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Misure, rilflessioni sparse

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Misure, rilflessioni sparse

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26/07/2013 Corso DIMAT 2

Misure e trsformazioni **In realtà, per correttezze, si tratta di equivalenze ma

nella scuola è prassi comune parlare di trasformazioni

− L’ostacolo maggiore nasce al momento in cui la situazione richiede un

confronto tra misure

Consideriamo queste due misure con questo interrogativo:

Quale delle due misure è la più lunga?

Riflessioni “sparse” (da ricordare, riprendere, sviluppare)

Il conflitto (cognitivo) è di duplice natura:

- Se considero l’aspetto numerico,7 piedi è la misura maggiore.

- Se considero invece l’unità di misura, la misura maggiore è 2 passi.

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26/07/2013 Corso DIMAT 3

Come risolvere questa situazione?Definizione del problema:

A. La situazione include due relazioni tra le quali è necessario stabilire

una terza relazione.

B. Per realizzare questa terza relazione, è necessario un “momento di

sospensione”per far ricorso ad una conoscenza supplementare: ad

esempio:

3 piedi = 1 passo

C. durante questa “sospensione”, deve instaurarsi un ragionamento

logico-aritmetico, un pensiero interiore, del tipo: “se 1 passo sono 3

piedi, allora 2 passi sono 6 piedi”.… è stata realizzata

l’equivalenza, la trasformazione

D. Soluzione della situazione:

“La seconda misura è la maggiore perché 7 piedi sono più di 6

piedi”.

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26/07/2013 Corso DIMAT 4

Come risolvere questa situazione?

La svolta, la chiave del problema si trova pertanto al punto C.

!!! Le difficoltà della situazione devono corrispondere al livello di

padronanza delle conoscenze numeriche e delle capacità

operative dell’allievo. Nell’esempio deve essere in grado di fare

3x2 oppure 3+3 e sapere che 6 è < di 7.

Ora … come fare in modo che gli allievi possano

costruire questo essenziale momento?

Proposta di lavoro:

Creare e proporre delle situazioni-problema tali che la “forza” delle

conoscenze numeriche sia “controbilanciata” da una “forte”

convinzione semantica, in modo che l’allievo possa riconoscere e

assumere il problema.

(Possiamo parlare di devoluzione del problema: se questo processo di devoluzione non avviene, le

possibilità di apprendimento si vanificano).

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26/07/2013 Corso DIMAT 5

Esempio 1:

Lavoriamo nel campo semantico dei mezzi di trasporto: biciclette, moto,

auto, furgoncini, bus, treni, aerei, traghetti, …(vedi situazioni proposte e costruite dai docenti)

Osservazione:

Esattamente come l’allievo può essere sicuro che 15 è > di 12, è altrettanto

convinto (e non lo metterà mai in dubbio) che su un bus ci sta più gente che

non su di un’auto, ecc … .

“Rafforziamo” l’emergere del conflitto

cognitivo in modo da permettere

all’allievo di decidere di intraprendere il

passaggio descritto al punto C.

Esempio 2:Lavoriamo nel campo semantico dello “zucchero”: zolletta, bustina, pacco,

cartone, camion… di zucchero,… .(vedi situazioni proposte e costruite dai docenti).

Esempio 3: ……………

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26/07/2013 Corso DIMAT 6

Le variabili numeriche sono sempre determinanti.

Quando una misura è espressa con un numero complesso (es.

12.345 Km oppure 345,67 m), diventa difficile rappresentarsela,

darle un senso, soprattutto se non si riesce ad associarla ad

un’esperienza vissuta.

Dovremmo sempre chiederci: quando, per un certo allievo (in

particolare se poco esperto!), la variabile numerica che esprime

una misura è complessa e di difficile rappresentazione?

Rappresentarsi 1Km o 1m, o 1 minuto, …, non è come

rappresentarsene 324!

E se pensiamo ai chilogrammi, ha i grammi, ai decilitri, ai m2, al

volume, ecc… la faccenda si fa ancora più difficile.

