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Tratto da:“Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, 2003, 30, 27-40”
“L’approccio chimico all’interpretazione della reltà ha l’affascinante prerogativadi collegare il mondo macroscopico, le proprietà di tutto ciò che ci circonda
ed i fenomeni che avvengono dentro e fuori di noi al mondo microscopico degli atomi e delle molecole.
Seguendo questo approccio è infatti possibile ordinare tutti gli oggetti a noinoti in base alla loro crescente complessità e costruire
la così detta scala della complessità chimica che, partendo dagli atomi e dalle molecole,
arriva con una meravigliosae stupefacente continuità fino all’uomo”
Tutta la vita è basata sulle proprietà degli atomi ed è governata dagli stessi principi
della chimica e della fisica, come tutti gli altri tipi di materia
Le proprietà delle cellule e dei loro organelli riflettono direttamente
le caratteristiche delle molecole che li compongono
E’ impossibile comprendere le funzioni cellulari al di fuori della conoscenza
delle basi molecolari della vita
La scala della complessità chimica parte dagli atomi, i più piccoli mattonidella materia, anche se a loro olta sono costituiti da particelle ancora più
piccole: elettroni, protoni, neutroni. Gli elettroni ruotano attorno al nucleo con unavelocità simile a quella della luce, formando una nube attorno al nucleo
Gli atomi di un particolare elemento hanno tutti lo stesso numero di protoni, che corrisponde al numero degli elettroni.Il numero di protoni corrisponde al numero atomicoLa massa atomica corrisponde al numero di protoni+neutroni
Solo circa 25 dei 92 elementi sono definiti essenziali per la vitaSolo circa 25 dei 92 elementi sono definiti essenziali per la vita
Quattro di questi costituiscono da soli circa il 96% del corpo umano
Quattro di questi costituiscono da soli circa il 96% del corpo umano
• Ossigeno (O)
• Carbonio (C)
• Idrogeno (H)
• Azoto (N)
Calcio (Ca), fosforo (P), potassio (K), zolfo (S) e pochi altri costituiscono il rimanente 4%
Calcio (Ca), fosforo (P), potassio (K), zolfo (S) e pochi altri costituiscono il rimanente 4%
Ci sono poi circa altri 15 elementi che si trovano in tracce. Assieme sono poco più di un decimillesimo
Ci sono poi circa altri 15 elementi che si trovano in tracce. Assieme sono poco più di un decimillesimo
Pur essendo in tracce, la loro importanza non è minore. Infatti nella maggior parte dei casi l’organismo non sopravviverebbe senza di questi elementi
Pur essendo in tracce, la loro importanza non è minore. Infatti nella maggior parte dei casi l’organismo non sopravviverebbe senza di questi elementi
La rilevante percentuale di O2 è dovuta al fatto che esso entra nella composizione dell’acqua (H2O) la sostanza che compone quasi il 90% del nostro organismo
Oltre a comporre l’acqua, l’ ossigeno è necessario per la respirazione cellulare ed è un componente della maggior parte dei composti organici
Oltre a comporre l’acqua, l’ ossigeno è necessario per la respirazione cellulare ed è un componente della maggior parte dei composti organici
Elementi importanti dal punto di vista biologico
Il carbonio costituisce lo scheletro di tutti i composti organici (ogni C forma 4 legami)
Il carbonio costituisce lo scheletro di tutti i composti organici (ogni C forma 4 legami)
L’ idrogeno è presente in tutti i composti organici; è un componente dell’acqua. L’ idrogeno è presente in tutti i composti organici; è un componente dell’acqua.
Nelle proteine e negli acidi nucleici oltre ai tre precedenti elementi, è presente l’ azoto
Nelle proteine e negli acidi nucleici oltre ai tre precedenti elementi, è presente l’ azoto
Il calcio in forma ionica (Ca++) è importante per la contrazione muscolare, per la liberazione di neurotrasmettitori. È una componente strutturale di denti e ossa
Il calcio in forma ionica (Ca++) è importante per la contrazione muscolare, per la liberazione di neurotrasmettitori. È una componente strutturale di denti e ossa
Il fosforo è componente degli acidi nucleici e dell’ATP. Componente strutturale delle ossa
Il fosforo è componente degli acidi nucleici e dell’ATP. Componente strutturale delle ossa
Sodio, potassio e Cloro in forma ionica (Na+, K+, Cl-) sono importanti per l’attività elettrica del neurone (e nelle cellule in generale)
Sodio, potassio e Cloro in forma ionica (Na+, K+, Cl-) sono importanti per l’attività elettrica del neurone (e nelle cellule in generale)
Il comportamento chimico di un atomo dipende dal numero di elettroni presentinel livello energetico più esterno che vengono definiti “di valenza”
Gli atomi si combinano per formare molecoleMolecole diverse si uniscono per formare i composti
A partire da 96 elementi si possono ottenere un numero enorme di molecole,Sono , infatti, milioni le molecole presenti in Natura e, in questi ultimi anni, oltre15 milioni di molecole sono state ottenute artificialmente (saccarina)
I legami con cui possono combinarsi gli atomi e le molecole fra di loro possono essere definiti :
Legami covalenti:Polari
Apolari
Legami non covalenti:Ionici
IdrogenoInterazioni idrofobiche e forze di Van der Waals
Legame Covalente
Un legame covalente semplice viene a formarsi quando due atomi condividono una coppia di elettroni di valenza in modo tale che entrambi raggiungono una condizione più stabile
Un legame covalente semplice viene a formarsi quando due atomi condividono una coppia di elettroni di valenza in modo tale che entrambi raggiungono una condizione più stabile
Ad esempio due atomi di H condividono una coppia di elettroni in modo tale che entrambi raggiungono la condizione con due elettroni nel un primo livello energetico ( guscio K che contiene un solo orbitale)
Ad esempio due atomi di H condividono una coppia di elettroni in modo tale che entrambi raggiungono la condizione con due elettroni nel un primo livello energetico ( guscio K che contiene un solo orbitale)
In questo modo il C raggiunge la condizione stabile con 8 elettroni nel secondo livello energetico (che contiene 4 orbitali)
In questo modo il C raggiunge la condizione stabile con 8 elettroni nel secondo livello energetico (che contiene 4 orbitali)
Un atomo di C condivide una coppia di elettroni con ciascuno dei quattro atomi di H cui si lega
Un atomo di C condivide una coppia di elettroni con ciascuno dei quattro atomi di H cui si lega
H H
Oltre a poter formare legami con più atomi diversi, uno stesso atomo può formare più legami covalenti con un singolo atomo
Oltre a poter formare legami con più atomi diversi, uno stesso atomo può formare più legami covalenti con un singolo atomo
Ciò avviene quando due atomi condividono non una sola ma più coppie di elettroni (ad es. in O2)
Ciò avviene quando due atomi condividono non una sola ma più coppie di elettroni (ad es. in O2)
OO
OO
Legami covalenti polari
In una molecola gli atomi che formano tra loro un legame possono avere una differente tendenza ad attrarre elettroni (si dice che uno è più elettronegativo dell’altro)
In una molecola gli atomi che formano tra loro un legame possono avere una differente tendenza ad attrarre elettroni (si dice che uno è più elettronegativo dell’altro)
Questo accade per esempio nella molecola dell’acqua dove l’Ossigeno è più elettronegativo dell’idrogeno
Questo accade per esempio nella molecola dell’acqua dove l’Ossigeno è più elettronegativo dell’idrogeno
Gli elettroni condivisi passano più tempo attorno all’O che all’HGli elettroni condivisi passano più tempo attorno all’O che all’H
Le molecole polari di importanza biologica contengonouno o più atomi elettronegativi come O, N, S
La presenza di legami polarizzati è della massima importanza nel determinare la reattività delle molecole
Grandi molecole apolari come cere e grassi sono inerti, mentrele più importanti molecole biologiche come
proteine e fosfolipidipresentano regioni polari e non polai che si comportano
in maniera totalmente differente
Legame Ionico
