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Per la valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto nell'edificio sono utilizzabili due tipi di criteri: 1) Esame delle condizioni dell’installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre dal materiale 2) Misura della concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all'interno VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Valutazione del rischio Amianto

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Page 1: Valutazione del rischio Amianto

Per la valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto nell'edificio sono utilizzabili due tipi di criteri: 1) Esame delle condizioni dell’installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre dal materiale2) Misura della concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all'interno dell'edificio, al fine di stimare il rischio di inalazione delle persone.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Page 2: Valutazione del rischio Amianto

VALUTAZIONI DA EFFETTUARSI CON L’ISPEZIONE VISIVA DELL'INSTALLAZIONE

- Tipo e condizioni dei materiali - Fattori che possono determinare un futuro danneggiamento o degrado- Fattori che influenzano la diffusione di fibre e l'esposizione degli individui- Compilazione di scheda di sopralluogo, separatamente per ciascun'area dell'edificio in cui sono presenti materiali contenenti amianto

Valutazione del rischioIspezione visiva

Page 3: Valutazione del rischio Amianto

Dovrà essere compilata l'apposita scheda di valutazione per ciascuna area in cui sono presenti materiali contenenti amianto.

I fattori considerati devono consentire di valutare l'eventuale danneggiamento o degrado del materiale e la possibilità che il materiale stesso possa deteriorarsi o essere danneggiato.

La valutazione deve essere condotta distintamente per le singole aree in quanto, nell'ambito dello stesso insediamento, possono essere adottate convenientemente soluzioni di intervento differenti, in relazione alla particolare situazione riscontrata in ogni singola area.

Esempi concreti sono rappresentati dal danneggiamento di un rivestimento di amianto in un solo locale (es. infiltrazioni di acqua in un bagno) oppure dallo svolgimento in un'area di attività in grado di disturbare i materiali di amianto (passaggio di carrelli di sollevamento che possono urtare le strutture, le tubazioni, ecc.).

VALUTAZIONE DEL RISCHIOIspezione visiva

Page 4: Valutazione del rischio Amianto

Il monitoraggio ambientale non può rappresentare da solo un criterio adatto per valutare il rischio di rilascio di fibre, in quanto consente essenzialmente di misurare la concentrazione di fibre presente nell'aria al momento del campionamento, senza ottenere alcuna informazione sul pericolo che l'amianto possa deteriorarsi o essere danneggiato nel corso delle normali attività.

In particolare, in caso di danneggiamenti, spontanei o accidentali, si possono verificare rilasci di elevata entità, che tuttavia, sono occasionali e di breve durata e che quindi possono non essere rilevati in occasione del campionamento.

VALUTAZIONE DEL RISCHIOMonitoraggio ambientale

Page 5: Valutazione del rischio Amianto

INDICATORI visivi utili per valutare il degrado di MCA

in caso di qualsiasi manufatto d’amianto sono:- stato fisico dei materiali- contenuto in amianto- condizioni potenziali di danneggiamento e di degrado (correnti d’aria, umidità, vibrazioni)

in caso di amianto spruzzato sono:- rigonfiamenti, variazione del tono del colore, parti lacerate e/o pendenti dalla struttura, detriti sulle superfici orizzontali esposte

in caso di lastre di cemento amianto sono:- la friabilità del materiali- l’affioramento di fibre in superficie- la presenza di sfaldamenti, crepe e rotture, fori- la presenza di materiale pulverulento in corrispondenza di avvallamenti o di scoli d’acqua con formazione di strutture tipo stalattiti

Valutazione del rischio

Page 6: Valutazione del rischio Amianto

Sia l’ispezione visiva che il monitoraggio ambientale hanno quindi dei limiti oggettivi.Particolarmente i criteri indicati per condurre le ispezioni, sono di tipo qualitativo e influenzati dalla soggettività dell’operatore.

In genere, negli ambienti di vita o negli edifici gli studi condotti hanno rilevato livelli di esposizione bassi. In questi casi la valutazione del rischio è condotta mediante l’utilizzo, in fase di ispezione visiva, di particolari sistemi di previsione del rischio, basati su semplici relazioni matematiche (algoritmi).

Uso di algoritmi.A ciascun indicatore viene attribuito un valore numerico. Il valore ottenuto dalla sommatoria di ciascun indicatore viene confrontato con una scala di riferimento.

La valutazione del rischio

Page 7: Valutazione del rischio Amianto

Diversi istituti di ricerca internazionali hanno messo a punto metodologie tecniche volte alla misurazione del livello di rischio connesso alla presenza di MCA ed alla scelta della migliore azione da intraprendere.

Sono stati così sviluppati alcuni algoritmi che si differenziano in base ai parametri usati, ai valori numerici (o pesi) assegnati a ciascuno di essi ed alle relazioni matematiche che forniscono come risultato, in alcuni casi, un indice di priorità dell’intervento, in altri un’indicazione sul tipo di intervento.

I fattori considerati comprendono, generalmente, le caratteristiche dei materiali e le loro condizioni, le possibilità di degrado o danneggiamento, l’estensione, l’accessibilità, il numero di persone esposte,le attività svolte nelle vicinanze,la presenza di correnti d’aria dirette, ecc..

GLI ALGORITMI

Page 8: Valutazione del rischio Amianto

ACCESSIBILITA': facilità con cui si verifica l'aero dispersione delle fibre di amianto in conseguenza della conformazione architettonica, ubicazione e tipo di attività svolta nel locale.1- Totalmente inglobato (contro-soffittatura)2- Inaccessibile per la popolazione3- Accessibile in aree a bassa attività (tutte, eccetto quelle di cui al punto successivo)4- Accessibile in aree ad alta attività (palestre, caffetterie, scale, corridoi)

CONDIZIONE: giudizio visivo sullo stato di conservazione del materiale spruzzato1- Nessun danno, la condizione è molto buona2- Danni di scarso rilievo3- Moderatamente danneggiato4- Danni severi, aree mancanti, danno da acqua

Elementi di giudizio dello stato dei MCA 1/3Indice EPA, valido per materiali contenenti amianto di tipo friabile,

impiegati nel rivestimento di superfici

Page 9: Valutazione del rischio Amianto

FRIABILITA': il grado in cui il materiale può essere asportato mediante contatto con persone o cose1- Non friabile o fortemente legato2- Scarsamente friabile3- Moderatamente friabile4- Molto friabile, si stacca per modesta pressione

PRESENZA DI SISTEMI DI VENTILAZIONE: presenza o assenza di amianto nei sistemi di ventilazione1- Assente2- Presente

PERCENTUALE DI AMIANTO: quantità di amianto contenuta nel materiale1- Inferiore all'1%2- 1-10%3- 11-25%4- 26-50%5- 51% ed oltre

Elementi di giudizio dello stato dei MCA 2/3Indice EPA, valido per materiali contenenti amianto di tipo friabile,

impiegati nel rivestimento di superfici

Page 10: Valutazione del rischio Amianto

La friabilità e la percentuale di amianto sono sopravvalutate (la loro somma viene moltiplicata per la somma di tutti gli altri parametri).

Il risultato ottenuto viene confrontato con una scala che prevede tre tipi di azione:

1. azione differibile o incapsulamento;

2. confinamento;

3. rimozione.

Elementi di giudizio dello stato dei MCA 3/3Indice EPA, valido per materiali contenenti amianto di tipo friabile,

impiegati nel rivestimento di superfici

Page 11: Valutazione del rischio Amianto

L’Indice Ferris valuta la presenza di infiltrazioni di acqua unitamente al danneggiamento del materiale (attribuendo in questo caso il punteggio più alto). La friabilità, le condizioni del materiale, l'attività e l'accessibilità sono pesate in modo relativamente equivalente.Il contenuto % di amianto nel materiale costituisce un fattore moltiplicativo, che influenza in modo determinante il risultato finale.

Sono previste 5 tipi di raccomandazioni in base al punteggio ottenuto:1. nessuna azione;2. rivisita dopo 2 o 3 anni;3. rivisita entro 1 anno;4. sorveglianza o azione di controllo;5. azione di controllo.

Per azione di controllo si intende una strategia volta ad eliminare il rischio, senza, tuttavia, che l'algoritmo suggerisca il tipo di intervento(rimozione, incapsulamento o confinamento).