Quindi, nelle misure (ma non solo), non dovremmo mai usare dei

numeri a caso, ma ponderare ogni variabile numerica messa in

gioco.

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26/07/2013 Corso DIMAT 7

Trasformo delle grandezze o dei numeri?

Gli allievi, quando sono confrontati con le misure, tendono a

lavorare prevalentemente sui numeri.

Sebbene le attività con le misure siano anche numeriche, il fatto

più importante e che la relazione tra numero e unità di misura venga costantemente mantenuta e guidi ogni azione dell’alunno

nella risoluzione della situazione.

12m non è 12 e m, ma appunto 12m, insieme.

Nelle trasformazioni, non trasformo dei numeri bensì delle

misure.Per noi, ormai esperti, la differenza sembra quasi impercettibile, ma nel

processo d’apprendimento è di peso: la relazione tra variabile

numerica e unità di misura non può essere mai scissa!Come migliorare e lavorare questo aspetto con la classe o con i

singoli allievi?

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26/07/2013 Corso DIMAT 8

“Trasformo per rappresentarmi una misura”: scomposizione di una misura.

Esempio:

Se devo immaginare 12.345 metri, cosa faccio nella mia testa?

Non vedo forse subito 12 km in questa misura?

Per dare senso a questa lunghezza, quindi, cosa ho fatto? .......

cosa dovrei riuscire a fare?

Allo stesso modo è quasi impossibile rappresentarsi 156 dl o 458

mm, ecc…, senza operare prima una trasformazione che renda

“visibile” “leggibile”, rappresentabile quella certa misura.

Dovremmo probabilmente proporre in classe un maggior numero

di attività finalizzate proprio alla costruzione del senso delle

trasformazioni.

In sintesi, si tratta di casi in cui le trasformazioni hanno lo

scopo di semplificare una misura affinché essa possa

diventare comprensibile, immaginabile, utilizzabile.

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26/07/2013 Corso DIMAT 9

Da un’unica misura “torno” quindi ad una composizione

di misure.“tre spanne e due dita” ; “12 km e 345 m” ;…

Più che di trasformazioni potremmo parlare di “scomposizione” nelle quali

viene richiesto di fare esattamente il contrario di quanto abitualmente si propone

nei nostri materiali scolastici (es. 3 m e 24 cm = cm … ; oppure 3 m e 24 cm = m

…).

Praticamente, da una misura espressa in una sola unità di misura, ne costruisco

un’altra, equivalente, espressa con due unità di misura.

Paradossalmente la misura ottenuta (quella scomposta, che sembrerebbe più

complessa) diventa più facile, più comprensibile proprio perché “ritrova senso”.

Chiaramente questa riflessione vale solo nella misura in cui noi prestiamo la

massima attenzione alle variabili numeriche, al senso di certi numeri in

relazione a certe unità di misura.

Non è possibile quindi avere un approccio tecnicistico, fatto di regolette

applicabili ad ogni numero, introdurre gli allievi a meccanismi automatizzati, a

”trucchetti” (ciò può eventualmente avvenire in seguito),…., come se i

numeri fossero “indifferenti” alle grandezze considerate.

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26/07/2013 Corso DIMAT 10

Esempi:

Cos’è più “semplice” da capire?

345 cm oppure 3 metri e 45 centimetri

80 min oppure 1 ora e 20 minuti

5178 m oppure 5 chilometri e 178 metri

28 dl oppure 2 litri e 8 decilitri

….

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Esempio:“Perché è comodo, utile, … trasformare delle misure?

(Dibattito tra gli allievi, basato su degli esempi scritti alla lavagna.

Quali sono, tra queste, le misure più difficili da capire …….).

“Guardate ora queste misure e trasformatele, laddove vi sembra

opportuno, per poterle capire meglio”.

45 mm

256 cm

16 piedi (3 piedi fanno 1 passo)

45 dl

13 l

28 cm

ecc …….

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26/07/2013 Corso DIMAT 12

Attenzione!

Quando parliamo di senso, stiamo attenti a non cadere nel classico

“tranello scolastico” (mi riferisco al “vizio” di voler far rientrare sempre

tutto in alcune regole!).

