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LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE GENERALE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Decreto 160 del 19 luglio 2013 Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale

Linee guida 2013

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LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE GENERALE DEI GIOVANI

IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALEDecreto 160 del 19 luglio 2013

Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale

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fornire ai giovani gli strumenti per viverecorrettamente l’esperienza del servizio civile

sviluppare all’interno degli Enti la cultura delservizio civile

assicurare il carattere unitario, nazionale delservizio civile

promuovere i valori ed i diritti universalidell’uomo

La formazione generale dei volontari è strumentonecessario per:

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Le Linee guida per la formazionegenerale, pur non potendo prefigurarsicome sistema formativo completo,rappresentano i principi a cui devonoispirarsi tutti gli Enti, nazionali eregionali, nonché l' Ufficio Nazionale peril Servizio Civile e le Regioni e Provinceautonome nei corsi di formazione dirispettiva competenza

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Più specificamente indicano i contenutiminimi necessari della formazionegenerale, quali elementi culturali comuni atutto il sistema del servizio civilenazionale, a cui devono attenersi tutti isoggetti erogatori della formazionegenerale e forniscono indicazioni sullemetodologie didattiche, sul monitoraggio esui requisiti dei formatori

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Al fine di potenziare la qualità e l’efficacia dellaformazione specifica, strettamente inerente alleattività dei volontari e, quindi, differente daprogetto a progetto, si ritiene necessario lapresenza, anche in questo ambito, di elementicomuni assoggettati ad una regolamentazioneunivoca

In particolare riguardo ai tempi di erogazione edi alcuni contenuti che devono essereobbligatoriamente rispettati da tutti gli Enti diservizio civile

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I volontari sono obbligati a frequentarei corsi di formazione generale especifica e, qualora si verificasseroeventuali assenze, queste dovrannoessere obbligatoriamente recuperate

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la lezione frontale

le dinamiche non formali

la formazione a distanza

I programmi dovranno prevedere:

il ricorso alla lezione frontale per non meno del30% del monte ore complessivo

il ricorso alle dinamiche non formali per non menodel 40% del predetto monte ore

METODOLOGIA FORMATIVA

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Nei moduli tenuti con dinamiche non formali, le aulenon possono superare le 25 unità; le lezioni frontalipossono prevedere aule fino a 28 unità

Per la lezione frontale e per ledinamiche non formali iformatori possono avvalersi diesperti sulle tematiche trattatee/o sulle tecniche utilizzate

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Gli enti devono indicare talepossibilità alla voce "Modalità diattuazione" della scheda progetto; inominativi degli esperti sarannoindicati nei registri della formazionegenerale, a cui verranno allegati icurricula vitae che gli enti siimpegnano a rendere disponibili perogni richiesta dell'U.N.S.C. e/odelle Regioni e Province autonome

E’ comunque sempre obbligatoria lacompresenza in aula dei formatoridi formazione generale

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Sono formatori i dipendenti dell’ente diservizio civile, o altro personale volontarioo a contratto, in possesso di titolo distudio di istruzione superiore, conesperienza professionale in ambitoformativo di almeno tre anni, e cheabbiano esperienza specifica, almenoannuale, di formazione al servizio civile;quest’ultimo requisito può esseresostituito dalla frequenza di un corsoorganizzato dall’Ufficio nazionale o dalleRegioni

I FORMATORI

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I formatori sono tenuti a partecipare, almeno ognidue anni, a corsi di aggiornamento organizzatidall’Ufficio nazionale o dalle Regioni

Il personale utilizzato per la formazione specificadeve avere competenze professionali e formativeadeguate al trattamento della materia a luiaffidata

Nella scheda progetto, l’ente deve indicarechiaramente quale modulo verrà trattato dal singoloformatore per permettere all’Ufficio nazionale oalle Regioni di verificare la sua effettivacompetenza

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L’U.N.S.C. ha il compito di effettuare ilmonitoraggio sull’andamento generale della formazioneerogata ai volontari di servizio civile