Quando due atomi differiscono notevolmente nella loro elettronegatività e uno mostra forte tendenza a perdere elettroni e l’altro ad acquistarli può avvenire il trasferimento di un elettrone da un atomo all’altro
Quando due atomi differiscono notevolmente nella loro elettronegatività e uno mostra forte tendenza a perdere elettroni e l’altro ad acquistarli può avvenire il trasferimento di un elettrone da un atomo all’altro
L’esempio di come questo trasferimento può legare assieme atomi differenti è dato dal cloruro di sodio (NaCl) il comune sale da cucina
L’esempio di come questo trasferimento può legare assieme atomi differenti è dato dal cloruro di sodio (NaCl) il comune sale da cucina
All’inizio i due atomi sono elettricamente neutri ma instabili e fortemente reattivi
All’inizio i due atomi sono elettricamente neutri ma instabili e fortemente reattivi
Il sodio ha un elettrone ‘in più’ rispetto al numero che serve per completare il guscio elettronico esterno e assumere una configurazione stabile (8 elettroni)
Il sodio ha un elettrone ‘in più’ rispetto al numero che serve per completare il guscio elettronico esterno e assumere una configurazione stabile (8 elettroni)
Al cloro invece manca un elettrone per raggiungere la configurazione stabile con 8 elettroni nel guscio esterno
Al cloro invece manca un elettrone per raggiungere la configurazione stabile con 8 elettroni nel guscio esterno
La reazione tra sodio e cloro permette ad entrambi di ottenere una condizione stabile con otto elettroni nel guscio esterno
La reazione tra sodio e cloro permette ad entrambi di ottenere una condizione stabile con otto elettroni nel guscio esterno
Il cloro “strappa” un elettrone al sodioIl cloro “strappa” un elettrone al sodio
Ora però il sodio è caricato positivamente (ha perso un elettrone cioè una carica
unitaria) Na+
Ora però il sodio è caricato positivamente (ha perso un elettrone cioè una carica
unitaria) Na+
Il cloro invece è caricato negativamente (ha acquistato un elettrone cioè una carica
unitaria) Cl-
Il cloro invece è caricato negativamente (ha acquistato un elettrone cioè una carica
unitaria) Cl-
Cationi Anioni
Legame IonicoLegame Ionico
Poiché hanno cariche opposte, Na+ e Cl- si attraggonoPoiché hanno cariche opposte, Na+ e Cl- si attraggono
Legame Ionico
Allo stato solido i due ioni sono strettamente uniti a formare cristalli
Allo stato solido i due ioni sono strettamente uniti a formare cristalli
Quando un sale, ad esempio cloruro di sodio , viene disciolto in acqua le sue molecole si dissociano in ioni Na+ Cl-
Quando un sale, ad esempio cloruro di sodio , viene disciolto in acqua le sue molecole si dissociano in ioni Na+ Cl-
Nel sale NaCl allo stato solido il legame chimico è molto forte (in quanto le cariche opposte di Na+ e Cl- si attraggono)
Nel sale NaCl allo stato solido il legame chimico è molto forte (in quanto le cariche opposte di Na+ e Cl- si attraggono)
La separazione dei due ioni in soluzione è resa possibile dal fatto che in sostituzione del legame forte tra Na+ e Cl- si formano tanti legami deboli tra le molecole di acqua e gli ioni (il cosiddetto guscio di idratazione)
La separazione dei due ioni in soluzione è resa possibile dal fatto che in sostituzione del legame forte tra Na+ e Cl- si formano tanti legami deboli tra le molecole di acqua e gli ioni (il cosiddetto guscio di idratazione)
L’acqua infatti è un dipolo cioè una molecola con una parziale carica positiva e una parziale carica negativa in grado quindi di formarelegami sia con Na+
che con Cl-
L’acqua infatti è un dipolo cioè una molecola con una parziale carica positiva e una parziale carica negativa in grado quindi di formarelegami sia con Na+
che con Cl- (-) O
H (+)
H (+)
OH
H
Cl-
Na+
OH
HO
H
H
OH
H OH H
OH
HO
H
H
OHH
L’acqua è una molecola polare
Dal punto di vista chimico l’acqua è
un composto di idrogeno ed ossigeno
La sua molecola consiste di due atomi di idrogeno
e un atomo di ossigeno
Il suo diametro è di 0,2 nm in una goccia di
acqua sono presenti 1021
molecole (mille miliardi di miliardi)
Per questa proprietà
l’acqua partecipa ad un gran numero di interazioni, tutte importanti dal punto di vista biologico:
carica-dipolosolvatazione degli ioni
dipolo-dipolo solvatazione delle molecole polari
van der Waals determina la distanza tra molecole non interagenti con altre forze più intense
Legame a idrogeno
Un esempio di legame ad idrogeno è quello che si forma tra le molecole d’acqua
Un esempio di legame ad idrogeno è quello che si forma tra le molecole d’acqua
Il legame ad idrogeno si forma tra un atomo di idrogeno con una carica parziale positiva e una altro atomo (ad es ossigeno o azoto) con una carica parziale negativa
Il legame ad idrogeno si forma tra un atomo di idrogeno con una carica parziale positiva e una altro atomo (ad es ossigeno o azoto) con una carica parziale negativa
Esso può formarsi tra piccole molecole o tra parti diverse di una stessa grande molecola
Esso può formarsi tra piccole molecole o tra parti diverse di una stessa grande molecola
La forza di legame ad idrogeno è 1/20 di quella di un legame covalente. Tuttavia la formazione di molti legami ad idrogeno può conferire una notevole stabilità alle strutture
La forza di legame ad idrogeno è 1/20 di quella di un legame covalente. Tuttavia la formazione di molti legami ad idrogeno può conferire una notevole stabilità alle strutture
Proteine, DNA
Per le sue proprietà, acqua è un buon solvente per le sostanze polari ( per queste si usano i termini idrofile o idrosolubili)
Per le sue proprietà, acqua è un buon solvente per le sostanze polari ( per queste si usano i termini idrofile o idrosolubili)
Al contrario, poiché tra molecole polari come l’acqua e molecole apolari come idrocarburi, trigliceridi e altri lipidi non esiste attrazione e non si formano legami, questi ultimi sono insolubili in acqua
Al contrario, poiché tra molecole polari come l’acqua e molecole apolari come idrocarburi, trigliceridi e altri lipidi non esiste attrazione e non si formano legami, questi ultimi sono insolubili in acqua
Le molecole apolari tra loro formano altri tipi di legami…Le molecole apolari tra loro formano altri tipi di legami…
Forze di van der Waals
…le quali possono essere biologicamente importanti (es membrana citoplasmatica)
…le quali possono essere biologicamente importanti (es membrana citoplasmatica)
L’interazione si traduce nella tendenza che queste molecole apolari mostrano di unirsi tra di loro escludendo l’acqua...
H2O
I gruppi funzionali, sono particolari strutture di atomi che conferiscono alle molecole organiche le loro proprietà fisiche, la loro reattività chimica, la loro
solubilità in acqua
I due legami più frequenti fra gruppi funzionali sono i legami esterici
fra alcooli ed acidi carbossilici ed i legami ammidici
fra fra acidi carbossilici ed ammine
Gruppo ossidrile
Gruppo carbossile
Gruppo aminico
Gruppo fosfato
Gruppo carbonile
Gruppo carbonile
LEGAMI A IDROGENO
e
INTERAZIONI IDROFOBICHE
sono i due principali legami che determinano la struttura delle
BIOMOLECOLE
Interazioni che determinano la struttura delle biomolecole
Biomolecole legame H eff etto idrof obico
carboidrati lipidi
proteine acidi nucleici
Proteine: l’interazione idrofobica guida la creazione del “core” dove le catene aminoacidiche apolari risultano racchiuse; i legami H interni e con l’ambiente esterno determinano la struttura.
ribonucleasi
DNA: le interazioni idrofobiche guidano la formazione della doppia elica, con le basi aromatiche all’interno e lo scheletro zucchero-fosfato, polare/carico, esposto all’acqua;
i legami H determinano le interazioni tra le basi e quelle tra lo scheletro zucchero-fosfato e l’ambiente esterno
Membrane: le interazioni idrofobiche creano il bilayer lipidico
modello di membrana
cellulare
BIOMOLECOLE
TUTTE LE CARATTERISTICHE PROPRIE DI UN ORGANISMO VIVENTE SONO IL RISULTATO
DELL’ESISTENZA E DEL FUNZIONAMENTO DI QUATTRO CLASSI DI BIOMOLECOLE .
