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Le rivoluzioni inglesi

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The first English Revolution and the Glorious Revolution were the beginning of modern world

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Page 1: Le rivoluzioni inglesi

Le rivoluzioni inglesi

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1./Tensioni politiche e religiose Il regno di Giacomo I Stuart

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La monarchia di Giacomo I Stuart • Giacomo, figlio di Mary Stuart, diventò re

d’Inghilterra quando morì Elizabeth, nel 1603 • Era anche re di Scozia e di fede protestante.La sua

successione fu dovuta al fatto che fosse l’unico erede maschio possibile

• Assunse il nome di Giacomo I, e governò fino al 1625 Il re dovette fronteggiare • A. il problema religioso, viste le correnti religiose

protestanti e i cattolici presenti in Inghilterra, oltre ovviamente alla religione di stato che rimaneva quella anglicana.

• Nel 1605 una congiura dei cattolici, guidata da Guy Fawkes e nota come “complotto delle polveri”, intendeva uccidere il re e provocare una strage nel Parlamento inglese, che avrebbero dovuto morire in una gigantesca esplosione nella Camera dei Lords. La congiura fu sventata all’ultimo momento.

• B. il problema politico: Inghilterra e Scozia, entrambe suoi domini, erano nazioni diverse sia per tradizioni e cultura, sia per l’economia, sia per la religione, e non potevano costituire una vera unità politica

Guy Fawkes

Giacomo I Stuart

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Re e Parlamento, gli equilibri di potere

• L’equilibrio dei poteri tra re e Parlamento, composto da due Camere, Camera dei Lord e Camera dei Comuni, non era stabile

• Il Parlamento aveva il diritto di votare l’imposizione di tasse da parte del re in caso di guerra o di necessità straordinarie

• Esso però, prima di approvare nuove imposte, indirizzava al re petizioni, richieste e lamentele per eventuali abusi, e questa pratica era considerata dal Parlamento come diritto dei sudditi a orientare la politica del sovrano

• A causa di questa pratica, i re tendevano a convocare il Parlamento il meno possibile, per non dover fare concessioni

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I “puritani”

• Si era diffusa in Inghilterra la corrente chiamata “puritana” il cui obiettivo fu di purificare le posizioni teologiche estranee al messaggio delle Sacre scritture

• I puritani enfatizzavano la corruzione del mondo e sostenevano che solo alcuni “santi” fossero in grado di riconoscere la degenerazione di esso

• Il modello di vita puritano era basato sulla meditazione della Bibbia, sul rifiuto del peccato, delle tentazioni del sesso, della mondanità.

• Inoltre era necessario leggere direttamente il Vangelo e rinnovare la Chiesa anglicana, “rovinata” da elementi esteriori: l’uso della croce, il battesimo, cerimoniali troppo sfarzosi, l’inginocchiarsi durante il rito della comunione

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I “puritani” e la corte

• I puritani, già presenti in Parlamento e combattivi durante il regno di Elizabeth erano soprattutto mercanti, artigiani, operai specializzati degli opifici tessili

• Anche la gentry, cioè la nobiltà minore dei proprietari terrieri, era in parte sostenitrice delle posizioni puritane

• I puritani erano molto critici verso la corte, che era sfarzosa e corrotta, e erano ostili a ogni provvedimento monarchico il cui obiettivo fosse rimediare ai buchi di bilancio, in particolare la vendita di titoli nobiliari e le esenzioni dalle tasse concesse ai ricchi nobili che sostenessero economicamente la corona

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Il Parlamento: tasse e politica estera

• Il re godeva di alcuni introiti per la corona: la rendita delle sue terre, alcune tariffe doganali, e diritti di origine feudale. Queste entrate dovevano pagare le spese del sovrano e della corte in tempo di pace

• Nei primi anni del regno di Giacomomo I, tuttavia, le spese della corona e della corte aumentarono anche a causa dell’inflazione, e il sovrano fu costretto a chiedere al Parlamento nuove tasse, che esso non voleva tuttavia concedere

• Re e Parlamento erano in contrasto tra loro per motivi legati soprattutto al ruolo internazionale dell’Inghilterra