GLI ALGORITMI

Page 12: Valutazione del rischio Amianto

Per la valutazione del rischio connesso alla presenza di MCA

in edifici ad uso pubblico,l’indice Versar è risultato essere

l’algoritmo più affidabile per il numero e tipo di parametri valutati,

meno discrezionale nella scelta dei valori

da attribuire a ciascuno di essi e più preciso

sui tempi e modi di intervento

GLI ALGORITMI

Page 13: Valutazione del rischio Amianto

Algoritmo bidimensionale, valuta separatamente gli indicatori delle condizioni del materiale da quelli relativi all'esposizione degli individui.La coppia di valori ottenuta, sommando i punteggi attribuiti a ciascun gruppo di indicatori, individua un punto in un grafico suddiviso in sei zone che rappresentano differenti condizioni di rischio. Il fattore accessibilità è valutato separatamente per quanto riguarda gli interventi di manutenzione e il danneggiamento potenziale da parte degli occupanti. Sono presi in considerazione anche l'attitudine delle pareti e del pavimento a trattenere fibre, l'eventuale presenza di trattamenti incapsulanti, il numero di soggetti esposti. Le voci sono rigidamente codificate, limitando la discrezionalità del rilevatore nell'attribuzione del punteggio.

INDICE VERSAR

Page 14: Valutazione del rischio Amianto

Le sei zone del grafico corrispondono a sei tipi di azioni:1. nessun intervento immediato;

2. monitoraggio periodico;3. restauro (incapsulamentoo o confinamento) delle aree più

danneggiate;4. rimozione in accordo con i programmi di ristrutturazione e

manutenzione dello stabile;5. rimozione prima possibile;

6. rimozione immediata.

INDICE VERSAR

Page 15: Valutazione del rischio Amianto

INDICE VER SAR

Page 16: Valutazione del rischio Amianto

INDICE VER SAR

Page 17: Valutazione del rischio Amianto

• Zona 1 = Rimozione immediata• Zona 2 = Rimozione quanto prima possibile. La rimozione può essere rimandata alla prima occasione utile (es.

vacanze estive in una scuola), ma senza aspettare l’occasione di un intervento di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria dello stabile.

• Zona 3 = Rimozione programmata. La rimozione può essere affrontata nell’ambito dei programmi di manutenzione e ristrutturazione dell’edificio.

• Zona 4 = Riparazione. Le aree danneggiate dovrebbero essere sistemate con interventi limitati di confinamento o incapsulamento.

• Zona 5 = Monitoraggio e controllo periodico. Controllo periodico delle aree al fine di assicurare che non si verifichino danni ulteriori.

• Zona 6 = Nessuna azione immediata. Rilascio di fibre improbabile. Non occorre attuare alcun intervento.

Si sommano i punteggi attribuiti ai fattori di danno e quelli attribuiti ai fattori di esposizione

Page 18: Valutazione del rischio Amianto

Anche il D.M. 06 settembre 1994 ha affrontato il problema della valutazione del tipo di intervento e della sua urgenza.”... si ritiene che valori superiori a 20 ff/l valutati in MOCF o superiori a 2 ff/l in SEM, ottenuti come valori medi su almeno tre campionamenti, possano essere indicativi di una situazione di inquinamento in atto."

Circolare 12 aprile 1995, n. 7 del Ministero della Sanità (esplicativa del DM 6 settembre 1994): la normativa contenuta nel decreto, oltre che alle strutture edilizie, si applica anche agli impianti tecnici, sia in opera all'interno di edifici che all'esterno, nei quali l'amianto è utilizzato per la coibentazione di componenti dell'impianto stesso o nei quali comunque sono presenti componenti contenenti amianto.

Decreto Ministero della Sanità 6 settembre1994

Page 19: Valutazione del rischio Amianto

In base agli elementi raccolti possono delinearsi tre diversi tipi di situazioni:

a) improbabile rischio di rilascio di fibre di amianto-materiali non accessibili per la presenza di un efficace confinamento;-materiali in buone condizioni, non confinati ma comunque difficilmente accessibili agli occupanti;-materiali in buone condizioni, accessibili ma difficilmente danneggiabili per le caratteristiche proprie del materiale (duro e compatto);

In questi casi non è necessario alcun intervento specifico sui materiali contenenti amianto. Occorre, invece, un controllo periodico delle condizioni dei materiali e il rispetto di idonee procedure per le operazioni di pulizia e manutenzione, al fine di assicurare che le attività quotidiane siano condotte in modo da minimizzare il rischio di rilascio di fibreNelle situazioni, estremamente frequenti, in cui l'amianto risulti accessibile solo in occasione di interventi di manutenzione, il rispetto scrupoloso e costante di idonee procedure operative può essere di per sé sufficiente a garantire condizioni di sicurezza, sia per gli stessi addetti alla manutenzione, che per gli altri occupanti.

Esito valutazione del rischio

Page 20: Valutazione del rischio Amianto

b) rischio minimo di rilascio di fibre di amianto-materiali in buone condizioni facilmente danneggiabili dagli occupanti;-materiali in buone condizioni esposti a fattori di deterioramento (vibrazioni, infiltrazioni d'acqua, correnti d'aria, ecc.).

In situazioni di questo tipo, oltre alle prescrizioni sul controllo periodico e la manutenzione, deve essere definito un intervento finalizzato ad evitare il danneggiamento dei materiali di amianto. I fattori che possono causare un deterioramento del materiale devono essere eliminati; il rischio di danneggiamento deve essere ridotto al minimo

Esito valutazione del rischio

Page 21: Valutazione del rischio Amianto

c) rischio concreto di rilascio di fibre di amianto-materiali danneggiati o deteriorati, non protetti da un idoneo confinamento, in aree occupate dell'edificio;-materiali molto friabili nelle medesime condizioni;-materiali danneggiati o deteriorati o materiali friabili collocati in prossimità delle bocchette di immissione dell'aria dell'impianto di ventilazione (o delle bocchette di ripresa se esiste un riciclo dell'aria all'interno dell'edificio).

Sono queste le situazioni in cui si determina la necessità di un'azione specifica da attuare in tempi brevi, per eliminare il rilascio di fibre di amianto in atto nell'ambiente.

Esito valutazione del rischio

Page 22: Valutazione del rischio Amianto

Esito valutazione del rischio

Page 23: Valutazione del rischio Amianto
Page 24: Valutazione del rischio Amianto

STRATEGIA PREVENTIVA 

Preliminare Valutazione del Rischio Esame stato di conservazione del manufatto e valutazione potenziali cause di alterazione nel tempo Monitoraggio ambientale

POSSIBILI INTERVENTI

1) Rimozione dei MCA in cattivo stato di conservazione e di quelli friabili e sostituzione con altri materiali (INTERVENTO DEFINITIVO) 2)      Messa in sicurezza dei MCA (INTERVENTI CONSERVATIVI):a) Incapsulamentob) Confinamento o sovracoperta

3)      Programma di controllo e manutenzione dei MCA in buone condizioni.

Page 25: Valutazione del rischio Amianto

RIMOZIONE

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 26: Valutazione del rischio Amianto

1 - Rimozione e sostituzione con altri materiali

E' indicato per i materiali friabili e/o deteriorati o in pessime condizioni di conservazione sottoposti ad urti, vibrazioni e sollecitazioni.Le operazioni devono essere condotte salvaguardando l'integrità del materiale in tutte le fasi dell'intervento.

Vantaggi: soluzione definitiva nel tempo per eliminazione della fonte di esposizione, non necessita di segnalazione permanente di rischio amianto, possibilità di riprogettazione funzionale della copertura e di modifiche successive in condizioni di sicurezza, fa aumentare il valore dell’immobileSvantaggi: rischio per i lavoratori addetti, rischio di contaminazione ambientale, costi elevati per necessità di personale specializzato e di tecnologie adeguate e per i problemi connessi con lo smaltimento dei materiali asportati, lunghi tempi di realizzazione, la rimozione del tetto comporta generalmente l'inagibilità dell'edificio durante l'intervento, occorre una copertura sostitutiva.

