeleintornoallatesta»leordinomentrelesfioroilcolloconlelabbra.Leifacomelehodettoeisuoisenisisollevanoancoradipiùtralemiemani.Intreccialeditatraimieicapelli,comepiaceame,elitiraleggermente.

“Ah…quantomipiace.”

Leispostalatestadilatoeioneapprofittoperbaciarladoveilbattitosottolapelleèpiùforte.

«Mmh»ansimodipiacerementreleaccarezzoeletiroicapezzoliconledita.

Leigemeeinarcalaschienaspingendoancoradipiùiseniperfetticontrolemiemani.

«Vuoichetifacciavenirecosì?»

Siinarcaancoradipiù.

«Tipiace,vero,MissSteele?»

«Mmh.»

«Dimmelo»insisto,mentrecontinuolasensualetorturadeisuoicapezzoli.

«Sì»sussurra.

«Sì,cosa?»

«Sì…signore.»

«Bravabambina.»

Lapizzicoappenaeilsuocorposiagitaconvulsamentecontrodimementreleigemeeafferraconmaggiorforzaimieicapelli.

«Pensochetunonsiaancoraprontapervenire.»Fermolemani,etrattengoilrespiromentre lemordo piano il lobo dell’orecchio. «E poimi hai dato un dispiacere.Quindi,forse,dopotutto,nontilasceròvenire.»

Le massaggio i seni e con le dita ricomincio a stuzzicare i capezzoli, tirandoli etorcendoli.Lei geme e struscia il sedere contro ilmio pene duro.Lemetto lemani suifianchiementrelatengofermaosservolesuemutandine.

Bianche,dicotone,semplici.

Leaggancioconleditaeletiropiùcheposso:silaceranotralemiemanielegettoaipiedidiAna.

Rimaneaboccaaperta.

Faccioscorrerelemanisulsuosedereeleinfilounditonellavagina.

Èbagnata.Moltobagnata.

«Oh,sì.Lamiaadorabilebambinaèpronta.»

Lafacciogirareversodimeemimettoilditoinbocca.

“Mmh.Èsalata.”«Haiunsaporecosìbuono,MissSteele.»

Halelabbrasocchiuseegliocchipienididesiderio.Credochesiaunpo’scioccata.

«Spogliami.»Nonletolgogliocchididosso.Leipiegadilatolatesta,comesestesseelaborando il mio ordine, ma esita. «Puoi farcela» la incoraggio. Solleva le mani e dicolpopensochestiapertoccarmi,eiononsonoancorapronto.“Merda.”

Leafferrolemani,d’istinto.

«Oh,no.Nonlamaglietta.»

Lavogliosopradime.Nonl’abbiamomaifattoepotrebbeperderel’equilibrio,quindila maglietta mi serve come protezione. «Forse dovrai toccarmi, per quello che ho inmente.» Le lascio andare una delle mani, ma appoggio l’altra sulla mia erezione, chereclamaspaziodentroijeans.

«Eccol’effettochemifai,MissSteele.»

Inspira con forza, lo sguardo fisso sulla suamano. Poi stringe le dita intorno almiomembroemilanciaunosguardodiapprovazione.

Sorrido.«Voglioentrartidentro.Toglimiijeans.Prendituleredini.»

Spalancalabocca.

«Cosavuoifarmi?»lechiedoconvoceroca.

Ilsuovisositrasforma,pienodigioialuminosa,eprimacheiopossareagiremispingesul letto. Scoppio a ridere, soprattutto per la sua spavalderia, ma anche perché mi hatoccatoenonmisonofattoprenderedalpanico.Mitoglielescarpeelecalzeconuncertoimpaccio,emitornanoinmentel’intervistaeisuoitentatividisistemareilregistratore.

Laosservo,divertitoedeccitato.Michiedoqualesarà lasuaprossimamossa.Avràilsuodafarealevarmiijeansmentresonosdraiato.Sisfilalescarpeconitacchiesalesulletto,sisistemaacavalcionisullemiecosceemiinfilaleditasottolacintura.

Chiudogliocchieinarcoifianchi,emigodoAnalasvergognata.

«Dovraiimparareastarefermo»mirimprovera,eintantomitiraipelidelpube.

Ah!“Checoraggio,signora.”

«Sì,MissSteele»lastuzzicostringendoidenti.«Ipreservativi,nellamiatasca.»

Haunlampodigioianellosguardoefruganellamiatasca,scavandoafondo,sfiorandolamiaerezione.

“Ah…”

Tirafuori leduebustinee lemettesul lettoaccantoame.Lesuedita raggiungonoilbottonedeijeanseloslacciano,dopounpaioditentativi.

Lasuaingenuitàèincantevole.Èovviochenonhamaifattonientedelgenerefinora.Un’altraprimavolta,edèmaledettamenteeccitante.

«Seicosìimpaziente,MissSteele»lastuzzico.

Miabbassalacernieraementrecercaditiraregiùijeansmiguardaunpo’frustrata.

Celamettotuttapernonridere.

“Bene,piccola,eadessoquesticomepensidilevarmeli?”

Scende lungo le gambe e comincia a tirare da lì.Ha un’ariamolto concentrata, ed èadorabile. Decido di aiutarla. «Non posso stare fermo se ti mordi il labbro» la avvisomentremiinarcosulletto.

Sollevandosisulleginocchia,miabbassaipantalonieiboxereioliscalcioaterra.Poisisiededinuovoacavalcionisudime,guardandoilmiopeneeleccandosilelabbra.

“Evviva.”

Èdavveroeccitanteconqueicapelliscuricheleincornicianoiseni.

«Eadessocosapensidifare?»sussurro.Miguardanegliocchi,poialzaunamanoemeloprendeinmano,stringendoforte,conilpollicechemiaccarezzalapunta.

“Oddio.”

Sipiegainavanti.

Esononellasuabocca.

“Cazzo.”

Succhiaforte,eilmiocorposipiegasottodilei.«Dio,Ana,piano»sospiro.Maleinonmi dà tregua e continua a succhiare. “Cazzo.” Il suo entusiasmo è disarmante. La sualinguavasuegiùeioentroedescodallasuabocca,glielospingofinoingolamentreleicontinua a stringermi tra le labbra. È uno spettacolo erotico travolgente, potrei venireanchesologuardandola.

«Fermati,Ana,fermati.Nonvogliovenire.»

Sisiede,lasuaboccaèumidaeisuoiocchisonoduepozzenerepuntateversodime.

«La tua ingenuitàe il tuoentusiasmosonodisarmanti.»“Maadessovoglioscopartieguardarti.” «Mettiti sopra. È la cosa migliore. Tieni, infilami questo.» Le metto unpreservativoinmano.Loosservaconariacosternata,poistrappalabustinaconidenti.

Èuntiposveglio.

Tirafuoriilprofilatticoemiguardainattesadiistruzioni.

«Pizzicalapuntaepoisrotolalo.Nondeveentrarcil’aria.»

Annuisce e fa esattamente come le ho detto, assorta e concentrata, con la lingua chespuntatralelabbra.

«Anastasia,mifaimorire»ledicostringendoidenti.

Quandohafinitosisiedeeammiralasuaopera,oforseme:nonnesonosicuro,manonmiimporta.«Oravoglioaffondaredentrodite.»Mialzodicolpoasedereecitroviamofaccia a faccia. La mia mossa la sorprende. «Così» mormoro, poi le metto un bracciointornoaifianchielasollevounpo’.Conl’altramanosistemoilpeneelafaccioscivolarelentamentesopradime.

Rimangosenzafiatomentreleichiudegliocchieilpiaceresifarumorosamentestradaattraversolasuagola.

«Cosìvabene,piccola,sentimi,finoinfondo.»

“È.Una.Bomba.”

La tengo ferma, lascioche si abitui alla sensazionedimedentrodi lei.«Èprofondo,qui»ledicoconvoceroca,mentremiinarcoesollevoifianchiperpenetrarlasempredipiù.

«Ancora»mormora,conlatestacheciondola.Apregliocchiemifissa,avvampando.Èsenzapudoreormai,inpredaaldesiderio.Mipiacechelepiacciacosìtanto.Facciocomedice e lei geme di nuovo, rovesciando la testa all’indietro con i capelli che cadonodisordinatisullespalle.Misdraiolentamentesullettopergodermilospettacolo.

«Muoviti,Anastasia,suegiù,comevuoi.Prendilemiemani.»Leporgolemanieleileafferra,cercandol’equilibriosopradime.Sisollevalentamenteepoisiabbassadinuovo.

Ilmiorespiroèrapidoespezzatomentrecercoditrattenermi.Leisialzaequestavoltasollevoifianchiperandarleincontromentresiabbassa.

“Oh,sì.”

Chiudo gli occhi emi godo ogni centimetro del suo corpo.Troviamo il ritmo giustomentre lei mi cavalca… ancora, e ancora, e ancora. È meravigliosa, con i seni chesobbalzano,icapellicheondeggiano,laboccaapertaadassaporareognigocciadipiacere.

Il suo sguardo incontra il mio, ed è pieno di desiderio e di stupore. Dio, è davverosplendida.

Grida,mentre il corpoprende il sopravvento.Stapervenire, così stringo le suemaniancorapiùforteeleisiinfiamma,letteralmente.Laprendoperifianchimentreurlaparolesenzasenso,travoltadall’orgasmo.Epoilastringosemprepiùforteemilascioandare,insilenzio,esplodendodentrodilei.

Crollasulmiopettoeiorimangolìdisteso,ansimando,sottodilei.

“MioDio,questaragazzaèunascopatadasballo.”

Rimaniamodistesiviciniperun istante, il suopeso sudimemi fa starebene.Lei sispostaeannusalamiaT-shirt,poimiappoggiaunamanosulpetto.

La tenebra, veloce e potente, si fa strada nel mio petto, nella mia gola e tenta distrangolarmi,disoffocarmi.

“No,nontoccarmi.”

Leafferro lamanoe avvicino le suenocche alle labbra, poimigiro suun fianco, inmodochenonpossapiùtoccarmi.

«Nonfarlo»mormoroelebaciolelabbramentretentodiscacciarelapaura.

«Perchénontipiaceesseretoccato?»

«Perché dentro ho cinquanta sfumature di tenebra, Anastasia.» Dopo anni e anni diterapia,èl’unicacertezzacheho.

Spalanca gli occhi, con aria interrogativa, è avida di altre informazioni.Ma non c’èbisognochesappiadiquestamerda.«Lamiaintroduzioneallavitaèstatamoltodura.Nonvoglio annoiarti con i dettagli. Non farlo e basta.» Strofino piano il naso contro il suomentre escoda lei, poimi tiro su a sedere emi tolgo il preservativo, che lascio cadereaccantoalletto.«Abbiamoaffrontatotuttelenozionidibase.Tièpiaciuto?»

Perunattimosembralontana,poipiegalatestadilatoesorride.«Seimmaginicheiocredadiaverpresoilcontrolloanchesoloperunistante,be’,nonhaitenutocontodelmioquozientediintelligenza.Magrazieperavermiilluso.»

«Miss Steele, tu non hai solo un bel visino. Finora hai avuto sei orgasmi e miappartengonotutti.»Perchéquestosemplicefattobastaafarmifelice?

Leivagaconlosguardosulsoffittoeperunattimosembraquasichesisentaincolpa.

“Checosasuccede?”«Devidirmiqualcosa?»lechiedo.

Leihaunattimodiesitazione.«Stamattinahofattounsogno.»

«Ah,sì?»

«Sonovenutanel sonno.»Si copregli occhi con il braccio, comepernascondersi dame,imbarazzata.Sonosorpresodallasuaconfessione,maancheeccitatoecompiaciuto.

“Checreaturasensuale.”

Sbirciadasoprailbraccio.Forsesiaspettacheiomiarrabbi?

«Nelsonno?»

«Mihasvegliato»mormora.

«Loimmagino.»Questastoriamiaffascina.«Cosastavisognando?»

«Te»mirisponde,abassavoce.

“Me!”

«Cosafacevo?»

Sicopredinuovogliocchi.

«Anastasia,cosafacevo?Nontelochiederòancora.»Perchéècosìimbarazzata?Ilfattodiavermisognatoè…tenero.

«Aveviunfrustino»bisbiglia.Lescostoilbracciodagliocchi,cosìdavederlainfaccia.

«Davvero?»

«Sì.»Èpaonazza.Lericerchechestafacendosembranoavereuncertoeffettosudilei,

eanchepositivo.Lesorrido.

«C’èancorasperanzaperte.Nehodiversi,difrustini.»

«Dicuoiomarroneintrecciato?»Nelsuotonosicoglieuncautoottimismo.

Scoppioaridere.«No,masonosicurochepotreiprocurarmelo.»

Ledounbacioalvolo,poimialzopervestirmi.AncheAnasiveste,conipantalonidellatutaeunacanottiera.Raccolgoilpreservativoeloannodo.Orachehaaccettatodiesseremia,leserveunmetodocontraccettivo.Completamentevestita,sisiedesulletto,agambe incrociate, emi osservamentre prendo i pantaloni. «Quando dovrebbe venirti ilciclo?» lechiedo.«Odiomettermiquest’affare»brontolo.Lemostro ilpreservativo,poimiinfiloijeans.

Sembracoltaallasprovvista.

«Allora?»laincalzo.

«Lasettimanaprossima»risponde,eleguancesicoloranodirosa.

«Deviiniziareaprenderelapillola.»

Misiedosullettoperinfilarmicalzeescarpe.Leinondicenulla.

«Haiunmedicodifiducia?»lechiedo.Scuotelatesta.«Possochiederealmiodivenireavisitartiacasatua,domenicamattina,primacheciincontriamo.Oppurepuòvisitartiacasamia.Cosapreferisci?»

SonocertochepermeildottorBaxterfarebbeunavisitaadomicilio,ancheseèunpo’chenonlovedo.

«Acasatua»risponde.

«Vabene.Tifaròsaperel’ora.»

«Tenestaiandando?»

Sembrasorpresa.«Sì.»

«Cometorniinalbergo?»michiede.

«VieneaprendermiTaylor.»

«Possoaccompagnartiio.Hounabellissimamacchinanuova.»

Così va meglio. Ha accettato la macchina, come doveva fare, ma con tutto lochampagnechehabevutoèmegliochenonguidi.

«Temochetuabbiabevutotroppo.»

«Mihaifattoubriacareapposta?»

«Sì.»

«Perché?»

«Perchéragionitropposullecose,eseireticentecomeiltuopatrigno.Ungocciodivinoecominciaparlare,eiohobisognochetusiasinceraconme.Altrimentitichiudiariccioenonsocosapensi.Invinoveritas,Anastasia.»

«Etupensidiesseresempresinceroconme?»

«Ciprovo.Lanostrastoriafunzioneràsolosesiamosinceril’unoconl’altra.»

«Vorreicherestassieusassiquesto.»Mimostrailsecondopreservativo.

“Devigestirelesueaspettative,Grey.”

«Anastasia, ho superato tante barriere qui, stasera. Devo andare. Ci vediamodomenica.»Mi alzo in piedi. «Il contratto con lemodifiche sarà pronto, così possiamoiniziareagiocaresulserio.»

«Giocare?»dicelei,convocestridula.

«Mipiacerebbemettere in scenauna cosa con te.Lo farò soloquandoavrai firmato,quandosapròcheseipronta.»

«Ah.Quindipotreirimandare,senonfirmo?»

“Merda.”Nonciavevopensato.

Sollevailmento,conariadisfida.

“Ah…dinuovoladominazionedalbasso.”Trovasempreilmodo.

«Sì,immaginodisì,maiorischiereidicederesottolapressione.»

«Cedere?Inchemodo?»michiede,conunosguardopienodicuriosità.

«Lecosepotrebberosfuggirmidimano»laprovoco,socchiudendogliocchi.

«Inchesenso?»ilsuosorrisoèugualealmio.

«Sai,esplosioni,inseguimentiinauto,rapimenti.»

«Potrestirapirmi?»

«Oh,sì.»

«Tenermiprigionieracontroilmiovolere?»

«Oh,sì.»“Ecco,questaèun’ideainteressante.”«EaquelpuntopasseremmoaunTPE24/7.»

«Temodinonseguirti»dice,unpo’perplessaeconilcuoreingola.

«Un Total Power Exchange, uno scambio totale di potere, ventiquattro ore suventiquattro.» La mia fantasia va a mille mentre penso a tutte le possibilità che siaprirebbero.Èincuriosita.«Aquelpuntononavraiscelta»ledico,intonoscherzoso.

«Ovvio.» Il suo tono è sarcastico e alza gli occhi al cielo, forse in cerca diun’ispirazionedivinachelaaiutiacomprendereilmiosensodell’umorismo.

“Oh,dolcezza.”

«Oh,AnastasiaSteele,haiappenaalzatogliocchialcieloconme?»

«No!»

«Mièsembratodisì.Cosatihodettochetiavreifattoinquesticasi?»Lemieparolerimangonocomesospesetranoiemisiedosulbordodelletto.«Vieniqui.»

Mifissaperunistante,èsbiancata.«Nonhoancorafirmato»mormora.

«Tihodettocosaavreifatto.Sonounuomodiparola.Oratisculaccerò,poitiscoperò,moltoinfrettaesenzapietà.Allafinequelpreservativotorneràutile.»

Accetteràono?Questoèilpunto,laprovacheleièingradodisostenereunacosadelgenere.Laguardoerestoimpassibile,inattesadellasuadecisione.Sedicedino,vuoldirechel’ideadidiventarelamiaSottomessaerasolounmucchiodichiacchiere.

Esia,allora.

“Failasceltagiusta,Ana.”

Haun’espressioneseria,tienegliocchispalancati,epensochestiaponderandolasuadecisione.

«Stoaspettando»ledicoabassavoce.«Nonsonountipopaziente.»

Fa un respiro profondo, distende le gambe e scivola verso dime,mentre io cerco dimascherareilsollievo.

«Bravabambina.Oraalzatiinpiedi.»

Leiobbedisceeioletendolamano.Miposailpreservativosulpalmo.All’improvviso,laafferroelarovesciosulmioginocchiosinistro,inmodochelatesta,lespalleeiltoracesianoappoggiatisulletto.Mettolagambadestrasullesue,cosìlatengoferma.Hovogliadi farlodalmomento incuimihachiestosefossiomosessuale.«Metti lemanisopra latesta»leordino,eleiobbediscesubito.«Perchéstofacendoquesto,Anastasia?»

«Perchéhoalzatogliocchialcieloquandomihaidettounacosa»mirisponde,conunfilodivoce.

«Tisembraeducato?»

«No.»

«Lofaraidinuovo?»

«No.»

«Tisculacceròognivoltachelofarai,chiaro?»

Hointenzionediassaporareafondoquestomomento,un’altraprimavolta.

Conmoltacalma,gustandomiognisingoloistante,leabbassoipantalonidellatuta.Ilsuosplendidosedereènudoeallamiamercé.

Appenaappoggiolamanosudilei,leitendeognimuscolo…inattesa.Lasuapelleèmorbida, e le accarezzo entrambe le natiche con il palmo. Ha un fondoschiena molto,moltobello.Eiostoperfarlodiventarediunbelcolorerosato…comelochampagne.

Alzolamanoelacolpisco,conforza,propriosopralecosce.

Boccheggiaetentadialzarsimaconl’altramanolabloccoall’altezzadellescapole.Laaccarezzopianonelpuntoincuil’hocolpita.

Leirestaimmobile.

Ansante.

Inattesa.

“Sì,stoperfarlodinuovo.”

Lasculacciouna,due,trevolte.

Ilvisoèdistortodaldolore,gliocchiserrati.Perònonmichiededismettere,anchesesistacontorcendo.

«Staiferma,altrimentitisculacciopiùalungo»laavverto.

Massaggio la sua pelle morbida e poi ricomincio: natica sinistra, natica destra, inmezzo.Aturno.

Urla,manonmuovelebracciaenonmichiedeancoradismettere.

«Mistosoloriscaldando»ledicoconvoceroca.Lacolpiscodinuovo,epoipasso ildito sull’impronta rosa della mano che le ho lasciato sulla pelle. Il suo sedere si staarrossandoinmanieradeliziosa.Èdavverounospettacolo.

Lacolpiscoun’altravolta.

Eleigridadinuovo.

«Nessunopuòsentirti,piccola,soloio.»

Lasculaccioancora,epoiancora,sempreconlostessoschema:naticasinistra,naticadestra,inmezzo,eleigridaognivolta.Arrivatoadiciottomifermo.Sonosenzafiato,ilpalmodellamanobruciaecel’hoduro.

«Bastacosì»grugnisco,cercandodi riprendere fiato.«Complimenti,Anastasia.Ora tifotto.»

Conunmovimento circolare lemassaggiopiano il sedere arrossato e scendoverso ilbasso.Èbagnata.

Eiocel’hosemprepiùduro.

Leinfilodueditanellavagina.

«Sentiqui.Senticomeiltuocorpohagradito,Anastasia.Seifradicia.»Muovoleditadentroefuori,eleicominciaagemere,mentreilsuocorposistringeintornoallemieditaaognispintaeilsuorespirodiventasemprepiùveloce.

Sfiloledita.

Lavoglio.Ora.

«Laprossimavoltatichiederòdicontare.Dov’èfinitoilpreservativo?»

È sotto la sua testa, lo prendo e intanto la sollevo con cautela dalmio grembo e laadagio sul letto a pancia in giù. Abbasso la cerniera e non mi preoccupo neanche ditogliermi i pantaloni,mi libero in fretta della bustina emi infilo il preservativo con unmovimentorapidoepreciso.Lesollevoifianchifinchénonsiritrovainginocchio,conilsedereperariaintuttalasuaroseagloriamentreiomisistemodietrodilei.

«Ora sto per prenderti. Hai il permesso di venire» grugnisco mentre la accarezzo eafferroilpeneconunamano.Conuncolpodecisosonodentrodilei.

Leigemementremimuovo.Dentro.Fuori.Dentro.Fuori.Sprofondoinleieguardoilmiomembrochescomparesottoilsuosederearrossato.

Halaboccaaperta,gemeegrugniscesottoimieicolpi,elesuegridasifannosemprepiùforti.

“Dài,Ana.”

Mistringedentrodiséelanciaunultimourlomentreviene,conforza.

«Oh,Ana!»Laseguooltreilpuntodinonritornoementremisvuotodentrodileiperdolacognizionedeltempo.

Crolloalsuofianco,lasollevosopradimeestringendolatralebracciaaffondoilvisotraisuoicapellielesussurro:«Oh,piccola,benvenutanelmiomondo».

Mi tiene fermocon il suopeso enon fa nessun tentativodi toccarmi il petto.Hagliocchichiusieilsuorespirostatornandonormale.Leaccarezzoicapelli.Sonomorbidi,diunluminosocolormoganoerisplendonoallalucedell’abat-jour.SannodiAna,dimelaedisesso.Unprofumochedàallatesta.«Complimenti,piccola.»

Nonstapiangendo.Hafattociòcheleèstatochiesto.Haaffrontatotuttelesfidecheleho lanciato, è davvero una donna notevole. Prendo fra le dita una spallina della suacanottiera.«Usiquestaperdormire?»

«Sì»risponde,conlavoceimpastata.

«Dovrestiindossarerasoeseta,stupendaragazza.Tiporteròafareshopping.»

«Mipiacelamiatuta»ribatte.

Naturalmente.

Labaciosullatesta.«Vedremo.»

Chiudo gli occhi e mi abbandono alla quiete di quel momento, mentre uno stranoappagamentomiriscaldaemiriempieilcuore.

Ètuttocosìbello.“Troppobello.”

«Devoandare»ledicoavocebassa,emichinoperbaciarlelafronte.«Staibene?»

«Stobene»risponde,intonopacato.

Scivolo piano da sotto il suo corpo e mi alzo. «Dov’è il bagno?» le chiedo mentreraccolgoilpreservativousatoemichiudoijeans.

«Infondoalcorridoio,asinistra.»

Unavolta inbagno,getto ilpreservativonelcestinoevedochesulloscaffalec’èunabottigliettadiolioperbambini.

Proprioquellochemiserve.

Quando torno, lei è già vestita e cerca di evitare ilmio sguardo. “Perché di colpo èdiventatacosìtimida?”

«Hotrovatounpo’diolioperbambini.Lasciachetelospalmisulsedere.»

«No,nonc’èbisogno»dice,mentrecontinuaafissarsilemanieaevitarediguardarmi.

«Anastasia»laavverto.

“Perfavore,fa’quelchetidico.”

Misiedodietrodileieleabbassoipantaloni.Miversounpo’dioliosuunamanoepoilemassaggioilsederedolorantecondelicatezza.

Leisimettelemanisuifianchiinunaposaostinata,marimaneinsilenzio.

«Mipiacemettertilemaniaddosso»dicoamestessoadaltavoce.«Ecco.»Letirodinuovosuipantaloni.«Devoandare.»

«Tiaccompagnofuori»diceavocebassamentremisiavvicina.Laprendopermanoelalascioconunacertariluttanzaquandosiamodavantiall’ingresso.Unapartedimenonvorrebbeandarsene.

«NondevichiamareTaylor?»michiede,conlosguardofissosullacernieradellamiagiaccadipelle.

«Taylorèquidallenove.Guardami.»

Dueocchioniazzurrimisbircianodasottolunghecigliascure.

«Nonhaipianto.»Lamiavoceèbassa.

“Etiseilasciatasculacciare.Seidavveromeravigliosa.”

Laattiroameelabacio,einquelbacioc’ètuttalamiagratitudine.«Adomenica»lesussurro contro le labbra.Mi stacco di colpo da lei, prima di cedere alla tentazione dichiederlesepossorestare,eunavoltafuorivadoversoTaylorchemiaspettaabordodelSUV. Salito in macchina, mi volto a guardare, ma lei se n’è andata. Probabilmente èstanca…comesonostancoio.

“Piacevolmentestanco.”

Probabilmente è stata la conversazione sui limiti relativi piùpiacevole che abbiamaiavuto.

“Maledizione,quelladonnaèdavverosorprendente.”Chiudogliocchielarivedosopradime,conlatestaall’indietroinpredaall’estasi.Ananonfamainullacontrovoglia.Sidàfinoinfondo.Epensarechehaavutoilsuoprimorapportosessualesolounasettimanafa.

“Conme,econnessunaltro.”

Sorridomentreguardofuoridalfinestrino,mariescosoloavedereilmiovoltospettraleriflessonelvetro.Chiudogliocchi,emiabbandonoallefantasticherie.

Addestrarlasaràdivertente.

ÈTaylorarisvegliarmi.«Siamoarrivati,MrGrey.»

«Grazie»glirispondo,conlavoceimpastata.«Inmattinatahounariunione.»

«All’hotel?»

«Sì.Unavideoconferenza.Nonavròbisognodiessereaccompagnatodaqualcheparte,mavorreiandarviaprimadipranzo.»

«Acheoravuolechepassiaprenderla?»

«Alledieciemezzo.»

«Benissimo, signore. Il BlackBerry che ha chiesto verrà recapitato a Miss Steeledomani.»

«Ottimo. A proposito, domani potresti prendere il suo vecchio Maggiolino eliberartene?Nonvogliocheloguidipiù.»

«Ma certo. Ho un amico che restaura auto d’epoca, a lui potrebbe interessare. Loproporròalui.C’èaltro,signore?»

«No,grazie.Buonanotte.»

«Buonanotte.»

LasciocheparcheggiilSUVemidirigoversolasuite.

Prendounabottigliadiacquagasatadalfrigo,misiedoallascrivaniaeaproillaptop.

Nientemailurgenti.

MalaveraragioneèchevoglioaugurarelabuonanotteadAna.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:26maggio201123.14Oggetto:Tu

CaraMissSteele,seisemplicementedeliziosa.Ladonnapiùbella,intelligente,spiritosaeaudacecheabbiamaiincontrato.Prendiunanalgesico.Nonèunarichiesta.EnonguidarepiùiltuoMaggiolino.Loverreiasapere.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Con ogni probabilità starà dormendo, ma lascio comunque acceso il laptop con lacaselladipostaaperta.Pochiminutipiùtardiarrivalasuarisposta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:26maggio201123.20Oggetto:Adulatore

CaroMrGrey,l’adulazionenontiporteràdanessunaparte,madatocheseigiàstatodappertutto,laquestioneècontroversa.DovròguidareilmioMaggiolinofinoaun’officinaperpoterlovendere,quindinonstaròasentirenessunadelletuestupidagginiinproposito.Ilvinorossoèsemprepreferibileaqualsiasianalgesico.AnaPS:LebacchettatepermesonounlimiteASSOLUTO.

Leggolaprimafraseescoppioinunafragorosarisata.“Oh,piccola,neipostichevorreivedere con te non sono ancora stato.” Vino rosso dopo lo champagne? Forse non è lascelta più intelligente e devo levare le bacchettate dalla lista. Mentre le rispondo mi

domandoqualialtreobiezionipotràsollevare.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:26maggio201123.26Oggetto:Donnefrustrantichenonsannoaccettareicomplimenti

CaraMissSteele,nontistavoadulando.Dovrestiandarealetto.Accettolatuaaggiuntaailimitiassoluti.Nonberetroppo.Taylorsisbarazzeràdellatuavecchiaauto,eriusciràancheaspuntareunbuonprezzo.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Sperocheadessosiaandataaletto.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:26maggio201123.40Oggetto:Taylor.Èl’uomogiustoperlamissione?

Carosignore,sonosorpresachetusiadispostoacorrereilrischiodifarguidarelamiaautoaltuobracciodestro,enonaunadonnachetiscopiditantointanto.ComefaiaesserecertocheTaylorriescaaspuntareilprezzomiglioreperlasuddettamacchina?Inpassato,probabilmenteprimadiincontrarti,eronotaperessereunossoduronellecontrattazioni.Ana

“Machediavolo…Unadonnachemiscopoditantointanto?”

Facciounrespiroprofondo.Lasuarispostamiirrita…anzi,mifainfuriare.Comeosaparlaredisestessainquestitermini?ComemiaSottomessa,leisaràmoltopiùdiquesto.Lesaròdevoto,comefaanoncapirlo?

Edicertonellatrattativaconmeèstataunossoduro.“MioDio!”Sepensoatutteleconcessionichehodovutofarerispettoalcontrattooriginale.

ContofinoadiecieneltentativodicalmarmiimmaginodiessereabordodellaGrace,ilmiocatamarano,mentreveleggionelSound.

Flynnsarebbeorgogliosodime.

Lerispondo.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:26maggio201123.44Oggetto:Staiattenta!

CaraMissSteele,immaginochesiailVINOROSSOaparlare,echetuabbiaavutounagiornatamoltolunga.Ciononostante,sareitentatodivenirelìefareinmodochetunonpossasedertiperunasettimana,invececheperunaserasoltanto.Taylorèunexmilitareedècapacediguidarequalsiasicosa,daunamotociclettaauncarroarmato.Latuaautononrappresentaunrischioperlui.

Perfavore,nonriferirtiatestessacomeauna“donnachemiscopoditantointanto”perché,moltofrancamente,lacosamifaINFURIARE,etiassicuroche,arrabbiato,nontipiacerei.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Respirolentamente,neltentativodistabilizzareilbattitocardiaco.Chialtroalmondoèmairiuscitoafarmiquestoeffetto?

Nonmirispondesubito.Forseèrimastaintimoritadallemieparole.Prendounlibro,mapoi mi rendo conto che ho letto lo stesso paragrafo tre volte in attesa della sua mail.Controllolapostaperl’ennesimavolta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:26maggio201123.57Oggetto:Staiattentotu

CaroMrGrey,nonsonocertachetumipiacciainognicaso,soprattuttoadesso.MissSteele

Non riesco a staccare gli occhi dalla sua risposta, e tutta la rabbia che provavo siaffievoliscefinoasparire,sostituitadaun’ondatadiansia.

“Merda.”

Mistadicendocheèfinita?

Venerdì27maggio2011

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201100.03Oggetto:Staiattentotu

Perchénontipiaccio?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Mialzoevadoaprendereun’altrabottigliadiacquagasata.Poiaspetto.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:27maggio201100.09Oggetto:Staiattentotu

Perchénonrestimaiconme.

Seiparole.

Seibreviparolecapacidifarmivenirelapelled’oca.

Lehodettochenonhomaidormitoconunadonna.

Maoggièstatoungiornospeciale.

Sièlaureata.

Mihadettodisì.

Abbiamo letto insieme tuttaquella listadi limiti relatividi cuinonavevamai sentitoparlare.Abbiamoscopato.L’hosculacciata.Abbiamoscopatodinuovo.

“Merda.”

Eprimadirendermenecontoprendoil tagliandodelparcheggio,miinfilolagiaccaesonosullaporta.

Lestradesonodeserteeventitréminutipiùtardisonodalei.

BussopianoemiaprelaKavanagh.

«Checazzoseivenutoafare?»grida,conlosguardopienodirabbia.

“Ahia.Nonèesattamentel’accoglienzachesperavo.”

«VoglioparlareconAna.»

«Be’, non puoi!» È piazzata inmezzo alla porta a braccia conserte e gambe aperte,comeunagargouille.

Cercodiconvincerla.«Hobisognodivederla,mihaappenascrittounamail.»“Levatidaipiedi!”

«Checosalehaifattostavolta?»

«Èproprioquellochevorreisapere»lerispondoadentistretti.

«Daquandotihaincontratononfachepiangere.No,nonpuoientrare!»

“Checosa?”Nonhopiù tempodaperdereconquesta sceneggiataeme la lascioallespalle.

«Nonpuoientrare!»LaKavanaghmisegue,urlandocomeun’arpiamentremidirigoversolastanzadiAna.

Aprolaportaeaccendolaluce.Èrannicchiatanelletto,sottolecoperte.Hagliocchirossiegonfi, tiene lepalpebresocchiuseacausadella luce.Anche ilnasoèarrossatoegonfio.

Hovistomoltedonneinquellostato,soprattuttodopoaverlepunite,masonostupitodeldisagiochemiattanaglia.

«Cazzo,Ana.»Spengolaluce,cosìnondeveteneregliocchisocchiusiemisiedosullettoalsuofianco.

«Cosacifaiqui?»singhiozza.Accendol’abat-jour.

«Vuoichebuttifuoriquestostronzo?»abbaialaKavanagh,sullasogliadellacamera.

“Vaffanculo,Kavanagh.”Alzounsopracciglioefacciofintadiignorarla.

Anascuotelatestaemiguardacongliocchiumidi.

«Sehaibisogno,lanciaunurlo»lediceKate,comeseparlasseaunabambina.«Grey»dice a voce più alta, per costringermi a guardarla in faccia. «Sei sullamia lista nera, titengod’occhio.»

Lasuavoceèstridulaeilsuosguardoècaricodirabbia,manonmenefregauncazzo.

Perfortuna,senevaaccostandolaporta,masenzachiuderladeltutto.InfilounamanonellatascainternaeancoraunavoltaMrsJoneshasuperatolemieaspettative:tirofuoriunfazzolettoeloporgoadAna.

«Cosasuccede?»

«Perchéseivenutoqui?»michiede,convocetremante.

“Nonloso.”

“Haidettochenontipiacevo.”

«Fapartedelmioruolovegliaresulletuenecessità.Haidettochevolevicherimanessi,quindi eccomi qui.» “Bella mossa, Grey.” «Però ti trovo in questo stato.» “Non eri inquestostatoquandomenesonoandato.”«Sonocertodiessereioilresponsabile,manonsoperché.Èperchétihopicchiato?»

Sitirasuasedereafatica,sussultandoperildolore.

«Haipresounanalgesico?»Cometihodetto?

Scuotelatesta.

“Quandoimpareraiafarequellochetidico?”

VadoacercarelaKavanaghelatrovosuldivano,ancorafuribonda.

«Anahamalditesta.Haipercasounanalgesico?»

Solleva le sopracciglia, sorpresa, credo a causa della premura chemostro per la suaamica.Milanciaun’occhiatacciaevaincucina,frugainqualchescatolaemiportaunapillolaeunatazzad’acqua.

TornoincameraeporgolapastigliaadAna,poimisiedosulletto.«Prendiquesta.»

Leifacomeledico,conun’ombradipreoccupazionenegliocchi.

«Parlami.Miavevidettochestavibene.Nontiavreimailasciatasolaseavessipensatoche ti sentivicosì.»Leièdistratta,giocherellaconun filodellacoperta.«Devodedurrechequandomihaidettochestavibenenoneravero.»

«Pensavodistarebene»ammettelei.

«Anastasia,nonpuoidirmiquellochepensi iovogliasentire.Nonèsincerità,questa.Comepossofidarmidiquellochemidici?»Nonfunzioneràmaiseleinonèsinceraconme.

Èunpensierodavverodeprimente.

“Parlami,Ana.”

«Cometiseisentitamentreticolpivo,esubitodopo?»

«Nonmièpiaciuto.Vorreichenonlofacessipiù.»

«Nondovevapiacerti.»

«Perchéatepiace?»michiede,eilsuotonoèpiùdeciso.

“Merda.”Nonpossorivelarleilveromotivo.

«Vuoisaperlodavvero?»

«Oh,l’argomentomiaffascina,fidati.»Adessoèdiventatasarcastica.

«Staiattenta»laavverto.

L’espressionesulmiovisolafaimpallidire.«Vuoipicchiarmidinuovo?»

«No,nonstasera.»“Pensochetuneabbiapreseabbastanza.”

«Allora?»Aspettaunarisposta.

«Mipiacesentirediavereilcontrollo,Anastasia.Vogliochetuticomportiinuncertomodo,e senon lo farai tipunirò,così impareraiacomportarti comedesidero.Mipiacepunirti.Hovolutosculacciartidaquandomihaichiestoseerogay.»

“Enonvogliochealzigliocchialcieloconme,eneanchechetufacciadelsarcasmo.”

«Quindinontipiacciocosìcomesono»midice,avocebassa.

«Pensochetusiafantasticacomesei.»

«Ealloraperchétentidicambiarmi?»

«Io non voglio cambiarti.» “Dio me ne guardi, sei incantevole.” «Vorrei che fossieducata,seguissileregolechetihodatoenonmiprovocassi.Semplice.»“Evogliochetusiaalsicuro.”

«Peròtipiacepunirmi?»

«Sì.»

«Èquestochenonriescoacapire.»

Facciounsospiro.«Iosonofattocosì,Anastasia.Sentolanecessitàdicontrollarti.Hobisognochetuticomportiinuncertomodo,esenonlofai…»Lamiafantasiacominciaagaloppare. “Lo trovo eccitante, Ana. E anche tu. Perché non riesci ad accettarlo? Tu,piegatasullemieginocchia…Ilpalmodellamanosultuosedere.”«Mipiaceguardarelatuasplendidapelledialabastroarrossarsiescaldarsisottolemiemani.Mieccita.»Soloapensarcimivengonoibrividi.

«Quindiilpuntononèfarmisoffrire?»

“Maledizione.”

«Inparteloè,pervedereseriesciasopportarlo.»Inrealtàèunapartebellagrossa,manon voglio ancora arrivarci. Se glielo dico adesso, mi butta fuori. «Ma non è l’unicaragione.Èilfattocheseimiaechepossofareditequellochevoglio,ilfattodiavereilcontrollototalesuun’altrapersona.Epoimieccita.Damorire.»

DovreiprestarleunpaiodilibrisucosasignificaessereunaSottomessa.

«Senti,nonmistospiegandomoltobene.Nonhomaidovutofarloprima.Nonhomaianalizzato tuttoquesto inprofondità.Sonosemprestatoconpersonecheavevanoimieistessigusti.»Facciounapausa,peresseresicurochemistiaancoraascoltando.«Epoinonhaiancorarispostoallamiadomanda.Cometiseisentitadopo?»

Strizzalepalpebre.«Confusa.»

«Erisessualmenteeccitata,Anastasia.»

“Dentroditec’èunapiccolapervertita,Ana.Loso.”

Chiudogliocchiehounavisionedileibagnataepienadidesiderio,mentreleaffondodentro leditadopo lasculacciata.Quandoriapro lepalpebre, leimista fissando,con lepupilledilatateelelabbrasocchiuse…Siinumidisceillabbrosuperioreconlalingua.Nehavogliaanchelei.

“Merda.Adessono,Grey,nonquandoèridottainquestostato.”

«Nonguardarmicosì»laammonisco,unpo’aspro.

Sollevaunsopracciglio,conariasorpresa.

“Saicosaintendo,Ana.”«Nonhopreservativi,epoituseimoltoagitata.Alcontrariodiciòchepensalatuacoinquilina,nonsonounmostroounmaniacosessuale.Ecosì,tiseisentitaconfusa?»

Leirimaneinsilenzio.

«Nonhaiproblemiaesseresinceraconmequandoscrivi.Letuemailmidiconosempre

conprecisionecometisenti.Perchénonriesciafarelostessodipersona?Timettocosìinsoggezione?»

Leicontinuaagiocareconlacoperta.

«Miincanti,Christian.Mitramortisci.MisentocomeIcaro,chevolavatroppovicinoalsole.»Lasuavoceètranquilla,mapienadiemozione.

Lasuaconfessionemistordiscecomeunimprovvisocalciointesta.

«Iocredopropriochesiailcontrario»sussurro.

«Inchesenso?»

«Oh,Anastasia,seistatatuastregarmi.Nonèevidente?»

“Èperquestochesonoqui.”

Leinonèconvinta.

“Ana. Credimi.” «Non hai risposto alla mia domanda. Fallo via mail, per favore.Adesso,però,vorreidavverodormire.Possofermarmi?»

«Vuoifermarti?»

«Volevicherestassiqui.»

«Nonèlarispostaallamiadomanda»insistelei.

“Chedonnaimpossibile.”Hoappenaguidatocomeunpazzoperarrivarequidopoiltuomessaggiodelcazzo.Eccolarispostachevolevi.

Borbottocherisponderòviamail.Nonstoparlandodiquesto.Laconversazioneèfinita.

Prima di cambiare idea e tornare all’Heathman, mi alzo, svuoto le tasche, mi tolgoscarpeecalze,misfiloipantaloni.Lanciolagiaccasullasedia,esalgosulletto.

«Stenditi»ordino.

Lei obbedisce, e io la guardo, appoggiandomi suungomito. «Sedevi piangere, fallodavantiame.Hobisognodisaperlo.»

«Vuoichepianga?»

«Nonparticolarmente.Vogliosolosaperecometisenti.Nonvogliochemiscivolitraledita.Spegnilaluce.Ètardi,edomaniandiamoentrambialavorare.»

Leiobbedisce.

«Sdraiatisuunfianco,difronteame.»

“Nonvogliochemitocchi.”

Illettoondeggiamentreleisimuove,lacircondoconilbraccioelatirodelicatamentecontrodime.

«Dormi,piccola»mormoro,einspirol’aromadeisuoicapelli.

“Accidenti,haunbuonprofumo.”

Lelliotcorrenell’erba.

Ride.Forte.

Lorincorro.Ilmiovisoèsorridente.

Loprenderò.

Cisonopiccolialberiintornoanoi.

Alberi-bambinocarichidimele.

Lamammamilasciacoglierelemele.

Lamammamilasciamangiarelemele.

Homessolemeleintasca.Intutteletaschecheho.

Lenascondonelmaglione.

Illorosaporeèbuono.

Illoroodoreèbuono.

Lamammafalatortadimele.

Tortadimeleegelato.

Ilmiopancinosorride.

Nascondolemelenellescarpe.Lenascondosottoilcuscino.

C’èunuomo.NonnoTrev-Trev-yan.

Ilsuonomeèdifficile.Difficiledapronunciarenellamiatesta.

Luihaunaltronome.Thee-o-door.

Theodoreèunnomebuffo.

Glialberi-bambinosonosuoi.

Acasasua.Dovevive.

Èilpapàdellamamma.

Haunarisatasonora.Egrandispalle.

Eocchifelici.

CorreperprendereLellioteme.

“Nonriesciaprendermi.”

Lelliotcorre.Ride.

Corro.Loprendo.

Ecadiamogiùnell’erba.

Luiride.

Lemelebrillanoalsole.

Ehannounsaporecosìbuono.

Mmh.

Ehannounodorecosìbuono.

Tanto,tantobuono.

Lemelecadono.

Cadonosudime.

Migiro,emicolpisconosullaschiena.Pungono.

Ahi!

Mailprofumoèancoraqui,dolceepenetrante.

“Ana.”

Quandoaprogliocchisonoavvoltointornoalei,lenostremembraintrecciate.Mistaguardando con un sorriso tenero. Il suo volto non è più segnato e gonfio; sembraraggiante.Ilmiopeneèd’accordo,esiirrigidisceinsegnodisaluto.

«Buongiorno.»Sonodisorientato.«Maledizione,miattirianchenelsonno.»Mimuovopiano,districandomidalei,emiguardointorno.Naturalmente,siamonellasuacameradaletto. Isuoiocchibrillanod’ansiaedicuriosità,mentre ilmiomembropremecontrodilei. «Mmh, non sarebbe una cattiva idea, ma penso che dovremmo aspettare fino adomenica.»Lestrofinoilnasoappenasottol’orecchioemiappoggiosuungomito.

Sembraarrossata.Calda.

«Seibollente»misgrida.

«Anchetuseipiuttostosexy.»Sorridoespingoinavantil’inguine,stuzzicandolaconlamiapartedelcorpopreferita.Tentadi lanciarmiunosguardodi rimprovero,ma falliscemiseramente,ètroppodivertita.Michinosudileielabacio.

«Dormitobene?»chiedo.

Leiannuisce.

«Anch’io.»

Sonosorpreso.Hodormitodavverobene.Glielodico.Nienteincubi.Solosogni…

«Cheoresono?»domando.

«Lesetteemezzo.»

«Le sette emezzo…Cazzo.»Salto fuori dal letto e comincio amettermi i jeans.Miguardamentremivesto,sforzandosidisoffocareunarisata.

«Haiun’influenzaterribilesudime»milamento.«Hounariunione.Devoandare,devoessereaPortlandalleotto.Stairidendodime?»

«Sì»ammette.

«Sonoinritardo.Nonmisuccedemai.Un’altraprimavolta,MissSteele.»Miinfilolagiaccaallabell’emeglio,miavvicinoeprendolatestadiAnatralemani.«Adomenica»sussurrobaciandola.Agguantol’orologio,ilportafoglioeisoldisulcomodino,prendole

scarpe e vado dritto alla porta. «Taylor verrà a ritirare il Maggiolino. Non stavoscherzando,nondeviguidarlo.Civediamoacasamiadomenica.Tiscriveròunamailconl’orario.»

Lalasciolì,unpo’frastornata,miprecipitofuoriesaltoinmacchina.

Mimettolescarpementreguido.Poimilancioatuttogas,zigzagandoneltrafficoversoPortland.DovròincontrareisocidiEamonKavanaghconaddossoijeans.PerfortunaèunariunioneviaWebEx.

Miprecipitonellamiasuitedell’Heathmaneaccendoillaptop:8.02.Merda.Nonsonorasato,mamiravvioicapelliesistemolagiacca,sperandochenonsiaccorganochesottoindossosolounamaglietta.

“Ecomunque,chissenefrega?”

MiconnettoaWebExeAndreaèlìchemiaspettaonline.«Buongiorno,MrGrey.MrKavanaghèinritardo,maaNewYorkequiaSeattlesonopronti.»

«FredeBarney?»“ImieiFlintstones.”Ridacchioalpensiero.

«Sì,signore.EancheRos.»

«Ottimo.Grazie.»Sonosenzafiato.Colgoil fugacesguardodiperplessitàdiAndrea,ma decido di ignorarlo. «Puoi ordinarmi un bagel tostato con crema di formaggio esalmoneaffumicatoeuncaffènero?Fammeloportarenellamiasuitealpiùpresto.»

«Sì,MrGrey.»Postaillinkallaconferenza.«Eccoqui,signore»dice.Cliccoillink,esonodentro.

«Buongiorno.»ANewYorkcisonoduedirigenti,sedutialtavolodelleconferenze,chefissanolawebcamconariad’attesa.Ros,BarneyeFredappaionociascunoinunapropriafinestra.

Èoradidedicarsiagliaffari.Kavanaghdicechevuoleaggiornarelasuaretedeimediaconcollegamentiinfibraotticaadaltavelocità.PotrebbeoccuparsenelaGEH…mafasulserio?C’èbisognodiungrossoinvestimento,maallafinesiavrebberonotevoliprofitti.

Mentrediscutiamo,lanotificadiunamaildiAna,conunoggettodifficiledaignorare,apparesull’angolo inaltoadestradelmioschermo.Con lamaggiorcalmapossibile,cicliccosopra.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:27maggio201108.05Oggetto:Violenzaepercosse:ipostumi

CaroMrGrey,volevisapereperchémisonosentitaconfusadopochemihai–cheeufemismodovremmoutilizzare?–sculacciato,castigato,picchiato,aggredito.

“Unpo’melodrammatico,MissSteele.Avrestipotutodiredino.”

Ecco,durantetuttal’allarmanteoperazione,misonosentitaavvilita,degradataemaltrattata.

“Setisentivicosì,perchénonmihaifermato?C’èlasafeword.”

Eperaumentarelamiamortificazione,hairagione,eroeccitata,cosachenonmisareimaiaspettata.

“Loso.Bene.Finalmentel’haiammesso.”

Comebensai,tuttigliaspettidelsessopermesonounanovità…Vorreitantoesserepiùesperta,equindipiùpreparata.Ilfattodiessereeccitatamihasconvolto.Lacosachemihadavveropreoccupatoèstataciòchehoprovatodopo.Èancorapiùdifficiledaspiegare.Erofeliceperchétuerifelice.Misentivosollevata,perchénonerastatodolorosocomepensavo.Equandomisonotrovatatraletuebraccia,ero…soddisfatta.

“Anch’io,Ana.Anch’io.”

Mamisentoimbarazzata,persinocolpevole,perlecosechehoprovato.Nonsiaddiconoallamiapersona,perquestosonocosìconfusa.Horispostoallatuadomanda?Sperocheilmondodegliaffarisiastimolantecomesempre…echetunonsiaarrivatotroppotardi.

Grazieperessertifermatoadormire.Ana

Kavanagh si unisce alla conversazione, scusandosi per il ritardo.Mentre si fanno lepresentazionieFredparladiciòchelaGEHpuòoffrire,digito larispostaadAna.Sperochequellidall’altrapartedelloschermopensinochestoprendendoappunti.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201108.24Oggetto:Liberalamente

Oggettointeressante,ancheseuntantinoesagerato,MissSteele.Venendoallequestionichesollevi.Propendereiper“sculacciare”,perchédiquestositrattava.Dunquetiseisentitaavvilita,degradataemaltrattata…VedochehaimoltipuntiincomuneconTessDurbeyfield.Misembravachefossistatatuascegliereladegradazione.Tisentidavverocomedici,opensisolochedovrestisentirticosì?Sonoduecosemoltodiverse.Setisentidavverocosì,nonpensichepotresticercaredilasciartiandareaquestesensazioni,diguardarleinfaccia,perme?ÈquestocheunaSottomessadovrebbefare.Sonofelicedellatuainesperienza.Permeèpreziosa,esoloadessostoiniziandoacapirecosasignifica.Inpocheparole…significacheseimiadaognipuntodivista.Sì,erieccitata,ilche,asuavolta,eramoltoeccitante.Nonc’ènientedimaleinquesto.“Felice”nonrendel’ideadicomemisonosentito.“Estasiato”civapiùvicino.Lasculacciatadipunizionefamoltopiùmalediquellaerotica…quindiquestoèilmassimodeldolorecheproverai,amenoche,naturalmente,tunoncompiaqualchetrasgressionegrave,nelqualcasouseròqualchearneseperpunirti.Amebruciavanolemani.Malacosamipiace.Anch’iomisonosentitosoddisfatto,piùdiquantopotrestimaiimmaginare.Nonsprecareenergieneisensidicolpa,neirimorsiecc.Siamoadulticonsenzientiequellochefacciamonell’intimitàriguardasolonoi.Deviliberarelamenteeascoltareiltuocorpo.Ilmondodegliaffarinonèstimolantequantote,MissSteele.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Lasuarispostaèquasiimmediata.

Da:AnastasiaSteele

A:ChristianGreyData:27maggio201108.26Oggetto:Adulticonsenzienti!Nondovrestiessereinriunione?

Sonofelicechetibruciasserolemani.Eseavessiascoltatoilmiocorpo,adessosareiinAlaska.AnaPS:Sulfattodilasciarmiandare,cipenserò.

“Alaska!Davvero,MissSteele?”Ridacchio trameemeedo l’impressionedi essereimpegnatonella conversazioneonline.Bussano alla porta,mi scusoper l’interruzione efaccioentrareilservizioincameraconlacolazione.MissOcchiMoltoScurimigratificaconunsorrisocivettuolomentrefirmolaricevuta.

Quando riprendo il collegamento, Fred sta intrattenendoKavanagh e soci sul grandesuccesso che questa tecnologia ha riscosso presso un altro cliente, una società che sioccupadifutures.

«Sarà la tecnologia ad aiutarmi sul mercato dei futures?» chiede Kavanagh con unsorrisosarcastico.QuandoglidicocheBarneylavoraallosviluppodiunasferadicristalloperprevedereiprezzi,hannotuttilacompiacenzadiridere.

Mentre Fred discute un ipotetico calendario per l’implementazione e l’integrazionetecnologica,iorispondoallamaildiAna.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201108.35Oggetto:Nonhaichiamatolapolizia

MissSteele,sepropriovuoisaperlo,sonoinriunione,aparlaredelmercatodeifutures.Perlacronaca:mihaidatocorda,sapendocosastavoperfare.Nonmihaichiestoinnessunmomentodismettere,nonhaiusatonessunadelleduesafeword.Seiun’adulta:puoiscegliere.Sinceramente,nonvedol’oradiaveredinuovoilpalmodolorante.Aquantopare,nonascoltilapartegiustadeltuocorpo.InAlaskafamoltofreddo,nonèunbelpostoincuinascondersi.Titroverei.Possointercettareiltuocellulare…ricordi?Vaialavorare.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Fredormaièunfiumeinpiena,mentreioricevolarispostadiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:27maggio201108.36Oggetto:Stalker

Tiseimairivoltoaunopsicologoperquestetuetendenzedastalker?Ana

Soffocounarisata.Èpropriospiritosa.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201108.38Oggetto:Stalker?Io?

CorrispondounapiccolafortunaaldottorFlynnperiltrattamentodellemietendenzedastalkerealtro.Vaialavorare.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Perchénonèandataallavoro?Faràtardi.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:27maggio201108.40Oggetto:Ciarlatanicostosi

Possoumilmenteconsigliartidichiedereunsecondoparere?NonsonosicuracheildottorFlynnsiamoltobravo.MissSteele

Maledizione, questa donna è spassosa… e ha intuito: Flynn mi costa un piccolopatrimonioperisuoiconsigli.Scrivofurtivamentelamiarisposta.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201108.43Oggetto:Altripareri

Nonchesianoaffarituoi,umilmenteomeno,maquellodeldottorFlynnègiàilsecondoparerechechiedo.Dovraipremerel’acceleratoredellatuanuovaauto,mettendotiinpericolosenzamotivo.Miparechesiacontroleregole.VAIALAVORARE.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Kavanaghmifaunadomandasullepossibilitàdicautelarsidapossibiliscenarinegativinel futuro.Lo informocheabbiamorecentementeacquisitounasocietàchehaun ruoloinnovativo,dinamico,nelcampodellafibraottica.Nonc’èbisognochesappiachenutrodubbi sull’amministratore delegato, Lucas Woods. Tanto lui è fuori dai giochi. Sonoassolutamentedecisoalicenziarequell’idiota,aprescinderedaciòchediceRos.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:27maggio201108.47Oggetto:L’ARROGANZADELLEMAIUSCOLE

Perquantoriguardaletuetendenzedastalker,misembracheunpo’sianoancheaffarimiei.Nonhoancorafirmatoniente.Quindi,regole,marameo.Epoinoninizioprimadelle9.30.MissSteele

L’ARROGANZADELLEMAIUSCOLE.Adorabile.

Rispondo.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201108.49Oggetto:Linguisticadescrittiva

“Marameo”?Nonsosesitrovasuldizionario.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

«Possiamo parlarne offline» dice Ros a Kavanagh. «Ora che abbiamo un’idea dellevostreesigenzeeaspettative,prepareremounapropostadettagliatapervoieciriuniremolaprossimasettimanaperdiscuterne.»

«Grande»dico,cercandodisembraremoltocoinvolto.

Tuttifannocennid’assenso,esipassaaisaluti.

MirivolgoaKavanagh:«Grazieperavercidatolapossibilitàdifarelanostraofferta,Eamon».

«Aquantosembra,voi ragazzi sapetecosaci serve»dice.«Èstatobellovederti, ieri.Arrivederci.»

TuttisidisconnettonotranneRos,chemifissacomesemifosserocresciutedueteste.

Unsuonomiavvertedell’arrivodellamaildiAnanellamiacaselladiposta.

«Aspetta,Ros,dammiunpaiodiminuti.»Disattivol’audio.

Eleggo.

Escoppioaridere,forte.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:27maggio201108.52Oggetto:Linguisticadescrittiva

Èunaviadimezzotrailmaniacodelcontrolloelostalker.Elalinguisticadescrittivapermeèunlimiteassoluto.Oravuoismetterladitormentarmi?Vorreiandareallavoroconlamianuovaauto.Ana

Digitounarispostaveloce.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201108.56Oggetto:Ragazzeimpertinentimaspassose

Miprudonolemani.

Guidapiano,MissSteele.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Ros mi lancia un’occhiataccia quando riattivo l’audio. «Che diavolo succede,Christian?»

«Cosac’è?»Facciol’ingenuo.

«Lo sai cosa c’è.Nonconvocareunadannata riunione, quandoè evidente chenon tiinteressa.»

«Sinotavatanto?»

«Sì.»

«Cazzo.»

«Sì.Cazzo.Questopotrebbeessereuncontrattoenormepernoi.»

«Loso.Loso.Midispiace.»Sorrido.

«Nonsochetihapresoultimamente.»Scuotelatesta,mahol’impressionecheesasperiitonipernascondereildivertimento.

«Èl’ariadiPortland.»

«Be’,primatorniqui,meglioè.»

«Mimettoinviaggioperl’oradipranzo.Nelfrattempo,chiediaMarcodisondaretuttelecaseeditriciaSeattleevederesecen’èqualcunamaturaperun’acquisizione.»

«Vuoientrarenell’editoria?»farfugliaRos.«Nonèunsettoreconunaltopotenzialedicrescita.»

Probabilmenteharagione.

«Solopersapere.Tuttoqui.»

Sospira.«Seproprioinsisti…Cisarainelpomeriggio?Magarifacciamoilpuntodellasituazione,sarebbeilcaso.»

«Dipendedaltraffico.»

«IntantomisegnounincontrodiaggiornamentoconAndrea,poisivedrà.»

«Ottimo.Arrivederci.»

MidisconnettodaWebEx,quinditelefonoadAndrea.

«MrGrey.»

«Chiama il dottor Baxter e fallo venire nel mio appartamento, domenica versomezzogiorno.Senonèdisponibile,trovaunbuonginecologo.Cercailmeglio.»

«Sì,signore»dice.«Qualcos’altro?»

«Sì.QualèilnomedelmiopersonalshopperalNeimanMarcus,nelBravernCenter?»

«CarolineActon.»

«MandamiunSMSconilsuonumero.»

«Vabene.»

«Civediamopiùtardinelpomeriggio.»

«Sì,signore.»

Riaggancio.

Finora è stata unamattinata interessante.Non riesco a ricordare un altro scambio dimailcosìdivertente.Controlloilcomputer,manonc’ènulladinuovo.Anadeveessereallavoro.

Mipassolemanitraicapelli.

Roshanotatocomeerodistrattodurantelariunione.

“Merda,Grey.Cercaditenereinsiemelecose.”

Miavventocomeunluposullacolazione,bevounpo’dicaffèfreddo,poivadonellacameradalettoperfareunadocciaecambiarmi.Neanchementremifaccioloshampooriescoatogliermidallatestaquelladonna.Ana.

“IncredibileAna.”

Rivedo l’immaginedi lei che simuove ritmicamente sopradime;di lei distesa sullemieginocchia,conilsederearrossato;dileilegataalletto,laboccaaperta,inestasi.MioDio,com’èsexyquelladonna.Estamattinasvegliarsiaccantoaleinonèstatocosìmale,ehodormitobene…davverobene.

“L’arroganza delle maiuscole.” Le sue mail mi fanno ridere. Sono divertenti. Lei èdivertente.Nonhomaisaputochequestomipiacesse,inunadonna.Devopensareacosafaredomenicanellastanzadeigiochi…qualcosadidivertente,qualcosadinuovoperlei.

Mentremirado,mivieneun’idea,edopoessermivestitotornoallaptoppernavigarenelmionegoziodigiocattolipreferito.Hobisognodiunfrustinodaequitazione,dicuoiomarroneintrecciato.Sogghigno.FaròinmodocheisognidiAnadiventinorealtà.

Dopoaverefatto l’ordine,mioccupodellemail,pienodienergiaeproduttivo, finchéTaylornonmiinterrompe.«Buongiorno,Taylor.»

«MrGrey.»Annuisce,guardandomiconun’espressioneperplessa,emirendocontochestosorridendo,perchépensoancoraallemaildiAna.

“Lalinguisticadescrittivapermeèunlimiteassoluto.”

«Hoavutounabuonamattinata»misorprendoaspiegare.

«Sonofelicedisentirlo,signore.IlbucatodiMissSteeledellasettimanascorsa.»

«Mettiloinsiemeallemiecose.»

«Saràfatto.»

«Grazie.»Loguardomentreentranellamiacameradaletto.AncheTaylornotal’effettoAnastasiaSteele.Ilmiotelefonoronza:èunmessaggiodiElliot.

SeiancoraaPortland?Iocisaròpiùtardi.Aiutoleragazzeapartire.Peccatochenonpuoirestare.IlnostroprimoDOPPIOAPPUNTAMENTOdaquandoAnatihatoltolaverginità.

Vaffanculo.VadoaprendereMia.

Hobisognodidettagli,fratello.Katenonmidiceniente.

Bene.Vaffanculo.Ancoraunavolta.

«MrGrey?»Taylormiinterrompedinuovo.Hainmanoilmiobagaglio.«HospeditoilcorriereconilBlackBerry.»

«Grazie.»

Rispondeconuncennodellatesta.Mentreluisiallontana,scrivoun’altramailaMissSteele.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201111.15Oggetto:BlackBerryinprestito

Devopoterticontattareinqualsiasimomentoe,datochelamailèlatuaformapiùsinceradicomunicazione,hopensatocheavessibisognodiunBlackBerry.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

“Emagariaquestotelefonorisponderai,quandotichiamo.”

Alle11.30houn’altraconferencecall,conilnostrodirettorefinanziario,perdiscuterele donazioni benefiche della GEH nel prossimo trimestre. Mi impegna quasi un’ora,dopodichéfacciounpranzoleggeroefiniscodileggere“Forbes”.

Dopol’ultimaforchettatadiinsalata,mirendocontochenonhomotivodirimanereinhotel.Èoradiandare,masonoriluttante.EinfondodevoriconoscerecheèperchénonvedròAnafinoadomenica,amenocheleinoncambiidea.

“Cazzo.Sperodino.”

Scaccioquelpensiero sgradevole, raccolgo idocumentinellaborsa a tracolla,vadoaprendereillaptoppermetterlovia:c’èunamaildiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:27maggio201113.22Oggetto:Allafacciadelconsumismo

PensochedovrestichiamareildottorFlynn,subito.Letuetendenzedastalkerstannoarrivandoallimite.Sonoallavoro.Tiscriveròquandotornoacasa.Grazieperl’ennesimogadget.Nonsbagliavoquandotihodettocheseiilconsumatoreideale.Perchél’haifatto?

Ana

Mifalapredica!Rispondoimmediatamente.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201113.24Oggetto:Sagaceperesserecosìgiovane

Unpuntoperte,comealsolito,MissSteele.IldottorFlynnèinvacanza.L’hofattoperchépossopermettermelo.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Nonrispondesubito,cosìmettovia il laptop.Afferro laborsaescendoallareceptionperilcheck-out.Mentreaspettolamiaauto,Andreachiamaperdirmichehatrovatounaginecologacheverràall’Escaladomenica.

«SichiamadottoressaGreene,edèaltamenteraccomandatadalsuomedico,signore.»

«Bene.»

«LavoraalNorthwestHospital.»

«Okay.»DovevuoleandareaparareAndrea?

«Ancoraunacosa,signore:ècostosa.»

Liquidolesuepreoccupazioni.«Andrea,qualunquecifravogliavabene.»

«Inquestocaso,puòesserealvostroappartamentodomenicaall’unaemezzo.»

«Ottimo.Procedipure.»

«Bene,MrGrey.»

Riaggancio, e sono tentato di chiamaremiamadre per verificare le credenziali delladottoressaGreene,vistochelavoranonellostessoospedale.Macosìpotreiindurlaafarequalchedomandaditroppo.

Unavoltainmacchina,mandoadAnaunamailconidettagliperdomenica.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201113.40Oggetto:Domenica

Civediamodomenicaalle13?Ildottorearriveràall’Escalapervisitartialle13.30.PartoadessoperSeattle.Sperocheiltraslocovadabene,easpettoconansiailnostroprossimoincontro.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

“Bene.” Fatto.Mi immetto sulla strada con la R8 e mi avvio rombando verso la I-5.

Quandooltrepassol’uscitaperVancouver,mivieneun’ispirazione.ChiamoAndreaconilvivavoceelechiedodiprocurareunregalodibenvenutoperAnaeKate.

«Cosalepiacerebbe?»

«BollingerLaGrandeAnnéeRosé1999.»

«Sì,signore.Qualcos’altro?»

«Checosavuoidirecon“qualcos’altro”?»

«Fiori?Cioccolatini?Unpalloncino?»

«Palloncino?»

«Sì.»

«Chetipodipalloncino?»

«Be’…nehannodituttiitipi.»

«Bene.Buonaidea.Vediseèpossibileavereunpalloncinoaformadielicottero.»

«Sì,signore.Enelbigliettocosavuolescrivere?»

«“Signore,buonafortunanellavostranuovacasa.ChristianGrey.”Okay?»

«Okay.Qualèl’indirizzo?»

“Merda.”Nonloso.«TimandounSMSoggioalmassimodomani.Puòandare?»

«Sì,signore.Possofarloconsegnaredomani.»

«Grazie,Andrea.»

«Prego.»Sembrasorpresa.

RiaggancioelanciolaR8atuttavelocità.

Perleseiemezzosonoacasaeilmioentusiasmosièsgonfiato:nessunanotiziadaAna.Scelgounpaiodigemellieannodoilpapillon,invistadegliimpegnidellasera.Michiedose lei stia bene. Ha detto chemi avrebbe contattato appena a casa. L’ho chiamata duevolte, ma nulla, e questo mi manda fuori di testa. Provo ancora, e stavolta lascio unmessaggio.

“Pensochetudebbaimparareagestirelemieaspettative.Nonsonounuomopaziente.Se dici che intendi contattarmi quando stacchi dal lavoro, dovresti avere la decenza difarlo. Altrimenti mi preoccupo, ed è un’emozione a cui non sono abituato e che nonsopportobene.Chiamami.”

Senonchiamaallasveltafiniròperscoppiare.

Sono seduto a un tavolo conWhelan, ilmio banchiere. Sono suo ospite a una cena dibeneficenzaperun’organizzazionenonprofitchesiproponedi sensibilizzare l’opinionepubblicainmeritoallapovertànelmondo.

«Sonocontentochetucel’abbiafatta»diceWhelan.

«Èperunabuonacausa.»

«Egrazieperilsuogenerosocontributo,MrGrey.»Lasuastucchevolemogliespingeversodimeisuoiseniperfettichirurgicamenteingrossati.

«Comehodetto,sitrattadiunabuonacausa.»Lerivolgounsorrisocondiscendente.

“PerchéAnanonharichiamato?”

Controllodinuovoilcellulare.

Niente.

Guardo tutti quegli uomini dimezza età seduti al tavolo con la loro seconda o terzamoglietrofeo.Diononvogliachesuccedaancheame.

Sonoannoiato.Davveroannoiatoedavveroincazzato.

“Macosastafacendo?”

Avreipotutoportarlaqui?Hoilsospettocheancheleisisarebbeannoiataamorte.Laconversazionealtavolosispostasullostatodell’economia:perquantomiriguarda,nehoabbastanza.Miscuso, lascio il saloneedescodall’hotel.Mentre l’addettoalparcheggiorecuperalamiamacchina,chiamodinuovoAna.

Ancoranessunarisposta.

Forseorachemenesonoandatononvuoleaverepiùnienteachefareconme.

Arrivatoacasa,vadodrittonellostudioeaccendol’iMac.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:27maggio201122.14Oggetto:Dovesei?

“Sonoallavoro.Tiscriveròquandotornoacasa.”Seiancoraallavoroohaimessonegliscatoloniancheiltelefono,ilBlackBerryeilMacBook?Chiamami,opotreiesserecostrettoachiamareElliot.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

GuardofuoridallafinestraversoleacquescuredelSound.

Perché mi sono offerto di andare a prendereMia? Avrei potuto essere con Ana, adaiutarlaaimpacchettaretuttelesuecarabattole,epoiuscireamangiareunapizzaconleieKateedElliot,oafarequalsiasialtracosafalagentecomune.

“Perl’amordelcielo,Grey.”

Questononèdate.“Controllati.”

Miaggiroperilmioappartamento,imieipassiriecheggianonelsoggiorno,chesembradolorosamente vuoto da quando sono stato qui l’ultimavolta. Slaccio il papillon. Forsesonoiochesonovuoto.MiversounArmagnacetornoaguardareloskylinediSeattleindirezionedelSound.