• Giacomo I avrebbe voluto che l’Inghilterra rivestisse in ambito internazionale un ruolo di mediazione e pacificazione

• Il Parlamento era composto da uomini che avrebbero voluto un impegno più deciso del paese contro le potenze cattoliche europee: Spagna e Francia, specialmente durante la guerra dei Trent’anni, in cui invece l’Inghilterra mantenne un atteggiamento molto prudente

• I contrasti tra Giacomo I e il Parlamento si rafforzarono quando Carlo, figlio del re e suo erede al trono, sposò la cattolica Enrichetta Maria, sorella dei re di Francia Luigi XIII

• Questo matrimonio era da inserire nella prospettiva di pacificazione con le monarchie cattoliche perseguita dal re

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I contrasti tra Parlamento e Buckingham

• Il re convocò il Parlamento quattro volte tra il 1604 e il 1624, ma senza ottenere grossi risultati

• Motivo di tensione era anche il ruolo rivestito a corte dal duca di Buckingham, il “favorito” del re e uno degli uomini più ricchi del regno

• Buckingham controllava la corte,ma entrava spesso in conflitto con il Parlamento, che non accettava il suo potere e il suo ascendente sul re

• A corte erano presenti fazioni filospagnole e filoprotestanti, che Buckingham cercava di manovrare a suo vantaggio, ma che avevano a loro volta dei legami con deputati del Parlamento

George Villiers, primo duca di Buckingham

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2/ La spaccatura tra corte e paese La monarchia di Carlo I Stuart

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Carlo I e la Petition of rights • Quando, alla morte del padre, salì al trono Carlo I, nel 1625, la

situazione della politica interna e estera inglese era molto precaria • A livello internazionale, l’Inghilterra non ha una politica chiara, di

sostegno deciso ai protestanti in difficoltà nella Guerra dei Trent’anni, e questo provocò molte tensioni tra il nuovo sovrano e il Parlamento

• In politica interna, il Parlamento chiese in cambio del voto a favore di nuove risorse per la corona l’impeachment, cioè la messa in stato d’accusa, per Buckingham, e il re decise il suo scioglimento

• Buckingham cercò di aggirare le difficoltà imponendo ai sudditi più ricchi un prestito

• Nel 1628 la Camera dei comuni fu riconvocata dal re affinché votasse nuove concessioni finanziarie, ma di nuovo il Parlamento fece richieste pesanti: Carlo avrebbe dovuto firmare, per avere i finanziamenti richiesti, una Petizione dei diritti, con la quale non avrebbe più imposto prestiti o tassazioni non approvate dal Parlamento e non avrebbe più compiuto atti arbitrari contro la legge

• Buckingham fu pugnalato subito dopo • Nel 1629, Carlo decise di sciogliere di nuovo il Parlamento e non

lo avrebbe più convocato fino al 1640

Re Carlo I Stuart

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La politica antiparlamentare di Carlo I: Stafford e Laud

• Da quel momento crebbe la distanza tra la corte, il centro politico del regno, e il paese

• Carlo I si fece prestare da mercanti e banchieri grosse somme di denaro e concede a loro in cambio privilegi e monopoli commerciali

• Cercò di ottenere i soldi necessari alla corona anche imponendo dei dazi

• Il più odioso per i cittadini era la ship money, che fino allora era dovuto solo dagli abitanti delle città portuali per mantenere la flotta regia, mentre il re la estese all’intera Inghilterra

• Il re scelse come suoi collaboratori Thomas Wentworth, conte di Stafford, governatore d’Irlanda, e William Laud, vescovo di Londra, poi arcivescovo di Canterbury

• Laud riorganizzò la Chiesa anglicana secondo una gerarchia rigida e autoritaria e impose pratiche di devozione a cui i puritani erano nettamente contrari

Thomas Wentworth, conte di Stafford

William Laud, arcivescovo di Canterbury

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Tentativi di uniformazione religiosa

• Carlo riteneva necessario per governare Inghilterra, Scozia e Irlanda, tre territori di tre confessioni diverse, imporre l’uniformità religiosa

• Nacquero forti contrasti in Scozia, dove il re intendeva imporre il Common Prayer inglese, anche se leggermente rivisto.