Il monitoraggio, diretto a verificare che l’attività diformazione espletata sia conforme a quanto richiestodalla normativa, dalle linee guida e dal progetto ed icui esiti costituiscono la base imprescindibile per lavalutazione della formazione erogata in funzione delmiglioramento della qualità della stessa, avvieneattraverso:

MONITORAGGIO DELLA FORMAZIONE GENERALE

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Nello specifico, gli enti devono erogare e certificarela formazione generale, dichiarandolo espressamentenella scheda progetto, secondo la presentatempistica:

1) L’80 % del monte ore deve essere erogato ecertificato entro e non oltre il 180° giorno dall’avviodel progetto

Detta percentuale deve obbligatoriamentecomprendere la trattazione di tutti i moduli diprevisti dalle Linee guida

a) La verifica da parte dell’U.N.S.C. dellacertificazione della formazione generale svolta, datrasmettere, tramite inserimento nel sistemainformativo Helios

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Questa tempistica consente agli Enti di poterritornare su alcuni moduli formativi al fine diconsentire ai volontari una rielaborazione delcontenuto degli stessi in funzione delle esperienzeche stanno vivendo nel corso dell’anno di serviziocivile

2) Il restante 20% del monte ore deve essereerogato e certificato a partire dal 210° giornodall’avvio del progetto ed entro e non oltre il 270°

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In particolare, tale ripresa dei contenuti formativisi rivela efficace e necessaria soprattutto per ilmodulo “Il dovere di difesa della Patria - La difesacivile non armata e nonviolenta” e per i modulicontenuti nella macroarea tematica “La cittadinanzaattiva”, in quanto i valori in essi contenuti risultanosicuramente più comprensibili ai volontari infunzione dell’esperienza che stanno vivendo

Queste ore devono essere erogate utilizzando lalezione frontale o le dinamiche non formali

In alternativa, l’intero monte ore di formazionegenerale va’ erogato entro e non oltre il 180°giorno dall’avvio del progetto stesso

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b) La predisposizione e tenuta di registri dellaformazione, che dovranno contenere ulteriorielementi sulla formazione svolta e da tenere adisposizione dell’Ufficio nazionale e delle Regioni eProvince autonome

c) La raccolta e la valutazione, da parte dell’Ufficionazionale, di informazioni risultanti dal monitoraggiointerno previsto nella scheda progetto incentratosull’andamento e la verifica del percorso formativopredisposto, sulla valutazione periodicadell’apprendimento di nuove conoscenze ecompetenze, nonché sulla crescita individuale deivolontari

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Le verifiche potranno prevedere la presenza ai corsiorganizzati dagli enti di servizio civile di personaledell’U.N.S.C. e delle R.P.A., o di consulentiappositamente incaricati

Con successiva circolare l’U.N.S.C. definirà i modelliper la certificazione e per i registri della formazione

e) La Circolare 28 gennaio 2014 «Monitoraggio sullaformazione generale dei volontari in servizio civilenazionale», dettaglia maggiormente le modalità dicertificazione della formazione erogata e indica altriadempimenti che l’ente e/o i formatori devonorealizzare

d) Verifiche sul campo dei corsi di formazione

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1) comunicare per via telematica, mediante il sistemainformativo Helios, la data di inizio del corso, il luogodi svolgimento, la data presunta di fine corso ed ilcontatto di riferimento (nominativo e recapitotelefonico del personale di riferimento del corso)

Il caricamento delle informazioni è obbligatorio edeve avvenire almeno 15 giorni prima dell’avvio delcorso e comunque non prima della data di avvio delprogetto; resta fermo che, qualora il corso inizientro i primi 15 giorni dall’avvio del progetto, siritiene pervenuta in tempo utile la comunicazioneeffettuata il giorno di avvio dello stesso

In particolare, è necessario:

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2) Provvedere alla compilazione, tramite il sistemaHelios, di un apposito Questionario

La compilazione dovrà avvenire, in relazione allascelta effettuata dall’Ente nella scheda progetto perl’erogazione e la certificazione della formazionegenerale, con la seguente tempistica