“Staipensandoame,AnastasiaSteele?”LeammiccantilucidiSeattlenonhannouna

risposta.

Ilmiotelefonoronza.

Grazie.Vaffanculo.“Finalmente.”Èlei.

«Pronto.»Chesollievo,mihachiamato.

«Ciao»dice.

«Mihaifattopreoccupare.»

«Loso.Midispiacedinonaverrisposto,mastobene.»

“Bene?Ah,sepotessi…”

«Haipassatounabellaserata?»chiedo,cercandodicontrollarmi.

«Sì.Abbiamofinitogliscatoloni,poiabbiamomangiatocibocineseconJosé.»

“Oh,dibeneinmeglio.Ancorailfotografodelcazzo.Eccoperchénonhachiamato.”

«Etu?»chiedequandononreplico,enellasuavocec’èunapuntadidisperazione.

“Perché?Cos’èchenonmidice?”

“Ehi,smettiladiricamarcisu,Grey!”

Sospiro.«Sonostatoaunacenadibeneficenza.Unanoiamortale.Menesonoandatoappenahopotuto.»

«Vorreichefossiqui»sussurra.

«Ah,sì?»

«Sì»mormora.

“Oh.”Forselesonomancato.

«Ci vediamo domenica?» le chiedo, sforzandomi di non lasciar trapelare la speranzanellamiavoce.

«Sì,domenica»dice,ecredochestiasorridendo.

«Buonanotte.»

«Buonanotte,signore.»Lasuavoceèrocaemitoglieilrespiro.

«Inboccaallupoperiltrasloco,Anastasia.»

Rimaneinlinea,respirandodolcemente.Perchénonriattacca?Nonvuole?

«Riattaccatu»sussurra.

Nonvuoleriagganciareeilmioumoresifasubitopiùleggero.SorridoalpanoramadiSeattle.

«No,tu.»

«Nonvoglio.»

«Neanch’io.»

«Erimoltoarrabbiatoconme?»chiede.

«Sì.»

«Loseiancora?»

«No.»“Orasocheseialsicuro.”

«Quindinonmipunirai?»

«No.Sonounochereagisced’impulso.»

«L’honotato»miprendeingiro,equestomifasorridere.

«Orapuoiriattaccare,MissSteele.»

«Vuoidavverochelofaccia,signore?»

«Vaialetto,Anastasia.»

«Sì,signore.»

Leinonriaggancia,esochestasorridendo.Ilmiospiritovola.«Pensicheriusciraimaiafareciòchetivienedetto?»chiedo.

«Forse…Vedremodopodomenica»dice,tentatricechenonèaltro,elacomunicazionesiinterrompe.

“AnastasiaSteele,cosadevofareconte?”

A dire il vero, ho una buona idea, a patto che il frustino salti fuori in tempo. E conquestoallettantepensierobevod’unfiatoilrestodell’Armagnacevadoaletto.

Sabato28maggio2011«Christian!» Mia strilla di gioia e corre verso di me, abbandonando una montagna dibagagli.Mibuttalebracciaintornoalcolloemistringeforte.

«Miseimancato»dice.

«Anchetumiseimancata.»Lastringoamiavolta.Sitiraunpo’indietroemiesaminaconisuoiintensiocchiscuri.

«Staibene»èilsuoverdetto.«Parlamidiquestaragazza!»

«Prima portiamo a casa te e i tuoi bagagli.» Afferro il suo carrello, che pesa unatonnellata,einsiemeusciamodalterminaldell’aeroporto,direttialparcheggio.

«Eallora,com’eraParigi?Aquantopare,teneseiportataacasalamaggiorparte.»

«C’est incroyable!» esclama. «Floubert, invece, era un bastardo. Cielo. Un uomoorribile.Comeinsegnante,unamerda,mabravocomecuoco.»

«Questosignificachestaseracucinerai?»

«Oh,speravocheavrebbecucinatolamamma.»

ContinuaaparlaresenzasostadiParigi: lasuapiccolastanza, l’impianto idraulico, ilSacré Coeur, Montmartre, i parigini, il caffè, il vino rosso, il formaggio, la moda, loshopping.Soprattuttolamodaeloshopping.EiochecredevochefosseandataaParigiperimparareacucinare.

Mimancavanolesuechiacchiere:rilassantiegradite.Leièl’unicapersonacheconoscoanonfarmisentire…diverso.

“Questaèlatuasorellina,Christian.SichiamaMia.”

Lamammamelafatenere.Èmoltopiccola.Conicapellinerineri.

Sorride.Èsenzadenti.Iotirofuorilalinguaeleiridegorgogliando.

Lamammamilasciatenereancoralapiccola.SichiamaMia.

Lafaccioridere.Lastringoancoraame,ancora.Èalsicuroquandol’abbraccio.

Elliotnonlebada.Miasbavaepiange.

Earricciailnasoquandofalacacca.

QuandoMiapiange,Elliotlaignora.Iolaabbraccioeleismette.

Siaddormentatralemiebraccia.

“Mii-a”sussurro.

“Checosahaidetto?”chiedelamamma,eilsuovisoèbiancocomeilgesso.

“Mii-a.”

“Sì.Sì.Caroragazzo.Mia.LeisichiamaMia.”

Elamammainiziaapiangere,esonolacrimedifelicità.

Imboccoilvialettod’accesso,mifermodavantiallaportad’ingressodimammaepapà,scaricoibagaglidiMiaeliportonell’atrio.

«Madovesono tutti?»Mia fa ilbroncio.L’unicapersonapresenteè ladomesticadeimieigenitori.Èuna studentessa, cheèquiperunoscambioculturale, e ionon riescoaricordare come si chiama. «Benvenuta a casa» dice a Mia nel suo inglese ampolloso,ancheseguardamecongrandiocchibovini.

“Oddio,èsolounbelviso,tesoro.”

Ignorando la domestica, affronto la domanda di Mia. «Penso che la mamma siareperibileepapàsiaaunaconferenza.Seirientrataconunasettimanad’anticipo.»

«Non avrei potuto sopportare Floubert un minuto di più. Dovevo uscirne finché neavevolapossibilità.Ehi,tihocompratounregalo.»Prendeunodeisuoibagagli,loaprenelcorridoio,einiziaarovistarcidentro.«Ah!»Miporgeunascatolaquadrata.«Aprila»misollecita,raggiante.Èunaforzadellanatura.

Aprolascatolaconcautela:dentroc’èunadiquellesfereconlaneve,checontieneunpianofortenerotempestatodilustrini.Èlacosapiùkitschcheabbiamaivisto.

«Èuncarillon.Ecco…»

Meloprende,loagitaepoigiraunachiavettasulfondo.UnaversionetintinnantedellaMarsiglieseiniziaarisuonareinunanuvoladicoloriluccicanti.

Eiochedovreifareconquesto?Rido,perchéètuttocosì…Mia.

«Èfantastico.Grazie.»Laabbraccioeleimistringeasuavolta.

«Sapevochetiavrebbefattoridere.»

Haragione.Miconoscebene.

«Allora, dimmi di questa ragazza»mi incalza.Ma veniamo distratti dall’irruzione diGrace,eiohounattimoditreguamentremadreefigliasiabbracciano.«Midispiacetantodinonesserevenutaaprenderti,cara»diceGrace.«Eroreperibile.Sembricosìcresciuta.Christian,puoiportaredisopraleborsediMia?Gretchentidaràunamano.»

“Madavvero?Orasonounfacchino?”

«Sì,mamma.»Alzogliocchialcielo.NonhobisognodellacontemplazioneromanticadiGretchen.

Dopoaversistematolafaccenda,annunciochehounappuntamentoconilmiopersonaltrainer.«Tornostasera.»Lebacioinfretta,emiallontanoprimadiesseretormentatoconaltredomandesuAna.

Bastillemifalavoraresodo.Oggifacciamokickboxingnellasuapalestra.

«Ti sei davvero rammollito a Portland, ragazzo.» Sogghigna, dopo avermi messo altappetoconuncalciocircolare.Bastillevienedaunadurascuoladiaddestramento,epermevabene.

Balzoinpiedi.Vorreiatterrarlo,maluièinforma…Oggipermenongira,enonriescoacombinareniente.

Quandoabbiamofinitoluichiede:«Chec’è?Seidistratto,ragazzo».

«Lavita.Saicom’è…»rispondoconariaindifferente.

«Certo.SeitornatoaSeattlequestasettimana?»

«Sì.»

«Bene.Tirimetteremoinsesto.»

Mentrefacciounpo’dijoggingtornandoalmioappartamento,mivieneinmenteilregalodibenvenutoperAna.ScrivounSMSaElliot.

Qualèl’indirizzodiAnaeKate?Vogliofarlorounasorpresa,unregalino.

Mimanda subito l’indirizzo, che io giro adAndrea.Mentre sono sull’ascensore cheportaall’attico,Andreamimandaunaltromessaggio.

Champagneepalloncinoinviati.A.

Quando rientro nel mio appartamento, Taylor mi consegna un pacchetto. «È arrivatoquestoperlei,MrGrey.»

“Oh,sì.”Riconoscolacartaanonimacheloavvolge:èilfrustinodaequitazione.

«Grazie.»

«MrsJonesdicechetorneràdomani,neltardopomeriggio.»

«Bene.Pensochesiatuttoperoggi,Taylor.»

«Moltobene,signore»replicaconunpiccolosorrisoeducatoeritornanelsuoufficio.Prendoilfrustinoevadoincamera.Saràun’introduzioneperfettaalmiomondo:persuastessa ammissione Ana non ha punti di riferimento per quanto riguarda le punizionicorporali, a parte la sculacciata che le ho dato l’altra sera. E che l’ha eccitata. Con ilfrustinodovròcercarediandarcipianoerenderlounacosapiacevole.

“Moltopiacevole.” Il frustinodaequitazioneèperfetto.Ledimostreròche lapauraèsolonellasuatesta.Eunavoltachesisaràabituataaquestopotremoprocedere.

“Sperochepotremoprocedere…”

Lo faremo lentamente. E faremo solo le cose che è in grado di sopportare. Sefunzionerà,dovremoprocederealsuoritmo.Nonalmio.

Doancoraunosguardoalfrustinoelochiudonell’armadio,inattesadidomani.

Appenaaccendo ilcomputer ilmiocellularesimettea suonare.SperosiaAna,macondelusionevedochesitrattadiElena.

“Eravamod’accordochel’avreichiamata?”

«Ciao,Christian.Comestai?»

«Bene,grazie.»

«SeitornatodaPortland?»

«Sì.»

«Cenadipiacere,stasera?»

«No.MiaèappenatornatadaParigiemièstatoordinatodirestareincasa.»

«Ah.MammaGrey.Comesta?»

«MammaGrey?Stabene.Almenocredo.Perché?Cosasaicheiononso?»

«Erasolounadomanda,Christian.Nonesseretantosuscettibile.»

«Tirichiamoiolasettimanaprossima.Forseallorapotremouscireacena.»

«Bene.Seiscomparsoperunbelpo’.Eiohoconosciutounadonnachecredopotrebbesoddisfareletueesigenze.»

“Anch’io.”

Ignoroilsuocommento.«Allasettimanaprossima.Ciao.»

Sotto la doccia mi chiedo se il fatto di dover inseguire Ana l’abbia resa piùinteressante…oppureèAnacheècosì?

Lacenaèstatadivertente.Miasorellaètornata:laprincipessacheèsemprestata,conilrestodellafamigliaalsuoservizio,prontaaobbedireaisuoicomandi.Contutti ifigliacasa,Graceènelsuoelemento;hacucinatoipiattipreferitidiMia:pollofrittoallatticelloconpurèdipatateeintingolo.

Èancheunodeimieipiattipreferiti,seèperquello.

«ParlamidiAnastasia»michiedeMiamentresiamotuttiriunitiintornoaltavolodellacucina.Elliotsiappoggiaalloschienaledellasediaeincrocialemanidietrolatesta.

«Oh,vogliopropriosentireanch’io.Sapetecheglihatoltolaverginità?»

«Elliot!»losgridaGrace,elocolpisceconiltovagliolo.

«Ahi!»faluischivandoilcolpo.

Alzo gli occhi al cielo. «Ho incontrato una ragazza» dico stringendomi nelle spalle.«Finedellastoria.»

«Nonpuoidirmisoloquesto!»obiettaMiaimbronciata.

«Invece credo proprio che possa. Ed è quello che ha fatto.» Carrick le lanciaun’occhiatadipaternariprovazionesopralelentidegliocchiali.

«Laconosceremotuttiallacenadidomanisera,dicobene,Christian?»diceGraceconunsorrisettoarguto.

“Oh,cazzo!”

«VerràancheKate»pungolaElliot.

“Maledettoistigatore.”Glilancioun’occhiataccia.

«Nonvedol’oradiconoscerla.Sembrafantastica!»Miasaltellasullasedia.

«Sì, sì» borbotto, chiedendomi se non ci sia un modo per liberarmi della cena di

domani.

«Elenahachiestodite,tesoro»diceGrace.

«Davvero?»Fingoun’ariadisinteressata,messaapuntoinannidipratica.

«Sì.Dicecheèunpezzochenonvivedete.»

«Sono stato a Portland per affari.A proposito…adesso devo proprio andare: ho unariunioneimportantedomanimattina,ebisognachemiprepari.»

«Manonhaimangiatoildolce.C’èlacrostatadimele.»

“Mmh…chetentazione.”Maserimangoancoramifarannol’interrogatorioapropositodiAna.«Devoproprioandare.Hodellavorodafare.»

«Tesoro,tulavoritroppo»diceGrace,efaperalzarsi.

«Nonalzarti,mamma.SonosicurocheElliottidaràunamanoasparecchiare.»

«Cosa?»Elliotfaunasmorfia.Ioglistrizzol’occhio,salutoemivoltoperandare.

«Mativedremo,domani?»chiedeGrace,conuntonoeccessivamentesperanzoso.

«Vedremo.»

“Merda.”SembrapropriocheAnastasiaSteeledebbaconoscerelamiafamiglia.

Nonsocomemisentoalriguardo.

Domenica29maggio2011ConShakeYourHipsdeiRollingStoneschemirimbombanelleorecchiesfrecciolungolaFourthAvenueegiroadestrainVineStreet.Sonole6.45edètuttadiscesa…finoalsuoappartamento.Sonoteso;vogliosolovederedoveabita.

“Èunaviadimezzofrailmaniacodelcontrolloelostalker.”

Ridoframeeme.Stosolofacendoungiro.Infondoèunpaeselibero.

La palazzina è un ordinario edificio inmattoni rossi, con le finestre dipinte di verdescuro tipiche della zona. È un buon quartiere, vicino all’incrocio fra Vine Street e laWestern. ImmaginoAna raggomitolata nel suo letto sotto la rassicurante trapunta colorpannaeazzurro.

Percorro vari isolati e svolto nelmercato; i venditori stannomontando le bancarelle.Faccio loslalomtra i furgonicarichidi fruttaeverdurae icamioncini refrigeraticon ilpescefrescodigiornata.È ilcuoredellacittà:vibrante,ancheaquest’oradiunmattinofreddoegrigio.L’acquadelSoundsembravetropiombato,lostessocoloredelcielo.Manonpuòfarenienteperrovinarmiilbuonumore.

“Oggièilgiorno.”

Dopoladocciamiinfilounpaiodijeanseunacamiciadilinoedalcassettoneprendounelasticopericapelli.MelofaccioscivolareintascaevadonellostudioperscrivereunamailadAna.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:29maggio201108.04Oggetto:Lamiavitaincifre

Searriviinauto,tiserviràilcodicediaccessoalparcheggiosotterraneodell’Escala:146963.Lascialamacchinanelposto5,èunodiquelliriservatiame.Codicedell’ascensore:1880.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Pochiminuti,edeccolarisposta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:29maggio201108.08Oggetto:Un’annataeccellente

Sissignore.Ricevuto.GrazieperlochampagneeilCharlieTangogonfiabile,cheoraèlegatoalmioletto.Ana

Mitornainmentel’immaginediAnalegataallettoconlamiacravatta.Miagitosullapoltrona.SperochesisiaportataquellettoaSeattle.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:29maggio201108.11Oggetto:Invidia

Prego.Nonfaretardi.BeatoCharlieTango.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Nonmirisponde,cosìvadoarovistarenelfrigoriferoincercadiqualcosaconcuifarecolazione.Gailmiha lasciatodei croissant e,perpranzo,unaCaesar saladcon il pollosufficienteperduepersone.SperocheAnalamangeràeamenonimportadilasciarlaadaspettareduegiorni.

Taylorsimaterializzamentrefacciocolazione.

«Buongiorno,MrGrey.Lehoportatoigiornalidelladomenica.»

«Grazie.Anastasiaverràall’una,eladottoressaGreeneall’unaemezzo.»

«Moltobene,signore.C’èaltroinprogrammaperoggi?»

«Sì.Anaeiosaremodaimieigenitoripercena.»

Taylorpiegalatesta,dandolamomentaneaimpressionediesserestupito,mapoitornainséeseneva.Riprendoilmiocroissantconlamarmellataall’albicocca.

“Sì.Laporteròaconoscereimieigenitori.Cosac’èdistrano?”

Nonriescoastarefermo.Sonoinquieto.Èmezzogiornoeunquarto.Iltemposembranonpassaremai,oggi.Lascioperdere il lavoro,prendoigiornalidelladomenicae tornonelsoggiorno,doveaccendolamusicaemimettoaleggere.

Conmiasorpresavedochec’èunafotodiAnaemesullapaginadellenotizie locali,scattata alla cerimonia delle lauree della Washington State University. Lei è deliziosa,ancheseunpo’frastornata.

Sento aprirsi la porta ed eccola là…Ha i capelli sciolti, un po’ scompigliati emoltosexy, e indossa l’abito color prugna che si era messa per la cena all’Heathman. Èsplendida.

“Fantastico,MissSteele.”

«Mmh,quelvestito.»Lamiavoceèpienadiammirazionementremiavvicinoaleiconpasso rilassato. «Bentornata, Miss Steele» sussurro e, sollevandole il mento, la bacioteneramentesullelabbra.

«Ciao»dice,conleguancesoffusediunlieverossore.

«Seiarrivatapuntuale.Mipiaccionolepersonepuntuali.Vieni.»Laprendopermanoelaconducoversoildivano.«Vogliomostrartiunacosa.»Cisediamoelepassoil“SeattleTimes”.Lafotografialafaridere.Nonesattamentelareazionechemiaspettavo.

«Quindiadessosonounatua“amica”»commentascherzosa.

«Cosìpare.Eseèsulgiornale,dev’esserevero.»

Sonopiùcalmoadessocheleièqui–probabilmenteperchéleièqui.Nonèscappata.Leinfilounacioccadeisuoimorbidi,setosicapellidietrol’orecchio;leditamiprudonodallavogliadifarleunatreccia.

«Ecosì,Anastasia,adessomiconoscimegliodell’ultimavoltacheseistataqui.»

«Sì.»L’espressionedeisuoiocchièintensa…consapevole.

«Eppureseitornata.»

Annuisce,facendomiunsorrisettoschivo.

Stentoacredereallamiafortuna.

“Losapevocheeriunapersonasingolare,Ana.”

«Haimangiato?»

«No.»

“Niente?”D’accordo, dobbiamo sistemare questa faccenda.Mi passo unamano tra icapellieneltonopiùneutropossibileledomando:«Haifame?».

«Nondicibo»scherzalei.

“Wow.”Sembrachel’abbiadettorivolgendosidirettamentealmioinguine.

Mi protendo verso di lei, le accosto le labbra all’orecchio e inspiro il suo profumoinebriante. «Sei impaziente come sempre,Miss Steele, e ti confido un segreto: lo sonoanch’io.MaladottoressaGreenearriveràdaunmomentoall’altro.»

Miappoggioalloschienaledeldivano.«Vorreicheavessimangiato.»Èunasupplica.

«Cosapuoidirmidiquestadottoressa?»chiedelei,cambiandoabilmenteargomento.

«ÈlamigliorginecologadiSeattle.Cos’altropossodirti?»

“Perlomenoèciòcheilmiomedicohadettoallamiaassistente.”

«Pensavochedovessevisitarmiiltuomedicodifiducia,enonvenirmiaraccontarecheinrealtàseiunadonna,perchénonticrederei.»

Cerco di non mettermi a ridere. «Mi è sembrato più opportuno che ti visitasse unospecialista.Nonseid’accordo?»

Miguardaconespressioneinterrogativa,mafasegnodisìconlatesta.

“Un altro argomento da affrontare.” «Anastasia,miamadre vorrebbe invitarti a cenastasera.CredocheancheElliotlochiederàaKate.Nonsosetelasenti.Permesarebbestranopresentartiallamiafamiglia.»

Siprendeunsecondoperelaborarel’informazione,poisibuttaicapellidietrolespalleconlamossachefasemprequandodeveaffrontareunabattaglia.Masembraferita,nonpolemica.«Tivergognidime?»Sembrascioccata.

“Oh,perl’amordelcielo!”«Certocheno.»“Dituttelecoseridicolecheavrebbepotutodire…”Lafissoconariarisentita.Comepuòpensareunacosadelgeneredisestessa?

«Perché,allora,sarebbestranoperte?»

«Perchénonl’homaifatto.»Lamiavocesuonairritata.

«Perchétupuoialzaregliocchialcielo,eiono?»

«Nonmieroaccortodiaverlofatto.»“Mistasfidando.Dinuovo.”

«Disolitononmeneaccorgonemmenoio»contrattacca.

“Merda.Stiamolitigando?”

Taylorsischiariscelavoce.«LadottoressaGreeneèarrivata,signore.»

«AccompagnalanellastanzadiMissSteele.»

Anasivoltadallamiaparteemifissa,mentreioletendolamano.

«Nonvienianchetu?»Sembraterrorizzataedivertitaaltempostesso.

Rido, e tutto ilmio corpo si contrae. «Pagherei una fortuna per guardarti,Anastasia,credimi,manonpensocheladottoressaapproverebbe.»Leimettelamanonellamiaeiol’attiroameelabacio.Lasuaboccaècalda,morbidaeinvitante;lemiemaniaffondanonei suoi capelli e la bacio conmaggiore vigore.Quandomi allontano, sembra confusa.Premo la fronte contro la sua. «Sono così felice che tu sia qui. Non vedo l’ora dispogliarti.»“Stentoacrederechetumisiamancatatanto.”«Andiamo.Voglioconoscereanch’ioladottoressaGreene.»

«Perché,nonviconoscete?»

«No.»

PrendoAnapermanoeandiamodisopra,inquellachesaràlasuacameradaletto.

LadottoressaGreenehaunosguardodamiope,penetrante,elacosamimetteunpo’adisagio.«MrGrey»dice,stringendolamanocheletendoinunapresasalda,dapersonachenontollerasciocchezze.

«Grazieperesserevenutaconcosìpocopreavviso.»Elescoccounodeimieisorrisipiùbenevoli.

«Grazieper aver fatto inmodo chenevalesse la pena,MrGrey.MissSteele» salutaeducatamenteAna,maiosochestacercandodivalutaredichetiposialanostrarelazione.Sicuramente pensa che dovrei arrotolarmi un baffo come il cattivo di un vecchio filmmuto.Poisivoltaemilanciaun’occhiatachesembravolerdire“adessovattene”.

“D’accordo.”

«Iosonoalpianodi sotto.»Anchesemipiacerebbe tantoassistere. Immaginoche lareazione della dottoressa sarebbe divertentissima se glielo chiedessi. Sorrido a quelpensieroescendolescalepertornareinsoggiorno.

OracheAnanonèpiùconme,sonodinuovoinquieto.Perdistrarmiunpo’preparolatavolaconduetovaglietteall’americana.Èlasecondavoltachelofaccio,eanchelaprimavoltaerastataperAna.

“Cistaiandandopiano,Grey.”

Scelgounochablisdabereapranzo–unodeipochichardonnaychemipiacciono–e

quando ho finito vado a sedermi sul divano e do un’occhiata alle pagine sportive delgiornale. Alzando con il telecomando il volume dell’iPod spero che la musica possaaiutarmiaconcentrarmisulrisultatodellapartitadiierisera,vintadaiMarinerscontrogliYankees,invecechesuciòchestaaccadendodisoprafraAnaeladottoressaGreene.

Finalmentesentoiloropassiriecheggiarelungoilcorridoio,equandoalzogliocchilevedoentrare.«Avetefinito?»chiedo,eafferroiltelecomandoperabbassareilvolumedelmotivochestavoascoltando.

«Sì,MrGrey.Abbiacuradilei:èunaragazzabellaeintelligente.»

“ChecosalehadettoAna?”

«Nehotuttal’intenzione»rispondo,lanciandounarapidaocchiatainterrogativaadAna.

Leisbatte lepalpebre,conl’ariadichinonnesaniente.“Bene.”Dunquenonènullacheleiabbiadetto.

«Lemanderòlafattura»diceladottoressaGreene.«Buonagiornataeinboccaallupo,Ana.»Uncaldosorrisoleincrespagliangolidegliocchimentrecistringiamolamano.

Taylorlascortaversol’ascensore,chiudendolaportad’ingresso.

«Com’èandata?»lechiedo,unpo’sconcertatodalleparoledelladottoressa.

«Bene, grazie» risponde Ana. «Ha detto che devo astenermi da qualsiasi attivitàsessualeperleprossimequattrosettimane.»

“Chediavolo…?”Restoaboccaaperta,scioccato.

L’espressioneinnocentediAnasidissolveinunadisarcasticotrionfo.«Ciseicascato!»

“Bellatrovata,MissSteele.”

Imieiocchisistringonoafessuraeleismettesubitodiridere.

«Ciseicascata!»Nonriescoareprimereunsorriso.Lecingolavitael’attiroame,ilmiocorpohafamedilei.«Seiincorreggibile,MissSteele.»Leaffondolemanineicapellielabacioconpassione,domandandomisenonpotreiscoparlasultavolodellacucinaperdarleunalezione.

“Tuttoasuotempo,Grey.”

«Anchesevorreiprendertiquiesubito,haibisognodimangiare,eanch’io.Nonvogliochetumisvengaaddosso,piùtardi»lesussurro.

«Èsoloperquestochemivuoi…perilmiocorpo?»

«Iltuocorpoelatualinguabiforcuta.»Labacioancora,pensoaquellocheverrà…Ilmiobaciosifapiùprofondoeildesideriomiirrigidiscelemembra.Voglioquestadonna.Primadiscoparlasulpavimentolalascioandare.Siamoentrambisenzafiato.

«Cos’èquestamusica?»midomandaconvocearrochita.

«VillaLobos,un’ariadalleBachianasBrasileiras.Bella,vero?»

«Sì» risponde lei, guardando il tavolo della colazione. Tiro fuori dal frigorifero laCaesarsalad,lamettosultavolofraleduetovaglietteeledomandoselevabene.

«Benissimo,grazie.»Misorride.

Dallacantinettafrigoprendolochablis,sentendoper tutto il tempoisuoiocchisudime.Nonsapevodipoteressereuncosìbravouomodicasa.«Acosapensi?»ledomando.

«Stavoguardandoiltuomododimuoverti.»

«Eallora?»chiedo,stupito.

«Seimoltoelegante»rispondeleisommessamente,arrossendounpo’.

«Caspita, grazie, Miss Steele.» Mi siedo accanto a lei, non sapendo bene comerisponderealsuodolcecomplimento.Nessunomiavevamaidettocheeroelegante,primad’ora.«Chablis?»

«Sì,grazie.»

«Servitipure.Raccontami:chemetodoavetescelto?»

«Laminipillola.»

«Ericorderaidiprenderlaregolarmente,all’oragiusta,ognigiorno?»

Stupita, arrossisce. «Sono sicura che tu me lo ricorderai» dice con un accenno disarcasmo,chedecidodiignorare.

“Avrestidovutosceglierelaspirale.”

«Metteròunappuntosulcalendario.Mangia.»

Siinfilainboccaunaforchettatadiinsalata,poiun’altra…eun’altra.Stamangiando!

«VuoldirechemetteròlaCaesarsaladsulmenudiMrsJones…»ledico.

«Pensavodidovercucinareio.»

«Sì,lofarai.»

Finisceilsuopiattoprimadime.Dovevaavereunagranfame.

«Impazientecomealsolito,MissSteele?»

«Sì»mirisponde,scoccandomiun’occhiatatimidadasottoleciglia.

“Cazzo.Cisiamo.”

Quell’attrazione.

Quasipredadiunincantesimo,mialzoelaprendofralebraccia.

«Vuoifarlo?»lesussurro,supplicandoladentrodimedirisponderesì.

«Nonhoancorafirmato.»

«Loso…Maoggiintendoinfrangeretutteleregole.»

«Mipicchierai?»

«Sì,manontifaròmale.Nonvogliopunirtiperora.Secifossimovistiierisera,be’,sarebbestataun’altrastoria.»

Faun’espressionescioccata.

“Oh,piccola.”«Nonlasciarechequalcunoticonvincadelcontrario,Anastasia.Unodeimotivipercuiquellicomemefannoquellochefannoèperchéamanoinfliggereosubiredolore.Èmoltosemplice.Atelacosanonpiace,percuiiericihoriflettutoalungo.»

Laprendofralebraccia,premendolacontrolamiaerezione.

«Eseiarrivatoaqualcheconclusione?»mormora.

«No,einquestomomentovogliosololegartiescopartifinoafartiperdereisensi.Seipronta?»

La suaespressioneèpiù cupa, sensuale epienadi curiosità carnale.«Sì» risponde, equell’unicaparolasuonacomeunsospiro.

“Accidenti,grazie.”

«Bene.Vieniconme.»Laconducodisopraedentriamonellastanzadeigiochi.Ilmioluogo sicuro. Dove potrò fare quello che desidero fare con lei. Chiudo gli occhi,assaporandobrevementel’euforia.

“Sonomaistatotantoeccitato?”

Chiudendo la porta alle nostre spalle, le lascio andare la mano e la studio conattenzione. Le sue labbra sono leggermente aperte per lasciar passare il respiro, che èveloceesuperficiale.Gliocchisonospalancati.Èpronta.Inattesa.

«Quandoseiquidentro,seicompletamentemia.Possofareditequellochevoglio.Locapisci?»

Sipassarapidamentelalinguasullabbroeannuisce.

“Bravabambina.”

«Toglitilescarpe.»

Deglutiscee subitosi sfila i sandalicon i tacchiaspillo.Liprendoevadoametterliordinatamentevicinoallaporta.

«Bene.Nonesitare,quandotichiedodifarequalcosa.Oratitirofuoridaquelvestito.Èunacosachedesiderofaredaqualchegiorno,sebenricordo.»

Facciounapausapercontrollareseèancoraconme.«Vogliochetutisentaatuoagioconiltuocorpo,Anastasia.Haiuncorposplendido,eamepiaceguardarlo.Èunagioiacontemplarlo.Anzi,locontemplereipertuttoilgiorno,evogliochetunonsiaimbarazzatadallatuanudità.Haicapito?»

«Sì.»

«Sìcosa?»Ilmiotonoètagliente.

«Sì,signore.»

«Dicisulserio?»“Tivogliosvergognata,Ana.”

«Sì,signore.»

«Bene.Alzalemanisopralatesta.»

Lentamenteleiobbedisce.Ioprendoilsuovestitoperl’orloepianopianoglielofaccio

scorrere lungo il corpo, svelandolo centimetro dopo centimetro, solo per i miei occhi.Quando gliel’ho tolto, faccio un passo indietro in modo da potermi saziare la vista,guardandola.

Gambe,cosce,ventre,culo,seni,spalle,viso,bocca…Èperfetta.Piegoilsuovestitoelo appoggio sul cassettone dei giochi. Alzo la mano e le sollevo il mento. «Ti staimordendoillabbro.Saicheeffettomifa»lasgrido.«Girati.»

Miobbedisceesivoltaconlafacciaallaporta.Leslaccioilreggisenoefaccioscorrerele spalline lungo le braccia, sfiorandole la pelle con i polpastrelli e sentendola fremeresottoilmiotocco.Letolgoilreggisenoelogettosoprailvestito.Sonoinpiedivicinoalei, ma senza quasi toccarla, ascoltando il suo respiro affrettato e percependo il caloreirradiato dalla sua pelle. È eccitata, e non è l’unica. Le raccolgo i capelli inmodo chericadanosullaschiena.Èuncontattocosìsetoso.Meliavvolgointornoaunamanoelitirounpo’,inmododafarlepiegarelatestadilatoedesporreilsuocolloallamiabocca.

Passo il naso sulla sua pelle dall’orecchio alla spalla e viceversa, respirando il suoprofumocelestiale.

“Accidenti,sehaunbuonodore.”

«Hai un profumo divino come sempre, Anastasia.» Le schiocco un bacio sottol’orecchio,propriodovepulsailsangue.

Geme.

«Piano.Nonfarerumore.»

Tirofuoril’elasticopericapellidallatascadeijeans,eprendendoletuttalachiomafrale mani le faccio una treccia, lentamente, godendomi l’intreccio che si viene a crearecontrolasuabella,immacolataschiena.Nelegoagilmentelapartefinaleconl’elasticoedounatiratina,costringendolaafareunpassoindietroeapremereilsuocorpocontroilmio.«Mipiaciconlatreccia,quidentro»lesussurro.«Girati.»

Obbedisceconprontezza.

«Quandotidicodivenireinquestastanza,dovraiesserevestitacosì.Soloconglislip.Haicapito?»

«Sì.»

«Sì,cosa?»

«Sì,signore.»

«Brava bambina.» Impara in fretta. Ha le braccia lungo i fianchi, gli occhi cheobbedisconoaimiei.Inattesa.

«Quandotidicodivenirequi,miaspettochetiinginocchilì.»Leindicol’angolodellastanzachestaaccantoallaporta.«Fallosubito.»

Sbatteunpaiodivoltegliocchi,maprimacheabbiailtempodiripeterglielosigiraesiinginocchia,rivoltaversodimeeilrestodellastanza.

Ledo il permessodi sedersi sui talloni e anche stavolta esegue. «Tieni lemani e gliavambracci sulle cosce. Bene. Ora divarica le ginocchia. Ancora.» “Voglio guardarti,

piccola.”«Ancora.»“Vogliovedertiilsesso.”«Perfetto.Guardailpavimento.»

“Nondeviguardaremeolastanza.Puoisederticosìelasciareituoipensieriliberidiscatenarsiimmaginandocosastoperfarti.”

Miavvicinoalei,emipiacechetengalosguardobasso.Poiallungounamanoeletirola treccia, costringendola ad alzare la testa e a incontrare il mio sguardo. «Ricorderaiquestaposizione,Anastasia?»

«Sì,signore.»

«Bene.Stailìenontimuovere.»

Miallontanodalei,aprolaportaeperunattimomivoltoaguardarla.Halatestabassa,gliocchifissisulpavimento.

Chebellavisione.“Bravabambina.”

Vorreicorrere,mareprimol’entusiasmoescendolescaleconrisolutezzadirigendomiversolamiastanza.

“Mantieniunpo’difottutadignità,Grey.”

Nella cabina armadio mi tolgo tutti i vestiti e da un cassetto tiro fuori i miei jeanspreferiti.ImieiJD.IjeansdelDominatore.

Me li infilo e allaccio tutti i bottoni tranne il primo. Dallo stesso cassetto prendo ilnuovo frustino da equitazione e un accappatoio grigio. Prima di andarmene afferro unamanciatadipreservativiemeliinfilointasca.

“Cisiamo.”

“Lospettacolopuòcominciare,Grey.”

Quandotornoleièsemprenellastessaposizione:testachina,trecciasullaschiena,manisulleginocchia.Chiudolaportaeappendol’accappatoioaungancio.«BravaAnastasia.Seiunameravigliainquellaposizione.Ottimo.Alzati.»

Obbedisce,sempresenzaalzarelosguardo.

«Puoiguardarmi.»

Avidiocchiazzurrimisbircianofurtivamente.

«Ora ti incatenerò,Anastasia.Dammi lamanodestra.»Le tendo lamiae leicimettedentrolasua.Senzatoglierlegliocchididosso,lagiroapalmoinsuedadietrolaschienatirofuoriilfrustino.Lofaccioscattarerapidamentesulsuopalmo.Leispalancagliocchiechiudelamano,guardandomiconespressionestupita.

«Tuttobene?»

Ilsuorespiroaccelera,emiscoccaun’occhiataperpoiabbassarelosguardosulpalmodellamano.

«Rispondimi.»

«Bene.»Lesopracciglialesiunisconosullafronte.

«Nonaggrottarelafronte»l’ammonisco.«Tihafattomale?»

«No.»

«Nontifaràmale.Capisci?»

«Sì.»Lavoceletremaunpo’.

«Dico sul serio» insisto, e lemostro il frustino. “Cuoiomarrone intrecciato.Vedi? Ioascolto.” I suoi occhi incontrano i miei, attoniti. Le mie labbra si contraggono per ildivertimento.

«Ilnostroscopoèilpiacere,MissSteele.Vieni.»

La conduco inmezzo alla stanza, sotto la griglia di contenimento. «Questa griglia èfattainmodocheimoschettonisispostinolungodiessa.»Alzagliocchiaquell’intricatosistema,poiliposadinuovosudime.

«Inizieremo da qui, ma voglio scoparti in piedi. Quindi finiremo laggiù, vicino almuro.»LeindicolacrocediSant’Andrea.«Alzalemanisopralatesta.»

Lo fa, immediatamente.Prendo lemanettedicuoioappeseallagrigliaeglienemettouna a ciascun polso. Lavoro conmetodo, anche se leimi distrae.Quando le sono cosìvicino e sento la sua eccitazione, la sua ansia, e posso toccarla, trovo difficileconcentrarmi. Una volta che è ammanettata faccio un passo indietro e respiroprofondamente,sollevato.

“Finalmentetihodovetivolevo,AnaSteele.”

Lentamentelegirointorno,ammirandolabellavisione.Potrebbesembrarepiùeccitata?«Seiunoschiantolegatacosì,MissSteele.Elatualinguabiforcutataceperunmomento.Mi piace.» Poi mi fermo, davanti a lei, le infilo le dita negli slip e lentamente – oh,lentamente–glielifaccioscivolarelungolegambefinoaritrovarmiinginocchiatoaisuoipiedi.

Inadorazione.Èstupenda.

Senza staccare il mio sguardo dal suo, appallottolo gli slip e me li premo sul naso,inspirando profondamente. Lei spalanca la bocca, e i suoi occhi diventano grandi distupore.

“Sì.”Sorridotrameeme.“Reazioneperfetta.”

Mi infilo le mutandine nella tasca posteriore dei jeans e mi alzo, riflettendo sullaprossima mossa. Riprendo il frustino e glielo passo sul ventre descrivendo dei cerchiattorno all’ombelico con il manico… una lingua di cuoio. Lei ansima e freme a quelcontatto.

“Andràtuttobene,Ana.Fidati.”

Lentamentecomincioagirarleintorno,passandoleilfrustinosullapelle,sull’ombelico,sul fianco, sulla schiena.Al secondogiro faccio schioccare il frustino alla base del suodidietro,inmododatoccarlabruscamentesullavulva.

«Ah!»grida,tirandofortelemanette.

«Staibuona»ledico,girandoleattornoancoraunavolta.Faccioschioccaredinuovoil

frustinosullostesso,teneropuntoeleigemealcontatto,gliocchichiusimentreassorbelasensazione. Uno scatto del polso e il frustino colpisce un capezzolo. Lei getta la testaall’indietro e geme. Lo faccio di nuovo e il frustino le lecca l’altro capezzolo, e io loguardoindurirsieallungarsisottoilmorsodeldisciplinatoredicuoio.

«Tipiace?»

«Sì»geme,gliocchichiusi,latestabuttataall’indietro.

Lacolpiscosulsedere,stavoltapiùforte.

«Sì,cosa?»

«Sì,signore»grida.

Lentamente, con attenzione, moltiplico i colpi, le leccate e le frustate sul ventre esull’ombelico, giù lungo il suo corpo e verso il mio obiettivo. Con un ultimo colpo ilfrustinolemordeilclitorideeleigridainunurlostrozzato:«Oh…tiprego!».

«Buona»leordino,elapuniscoconunafrustatapiùdecisasulfondoschiena.

Faccioscorrerelamialinguadicuoioattraversoipelipubici,controlavulvaefinoallavagina.Quando lo sfilo, il cuoiomarronebrilladella sua eccitazione.«Senti quanto seibagnata,Anastasia.Aprigliocchielabocca.»

Respiraforte,maschiudelelabbraemifissa,gliocchistupefattiepersinellacarnalitàdelmomento.Lespingolapuntadelfrustinoinbocca.«Assaggiailtuosapore.Succhia.Succhiaforte,piccola.»

Lesuelabbrasichiudonosulfrustinocomesefosselapuntadelmiomembro.

“Cazzo.”

Ècosìfottutamenteeccitata,eiononpossoresisterleoltre.

Le sfilo il frustino dalla bocca e la prendo tra le braccia. Schiude le labbra per mequandolabacio,lamialinguaesploralasua,godendosiilsaporedellasualussuria.

«Oh,Anastasia,haiunsaporedelizioso»lesussurro.«Vuoichetifacciavenire?»

«Perfavore»misupplica.

Unoscattodelpolsoeilfrustinolecolpisceilsedere.«Perfavore,cosa?»

«Perfavore,signore»geme.

“Brava bambina.” Faccio un passo indietro. «Con questo?» le domando, alzando ilfrustinoinmodochepossavederlo.

«Sì,signore»risponde,prendendomidisorpresa.

«Seisicura?»Stentoacredereallamiafortuna.

«Sì,perfavore,signore.»

“Oh,Ana.Fottutissimadea.”

«Chiudigliocchi.»

Obbedisce.Econinfinitacautelaenonpocagratitudineleleccodinuovorapidamente

ilventreconilfrustino.Ricominciasubitoadansimare,semprepiùeccitata.Spostandomipiùgiù, faccioscattaredelicatamente loscudisciosulsuoclitoride.Ancora.Eancora.Eancora.

Leitiralecatene,gemendosemprepiùforte.Poisiferma,ecosìsochestapervenire.Improvvisamentebutta indietrola testaeaprelaboccaegridailsuoorgasmo,chelefatremaretuttoilcorpo.Lasciosubitocadereilfrustinoelaafferro,sostenendolamentreilsuocorposembradissolversi.Siafflosciacontrodime.

“Oh.Nonabbiamoancorafinito,Ana.”

Passandole lemanisotto lecosce,sollevoilsuocorpotremantee la trasporto,ancoraammanettata alla griglia, verso la croce di Sant’Andrea. Poi la metto giù, in piedi,schiacciata fra la croce e le mie spalle. Mi apro i jeans, slacciando tutti i bottoni eliberandoilmembro.Poitirofuoriunpreservativodallatasca,aprolabustinaconidentieconunasolamanolosrotolosull’erezione.

Gentilmente la sollevo ancora e le sussurro: «Alza le gambe, piccola, e avvolgimeleintorno ai fianchi».Appoggiandole la schiena alla croce, l’aiuto a circondarmi i fianchiconlegambementreleisipuntellaconigomitiallemiespalle.

“Tuseimia,piccola.”

Conunaspintasonodentrodilei.

“Cazzo.Èmagnifica.”

Miprendounistanteperassaporarla.Poicomincioamuovermi,godendomiognispinta.Sentendola,ancoraeancora,conilrespiroaffaticatomentreansimoincercad’ariaemiperdo inquestadonnabellissima.Lamiaboccaèapertasulsuocollo,assaporandola. Ilsuoodoremiriempielenarici,micolma.“Ana.Ana.Ana.”Nonvorreifermarmimai.

Improvvisamenteilsuocorpositende,contorcendosiintornoame.

“Sì.Ancora.”Emilascioandare.Riempiendola.Sostenendola.Adorandola.

“Sì.Sì.Sì.”

Com’èbella.Eaccidenti,mihafattoscoppiarelatesta.

Escodal suocorpoe lei si affloscia controdime.Le slego rapidamente i polsi dallagrigliaelasostengomentrecilasciamoandaresulpavimento.Lacullofralemiegambe,stringendolafralebraccia,eleisiabbandona,gliocchichiusi,ilrespiroaffannoso.

«Moltobene,piccola.Tihafattomale?»

«No.»Lasuavoceèamalapenaudibile.

«Pensavi di sì?» le domando, e le tolgo delle ciocchedi capelli dal volto per poterlavederemeglio.

«Sì.»

«Vedi?Le paure sono quasi tutte nella nostra testa,Anastasia.»Le accarezzo il viso.«Vorrestifarloancora?»

Nonmirispondesubito,epensoquasichesisiaaddormentata.

«Sì»mormoraunattimodopo.

“Grazie,Signore.”

Lastringoforte.«Bene,anch’io.»“Ancoraeancora.”Labacioteneramentesullatestaerespiroilsuoodore.SadiAna,disudoreedisesso.“Enonhoancorafinitoconte.”Sonocosìorgogliosodilei.L’hafatto.Hafattotuttoquellochevolevo.

Anaètuttociòchevoglio.

Eall’improvvisosonotravoltodaun’emozionesconosciutachemiscuote,tagliandomitendinieossaelasciandosidietrounasciadidisagioepaura.

Anasivoltaecominciaastrofinareilnasosulmiopetto.

Latenebrasiingigantisce,spaventosaefamiliare,ealpostodeldisagioprovoprestounsensodipanico.Ognimuscolodelmiocorposi tende.Anamiguardaconquegliocchichiariedecisimentrelottoperteneresottocontrollolapaura.

«Nonfarlo»sussurro.“Perfavore.”

Leisiappoggiaall’indietroemifissailpetto.

“Mantieniilcontrollo,Grey.”

«Inginocchiativicinoallaporta»leordinosvincolandomidalei.

“Va’.Nontoccarmi.”

Sialzainpiediafaticaeincespicandosiavvicinaallaporta,doveriprendelaposizioneinginocchiata.

Respiroafondo,cercandodiconcentrarmi.

“Cosamistaifacendo,AnaSteele?”

Mialzoemistiracchio,piùcalmo.

Mentre è lì inginocchiata vicino alla porta incarna perfettamente l’ideale dellaSottomessa.Ha gli occhi lucidi; è stanca. Sicuramente l’adrenalina sta calando. Le suepalpebreinizianoachiudersi.

“Oh,cosìnonva.TuvuoichesialatuaSottomessa,Grey.Mostralecosasignifica.”

DauncassettoestraggounadellefascettestringicavochehocompratodaClaytoneunpaio di forbici. «Ti annoi con me, Miss Steele?» le domando, mascherando lacompassione.Leispalancagliocchiemiguardaconespressionecolpevole.«Inpiedi.»

Sialza,lentamente.

«Seidistrutta,vero?»

Annuisceconunsorrisoimbarazzato.

“Oh,piccola,tiseicomportatabenissimo.”

«Resistenza,MissSteele. Iononsonoancorasaziodi te.Unisci lemanidavantia te,comesestessipregando.»

Per un attimo le si forma una ruga inmezzo alla fronte,ma poi preme i palmi uno

contro l’altro e alza le mani. Le stringo la fascetta intorno ai polsi. Nei suoi occhi siaccendeunlampo,quandolavede.

«Lariconosci?»Lesorridoeinfilounditosottolaplasticadellafascetta,assicurandomiche ci sia abbastanza spazio e che non sia troppo stretta. «Qui ho un paio di forbici.»Gliele mostro. «Posso tagliare la fascetta in qualsiasi momento.» Sembra rassicurata.«Vieni.»Leprendolemaniammanettateelaconducoversounangolodellettoaquattropiazze. «Voglio di più…molto, molto di più» le sussurro all’orecchiomentre lei fissastupefattailletto.«Mafaròallasvelta.Seistanca.Aggrappatiallacolonnina.»

Esitante,obbedisce.

«Piùinbasso»leordino.Fascivolarelemanilungolacolonnina.«Bene.Nonlasciarla.Selofaitisculaccio.Chiaro?»

«Sì,signore.»

«Bene.»L’afferro per i fianchi e la sollevo verso dime finché non è nella posizionegiusta, con il suo bel posteriore all’aria e a mia disposizione. «Non mollare la presa,Anastasia» le dico. «Sto per fotterti da dietro. Tieniti forte per sostenere il mio peso.Chiaro?»

«Sì.»

Lacolpiscofortesulsedere.

«Sì,signore»sicorreggeimmediatamente.

«Aprilegambe.»Infilounagambatralesueperdivaricarglieleulteriormente.«Cosìvameglio.Dopo,tilasceròdormire.»

Lasuaschienadescriveunacurvaperfetta,ognivertebraallineatadallanucafinoalsuosplendidoculetto.Neseguolalineaconledita.“Haiunapellemeravigliosa,Anastasia”dicoframeeme.Chinandomisudilei,seguoilsentierotracciatodallemieditaconteneribaci lungo la sua spinadorsale.Ementre lo faccio, le accarezzo i seni, intrappolando icapezzoli fra le dita e tirandoli.Lei si contorce sotto dime, e io le schiocco un grossobacioall’altezzadellavitaperpoisucchiaremordicchiandoladolcementementrelesfregoicapezzoli.

Mugola.Mi fermoemi raddrizzopercontemplare lavista, emidiventaduroal sologuardarla. Tiro fuori un secondo preservativo dalla tasca e, mentre apro la bustina, miliberodeijeans.Usandoentrambelemani,srotoloilprofilatticosulpene.

Vorreiprenderlanelsedere.Adesso.Masocheètroppoprestoperfarlo.

«Haiunculocosìadorabile,cosìsexy.Cosanonglifarei…»Leaccarezzolenatiche,unadopol’altra,palpandola,poileinfilodentroduedita,allargandola.

Mugolaancora.

Èpronta.

«Sei così bagnata. Non mi deludi mai, Miss Steele. Resisti. Non ci vorrà molto,piccola.»

Aggrappandomi ai suoi fianchi, mi metto in posizione, poi allungo una mano e le

afferrolatreccia,melaarrotolointornoalpolsoelatengosaldamente.Conunamanosulmembroel’altraavvoltaaisuoicapelli,scivolodentrodilei.

“È.Così.Dannatamente.Dolce.”

Lentamenteescodalei,leafferroilfiancoconlamanoliberaestringopiùforteisuoicapelli.

“Sottomessa.”

Lapenetroconforza,spingendolainavanticonungridostrozzato.

«Reggitiforte,Anastasia!»lericordo.Altrimenti,potrebbefarsimale.

Senzafiato,leisispingecontrodimeirrigidendolegambe.

“Bravabambina.”

Poi comincio a spingere, strappandole rauchi gridolini mentre si tiene saldamenteafferrataallacolonnina.Manonsilasciasemplicementeandareall’indietro.Spingecontrodime.

“Benfatto,Ana.”

Poi lo sento.Lentamente.La suapartepiù intimache si avvolge intornoame.Fuoricontrollo,mispingoinprofonditàdentrodileiemiimmobilizzo.«Vieni,Ana,dammiiltuoorgasmo»grugnisco,evengo,eilsuopiacereprolungailmiomentrelastringoelasorreggo.

Avvolgendola tra le braccia ci lasciamo cadere sul pavimento, Ana sopra di me,entrambi con la faccia rivolta al soffitto. Lei è completamente rilassata, probabilmentesfinita; il suo peso su di me è una benedetta consolazione. Guardo i moschettoni,chiedendomiseungiornononacconsentiràalasciarsisospendere.

Probabilmenteno.

Manonm’importa.

Èstatalanostraprimavoltanellastanzadeigiochi,eleièstatameravigliosa.Lebacioun orecchio. «Alza le mani.» La mia voce è roca. Lentamente, lei le solleva come sefossero fissate a un blocco di cemento e io faccio scivolare le forbici sotto la fascettastringicavo.

«Con grande soddisfazione, taglio questo nastro» mormoro, e le libero le mani. Leiridacchia,eilsuocorposobbalzacontroilmio.Èunasensazionestrana,nonsgradevole,chemistrappaunsorriso.

«Adoroquestosuono»lesussurromentresimassaggiaipolsi.Emitirosuasedereconleiingrembo.

“Adorofarlaridere.Nonrideabbastanza.”

«Ècolpamia»ammetto,elemassaggiolespalleelebracciaperfarvitornareunpo’divita.Leisivoltaversodimeconunsorrisostrano,indagatore.«Ilfattochenonridipiùspesso»spiego.

«Nonsonounacheridemolto»dice,esbadiglia.

«Oh,maquandosuccede,MissSteele,èuntalegaudioammirarti.»

«Moltoforbito,MrGrey»commenta,prendendomiingiro.

Sorrido.«Direicheseistatafottutaperbeneehaiungranbisognodidormire.»

«Questoeramenoforbito»sbuffa,sgridandomi.

La tolgo dallemie ginocchia emi alzo, recupero i jeans eme li infilo. «Non vogliospaventareTaylor,oMrsJones.»

“Anchesenonsarebbelaprimavolta.”

Ana resta seduta sul pavimento, in uno stordimento sonnacchioso. La prendo per lebraccia,l’aiutoarimettersiinpiediel’accompagnoallaporta.Dalganciosull’internodelbattenteprendol’accappatoiogrigioeglielometto.Leinonèdinessunaiuto;èdavverosfinita.

«Aletto»annuncio,dandoleunrapidobacio.

Un’espressioneallarmatalepassasulvisoassonnato.

«Adormire» la rassicuro.Echinandomisudi lei laprendo tra lebraccia, lacullosulpettoel’accompagnonellastanzadellaSottomessa.Tolgoilcoprilettoelafacciosdraiare,e in unmomento di debolezzami sdraio anch’io insieme a lei. Copro entrambi con latrapunta,el’abbraccio.

“Laterròsoloabbracciatafinchénonsiaddormenta.”

«Oradormi,splendidaragazza.»Labaciosuicapellisentendomistranamentesazio…egrato. L’abbiamo fatto.Questa dolce, innocente ragazzami ha lasciato farle quello chevolevo.Epensochelesiapiaciuto.Sodiaverfatto…piùchemai.

Lamammaèsedutadavantiallospecchioconlagrandecrepaemiguarda.

Iolespazzoloicapelli.Sonomorbidiesannodimammaedifiori.

Poimiprendelaspazzolaesiattorcigliaicapelliancoraeancora.

Adessosonocomeunserpenteirregolaregiùperlasuaschiena.

Ecco,dice.

Poisivoltaemisorride.

Oggièfelice.

Mipiacequandolamammaèfelice.

Mipiacequandomisorride.

Èbellaquandosorride.

“Facciamounatorta,Vermiciattolo.”

Unatortadimele.

Mipiacequandolamammafalatorta.

Misveglioall’improvvisoconundolceprofumochemiinvadelamente.ÈAna.Dorme

ancoraprofondamenteaccantoame.Milasciocaderesullaschienaefissoilsoffitto.

Quandomaihodormitoinquestastanza?

“Mai.”

Èunpensieroinquietante,eperqualcheinsondabileragionemimetteadisagio.

“Cosatistasuccedendo,Grey?”

Mi tiro su a sedere con cautela, non voglio disturbarla, e abbasso gli occhi sulle sueformeaddormentate.Sochecos’è:sonoagitatoperchésonoquidentroconlei.Scendodalletto,lasciandoladormire,etornonellastanzadeigiochi.Raccolgolafascettastringicavoeipreservativiemeliinfilointasca,doveritrovolemutandinediAna.Coninmanoilfrustino, i suoivestitie lesuescarpeescoechiudoachiave laporta.Unavolta tornatonella sua stanza, appendo il suovestito allaportadella cabina armadio,metto le scarpevicinoallapoltronaeilreggisenosulloschienale.Tirofuorilemutandinedallatasca…emivieneun’ideamaliziosa.

Vado nel mio bagno. Ho bisogno di farmi una doccia prima della cena di famiglia.QuantoadAna,lalasceròdormireancoraunpo’.

L’acquabollentescorresudime, lavandovia tutta l’ansiae ildisagiochehoprovatofinoaqualcheminutoprima.Percomevannoingenereleprimevoltequestanonèandatamale,pernessunodeidue.EpoiavevopensatocheunarelazioneconAnafosseunacosaimpossibile,einveceorailfuturosembrariccodipossibilità.PrendomentalmentenotadichiamareCarolineActoninmattinataperrivestirelamiaragazza.

Dopounaproduttivaoranelmiostudio,incuimisonomessoinparicontuttoquelloche dovevo leggere per lavoro, decido che Ana ha dormito abbastanza. È ormai iltramonto,e fraquarantacinqueminutidovremouscireper lacenacon imieigenitori.Èstatofacileconcentrarmisullavoro,sapendocheleièalpianodisopra,incamerasua.

“Strano.”

Be’,socheèalsicuro,làsopra.

Tirofuoridalfrigoriferoilsuccodimirtillirossiel’acquafrizzante.Limescoloinunbicchiereesalgoalpianosuperiore.

Ana è ancora profondamente addormentata, in posizione fetale come quando l’holasciata.Pensochenonsisiamossaaffatto.Halelabbrasocchiuse,eneesceunrespiroleggero.Isuoicapellisonoscarmigliati,conmolteciocchechesfuggonoallatreccia.Misiedosulbordodel lettoaccantoa leie labaciosulla tempia.Mormoraunaprotestanelsonno.

«Anastasia,svegliati.»Lamiavoceègentilementrecercodisvegliarla.

«No»brontola,stringendoforteilcuscino.

«Framezz’oradobbiamouscireperandareacenadaimieigenitori.»

Sbattelepalpebreemimetteafuoco.

«Su,dormigliona,alzati.»Labaciodinuovosullatempia.«Tihoportatounabibita.Tiaspettoalpianodisotto.Nonriaddormentarti,opasseraiunbruttoguaio»ledicomentre

leistiralebraccia.Labacioun’ultimavoltaegettandoun’occhiataallapoltrona,dovenonritroveràlesuemutandine,miavviolentamentealpianodisotto,incapacedireprimereunsorriso.

“Èoradigiocare,Grey.”

MentreaspettoMissSteele,premountastosultelecomandodell’iPodelamusicatornainvitanellamodalitàselezionecasuale.Incapacedistarefermo,miavvicinoallavetratadellaterrazzaeguardoilcielodellasera,ascoltandoAndSheWasdeiTalkingHeads.

EntraTaylor.«MrGrey,devotirarefuoril’automobile?»

«Sì,fracinqueminuti.»

«Bene,signore»falui,esparisceindirezionedell’ascensorediservizio.

Ana compare pochi minuti dopo sulla soglia del soggiorno. È luminosa, addiritturasplendida…edivertita.Cosadiràapropositodellemutandinescomparse?

«Ciao»dice,conunsorrisettocriptico.

«Ciao.Cometisenti?»

Ilsuosorrisosiallarga.«Bene,grazie.Etu?»Stafingendoindifferenza.

«Molto bene,MissSteele.»La suspense è stuzzicante, e spero che lemie aspettativenonmisilegganotroppochiaramenteinfaccia.

«Non avrei mai pensato che fossi un fan di Sinatra» dice, inclinando la testa elanciandomiun’occhiatacuriosa,mentrelericchenotediWitchcraftriempionolastanza.

«Gustieclettici,MissSteele.»Mispostoversodileifinchénonciritroviamofacciaafaccia.“Mollerà?”Cercolarispostaneisuoiscintillantiocchiazzurri.

“Chiedimidellemutandine,piccola.”

Leaccarezzo leguancecon ipolpastrelli.Leichina ilvisoverso lamiacarezza,e iosonogiàcompletamentesedotto…daquelmovimentodelicato,dalla suaespressionedisfida,eanchedallamusica.Vogliostringerlatralebraccia.

«Balla con me» le sussurro, poi prendo il telecomando dalla tasca e alzo il volumefinchélavocediFranknonciavvolge.Midàlamano.Iomettoilbracciointornoallasuavitae tiro ilsuobelcorpocontrodime,dopodichécominciamoun lento,semplicefox-trot.Leimistringelaspalla,maeropreparatoaquelcontattoeinsiemevolteggiamosulpavimento, mentre il suo viso radioso sembra illuminare la stanza… e me. Si lasciaguidareagevolmente,equandolacanzonefinisceèfrastornataesenzafiato.

“Lostessovaleperme.”

«Seitulastregadicuiparla.»Labaciocastamentesullelabbra.«Be’,almenoabbiamodatounpo’dicolorealle tueguance,MissSteele.Grazieperavermiconcessounballo.Allora,andiamoaconoscereimiei?»

«Prego.Sì,nonvedol’ora»risponde,arrossendodeliziosamente.

«Haituttoquellochetiserve?»

«Oh,sì»rispondeleicondisinvoltura.

«Seisicura?»

Annuisce,lelabbrapiegateinunsorriso.

“Accidenti,hacoraggiodavendere.”

Sorridoamiavolta.«Okay.»Stentoanascondereildivertimento.«Seèaquestogiocochevuoigiocare,MissSteele.»Afferrolagiaccaeciavviamoversol’ascensore.

Nonmancamaidisorprendermi,dicolpirmiedidisarmarmi.Adessodovròstarmeneseduto,pertuttaladuratadellacenadeimiei,sapendochelamiaragazzanonindossalabiancheriaintima.Anzi,inrealtàgiànell’ascensoresonoacutamenteconsapevoledelfattochesottoilvestitoènuda.

“Tiharipagatoconlatuastessamoneta,Grey.”

NondicenientementreTaylorguidaindirezionenordsulla I-5.Intravedounframmentodel lagoUnion; la luna scompare dietro una nuvola, e l’acqua si fa scura, come ilmioumore.Perchédiavololastoportandodaimieigenitori?Selaconosceranno,sicuramentesi creeranno delle aspettative. E lo stesso vale per Ana. E io non sono sicuro che larelazionechevoglioavereconleipotràessereall’altezzadiquelleaspettative.E,quelcheèpeggio,sonostatoproprioioamettereinmototuttoquesto,quandohoinsistitoperchéAnaconoscesseGrace.Lacolpaèsolomia.Mia,edelfattocheElliotsistascopandolasuacoinquilina.

Chi voglio prendere in giro? Se non avessi voluto che conoscesse i miei, Ana nonsarebbequi.Vorreisolononesseretantoansiosoalriguardo.

“Sì.Ilproblemaèproprioquesto.”

«Dovehaiimparatoaballare?»falei,interrompendoilcorsodeimieipensieri.

“Oh,Ana.”Disicurononvuolechetocchiqueltasto.

“Christian,stringimi.Qui.Comesideve.Bene.Uno,due.Bene.Atempoconlamusica.Sinatraèperfettoperilfox-trot.”Elenaènelsuoelemento.

“Sì,signora.”

«Seicertadivolerlosapere?»

«Sì»rispondelei,mailsuotonodicetutt’altro.

“L’hai voluto tu.” Sospiro nella semioscurità accanto a lei. «Mrs Robinson adoravaballare.»

«Dev’essere stata una brava maestra.» Il suo sussurro è pieno di dispiacere e diriluttanteammirazione.

«Sì.»

“Benecosì.Ancora.Uno,due,tre,quattro.Cisei,piccolo.”

Elenaeioscivoliamosulpavimentodellasuatavernetta.

“Dinuovo.”Ride,latestagettataall’indietro,esembraaverelametàdeisuoianni.

Anaannuisceeosservailpaesaggio,senzadubbiostarimuginandosuqualcheassurdateoriaapropositodiElena.Oforsestapensandoall’imminenteincontroconimiei.Comevorreisaperlo.Forseènervosa.Comeme.Nonhomaiportatoacasaunaragazza.

Quandocominciaadagitarsi sul sedile, sentochequalcosa la sta impensierendo.Chesiaancorapreoccupataperciòcheabbiamofattooggi?

«Nonfarlo»ledico,conunavocepiùdolcediquantoavreivoluto.

Lei si volta e mi guarda, con un’espressione indecifrabile nell’oscurità. «Non farecosa?»

«Non rimuginare troppo sulle cose, Anastasia.» A qualunque cosa tu stia pensando.Allungolamano,prendolasuaelebaciolenocche.«Èstatounpomeriggiostraordinario.Grazie.»

Inunrapidoflashscorgodentibianchieuntimidosorriso.

«Perchéhaiusatounafascettastringicavo?»

“Domandesuoggipomeriggio.Bene.”«Èfacileeveloce,eperteèunacosanuovadasperimentare. So che è un po’ brutale, ma è questo che mi piace in un dispositivo dicontenimento.»Ilmiotonorisultaasciutto,mentrecercodiintrodurreunpo’diumorismonellanostraconversazione.«Èmoltoefficacepertenertialtuoposto.»

IlsuosguardosaettaindirezionediTaylor,sedutoalpostodiguida.

“Non preoccuparti per Taylor, tesoro.” Lui sa esattamente cosa sta succedendo, daalmenoquattroanni.

«Fa tuttopartedelmiomondo,Anastasia.»Lestringolamano,confarerassicurante,poi la lascio andare.Ana tornaalla suacontemplazionedelpaesaggio; siamocircondatidall’acquaquandoattraversiamoillagoWashingtonsulponte520,lapartecheprediligodiquestotragitto.Leitiraipiedisulsedileesiabbraccialeginocchia.

C’èqualcosachenonva.

Quandosivoltadallamiapartelechiedo:«Acosapensi?».

Sospira.

“Merda.”«Nientedibello,eh?»

«Vorreisaperecosapensitu»risponde.

Sorrido,contentodiscoprirecheètuttoqui,eancoradipiùdisaperechenonhalapiùpallidaideadicosamipassiperlatesta.

«Idem,piccola.»

Taylor accosta al marciapiede davanti alla porta di casa dei miei. «Sei pronta?» ledomando. Ana annuisce e io le stringo la mano. «È la prima volta anche per me»mormoro. Quando Taylor raggiunge la sua portiera le faccio un sorrisetto malizioso,lascivo.«Scommettocheaquestopuntovorrestiindossarelabiancheriaintima.»

Sussulta e fa una smorfia,ma io scendodall’autoper salutaremammaepapà che ciaspettanosullasoglia.Anasembracalmaesicuradisémentregiraintornoallamacchina

per raggiungerci. «Anastasia, conosci già mia madre, Grace. Ti presento mio padre,Carrick.»

«MrGrey,èunpiacereconoscerla.»Sorrideestringelamanocheluiletende.

«Ilpiacereèmio,Anastasia.»

«Laprego,michiamiAna.»

«Sono lieta di rivederti, Ana.» Grace la abbraccia. «Accomodati pure, cara.» Eprendendo Ana a braccetto, mia madre l’accompagna dentro, mentre io seguo il suoculettosenzamutandine.

«Èarrivata?»gridaMiadaunpuntoimprecisatodentrocasa.Anamiguardasbigottita.

«QuestadeveessereMia,lamiasorellina.»

Ci voltiamo entrambi in direzione dei tacchi a spillo che ticchettano attraversol’ingresso.Einfattieccolalì.«Anastasia!Hotantosentitoparlaredite.»Mial’avvolgeinungrandeabbraccio.AncheseèpiùaltadiAna,miricordochedevonoaverelastessaetà.

Miasiimpossessadellasuamanoelatrascinanell’atriodellavilla.Imieigenitorieioleseguiamo.«Luinonhamaiportatoacasaunaragazzaprimad’ora»dicemiasorellaconunavocettaeccitata.

«Mia,calmati»larimproveraGrace.

“Sì,perl’amordiDio,Mia.Piantiamolaconquestasceneggiata.”

Anasiaccorgechestoalzandogliocchialcieloemifulminaconlosguardo.

Gracemi saluta con un bacio su ciascuna guancia. «Ciao, caro.»È radiosa, felice diaveretuttiisuoifigliacasa.Carrickmitendelamano:«Ciao,figliolo.Èdaunpezzochenoncivediamo».Cistringiamolamanoeseguiamoledonneinsala.«Papà,masemihaivistoieri»mormoro.«Battutedapadre.»Papàlefasempre.

LaKavanagh ed Elliot si stanno facendo le coccole su uno dei divani,ma al nostroarrivoleisialzaperabbracciareAna.

«Christian.»Amefasolouneducatocennodelcapo.

«Kate»contraccambio.

EdeccocheElliotmettelesuemanaccedappertuttosuAna.

“Cazzo.” Chi l’avrebbe mai detto che la mia famiglia, tutto d’un tratto, sarebbediventatatantofissatacongliabbracci?“Lascialastare.”GuardoEllioteluimisorride…con un’espressione tipo volevo-solo-mostrarti-come-si-fa spalmata su tutta la faccia.CingolavitadiAnaconunbraccioel’attiroame.Abbiamogliocchidituttiaddosso.

“Maledizione.”Misentocomeinunfilmdell’orrore.

«Qualcosadabere?»proponepapà.«Delprosecco?»

«Sì,grazie»rispondiamoAnaeioincoro.

Mia si butta su quel boccone prelibato e batte lemani. «Dite persino le stesse cose.Vadoioaprendereilvino.»Eschizzavia.

“Cosastasuccedendoallamiafamiglia?”

Anacorrugalafronte.Probabilmenteancheleistapensandochesonostrani.

«Lacenaèquasipronta»ciinformaGrace,incamminandosifuoridallastanzadietroaMia.

«Siediti»dicoadAna,accompagnandolaversounodeidivani.Perunavoltafaquellochelevienedettoeiomisiedoaccantoalei,attentoanontoccarla.Hobisognodidareilbuonesempioallamiafamigliaeccessivamenteespansiva.

“Forsesonosemprestaticosì?”

Papà mi distrae dai miei pensieri. «Stavamo parlando delle vacanze, Ana. Elliot hadecisodiseguireKateelasuafamigliaaBarbadosperunasettimana.»