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 27: Valutazione del rischio Amianto

INCAPSULAMENTO

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 28: Valutazione del rischio Amianto

2a - Incapsulamento

Trattamento del materiale contenente amianto con prodotti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l'aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. E’ indicato per i materiali poco friabili e, comunque, posti in luoghi non accessibili e non soggetti a sollecitazioni meccaniche e a calpestio; non indicato per materiali molto friabili, né per pavimenti in PVC.

Possono essere impiegati prodotti impregnanti, che penetrano nel materiale legando le fibre di amianto tra loro e con la matrice cementizia, e prodotti ricoprenti, che formano una spessa membrana sulla superficie del manufatto.

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 29: Valutazione del rischio Amianto

Vantaggi: costi e rischi inferiori alla rimozione, non occorre installare una copertura sostitutiva, non occorre smaltire rifiuti contenenti amianto, non comporta necessariamente l'inagibilità dell'edificio durante l’intervento, rapidità di esecuzione, migliora la resistenza delle lastre di cemento amianto agli agenti atmosferici e all’irraggiamento solare, applicabilità a strutture ove la rimozione sia tecnicamente difficile, relativamente basso inquinamento dell’ambiente di lavoro.

Svantaggi: soluzione non definitiva per permanenza della fonte di esposizione, limitazioni per successivi interventi sulla struttura, necessità di un programma di controllo e manutenzione, aumento di peso del manufatto trattato specie in fase di applicazione con possibile alterazione della tenuta. Da effettuare a temperature stagionali non estreme.Richiede una pulizia preliminare della copertura che può comportare elevate emissione di fibre durante la fase di lavaggio, il trattamento ha una durata limitata (col tempo possono verificarsi infiltrazioni di acqua tra strato incapsulante e copertura), e non elimina il rilascio di fibre all'interno dell'edificio, dall’intradosso delle lastre.

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 30: Valutazione del rischio Amianto

CONFINAMENTO o RIVESTIMENTO

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 31: Valutazione del rischio Amianto

2b - Confinamento o sovracoperta

Installazione di una barriera resistente agli urti tra l’amianto e le aree frequentate dalle persone. E' indicato per i manufatti in amianto facilmente accessibili.Il sistema della sovracopertura consiste in un intervento di confinamento realizzato installando una nuova copertura al di sopra di quella in cemento-amianto, che viene lasciata in sede quando la struttura portante sia idonea a sopportare un carico permanente aggiuntivo.

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 32: Valutazione del rischio Amianto

Vantaggi: costi e rischi inferiori alla rimozione e all'incapsulamento, realizza una nuova copertura con caratteristiche del tutto indipendenti da quella preesistente, non esistono rifiuti contenenti amianto da smaltire, rapidità di esecuzione, applicabilità a strutture ove la rimozione sia tecnicamente difficile, relativamente basso inquinamento dell’ambiente di lavoro, non comporta necessariamente l'inagibilità dell’edificio durante i lavori, si può inserire un materassino isolante che migliora l'isolamento termico degli ambienti sottostanti e previene l'ulteriore degrado delle lastre.Svantaggi: l’amianto rimane in sede ed occorre adottare idonee cautele in caso di successivi interventi di manutenzione che possono interessare le lastre, permanenza della fonte di esposizione, necessità un programma di controllo e manutenzione anche sulla barriera installata, l'esigenza e la frequenza dei controlli dipende dalla qualità del nuovo materiale di copertura installato.

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 33: Valutazione del rischio Amianto

3 - Programma di controllo dei materiali di amianto in sede

Designare una figura responsabile del controllo del materiale e delle attività manutentive sullo stesso, predisporre un chiaro protocollo di manutenzione, informare gli occupanti dell'edificio e il personale di pulizia sui rischi e sui comportamenti da adottare, monitoraggio ambientale periodico. E' indicato per i materiali compatti e in buono stato di conservazione.

Vantaggi: evita ogni manomissione del materiale e ogni possibile dispersione di fibreSvantaggi: permanenza della fonte di esposizione, mantenimento di un programma di ispezioni visive e di monitoraggi ambientali periodici e di un programma di informazione degli occupanti l'edificio e di formazione del personale addetto alla manutenzione del manufatto e alla effettuazione delle

pulizie.

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 34: Valutazione del rischio Amianto

Il programma di controllo e manutenzione, strumento della politica di gestione nel tempo dei MCA, deve essere finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- mantenere in buone condizioni i MCA,- prevenire il rilascio e la secondaria dispersione delle fibre,- intervenire correttamente in caso di rilascio,- verificare periodicamente le condizioni dei materiali stessi.

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 35: Valutazione del rischio Amianto

Per favorire il raggiungimento di questi obiettivi, il proprietario dell’immobile o il datore di lavoro responsabile delle attività che vi si svolgono debbono:-designare un responsabile con compiti di controllo e di coordinamento di tutte le attività di manutenzione che possono interessare i MCA,-tenere idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei materiali in questione,-apporre avvertenze contenenti inviti alla cautela e alla attenzione a tutti i materiali soggetti a frequenti interventi di manutenzione,-garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante gli interventi di manutenzione ed in occasione di qualsiasi intervento (comprese le attività di pulizia) che possa essere causa di disturbo dei MCA,-porre in essere una specifica procedura di autorizzazione per le attività di manutenzione,-conservare per ogni intervento effettuato apposita documentazione,-fornire una corretta informazione agli occupanti dell'edificio sulla presenza di amianto, sui potenziali rischi e sui comportamenti da adottare,-in caso di presenza di materiali contenenti amianto in matrice friabile effettuare una ispezione annuale da parte di personale in grado di valutare le condizioni dei materiali nonché redigere un rapporto dettagliato corredato da documentazione fotografica,-monitoraggio periodico delle fibre di amianto aero disperse all'interno dell'edificio.

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 36: Valutazione del rischio Amianto

Protocollo di manutenzione

Per i piccoli e ridotti interventi di manutenzione che non comportino contatto diretto con l'amianto o che interessino solo accidentalmente tale materiale o che, ancora, disturbino intenzionalmente zone limitate di MCA, le relative operazioni dovranno essere adottate nel rispetto delle seguenti indicazioni:-durante l'intervento, nell'area interessata non devono essere presenti estranei e l'area di lavoro deve essere isolata adottando misure adeguate alla effettiva potenzialità di rilascio di fibre libere,-qualsiasi intervento sul MCA deve essere effettuato ad umido,-durante l'intervento è necessario disattivare gli impianti di ventilazione o le bocchette site nei pressi della zona interessata,-evitare assolutamente l'impiego di utensili elettrici ad alta velocità.

Art.249-comma 2- D.L.vo 81/2008 (Esposizioni sporadiche e di debole intensità - controllo dell’aria e prelievo campioni): a condizione che … il valore limite di esposizione all'amianto non e' superato, non si applicano gli articoli 250 (notifica) 259 (sorveglianza sanitaria) e 260 comma 1 (registro esposizione).

Attività di BONIFICA e di messa in sicurezza Ipotesi operative ai sensi DM Sanità 6/9/94

Page 37: Valutazione del rischio Amianto

VALUTAZIONE MATERIALI CONTENENTI AMIANTO NEGLI EDIFICI

- Materiali integri non suscettibili di danneggiamento- Materiali integri suscettibili di danneggiamento- Materiali danneggiati

STRATEGIE DI CONTROLLO

Page 38: Valutazione del rischio Amianto

MATERIALI INTEGRI NON SUSCETTIBILI DI DANNEGGIAMENTO

Non esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto in atto o potenziale e di esposizione degli occupanti, come ad esempio nel caso di:- materiali non accessibili per la presenza di un efficace confinamento;- materiali in buone condizioni, non confinati ma comunque difficilmente accessibili agli occupanti;- materiali in buone condizioni, accessibili ma difficilmente danneggiabili per le caratteristiche proprie del materiale (duro e compatto);- non esposizione degli occupanti in quanto l'amianto si trova in aree non occupate dell'edificio. StrategiaNon e' necessario un intervento di bonifica. Occorre, invece, un controllo periodico delle condizioni dei materiali e il rispetto di idonee procedure per le operazioni di manutenzione e pulizia dello stabile, al fine di assicurare che le attività quotidiane dell'edificio siano condotte in modo da minimizzare il rilascio di fibre di amianto.