I. nell’ipotesi a) entro e non oltre il 300° giornodall’avvio del progetto

II. nell’ipotesi b entro e non oltre il 210° giornodall’avvio del progetto

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L’inosservanza dell’obbligo di assicurare ai volontarila formazione, nel rispetto del monte ore e con icontenuti e le modalità indicate nel progetto stessoe la mancata certificazione della formazioneerogata sono sanzionate, con l’interdizionetemporanea della durata di un anno a presentarealtri progetti o con la cancellazione dall’albo deglienti di servizio civile

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Il percorso formativo è costituito da una serie dimoduli raggruppati all’interno di macroareetematiche: una sorta di percorso logico e di viaggionel mondo del servizio civile

La successione delle macroaree e al loro interno deimoduli formativi, non è strettamente vincolante dalpunto di vista cronologico, anche se si sottolinea lanecessità di affrontare all’inizio del corso la primamacroarea, perché è da questa che si evince ilsignificato autentico dell’esperienza di servizio civile

Ogni modulo dovrà inoltre essere trattato inmaniera esauriente

MACROAREE E MODULI FORMATIVI

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1 “Valori e identità del SCN”

1.1 L’identità del gruppo in formazione e pattoformativo

1.2 Dall’obiezione di coscienza al SCN

1.3 Il dovere di difesa della Patria – difesa civilenon armata e nonviolenta

1.4 La normativa vigente e la Carta di impegnoetico

Macroaree e moduli formativi

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2 “La cittadinanza attiva”

2.1 La formazione civica

2.2 Le forme di cittadinanza

2.3 La protezione civile

2.4 La rappresentanza dei volontari nel serviziocivile

MACROAREE E MODULI FORMATIVI

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3.1 Presentazione dell’ente

3.2 Il lavoro per progetti

3.3 L’organizzazione del servizio civile e le suefigure

3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari delservizio civile nazionale

3.5 Comunicazione interpersonale e gestione deiconflitti

MACROAREE E MODULI FORMATIVI

3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”

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Il percorso formativo deve necessariamente trovareil suo punto di partenza in quella che è la peculiareidentità del servizio civile nazionale, ovvero la suafunzione di difesa della Patria e, nello specifico, di"difesa civile non armata e nonviolenta", che nerappresenta la dimensione caratterizzante rispettoagli altri elementi, pur significativi, che da essadiscendono, come l'impegno civile e di utilità socialeo come l'educazione e la formazione civica delcittadino

IL PERCORSO FORMATIVO

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In questo quadro diventa fondamentale sottolineareil legame storico e culturale del servizio civilenazionale con l'obiezione di coscienza, che locaratterizza e allo stesso tempo lo differenzia daaltre forme di intervento ed impegno sociale

Le idee, le esperienze e le vicende che hannocaratterizzato la storia dell'obiezione di coscienzain Italia rappresentano un patrimonio storico e divalori da trasmettere ai giovani, maturato edaccumulato negli anni attraverso la scelta attiva eresponsabile da parte di cittadini contrari all'usodelle armi, sottoposti a processi e a carcerazioni

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Il riconoscimento dell'obiezione di coscienza primacome beneficio e poi come diritto della persona si èevoluto consapevolmente nella difesa della Patriaquale compito non affidato esclusivamente alle soleForze armate, ma anche al servizio civile nazionalenella forma non armata, nonviolenta e pacifista

L'identificazione del Servizio civile nazionale comeautonomo istituto repubblicano di difesa civile,alternativa a quella militare, trova del resto pienaconferma nelle parole del legislatore che, all'art. 1della legge 64/01, assegna, tra le finalità delservizio civile nazionale, il "concorrere alla difesadella Patria con mezzi ed attività non militari"nonché nell'art. 1, comma 1 del D.lgs. 77/02,