• Gli scozzesi, in maggioranza di tendenza calviniana, respinsero questa imposizione attraverso l’assemblea della loro Chiesa, decisero anche di abolire i vescovi, e infine formarono una lega armata per difendersi dalle imposizioni del sovrano inglese

• Carlo volle far rientrare l’insubordinazione scozzese organizzando una spedizione militare contro quella regione, e se la fece finanziare da banchieri e finanzieri anche cattolici, aumentando le tensioni con il popolo inglese

• La spedizione militare però fu negativa, l’esercito inglese fu sconfitto

• Non riuscendo a risolvere da solo la situazione scozzese, Carlo fu costretto a convocare il Parlamento dopo undici anni nel 1640, per chiedere i finanziamenti necessari a una nuova spedizione

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Lo short Parliament

• La riapertura dei lavori parlamentari durò poco, tre settimane,tanto è vero che si parlò di short Parliament

• Quando a metà aprile cominciarono i lavori del Parlamento, alcuni deputati, probabilmente d’accordo con gli scozzesi, chiesero che in primo luogo si discutesse delle loro lamentele, e solo dopo averle esaminate, si sarebbero affrontate le questioni del finanziamento alla guerra contro la Scozia. La proposta avrebbe ottenuto, se votata, la maggioranza dei voti e avrebbe allungato i tempi per finanziare la missione militare in Scozia

• Il re decise allora di licenziare il Parlamento, di far arrestare alcuni leader sia nella Camera dei Lords che in quella dei Comuni e di imporre un nuovo sussidio finanziario, anche se non sufficiente, senza il consenso parlamentare

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Il long Parliament

• Le trattative tra Carlo e gli scozzesi per una pacificazione erano però impraticabili e il sovrano fu costretto a riconvocare il Parlamento nel novembre 1640

• Questa volta il Parlamento resistette a qualsiasi tentativo di scioglimento, e infatti rimase in carica per tredici anni,così si parlò di long Parliament

• Il Parlamento, guidato da John Pym e John Hampden, impose al sovrano la convocazione regolare dell’assemblea

• Inoltre avviò procedimenti per impeachment contro i due collaboratori del re Wentworth e Laud

• Cominciò anche un’azione popolare per purificare la Chiesa inglese “dalle radici fino ai rami”

• Wentworth fu accusato di tradimento dal Parlamento,e così poteva essere messo a morte anche senza processo, ma era necessario l’assenso del re

• Carlo era indeciso, ma quando vide delle manifestazioni popolari di sostegno al Parlamento, temette che la situazione degenerasse e firmò la dichiarazione di colpevolezza

• Nel maggio 1641, Wentworth fu decapitato e questo atto fu una vittoria del Parlamento (anni dopo la stessa sorte capitò all’arcivescovo Laud)

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Il Parlamento elimina le basi del potere monarchico Tentativo di colpo di mano di Carlo I, gennaio 1642

• Il Parlamento eliminò tutti i fondamenti politici del potere monarchico: il tribunale della Camera stellata, che giudicava i crimini politici; le imposte come la Ship Money; la presenza dei vescovi nella Camera dei Lords; il diritto da parte del re di sciogliere il Parlamento, senza il consenso dei deputati

• Alla fine del 1641 in Irlanda scoppiò una rivolta, e si pose il problema della repressione: il Parlamento non voleva votare i finanziamenti per la costituzione di un esercito se il re non si fosse impegnato a cedere il controllo sulle forze armate

• Il re decise allora di forzare la mano, e all’inizio del 1642 si presentò in Parlamento con una guardia armata per arrestare i capi dell’opposizione, ma questi, avvertiti per tempo, si sottrassero all’arresto

• I deputati si trasferirono allora nella City di Londra, mentre il re abbandonò la capitale, per risolvere la situazione con la forza

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3./La guerra civile e la I Rivoluzione inglese

La battaglia di Naseby

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L’inizio della guerra civile, estate 1642