STRATEGIE DI CONTROLLO

Page 39: Valutazione del rischio Amianto

MATERIALI INTEGRI SUSCETTIBILI DI DANNEGGIAMENTO

Esiste pericolo di rilascio potenziale di fibre di amianto, come ad esempio nel caso di:- materiali in buone condizioni facilmente danneggiabili dagli occupanti;- materiali in buone condizioni facilmente danneggiabili in occasione di interventi manutentivi;- materiali in buone condizioni esposti a fattori di deterioramento (vibrazioni, correnti d'aria, ecc.).

Strategie:Devono essere adottati provvedimenti idonei a scongiurare il pericolo di danneggiamento e, quindi, attuare un programma di controllo e manutenzione. Se non e' possibile ridurre significativamente i rischi di danneggiamento dovra' essere preso in considerazione un intervento di bonifica da attuare a medio termine.

STRATEGIE DI CONTROLLO

Page 40: Valutazione del rischio Amianto

MATERIALI DANNEGGIATI

Esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto con possibile esposizione degli occupanti, come ad esempio nel caso di:- materiali a vista o comunque non confinati, in aree occupate dell'edificio, che si presentino: danneggiati per azione degli occupanti o per interventi manutentivi; deteriorati per l'effetto di fattori esterni (vibrazioni, infiltrazioni d'acqua, correnti d'aria, ecc.) o per degrado spontaneo; - materiali danneggiati o deteriorati o materiali friabili in prossimità dei sistemi di ventilazione.

StrategieEliminare in tempi brevi il rilascio in atto di fibre di amianto nell'ambiente. I provvedimenti possibili possono essere:- per aree non estese restauro dei materiali: riparazione delle zone danneggiate ed eliminazione delle cause potenziali del danneggiamento;- intervento di bonifica mediante rimozione, incapsulamento o confinamento dell'amianto.

STRATEGIE DI CONTROLLO

Page 41: Valutazione del rischio Amianto

Il committente è tenuto ad affidare i lavori di rimozione ad una ditta specializzata iscritta all’albo di cui all’art. 12 della Legge 257/92.

Interventi di rimozione di coperture in cemento-amianto, comportando installazione di cantieri edili temporanei e mobili sono soggetti alle disposizioni di cui al Titolo IV- CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI - Capo I (Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili) del D.L.vo 81/2008.

Bonifica amianto - Cantiere temporaneo e mobile

In particolare, tali lavori ricadendo nell’ambito delle attività previste dall’art.99 del D.L.vo 81/2009, il Committente ha l’obbligo di notificare i

lavori al Dipartimento di Prevenzione, prima dell’inizio, utilizzando il modello allegato XII.

(ex art. 11 D.L.vo 494/96).

Page 42: Valutazione del rischio Amianto

Mancata notifica all’Organo di Vigilanza prima dell’inizio di lavori che possono comportare l’esposizione ad amianto

Bonifica amiantoViolazioni ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione

dell’attività imprenditorialeAllegato I del D.L.vo 81/2008

Page 43: Valutazione del rischio Amianto

Bonifica amianto - Cantiere temporaneo e mobile

Art. 95. Misure generali di tutela – D.L.vo 81/20081. I datori di lavoro delle imprese esecutrici, durante l'esecuzione dell'opera osservano le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 e curano, ciascuno per la parte di competenza, in particolare:a) il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;b) la scelta dell'ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone di spostamento o di circolazione;c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali;d) la manutenzione, il controllo prima dell'entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;e) la delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose;f) l'adeguamento, in funzione dell'evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o fasi di lavoro;g) la cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;h) le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all'interno o in prossimità del cantiere.

Page 44: Valutazione del rischio Amianto

Caratteristiche della Ditta incaricata dei lavori di bonifica

- Iscrizione alla Camera di Commercio,- Iscrizione alla sezione Bonificatori - categoria 10 dell'Albo previsto dall'art.12 Legge 257/92,- Posizione contributiva INPS e assicurativa INAIL, anche per rischio asbestosi,- Cartelle sanitarie dei lavoratori impiegati per la verifica delle visite periodiche e della idoneità per l'esposizione al rischio amianto,- Documentazione comprovante la avvenuta informazione e formazione dei lavoratori ai sensi del D.L.vo 626/94 (in aggiunta, ai sensi dell'art.10 Legge 257/92, degli specifici corsi di formazione professionale con rilascio di titolo di abilitazione per gli addetti alle attività di rimozione e smaltimento dell'amianto e di bonifica delle aree interessate, così come regolamentato dall'art.10 DPR 8 agosto 1994).

PIANO di LAVORO

Page 45: Valutazione del rischio Amianto

FASI ESAME PIANO di LAVORO

Caratteristiche della ditta incaricata del trasporto del rifiuto

- Decreto di iscrizione all'Albo Nazionale delle imprese che effettuano la Gestione dei Rifiuti, ex Albo Nazionale delle imprese esercenti servizi di Smaltimento Rifiuti - Deliberazione di accettazione della garanzia fidejussoria da parte della sezione regionale dell'Albo Nazionale delle imprese che effettuano la Gestione dei Rifiuti

Page 46: Valutazione del rischio Amianto

FASI ESAME PIANO di LAVORO

Contenuti del piano di lavoro

Il piano di lavoro deve prevederele misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e la protezione dell’ambiente esterno ed, in particolare, le necessarie precisazioni, completate, se del caso, dalla documentazione probatoria (certificati, schede tecniche, decreti autorizzativi) in ordine ai seguenti aspetti:

- analisi del materiale e classificazione del rifiuto prodotto ai fini della discarica,- modalità di allestimento del cantiere ai fini del corretto confinamento dell’area dei lavori,- tecniche di rimozione, con particolare riferimento alla cautele per evitare la dispersione delle fibre, - idoneità dei lavoratori addetti alla rimozione, in ordine sia all’aspetto sanitario che formativo ed informativo,- dispositivi di protezione individuale in uso per i lavoratori,- modalità di decontaminazione dei lavoratori,- programma dei monitoraggi ambientali in corso dei lavori, per controllare il livello di inquinamento ambientale, e al termine degli stessi, per la restituzione dei locali,- modalità di trasporto e smaltimento dei rifiuti.

Page 47: Valutazione del rischio Amianto

CONDIZIONI OPERATIVE 1/2

- Sospensione delle attività lavorative ed allontanamento del relativo personale e di ogni altra utenza, dai locali oggetto di intervento;- informazione del personale delle zone interessate e di quelle circostanti sulla natura dell’intervento e sui comportamenti da adottare;- allontanamento di arredi, attrezzature ed ogni altro materiale asportabile;- confinamento dei locali oggetto dell’intervento di bonifica con chiusura ermetica delle finestre e delle porte, delle prese dell’impianto di aerazione e sistemazione dell'Unità di Decontaminazione;- apposizione di cartellonistica e segnaletica all’esterno del cantiere così predisposto di divieto d’ingresso e di informazione sulla natura dei lavori;- confezionamento con teli di polietilene delle attrezzature e di ogni altro materiale non asportabile (compresi i termosifoni);- pulizia accurata ad umido con stracci bagnati;- equipaggiamento dei lavoratori bonificatori con tuta monouso dotata di cappuccio in tyvek e semimaschera munita di filtro P3 o facciale filtrante FFP3;

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CONDIZIONI OPERATIVE 2/2

- uso preferenziale di strumenti manuali evitando, assolutamente, l’uso di strumenti elettrici ad alta velocità;- bagnatura costante, a spruzzo con pompa a mano o con spruzzatore per piante, della superficie sensibile del manufatto, durante le operazioni di disturbo con una soluzione vinilica al 5% in modo da ridurre al minimo il sollevamento di polvere;- confezionamento dei manufatti in pacchi rivestiti in doppio telo di polietilene e sigillati con nastro adesivo;- insaccamento dei pacchi in big-bag contrassegnati a norma; - raschiatura dei residui e aspirazione con aspiratore dotato di filtro assoluto;- aspirazione di eventuali teli di polietilene posti a copertura di arredi e attrezzature inamovibili e successiva rimozione degli stessi e allontanamento dal cantiere come rifiuti contaminati;- pulizia con stracci bagnati del pavimento, delle pareti e dei davanzali al termine della rimozione.