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laddove il legislatore delegato fa riferimento, qualeunica finalità che sintetizza tutte le altre, alservizio civile nazionale quale "modalità operativaconcorrente e alternativa di difesa dello Stato conmezzi ed attività non militari"

Senza tralasciare, peraltro, la forza delle variepronunce della Corte Costituzionale, che hannoaffermato in maniera definitiva che attività e mezzialternativi a quelli militari possono integrare econcorrere al dovere di difesa della Patria

Se, quindi, il ruolo della difesa della Patriaidentifica l'idealità del Servizio civile nazionale,riconducendo ad unità le molteplici ed eterogeneeattività in cui esso si estrinseca ed ergendosi ad

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esclusivo e vitale riferimento culturale, è necessarioche il percorso formativo prenda le mosse dallaCarta costituzionale, sia perché in essa ètratteggiata la fisionomia della "Patria" che chisceglie il servizio civile si impegna a difendere, siaperché le evoluzioni del concetto di "Patria" devonocomunque e sempre essere alla Carta ricondotte, esia, infine, perché tutti gli obiettivi assegnati dallegislatore al servizio civile nazionale trovano nellastessa fondamento (artt. 2, 3, 4, 5, 9, 11 e 52Cost.)

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Al concetto di dovere di difesa della Patria siriconducono, quindi, non solo le attività finalizzate aprevenire o a contrastare le aggressioni, ma anche queicomportamenti di impegno civile e sociale non armatotipici delle attività di servizio civile

Detti comportamenti rientrano in quella "difesa civile"alla cui attuazione sono deputate diverse istituzioni; ladifesa nonviolenta si riconnette, in primis, al ripudiodella guerra, ma poi anche e soprattutto alconsolidamento dei legami tra i consociati finalizzato alraggiungimento di una maggiore coesione sociale nelquadro delle libertà garantite dalla Costituzione, allalotta contro le ineguaglianze e le ingiustizie sociali, allatenuta/ricostruzione dei legami tra cittadini e traquesti, le istituzioni repubblicane e lo Stato

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Una difesa della Patria, quindi, da interpretare insenso moderno, libero da retoriche del passato esecondo le potenzialità semantiche ad essaprogressivamente attribuite sia dal legislatore, chedalla giurisprudenza costituzionale, quale dovere disalvaguardia e promozione dei valori costituzionalifondanti la comunità dei consociati

Risulterà, pertanto, necessario ed utile analizzare etrasmettere ai volontari in servizio civile nel lororuolo di "difensori civili della Patria", il significatopiù autentico ed attuale del concetto di Patria nellasua evoluzione storica, normativa e culturale

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Il concetto di Patria è necessariamente dinamico,riassume in sé i principi, i valori e le istituzionidemocratiche previste dalla Carta costituzionale e nonrinvia al solo concetto di "confine nazionale"

In questa accezione la Patria è rappresentatadall'insieme delle istituzioni democratiche, dal loroordinamento, nonché dai valori e principi costituzionalidi solidarietà ed investe il rapporto tra il cittadino e leistituzioni

Un rapporto che si concretizza ed attualizza tutti igiorni nei campi dell'assistenza, della protezione civile,dell'educazione e promozione culturale, della tuteladell'ambiente e della tutela del patrimonio artistico eculturale e della pace

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In questo quadro le concrete attività di servizio civileassumono un ruolo di completamento nella difesa civiledella Patria, dando concretezza ed attualità ai principidi carattere costituzionale

Se, quindi, il servizio civile nazionale è una forma didifesa civile della Patria, nel senso dianzi esplicitato,che sviluppa al suo interno una consequenzialedimensione di utilità sociale ed una componentealtamente educativa e formativa, è evidente come lostesso non si presenti esclusivamente come adempimentodi un dovere costituzionale ma anche come esercizio diun diritto di cittadinanza, una sorta di "collaborazionecivica" promossa e organizzata dallo Stato e realizzataattraverso le organizzazioni pubbliche e del privato noprofit