“Allafaccia!”FulminoElliotconlosguardo.“CheneèstatodelvecchioMrUnaBottae Via?” Miss Kavanagh deve essere niente male a letto. E indubbiamente ha l’ariaabbastanzacompiaciuta.

«Etu,Ana,tiprenderaiunapausaadessocheseilaureata?»lechiedeCarrick.

«StopensandodiandareinGeorgiaperqualchegiorno»rispondelei.

«InGeorgia?»esclamo,senzariuscireanasconderelasorpresa.

«Miamadrevivelì»rispondelei,convocetremante«enonlavedodamoltotempo.»

«Quandopensavidipartire?»l’aggredisco.

«Domanisera.»

“Domani!Machecazzo…?Evengoasaperlosoloadesso?”

MiatornacondelproseccoroséperAnaeme.

«Allavostrasalute!»dicepapàalzandoilbicchiere.

«Quantotempostaraivia?»insisto,cercandodifarloconuntonodivoceaccettabile.

«Nonlosoancora.Dipendedacomevannoicolloquidomani.»

“Domani?”

«Ana merita una pausa» ci interrompe la Kavanagh, guardandomi con malcelatoantagonismo. Vorrei dirle di badare ai fottuti affari suoi, ma per amore di Ana mitrattengo.

«Devifaredeicolloquidilavoro?»ledomandapapà.

«Sì,due,domani.Perunostagepressocaseeditrici.»

Quando pensava di dirmi che erano fissati per domani? Siamo qui da meno di dueminutiescoprocosedellasuavitacheavreidovutoconosceredatempo!

«Tifaccioimieimiglioriauguri»lediceCarrickconunsorrisogentile.

«Lacenaèservita»annunciaGracedaun’altrastanza.

Lasciocheglialtrisiallontanino,maafferroAnaperilgomitoprimacheabbiailtempo

diseguirli.

«Quando pensavi di dirmi che stai per andartene in vacanza?» Lamia collera si starapidamenteintensificando.

«Nonmenevadoinvacanza,vadoatrovaremiamadre,ecomunqueerasoloun’idea»miliquidaAna,comesefossiunbambino.

«Eilnostroaccordo?»

«Nonabbiamoancoraunaccordo.»

“Ma…”

Varchiamo la soglia del soggiorno e ci ritroviamo nell’atrio. «Il discorso non finiscequi»laminaccio,mentreentriamoinsaladapranzo.

Mammahatiratofuorituttoilsuoarmamentario–lemiglioriporcellane,lecristalleriepiùbelle–abeneficiodiAnaedellaKavanagh.ScostolasediaperAna;leiprendepostoeiomisiedoaccantoalei.Miacigratificadiampisorrisidall’altrolatodeltavolo.«Dovevisieteconosciuti?»chiedeadAna.

«Anamihaintervistatoperilgiornalestudentesco.»

«DicuiKateeraildirettore»aggiungeAna.

«Vogliofarelagiornalista»spiegaKate.

PapàoffreadAnadelvino,mentreMiaeKatediscutonodigiornalismo.LaKavanaghèstatapresaal“SeattleTime”cometirocinante,sicuramenteperintercessionedelpadre.

Conlacodadell’occhiovedocheAnamistastudiando.

«Cosac’è?»lechiedo.

«Per favore,nonesserearrabbiatoconme» risponde lei, avocecosìbassachepossosentirlasoloio.

«Nonlosono»mento.

Isuoiocchisistringonoafessura,edèovviochenonmicrede.

«Evabene, sonoarrabbiato»confesso.Eadessoho l’impressionediavereesagerato.Chiudogliocchi.

“Controllati,Grey.”

«Tantoarrabbiatochetiprudonolemani?»misussurra.

«Cos’avetevoiduedabisbigliare?»siintromettelaKavanagh.

“Oddio!Maèsemprecosì?Cosìimpicciona?ComefaElliotasopportarla?”Lelancioun’occhiataccia,eleihailbuonsensodilasciarperdere.

«Stavamo parlando del mio soggiorno in Georgia» le risponde Ana, con fascino edolcezza.

Kate le sorride.«ComestavaJoséquandosieteandati fuoriabere,venerdì?»chiede,conunosguardodisfidaindirizzatoame.

“Di.Cosa.Stiamo.Parlando?”

Anasiirrigidisceaccantoame.

«Stavabene»rispondetranquillamente.

«Miprudonolemani»lesussurroall’orecchio.«Adessopiùchemai.»

Ecosìèandataaberequalcosaconlostessotipoche,l’ultimavoltaincuil’hovisto,stava cercando di infilarle la lingua in gola. E comunque ha già detto di essere mia.Andareinunbarconunaltrouomo?Esenzailmiopermesso…

Meritaunabellapunizione.

Vieneservitalacena.

Hopromessodinonandarcitroppopesanteconlei…forsepotreiusareunflagellatore.O forsepotrei darle semplicemente unabella sculacciata, più forte di quella dell’ultimavolta.Qui,stanotte.

Sì.Cisonodelleinteressantipossibilità.

Anasistaguardandoledita.Kate,EllioteMiastannoparlandodellacucinafrancese,mentrepapàsisiededinuovoatavola.Dov’èstato?

«Unatelefonataperte,tesoro.Èl’ospedale»riferisceaGrace.

«Viprego,iniziatepure»dicemiamadre,passandoadAnaunpiattodaportata.

Haunbuonprofumo.

Anasi leccale labbra,equelgestomisiripercuotenell’inguine.Probabilmentestavamorendodifame.“Bene.”Ègiàqualcosa.

Lamammahadecisamentesuperatosestessa:chorizo,capesante,peperoni.Ottimo.Inquelmomentomirendocontodiessereaffamatoanch’io.Lacosanonpuòmigliorareilmioumore,mamiilluminovedendoAnamangiaredibuonappetito.

Grace torna a tavola, l’espressionepreoccupata. «Tuttobene?» le chiedepapà, e tuttialziamogliocchisudilei.

«Unaltrocasodimorbillo»sospiraGrace.

«Oh,no..»commentapapà.

«Sì,unbambino.Ilquartocasodelmese.Sesoloigenitorivaccinasseroifigli!»Gracescuotelatesta.«Sonofelicecheinostrinoncisianopassati.Nonhannomaipresonientedipiùgravedellavaricella,graziealcielo.PoveroElliot.»TuttiguardanoElliot,ilqualesifermaametàdiunboccone,conlaboccastrapienadicibo.Nonèasuoagioquandoèalcentrodell’attenzione.

LaKavanaghrivolgeaGraceunosguardointerrogativo.

«ChristianeMiasonostatifortunati»spiegamiamadre.«Hannopresounaformacosìleggerachequasinonavevanopustole.»

“Oh,piantala,mamma.”

«Allora, papà, hai visto la partita dei Mariners?» Elliot è evidentemente ansioso di

cambiarediscorso,elostessovaleperme.

«AncoranonriescoacrederecheabbianobattutogliYankees»diceCarrick.

«Etul’haivista,lapartita,fenomeno?»mifaElliot.

«No.Maholettolepaginesportive.»

«IMarinersstannorisalendolaclassifica.Novepartitevintesulleultimeundici,èunacosachedàsperanza.»Papàèmoltocontento.

«Sicuramente stanno avendo una stagione migliore rispetto a quella del 2010»commento.

«Gutierrezinmezzoalcampoèstatofantastico.Cheprese!Accidenti!»Elliotbuttalebracciainaria.LaKavanaghglifalefusacomeun’innamoratapazza.

«Cometitrovinelnuovoappartamento,cara?»domandaGraceadAna.

«Ciabbiamodormitosolounanotte,ecisonoancoragliscatolonidasvuotare,mamipiacelasuaposizionecentrale…aduepassidaPikePlace,evicinoall’acqua.»

«Oh,alloraseivicinaancheadovestaChristian»notaGrace.

La domestica comincia a sparecchiare. Continuo a non ricordarmi come si chiama.Dev’esseresvizzera,oaustriacaoqualcosadelgenere,enel frattemponon la smettedisorridermiedisbattereleciglia.

«SeimaistataaParigi,Ana?»ledomandaMia.

«No,mamipiacerebbe.»

«Noi abbiamo fatto il viaggio di nozze a Parigi» dice la mamma. Lei e papà siscambiano un’occhiata attraverso il tavolo, una cosa che francamente preferisco nonguardare.Èevidentechesisonodivertitiparecchio.

«È una città meravigliosa. Nonostante i parigini. Christian, dovresti portarci Ana!»esclamaMia.

«Credo cheAnastasia preferirebbe Londra» reagisco al ridicolo suggerimento dimiasorella.MettounamanosulginocchiodiAnaeleesplorolacoscialentamente,facendolerisalire l’orlo del vestito con le dita. Ho voglia di toccarla, di accarezzarla là dovedovrebberoessercilemutandine.Aquell’idea,ilmiomembrosirizza:devoreprimereungemitoemiagitounpo’sullasedia.

Leisiscosta,comeperaccavallarelegambe,eioserrolamanosullasuacoscia.

“Nonosare!”

Beveunsorsodivinosenzadistoglierelosguardodalladomesticachecistaservendolaportataprincipale.

«Che cosa c’è che non va nei parigini? Non gradivano le tue maniere seducenti?»chiedeElliotperprendereingiroMia.

«Ehm, no. E Monsieur Floubert, l’orco per cui lavoravo, era un prepotente, undominatorenato.»

Anarischiadistrozzarsiconilvino.

«Anastasia,staibene?»lechiedo,lasciandoleandarelacoscia.

Lei annuisce, con le guance arrossate, e io le do delle piccole pacche sulla schienaaccarezzandoledolcemente ilcollo.UnDominatorenato?Èquestochesono?L’ideamidiverte. Mia mi lancia un’occhiata di approvazione per quella pubblica dimostrazioned’affetto.

Miamadrehapreparatoilsuopiattoforte,ilfilettoallaWellington,unaricettachehaimparatoaLondra.Devodire che sta allaparidelpollo frittodi ieri.Nonostante il suoepisodio di soffocamento, Ana fa onore al piatto, ed è una cosa fantastica vederlamangiare.Probabilmentehafameproprioperl’energicaginnasticadiquestopomeriggio.Bevounsorsodivinoriflettendosualtripossibilimodidifarlevenirefame.

MiaelaKavanaghstannodiscutendodeirispettivipregidiStBartheBarbados,dovelafamigliaKavanaghandràinvacanza.

«Vi ricordate di quella volta di Elliot con le meduse?» Gli occhi diMia brillano diallegriamentrepassanovelocementedamiofratelloame.

Scoppioaridere.«Quandostrillavacomeunafemminuccia?Sì.»

«Ehi, quella doveva essere una caravella portoghese! Io odio le meduse. Rovinanotutto.»Elliotèleggermenteenfatico.MiaeKatescoppianoaridere,annuendoinsegnodiapprovazione.

Anamangiaconentusiasmoascoltandoquelloscambiodibattute.Tuttiglialtrisisonounpo’calmati,ora,elamiafamigliasembramenostrana.Perchédevoesseretantoteso?Sono cose che succedono ogni giorno in tutti gli angoli del paese, famiglie che siriunisconopergustaredelbuonciboelareciprocacompagnia.Sonotesoperchéc’èAna?Sonopreoccupato all’idea chepossa nonpiacergli, o che a lei nonpiacciano loro?O èperchédomanisenepartiràperquellafottutaGeorgia,eiononnesapevoassolutamenteniente?

Èinquietante.

Miaoccupailpostocentraledelpalcoscenico,comesempre.Isuoiraccontidivitaedicucina francese sonodivertentissimi.«Oh,mamma, les pâtisseries sont tout simplementfabuleuses.LatarteauxpommesdeM.Floubertestincroyable»dice.

«Mia,chérie,tuparlesfrançais»lainterrompoio.«Nousparlonsanglaisici.Ehbien,àl’exceptionbiensûrd’Elliot.Ilparleidiote,couramment.»

Miabuttalatestaall’indietroridendocomeunapazza,edèimpossibilenonunirsialei.

Masulfiniredellacenalatensionemistadavverosfinendo.Vogliorestaresoloconlamia ragazza. Ho una tolleranza limitata delle chiacchiere vuote, anche all’interno dellamia famiglia, eormaiho raggiunto il limite.DounasbirciataversoAna,poiallungo lamanoeleafferroilmento.«Nonmordertiillabbro.Vogliofarloio.»

Dobbiamoanche stabilire alcune regoledi base.Bisognadiscuteredella suapartenzaimprovvisaperlaGeorgiaedeisuoiripetutiappuntamenticonuominiinfatuatidileichela invitano fuori a bere. Le poso di nuovo la mano sul ginocchio: sento il bisogno di

toccarla. D’altra parte deve accettare di farsi toccare dame tutte le volte chemi pare.Valutolasuareazionementreconlamanolestuzzicolapelle,viaggiandolungolacosciaverso la zonaprivadimutandine.Sento il suo respiro alterarsi e le cosce stringersi perbloccarelamanoeimpedirmidicontinuare.

“Ecco.”

Devo chiedere il permesso di alzarci da tavola. «Vuoi che ti faccia vedere la casa?»chiedo adAna senza darle il tempo di rispondere. Leimi dà lamano emi guarda conun’espressioneserianegliocchiluminosi.

«Conpermesso»diceaCarrick,quindimiseguefuoridallasaladapranzo.

Mia e mamma stanno sistemando in cucina. «Porto Anastasia a vedere il giardino»annuncioamiamadrefingendountonogioviale.

Appenafuori,sentosalirelarabbiaeilmalumore.

“Mutandine.Ilfotografo.LaGeorgia.”

Attraversiamo la terrazza e scendiamo verso il parco. Ana si ferma un istante adammirareilpanorama.

“Certo,certo.Seattle.Leluci.Laluna.L’acqua.”

Continuoacamminarenelgrandepratoindirezionedellarimessadellebarche.

«Fermati,perpiacere»supplicaAna.

Mifermoelafissonegliocchi.

«Itacchi.Devotogliermilescarpe.»

«Nonserve»ringhio,elaprendosenzasforzoinspalla.Strillaperlasorpresa.

“Merda.” Le do una sonora sculacciata sul sedere. «Abbassa la voce» ordino,incamminandomiversoilprato.

«Doveandiamo?»michiedeintonolamentoso.

«Nellarimessa.»

«Perché?»

«Hobisognodistaresoloconte.»

«Perché?»

«Perchévogliosculacciartiepoifotterti.»

«Perché?»piagnucola.

«Losai»replico.

«Pensavochefossiunochevivenelpresente.»

«Anastasia,losono,fidati.»

Spalancolaportadilegnodellarimessa,entroeaccendolaluce.Appenailneonscatta,mi dirigo verso la stanza al piano superiore. Trovo un altro interruttore e il locale si

riempiedellalucemorbidadiun’alogena.

LascioscivolareAnagiùdallaspallagodendomiilcontattoconilsuocorpo.Larimettoinpiedi.Haicapelliscompigliati,gliocchichebrillanoriflettendolaluce,esochenonportalemutandine.Lavoglio.Adesso.

«Tiprego,nonpicchiarmi»sussurra.

Noncapisco.Laguardosenzacomprendere.

«Nonvogliochemisculacci,nonqui,nonadesso.Tiprego,nonfarlo.»

“Ma…”Resto aguardarla interdetto, incapacedimuovermi. “Siamoquiperquesto.”Alza lamano, e sulleprimenoncapisco che cosavuole fare.L’oscuritàvortica emi siavvolge intorno alla gola, minacciando di soffocarmi al suo tocco. Ma lei si limita asfiorarmi delicatamente le guance e ilmento. L’oscurità si ritrae e io chiudo gli occhi,abbandonandomialladolcezzadelle suedita.Mi infila l’altramano tra i capelli eme liaccarezza.

«Oh»gemo,noncapiscosedipauraodidesiderio.Sonosenzafiato,inpiedisull’orlodelprecipizio.Quandoriaprogliocchi,leisiavvicinaepremeilsuocorpocontrodime.Miafferraicapelli,litiracondelicatezzacercandoconlesuelabbralemie.Eiorestolìaosservarlacomesefossiunospettatore,esternoalmiocorpo.Lenostrebocchesitoccano,eiochiudogliocchiquandoleimiforzalelabbraconlalingua.Ilsuoincantesimoèrottosoltantodaimieigemiti.

“Ana.”

Lastringotralebracciaericambioilbacio,sfogandonellasuaboccadueorediansiaedi tensione,mentre lamia linguasi impadroniscedi leie la ricongiungeame.L’afferroper i capelli e assaporo il suo gusto, la sua lingua, il suo corpo contro il mio, mentreprendofuococomebenzina.

“Merda.”

Quandocistacchiamosiamoancorasenzafiatoeleimitieneperlebraccia.Misentoconfuso.Volevosculacciarla,masièrifiutata.Cosìcomeèsuccessoprimaatavola.«Cosamistaifacendo?»lechiedo.

«Tistobaciando.»

«Haidettodino.»

«Che cosa?» Appare perplessa, o forse ha semplicemente dimenticato quello che èsuccesso.

«Atavola,durantelacena.Conletuegambe.»

«Maeravamoinsiemeaituoigenitori.»

«Nessuno mi ha mai rifiutato prima. Ed è così… eccitante.» E diverso. Le faccioscivolare la mano intorno al sedere e la attiro verso di me, cercando di riprendere ilcontrollodellasituazione.

«Seiarrabbiatoedeccitatoperchétihodettodino?»chiedeconvoceprofonda.

«SonoarrabbiatoperchénonmihaiparlatodellaGeorgia.Sonoarrabbiatoperchéseiandatafuoriabereconuntiziochehatentatodisedurtimentreeriubriaca,echeappenahai iniziato a vomitare ti ha lasciato con un perfetto sconosciuto. Che razza di amicosarebbe?Esonoarrabbiatoedeccitatoperchéhaichiusolegambementretitoccavo.»

“Etuseisenzamutandine.”

Sollevoconledita l’orlodelvestito.«Tivoglio.Adesso.Esenonseidispostaafartisculacciarecomemeriteresti,tiscoperòsuldivanosubito,infretta,perilmiopiacere,noniltuo.»

Mentrelastringocontrodime,miaccorgocheansimanonappenaleinfilolamanotraipeli del pube e faccio scivolare il dito medio dentro di lei. Dalla sua gola esce unmormoriobassoesensuale.Èsemprecosìpronta.

«Questaèmia.Tuttamia.Chiaro?»Continuoatenerlafermamentrefaccioscorrereilditodentroefuori,eleischiudelelabbrainpredaall’emozioneealdesiderio.

«Sì,tua»ansima.

“Sì,mia.Efaròinmodochenontenedimentichi,Ana.”

Laspingosuldivano,abbassolacernieradeipantaloniemisdraiosudilei.«Mettilemanisullatesta»leordinoadentistretti.Miinginocchio,allargolegambeelacostringoadivaricareancoradipiùlesue.Estraggounpreservativodallatascainternadellagiaccaela lascio cadere sul pavimento. Mentre apro la bustina e mi infilo il profilattico sulmembroavido,continuoaguardareAna.Leimette lemani sulla testaemiosserva,gliocchiluccicantididesiderio.Quandoscivolosudilei,sicontorce,sollevandoifianchiperattrarmieaccogliermi.

«Non abbiamomolto tempo.Sarà una cosa veloce, ed è perme, non per te.Chiaro?Nonvenire,altrimentitisculaccio»leordinofissandoisuoiocchispalancatiesbalorditi.Poi,conunmovimentorapidoedeciso,miinfilodentrodilei.Leimiaccoglielanciandoun familiare grido di piacere. La tengo ferma in modo che non riesca a muoversi ecomincio a fotterla, senza pietà. Lei risponde bramosa con i movimenti del pube,incitandomiacontinuare.

“Oh,Ana.Sì,piccola.”

Rispondeaimieimovimenti,seguendoilmioritmoindiavolato,ancoraeancora.

“Ah,mifaimpazzire.”

Miperdo. In lei. In tuttoquesto.Nel suoprofumo.Enon riescoacapire seèperchésonofurioso,oteso,o…

“Sììììì.” Vengo di colpo, e smarrisco completamente la ragione quando le esplododentro.Miplaco.Lariempio.Èsolomia.Conquestolericordochemiappartiene.

“Cazzo.”

Èstato…

Misfilodaleiemitirosu.

«Non toccarti»ansimoconvoce roca.«Voglioche tu rimanga insoddisfatta.Èquesto

chefaiamequandononmiparli,quandomineghiquellocheèmio.»

Leiannuisce,legambedivaricatesottodime,ilvestitosollevatofinoallavita,inmodochepossavederlaspalancata,umidaevogliosa,intuttoepertuttosimilealladeacheè.Mialzo,sfiloildannatopreservativoeloannodo,poimirivestoraccogliendolagiaccadaterra.

Respiroprofondamente.Oramisentopiùcalmo.Moltopiùcalmo.

“Cazzo,unascopatafantastica.”

«Èmeglioserientriamo.»

Simetteasedereemifissaconocchiimperscrutabili.

Dio,quantoèbella.

«Tieni.Puoimettertiqueste.»Estraggodallatascadellagiaccalesuemutandineconilpizzoeglieleporgo.Hol’impressionechesistiasforzandodinonscoppiarearidere.

“Certo,certo.Game,setematchperte,MissSteele.”

«Christian!»urlaMiadalpianodisotto.

“Merda!”

“Appenaintempo.Maledizione,avoltesaesseredavveroirritante.”Maèpursemprelamiasorellina.GuardoallarmatoAnachesistainfilandolemutandine.Sialzaperlisciareilvestitoesistemarsiicapelliemiguardastorto.

«Siamoquassù,Mia»grido.«Oramisentomeglio,MissSteele,mahoancoravogliadisculacciarti.»

«Non credo di meritarlo, Mr Grey, soprattutto dopo aver tollerato il tuo attaccoingiustificato»rispondeintonoseccoeformale.

«Ingiustificato?Seistatatuabaciarmi.»

«Avoltelamigliordifesaèl’attacco.»

«Difesadacosa?»

«Dateedalletuemanicheprudono.»Cercadireprimereunsorriso.

SentoitacchidiMiasalirelescale.

«Comunque,èstatosopportabile?»chiedo.

«Astento»replicaconunsorrisetto.

«Ah,eccoviqui.»Miaciguardaraggiante.Dueminutidimenoelasituazionesarebbestatadavveroimbarazzante.

«StavofacendovederelatenutaadAnastasia.»TendolamanoadAnaeleilaprende.Vorreibaciargliela,mamilimitoadarleunaleggerastretta.

«KateedElliotstannoperandarevia.Èincredibile,queiduenonriesconoastaccarsil’uno dall’altra.»Mia arriccia il naso in segno di disgusto. «E voi che cosa ci facevatequi?»

«Mostravo ad Anastasia i miei trofei di canottaggio.» Indico le statuette di metallodoratoallineatesugliscaffaliinfondoallastanza,accumulateall’epocadellemiegareadHarvard.«AndiamoasalutareEllioteKate.»

MiasivoltaperscendereelasciocheAnamipreceda,maprimadiarrivareallascalaleappioppounapaccasulsedere.

Soffocaungridolino.

«Lo rifarò, Anastasia, e presto» le sussurro nell’orecchio. L’abbraccio e le bacio icapelli.

Camminiamo tenendoci permano attraverso il parco fino alla casa,mentreMia nonsmetteunattimodiparlare.Èunaseratamagnifica.Èstataunagiornatamagnifica.SonocontentodiaverpresentatoAnaallamiafamiglia.

Perchénonl’hofattoprima?

“Perchénonhomaisentitoildesideriodifarlo.”

Stringo lamanoadAna, leimi lanciaunosguardo timidoe ilsuosorrisosuperdolce.Cammino tenendo le sue scarpe nell’altra mano, e quando raggiungiamo i gradini michinoamettergliele.

«Fatto»annuncioquandohofinito.

«Oh,grazie,MrGrey»risponde.

«Ilpiacereèedèstatoesclusivamentemio.»

«Nesonoperfettamenteconsapevole,signore»miprendeingiro.

«Oh, siete trooppo dolci!» tuba Mia mentre entriamo in cucina. Ana si volta aguardarmi.

KateedElliotsonoinpiedinell’atrio,inprocintodiandarsene.AnaabbracciaKate,poilaprendeindisparteesimetteaparlareanimatamenteconlei.“Chediavolosistarannodicendo?”ElliotafferraKateperunbraccioeinsiemesalgonosulpick-updimiofratello,mentreimieigenitorilisalutano.

«Forsedovremmoandareanchenoi.Domanihaiqueicolloqui.»Devoaccompagnarlaalsuonuovoappartamentoesonoquasileundicidisera.

«PensavamocheChristiannonavrebbemaitrovatounadonna!»sbottaall’improvvisoMiamentreabbracciaconcaloreAna.

“Oddio…”

«Stammi bene,Ana» diceGrace indirizzando un sorriso affettuoso allamia ragazza.L’attiroversodime.

«Nonspaventatelanéviziatelatroppocontuttequestemoine.»

«Christian,bastascherzare»misgridacomesempreGrace.

«Mamma.» Le do un piccolo bacio. “Grazie per avere invitato Ana. È stata unarivelazione.”

Anasalutamiopadre,quindicimuoviamoversol’Audi,doveTaylorciaspetta.Citieneapertalaportieraposteriorementresaliamo.

«Aquantopare,piaciancheallamia famiglia»osservoquandoci siamosistemati sulsedile.Vedonei suoiocchi il riflessodelle lucidellaverandadeimieigenitori,manonsonoingradodiindovinareciòchepensainquestomomento.Leombreleavvolgonoilvisomentrel’autoprocedesenzascosselungolastrada.

Allalucediunlampione,miaccorgochemistaguardando.Sembraansiosa.Èsuccessoqualcosa.

«Cosac’è?»chiedo.

Restainsilenzioperunattimo,equandoiniziaaparlarepercepiscounvuotonellasuavoce.«Pensochetutisiasentitoobbligatoafarmiconoscereituoi.SeElliotnonavesseinvitatoKate,tunonmel’avrestimaichiesto.»

“Maledizione.” Non capisce. Per me è la prima volta. Ero nervoso. A questo puntodovrebbeaverecompresochesenonavessivolutofarlavenirequi,noncisarebbevenuta.Passato il lampione, l’auto s’immerge di nuovo nell’oscurità e leimi appare distante eturbata.

“Nonbasta,Grey.”

«Anastasia, sono felicissimo che tu abbia conosciuto imiei. Perché sei così piena didubbi?Èunacosachenonsmettemaidistupirmi.Seiunaragazzaforteeindipendente,ma sei ossessionata dai pensieri negativi su te stessa. Se non avessi voluto farteliconoscere,oranonsarestiquiconme.Ècosìchetiseisentitapertuttoiltempo?»Scuotolatesta,leprendolamanoeglielastringoperrassicurarla.

LeiguardanervosaTaylor.

«NonpreoccupartidiTaylor.Parlaconme.»

«Sì,mi sono sentita così» risponde abassavoce. «Eun’altra cosa: ho accennato allaGeorgia solo perché Kate stava parlando di Barbados. Non ho ancora preso unadecisione.»

«Haivogliadiandareatrovaretuamadre?»

«Sì.»

Sentodinuovosalire l’ansiadentrodime.Mivuoleforselasciare?SevainGeorgia,puòdarsichesuamadrelaconvincaacercarequalcunopiù…adattoalei,qualcunoche,propriocomesuamadre,credenellestoried’amore.

Mi viene un’idea. Ana ha conosciuto i miei, io ho conosciuto Ray. Magari potreiconosceresuamadre,l’inguaribileromantica.Catturarlaconilmiofascino.

«Possovenireconte?»lechiedo,sapendogiàcherifiuteràl’offerta.

«Ehm…nonmipareunabuonaidea»replica,sorpresadallamiarichiesta.

«Perché?»

«Speravo di prendermi una pausa da…da tutte queste emozioni forti, per cercare di

riflettereunpo’.»

“Merda.Mivuolelasciare.”

«Sonotroppoforti?»

Scoppiaaridere.«Perusareuneufemismo!»

Accidenti,mipiacefarlaridere,anchequandosonoiochenedevofarelespese;esonocontento che non abbia perso il suo senso dell’umorismo. Forse in realtà non vuolelasciarmi.«Stairidendodime,MissSteele?»laprovoco.

«Nonosereimai,MrGrey.»

«Pensocheoseresti,eanzipensocheturidaspessodime.»

«Seibizzarro.»

«Bizzarro?»

«Oh,sì.»

Mistaprendendoingiro.Questaèunanovità.«Nelsensochesonostranoochefaccioridere?»

«Oh…quasisemprel’unadelledue,eavoltel’altra.»

«Incheordine?»

«Telolascioindovinare.»

Sospiro. «Non sono tanto sicuro di riuscire a indovinare quando si tratta di te,Anastasia.»Continuointonosecco.«Sucosahaibisognodiriflettere,inGeorgia?»

«Sunoidue.»

“Merda.”«Avevidettodivolerciprovare»lericordocontatto.

«Loso.»

«Cistairipensando?»

«Forse.»

Lasituazioneèpeggioredelprevisto.«Perché?»

Mifissainsilenzio.«Perché,Anastasia?»insisto.Alzalespalleinun’espressionetriste,elestringounavoltadipiùlamanosperandodiriuscirearassicurarla.«Parla.Nonvoglioperderti.Quest’ultimasettimana…»

“Èstatalamiglioredellamiavita.”

«Continuoavoleredipiù»sussurra.

“Ohno,dinuovoquestastoria.Checosavuolesentirsidireadesso?”

«Loso.Ciproverò.»Leprendoilmento.«Perte,Anastasia,sonodispostoaprovare.»

“Mainsomma,tihoappenapresentatoimieigenitori.”

Improvvisamentesislaccialacinturadisicurezza,eprimacheiomenerendacontosi

siedesullemieginocchia.

“Chediavolo…?”

Resto immobilementre leimi avvolge la testa con lebraccia eva in cercadellamiabocca,estorcendomiunbaciomentreimpediscecheildubbiosiimpadroniscadime.Lemie mani scivolano lungo la sua schiena e raggiungono la nuca per ricambiare la suapassione,esplorandolasuaboccadolcissimaincercadirisposte…Ilsuoinattesocaloremi lascia del tutto disarmato. Impreparato. Confuso. Un momento fa pensavo che leivolesseandarsene,mentreoraèsedutasullemieginocchiaemistaeccitandodinuovo.

“Nonhomai…mai…Ana,nonteneandare.”

«Resta conme, stanotte. Se te ne vai, non ti vedrò per una settimana. Ti prego» lasupplico.

«Sì»sussurra.«Eciproveròanch’io.Firmeròilcontratto.»

“Oh,piccola!”

«Firmadopoessere stata inGeorgia.Pensaci sopra.Pensacibene,piccola.»Desiderochelofacciaconsapevolmente,nonvogliocostringerlaafirmare.Operlomeno,unapartedimelovuole.Laparterazionale.

«D’accordo»rispondestringendosiame.

Questadonnacontinuaadisorientarmi.

“Curioso,Grey,nontrovi?”

Emivienevogliadiridereperchémisentosollevatoefelice,macontinuoastringerlatralebracciainspirandoilsuoprofumofragranteerassicurante.

«Dovrestiallacciartilacinturadisicurezza»larimprovero,ancheseinrealtànonvoglioche si allontani dame. Lei resta avvolta nelmio abbraccio, con il corpo che si rilassalentamenteacontattodelmio.Latenebradentrodimeètranquilla,trattenuta,eiosonoinpredaaemozionicontrastanti chemiconfondono.Checosavoglioda lei?Checosamivuoledare?

Questinoneranoipianicosìcomeliavevoprevisti,mamipiacetenerlatralebraccia.Mi piace stringerla a me. Le bacio i capelli e mi abbandono sul sedile assaporando iltragittonotturnoattraversoSeattle.

Taylor si ferma davanti all’ingresso dell’Escala. «Siamo a casa» bisbiglio.Controvoglia,lasollevodalmiogremboeladepongodinuovosulsedile.TaylorletienelaportieraapertaeAnamiraggiungeall’ingressodell’edificio.

Rabbrividisce.

«Perchénonhai unagiacca?» ledomando sfilandomi lamia e sistemandogliela sullespalle.

«L’holasciatanellamiaautonuova»rispondeassonnata.

«Seistanca,MissSteele?»

«Sì, Mr Grey. Oggi sono stata sopraffatta in un modo che non avrei mai creduto

possibile.»

«Bene,seseisfortunata,potreisopraffartiunaltropo’.»“Seiosonofortunato.”

Siappoggiaallaparetedell’ascensorementresaliamoverso l’attico.Lamiagiacca leconferisce un’aria minuta, esile e sexy. Se non fosse che indossa le mutandine, potreiprenderla ora… Allungo la mano e le impedisco di mordersi il labbro. «Un giorno tiscoperò in questo ascensore,Anastasia,ma ora sei stanca…quindi penso che dovremoaccontentarcidel letto.»Michino sudi lei e lemordodelicatamente il labbro inferiore.Ansimaeimitailmiogesto,afferrandoconidentiilmiolabbroinferiore.

Avvertolasensazionedipiacerefinoall’inguine.

Vorreiportarlaalettoeperdermiinlei.Dopolaconversazionecheabbiamotenutoinauto, voglio soltanto essere sicuro che sia ancora mia. Usciamo dall’ascensore e lepropongodiberequalcosa,maleideclinal’invito.

«Ottimo.Andiamoaletto.»

Sembrasorpresa.«Tiaccontenteraidelsolitovecchiosessoallavaniglia?»

«Non c’è niente di vecchio o banale nel sesso alla vaniglia. Ha un sapore moltointrigante.»

«Daquando?»

«Dasabatoscorso.Perché?Speraviinqualcosadipiùesotico?»

«Oh,no.Peroggidiesotismonehoavutoabbastanza.»

«Sei sicura?Qui ne abbiamo per tutti i gusti… almeno una trentina.» Le lancio unosguardolascivo.

«L’avevonotato»replicaalzandounsopracciglio.

«Andiamo,Miss Steele, domani è una giornata impegnativa. Prima andiamo a letto,primatiscopoeprimapotraidormire.»

«MrGrey,seiuninguaribileromantico.»

«MissSteele,haipropriounalinguabiforcuta.Dovròtrovareilmododisottometterla.Vieni.»

“Sì.Miègiàbalenataun’idea.”

Chiudolaportadellamiastanza,emisentopiùliberodiquantomisentissiinauto.Leiè ancora conme. «Mani in alto» le ordino, e lei esegue.Afferro l’orlo del vestito e losollevo con un gesto veloce, sfilandoglielo dalla testa e rivelando il suo meravigliosocorpo.

«Ta-da!»Sonounmago.Anarideemigratificaconunapplauso.Stoalgiocoefacciouninchino,poiappoggioilsuovestitosuunasedia.

«Equalesaràiltuoprossimotrucco?»michiedecongliocchichebrillano.

«Oh,miacaraMissSteele.Mettitialettoetifacciovedere.»

«Pensicheperunavoltadovreifarelapreziosaconte?»miprovoca,piegandodilatola

testaelasciandocadereicapellisullaspalla.

Ungioconuovo.Lacosasifainteressante.

«Be’…laportaèchiusa.Nonsocomepotrestievitarmi.Pensocheormai l’affaresiaconcluso.»

«Maiosonobravaanegoziare»replicaconsoavedeterminazione.

«Anch’io.»

D’accordo,machecosastasuccedendo?Èforseriluttante?Troppostanca?Chealtro?«Nonvuoiscopare?»lechiedo,confuso.

«No»sussurra.

«Ah.»Sonodeluso.

Deglutisce,poidicepiano:«Vogliochetufaccial’amoreconme».

Lafissosenzacapire.

Checosaintende?

Fare l’amore? Lo stiamo facendo e l’abbiamo già fatto. Non è altro che un mododiversoperdire“scopare”.

Mistudiaconun’espressioneseria.“Merda.”Èquesta lasua ideadel“dipiù”?Tuttequelle stronzatesucuorie fiori…voglionodirequesto?Maèsoltantounaquestioneditermini, no?Una questione di termini. «Ana…»Che cosa vuole dame? «Pensavo chel’avessimofatto.»

«Vogliotoccarti.»

No.Indietreggiomentresentolatenebrastringersiintornoame.

«Perfavore»sussurra.

No.“No.”Nonl’avevamomessoinchiaro?

Nonsopportodiesseretoccato.Nonposso.

Mai.

«Oh,no,MissSteele,perstaserahaiavutoabbastanzaconcessioni.Lamia rispostaèno.»

«No?»domandalei.

«No.»

Per un attimo penso di rispedirla a casa sua, o al piano di sopra. In qualsiasi postolontanodame.Nonqui.

“Nontoccarmi.”

Miguardascoraggiata,epensochedomanipartiràenonlavedròperunpo’.Sospiro.Nonhol’energiaperaffrontareunadiscussionediquestogenere.«Senti,tuseistanca,iosonostanco.Andiamoalettoebasta.»

«Quindiesseretoccatoperteèunlimiteassoluto?»

«Sì,nonnehomaifattomistero.»Nonriescoaevitaredisembrareesasperato.

«Percortesia,spiegamiperché.»

Nonvogliocedere.Questaèunaconversazionechenonintendoaffrontare.Néoranémai.«Oh,Anastasia,perfavore.Lasciaperdereadesso.»

Lasuavocesifapiùdolce.«Permeèimportante»diceesitanteintonodirichiesta.

“Cazzo” dico dentro di me. Prendo una maglietta dal cassettone e gliela lancio.«Indossalaemettitialetto.»Eperchélepermettodidormireconme?Maèsoltantounadomandaretorica.Larispostalasogià:perchéconleidormomoltomeglio.

Èlamiaacchiappasogni.

Tienelontanigliincubi.

Anasigira,sitoglieilreggisenoesiinfilalamaglietta.

Checosalehodettoquestopomeriggionellastanzadeigiochi?Nonpuònascondermilesuenudità.

«Devoandareinbagno»dice.

«Michiediilpermesso,adesso?»

«Ehm…no.»

«Anastasia, sai benissimo dov’è il bagno. Oggi, a questo punto del nostro stranoaccordo,nonhaibisognodelmiopermessoperusarlo.»Misbottono lacamiciaeme latolgo,cercandodicontrollarelacolleramentreleisenevainbagno.

Checosalehapreso?

Unasolaseratadaimiei,egiàsiaspettaserenate,tramontiepasseggiatedelcazzosottolapioggia.Nonèrobachefaperme.Gliel’hodetto.Lestoried’amorenonmiinteressano.Sospirorumorosamentementremisfiloipantaloni.

Maleivuoledipiù.Vuoletuttequellestronzateromantiche.

“Merda.”

Buttoipantaloninellacestadellabiancheriasporcadentrolacabinaarmadio,prendounpaiodipantalonidelpigiamaetornoincamera.

“Lacosanonpuòfunzionare,Grey.”

Maiovogliochefunzioni.

“Devilasciarlaandare.”

No.Possofarlafunzionare.Inqualchemodo.

La radiosveglia segna le 23.46. È ora di andare a dormire. Controllo il cellulare pervederesecisonomessaggiurgenti.Nessuno.Bussocondecisioneallaportadelbagno.

«Entra»farfugliaAna.Sistalavandoidenti–haletteralmentelaschiumaallabocca–conilmiospazzolino.Sputanellavandino,poirimaniamounoaccantoall’altraaguardare

la nostra immagine riflessa nello specchio. Ha gli occhi che le brillano di malizia edivertimento. Sciacqua lo spazzolino eme lo passa in silenzio.Lo infilo in bocca e leiassumeun’ariasoddisfatta.

Eall’improvvisotuttalatensioneaccumulatasvanisce.

«Sentitiliberadiprendereinprestitoilmiospazzolino»ledicoironico.

«Grazie,signore.»Mifaungransorrisoeperunattimomiaspettodivederlaprodursiinunariverenza,invecemilasciasoloalavarmiidenti.

Quandotornoincamera,sièdistesasottolecoperte.Dovrebbeesseredistesasottodime.«Sai,noneraquesto losvolgimentocheavevoprevistoper laserata»commento intonoirritato.

«Pensasetiavessidettochenonpotevitoccarmi»polemizza.

Nonèunaquestionesucuièdispostaacedere.Misiedosulletto.«Anastasia,tiavevoavvertito.Cinquantasfumature.Hoavutounaduraintroduzioneallavita…Megliochetunonsiainformatadiquestebrutture.Perchédovresti?»

“Nessunodovrebbesaperneniente!”

«Perchévoglioconoscertimeglio.»

«Miconosciabbastanza.»

«Comefaiadirlo?»Sitirasuesimetteinginocchiodifronteame,convintaepienadientusiasmo.

“Ana.Ana.Ana.Machecazzo,smettila,unabuonavolta.”

«Hai alzato gli occhi al cielo. L’ultima volta che l’ho fatto io, sono finita sulle tueginocchia.»

«Oh,quantovorreirimettertidinuovoinquellaposizione.»Inquestoprecisoistante.

Lasuafaccias’illumina.«Dimmiquelchevogliosapereetidoilpermessodifarlo.»

«Cosa?»

«Mihaisentito.»

«Staimercanteggiando?»Lamiavocenonriesceanasconderel’incredulità.

Annuisce.«Stonegoziando.»

Lafissoaccigliato.«Nonfunzionacosì,Anastasia.»

«D’accordo.Dimmeloealzerògliocchialcielo.»

Scoppio a ridere. Adesso ha un’aria ridicola e al tempo stesso attraente con la miamagliettaindosso.Lafaccialebrilladidesiderio.

«Sei sempre così curiosa» mi meraviglio. Poi affiora di colpo un pensiero: potreisculacciarla. È dall’ora di cena che ci sto pensando, ma ora potrei rendere la cosadivertente.

Scendodalletto.«Nonmuoverti»ledico,edescodallacamera.Nelmiostudioprendo

le chiavi della stanza dei giochi e salgo al piano di sopra. Recupero alcuni giochi nelcassettoneesonotentatodiprendereancheillubrificante.Maapensarcibene,standoallanostrarecenteesperienzanoncredocheconAnasianecessario.

Quandotornoincamera,leièsedutasullettocongliocchipienidicuriosità.

«Acheoraèiltuoprimocolloquio,domani?»lechiedo.

«Alleduedelpomeriggio.»

Ottimo.Nienteimpegnidiprimamattina.

«Bene.Scendidalletto.Mettitiqui.»Leindicounpuntosulpavimento.Anasaltagiùdallettosenzaesitare,piùsollecitachemai.Èimpaziente.

«Tifididime?»

Annuisce.Aprolamanoelemostroduesfered’argentolegatedaunospessofilonero.Leguardaconariaperplessaepoimifissa.«Questesononuove.Oratelemetteròdentroepoitisculaccerò,nonpercastigo,maperiltuopiacere,eilmio.»

Lunedì30maggio2011Ilsuosussultoèmusicaperilmiomembro.«Poiscoperemo»sussurro«e,seseiancorasveglia,tidaròqualcheinformazionesugliannidellamiainfanzia.Vabene?»

Annuisce.Ilrespirolesièfattopiùrapido,lepupillepiùdilatate,nell’avidodesideriodisapere.

«Bravabambina.Aprilabocca.»

Sconcertata, esita per un istante, ma esegue il mio ordine prima che possarimproverarla.

«Dipiù.»

Leinfilocondelicatezzalesfereinbocca.Sonopiuttostograndiepesanti,maperunpo’leterrannochiusaquellaboccacciaimpertinente.

«Devonoesserelubrificate.Succhia.»

Sbattelepalpebreecercadisucchiare,eintantocambiaimpercettibilmenteposizione,stringendolecosceeiniziandoacontorcersi.

“Oh,sì.”

«Staiferma,Anastasia»l’ammonisco,maintantomigodolospettacolo.

“Bastacosì.”

«Basta»leordino.Letolgolesferedibocca.Vadoversoilletto,scostolatrapuntaemisiedosulbordo.«Vieniqui.»

Misiavvicinapiano,impudicaesexy.

“Oh,Ana,miomostriciattolo.”

«Oragirati,chinatiinavantieafferratilecaviglie.»Capiscodallasuaespressionechenonèquantosiaspettavadisentire.«Nonesitare»l’ammonisco,poimiinfilolesfereinbocca.Leisivoltaesipiegaconagilità,mostrandomilesuelunghegambeeildeliziososedere.Lamiamagliettalescivolafinsullatestaesullamassadicapelli.

Bene, potrei restare qui a contemplare lo spettacolo e immaginare che cosa mipiacerebbefarle.Maadessovoglioprimasculacciarlaepoiscoparla.Leposounamanosullenatiche,sfiorandolaattraversolemutandineeavvertendosulpalmoilsuopiacevolecalore.

“Ah,questoculoèmio,tuttomio.Eprestosaràancorapiùbollente.”

Le scosto lemutandine, tenendole ferme conunamano e scoprendole il sesso.Devoresistereallatentazionedipercorrerlopertuttalasualunghezzaconlalingua:dopotuttoalmomento ho la bocca occupata. Invece seguo la linea che scende dal suo clitoride alperineo,poilarisalgoeinfilounditodentrodilei.

Sibilodipiacereeinizioagirarelentamenteildito,allargandola.Leigemeeiomelosentodiventaresemprepiùduro.All’istante.

Hol’approvazionediMissSteele.Lovuole.

Continuoagirareilditodentrodilei,poilotirofuoriemitolgolesferedibocca.Infilopianopianolaprima,poilaseconda,lasciandosoltantoilcordoncinochepenzolacontroilclitoride.Bacioilsuobelsederenudoelerimettoapostolemutandine.

«Tiratisu»ordino,afferrandoleifianchifinchénonsonocertochesièrimessainpiedistabilmente.«Tuttobene?»

«Sì.»Lavocesuonaaspra.

«Girati.»

Eseguel’ordine.

«Com’è?»chiedo.

«Strano.»

«Stranobelloostranobrutto?»

«Stranobello»risponde.

«Bene.»

Adessosideveabituare.Cosac’èdimeglioche fareduepassiperandareaprenderequalcosa?

«Voglio un bicchiere d’acqua.Vai a prendermene uno, per favore. E quando torni, tisculaccio.Ricordatelo,Anastasia.»

Ha l’aria perplessa. Poi però si volta e, camminando con circospezione, esce dallastanzaconpassoincerto.Neapprofittoperprendereunpreservativodalcassettone.Sonoquasi finiti.Devo comprarne un po’, finché la pillola non comincerà a fare effetto.Mirisiedosullettoeattendoconimpazienzailsuoritorno.Quandorientraincamera,haunbicchierd’acquainmanoeun’ariapiùsicuradisé.

«Grazie» dico, poi bevo un sorso e poso il bicchiere sul comodino.Quando alzo gliocchi,vedochemiosservapienadidesiderio.

Quell’aspettoledona.

«Vieni.Mettitivicinoame.Comel’altravolta.»

Quando si avvicina, percepisco il suo respiro irregolare… pesante. “Accidenti, èeccitatadamorire.Ècosìdiversadall’ultimavoltaincuil’hosculacciata.”

“Dài,Grey,tormentalaancoraunpo’.”

«Chiedimelo»ledicoconvocedecisa.

Milanciaunosguardodisorientato.

«Chiedimelo.»

“Forza,Ana.”

Aggrottalafronte.

«Chiedimelo,Anastasia.Nonvoglioripeterlodinuovo.»Adessohountonopiùsevero.

Alla finecapisce lamia richiestae la sua faccia si coloradi rosso.«Sculacciami,per

favore…signore»diceabassavoce.

Quellafrase…Chiudogliocchieascoltolasuamusicarisuonarminellamente.AfferroAnaperlamanoemelasistemosulleginocchiainmodocheilsuobustorestiappoggiatoal letto.Mentre le accarezzodolcemente il sedere conunamano, con l’altra le scosto icapellidalvisoeglieli infilodietroleorecchie.Quindi leafferrolachiomaallanucainmododatenerlaferma.

«Vogliovederti in facciamentre ti sculaccio,Anastasia.»Continuoadaccarezzarle lenaticheepremocontrolavagina,sapendochequestogestospingeràlesferedentrodileiancorapiùafondo.

Gemedipiacere.

«Questoèperilnostropiacere,Anastasia,ilmioeiltuo.»

Alzolamanoelapercuotoconunoschiaffosonorolì.

«Ah!»silasciasfuggire,contraendoilvolto,mentreioaccarezzoquell’adorabilesedereperlasciarleassorbirelasensazione.Quandovedochesièrilassatalacolpiscodinuovo.Geme, e allora smetto di trattenermi. A quel punto ci do dentro: natica sinistra, naticadestra, inmezzo, nel punto di congiunzione tra gambe e sedere. Tra una sculacciata el’altra leaccarezzoemassaggioiglutei,econtemploilcoloredellapellecheviraversounasfumaturadelicatadirosasottolemutandineconilpizzo.

Continuaagemere,immergendosinelpiacereeassaporandol’esperienza.

Mifermodicolpo.Vogliovedereilsuosederearrossarsiintuttoilsuosplendore.Senzafretta, continuandoa stuzzicarla, le abbasso lemutandinee faccio scorrere ipolpastrellilungolecosce,l’incavodelleginocchia,ipolpacci.Leisollevaipiedieiofacciocaderelemutandine a terra. Si contorce, ma quando appoggio il palmo della mano sulla pellearrossata si immobilizza.L’afferro di nuovoper i capelli e ricomincio. In principio condelicatezza,poiripetendoloschemadiprima.

Ètuttabagnata.Holamanogrondantedellasuaeccitazione.

La afferro per i capelli ancora più forte e la sento gemere, gli occhi chiusi, la boccainerteespalancata.

“Merda,mieccitatroppo.”

«Bravabambina.»Holavoceraucaeilfiatocorto.

Lasculacciounaltropaiodivolte,finchénonriescopiùaresistere.

Lavoglio.

Adesso.

Arrotoloilcordoncinointornoallemieditaelesfilodicolpolesfere.

La sento gridare di piacere. La rovescio sulla schiena, m’interrompo un attimo pertogliermiipantalonieinfilarmiildannatopreservativo,poimistendosullettoaccantoalei.Leprendolemani,glielesollevosopralatesta,elentamentelevadosopraeleentrodentromentreleimiagolacomeungatto.

«Oh,piccola.»Midàunasensazioneincredibile.

“Vogliofarel’amoreconte.”Sentolesueparolerisuonarmidentro.

Ecomincioamuovermipianopiano,avvertendoognicentimetrodileiintornoesottodime.Labacio,godendoal tempostessodellasuaboccaedel suocorpo.Sento le suegambestringermirispondendoaognimioaffondodelicato,oscillareinsiemeamefinoasaliresu,semprepiùsufinoall’abbandono.

Il suoorgasmomiprecipitanelvuoto.Grido:«Ana!» sprofondandodentrodi lei.Milascioandare.Unosfogoattesoconansia…cheperòmilasciaconundesiderioancorapiùforte.

Mentremiriprendolentamente,respingounastranaondatadiemozionichemiinvade.Nonècomelatenebra,maèqualcosaditemibile.Qualcosachenonriescoacapire.

Mi stringe le dita tra le sue, apro gli occhi e incontro il suo sguardo assonnato eappagato.

«Èstatofantastico»sussurro,elabacioconpassione.

Mi ricompensaconunsorriso indolente.Mialzo, lacoprocon la trapunta, raccolgo ipantalonidelpigiamaesgattaioloinbagno,dovemisfiloilpreservativoelogettovia.Mimettoipantaloniecercolacremaall’arnica.

TornoalettoetrovoAnachesorridesoddisfatta.

«Giratidall’altraparte»leordino,eperunattimoholasensazionechestiaperalzaredinuovo gli occhi al cielo. Invece decide di compiacermi e si volta. «Hai il sedere di unbellissimocolore»osservosoddisfatto.Mimettounpo’dicremasulpalmodellamanoelemassaggiolentamentelenatichearrossate.

«Vuotailsacco,Grey»midicesbadigliando.

«MissSteele,tusìchesairovinarelapoesiadiunmomento.»

«Avevamounpatto.»

«Cometisenti?»

«Fregata.»

Poso conun sospiro il tubetto della crema sul comodino emi infilo sotto le coperte,prendendoAnatralebraccia.Labaciodietrol’orecchio.«Ladonnachemihamessoalmondoeraunaputtanadrogata,Anastasia.Dormi,adesso.»

Sentochesiirrigidisce.

Restoinsilenzio.Nonvogliolasuacompassionenélasuapietà.

«Era?»domanda.

«Èmorta.»

«Daquantotempo?»

«Èmorta quando avevo quattro anni.Non la ricordo bene. Carrickmi ha raccontatoqualcheparticolare.Iorammentosolocertecose.Tiprego,dormi,adesso.»

Dopounpo’lasentorilassarsi.«Buonanotte,Christian.»Halavoceassonnata.

«Buonanotte,Ana.»Ledounultimobacio,mentreinspiroilsuoprofumorassicuranteecercodiallontanareimieiricordiinfantili.

“Cercadinonraccoglierelemeleepoibuttarlevia,stronzo!”

“Vaffanculo,imbranatochenonseialtro.”

Elliotraccoglieunamela,ledàunmorsoemelalancia.

“Vermiciattolo”misfotte.

“No!Nonchiamarmicosì”

Glisaltoaddosso.Continuoacolpirlosullafaccia.

“Stronzo.Maiale.Questaèrobadamangiare.Etulasprechi.Ilnonnolevende.Seiunporco,unporco,unporco.”

“ELLIOT.CHRISTIAN.”

PapàmitrascinalontanodaElliot,cheinquestomomentoèaccovacciatointerra.

“Checosaèsuccesso?”

“Èpazzo.”

“Elliot!”

“Lui rovina le mele.” Sento la rabbia soffocarmi il petto, la gola. Penso che potreiesplodere.“Glidàunmorsoepoilebuttavia.Lebuttaame.”

“Elliot,ècosì?”

Elliotdiventavioladavantiallosguardodurodipapà.

“Tuvieniconme.Etu,Christian,raccoglilemele.Puoiaiutarelamammaapreparareunatorta.”

Quandomisveglioconilnasoinmezzoaisuoicapelliprofumati,leidormeancoratralemiebraccia.Ho sognato chegiocavo conElliot nel frutteto dimiononno.Erano tempifeliciepienidirabbia.

Sonoquasilesettedelmattino,un’altranottepassatainsiemeaMissSteele.Svegliarsiaccantoaleièunasensazionestrana,mainsensopositivo.Perunattimoaccarezzol’ideadi svegliarla conuna scopatamattutina. Ilmio corpo è assolutamente pronto:ma lei inpratica è quasi in coma e probabilmente sente dolore. È meglio che la lasci dormire.Scendodal letto facendoattenzioneanonsvegliarla,mi infilounamaglietta, raccolgo isuoiabitisparsisulpavimentoemidirigoversoilsoggiorno.

«Buongiorno,MrGrey.»MrsJonesstalavorandoincucina.

«Buongiorno,Gail.»Mentremistiracchiodavantiallafinestra,lancioun’occhiataaciòcherestadiun’albavivida.

«Hadellabiancheriadalavare?»chiede.

«Sì.Quic’èquelladiAnastasia.»

«Vuolechelalavielastiri?»

«Sec’ètempo.»

«Possofareunciclodilavaggioveloce.»

«Ottimo,grazie.»LeconsegnogliabitidiAna.«Comestavasuasorella?»

«Moltobene,grazie.Ifiglicrescono.Eiragazziniavoltepossonoesseredifficili.»

«Loso.»

Sorrideesioffrediprepararmiilcaffè.

«Sì,perfavore.Sononelmiostudio.»MentreMrsJonesmiguarda,lasuaespressionesitrasformalentamentedaunsorrisodipiacereaunodiconsapevolezza…inquelmodoreticente che è tipicamente femminile. Poi esce in fretta dalla cucina, immagino indirezionedellalavanderia.

“Checosalesuccede?”

D’accordo,questoèilprimolunedì,laprimavoltaneiquattroanniincuilavoraperme,chevedeunadonnadormireacasamia.Nonmisembrapoiquestagrancosa.‘‘Colazioneperdue,MrsJones.Pensocheperleinonsiadifficilegestirelasituazione.”

Scuotolatestaevadonellostudiopercominciarealavorare.Ladoccialafaròdopo…magariinsiemeadAna.

Controllo le mail e scrivo ad Andrea e Ros, dicendo loro che sarò in ufficio nelpomeriggio,nonstamattina.Poidoun’occhiataagliultimidiagrammidiBarney.

Gailbussaemiportaunasecondatazzadicaffè,avvertendomichesonoormaileottoeunquarto.

“Cosìtardi?”

«Stamattinanonvadoinufficio.»

«Taylorhachiestodilei.»

«Andrònelpomeriggio.»

«Glieloriferirò.HoappesonellasuacabinaarmadiogliabitidiMissSteele.»

«Grazie.Hafattoinfretta.Leidormeancora?»

«Credodisì.»Dinuovoquelsorriso.Inarcolesopracciglia,equandosivoltaperusciredallostudiovedoilsorrisoallargarsi.Sospendoillavoro,prendolatazzadicaffèevadoafarmiunadocciaelabarba.

Quandoterminodivestirmi,Anaèancoranelmondodeisogni.

“L’haisfinita,Grey.”Edèstatopiacevole.Moltopiùchepiacevole.Haun’ariaserena,comesenullaalmondolaturbasse.

“Bene.”

Prendol’orologiodalcassettone,poi,perimpulso,aproilcassettopiùinaltoemimettol’ultimopreservativointasca.

“Nonsisamai.”

Attraversolentamenteilsoggiornoemidirigoversolostudio.

«Vuolefarecolazione,signore?»

«FaròcolazioneconAna.Grazie.»

ChiamoaltelefonoAndreadallamiascrivania.Dopounbrevescambiodibattute,mimetteincomunicazioneconRos.

«Allora,quandopensidifartivedere?»Ilsuotonoèsarcastico.

«Buongiorno,Ros.Comestai?»lechiedoamabilmente.

«Incazzata.»

«Conme?»

«Sì,conteeconlatuaeticaprofessionaledisinvolta.»

«Arrivo più tardi. Ti chiamo perché ho deciso di liquidare la società di Woods.»Gliel’hogiàdetto,maleieMarcocistannomettendounpo’troppo.Vogliochelofacciaora, immediatamente. Le ricordo che avevamo deciso così nel caso in cui i conti dellacompagnianonfosseromigliorati.Enonsonomigliorati.

«Habisognodipiùtempo.»

«Nonmiinteressa,Ros.Nonpossiamofarcicaricodiunpesomorto.»

«Seisicuro?»

«Bastaconquestescuseinconsistenti.»Bastacosì,chiuso.Ormaihodeciso.

«Christian…»

«Di’aMarcodichiamarmi,ocosìoniente.»

«Okay.D’accordo,seèproprioquellochevuoi.C’èaltro?»

«Di’aBarneycheilprototiposembrabuono,anchesel’interfaccianonmiconvincedeltutto.»

«Amesembravachefunzionassebene,unavoltachehocapitocomeusarlo.Manonsonoun’esperta.»

«No,èsolochemancaqualcosa.»

«ParlaneconBarney.»

«Voglioincontrarlooggipomeriggioperdiscuterne.»

«Dipersona?»

Trovoirritanteilsuosarcasmo.MafacciofintadinienteeledicochedesideroriuniretuttoilteamdiBarneyperunbrainstorming.

«Saràcontento.Alloracivediamooggi?»chiedesperanzosa.

«Certo»larassicuro.«RipassamiAndrea.»

MentresonoinattesacheAndreasimettainlinea,sbircioilcielocompletamenteprivodinuvole.HalastessatonalitàdegliocchidiAna.

“Sentimentale,Grey.”

«Andrea…»

Unmovimento attira lamia attenzione.Alzo gli occhi e vedo con piacereAna sullasoglia dello studio, con indosso solo lamiamaglietta. Esibisce le sue gambe lunghe eproporzionateamioesclusivousoeconsumo.Sonomagnifiche.

«MrGrey»rispondeAndrea.

Restoa fissaregliocchidiAna.Hanno il coloredel cielod’estate, edesattamente lastessa temperatura.Oddio, potrei crogiolarmi al suo caloredallamattina alla sera.Ognigiorno.

“Nondireassurdità,Grey.”

«Stamattinacancella tutti imiei impegni,ma fammichiamaredaBill.Sarò inufficioalledue.OggipomeriggiodevoparlareconMarco,civorràunamezz’oraalmeno.»

UnsorrisoteneroaffiorasullelabbradiAnaemicontagia.

«Sì,signore»rispondeAndrea.

«MettiinagendaBarneyelasuasquadradopoMarcooalmassimodomani,etrovamiunbucopervedereClaudeentrolasettimana.»

«Samvorrebbeparlarlestamattina.»

«Diglidiaspettare.»

«RiguardailDarfur.»

«Oh?»

«Sembra che consideri il convoglio di aiuti umanitari una grande occasione dipubblicità.»

“Oh,certo.Tipicodilui.”

«No,nonvogliopubblicitàperilDarfur.»L’esasperazionemirendesgarbato.

«Dice che conosce un giornalista di “Forbes” che la vuole intervistare a questoproposito.»

“Ecomecazzol’hasaputo?”

«Di’aSamchecipensilui»rispondobruscamente.Lopagoperquesto.

«Nonvuoleparlaredirettamenteconlui?»chiede.

«No.»

«D’accordo.Devoanchedareunarispostaufficialeall’invitoperl’eventodisabato.»

«Qualeevento?»

«IlgalàdellaCameradicommercio.»

«Èsabatoprossimo?»Mivieneun’idea.

«Sì,signore.»

«Aspettaunattimo…»MivoltoversoAna,chemuovenervosamenteilpiedemanonmistaccadidossoisuoibegliocchioni.«QuandotornidallaGeorgia?»

«Venerdì»risponde.

«Avròbisognodiunbigliettoinpiùperchéhounacompagna.»

«Unacompagna?»strillaincredula.

Sospiro.«Sì,Andrea,èquellochehodetto,unacompagna.MissAnastasiaSteeleverràconme.»

«Sì,MrGrey.»Sembracheabbiaricevutolanotiziadelsecolo.

“Checos’hannotuttiimieicollaboratori?”

«Ètutto.»Riattacco.«Buongiorno,MissSteele.»

«MrGrey» rispondeAna.Giro intorno alla scrivania per raggiungerla e le accarezzoteneramentelafaccia.

«Nonhovolutosvegliarti,sembravicosìtranquilla.Haidormitobene?»

«Mi sento molto riposata, grazie. Volevo solo salutarti prima di farmi una doccia.»Sorridecongliocchichelebrillanodigioia.Èunpiacereguardarla.Michinoperdarleunbacioprimaditornareallavoro.All’improvvisoleimibuttalebracciaalcollo,mipassaleditatraicapelliemipremeaddossoilsuocorpo.

“Wow.”

Lesuelabbrasonoinsistenti,perciòlabacioamiavolta,sorpresodall’intensitàdelsuoardore.Lestringoconunamano lanuca,mentrecon l’altraesploro le rotonditàdelsuosederesculacciatodapocoeilmiocorpoprendefuococomeunostoppino.

«Be’, il sonno sembra farti bene.» Una brama improvvisa mi impasta la voce. «Ticonsigliodiandareafareladoccia,senonvuoichetiprendasuquestascrivania.»

«Scelgo la scrivania» mi bisbiglia eccitata, sfregando il suo sesso contro la miaerezione.

“Questasìcheèunabellasorpresa!”

I suoi occhi sono cupi e bramosi. «Ci stai prendendo gusto, vero,Miss Steele? Staidiventandoinsaziabile.»

«Stoprendendogustosoloate.»

«Bendetto,soloame.»Lesueparolesonocomeilrichiamodiunasirenaperlamialibido.Mettendodaparteogniformadiautocontrollo,sgombroconlamanoilpianodellascrivania.Documenti,penneetelefonocadonoaterra,manonmenefregaunaccidenti.SollevoAnaelastendoditraversosultavolo,inmodocheicapellipendanooltreilbordoesullamiasedia.

«Detto fatto, piccola» ringhio, tirando fuori la bustina dalla tasca dei pantaloni e

abbassandomi lacerniera.Srotolo rapidamente ilpreservativosull’erezioneecontinuoafissarel’insaziabileMissSteele.«Vogliosperarechetusiapronta»l’avviso,bloccandoleipolsilungoifianchi.Lapenetroconunmovimentoveloce.

«Cazzo,Ana,seipronta,eccome.»Leconcedounistanteperaccettarelamiapresenza,poiinizioaspingere.Avantieindietro.Semprepiùforte.Leirovescialatestaall’indietro,laboccaspalancatainunasupplicasilenziosa,mentreisuoisenisialzanoesiabbassanoaritmoconisussultidelcorpo.Mistringeconlegambementrecontinuoaspingeredentrodilei.

“Eraquestochevolevi,piccola?”

Lei risponde a ognimia spinta,muovendosi conme e gemendomentre la possiedo.Conducendolainalto,semprepiùinalto,finchénonsentoilsuocorpoirrigidirsiintornoame.

«Su,piccola,lasciatiandareperme»mormoroadentistretti,eleiacconsenteinmodospettacolarelanciandoungridoerisucchiandominelsuoorgasmo.

“Cazzo.”Vengo con la stessa sua grandiosità, poimi lascio cadere su di lei,mentresentoilsuocorpofremerenelleultimescosse.

“Wow…questononmel’aspettavo!”

«Che diavolomi stai facendo?» Senza fiato, sfioro delicatamente il suo collo con lelabbra.«Mihaicompletamentesedotto,Ana.Deviavermifattounincantesimo.»

“Emiseisaltataaddosso!”

Le lascio andare i polsi e cerco di rimettermi in piedi,ma leimi stringe le gambe econtinuaagiocherellareconimieicapelli.

«Sono io, quella sedotta» sussurra. Ci guardiamo. Lei mi fissa con quello sguardopenetrante,comesemivedessedentro,comesescorgesselatenebranellamiaanima.

“Basta.”Lasciamiandare.Adessoètroppo.

Leprendo il viso tra lemaniperunultimobacio,ma inquelmomento la immaginonellastessaposizioneincompagniadiqualcunaltro.“No.Nonlofaràconnessunaltro.Mai.”

«Tu.Sei.Mia»dicoscandendoogniparola.«Chiaro?»

«Sì,tua»risponde,lasuaespressioneèsincera,ilsuotonopienodiconvinzione.Lamiairrazionalegelosiasparisce.

«SeisicuradidoverandareinGeorgia?»lechiedolisciandoleicapelliintornoalviso.

Fasegnodisìconlatesta.

“Merda.”

Scivolofuoridalei,facendolasussultare.

«Tifamale?»

«Unpo’»confessaconunsorrisotimido.

«Mifapiacere.Cosìtiricordidovesonostato.Soloio.»Leprendoilmentoeledounbaciorudeepossessivo.

PerchénonvogliochevadainGeorgia.

“Emainessunamièsaltataaddosso…dopoElena.”

Eanchealloraerasempreungestocalcolato,semprepartediunamessainscena.

Stando in piedi, le tendo la mano per aiutarla a mettersi seduta. Mentre mi sfilo ilpreservativo,mormora:«Semprepreparato».

Laguardoconfusomentremitirosulacerniera.Mimostralabustinadelpreservativovuota.

«Un uomo può sperare, Anastasia, persino sognare, e a volte i sogni si realizzano.»“Non immaginavoaffattoche l’avreiusatocosìpresto, e alle suecondizioni invececheallemie.MissSteele,peresserecosìinnocente,seicomesempreun’incognita.”

«Dunque,sognavidifarlosullatuascrivania?»chiede.

“Tesoro.” Ho fatto sesso su questa scrivania molte, molte volte. Ma sempre su miaistigazione,emaicomesottomesso.

“Nonècosìchefunziona.”

Mileggenelpensieroelasuafacciacambiaespressione.

“Merda.Checosapossodire?”Ana,adifferenzadite,iohounpassato.

Mipassolamanotraicapelliesasperato:lamattinatanonprocedesecondoimieipiani.

«Èmeglio chevada a farmiunadoccia»dichiara avvilita.Si alza e faqualchepassoversolaporta.

«Devofareancoraunpaioditelefonate.Vengoafarecolazioneconteappenaescidalladoccia.» La seguo con lo sguardo, cercando di immaginare cosa dire per aggiustare lasituazione. «Penso cheMrs Jones abbia lavato i tuoi vestiti di ieri. Sono nella cabinaarmadio.»

Hal’ariasorpresa,eancheimpressionata.«Grazie»risponde.

«Nonc’èdiche.»

Mifissacorrugandolafronte,perplessa.

«Cosac’è?»chiedo.

«Cosac’èchenonva?»

«Inchesenso?»

«Nonso…misembripiùstranodelsolito.»

«Mitrovistrano?»Ana,tesoro,“strano”èilmiosecondonome.

«Avolte.»

“Diglielo.”Dillechedatantotemponessunatisaltavaaddosso.

«Comealsolito,misorprendi,MissSteele.»

«Inchemodo?»

«Diciamochesiètrattatodiungodimentoimprevisto.»

«Il nostro scopo è il piacere, Mr Grey» ribatte in tono canzonatorio continuando aosservarmi.

«E tu sai come darmelo» riconosco. “Ma ti trovo anche disarmante.” «Pensavo chestessiandandoafartiunadoccia.»

Cambiabruscamenteespressione.

“Merda.”

«Sì…ehm,civediamofrapoco.»Esceinfrettadallostudio,lasciandomiinunmarediconfusione. Scuoto la testa per rimettere in ordine le idee, poi inizio a raccogliere glioggettisparsisulpavimentoelidispongoinordinesullascrivania.

Com’è possibile che lei si presenti nel mio studio e mi seduca? Sono io quello chedovrebbemantenereilcontrollodelnostrorapporto.Cipensavoierisera,alsuosfrenatoentusiasmo e affetto. In che modo devo affrontarli? È un terreno per me del tuttosconosciuto.Mifermounattimomentrestoperalzareilricevitoredeltelefono.