Le macromolecole organiche
•Lipidi•Glucidi•Proteine•Acidi nucleici
Tecnicamente solo le ultime tre categorie sono costituite da macromolecole
Tecnicamente solo le ultime tre categorie sono costituite da macromolecole
La caratteristica comune a tutte le macromolecole è di essere costituite da strutture complesse (polimeri) ottenute dall’assemblaggio di unità più piccole (monomeri).
La caratteristica comune a tutte le macromolecole è di essere costituite da strutture complesse (polimeri) ottenute dall’assemblaggio di unità più piccole (monomeri).
A partire dagli stessi monomeri ciascun organismo può costruire le proprie macromolecole
A partire dagli stessi monomeri ciascun organismo può costruire le proprie macromolecole
Durante la digestione, i polimeri vengono ‘scomposti’ in monomeri e assorbiti come tali.
Durante la digestione, i polimeri vengono ‘scomposti’ in monomeri e assorbiti come tali.
La maggior parte delle macro molecole ha una vita breve rispetto alla cellula:ad eccezione del DNA esseVengono continuamente demolite e sostiuite da nuove
La maggior parte delle macro molecole ha una vita breve rispetto alla cellula:ad eccezione del DNA esseVengono continuamente demolite e sostiuite da nuove
Idrolisi e condensazione: due reazioni chimiche estremamente importanti e diffuse
La condendensazione (o disidratazione) è la formazione di un legame tra due molecole (o anche tra due parti della stessa molecola) con perdita di una molecola d’acqua
La condendensazione (o disidratazione) è la formazione di un legame tra due molecole (o anche tra due parti della stessa molecola) con perdita di una molecola d’acqua
C
C
C
OH
HC
C
CC
H
OH
H
C
C
C
HC
C
CC
H
O
H
O
H H
L’idrolisi è in qualche modo il processo inverso: la rottura di un legame mediante l’aggiunta di una molecola d’acqua
L’idrolisi è in qualche modo il processo inverso: la rottura di un legame mediante l’aggiunta di una molecola d’acqua
I lipidi sono un gruppo eterogeneo di sostanze. Essi sono caratterizzati dalla loro insolubilità in acqua e dalla affinità per i solventi apolari e per gli altri lipidi
I lipidi sono un gruppo eterogeneo di sostanze. Essi sono caratterizzati dalla loro insolubilità in acqua e dalla affinità per i solventi apolari e per gli altri lipidi
• Trigliceridi
• Steroidi
• Fosfolipidi
• Carotenoidi
Funzione di depositoFunzione di deposito
Varie funzioni tra cui quella di messaggeri chimici (ormoni)
Varie funzioni tra cui quella di messaggeri chimici (ormoni)
Sono la base costituente delle membrane biologiche
Sono la base costituente delle membrane biologiche
Fotopigmenti,
antiossidanti
Fotopigmenti,
antiossidanti
TrigliceridiLa funzione primaria dei trigliceridi (grassi e olii) è quella di fornire energia per i processi metabolici.
La funzione primaria dei trigliceridi (grassi e olii) è quella di fornire energia per i processi metabolici.
I legami all’interno di queste molecole infatti contengono un alto livello di energia
I legami all’interno di queste molecole infatti contengono un alto livello di energia
1 gr di grassi ~ 9 cal 1 gr di zuccheri ~ 4 cal1 gr di proteine ~ 4 cal
Olii liquidi a 20° sono insaturi e presentano molti doppi legamiGrassi solidi a 20° sono saturi
Olii liquidi a 20° sono insaturi e presentano molti doppi legamiGrassi solidi a 20° sono saturi
I trigliceridi possono essere facilmente accumulati come riserva energetica in tessuti specializzati
I trigliceridi possono essere facilmente accumulati come riserva energetica in tessuti specializzati
Gli olii nei semi delle piante
Gli olii nei semi delle piante
I grassi nel tessuto adiposo degli animali
I grassi nel tessuto adiposo degli animali
Oltre a fornire direttamente energia, il tessuto adiposo può serve a coibentare
Oltre a fornire direttamente energia, il tessuto adiposo può serve a coibentare
Struttura chimica dei Trigliceridi
In ciascuna molecola di trigliceride, tre molecole di acidi grassi sono legate ad una molecola di Glicerolo
In ciascuna molecola di trigliceride, tre molecole di acidi grassi sono legate ad una molecola di Glicerolo
Aci
do
gras
so
Aci
do
gras
so
Aci
do
gras
so
Glicerolo
Il Glicerolo è una piccola molecola a tre atomi di carbonio
Gli acidi grassi sono costituiti da lunghe molecole (fino a 20 e più atomi di carbonio)
Nel trigliceride il legame si forma tra il gruppo COOH (carbossilico) dell’acido grasso e il gruppo OH del glicerolo. E prende il nome di legame di estere
Nel trigliceride il legame si forma tra il gruppo COOH (carbossilico) dell’acido grasso e il gruppo OH del glicerolo. E prende il nome di legame di estere
Ci sono due categorie di acidi grassi, quelli saturi e quelli insaturi
Ci sono due categorie di acidi grassi, quelli saturi e quelli insaturi
Alcuni acidi grassi posseggono più di un doppio legame nella loro catena. In questo caso si definiscono poliinsaturi
Alcuni acidi grassi posseggono più di un doppio legame nella loro catena. In questo caso si definiscono poliinsaturi
Se gli acidi grassi sono saturi, le molecole di trigliceridi si dispongono in modo ordinato e i lipidi sono solidi a temperatura ambiente
Se gli acidi grassi sono saturi, le molecole di trigliceridi si dispongono in modo ordinato e i lipidi sono solidi a temperatura ambiente
Se gli acidi grassi sono insaturi, le molecole di trigliceridi si dispongono in modo disordinato e i lipidi sono liquidi
Se gli acidi grassi sono insaturi, le molecole di trigliceridi si dispongono in modo disordinato e i lipidi sono liquidi
Burro
Olio di oliva
Fosfolipidi I fosfolipidi hanno una struttura affine a quella dei trigliceridi dove una delle catene di acidi grassi è sostituita da un gruppo fosforico
I fosfolipidi hanno una struttura affine a quella dei trigliceridi dove una delle catene di acidi grassi è sostituita da un gruppo fosforico
Gru
pp
o fo
sfor
ico Fortemente polare
Affinità per l’H2O
Aci
do
gras
so
Aci
do
gras
so
Glicerolo
Fortemente apolare Affinità per i lipidi
Molecola polare
Grazie a questa loro caratteristica di avere una porzione idrosolubile e una idrofobica, i fosfolipidi tendono naturalmente a disporsi con le teste idrofile rivolte verso l’acqua e le code idrofobe rivolte l’ una contro l’altra
Grazie a questa loro caratteristica di avere una porzione idrosolubile e una idrofobica, i fosfolipidi tendono naturalmente a disporsi con le teste idrofile rivolte verso l’acqua e le code idrofobe rivolte l’ una contro l’altra
Essi sono i pricipali componenti delle membrane biologicheEssi sono i pricipali componenti delle membrane biologiche
Steroidi
Si tratta di una famiglia di composti organici molto importanti che hanno una struttura comune basata su più anelli fusi tra loro
Si tratta di una famiglia di composti organici molto importanti che hanno una struttura comune basata su più anelli fusi tra loro
Il colesterolo è un importantissimo componente delle membrane cellulari
Il colesterolo è un importantissimo componente delle membrane cellulari
Di questa famiglia fanno parte una serie di molecole che hanno funzione di messaggeri chimici, gli ormoni steroidei
Di questa famiglia fanno parte una serie di molecole che hanno funzione di messaggeri chimici, gli ormoni steroidei
Sono O. steroidei per esempio gli ormoni sessuali come il testosterone o il progesterone
Sono O. steroidei per esempio gli ormoni sessuali come il testosterone o il progesterone
Carboidrati: Monosaccaridi, Disaccaridi e Policaccaridi
Sono molecole (CH20)n a 5 o a 6 atomi di carbonio di regola a forma di anello
Sono molecole (CH20)n a 5 o a 6 atomi di carbonio di regola a forma di anello
I monosaccaridi pentosi sono importanti costituenti degli acidi nucleici, RNA e DNA
I monosaccaridi pentosi sono importanti costituenti degli acidi nucleici, RNA e DNA
Ribosio e desossiribosioRibosio e desossiribosio
Il più noto è il glucosioIl più noto è il glucosio
I monosaccaridi esosi (fruttosio, galattosio, glucosio ecc.) sono implicati nel metabolismo energetico. Essi sono anche i costituenti di disaccaridi e polisaccaridi
I monosaccaridi esosi (fruttosio, galattosio, glucosio ecc.) sono implicati nel metabolismo energetico. Essi sono anche i costituenti di disaccaridi e polisaccaridi
Il glucosio è al centro dei processi del metabolismo energetico della cellula.