Ad esempio, nel caso della misura 28 cm, per me, non è

assolutamente il caso di trasformarla. Che senso avrebbe trasformarla

in 2 dm e 8 cm? Sarebbe la stessa cosa per la misura 10 giorni (che

non avrebbe senso trasformata in 1 settimana e 3 giorni).

Se una regola deve esserci, allora sarebbe questa: TRASFORMO

SOLO QUANDO LA TRASFORMAZIONE (in questo caso è una

partizione della misura) MI PERMETTE DI COSTRUIRE SENSO, DI

CAPIRE MEGLIO LA MISURA STESSA.

È chiaro che qui entra in gioco la comprensione delle unità di misura e

il fatto che alcune sono socialmente utilizzate e altre no. Che certe

“ammettono più facilmente” certi numeri piuttosto di altri.

Non avrebbe mai nessun senso trasformare 25 metri in decametri,

oppure 34 litri in decalitri, ecc. ……. Non trasformo 300 m in ettometri,

ma trasformo 300 cm in metri,……. .

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26/07/2013 Corso DIMAT 13

“Ancora sul senso delle trasformazioni”Per essere capita, la misura 3 m e 24 cm ha senso che venga

trasformata?

Certamente no, come si è visto precedentemente essa è già nella

forma più facilmente rappresentabile. Infatti 324 cm oppure m 3,24 non

sono necessariamente più facili da comprendere.

Diverso è invece il caso della misura, ad esempio, 1 m e 135 cm.

In questo caso ha senso un altro tipo di trasformazione, che non

consiste nell’eliminare un’unità di misura, ma nel prendere solo la

“parte necessaria”, quella per così dire “di troppo”, corrispondente cioè

alla misura superiore.

Con un esempio è forse più facile spiegarsi: nella misura 1 m e 135

cm, 100 cm “sono di troppo” (perché 100 cm fanno 1 m) e allora

prendo quei 100 cm per aggiungere un metro in più. Trasformo

pertanto la misura 1 m e 135 cm in 2 m e 35 cm.

cioè: 1 m + 135 cm = 2 m + 35 cm

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26/07/2013 Corso DIMAT 14

“Ancora sul senso delle trasformazioni”

A mio avviso, attività di questo tipo sono estremamente importanti con

gli allievi che stanno entrando nei vari ambiti delle misure, in 3a e 4a in

particolare, poiché rafforzano la relazione “interna” tra le varie unità di

misura (l’unità di misura governa sempre, comanda, tutto il lavoro

numerico).

Quanto, però, attività di questo tipo sono presenti nella nostra

programmazione? ……. nei nostri obiettivi? ……. nelle nostre scelte

didattiche?

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26/07/2013 Corso DIMAT 15

“Trasformate dove vi sembra conveniente”.

Esempio:

1 settimana e 12 giorni

4 cm e 26 mm

4 passi e 2 spanne

3 passi e 18 spanne

2 € e 120 ct

3 km e 250 m

2 giorni e 50 ore

4 km e 1230 m

ecc …….

“perché…….”

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26/07/2013 Corso DIMAT 16

Momento aggiuntivo di riflessione con gli allievi:

“Per fare tutte queste trasformazioni, cosa

dovevate sapere?”

Dovevo sapere che:

− un giorno sono 24 ore,

− per fare 1 km ci vogliono 1000 metri,

− per fare un euro ci vogliono cento centesimi,

− ecc …….

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26/07/2013 Corso DIMAT 17

Dopo gli “animali” giochiamo anche con misure

“fittizie”

Se il peso di una mucca è uguale al peso di otto capre,

allora:

A. pesano di più 3 mucche o 27 capre?

B. 10 mucche oppure 4 mucche e 20 capre?

C. ecc …….

Attività di ricerca e di preparazione dei materiali (in piccoli gruppi):

“Avete a disposizione tutti questi libri sui quali poter

trovare le informazioni più disparate sugli animali.