“Manonmidispiace.”

“Già.”

“Eanchequalcosadipiù.”

Rido al pensiero e mi viene in mente la sua mail… “È stato bello conoscerti.”Accidenti,c’èunachiamatapersadiBill.Deveavermitelefonatoduranteilmiotête-à-têteconMissSteele.Riprendoposto alla scrivania, tornoper unmomentopadronedelmiouniverso–almeno finché lei resta sotto ladoccia–e richiamoBill.HobisognochemiparlidiDetroit…editornareaoccuparmideimieiaffari.

Billnonrisponde,cosìchiamoAndrea.

«MrGrey.»

«L’aereoèliberodomaniedopodomani?»

«Noncisonovoliinprogrammafinoagiovedì,signore.»

«Ottimo.PotrestifarmiilfavoredicercareBill?»

«Certamente.»

LaconversazioneconBillvaperlelunghe.Ruthhafattounottimolavoroidentificandotutte le aree industriali dismesse disponibili intorno a Detroit. Due sono adatte perimpiantare lo stabilimento di dispositivi elettronici che intendiamo costruire, e secondoBillDetroitpuòforniretuttalaforzalavorocheciènecessaria.

Hountuffoalcuore.

“DobbiamopropriocostruirloaDetroit?”

Conservounvagoricordodelluogo:alcolizzati,barboniedrogatichecigridanodietro

lungo la strada. La squallida topaia che chiamavamo casa. E una giovane fallita – unaputtanadrogata che chiamavomamma– che fissa il vuoto seduta in una sudicia stanzagrigiapienadipolvereediariastantia.

“Elui.”

Provounfremitodiorrore.“Nonpensarealui…oalei.”

Mamièimpossibileevitaredifarlo.Ananonhafattocommentisullamiaconfessionenotturna.Nonhomaiparlatoanessunodellaputtanadrogata.ForseèperquestocheAnamihaaggreditostamattina:pensacheabbiabisognodellesueamorevolicure.

“Aldiavolo.”

“Piccola. Se mi offri il tuo corpo, me lo prendo.” È tutto sotto controllo. Ma nelmomentostessoincuicipenso,michiedosesiadavverocosì.Continuoafarfintadinonvedereilmiodisagio.DovròdiscuterneconFlynnquandotorna.

Mièvenutafame.SperocheAnaabbiaportatoilsuomagnificoculofuoridalladoccia,perchéaquestopuntohobisognodimangiare.

AnaèvicinaalbanconedellacucinaestaparlandoconMrsJones,chehaapparecchiatoiltavoloperlanostracolazione.

«Gradiscequalcosadamangiare?»lechiedeMrsJones.

«No,grazie»replicaAna.

“Ah,no,caramia.”

«Certochemangeraiqualcosa»intervengorivolgendomibruscamenteatutteedue.«Lepiaccionoipancakeconbaconeuova,MrsJones.»

«Bene,MrGrey.Eleicosadesidera,signore?»replicasenzabattereciglio.

«Un’omelette, per favore, e un po’ di frutta. Siediti» dico ad Ana indicandole losgabello.Obbedisce,emisistemoaccantoalei,mentreMrsJonespreparalacolazione.

«Haigiàprenotatoilvolo?»lechiedo.

«No,lofaròquandotornoacasa,suInternet.»

«Celihaiisoldi?»

«Sì»mirispondecomesefossiunbambino.Sibuttaicapellidietrolespalleestringelelabbraconariaseccata,misembra.

Inarco le sopracciglia in segnodi avvertimento. “Potrei sempre sculacciartidinuovo,tesoromio.”

«Sì,grazie,liho»sicorreggesubito,intonosottomesso.

“Cosìvameglio.”

«Iohounjet.Pertregiorninoncisonovoliinprogramma.Èatuadisposizione.»Midiràdino.Maalmenopossoproporglielo.

Apre la bocca sconcertata, mentre la sua faccia passa da un’espressione disbalordimentoaunmistodicuriositàedesasperazione.«Abbiamogiàgravementeabusato

dellatuaflottaaziendale.Nonmivadirifarlo»dichiaracondisinvoltura.

«L’aziendaèmia,iljetèmio.»

Scuotelatesta.«Grazieperl’offerta,mapreferireiprendereunvolodilinea.»

Senza dubbio la maggior parte delle donne approfitterebbe subito dell’occasione diviaggiare su un jet privato, ma a quanto pare questa ragazza non si lascia affattoimpressionaredallaricchezzamateriale,oppurenonvuolesentirsiindebitoconme.Nonsonosicurodiqualedeiduemotivisiaquellogiusto.Inognicaso,èunacreaturatestarda.

«Comepreferisci»sospiro.«Haimoltodafareperpreparartiaicolloqui?»

«No.»

«Bene.» Nonostante lemie richieste, continua a rifiutarsi di dirmi i nomi delle caseeditricipressocuifarà icolloqui.Si limitaarivolgermiunsorrisodasfinge.Dirivelarequestosegretononseneparla.

«Sonounuomopienodirisorse,MissSteele.»

«Nesonoconsapevole,MrGrey.Intendiintercettarelemietelefonate?»

Non se ne è dimenticata. «In realtà, oggi pomeriggio sonomolto impegnato, quindidovròchiedereaqualcunaltrodifarlo»replicostrizzandol’occhio.

«Se puoi affidare a qualcuno un compito del genere, è ovvio che hai personale ineccesso.»

“Ah,stamattinaèveramentesfacciata.”

«Manderò una mail al direttore delle risorse umane, chiedendogli di controllare ilnumerodeidipendenti.»Eccociòchemipiacetranoi:ilmodoincuiciprendiamoingiro.Qualcosadinuovoedivertentechenonavevomaiprovatoprima.

MrsJonesciservelacolazione,enotoconpiacerecheAnafaonorealcibo.Appenaladomesticasiallontanadallacucina,Anasivoltaversodime.

«Cosac’è,Anastasia?»

«Sai,nonmihaipiùdettoperchénonvuoiesseretoccato.»

“Ancoraquestastoria!”

«Ti ho raccontato più di quanto abbia mai raccontato a chiunque altro.» Cerco dimantenermi tranquillo e di nascondere l’irritazione. Perché insiste con questo genere didomande?Dàunaltropaiodimorsialsuopancake.

«Penseraialnostroaccordo,mentreseivia?»lechiedo.

«Sì.»Sembrasincera.

«Sentirailamiamancanza?»

“Grey!”

Si volta, sorpresa quantome da quella domanda. «Sì» risponde dopo un istante, conun’espressioneonestaeleale.Miaspettavounareplicaimpertinente,einveceottengolaverità.E,stranamente,trovolasuaammissioneconfortante.

«Anche tu mi mancherai» mormoro. «Più di quanto credi.» Senza di lei il mioappartamento sarà un po’ meno rumoroso e un po’ più tranquillo. Le accarezzo unaguanciaelabaciocondolcezza.Sorrideteneramenteetornaallasuacolazione.

«Milavoidentiepoimenevado»annunciaquandohafinitodimangiare.

«Cosìpresto?Pensavotifermassiancoraunpo’.»

Sembrasorpresa.Credevachelavolessicacciaredacasamia?

«Tihosottrattounaquantitàditempopiùchesufficiente,MrGrey.Dopotutto,nonhaiforseunimperodadirigere?»

«Possomarinarelascuola.»Lasperanzasifastradanelmiocuoreenellamiavoce.Hogiàsbrigatogliimpegnidellamattina.

«Devoprepararmipericolloqui.Ecambiarmid’abito.»Miguardaconariadiffidente.

«Seisplendidacosì.»

«Certo,signore,grazie»replicabenevolmente,malesueguancesistannotingendodiunrosafamiliarechericordailcoloredelsuosederelascorsanotte.Quandoimpareràadaccettareuncomplimento?

Sialzaefapermettereilpiattonellavello.

«Lascialopurelì.SeneoccuperàMrsJones.»

«Okay.Vadoalavarmiidenti.»

«Sentitiliberadiprendereinprestitoilmiospazzolino»ledicoironico,ripetendounafrasegiàdetta.

«Sonopiùchemaideterminataafarlo»risponde,allontanandosidisinvoltaindirezionedelbagno.Questadonnahaunarispostapertutto.

Tornapocodopoconlaborsetta.

«NondimenticarediportareconteinGeorgiailBlackBerry,ilMaceicaricabatterie.»

«Sì,signore»rispondeobbediente.

“Bravabambina.”

«Vieni.»L’accompagnoall’ascensoreedentroconlei.

«Nonènecessariochetuscenda.Sonoingradodibadaredasolaallamiaauto.»

«Fapartedelservizio»ironizzo.«Inpiù,possobaciartipertuttaladiscesa.»Laprendotralebracciaepassoall’azione,gustandoilsaporedellasualinguaeregalandoleunsalutoadeguato.

Quandol’ascensoreraggiungeillivellodelgarageelaportasiapre,siamotuttiedueeccitati e senza fiato.Ma lei se ne deve andare. Ignorando imiei istinti, l’accompagnoall’autoeletengoapertalaportieramentresale.

«Arrivederci,signore»diceabassavoce,baciandomiancoraunavolta.

«Noncorrere,Anastasia.Buonviaggio.»Chiudolaportiera,facciounpassoindietroe

laguardoallontanarsi.Tornoall’attico.

Bussoall’ufficiodiTayloreglicomunicochenelgirodidieciminutivorreiandareinufficio.«L’aspettosottoconl’auto,signore.»

ChiamoWelchdall’auto.

«MrGrey»rispondeconlavoceaspra.

«Welch,AnastasiaSteeledevecomprareunbigliettoperunvolodistaseradaSeattleaSavannah.Vorreisaperesucheaereoviaggia.»

«Laragazzahapreferenzaperqualchecompagniaaerea?»

«Temodinonsaperlo.»

«Vedròchecosapossofare.»

Riattacco.Ilmioastutopianocominciaamettersiinmoto.

«MrGrey!»Andreasistupiscedivedermiarrivareconparecchieoredianticipo.Vorreiricordarlechequestoèilmiofottutopostodilavoro,madecidodilasciarperdere.

«Misembrimeravigliata.»

«Desiderauncaffè?»cinguetta.

«Sì,grazie.»

«Conosenzalatte?»

“Bravabambina.”

«Con.Ecaldo,grazie.»

«Sì,MrGrey.»

«ChiamamiCarolineActon.Avreibisognodiparlarleimmediatamente.»

«Certo.»

«EfissamiunappuntamentodaFlynnperlaprossimasettimana.»Annuisceesimetteallavoro.Accendoilcomputersullamiascrivania.

LaprimamailnellacaselladipostaèdiElena.

Da:ElenaLincolnA:ChristianGreyData:30maggio201110.15Oggetto:Ilweekend

CiaoChristian,comebutta?Tuamadremihadettocheierihaiportatounaragazzaacenadalei.Sonomoltocuriosa.Ècosìdiversodaltuostile.HaitrovatounanuovaSottomessa?Chiamami.Ex

ELENALINCOLNESCLAVA

ForTheBeautyThatIsYou™

Nonmiservealtro.Chiudolamaildecidendoperoradiignorarla.Oliviabussaedentraconilcaffènell’esattomomentoincuiAndreamichiamaaltelefono.

«HoWelchinlinea,eholasciatounmessaggioaMsActon»comunica.

«Ottimo.Passamelo.»

Olivia posa il caffè sulla mia scrivania ed esce nervosa. Faccio del mio meglio perignorarla.

«Welch.»

«Nessunbigliettocompratoperilmomento,MrGrey.Macontrolleròlasituazioneelaterròinformatasuglieventualisviluppi.»

«Grazie.»

Riattacca.BevounsorsodicaffèetelefonoaRos.

Pocoprimadipranzo,AndreamipassaCarolineActon.«MrGrey,chepiaceresentirla.Cosapossofareperlei?»

«Salve,MsActon.Ilsolito.»

«Un assortimento di capi e accessori indispensabili? Ha in mente una gamma dicolori?»

«Azzurro e verde. Forse argento, per una serata formale.»Mi viene inmente il galàdellaCameradicommercio.«Coloridipietrepreziose,suppongo.»

«Bello»commentaMsActonconilsuoconsuetoentusiasmo.

«Ebiancheriaintimaedanotteinrasoeseta.Qualcosadiaffascinante.»

«Sì,signore.Hainmenteunbudget?»

«Nessunbudget.Nonsipreoccupi.Vogliosolocosedilusso.»

«Scarpe?»

«Certo.»

«Ottimo.Chetaglia?»

«Glielofaròsapereviamail.Hoilsuoindirizzodall’ultimavolta.»

«Quandodesiderachevengaconsegnato?»

«Questovenerdì.»

«Sipuòfare.Gradirebbevederelefotografiedeimodellicheselezionerò?»

«Sì,perfavore.»

«Benissimo.Cominciosubitoalavorarci.»

«Grazie.»RiattaccoeAndreamipassadinuovoWelch.

«Welch.»

«MissSteelepartiràstaseraalle22.25conilvoloDL2610perAtlanta.»

Annotosuunpezzodicarta tutti idettaglideivoliedellecoincidenzeperSavannah.PoichiamoAndrea,cheentrapocodoponelmioufficioarmataditaccuino.

«Andrea, Anastasia Steele viaggerà su questi voli. Passala nella prima classe, fai ilcheck-in per lei e paga il necessario per farla accedere alla sala d’aspetto di prima. Eprenotaunbigliettoperilpostoimmediatamentedietrodileiintuttiivoli,all’andataealritorno.Usa lamiacartadicreditopersonale.»LosguardoperplessodiAndreamidicecheèconvintacheioabbiapersolaragione,masirianimainfrettaeprendeilfoglioconlemienote.

«Benissimo,MrGrey.»Fadelsuomeglioperdarsiun’ariaprofessionale,manonriesceanascondereunsorriso.

“Lacosanontiriguarda.”

Nelpomeriggiohounariunionedopol’altra.MarcomihapreparatorelazionipreliminarisullequattrocaseeditricichehannosedeaSeattle.Lemettodaparteperesaminarledopo.Èd’accordo conme sulla società diWoods.La cosapotrà anche essere spiacevole,maconsiderandolepossibilisinergie,l’unicastradapercorribileèquelladiassorbirelapartetecnologicaesbarazzarsidelrestodell’azienda.Cicosteràcaro,maèmeglioperlaGEH.

Nel tardo pomeriggio riesco a organizzare una seduta di allenamento breve e intensaconBastille,equinditornoacasacalmoerilassato.

Dopo una cena leggera, mi siedo alla scrivania. La prima intenzione è quella dirispondereallamaildiElena.Maquandoaprolacaselladipostamiaccorgochec’èunmessaggiodiAna.Èrimastaneimieipensieripertuttalagiornata.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:30maggio201118.49Oggetto:Colloqui

Carosignore,imieicolloquidioggisonoandatibene.Pensavochelacosapotesseinteressarti.Com’èandatalatuagiornata?Ana

Lerispondoimmediatamente.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:30maggio201119.03Oggetto:Lamiagiornata

CaraMissSteele,tuttoquellochefaimiinteressa.Seiladonnapiùaffascinantecheconosco.Sonofelicecheituoicolloquisianoandatibene.Lamiamattinataèandataoltrelemieaspettative.Ilpomeriggio,inconfronto,èstatoabbastanzapiatto.

ChristianGrey

Amministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Miappoggioalloschienaledellasediaerestoinattesa,grattandomiilmento.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:30maggio201119.05Oggetto:Unabellamattinata

Carosignore,anchepermelamattinataèstataesemplare,nonostantetuabbiascleratodopoilnostroeccezionaleamplessosullascrivania.Nonpensarechenonl’abbianotato.Grazieperlacolazione.OgrazieaMrsJones.Vorreifartidelledomandesudilei,senzachetuscleridinuovo.Ana

“Sclerare”? Che cosa intende dire? Che sono un tipo strano? Be’, in effetti lo sono,immagino. Forse. Forse si è resa conto di quantomi ha colto di sorpresa quandomi èsaltataaddosso,echenessunaavevapiùtentatodifarlodaunmucchioditempo.

“Eccezionale.”Mipiace.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:30maggio201119.10Oggetto:Tuel’editoria…

Anastasia,“sclerare”nonèunverboenondovrebbeessereusatodaunapersonacheintendelavorarenell’editoria.Eccezionale?Rispettoacosa,scusa?Ecos’haibisognodichiedermisuMrsJones?Sonocurioso.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:30maggio201119.17Oggetto:TueMrsJones

Carosignore,illinguaggioèqualcosadiorganico,cambiaesievolve.Nonèchiusoinunatorred’avorio,sospesotracostosioggettid’arte,convistasuSeattleeun’elisuperficiesultetto.Eccezionale,rispettoallealtrevoltecheabbiamo…comedicitu?ah,sì…scopato.Adireilvero,qualsiasiscopataconteèstata,amiomodestoparere,eccezionale,punto.Macomebensailamiaesperienzaèassailimitata.MrsJonesèunatuaexSottomessa?Ana

Scoppioaridereleggendolasuarisposta,poirimangosbalordito.

“MrsJones!UnaSottomessa?”

Maquandomai.

“Ana,seipercasogelosa?”Eapropositodilinguaggio,pensaunpo’altuo!

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:30maggio201119.22Oggetto:Linguaggio.Lavatilabocca!

Anastasia,MrsJonesèunadipendentepreziosa.Nonhomaiavutonessunarelazioneconlei,apartequellaprofessionale.Nonassumopersoneconcuihoavutorapportisessuali.Misconvolgeilfattochetuabbiapensatounacosadelgenere.L’unicapersonapercuifareiunostrappoallaregolaseitu:perchéseiunaragazzamoltointelligente,conottimecapacitàdinegoziazione.Tuttavia,secontinuiausareunlinguaggiodelgenere,potreiripensarci.Sonofelicechelatuaesperienzasialimitata…soloame.Prenderò“eccezionale”comeuncomplimento,anchesecontenonsonomaisicurochesiaquellochepensiochelatuaironia,comealsolito,prevalga.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

ForseperònonèunagrandeideacheAnalavoriperme.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:30maggio201119.27Oggetto:NemmenopertuttoiltèdellaCina

CaroMrGrey,misembravadiavergiàespressolemieriservesulfattodilavorareperlatuasocietà.Lamiaopinioneinmeritononècambiata,enoncambieràmai.Oradevolasciarti,perchéKateètornataconlacena.Lamiaironiaeiotiauguriamolabuonanotte.TicontatteròappenaarrivoinGeorgia.Ana

Per qualche ragione sapere che non vuole lavorare per memi irrita un po’. Ha unamedia voti impressionante. È brillante, affascinante, divertente… Sarebbe un ottimoacquistoperqualsiasiazienda.Edèancheabbastanzasaggiaperdiredino.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:30maggio201119.29Oggetto:NemmenoperilTwiningsEnglishBreakfast?

Buonanotte,Anastasia.Sperochelatuaironiafacciabuonviaggio.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

PoismettodipensareadAnaerispondoaElena.

Da:ChristianGreyA:ElenaLincolnData:30maggio201119.47Oggetto:Ilweekend

CiaoElena.Miamadreèunapettegola.Cosavuoichetidica?Hoconosciutounaragazzael’hoportataacenafuori.Nientediparticolare.Tucomestai?

ΑprestoChristian

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:ElenaLincolnA:ChristianGreyData:30maggio201119.50Oggetto:ilweekend

Christian,nondirecazzate.Ceniamoinsieme.Tivadomani?Ex

ELENALINCOLNESCLAVAForTheBeautyThatIsYou™

“Cazzo.”

Da:ChristianGreyA:ElenaLincolnData:30maggio201120.01Oggetto:ilweekend

D’accordo.ΑprestoChristian

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:ElenaLincolnA:ChristianGreyData:30maggio201120.05Oggetto:ilweekend

Tivadiconoscerelaragazzadicuitihoparlato?Ex

ELENALINCOLNESCLAVAForTheBeautyThatIsYou™

Inquestomomentono.

Da:ChristianGreyA:ElenaLincolnData:30maggio201120.11Oggetto:ilweekend

Credochelasceròchelecoseseguanoillorocorso.AdomaniC.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

MisiedoecomincioaleggerelabozzadiaccordoconEamonKavanaghpreparatadaFred,poipassoallarelazionediMarcosullecaseeditricidiSeattle.

Pocoprimadelle dieci vengodistratto da un segnale sonoro delmio computer.È tardi,immaginosiaunmessaggiodiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:30maggio201121.53Oggetto:Gestiiperstravaganti

CaroMrGrey,ciòchemispaventadavveroèchesapeviqualevoloavreipreso.Iltuostalkingnonconoscelimiti.SperiamocheildottorFlynnsiatornatodallevacanze.Mihannooffertolamanicure,unmassaggioallaschienaeduecalicidichampagne:nonmale,comeiniziodellavacanza.Grazie.Ana

Lehannocambiatoclasse.Brava,Andrea.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:30maggio201121.59Oggetto:Prego

CaraMissSteele,ildottorFlynnètornato,ehoappuntamentoconluiquestasettimana.Chitihamassaggiatolaschiena?

ChristianGreyAmministratoredelegatoconamicineipostigiusti,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Guardol’orariodellasuamail,aquest’oradovrebbeesseregiàabordo,senoncisonoritardi.VadosuGoogleecontrollo lepartenzedall’aeroportodiSeattle: ilsuovoloè inorario.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:30maggio201122.22Oggetto:Manifortiedesperte

Carosignore,èstatoungiovanottomoltocarinoamassaggiarmilaschiena.Già.Moltocarinodavvero.NonavreiincontratoJean-Paulnellasalad’aspettodellaclasseeconomy,quindigrazieancoraperilregalo.

“Machediavolo…?”

Nonsosepotròscrivertidopoildecollo,ehobisognodiriposarmiunpo’,perchénegliultimitempinonhodormitotanto.Sognid’oro,MrGrey…tipenso.Ana

Stacercandodifarmiingelosire?Losachepotreidavveroandarefuoriditesta?Èviadapocheoreestafacendoappostaafarmiarrabbiare.Perchémifaquesto?

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:30maggio201122.25Oggetto:Divertitifinchépuoi

CaraMissSteele,socosastaicercandodifaree,fidati,ciseiriuscita.Laprossimavoltavolerainellastiva,legataeimbavagliatainunacassa.Credimiquandodicochevedertiinquellostatomidarebbeunpiaceremoltomaggiorechelimitarmiapagareladifferenzadiunbigliettodiprimaclasse.Aspettoconansiailtuoritorno.

ChristianGreyAmministratoredelegatoconunamanocheprude,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Larispostaarrivaquasisubito.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:30maggio201122.30Oggetto:Staischerzando?

Sai,noncapiscosestaischerzando.Senonècosì,credochemeneresteròinGeorgia.Lecassesonounlimiteassolutoperme.Scusasetihofattoarrabbiare.Dimmichemiperdoni.A

Certo che sto scherzando… o quasi. Almeno sa che sono arrabbiato. Il suo aereodovrebbeesseresulpuntodidecollare,comefaaspedirelemail?

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:30maggio201122.31Oggetto:Stoscherzando

Com’èpossibilechetumistiascrivendoadesso?Staimettendoinpericololavitadituttelepersoneabordo,tecompresa,usandoilBlackBerry!Pensochequestovadacontrounadellenostreregole.

ChristianGreyAmministratoredelegatoconentrambelemanicheprudono,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Esappiamotuttieduechecosasuccedesenonrispettileregole,MissSteele.Controllo

ilsitodell’aeroportoevedocheilsuovoloèpartito.Perunpo’nonavròsuenotizie.Bastaquesto pensiero, insieme alle sue piccole provocazioni via mail, a mettermi di cattivoumore. Interrompo il lavoro e vado in cucina a versarmi qualcosa da bere: questa serascelgol’Armagnac.

Taylorfacapolinoinsoggiorno.

«Nonadesso»glidico,brusco.

«Benissimo,signore»mirisponde,etornadadoveèvenuto.

“Nonfarpesareiltuocattivoumoresultuostaff,Grey.”

Sono in collera conme stesso emi avvicino alla finestra per osservare lo skyline diSeattle.MichiedocomeabbiafattoAnaadacquistaretantopoteresudimeecomemailanostra relazionenon stiaprogredendonelladirezione chevorrei.Spero che, dopoavereavutol’occasionediriflettereinGeorgia,leisapràprendereladecisionegiusta.Ono?

L’ansia si fa strada dentro di me. Bevo un altro sorso di Armagnac e mi siedo alpianofortepersuonarequalcosa.

Martedì31maggio2011Lamammaèandatavia.Nonsodove.

Luièqui.Sentoisuoistivali.Fannorumoreisuoistivali.

Hannolafibbiad’argento.Fannorumorequandocammina,tanto.

Sentoisuoipassipesanti.Sentocheurla.

Sononell’armadiodellamamma.

Nascosto.

Luinonpuòsentirmi.

Nonfacciorumore,nessunrumore.

Nonfacciorumoreperchénonsonoqui.

«Maledettatroia!»urla.

Urlatantissimo.

«Maledettatroia!»

Urlaallamamma.

Urlaame.

Picchialamamma.

Picchiame.

Sentolaportachesichiude.Quinonc’èpiù.

Anchelamammaèandatavia.

Rimangonell’armadio.Albuio.Nonfacciorumore.

Stolìsedutopertantotempo.Tanto,tantotempo.

Dov’èlamamma?

Aprogliocchiestaalbeggiando.Laradiosvegliasegnale5.23.Hodormitopocoemale,in preda a brutti sogni. Sono esausto,ma decido di andare a correre per svegliarmi deltutto.SonogiàintutaquandoprendoiltelefonoetrovounamaildiAna.

Grande.C’è,estabene.Ilpensieromifasentiremeglioeaprosubitolamail.L’oggettodelmessaggiomibalzaagliocchi:“Tipiacespaventarmi?”.

“Cazzo.”

Misidrizzanoicapelli intestaemisiedosul lettomentrecomincioascorrerelesueparole.DeveaverlaspeditaduranteloscaloadAtlanta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201106.52-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Tipiacespaventarmi?

Saiquantoodiochetuspendasoldiperme.Loso,seimoltoricco,maèunacosachemimetteadisagio,comesemipagassiperilsessochefacciamoinsieme.Comunque,mipiaceviaggiareinprimaclasse,èmoltopiùcomodo.Quindi,grazie.Dicosulserio.EdèverochemisonogodutailmassaggiodiJean-Paul.Eragayfinoallapuntadeicapelli.Avevoomessoquestodettaglioperfartiarrabbiare,perchécel’avevoconte,emidispiace.Comealsolito,però,haireagitoinmodoesagerato.Nonpuoiscrivermicosecomequelle…legataeimbavagliatainunacassa.(Dicevisulseriooeraunoscherzo?)Questecosemispaventano…tumispaventi.Sonoavvintadaltuoincantesimo,stovalutandounostiledivitacontechenonsapevonemmenoesistessefinoallasettimanascorsa,epoimiscriviunacosadelgenereemivienevogliadiscappareagambelevate.Certo,nonlofarò,perchémimanchi.Mimanchidavvero.Vogliochetranoifunzioni,masonoterrorizzatadall’intensitàdiquellochesentoperteedalsentierooscuroincuimistaiportando.Quellochemioffrièeroticoesensuale,eiosonocuriosa,mahoanchepaurachemifaraimale,fisicamenteedemotivamente.Dopotremesipotrestidirmiaddio,ecosanesarebbe,allora,dime?D’altraparte,immaginochequestosiaunrischiochesicorreinognirelazione.Solochequestononèiltipodirelazionecheavreimaipensatodiavere,soprattuttoallamiaprimavolta.Permeèunenormeattodifede.AveviragionequandohaidettochenonhoilnerbodellaSottomessa.Sonod’accordoconte,adesso.Dettoquesto,vogliostarecontee,seèquestochedevofare,mipiacerebbeprovare,matemochefaròunapessimafiguraefiniròpienadilividi…el’ideanonmifaimpazzire.Sonofelicechetuabbiadettodivolerprovareadarmidipiù.Hosolobisognodirifletteresucosasignifichi“dipiù”permeequestaèunadelleragionipercuihovolutoprendereledistanze.Mistordiscitantochetrovodifficilepensareamentelucidaquandosiamoinsieme.Stannochiamandoilmiovolo.Devoandare.CisentiamopiùtardiTuaAna

Mistarimproverando,ancoraunavolta.Masonodavverocolpitodallasinceritàdellesueparole,sonounaverailluminazione.Leggoerileggolasuamail,eognivoltamidevofermarequandodice“TuaAna”.

“LamiaAna.”

Vuolechetranoifunzioni.

Vuolestareconme.

“Cisonosperanze,Grey.”

Posoiltelefonosulcomodinoedecidochehodavverobisognodifareunacorsetta,perchiarirmileideeepensareacosarisponderle.

Faccio ilmiosolitopercorso,super laStewartfinoaWestlakeAvenueepoiqualchegirointornoaDennyPark.AttraversolecuffiemiarrivaSheJustLikestoFightdiFourTet.

Anamihadatomoltomaterialesucuilavorare.

“Pagarlaperfaresesso?”

“Comeunaprostituta.”

Nonavevomaipensatoa lei inquesti termini.Basta l’ideaa farmi infuriare, e tanto,anche.Acceleromentre corro intorno al parco, è la rabbia che provo a darmi l’energianecessaria.Perché si fadelmale inquestomodo?Sono ricco, e conquesto?Deve solofarcil’abitudine.Mitornainmentelaconversazionediieri,quandolehooffertodiusareiljetdellaGEHeleiharifiutato.

Almenosochenonvuoleimieisoldi.

Mavuoleme,almeno?

Dicechelastordisco.Maragazzi,èesattamenteilcontrario.Èleiastordireme,inunmodochenonhomaiprovatoprima,eperòèvolatadall’altrapartedelpaeseperprendereledistanzedame.

Comedovreisentirmi?

Haragioneperò,èunsentierooscuroquellosucuilastoconducendo,mac’èmoltapiùintimità che in qualunque relazione vaniglia, almeno per quanto ho visto io. Mi bastaguardare Elliot e il suo inquietante approccio disinvolto alle donne per vedere ladifferenza.

Epoinonlehomaifattodelmale,néfisicamentenéemotivamente,comefaavenirleinmenteunacosadelgenere?Vogliosoloprovareaspingereisuoilimitiunpo’piùinlà,vederechecosaèdispostaafareechecosano.Punirlaquandocolorafuoridallelinee…Sì,magaric’èdimezzounpo’didolore,manoncertopiùdiquantoleipossasopportarne.Possiamolavoraresullecosechemipiacerebbefarle.Possiamoandarcimoltopiano.

Equicascal’asino.

Seleièprontaafarequelcheiodesidero,bisognacheiolarassicurieledia“dipiù”.Macosasiaprecisamentequesto“dipiù”…nonlosoancora.Lehofattoconoscereimieigenitori.Equestodisicuroappartieneallacategoriadel“dipiù”,enonèstatoneanchetantodifficile.

Rallentounpo’lamiacorsapercapirebenechecos’èchemidàpiùfastidionellasuamail.Non è la suapaura, quanto il fatto che sia terrorizzatadall’intensità di quello chesenteperme.

Checosasignifica?

Quelsentimentosconosciutoaffioradinuovonelmiopetto,mentreboccheggioincercad’aria.Mi spaventa, al punto che aumento il ritmoenon sento altro che il doloredellosforzofisiconellegambeenelpettoeilsudorefreddochemicolalungolaschiena.

“Masì,lasciaperdere,Grey.”

Tienituttosottocontrollo.

Sonodinuovoacasa,mifacciolabarbaeunadocciaveloce,poimivesto.Gailègiàincucina,laincontromentrevadoversolostudio.

«Buongiorno,MrGrey.Vuoleuncaffè?»

«Sìgrazie»lerispondo,senzaneanchefermarmi.Sonoinmissionespeciale.

Misiedoallascrivaniaeaccendol’iMac,poiscrivolarispostaadAna.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201107.30Oggetto:Finalmente!

Anastasia,mirincrescenotarecheappenamettiunpo’didistanzatranoiriesciacomunicareconmeinmodoapertoesincero.Perchénonpuoifarloquandosiamoinsieme?

Èvero,sonoricco.Ticideviabituare.Perchénondovreispendereimieisoldiperte?Abbiamodettoatuopadrechesonoiltuofidanzato,accidenti.Nonèquestochefannoifidanzati?CometuoDominatore,miaspettocheaccettiqualsiasimioregalosenzadiscutere.Giàchecisei,dilloancheatuamadre.Nonsocomerisponderesemidicichetisentiunaprostituta.Sochenonhaiusatoquestaparola,mainqualchemodoèsottintesa.Nonsocosapotreidireofarepersradicarequestatuasensazione.Vorreichetuavessiilmegliodiognicosa.Lavorotantissimo,quindipossospendereisoldicomemipareepiace.Possocomprartituttociòchedesideri,Anastasia,evogliofarlo.Chiamalaredistribuzionedellaricchezza,sevuoi.Sappisolochenonpotreimaiepoimaipensareateinquelmodo,emifarabbiachetutipercepiscacosì.Peressereunaragazzatantointelligente,spiritosaeattraente,haideiseriproblemidiautostima,ehounamezzaideadifissartiunappuntamentoconildottorFlynn.Tichiedoscusaperavertispaventato.Detestol’ideadimettertipaura.Pensidavverochetilascereiviaggiarenellastiva?Accidenti,tihooffertoilmiojetprivato.Sì,eraunoscherzo,aquantoparenonmoltoriuscito.Tuttavia,ilpensieroditelegataeimbavagliatamieccita(questononèunoscherzo,èlaverità).Possofareamenodellacassa,chenonmifanessuneffetto.Sochehaideiproblemiconlastoriadelbavaglio,neabbiamogiàparlato,ese/quandotiimbavaglieròdavvero,nediscuteremo.QuellochesecondomenonriesciacapireècheinunarelazionetraDominatoreeSottomessaèlaSottomessaadavereilpotere.Seitu.Teloripeto:seituadavereilpotere.Nonio.Nellarimessadellebarche,haidettodino.Nonpossotoccartisetudicidino,aquestociserveilcontratto,chedicequellochenonseidispostaafare.Seproviamodellecoseenontipiacciono,possiamorivedereilcontratto.Ladecisionespettaate,noname.Esenonvuoiesserelegataeimbavagliatainunacassa,nonaccadrà.Iovogliocondividereconteilmiostiledivita.Nonhomaivolutonientecontantaforza.Aesseresinceri,ammiroilfattocheunapersonacosìinnocentesiadispostaaprovare.Questomidicepiùdiquantoimmagini.Nonriesciacapirecheanch’iosonovittimadeltuoincantesimo,anchesetel’hodettoinnumerevolivolte.Nonvoglioperderti.Mifamaleilpensierochetusiavolataamigliaiadichilometrididistanzaperallontanartidame,perchéconmevicinononriesciapensarelucidamente.Permeèlostesso,Anastasia.Lamiaragionevolezzascomparequandosiamoinsieme,èquestalaprofonditàdelmiosentimentoperte.Capiscolatuatrepidazione.Hoprovatoastartilontano;sapevocheeriinesperta,anchesenontisareimaicorsodietroseavessisaputofinoachepunto,eppureriesciancoraadisarmarmi,inunmodocheprimanonèriuscitoanessuno.Prendilatuamail:l’holettaerilettainfinitevolte,cercandodicapireiltuopuntodivista.Tremesièunadurataarbitraria.Potremmofareseimesi,unanno?Quantovorrestichedurasse?Cosatifarebbesentirealsicuro?Dimmelo.Capiscochepertesiaungrandeattodifede.Devoguadagnarmilatuafiducia,maincompensotudevicomunicareconmequandoiononciriesco.Sembricosìforteeindipendente,epoileggoquellochehaiscrittoevedounaltrolatodite.Dobbiamoguidarciavicenda,Anastasia,esolotupuoidirmicomedevocomportarmineituoiconfronti.Deviesseresinceraconme,edobbiamotrovareentrambiilmododifarfunzionarequestaintesa.TipreoccupidinonessereunaSottomessa.Puòesserechetuabbiaragione.Dettoquesto,l’unicasituazioneincuiassumiilcontegnogiustoperunaSottomessaèlastanzadeigiochi.Sembrachesial’unicoluogoincuimipermettidiesercitareilnecessariocontrollosudite,el’unicoluogoincuifaiquellochetivienedetto.“Esemplare”èilterminechemivieneinmente.Enontihomairiempitodilividi.Allimite,tihoarrossatounpo’ilsedere.Fuoridallastanzadeigiochi,mipiacechetumisfidi.Èun’esperienzanuovaerigenerante,unaspettochenoncambierei.Quindi,sì,dimmicosasignificaperte“dipiù”.Faròognisforzopertenerelamenteaperta,ecercheròdidartilospaziodicuihaibisognoedistartilontanofinchéseiinGeorgia.Aspettoconansialatuaprossimamail.Nelfrattempo,divertiti.Manontroppo.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

PremoINVIAebevounsorsodicaffèormaifreddo.

Adessodeviaspettare,Grey.Vediamocosadicelei.

VadoincucinaavederechecosahapreparatoGailpercolazione.

Taylormiaspettainmacchinaperaccompagnarmiinufficio.

«Checosavoleviierisera?»glichiedo.

«Nientediimportante,signore.»

«Bene» gli rispondo, e guardo distrattamente fuori dal finestrino, cercando di nonpensareadAnaeneancheallaGeorgia.Ovviamentenonciriesco,maun’ideainteressantecominciaaprendereforma.

ChiamoAndrea.«Buongiorno.»

«Buongiorno,MrGrey.»

«Stoarrivandoinufficio,maintantopotrestipassarmiBill?»

«Certo,signore.»

NelgirodiqualcheistantesonoinlineaconBill.

«MrGrey,midica.»

«Il vostro gruppo ha preso in considerazione anche la Georgia come sede per lostabilimento?MiinteressasapereinparticolarediSavannah.»

«Credodisì,signore,madevocontrollare.»

«Controllaepoifammisapere.»

«Certo,signore.C’èaltro?»

«Perorano,grazie.»

Ho una giornata piena di riunioni.Non appena ci riesco, do un’occhiata alla casella diposta,madaAnanonarrivanulla.Michiedosesiarimastaspaventatadaltonodellamiamailoseabbiaaltrecosedafare.

“Qualialtrecose?”

Nonriescoanonpensarealei.ScambioSMSpertuttoilgiornoconCarolineActon,perdare il mio benestare ai vestiti che ha scelto per Ana. Spero che lei li apprezzerà, lestarannotuttibenissimo.

Billmihaparlatodiun sitovicinoaSavannahchepotrebbeandarebene, eRuth stafacendodellericercheinproposito.

AlmenononsitrattadiDetroit.

MichiamaElena,edecidiamodiandareacenaallaColumbiaTower.

«Christian,comeseievasivosuquestaragazza»protesta.

«Staseratiraccontotutto,adessosonooccupato.»

«Seisempreoccupato»midiceridendo.«Civediamoalleotto.»

«Adopo.»

Maperchéledonnecheconoscosonocosìficcanaso?Elena,miamadre,Ana…Perlacentesimavoltami chiedochecosa stia facendo.Edeccoche, finalmente, arriva la suarisposta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGrey

Data:31maggio201119.08-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Verboso?

Signore,seipropriounoscrittoreloquace.DevoandareacenaalgolfclubdiBobe,tantoperchétulosappia,ilpensieromifaalzaregliocchialcielo.Matuelatuamanocheprudesietemoltolontani,quindiperilmomentoilmioposterioreèalsicuro.Mièpiaciutalatuamail.Risponderòappenaposso.Mimanchigià.Buonpomeriggio.TuaAna

Perlomenononèunno,edicechelemanco.Sonosollevato,edivertitodalsuotono.Lerispondo.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201116.10Oggetto:Iltuoposteriore

CaraMissSteele,sonodistrattodall’elementoinoggetto.Nonc’èbisognodidirecheèalsicuro…perora.Goditilacena.Anchetumimanchi,soprattuttoiltuodidietroelatualinguabiforcuta.Ilmiopomeriggiosarànoioso,ravvivatosolodalpensieroditechealzigliocchialcielo.Pensochesiastatatuafarminotare,assennatacomesempre,cheanch’iosoffrodiquestapessimaabitudine.

ChristianGreyAmministratoredelegatoegrandealzatorediocchi,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Pochiminutidoposentoilsegnalesonorodellasuarisposta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201119.14-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Occhialcielo

CaroMrGrey,piantaladiscrivermi.Stocercandodiprepararmiperlacena.Seiunagrossadistrazione,anchequandoseidall’altrapartedelcontinente.Eh,già…chisculacciatequandoalzigliocchialcielo?TuaAna

“Oh,Ana…Tu,ovviamente.”

“Tuttelevolte.”

Ricordoquandolehodettodistarefermaeaccarezzarmiipelipubicimentreerasedutavicinoame,completamentenuda.Quelricordomieccita.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201116.18Oggetto:Iltuoposteriore

CaraMissSteele,continuoapreferireilmiooggettoaltuo,dadiversipuntidivista.Sidàilcasocheiosiapadronedelmiodestinoenessunopossacastigarmi.Apartemiamadre,ditantointantoe,naturalmente,ildottorFlynn.Etu.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Misorprendoatamburellareconleditasullascrivania,inattesadellasuarisposta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201119.22-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Castigarti…Io?

Carosignore,quandomaihotrovatoilcoraggiodicastigarti,MrGrey?Temochemiconfondiconun’altrapersona…cosaassaipreoccupante.Devodavveroprepararmi.TuaAna

“Tu.”Tuchemicastighiviamailaognioccasione…Comepotreimaiconfonderticonun’altrapersona?

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201116.25Oggetto:Iltuoposteriore

CaraMissSteele,lofaidicontinuoinquestemail.Possotirartisulacerniera?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201119.28-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:VM18

Preferireichelatirassigiù.

Quelleparolearrivanodirettamentealmiomembro,senzapassaredalvia.

“Cazzo.”

Quièilcasodiusare…comel’hachiamata?L’ARROGANZADELLEMAIUSCOLE.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201116.31Oggetto:Attentaaquellochedesideri…

ANCH’IO.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteele

A:ChristianGreyData:31maggio201119.33-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Ansimando

Lentamente…

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201116.35Oggetto:Gemendo

Vorreiesserelì.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201119.37-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Gemendo

ANCH’IO.

Chimairiuscirebbeaeccitarmicosìtantoviamail?

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201119.39-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Gemendo

Devoandare.Apiùtardi,piccolo.

Lesueparolemistrappanounsorriso.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201116.41Oggetto:Plagio

Mihairubatolabattuta.Elasciatoinsospeso.Buonappetito.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Andreabussaallaportacon inuoviprogettidiBarneydel tabletaenergiasolarechestiamosviluppando.Sistupisceperchésonocontentodivederla.«Grazie,Andrea.»

«Madinulla,MrGrey.»Misorride,conun’espressioneunpo’ incuriosita.«Gradisceuncaffè?»

«Sì,grazie.»

«Conillatte?»

«No,grazie.»

Lamia giornata è decisamentemigliorata.Ho fatto il culo aBastille due volte durantel’allenamentodikickboxing.Nonsuccedemai.MentremiinfilolagiaccadopoladocciamisentoprontoadaffrontareElenaetuttelesuedomande.

AppareTaylor.«Vuolechelaaccompagni,signore?»

«No,prendol’R8.»

«Moltobene,signore.»

Primadiuscirecontrollolaposta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201122.18-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Dachepulpito…

Signore,misembracheinoriginefosseunabattutadiElliot.Sospesocome?TuaAna

Staflirtandoconme?Dinuovo?

ÈtornataaesserelamiaAna.Dinuovo.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201119.22Oggetto:Coselasciateametà

MissSteele,seitornata.Teneseiandatacosìall’improvviso,propriomentrelecosesifacevanointeressanti.Elliotnonèmoltooriginale.Avràrubatolabattutaaqualcunaltro.Com’èstatalacena?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

PremoINVIA.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201122.26-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Coselasciateametà?

Lacenaèstataabbondante.Saraicontentodisaperechehomangiatofintroppo.Interessanti?Perché?

Sonofelicedisaperechemangia.

Da:ChristianGrey

A:AnastasiaSteeleData:31maggio201119.30Oggetto:Coselasciateametà,nientedaaggiungere

Faifintadinoncapire?Pensavochemiavessichiestoditirartigiùlacernieradelvestito.Enonvedevol’oradifarlo.Sonofelicedisaperechemangi.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201122.36-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Be’…c’èsempreilweekend

Certochemangio…Èsolol’incertezzachesentovicinoatechemifapassarel’appetito.Enonfareimaifintadinoncapire,MrGrey,senonavessiunoscopopreciso.

Ormaidovrestiaverlocapito.

Quandoèconmelepassal’appetito?Nonvabene.Esistaprendendogiocodime.“Dinuovo.”

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201119.40Oggetto:Nonvedol’ora

Meloricorderò,MissSteele,esenzadubbiosapròusarequestainformazioneamiovantaggio.Midispiacesentirechetifacciopassarel’appetito.Pensavodiavereuneffettopiùlussuriososudite.Questaèstatalamiaesperienza,estremamentepiacevole,devodire.Aspettoconansiailprossimoincontro.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201122.36-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Ginnasticalinguistica

Tiseirimessoagiocareconildizionario?

Scoppioinunarisatairrefrenabile.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:31maggio201119.40Oggetto:Beccato

Miconoscitroppobene,MissSteele.Vadoacenaconunavecchiaconoscenza,quindidovròguidare.Adopo,piccola.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Anche se mi piacerebbe continuare a chiacchierare con Ana, non voglio arrivare inritardo alla cena.AElena dispiacerebbe. Spengo il computer, prendo il portafoglio e iltelefono,escendoingarageconl’ascensore.

IlMile High Club si trova nell’attico della Columbia Tower. Il sole si sta inabissandodietro le cime dell’Olimpic National Park, e il cielo è una spettacolare mescolanza dicolori:arancione,rosa,opale.Èincredibile.Anaapprezzerebbequestopanorama.Dovreiportarlaqui.

Elenaèsedutaauntavolod’angolo.Mifaunpiccolocennodisalutoconlamanoeungransorriso.Ilmaîtremiaccompagnadalei,chesialzaemiporgelaguancia.

«Ciao,Christian.»Falefusa.

«Buonasera,Elena.Haiunbellissimoaspetto,comealsolito.»Labaciosullaguancia.Leisibuttailucidicapelliplatinodilato,comefaquandoèd’umoreallegro.

«Siediti»dice.«Cosavuoibere?»Lesueditadalleunghiescarlatteavvolgonounaflûtedichampagne.

«VedochehaiiniziatoconilCristal.»

«Be’,direicheabbiamoqualcosadafesteggiare,noncredi?»

«Davvero?»

«Christian.Quellaragazza.Sputailrospo.»

«Prendo un bicchiere di Sauvignon Blanc Mendocino» dico al cameriere che civolteggiaintorno.Luiannuisceeseneva.

«Quindi,nonc’èmotivodifesteggiare?»Elenabeveunsorsodichampagne,inarcandolesopracciglia.

«Nonsoperchédaitantaimportanzaaquestacosa.»

«Nonledotantaimportanza.Sonocuriosa.Quantianniha?Cosafa?»

«Sièappenalaureata.»

«Oh.Nonèunpo’troppogiovaneperte?»

Alzounsopracciglio.«Davvero?Vuoiaffrontarequestoargomento?»

Elenaride.

«ChemidicidiIsaac?»chiedoconunsorrisetto.

Leiridedinuovo.«Faiilbravo.»Isuoiocchibrillanomaliziosi.

«Chissàchenoia»dicointonoasciutto.

Leisorride,rassegnata.«Èunabuonabestioladacompagnia.Vogliamoordinare?»

AmetàdellazuppadigranchiomidecidoatirarfuoriElenadaquellasituazionepenosa.

«Si chiamaAnastasia, ha studiato letteratura allaWashingtonStateUniversity, e l’ho

conosciuta quando è venuta a intervistarmi per il giornale universitario. Ho tenuto ildiscorsoallacerimoniadellelauree,quest’anno.»

«Eiltuostiledivita?Nefaparteanchelei?»

«Nonancora.Mahobuonesperanze.»

«Wow.»

«Già.ÈscappatainGeorgiaapensarcisu.»

«Be’,èuncamminocherichiedetempo.»

«Lo so.»Abbasso lo sguardo sullamia zuppa, chiedendomi come staAna e cosa stafacendo:speriamochestiadormendo…dasola.Quandorialzogliocchi,miaccorgocheElenamistastudiandoattentamente.

«Nontihomaivistoinquestostato»afferma.

«Chevuoidire?»

«Seidistratto.Nonèdate.»

«Ècosìevidente?»

Annuisce, con uno sguardo tenero. «È evidente per me. Penso che lei abbia messosottosoprailtuomondo.»

Inspirobruscamente,macercodinasconderloportandoilbicchiereallelabbra.

“Cheintuito,MrsLincoln…”

«Credi?»mormorodopoaverbevutounsorso.

«Credoproprio»dice,congliocchichecercanoimiei.

«Leièdavverodisarmante.»

«Sonosicuracheèunanovità,perte.EscommettochetipreoccupidicosastafacendoinGeorgia,dicosastapensando.Socomeseifatto.»

«Sì.Vogliocheprendaladecisionegiusta.»

«Dovrestiandaredalei.»

«Cosa?»

«Prendiunaereo.»

«Davvero?»

«Seèindecisa…vaieusailtuonotevolefascino.»

Sbuffoconariasarcastica.

«Christian»mirimprovera«quandosiprovaundesideriocosì,bisognadarglirettaesivincesempre.Losai.Haiunatteggiamentocosìnegativoversotestesso.Èunacosachemifaimpazzire.»

Sospiro.«Nonsonosicuro.»

«Quella povera ragazza probabilmente si sta annoiando a morte. Vai. Avrai la tuarisposta.Seèno,puoivoltarepagina;seèsì,potraigodereinsiemealeiquellochesei.»

«Tornavenerdì.»

«Coglil’attimo,miocaro.»

«Mihadettochelemanco.»

«Eccotiservito!»Neisuoiocchisiaccendeunlampo.Nonhapiùdubbi.

«Cipenserò.Ancorachampagne?»

«Sì,perfavore»dice,emifaunsorrisodaragazzina.

Mentreguido, tornandoall’Escala, rifletto sui consiglidiElena.Potrei andarea trovareAna.Hadettochelemanco…L’aereoèlìcheaspetta.

Acasa,leggolasuaultimamail.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:31maggio201123.58-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Compagnidicena

Sperochetuelatuavecchiaconoscenzaabbiateavutounacenapiacevole.AnaPS:EraMrsRobinson?

“Merda.”

Questaèlascusaperfetta.Questorichiedeunarispostadipersona.

ChiamoTayloreglidicochealmattinoavròbisognodiStephanedelGulfstream.

«Moltobene,MrGrey.Dovedeveandare?»

«AndiamoaSavannah.»

«Sì,signore.»Ec’èunapuntadidivertimentonellasuavoce.

Mercoledì1giugno2011Èstataunamattinatainteressante.AbbiamolasciatoBoeingFieldalle11.30orasolaredelPacifico. Stephan vola con il suo primo ufficiale, Jill Beighley. Stiamo per atterrare inGeorgia,quandosonole19.30orasolaredegliStatiUnitiorientali.

Bill è riuscito a organizzare una riunione con l’Ente di riqualificazione delle areeindustrialidismessediSavannahperdomani,cosìpotreiincontrarliperundrinkstasera.Quindi,seAnastasiaèoccupataafarealtro,osenonvuolevedermi,ilviaggiononsaràuncompletosprecoditempo.

“Sì,sì…raccóntatelagiusta,Grey.”

Taylorsièunitoameperunpranzoleggeroeadessoèintentoariordinareunmucchiodiscartoffie,mentreiohounsaccodirobadaleggere.

Mirimaneancoradarisolvereunasolapartedell’equazione:comefareperincontrareAna.VedròcomevaunavoltaarrivatoaSavannah.Speroinqualcheispirazioneduranteilvolo.

Mipassounamano tra i capelli, e per la primavolta dopo tanto tempomi appoggioall’indietroesonnecchio,mentreilG550viaggiaavelocitàdicrocieraa9000metri,direttoall’aeroportointernazionaleHiltonHeaddiSavannah.Ilronziodeimotorièrilassante,eiosonostanco,tantostanco.

“Devonoesseregliincubi,Grey.”

Nonsoperchésonopeggiori,inquestomomento.Chiudogliocchi.

«Ècosìchestaraiconme,capisci?»

«Sì,signora.»

Fascorrerel’unghiascarlattasulmiopetto.

Miritraggoestrattonolemanette,mentrel’oscuritàsaleinsuperficie,bruciandolamiapellesullasciadelsuotocco.Maiononemettounsuono.

Nonoso.

«Sefaiilbravo,tilasciovenire.Nellamiabocca.»

“Vaffanculo.”

«Manonancora.Primadobbiamofareunalungastrada.»Lasuaunghiaincendialamiapelle,dallapuntadellosternoall’ombelico.

Vorreiurlare.

Afferralamiafacciaestringe,aprendomilabocca,emibacia.

Lasualinguaèesigenteeumida.

Leibrandisceilflagellatoreinpelle.

Esochequestosaràdifficiledasopportare.

Mailmioocchioèfissosulpremio.Lasuafottutabocca.

Si abbatte laprima sferzata, lamiapelle si copredivesciche.Benvenuto,dolore!Lascaricadiendorfinemiinonda.

«MrGrey,atterreremo traventiminuti»mi informaTaylor.Mi sveglioconunsussulto.«Stabene,signore?»

«Già.Certo.Grazie.»

«Vuoleunpo’d’acqua?»

«Sì,perfavore.»Respiroafondopercalmareilbattitodelcuore,eTaylormipassaunbicchiere di Evian fredda. Ne bevo un gradito sorso, felice che a bordo ci sia soltantoTaylor.Nonmicapitaspessodisognaredeigiornid’ebbrezzaconMrsLincoln.

Fuoridalfinestrinoilcieloèazzurro,lenuvolesparsesonostriatedirosadalsoledeltardopomeriggio.Lalucequièbrillante.Dorata.Serena.Ilsolealtramontosiriflettesuicumuli di nubi. Per un momento vorrei essere sul mio aliante. Scommetto che qui lecorrentiascensionalisonofantastiche.

“Sì!”

Èquestochedevofare:portareAnaavolareinquota.Sarebbe“dipiù”,vero?

«Taylor.»

«Sì,signore.»

«MipiacerebbeportareAnastasiainquota,inGeorgia,domaniall’alba,seriusciamoatrovareunpostodovesipossafare.Maandrebbebeneanchepiùtardi.»Sesaràpiùtardidovròspostareilmioincontro.

«Meneoccupoio.»

«Nonimportaquantocosta.»

«Bene,signore.»

«Grazie.»

OranonmirestachedirloadAna.

QuandoilG550sifermasullapista,neipressidelterminaldell’aeroporto,cisonodueautochecistannoaspettando.Tayloreiousciamodall’aereo,nelcaldosoffocante.

“Maledizione.”Èumido,ancheaquest’ora.

L’addettoconsegnalechiavidientrambelevettureaTaylor.Alzounsopracciglioversodilui.«FordMustang?»

«ÈtuttoquellochehopotutotrovareaSavannah,conunpreavvisocosìbreve.»Taylorsembradispiaciuto.

«Almenoèunadecappottabilerossa.Ancheseconquestocaldomiauguropropriocheabbial’ariacondizionata.»

«Dovrebbeaveretutto,signore.»

«Bene.Grazie.»Gliprendolechiavie,afferratalamiaborsaportadocumenti,lolascioarecuperareilrestodelbagagliodall’aereopercaricarlosullasuaChevroletSuburban.

Stringo lamanoaStephaneBeighleye li ringrazioper ilvolo tranquillo.SalgosullaMustang,escodall’aeroportoeraggiungoilcentrodiSavannah,ascoltandoBrucesulmioiPodcollegatoall’autoradio.

AndreamihaprenotatounasuitealBohemianHotel,chesiaffacciasulfiumeSavannah.Al tramonto, lavistadalbalconeè impressionante: il fiumeè illuminatodal riflessodeicolori sfumati del cielo e delle luci sul ponte sospeso e sulle banchine. Il cieloincandescentesfumadalviolaprofondoalrosafucsia.

ÈaffascinantequasicomeilcrepuscolosulSound.

Maiononhoiltempodistarequiadammirareilpanorama.Mettoinfunzioneilmiolaptop,sparoalmassimol’ariacondizionataechiamoRosperunaggiornamento.

«ComemaiquestoimprovvisointeresseperlaGeorgia,Christian?»

«Èpersonale.»

Leisbuffaneltelefono.«Daquandolascichelatuavitapersonaleinterferiscacongliaffari?»

“DaquandohoincontratoAnastasiaSteele.”

«NonmipiaceDetroit»dicoseccamente.

«Vabene.»Faunpassoindietro.

«Può darsi chemi veda con l’intermediario dell’Ente di riqualificazione di Savannahperundrink,piùtardi»aggiungoio,cercandodirabbonirla.

«Comevuoi,Christian.Cisonoalcunealtrecosedicuidobbiamoparlare.GliaiutisonoarrivatiaRotterdam.Haiancoravogliadiandareavanti?»

«Sì.Facciamolo.Hopresounimpegnoinoccasionedellanciodell’EndGlobalHunger.Bisognafarloprimadipoteraffrontaredinuovoilcomitato.»

«Bene.Haipensatoqualcos’altroinmeritoalleacquisizioninell’editoria?»

«Sonoancoraindeciso.»

«CredochelaSIPabbiauncertopotenziale.»

«Già.Forse.Lasciachecipensiancoraunpo’.»

«IostopervedereMarcoperdiscuterelasituazionediLucasWoods.»

«Vabene,fatemisaperecomeva.Chiamamipiùtardi.»

«Sì,tichiamo.Perora,tisaluto.»

Stoevitandol’inevitabile.Loso.MadecidochesarebbemeglioaffrontareMissSteele–viamailoper telefono,devoancoradecidere–a stomacopieno,cosìordino lacena.Mentreaspetto,arrivaunmessaggiodiAndreaperfarmisapereche l’appuntamentoperun drink è cancellato. Mi va bene. Li vedrò domani mattina, a meno che io non stialibrandomiinvoloconAna.

Primachearriviilservizioincamera,chiamaTaylor.

«MrGrey.»

«Taylor.Haifattoilcheck-in?»

«Sì,signore.Isuoibagagliarriverannotraunattimo.»

«Grande.»

«IlCircolo volovelistico diBrunswick ha un aliante libero.Ho chiesto adAndrea dispedire lì via fax la sua licenza di volo.Una volta che la pratica è approvata, siamo aposto.»

«Ottimo.»

«Dalleseidimattinavabenequalsiasimomento.»

«Anchemeglio.Chestianoprontiapartiredaquell’ora.Inviamil’indirizzo.»

«Vabene.»

Bussanoallaporta,sonoarrivatiinsiemeilmiobagaglioeilservizioincamera.Ilcibohaunprofumodelizioso:pomodoriverdifrittiegambericonporridgedimais.Be’,sonoalSud.

Mentremangio,riflettosullamiastrategiaconAna.Potreifareunavisitaasuamadre,domani,perl’oradicolazione,portandoibagel.PoifarfareadAnaungirosull’aliante.Questo probabilmente è il pianomigliore. Lei non si è fatta sentire per tutto il giorno,quindicredochesiaarrabbiata.Finitodimangiare,rileggoilsuoultimomessaggio.

Che diavolo ha contro Elena? Lei non sa nulla della nostra relazione. Risale a tantotempofa,eorasiamosoloamici.ChedirittohaAnadiarrabbiarsi?

EsenonfossestatoperElena,Diosachecosamisarebbesuccesso.

Bussanoallaporta.Taylor.«Buonasera,signore.Èsoddisfattodellacamera?»

«Sì,vabene.»

«HoquilapraticaperilCircolovolovelisticodiBrunswick.»

Esamino il contratto di noleggio. Sembra tutto a posto. Firmo e glielo restituisco.«Guideròiostessodomani.Civediamolì?»

«Sì,signore.Saròlìdallesei.»

«Tifaròsaperesecambiaqualcosa.»

«Devodisfarleibagagli,signore?»

«Sì,grazie.»

Annuisceeportalavaligiaincameradaletto.

Sonoagitato,ehobisognodiaverebenchiaroinmentequellochediròadAna.Guardol’orologio:lenoveeventi.L’hotiratatroppoinlungo.Forsepotreifarmivelocementeundrink,intanto.LascioTayloradisfareibagagliedecidodiprovareilbardell’hotelprimadiparlaredinuovoconRosescrivereadAna.

Il bar sul tetto è affollato,ma trovo un posto all’estremità del bancone e ordino una

birra.Ilpostoèmoderno,allamoda,conun’illuminazionelunareeun’atmosferarilassata.Miguardointorno,evitandoilcontattovisivoconleduedonneseduteaccantoame…eun movimento attira la mia attenzione: un movimento fugace di lucidi capelli colormoganochecatturanoerifrangonolaluce.

“ÈAna.Cazzo.”

Nonèrivoltaversodime,estasedutadifronteaunadonnachenonpuòcheesseresuamadre:lasomiglianzaèimpressionante.

Quanteeranoleprobabilità?

Contuttiiposti…“Vaffanculo!”

Leguardo,raggelato.Stannobevendouncocktail:Cosmopolitan,sembra.Suamadreèstupefacente:ugualeadAna,mapiùvecchia;sembrasullaquarantina,conlunghicapellineri, e gli occhi con la stessa sfumatura blu di quelli di Ana. In lei c’è qualcosa dibohémien…Nonèil tipocheassocerestiautomaticamenteconl’ambientedeigolfclub.Forseèvestitainquelmodoperchéèfuoriconlasuagiovaneebellafiglia.

Èunacosaimpagabile.

“Coglil’attimo,Grey.”

Estraggo il telefono dalla tasca dei jeans. È tempo di mandare una mail ad Ana.Dovrebbe essere interessante: metterò alla prova il suo stato d’animo… e sarò lì aguardare.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:1giugno201121.40-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Compagnedicena

Sì,hocenatoconMrsRobinson.Èsolounavecchiaamica,Anastasia.Nonvedol’oradirivederti.Mimanchi.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Lamadresembraseria;forseèpreoccupataperlafiglia,oforsestacercandodicavarlefuoriqualcheinformazione.

“Buonafortuna,MrsAdams.”

Eperunattimomichiedose stannodiscutendodime.Lamadre si alza; sembrachedebbaandareinbagno.Anadàun’occhiatanellaborsaetirafuoriilBlackBerry.

“Cisiamo…”

Cominciaaleggere,chinasultelefono,conleditachetamburellanosultavolo.Poisimetteadigitarefuriosamentesuitasti.Nonriescoavederlainviso,ilcheèfrustrante,manoncredochequellochehaappenalettoleabbiafattounabuonaimpressione.Unattimodopo,conunatteggiamentochesembradisgustato,abbandonailtelefonosultavolo.

Cosìnonvabene.

Suamadreritornaefasegnoaunodeicamerieridiportareunaltrogirodibevande.Michiedoquantinehannogiàfatti.

Guardoilmiotelefono.Neerosicuro,c’èunarisposta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:1giugno201121.42-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:VECCHIEcompagnedicena

Nonèsolounavecchiaamica.Hatrovatounaltroadolescentesucuiaffondareidenti?Tuormaiseitroppoattempatoperlei?Èquestoilmotivopercuilavostrarelazioneèfinita?

“Ma…chediavolo?”Mentreleggomisentoribollireilsangue.Isaacvaperitrenta.

“Comeme.”

Elei,comeosa?

Èlavocedell’alcol?

“Èoradifarsiavanti,Grey.”

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:1giugno201121.45-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Staiattenta…

Nonvoglioparlarediquestoviamail.QuantiCosmopolitanhaiintenzionedibere?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Anafissailtelefonoesaltainpiedidicolpo,guardandosiintorno.

“Suilsipario,Grey.”

Lasciodiecidollarisulbanconeemimuovoversodiloroconpassotranquillo.

I nostri occhi si incontrano. Lei sbianca – lo shock, penso – e io non so come misaluterà,ocomefaròatrattenermisedicequalcos’altrosuElena.

Siinfilaicapellidietroleorecchieconditairrequiete.Unsicurosegnodinervosismo.«Ciao»dice,convocetesaestridula.

«Ciao.»Piegolatestaelabaciosullaguancia.Ilsuoodoreèmeraviglioso,ancheseleisiirrigidiscequandolemielabbralesfioranolapelle.Haunaspettobellissimo;hapresounpo’disole,enonindossailreggiseno.Isuoisenipremonocontroiltessutosetosodeltop,nascostiperòdailunghicapelli.

Soloperimieiocchi,miauguro.

Eancheseèarrabbiata,sonocontentodivederla.Mièmancata.«Christian,tipresentomiamadre,Carla.»Melaindicaconuncenno.

«MrsAdams,sonolietodifarelasuaconoscenza.»

Gliocchidisuamadresonotuttiperme.

“Merda!”MistapassandoairaggiX.“Megliofarfintadiniente,Grey.”

Dopounapausapiùlungadeldovuto,mioffrelamanodastringere.«Christian.»

«Cosacifaiqui?»domandaAnaintonoaccusatorio.

«Sonovenutoatrovarti,misembraovvio.Alloggioinquestohotel.»

«Alloggiqui?»squittisce.

“Sì.Nonriescoacredercineanch’io.”«Be’, ierihaidettocheavrestivolutochefossiqui.» Sto cercando di valutare la sua reazione. Finora ci sono stati: agitazione nervosa,irrigidimento, tono accusatorio e voce tesa. Non sta andando tanto bene. «Ogni tuodesiderio è un ordine, Miss Steele» aggiungo, impassibile, sperando di metterla dibuonumore.

«Le va di bere qualcosa con noi, Christian?» chiede cortesemente Mrs Adams,richiamandol’attenzionedelcameriere.

Hobisognodiqualcosadipiùfortedellabirra.«Vorreiungintonic»dicoalcameriere.«Conl’Hendrick’s,seloavete,oilBombaySapphire.Cetrioloconl’Hendrick’s,limeconilBombay.»

«E altri due Cosmopolitan, per favore» aggiunge Ana, lanciandomi un’occhiatanervosa.

Haragionediesserenervosa.Direichehagiàbevutoabbastanza.

«Siaccomodi,Christian.»

«Grazie,MrsAdams.»

Accettol’invito,emisiedoaccantoadAna.

«Ecosìtitrovavipercasonell’hotelincuisiamovenuteabere?»IltonodiAnaèteso.

«Oforsevoivitrovavatepercasoaberenell’hoteldovealloggio.Hofinitodicenare,sono venuto qui e ti ho trovata. Ero soprappensiero per via della tua ultima mail» lerivolgoun’occhiatatagliente«hoalzatogliocchietihovista.Unabellacoincidenza,no?»

Ana sembra agitata. «Lamammae io siamoandate a fare shopping stamattina, e nelpomeriggio ci siamo fiondate in spiaggia. Stasera avevamo deciso di berci un paio dicocktail»diceinfretta,comesedovessegiustificareilfattodiberealbarconsuamadre.

«Hai comprato questo?» chiedo, alludendo al suo top. Ana ha davvero un aspettosplendido. Il topèdicoloreverdesmeraldo.Hofatto lesceltegiuste– i tonidelcoloredellegemme–perivestiticheCarolineActonhacompratoperlei.«Ilcoloretidona.Epoihaipresoilsole.Seideliziosa.»Aimieicomplimenti,lesueguancearrossisconoelelabbra si distendono. «Insomma, avevo intenzione di venirti a trovare domattina. Maeccoti qui.» Prendo la sua mano, perché voglio toccarla, e la stringo, gentilmente.Lentamenteaccarezzolenoccheconilpollice,eilsuorespirocambiaritmo.

“Sì,Ana.Sentilo.”

“Nonesserearrabbiataconme.”

Isuoiocchiincontranoimiei,esonopremiatodalsuosorrisotimido.

«Avevo pensato di farti una sorpresa. Ma come al solito, Anastasia, sei stata tu asorprendermi,presentandotiqui.Nonvolevointerromperelavostraseratainsieme.Berròundrinkveloceeandròadormire.Hodellavorodafare.»Vorreibaciarelesuenocche,ma mi freno. Non so cos’abbia detto di noi a sua madre, ammesso che gliene abbiaparlato.

«Èunveropiacerepermeconoscerla, finalmente.Anamihaparlatodi leicon tantoaffetto»midiceMrsAdams,conunsorrisofascinoso.

«Davvero?»GuardoAna,chearrossisceancora.

“Contantoaffetto,eh?”

Questaèunabuonanotizia.

Ilcamerieremimettedifronteilgintonic.

«Hendrick’s,signore.»

«Grazie.»

ServeadAnaesuamadrealtridueCosmopolitan.

«FinoaquandosifermeràinGeorgia,Christian?»chiedelamadre.

«Finoavenerdì,MrsAdams.»

«Vuolvenireacenadanoi,domanisera?E,perfavore,michiamiCarla.»

«Mifarebbemoltopiacere.»

«Ottimo»dice.«Sevoletescusarmi,hobisognodiandareallatoilette.»

Manoncièappenaandata?

Mi alzomentre se ne va, poimi siedo di nuovo e affronto la collera diMiss Steele.Prendo la suamano. «Quindi sei arrabbiata conme perché ho cenato con una vecchiaamica.»Lebaciolenocche,aunaauna.

«Sì»diceseccamente.

“Ègelosa?”