Page 49: Valutazione del rischio Amianto

Il Responsabile della realizzazione e della sorveglianza del Piano di lavoro ha le seguenti funzioni:

•impartire opportune disposizioni per l’esecuzione dei lavori in condizioni di sicurezza;

•approntare nel cantiere i necessari mezzi protettivi;

•sovrintendere direttamente alle operazioni particolarmente delicate, dal punto di vista della sicurezza;

•informare i preposti e gli altri lavoratori dei rischi specifici dell’ambiente di lavoro e delle misure di prevenzione da adottare;

•controllare affinché le disposizioni impartite vengano scrupolosamente osservate;

•assumere i provvedimenti necessari ad evitare situazioni di pericolo allontanando dal lavoro, se necessario, i soggetti che rifiutino di attenersi alle regole prescritte.

ATTIVITA’ di RIMOZIONE AMIANTO

Page 50: Valutazione del rischio Amianto

Tecnica GLOVE - BAG

E’ una tecnica di rimozione dell’amianto da tubazioni.

Le tubazioni vengono suddivise in pezzi e avvolte (confinate) in appositi sacchi (glove-bag) dotati di manicheper permettere all’operatore dall’esterno di operare all’interno senza essere a contatto diretto con l’amianto direttamentee di un sacco per l’accumulo del materiale.

Le procedure da utilizzare sono le seguenti:- Prima di applicare il glove-bag, si introducono tutti gli attrezzi manuali necessari alla rimozione del materiale coibente, compreso lo spruzzatore per l’imbibizione del materiale da rimuovere;- Il glove-bag viene quindi sigillato in modo che sia a “tenuta stagna” attorno al tubo, in modo da evitare la dispersione di fibre nell’ambiente circostante;- Il tubo dell’aspiratore dotato in uscita di filtro P3 e la manichetta dello spruzzatore dell’incapsulante colorato, vengono collegati al glove-bag;- Attraverso i guanti dei glove-bag viene spruzzato l’incapsulante colorato sul materiale da rimuovere;

Page 51: Valutazione del rischio Amianto

Tecnica GLOVE - BAG

- Facendo uso di appositi attrezzi il materiale contenente amianto viene depositato sul fondo del sacco;- Il glove-bag viene chiuso ermeticamente con nastro adesivo, facendo in modo di strozzare e isolare il materiale presente nel fondo;- Gli attrezzi utilizzati vengono isolati in una manica del glove-bag e il sacco deve quindi essere trattato internamente con l’apposito prodotto incapsulante.

La tecnica del glove-bag ha il vantaggio che non necessita del certificato di restituibilità da parte dell’A.S.L. e che si può utilizzare anche su tubazioni in uso, purché queste non siano ad una temperatura superiore ai 60°C e non siano di diametro troppo grosso o in posizioni in cui non si riesce a garantire una corretta pulizia per problemi di spazio.

Questa tecnica è delicata e pericolosa per i seguenti motivi:- la discreta probabilità che la cella si rompa;- la scarsa manualità degli operatori;- il verificarsi di situazioni pericolose durante la loro installazione e rimozione.

Page 52: Valutazione del rischio Amianto

Tecnica GLOVE - BAG

Page 53: Valutazione del rischio Amianto

RESTITUZIONE degli Ambienti Bonificati

Al termine dei lavori di bonifica, dovranno essere eseguite le operazioni di certificazione di restituibilità degli ambienti bonificati.

Tali operazioni, da eseguirsi a spese del committente, dovranno essere eseguite da funzionari della ASL competente al fine di assicurare che le aree interessate possano essere rioccupate con sicurezza.

-Monitoraggio ambientale a cantiere confinato,-Verifica che l’esito del monitoraggio ambientale abbia dato valori inferiori a quelli previsti dalla normativa,-Ispezione visiva per accertare l’assenza di residui di materiali contenenti amianto e la accurata pulizia dei locali.

Page 54: Valutazione del rischio Amianto

- Campionamenti giornalieri con dosimetri personali e/o ambientali durante i lavori di rimozione e analisi in MOCF;- Campionamenti al termine dei lavori di bonifica con tecniche aggressive e analisi in MOCF e SEM ai fini della restituzione dei locali.

VALORI DEI MONITORAGGI AMBIENTALI effettuati in corso di interventi di rimozione: - Soglia di allarme di 50 ff/litro (monitoraggio esterno al cantiere): DM 6/9/94 p.5/11

VALORI DI RIFERIMENTO per la RESTITUZIONE dell'area bonificataValore indicativo di inquinamento in atto in edificio è di 20 ff/litro (valore medio su almeno 3 campionamenti): DM 6/9/94 p. 2cValore indicativo di inquinamento in atto in edificio è di 2 ff/litro (valore medio su almeno 3 campionamenti): DM 6/9/94 p. 2c

I Laboratori che possono effettuare i controlli e le analisi per il monitoraggio devono essere accreditati e partecipanti ai programmi di controllo di qualità come prescritti dai DM 14/5/96 e 7/7/97.

PROGRAMMA MONITORAGGI AMBIENTALI

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- Recinzione e segnaletica- Predisposizione aree di lavoro- Misure di sicurezza per i lavori in altezza (ponteggi, scale, dispositivi anticaduta)

RIMOZIONE LASTRE CEMENTO AMIANTO

Allestimento cantiere

Predisposizione aree di lavoro

- Individuare deposito lastre rimosse (lontano da strade e passaggi)- Allestimento box decontaminazione ed individuazione servizi igienici- Custodia attrezzature di lavoro- Sistemazione gru ed apparecchi di sollevamento- Deposito dei materiali da impiegare (lamierati, ecc.)- Sigillare le finestre se il fabbricato è abitato- Informazione degli abitanti ed invitare gli abitanti degli edifici vicini a tenere chiuse le finestre durante i lavori- Coprire con teli di polietilene eventuali macchinari sottostanti

Page 56: Valutazione del rischio Amianto

- Bagnare le lastre per rimuovere la polvere- Insaccare il materiale rimosso che si presenterà in forma di poltiglia- Bagnare le lastre con incapsulante a bassa pressione e lasciarlo asciugare secondo le istruzioni- Sbloccare le lastre con attrezzi manuali evitando di romperle- Predisporre il bancale dove appoggiare le lastre rimosse- Smontare le lastre ed accatastarle con attenzione su un telo di polietilene che dovrà avvolgerne il pacco- Calare a terra il pacco di lastre e insaccarlo in un secondo telo che quando sarà pieno dovrà essere sigillato ed etichettato- Pulire la zona di lavoro con aspiratori e ad umido

RIMOZIONE LASTRE CEMENTO AMIANTO

Fasi operative

Page 57: Valutazione del rischio Amianto

Lo stoccaggio dei pacchi di lastre insaccati in doppio telo di polietilene deve essere effettuato in area- delimitata con nastro segnalatore- con l'indicazione "area deposito materiali contenenti amianto"- lontano da luoghi di transito

RIMOZIONE LASTRE CEMENTO AMIANTO

Gestione rifiuti

Documentazione ditta esecutrice

- tenere ed aggiornare un registro di carico-scarico rifiuti- inviare a Regione e ASL nel cui territorio si sono effettuati i lavori LA RELAZIONE ANNUALE (art.9 Legge 257/92)

Page 58: Valutazione del rischio Amianto

- Recinzione e segnaletica per impedire l'accesso alla zona lavoro ai non addetti- Predisposizione aree di lavoro (Decontaminazione personale, decontaminazione materiali, stoccaggio rifiuti)- Interventi preliminari (disattivazione impianto elettrico e predisposizione impianto elettrico stagno a servizio del cantiere, protezione impianto aereazione, sgombrare gli arredi dopo averli puliti ad umido)- Confinamento artificiale statico (sigillare con teli di polietilene gli impianti fissi a vista, sigillare fori e fessure con silicone, coprire le aperture con telo di polietilene, stendere un doppio telo di polietilene sul pavimento e sulle pareti, sigillare porte e finestre, in modo da evitare la dispersione di fibre verso l'esterno, isolare l'area per consentire la depressione e facilitare le operazioni di pulizia)- Confinamento artificiale dinamico (sistema di estrattori dell'aria con filtri HEPA per mettere l'area di lavoro in depressione rispetto all'esterno e sistema di immissione aria passivo) - Predisposizione ponteggi, scale, dispositivi anticaduta