Esso esiste sia in forma ciclica che in forma lineare con la possibilità di passare da una forma all’altra
Il glucosio è al centro dei processi del metabolismo energetico della cellula.
Esso esiste sia in forma ciclica che in forma lineare con la possibilità di passare da una forma all’altra
GLUCOSIO
Disaccaridi
Il MALTOSIO è un disaccaride formato da due molecole di Glucosio
Il MALTOSIO è un disaccaride formato da due molecole di Glucosio
Il SACCAROSIO (lo zucchero da cucina) è un disaccaride formato da una molecola di Glucosio e una di Fruttosio
Il SACCAROSIO (lo zucchero da cucina) è un disaccaride formato da una molecola di Glucosio e una di Fruttosio
Il LATTOSIO (lo zucchero del latte) è un disaccaride formato da una molecola di Glucosio e una di Galattosio
Il LATTOSIO (lo zucchero del latte) è un disaccaride formato da una molecola di Glucosio e una di Galattosio
Formazione di unLegame glicosidico
Polisaccaridi
Funzione stutturaleFunzione stutturale
La cellulosa è costituita da grandi molecole lineari composte da sequenze di molecole di Glucosio. È il costituente principale della parete cellulare nei vegetali.
La cellulosa è costituita da grandi molecole lineari composte da sequenze di molecole di Glucosio. È il costituente principale della parete cellulare nei vegetali.
Anche nel regno animale si trovano polisaccaridi con funzione strutturale, ad es. la Chitina (esoscheletro degli insetti) e la galattosammina (cartilagini)
Anche nel regno animale si trovano polisaccaridi con funzione strutturale, ad es. la Chitina (esoscheletro degli insetti) e la galattosammina (cartilagini)
Riserva energeticaRiserva energetica
L’ Amido è un polimero del Glucosio poco ramificato. È il principale glucide di accumulo nei vegetali. Tramite enzimi può essere facilmente convertito a Glucosio
L’ Amido è un polimero del Glucosio poco ramificato. È il principale glucide di accumulo nei vegetali. Tramite enzimi può essere facilmente convertito a Glucosio
Il Glicogeno è anch’esso un polimero del Glucosio. Viene utilizzato come zucchero di riserva dagli animali e depositato nel fegato e nei muscoli.
È molto ramificato.
Il Glicogeno è anch’esso un polimero del Glucosio. Viene utilizzato come zucchero di riserva dagli animali e depositato nel fegato e nei muscoli.
È molto ramificato.
I GLICOSAMINOGLICANI (GAG)La loro struttura è caratterizzata da una alternnza di zuccheri
diversi A-B-A-B-A : Sono altamente acidi (gruppi carbossilici e solfato legati agli anelli degli zuccheri)Nelle matrici extracellulari sono presenti complessi
proteico-polisaccaridici noti come PROTEOGLICANI.I proteoglicani presentano un nucleo proteico a cui sono
attaccate covalentemete catene di GAG. A loro voltai proteoglicani possono formare complessi giganti,
assembalndosi mediante il legame dei loro nuclei proteicicon acido ialuronico (un GAG non solforato).
Grazie alla loro capacità di legare cationi , attirano una grande quantità di molecole d’acqua
e formano il caratteristico gel poroso che riempe gli spazi extracellulari.
Eparina
Le macromolecole organiche
•Lipidi•Glucidi•Proteine•Acidi nucleici
Esistono decine di migliaia di diverse proteine. In ciascun essere vivente esse svolgono funzioni fondamentali che nessun altro tipo di molecola potrebbe svolgere.
Esistono decine di migliaia di diverse proteine. In ciascun essere vivente esse svolgono funzioni fondamentali che nessun altro tipo di molecola potrebbe svolgere.
Nella cellula catalizzano migliaia di differenti reazioni chimiche (Enzimi)
Nella cellula catalizzano migliaia di differenti reazioni chimiche (Enzimi) Permettono il passaggio selettivo
di molecole attraverso la membrana (Canali Ionici e Pompe)
Permettono il passaggio selettivo di molecole attraverso la membrana (Canali Ionici e Pompe)
Trasportano specifiche molecole sia nelle cellule che nei fluidi esterni
Trasportano specifiche molecole sia nelle cellule che nei fluidi esterni
Attaccano selettivamente gli agenti esterni (anticorpi del S.I.)
Attaccano selettivamente gli agenti esterni (anticorpi del S.I.)
Fungono da messaggeri chimici (Ormoni e neurotrasmettitori)
Fungono da messaggeri chimici (Ormoni e neurotrasmettitori)
Hanno funzione strutturale sia all’interno della cellula (citoscheletro) che al di fuori (es cheratine)
Hanno funzione strutturale sia all’interno della cellula (citoscheletro) che al di fuori (es cheratine)
Regolano lo sviluppo e orchestrano il funzionamento dell’intera cellula
Regolano lo sviluppo e orchestrano il funzionamento dell’intera cellula
Presiedono al movimento sia all’interno della cellula (cilia, trasporto assoplasmatico) che a livello di sistema (es lavoro muscolare)
Presiedono al movimento sia all’interno della cellula (cilia, trasporto assoplasmatico) che a livello di sistema (es lavoro muscolare)
COME PUO’ UN UNICO TIPO DI MOLECOLA SVOLGERE FUNZIONI COSI’ DIVERSE?
GRAZIE ALLE DIVERSE FORME CHE LE PROTEINEPOSSONO ASSUMERE ED ALLA
CAPACITA’DI INTERAGIRE IN MODOALTAMENTE SPECIFICO CON ALTRE
MOLECOLE
Struttura chimica delle proteine
Ciascuna proteina è un polimero costituito da una serie di componenti di base, gli aminoacidi legati tra loro
Ciascuna proteina è un polimero costituito da una serie di componenti di base, gli aminoacidi legati tra loro
Esistono circa 20 diversi aminoacidi legati tra loro con un legame (che si chiama legame peptidico)
Esistono circa 20 diversi aminoacidi legati tra loro con un legame (che si chiama legame peptidico)
Ciascuna proteina e costituita da un numero variabile di aminoacidi.
Ciascuna proteina e costituita da un numero variabile di aminoacidi.