«Lamiarelazionesessualeconleièfinitamoltotempofa,Anastasia.Nonvoglioaltredonne,solote.Nonl’haiancoracapito?»

«Pensochequelladonnasiaunapedofila,Christian.»

Sentounformicolioallatesta.«Èungiudiziomoltosevero.Nonsiètrattatodinientedelgenere.»Avvilito,lascioandarelasuamano.

«Ah,ealloradicosasiè trattato?»scattalei,spingendoinfuori ilpiccolomentoconariacaparbia.

Èlavocedell’alcol?

Continua: «Ha approfittato di un quindicenne vulnerabile. Se tu fossi stato unaragazzina, e Mrs Robinson un maturo signore e ti avesse coinvolto in una relazionesadomaso,sarebbestatoaccettabile?SefossesuccessoaMia?»

Be’,adessoèridicola.«Ana,nonèstatocosì.»

Mifulminacongliocchi.Èdavverofuriosa.Perché?Questononhanullaachefareconlei.Mavoglioevitaredilitigarequialbar.Cercodimoderareiltonodellamiarisposta.«O almeno io non l’ho vissuto così.Lei è stata un donodel cielo.Quello di cui avevobisogno.»Maledizione, probabilmente sarei giàmorto se non fosse stato perElena.Stolottandopertenermiafreno.

Aggrottalafronte.«Noncapisco.»

“Ora,Grey.”

«Anastasia,tuamadretorneràpresto.Nonmivadiparlarediquestoadesso.Magaripiùtardi. Se non vuoi che mi fermi qui, ho un aereo che mi aspetta all’aeroporto. Possoandarmene.»

Sembrapresadallo sgomento.«No,nonandartene,per favore.Sono felice che tu siaqui»siaffrettaadire.

“Felice?”Avreidettoproprioilcontrario.

«Sto solo cercando di farti capire…» dice. «Mi sono arrabbiata perché, appena sonopartita,seiandatoacenaconlei.PensaacometisentituognivoltacheincontroJosé.Luièunmiocaroamico,concuinonhomaiavutounarelazionesessuale.Mentretuelei…»

«Seigelosa?»

Come posso farle capire che Elena e io siamo solo amici? Non ha alcun motivo diessernegelosa.

Evidentemente,MissSteeleèuntipopossessivo.

Emicivuoleunattimopercapirechelacosamipiace.

«Sì,earrabbiataperquellochetihafatto»completalei.

«Anastasia,leimihaaiutato.Ètuttoquiquellochehodadire.Eperquantoriguardalagelosia,mettitineimieipanni.Nonhodovutorenderecontodellemieazionianessunonegliultimi setteanni.Anessuno. Io faccioquellochedesidero,Anastasia.Mipiace lamiaindipendenza.NonhovistoMrsRobinsonperfartiarrabbiare.L’hofattoperchéognitantoceniamoinsieme.Èunamiaamicaeunasociainaffari.»

Sbarragliocchi.

“Oh.Nontel’avevodetto?”

Eperchéavreidovuto?Lacosanonlariguarda.

«Sì,siamosociinaffari.Nonc’èpiùsessotranoi.Ècosìdaanni.»

«Perchélavostrarelazioneèfinita?»

«Perché suo marito l’ha scoperto. Possiamo parlarne un’altra volta, in un luogo più

appartato?»

«Pensochenonmiconvinceraimaicheleinonèunaspeciedipedofila.»

“Maledizione,Ana!Adessofiniscila!”

«Iononpensoaleiinquestitermini.Nonl’homaifatto.Orabasta!»ringhio.

«Laamavi?»

“Cosa?”

«Comeva,ragazzi?»Carlaètornata.Anafaunsorrisoforzatoeiosentounnodoallostomaco.

«Bene,mamma.»

“SeamavoElena?”

Bevo un sorso del mio drink. Cazzo, io l’adoravo… ma l’amavo? Che domandaridicola.Nonnesonientediamoreromantico.Leivuolequestastronzatadeicuoriefiori.Iromanzidell’Ottocentochehalettolehannoriempitolatestadistupidaggini.

Nehoabbastanza.

«Bene, signore,credochevi lasceròallavostra serata.Per favore,mettete idrinksulcontodellacamera612.Tichiamodomanimattina,Anastasia.Adomani,Carla.»

«Oh,ècosìbellosentirequalcunocheusailtuonomeperintero.»

«Un bel nome per una bella ragazza.» Stringo lamano di Carla: il complimento erasincero,noncosìilsorrisosulmiovolto.

Ana, in silenzio, mi implora con uno sguardo che io non raccolgo. La bacio sullaguancia.«Apiùtardi,piccola»lemormoronell’orecchio,poimivolto,attraversoilbaretornonellamiastanza.

Quellaragazzariesceairritarmicomenessunofinora.

E lei è arrabbiata con me. Forse ha il ciclo. Ha detto che lo aspettava per questasettimana.

Entrocomeunafuriaincamera,sbattendolaporta,evadodrittosulbalcone.Fuorifacaldo,e io respiroprofondamente, inalando ilpungenteprofumosalmastrodel fiume.Èscesa lanotte,e l’acquaèneracomel’inchiostro,comeilcielo…ecomeilmioumore.Nonhoneancheparlatodelvolodidomani,nonc’èstatomodo.Appoggiolemanisullaringhiera.Lelucidelponteedellebanchinemiglioranoilpanorama…manonilmiostatod’animo.

Perché sto difendendo una relazione che è iniziata quandoAna era ancora in quartaelementare?Non sono affari suoi. Sì, non era un rapporto convenzionale.Ma questo ètutto.

Mi passo lemani tra i capelli.Non funziona, questo viaggio non sta affatto andandocome mi aspettavo. Forse è stato un errore venire qui. E pensare che è stata Elena aincoraggiarmi.

Ilmiotelefonoronza,esperochesiaAna.ÈRos.

«Sì»dicobruscamente.

«Accidenti,Christian.Hointerrottoqualcosa?»

«No.Scusa.Chec’è?»“Calmati,Grey.”

«Pensavo di aggiornarti sulla mia conversazione con Marco. Ma se è un bruttomomento,tirichiamodomattina.»

«No,vabene.»

Bussanoallaporta.«Restainlinea,Ros.»Vadoadaprire,dev’essereTayloroqualcunodelpersonale…maèAna,fermanelcorridoio,imbarazzataebella.

“Leièqui.”

Spalancolaportaelafaccioentrare.

«Tuttigliesuberisonostatisistemati?»chiedoaRos,senzastaccaregliocchidaAna.

«Sì.»

Leientranellastanza,miesaminacauta,lelabbrasocchiuseeumide,losguardovelato.“Cos’è?Unripensamento?”Conoscoquellosguardo.Èdesiderio.Leimivuole.Eanch’iolavoglio,soprattuttodopoladiscussionealbar.

“Perchésarebbequi,altrimenti?”

«Eilcosto?»chiedoaRos.

«Circaduemilioni.»

Fischiotraidenti.«Caspita…unerrorepiuttostocostoso…»

«LaGEHpuòsfruttareladivisionefibraottica.»Haragione.Questoeraunodeinostriobiettivi.

«ELucas…?»chiedo.

«L’hapresamale.»

AproilminibarefacciosegnoadAnadiservirsi.Lalasciolìevadoincameradaletto.

«Ecosahafatto?»

«Hadatofuoridimatto.»

In bagno apro il rubinetto per riempire la grande vasca di marmo incassata nelpavimento,eaggiungounpo’diolioprofumato.Lìdentroc’èspazioperseipersone.

«La maggior parte di quei soldi sono per lui» ricordo a Ros mentre controllo latemperatura dell’acqua. «E ha l’offerta di acquisizione dell’azienda. Può semprericominciaredacapo.»

Mivoltoperuscire,macomeperunripensamentodecidodiaccenderelecandelechesono disposte ad arte sulla panca di pietra. “Le candele accese contano come ‘di più’,vero?”

«Be’, sta minacciando di tirare in ballo gli avvocati, anche se non capisco perché.Siamoinunabottediferro.Èacquaquellachesento?»domandaRos.

«Sì,stopreparandounbagno.»

«Oh…vuoichemettagiù?»

«No.C’èqualcos’altro?»

«Sì,Fredvuoleparlareconte.»

«Davvero?»

«HaesaminatoilnuovoprogettodiBarney.»

Mentre ritorno nel soggiorno, vengo informato della soluzione proposta daBarney echiedocheAndreamimandiidiagrammirivedutiecorretti.Anahatrovatounabottigliadisuccod’arancia.

«Èquestoiltuonuovostiledimanagement:nonesserequi?»chiedeRos.Ridoforte,inverità soprattutto per la bevanda scelta daAna. “Donna saggia.”E dico aRos che nontorneròinufficiofinoavenerdì.

«HaidavverointenzionedicambiareideasuDetroit?»

«Quic’èunlottoditerrachemiinteressa.»

«Billneèalcorrente?»Rosèseccata.

«Sì,fammichiamaredaBill.»

«Lofarò.StaseratiseivistoperundrinkconquellidiSavannah?»

Ledicocheliincontreròdomani.Stoattentoausareuntonoconciliante,perchéquestoè un tasto dolente per Ros. «Voglio vedere cos’avrebbe da offrire la Georgia se citrasferissimo.»Prendounbicchieredalloscaffale,loporgoadAnaeleindicoilsecchiellodelghiaccio.

«Se gli incentivi sono interessanti…» continuo. «Penso che dovremmo considerarlo,anchesehoqualchedubbiosuquestocaldoinfernale…»

Anasiversailsuccod’arancia.

«Ètardipercambiareideasuquesto,Christian.MapotrebbedarciqualchelevainpiùperDetroit»rifletteRos.

«Èvero,Detroithaisuoivantaggi,edèpiùfresca…»

“Malìcisonotroppifantasmiperme.”

«FammichiamaredaBill.Domani…»Oraè tardiehovisite.«Nontroppopresto»laavverto.Rosmidàlabuonanotteeriaggancia.

Ana mi guarda con circospezione, mentre io la divoro con gli occhi. I capelli lescendonosullespalleminuteeincornicianoilsuobelvisopensieroso.«Nonhairispostoallamiadomanda»mormora.

«No.»

«No,nonhairispostoallamiadomanda,ono,nonlaamavi?»

Nonha intenzione di lasciar perdere.Mi appoggio almuro e incrocio le braccia, perimpedirmidiabbracciarla.«Cosaseivenutaafarequi,Anastasia?»

«Tel’hoappenadetto.»

“Togliladaquestabruttasituazione,Grey.”

«No,nonl’amavo.»

Lesuespallesirilassanoeilvisosiammorbidisce.Èquestochevolevasentire.

«Tirodidallagelosia,Anastasia.Chil’avrebbemaidetto?»

“Maseidavverolamiadeadagliocchigelosi?”

«Mistaiprendendoingiro,MrGrey?»

«Nonosereimai»ribatto.

«Oh,pensochelofaresti.Anzi,pensochetulofacciaspesso.»Sorrideeaffondaidentinellabbro.

Lostafacendoapposta.

«Perfavore,smettiladimordertiillabbro.Seinellamiastanza.Nontivedodaquasitregiorniehofattounlungovolopervenireatrovarti.»Hobisognodisaperechetranoivatuttobene,nell’unicomodocheconosco.Voglioscoparlacomesideve.

Il mio telefono ronza, ma lo spengo senza neanche controllare chi sta chiamando.Chiunquesiapuòaspettare.

Facciounpassoversodilei.«Tivoglio,Anastasia.Adesso.Etuvuoime.Perquestoseiqui.»

«Volevodavverounarisposta»dice.

«Adessochel’haiavuta,vieniovai?»lechiedo.

«Vengo»sussurra,isuoiocchineimiei.

«Oh,losperoproprio.»Laguardo,affascinato,mentrelesueiridisifannoscure.

Leimivuole.

«Ericosìarrabbiataconme»sussurro.

Èancoraunacosanuova,doveraffrontarelasuarabbia,considerareisuoisentimenti.

«Già.»

«Non ricordo nessuno, a parte imiei familiari, che si siamai arrabbiato conme.Mipiace.» Delicatamente, le sfioro il viso e le faccio scorrere la punta delle dita fino almento.Leichiudegliocchierilassaleguancealmiotocco.Abbassandomi,accarezzoconil naso la linea della sua spalla nuda, fino all’orecchio, inalando il suo dolce profumomentreildesiderioinondailmiocorpo.Lemieditascivolanoversolanuca,affondandoneisuoicapelli.

«Dovremmoparlare»mormora.

«Dopo.»

«Cisonotantecosechevogliodirti.»

«Anch’io.»Baciolapellesottoilsuoorecchioeleafferroicapelli,tirandoleindietrolatesta per esporre la gola. Imiei denti e le labbra sfiorano ilmento e scendono lungo ilcollomentreilmiocorpovibradidesiderio.«Tivoglio»ansimo,baciandoilpuntodoveunavenapulsasottolasuapelle.Leigemeestringelemiebraccia.Miirrigidiscoperunattimo,malatenebranonsièrisvegliata.

«Haiilciclo?»chiedotraibaci.

Leisiblocca.«Sì»dice.

«Haidolori?»

«No.»Lasuavoceètranquilla,maconunapuntad’imbarazzo.

Smetto di baciarla e la guardo negli occhi. Perché è a disagio?È il suo corpo. «Haipresolapillola?»

«Sì»rispondelei.

“Bene.”«Andiamoafarciunbagno.»

Nelbagno lascioandare lamanodiAna.L’atmosferaècaldaeumida, ilvapore saledolcementesopralaschiuma.Inquestocaloresonotroppovestito, lacamiciadi linoeijeansmiaderisconoallapelle.

Anamiguarda,l’umiditàcopredirugiadalasuapelle.

«Hai un elastico per i capelli?» chiedo.La sua chioma si sta incollando al viso.Tirafuoriunelasticodallatascadeijeans.

«Fatti la coda» le dico, e osservo ilmodo in cui lei esegue ilmioordine, congraziarapidaedefficiente.

“Bravabambina.Bastadiscutere.”

Alcune ciocche scivolano fuori dalla coda, ma sta bene. Io chiudo il rubinetto e,prendendolapermano,laguidodall’altrapartedelbagno,doveungrandespecchiodoratosovrastaduelavandinidimarmo.Imieiocchiincontranoisuoinellospecchio,sonodietrodileielechiedoditogliersiisandali.Selilevainfretta,facendolicadereaterra.

«Alza lebraccia»ansimo.Afferro l’orlodel suo top,glielo sfilodalla testa e libero iseni.Lecircondolavitaconlebraccia,perslacciareilbottoneeaprirelacernieradeisuoijeans.

«Voglioprendertinelbagno,Anastasia.»Isuoiocchivaganosullamiaboccaesileccalelabbra.Sottolalucemorbidalesuepupillebrillanod’eccitazione.Chinandomi,labaciosulcollo, infiloipollicinellacinturadeijeans,elentamenteliabbassosulsuobelculo,imprigionando gli slip nelle mie mani mentre scendo. In ginocchio dietro di lei, glielifaccio scivolare lungo le gambe, fino ai piedi. «Esci dai jeans» ordino.Afferrandosi albordodellavandino,leimiasseconda:oraènudaeiosonodifrontealsuosedere.Mettotutto,jeans,mutandineetop,suunosgabellobiancosottoilavandinieconsiderolecoseche potrei fare a quel culo.Noto un cordoncino azzurro tra le sue gambe: l’assorbente

internoèancoraalsuoposto,cosìmiaccontentodibaciareemordicchiaredelicatamenteil suo didietro prima di rialzarmi. I nostri occhi si incontrano ancora una volta nellospecchioeioallargolamanosulsuoventreliscioepiatto.

«Guardati.Seisplendida.Senticom’èbellotoccarti.»Ilsuorespiroacceleraquandoleprendoentrambelemanisottolemieeleallargoleditasulventre.

«Senticom’èmorbidalatuapelle»sussurro.Guidolentamentelesuemaniattraversoilbusto,inunampiocerchioavvolgente,viaggiandofinoaiseni.

«Senticomesonosodi.»Tengolesuemaniacoppasottoiseni.Stuzzicodelicatamentei capezzoli con i pollici. Lei geme e si inarca, premendo il seno contro le nostremanicongiunte. Intrappolando i capezzoli tra i suoi pollici e i miei, li tiro piano, ancora eancora,eprovopiacereaguardarecomesiindurisconoesiallunganoinrisposta.

“Comeunacertapartedellamiaanatomia.”

Chiudegliocchiesicontorcecontrodime,strofinandosisullamiaerezione.Geme,latestacontrolamiaspalla.

«Cosìvabene,piccola»mormorosulsuocollo,godendodelsuocorpodinuovovivosottoilsuotocco.Guidolesuemaniinbasso,difronteesuifianchi,poigiùversoipelidelpube.Spingolamiagambatralesueeglieleallargoconilpiede,mentreportolesuemani sulla vulva, prima su un lato poi sull’altro, più volte, premendo le sue dita sulclitoride,ancoraeancora.

Leigemeeioguardonellospecchio,guardocomesicontorcecontrodime.

“Accidenti,èunadea.”

«Guardacomediventi rossa,Anastasia.»Labaciosulcollo,sullespalle,poi la lascioandare,ementreapregliocchifacciounpassoindietro.

«Prosegui»ledico,chiedendomicosafarà.

Leivacillaperunattimo,poisistrofinaconunamano,masenzal’entusiasmodiprima.

“Oh,questono,mai.”

Rapidamentemitolgolacamiciaappiccicosa,ijeanselabiancheria,liberandolamiaerezione.

«Preferiscichelofacciaio?»chiedo,isuoiocchiardentifissineimieiallospecchio.

«Oh,sì…tiprego»dice,conunfremitodidisperatobisognonellavoce.

Laavvolgotra lebraccia, lamiafrontecontrolasuaschiena, ilmiocazzocheriposanella fessura del suo splendido sedere. Prendo le suemani nellemie, ancora una volta,guidandolesulclitoride,unaallavolta,ripetutamente,lapremo,l’accarezzo,mentrelasuaeccitazione rinasce. Lei mugola mentre le succhio e le mordo la nuca. Le sue gambecomincianoatremare.Improvvisamenteleisivolta,èdifronteame.Lestringoipolsiconunamano,dietrolaschiena,etirolasuacodadicavalloconl’altra,portandolesuelabbraallemie. La bacio, consumando la sua bocca, assaporo il suo gusto: succo d’arancia edolce,dolceAna.Respiraaffannosamente,comeme.

«Quandotièiniziatoilciclo,Anastasia?»

“Voglioscopartisenzapreservativo.”

«Ehm…ieri»ansima.

«Bene.» Faccio un passo indietro e la costringo a girarsi. «Appoggiati al lavandino»ordino.Laprendoper i fianchi, la tirosue indietro inmodochesichini.Lamiamanoscivolalungoilsuosedere,finoalcordoncinoazzurro,etirofuoril’assorbente,chebuttonelgabinetto.Leihaunsussultoefaunverso,coltadisorpresa,credo,maiomiafferroilpeneescivolodentrodileiinfretta.

Ilrespiromiescesibilandotraidenti.

“’Fanculo.Chebello.Bello.Pellecontropelle.”

Mi tiro indietro, sono quasi fuori, poi la penetro ancora una volta, lentamente, persentireognisuopreziosocentimetro.Leigemeespingeversodime.

“Oh,sì,Ana.”

Stringelapresasulmarmo,mentreprendovelocità;latengoperifianchi,muovendomiconritmosemprepiùintenso,martellante.Rivendicandola.Possedendola.

“Nonesseregelosa,Ana.Vogliosolote.”

“Te.”

“Te.”

Lemie dita trovano il clitoride e la stuzzico, l’accarezzo, e la stimolo finché le suegambericomincianoatremare.«Cosìvabene,piccola»mormoro,lavocerauca,mentrelamartelloconilritmoincalzantedelpossesso.

“Nondiscutereconme.Nonlottareconme.”

Le sue gambe si irrigidiscono mentre continuo a spingere, dentro, fuori, con ritmosfiancante,eilsuocorpoiniziaasussultare.

Improvvisamentegrida,sopraffattadall’orgasmo,emistringe,portandomiviaconlei.

«Oh,Ana!» sospiromentremi lascio andare, ilmondo sembra annullarsi, e iovengodentrodilei.

“Accidenti.”

«Oh,piccola,neavròmaiabbastanzadite?»mormoro,sprofondandonelsuocorpo.

Crollolentamentesulpavimento,portandolagiùconme,avvoltanelmioabbraccio.Sisiede,conlatestacontrolamiaspalla,ancoraansimante.

“Oddio.”

“Èmaistatocosì?”

Lebacio i capelli e lei si calma, gli occhi chiusi, il respiro che lentamente torna allanormalità,mentrelastringoame.Siamosudatieaccaldatiinunbagnoumido,maiononvorreiessereinnessunaltroposto.

Leisisposta.«Stosanguinando»dice.

«Amenondàfastidio.»Nonvogliolasciarlaandare.

«Honotato.»Ilsuotonoèsecco.

«Atesì?»“Nondovrebbe.Èunacosanaturale.”Hoconosciutosolounadonnacheeraschizzinosa su questa cosa del sesso durante il ciclo, ma non vorrei nessuna di questestronzatedalei.

«No,perniente.»Anasbirciaversodimeconisuoiocchiazzurrochiaro.

«Bene.Andiamoafarciunbagno.»La liberoeaggrottaperunattimolesopraccigliamentre fissa il mio petto. Il suo viso arrossato impallidisce un po’, e gli occhiimprovvisamenteoffuscatisifissanoneimiei.

«Cosac’è?»chiedo,allarmatodallasuaespressione.

«Quellecicatrici.Nonsonodovuteallavaricella.»

«No,nonlosono.»Ilmiotonoèglaciale.

“Nonvoglioparlarediquesto.”

In piedi, le tendo la mano e l’aiuto ad alzarsi. I suoi occhi sono spalancati inun’espressioned’orrore.

Ilprossimopassosaràlapietà.

«Nonguardarmicosì»l’avverto,elasciolasuamano.

“Iononvogliolatuacazzodipietà,Ana.Nonfarlo.”

Sistudialamano,opportunamentepentita,spero.

«Èstatalei?»Lasuavocenonsisentequasi.

Laguardoaccigliato,senzadirenulla,mentrecercodifrenareun’improvvisarabbia.Ilmiosilenziolacostringeaguardarmi.

«Leichi?»ringhio.«MrsRobinson?»

Ilmiotonolafaimpallidire.

«Non è una bestia, Anastasia. Certo che non è stata lei. Non capisco perché devidemonizzarla.»

Chinalatestaperevitareilcontattovisivo,mipassadavantiedentrarapidamentenellavasca,affondandonellaschiumacosìchenonriescopiùavedereilsuocorpo.Alzandolosguardoversodime,conun’espressioneimbarazzataesincera,midice:«Michiedosolocomesarebbestatosenonl’avessiincontrata.Senontiavesseintrodottoaltuo…ehm…stiledivita».

“Accidenti.”SiamodinuovoaElena.

Laseguonellavasca,scivoloinacqua,emisiedosulgradinosommerso,fuoridallasuaportata.Miguarda,inattesadiunarisposta.Ilsilenziotranoilievitafinchénonsentoaltrocheilsanguechemipompanelleorecchie.

“’Fanculo.”

Leinonstaccaisuoiocchidaimiei.

“Lasciaperdere,Ana!”

Mano.Nonsuccederà.

Scuotolatesta.“Chedonnaimpossibile.”

«Probabilmenteavreifattolafinedellamiamadrenaturale,senonfossestatoperMrsRobinson.»

Siinfilaunacioccabagnatadietrol’orecchio,aspettandotranquilla.

“Che posso dire di Elena?” Penso alla nostra relazione: Elena e io. Quegli anniinebrianti.Lasegretezza.Gliaccoppiamentifurtivi.Ildolore.Ilpiacere.Laliberazione…L’ordine e la calma che ha portato nelmiomondo. «Leimi amava in unmodo che hotrovato…accettabile»rifletto,quasitrameeme.

«Accettabile?»mormoraAnaincredula.

«Sì.»

Sembrainattesa.

Vuoledipiù.

“Merda.”

«Mihaallontanatodalcamminodiautodistruzionecheavevoimboccato.»Lamiavoceèbassa.«Èdifficilecrescereinunafamigliaperfettaquandononseiperfetto.»

Leiinspirabruscamente.

“Maledizione.Odioparlarne.”

«Leitiamaancora?»

“No!”«Noncredo,noninquelmodo.Continuoaripeterticheèsuccessotantotempofa. Appartiene al passato. Non potrei cancellarlo neanche se volessi, e comunque nonvoglio.Quelladonnamihasalvatodamestesso.Nonnehomaiparlatoconnessuno.AparteildottorFlynn,naturalmente.El’unicaragionepercuiadessonestoparlandoconteèchevoglioguadagnarmilatuafiducia.»

«Io mi fido di te» dice «ma desidero conoscerti meglio, e ogni volta che cerco diparlarti,midistrai.Cisonotantecosechevogliosapere.»

«Percarità,Anastasia,cosavuoisapere?Cosadevofare?»

Siguardalemanisottolasuperficiedell’acqua.«Stosolocercandodicapire.Seiuntaleenigma.Diversodachiunqueabbiamaiconosciuto.Sonocontentachetumistiadicendoquellochevogliosapere.»

Con aria improvvisamente determinata, simuovenell’acqua emi si siede accanto, siappoggiaame,cosicchélasuapellesiincollaallamia.

«Perfavore,nonavercelaconme»mormora.

«Noncel’hoconte,Anastasia.Solochenonsonoabituatoaparlarediquestecose,aquestiinterrogatori.LofacciounicamenteconildottorFlynnecon…»

“Maledizione.”

«Conlei.MrsRobinson.Parliconlei?»dice,lasuavoceuncalmosussurro.

«Sì.»

«Dicosa?»

Mivoltoversodileicosìall’improvvisochel’acquatraboccadallavascaesispandesulpavimento. «Sei insistente, eh? Della vita, dell’universo… degli affari. Anastasia, MrsRobinsoneiociconosciamodaunavita.Possiamoparlarediqualsiasicosa.»

«Dime?»chiede.

«Sì.»

«Perchéparlatedime?»chiede,eoralasuavocesuonaimbronciata.

«Nonhomaiconosciutonessunacomete,Anastasia.»

«Checosasignifica?Nessunachenonfirmasseautomaticamenteiltuocontratto,senzafaredomande?»

Scuotolatesta.“No.”«Hobisognodiconsigli.»

«ElichiediaMrsPedofila?»sbotta.

«Anastasia… smettila» Mi metto quasi a gridare. «Altrimenti ti sculaccio. Non honessun interessesessualeo romanticoneisuoiconfronti.Èunacara, fidataamicaeunasocia in affari.Tuttoqui.Abbiamounpassato, una storia condivisa, cheperme è statamoltopositiva,anchesehamandatoall’ariailsuomatrimonio…maqueltipodirelazionetranoièfinito.»

Leiraddrizzalespalle.«Eituoinonl’hannomaiscoperto?»

«No»ringhio.«Tel’hogiàdetto.»

Leimiguardacircospetta,ecredochesappiachemihaspintoallimite.

«Haifinito?»chiedo.

«Perora.»

Menomale.Nonmentivaquandomihadettochec’eranomoltecosechevolevadire.Manonstiamoparlandodiquellodicuivoglioparlareio.Iohobisognodisapereachepuntosono.Selanostraintesahaunapossibilità.

“Coglil’attimo,Grey.”

«Bene,èilmioturno.Nonhairispostoallamiamail.»

Siinfilaicapellidietrol’orecchio,poiscuotelatesta.«Tiavreirisposto.Maadessoseiqui.»

«Preferirestichenoncifossi?»Trattengoilrespiro.

«No,mifapiacere»dice.

«Bene.Ancheamefapiacereesserequi,nonostantel’interrogatorio.Dunque,anchese

consideri accettabile tempestarmi di domande, senti di poter rivendicare una specie diimmunità diplomatica solo perché sono volato fin qui per vederti? Non ci casco,MissSteele.Vogliosaperecosaprovi.»

Aggrotta le sopracciglia.«Te l’hodetto.Mi fapiacereche tusiaqui.Grazieperaverfattounviaggiocosìlungo.»Sembrasincera.

«Ilpiacereèmio.»Mipiegoelabacio,eleisiaprecomeunfiore,cheoffreechevuoledipiù.Mitiroindietro.«No.Pensodivolerequalcherispostaprimachefacciamodipiù.»

Sospira,rieccoilsuosguardodiffidente.«Cosavuoisapere?»

«Tantopercominciare,cosapensidelnostropotenzialeaccordo.»

Faunsmorfiaconlabocca,comesesipreparasseadareunarispostasgradevole.

“Oh,cara.”

«Nonpensodipoterlo reggereperun lungoperiodo.Un interoweekenda fingerediessereunapersonachenonsono.»Abbassalosguardo,distogliendolodame.

“Questononèunno.”Ancoradipiù,iopensocheabbiaragione.

Leprendoilmentoelefaccioalzarelatestainmododapotervedereisuoiocchi.

«Nemmenoiopensocheciriusciresti.»

«Stairidendodime?»

«Sì,mainsensobuono.»Labacio.«NonseiungranchécomeSottomessa.»

Rimane abocca aperta.Vuol fare l’offesa?Epoi scoppia a ridere, una risata dolce econtagiosa,esochenonèoffesa.

«Forsenonseiungranchécomemaestro.»

“Unpuntobensegnato,MissSteele.”

Ridoanch’io.«Forse.Forsedovreiesserepiùsevero.»Studioilsuoviso.«Èstatocosìterribilequandotihosculacciatoperlaprimavolta?»

«No,nonmolto»risponde,arrossendounpo’.

«Menodiquantopensavi?»laincalzo.

«Immaginodisì.Provarepiacerequandononcisiaspettadiprovarlo.»

«Ricordochepermeèstatolostesso.Civuoleunpo’perabituarsiall’idea.»

Finalmente ne stiamo parlando. «Puoi sempre usare la safeword, Anastasia. Nondimenticartelo. E, finché segui le regole, che appagano il mio profondo bisogno dicontrolloeservonoaproteggerti,possiamotrovareilmododiandareavanti.»

«Perchéhaitantobisognodicontrollarmi?»

«Perchéciòsoddisfaunanecessitàchenonèstatasoddisfattanegliannidellacrescita.»

«Dunque,èunaformaditerapia?»

«Nonl’homaipensatainquestitermini,masì,immaginodisì.»

Leiannuisce.«Mac’èunacosa…unattimoprimadicidinonsfidartieunattimodopodicichetipiaceessereprovocato.Èdifficiledistricarsi.»

«Loimmagino.Perilmomentosembricavartelabene.»

«Maaqualecostopersonale?Misentointrappola.»

«Mipiaciintrappolata.»

«Manoneraquestocheintendevo!»Colpiscel’acquaconlamano,spruzzandomi.

«Mihaiappenaschizzato?»

«Sì»dicelei.

«Oh,MissSteele.»L’afferroperlavitaemelatiroingrembo,rovesciandoaltraacquasulpavimento.«Pensocheperilmomentoabbiamoparlatoabbastanza.»

Prendendolelatestatralemani,labacio.Lamialinguasiinsinuadelicatamentetralesuelabbra,pois’immergenellasuabocca,dominandola.Leimipassaleditatraicapelli,ericambiailbacio,muovendolalinguaintornoallamia.Lepiegolatestaconunamano,mentreconl’altralaspostoinmodochesiaacavalcionisudime.

Mi scosto per prendere fiato. I suoi occhi sono scuri e carnali, e lasciano facilmenteintravedere la sua lussuria. Lemetto i polsi dietro la schiena, tenendoli stretti con unamano.«Oratiprendo»dichiaro,elasollevoinmodochelamiaerezionesiapropriosottodilei.«Pronta?»

«Sì» dice, e lentamente la faccio abbassare su di me, guardando la sua espressionementrelariempio.Leigemeechiudegliocchi,spingendoisuoiseniavanti,controilmioviso.

“Oddio.”

Inarco i fianchi,sollevandola, infilandomiancorapiù inprofonditàdentrodi lei,emipiegoinavanti,cosicchélenostrefrontisitoccano.

Leisisentecosìbene.

«Perfavore,liberamilemani»sussurra.

Aprogliocchievedochestaboccheggiandoperfararrivarel’arianeipolmoni.

«Nontoccarmi»imploro,mentrelasciolesuemanielaprendoperifianchi.Afferrailbordodellavascaepianopianocominciaaprendermi.Su.Epoigiù.Oh,cosìlentamente.Apregliocchietrovaimieifissisulsuoviso.Micavalca.Abbassandosi,mibacia,lasualinguainvadelamiabocca.Chiudogliocchi,godendoognisensazione.

“Oh,sì,Ana.”

Lesueditapremonoe tirano imieicapelli.Mibacia, la sua linguaumida intrecciataalla mia mentre lei si muove. La tengo per i fianchi e la sollevo più in alto e piùvelocemente,amalapenaconsapevoledell’acquachestraripadallavasca.

Manonm’importa.Lavoglio.Così.

Questabelladonnachegemenellamiabocca.

Su.Giù.Su.Giù.Ancoraeancora.

Chesidàame.Chemiprende.

«Aah.»Ilpiacereleafferralagola.

«Cosìvabene,piccola»sussurro,mentreleiaccelerailritmo,poigridamentreesplodenelsuoorgasmo.

La circondo con le braccia e la tengo strettamentremi perdo e vengo dentro di lei.«Ana,piccola!»grido,esochenonvogliolasciarlaandareviamaipiù.

Mibacial’orecchio.

«Èstato…»respira.

«Sì.» Tenendola per le braccia, la scosto da me per poterla osservare. Ha l’ariaassonnataesazia,eimmaginochelostessovalgaperme.

«Grazie»sussurro.

Sembraconfusa.

«Perchénonmihaitoccato»chiarisco.

Il suo viso si addolcisce e lei alza lamano.Mi irrigidisco.MaAna scuote la testa esegueilprofilodellemielabbraconildito.

«Haidettocheèunlimiteassoluto.Capisco.»Siprotendeversodime,emibacia. Ilsentimentosconosciutocrescenelmiopetto,senzanomeepericoloso.

«Andiamoamettertialetto.Amenochetunondebbatornareacasa.»Sonospaventatoperlapiegachehannopresolemieemozioni.

«No.Nondevotornare.»

«Bene.Resta.»

La tiro su ed esco dal bagno per prendere gli asciugamani e respingere quellepreoccupantisensazioni.

Laavvolgo inunasciugamano,menedrappeggiouno intornoallavita,eun terzo lobutto sul pavimento nel vano tentativo di assorbire l’acqua che l’ha inondato. Ana sispostaversoillavandino,eiomirassegnoadasciugareilbagno.

Bene.Èstataunaseratainteressante.

Eleiavevaragione.Èstatobelloparlare,anchesenonsonosicurocheabbiamorisoltoqualcosa.

Quandoattraversoilbagnoperandareincameradaletto,leisistalavandoidenticonilmio spazzolino.Mi fa sorridere. Prendo il telefono e vedo che la chiamata persa era diTaylor.

GliscrivounSMS.

Tuttook?Escoalle6.00perandareavolare.

Rispondesubito.

Èperquestochel’hochiamata.Ilmeteosembrabuono.

Civediamolì.Buonanotte,signore.

PortoMissSteeleavolare!Lamiagioiasimanifestainungrandesorriso,chesiallargaancoradipiùquandoAnaescedalbagnoavvoltanell’asciugamano.

«Hobisognodellamiaborsetta»dice,conariaunpo’timida.

«Pensochetul’abbialasciatanelsalotto.»

Vaaprenderlainfretta,eiomilavoidenti,consapevolechequellospazzolinoèappenastatonellasuabocca.

In camera da letto mi tolgo l’asciugamano, tiro indietro le lenzuola, e mi sdraio, inattesadiAna.Leièdinuovoscomparsainbagno,chiudendolaporta.

Tornapochiistantidopo.Lasciacaderel’asciugamanoesisdraiaaccantoame,nudaaparteuntimidosorriso.Siamoocchinegliocchi,abbracciatiainostricuscini.

«Vuoidormire?»chiedo.Sochedobbiamoalzarcipresto,esonoquasileundici.

«No.Nonsonostanca»risponde,conunalucenellosguardo.

«Cosavuoifare?»“Piùsesso?”

«Parlare.»

“Piùparole.Oddio.”Sorrido,rassegnato.«Dicosa?»

«Diqualcosa.»

«Peresempio?»

«Dite.»

«Cosavuoisaperedime?»

«Qualèiltuofilmpreferito?»

Mipiaccionolesuedomandearaffica.«Almomento,Lezionidipiano.»

Mi sorride. «Ma certo, che stupida. Ha una colonna sonora così triste, cosìcommovente.Tusapraisenz’altrosuonarla,immagino.Latuavitaècostellatadisuccessi,MrGrey.»

«Eilpiùgrandeseitu,MissSteele.»

Ilsuosorrisosiallarga.«Ecosìsonolanumerodiciassette.»

«Diciassette?»

«Numerodidonneconcuihai,ehm…fattosesso.»

“Oh,merda.”«Nonesattamente.»

Ilsuosorrisosvanisce.«Haidettoquindici.»

«Mi riferivo al numerodi donne che sono state nellamia stanza dei giochi. Pensavointendessiquesto.Nonmihaimaichiestoconquantedonneavevofattosesso.»

«Oh.»Isuoiocchisispalancano.«Vaniglia?»chiede.

«No.Tusei lamiaprimaconquistavaniglia.»Eperqualchestrana ragione,misentofollementesoddisfattodimestesso.«Nonsonoingradodidirtiunacifra.Nonhoincisodelletacchesullatestieradellettoocosesimili.»

«Mastiamoparlandodidecine,centinaia…migliaia?»

«Decine.Siamonell’ordinedelledecine,perlamiseria.»Fingoindignazione.

«TutteSottomesse?»

«Sì.»

«Piantala di ridere» dice con aria altezzosa, cercando senza successo di soffocare, apropriavolta,unarisata.

«Non posso. Sei così buffa.» E mi sento un po’ in preda alle vertigini mentre cisorridiamoavicenda.

«Nelsensochesonostranaochefaccioridere?»

«Unpo’l’unaeunpo’l’altra,direi.»

«Sentichiparla»dicelei.

Lebacioilnasoperprepararla.«Tisconvolgerà,Anastasia.seipronta?»

Isuoiocchisonospalancatieavidi,pienidigioia.

“Diglielo.”

«Tutte Sottomesse in addestramento, quando anch’io mi stavo addestrando. Ci sonopostiaSeattle,eneidintorni,dovesipuòandareafarepratica.Aimparareafarequellochefaccio.»

«Oh»sistupisce.

«Sì,hopagatoperilsesso,Anastasia.»

«Nonèunacosadicuiandarefieri»mirimprovera.«Hairagione…sonosconvolta.Emidispiacedinonpotertisconvolgereamiavolta…»

«Haiindossatoimieiboxer.»

«Equestotihasconvolto?»

«Sì.Enonhaiindossatoglislipquandoseivenutaaconoscereimiei.»

Lasuagioiaètornata.«Equestotihasconvolto?»

«Sì.»

«Aquantopare,riescoasconvolgertisolonelsettorebiancheriaintima.»

«Mihaidettocheerivergine.Quellaèstatalacosachepiùmihasconvoltonellavita.»

«Sì, la tuaespressioneeraesilarante,avreidovuto fartiuna foto.»Ridacchia,e il suo

visosiillumina.

«Hai lasciato che ti tormentassi con il frustino.» Sto sorridendo come quel cazzo digatto del Cheshire. Quando mai me ne sono stato steso nudo accanto a una donna, aparlareebasta?

«Equestotihasconvolto?»

«Sì.»

«Be’,magaritelolasceròfaredinuovo.»

«Oh,lospero,MissSteele.Questoweekend?»

«D’accordo»dice.

«Davvero?»

«Sì.TornerònellaSalaRossadelleTorture.»

«Michiamipernome.»

«Questotisconvolge?»

«Misconvolgeilfattochemipiaccia.»

«Christian»sussurra,eilsuonodelmionomesullesuelabbramiriscaldadentro.

“Ana.”

«Domanivogliofareunacosa.»

«Cosa?»

«Unasorpresa.Perte.»

Sbadiglia.

Basta.Èstanca.

«Tistoannoiando,MissSteele?»

«Mai»confessa.Miallungoeledounbacioveloce.

«Dormi»ordino,espengolalucesulcomodino.

Epochiistantidopolasentorespirareconregolarità:sièaddormentataprofondamente.Letirosuillenzuolo,misdraiosullaschienaefissolepaledelventilatoreasoffitto.

“Be’,parlarenonèpoicosìmale.”

“Dopotuttooggihafunzionato.”

“Grazie,Elena…”

Econunsorrisoappagatochiudogliocchi.

Giovedì2giugno2011«No. Non lasciarmi.» Quelle parole sussurrate fanno breccia nel mio torpore. Mistiracchioemisveglio.

“Cos’èstato?”

Miguardointornonellastanza.Dovediavolosono?

Ahgià,aSavannah.

«No,tiprego,nonlasciarmi.»

“Cosa?” È Ana. «Non vado da nessuna parte» mormoro, sconcertato. Mi giro e misollevosulgomito.Èrannicchiatavicinoameesembraancoraaddormentata.

«Ionontilascerò»mormora.

Mivienelapelled’oca.«Sonofelicedisentirlo.»

Sospira.

«Ana?» bisbiglio. Non reagisce. Ha gli occhi ancora chiusi. Dorme profondamente.Forsestasognando…macosasogna?

«Christian»dice.

«Sì»rispondoautomaticamente.

Maleinonparlapiù:stadecisamentedormendo,manonl’avevomaisentitaparlarenelsonnoprimad’ora.

Laguardoaffascinato.Ilsuovisoèilluminatodallalucechearrivadalsalotto.Perunattimo un sopracciglio le si contrae, come per un pensiero sgradevole, poi si rilassa dinuovo.Con le labbrasocchiusedacuiesce il suo respiro, ilvisoaddolcitodal sonno,èancorapiùbella.

Enonvuolechemenevada,non intende lasciarmi.Lasinceritàdiquell’ammissioneinconsciamiattraversacomeunabrezzaestiva,lasciandosidietrounasciadicaloreedisperanza.

Ananonmilascerà.

“Bene,haiavutolatuarisposta,Grey.”

Le sorrido. Sembra essersi rilassata, e non parla più nel sonno. Controllo l’ora sullaradiosveglia:le4.57.

Èoradialzarsi,emisentopienodigioia.Prenderòilvolo.“ConAna.”Adorovolare.Lesfiorolatempiaconunbacio,mialzoevadonelsoggiornodellasuite,dadoveordinolacolazioneecontrolloleprevisionideltempo.

Un’altragiornatacaldaconelevataumidità.Nientepioggia.

Facciounarapidadoccia,miasciugo,poi raccolgoivestitidiAnaeglielisistemosuuna poltrona accanto al letto.Mentre tiro su le sue mutandine, ripenso a come il miosubdolopianodiconfiscarelasuabiancheriaintimasisiaritortocontrodime.

Oh,MissSteele.

Edopolanostraprimanotteinsieme…

“Ah…perlacronaca,indossoituoiboxer.”Esolleval’elasticoinmododamostrarmileparole“Polo”e“Ralph”chespuntanodasopraijeans.

Scuotolatesta,edestraggodall’armadiounpaiodeimieiboxerchepososullapoltrona.Mipiacequandoindossaqualcosadimio.

Anamormoraancoraqualcosa,emisembradiaversentitolaparola“gabbia”,manonnesonosicuro.

“Dichediavolostaparlando?”

Non si stiracchia, resta beatamente addormentata per tutto il tempo che impiego avestirmi.MistoinfilandolaT-shirtquandoqualcunobussadiscretamenteallaporta.Èlacolazione: paste, caffè per me e Twinings English Breakfast per Ana. Fortunatamentel’albergoavevalasuamarcaditèpreferita.

Èoradialzarsi,MissSteele.

«Fragole»mormora,emisiedosullettoaccantoalei.

“Cosac’entraadessolafrutta?”

«Anastasia»lachiamogentilmente.

«Nevoglioancora.»

“Loso,elostessovaleperme.”«Dài,piccola.»Cercoancoradisvegliarla.

Silamentaunpo’.«No,vogliotoccarti.»

“Merda.”«Svegliati.»Michinoelemordicchiodolcementeillobodell’orecchio.

«No»dicestringendoancoradipiùgliocchi.

«Svegliati,piccola.»

«Oh,no»protestalei.

«Èilmomentodialzarsi,piccola.Stoperaccenderelaluce.»Allungolamanoefaccioscattarel’interruttore,immergendolainunalonedilucesoffusa.Strizzaancoragliocchi.

«No» geme. La sua riluttanza a svegliarsi è buffa e del tutto diversa. Nelle mieprecedentirelazioniunaSottomessapigrapotevaaspettarsisolounapunizione.

Lestrofinoilnasosull’orecchioemormoro:«Voglioinseguirel’albainsiemeate».Lebaciolaguancia,lepalpebre,lapuntadelnasoeinfinelelabbra.

Finalmenteapregliocchi.

«Buongiorno,splendore.»

Magliocchisirichiudonodinuovo.Brontolaunpo’,eiosorridoaisuoiocchichiusi.«Nonseiunatipamattiniera.»

Apre un occhio sfuocato e mi studia. «Pensavo che volessi fare sesso» dice, conevidentesollievo.

Reprimounarisatina.«Anastasia,vogliosemprefaresessoconte.Èconsolantesaperecheperteèlostesso.»

«Certo,manoncosìtardi.»Sistringeilcuscinofralebraccia.

«Nonètardi,èpresto.Vieni,su.Usciamo.L’invitoafaresessolotengoperdopo.»

«Stavofacendounsognobellissimo»piagnucola,guardandomidasottoinsu.

«Cosasognavi?»

«Te.»Arrossisce.

«Cosastavofacendo,stavolta?»

«Midavidamangiaredellefragole»rispondeconunavocinapiccolapiccola.

Dunque è questa la spiegazione dei suoi borbottii. «Il dottor Flynn avrebbe di chedivertirsi.Inpiedi…vestiti.Nonperderetempoconladoccia,possiamofarladopo.»

Continuaaprotestaremasi tirasuasedere, ignorando il lenzuoloche lescivola finoallavita,lasciandoscopertoilsuosplendidocorpo.Ilmiocazzosirisveglia.Conicapelliindisordinechelericadonosullespalleesiarriccianosuiseninudièdavveromagnifica.Senzafarcasoallamiaerezionemialzoperfarlespazio.

«Cheoresono?»

«Lecinqueemezzodelmattino.»

«Misembranoletre.»

«Non abbiamo molto tempo. Ti ho lasciata dormire il più possibile. Vieni.» Vorreitrascinarlafuoridallettoevestirlaiostesso.Nonvedol’oradiimpartirleilsuobattesimodell’aria.

«Nonpossofarmiunadoccia?»

«Setifaiunadoccia,vorròfarlaconte,esappiamoentrambicosasuccederebbe,aquelpunto.Perderemmolagiornata.Vieni.»

Milanciaun’occhiatapaziente.«Cosadobbiamofare?»

«Èunasorpresa,tel’hodetto.»

Scuote la tesa e sorride, divertita. «Va bene.»Salta giù dal letto, dimentica della suanudità, e nota i suoi vestiti in bell’ordine sulla poltrona.Mi piace che non sia timida epudicacomealsolito;forseèperchéèancoramezzoaddormentata.Siinfilaimieiboxeremiguardaconunsorrisoditrionfo.

«Ticoncedounpo’ditempo,adessochetiseialzata.»Lalascioavestirsietornonelsoggiorno,misiedoalpiccolotavolodapranzoemiversouncaffè.

Inpochiminutimiraggiunge.

«Mangia»leordino,facendolecennodiaccomodarsi.Leimifissa,pietrificata,gliocchistupefatti.«Anastasia»lachiamo,strappandolaallesuefantasticherie.Sbattelepalpebre,tornandodaqualunqueluogofosse.

«Prendountè.Possotenereilcroissantperdopo?»midomandapienadisperanza.

Anchestavoltanonintendemangiare.

«Nonmirovinarelafesta,Anastasia.»

«Mangeròpiùtardi,quandoilmiostomacosisaràsvegliato.Versolesetteemezzo…Vabene?»

«Vabene.»Nonpossocertocostringerla.

Sembrainvenadisfideedicocciutaggine.«Hovogliadialzaregliocchialcielo.»

“Oh,Ana,fattisotto!”

«Tiprego,fallo.Lamiagiornatapromettebene.»

Alzagliocchialdispositivoantincendiosulsoffitto.«Be’,forsequalchesculacciatamisveglierebbe»dice,comesestessesoppesandonelapossibilità.

“Lastaprendendoinconsiderazione?Nonècosìchefunziona,Ana!”

«D’altraparte,nonvogliochetieccititroppo;ilclimaquiègiàabbastanzatorrido.»Emiscoccaunsorrisosdolcinato.

«Seiprovocatoriacomesempre,MissSteele.»Lamiavoceèdivertita.«Beviiltè.»

Sisiedeenebeveunpaiodisorsi.

«Bevilotutto.Dobbiamoandare.»Hofrettadipartire,lastradaèunpo’lunga.

«Doveandiamo?»

«Lovedrai.»

“Adessobastasorridere,MrGrey.”

Mette il broncio per la frustrazione.Curiosa come sempre,Miss Steele. Indossa solounacamicettaeijeans:avràfreddoquandosaremoinaria.«Finisciiltè»leordino,emialzo da tavola. In camera da letto frugo nell’armadio e tiro fuori una felpa. Questadovrebbeandarbene.Chiamol’addettoalparcheggioeglidicodiportarel’autodavantiall’ingresso.

«Pronta!»diceleiquandotornonelsoggiorno.

«Questatiservirà»dico,elelanciolafelpamentreleimiguardastupita.

«Fidati.» Le schiocco un rapido bacio sulle labbra. Poi la prendo permano, apro laportadellasuiteelaconducoversol’ascensore.C’èundipendentedell’albergoinfondoalcorridoio–BRIAN,apprendodalcartellino–eancheluistaaspettandol’ascensore.

«Buongiorno» ci dice, sorridendo allegramente mentre le porte si aprono. Io guardoAnaelefacciounsorrisettocomplice.Entriamo.

“Nientebravateinascensore,stamattina.”

Lei nasconde un sorriso e abbassa lo sguardo, le guance soffuse di rossore. Saesattamentecosamistapassandoperlamente.Brianciauguradinuovoilbuongiornoeusciamodall’ascensore.

L’addetto al parcheggio è già pronto con la Mustang. Ana inarca un sopracciglio,

impressionata dalla GT500. Sì, è piuttosto divertente da guidare, anche se è solo unaMustang.«Sai,avolteèbellissimoessereme»scherzo,econuncompitoinchinoleaprolaportiera.

«Doveandiamo?»

«Lo vedrai.»Mi siedo al volante e metto in moto. Al primo semaforo inserisco nelnavigatore l’indirizzodel campodi volo. IlGPS ci porta fuori daSavannah indirezionedellaI-95.Accendol’iPodtramiteilpulsantesulvolanteenell’automobilesidiffondeunamelodiasublime.

«Cos’è?»chiedeAna.

«LaTraviata.Un’operadiVerdi.»

«LaTraviata?Nehosentitoparlare,nonricordoacheproposito.Dicosaparla?»

Le scocco un’occhiata furbesca. «È basata sul romanzo di Alexandre Dumas, Lasignoradellecamelie.»

«Ah,l’holetto.»

«Immaginavo.»

«Lacortigianasegnatadaldestino»riassume,conunavocetintadimalinconia.«Mmh,èunastoriadeprimente.»

«Troppodeprimente?»Nonpuòessercinientedideprimente,MissSteele, soprattuttoquandosonodiunumorecosìcelestiale.«Vuoisceglieretulamusica?ÈsulmioiPod.»

Douncolpettoalloschermoalcentrodelcruscottoefacciocomparirelaplaylist.

«Sceglitu»lepropongo,chiedendomisepuòesserciqualcosadisuogradimentofralecanzoni delmio iTunes. Lei studia la lista e la fa scorrere, concentrata. Poi sceglie untitolo,eidolciviolinidiVerdisonosostituitidalritmopulsantediBritneySpears.

«Toxic,eh?»sottolineo,conumorismoacido.

“Chestiacercandodidirmiqualcosa?”

“Chesiriferiscaame?”

«Noncapiscochecosavuoidire»falei,innocentina.

“Pensaforsechedovreiportareun’etichettaconleavvertenze?”

MissSteelehavogliadigiocare.

“Cosìsia.”

Abbassoleggermentelamusica.Èunpo’troppoprestoperquestoremix,eancheperilpromemoria.

“Signore,questaSottomessachiederispettosamentel’iPoddelpadrone.”

Alzogliocchidaitabulatichestoleggendoelaguardo,inginocchiataaccantoame,gliocchifissisulpavimento.

Èstataeccezionalequestofinesettimana.Comepossorifiutarglielo?

“Certo,Leila,prendilopure.Pensochesianellasuasede.”

“Grazie,padrone”dicelei,esialzaconlaconsuetagrazia,senzaguardarmi.

Bravabambina.

Econaddossosololescarperosseconitacchiaspillovaversol’iPodaprendersilasuaricompensa.

«Non ho messo io quella canzone sull’iPod» le dico, disinvolto, e premosull’acceleratore schiacciandoci entrambi contro lo schienale del sedile. Nonostante ilrombodelmotore,riescougualmenteasentireilpiccolo,esasperatosbuffodiAna.

MentreBritney prosegue con la sua sensuale hit,Ana tamburella le dita sulla cosciaemanandoinquietudineeguardandofuoridal finestrino.LaMustangdivora ichilometridellasuperstrada;nonc’ètraffico,eleprimelucidell’albaciinseguonolungolaI-95.

AnasospiramentreDamienRicecominciaacantare.

“Togliladaisuoitormenti,Grey.”

Nonsose sia ilmiobuonumoredi stamattina, lanostrachiacchieratadi ieri serao ilfatto che stiamo per decollare, ma ho voglia di dirle chi ha messo quella canzonesull’iPod.«ÈstataLeila.»

«Leila?»

«Unamiaex,hamessoleiquellacanzonesulmioiPod.»

«Una delle quindici?» torna a rivolgermi tutta la sua attenzione, affamata diinformazioni.

«Sì.»

«Chefinehafatto?»

«Abbiamorotto.»

«Perché?»

«Volevadipiù.»

«Etuno?»

La guardo un secondo e scuoto la testa. «Non ho mai voluto di più, finché non hoincontratote.»Leimiricompensaconuntimidosorriso.

“Sì,Ana.Enonseisolotuavoleredipiù.”

«Cos’èsuccessoallealtrequattordici?»midomanda.

«Vuoiunelenco?Divorziate,decapitate,uccise?»

«NonseiEnricoVIII.»

«D’accordo. In pratica, ho avuto relazioni a lungo termine solo con quattro donne, aparteElena.»

«Elena?»

«QuellachechiamiMrsRobinson.»

Faunapausa,esochemistascrutando.Iotengogliocchifissisullastrada.

«Com’èandataafinireconquestequattro?»chiedeancora.

«Seicosìcuriosa,cosìavidadiinformazioni,MissSteele»laprendoingiro.

«Sentichiparla,MrQuandoTiVieneIlCiclo.»

«Anastasia,unuomodevesaperequestecose.»

«Ah,sì?»

«Iosì.»

«Perché?»

«Perchénonvogliocherestiincinta.»

«Io neanche! Almeno, non per qualche anno ancora» ribatte lei, con un po’ dimalinconia.

“Ovviamente la cosa potrebbe accadere solo con qualcun altro… Il pensiero èinsopportabile…Leièmia.”

«Allora,com’èandataafinireconlealtrequattro?»insiste.

«Unahaconosciutoun tizio.Lealtrevolevano…dipiù.All’epoca, iononoffrivodipiù.»“PerchéhoapertoquestovasodiPandora?”

«Econlealtre?»

«Nonhafunzionato.»

AnnuisceeguardafuoridalfinestrinomentreAaronNevillecantaTellItLikeItIs.

«Dovestiamoandando?»michiedeancora.

Ormaisiamovicini.«All’aeroporto.»

«NontorniamoaSeattle,vero?»Sembranelpanico.

«No,Anastasia»rispondo,divertitodallasuareazione.«Cidedicheremoalmiosecondopassatempopreferito.»

«Secondo?»

«Sì.Ilmiopreferitotel’hodettostamattina.»Lasuaespressionemifacapirecheèdeltutto fuori strada. «Godermi te, Miss Steele. Quello è in cima alla lista. Prenderti inqualsiasimodo.»

Lei abbassa gli occhi, con le labbra che tremano. «Be’, quello è abbastanza in cimaancheallamialistadiattivitàperverse.»

«Sonolietodisentirlo.»

«Dunque,all’aeroporto?»

Le sorrido. «Inseguiremo l’alba,Anastasia.»Giro a sinistra per entrare nel campo divoloeraggiungol’hangardelCircolovolovelisticodiBrunswick,dovespengoilmotore.

«Seipronta?»

«Guiditu?»

«Sì.»

Lasuafacciaèraggianted’eccitazione.«Sì,tiprego!»Adorovederlatantointrepidaedentusiastadiogninuovaesperienza.Michinosudileieledounrapidobacio.«Un’altraprimavolta,MissSteele.»

L’aria è frescamanon fredda, e il cielo si è fatto più chiaro, color perla e luminosoall’orizzonte.Giro intornoall’autoperaprire laportieraadAna.Con la suamanonellamiaraggiungiamol’ingressodell’hangar.

Taylorèlàadaspettarciconungiovaneuomobarbutoinpantaloncinicortiesandali.

«MrGrey, le presento il pilota del trainatore,MrMarkBenson» dice Taylor. LascioandarelamanodiAnaperstringerequelladiBenson,cheavederlosembraunpo’pazzo.

«Fantasticagiornatapervolare,MrGrey»dice.«Ilventoèadiecinodidanordest, ilchesignificachelaconvergenzalungolacostadovrebbetenerlainariaperunbelpo’.»

Bensonèinglese,elasuastrettadimanoèsaldaevirile.

«Fantastico» rispondo, e vedo Ana scambiare un paio di battute confidenziali conTaylor.«Anastasia.Vieni.»

«Apiùtardi»diceleiaTaylor.

CercandodiignorarelasuafamiliaritàconilmiostafflapresentoaBenson.

«MrBenson,questaèlamiafidanzata,AnastasiaSteele.»

«Piacerediconoscerla»mormoralei.Bensonlefaunbelsorrisoelestringelamano.

«Piaceremio»ribatte.«Eora,sevoleteseguirmi…»

«Cifacciastrada.»PrendolamanodiAnaeseguiamoBenson.

«HoprontounBlaníkL-23.Èdellavecchiascuola.Masimanovrabene.»

«Fantastico.HoimparatoavolaresuunBlaník.SuunL-13»dicoaBenson.

«Nonsisbagliacon ilBlaník. Ionesonounfanappassionato.»Emimostra ipolliciall’insù.«Ancheseperleacrobazieaereepreferiscol’L-23.»

Annuisco.

«SareteagganciatialmioPiperPawnee»continua.«Viporteròsufinoatremilapiedi,poivilasceròliberi.Cosìdovresteavereunaplanatapiuttostolunga.»

«Losperoanch’io.Ilmantonuvolosopromettebene.»

«È un po’ presto per averemolta portanza.Ma non si puòmai sapere.Dave, ilmiosocio,lereggeràleali.Èneicubicoli,adesso.»

«Bene.»Immaginocheicubicolisianoglispogliatoi.«Elei,èmoltochevola?»

«FindaitempidellaRAF.Maadessosonocinqueannicheguidoaereidatraino.SiamonelCTAF122.3,nonsosemispiego.»

«Capisco.»

L’L-23sembraessereinformasmagliante,eprendomentalmentenotadelsuonumerodiregistro:Novembre.Papa.Tre.Alfa.

«Per prima cosa, dovete infilarvi il paracadute.» Benson si china nella cabina dicomandoeneestraeunparacaduteperAna.

«Cipenso io»mioffro,emi facciodare l’imbracaturadaBensonprimachemetta lemanisuAna.

«Vado a prendere le zavorre» dice Benson con un allegro sorriso, e torna vicinoall’aereo.

«Tipiacepropriolegarmiconquestecinghie»diceAnaalzandounsopracciglio.

«Nonimmaginiquanto,MissSteele.Vieni,infilatiqui.»Letengoapertal’imbracaturaper le gambe. Lei si china, mettendomi una mano sulla spalla. Istintivamente miirrigidisco, aspettandomi che le tenebre si risveglino per soffocarmi,ma non accade. Èstrano.Nonsomaicomereagiròalsuocontatto.Milasciaandarequandol’imbracaturaèall’altezzadellecosce,eiotiroinsulecinghiedellebracciaeleallaccioilparacadute.

“Dio,com’èbellainquestatenuta.”

Per un attimo mi domando come sarebbe a braccia e gambe divaricate appesa aimoschettonidellastanzadeigiochi,conlaboccaeilsessoamiacompletadisposizione.Purtroppo, lasospensioneèunodeisuoi limitiassoluti.«Ecco,cosìvabene»mormoro,cercandodicancellarequelleimmaginidallamente.«Haicontel’elasticopercapelli?»

«Vuoichemifaccialacoda?»

«Sì.»

Facomelehodetto.Perunavolta.

«Sali.» La sostengo con la mano mentre si arrampica puntando al sedile posteriore.«No,davanti.Dietrosisiedeilpilota.»

«Mariusciraiavedere?»

«Vedròquellocheserve.»Lavedròdivertirsi,oalmenospero.

Prendepostonelvelivoloeiomichinosudileiperallacciarlaalseggiolino,chiudendoiganciestringendolecinghie.«Mmh,duevolteinunamattina,sonounuomofortunato»mormoro,elabacio.Leimisorride,radiosa,conpalpabiletrepidazione.

«Nondureràmolto,venti,trentaminutialmassimo.Lecorrentiascensionalinonsonoungranché almattino,ma a quest’ora la vista da lassù èmozzafiato. Spero che tu nonabbiapaura.»

«Sonoemozionata»risponde,sorridendomiancora.

«Bene.» Le accarezzo una guancia con l’indice, poi mi aggancio il paracadute e miarrampiconelsediledelpilota.

BensonricompareconunazavorraperAna,elecontrollal’imbracatura.

«Okay,èsicuro.Primavolta?»ledomanda.

«Sì.»

«Sidivertiràmolto.»

«Grazie,MrBenson.»

«Mi chiamiMark» replica lui facendole un cazzo di occhiolino. «Tutto bene?» diceancorarivolgendosiame.

«Sì.Andiamo»rispondo, impazientedidecollareedimetteredellospaziofra luie lamiaragazza.Bensonannuisce,chiudelacalottaeraggiungeilsuoPiper.SullamiadestranotoDave,ilpartnerdiBenson,chesièmaterializzatoperspingerelapuntadellanostraala. Controllo rapidamente la strumentazione: pedali (sento il timonemuoversi sotto dime); la cloche destra-sinistra (un’occhiata alle ali e vedo gli alettoni spostarsi) e quellaavanti-indietro(sentol’elevatorerispondere).

Tuttoaposto.Siamopronti.

Benson si arrampica nel Piper e quasi immediatamente sentiamo rombare il motore,forteerauconelsilenziomattutino.Unattimoeilsuoaereosispostainavanti,tendendoil gioco del cavo di traino, e partiamo.Bilancio gli alettoni e il timonementre il Piperacquista velocità, poi tiro indietro la cloche e ci alziamo prima ancora che lo facciaBenson.

«Siparte,piccola!»gridoadAnamentreprendiamoquota.

«ControllodeltrafficodiBrunswick,DeltaVictor,rotta2-7-0.»ÈBensonallaradio.Loignoromentresaliamosemprepiùinalto.L’L-23simanovrabene,eioguardoAna;lasuatestasigiradaunaparteedall’altramentrecercadiassorbire tuttociòchevede.Vorreipoterscorgereilsuosorriso.

Facciamorottaversoovest,conilsoleappenanatoallespalle,emiaccorgochestiamoincrociandolaI-95.Adorolaserenitàchesirespiraquassù,lontanodatuttoedatutti,soloio e l’aliante che chiede soltanto di salire… e dire che non ho mai condiviso questaesperienzaconnessunoprimad’ora.Laluceèmeravigliosa,tremolante,esattamentecomeavevosperato…perAnaeperme.

Quandocontrollol’altimetrosiamoquasiatremilapiediperunavelocitàdicrocieradi105nodi.LavocediBensongracchiaalla radio informandomicheabbiamoraggiunto itremilapiediepossiamosganciare.

«Affermativo. Sgancia» rispondo, e tiro la leva dello sgancio. Il Piper scompare e ioporto l’aliante in una lenta discesa finché non abbiamo virato a sudovest e possiamocavalcare ilvento.Anarideforte.Incoraggiatodallasuareazione,continuonellaspiralesperando di trovare una corrente ascensionale vicino alla linea costiera o vicino a ungruppodi nuvole di un pallido rosa, un basso cumulo che potrebbe significare correnteascensionale,ancheaquest’oradelmattino.

Improvvisamente in preda a un’inebriante combinazione di gioia e malizia le grido:«Tienitiforte!»edoinizioaungirodellamorte.Anagrida,lesuebracciascattanoversol’alto e le mani si aggrappano alle cinghie. Quando raddrizzo l’aliante, però, lei sta

ridendo. È la reazione più gratificante che un uomo possa volere, emi induce a ridereanch’io.

«Menomalechenonhofattocolazione!»grida.

«Sì,aripensarcièstatounbene,ancheperchéstoperfarlodinuovo.»

Stavoltasitieneforteallecinghieeguardadirettamentelaterrasucuièsospesaatestaingiù.Ride,equelsuonosimescolaaquelloprodottodalvento.

«Èbello,vero?»legrido.

«Sì.»

Sochenonabbiamoancoramoltotempo,perchénoncisonoforticorrentiascensionaliquassù,manonmeneimporta.Anasistadivertendo…eanch’io.

«Vedilaclochedavantiate?Prendila.»

Fapergirarelatesta,maèlegatatroppostretta.

«Andiamo,Anastasia,prendila»insisto.

Lamiaclochesimuove,segnocheleihapresolasua.

«Tienila stretta… tienila ferma. Vedi il quadrante davanti a te? L’ago deve restareesattamentenelcentro.»

Continuiamoavolareinlinearetta,lastrisciadiimbardataperpendicolarerispettoallacalotta.

«Bravabambina.»

“LamiaAna.”Nonsitiramaiindietrodavantianessunasfida.Eperqualchebizzarraragionemisentoimmensamenteorgogliosodilei.

«Èincredibilechetumiabbialasciatoprendereilcomando»grida.

«Ti sorprenderebbero le cose che sarei disposto a lasciarti fare, Miss Steele. Ora loriprendoio.»

Dinuovoalcomandocon lamiaclochefacciovirare l’aereo indirezionedell’hangarmentreperdiamoquota.Pensopropriochecelafaremoadatterrarelà.ChiamoviaradioBenson e chiunque possa essere in ascolto comunicando che stiamo per atterrare, poidescrivounampiocerchioperportarcipiùvicinoalsuolo.

«Tienitiforte,piccola.Puòessereunpo’acrobatico.»

Scendoancoraeporto l’L-23 in lineacon lapistad’atterraggiomentre ci avviciniamosempredipiùalprato.Atterriamoconunsaltello,mariescoateneresuentrambelealieconun rumoredi unghie sulla lavagna andiamoa fermarci proprio alla finedella pista.Sganciolacalotta,laapro,mislacciolecinghiedisicurezzaesaltogiù.

Misgranchiscogambeebraccia,slaccioilparacaduteesorridoaunaMissSteeledalleguanceparticolarmentearrossate.«Com’èstato?» ledomando, chinandomi sudi leiperliberarladallecinghiedisicurezzaedalparacadute.

«Fantastico.Grazie»risponde,congliocchichelebrillanodallagioia.

«Era“dipiù”?»Sperochenonriescaapercepirelasperanzanelmiotonodivoce.

«Moltodipiù.»Èraggiante,eiomisentopiùaltodidiecicentimetri.

«Vieni.»Le tendo lamanoe l’aiutoascenderedall’abitacolo.Quandosaltaa terra laprendo fra le braccia, attirandola a me. Pieno di adrenalina, il mio corpo reagisceimmediatamenteallasuamorbidezza.Inunnanosecondolemiemaniaffondanotraisuoicapellielerovescianolatestainmodocheiopossabaciarla.Lamiamanoscivolagiùfinoallabasedellasuaschiena,stringendolacontrolamiacrescenteerezione,elamiaboccasiimpadroniscedellasuanelpiùlungo,persistente,possessivodeibaci.

Lavoglio.

Qui.

Ora.

Sull’erba.

Lei risponde a tono, con le dita che giocano fra i miei capelli, li tirano, chiedendoancora,ancora,mentresiapreamecomelalucedelmattino.

Mistaccodalei,incercad’ariaedirazionalità.

“No,noninuncampo!”

BensoneTaylorsonopocolontani.

Isuoiocchisonoluminosi,supplici.

“Nonguardarmicosì,Ana.”

«Colazione»ansimo,primadifarequalcosadicuipotreipentirmi.Mivolto,laprendopermanoemiincamminoversol’auto.

«El’aliante?»michiede,cercandoditenereilpasso.

«Qualcuno ci penserà.» In fondo è per questo che pago Taylor. «Ora andiamo amangiare.»

Saltellaaccantoame,raggiantedigioia;nonricordodiaverlamaivistatantosudigiri.Ma il suo umore è contagioso, e non ricordo di aver visto nemmeno me stesso tantoallegro. Non posso evitare di avere sul viso un grosso, grasso sorriso mentre le tengoapertalaportiera.