RIMOZIONE AMIANTO FLOCCATO

Allestimento cantiere

Page 59: Valutazione del rischio Amianto

- Prova della tenuta con fumogeni (ad estrattori spenti si satura l'interno del cantiere con fumogeni e si osservano dall’esterno le eventuali perdite; le eventuali falle vanno sigillate dall'interno)- Collaudo della depressione (ad estrattori accesi si osserva che i teli di polietilene si rigonfiano verso l'interno - si può verificare il flusso d'aria diretta verso l'interno con fiale fumogene sistemate all'altezza delle prese d'aria passive e all'esterno dell'unità di decontaminazione con porte aperte)

RIMOZIONE AMIANTO FLOCCATO

Collaudo del confinamento

Page 60: Valutazione del rischio Amianto

- Spruzzare a bassa tensione un prodotto impregnante- Con spatole e raschietti distaccare a mano il materiale iniziando dal punto più lontano dagli estrattori e procedendo verso essi- Raccogliere ed insaccare l'amianto caduto a terra ancora umido e chiudere subito i sacchi per accatastarli vicino alla zona di decontaminazione dei materiali- Dopo una rimozione grossolana, spazzolare ad umido le superfici visibili e togliere i residui di amianto visibile- Pulire ad umido tutte le superfici

RIMOZIONE AMIANTO FLOCCATO

Modalità rimozione (almeno due addetti)

Page 61: Valutazione del rischio Amianto

Sistematicamente (DM 6/9/94 punto 11)- all'esterno delle barriere di confinamento- all'uscita del locale spogliatoio

Sporadicamente- all'uscita degli estrattori- nella zona decontaminazione rifiuti- nel locale di lavoro

RIMOZIONE AMIANTO FLOCCATO

Monitoraggi ambientali in corso di lavori

Page 62: Valutazione del rischio Amianto

RIMOZIONE AMIANTO FRIABILE

Page 63: Valutazione del rischio Amianto

- Locale di equipaggiamento con due accessi, uno verso l'area di lavoro ed uno verso il locale doccia. Pareti, pavimenti e soffitto saranno ricoperti da un foglio di plastica di spessore adeguato. Nebulizzazione d'acqua nei casi di cantiere rimozione amianto floccato.Un apposito contenitore di plastica deve essere sistemato in questa zona per permettere agli operai di riporvi il proprio equipaggiamento, tranne la maschera o il respiratore, prima di passare al locale doccia.- Locale doccia accessibile dal locale equipaggiamento e dalla chiusa d'aria.Dovrà essere prevista acqua calda e fredda e assicurata la disponibilità di sapone.Le acque di scarico dovranno essere filtrate prima dell'immissione in fogna.Qui bisogna lavare il respiratore o i filtri della maschera e riporli in un apposito contenitore.- Chiusa d'aria, tra il locale doccia e lo spogliatoio incontaminato.Uno degli accessi dovrà rimanere sempre chiuso; per ottenere ciò è necessario che gli operai attraversino tale spazio uno alla volta.- Locale spogliatoio incontaminatoUn accesso dall'esterno ed uno sulla chiusa d'aria.Devono essere previsti armadietti per consentire ai lavoratori di riporre gli abiti civili e conterrà anche un armadietto per il deposito dell'equipaggiamento pulito.

Area Decontaminazione

Page 64: Valutazione del rischio Amianto

T

Spogliatoio incontaminatoLASCIA INDUMENTI PERSONALI

ED INDOSSA TUTE PULITE

CHIUSA D’ARIA CHIUSA D’ARIA

CH

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A D

’ARIA

CH

IUS

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CCE

INDOSSALA MASCHERA

INDOSSA CALZATURE

Locale Equipaggiamento

Spogliatoio contaminato

LASCIA CALZATURE EDINDUMENTI CONTAMINATI

EFFETTUA LA DOCCIA E SOLOADESSO TOGLIE IL

RESPIRATORE LAVANDOLO

INDOSSA INDUMENTIPERSONALI

Am

biente esterno

Are

a di la

voro

Page 65: Valutazione del rischio Amianto

Il materiale viene insaccato nell'area di lavoro ed i sacchi, dopo la chiusura ed una prima pulizia della superficie, vanno portati nell'unità di decontaminazione costituita da tre locali.Nel primo locale avviene il lavaggio dei sacchi, nel secondo locale avviene un ulteriore insaccamento, nell'ultimo locale avviene uno stoccaggio provvisorio prima dell'allontanamento definitivo.Due squadre di lavoratori devono essere impegnate. La prima proveniente dall'area di lavoro provvede al lavaggio dei sacchi e al secondo insaccamento prima di deporli nel locale stoccaggio, la cui porta verso l'esterno deve essere chiusa; una volta lasciati i sacchi rientra nell'area di lavoro chiudendo le porte. La seconda squadra entra dall'esterno nel locale stoccaggio e porta via i sacchi.

Può consentirsi l'utilizzo della U.D. destinata agli operatori per l'uscita dei sacchi.In questo caso i lavoratori addetti alle operazioni di bonifica si limitano a riporre i sacchi nel locale equipaggiamento.Qui, una seconda squadra proveniente dall'esterno e munita di DPI recupera i sacchi e li lava nel locale doccia, prima di procedere al secondo insaccamento nella chiusa d'aria dove i sacchi vengono riposti. Quindi, effettuate le operazioni di decontaminazione, la squadra ripercorre l' UD portando via i sacchi.

Allontanamento materiali dall’area lavori

Page 66: Valutazione del rischio Amianto

I sacchi vanno movimentati evitando il trascinamento.Devono essere trasportati su un carrello chiuso.Ascensori e montacarichi impegnati nel percorso dei sacchi vanno rivestiti di teli di polietilene in modo che possano essere facilmente decontaminati in caso di rottura accidentale dei sacchi.Il percorso dal cantiere all'area di stoccaggio prima del trasporto a discarica, deve essere studiato in modo da evitare l'attraversamento di zone occupate o frequentate da estranei.

Allontanamento dei materiali dall’area lavori

Page 67: Valutazione del rischio Amianto

.

DECONTAMINAZIONE

Page 68: Valutazione del rischio Amianto

Deve provvedersi a periodiche pulizie della zona di lavoro per asportare i residui di materiali d'amianto e insaccarli in sacchi di polietilene; ciò al fine di evitare che si accumulino troppi rifiuti.

Tutti i materiali usati nella nella zona di lavoro (teli di polietilene, nastri, materiali di pulizia, indumenti ed ogni altro materiale a perdere) saranno imballati in sacchi di plastica e sigillati prima di avviarli a discarica come materiale inquinati da amianto.I fogli di polietilene posti sulle aperture, sui condotti di ventilazione, sui radiatori, sulle pareti e sui pavimenti, al termine dei lavori di bonifica, vanno aspirati con filtro assoluto e poi lavati con panni umidi.

Dopo una prima pulizia potranno essere rimossi i fogli verticali ed orizzontali.I fogli di polietilene verticali ed orizzontali dovranno essere trattati con materiali fissanti e successivamente rimossi con cautela, avendo cura di ripiegarli verso l'interno, prima di insaccarli e sigillarli.

Poi l'area di lavoro dovrà essere nebulizzata con acqua o con una soluzione diluita di incapsulante per abbattere le eventuali fibre di amianto aerodisperse.

A questo punto si procederà ad una seconda pulizia con panni umidi

Decontaminazione del cantiere

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DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALED.P.I.

La normativa di riferimento in tema di dispositivi di protezione individuale (DPI), è rappresentata dai decreti legislativi n. 475/1992 e n. 81/08 (Titolo III – Capo II), e successive modificazioni e integrazioni.

D.Lgs 475/1992: i DPI commercializzati a partire dal 1° gennaio 1995 devono essere accompagnati dalla dichiarazione di conformità CE, muniti del marchio CE e della nota informativa (i cosiddetti requisiti essenziali di sicurezza e salute).