Le più piccole sono costituite da pochi aminoacidi (in reltà quelle più piccole vengono chiamate polipeptidi)
Le più piccole sono costituite da pochi aminoacidi (in reltà quelle più piccole vengono chiamate polipeptidi)
Le più grandi possono essere costituite anche da 5.000 aminoacidi. Il polipeptide più lungo trovato è formato da 30.000 aa
Le più grandi possono essere costituite anche da 5.000 aminoacidi. Il polipeptide più lungo trovato è formato da 30.000 aa
vali
na
Ala
nin
a
Pro
lin
a
Arg
inin
a
vali
na
Lis
ina
vali
na
trip
tofa
no
trip
tofa
no
Sono praticamente gli stessi in tutti i viventi
Ciascuno dei 20 aminoacidi ha: una parte comune agli altri e una parte che è specifica per quell’aminoacido
Ciascuno dei 20 aminoacidi ha: una parte comune agli altri e una parte che è specifica per quell’aminoacido
H
NH2-C-COOH R
H
NH2-C-COOH R
È la porzione dell’aminoacido che serve a formare il legame peptidico (con gli altri aminoacidi)
È la porzione dell’aminoacido che serve a formare il legame peptidico (con gli altri aminoacidi)
Residuo aminoacidicoResiduo aminoacidico
Chiamato anche con i termini:
Catena laterale Gruppo R
Chiamato anche con i termini:
Catena laterale Gruppo R
Il residuo aminacidico nei 20 aminoacidi differisce per il numero di atomi di C e per la presenza di gruppi funzionali
Il residuo aminacidico nei 20 aminoacidi differisce per il numero di atomi di C e per la presenza di gruppi funzionali
Esso fornisce proprietà diversa a ciascuno dei 20 aminoacidi
Esso fornisce proprietà diversa a ciascuno dei 20 aminoacidi
I venti aminoacidi differiscono tra loro in quanto:
• I residui sono carichi oppure elettricamente neutri• I primi possono avere carica positiva o negativa• Alcuni hanno residui idrofobici mentre altri hanno
residui polari• I residui hanno ingombri molto diversi• Alcuni residui hanno gruppi funzionali peculiari
Questa differenza nelle caratteristiche dei residui Aminoacidici determina sia la struttura tridimensionale della proteina che le sue funzionalità
Questa differenza nelle caratteristiche dei residui Aminoacidici determina sia la struttura tridimensionale della proteina che le sue funzionalità
Le caratteristiche delle catene laterali degli aminoacidi sonoimportanti sia nelle interazioni INTRAMOLECOLARI, che determinano la struttura e la attività della molecola,
sia nelle interazioni INTERMOLECOLRI
Gli AA sono classificati in base alle caratteristiche delle catene laterali:
POLARI con carica elettrica (aspartato, glutammato, lisina, arginina: i residui di arginina degli istoni formano legami ionici con
il gruppo fosforico del DNA)POLARI senza carica elettrica (serina, teronina, tirosina,
glutammina, asparagina; interagiscono con l’acqua)NON POLARI (alanina, valina,leucina, isoleucina, metionina,
fenilalanina, triptofano)CON PROPRIETA’ PARTICOLARI (glicina, prolina e
cisteina: contiene un gruppo sulfidrilico SH che spesso si lega ad un altro, formano un ponte disolfuro S-S)
NELLE PROTEINE TROVIAMO ANCHE AMINOACIDI DIVERSI, CHE HANNO SUBITO UNA MODIFICAZIONE
DOPO LA LORO INCORRPORAZIONE NELLA CATENA POLIPEPTIDICA:MODOFICAZIONI POST-TRADUZIONALI
AGGIUNTA GRUPPI FOSFATO (serina, tirosina, treonina)
L’acido glutammico o glutammato è anche uno dei più diffusi neurotrasmettitori (eccitatorio)
POLARE CON CARICA ELETTRICA : IL GLUTAMMATO
La glicina è un importante neurotrasmettitore inibitorio
La tirosina è il precursore delle catecolamine, importanti neurotrasmettitori e ormoni (Dopamina, noradrenalina, e adrenalina)
Il triptofano è il precursore della serotonina, un importante NT
Il legame peptidico
H
NH2-C-COOH
R
La porzione comune ad ogni aminoacido è costituita da un C cui sono legati il gruppo R, un idrogeno e due gruppi funzionali:
un gruppo aminico NH2
un gruppo carbossilico COOH
La porzione comune ad ogni aminoacido è costituita da un C cui sono legati il gruppo R, un idrogeno e due gruppi funzionali:
un gruppo aminico NH2
un gruppo carbossilico COOH
Il legame peptidico è un legame covalente e si forma tra il gruppo aminico NH2 di un aminoacido e il gruppo carbossilico COOH dell’altro
Il legame peptidico è un legame covalente e si forma tra il gruppo aminico NH2 di un aminoacido e il gruppo carbossilico COOH dell’altro
R
R
La struttura primaria di una proteina è data dalla sequenza degli aminoacidi che la compongono
La struttura primaria di una proteina è data dalla sequenza degli aminoacidi che la compongono
Nelle proteine si riconoscono quattro diversi livelli di struttura, primaria, secondaria, terziaria e in qualche caso , quaternaria
Questa, a sua volta, è specificata dalla sequenza di nucleotidi del DNA del gene che specifica per quella proteina
Questa, a sua volta, è specificata dalla sequenza di nucleotidi del DNA del gene che specifica per quella proteina
sostituzione
dell’acido glutammi
coaa polare
con la valina aa non polare
Struttura primaria(sequenza di aminoacidi)
A causa dei molteplici legami deboli (legami idrogeno) che si formano tra i residui aminoacidici, non appena sono assemblati gli aminoacidi non rimangono
allineati ma le catene si ripiegano in modo ordinato ( struttura secondaria)
A causa dei molteplici legami deboli (legami idrogeno) che si formano tra i residui aminoacidici, non appena sono assemblati gli aminoacidi non rimangono
allineati ma le catene si ripiegano in modo ordinato ( struttura secondaria)
Esistono due modi principali per ripiegarsi: - α Elica- Foglietto β (foglietto pieghettato)
Esistono due modi principali per ripiegarsi: - α Elica- Foglietto β (foglietto pieghettato) Il fatto che una
certa porzione dalla catena polipeptidica assuma l’una o l’altra struttura secondaria dipende da quali sono i residui aminoacidici e di conseguenza da quali legami deboli si instaurano
Il fatto che una certa porzione dalla catena polipeptidica assuma l’una o l’altra struttura secondaria dipende da quali sono i residui aminoacidici e di conseguenza da quali legami deboli si instaurano
Foglietto βFoglietto βα Elicaα Elica
Nella maggior parte delle proteine le catene di aminoacidi (siano esse organizzati ad α Elica che Foglietto β) si ripiegano a gomito dando così alla proteina una forma globulare
(struttura terziaria)
Nella maggior parte delle proteine le catene di aminoacidi (siano esse organizzati ad α Elica che Foglietto β) si ripiegano a gomito dando così alla proteina una forma globulare
(struttura terziaria)
Il ripiegamento è causato dalla formazione di legami sia deboli che covalenti tra i residui aminoacidici. La varietà di strutture terziarie è enorme
Il ripiegamento è causato dalla formazione di legami sia deboli che covalenti tra i residui aminoacidici. La varietà di strutture terziarie è enorme
In particolare tra due molecole dell’aminoacido cisteina si può formare un ponte disolfuro
In particolare tra due molecole dell’aminoacido cisteina si può formare un ponte disolfuro
Recentemente è stato scoperto che un numero sorprendente di proteine contiene segmenti che mancano
di una conformazione definita.Tali regioni rivestono ruoli chiave in processi cellulari
vitali, spesso legandosi a DNA o altre proteine.Dopo il legame con il partner appropriato tali
segmenti vanno incontro a modificazioni fisiche ed assumono una struttura ripiegata definita
PrPC (proteina prionica cellulare) e PrPSc (proteina prionica scrapie):
DIFFREISCONO NEL MODO IN CUI LA CATENA POLIPEPTIDICA SI ORGANIZZA NELLA STRUTTURA TRIDIMENSIONALE
La principale differenza tra la PrP cellulare e quella patogena risiede nella conformazione. La proteina che causa lo scrapie si propaga entrando in contatto con le molecole normali di PrP, provocandone lo svolgimento e il passaggio da una conformazione usuale a quella della PrP dello scrapie. Questo cambiamento dà origine ad una reazione a catena in cui le molecole appena trasformate, modificano la forma di altre molecole normali di PrP, e così via.In che modo differiscono le due strutture, normale e patologica?