ConiKingsofLeoncherimbombanodall’impiantostereoportolaMustangfuoridalcampod’aviazioneeversolaI-95.

Mentresfrecciamolungolasuperstrada,ilBlackBerrydiAnasimetteasuonare.

«Cos’è?»lechiedo.

«Lasvegliaperlapillola»mormora.

«Bene,fantastico.Odioipreservativi.»

Dallosguardoobliquochele lanciomisembrachestiaalzandogliocchialcielo,manonnesonosicuro.

«Mi è piaciuto che tu mi abbia presentato a Mark come la tua fidanzata» dice lei,cambiandoargomento.

«Perché,nonlosei?»

«Ah,sonolatuafidanzata?PensavochevolessiunaSottomessa.»

«Anch’iolopensavo,Anastasia,econtinuoafarlo.Macometihodetto,voglioanchedipiù.»

«Sonomoltocontentachetuvogliadipiù.»

«Ilnostroscopoèilpiacere,MissSteele»laprendounpo’ingiromentreparcheggiodavantiall’InternationalHouseofPancakes,ilpiaceresegretodimiopadre.

«L’InternationalHouseofPancakes?»dicelei,sbalordita.

LaMustangsispegneconunultimobrontolio.«Sperochetuabbiafame.»

«Nontiavreimaiimmaginatoinunpostodelgenere.»

«Miopadreciportavaamangiareinquestacatenaognivoltachemiamadrepartivaperunodeisuoicongressimedici.»Ciinfiliamoinunséparé,unodifronteall’altra.«Erailnostrosegreto.»Prendoilmenu,guardandoAnachesiinfilaunacioccadicapellidietrol’orecchio studiando l’offerta dell’IHOP per la prima colazione. Si lecca le labbra per lafame, e io devo reprimere la mia reazione fisica. «So cosa voglio» mormoro, e midomando se le andrebbe di fare una capatina alla toilette insieme a me. I suoi occhiincontranoimieiesifannopiùgrandi.

«Iovoglioquellochevuoitu»sussurra.Comesempre,MissSteelenonsitiraindietrodavantianessunasfida.

«Qui?» “Ne sei proprio sicura, Ana?” I suoi occhi saettano qua e là nel ristorantesemivuoto, poi tornano a me, facendosi più scuri e carichi di promesse carnali. «Nonmorderti il labbro» le ordino.Anche semi piacerebbe tanto, non la scoperò nel bagnodell’IHOP.Simeritaqualcosadimeglio,e francamenteanch’io.“Nonqui,nonora.Esenonpossoavertiqui,nontentarmi.”

Ciinterrompono.

«Salve,sonoLeandra.Cosapossoportarvistamattina…ehm…ragazzi?»

“Oddio.”Ignorolacamerieradaicapellirossi.

«Anastasia?»

«Tel’hodetto,voglioquellochevuoitu.»

“Accidenti.”Ècomesesifosserivoltadirettamenteallemiepartibasse,vistol’effettochemifa.

«Forsevoletepensarciancoraunattimo?»chiedelacameriera.

«No.Sappiamoquellochevogliamo.»NonriescoastaccaregliocchidaquellidiAna.«Vorremmodue porzioni di pancake classici con sciroppo d’acero e bacon a parte, duebicchieridisuccod’arancia,uncappuccinoeuntèEnglishBreakfast,seloavete.»

Anasorride.

«Grazie, signore. Desiderate altro?» esclama la cameriera, tutta sospiri e rossore.Distogliendo l’attenzione da Ana, mi libero di lei con un’occhiataccia e la poverettasgattaiolavia.

«Losai,nonègiusto»diceAnaavocebassa,mentreconunditotracciadegliottosullasuperficiedeltavolo.

«Cosanonègiusto?»

«Ilmodoincuidisarmilagente.Ledonne.Me.»

«Tidisarmo?»

«Dicontinuo.»

«Èsoloun’impressione,Anastasia.»

«No,Christian,èmoltodipiù.»

L’hapresanelversosbagliato,eancoraunavoltaledicocheèleiadisarmareme.

Aggrottalafronte.«Perquestohaicambiatoidea?»

«Cambiatoidea?»

«Sì…su,ecco…sunoidue.»

Quando avrei cambiato idea? A me sembra di aver solo ammorbidito un po’ i mieilimiti,tuttoqui.«Nonpensodiaverpropriamentecambiatoidea.Dobbiamosoloridefinireiparametri,tracciarenuovelineestrategiche,sevuoi.Possiamofarfunzionarelacosa,nesonocerto.Voglioche tu faccia laSottomessanellamia stanzadeigiochi.Tipunirò seinfrangi le regole. Il resto… be’, penso che sia in discussione. Queste sono le mieesigenze,MissSteele.Checosanedici?»

«Quindipossodormireconte?Neltuoletto?»

«Èquellochevuoi?»

«Sì.»

«Allora,d’accordo.Fral’altro,dormobenissimoquandoseinelmioletto.Nonloavreimaiimmaginato.»

«Temevochemiavrestilasciatosenonavessiaccettatotuttelecondizioni»mormora,unpo’pallida.

«Non ho nessuna intenzione di lasciarti,Anastasia. E poi…» “Come può anche solopensarlo?” Devo rassicurarla. «Stiamo seguendo il tuo consiglio, la tua definizione:compromesso.Mel’aveviscrittoviamail.Perilmomento,stafunzionando.»

«Sonofelicechetuvogliadipiù.»

«Loso.»Ilmiotonodivoceècaldo.

«Comefaiasaperlo?»

«Fidati.Losoebasta.»Mel’haidettonelsonno.

Lacameriera ritornacon lanostra colazioneevedoAna sbranarla congli occhi. “Dipiù”sembrachestiafunzionandoperlei.

«Èdeliziosa»dice.

«Mipiacechetuabbiafame.»

«Deveesserestatotuttol’eserciziodistanottepiùleemozionidistamattina.»

«Èstatoeccitante,vero?»

«È stato magnifico, Mr Grey» risponde lei infilandosi in bocca un ultimo pezzo dipancake.«Possofartiunregalo?»

«Cheregalo?»

«Offrirtiquestacolazione.»

«Noncredo.»

«Perfavore.Mifarebbepiacere.»

«Stai cercando di castrarmi del tutto?» scatto io, alzando un sopracciglio a mo’ diammonimento.

«Questoèprobabilmentel’unicopostoincuipotròmaipermettermidipagare.»

«Anastasia,apprezzoilpensiero,davvero.Mano.»

Mette il broncio, irritata, e io chiedo il conto alla cameriera dai capelli rossi. «Nonmettereilbroncio»leordino,econtrollo l’ora:sonole8.30.Alle11.15hounariunionecon l’Ente di riqualificazione delle aree industriali dismesse di Savannah, quindipurtroppo ora dobbiamo tornare in città. Prendo in esame la possibilità di cancellarel’appuntamento,perchémipiacerebbepassare tutta lagiornataconAna,mano,sarebbetroppo.Stocorrendodietroaquestaragazzamentredovreiconcentrarmisugliaffari.

“Occhioallepriorità,Grey.”

Stringendolasuamanonellamiaciavviamoversol’autocomeunacoppiettaqualsiasi.Lamiafelpalestalarga,ehaunaspettomoltocasual,rilassato,èbellissima…esì,èconme.Tretipichestannoentrandonellocalelasquadranodallatestaaipiedi;Ananonseneaccorge, nemmeno quando le metto un braccio intorno alle spalle per rivendicarne ilpossesso. Non ha davvero la più pallida idea di quanto sia carina. Le apro la portieradell’autoeleimigratificadiunsorrisoradioso.

Pensochepotreiabituarmici.

Inserisco nel GPS l’indirizzo di sua madre e partiamo in direzione nord sulla I-95ascoltandoiFooFighters.Anasegueiltempobattendoilpiede.Èquestoiltipodimusicache le piace: rock americano al cento per cento. Adesso il traffico sulla superstrada èaumentatoperviadeitantipendolarichevannoalavorareincittà.Nonmeneimporta:mipiaceesserequicon lei, lasciarpassare il tempo.Tenerle lamano, toccarle ilginocchio,guardarlasorridere.MiparladellealtrevoltecheèstataaSavannah;anchealeinonpiaceil caldo umido, ma gli occhi le si illuminano quando racconta della madre. Saràinteressante,stasera,vederlainteragireconleieconilsuopatrigno.

Accostoalmarciapiededavantiacasaconunpo’didispiacere.Vorreichepotessimomarinare insieme i nostri impegni per tutto il giorno; le ultime dodici ore sono state…fantastiche.

“Piùchefantastiche,Grey.”Sublimi.

«Vuoientrare?»michiede.

«Devolavorare,Anastasia,matornostasera.Acheora?»

Proponelesette,poiisuoiocchipassanodallesuemaniame,luminosiepienidigioia.«Grazie…perildipiù.»

«Non c’è di che, Anastasia.»Mi chino su di lei e la bacio, respirando il suo dolceprofumo.

«Civediamodopo.»

«Puoigiurarci»mormoro.

Saltagiùdall’auto,sempreconlamiafelpaaddosso,emisalutaconlamano.Iotornoinalbergo,sentendomiunpo’piùvuotooracheleinonèconme.

DallamiacamerachiamoTaylor.

«MrGrey.»

«Sì.Grazieperl’organizzazionedistamattina.»

«Èstatounpiacere,signore.»Dallavocesembrastupito.

«Saròprontoauscireperandareallariunionealle9.45.»

«LaSuburbansaràadattenderlaall’ingresso.»

«Grazie.»

Mi tolgo i jeans e indosso un abito, ma lascio la mia cravatta preferita accanto alcomputer.Poichiamoilservizioincameraemifaccioportareuncaffè.

Sbrigounpo’dilavoroconlemail,bevoilcaffèeconsiderol’ideadichiamareRos;maè troppo presto per lei. Leggo tutte le scartoffie elettroniche che mi ha mandato Bill:Savannah sembra proprio il posto giusto in cui collocare lo stabilimento. Controllo lacaselladipostaec’èunnuovomessaggiodiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:2giugno201110.20-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Brividivslividi

Certevolte,saipropriocomefarstarbeneunaragazza.GrazieAnaX

L’oggettomifaridereeilbaciovirtualemifasentireaventicentimetridaterra.Digitosubitolarisposta.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201110.24-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Brividivslividi

Preferiscogliunieglialtrialsentirtirussare.Misonodivertitoanch’io.Mamidivertosempre,quandosonoconte.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Lasuarispostaarrivaquasisubito.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:2giugno201110.26-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:RUSSARE

IONONRUSSO.Eanchesefosse,èmoltopocogalantedapartetuafarmelonotare.Nonseiungentiluomo,MrGrey!EquiseinelProfondoSud!Ana

Scoppioaridere.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201110.28-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Parlarenelsonno

Nonhomaidettodiesserlo,Anastasia,epensodiavertelodimostratoindiverseoccasioni.NonsonointimiditodalletueARROGANTImaiuscole.Maticonfesseròchehodettounapiccolabugia:no,nonrussi,maparli.Edèaffascinante.Chefinehafattoilmiobacio?

ChristianGreyPinocchio&Amministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Questolafaràdiventarematta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:2giugno201110.32-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Vuotareilsacco

Seiunmascalzoneeunfurfante.Altrochegentiluomo!Allora,cos’avreidetto?Nientebaciofinchénonparli!

Oh,lacosapotrebbeandareavantiall’infinito…

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201110.35-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Bellaaddormentatachiacchierina

Sarebbepocogalantedapartemiarivelartelo,esonogiàstatorimproveratoperquesto.Maseticomportibene,potreidirtelostasera.Oradevoandareaunariunione.Apiùtardi,piccola.

ChristianGreyAmministratoredelegato,MascalzoneeFurfante,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Con un enorme sorrisomimetto la cravatta, afferro la giacca e raggiungo Taylor alpianterreno.

Un’ora dopo concludo la riunione con l’Ente di riqualificazione delle aree industrialidismessediSavannah.LaGeorgiahamoltodaoffrire,elasquadrahapromessoallaGreyEnterprisesnotevolisgravifiscali.AuncertopuntosentobussareallaportaeTaylorentranellapiccolasalaconferenze.Haun’espressionecupa,malacosachemipreoccupadipiùècheluinoninterrompemai–mai–lemieriunioni.Misiaccapponalapelle.

“Ana?Staràbene?”

«Chiedoscusa,signoriesignore»dicoaglialtripartecipanti.

«Sì,Taylor?»glidomando,eluisiavvicinaemibisbigliadiscretamenteall’orecchio.

«C’èunproblemaacasa,signore.RiguardaMissLeilaWilliams.»

“Leila?”Machediavolo…?Unapartedimesospiradisollievo:nonsitrattadiAna.

«Potete scusarmi un attimo?» dico ai due uomini e alle due donne seduti intorno altavolo.

In corridoio, il tono di Taylor è grave mentre si scusa ancora una volta per avermiinterrotto.

«Nonpreoccuparti.Dimmicosaèsuccesso.»

«MissWilliamsèinambulanza.LastannoportandoalprontosoccorsodelSeattleFreeHope.»

«Inambulanza?»

«Sì, signore.Ha fatto irruzionenel suoappartamentoeha tentato il suicidio sottogliocchidiMrsJones.»

“Cazzo.”«Ilsuicidio?»“Leila?Nelmioappartamento?”

«Siètagliatalevenediunpolso.Gailèandatasull’ambulanzaconlei.Mihainformatocheiparamedicidelprontosoccorsosonoarrivati intempoecheMissWilliamsèfuoripericolo.»

«Maperchéall’Escala?EperchédavantiaGail?»Sonoscioccato.

Taylor scuote la testa. «Non lo so, signore. Né lo sa Gail. Non è riuscita a capirlonemmenoparlandoconMissWilliams.Aquantopare,all’iniziovolevasoloparlareconlei.»

«Cazzo.»

«Esatto,signore»commentaTaylorsenzal’ombradiungiudizionellavoce.Mipassolemani nei capelli, cercando di afferrare l’enormità di ciò che ha fatto Leila. Cosa si

aspettavadame?Perchéèvenutaacasamia?Pensavaforsedipotermivedere?Edov’èsuomarito?Chefinehafattoquell’uomo?

«ComestaGail?»

«Unpo’scossa.»

«Nonmisorprende.»

«Pensavochedovessesaperlo,signore.»

«Sì.Certo.Grazie»borbotto,distratto.Stentoacrederci;Leilasembravafelicel’ultimavoltachemihascrittounamail,valeadireseiosettemesifa.ManoncisonorispostepermequiinGeorgia:devoassolutamentetornareacasaeparlareconlei.Scoprireilperché.«Di’aStephandipreparareiljet.Tornoacasa.»

«Vado.»

«Diglichepartiremoappenapossibile.»

«L’aspettoall’automobile.»

«Grazie.»

Taylorsiavvia,portandosiilcellulareall’orecchio.

Sonosbigottito.

“Leila.Machediavolo…?”

Èstatafuoridallamiavitaperunpaiod’anni.Cisiamoscambiatisoloqualchemailditantointanto.Sièsposata.Sembravafelice.Checosapuòesseresuccesso?

Torno nella sala riunioni, mi scuso ed esco nel caldo umido, dove Taylor mi staaspettandonellaSuburban.

«L’aereo sarà pronto fra quarantacinque minuti. Possiamo tornare all’albergo, fare ibagagliepartire»miinforma.

«Bene»rispondo,contentodiprenderepostonelfrescodelclimatizzatore.«PensochedovreichiamareGail.»

«Cihoprovato,mascattalasegreteriatelefonica.Pensochesiaancoraall’ospedale.»

«Va bene, vuol dire che la chiamerò più tardi.» Non è proprio quello di cui la miadomesticaavevabisognoinquestogiovedìmattina.«Comehafatto,Leila,aentrare?»

«Non lo so, signore.» Taylor incrocia i miei occhi nello specchietto retrovisore conun’espressionediscuseedirammarico.«Masaràmiacurascoprirlo.»

Fattelevaligie,siamosullastradaperl’aeroportointernazionaleHiltonHeaddiSavannahquando decido di chiamare Ana, che però, con mia grande frustrazione, non risponde.Rimugino guardando fuori dal finestrino. Ma non devo aspettare molto prima che mirichiami.

«Anastasia.»

«Ciao»mormoraunpo’ansimante,edèuntalepiaceresentirla.

«Devo rientrareaSeattle.Èsortounproblema.Adessosto tornandoall’HiltonHead.Perfavore,failemiescuseatuamadre…Nonpotròesseredavoiacena.»

«Nientedigrave,spero.»

«C’è una faccenda di cui devo occuparmi. Ci vediamo domani. Manderò Taylor aprendertiall’aeroporto,senonpossovenireio.»

«Okay»sospira.«Sperochetuttosirisolva.Fa’buonviaggio.»

“Vorreitantonondoverandare.”

«Anchetu,piccola»mormoro,eriattaccoprimadicambiareidea,decidendodirestare.

ChiamoRosmentreciavviciniamoallapista.

«Christian,com’èSavannah?»

«Stoperprenderel’aereoetornareacasa.C’èunafaccendachedevosistemare.»

«QualcosachehaachefareconlaGreyEnterprises?»mifaRos,allarmata.

«No.Èunacosapersonale.»

«C’èqualcosachepossofareperte?»

«No.Civediamodomani.»

«Com’èandatalariunione?»

«Positiva.Mahodovutolasciarlaametà.Vedremocosacipropongonoperiscritto.IopreferireiDetroit,anchesoloperchéfapiùfresco.»

«Ilcaldoècosìterribile?»

«Soffocante.Adessodevoandare.Tichiamodopoperunaggiornamento.»

«Buonviaggio,Christian.»

Duranteilvolomibuttoacapofittonellavoroperdistrarmidalproblemachemiaspettaacasa.Quandoatterriamoholettotrerapportiescrittounaquindicinadimail.L’automistaaspettando,eTaylorguidaattraversandounacquazzonedirettoalSeattleFreeHope.Devovedere subito Leila e scoprire che diavolo sta succedendo. A mano a mano che ciavviciniamoall’ospedalelamiarabbiasifasemprepiùforte.

“Perchéhavolutofarmiquesto?”

Lapioggiacadeacatinellementrescendodall’auto;lagiornataècupacomeilmiostatod’animo.Facciounbelrespiropercontrollarelarabbiaeraggiungoleportedivetro.Albancodell’accettazionechiedodiLeilaReed.

«Èunparente?»ringhial’infermieraditurno,conlaboccastrettaeamareggiata.

«No»sospiro.Aquantoparenonsaràtantofacile.

«Be’,alloramidispiacemanonpossoproprioaiutarla.»

«Hacercatoditagliarsilevenenelmioappartamento.Pensodiavereildirittodisaperedovediavoloè»sibilofraidenti.

«Nonusi quel tono conme!» scatta l’infermiera.La guardo.Non approderò a nienteconquestadonna.

«Possoalmenosaperedov’èilprontosoccorso?»

«Signore,nonc’ènientechepossiamofareperleisenonèunparente.»

«Nonsipreoccupi.Lotroveròdasolo»grugnisco,etornocomeunafuriaversoleportedi vetro. So che potrei chiamare mia madre, la quale mi risolverebbe subito tutti iproblemi,maalloradovreianchespiegarlequellocheèsuccesso.

Ilprontosoccorsoèaffollatissimodidottorieinfermiere,eiltriageèpienodipazienti.Miavvicinoaun’infermieragiovaneeleregaloilpiùseducentedeimieisorrisi.«Salve,stocercandoLeilaReed…èarrivataqualcheorafa.Potrebbedirmidovepossotrovarla?»

«Eleiè…»dice,mentreunvagorossorelesalelentamentealviso.

«Ilfratello»mentospudoratamente,cercandodiignorarelasuareazione.

«Daquestaparte,MrReed.»Siaffrettaaraggiungerelapostazionedelleinfermiereecontrolla sul computer. «Secondo piano, reparto Disturbi comportamentali. Prendal’ascensoreallafinedelcorridoio.»

«Grazie.»Lapremioconunabellastrizzatinad’occhioeleisitiraunacioccadicapellidietro l’orecchio, con un sorriso civettuolo che mi ricorda una certa ragazza che holasciatoinGeorgia.

Quandoescodall’ascensorealsecondopianocapiscosubitochec’èqualcosachenonva.Davanti a quelle che sembrano porte chiuse a chiave, due guardie della sicurezza eun’infermierafannosuegiùlungoilcorridoio,controllandoognistanza.Mivienelapelled’oca, ma raggiungo comunque l’accettazione fingendo di non aver notatoquell’andirivieni.

«Possoaiutarla?»mifaunragazzoconunpiercingalnaso.

«CercoLeilaReed.Sonoilfratello.»

Impallidisce.«Oh,MrReed.Vuoleseguirmi?»

Loseguoinunasalad’attesaemisiedosullasediadiplasticachemihaindicato:notocheèimbullonataalpavimento.«Ilmedicovienesubito.»

«Perchénonpossovederla?»

«Glielospiegheràilmedico»rispondeluiconespressioneguardinga,esenevaprimacheioabbiailtempodifarglialtredomande.

“Merda.”Forsesonoarrivatotroppotardi.

Quelpensieromi favenire lanausea.Mialzoe camminoavanti e indietronella salad’attesa, prendendo in considerazione l’idea di chiamareGail;ma l’attesa non è lunga.Entraungiovaneuomocondreadlockcortiegliocchiscurie intelligenti.Chesia lui ilmedico?

«MrReed?»

«Dov’èLeila?»

Miscrutaperunmomento,poisospiraesiirrigidisce.«Temodinonsaperlo»dice.«Cièsfuggita.»

«Cosa?»

«Sen’èandata.Comeabbiafattoauscire,nonloso.»

«Uscire?»esclamoio,esterrefatto,emilasciocaderesuunasedia.Sisiedeanchelui,davantiame.

«Sì.Èscomparsa.Almomentolastiamocercando.»

«Credechesiaancoraqui?»

«Nonlosappiamo.»

«Malei,chiè?»

«IldottorAzikiwe,lopsichiatraditurno.»

Sembratroppogiovaneperessereunopsichiatra.«EcosapuòdirmidiLeila?»

«Be’,è stata ricoveratadopoun fallito tentativodi suicidio.Hacercatodi tagliarsi leveneacasadiunexfidanzato.Èstataladomesticadiquest’ultimoaportarlaqui.»

Sento il sangue defluirmi dal viso. «E poi?» Voglio assolutamente avere altreinformazioni.

«Praticamente non sappiamo altro. Lei ha detto che si era trattato di una valutazioneerrata,chestavabene,manoiavremmovolutotenerlasottoosservazioneefarlequalchealtradomanda.»

«Èstatoleiaparlarle?»

«Sì.»

«Perchél’hafatto?»

«Hadettocheèstataunarichiestad’aiuto.Nient’altro.Eavendodatoinquestomodospettacolodiséeraimbarazzata,eavrebbevolutotornareacasa.Mihadettochenonerasuaintenzionecercarediuccidersi.Lehocreduto.Sospettochesiastatasolounafantasiadisuicidiodapartesua.»

«Comeavetepotutolasciarvelascappare?»dicopassandomiunamanoneicapelli,nelvanotentativodicontenerelafrustrazione.

«Non so come abbia fatto ad andarsene. Ci sarà un’indagine interna. Se dovessecontattarla, le suggerisco di convincerla a tornare. Ha bisogno d’aiuto. Ora posso farlequalchedomanda?»

«Macerto»concedo,distratto.

«Cisonostatialtricasidimalattiamentalenellavostrafamiglia?»Aggrottolafronte,poimiricordocheèdellafamigliadiLeilachestaparlando.

«Nonloso.Lamiafamigliaèmoltodiscretasuquestogeneredicose.»

Assumeun’ariapreoccupata.«Saqualcosadiquestoexfidanzato?»

«No»affermocondecisione,maunpo’troppoinfretta.«Avetecontattatoilmarito?»

IldottorAzikiwespalancagliocchi.«Èsposata?»

«Sì.»

«Nonèquellochecihadetto.»

«Oh.Be’,lochiameròio.Maadessononvogliofarleperderealtrotempo.»

«Maavreiqualchealtradomanda…»

«Preferiscodedicare ilmio tempoalla ricercadiLeila.Cheovviamentesièmessasuunabruttastrada.»Mialzo.

«Ma,questomarito…»

«Locontatteròio.»Tuttociònonmistaportandodanessunaparte.

«Madovremmofarequesta…»diceildottorAzikiwealzandosiancheluiinpiedi.

«Non posso esserle di nessun aiuto. Adesso voglio solo trovarla.» E mi incamminoversolaporta.

«MrReed…»

«Arrivederci» borbotto, e attraverso velocemente la sala d’attesa senza prendermi labrigadiaspettarel’ascensore.Imboccolaprimascalaescendoigradiniadueadue.Odiogliospedali.Riemergeunricordodellamiainfanzia:sonopiccolo,terrorizzatoemuto,el’odoredeldisinfettanteedelsanguemiottundelenarici.

Rabbrividisco.

Esco dall’ingresso principale e per un attimo resto fermo lasciando che l’acquatorrenziale mi lavi via quel ricordo. È stato un pomeriggio stressante, ma almeno lapioggia è un rinfrescante sollievo dopo l’afa di Savannah.Taylor famanovra per farmisaliresulSUV.

«A casa» gli dico, salendo sul sedile posteriore.Mi allaccio la cintura di sicurezza echiamoWelchdalmiocellulare.

«MrGrey»risponde.

«Welch,hounproblema.DevilocalizzarmiLeilaReed,nataWilliams.»

Gail è pallida e silenziosa e mi scruta con espressione preoccupata. «Non lo finisce,signore?»

Scuotolatesta.

«Nonleèpiaciuto?»

«Sì,certo.»Lefacciounmezzosorriso.«Dopogliavvenimentidiogginonhomoltafame.Eleicomestareagendo?»

«Iostobene,MrGrey.Maèstatountaleshock.Vogliosolotenermioccupata.»

«Lacapisco.Grazieperaverpreparatolacena.Seletornainmentequalcosa,nonesitiachiamarmi.»

«Senz’altro.Macomelehodetto,volevasoloparlareconlei.»

“Perché?”Cosasiaspettavachefacessi?

«Graziepernonavercoinvoltolapolizia.»

«Nonèdellapoliziachequellaragazzahabisogno.Leserveaiuto.»

«Èvero.Vorreisaperedov’èadesso.»

«Latroverà»diceconuntonoditranquillafiduciachemisorprende.

«Habisognodiqualcosa?»ledomando.

«No,MrGrey.Stobene.»Eportailmiopiattolasciatoametànellavello.

QuandoWelchmirichiama,lesueinformazionisuLeilasonofrustranti.Nehapersoletracce.Nonèinospedale,dovetuttisistannoancoradomandandocomepossaaverfattoascappare.Unapiccolapartedimel’ammiraperquesto:èsemprestataunaragazzapienadi risorse.Ma cosa può averla resa tanto infelice?Mi prendo la testa fra lemani. Chegiornata:dalsublimealgrottesco.PrimailvoloconAna,eadessoquestocasino.Taylornonha la piùpallida ideadi comeabbia fattoLeila a entrarenell’appartamento, eGailneppure. A quanto pare la ragazza si è materializzata in cucina pretendendo che ledicesserodov’ero.EquandoGaillehadettochenoneroqui,sièmessaagridare«Sen’èandato!»esiètagliataleveneconuntaglierino.Perfortunailtagliononeraprofondo.

GuardoGail intenta a rigovernare la cucina. Emi si gela il sangue.Leila può ancheessersifattadelmale,maforseilsuoobiettivoerafaredelmaleame.“Perché?”Stringogli occhi, cercandodi ricordare senellanostrapiù recente corrispondenzapossa esserciqualcosachemifacciacapirecomemaièandata fuoridi testa inquestomodo.Nonmivieneinmenteniente;sonoesasperato,econunsospiroraggiungolostudio.

Nonfacciointempoasedermicheilmiocellularesegnalal’arrivodiunSMS.

“Ana?”

ÈElliot.

Ehi,fenomeno.Chenedicidiunpooltrafratelli?

GiocareapoolconElliotsignificafarlovenirequiepermetterglidiscolarsituttalamiabirra.Efrancamentenonsonodell’umoregiusto.

Devolavorare.Chenedicidisettimanaprossima?

Benissimo,primacheiomenevadasullaspiaggia.Tistraccerò.Allaprossima.

ButtoilcellularesullascrivaniaescorroilfascicolodiLeilaallaricercadiqualcosachepossadarmiunindiziosudovepotrebbeessere.Trovoindirizzoenumeroditelefonodeisuoigenitori,manientesulmarito.Doveabita?PerchéLeilanonèconlui?

Nonvogliochiamareisuoiemetterliinallarme.ChiamoWelcheglidoilloronumero;luisacomescoprireseleisiètenutaincontattoconloro.

Quandoaccendol’iMaccitrovounamaildiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:2giugno201122.32-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Arrivato?

Carosignore,perfavore,dimmicheseiarrivatoacasasanoesalvo.Inizioapreoccuparmi.Tipenso.TuaAnaX

Primaancoracheiomeneaccorga, ilmioditoèsulpiccolobaciovirtualechemihamandato.

“Ana.”

“Melenso,Grey,melenso.Vedidicontrollarti.”

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201119.36Oggetto:Scusa

CaraMissSteele,sonoarrivatoetipregodiaccettarelemiescusepernonavertiavvertito.Nonvogliofartipreoccupare.Èbellosaperechecontoqualcosaperte.Anch’iopensoate,ecomealsolitononvedol’oradivedertidomani.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

PremoINVIAepensochevorreitantocheleifossequiconme.Anailluminalamiacasa,lamiavita…me.Scuotolatestaaquestipensierieccentriciedoun’occhiataalrestodellemail.

Unsegnalesonoromiavvertechecen’èunanuovadiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:2giugno201122.40-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Lafaccenda

CaroMrGrey,misembraevidentechecontimoltissimoperme.Comepuoidubitarne?Sperochelatua“faccenda”siasottocontrollo.TuaAnaXPS:Nonvuoidirmicos’hodettoquandohoparlatonelsonno?

Conto moltissimo per lei. È una bella cosa. Improvvisamente quel sentimentosconosciuto,cheèstatoassenteper tutto ilgiorno,sifasentireemiinvadeilpetto.Masotto c’è unpozzodi infelicità e di dolore che nonvoglio vedere e con cui nonvoglioavere a che fare. Che si tira dietro il ricordo perduto di una giovane donna che sispazzolavailunghicapellibruni…

“Cazzo.”

“Nonandarelaggiù,Grey.”

RispondoallamaildiAna,eperdistrarmidecidodiprenderlaunpo’ingiro.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201119.45Oggetto:Facoltàdinonrispondere

CaraMissSteele,sonomoltofelicedicontarequalcosaperte.La“faccenda”nonèancorarisolta.Riguardoaltuopostscriptum,larispostaèno.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:2giugno201122.48-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Infermitàmentale

Sperochesiastatodivertente.Madovrestisaperechenonpossoassumermilaresponsabilitàdiquellochemiescedallaboccamentresonoincosciente.Anzi,èprobabilechetuabbiasentitomale.Unuomodellatuavenerandaetàpuòaverequalcheproblemad’orecchio.

PerlaprimavoltadaquandosonotornatoaSeattlescoppioaridere.Eladistrazioneèlabenvenuta.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201119.52Oggetto:Midichiarocolpevole

CaraMissSteele,scusa,puoiparlarepiùforte?Nontisento.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Larispostaarrivasubito.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:2giugno201122.54-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Infermitàmentaleaccertata

Mifaiimpazzire.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201119.59Oggetto:Lospero…

CaraMissSteele,èproprioquellochehointenzionedifarevenerdìsera.Nonvedol’ora.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Devopropriopensareaqualcosadispecialeperlamiapiccolapazza.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:2giugno201123.02-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Grrrrrr

Mihaiufficialmentestufato.Buonanotte.MissA.R.Steele

“Accidenti.”Avreisopportatounacosadelgeneredachiunquealtro?

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201120.05Oggetto:Gattaselvatica

Haivogliadigraffiarmi,MissSteele?Hogiàunagattaperquestecose.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Nonrisponde.Passanoaltricinqueminutieniente…Sei…Sette.

“Maledizione.”Forsedicevasulserio.Macomefaccioadirlechenelsonnohadettochenonmiavrebbelasciato?Penserebbechesonopazzo.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:2giugno201120.20Oggetto:Quellochehaidettonelsonno

Anastasia,vorreisentirtidireleparolechehaidettonelsonnoquandoseicosciente,perquestononvogliorivelartele.Dormi,adesso.Dovraiessereriposataperquellochehoinmenteperdomani.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Nonrispondepiù;perunavoltasperochefacciacomeleèstatodettoevadaadormire.Pensounpo’ aquello chepotremmo faredomani,maè troppoeccitante, cosìmettodapartequelpensieroemiconcentrosullemail.

Madevoconfessarechemisentounpo’piùleggerodopoloscambiodibattutevirtualiconMissSteele.Leièunbalsamoperlamianera,neraanima.

Venerdì3giugno2011Nonriescoadormire.Sonoleduepassateedaun’oranonfaccioaltrochecontemplareilsoffitto. Stanotte non sono gli incubi nel sonno che mi impediscono di dormire. È unincuboincarneeossa.

“LeilaWilliams.”

La spia verde del rivelatore di fumo mi ammicca dall’alto del soffitto, prendendosigiocodime.

“Maledizione!”

Chiudogliocchiedoliberosfogoaimieipensieri.

Perché Leila ha tentato di suicidarsi? Quali demoni la tormentano? La sua disperatainfelicità mi richiama alla mente un io più giovane e infelice. Cerco di scacciare queiricordi,malarabbiaeladesolazionedegliannidellamiasolitariaadolescenzariaffioranosenzapietàenonsenevoglionoandare.Rivedotuttoildolorepatitodurantegliannidellamia gioventù, e tutte le volte che mi sono scagliato alla cieca contro il prossimo. Aquell’epocahopensatospessoalsuicidio,ancheseallafinemisonosempretrattenuto.HoresistitoperGrace.Sapevochenon sarebbe riuscita a reggere il colpo.Che semi fossiuccisosenesarebbefattaunacolpa,edopotuttoquellocheavevafattoperme…comepotevo darle un dolore del genere? Poi avevo conosciuto Elena… e la mia vita eracambiata.

Mialzodallettoecercodiricacciaretuttiipensieriinquietantiinfondoallamente.Hobisognodelpianoforte.

“HobisognodiAna.”

Seleiavessefirmatoilcontrattoefosseandatotuttosecondoimieipiani,aquest’orasarebbequi,addormentataalpianosuperiore.Potreisvegliarla,eperdermiinlei…oppure,secondo inostrinuoviaccordi,potrebbeesserealmio fianco, e iopotrei scoparlaepoiguardarladormire.

ChecosapenserebbediLeila?

SiedosullosgabellodelpianoforteemirendocontocheAnanonpotràmaiincontrareLeila,ilcheèunfattopositivo.ConoscoisuoisentimentineiconfrontidiElena.Diosolosacomesisentirebbeneiconfrontidiunamiaex…unaexdeltuttoimprevedibile.

Èquestochenonriescoafarquadrare:quandol’hoconosciuta,Leilaeraunapersonaallegra,maliziosa, brillante.Era un’ottimaSottomessa: credevo che si fosse sistemata echeilsuofosseunmatrimoniofelice.Lesuemailnonavevanomairivelatochequalcosaandavastorto.Checos’èsuccesso?

Comincioasuonare…eleangoscescompaionofinoacherestosoloconlamiamusica.

Leilastafacendounservizioconlaboccaalmiocazzo.

Lasuaboccaesperta.

Halemanilegatedietrolaschiena.

Icapellilegatiinunatreccia.

Èinginocchiata.

Gliocchiabbassati,castigataeseducente.

Nonmivede.

Poiall’improvvisositrasformainAna.

Anaèinginocchiatadifronteame.Nudaintuttoilsuosplendore.

Hailmiocazzoinbocca.

Magliocchisonopuntatisudime.

Quegliocchiazzurrifiammeggiantiacuièimpossibilenasconderequalsiasicosa.

Chevedonome.Lamiaanima.

L’oscuritàeilmostrochevivedentrodime.

Spalancagliocchiinorriditieall’improvvisosvanisce.

“Merda!”Misvegliodicolpoeinpredaaunadolorosaerezione,cheperòscomparenonappenapensoallosguardoferitodiAnanelmiosogno.

“Checosasuccede?”

Raramentefacciodeisognierotici.“Perchéadesso?”Guardolasveglia:l’hoprecedutadipochiminuti.Mialzomentre la lucedelmattino filtra inmezzoagli edifici.Sonodinuovoinquieto,senzadubbioacausadelmiosgradevolesogno,perciòdecidodiandareacorrereesmaltireunpo’d’energia.Noncisononovità,nessunamailoSMScheriguardinoLeila.Quandoesco,l’appartamentoèimmersonelsilenzio.AncoranessunsegnodiGail.Sperochesisiaripresadallabruttaesperienzadiieri.

Spalanco la porta a vetri della hall, esco nell’aria fragrante di unamattina di sole edesaminoattentamentelastrada.Corroguardandoindirezionedeivicoliedeipassicarrai,dietroleautoinsostapercontrollarecheLeilanonsialà.

“LeilaWilliams,dovesei?”

MettoilvolumedellecuffieamanettaecorrobattendosemprepiùforteconlescarpesulmarciapiedealsuonodeiFooFighters.

Oggi Olivia è inverosimilmente irritante. Ha rovesciato il caffè, lasciato cadere unatelefonataimportanteecontinuaaspalancareisuoiocchioninellamiadirezione.

«Chiamami di nuovo Ros» la aggredisco. «Anzi, falla venire qui.» Chiudo la portadell’ufficio e torno alla scrivania. Devo evitare di sfogare il mio malumore sui mieicollaboratori.

Welchnonhanessunanuovanotiziaperme,trannecheigenitoridiLeilasonoconvintichelafigliasiaancoraaPortlandconilmarito.Sentobussareallaporta.

«Avanti.» Prego il cielo che non sia di nuovo Olivia. Vedo la testa di Ros che facapolino.

«Volevivedermi?»

«Sì,certo.Entra.AchepuntosiamoconWoods?»

Ros se ne va pocoprimadelle dieci.Tutto procede comeprevisto:Woodsha deciso diaccettare la nostra proposta, e i nostri aiuti per il Darfur saranno presto sulla strada diMonaco per essere imbarcati sugli aerei. Per ilmomento nessuna risposta da Savannahriguardoallaloroofferta.

ControllolapostaescoproconpiacerecheèarrivataunamaildiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:3giugno201112.53-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Versocasa

CaroMrGrey,sonodinuovocomodamentesedutainprimaclasse,cosadicuitiringrazio.Contoiminutiinattesadivederti,stasera,eforsetorturartifinchénonmiriveleraiqualcosasullemieconfessioninotturne.TuaAnaX

Torturarmi? “Ah, Miss Steele, credo proprio che succederà il contrario.” Ma ho unmucchiodilavorodasbrigareelemandosoltantounbrevemessaggio.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:3giugno201109.58Oggetto:Versocasa

Anastasia,nonvedol’oradiincontrarti.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

MaAnanonèsoddisfatta.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:3giugno201113.01-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Versocasa

CarissimoMrGrey,sperochetuttovadabeneconla“faccenda”.Iltonodellatuamailmipreoccupa.AnaX

Allafinemisonoguadagnatounaltrobacio.Aquestopuntoleidovrebbeesseregiàinvolo.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:3giugno201110.04Oggetto:Versocasa

Anastasia,

la“faccenda”potrebbeandaremeglio.L’aereoèdecollato?Seècosì,nondovrestiscrivermimail.Tistaimettendoarischio,violandolaregolasullatuasicurezzapersonale.Nonscherzavoquandotihoparlatodellepunizioni.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

StoperrichiamareWelchperavereunaggiornamento,mailsegnalesonoromiavvertecheèarrivataun’altramaildiAna.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:3giugno201113.06-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Reazioneesagerata

CaroMrAntipatia,leportedell’aereosonoancoraaperte.Siamoinritardo,masolodidieciminuti.Lamiasaluteequelladeipasseggerichemicircondanoèalsicuro.Puoiriporrelamanocheprude,perilmomento.MissSteele

Sento affiorare un sorriso riluttante sulle mie labbra. “Mr Antipatia, eh?” E stavoltanessunbacio.“Ahsì?”

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:3giugno201110.08Oggetto:Scuse(manochepruderiposta)

Mimancatetuelatualinguabiforcuta,MissSteele.Vogliochearriviacasasanaesalva.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:3giugno201113.10-ORASOLAREDEGLISTATIUNITIORIENTALIOggetto:Scuseaccettate

Stannochiudendoleporte.Nonsentiraipiùaltribipdapartemia,soprattuttovistalatuasordità.Apiùtardi.AnaX

Ho ricevuto il mio bacio. “Sai che soddisfazione.” Mi allontano malvolentieri dalloschermodelcomputerealzolacornettaperchiamareWelch.

All’una rifiuto l’offerta di Andrea di farmi portare il pranzo in ufficio. Ho bisogno diuscire.Leparetidell’ufficiomisembranosemprepiùstrette,disicuroperchénonsonopiùriuscitoadaverenotiziediLeila.

Sonopreoccupatoper lei.“Maledizione,èvenutaa trovarmi.”Hadecisodiutilizzarecasamiacomeunpalcoscenico.Comefaccioanonmetterlasulpersonale?Perchénonmiha telefonatoomandatounamail?Seavevadeiproblemi, avreipotutoaiutarla.L’avrei

aiutata…enonsarebbestatalaprimavolta.

Ho bisogno di prendere una boccata d’aria. Passo davanti alla scrivania di Olivia eAndrea.Entrambehannol’ariaoccupata,maquandosalgoinascensorecolgoalvolo losguardoperplessodiAndrea.

Il pomeriggio è pieno di luce e di animazione. Inspiro a pieni polmoni e avverto ilpiacevole odore salmastro che proviene dal Sound. Forse dovrei decidere di prendermitutta la giornata.Ma non posso permettermelo.Oggi pomeriggio ho un incontro con ilsindaco.La cosa è abbastanza seccante, perché domani lo vedrò di nuovo al galà dellaCameradicommercio.

“Ilgalà!”

All’improvvisomivieneun’idea.Midirigorapidamente,econrinnovataconvinzione,versouncertonegoziettodimiaconoscenza.

Dopo la riunione nell’ufficio del sindaco, percorro a piedi la decina di isolati che miseparano dall’Escala. Taylor è andato all’aeroporto a prendere Ana. Quando entro insoggiorno,Gailstalavorandoincucina.

«Buonpomeriggio,MrGrey.»

«Salve,Gail.Com’èandatalagiornata?»

«Bene,signore,grazie.»

«Vameglio,adesso?»

«Sì, signore.Sonoarrivati ivestitiperMissSteele.Hoaperto ilpaccoe lihoappesinellacabinaarmadiodellasuastanza.»

«Ottimo. C’è qualche notizia di Leila?» Domanda cretina: Mrs Jones mi avrebbetelefonato.

«No,signore.Hannoancheportatoquesto.»Sollevaunpiccolosacchetto rossocon ilmarchiodiunnegozio.

«Bene.» Le tolgo il sacchetto dalle mani e ignoro completamente il suo sguardodivertito.

«Quantepersoneacena,stasera?»

«Due,grazie.Senta,Gail…»

«Signore?»

«Potrebbemetterelelenzuoladirasonellettodellastanzadeigiochi?»

SperodavverodiriuscireaportarciAnaduranteilweekend.«Certo,MrGrey»rispondeleggermente sorpresa. Torna in cucina a occuparsi delle sue cose, lasciandomi solo ameditaresulsuostranocomportamento.

“MagariGailnonèd’accordo,maquestoèesattamenteciòchevogliodaAna.”

Una volta nel mio studio, apro il sacchetto rosso e ne estraggo l’astucciomarchiatoCartier. È un regalo per Ana, glielo consegnerò domani prima del galà: un paio di

orecchini.Semplici, eleganti, stupendi.Esattamente come lei.Sorridoalpensierodi lei.Ancheinjeansescarpedaginnastica,hauncertofascinodamonella.

Sperocheaccetti ilmio regalo. InqualitàdimiaSottomessanonavrebbealternative,ma dati i nostri particolari accordi non so bene come reagirà. In ogni caso, saràinteressante vedere come si comporta. Riesce sempre a sorprendermi. Mentre ripongol’astuccio nel cassetto della scrivania, il segnale sonoro del computer attira la miaattenzione.SonoarrivatigliultimiprogettideltabletdiBarneyesonoansiosodivederli.

CinqueminutidoporicevounachiamatadaWelch.

«MrGrey»sibila.

«Sì.Novità?»

«HoparlatoconRussellReed,ilmaritodiMrsReed.»

«Allora?» Inpreda aun improvvisonervosismo, escodallo studio emi avvicinoallefinestredelsoggiorno.

«Dicechesuamoglieèandataatrovareigenitori»riferisceWelch.

«Come?»

«Esattamente.»Welchsembraseccatoquantome.

Contemplo il panorama di Seattle, e il pensiero cheMrsReed, altrimenti conosciutacomeLeilaWilliams,sitrovilàfuoridaqualcheparteaumentaulteriormenteilmiostatodiirritazione.Mipassolamanotraicapelli.

«Forseèquellocheharaccontatoalui.»

«Forse»ripete.«Finoraperònonabbiamotrovatoniente.»

«Nessunatraccia?»Nonpuòessersivolatilizzata.

«Niente di niente. Ma se si azzarda a usare un bancomat, incassare un assegno ocollegarsiaInternetlabecchiamosubito.»

«Okay.»

«Abbiamopensatodiesaminareifilmatidelletelecameredisorveglianzadell’ospedale.Peròlacosarichiederàdeltempoecicosteràunpo’disoldi.Siamoautorizzatiafarlo?»

«Sì.»Mivienelapelled’oca,nienteachevedereconlatelefonata.Perqualchestranaragioneholasensazionediessereosservato.MivoltoevedoAnaimmobilesullasogliadel soggiorno che mi fissa con la sua espressione corrugata e pensierosa. Indossa unagonnacorta,moltocorta.Ètuttaocchiegambe…specialmentegambe.Immaginoquellegambestretteintornoallamiavita.

Sentoilsangueribolliredidesiderio,autentico,puroesemplicedesiderio.

«Cimettiamosubitoallavoro»dichiaraWelch.

Concludo la telefonata tenendo gli occhi puntati suAna.Avanzo verso di lei a passidecisistrappandomididossogiaccaecravattaelanciandolisuldivano.

“Ana.”

Lastringotralebraccia,afferrandolaperlacodadicavalloeandandoallaricercadellesuelabbravogliose.Sannodiparadiso,dicasaediabisso,diAna.Prendotuttociòchelasuadolce,teneraboccamipuòoffrireeinspiroafondoilsuoprofumo.Mentrelenostrelinguesiintrecciano,sentoilmiocorpoirrigidirsiperl’attesaelabrama.Voglioperdermidentro di lei, dimenticare la conclusione di questa settimana dimerda, dimenticarmi dituttotrannechedilei.

Le labbra febbrili contro le sue, cerco di disfarle la coda mentre le nostre mani sicercano.Sonosopraffattodicolpodaldesiderio,dalbisognodiAna.Mistaccoda leierimangoafissarelasuafacciastorditadallapassione.

Avvertoanch’iolastessasensazione.“Checosamistafacendoquestadonna?”

«Cosac’è?»michiedepiano.

Elarispostachestavoltarisuonanellamiamenteèchiarissima.

“Miseimancatadamorire.”

«Sonocosìfelicechetusiatornata.Docciaconme…subito.»

«Sì»rispondeconlavoceroca.Laprendopermanoelaconducoversoilbagno.Aproil rubinetto della doccia e mi volto verso di lei. È stupenda, gli occhi luminosi chescintillanodiaspettativa.Scendocon losguardo lungo il suocorpo finoalle suegambenude.Non l’homaivista indossareunagonna così corta,mettere inmostra tuttaquellapelle, e non sono sicuro che la cosa mi piaccia. “Lei dev’essere soltanto per il miosguardo.”

«Mipiacelatuagonna.Ècortissima.»“Anchetroppo.”«Haidellegambesplendide.»Mi tolgo le scarpe e i calzini, e anche lei si sfila le scarpe senza staccarmigli occhididosso.

Aldiavololadoccia.Lavogliosubito.

Miavvicinoe,afferrandolaperlatesta,lasbattocontrolaparete,mentrelesuelabbrasischiudonoper riprenderefiato.Labaciostringendole ilviso tra lemanieaffondando leditaneisuoicapelli: sulleguance,sullagola,sullabocca.Nonriescoasmetterediberequel nettare. Il suo respiro si fa più corto e si aggrappa alle mie braccia, ma per ilmomento l’oscurità dentro di me tace. Esiste soltanto Ana in tutta la sua bellezza einnocenza,chericambiaimieibaciconilmiostessofervore.

Sento il sangue ribollire per il desiderio e l’erezione farsi sempre più dolorosa. «Tivoglio subito. Qui… in fretta, senza pietà» sussurro, facendo correre le mani lungo legambesottolasuagonna.«Haiancorailciclo?»

«No.»

«Bene.» Sollevo la gonna sopra la vita, le infilo i pollici negli slip di cotone e miinginocchiodavantialei.Faccioscivolarelemutandinelungolegambe.

Ansimaquandolestringoifianchiebacioildolcepuntodicongiunzionecopertodaipelidelpube.Leafferrolegambedadietroelacostringoadaprirle,mettendoinmostrailclitoride.Sferroilmioassaltoerotico,eleimiaffondaleditatraicapelli.Latormentoconlalinguamentregemeegettalatestaall’indietrocontrolaparete.

Haunprofumodelizioso.Eunsaporeancorapiùinvitante.

Mentrefalefusaspingeilpubeversolamialinguainvadenteeinstancabile.Sentochelesuegambecomincianoatremare.

“Basta.”Voglioveniredentrodilei.

Saràdinuovolamiapellecontrolasua,comeaSavannah.Mialzoelestringolafacciatra le mani, imprigionando con la mia bocca la sua bocca sorpresa e contrariata,baciandola con violenza.Abbasso la cerniera dei pantaloni e sollevoAna per le cosce.«Mettimilegambeintornoallavita,piccola.»Lamiavoceèruvidaeurgente.Appenaleièinposizione,spingoinavantielescivolodentro.

“Èmia.Un’estasiassoluta.”

Aggrappataame,uggiolamentreaffondodentrodi lei…pianoall’inizio,poi semprepiùforte,amanoamanocheilmiocorpoprendeilsopravventosudime,spingendomiavanti,semprepiùavanti,piùveloce,piùforte,conlafacciacontrolasuagola.Gemeesentocheaccelerailritmo,emiperdoinlei,innoi,mentreraggiungel’apicedell’orgasmoemisupplicadirisparmiarla.Lasensazionedileichemipulsaintornomigettanelvuotoevengoconviolenza,finoinfondo,ringhiandounaversioneconfusadelsuonome.

Senzausciredalei,labaciosullagolaeattendocherecuperilacalma.Immersonellanuvoladivaporeprodottadall’acquadelladoccia,hoipantalonielacamiciaincollatiallapelle,manonm’importa.IlrespirodiAnasifapiùregolare,eamanoamanocheleisirilassa il suo corpo diventa più pesante tra le mie braccia. Quando mi sfilo da lei, haun’espressionestorditaelasciva,perciòlasostengoconforzamentrecercadirimettersiinpiedi.Piega le labbra inunsorrisoseducente.«Aquantopare, seicontentodivedermi»dice.

«Sì,Miss Steele, credo che lamia contentezza sia piuttosto evidente. Vieni, ti portonelladoccia.»

Mi svesto rapidamente e comincio a sbottonare la camicetta di Ana. I suoi occhi simuovonodallemieditaalmiovolto.

«Com’èandatoilviaggio?»chiedo.

«Bene»replicaleiconlavoceancoraleggermenteroca.«Dinuovograzieperlaprimaclasse.Èunmodomoltopiùcomododiviaggiare.»Prendefiatocomeperfarsiforza.«Hounanotizia»aggiunge.

«Cioè?» Quali altre novità ci sono? Le sfilo la camicetta e la lascio cadere sopra ilmucchiettodeimieivestiti.

«Hounlavoro.»Hauntonoreticente.

“Perché?Pensaforsecheiomiarrabbi?”Ènaturalecheabbiatrovatounlavoro.Sentoilpettogonfiarsidiorgoglio.«Congratulazioni,MissSteele.Oramidiraidove?»lechiedoconunsorriso.

«Nonlosai?»

«Comefaccioasaperlo?»

«Pensavo che, viste le tue capacità di stalker…» Si interrompe per studiare la miafaccia.

«Anastasia,nonmisognereimaidiinterferireconlatuacarriera,amenochetunonmelochiedessi,naturalmente.»

«Quindinonhaiideadiqualecasaeditricesia?»

«No. So che a Seattle ci sono quattro case editrici, dunque immagino che sia una diqueste.»

«LaSIP»annuncia.

«Ah,quellapiccola.Congratulazioni.»ÈlastessacheRoshaindividuatocomeprontaperessereacquisita.Nonsaràdifficile.

BacioAnasullafronte.«Cheragazzaintelligente.Quandocominci?»

«Lunedì.»

«Cosìpresto?Saràmegliocheioapprofittiditefinchéposso.Girati.»

Esegueimmediatamenteilmioordine.Lesfilolagonnaeilreggiseno,poileaccarezzoigluteie labaciosullespalle.Michinosudi leie leannuso icapelli.Unprofumocheindugia nelle mie narici, rassicurante, familiare e assolutamente tipico di Ana. Lasensazionedelsuocorpocontro ilmioènelcontempoconfortanteedeccitante.Sembradavveroladonnaperfetta.

«Miecciti,MissSteele,ealtempostessomicalmi.Checombinazionedeliziosa.»Gratodella sua presenza, la bacio sui capelli, poi la prendo per mano e la trascino sotto ladoccia.

«Ahi»strilla,chiudendogliocchiesussultandosottolapioggiabollente.

«È solo un po’ di acqua calda» replico sorridente. Lei apre un occhio, piega la testaall’insùesiarrendealcaloredellacascata.

«Girati»leordino.«Vogliolavarti.»Leiobbedisce.Versodelbagnoschiumasulpalmodellamanoecomincioastrofinarlelespalle.

«Houn’altracosadadirti»dichiara.Lesuespallesifannopiùtese.

«Dimmi.» Cerco di mantenere la calma. “Perché è diventata così tesa?” Faccioscivolarelemanisuisuoimeravigliosiseni.

«Giovedì, a Portland, c’è l’inaugurazione della mostra di fotografie del mio amicoJosé.»

«Eallora?»Ancoraquelfotografo?

«Gliavevopromessochecisareiandata.Vuoivenire?»Pronuncialeparoletutted’unfiato,comesefosseansiosadiliberarsene.

“Uninvito?”Sonosbalordito.Gliunici invitichericevosonoquellicheriguardanoillavoro,lamiafamigliaedElena.

«Acheora?»

«Allesetteemezzodisera.»

Questovaledipiù,noncisonodubbi.Labaciosull’orecchioesussurro:«Vabene».Lesuespallesirilassanomentreleisiappoggiaame.Sembrasollevata,manoncapiscosesiadivertitaoseccata.Sonodavverocosìinavvicinabile?

«Avevipauradichiedermelo?»

«Sì,dacosal’haicapito?»

«Anastasia,tuttoiltuocorposièappenarilassato.»Nascondolamiairritazione.

«Ecco,ilfattoèchemisembriuntantino…geloso.»

“Certo. Sono geloso.” Il pensiero di Ana in compagnia di qualcun altro è perme…inquietante.Moltoinquietante.«Edifattilosono.Efaibenearicordartelo.Magrazieperavermelochiesto.PrenderemoCharlieTango.»

Mi lancia un rapido sorrisomentre faccio scivolare lemani lungo il suo corpo, quelcorpochehaconcessoameeanessunaltro.

«Orapossolavartiio?»chiede,distogliendomidaimieipensieri.

«Direidino.»Labaciodolcementesulcolloecomincioasciacquarla.

«Lasceraimaichetitocchi?»Lasuavocenonesprimealtrocheunarichiestabenevola,maciònonimpedisceallatenebrachevivedentrodimedipresentarsiall’improvvisoedistringersiturbinandointornoallamiagola.

“No.”

CercodiscacciareilpensieroconcentrandoilmovimentodellemanisulculodiAna,suquel suo fantastico, incredibile sedere. In guerra con il mio lato oscuro, il mio corporeagisce a livello istintivo. Ho bisogno di lei. Ho bisogno chemi aiuti a scacciare persemprelemiepaure.

«Mettilemanisulmuro,Anastasia.Oratiprendodinuovo»lesussurroinunorecchio.Lei allarga lemani sulle piastrelle emi getta uno sguardo allarmato. «Non timuovere,Anastasia»leordino,mentrelacascatad’acquascorrelungolasuaschiena.

China la testa e si puntellamentre io faccio scorrere lamano sui suoi peli pubici. Sicontorcetutta,ilsuosederechesfioralamiaeccitazione.

“Cazzo!”Einquelmomentolemieultimepaurescompaionocomed’incanto.

«Vuoifarlo?»lechiedomentrelastuzzicoconledita.Pertuttarispostadimenailsuoculocontrolamiaerezione,facendomisorridere.«Dimmelo»leordinoconvocetesa.

«Sì.»Lasuarispostaècomeunalamachetagliaindueilvelodell’acqua,allontanandolatenebra.

“Oh,piccola.”

È ancora umida da prima: di me, di lei… non so. In questo momento ringrazio insilenzio ladottoressaGreene:nientepiùprofilattici.ScivolodentroAna,e lentamenteeinesorabilmentelafaccioun’altravoltamia.

L’avvolgo in un accappatoio e la bacio con decisione. «Asciugati i capelli» le ordino,allungandoleunphonchenonhomaiutilizzato.«Haifame?»

«Da lupo» ammette, e non capisco se lo pensa davvero o lo dice soltanto percompiacermi.Malacosaineffettimicompiace.

«Ottimo.Anch’io.VadoacontrollareachepuntoèMrsJonesconlacena.Tidodieciminuti.Nonrivestirti.»Labacioun’ultimavoltaesgattaioloversolacucina.

Gailstalavandoqualcosanellavello.Sivoltaquandosbirciodietrolesuespalle.

«Molluschi,MrGrey»dice.

Fantastico.Spaghettiallevongole,unodeimieipiattipreferiti.

«Dieciminuti?»chiedo.

«Facciamododici.»

«Ottimo.»

Milanciaun’occhiata,mentremidirigoversoilmiostudio.Fingodinonfarcicaso.Mihagiàvistoseminudoaltrevolte…qualèilproblema?

ControllopostaecellularepervederesecisononovitàsuLeila.Nulla.MadaquandoAnaètornatamisentomoltomenodisperatodiprima.

Entriamocontemporaneamenteincucina,senzadubbioattrattituttieduedall’allettanteprofumo della nostra cena. Quando vedeMrs Jones, Ana stringe con la mano il collodell’accappatoio.

«Appena in tempo» dice Mrs Jones servendoci la pasta in due grandi fondine sulbancone.

«Siediti.»Indicounodeglisgabelli.VedolosguardopreoccupatodiAnacorreredameaMrsJones.

Èimbarazzata.

“Piccola,hodelpersonaleallemiedipendenze.Tidovraiabituare.”

«Vino?»lechiedoperdistrarla.

«Sì,grazie»rispondeintonoriservatomentreprendepostoasedere.

AprounabottigliadiSancerreeriempioduepiccolicalici.

«C’èanchedel formaggio in frigo, signore»diceGail.Annuisco, e lei senevadallacucinacongrandesollievodiAna.Misiedo.

«Salute.»Sollevoilbicchiere.

«Salute» fa eco lei, e i calici di cristallo si toccano in un delicato tintinnio. Appenaassaggialapasta,sentounversodiapprezzamentousciredallasuagola.Forseèdavveroaffamata.

«Melodirai?»chiede.

«Dirai che cosa?» Stavolta Mrs Jones ha davvero superato se stessa. La pasta è

superlativa.

«Quellochehodettonelsonno.»

Facciosegnodinoconlatesta.«Mangia,su.Losaichemipiacevedertimangiare.»

Simulaesasperazionemettendosuunfintobroncio.«Seiunveropervertito»sussurra.

“Oh, piccola, ancora non mi conosci.” Mi viene un’idea: magari stasera potremmoesplorarequalcosinadinuovonellastanzadeigiochi.Qualcosadidivertente.

«Raccontamidiqueltuoamico»lechiedo.

«Qualeamico?»

«Il fotografo.» Fingo disinvoltura, ma colgo una preoccupazione passeggera nel suosguardo.

«Allora,cisiamoconosciutiilprimogiornodicollege.Haunalaureainingegneria,malasuaverapassioneèlafotografia.»

«Ecosì?»

«Tuttoqua.»Trovoirritantilesuerisposteevasive.

«Nient’altro?»

Sigettaicapellidietrolespalle.«Ecosìsiamodiventatiamici.Abbiamoscopertochesuopadreeilmio,primachenascessi,hannofattoilmilitareinsieme.Hannoriallacciatoirapportieadessosonoamiciperlapelle.»

“Davvero?”«Tuopadreesuopadre?»

«Sì.»Arrotolaunaltropo’dispaghettiintornoallaforchetta.

«Capisco.»

«Sonobuonissimi.»Milanciaunsorrisosoddisfatto,einquelmomentol’accappatoiosiapreleggermenterivelandoisuoiseniturgidi.Ilmiosessosirisvegliaall’istante.

«Cometisenti?»lechiedo.

«Bene»risponde.

«Nevuoiancora?»

«Ancora?»

«Unaltropo’divino?»“Unaltropo’disesso?Magarinellastanzadeigiochi?”

«Ungoccio,grazie.»

LeversoungocciodiSancerre.Se staseradobbiamogiocare, voglio cheevitiamodiberetroppo.

«Comestaandandola…ehm…faccendachetihaportatoaSeattle?»

“Leila.Merda.”Nonnevoglioparlare.«Cièsfuggitadimano.Manonènientedicuitudebbapreoccuparti,Anastasia.Hodeipianiperte,stasera.»

Vogliocapireseilnostrocosiddettoaccordofunzionainentrambeledirezioni.

«Sì?»

«Sì.Vogliochetusiaprontaadaspettarminellastanzadeigiochifraunquartod’ora.»Mialzoeosservoattentamentelasuareazione.Notochebuttagiùunrapidosorsodivinoe che le sue pupille si dilatano. «Puoi prepararti in camera tua. A proposito, la cabinaarmadioadessoèpienadivestitiperte.Nonvogliodiscuterediquesto.»

La sua bocca sorpresa prende la forma di una “O”. Le getto uno sguardo severo,ammonendola a non polemizzare con me. Sorprendentemente lei non ribatte, così midirigonelmiostudiopermandareunbrevemessaggioaRos,dicendolechehointenzionediavviarel’operazionediacquisizionedellaSIPappenapossibile.

Leggounpaiodimaildilavoro,manontrovonullaapropositodiMrsReed.Decidodiaccantonare le preoccupazioni per Leila: il suo pensiero ha già occupato lemie ultimeventiquattr’ore.StaseramivogliodedicareadAna…edivertirmiunpo’conlei.

Quandoritornoincucina,Ananonc’è.Immaginochesiaandataaprepararsialpianodisopra.

Mi cambio nella cabina armadio e indosso il mio paio di jeans preferiti. In quelmomentosimaterializzanellamiamentelasensualeimmaginediAnanelbagno…lasuaschienaperfetta,lesuemanipremutecontrolepiastrellementrelascopo.

“Ragazzi,questadonnahaunabellaresistenza.”

Staserascopriremoquanta.

Elettrizzato, prendo l’iPod che si trova in soggiorno e mi precipito nella stanza deigiochialpianodisopra.

TrovoAnachemiaspettacomeleavevoordinato:inginocchio,occhiabbassati,gambedivaricateeconindossosoltantolemutandine.Laprimasensazioneèdisollievo.

Èancoraqui.Laragazzahacoraggio.

Lasecondasensazioneèdiorgoglio:haeseguitoimieiordiniallalettera.Facciofaticaanascondereilmiocompiacimento.

“MissSteelenonscappamaidavantiaunasfida.”

Chiudolaportaallemiespalleenotol’accappatoioappesoalganciodietrolaporta.LepassoaccantoapiedinudiedepongoilmioiPodsulpianodelcassettone.Hodecisochelapriveròdituttiisensitranneiltatto,evogliovederecomereagirà.Sullettocisonolelenzuoladiraso.

Elemanettedicuoiosonoalloroposto.

Prendodalcassettoneunelasticopercapelli,unamascherina,unguantodipelliccia,unpaio di auricolari e il comodo trasmettitore che Barney ha progettato per il mio iPod.Metto tuttiglioggetti in filaordinatamente,collego il trasmettitoreall’iPode lasciocheAnaaspetti.L’attesacostituiscemetàdellapreparazionedellascena.FiniscodisistemarelemiecoseeallafinemiavvicinoadAnaincombendosudilei.Tienelatestachina,laluce della stanza riflessa sui suoi capelli lucidi. Appare pudica e bellissima, lapersonificazionediunaSottomessa.

«Sei bellissima.» Le prendo il viso e la costringo a guardarmi, occhi azzurri controocchigrigi.«Seiunadonnasplendida,Anastasia.Eseisolomia»sussurro.«Alzati.»

Faunpo’faticaadalzarsi.«Guardami»leordino,equandolafissocapiscochepotreiannegareinquelvoltochemiguardacosìserioeassorto.Hotuttalasuaattenzione.«Nonabbiamouncontrattofirmato,Anastasia.Peròabbiamoparlatodeilimiti.Evoglioribadirecheabbiamodellesafeword,d’accordo?»

Sbattelepalpebreunpaiodivoltemarestamuta.

«Qualisono?»lechiedointonoautoritario.

Esita.

“Ah,questononfunzionerà.”

«Qualisonolesafeword,Anastasia?»

«Giallo.»

«Epoi?»

«Rosso.»

«Cercadiricordarle.»

Alzaunsopracciglioinchiarosegnodispregioestaperdirequalcosa.

“No.Nonnellamiastanzadeigiochi.”

«Tieni a freno la tua lingua biforcuta qui dentro, Miss Steele. Altrimenti ti scopoinginocchiata.Capito?»

Nonostantelagradevolezzadelpensiero,inquestomomentosonointeressatosoloallasuaobbedienza.

Subiscel’umiliazioneinsilenzio.

«Allora?»

«Sì,signore»siaffrettaarispondere.

«Bravabambina.Lamiaintenzionenonèchetuusilesafewordperchéstaiprovandodolore. Quello che voglio farti sarà intenso. Molto intenso, e tu devi guidarmi. Haicapito?»

Ilsuovisorimaneimpassibileenontradiscelaminimareazione.

«Ètuttaunaquestioneditatto,Anastasia.Nonpotrainévederminésentirelamiavoce.Ma sentirai il mio tocco.» Ignorando il suo sguardo, prendo l’iPod e lo metto sullamodalitàAUX.

Devo solo scegliere una canzone; mi viene in mente la nostra conversazione inmacchinadopo lanotte incui leihadormitonelmio lettoall’Heathman.Vediamose lepiacelamusicacoraledell’epocaTudor.

«Oratilegoalletto,Anastasia.Maprimavogliobendartietu»–lemostrol’iPodchehoinmano–«nonpotraisentirmi.Sentiraisololamusicachehosceltoperte.»

Misembradivederelasorpresadipingersisulsuoviso,manonsodirloconcertezza.

«Vieni.»Laconducovicinoallettoabaldacchino.«Mettitiqua.»Nelmomentoincuimichinoversodi lei, inspiro il suodolceprofumoe lesussurronell’orecchio:«Aspettaqui.Tienigliocchisulletto.Immaginatilàsopra,legataeallamiamercé».

Lasentoprenderefiato.

“Sì, piccola. Pensaci bene.”Resisto alla tentazione di darle un bacio affettuoso sullaspalla.Primadituttodevolegarleicapellieprocurarmiunflagellatore.Prendol’elasticodal piano del cassettone, cerco ilmio flagellatore preferito sullo scaffale eme lo infilonellatascaposterioredeijeans.

Tornodietrodilei, leraccolgodelicatamenteicapellieglieli intreccio.«Anchesemipiacciono i tuoi codini, Anastasia, sono troppo impaziente di dedicarmi a te. Quindidovremo accontentarci di una treccia.»Annodo l’estremità con un elastico e le do unostrattone,facendoarretrareAnaversodime.Poiavvolgola treccia intornoalpolsoe latiro verso destra, in modo da costringere Ana a inclinare la testa e a scoprire il collo.Seguoconlelabbralalineachescendedallobodell’orecchiofinoallaspalla,leccandolaemordicchiandoladelicatamente.

Mmh…Haunprofumodivino.

Lasentorabbrividireegemerenelprofondodellagola.

«Orastaizitta»leintimo.Estraggoilflagellatore,legirointornosfiorandolelebracciaeglielomostro.

Lasentoinspirareforteevedolesueditacontrarsi.

«Toccalo»sussurro,sapendochenonaspettaaltro.Sollevalamano,siferma,poipassaleditatralemorbidestriscedipelle.Èeccitante.«Useròquesto.Nonfaràmale,mafaràsalire il sangue in superficie, rendendo la tua pelle molto sensibile. Quali sono lesafeword,Anastasia?»

«Uhm…“giallo”e“rosso”,signore»mormora,paralizzatadallavistadelflagellatore.