Cercate delle relazioni, approssimando le misure (ecco

un altro aspetto matematico interessante da lavorare!)

e poi inventate dei giochetti, degli indovinelli da

proporre ai vostri compagni.

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26/07/2013 Corso DIMAT 18

…. e poi passiamo alle situazioni:

Esempio:

L’autocarro di Luca trasporta 4 mucche e 12 capre, quello di Sandro due

mucche e 23 capre. Quale autocarro ha il carico più pesante?

Dimostrate la vostra risposta. (con un disegno,un testo,…….).

……. e poi ancora

se A = 3B……. allora, tra queste, quale sarà la misura maggiore?

Perché?

2A e 7B 18B 2B e 3A 4A

Per il bambino questa situazione ha senso ed è comprensibile solo se sa, o

potrebbe immaginare, che A sia il peso di una renna, ad esempio, e B quello di

un camoscio.

Il passaggio da una situazione reale (mucche, capre, renne, camosci, ecc …) a

una matematica e simbolica (A e B), deve sempre essere possibile.

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26/07/2013 Corso DIMAT 19

Ricerca di informazioni per poter attuare una

trasformazione ……. e poi passiamo alle situazioni:

Sulla strada c’è una colonna con 37 camion e un’altra con 96

automobili.

Quale sarà la colonna più lunga?

Due sono le modalità per risolvere questa situazione:

1. O conosco il rapporto medio tra autocarri e automobili (es. 1C=3A)

2. Oppure ricorro ad una terza misura, ossia i metri:

Es.: 1C = 12 m (in media) e 1A = 4 m (in media)

Le competenze in gioco nel risolvere la situazione secondo la modalità

1 o 2 sono molto diverse.

L’insegnante deve usare le variabili e i vincoli didattici per portare gli

allievi a percorrere una o l’altra delle procedure di risoluzione.

(Provare per capire)

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26/07/2013 Corso DIMAT 20

Alla ricerca delle “nodo centrale”

Per “nodo centrale”, intendiamo la conoscenza senza la quale non è possibile

risolvere la situazione, capire la relazione, stabilire dei rapporti tra due

misure (ad es.: 100 cm fanno 1 metro).

Esempio:

Tra le due misure evidenzia la maggiore e spiega perché. (o come hai

fatto).

spiegazione

peso di sette mucche peso di 4 cavalli

2 metri 175 cm

3 passi e due spanne 15 spanne

4 fiaschi e 3 bottiglie 11 bottiglie

2567 grammi 3,5 kg

ecc …..

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…. (riflessioni che verranno ….)

Per intanto spero possiate trarre qualche beneficio da una o

l’altra di queste riflessioni.

Altre osservazioni, critiche, suggerimenti vostri, esempi,

esercizi, riflessioni,……. e chi più ne ha più ne metta,

potranno essere condivisi tra noi anche tramite il sito

Internet.

(Vedi cartella “misure: cosa ci possiamo scambiare?”)

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Misure, rilflessioni sparse

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Misure e trasformazioni: dalla 2a alla 5a elementare

Ipotesi di lavoroPremesse: (aspetti già più volte sottolineati durante i corsi)

-Per poter essere efficace, la riflessione didattica su un certo oggetto d'apprendimento deve poter

scaturire, far nascere, permettere l'identificazione di una serie di situazioni che "includano" la presenza,

e pertanto la necessità d'apprendimento, di tale oggetto (concetto, strumento, conoscenza, procedura,..).

-Per essere attivi, per costruire le loro conoscenze, gli allievi devono avere pertanto la possibilità di

confrontarsi, gestire, "manipolare", "giocare", … con delle situazioni.

-In assenza di tali situazioni il progetto didattico si "spegne"(mancanza di senso), lasciando spazio solo

ad un insegnamento diretto, frontale, decontestualizzato e, il più delle volte, puramente meccanicistico.

-L'impossibilità o l'incapacità dell'insegnante di trovare le situazioni adeguate, rispetto ad un determinato

oggetto d'apprendimento, è indice dell'inutilità di un suo apprendimento. Più sono le situazioni in cui tale

oggetto entra in gioco (non necessariamente in modo esplicito!), più acquisisce senso il suo "incontro", un

suo apprendimento, una sua padronanza.