• La guerra civile ebbe inizio nell’estate del 1642 • Carlo I fissò a Oxford il suo quartier generale • Il punto di forza dell’esercito regio era la cavalleria, tanto

che i sostenitori del re furono chiamati knights,mentre, spregiativamente, i sostenitori del Parlamento furono indicati come Roundheads(teste rotonde, perché tenevano i capelli corti)

• I rapporti di forza erano però dalla parte del Parlamento: esso era sostenuto economicamente dai mercanti e banchieri della City (il centro economico di Londra, ma anche dell’intero paese) e aveva stretto un patto con gli scozzesi, in cui era prevista una riforma della Chiesa anglicana per renderla più vicina alla Chiesa scozzese

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L’esercito antimonarchico, l’emergere di Thomas Fairfax e Oliver Cromwell

• Nell’estate del 1644 l’esercito reclutato dal Parlamento ottenne i suoi primi successi contro quello regio

• L’esercito parlamentare era guidato da sir Thomas Fairfax

• In esso la presenza dei nobili era limitata, mentre erano numerosi i gli artigiani, soprattutto impiegati nel reparto di fanteria, e i piccoli proprietari terrieri, che erano la base della cavalleria

• Fu proprio la cavalleria, teorico punto di debolezza, a costituire invece l’elemento determinante nella battaglia di Marston Moor, prima vittoria importante dei parlamentari

• Il reparto era guidato da Oliver Cromwell, gentiluomo di campagna, puritano, membro della Camera dei comuni, che era schierato con i piccoli proprietari terrieri e si era battuto con forza contro le pretese di Carlo I di imporre nuove tasse senza l’approvazione del Parlamento Oliver Cromwell

Thomas Fairfax

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Il New Model Army

• Cromwell nel 1645 costituì il New Model Army, un esercito che era basato su una ferrea disciplina; su un ordine gerarchico dovuto al merito, e non alla nascita; sulla convinzione dei soldati di combattere per una causa giusta

• Il New Model Army vinse nel giugno-luglio 1645 due importanti battaglie a Naseby e Langport, che avviarono la guerra civile verso la vittoria dei parlamentari

• Carlo I nel 1646 si arrese, ma non ai parlamentari, bensì agli scozzesi, che lo consegnarono al Parlamento nel 1647

I capi delle forze di mare e di terra schierati con il Parlamento (Cromwell è il quarto da sinistra)

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Il trattamento del re. I presbiteriani e gli indipendenti.

• Sul modo di trattare il re si evidenziarono diverse opinioni • La maggioranza riteneva che il paese avesse bisogno della

monarchia, e che quindi il Parlamento dovesse tornare al suo ruolo tradizionale di controllo e di avviso verso la monarchia, mentre il re avrebbe dovuto riprendere il suo ruolo politico anche se avrebbe dovuto accettare le conquiste della guerra civile

• Per la minoranza, gli independents era necessario sciogliere il Parlamento, riformarlo e mantenere una linea di fermezza nel trattativa con il re, senza nessuna conciliazione

• Tuttavia erano presenti anche due correnti di opinione religiosa • I presbiteriani che avevano voluto l’eliminazione dei vescovi nel

1646, ritenevano che la Chiesa anglicana dovesse essere riorganizzata con un sistema di presbiteri (consigli) e con l’imposizione del calvinismo

• Gli independents ritenevano che fosse necessario lasciare ampia tolleranza religiosa, anche se questo non valeva per i cattolici

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La guerra civile tra 1643 e 1645

Dal confronto tra le due carte, si nota quanto esteso fosse diventato il controllo Parlamentare del paese in due anni di conflitto contro il re

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4./ Dalla fine della guerra civile all’esecuzione di Carlo I

“L’esecuzione di Carlo I”, dipinto del 1651

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Sette e gruppi religiosi: seekers e ranters, quakers e baptists

• Dal punto di vista religioso,in Inghilterra negli anni Quaranta del Seicento erano nati sette e gruppi religiosi, che mettevano in discussione sia i dogmi religiosi, che l’ordine sociale

• Venivano chiamati seekers (cercatori) o ranters (chiaccheroni): erano ostili al clero e alla teoria calvinista della predestinazione, e ritenevano che Dio parlasse direttamente,anche senza la mediazione dei testi sacri, a chi era in grado di ascoltarlo