«Brava bambina. Ricorda: la maggior parte della paura è nella tua mente.» Getto ilflagellatoresullettoelesfiorodelicatamenteilatidellaschiena,facendoscorrereleditagiù, oltre la curva dei suoi fianchi, e infilandole nelle mutandine. «Queste non tiserviranno.» Gliele faccio scivolare lungo le gambe e mi inginocchio dietro di lei. Siappoggia barcollando a una colonnina del letto per sbarazzarsi di quell’unico capo dibiancheriaintima.

«Staiferma»leordino,elebacioilsedere,mordendolocondelicatezzadaentrambiilati.«Orasdraiati.Supina.»Lacolpiscoconforzasullenatichefacendolasobbalzare,eleisiaffrettaastendersisulletto.Rimanestesaguardandonellamiadirezione,gliocchineimiei,lucididieccitazione…eanchediunacertatrepidazione,credo.

«Lemanisopralatesta.»

Faciòchelehodetto.Prendoauricolari,mascherina,iPodetrasmettitoredalpianodelcassettone.Sedutosullettoaccantoalei,lemostrol’iPodconiltrasmettitore.Isuoiocchiguizzanonervosamenteavantieindietrotraivarioggettielamiafaccia.

«Questo trasmette allo stereo della stanza quello che senti nell’iPod. Posso sentirequellochesentitu,ehountelecomandoperazionarlo.»

Finitelespiegazioni,leinseriscogliauricolarinelleorecchieeposol’iPodsulcuscino.«Solleva la testa.»Obbedisce, e io le infilo lamascherina.Mi alzo, le prendo lamanosinistraelestringoilpolsonellemanettedicuoiofissateallacolonninasinistradelletto.Sfioro appena con le dita il suo braccio teso e lei reagisce contorcendosi. Mi spostolentamenteintornoallettoelavedoseguireilrumoredeimieipassi.Ripetol’operazioneeleammanettoanchelamanodestra.

SentoilrespirotralelabbraschiusediAnainterrompersi,farsiirregolareeaccelerare.Un rossore si diffonde lungo il suo torace, e la vedo contorcersi e sollevare i fianchinell’eccitazionedell’attesa.

“Ottimo.”

Aipiedi del letto, l’afferroper le caviglie. «Solleva la testa di nuovo» le ordino.Leiesegue senza discutere, e io la trascino verso di me in modo che le braccia sianocompletamentestese.

Emetteundebolegemitoesollevadinuovoifianchi.

Leammanettolecaviglieallecolonnineaipiedidelletto,inmodocherimangadavantiame a gambe e braccia divaricate. Faccio un passo indietro per contemplaremeglio lascena.

“Cazzo.”

Nonèmaistatacosìeccitante.

Adessoècompletamenteevolontariamenteallamiamercé.Ilpensieromiesalta,eperunattimoammirolasuagenerositàeilsuocoraggio.

Miallontanoafaticadalsortilegiodiquellavistaeprendodalcassettoneunguantodipellicciadiconiglio.Primadiindossarlo,facciopartirel’iPodconiltelecomando.Sisenteun breve fruscio, quindi l’angelico suono del mottetto a quaranta voci comincia adiffondersinellastanzaetutt’intornoalladeliziosaMissSteele.

Quandosentelamusica,Anasiimmobilizza.

Eiomimuovointornoallettodivorandolacongliocchi.

Stendolamanoeinizioadaccarezzarleilcolloconilguanto.Inspiraafondoestrattonalemanette,manongridanémichiededismettere.Lefaccioscorrerelentamenteilguantolungoilcollo,losternoesuiseni,godendomilesuecontorsionitrattenute.Percorrendouncerchiointornoalseno,lestuzzicodelicatamenteicapezzoli,eisuoigemitidipiaceremiconvincono a spostarmi verso il basso. Esploro il suo corpo con deliberata lentezza: ilventre,ifianchi,lasommitàdellecosceepoigiùlungociascunagamba.Lamusicacoralesidilataelevocifannoilloroingressoinperfettocontrappuntoconimovimentidellamiamano. Osservo la sua bocca mentre esprime le mutevoli sensazioni di Ana, oraspalancandosi di piacere, ora mordendosi il labbro. Quando il guanto raggiunge il suosesso,leistringeviolentementelenaticheperspingersicontrolamiamano.

Anche se di solito pretendo da lei l’immobilità, ora provo soddisfazione nel

contemplareilsuomovimento.

MissSteelestaapprezzandoilmomento.Èavida.

Quandoleaccarezzoiseni,isuoicapezzolisiindurisconosottoilguanto.

“Sì!”

Ora che la sensibilità della sua pelle è esasperata, mi tolgo il guanto e impugno ilflagellatore.Procedoconestremacuratracciandoilpercorsodellepallinechesi trovanoalleestremitàdellostrumento:sulpetto,suiseni,sulventre,suipelidelpube,epoigiùsullegambe.Quandolevocidialtricoristisiunisconoalmottetto,sollevoilmanicodelflagellatoreelacolpiscoconpiùforzasulventre.Leigrida,credoperlasorpresa,manonpronuncianessunasafeword.Leconcedounattimoperlasciarplacarelasensazione,poicominciodinuovo,stavoltaunpo’piùforte.

Leistrattonalemanetteericominciaagridare,lanciaunurloincomprensibile…manonla safeword. Quando la colpisco sui seni, getta la testa all’indietro ed emette un gridosilenzioso,laboccainertementresicontorcesulrasorosso.

Ancoranientesafeword.Anastacominciandoadaccettarelapartepiùoscuradisé.

Mentre tempesto il suo corpo di colpi, vedo la pelle arroventarsi sotto i morsi delflagello e sono risucchiato dal vortice del godimento.Quando il coro si interrompe,mifermoanch’io.

“Cazzo.Questadonnaèunveroschianto.”

Ricomincio da capo durante il crescendo dellamusica, con le voci che cantano tutteinsieme.Faccioschioccarelafrustasudi leisemprepiùforte,e leirispondeaognimiocolpocontorcendosi.

Mi fermo nel momento in cui l’ultima nota risuona nell’aria e lascio cadere ilflagellatoresulpavimento.Sonosenzafiato,ansimantedibisognoedidesiderio.

“Merda.”

Leièsemprestesasulletto,completamenteinerme,conilfiatocortoelasuagraziosapelletuttaarrossata.

“Oh,piccola.”

Salgosullettotralesuegambeestriscioversodilei,piazzandomialdisopradelsuocorpo. Quando la musica ricomincia e la voce del solista intona una dolcissima notaserafica, ripercorro esattamente lo stesso cammino del guanto e del flagellatore… maquestavoltaconlabocca,baciando,succhiandoevenerandoogniangolodelsuocorpo.Titillociascuncapezzolo,finoachequestononluccicadisalivaesi tendeversodime.Leisicontorceperquelcheleconsentonolemanette,egemesottodime.Lamialinguasifalargoversoilsuoventreeintornoall’ombelico.Inzuppandola.Gustandoilsuosapore.Adorandola. Muovendosi ancora più in basso, frugando attraverso i peli del pube indirezionedelsuoclitoridescoperto,cheattendedisperatolamiacarezza.Turbinointornoalei,bevendoilsuoprofumoelareazionedelsuocorpo,finchénonlasentotremaresottodime.

“Oh,no.Nonancora,Ana.Nonancora.”

Mifermoelasentosbuffaredidelusione.

M’inginocchiotralesuegambe,sbottonolapattadeipantalonieliberol’erezione.Poimi curvo su di lei e apro lemanette che le bloccano la caviglia sinistra.Mentre liberol’altra caviglia, lei mi avvolge con la sua gamba in una lunga carezza. Allora inizio amassaggiarla per fare tornare la vita nelle sue gambe, dai polpacci fino alle cosce. Sicontorce sotto dime, sollevando i fianchi in perfetta sincronia con ilmottetto diTallis,mentre i miei pollici fanno pressione sulla parte interna delle cosce, umide per la suaeccitazione.

Soffocounringhioeleafferroleanchesollevandoladalletto,einunrapidomovimentoviolentosprofondodentrodilei.

“Cazzo.”

Leièstupenda,caldaeumida,conilsuocorposull’orlodelprecipiziochepulsaintornoame.

“No.Nonadesso.Èancoratroppopresto.”

Mi fermo, restando immobile sopradi leiedentrodi lei, con il sudorechecola sullafronte.

«Ti prego» grida, e io l’afferro ancora più saldamente mentre tento di reprimerel’impulsodi spingere e perdermidentrodi lei.Chiudogli occhi per negarmi la vista diAnasottodimeintuttoilsuoportento,emiconcentrosullamusica;equandoriprendoilcontrollodimestesso,ricomincioamuovermipiano.Aumentolentamenteilritmoamanoamanochel’intensitàdellevocicresce,sincronizzandomiconl’energiaeil tempodellamusica,gustandoognicentimetrodellastradachepercorrodentrodilei.

Leistringeipugni,rovescialatestaall’indietroegeme.

“Sì.”

«Tiprego»supplicadigrignandoidenti.

“Tisento,piccola.”

L’adagiodinuovosulletto,mistendosopradileisostenendomiconigomitieseguoilritmo,spingendomidentrodileieperdendomiinleienellamusica.

Dolce,coraggiosaAna.

Sentoilsudorescorrermilungolaschiena.

“Forza,piccola.”

“Tiprego.”

Efinalmente leiesplodeintornoame,urlandoilsuoabbandonoespingendomiinunintenso,spossanteorgasmoincuiperdocompletamenteilsensodimestesso.Crollosudilei,mentreilmiomondosfuggeesiricompone,lasciandoquell’emozioneestraneachemiturbinanelpettoemiconsuma.

Scuotolatesta,cercandodiscacciarequelsentimentominacciosoeconfuso.Allungolamano,afferroiltelecomandoeinterrompolamusica.

FinediTallis.

La musica ha senza dubbio contribuito a quella che mi è parsa quasi un’esperienzareligiosa.Tentodiriprendereilcontrollodeimieisentimenti,masenzasuccesso.EscodaAnaemiprotendoperliberarleipolsidallemanette.

Sospiramentrefletteledita,poidelicatamenteletolgolamascherinaegliauricolari.

Dueenormiocchiazzurriammiccanonellamiadirezione.

«Ciao»bisbiglio.

«Ciao»misaluta,ritrosamapienadiallegria.Lasuareazioneèdeliziosa,cosìmichinoelabacioteneramentesullelabbra.

«Complimenti.»Sentolamiavocerisuonarediorgoglio.

Èmeritosuo.Èleichehasceltodisopportaretutto.

«Girati.»

Miguardaallarmata.

«Vogliosolomassaggiartilespalle.»

«Ah…vabene.»

Si volta e si lascia cadere sul letto con gli occhi chiusi.Mimetto a cavalcioni e lemassaggiolespalle.

Emetteunbrontoliodipiaceredalprofondodellagola.

«Cos’eraquellamusica?»chiede.

«Speminalium,unmottettoaquarantavocidiThomasTallis.»

«Era…travolgente.»

«Hosempredesideratoscopareconquestosottofondo.»

«Nonsaràun’altraprimavolta,MrGrey?»

«Propriocosì,MissSteele»rispondoconunsorriso.

«Anchepermeè stata laprima scopata conquesto accompagnamento»dice, lavocechetradiscelasuastanchezza.

«Tueiocistiamoregalandounsaccodiprimevolte.»

«Cosatihodettoinsogno,Chris…cioè,signore?»

Oh,no,dinuovo.“Risparmialelasofferenza,Grey.”

«Haidettomoltecose,Anastasia.Parlavidigabbieedi fragole…Dicevidivoleredipiù…echetimancavo.»

«Tuttoqui?»Sembrasollevata.

Perchésollevata?

«Cosapensavidiaverdetto?»

Apregliocchiperunmomento,poilirichiuderapidamente.

«Che ti considero brutto, presuntuoso, e che a letto sei una frana.» Apre un occhioazzurroemifissacircospetta.

“Ah…stamentendo.”

«Be’,naturalmenteiosonotuttequestecose.Adessomihaiincuriositodavvero.Cosaminascondi,MissSteele?»

«Nontinascondoniente.»

«Anastasia,seiunabugiardapatentata.»

«Pensavoche,dopoilsesso,miavrestifattoridere.Sonodelusa.»

La sua risposta mi prende in contropiede e sfodero un sorriso riluttante. «Non sonocapacediraccontarebarzellette»confesso.

«MrGrey!Unacosachenonsaifare?»Faungrandesorrisocontagioso.

«Sì,sonoundisastroconlebarzellette»dicocomesefossequalcosadicuivantarsi.

«Anch’io»ridacchia.

«Èunsuonocosìpiacevole»mormoroelabacio.Macontinuoachiedermiperchémaièapparsasollevata.«Comunque,Anastasia,tuminascondiqualcosa.Forsedovròtirartelafuoriconlatortura.»

«Haha!»Lospazio tradinoi si riempiedella sua risata.«Miparediesseregiàstatatorturataabbastanza.»

Lasuareplicacancellal’allegriadalmiovolto,cosìleiaddolcisceimmediatamentelosguardo. «Magari ti darò il permesso di torturarmi di nuovo come oggi» aggiunge concivetteria.

Oraèilmioturnodisentirmisollevato.«Lofaròconilmassimopiacere,MissSteele.»

«Siamoquiperiltuopiacere,MrGrey.»

«Staibene?»lechiedo,umileepreoccupatoaltempostesso.

«Piùchebene»replicaregalandomiilsuosorrisotimido.

«Seiincredibile.»Labaciosullafronte,poi,mentrescendodalletto,sentoancoraunavoltaquelsentimentosinistroimpadronirsidime.Neltentativodiallontanarlo,richiudolapattadeipantalonieaiutoAnaadalzarsidalletto.Quandoèdinuovoinpiedi,laattiroameelabaciogustandoilsuosapore.

«Aletto»bofonchioelaconducoversolaporta.Lìl’avvolgodinuovonell’accappatoiocheèrimastoappesoalgancio,eprimacheriescaaprotestare laprendoinbraccioe laportodipesonellamiacameraalpianodisotto.

«Sonocosìstanca»borbottaunavoltaaletto.

«Dormi, adesso» sussurro, prendendola tra le braccia. Chiudo gli occhi, cercando dicombattere l’inquietante sensazione che ancora una volta mi invade il petto. È cometornareacasaeal tempostessoprovarnenostalgia, tutto inunavolta…unasensazione

terrificante.

Sabato4giugno2011La brezza estiva mi scompiglia i capelli, mi accarezza come farebbero le agili dita diun’amante.

Lamiaamante.

“Ana.”

Misvegliodicolpo,disorientato.Lacameradalettoèavvoltanell’oscuritàedifiancoamec’èAnachedorme,ilsuorespiroèdelicatoeregolare.Miappoggiosuungomitoemipasso lamano sui capelli, con la strana sensazione che qualcuno abbia appena fatto lastessacosa.Miguardointorno,scrutogliangolibuidellastanzamaAnaeiosiamosoli.

Strano.Potreigiurarechec’eraqualcuno.Chemihatoccato.

“Erasolounsogno.”

Miscrollodidossoquelpensierofastidiosoeguardol’ora.Sonoappenapassatele4.30.Mentremibuttodinuovosulcuscino,Anamormoraunaparolaincomprensibileesigiraverso di me, ancora profondamente addormentata. Ha un’espressione serena ed èmeravigliosa.

Fissoilsoffitto,laluceintermittentedell’allarmeantincendiosembraprendermiingiroancoraunavolta.Nonabbiamofirmatoalcuncontratto,eppureAnaèqui.Difiancoame.“Equesto cosa significa?”Comedevo comportarmi con lei?Riuscirà a tollerare lemieregole?Devo sapere che è al sicuro.Mi sfrego la faccia. Perme questo è un territorioinesplorato,èfuoridalmiocontrolloelacosamimetteadisagio.

MivieneinmenteLeila.

“Merda.”

Lamiamentecominciaavagare:Leila,illavoro,Ana…esogiàchenonriusciròpiùaprenderesonno.Mialzo,miinfiloipantalonidelpigiama,chiudolaportadellacameraevadoasedermialpianoforte.

Trovo conforto inChopin, quelle note un po’ tristi rispecchiano perfettamente ilmiostatod’animoecontinuoasuonarle.UnimpercettibilemovimentoallimitedelmiocampovisivocatturalamiaattenzioneealzandolosguardovedoAnachevieneversodime,conunpassounpo’incerto.«Dovrestiesserealetto»mormoro,macontinuoasuonare.

«Anche tu» ribatte. Ha un’espressione risoluta, ma sembra comunque minuta evulnerabilevestitasolodelmioaccappatoiotroppogrande.Trattengounsorriso.

«Mistaisgridando,MissSteele?»

«Propriocosì,MrGrey.»

«Nonriescoadormire.»

Imiei pensieri sono gravati da un peso troppo grande e preferirei che lei tornasse ariposare.Dev’essereancorastancaperieri.Senzacurarsidelmioumore,sisiededifiancoamesullosgabellodelpianoforte,appoggiandolatestasullamiaspalla.

Èungestocosìintimoetenerocheperunistanteperdoilfilodelpreludio,macontinuo

asuonareemisentoinpaceperchéleièvicinaame.

«Cos’era?»michiedequandofinisco.

«Chopin.Preludioopera28,numero4.InMiminore,setiinteressa.»

«Miinteressasemprequellochefai.»

“DolcissimaAna.”Ledounbaciosuicapelli.«Nonvolevosvegliarti.»

«Nonseistatotu»midice,senzaspostarelatesta.«Suonaquell’altro.»

«Quell’altro?»

«IlpezzodiBachchehaisuonatolaprimavoltachesonorimastaadormire.»

«Ah,ilMarcello.»

Nonmiricordoquandoèstata l’ultimavoltachehosuonatoqualcosaa richiesta.Permeilpianoforteèunostrumentosolitario,soloperlemieorecchie.Lamiafamiglianonmihasentitosuonareperanni.Mapoichéme l’hachiesto lei, suoneròper lamiadolceAna.Lemieditaaccarezzanoitastiel’incantevolemelodiariempieilsalone.

«Perchésuonisolomusicatriste?»

“Perché,ètriste?”

«Davveroavevisoloseianniquandohaiiniziatoasuonare?»Continuaconledomande,sollevando la testaper studiarmi.Haun’espressione sincera ed è avidadi informazioni,comesempre;edopolascorsanottecomepotreinegarlequalcosa?

«Misonoimpegnatoastudiareilpianoforteperfarecontentalamianuovamadre.»

«Per adattarti a quella famiglia perfetta?» Nella sua voce dolce risuona l’eco delleparolechehopronunciatodurantelanostranottedellasinceritàaSavannah.

«Diciamocosì.»Nonmivadiparlarne,esonosorpresodallaquantitàdiinformazionisu dime che ha registrato. «Perché sei sveglia? Non dovresti riposarti dalle fatiche diieri?»

«Permesonoleottodelmattino.Edevoprenderelapillola.»

«Brava, te ne ricordi» mormoro tra me e me. «Solo tu potevi iniziare una terapiacontraccettivadaassumereaunorario regolare inunazonaconun fusoorariodiverso.Forse dovresti aspettare mezz’ora, e poi un’altra mezz’ora domattina, così alla finearriveraiaprenderlaaunorarioragionevole.»

«Ottimaidea»replicalei.«Dunque,cosapossiamofarenellaprossimamezz’ora?»

“Be’,potreiscopartisuquestopianoforte.”

«Mivengonoinmenteunpaiodicose»ledicoconvoceseducente.

«Oppurepossiamoparlare»misorride,conariaprovocatoria.

Nonsonodell’umoregiustoperparlare.«Preferiscolamiaidea.»Lemettounbracciointornoallavita,poilaprendosulleginocchiaeleaccarezzoicapelli.

«Tupreferiscisemprefaresessoinvecediparlare»ride.

«È vero. Soprattutto con te.» Le sue mani mi stringono le braccia, ma la tristezzarimane, calma e silenziosa. Inizio a baciarla dall’orecchio alla gola. «Forse potremmofarlosulpianoforte»mormoro,esubitoilmiocorporeagisceall’immaginedileinudasulpiano,conlegambeaperteeicapellichecadonosuunlato.

«Vogliochiarireunacosa»sussurraalmioorecchio.

«Seisemprecosìavidadiinformazioni,MissSteele.Cos’haibisognodichiarire?»Lasuapelle è calda emorbida sotto lemie labbramentre le faccio scendere l’accappatoiolungolaspallaspostandoloconilnaso.

«Noidue»mormora,equellesempliciparolesuonanocomeunapreghiera.

«Mmh.Cosainparticolare?»Facciounapausa.“Dovevuolearrivare?”

«Ilcontratto.»

Mibloccoe laguardonegliocchi.“Maperchéproprioadesso?”Lesfioro laguanciaconlapuntadelledita.

«Be’,pensocheilcontrattosiaopinabile,no?»

«Opinabile?»chiede,el’ombradiunsorrisoammorbidisceilsuoviso.

«Opinabile»rispondo,facendoleilverso.

«Macitenevitanto»dice,congliocchirannuvolati.

«Primasì.Comunque,leregolenonsonoinforse,quellevalgonoancora.»

«Prima?Primadicosa?»

«Prima…»Primadi tutto quanto, prima che tu stravolgessi ilmiomondo, prima checominciassimoadormireinsieme.Primachetumiappoggiassilatestasullaspallamentresuonavo il pianoforte. È tutto… «Prima del “di più”»mormoro, cercando di scacciarel’ormaifamiliarenodoallostomaco.

«Ah»dicelei,emisembracontenta.

«Epoisiamostatigiàduevoltenellastanzadeigiochietunonseiscappataagambelevate.»

«Tiaspettavichelofacessi?»

«Nonmiaspettonientediquellochefai,Anastasia.»

Dinuovoquellarugatralesopracciglia.«Dunque,cerchiamodiesserechiari.Vuoisolocheiosegualapartedelcontrattocheriguardaleregole,manonilresto?»

«Eccettochenellastanzadeigiochi.Vogliochetusegualospiritodelcontrattoquandoseinellastanzadeigiochi,esì,vogliochetusegualeregole…sempre.Cosìsapròcheseialsicuro,echepotròavertiognivoltachevoglio»aggiungo,intonoinsolente.

«Eseinfrangounadelleregole?»

«Inquelcaso,tipunirò.»

«Manonavraibisognodelmiopermesso?»

«Sì.»

«Esedicodino?»insiste.

“Maperchéècosìcocciuta?”

«Sedicino,dicino.Dovròtrovareunmododiconvincerti.»Ormaidovrebbesaperlo.Non ha permesso che la sculacciassi nella rimessa delle barche, anche se io ne avevovoglia.Mapoisonoriuscitoafarlolasera…conilsuobenestare.

Sialzaesidirigeversol’ingressodelsalone.Perunattimopensochesisiaarrabbiatamapoisivolta,conun’espressioneperplessa.«Quindil’aspettodellapunizionerimane.»

«Sì,masoloseinfrangileregole.»Amesembracosìchiaro…perchéaleino?

«Dovròrileggerle»dice,eall’improvvisoassumeuntonoquasiprofessionale.

“Mavuolerileggerleadesso?”

«Vadoaprendertele.»

Nellostudio,accendoilcomputerestampol’elenco.Intantomidomandocomemainestiamodiscutendoallecinquedelmattino.

Quandoritornoconilfogliostampatoleièvicinoallavellodellacucinaestabevendounbicchiered’acqua.Prendounosgabelloemisistemoaccantoalei,osservandola.Halaschienatesaerigida,equestononpromettenulladibuono.Quandosigiraversodime,faccioscorrereilfoglioversodileisulbancone.

«Eccoqui.»

Esaminainfrettal’elenco.«Quindil’obbedienzarimane?»

«Certo.»

Scuotelatesta,unsorrisodivertitoleincrespalelabbrae,senzarenderseneconto,eccochealzagliocchialcielo.

“Evviva.”

Ilmioumoremiglioradicolpo.

«Haiappenaalzatogliocchialcielo,Anastasia?»

«Forse…dipendedalla tua reazione.» Il suosguardoèal tempostessopreoccupatoedivertito.

«Lasolita.»Sesolomilasciafare…

Deglutisce,gliocchiazzurrispalancatiperlatrepidazione.«Quindi…»

«Sì?»

«Adessovuoisculacciarmi?»

«Sì.Elofarò.»

«Ah,davvero,MrGrey?»Incrocialebracciaesollevailmento,conariadisfida.

«Pensidifermarmi?»

«Prima dovrai prendermi.» Il suo sorrisomalizioso ha un effetto immediato sulmiomembro.

“Havogliadigiocare.”

Scendo dallo sgabello e la guardo attentamente. «Ah, davvero, Miss Steele?»L’atmosferaèdiventataelettrica.

“Daqualeparteproveràascappare?”

Nonmi toglie gli occhi di dosso, il suo sguardo è pieno di eccitazione. Simorde illabbroinferiore.

«Einpiùtistaimordendoillabbro.»“Lostafacendoapposta?”Mimuovopianoversolamiasinistra.

«Nonpuoi»mistuzzica.«Infondo,anchetualzigliocchialcielo.»Continuaafissarmiesimuoveancheleiversolasuasinistra.

«Sì,matuconquestogiocostaialzandolasbarradell’eccitazione.»

«Corroveloce,sai»miprovoca.

«Anch’io.»

Comefaarendereognicosatantoemozionante?

«Pensidifarelabravaevenirequi?»

«Lofacciomai?»Sogghigna,standoalgioco.

«Miss Steele, cosa intendi?»Cerco di avvicinarmi girando intorno al bancone. «Saràpeggiosedevovenireaprenderti.»

«Solo semiprendi,Christian.E inquestomomento,nonho laminima intenzionedilasciartelofare.»

“Stascherzando?”

«Anastasia, potresti cadere e farti male, il che sarebbe una diretta violazione dellaregolanumerosette,cheoraèdiventatalasei.»

«Sonoinpericolofindalgiornochetihoincontrato,MrGrey,conosenzaregole.»

«Giusto.»

Forse questo non è un gioco. Sta cercando di dirmi qualcosa? Esita per un attimo eall’improvvisofacciounbalzoperprenderla.Leistrillaecorreintornoalbancone,versolarelativasicurezzadeltavolodapranzo.Halaboccasocchiusa,lasuaespressioneèallostessotempospaventataeaudace.L’accappatoioscivolaelescopreunaspalla.Èdavveroeccitante,tremendamenteeccitante.

Siritraementremidirigoconpassodecisoversodilei.

«Tusìchesaicomedistrarreunuomo,Anastasia.»

«Ilnostroscopoèilpiacere,MrGrey.Distrartidacosa?»

«Dallavita.Dall’universo.»“Epoi leexSottomessescomparsenelnulla.Il lavoro.Il

nostroaccordo.Ognicosa.”

«Sembravimoltopreoccupatomentresuonavi.»

Nonindietreggiapiù.Mifermoeincrociolebracciamentrecercodicapirechestrategiaadottare.«Possiamocontinuarecosìtuttoilgiorno,piccola,primaopoitiprenderò,einquelmomentosaràmoltopeggioperte.»

«Nonmiprenderai»dice,moltosicuradisé.

Aggrottolesopracciglia.«Qualcunopenserebbechenonvuoicheiotiprenda.»

«Infattinonvoglio.Èproprioquestoilpunto.Permelapunizioneècomeperteesseretoccato.»

All’improvviso la tenebra mi piomba addosso e mi avvolge in un sudario didisperazione.

“No,no.Nonpossotollerarediesseretoccato,maiepoimai.”

«Ècosìchetisenti?»Ècomesemiavessetoccato,lasciandomilunghestriscebianchesulpettoconleunghie.

Sbatte lepalpebre,piùvolte,cercandodicapire ilmotivodellamiareazione.Quandomi parla, il suo tono è calmo e tenero. «No, nonmi dà così fastidio,ma era per dartil’idea.»Haun’espressioneansiosa.

“Aldiavolo!”Questogettaunalucecompletamentediversasullanostrarelazione.«Ah»borbotto,perchénonmivieneinmentenient’altrodadire.

Leifaunrespiroprofondoesiavvicina.Quandoèdifronteamemiguardanegliocchi,conunosguardocaricodipreoccupazione.

«Lodetesticosìtanto?»mormoro.

Ecco.Siamodavveroincompatibili.

“No,nonvogliocrederci.”

«Be’… no» dice, e mi sento subito sollevato. «No» continua. «È una sensazioneconflittuale.Nonmipiace,manonlodetesto.»

«Eppure,ierisera,nellastanzadeigiochi,tu…»

«Lofaccioperte,Christian,perchétunehaibisogno.Iono.Nonmihaifattomaleierisera. Il contesto era diverso, e posso razionalizzarlo, e mi fido di te.Ma quando vuoipunirmi,hopaurachetumifacciamale.»

“Cazzo.Su,diglielo.”

“Èilmomentodellaverità,Grey.”

«Vogliofartimale,manonpiùdiquantoturiescaasopportare.»Nonmispingereimaitroppoinlà.

«Perché?»

«Nehobisogno,ebasta»sussurro.«Nonpossodirtelo.»

«Nonpuoiononvuoi?»

«Nonvoglio.»

«Alloraconosciilmotivo.»

«Sì.»

«Manonhaiintenzionedidirmelo.»

«Se lo faccio, fuggirai daquesta stanza enon tornerai più.Nonposso correrequestorischio,Anastasia.»

«Tuvuoicherimanga.»

«Piùdiquantoimmagini.Nonsopportereidiperderti.»

Nonsopportopiùladistanzachec’ètranoi.Laafferroperimpedirlediscappareelaprendotralebracciaperbaciarla.Leirispondealmiodesiderio,lasuaboccasifondeconlamiaemibaciaconlastessapassione,lastessasperanza,lostessodesiderio.Latenebrachemiattanagliavasvanisceeioritrovounpo’dipace.

«Nonmilasciare»mormoropremendolelabbracontrolesue.«Nelsonnohaidettochenonmiavrestilasciatoemihaisupplicatodinonlasciarti.»

«Io non voglio andare via» dice,ma i suoi occhi cercano imiei, sperandodi trovaredellerisposte.Eiosonototalmenteesposto,lamiaanimamalvagiaeferitamessaanudo.

«Fammivedere»midice.

Eiononsochecosaintenda.

«Cosa?»

«Fammivederequantopuòfaremale.»

«Cosa?»Mistaccodaleielafisso,confuso.

«Puniscimi.Vogliosaperequantopossofarmimale.»

“Oh,no.”Lalascioandareefacciounpassoindietro.

Il suo sguardo è aperto, sincero, determinato. Si sta offrendo ame una volta di più,perchélaprendaenefacciaciòchevoglio.Sonosbalordito.Davveroèprontaasoddisfarequestomiobisogno?Noncipossocredere.«Seidispostaaprovare?»

«Sì,tel’hodetto.»Haun’espressionedecisa.

«Ana,miconfondi.»

«Anch’io sonoconfusa.Stocercandodi capirciqualcosa.Tue iodobbiamoscoprire,unavoltapertutte,sesonoingradodifarlo.Seriescoasopportarlo,poiforsetu…»

Sifermaeiofacciounaltropassoindietro.Vuoletoccarmi.

“No.”

Maselofacciamo,allorasaprò.Eancheleisaprà.

Cisiamoarrivatimoltoprimadiquantopensassi.

“Possofarlo?”

E in quell’istante capisco che non c’è nulla che io desideri di più…Nulla che possasoddisfaredipiùilmostrochesinascondedentrodime.

Primadiripensarci, leafferroilbraccioe la trascinodisopra,nellastanzadeigiochi.Mifermosullasoglia.«Timostreròfinoachepuntotipuòfaremale,cosìpotraidecidere.Seipronta?»

Annuisce, sul viso quell’espressione di ostinata determinazione che ho imparato aconoscerecosìbene.

“Esia,allora.”

Apro la porta e, prima che lei cambi idea, mi affretto a prendere una cinghia dallarastrellieraeguidoAnaversolapancanell’angolodellastanza.

«Chinatisullapanca»leordinoavocebassa.

Leifacomelehodetto,senzadirenulla.

«Siamoquiperchéhaidettodisì.Eperchéseiscappatadame.Ticolpiròseivolte,etuconteraiinsiemeame.»

Continuaanondirenulla.

Lesollevo l’orlodell’accappatoio sulla schiena, scoprendo il suomeravigliososederenudo. Accarezzo le natiche e la parte alta delle cosce con il palmo dellamano e sonoscossodaunbrivido.

“Ecco,questoèciòchevoglio,ilfruttoditantolavoro.”

«Faròquellochestoper farecosì ti ricorderaichenondevimai scapparedame.Perquantosiaeccitante,nonvogliochetentidiscapparemaipiù.Epoihaialzatogliocchialcielo.Saicosapensodiquelgesto.»Facciounrespiroprofondoassaporandoilmomentoecercandodirallentareilbattitodelcuore.

“Nehobisogno,questoèciòchemipiacefare.Efinalmentecisiamo.”

Celapuòfare.

Nonmihamaideluso.

Latengofermaconunamanoappoggiatasullapartebassadellasuaschienaedistendola cinghia. Faccio un altro respiro profondo, concentrandomi sul gesto che sto percompiere.

Nonscapperà.Mel’hachiestolei.

Impugnosaldamentelacinghiaecolpiscoconforzaentrambelenatiche.

Leigrida,scioccata.

Nonhacontatoperò…eneanchehapronunciatolasafeword.

«Conta,Anastasia!»leordino.

«Uno!»grida.

“Okay…nientesafeword.”

Lacolpiscodinuovo.

«Due!»urla.

“Così,piccola,fammisentire.”

Lacolpiscoun’altravolta.

«Tre!»sussulta.

Trestriscelesolcanoilsedere.

Tracciolaquarta.

Leigridailnumero,forteechiaro.

“Nessunopuòsentirti,piccola.Gridapurefinchévuoi.”

Lafrustoancora.

«Cinque!»Scoppiaapiangereeiomifermo,inattesadellasafeword.

Nonlapronuncia.

“Ancorauno.”

«Sei!»mormora,conunfilodivoce.

Butto la cinghia per terra emi godo quel dolcemomento di abbandono. Sono comeubriaco, senza più fiato e finalmente sazio.È una ragazzameravigliosa, lamia ragazzameravigliosa.Vogliobaciareognicentimetrodelsuocorpo.Siamoqui,comedesideravopiùdiognialtracosa.Laprendotralebraccia.

«Lasciami andare… no…» Si libera dalla mia stretta, divincolandosi con spinte estrattonieinfinesirivoltacontrodimecomeungattoinfuriato.«Nonmitoccare!»sibila.Ha il viso gonfio e rigato di lacrime, le cola il naso e i capelli sono unamassa scuraaggrovigliata:eppurenonèmaistatacosìsplendida…eallostessotempocosìfuriosa.

Lasuarabbiamitravolgecomel’ondatadiunmaremoto.

“Èfuoridisé,completamente.”

Okay,nonavevomessoincontolarabbia.

“Dalleunmomento,aspettacheentriincircolol’endorfina.”

Siasciugalelacrimeconildorsodellamano.«Èquestochetipiacedavvero?Vedermicosì?»Sipulisceilnasonellamanicadell’accappatoio.

Lamia euforia scompare. Sono sconvolto, impotente e paralizzato di fronte alla suarabbia.Ilpiantoloconoscoesonoingradodicomprenderlo,maunarabbiadelgenere…giù,infondo,daqualchepartehaunforteimpattosudimeeiononvogliopensarci.

“Nonandareavederelì,Grey.”

Perché nonmi ha chiesto di smettere?Non ha neanche pronunciato la safeword. Lapunizionesel’èmeritata,èscappatadame.Haalzatogliocchialcielo.

“Eccocosacapitaquandomisfidi,piccola.”

Miguardamalissimo.Isuoiocchiazzurrisonospalancatieluminosi,pienidirabbiaedidoloree,dicolpo,anchediunagelidaconsapevolezza.

“Merda,checosahocombinato?”

Sonodinuovolucido.

Ilmio equilibrio è precario e sono sull’orlo di unprecipizio, cercodisperatamente leparolegiustemalamiamenteècomesvuotata.

«Seiunbastardosquilibrato!»midice,conlavoceancorapienadirabbia.

Mimancailfiato,ècomeseleiavessefrustatomeconlacinghia…“Cazzo.”

Mihariconosciutoperciòchesono.

“Havistoilmostro.”

«Ana»mormoro,implorandola.Vogliochelasmetta.Voglioabbracciarlaefarsparireildolore.Vogliochepiangatralemiebraccia.

«NonosarechiamarmiAna!Devirisolvereituoicazzodiproblemi,Grey!»grida,poiescedallastanzadeigiochichiudendosilaportaallespalle.Iorimangoafissarelaporta,sconvolto,conl’ecodellesueparolenelleorecchie.

“Seiunbastardosquilibrato!”

Nessunasen’èmaiandataviainquestomodo.“Macosadiavoloèsuccesso?”Mipassolamanotraicapelliconungestomeccanico,cercandodidareunsensoallasuareazione,eallamia.Lalascioandareebasta.Nonsonopazzo.“Checos’èchesono?”Michinoaraccogliere la cinghia, mi avvicino al muro e la appendo al suo gancio. È stato senzaombradidubbiounodeimomentipiùesaltantidellamiavita.Finoaunattimoprimamisentivopiùleggero,ilpesodell’incertezzatranoisembravasvanito.

Èfatta,siamoqui.

Orachesachecosacomportapossiamovoltarepagina.

Gliel’hodetto:aquellicomemepiaceinfliggeredolore.

“Masoloalledonneacuipiace.”

Lasensazionedidisagioèsemprepiùforte.

La sua reazione…Mi torna inmente l’immagine sgradevoledel suo sguardo ferito etormentato.Èinquietante.Sonoabituatoafarpiangereledonne,èunadellecosechemipiacciono.

“MaAna?”

Mi accascio sul pavimento e appoggio la testa al muro, le braccia sulle ginocchiapiegate.Lascialapiangereebasta.Sisentiràmegliodopoaverpianto.Perledonneècosì,secondolamiaesperienza.Dalleunpo’ditempo,poiva’daleieoffrileiltuosupporto.Nonhausatolasafeword.Mel’hachiestolei.Volevasapere,curiosacom’è.Siètrattatosolodiunbruscorisveglio,nientedipiù.

“Seiunbastardosquilibrato!”

Chiudogliocchiesorridoamaramente.“Sì,Ana,èciòchesono,eadessolosaianchetu.”Orapossiamoandareavanticonlanostrarelazione…oilnostroaccordo,qualunquecosasia.

Questipensierinonmiconfortanoeilmiodisagioaumenta.Ilsuosguardoferitorivoltoversodime,oltraggiato,accusatorio,pienodicommiserazione…Leimivedeperciòchesono.“Unmostro.”

MitornanoallamenteleparoledeldottorFlynn:“Nonsoffermartisullecosenegative,Christian”.

ChiudogliocchiancoraunavoltaerivedolafacciaaddoloratadiAna.

“Chestupidosono.”

Eratroppopresto.

Troppo,troppopresto.

“Cazzo.”

Cercheròdirassicurarla.

Sì,lascialapiangereepoivaiarassicurarla.

Eroarrabbiatoconleiperchésieramessaascappare.“Perchél’hafatto?Maledizione.”Leiècosìdiversadallealtredonnechehoconosciuto,eraovviochenonavrebbereagitoallostessomodo.

Devo guardarla in faccia, stringerla tra le braccia. Supereremo questo momento.Michiedodovesiaora.

“Merda!”

Miassaleilpanico.Pensaseseneèandata!No,nonfarebbemaiunacosadelgenere.Nonsenzadirmiaddio.Mialzoemiprecipitofuoridallastanza,scendodicorsalescale.Nonènelsalone:deveesserealetto.Corroversolamiacamera.

Illettoèvuoto.

Sonoinpredaall’ansia.No,nonpuòesserseneandata!Vadodisopra,deveesserenellasua camera. Faccio i gradini a tre a tre emi fermo, senza fiato, di fronte alla porta dicamerasua.

Èlìdentro,stapiangendo.

“Oh,grazieaDio!”

Appoggiolafrontesullaporta,sopraffattodalsollievo.

“Nonandartene.”Èunpensierotremendo.

Èovvio,hasolobisognodipiangereunpo’.

Facciounrespiroprofondoevadonelbagnovicinoallastanzadeigiochiaprendereiltubettodellacremaall’arnica,unantidolorificoeunbicchiered’acqua,poitornoversolasuacamera.

Dentroèancorascuro,ancheseall’orizzontesiintravedegiàl’albaecimettounistantea individuare la mia splendida ragazza. È rannicchiata nel centro del letto, minuta evulnerabile,esinghiozzapiano.Sentireilsuodoloreèdavverolaceranteemilasciasenzafiato.LemieSottomessenonmihannomaiturbatofinoaquestopunto,neanchequandopiangevano disperate. Non riesco a capire… perché mi sento così smarrito? Appoggiol’arnica,l’acquaelapastigliadiantidolorificoemiinfilosottolecopertedifiancoalei,laaccarezzopiano.Siirrigidiscedicolpo,sembrachetuttoilsuocorpostiagridando“Nontoccarmi!”.L’ironiadellasituazionenonmisfugge.

«Ssh»mormoro,nelvanotentativodifermarelelacrimeecalmarla.Nonmirisponde.Restaimmobile,rigidacomelapietra.

«Nonmi respingere,Ana, ti prego.»Lei si rilassa appena, lascia che la stringa tra lebracciaeioimmergoilnasoneisuoimeravigliosicapelli.Ilsuoprofumoèpiùdolcechemai,ècomeunbalsamoperimieinerviscossi.Lebaciodelicatamenteilcollo.

«Nonodiarmi»mormoromentreappoggio le labbrasullasuapelle.Nonmirisponde,ma lentamente il suo pianto si dissolve in una serie di singhiozzi leggeri e infine siacquieta. Penso che si sia addormentatama non oso guardare per paura di disturbarla.Almenoadessoèpiùcalma.

L’albaarrivaepoisvanisce,lalucenaturaleoraèpiùforteeinvadelacameraamanoamanocheilmattinosi fastrada.Restiamoancoracoricati, insilenzio.Mentrestringolamiaragazzatralebraccialamiafantasiacominciaavagare,emimettoaosservarecomecambia la qualità della luce. Non riesco a ricordare un altro momento nel quale sonorimastosdraiatolasciandocheiltempopassassetraunpensieroel’altro.Èrilassante,mimetto a pensare che cosa potremmo fare nel resto della giornata. Forse dovrei portarlasullaGrace.

Be’,magarinelpomeriggiopotremmouscireinbarca.

“Setirivolgeancoralaparola,Grey.”

Eccochesièmossa,unaleggeracontrazionedelpiedeecapiscocheèsveglia.

«Tihoportatounantidolorificoeunpo’dicremaall’arnica.»

Finalmente reagisce, si gira tra lemie braccia verso dime. Il suo sguardo carico didoloreincontrailmio,lasuaespressioneèpienadiemozioniediinterrogativi.Siprendetuttoil tempoperscrutarmi,comesemivedesseperlaprimavolta.Èsnervanteperché,comealsolito,nonhoassolutamenteideadicosastiapensando,diquellochestavedendo.Maèsenzadubbiopiùcalma,eaccolgocongioialapiccolascintilladisollievocheciòmiporta.Infondoquestapotrebbeessereunabellagiornata.

Miaccarezzalaguanciaefascorrereleditasullamiamascella,accarezzandol’accennodi barba. Chiudo gli occhi, assaporando il tocco della sua mano. È ancora così nuovaquesta sensazione: essere toccato, goderedelle suedita innocenti chemi accarezzano ilvolto,latenebraacquietata.Nonmidàfastidiosemitoccalafaccia…osegiocaconleditatraimieicapelli.

«Midispiace»dice.

Lesueparole,pronunciateamezzavoce,sonounasorpresa.Sistascusandoconme?

«Percosa?»

«Peraverdettoquellecose.»

Sonoinvasodalsollievo.Mihaperdonato.Epoiquellochehadettoinpredaallarabbiaeravero:sonounbastardosquilibrato.

«Non mi hai detto niente che non sapessi.» E per la prima volta in tanti anni misorprendoachiederescusa.«Midispiacediavertifattomale.»

Alza appena le spalle e mi fa un debole sorriso. L’esecuzione è sospesa. Siamo alsicuro,ètuttoaposto.Sonosollevato.

«Tel’hochiestoio»dice.

“Questoèsicuro,piccola.”

Deglutisceunpo’afatica.«Pensodinonpoteresseretuttoquellochevuoi»midice,gliocchiaperticolmidiprofondasincerità.

Ècomesemicrollasseilmondoaddosso.

“Cazzo.”

Nonsiamoaffattoalsicuro.

“Grey,giocatelabene.”

«Tuseituttoquellochevoglio.»

Si acciglia. Ha gli occhi segnati ed è pallidissima, non l’homai vista così. Ne sonostranamente turbato.«Noncapisco»dice.«Nonsonoobbediente, e cipuoi scommetterechenontipermetteròpiùdifarmiquellodinuovo.Edèdiquestochetuhaibisogno,l’haidettotu.»

Eccoloqui,ilcolpodigrazia.Sonoandatotroppoinlà.Oraleisatutto,emitornanoinmentelediscussionichehoavutoconmestessoprimadiimbarcarminellacacciaaquestafanciulla.Nonappartieneaquestostiledivita.Comepossocorromperlacosì?È troppogiovane,troppoinnocente,anche…“Ana.”

Eccocosasonoimieisogni…nient’altrochesogni.Questastorianonfunzioneràmai.

Chiudogliocchi,noncelafaccioaguardarla.Èvero,leistarebbemoltomegliosenzadime.Orachehaconosciutoilmostro,sachenonpuòfarcelacontrodilui.Devolasciarlalibera,lasciarechevadaperlasuastrada.Tranoinonpuòfunzionare.

“Grey,rimaniconcentrato.”

«Hairagione.Dovreilasciartiandare.Nonsonol’uomoperte.»

Spalanca gli occhi. «Non voglio andarmene»mormora. Le si riempiono gli occhi dilacrimecheluccicanosullelunghecigliascure.

«Nemmenoiovogliochetutenevada»lerispondo,perchéèlaveritàequelsentimento– quel sentimento sinistro e spaventoso – è tornato e sta per travolgermi. Le lacrimescorronodinuovolungolesueguance.Glieneasciugodelicatamenteunaconilpollicee

prima di rendermene conto le parole vengono fuori da sole. «Ho iniziato a vivere daquando ti ho incontrato.» Le sfioro il contorno del labbro inferiore con il pollice. Hovogliadibaciarla,conforza.Difarledimenticarequelcheèsuccesso.Distordirla,difarlaeccitare…Sochepotreifarlo.Qualcosaperòmitrattiene:ilsuosguardoferito,diffidente.Perchémaidovrebbe lasciarsi baciaredaunmostro?Potrebbe respingermi, enon so sepotrei reggere un altro rifiuto. Le sue parole mi ossessionano, richiamano alla mentericordioscurichehotentatodicancellare.

“Seiunbastardosquilibrato.”

«Anch’io»sussurra.«Misonoinnamoratadite,Christian.»

MiricordodiquandoCarrickmiinsegnavaatuffarmi.Stringevoilbordodellapiscinaconlapuntadeipiedimentremiinarcavopercadereinacqua,eorastocadendodinuovo,nell’abisso,alrallentatore.

Nonèpossibilecheleiproviunacosadelgenereperme.

Nonperme.“No!”

Edeccochestosoffocandoeannaspoincercad’aria,strozzatodallesueparole,pesanticomeunmacignosulpetto.Sprofondosemprepiùgiù,dovec’èl’oscuritàadaccogliermi.Noncelafaccioadascoltarle,noncelafaccioareggerle.Nonsirendecontodiquellochedice,néconchihaachefare,omeglioconcosahaachefare.

«No.»Lamiavoce è arrochita daunadolorosa incredulità. «Nonpuoi amarmi,Ana.No…èsbagliato.»

Devoesseremoltochiarosuquestoconlei.Nonpuòamareunmostro.Nonpuòamareun bastardo squilibrato. Deve andarsene, deve chiamarsi fuori… e in un attimo tuttodiventachiaro.Mièvenutaunasortadiilluminazione:nonpotròmairenderlafelice.Nonpotròmaiessereciòdicui leihabisogno.Nonpossopermetterechequestastoriavadaavanti,devefinire.Anzi,nonavrebbemaidovutoneancheiniziare.

«Sbagliato?Perchésbagliato?»

«Insomma, guardati. Non posso farti felice.» Ho la voce piena di angoscia mentresprofondosempredipiùnell’abisso,inunsudariodidisperazione.

“Nessunopuòamarmi.”

«Matumifaifelice»mirisponde,senzariuscireacapire.

“Guardati,AnastasiaSteele.”Devoessereonestocon lei.«Nonadesso,nonse faccioquellochevogliofare.»

Sbatte lepalpebre, con le ciglia chepalpitano suigrandiocchi feriti, emi studiaconattenzione,comesecercassedicapirelaverità.«Nonsupereremomaiquestacosa,vero?»

Scuoto la testa, non mi viene in mente niente da dire. Alla fine tutto si riduce allaquestionedell’incompatibilità.Lei chiudegli occhi, come se fosse in preda al dolore, equando li riapre sono più sereni, pieni di determinazione. Le lacrime sono sparite. Ilsanguetornaapulsarenellamiatestaeilcuorebattedinuovocomeunforsennato.Sogiàchecosastaperdire.Hopauradiquellochestaperdire.

«Allora…èmegliocheiomenevada»dichiara,tirandosisuasedereconunsussulto.

“Adesso?”Nonpuòandarseneadesso.

«No,nonandartene.»Ormaisonoincadutalibera,precipitosempredipiù.Chesenevada adessomi sembra un errore enorme.Un erroremio.Ma non può restare qui se èinnamoratadime,nonpuòebasta.

«Nonhaalcun sensoche rimanga»dice, econunacertacautela scendedal lettoconl’accappatoioaddosso.Senestaandandosulserio,nonriescoacrederci.Miprecipitoafermarla,ma il suo sguardomi inchioda…Ha un’espressione vuota, fredda, distante…NonèlamiaAna.

«Devovestirmi.Vorreiunpo’diprivacy»dice.Lasuavoceèpiattaeincolore.Sigiraedesce,chiudendosilaportaallespalle.Iorimangoafissarelaportachiusa.

Èlasecondavoltanellagiornatachemipiantainasso.Misiedoemiprendolatestatralemani,tentandodicalmarmi,dirazionalizzareleemozionicheprovo.

“Èinnamoratadime?”

“Comeèpotutoaccadere?Come?”

“Grey,seiunidiota.”

Nonc’era forse il rischiosindall’inizio,conunacomelei?Cosìbuonae innocenteecoraggiosa.Ilrischiochesiaccorgessedichisonoinrealtàtroppotardi,echelafacessisoffrireinquestomodo?

Perchéètuttocosìdoloroso?Misembrachemiabbianotrapassatounpolmoneconunafreccia.Laseguofuoridallacamera.Leivorràlasuaprivacy,masemistalasciandomiservonoimieivestiti.

Quandoarrivoincameramialeièsottoladoccia,cosìmicambioinfrettaeindossounpaio di jeans e unaT-shirt, nera, adatta almio umore. Prendo il telefono e comincio avagare per l’appartamento. Mi viene la tentazione di sedermi al pianoforte e suonarequalchelagnalamentosa.Invecemenestolìinmezzoallastanzasenzaprovarepiùnulla.

Sonosvuotato.

“Rimaniconcentrato,Grey.”Haipresoladecisionegiusta.Lascialaandare.

Iltelefonosquilla.ÈWelch.AvràtrovatoLeila?

«Dimmi,Welch.»

«Hodellenovità,MrGrey»midice, con la suavocegracchiante.Dovrebbedavverosmetteredifumare,sembraGolaProfonda.

«L’haitrovata?»L’ideamitirasudimoraleperunattimo.

«No,signore.»

«Ealloracosac’è?»“Perchédiavolomihaichiamato?”

«Leilahalasciatoilmarito.Allafineluilohaammesso.Sièlavatolemanidilei.»

Questasìcheèunanotizia.

«Capisco.»

«Lui forse ha ideadi dovepotrebbe essere,mabisognaungerlo unpo’.Vuole anchesapereachiinteressasuamoglie,anchesenonl’hachiamatacosì.»

Cercodireprimerelarabbiachemiassale.«Quantovuole?»

«Hadettoduemila.»

«Cos’hadetto?»urlo,perdendolestaffe.Perchénonhaammessoprimachelamogliel’ha piantato? «Be’, avrebbe anche potuto dirci la verità, cazzo.Dammi il suo numero,devochiamarlo…Welch,èpropriounbelcasino.»

AlzolosguardoevedoAnainpiediconaria imbarazzatasullasogliadelsalone,conaddossounpaiodijeanseunafelpaorrenda.Sinotanosologliocchionieilvisorigidoecontratto.Dietrodileic’èlasuavaligia.

«Trovala»sbottoeinterrompolachiamata.AWelchpenseròpiùtardi.

Anasidirigeverso ildivanoe tira fuoridallozaino ilMac, ilBlackBerrye lechiavidella suamacchina. Fa un respiro profondo e poi cammina impettita verso la cucina edepositaitreoggettisulbancone.

“Macosadiavolostafacendo?Mistarestituendolesuecose?”

Si gira verso di me, con un’espressione piena di determinazione. È la sua facciaostinata,ormailaconoscobene.

«HobisognodeisoldicheTaylorhaavutoperilmioMaggiolino.»Lasuavoceadessoècalma,mamonocorde.

«Ana, non voglio queste cose, sono tue.» Non può farmi questo. «Per favore,riprendile.»

«No,Christian.Lehoaccettatesolopernondiscutere…eadessononlevoglio.»

«Ana,siiragionevole.»

«Nonvoglionientechemiricordite.HosolobisognodeisoldicheTaylorhaottenutoperlamiaauto.»Lasuavoceèprivadiemozione.

“Vuoledimenticarmi.”

«Staicercandodiferirmi?»

«Nonstocercandodiferirti,stocercandodiproteggermi.»

Certo,stacercandodiproteggersidalmostro.

«Tiprego,Ana,prendiquestaroba.»

Halelabbracosìpallide.

«Christian,nonvogliolitigare…Miservonosoloisoldi.»

“Isoldi.Allafinetuttosiriducealfottutodenaro.”

«Tivabeneunassegno?»lechiedo,acido.

«Sì,pensodipotermifidare.»

Sevuoleisoldi,ledaròisoldi.Vadonellostudio,frenandoastentolarabbia.MisiedoallascrivaniaechiamoTaylor.

«Buongiorno,MrGrey.»

Ignoroilsaluto.«QuantoseiriuscitoaottenereperilMaggiolinodiAna?»

«Dodicimiladollari,signore.»

«Cosìtanto?»Nonostanteilmiocattivoumorerestocomunquesorpreso.

«Èun’autod’epoca»dice,amo’dispiegazione.

«Grazie.PuoiaccompagnareMissSteeleacasaadesso?»

«Certo.Arrivosubito.»

Mettogiùiltelefonoetirofuoriillibrettodegliassegnidalcassettodellascrivania.Mitorna in mente la conversazione conWelch su quel grandissimo stronzo del marito diLeila.

“C’entrasempreilfottutissimodenaro.”

In preda alla rabbia raddoppio la cifra che Taylor ha ottenuto per quel macininoinfernaleeinfilol’assegnoinunabusta.

Quando torno, leièancora inpiedivicinoalbanconedellacucina,ha l’ariaspaesata,comeunabambina.Leporgolabustaeappenalaguardoinvisolamiarabbiasidilegua.

«Taylorhaottenutounbuonprezzo.Èun’autod’epoca»borbotto,comeperscusarmi.«Puoichiederloalui,tiporteràacasa.»FacciouncennoconlatestaaTaylor,cheattendeinpiedisullasogliadelsalone.

«Nonoccorre.Possotornaredasola,grazie.»

“No!Accettailpassaggio,Ana.Perchéfaicosì?”

«Intendisfidarmifinoall’ultimo?»

«Perchécambiarel’abitudinediunavita?»Milanciaun’occhiatainespressiva.

In sintesi, questo è ilmotivo per cui il nostro accordo era destinato al fallimento sindall’inizio.Leinonètagliataperquestecosee,infondo,iol’hosempresaputo.Chiudogliocchi.

“Sonounveroidiota.”

Tentounapprocciopiùmorbido,ecomincioapregarla.

«Perfavore,Ana,lasciacheTaylortiaccompagniacasa.»

«Vadoaprenderel’auto,MissSteele»annunciaTaylor,conuntonocalmoeautoritario.Magari a lui darà ascolto. Lei si guarda intorno, ma Taylor è già sceso a prendere lamacchina.

Sigiraversodimeedicolpohagliocchispalancati.Trattengoil fiato.Nonriescoacrederechesenestiaandando.È l’ultimavoltache lavedo,esembracosì triste.Mi famalepensarediessere io l’unico responsabile.Facciounpasso inavanti, conunpo’diesitazione;voglioabbracciarlaancoraunavoltaeimplorarladirestare.

Lei indietreggia,ungestoche indicaconfin troppachiarezzachenonmivuole.L’hoallontanatadame.

Sonoraggelato.«Nonvogliochetutenevada.»

«Nonpossorimanere.Socosavoglioetunonpuoidarmelo,eiononpossodartiquellodicuituhaibisogno.»

“Oh,Ana,tiprego…”Lasciachetistringaancoraunavolta.Fammisentireiltuodolceprofumo.Vogliosentirti tra lemiebraccia.Facciounaltropassoversodi lei,ma leimibloccaalzandolemani.

«No, per favore.» Indietreggia, con il panico sul volto. «Nonposso farlo.»Prende lavaligiae lozainoe sidirigeverso l’atrio.Laseguoadebitadistanza,mitee inerme, losguardofissosulsuocorpominuto.

Arrivati nell’atrio premo il pulsante dell’ascensore.Non riesco a levarle gli occhi didosso…Quel viso così delicato emalizioso, quelle labbra, l’ombra delle lunghe cigliasulle guance sempre pallide. Sono senza parole mentre tento di memorizzare ognidettaglio.Nientepiùfrasiaeffetto,nientepiùbattutine,nientepiùordiniarroganti.Nonhopiùnulla,aparteunvuotosconfinatoinmezzoalpetto.

Arrival’ascensoreeAnacientrasenzaindugio.Sivoltaaguardarmi,eperunistantelasuamascherascompareedeccoilmiostessodoloreriflessosulsuovoltomeraviglioso.

“No,Ana…nonandartene.”

«Addio,Christian.»

«Addio,Ana.»

Leportesichiudono,sen’èandata.

Miaccasciolentamentesulpavimentoemiprendolatestatralemani.Ilvuotodentrodimeoraègrandecomeunacavernaedoloroso,mitravolge.

“Grey,chediavolohaicombinato?”

Quandorialzolosguardo,idipintinell’atrio,lemieMadonne,mifannosalireallelabbraunmesto sorriso. L’idealizzazione dellamaternità. Tutte quante guardano il loro figlio,oppuremifissanoinunmodochenonlasciapresagirenulladibuono.

Hannoragioneaguardarmicosì.Leisen’èandata.Sen’èandatadavvero.Leièlacosamigliore chemi siamai successa.Eavevadetto chenon l’avrebbemai fatto.Miavevapromessochenonsenesarebbemaiandata.Chiudogliocchi, ignorandoqueglisguardisenzavitaecolmidicommiserazione,eappoggio la testaalmuro.Okay, l’hadettonelsonnoeio,daidiota,lehocreduto.Hosempresaputochenonlesareiandatobene,echeleieratroppoperme.Almenointeoria.

“Ealloraperchémisentocosì?”Perchémifacosìmale?

Il cicalino che annuncia l’arrivo dell’ascensoremi costringe a riaprire gli occhi, e ilcuoremibalza ingola.Èritornata.Rimangoseduto,paralizzatonell’attesa,e leportesiaprono:Tayloresceeperunattimorestaimmobile.

“Maledizione.Daquantotemposonosedutoqui?”

«Miss Steele è a casa, Mr Grey» dice, come se parlarmi mentre sto seduto sulpavimentofosselacosapiùnaturaledelmondo.

«Cometièsembrata?»chiedo,ostentandodisinteresse,ancheseinrealtàmuoiodallavogliadisaperlo.

«Sconvolta,signore»risponde,impassibile.

Annuisco,elocongedo.Maluinonseneva.

«Leservequalcosa,signore?»domanda,conunpo’troppagentilezzaperimieigusti.

«No.»“Vattene.Lasciamisolo.”

«Comedesidera»dice,eseneva,lasciandomisulpavimentodell’atrio.

Vorreistarmenequipersempreacrogiolarminelladisperazione,manonposso.VoglionotiziediWelch,edevoatuttiicostichiamarequellasottospeciedimaritodiLeila.

Ehobisognodifareunadoccia.Forselaveràviaquest’agonia.

Mentre mi rialzo, tocco il tavolo di legno che domina l’atrio, e ne percorrodistrattamente con le dita gli intarsi delicati.Avrei dovuto scopareMissSteele lì sopra.Chiudo gli occhi, immaginandola con le gambe aperte, la testa reclinata, il mentosollevato,laboccaapertanelpienodell’estasi,eisuoicapellisensualiraccoltisulbordo.Mieccitoalsolopensiero.

“Cazzo.”

Ildoloremiattanaglialeviscere.

“Sen’èandata,Grey.Abituatiall’idea.”

Facendoappelloadannidipraticadelcontrollo,mirimettoinpiedi.

L’acquacrepitanelladoccia,talmentecaldadaesserequasidolorosa,propriocomepiaceame.Dasottolacascata,cercodidimenticarla,sperandocheilcaloremelalevidallatestaelaviviailsuoprofumodalmiocorpo.

Sevuoleandarsene,nonsitorneràindietro.

“Mai.”

Milavoicapelliconcupadeterminazione.

“Eraora!”

Emisfuggeunsospiro.

“No.Noneraaffattoora.”

Alzo il visoverso l’acqua che scorre.Non era affattoora: sicuramentemimancherà.Appoggiolafrontesullepiastrelle.Soloieriseraeraquiconme.Mifissolemani,mentreaccarezzolarigadistuccotralepiastrelledove,soloieri,tenevostrettelesuemanicontroilmuro.

“Vaffanculo.”

Chiudo l’acqua, ed esco dal box doccia. Mentre mi stringo l’asciugamano alla vita,all’improvvisomene rendoconto:ognigiornodiventeràpiùoscuro evuoto,perché leinonnefaràpiùparte.

Addioallemailarguteepienedispirito.

Addioallasualinguabiforcuta.

Addioallacuriosità.

I suoi occhi di un azzurro incredibile non mi guarderanno più in preda a queldivertimentoappenavelato,oallapaura,oaldesiderio.Lospecchiodelbagnomirimandal’immaginediunidiotacupoepensieroso.

«Machecosatièsaltatoinmente,cretino!»glidicosogghignando.Lasuarispostaalvetriolomiarrivasprezzanteafiordilabbra.Mifal’occhiolino,conigrandiocchigrigi,vuotietristi.

«Staràmegliosenzadite.Nonpuoiessereciòchevuolelei.Nonpuoidarleciòdicuiha bisogno: la dolcezza. Si merita di meglio di te, stronzo incasinato.» Disgustatodall’immaginechemifissatorva,distolgolosguardodallospecchio.

Perogginonmirado.

MiasciugovicinoalcassettoneeprendolabiancheriaeunaT-shirtpulita.Quandomigiro, noto una scatoletta sulmio cuscino.Mimanca di nuovo il terreno sotto i piedi, etornavisibileancoraunavoltal’abissosottostante,chemiaspettaconlaboccaspalancata:larabbiasitrasformainpaura.

L’hamessolìlei.Checosamiavràlasciato?Mispoglioe,facendounprofondorespiro,misiedosullettoeprendoinmanolascatola.

Èilmodellinodiunaliantedacostruire,unBlaníkL-23.Unbigliettinocadedasopralascatolaeplanasulletto.

Questomiharicordatounmomentofelice.Grazie.Ana

Èilregaloperfetto,dapartedellaragazzaperfetta.

Provoundolorelancinante.

Perchémifacosìmale?“Perché?”

Alcuni ricordi spiacevoli, a lungodimenticati, si riaffacciano allamente e cercano diaffondareidentinelpresente.No.Nonvogliochelamiamenteritornilì.Mialzo,scagliolascatolasullettoemivestoinfretta.Quandohofinito,prendolascatolaeilbigliettinoevadonellostudio.Gestiròmegliolaquestionedalmiopostodipotere.

LaconversazioneconWelchèbreve.QuellaconRussellReed,ilbastardobugiardochehasposatoLeila,loèancoradipiù.NonsapevochesifosserosposatiduranteunweekendadaltotassoalcolicoaLasVegas.Ovviocheilloromatrimoniosiaandatoinfrantumidoposolidiciottomesi.Leil’halasciatododicisettimanefa.“DoveseiadessoLeilaWilliams?Echecosastaifacendo?”

Miconcentrosudilei,cercandodipensareaqualcheparticolaredelnostropassatochepossa suggerirmi dove si trova. Devo saperlo. Devo sapere che è al sicuro e perché èvenutafinqui.Perchédame?

Leivolevadipiù,ioinveceno,maèstatomoltotempofa.Quandosen’èandata,tuttoèstatofacile,perchélanostrarelazioneèfinitadicomuneaccordo.Inrealtà,tuttalanostrarelazione è stata esemplare, proprio come avrebbe dovuto essere. Era una monellaquand’eraconme,elofacevaapposta,manoneralacreaturaspezzatadescrittadaGail.

Quanto amava le nostre sessioni nella stanza dei giochi. A Leila piaceva farlo così.Riaffioraunricordo:quellavoltaincuilelegaiglialluci,girandoleipiediall’internoinmodochenonpotessetenderelaschienasenzaprovaredolore.Sì,lepiacevadecisamente,eamepure.Eraun’ottimaSottomessa.ManonhamaicatturatolamiaattenzionecomeAnastasiaSteele.

Enonmihamaifattouscireditestacomelei.

Guardoilkitdell’aliantesullamiascrivaniaesfioroibordidellascatolaconundito:socheleditadiAnal’hannotoccata.

“LamiadolceAnastasia.”

Comeseidiversadatutteledonnechehoconosciuto.L’unicadonnacheioabbiamaidesiderato,el’unicachenonpuòdarmiciòchevoglio.

Nonmenefacciounaragione.

Daquandolaconoscosonorinato.Leultimesettimanesonostatelepiùeccitanti,lepiùimprevedibili, le più affascinanti della mia vita. Sono stato trasportato dal mio mondomonocoloreaunoriccodisfumature,eppureleinonpuòessereciòdicuihobisogno.

Mi prendo la testa tra le mani. Non le piacerà mai quel che faccio. Ho cercato diconvincermicheinsiemesaremmoarrivatiancheaigiochipiùpesanti,manonsuccederàmai.Stamegliosenzadime.Checosasenefarebbediunfottutomostrochenonsopportadiesseretoccato?

Eppuremihafattoquestosplendidoregalo.Chialtro,all’infuoridellamiafamiglia,ciavrebbe pensato? Esamino la scatola un’altra volta e la apro. I pezzi di plastica delmodellinosonofissatisuunagriglia,avvoltinelcellophane.Miritornainmentelei,cheduranteilvolodell’alianteurladiterrore:lemaniinalto,strettealtettucciotrasparentediPerspex.Nonpossofareamenodisorridere.

MioDio,com’èstatodivertente,piùomenocometirarleicodinialparcogiochi.Anaconicodini…Cancelloimmediatamentequelpensiero.Nonvoglioritornarelì,alnostroprimobagnoinsieme.Eoratuttociòchemirimaneèilpensierochenonlarivedròmaipiù.

Lefaucidell’abissosispalancano.

“No.Adessobasta.”

Devocostruireilmodellino.Saràunadistrazione.Aproilcellophane,edoun’occhiataalleistruzioni.Hobisognodicolladamodellismo.Lacerconeicassettidellascrivania.

“Merda.” In fondo a un cassetto trovo la scatoletta di pelle rossa che contiene gli

orecchinidiCartier.Nonhoavutolapossibilitàdiregalarglieli,eadessononl’avròmaipiù.

Chiamo Andrea e le lascio un messaggio in segreteria, chiedendole di cancellarel’impegnodistasera.Nonpossoaffrontareilgalà,nonsenzanessunoalmiofianco.

Aprolascatoladipellerossaedesaminogliorecchini.Sonomeravigliosi:semplici,eallostessotempoeleganti,propriocomel’incantevoleMissSteele…chestamattinamihalasciatoperchél’hopunita…perchéhotentatodifarlesuperareisuoilimiti.Miprendolatestatralemani.Eppureleimel’halasciatofare.Nonmihafermato.Mel’halasciatofareperchémiama.Questopensieromiterrorizza,elocancelloimmediatamente.Nonpuò,èovvio:chimiconoscenonpuòamarmi.

“Forza,Grey.Concentrati.”

“Dov’èquelladannatacolla?”Rimettogliorecchininelcassettoecontinuoacercare.Nessunatraccia.

ChiamoTaylor.

«Midica,MrGrey.»

«Hobisognodicolladamodellismo.»

Taceperunattimo.«Perchetipodimodellino,signore?»

«Unaliante.»

«Inbalsaoinplastica?»

«Plastica.»

«Neho.Glielaportosubito,signore.»

Lo ringrazio,unpo’ stupitocheabbiadellacolladamodellismo.Pochi secondidopobussaallaporta.

«Avanti.»

Entranellostudioeposailpiccolocontenitorediplasticasullamiascrivania.Vistochenonseneva,sonocostrettoachiederglielo.

«Comefaiadaverla?»