Il nostro lavoro ha pertanto come obiettivo

principale la ricerca, la costruzione, la sperimentazione e la regolazione di situazioni

relative alle misure, alle misurazioni, alle trasformazioni, … nel campo fisico, geometrico, matematico, …

con particolare attenzione a una genesi degli apprendimentinell'arco di un tempo lungo, dalla 2a alla 5a elementare.

Oggetti d'apprendimento e relative situazioni.

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26/07/2013 Corso DIMAT 24

Misure e trasformazioni: dalla 2a alla 5a elementare

Quale procedura utilizzare nella raccolta delle

situazione e nell'esplicitazione degli ostacoli e/o degli

obiettivi specifici?

Propongo che si cominci laddove ognuno può,

riesce,senza preoccuparsi di una progressione (verrà

in un secondo tempo).

Quindi, sulla base delle nostre precedenti esperienze,

il primo passo consiste nell'identificare gli ostacoli e

nel progettare le situazioni. Contemporaneamente sarà

inevitabile (spesso implicitamente) regolare il nostro

quadro epistemologico.

Page 25: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 25

Esempio:

Misure e trasformazioni: dalla 2a alla 5a elementare

"oggetto" / ostacolo situazioni

Con unità di misura non convenzionali. Misura la lunghezza

del banco utilizzando la tua matita. "La misura della

lunghezza è tra 7 e 8 matite. Più vicina a 8 che a 7."

Lunghezze: 1.

Riportare in modo

corretto un

campione. Far

coincidere i punti

di arrivo e partenza

quando si riporta il

campione.

Con unità di misura convenzionali. Utilizzando la riga di

30cm misura, in centimetri le lunghezze dei cinque

listelli che trovi appesi al muro vicino alla finestra. Listello rosso: tra 74cm e 75cm Listello blu: tra 112 e 123cm ….

…..

….

2. Esprimere delle

misure attraverso

degli intervalli. …

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26/07/2013 Corso DIMAT 26

Rammentiamo che nell'ambito di un

approccio differenziato, tipo Dimat, il

rapporto tra i momenti di “lezione” e i

momenti di laboratorio è determinante.

Dalla regolazione continua, critica e

autocritica, dinamica e costruttiva tra le

“lezioni” e i momenti di laboratorio

dipende infatti la qualità dell’insegnamento-

apprendimento.

Misure e trasformazioni: dalla 2a alla 5a elementare

Page 27: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 27

Quanto questo equilibrio è garantito dalla qualità delle scelte didattiche

dell'insegnante, incluse le sue "lezioni" ?

Le “lezioni” dovrebbero avere lo scopo primario di lanciare nuove sfide,

mettere in gioco nuove conoscenze, nuove procedure, che saranno poi

ulteriormente “lavorate” dagli allievi nei momenti autogestiti, cioè nelle ore di

laboratorio.

Come creare il migliore equilibrio tra “lezioni” e laboratorio ?

Page 28: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 28

Nel progettare i nostri interventi didattici, ed in particolare le

nostre “lezioni” chiediamoci:

1. ”x” si insegna o si apprende ?

2. Se è il caso, come insegno ”x” ?

3. Oppure, come si apprende ”x” ?

Come creare il migliore equilibrio tra “lezioni” e laboratorio ?

Oss.:

Per sapere se, come e quando insegnare, devo dapprima sapere di che tipo di

conoscenza si tratta.

Conoscenze convenzionali oppure "strutture mentali" ?

Page 29: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 29

Le lezioni, fondate sulla messa in gioco di situazioni (ricerca, scoperta,...),

come possono essere progettate e proposte?