La proteina normale è costituita soprattutto da
una struttura ad alfa eliche, mentre la struttura
che provoca lo scrapie, contiene filamenti beta
I dati che sostengono l’ipotesi secondo cui la PrP dello scrapie può indurre una molecola di PrP ad alfa elica a trasformarsi in una struttura a
zig-zag, derivano prevalentemente da due importanti studi:1)I peptidi sintetici, corrispondenti a tre delle quattro ipotetiche regioni
ad alfa elica della PrP, possono avvolgersi in modo da formare dei foglietti beta.
2)Nella loro conformazione a foglietto beta, questi peptidi possono imporre la stessa struttura a peptidi della PrP ad alfa elica.
Le molecole di PrP prodotte da geni mutanti, probabilmente non adottano la conformazione che causa lo scrapie al momento della sintesi;
in caso contrario, i portatori di geni mutanti si ammalerebbero nella prima infanzia. Si ritiene che la mutazione del gene per la PrP renda le
proteine risultanti, suscettibili ad un passaggio da una conformazione ad alfa elica a una a foglietto beta.
Presumibilmente, occorre tempo perché una molecola effettui spontaneamente il passaggio e ancora più tempo perché la PrP dello
scrapie si accumuli e danneggi i tessuti celebrali, fino al punto da produrre sintomi della malattia (perdita della coordinazione dei
movimenti e dell'equilibrio, forte prurito, atassia, degenerazione dei neuroni, possibile accumulo di depositi proteici sotto forma di
placche).Ma perché le varie mutazioni che sono state osservate nei geni per la PrP possono facilmente avvolgersi nella conformazione beta, cioè a
foglietto ripiegato?Molte delle mutazioni scoperte nell’uomo, provocano la sostituzione di uno degli amminoacidi situati nelle quattro ipotetiche eliche o sui loro
confini. La sostituzione con amminoacidi non corretti, in queste posizioni, potrebbe destabilizzare l’elica, aumentando così la
probabilità che la regione interessata e le sue limitrofe si riavvolgano in una beta conformazione.
CONFORMAZIONI GLOBALI
PROTEINE FIBROSE
(ES PROTEINE DI STRUTTURACOLLAGENE, ELASTINA,
CHERATINA,SETA)
PROTEINE GLOBULARI(ES. PROTEINE ALL’INTERNO
DELLA CELLULA: MIOGLOBINA)
DOMINI PROTEICI
MOLTE PROTEINE SONO COMPOSTE DA DUE O PIU’ MODULI DISTINTI CHE SI STRUTTURANO INDIPENDENTEMENTE L’UNO
DALL’ALTRO : I DOMINI
I DIVERSI DOMINI DI UN POLIPEPTIDE, SPESSO RAPPRESENTANO PARTI CHE LAVORANO IN MANIERA INDIPENDENTE
Alcune proteine mostrano struttura quaternaria in quanto sono composte da più sub-unità distinte: eterodimero o uguali: omodimero, legate tra loro
Alcune proteine mostrano struttura quaternaria in quanto sono composte da più sub-unità distinte: eterodimero o uguali: omodimero, legate tra loro
Il fatto che una data proteina assuma una determinata struttura secondaria e terziaria è determinato in modo automatico dalla sua struttura primaria
Il fatto che una data proteina assuma una determinata struttura secondaria e terziaria è determinato in modo automatico dalla sua struttura primaria
DENATURAZIONE E RINATURAZIONE
Esso è dovuto al formarsi di una quantità di legami deboli e attrazione tra le molecole nonché alla tendenza di certi residui aminoacidici di portarsi all’esterno della molecola (quelli idrofili) o all’interno (idrofobici) o verso porzioni della stessa proteina cariche positivamente o negativamente.
Esso è dovuto al formarsi di una quantità di legami deboli e attrazione tra le molecole nonché alla tendenza di certi residui aminoacidici di portarsi all’esterno della molecola (quelli idrofili) o all’interno (idrofobici) o verso porzioni della stessa proteina cariche positivamente o negativamente.
Se tuttavia mettiamo la proteina in un altro solvente (es. apolare) oppure ad un pH o una temperatura molto diversi da quelli nei quali si trovano abitualmente, la proteina cambia forma e perde le sue proprietà (DENATURAZIONE)
Se tuttavia mettiamo la proteina in un altro solvente (es. apolare) oppure ad un pH o una temperatura molto diversi da quelli nei quali si trovano abitualmente, la proteina cambia forma e perde le sue proprietà (DENATURAZIONE)
In qualche caso si può ritornare allo stato originario ripristinando le condizioni primitive (RINATURAZIONE) ma per lo più avvengono cambiamenti irreversibili che non lo permettono
In qualche caso si può ritornare allo stato originario ripristinando le condizioni primitive (RINATURAZIONE) ma per lo più avvengono cambiamenti irreversibili che non lo permettono
UN RIPIEGAMENTO NON CORRETTO DELLA PROTEINA PUO’ CONDURRE
A CONSEGUENZE FATALI
PrPC (proteina prionica cellulare) e PrPSc (proteina prionica scrapie)
Peptide B-Amiloide
RUOLO DEGLI CHAPERON MOLECOLARI
I VARI CHAPERON MOLECOLARI PRESENTANO UNA FORTE OMOLOGIA DI SEQUENZA:
ALL’ESTREMITA’ N-TERMINALE UN DOMINIO ATP-asico ED ALLA ESTREMITA’ C-TERMINALE
UN DOMINIO DI RICONOSCIMENTO DEL SUBSTRATO
TRAMITE IL DOMINIO DI RICONOSIMENTO LEGANO LE PROTEINEDA ASSISTERE, MENTRE TRAMITE IL DOMINIO ATPasico
RICONOSCONO E LEGANO L’ATP DA UTILIZZARE COME FONTE DI ENERGIA
PER COMPIRE LA LORO AZIONE DI RIPIEGAMENTO CORRETTO DELLE PROTEINE
GLI CHAPERONS AGISCONO IN DUE MODI:
LEGANDOSI A RESIDUI IDROFOBICI IMPEDISCONOCHE QUESTI POSSANO INTERAGIRE
CON ALTRI RESIDUI IDROFOBICIDI PROTEINE VICINE
IMPEDISCONO CHE I RESIDUI IDROFOBICI DELLA STESSAPROTEINASI AGGREGHINO PREMATURAMENTE
DANDO LUOGO AD UNA CONFORMAZIONE ERRATA
Molecular chaperones: hsp70
CHAPERONINA
COMPLESSI PROTEICI CILINDRICI CHE CHE CONTENGONO CAMERE ALL’INTERNO DELLE QUALI I POLIPEPTIDI POSSONO
RIPIEGARSI SENZ SUBIRE INTERFERENZE DA PARTE DIALTRE MACROMOLECOLE PRESENTI NEL CITOSOL
Controllo di qualità della sintesi di proteine
Ubiquitina
Catene di ubiquitine
• La ubiquitinizzazione prevede l’azione dell’enzima di attivazione, la ligasi il riconoscimento della proteina bersaglio e la formazione della catena di ubiquitine
Meccanismi per degradare le proteine
• Sia le ubiquitine ligasi che i segnali di degradazione devono essere attivati. Usano meccanismi in parte simili
Gli enzimiIn alcune reazioni chimiche il contenuto energetico dei prodotti della reazione è complessivamente maggiore di quello dei reagenti.
Perché avvenga la reazione è necessario fornire energia
Queste reazioni si chiamano endoergoniche
In alcune reazioni chimiche il contenuto energetico dei prodotti della reazione è complessivamente maggiore di quello dei reagenti.
Perché avvenga la reazione è necessario fornire energia
Queste reazioni si chiamano endoergoniche
In in altre reazioni chimiche il contenuto energetico dei prodotti della reazione è minore di quello dei reagenti.
Quando la reazione chimica avviene si ha liberazione di energia
Queste reazioni si chiamano esoergoniche
In in altre reazioni chimiche il contenuto energetico dei prodotti della reazione è minore di quello dei reagenti.