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In questa ottica il servizio civile mira a rinsaldare ilrapporto tra i cittadini e le istituzioni repubblicaneal fine di conseguire il bene comune e si traduceper il giovane volontario in una "palestra dicittadinanza attiva" ed in una importante occasionedi "formazione civica"

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Appare opportuno, allora, che il secondo passaggiodel percorso formativo riguardi quella "formazionecivica" espressamente prevista dall'art. 11 comma 2del D.lgs. 77/02, intesa come disciplina volta allaconoscenza delle istituzioni politiche, sociali,giuridiche ed economiche in cui l'individuo èinserito, al fine di apprendere le regole di condottaed i valori necessari per vivere ed interagirecorrettamente con la comunità di appartenenza

La Costituzione è, pertanto, il testo base daoffrire ai giovani volontari come quadro diriferimento indispensabile per costruire il lorofuturo di cittadini attivi, consapevoli dei propridiritti e doveri

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In particolare è necessario analizzare il significato, lafunzione e il ruolo degli organi costituzionali e dellediverse istituzioni pubbliche (nei vari ambiti, funzioni elivelli definiti dal Titolo V della Costituzione), lerelazioni tra queste e i cittadini, lo spazio dell'auto-organizzazione della società civile, le relazioni traquesti mondi e le istituzioni, le dinamiche esistenti tragli attori istituzionali e sociali, le logiche e le formedella partecipazione

Quella che si prospetta al volontario di servizio civile èun'occasione unica per imparare ad esprimere sestesso, acquisire il senso di appartenenza alle diversecomunità (Comuni, Regioni, Stato ed Unione Europea),tradurre in comportamenti ed azioni le idee e i valorisanciti dalla Carta costituzionale, nella consapevolezza

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che la realizzazione di parte di sé avviene proprioattraverso la relazione con gli altri e quindi nellaacquisizione di responsabilità e strumenti idonei sia adaffrontare le sfide poste dalla società globalizzata, siaad individuare i nodi critici in essa presenti

In tale ottica bisogna ricostruire con i volontari ledimensioni collaterali, relative alle dinamiche delleinterazioni sociali (es. inclusione/esclusione,centralità/marginalizzazione, etc.), per offrire lorostrumenti concettuali che li aiutino a leggersi sia nelcontesto in cui vivono, sia in un contesto globaleinternazionale

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Per questa via è possibile far crescere nei volontariil senso del servizio civile, inteso come anno diapprendistato alla cittadinanza, o meglio allapluralità della stessa, vissuto in un ente, affiancatoda un operatore locale di progetto, secondo lemodalità e i principi definiti nella normativa diriferimento

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L'ultima parte del percorso formativo riguarda ilvolontario, il suo ruolo, la sua funzione, lametodologia del lavoro per progetti tipica del SCN ela modalità di esercizio dei diritti e di adempimentodei doveri all'interno dell'Ente

Sarà quindi utile approfondire laconoscenza del progetto e dell'Enteaccreditato, nonché dellecaratteristiche e delle finalità chequesto deve possedere e garantireper essere riconosciuto idoneo aproporre progetti di servizio civile

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A tal fine ripercorrere la storia dell'ente,analizzare la rete dei rapporti stabiliti con altrisoggetti sul territorio e con gli utenti finali, qualeindicatore indiretto del suo radicamento, nonchéesplicitare le sue modalità operative e le suespecificità, rappresenta un passaggio fondamentaleper comprendere a pieno il significato e la portatadel progetto stesso

Le modalità, i luoghi e i tempi attraverso i qualiattivarsi renderanno il volontario propositivo eprotagonista, permettendogli una crescitanell'esercizio della cittadinanza e dellapartecipazione responsabile

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La formazione specifica è inerente alla peculiaritàdel progetto e riguarda, pertanto, l’apprendimentodi nozioni e di conoscenze teorico-pratiche relativeal settore ed all’ambito specifico in cui il giovanevolontario sarà impegnato durante l’anno di serviziocivilePur essendo detta formazione diversa da progetto aprogetto, si ritiene utile ed opportuna la presenzanel suo ambito di elementi comuni riscontrabili inqualsiasi progetto e per qualsiasi settore diintervento che, appunto perché tali, necessitano diuna regolamentazione univoca