Come modello di riferimento (ispirato ai lavori di ricerca di G. Brousseau)

possiamo, in sintesi, prevedere una struttura suddivisa nei seguenti momenti:

•scelta da parte dell’insegnante della/esituazione/i da metter in gioco;

•gli allievi “agiscono” (ricercano la soluzione, utilizzano le loro conoscenze,

manifestano le loro rapp. spontanee,..);

•viene avviato un processo di comunicazione delle varie soluzioni e procedure

messe in atto dalla classe;

•si instaura un dibattito sulla validità matematica delle soluzioni ritrovate;

•se necessario, vengono attuate le necessarie regolazioni (uso da parte del

docente di vincoli e variabili pertinenti alla situazione) per rilanciare la

situazione stessa;

•si conclude con una presa di posizione daparte dell’insegnante attraverso il

momento di istituzionalizzazione.

Siamo nel campo specifico del

costruttivismo e della didattica

della matematica).

Page 30: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 30

I vincoli e le variabili sono gli

”strumenti” principali del docente.

Essi servono sia per creare e mettere in

gioco delle situazioni, sia per intervenire

sulle situazioni stesse quando queste

necessitano di essere modificate, al fine di

permettere una migliore gestione della

situazione da parte dell’allievo, tenuto conto

delle difficoltà e degli errori emersi durante la ricerca

della soluzione.

Page 31: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 31

Nel nostro specifico caso,

concretamente, cosa significa essere

coinvolti in una ricerca-azione?Ricerca delle situazioni appropriate in riferimento ad

obiettivi specifici, … in collaborazione con colleghe/i,

… interrogando le scelte didattiche del passato,…

analizzare i lavori degli allievi,… regolando le

attività,… fare nuove ipotesi,… creare nuove

situazioni,..

Azione diretta in classe grazie ai materiali creati ed ai

progetti relativi ad una loro messa in gioco.

Una ricerca quindi direttamente collegata alla realtà

della vostra classe.

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26/07/2013 Corso DIMAT 32

Uso di campioni nelle misurazioniOsservazione per il docente:

Uno dei momenti principali nel prendere delle misure consiste nel RIPORTARE UN CAMPIONE.

Di solito, nell'ambito delle lunghezze, il campione è sempre lo stesso (che sia o no convenzionale:

metro, passi, spanne,…) e la difficoltà e la precisione nella misurazione sono legate alla capacità di

far coincidere i punti di arrivo e partenza del campione (abitualmente si fa un segno).

Più è grande la differenza tra lunghezza e campione (più volte si riporta il campione), più la

precisione della misura è a rischio. Questo è uno dei motivi che porta all'uso o alla creazione di

un'unità di misura più grandi, un multiplo (un campione x volte più grande di quello di partenza),

che rende più comoda e veloce la misurazione. Nelle lunghezze però questa necessità si manifesta

con difficoltà (a meno di partire da un campione molto corto) poiché non è facile maneggiare dei

campioni troppo lunghi.

Ma se dalle lunghezze passiamo ai pesi, è ancora possibile riportare un campione? Sì/No? E

allora che si può/deve fare? La soluzione più comune quale può essere? Costruire tante copie

uguali del campione iniziale?

Se il campione è un certo sasso, ad esempio, (o l'ettogrammo nella misura convenzionale), come

costruire dei campioni?

Quale l'utilità di quest'attività?

Con le misure di peso l'attività di costruzione di tanti campioni equivalenti diventa un passaggio

necessario ed inevitabile per poter poi misurare. Il gesto di riportare il campione (come nelle

lunghezze) non è più possibile nel campo dei pesi.

Page 33: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 33

Uso di campioni nelle misurazioniSi tratta di una conoscenza che dobbiamo insegnare o forse è meglio creare delle

situazioni affinché allievi possano scoprire simili particolarità?

E i campioni devono essere tutti uguali (anche nell'aspetto) oppure no? Se si tratta di

scatolette, devono contenere tutte la stessa cosa o solo cose dello stesso peso?

E se dalle lunghezze e dai pesi passiamo poi alle capacità o alla misura degli intervalli di

tempo, cosa cambia ancora? Casa resta uguale?

Dopo queste semplici riflessioni introduttive, propongo che si avviino delle esperienze

nell'ambito delle misure di peso in quanto, mi pare, si tratta di un campo estremamente

produttivo rispetto a quanto riportato sopra.