Quando la reazione chimica avviene si ha liberazione di energia
Queste reazioni si chiamano esoergoniche
Non è detto che perché una reazione è esoergonica essa debba obbligatoriamente avvenire
Non è detto che perché una reazione è esoergonica essa debba obbligatoriamente avvenire
Ad esempio la reazione che ha luogo durante la combustione di un fiammifero è fortemente esoergonica ma perché avvenga occorre inizialmente aggiungere energia per superare una barriera di attivazione
Ad esempio la reazione che ha luogo durante la combustione di un fiammifero è fortemente esoergonica ma perché avvenga occorre inizialmente aggiungere energia per superare una barriera di attivazione
Gli enzimi sono molecole proteiche che fungono da catalizzatori chimici. Essi sono dei catalizzatori biologici
Gli enzimi sono molecole proteiche che fungono da catalizzatori chimici. Essi sono dei catalizzatori biologici
Particolari sostanze chiamate catalizzatori sono ingrado di favorire le reazioni esoergoniche abbassando l’energia di attivazione e aumentando la velocità della reazione (pur senza partecipare)
Particolari sostanze chiamate catalizzatori sono ingrado di favorire le reazioni esoergoniche abbassando l’energia di attivazione e aumentando la velocità della reazione (pur senza partecipare)
Energia potenziale
Energia di attivazione
Gli enzimi aumentano la velocità delle reazioni chimiche abbassando l’energia di attivazione
Gli enzimi aumentano la velocità delle reazioni chimiche abbassando l’energia di attivazione
Grazie agli enzimi possono avvenire, a temperatura compatibili con la vita, reazioni che altrimenti avverrebbero solo ad alte temperature
Grazie agli enzimi possono avvenire, a temperatura compatibili con la vita, reazioni che altrimenti avverrebbero solo ad alte temperature
Grazie agli enzimi possono avvenire negli esseri viventi reazioni che altrimenti avverrebbero con grande emissione di energia
Grazie agli enzimi possono avvenire negli esseri viventi reazioni che altrimenti avverrebbero con grande emissione di energia
Esistono migliaia di diversi tipi di enzimi ognuno specifico per una data reazione chimica
Esistono migliaia di diversi tipi di enzimi ognuno specifico per una data reazione chimica
Il nome della maggior parte degli enzimi è caratterizzato dalla presenza del suffisso –asi (es. DNA-polimerasi)
Il nome della maggior parte degli enzimi è caratterizzato dalla presenza del suffisso –asi (es. DNA-polimerasi)
L’enzima agisce essenzialmente abbassando l’energia di attivazione della reazione
L’enzima agisce essenzialmente abbassando l’energia di attivazione della reazione
L’enzima agisce formando uno specifico complesso enzima substrato. Esso possiede un sito attivosito attivo nel quale solo quel particolare substrato si adatta
L’enzima agisce formando uno specifico complesso enzima substrato. Esso possiede un sito attivosito attivo nel quale solo quel particolare substrato si adatta
1) Orienta correttamente nello spazio le molecole che devono reagire
1) Orienta correttamente nello spazio le molecole che devono reagire
2) Forma molteplici legami deboli con il substrato modificando la configurazione elettrica e la forza dei legami nel substrato
2) Forma molteplici legami deboli con il substrato modificando la configurazione elettrica e la forza dei legami nel substrato
Reazioni esoergoniche
Reazioni esoergoniche
Gli enzimi permettono inoltre che avvengano reazioni endoergoniche mediante l’accoppiamento con reazioni che liberano energia
Gli enzimi permettono inoltre che avvengano reazioni endoergoniche mediante l’accoppiamento con reazioni che liberano energia
Nelle reazioni endoergoniche catalizzate da enzimi quasi sempre entra in gioco la molecola dell’ATP (adenosintrifosfato) una molecola con tre atomi di fosforo che all’occorrenza ne può perdere uno liberando energia
Nelle reazioni endoergoniche catalizzate da enzimi quasi sempre entra in gioco la molecola dell’ATP (adenosintrifosfato) una molecola con tre atomi di fosforo che all’occorrenza ne può perdere uno liberando energia
Reazioni endoergonicheReazioni endoergoniche
Nell’idrolisi da ATP (tre gruppi fosfato) ad ADP (due gruppi fosfato) si ha liberazione di una grande quantità di energia che era contenuta nel legame fosforico. Questa energia può essere usata per far decorrere una reazione endoergonica
Nell’idrolisi da ATP (tre gruppi fosfato) ad ADP (due gruppi fosfato) si ha liberazione di una grande quantità di energia che era contenuta nel legame fosforico. Questa energia può essere usata per far decorrere una reazione endoergonica
La stessa molecola può essere riusata moltissime volte. L’ADP infatti viene riconvertito in ATP utilizzando specifiche reazioni esoergoniche in particolare quelle connesse con la respirazione (nei mitocondri)
La stessa molecola può essere riusata moltissime volte. L’ADP infatti viene riconvertito in ATP utilizzando specifiche reazioni esoergoniche in particolare quelle connesse con la respirazione (nei mitocondri)
In altre parole l’enegia contenuta nei cibi che mangiamo viene utilizzata per produrre ATP (tramite la respirazione nei mitocondri). L’ATP in seguito viene utilizzato quale molecola di scambio per tutti i processi della cellula che richiedono energia.
In altre parole l’enegia contenuta nei cibi che mangiamo viene utilizzata per produrre ATP (tramite la respirazione nei mitocondri). L’ATP in seguito viene utilizzato quale molecola di scambio per tutti i processi della cellula che richiedono energia.
• Metabolismo -Reazioni chimiche endoergoniche• Movimento (es muscolo, movimento ciliare)• Pompe di membrana (per mantenere la concentrazione di soluti)• Mantenimento della temperatura corporea
Il metabolismo è organizzato in vie metabolicheIl metabolismo è organizzato in vie metaboliche
XEnzima A Enzima B Enzima C
ZEnzima E
Enzima D
Le vie metaboliche possono biforcarsiLe vie metaboliche possono biforcarsi
Se è presente solo l’enzima B allora si produrra la molecola X. Se è presente l’enzima D si produrrà la molecola Z. Se sono presenti entrambi ci saranno entrambi i prodotti finali in proporzione alla presenza dei diversi enzimi
Se è presente solo l’enzima B allora si produrra la molecola X. Se è presente l’enzima D si produrrà la molecola Z. Se sono presenti entrambi ci saranno entrambi i prodotti finali in proporzione alla presenza dei diversi enzimi
Vie metabolicheVie metaboliche
Cinetica enzimatica
La velocità di una reazione catalizzata da un enzima cresce con la concentrazione del substrato
La velocità di una reazione catalizzata da un enzima cresce con la concentrazione del substrato
Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che tanto più concentrato è il substrato tanto più spesso una molecola di questo entra nel sito attivo
Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che tanto più concentrato è il substrato tanto più spesso una molecola di questo entra nel sito attivo
All’inizio la velocità della reazione aumenta rapidamente con la concentrazione del
substrato.
All’inizio la velocità della reazione aumenta rapidamente con la concentrazione del
substrato.
In seguito continuando ad aggiungere substrato si ottiene solo un modesto incremento
In seguito continuando ad aggiungere substrato si ottiene solo un modesto incremento
Si arriva infine ad un punto un cui continuando ad aggiungere substrato non si ottiene più alcun aumento della velocità della reazione
Si arriva infine ad un punto un cui continuando ad aggiungere substrato non si ottiene più alcun aumento della velocità della reazione
Saturazione dell’enzima Saturazione dell’enzima
Concentrazione del substrato
v
eloc
ità
Regolazione della funzione enzimatica
L’azione degli enzimi è regolata da una gran quantità i fattori legati ai bisogni della cellula e alla disponibilità dei composti.
L’azione degli enzimi è regolata da una gran quantità i fattori legati ai bisogni della cellula e alla disponibilità dei composti.