LA FORMAZIONE SPECIFICA

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La formazione specifica deve essere erogata aivolontari entro e non oltre 90 giorni dall’avvio delprogetto

L’Ente può, in alternativa, dichiarandolo emotivando tale scelta espressamente nella schedaprogetto, adottare le seguenti modalità

erogare il 70% delle ore entro e non oltre 90giorni dall’avvio del progetto

erogare il rimanente 30% entro e non oltre 270giorni dall’avvio del progetto

In caso di volontari subentrati i terminidecorreranno dall’inserimento in servizio degli stessi

a) Tempi di erogazione

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Gli enti, dovranno obbligatoriamente prevedere, unapposito modulo concernente l’informativa sui rischiconnessi all’impiego dei volontari nel progetto diservizio civile

Il volontario infatti è spesso impegnato nellosvolgimento di attività pratiche che comportanoinevitabilmente dei rischi

Questi devono essere valutati da parte dell’Ente e diessi va data al volontario una puntuale informativa

b) Modulo di formazione e informazione sui rischiconnessi all’impiego dei volontari nei progetti diservizio civile

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Devono, inoltre, essere definite ed adottate misure diprevenzione e di emergenza in relazione all’attività delvolontario e devono essere analizzate e valutate lepossibili interferenze tra questa e le altre attività chesi svolgono nell’ambito della stessa organizzazione

In particolare, qualora il volontario operiin luoghi diversi dalla sede dell’ente (peres. un museo, un bosco, un ospedale, unascuola, …) egli dovrà ricevere corrette edettagliate informazioni sui rischispecifici esistenti negli ambienti in cuiandrà ad operare e sulle misure diprevenzione e di emergenza adottate

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I volontari dovranno inderogabilmente ricevere tuttele informazioni di cui al presente modulo primadell’inizio dello svolgimento dell’attività in cui sievidenziano rischi per la salute e la sicurezza

A tal fine l’ente può avvalersi di personale interno oesterno alla struttura purché in possesso delleconoscenze necessarie evidenziate in un curriculumvitae redatto in forma di autocertificazione e dainserire nel Registro generale della formazionespecifica

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In considerazione della necessità di potenziare eradicare nel sistema del servizio civile una solidacultura della salute e della sicurezza, non solo perprevenire incidenti o infortuni ai volontari maanche, e soprattutto, al fine di educarli affinchédetta cultura si radichi in loro e diventi stile divita, l’Ufficio potrà procedere ad una attività dirilevazione periodica ed a campione delle modalitàcon cui gli enti nazionali e regionali hanno erogato lapredetta informativa, dei contenuti inseriti nellastessa e delle criticità riscontrate nei suddettiadempimenti

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Gli Enti dovranno predisporre un Registro generale dellaformazione specifica contenente

luogo di svolgimento del/dei corso/i di formazionespecifica, date ed orari delle lezioni;

registro dei volontari partecipanti al corso, confirme ed orario di inizio e fine lezione, nominativi degliassenti, con l’indicazione delle motivazioni, corredatodalla/e firme del/dei formatore/i presente/i in aula,ovvero, in presenza di formazione a distanza, appositoreport di download e consultazione personalizzati

indicazione delle tematiche trattate, con laprecisazione, per ogni corso, delle metodologieutilizzate

c) Certificazione della formazione erogata

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Il Registro generale della formazione specificadovrà essere tenuto presso la sede di attuazionedel progetto fino al termine dello stesso e,successivamente, conservato per almeno due annidal termine del progetto stesso

L’inosservanza dell’obbligo di assicurare ai volontarila formazione specifica, nel rispetto del monte oreindicato nel progetto e con i contenuti e le modalitàindicate nel progetto stesso è sanzionato conl’interdizione temporanea della durata di un anno apresentare altri progetti o con la cancellazionedall’albo degli enti di servizio civile