I DPI devono essere adeguati ai rischi da prevenire, senza di per sé costituire un rischio aggiuntivo, essere compatibili alle condizioni presenti sul luogo di lavoro e tenere conto delle esigenze ergonomiche e di salute dei lavoratori.Inoltre devono essere compatibili con gli altri DPI utilizzati contemporaneamentee non escludere la capacità di protezione da altri rischi.

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DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALED.P.I.

I lavoratori devono essere informati ed addestrati sulle tecniche di bonifica da amianto, la pulizia del luogo di lavoro, l’uso delle mascherine respiratorie e degli altri DPI, nonché sulle corrette modalità di decontaminazione.

I Dispositivi di Protezione Individuale da utilizzare nel corso delle bonifiche di amianto devono limitare il più possibile l’esposizione all’ambiente inquinato.

Con riferimento al settore specifico dei lavori di bonifica da amianto, si possono distinguere gli indumenti protettivi: - tute integrali con cappuccio;- guanti di protezione;- stivali in gomma o calzari a perdere;dai Dispositivi di Protezione Individuale propriamente detti:- DPI delle vie respiratorie.

Page 71: Valutazione del rischio Amianto
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INDUMENTI PROTETTIVILA TUTA

deve essere:- intera- con cappuccio- priva di tasche- chiusa, o chiudibile, ai polsi e alle caviglie con elastici- di tessuto preferibilmente liscio e, comunque, idoneo a non trattenere le fibre (sono sconsigliate le tute in materiale poroso)

Sotto la tuta, il vestiario deve essere ridotto al minimo, con slip, calzini e magliette possibilmente monouso.

Sono disponibili sul mercato:- tute monouso in carta, in tela plastificata o in tyvek- tute riutilizzabili in cotone trattato (cerato) o in altro materiale (tipo gore-tex) a tessitura fitta e compatta- tute in materiale impermeabile

Page 73: Valutazione del rischio Amianto

INDUMENTI PROTETTIVITUTA MONOUSO

Tuta monouso di carta, di tela plastificata o in tyvek.

VANTAGGI: - risultano igienicamente più adatte alle bonifiche, in quanto non devono essere rilavate, - hanno costi contenuti SVANTAGGI- possiedono una scarsa traspirabilità (sono sconsigliati per bonifiche in zone dove si sviluppano alte temperature) e - si rompono facilmente (quindi sono sconsigliati anche per interventi ove vi sia un possibile contatto con materiale tagliente).

Ogni volta che si abbandona la zona di lavoro in cui è in atto una bonifica da amianto, è necessario smaltire tali indumenti come materiale contenente amianto. L’operatore al rientro, dovrà indossare una nuova tuta.

Page 74: Valutazione del rischio Amianto

INDUMENTI PROTETTIVIALTRI TIPI DI TUTA

Tute riutilizzabili in cotone trattato (cerato) o ...VANTAGGI:- traspiranti e confortevoli e costi moderatiSVANTAGGI:- richiedono il lavaggio presso lavanderia autorizzata o tramite lavatrice posta in cantiere ed hanno una possibilità di riutilizzo limitata, in quanto pochi lavaggi bastano a determinare una perdita del trattamento

… o in altro materiale (tipo gore-tex) a tessitura fitta e compattaVANTAGGI:- traspiranti e confortevoli, resistenti, lavabili anche sotto la doccia e impermeabiliSVANTAGGI:- costi elevati, richiedono periodicamente il lavaggio presso lavanderia autorizzata o tramite lavatrice posta in cantiere.Si ritiene, in ogni caso, che il lavaggio non garantisca la totale decontaminazione della tuta.

Tuta impermeabile Questo indumento può essere riutilizzato più volte e, dopo l’accurata pulizia eseguita in doccia, deve essere riposto a fine turno in un box protetto all’interno del cantiere.

Page 75: Valutazione del rischio Amianto

GLI ALTRI INDUMENTI PROTETTIVI

Gli stivali in gomma o le calzature antiscivolo devono essere - facilmente lavabili e - abbastanza alti da essere coperti dai pantaloni della tuta.

L’alternativa agli stivali sono i calzari a perdere, che spesso però risultano scivolosi sulle superfici bagnate; tale pericolosità può essere ridotta dai copriscarpe con solette in polietilene.

I guanti da utilizzare nelle bonifiche di amianto devono essere impermeabili,di tipo a manichetta lunga ed in grado di garantire una sufficiente resistenzaalle sollecitazioni meccaniche; al di sotto dei guanti è consigliato l’utilizzo disottoguanti in cotone.

Page 76: Valutazione del rischio Amianto

DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALED.P.I.

Nelle lavorazioni durante le quali i rischi inerenti l’esposizione a polverie fibre non possono essere evitati o sufficientemente limitati mediantel’adozione di misure tecniche di prevenzione o mezzi di protezione collettiva,il datore di lavoro è tenuto a fornire ai lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie (apparecchi di protezione delle vie respiratorie o respiratori).

Gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie appartengono ai DPI di terza categoria, destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. Per questi dispositivi di protezione individuale, ai sensi dell’art. 43 del decreto legislativo n. 626/1994, oltre all’attività d’informazione e formazione, è obbligatorio prevedere per gli utilizzatori un adeguato addestramento.

La scelta del respiratore deve essere fatta tenendo presente il grado di protezione richiesto in relazione alla concentrazione dell’inquinante.

Page 77: Valutazione del rischio Amianto

Forniscono aria prelevata da una sorgente esterna all’ambiente e non inquinata: l’operatore è quindi isolato dall’ambiente in cui si trova.

Sono utilizzati quando:- l’inquinamento ambientale è particolarmente elevato- la concentrazione di ossigeno nell’aria respirata è al di sotto del valore normale

Si distinguono in:- respiratori con adduzione di aria dalle bombole- respiratori con adduzione di aria pulita dall’esterno

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

Si possono distinguere in:- ISOLANTI - indipendenti dall’aria ambiente- NON ISOLANTI - a filtro - attingono l’aria dall’ambiente

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ISOLANTI

Page 78: Valutazione del rischio Amianto

Respiratori ISOLANTI - con adduzione di aria da bombole

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

Page 79: Valutazione del rischio Amianto

Respiratori ISOLANTI - con adduzione di aria pulita dall’esterno

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

Page 80: Valutazione del rischio Amianto

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

Tali dispositivi purificano l’aria respirata attraverso un opportuno filtro che trattiene gli inquinanti dispersi nell’aria dell’ambiente (polveri, gas, vapori).I filtri sono specifici per ogni categoria di sostanza inquinante.

Ssono formato da un facciale (semi maschera, boccaglio, maschera intera, semi-maschera filtrante) dotato di un filtro per bloccare gli aerosol solidi e/o liquidi (filtri antiparticelle), i gas o vapori (filtri antigas), o entrambi (filtri combinati).

Il facciale può essere del tipo: intero (copre tutto il viso, deve essere usata con filtri che non pesano >600 gr.) semi-maschera (copre naso e bocca, deve essere usata con filtri <300 gr.); boccaglio (consistente in un’apparecchiatura stretta tra le labbra, associato a stringi naso); facciali filtranti (con filtro tutt’uno con semi-maschera, tipi FF1, FF2, FF3).

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE non ISOLANTI - a filtro(attingenti aria dall’ambiente)

Page 81: Valutazione del rischio Amianto

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

Page 82: Valutazione del rischio Amianto

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

I filtri contro le POLVERI servono a trattenere le particelle solide sospese nell’aria respirata, comprese le fibre di amianto.

Sono contraddistinti da una FASCIA DI COLORE BIANCO

I filtri contro i GAS servono ad eliminare dall’aria respirata vapori e gas. Sono contraddistinti da FASCE DI COLORI DIVERSI

a seconda del tipo di gas o vapore che trattengono: MARRONE per gas e vapori organici, GRIGIA per gas e vapori inorganici,

GIALLA per anidride solforosa,VERDE per ammoniaca e derivati.

I requisiti delle maschere in particolare, esse devono:- rispondere a criteri di ergonomia;- fornire elevati livelli di protezione;- essere innocue, leggere, solide, fornite di spiegazioni d’uso;- non limitare il campo visivo e la vista, essere compatibili con l’uso di occhiali;- essere dotate di filtri facilmente montabili e smontabili.