Ci sono essenzialmente due modi per regolare l’attività di una determinata via metabolica
Ci sono essenzialmente due modi per regolare l’attività di una determinata via metabolica
1) Si può controllare la produzione di un dato enzima aumentandola o diminuendola tramite un’azione sui meccanismi di regolazione del gene
1) Si può controllare la produzione di un dato enzima aumentandola o diminuendola tramite un’azione sui meccanismi di regolazione del gene
1) Si può agire direttamente sulla funzionalità di un dato enzima agendo su uno dei suoi siti attivi
1) Si può agire direttamente sulla funzionalità di un dato enzima agendo su uno dei suoi siti attivi
REGOLAZIONE METABOLICA
ALTERAZIONE DELLA ATTIVITA’ ENZIMATICA PER MODIFICAZIONE COVALENTE
MODULAZIONE ALLOSTERICA DELLA ATTIVITA’ ENZIMATIVA
AGGIUNTA O RIMOZIONE GRUPPI FOSFATO
CON CONSEGUENTE MODIFICAZIONEDELLA FORMA DEL
SITO ATTIVO DELL’E
ENZIMI RESPONSABILIDEL TRASFERIMENTO DL GRUPPO FOSFATO
DA ALTRE PROTEINE SONOPROTEIN CHINASI (REGOLANO ATTVIVTA’
ORMONALE, DIVISIONE CELLULARE, ESPRESSIONE GENICA)
IL LEGAME DI UN COMPOSTOCON IL SITO ALLOSTERICO
DELL’ENZIMANE MODULA L’ATTIVITA’
XEnzima A Enzima B Enzima C
ZEnzima E
Enzima D
Si supponga ad esempio che ci sia un accumulo nella cellula della sostanza XSi supponga ad esempio che ci sia un accumulo nella cellula della sostanza X
La sostanza X (o un suo metabolita) possono agire: 1) inibendo l’attività dell’enzima B 2) inibendo la sintesi dell’enzima B 3) aumentando la sintesi dell’enzima D
La sostanza X (o un suo metabolita) possono agire: 1) inibendo l’attività dell’enzima B 2) inibendo la sintesi dell’enzima B 3) aumentando la sintesi dell’enzima D
DNA +
--DNA --
Inibizione della attività di un enzima
Come può fare la sostanza X ad inibire un enzima che si trova a monte del processo metabolico che la produce?
Come può fare la sostanza X ad inibire un enzima che si trova a monte del processo metabolico che la produce?
Ci sono essenzial-mente due modi:
1) Inibizione competitiva
2) Inibizione non competitiva
L’inibitore competitivo occupa lo stesso sito attivo che normalmente occupa il substrato in tal modo impedendo al substrato stesso di accedervi. Normalmente gli inibitori competitivi sono chimicamente affini al substrato (ma non sempre)
L’inibitore competitivo occupa lo stesso sito attivo che normalmente occupa il substrato in tal modo impedendo al substrato stesso di accedervi. Normalmente gli inibitori competitivi sono chimicamente affini al substrato (ma non sempre)
Enzima Inibitore
competitivo
Substrato
L’inibitore non competitivo occupa un altro sito, chiamato sito allostericoL’inibitore non competitivo occupa un altro sito, chiamato sito allosterico
Enzima
Inibitore non
competitivo
Substrato
Enzima
Substrato
Sito allosterico
Quando il competitore si attacca al sito allosterico l’enzima modifica la sua forma o la distribuzione delle sue cariche in modo tale che il substrato non si combina più con il sito attivo
Quando il competitore si attacca al sito allosterico l’enzima modifica la sua forma o la distribuzione delle sue cariche in modo tale che il substrato non si combina più con il sito attivo
Molte tossine e veleni sono inibitori enzimatici (sia competitivi che non)
Molte tossine e veleni sono inibitori enzimatici (sia competitivi che non)
Gli inibitori naturali (il cui scopo è regolare il metabolismo) si legano reversibilmente ai siti dell’enzima. Al contrario veleni e tossine spesso si legano irreversibilmente bloccando ogni ulteriore attività enzimatica
Gli inibitori naturali (il cui scopo è regolare il metabolismo) si legano reversibilmente ai siti dell’enzima. Al contrario veleni e tossine spesso si legano irreversibilmente bloccando ogni ulteriore attività enzimatica
Gli Acidi NucleiciGli acidi nucleici (DNA e RNA) sono macromolecole specializzate per l’immagazzinamento e la utilizzazione delle informazioni che servono al funzionamento della cellula e dell’intero organismo
Gli acidi nucleici (DNA e RNA) sono macromolecole specializzate per l’immagazzinamento e la utilizzazione delle informazioni che servono al funzionamento della cellula e dell’intero organismo
Entrambi sono polimeri formati a partire da monomeri che si chiamano nucleotidi
Entrambi sono polimeri formati a partire da monomeri che si chiamano nucleotidi
Acido desossirobonucleico o DNA È la molecola che contiene le istruzioni per il funzionamento della cellula ( i geni)
Viene trasmesso alle cellule figlie e pertanto costituisce la base chimica del meccanismo dell’eredità
Acido ribonucleico o RNA Trascrive le informazioni dal DNA
Traduce le informazioni del DNA in proteine
Ciascun nucleotide è formato da tre molecoleCiascun nucleotide è formato da tre molecole
Fosfato
Zucchero
Base azotat
a
Lo zucchero (un pentoso) è:
Il Desossiribosio nel DNA
Il Ribosio nell’ RNA
I diversi nucleotidi sono legati tra loro attraverso il gruppo fosfato
I diversi nucleotidi sono legati tra loro attraverso il gruppo fosfato
Gruppo fosfato Zucchero pentoso Base azotata
L’RNA è costituito da un singolo filamento
L’RNA è costituito da un singolo filamento
I nucleotidi non sono tutti uguali ma differiscono per la base
I nucleotidi non sono tutti uguali ma differiscono per la base
Ci sono 4 differenti tipi di basi:
•Adenina (Purina ad anello doppio)•Citosina (Pirimidina ad anello singolo)•Guanina (Purina)•Uracile (Pirimidina)
Ci sono 4 differenti tipi di basi:
•Adenina (Purina ad anello doppio)•Citosina (Pirimidina ad anello singolo)•Guanina (Purina)•Uracile (Pirimidina)
L’informazione contenuta negli acidi nucleici è codificata nella sequenza di basi che compongono il filamento (un alfabeto di 4 lettere)
L’informazione contenuta negli acidi nucleici è codificata nella sequenza di basi che compongono il filamento (un alfabeto di 4 lettere)
RNA
Il DNA è simile per struttura all’ RNA ma:
1) Al posto dell’uracile c’è la timina
2) Il DNA è costituito da un doppio filamento
Il DNA è simile per struttura all’ RNA ma:
1) Al posto dell’uracile c’è la timina
2) Il DNA è costituito da un doppio filamento
Tra le basi dei due filamenti si formano legami idrogeno che li tengono uniti
Tra le basi dei due filamenti si formano legami idrogeno che li tengono uniti
Nel DNA le basi appartenenti ai due filamenti sono appaiate in modo caratteristico ( timina con adenina, guanina con citosina)
Nel DNA le basi appartenenti ai due filamenti sono appaiate in modo caratteristico ( timina con adenina, guanina con citosina)
DNA
I due filamenti hanno polarità oppostaI due filamenti hanno polarità opposta
Per evidenziare la polarità di un filamento si distinguono i due estremi come 3’ e 5’
Per evidenziare la polarità di un filamento si distinguono i due estremi come 3’ e 5’
Questo è legato al fatto che il gruppo fosfato si lega in posizione 5’ allo zucchero che lo precede e in posizione 3’ a quello che lo segue (legame fosfodiesterico)
Questo è legato al fatto che il gruppo fosfato si lega in posizione 5’ allo zucchero che lo precede e in posizione 3’ a quello che lo segue (legame fosfodiesterico)
La molecola del DNA assume una struttura tipica a doppia elica
La molecola del DNA assume una struttura tipica a doppia elica
P
P
3
5
L’estremità dove è situato il fosfato è l’estremità 5’