Ad esempio, la costruzione di multipli dovrebbe rivelarsi più "naturale" che non

nell'ambito delle lunghezze: dopo aver messo sulla bilancia 25 o 24 piccoli campioni, …

e il piatto tuttavia "resta su", …e il posto sulla bilancia inizia a scarseggiare, … diventa

pressoché immediato raggruppare un certo numeri di campioni in un "campione più

pesante" e di continuare la misurazione utilizzando prima due, poi tre,… ecc. campioni

diversi.

Ma allora quali potrebbero essere le situazioni?

Ne propongo una lasciando a voi il compito di pensarne altre (anche in ambiti diversi).

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26/07/2013 Corso DIMAT 34

Uso di campioni nelle misurazioni

PesoCostruzione

di campioni.

Osservazione: sono necessarie più bilance a due braccia!

"Costruiamo tanti pesi (campioni) tutti equivalenti al

peso di questo sasso rosso (precedentemente

preparato).

Questo sarà il nostro peso di riferimento e ci servirà

come unità di misura."L'insegnante ha messo disposizione degli allievi …. (vedi discussione al

corso) ….

Il peso del sasso rappresenta una variabile essenziale.

Se troppo leggero…., se troppo pesante,….. .

Quale dev'essere il suo peso, in relazione agli obiettivi dell'insegnante?

Compito a casa.

Dopo l'attività in classe gli allievi portano a casa un campione con il

compito costruirne altri equivalenti (con il materiale che meglio

credono) che porteranno poi in classe e che saranno confrontati con

quelli dei compagni.Quali e quanti modi diversi e materiali ci sono per costruire dei campioni (riviste a

cui strappo delle pagine e dei pezzetti di pagina fino ad arrivare alla misura

desiderata; bottigliette che riempio con acqua e poi sigillo; sacchettini di ghiaia e

sabbia, o zucchero; mazzzetti si spaghetti (a cui posso sempre togliere dei

pezzettini per raggiungere la precisione;…

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26/07/2013 Corso DIMAT 35

Giochi con le carte (automatismi)

Relazioni

fondamentali

tra unità di misura

diverse

Tempo

Lunghezze

Capacità

Peso

Valore

NOTE PER L'INSEGNANTE:

A. L'obiettivo essenziale dei giochi con le carte è legato all'automatizzazione

delle relazioni tra unità di misura fondamentali (cm/m ; l/dl ; m/km ; €/ct :

kg/g ; ….)

B. Le carte sono introdotte progressivamente, prima quelle espresse in parola,

poi con i simboli, poi quelle con le relazioni meno consuete,…

C. Sono parecchie le modalità di gioco: a gruppetti, a coppie, singolarmente

D. Benché esistano delle versioni stampate, può essere estremamente utile far

costruire le carte dagli allievi stessi.

E. Come sviluppi ulteriori si possono aggiungere/sostituire nuove carte da gioco

(costruite dagli allievi) che prendono in considerazione anche l'aspetto

aritmetico (es.: 3 km e mezzo /3500metri; 3 litri/30 decilitri: mezzo litro/ 5

decilitri; 1 metro e 35 cm /135 centimetri;….)

F. Le diverse unità di misura è consigliabile che vengano usate assieme senza

separare necessariamente in blocchi (lunghezze/tempo,….) anche se questa

possibilità si può adottare in certi specifici casi.

G. L'utilizzo delle "scale" si ritiene inadeguato quando si mira

all'automatizzazione. Le "scale" verranno introdotte in un secondo tempo,

come un modello per capire i rapporti e per eventualmente andare a cercare

quelli meno consueti (es. km/dam) che non necessitano di

un''automatizzazione. Le "scale" sono cioè uno strumento di studio, non

un'oggetto d'apprendimento.

Nelle pagine che seguono è presentata una prima seria di carte, costruite per

essere giocate in modi molto diversi. La presenza della doppia dicitura (in

centro e in alto a sinistra) permette un utilizzo simile alle usuali carte da

gioco.