Page 83: Valutazione del rischio Amianto

Le norme armonizzate in materia di DPI sono elaborate dal CEN (Comitato Europeo di Normazione). In tali norme vengono fissati i massimi valori ammessi:- sia per la penetrazione iniziale attraverso i filtri antipolvere (classi P1, P2 e P3) - sia per la perdita verso l’interno imputabile al facciale ed eventualmente ad altri componenti.

In base alla capacità di penetrazione di un aerosol, i filtri vengono classificati in:- P1 - penetrazione inferiore al 20% (bassa efficienza);- P2 - penetrazione inferiore al 6% (media efficienza);- P3 - penetrazione inferiore allo 0,05% (alta efficienza).

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

Page 84: Valutazione del rischio Amianto

Considerato che all’interno del facciale può essere presente una certa concentrazione di inquinante dovuta - sia alla penetrazione attraverso i filtri antipolvere,- sia alle perdite verso l’interno imputabili al facciale,sono stati stabiliti i seguenti fattori:

fattore di protezione (FP): è il rapporto fra la concentrazione dell’inquinantenell’aria ambiente e quella presente all’interno del facciale;

fattore di protezione nominale (FPN): è il valore del fattore di protezione quando la penetrazione attraverso i filtri e le perdite verso l’interno assumono i massimi valori consentiti dalle norme;

fattore di protezione operativo (FPO): è il valore che, sulla base di dati sperimentali e di considerazioni cautelative, viene attribuito al fattore di protezione per la scelta di un respiratore da utilizzare nell’ambiente di lavoro.

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

Page 85: Valutazione del rischio Amianto

Il fattore di protezione è per definizione il parametro che esprime l’entitàdella protezione che il respiratore offre all’utilizzatore;

il fattore di protezione nominale è il valore del fattore di protezione che deveessere garantito in sede di certificazione, da parte degli organismi dicontrollo, con prove di laboratorio standardizzate e riproducibili;

il fattore di protezione operativo è valore del fattore di protezione da utilizzare nella pratica operativa dell’ambiente di lavoro: tale valore – sempre inferiore o al massimo uguale al valore del fattore di protezione nominale – ha lo scopo di considerare con la massima cautela leproblematiche dovute alle specifiche diversità degli ambienti di lavoro, le esigenze di mobilità dell’operatore, l’accuratezza con cui è indossato il respiratore, ecc.; ciò vale soprattutto per i dispositivi ai quali sono associati i più alti valori della protezione.

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIE

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FACCIALE FILTRANTE FFP3SEMI MASCHERA con filtro P3: - per concentrazioni in aria non superiori a 10 fibre/cm3- idonei per operazioni preliminari non comportanti disturbo del MCA

FACCIALE INTERO CON FILTRO P3- per concentrazioni in aria non superiori a 80 fibre/cm3- non possono essere usati in modo continuativo in quanto provocano difficoltà alla respirazione

RESPIRATORE CON VENTILAZIONE ASSISTITA e FILTRO P3- per concentrazioni in aria non superiori a 400 fibre/cm3- sono i più usati per intervento sul materiale floccato

RESPIRATORI ISOLANTI- per concentrazioni in aria molto elevate- offrono una protezione superiore agli altri protettori anche se risultano molto ingombranti

D.P.I. delle VIE RESPIRATORIECRITERI DI SCELTA

Page 87: Valutazione del rischio Amianto

Rischio Infortunistico

I lavori di rimozione delle coperture in cemento amianto sono lavori edili; in questo settore la maggior parte degli infortuni gravi e mortali avviene per caduta dall’alto.

Riferimenti normativi per la prevenzione della caduta dall’alto- Decreto del Presidente della Repubblica del 27 aprile 1955 n° 547 - “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”- Decreto del Presidente della Repubblica del 7 gennaio 1956 n° 164 - “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni”- Decreto Legislativo del 14 agosto 1996 n° 494 - “Attuazione della direttiva 92/57CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili”Modificato dal D.Lgs. 19 novembre 1999 n° 528.

D.L.vo 81/2008: Titolo IV (Cantieri Temporanei e Mobili)

Capo I (Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili) e Capo II (Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle

costruzioni e nei lavori in quota)

Page 88: Valutazione del rischio Amianto

Sia nella rimozione di coperture in cemento-amianto che nella rimozione di amianto floccato,ESISTE UN ELEVATO RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO.

Data la frequenza e la gravità degli infortuni derivanti da cadute dall’alto in edilizia, è necessario porre la massima attenzione alla prevenzione di questi eventi.

Pertanto,La PIANIFICAZIONE DELLE MISURE ANTINFORTUNISTICHEdeve prevedere la stessa accuratezza dellaPREDISPOSIZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE DELL’ESPOSIZIONE AD AMIANTO.

Nei lavori su coperture di edifici si configura in particolare il rischio di:- caduta verso l’esterno- caduta attraverso la copertura, per rottura della stessa o per presenza di aperture (lucernari, botole, ecc)

RISCHIO INFORTUNISTCO

Page 89: Valutazione del rischio Amianto

PRATICABILITA’ DELLE COPERTURE

- Una copertura si definisce PRATICABILE quando consente l’accesso ed il transito di persone, anche con attrezzature portatili, senza predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza, in quanto non sussistono rischi di caduta di persone e/o cose dall’alto, né rischi di scivolamento in condizioni normali.- Una copertura si definisce NON PRATICABILE quando non è possibile l’accesso ed il transito di persone, senza predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza contro il pericolo di caduta di persone e/o cose dall’alto e contro il rischio da scivolamento. [Norma UNI 8088]

Le coperture dei fabbricati non sono generalmente praticabili, in quanto i lavori espongono, quanto meno, al rischio di caduta verso l’esterno.

Le lastre in cemento amianto non sono calpestabili, se non risultano appoggiate su una struttura continua, stabile e portante, in quanto non garantiscono di sorreggere il peso di una persona.

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MISURE di SICUREZZA da adottare per il lavoro su coperture appoggiate a struttura continua stabile e portante

Qualora la copertura risulti continua, stabile e portante è necessario predisporre:- parapetti o ponteggi sull’intero perimetro dell’area di lavoro o, in alternativa,- idonee cinture di sicurezza con bretelle e sottocosce collegate a fune di trattenuta vincolata a parti fisse esistenti o da realizzare

- tavole lungo i camminamenti vincolate e munite di listelle di appoggio dei piedi quando la struttura sia inclinata oltre il 15%.

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Page 91: Valutazione del rischio Amianto

L’uso delle imbragature di sicurezza deve garantire che l’eventuale caduta non sia superiore a 1,5 metri

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Page 92: Valutazione del rischio Amianto

Uso delle cinture di sicurezza

Da usare quando non sia possibile disporre di impalcati di protezione o parapetti.

E’ necessario ricordare che l’art.15 del D.Lgs 81/08 al comma 1

lettera i) raccomanda la priorità delle misure di protezione collettiva (ad esempio il ponteggio) rispetto a quelle di protezione individuale

(ad esempio la cintura di sicurezza). La protezione personale ha lo scopo di ridurre la magnitudo delle conseguenze dell’infortunio

mentre le misure di protezione collettiva incidono sulla frequenza di accadimento di un effetto indesiderato.

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Ponteggi metallici

In caso di uso di ponteggi metallici, in cantiere devono essere presenti:

il disegno del ponteggio, firmato dal responsabile del cantiere, oppure

il progetto firmato da un professionista abilitato, quando sussista l’obbligo di calcolo,

e copia dell’autorizzazione ministeriale rilasciata al produttore del ponteggio stesso.

Il ponteggio deve essere progettato obbligatoriamente quando l’altezza è superiore a 20 m.

oppure in presenza di particolari condizioni di complessità,dimensioni e sovraccarico.

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Parapetti

Gli impalcati, i ponti di servizio e le passerelleposti a quota superiore a 2 m.

devono avere verso il vuoto un parapetto alto almeno 1 metro, con una tavola “fermapiede” alta almeno 20 cm.

ed una distanza trai correnti orizzontali non superiore a 60 cm.

La norma UNI 8088 consiglia in presenza di coperture fortemente inclinate (superiore al 50%),

un parapetto di gronda pieno e di altezza rapportata all’inclinazione della copertura stessa.

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