«Ilvoloèstatoilmioprimoamore,signore.»

Noncapisco.

«Daltonico»spiegaintonoasciutto.

«Quindiseidiventatounmarine?»

«Sì,signore.»

«Grazieperlacolla.»

«Nonc’èdiche,MrGrey.Hamangiato?»

Ladomandamicogliedisorpresa.

«Nonhofame,Taylor.Perfavore,adessovaiagodertiilpomeriggiocontuafiglia.Civediamodomani.Nontidisturberòpiù.»

Taceperunattimo,eiosonosemprepiùirritato.“Vattene.”

«Stobene»dico,maholavocerotta.

«Signore.»Misalutaconuncennodelcapo.«Ritorneròdomanisera.»

Glifacciounvelocecennodicongedo,eluisparisce.

Quand’è stata l’ultima volta che Taylor mi ha offerto qualcosa da mangiare? Devosembrarepiùfuoriditestadiquantocreda.Prendolacolla,imbronciato.

L’aliante è sul palmo della mia mano. Lo osservo con meraviglia e un senso diappagamento; i ricordi di quel volo si affacciano allamente. Era impossibile svegliareAnastasia – sorrido al pensiero – e una volta alzata era intrattabile, disarmante emeravigliosa.Edivertente.

Accidenti,quellavoltasìcheci siamodivertiti:durante ilvoloeraeccitatacomeunaragazzina,strillavaepoi,allafine,ilnostrobacio.

Erastatoilmioprimotentativodidarlequalcosa“dipiù”.Èstraordinariocomeinunperiodocosìbreveiosiariuscitoadaccumularetantiricordifelici.

Ildoloreriaffiora,intenso,devastante;mirammentadituttoquellochehoperso.

“Concentratisull’aliante,Grey.”

Ora devo mettere al loro posto le decalcomanie, e le maledette sono complicate damaneggiare.

Finalmentehoappiccicatol’ultima,eoraaspettocheasciughi.Ilmioalianteèregistratopressol’Amministrazionefederaledell’Aviazione.Novembre.Nove.Cinque.Due.Echo.Charlie.

“EchoCharlie.”

Alzo losguardoevedoche la lucestadiminuendo.È tardi.“Ora lo facciovedereadAna”èilmioprimopensiero.

“Ananonc’èpiù.”

Stringoidentiemuovolespalleindolenzite.Mialzolentamenteemirendocontocheètuttoilgiornochenonmangioenonbevo.Homalditesta.

Misentounoschifo.

Guardo il telefono sperando che leimi abbia chiamato,ma c’è solounmessaggiodiAndrea:

GalàcancSperottOKA

Mentre sto leggendo il testo, squilla il telefono. Il mio battito cardiaco acceleraimmediatamente,poirallentaappenamirendocontocheèElena.

«Ciao.»Nontentoneanchedidissimulareladelusione.

«Christian,tisembrailmododisalutare?C’èqualcosachetirode?»Fal’offesa,mailtonoèscherzoso.

Guardofuoridallafinestra,Seattleèimmersanelcrepuscolo.Perunattimomichiedocosa stia facendo Ana. Non voglio dire a Elena che cosa è accaduto, non vogliopronunciarequelleparoleavocealtaefarlediventarerealtà.

«Christian?Chesuccede?Raccontami.»Ilsuotonodiventaprimabruscoepoiseccato.

«Leimihalasciato»mormoro,convocecupa.

«Oh.»Elenasembrasorpresa.«Vuoichevengalì?»

«No.»

Faunrespiroprofondo.«Questavitanonèpertutti.»

«Loso.»

«Merda,Christian,haiunavocetremenda.Andiamofuoriamangiarequalcosa?»

«No.»

«Vengolì.»

«No,Elena.Nonsareiunabuonacompagnia.Sonostancoehovogliadistaredasolo.Tichiamoinsettimana.»

«Christian…èmegliocosì.»

«Loso.Ciao.»

Chiudo il telefono. Non ho voglia di parlare con lei, è stata lei a incoraggiarmi adandare a Savannah. Forse sapeva già che questo giorno sarebbe arrivato. Lancioun’occhiatacciaaltelefono,lobuttosullascrivaniaevadoacercarequalcosadamangiareedabere.

Esaminoilcontenutodelfrigo.

Nientediinteressante.

Trovo un sacchetto di bretzel nella credenza, lo apro e li mangio uno dopo l’altromentre mi avvicino alla finestra. Fuori è calata la notte, le luci della città mi fannol’occhiolinosottolapioggia.Ilmondovaavanti.

“Vaiavanti,Grey.”

“Vaiavanti.”

Domenica5giugno2011Sto fissando il soffitto della camera da letto. Non riesco a addormentarmi. SonotormentatodalprofumodiAna,cheimpregnaancoralelenzuola.Appoggioilsuocuscinosulla facciaper respirare il suo aroma.Èuna tortura, ed èunparadiso, eperun attimopensochevorreimoriresoffocatocosì.

“Riprenditi,Grey.”

Ripercorro nella mente gli eventi della mattinata. Sarebbe potuta finire in mododiverso? Di solito non lo faccio mai, lo considero uno spreco di energia, ma oggi stocercandoqualcheindiziopercapirechecosaèandatostorto.Einqualunquemodolagiri,sofintroppobenecheprimaopoicisaremmoritrovati inunvicolocieco:senonfosseaccadutostamattinasarebbestato traunasettimana,unmeseounanno.Megliochesiasuccessoadesso,primadiaverpotutoinfliggerealtrodoloreadAnastasia.

Ripensoalei,rannicchiatanelsuolettinobianco.Nonriescoavisualizzarlanellanuovacasa,noncisonomaistato,mamelaimmaginoinquellacameradiVancouverdoveunanotteabbiamodormitoinsieme.Scuotolatesta,eranoannichenondormivocosìbene.Laradiosveglia segna le2.00.Sonosdraiatoquidadueore,con la testachenonsmettedirimuginare.Facciounrespiroprofondo,inaloilsuoprofumoancoraunavoltaechiudogliocchi.

Lamammanonmivede.Sonoinpiedidavantialei.Nonmivede.Stadormendocongliocchiaperti.Oppurestamale.

Sentounrumoredichiavi.Ètornato.

Corro a nascondermi e mi faccio piccolo piccolo sotto il tavolo della cucina. Lemacchininesonoconme.

“Bang!”Laportasbatte,mifafareunsalto.

Attraversoleditariescoavederelamamma.Sivoltaaguardarlo.Poidormesuldivano.Luiindossaglistivaloniconlafibbialucente,estasopralamamma,urlando.Picchialamammaconunacintura.“Alzati!Alzati!Seiunamaledettatroia.Seiunamaledettatroia.”Lamammafaunrumore,unrumoredilamento.

“Basta.Bastapicchiarelamamma.Bastapicchiarelamamma.”

Corroversodiluielopicchio,lopicchio,lopicchio.

Maluirideemidàunasberlainfaccia.

No!Gridalamamma.

“Seiunamaledettatroia.”

Lamammasiraggomitolafacendosipiccolapiccola,piccolacomeme.Epoistazitta.“Seiunamaledettatroia.Seiunamaledettatroia.Seiunamaledettatroia.”

Sonosottoiltavolo.Mimettoleditanelleorecchieechiudogliocchi.Ilrumorecessa.Luisigiraevedoisuoistivalicheentranoincucinaconpassopesante.Halacinghiainmano, la sbatte contro la gamba. Mi sta cercando. Si china e sorride. Ha un odorenauseante.Disigaretteeliquorieodoricattivi.“Eccotiqua,piccolostronzo.”

Un urlo agghiacciante mi sveglia. Sono fradicio di sudore e il cuore mi batte a mille.Balzoasederesulletto.

“Cazzo.”

Quelrumorespaventosovenivadame.

Facciounrespiroprofondopercalmarmi,cercandoditogliermidallatestaquell’odorenauseantedisudore,dibourbonedisigaretteCamelstantie.

“Seiunbastardosquilibrato.”

LeparolediAnamirisuonanointesta.

Propriocomequelledilui.

“Cazzo.”

Nonsonoriuscitoadaiutarequellaputtanadrogata.

Cihoprovato,Diosecihoprovato.

“Eccotiqua,piccolostronzo.”

MapossoriuscireadaiutareAna.

Lalascioandare.

Devolasciarlaandare.

Nonavevadavverobisognodituttoquestoschifo.

Do un’occhiata all’orologio: sono le 3.30. Vado in cucina e dopo aver bevuto unbicchiered’acquamidirigoversoilpianoforte.

Misvegliodinuovodisoprassaltoe la lucedell’albariempie lastanza.StavosognandoAna:Anachemibaciava, la linguanellamiabocca, lemiedita tra isuoicapelli, ilsuocorpocontroilmio,lemaniintrecciatesullatesta.

“Dov’è?”

Per un dolcemomento dimentico quel che è accaduto ieri, poimi piomba di nuovoaddosso.

“Sen’èandata.”

“Cazzo.”

Ilmiodesideriosifaevidente,epremecontroilmaterasso,mailricordodeisuoiocchivelatididoloreeumiliazionementreseneandavarisolvesubitoilproblema.

Misentodimerda,rimangocoricatoaosservareilsoffitto,conlebracciadietrolatesta.Ilgiornoavanzaeperlaprimavoltadopoanninonsocosafaredime.Guardodinuovol’ora,sonole5.48.

Aldiavolo,potreiancheandareafareunacorsetta.

Ascolto laDanza dei cavalieri di Prokof’evmentre corro sulmarciapiede della FourthAvenue.Mi famale dappertutto, i polmoni bruciano, la testa duole e il dolore sordo e

profondodellaperditamiconsumadadentro.Nonpossosfuggireaquestasofferenza,perquanto ci provi. Mi fermo per cambiare musica e inalare un po’ d’aria preziosa neipolmoni.Voglioqualcosadiviolento.PumpItdeiBlackEyedPeas.Oh,sì.Prendoilritmoeriparto.

MiritrovoacorrerelungoVineStreet,elosocheèunapazziamasperodiincontrarla.Mentremiavvicinoallasuavia ilcuoremibattesemprepiù fortee l’ansiacontinuaadaumentare.Nonècheabbiaunbisognodisperatodivederla,vogliosoloesseresicurochestiabene.No,nonèvero,èchehovogliadivederla.Finalmentearrivonellasuastradaepassodavantialsuopalazzo.

È tutto tranquillo, a parte una vecchia Oldsmobile che ansima lungo la via e duepersonecheportanoaspassoilcane,manelsuoappartamentononsivedealcunsegnodivita.Attraversolastradaemifermosulmarciapiededifronte,poimiinfilonell’andronediunpalazzoperriprenderefiato.

Le tende di una stanza sono chiuse, quelle delle altre, invece, aperte. Forse è la suacamera.Magari staancoradormendo, semprecheci sia.Nellamiamenteprende formaunoscenariodaincubo:leicheescelasera,siubriaca,incontraqualcuno…

“No.”

Misalelabileingola,soloalpensierodelsuocorpotralebracciadiqualcunaltro,diqualchestronzochesigodeilcaloredelsuosguardo,chelafasorridere,lafaridere,lafavenire.Civuoletuttoilmioautocontrolloperresistereallatentazionediirromperenelsuoappartamentoecontrollarechesialì,edasola.

“Telaseicercata,Grey.”

“Dimenticala,nonèladonnaperte.”

MicaloilcappellinodeiSeahawkssullafronteeripartodicorsalungoWesternAvenue.

Lamiagelosiaèselvaggiaerabbiosaeriempieilbucochehodentro.Nonlosopporto,risvegliaqualcosanellamiapsichechenonvoglioassolutamenteguardareinfaccia.Corroancorapiùveloce, lontanodaquelricordo, lontanodaqueldolore, lontanodaAnastasiaSteele.

Seattle è immersa nel crepuscolo.Mi alzo emi stiracchio.Sono stato alla scrivania delmio studio tutto il giorno, ed è stato produttivo. Anche Ros ha lavorato parecchio. Èpreparata,emihamandatolaprimabozzadelbusinessplanedellaletteradiintentiperlaSIP.

“Almenopotròtenered’occhioAna.”

Questopensieroè,inugualmisura,dolorosoeaffascinante.

Holettoecommentatoduedomandedibrevetto,diversicontrattielenuovespecifiche,e, perso nei dettagli del lavoro, non ho pensato a lei. Il piccolo aliante è ancora sullascrivania, beffardo: mi ricorda i momenti più felici, proprio come ha detto lei. Me laimmagino sulla soglia delmio studio, con addosso una dellemiemagliette; lei, le suelunghegambeegliocchiazzurri,nell’istanteappenaprimadisedurmi.

Un’altraprimavolta.

“Mimanca.”

Sono costretto ad ammetterlo. Controllo il telefono; vana speranza, perché trovo unmessaggiodiElliott.

Birretta,capo?

Glirispondo:

No.Occupato.

Larispostamiarrivaimmediatamente:

Fottiti.

“Sì,haragione.”

Nessuna notizia di Ana: nessuna chiamata persa. Nessuna mail. Il dolore che miazzanna le viscere si fa più intenso. Non chiamerà. Voleva davvero lasciarmi. Volevaandarsene,enonpossocertofarglieneunacolpa.

“Èmegliocosì.”

Midirigoversolacucina,percambiarearia.

Gail è tornata. La cucina è stata pulita, e c’è una pentola che ribolle sui fornelli. Ilprofumoèbuono…manonhofame.Leientra,mentrestosbirciandochecos’hacucinato.

«Buonasera,signore.»

«Gail.»

Siinterrompe,perchéqualcosalasorprende.Sonoio?“Devoavereunaspettodavveroorrendo.”

«Polloallacacciatora?»midomanda,contonoincerto.

«Certo»mormoro.

«Perdue?»

Laguardodrittanegliocchi,emisembraimbarazzata.

«Sonodasolo.»

«Fradieciminuti?»diceesitante.

«Vabene»rispondointonogelido.

Faccioperandarmene.

«MrGrey»emiferma.

«Midica,Gail.»

«Niente.Scusiperildisturbo.»Sivoltaversoifornellipergirareilpollo,eiovadoafarmiun’altradoccia.

“Accidenti!” Persino i miei collaboratori hanno notato che c’è del marcio in questafottutaDanimarca.

Lunedì6giugno2011Ho paura di andare a dormire. È mezzanotte passata e sono sfinito, ma mi siedo alpianoforte a suonare e risuonare il brano di Bach/Marcello. Ricordo la testa di leiappoggiataallamiaspalla,emisembraquasidisentireilsuodolceprofumo.

“Maledizione,avevadettocheciavrebbeprovato!”

Smettodisuonareemiprendolatestatralemani,eimieigomiti,premendosuitasti,produconodueaccordidissonanti.Avevadettocheciavrebbeprovato,masièarresaalprimoostacolo.

Edèscappatadame.

“Perchél’hocolpitacosìforte?”

Nelprofondodimeconoscolarisposta:perchémel’hachiesto,eiosonostatotroppoimpulsivo ed egoista per resistere alla tentazione. Sedotto dalla sua sfida, ho coltol’occasionediportarcinelladirezionecheavevodeciso.Leinonhausatolasafeword,eiolehofattopiùmalediquantopotessesopportare,dopoaverlepromessochenonloavreimaifatto.

“Stupidoidiotachenonsonoaltro.”

Comepotràmaifidarsidimed’orainpoi?Hafattobeneamollarmi.

Epoiperchédovrebbedesideraredistareconme?

Pensodiubriacarmi.Nonmiubriacodaquandoavevoquindicianni…omeglio, l’horifattounavolta,aventuno.Odioperdereilcontrollo:sobenecomel’alcolpuòridurreunuomo.Rabbrividiscoescaccioqueiricordi.Decidodiandareadormire.

Sdraiato sul letto, prego chemi sia concesso un sonno senza sogni…ma se propriodevosognare,vogliosognarelei.

Lamammaè carina oggi. Si siede e lascia che le spazzoli i capelli.Mi guarda nellospecchioemirivolgequelsuosorrisospeciale.Ilsuosorrisospecialedestinatoame.Sisenteunrumoreforte.Unoschianto.Luiètornato.No!“Dovecazzosei,puttana?Hoquiunamicochehabisogno.Unamicoconilgrano.”Lamammasialza,miprendepermanoe mi nasconde nell’armadio. Io mi siedo sulle sue scarpe e cerco di stare calmo, dicoprirmi leorecchieestrizzare fortegliocchi. Ivestitihanno l’odoredellamamma.Mipiace il suo odore.Mi piace stare qui. Lontano da lui. Lui sta urlando. “Dov’è quelloschifo di moccioso?” Mi prende per i capelli e mi trascina fuori dall’armadio. “Noncrederedirovinarcilafesta,piccolamerda.”Tiraunoschiaffoallamamma.“Comportatibeneconilmioamicoeavrailatuadose,puttana.”Lamammamiguardaconlelacrimeagliocchi.Nonpiangere,mamma.Unaltrouomoentranellastanza.Unuomogrossoconicapellisporchi.L’uomogrossosorrideallamamma.Iovengotrascinatonell’altrastanza.Luimispingesulpavimentoeiomisbuccioleginocchia.“Eadesso,cosadovreifareconte,pezzodimerda?”Haunodoreschifoso.Puzzadibirraestafumandounasigaretta.

Mi sveglio. Ilmio cuore batte come se avessi corso per chilometri inseguito da segugiinfernali. Salto giù dal letto, respingendo l’incubonei recessi dellamia coscienza, emiprecipitoincucinaaprendereunbicchierd’acqua.

Ho bisogno di vedere Flynn.Gli incubi stanno peggiorando.Avevo smesso di averliquandodormivoconAnaalmiofianco.

“Merda.”

Nonmi eramai venuto inmente di dormire con una dellemie Sottomesse. Non neavevomaisentitolanecessità.Forseavevopaurachemitoccasserodurantelanotte?Nonloso.Civolevaun’innocenteubriacaperfarmicapirequantopuòessereriposante.

Avevo già guardato le mie Sottomesse dormire, sì, ma era sempre un preludio almomentoincuileavreisvegliatepersoddisfarequalchecapriccioerotico.

RicordodiaverguardatoAnaperorementredormivaall’Heathman.Piùlaguardavo,piùmisembravabella:lapelleperfettachesplendevanellalucefioca,icapellinerisparsisul cuscino bianco, le ciglia che fluttuavano nel sonno. Aveva le labbra socchiuse, epotevo vederle i denti, e la lingua quando si leccava le labbra. Era stata un’esperienzaeccitante, solo stare lì a guardarla. E quando infine mi ero addormentato vicino a lei,ascoltandoilsuorespirocalmo,guardandoisuoisenichesialzavanoesiabbassavano,avevodormitobene…benissimo.

Vado nello studio e prendo in mano l’aliante. Quella vista mi suscita un sorrisoaffettuosoemiconsola.Misentoaltempostessofierodiaverlofattoeridicoloperquellochestoperfare.Èstatoilsuoultimoregalo.Ilprimoerastato…cosa?

Macerto.“Sestessa.”

Hasacrificatosestessaallemieesigenze.Lemievoglie.Lamialussuria.Ilmioego…ilmiomaledettoegopsicopatico.

“Cazzo,finiràmaiquestasofferenza?”

Sentendomiunpo’stupido,portol’aliantealettoconme.

«Cosagradiscepercolazione,signore?»

«Solouncaffè,Gail.»

Leiesita.«Signore,acenanonhamangiato.»

«Eallora?»

«Forsenonsisentebene?»

«Solocaffè,Gail.Perfavore»tagliocorto…Nonsonoaffarisuoi.Leistringelelabbra,ma annuisce e si volta verso la macchina del caffè. Vado nello studio a prendere idocumentiperl’ufficioecercounabustaimbottita.

ChiamoRosdall’auto.

«Hai fattounottimo lavoro sulmaterialedellaSIP,ma ilbusinessplanhabisognodiritocchi.Facciamoun’offerta.»

«Christian,nonètroppopresto?»

«Voglio muovermi in fretta. Ti homandato una mail con le mie idee sul prezzo daoffrire.Saròinufficioapartiredallesetteemezzo.Incontriamoci.»

«Seseipropriosicuro.»

«Losono.»

«Okay.ChiamoAndreaperprendereunappuntamento.HoidatiperlasceltatraDetroiteSavannah.»

«Morale?»

«Detroit.»

«Capisco.»

“Merda…nonSavannah.”

«Doponeparliamo.»Riattacco.

Sono seduto a rimuginare sul sedile posteriore dell’Audi, mentre Taylor sfreccia inmezzoaltraffico.MichiedocomefaràAnastasiaoggiadarrivareallavoro.Forseierihacompratounamacchina,ancheseperqualchemotivonedubito.Michiedosesiainfelicecome me… Spero di no. Forse si è resa conto che sono stato solo un’infatuazionepasseggera.

“Nonpuòamarmi.”

Certononadesso,dopotuttoquellochelehofatto.Nessunohamaidettodiamarmi,apartemammae papà, ovviamente,ma in quel caso era per sensodel dovere.LeparoleinsistentidiFlynnsull’amoreincondizionatodeigenitori–ancheversoibambiniadottati–mirisuonanointesta.Manonmihannomaiconvintofinoinfondo;perlorosonostatosolounadelusione.

«MrGrey?»

«Scusa, cosa c’è?»Taylormi coglie alla sprovvista. Sta tenendo aperta la portiera, easpettaconunosguardodecisamentepreoccupato.

«Siamoarrivati,signore.»

“Merda…daquantotemposiamoqui?”«Grazie,tifaròsapereacheoraperstasera.»

“Concentrati,Grey.”

SiaAndreasiaOliviaalzanogliocchiquandoescodall’ascensore.Oliviasbattelecigliaesiinfilaunacioccadietrol’orecchio.“Nehoabbastanzadiquell’oca.”Devochiedereallerisorseumanedispostarlainunaltroreparto.

«Un caffè, per favore, Olivia, e un croissant.» Lei balza in piedi per obbedire agliordini.

«Andrea,chiamamiWelch,Barney,poiFlynn,poiClaudeBastille.Nonvoglioesseredisturbatodanessuno,nemmenodamiamadre…amenoche…amenochenonchiamiAnastasiaSteele.D’accordo?»

«Sì,signore.Vuolecheguardiamoinsiemeisuoiappuntamenti?»

«No. Prima ho bisogno di un caffè e di qualcosa da mangiare.» Guardo di traversoOlivia,chesistamuovendoapassodilumacaversol’ascensore.

«Sì,MrGrey»diceAndreamentreaprolaportadell’ufficio.

Tiro fuori dalla valigetta la busta imbottita che contiene il mio bene più prezioso:l’aliante.Lomettosullascrivania,eilmiopensierotornaaMissSteele.

Stamattinadeveiniziareilsuonuovolavoro,incontreràgentenuova…uomininuovi.Èunpensierodeprimente.Midimenticherà.

No, nonmi dimenticherà. Le donne ricordano sempre il primo uomo con cui hannoscopato, no?Avrò sempre un posto nei suoi ricordi, anche solo per questo.Ma io nonvoglio essere un ricordo: voglio essere nei suoi pensieri.Hobisogno di essere nei suoipensieri.Cosapossofare?

QualcunobussaallaportaeappareAndrea.«Caffèecroissantperlei,MrGrey.»

«Entrapure.»

Mentresiavvicinaallascrivania, lanciaun’occhiataall’aliante,mahailbuonsensodinondireniente.Miposalacolazionedavanti.

Caffènero.“Bravissima,Andrea.”«Grazie.»

«Ho lasciato deimessaggi perWelch,Barney eBastille. Flynn richiamerà fra cinqueminuti.»

«Ottimo.Vogliochecancellituttiglieventisocialiprevistiperquestasettimana.Nientepranzi,nientelasera.TrovamiBarneyecercamiilnumerodiunbuonfioraio.»

Leiprendefreneticamenteappuntisultaccuino.

«Signore,disolitousiamoArcadia’sRoses.Vuolechemandideifioriperlei?»

«No,dammiilnumero.Facciodasolo.Ètutto.»

Lei annuisce ed esce in un lampo, come se non potesse fare abbastanza in fretta.Qualcheattimodopo,iltelefonosuona.ÈBarney.

«Barney,vorreichemifacessiunpiedistalloperunmodellinodialiante.»

Traunappuntamentoel’altrochiamoilfioraioeordinoduedozzinedirosebiancheperAna, da consegnare questa sera a casa sua. Così eviterò di metterla in imbarazzo odisturbarlasullavoro.

“Enonpotràdimenticarmi.”

«Vuolemandareunmessaggioinsiemeaifiori,signore?»chiedeilfioraio.

UnmessaggioperAna?

Chepossodire?

“Torna.Midispiace.Nonticolpiròmaipiù.”

Leparoleemergonospontaneenellamiatesta,facendomiaccigliare.

«Ehm…qualcosadel tipo: “Congratulazioni per il tuoprimogiornodi lavoro.Speroche sia andato tutto bene”.»Sbircio l’aliante sulla scrivania. «“Egrazie per l’aliante.Èstato un pensiero molto carino da parte tua. Ha un posto d’onore sulla mia scrivania.Christian.”»

Ilfioraiomelorilegge.

Merda,nonesprimepernientequellochevorreidirle.

«Bastacosì,MrGrey?»

«Sì,grazie.»

«Prego,signore,leaugurounabuonagiornata.»

Guardoincagnescoquelmaledettotelefono.“Buonagiornatauncazzo.”

«Ehi, bello, cos’è, hai il diavolo in corpo?» Claude si alza dal pavimento, dove l’hoappena ribaltato sul suomagroemuscolosoposteriore.«Oggipomeriggioseiuna furia,Grey.» Si alza piano, con la grazia di un gattone che rivaluta la sua preda. Ci stiamoallenandonellapalestradelseminterratodellasededellaGreyEnterprises.

«Sonoincazzato»sibilo.

Lasuaespressioneèfreddamentrericominciamoagirarciintorno.

«Non è una buona idea salire sul ring se i tuoi pensieri sono altrove» dice Claude,divertito,masenzatogliermigliocchididosso.

«Amesembracheaiuti.»

«Staipiùsullasinistra.Proteggiladestra.Lemanipiùinalto,Grey.»

Prendelaspintaemitiraunpugnosuunaspalla,facendomiquasiperderel’equilibrio.

«Concentrati.Lasciaperdereletuestronzatefinanziarie.Oforseèunaragazza?Unbelculettochefinalmentetifaabbassarelacresta?»Miprovocaconunghigno.Funziona:glisferrouncalciomediosulfianco,unpugno,due,eluibarcollaall’indietro,inunanuvoladidreadlock.

«Fattiicazzituoi,Bastille.»

«Oh-oh, abbiamo trovato il problema» esclama lui, trionfante. Di colpo scarta, maanticipolasuaazioneeloblocco,slanciandomiinaltoconunpugnoeuncalcio.Stavoltabalzaall’indietro,meravigliato.

«Qualsiasi cosa stia succedendo nel tuo piccolo mondo privilegiato, Grey, stafunzionando.Continuacosì.»

Oh,stavoltalomandoaltappeto.Migettosudilui.

Sultragittoversocasa,c’èpocotraffico.

«Taylor,possiamofareunadeviazione?»

«Dove,signore?»

«Puoipassaredavantiall’appartamentodiMissSteele?»

«Sì,signore.»

Misonoabituatoaquestodolore.Sembraonnipresente,comeilfischionelleorecchie.Durante le riunioni è più smorzato, meno invadente, ma quando sono solo con i mieipensierisirianimaeinfuriadentrodime.Perquantopuòdurare?

Mentreciavviciniamoalsuoappartamento,misembrachemisifermiilcuore.

Forselavedrò.

Questapossibilitàmiemozionaemipreoccupa.Mirendocontochedaquandosen’èandatanonhopensatoadaltrochealei.Lasuaassenzaèlamiacompagnafissa.

«Rallenta»dicoaTaylormentreciavviciniamoall’edificio.

Lelucisonoaccese.

“Èacasa!”

Sperochesiadasola,echesentalamiamancanza.

Avràricevutoimieifiori?

Vorreicontrollareiltelefonopervederesemihamandatounmessaggio,manonriescoa staccare gli occhi dal suo appartamento; non voglio correre il rischio di non vederla.Chissà se stabene.Sepensa ame.Michiedocome sia andata la suaprimagiornatadilavoro.

«Torno indietro, signore?» chiede Taylor, mentre avanziamo lentamente, el’appartamentospariscedallavista.

«No.» Espiro… Non mi ero reso conto di aver trattenuto il fiato. Mentre torniamoall’Escala,controllolemaileimessaggi,sperandodiaverricevutoqualcosadalei…manonc’èniente.SolounSMSdiElena.

Tuttobene?

Loignoro.

Ilmioappartamentoèsilenzioso;nonmen’eromairesoconto.L’assenzadiAnastasiahaaccentuatoilsilenzio.

Bevoun sorso di cognac,mentre vagonella biblioteca senza sapere che cosa fare.Èstranochenonleabbiamaimostratoquestastanza,visto ilsuoamoreper la letteratura.Miaspettoditrovareunpo’disollievoqui,perchéquestoambientenonracchiudericordidinoidue.Guardotuttiimieilibri,ordinatamentecatalogati,eimieiocchisiposanosultavolodabiliardo.ChissàseAnagiocaabiliardo.Immaginodino.

Mi viene inmente un’immagine di lei legata sul panno verde. Potranno non esserciricordiqui,malamiamenteèpiùchecapace,epiùchedisposta,acrearevivideimmaginierotichedell’adorabileMissSteele.

Nonriescoasopportarlo.

Bevounaltrosorsodicognacedesco.

Martedì7giugno2011Stiamo scopando. Forte. Contro la porta del bagno. Lei è mia. Affondo dentro di lei,ancoraeancora.Gododi lei: il suo tocco, il suoprofumo, il suosapore.Leafferrounamanciatadicapellipertenerlaferma.Lestringoilsedere.Lesuegambeavvolteaimieifianchi.Nonpuòmuoversi;latengoinchiodata.Avviluppataamecomeseta.Lesuemanitraimieicapelli.Oh,sì.Sonoacasa,leièacasa.Èquestoilpostoincuivogliostare…dentrodilei…

Lei.È.Mia. I suoimuscoli si tendono nell’orgasmo, si stringe intorno ame, la testarovesciataall’indietro.Vieniperme!Leilanciaunurloeiolaseguo…Oh,sì,miadolce,dolce Anastasia. Sorride, insonnolita, appagata… tremendamente sexy. Si alza e miguarda,conquelsuosorrisoironico,poimispingeviaecamminaall’indietro,senzadireniente.Laafferroecitroviamonellastanzadeigiochi.Latengofermasullapanca.Alzoilbracciopercastigarla,unacintura inmano…e leiscompare.Èvicinaallaporta. Ilvisopallido,sconvoltoetriste,escivolaviainsilenzio…Laportaèsparita,eleinonsiferma.Alza le mani in segno di supplica. “Vieni conme”mormora, ma indietreggia, diventasemprepiùevanescente…spariscedavantiaimieiocchi…scompare…nonc’èpiù.“No!”urlo.“No!”Malavocenonmiesce.Nonmiesceniente.Sonomuto.Muto…dinuovo.

Misveglio,confuso.

Merda…eraunsogno.Unaltrosognocosìreale.

Diverso,però.

“Maledizione!” Sono fradicio di sudore. Per un attimo provo quella sensazionefamiliaremadatempodimenticatadipauraedeuforia…maElenaormainonmipossiedepiù.

“Oddio.”Sonovenutonelsonno.Nonmicapitavadaquandoavevo…quanti?Quindici,sedicianni?

Restosdraiatonelbuio,disgustatodamestesso.Mitolgolamagliettaemiasciugo.C’èspermadappertutto.Mi trovo a sorridere nell’oscurità, nonostante il lancinante sensodiperdita. Il sogno erotico è stato molto piacevole. Il resto… può anche andarsene aldiavolo.Migirodall’altraparteemiriaddormento.

Luisen’èandato.Lamammaèsedutasuldivano.Nonparla.Guardailmuroeditantointantosbattegliocchi.Mimettodavantialei,manonmivede.Lefacciouncennoconlamanoeleimivede,mamifasegnodiandarevia.No,Vermiciattolo,nonadesso.Luifamaleallamamma.Famaleame.Loodio.Mifatantoarrabbiare.Èmeglioquandosiamosoloioelamamma.Alloraleièmia.Lamiamamma.Mifamalelapancia.Hodinuovofame. Sono in cucina, a cercare i biscotti. Prendo la sedia emi ci arrampico sopra perarrivareallacredenza.Trovounascatoladicracker.Nellacredenzanonc’èaltro.Misiedoe apro la scatola.Ne sono rimasti due.Limangio, sonobuoni. Sento un rumore.Lui ètornato. Salto giù dalla sedia, corro in camera mia e salgo sul letto. Faccio finta didormire.Luimi tocca conundito. “Stai qui, piccolamerda.Oravadoa scoparequellaputtanadituamadre.Nonvogliovederelatuafacciaschifosaperilrestodellaserata.Mihaicapito?”Datochenonrispondo,mimollaunoschiaffo.“Altrimentitibecchilacicca,stronzetto.” No. No. Non mi piace. Non mi piace la cicca. Fa male. “Hai capito,

ritardato?”Sochevuolefarmipiangere.Maèdifficile.Nonriescoaemetteresuoni.Micolpisceconilpugno…

Mi sveglio di nuovo di soprassalto, e resto ad ansimare nella pallida luce dell’alba,aspettandocheilbattitodelmiocuorerallenti,ecercandoditogliermidallaboccailgustoacredellapaura.

“Leitiavevasalvatodaquestamerda,Grey.”

Quando stavi con lei, non ti capitavapiùdi rivivere l’orroredi questi ricordi.Perchél’hailasciataandare?

Lancioun’occhiataall’orologio:le5.15.Èoradifareunacorsa.

Il suo palazzo ha un’aria tetra; è ancora nell’ombra, non toccato dal sole del primomattino. Perfetto.Molto intonato almio umore. All’interno, le luci sono spente,ma letendedellastanzachehoguardatolavoltascorsasonotirate.Dev’esserelasua.

Sperotantochestiadormendodasola.Laimmaginoraggomitolatasulsuolettodiferrobianco,comeunfagotto.Mistasognando?Leprovocoincubi?Mihadimenticato?

Non mi sono mai sentito così disperato, nemmeno da adolescente. Forse prima didiventareunGrey…Lamiamemoriafaunbalzoindietro.No,no…anchedasveglio,no.Ètroppo.Mitirosuilcappuccioemiappoggioalmurodigranito,nascostonell’andronedell’edificio di fronte. Mi viene il pensiero atroce che potrei ritrovarmi qui fra unasettimana,unmese…unanno?Aguardare,aspettare,solopersbirciareperunattimolaragazzacheuntempoèstatamia.Èunatortura.Sonodiventatoquellochemihasempreaccusatodiessere:ilsuostalker.

Nonpossoandareavanticosì.Devovederla.Assicurarmichestiabene.Devocancellarel’ultima immagine che mi resta di lei: ferita, umiliata, sconfitta… e pronta adabbandonarmi.

Devotrovareunmodo.

Quandotornoall’Escala,Gailmiguardaimpassibile.

«Nonhochiestoquestaroba.»Guardol’omelettechemihamessodavanti.

«Ealloralabuttovia,MrGrey»dicelei,facendoperprendereilpiatto.Sacheodioglisprechi,mailmiosguardoseverononlaintimidisce.

«L’hafattoapposta,MrsJones.»Cheimpicciona.

Sorride,unsorrisotrionfante.Lafulminoconlosguardo,maleinonfaunapiega,econilricordoancoraaleggiantedell’incubodellanottescorsa,divorolacolazione.

NonpotreisemplicementechiamareAnaedirle:“Ciao”?Risponderebbe?Imieiocchisiposano sull’aliante sopra la scrivania. Lei ha chiesto una rottura definitiva. Dovreirispettareilsuodesiderioelasciarlainpace.Mavogliosentirelasuavoce.Perunattimo,pensodichiamarlaeriattaccare,solopersentirlaparlare.

«Christian?Christian,tuttobene?»

«Scusami,Ros,dov’eravamorimasti?»

«Seicosìdistratto.Nontihomaivistoinquestostato.»

«Stobene»sbotto.

“Merda…concentrati,Grey.”«Cosastavidicendo?»

Ros mi guarda con sospetto. «Stavo dicendo che la SIP è in condizioni finanziariepeggioridelprevisto.Seisicurodivolerprocedere?»

«Sì.»Ilmiotonoèinesorabile.«Sicurissimo.»

«Isuoidirigentiverrannoquestopomeriggioafirmarel’accordoinformale.»

«Bene.Ora,chenotiziecisonosullanostrapropostaaEamonKavanagh?»

Sono vicino alla finestra, e attraverso le persiane di legno guardo Taylor, parcheggiatodavantiall’ufficiodiFlynn.ÈtardopomeriggioestoancorapensandoadAna.

«Christian,sonopiùchefelicediprendereituoisoldipervedertiguardarefuoridallafinestra,manoncredochesiaquestoilmotivopercuiseiqui»diceFlynn.

Quandomi giro verso di lui, mi sta guardando con un’espressione di gentile attesa.Sospiroevadoversoildivano.

«Gliincubisonotornati.Piùspaventosichemai.»

Flynnalzaunsopracciglio.«Isoliti?»

«Sì.»

«Cos’ècambiato?»Piegalatestadilato,aspettandolamiarisposta.Vistochenondiconiente,aggiunge:«Christian,haiunapessimacera.Èsuccessoqualcosa».

MisentocomemisentivoconElena:unapartedimenonvuoleparlargliene,perpauradifarlodiventarereale.

«Hoconosciutounaragazza.»

«E?»

«Mihalasciato.»

Lui sembra sorpreso. «Sei già stato lasciato da qualche donna in passato. Perchéstavoltaèdiverso?»

Glirivolgounosguardovacuo.

Perchéstavoltaèdiverso?“PerchéAnaeradiversa.”

I miei pensieri si confondono in un arazzo variopinto e intricato: lei non era unaSottomessa.Nonavevamouncontratto.Nonavevalaminimaesperienzasessuale.Èstatalaprimadonnadacuiabbiamaivolutoqualcosapiùdelsesso.Merda,leièstatalaprimadatantissimipuntidivista:laprimaragazzaconcuihodormito,laprimavergine,laprimaaincontrarelamiafamiglia,laprimaavolaresuCharlieTango,laprimachehoportatoinaliante.

“Già…diversa.”

Flynninterrompeilflussodeimieipensieri.«Èunadomandasemplice,Christian.»

«Mimanca.»

Lasuaespressionerimaneattentaecortese,manonlasciatrapelareniente.

«Nontieranomaimancateprimaledonneconcuiaveviavutounarelazione?»

«No.»

«Quindileiavevaqualcosadidiverso»suggerisce.

Mistringonellespalle,maluiinsiste.

«Aveviunarelazionecontrattualeconlei?EraunaSottomessa?»

«Losperavo.Manonfacevaperlei.»

Flynnaggrottalafronte.«Noncapisco.»

«Hoinfrantounadellemieregole.Hocorteggiatoquestaragazza,pensandochefosseinteressata,mahoscopertochelacosanonfacevaperlei.»

«Raccontamicom’èandata.»

La diga si rompe e racconto gli eventi dell’ultimomese, dalmomento in cui Ana èinciampatanelmioufficioaquandosen’èandatasabatomattina.

«Capisco.Certochenesonosuccessedicose,dall’ultimavoltaincuicisiamovisti.»Sisfrega ilmento, osservandomi. «Ci sonomolte questioni in gioco, Christian.Ma per ilmomentoquellasucuivogliopuntarel’attenzioneèciòchehaiprovatoquandohadettodiamarti.»

Facciounrespiroprofondo,misichiudelostomaco.

«Terrore»mormoro.

«Loimmaginavo.»Scuotelatesta.«Nonseiilmostrochecredidiessere.Meritituttol’affetto del mondo, Christian. Lo sai. Te l’ho detto tante volte. Solo la tua mente èconvintadelcontrario.»

Restocalmo,ignorandolesuebanalità.

«Eadessocometisenti?»michiede.

“Perso.Misentoperso.”

«Mi manca. Voglio vederla.» Sono di nuovo nel confessionale, a sciorinare i mieipeccati:ilbisognooscuro,cosìoscurochehodilei,comesefosseunadroga.

«Quindi,adispettodel fattoche,secondola tuapercezione, leinonpuòsoddisfare letueesigenze,nesentilamancanza?»

«Sì.Nonèsololamiapercezione,John.Leinonpuòesserequellochevoglio,eiononpossoesserequellochevuole.»

«Neseisicuro?»

«Sen’èandata.»

«Sen’èandataperchél’haifrustata.Puoibiasimarlasenonhaituoistessigusti?»

«No.»

«Nonhaipensatoditentareunarelazioneamodosuo?»

“Cosa?” Lo guardo sconvolto. Lui continua: «Hai trovato soddisfacenti i rapportisessualiconlei?».

«Sì,certo»sbotto,irritato.Luiignoralamiainsofferenza.

«Haitrovatosoddisfacentepicchiarla?»

«Molto.»

«Vorrestirifarlo?»

“Rifarlo?Evederlaandarvia…dinuovo?”

«No.»

«Ecomemai?»

«Perché non è il suo mondo. Le ho fatto male.Molto male… e lei non può… nonvuole…»Facciounapausa.«Aleinonpiace.Eraarrabbiata.Erasututtelefurie.»Lasuaespressione,isuoiocchiferiti,miperseguiterannoalungo…enonvoglioesseremaipiùlacausadiquellosguardo.

«Lacosatisorprende?»

Scuotolatesta.«Eradavveroarrabbiata»mormoro.«Nonl’avevomaivistacosì.»

«Cometiseisentito?»

«Impotente.»

«Equestaèunasensazionefamiliare»osserva.

«Familiare,inchesenso?»“Cosaintendedire?”

«Nonriconoscitestesso?Iltuopassato?»Lasuadomandamidestabilizza.

“Merda,neabbiamoparlatomillevolte.”

«No.Èdiverso.LarelazionecheavevoconMrsLincolneratuttaun’altracosa.»

«NonparlavodiMrsLincoln.»

«Di cosa parlavi, allora?»Lamia voce è flebile, perché di colpo capisco dovevuolearrivare.

«Losai.»

Sonosenzafiato,travoltodall’impotenzaedallarabbiadiunbambinoindifeso.Già.Larabbia.Quellarabbiaprofonda,furiosa…elapaura.Latenebrasiagitarabbiosadentrodime.

«Nonèlastessacosa»sibiloadentistretti,sforzandomidimantenerelacalma.

«No,èvero»ammetteFlynn.

Eppure,miomalgrado,rivedol’immaginedellafuriadiAna.

“Èquestochetipiacedavvero?Vedermicosì?”

Questaimmaginespegnelamiarabbia.

«Socosastaicercandodifare,dottore,maèunparagonescorretto.Leimihachiestodifarlo. Era un’adulta consenziente, per la miseria. Avrebbe potuto usare la safeword.Avrebbepotutodirmidifermarmi.Nonl’hafatto.»

«Loso.Loso.»Alzaunamano.«Stosolocercandodidimostrareunpo’brutalmentelamiatesi,Christian.Tuseiunuomoarrabbiato,ehaitutteleragionidiesserlo.Nonintendotirare fuoridinuovo tutta lastoria…Èovviochesoffri,e loscopodeinostri incontrièmettertiinunasituazioneincuiriesciadaccettartimeglioeaesserepiùatuoagiocontestesso.»Faunapausa.«Questaragazza…»

«Anastasia»mormoro,petulante.

«Anastasia.Aquantoparehaavutouneffettomoltoprofondosudite.Andandosenehascatenato la tua sindrome dell’abbandono e il tuo disturbo post-traumatico da stress. Èovviochepertesignificamoltopiùdiquellocheseidispostoadammettere.»

Sospiro.“Èperquestochemifacosìmale?Perchésignificadipiù,moltodipiù?”

«Deviconcentrartisuquellochevuoifare»continuaFlynn.«Elamiaimpressioneèchetuvogliastareconquestaragazza.Sentilasuamancanza.Vuoistareconlei?»

“StareconAna?”

«Sì»mormoro.

«Ealloradeviconcentrartisuquestoobiettivo.Etorniamoalpuntosucuihoinsistitonei nostri ultimi incontri: la terapia breve centrata sulla soluzione. Se lei ti ama, comedice,èprobabilechestiasoffrendoanchelei.Quindi,ripetoladomanda:nonhaivalutatol’ipotesidiavereunarelazionepiùconvenzionaleconquestaragazza?»

«No,nonl’hofatto.»

«Perchéno?»

«Perchénonmièmaivenutoinmentedipoterlofare.»

«Be’, se leinonèpronta a essere la tuaSottomessa, tunonpuoi recitare il ruolodelDominatore.»

Gli lancio un’occhiataccia.Non è un ruolo che recito, è quello che sono.E comeunfulmineacielsereno,mivieneinmenteunamailchehoscrittoadAnastasia.“Quellochesecondomenonriesciacapireèche inunarelazione traDominatoreeSottomessaè laSottomessaadavereilpotere.Seitu.Teloripeto:seituadavereilpotere.Nonio.”Seleinonvuolefarlo…nonpossofarlonemmenoio.

Sentounbarlumedisperanza.

“Riuscireiafarlo?”

“RiuscireiadavereunarelazioneallavanigliaconAnastasia?”

Mivienelapelled’oca.

“Cazzo.”Forsesì.

“Seciriuscissi,leimirivorrebbeconsé?”

«Christian,haidimostratodiessereunapersonadallecapacitàstraordinarie,nonostanteituoiproblemi.Seiunindividuofuoridalcomune.Unavoltachetiponiunobiettivo,faidi tutto per realizzarlo, in genere superando le tue stesse aspettative. Ad ascoltarti, mirendocontocheericoncentratoaportareAnastasianellasituazionechetieriprefisso,manonhaipresoinconsiderazionelasuainesperienzaeisuoisentimenti.Misembrachetusia stato così concentrato sul tuo obiettivo da trascurare il viaggio che stavateintraprendendoinsieme.»

L’ultimomesemipassadavanticomeunlampo:leicheinciampanelmioufficio,ilsuoforteimbarazzonelnegoziodiferramenta,lesuemailspiritose,irriverenti,lasualinguatagliente…lasuarisatina…lasuatranquillaforzad’animoeilsuoatteggiamentodisfida,il suo coraggio… e capisco di aver assaporato ogni singolo istante. Ogni ozioso,esasperante, ironico, sensuale, carnale istante di lei… sì, mi è piaciuto tutto. Abbiamointrapresounviaggiostraordinario,tuttiedue…io,almeno,senzadubbio.

Imieipensieriprendonounapiegapiùfosca.

Leinonconoscegliabissidellamiadepravazione,latenebranellamiaanima,ilmostrochec’èsotto…forsedovreilasciarlainpace.

“Nonlamerito.Leinonpuòamarmi.”

Masolopensandoaquesteparole, capiscodinonavere la forzaper starle lontano…ammessocheleimirivoglia.

Flynnrichiamalamiaattenzione.«Pensaci,Christian.Oradobbiamoconcludere.Vorreivederti fra qualche giorno e parlare di alcuni degli altri problemi a cui hai accennato.ChiederòaJanetdichiamareAndreaperfissareunappuntamento.»Sialza,ecapiscocheèoradiandare.

«Mihaidatomoltecosesucuiriflettere»glidico.

«Se così non fosse, non avrei fatto il mio lavoro. Solo qualche giorno, Christian.Abbiamoancoramolte cosedi cuiparlare.»Mi stringe lamanoemi rivolgeun sorrisorassicurante,eiomenevadoconunminuscolobarlumedisperanza.

Dalla terrazza guardo la notte di Seattle. Quassù sono lontano da tutto. Com’è che lachiamavalei?

“Lamiatorred’avorio.”

Di solito la trovo piena di pace, ma negli ultimi tempi la mia pace mentale è statamandatainfrantumidaunacertafanciulladagliocchiazzurri.

“Non hai pensato di tentare una relazione a modo suo?” Le parole di Flynn miossessionano,evocanocosìtantepossibilità.

“Potròmairiconquistarla?”Ilpensieromiterrorizza.

Bevounsorsodicognac.Perchémaidovrebbetornareconme?Potròmaiesserequellochevuole?Nonvoglioperderelasperanza.Hobisognoditrovareunmodo.

Hobisognodilei.

Qualcosamispaventa…unmovimento,un’ombraaimarginidelmiocampovisivo.Miimpensierisco.Chediavolo…?Migiroverso l’ombra,manonvedoniente.Ormaiho leallucinazioni.Finiscoilcognacetornoinsoggiorno.

Mercoledì8giugno2011Mamma!Mamma!Lamammaèaddormentatasulpavimento.Èaddormentatadamoltotempo.Lascuoto.Nonsisveglia.Lachiamo.Nonsisveglia.Luinonèquielamammanonsisveglia.

Hosete.Incucinatrascinounasediavicinoallavelloebevo.L’acquaschizzasulmiomaglione. Il mio maglione è sporco. La mamma è ancora addormentata. Mamma,svegliati!È immobile, fredda.Vadoaprendere lamia copertina, copro lamammaemisdraioaccantoaleisultappetoverdeappiccicoso.

Mi fa male la pancia. È la fame. La mamma è ancora addormentata. Ho duemacchinine.Unaèrossa.Unaègialla.Lamiaautoverdeèsparita.Lefacciocorreresulpavimento dove la mamma sta dormendo. Penso che stia male. Cerco qualcosa damangiare.Trovodeipisellinelfreezer.Sonofreddi.Limangiopiano.Mifannovenireilmaldipancia.Dormoaccantoallamamma.Ipisellisonofiniti.Nelfreezerc’èqualcosa.Haunodorestrano.Loleccoelalinguarimaneattaccata.Loaddentopiano.Haunsaporecattivo.Bevounpo’d’acqua.Giococon lemacchinineedormovicinoallamamma.Lamammaècosìfredda,enonsisveglierà.Laportasispalancadicolpo.Coprolamammacon la mia copertina. “Cazzo. Che cazzo è successo qui? Oh, maledetta troia. Merda.Cazzo. Stai fuori dai piedi, stronzetto. Lui mi dà un calcio e io sbatto la testa sulpavimento.Mifamalelatesta.Luichiamaqualcunoeseneva.Chiudelaportaachiave.Iostosdraiatovicinoallamamma.Mifamale la testa.Lapoliziottaèqui.No.No.No.Nontoccarmi.Nontoccarmi.Nontoccarmi.Iostoconlamamma.No.Sta’lontanadame.Lapoliziottahapresolamiacopertinaemiafferra.Grido.Mamma!Mamma!Leparolesonofinite.Nonriescoadireleparole.Lamammanonpuòsentirmi.Nonhopiùparole.

Misvegliorespirandoconaffannoenormiboccated’aria,miguardointorno.Oh,grazieaDio, sono nelmio letto.Lentamente la paura svanisce.Ho ventisette anni, non quattro.Questamerdadevefinire.

Eroabituatoateneresottocontrolloimieiincubi.Forseunoogniduesettimaneogiùdilì;maicosì,unanottedopol’altra.

“Daquandoleisen’èandata.”

Mi giro e resto disteso sulla schiena, fissando il soffitto. Quando era accanto a me,dormivobene.Hobisognodileinellamiavita,nelmioletto.Leierailgiornorispettoallamianotte.Lafaròritornaredame.

Come?

“Nonhaipensatoditentareunarelazioneamodosuo?”

Leivuolecuoriefiori.Possodarglieli?Conlafrontecorrugata,misforzodiricordareimomentiromanticidellamiavita…enonc’èniente…senonconAna.Il“dipiù”.Ilvoloinaliante,el’IHOP,eportarlasuCharlieTango.

Forsepossofarlo.Scivoloancoranelsonno,mentrenellamiatestarisuonaunmantra:“Leièmia.Leièmia…”erespiroilsuoodore,toccolasuapellemorbida,gustoilsaporedellesuelabbra,sentoisuoigemiti.Esausto,sprofondoinunsognoerotico,pienodiAna.

Mi sveglio bruscamente.Mi formicola la testa, e per un attimo penso di essere statodisturbato da qualcosa fuori dime.Ma è dentro.Mi siedo,mi gratto la testa e intantoesaminolentamentelastanza.

Nonostanteilsognocarnale,ilmiocorpohafattoilbravo.Elenasarebbecontenta.MihamandatounSMS ieri,maèl’ultimapersonaconcuivoglioparlare.C’èsolounacosachevogliofare,adesso.Mialzoetirofuoriimieiindumentiperandareacorrere.

VadoacontrollareAna.

La sua via è tranquilla, tranne che per il rombo di un camion delle consegne e i fischistonatidiuntipocheportaapasseggioilcane.Ilsuoappartamentoèbuio,letendedellasuastanzasonotirate.Insilenziosaosservazionedalmionascondigliodastalker,fissolesuefinestreepenso.Hobisognodiunpiano,unpianoperriconquistarla.

Mentrelalucedell’albailluminalasuafinestra,alzoatuttovolumeilmioiPod,econMobychemistrepitanelleorecchieritornocorrendoall’Escala.

«Prenderòuncroissant,MrsJones.»

Siferma,sorpresa,ealzaunsopracciglio.

«Conmarmellatadialbicocche?»chiede,riprendendosi.

«Sì,perfavore.»

«Glieneriscaldounpaio,MrGrey.Eccoilsuocaffè.»

«Grazie,Gail.»

Sorride.Soloperchéprendoun croissant?Sequesto la fa felice, dovrei prenderli piùspesso.

Seduto sul sedile posteriore della Audi, faccio i miei piani. Ho bisogno di stabilire uncontatto ravvicinato e personale con Ana Steele, per iniziare la mia campagna diriconquista.ChiamoAndrea,anchesesochealle7.15nonsaràancorainufficio,elasciounmessaggiovocale:“Andrea,appenaarrivivoglioripassareilprogrammadeiprossimigiorni”.Ilpassonumerounodellamiaoffensivaèquellodi liberaredeltempoperAna.Che diavolo devo fare questa settimana? Al momento, non sono proprio aggiornato.Normalmentehosottocontrolloquestaroba,madaunpo’ètuttoincasinato.Adessohounamissionesucuiconcentrarmi.“Puoifarlo,Grey.”

Manelprofondononsosecicredodavvero.Vorreiaverne ilcoraggio.L’ansiami facontrarrelostomaco.PossoconvincereAnaariprendermiconlei?Miascolterà?Losperotanto.Devefunzionare.Leimimanca.

«MrGrey,hocancellato tuttigli impegnidiquesta settimana,apartequellodidomani.Nonsodicosasitratta.IlcalendariodicePortland,tuttoqui.»

“Sì!Èquelfotografodelcazzo!”

SorridoadAndrea,elesuesopraccigliasialzanoperlasorpresa.«Grazie,Andrea.Peroraètutto.MandaSam.»

«Certo,MrGrey.Vuoledelcaffè?»

«Sì,perfavore.»

«Conlatte?»

«Sì.Grazie.»

Sorrideeducatamenteeseneva.

“Cisiamo!Ilmiobigliettod’ingresso,ilfotografo!Ora…Cosadevofare?”

Inmattinatahoavutounariunionedopol’altra,elostaffmiguardavanervoso,inattesadiqualche scenata.D’accordo, è stato ilmiomodusoperandi negli ultimissimi giorni,maoggimisentopiùlucido,piùcalmoepresente.Sonoingradodiaffrontarequalsiasicosa.

Èoradipranzo.IlmioallenamentoconClaudeèandatobene.L’unicacosachenonvaèchemancanonotiziediLeila.Tuttoquellochesappiamoèchesièdivisadalmaritoepotrebbeesseredovunque.Serispuntafuori,Welchlatroverà.

Sonoaffamato.Oliviaappoggiaunpiattosullamiascrivania.

«Ilsuosandwich,MrGrey.»

«Polloemaionese?»

«Be’…»

Lafisso.Propriononciarriva.

Oliviafarfugliascusesenzasenso.

«Hodettopolloconmaionese,Olivia.Nonècosìdifficile.»

«Midispiace,MrGrey.»

«Vabene.Vai.»Sembrasollevata,maescedallastanzaagambelevate.

TelefonoadAndrea.

«Signore?»

«Vieniqui.»

Comparesullasoglia,guardandomicalmaedefficiente.

«Sbarazzatidiquellaragazza.»

Andreasiraddrizza.

«Signore,OliviaèlafigliadelsenatoreBlandino.»

«Non mi importa se è la regina della fottuta Inghilterra. La voglio fuori dal mioufficio.»

«Sì,signore.»Andreaarrossisce.

«Prendi qualcun altro per aiutarti» le propongo in tono gentile.Non voglio giocarmiAndrea.

«Sì,MrGrey.»

«Grazie.Ètutto.»

Lei sorride e ho la certezza che è di nuovo nella squadra. È una brava assistentepersonale; non voglio che lasci perché faccio lo stronzo. Esce, lasciandomi al miosandwichdipollo–senzamaionese–ealmiopianostrategico.

“Portland.”

Socomesonogli indirizzimaildeidipendentidellaSIP.Credoche siapiù facile cheAnastasiarisponda,selescrivo;l’hasemprefatto.Macomecomincio?

CaraAna

No.

CaraAnastasia

Neanche.

CaraMissSteele

“Merda!”

Mezz’oradopo sto ancora fissando lo schermovuotodel computer.Che cavolodevodire?

“Ritorna…tiprego?”

Perdonami.

Mimanchi.

Proviamoamodotuo.

Miprendolatestatralemani.Perchéècosìdifficile?

“Fallabreve,Grey.Dacciuntaglioconquestestronzate.”

Facciounrespiroprofondoedigitounamail.“Sì…questoandràbene.”

MitelefonaAndrea.

«MissBaileyèquipervederla,signore.»

«Dillediaspettare.»

Riattaccoemiprendounmomento.Poi,conilcuoreingola,premoINVIA.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:8giugno201114.05Oggetto:Domani

CaraAnastasia,perdonaquestaintrusioneallavoro.Sperochestiaandandobene.Hairicevutoimieifiori?Hovistochedomanicisaràl’inaugurazionedellamostradeltuoamicoallagalleria,esonosicurochenonhaiavutoiltempodicomprareunamacchina.Lastradaèlunga.Sareipiùchefelicediaccompagnarticiio,setulovolessi.Fammisapere.

ChristianGrey

Amministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Guardolamiacaselladiposta.

Eguardo.

Eguardo…Lamiaansiacrescementreiseconditrascorrono,lentissimi.

Mialzoemimettoacamminaresuegiùperl’ufficio,manonriescoastarelontanodalcomputer.Tornoallascrivaniaecontrolloancoraunavoltalemail.

Niente.

Perdistrarmi,sfioroconunditoilcontornodellealidelmioaliante.

“Echecazzo,Grey,dattiunacalmata!”

Su,Anastasia,rispondimi.Èsemprestatacosìpronta.

Controllol’orologio…le14.09.

“Quattrominuti!”

Eancoraniente.

Mi rimetto a camminare avanti e indietroper l’ufficio, scrutando l’orologioogni duesecondi,oalmenocosìmisembra.

Alle14.20sonoinpredaalladisperazione.Leinonhaintenzionedirispondere.Miodiadavvero…ecomedarletorto?

Poisentoilsegnalesonorodiunamail.Ilcuoremibatteingola.

“Maledizione!”ÈdiRos,midicecheètornatanelsuoufficio.

Epoièlì,nellamiacaselladiposta,larigamagica:

“Da:AnastasiaSteele”.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:8giugno201114.25Oggetto:Domani

Ciao,Christian,grazieperifiori.Sonobellissimi.Sì,gradireiunpassaggio.Grazie.

AnastasiaSteeleAssistentediJackHyde,Direttoreeditoriale,SIP

Sono inondato da un senso di sollievo. Chiudo gli occhi, assaporando questasensazione.

SÌ!

Leggoattentamentelamailallaricercadiindizi,macomealsolitononhoideadiqualisiano ipensieridietro lesueparole. Il tonoèabbastanzaamichevole,maquestoè tutto.

Soloamichevole.

“Carpediem,Grey.”

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:8giugno201114.27Oggetto:Domani

CaraAnastasia,acheorapassoaprenderti?

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Nondevoaspettarealungo.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:8giugno201114.32Oggetto:Domani

L’inaugurazioneèalle19.30.Acheorasuggerisci?

AnastasiaSteeleAssistentediJackHyde,Direttoreeditoriale,SIP

PossiamoprendereCharlieTango.

Da:ChristianGreyA:AnastasiaSteeleData:8giugno201114.34Oggetto:Domani

CaraAnastasia,Portlandèpiuttostolontana.Possovenireaprendertialle17.45.Nonvedol’oradiincontrarti.

ChristianGreyAmministratoredelegato,GreyEnterprisesHoldingsInc.

Da:AnastasiaSteeleA:ChristianGreyData:8giugno201114.38Oggetto:Domani

Civediamo,allora.

AnastasiaSteeleAssistentediJackHyde,Direttoreeditoriale,SIP

Lamiacampagnaperriconquistarlaèincorso.Misentoeuforico;ilpiccolobocciolodisperanzaoraèunciliegiogiapponeseinfiore.

ChiamoAndrea.

«MissBaileyètornatanelsuoufficio,MrGrey.»

«Loso,mihamandatounamail.HobisognodiTaylorquientroun’ora.»

«Sì,signore.»

Riaggancio. Anastasia sta lavorando per un tipo che si chiama Jack Hyde. Vogliosapernedipiùsudilui.ChiamoRos.

«Christian.»Sembraincazzata.“Tosta.”

«AbbiamoaccessoaifiledeidipendentidellaSIP?»

«Nonancora.Mapossoprocurarmeli.»

«Perfavore.Oggi,seriesci.VogliotuttoquellochehannosuJackHyde,esuchiunqueabbialavoratoperlui.»

«Possochiedereperché?»

«No.»

Restainsilenzioperunmomento.

«Christian,nonsochecosatihapresodirecente.»

«Ros,falloebasta,vabene?»

Sospira.«Bene.OrapossiamoincontrarciinmeritoallapropostaperilcantierenavalediTaiwan?»

«Sì.Dovevofareunachiamataimportante.C’èvolutopiùdiquantopensavo.»

«Arrivosubito.»

QuandoRosesce,laseguofuoridall’ufficio.

«WashingtonStateUniversityvenerdìprossimo»dicoadAndrea,cheprendenotasulsuotaccuino.

«Epossovolaresull’aereoaziendale?»Rosribolled’entusiasmo.

«Elicottero»lacorreggo.

«Quellocheè,Christian.»Alzagliocchialcielomentreentrainascensore.Mivienedasorridere.

AndreaguardaRoscheseneva,poisirivolgeame,inattesa.

«ChiamaStephan.DomaniseravoloaPortlandconCharlieTango,ehobisognocheluiloriportiaBoeingField»ledico.

«Sì,MrGrey.»

NonvedotraccediOlivia.«Sen’èandata?»

«Olivia?»chiedeAndrea.

Annuisco.

«Sì.»Sembrasollevata.

«Dove?»

«Alfinanziario.»

«Buonaidea.AlmenoquestocimetteràalriparodalsenatoreBlandino.»

Andreaparegradirel’apprezzamento.

«Staicercandoqualcunaltrochediaunamanoqui?»lechiedo.

«Sì,signore.Vedotrecandidatidomanimattina.»

«Bene.C’èTaylor?»

«Sì,signore.»

«Annullatuttiimieiappuntamentiperilrestodellagiornata.Stouscendo.»

«Vafuori?»squittiscesorpresa.

«Sì.»Sorrido.«Fuori.»

«Dove,signore?»chiedeTaylor,mentremisistemosulsedileposterioredelSUV.

«AlMacStore.»

«SullaQuarantacinquesimaNordest?»

«Sì.» Vado a comprare un iPad per Ana. Appoggiandomi allo schienale del sedile,chiudogliocchiepensoalleapplicazionieallecanzonichehointenzionediscaricareeinstallareperlei.PotreiscegliereToxic.Ilpensieromistrappaunsorrisetto.No,noncredoche le farebbe piacere. Si arrabbierebbe di brutto… e, per la prima volta da un po’ ditempo,ilpensierodileichesiarrabbiamifasorridere.ArrabbiatacomeinGeorgia,noncomesabatoscorso.Mispostosulsedile.Nonvoglioricordarlo.Rivolgodinuovoimieipensieri alle canzoni che potrei scegliere, e mi sento ottimista come mai negli ultimigiorni.Iltelefonoronza,eilmiobattitocardiacosiimpenna.

“Ètropposperareche…?”

Ehi,stronzo.Unabirra?

“Maledizione.”UnSMSdamiofratello.

No.Hodafare.

Haisempredafare.VadoaBarbadosdomani.Sai,perunpo’diRELAX.Civediamoquandotorno.Ecifaremoquellabirra!!!

Cisivede,Lelliot.Buonviaggio.

Èstataunaseratadisvago,pienadimusica.UnviaggionostalgicoattraversoiTunes,percomporreunaplaylistperAnastasia.Miricordodi leicheballanellamiacucina.Vorreisapere cosa stava ascoltando. Appariva assolutamente ridicola, e completamenteadorabile.Èstatodopochel’avevoscopataperlaprimavolta.

“No.”Dopocheavevofattol’amoreconleiperlaprimavolta?

Nessunodeidueterminisuonagiusto.

Ricordolasuaimplorazioneappassionata,lanottechel’hopresentataaimieigenitori.“Voglio fare l’amore con te.” Come sono stato scioccato da quella sua semplicedichiarazione!Eppure tutto quello che voleva era toccarmi. Stomale al pensiero.Devofarle capire che per me si tratta di un limite assoluto. Non posso sopportare di esseretoccato.

Scuotolatesta.“Staiprecipitandolecose,Grey.”Primadevichiuderequestafaccenda.Controlloladedicasull’iPad.

Anastasia,questoèperte.Soquellochevuoisentirtidire.Lamusicaquisopralodiceperme.Christian

Forsequestoservirà.Vuolecuoriefiori;forsequestociandràvicino.Tuttaviascuotolatesta,perchénonnehoidea.Devodirlecosìtantecose,semiascolterà.Esenonlofarà,lecanzoniglieledirannoperme.Sperosolochemilascilapossibilitàdidargliele.

Masenonlepiacelamiaproposta,senonlepiaceilpensierodistareconme…cosafarò?PotreiesseresolouncomodopassaggioperPortland.Ilpensieromideprime,mentremidirigoversolamiacameraperdormireunpo’.Nehotantobisogno.

Possoosaresperareche…?

“Maledizione.Sì,posso.”

Giovedì9giugno2011Ladottoressaalzalemani.“Nontifaròdelmale.Hobisognodicontrollareiltuopancino.Qui.”Midàunacosarotondafreddaebruttaemicifagiocare.“Mettilosultuopancino.Ionontitoccheròepotròsentireiltuopancino.”

Ladottoressaèbuona…Ladottoressaèlamamma.

Lamianuovamammaèbella.Ècomeunangelo.Unangelodottore.Miaccarezza icapelli.Mipiacequandomi accarezza i capelli.Leimi famangiare il gelato e la torta.Nongridaquandotrovailpaneelemelenascostinellemiescarpe.Osottoilmioletto.Osottoilcuscino.“Tesoro,ilciboèincucina.Cercameopapàquandohaifame.Indicaconildito.Ciriesci?”C’èunaltroragazzo.Lelliot.Luiècattivo.Cosìglidoipugni.Maallamianuovamammanonpiacechelottiamo.C’èunpianoforte.Mipiaceilrumore.Iostoalpianoepremoilbiancoeilnero.Ilrumoredelneroèstrano.MissKathiesiedealpianocon me. Insegna le note nere e le bianche. Ha lunghi capelli castani e assomiglia aqualcunocheconosco.Leihailprofumodeifioriedellatortadimelechecuoceinforno.Odoradibuono.Fasuonarebeneilpiano.Leiègentileconme.Sorrideeiogioco.Sorrideeiosonofelice.LeisorrideeleièAna.BellaAna,sedutaconmementresuonounafuga,un preludio, un adagio, una sonata. Sospira, appoggiando la testa sulla mia spalla, esorride.“Mipiaceascoltartimentresuoni,Christian.Tiamo,Christian.”

Ana.Staiconme.Seimia.Tiamoanch’io.

Misvegliodicolpo.

“Oggilariconquisterò.”

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Questo libroèun’operadi fantasia.Personaggie luoghicitatisono invenzionidell’autriceehanno loscopodiconferireveridicitàallanarrazione.Qualsiasianalogiaconfatti, luoghiepersone,viveoscomparse,èassolutamentecasuale.

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GreydiELJamesCopyright©2011,2015byFiftyShadesLtd.©2015MondadoriLibriS.p.A.,MilanoTitolodell’operaoriginale:GreyEbookISBN9788852066320

COPERTINA||ARTDIRECTOR:GIACOMOCALLO|PROGETTOGRAFICO:SQICEDRAGONANDMEGANWILSON|GRAPHICDESIGNER:NADIAMORELLI|FOTO©RA2STUDIO

Indice

IllibroL’autriceFrontespizioGreyRingraziamentiLunedì9maggio2011Sabato14maggio2011Domenica15maggio2011Giovedì19maggio2011Venerdì20maggio2011Sabato21maggio2011Domenica22maggio2011Lunedì23maggio2011Martedì24maggio2011Mercoledì25maggio2011Giovedì26maggio2011Venerdì27maggio2011Sabato28maggio2011Domenica29maggio2011Lunedì30maggio2011Martedì31maggio2011Mercoledì1giugno2011Giovedì2giugno2011Venerdì3giugno2011Sabato4giugno2011Domenica5giugno2011Lunedì6giugno2011Martedì7giugno2011Mercoledì8giugno2011Giovedì9giugno2011Copyright