Page 36: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 36

Archivio schede preparate dai docenti

1 gioco carte

2 listelli che formano un metro

3 automatismi

4 scala quaranta

5 introduzione alle misure classe 3a

6 misura imm. mentale 3a

7 pentole misure di capacità

8 percorso in una 3a elementare

9 misuriamo il corridoio

10 misure non convenzionali

11 scelta di misure con domanda

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26/07/2013 Corso DIMAT 37

Archivio schede preparate dai docenti

12 misure-scheda-AR_da_trasformare

13 misure-scheda-AR_frasi_scelta_misure

14 misure-scheda-AR_presentazione

15 misure-scheda-AR_scelta_di_misure

16 misure-scheda-AR_strisce_misure

17 misure-sit- AR_1_verifica

18 misure-sit- AR_2_verifica

19 misure-sit- AR_3_materiale per verifica

20 misure-sit- AR_4_oggetti da misurare_1

21 misure-sit- AR_5_oggetti da misurare_2

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26/07/2013 Corso DIMAT 38

Archivio schede preparate dai docenti

22 misure-scheda-gc-1-trasf

23 misure-scheda-gc-2-trasf

24 misure-sit-gc-1-automatismi

25 misure-sit-gc-trasf

26 misure-sit-fb-1-peso-cam

27 misure-sit-id_1

28 misure-sit-id_3_+_unitˆ_di_misura

29 misure-sit-id_4_capacità_volume

30 misure-sit-id_7_auto_bus

Page 39: Misure, rilflessioni sparse

26/07/2013 Corso DIMAT 39

Archivio schede preparate dai docenti

31 misure-sit-mg-3_campioni

32 misure-sit-mg_1_riflessione

33 misure-sit-mg_1a-rifless

34 misure-sit-mg_2_ord. sassi

35 misure-sit-mo_1_passi_piedi_pollici

36 misure-sit-mo_1a _passi_piedi

37 misure-sit-mo_1b_spanne_pollici_

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26/07/2013 Corso DIMAT 40

Misure e trasformazioni: dalla 2a alla 5a elementare. 2005-06

COME REDIGERE e NOMINARE I DOCUMENTI?

A. REDAZIONE:

L'esempio proposto vuole mettere in evidenza due "momenti":

1a colonna: "oggetto"/ostacolo Questa colonna è riservata ad

una sintetica descrizione del/i obiettivo/i o degli "ostacoli" che

la/e situazione/i proposte intendono affrontare.

2a colonna: situazioni In questa colonna vengono invece

riportate le situazioni da mettere in gioco con gli allievi. Nel

descrivere queste situazioni dobbiamo sentirci molto liberi,

l'importante è che chi ci legge possa essere in grado di proporre

in classe la situazione descritta. Se la situazione preparata è

accompagnate da schede o fogli per gli allievi, questi vengono

solo indicati e allegati al documento.

Oss.: Ogni docente rimane comunque liberissimo di annotare

le proprie idee utilizzando altre modalità.

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26/07/2013 Corso DIMAT 41

Misure e trasformazioni: dalla 2a alla 5a elementare. 2005-06

COME REDIGERE e NOMINARE I DOCUMENTI?

Esempio:

"oggetto" / ostacolo situazioni

Lunghezze:

1. Riportare in modo

corretto un

campione.

Far coincidere i

punti di arrivo e

partenza quando si

riporta il campione.

Con unità di misura non convenzionali.

Misura la lunghezza del banco utilizzando la tua matita.

Es.: "La misura della lunghezza è tra 7 e 8 matite. Più vicina a 8

che a 7." ecc…

Con unità di misura convenzionali.

Utilizzando il tuo righello, misura, in centimetri, le lunghezze

dei cinque listelli che trovi appesi al muro vicino alla finestra.

Es.: Listello rosso: tra 74cm e 75cm Listello blu: tra 112 e

123cm ecc….

2. Esprimere delle

misure attraverso

degli intervalli.

…..

….

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26/07/2013 Corso DIMAT 42