• I più radicali erano scettici sulla natura divina di Cristo, sull’inferno e sul peccato originale

• Daranno origine a movimenti religiosi che soprattutto nel continente nordamericano, dopo una massiccia emigrazione, avranno un vasto seguito: quakers (quaccheri) e baptists (battisti)

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Levellers e diggers • I movimenti religiosi “eterodossi” erano legati alle tendenze

politiche radicali, identificati con i levellers e con i più oltranzisti diggers

• I levellers (livellatori) erano chiamati così dai loro avversari perché accusati di voler cancellare la proprietà privata e le differenze sociali

• In realtà i levellers, che erano soprattutto artigiani e piccoli proprietari terrieri, non contestavano la proprietà privata, ma chiedevano

di eliminare tutti i privilegi; di semplificare le leggi; di estendere l’istruzione a tutti (e non solo a chi poteva pagarla); di estendere il diritto di voto a tutti i maschi adulti (tranne

mendicanti e servants). • Inoltre, sul piano religioso, essi ritenevano che fosse possibile

raggiungere la salvezza attraverso la ragione • I diggers (zappatori) occuparono terreni incolti e li lavorarono per

mettere poi in comune quanto ottenuto dalla loro opera (anni 1648-1649)

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Il dibattito di Putney, 1647/ I levellers • I levellers conquistarono un forte seguito nel

New Model Army quando il Parlamento aveva manifestato, dopo le vittorie di Naseby e Langport, la volontà di scioglierlo oppure di spedirlo lontano, in Irlanda, a combattere i cattolici, ma senza pagare ai soldati i salari arretrati, nel 1647

• Nell’ottobre del 1647 a Putney si svolse un duro e approfondito dibattito dentro l’esercito

• I levellers erano convinti che esistesse una naturale eguaglianza politica dei maschi maggiorenni, che avevano il diritto di eleggere propri rappresentanti; che la sovranità appartenga al popolo e la sua concessione doveva essere temporanea e controllata; che fosse necessario limitare il potere del sovrano e abolire la Camera dei Lord

• Queste proposte formarono poi il documento noto come Agreement of the people (Patto del popolo)

I dibattiti di Putney

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Il dibattito di Putney/ Cromwell, Ireton e il Parlamento

• Cromwell riteneva che la proprietà privata fosse il fondamento della rappresentanza politica

• Il timore di Cromwell era che le proposte dei levellers mettessero in discussione il principio della proprietà privata

• La maggioranza dei parlamentari era della stessa idea del fondatore del New Model Army

• A Putney il genero di Cromwell Henry Ireton espose l’idea per cui il diritto di eleggere propri rappresentanti in Parlamento dovesse essere limitato ai soli proprietari terrieri

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La fuga di Carlo I e un nuovo pericolo di guerra civile

• Il re fuggì da Londra nel novembre del 1647 • Questo fatto interruppe il dibattito politico e il generale

Fairfax per conto del Parlamento riprese con forza il controllo dell’esercito motivandolo con lo stato di emergenza dovuta alla fuga di Carlo I

• Nella primavera del 1648 un esercito scozzese sostenuto da Carlo I invase l’Inghilterra nel tentativo di provocare una nuova guerra civile e, a causa dell’emergenza, Parlamento e esercito trovarono un accordo temporaneo per cacciare gli scozzesi e il re fu di nuovo imprigionato

• Tuttavia le lotte politiche ripresero subito dopo: l’esercito voleva che il re fosse processato per tradimento, mentre il Parlamento, in maggioranza, voleva mediare

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Dal Rump Parliament alla decapitazione di Carlo I

• L’esercito decise allora di forzare la situazione e espulse con la forza dal Parlamento i rappresentanti che si opponevano al processo per Carlo I

• Quanti rimasero in carica, formando il cosiddetto Rump Parliament (“troncone di Parlamento”), decisero di processare Carlo I

• Il sovrano fu condannato a morte e decapitato per alto tradimento”in nome del popolo inglese”, il 30 gennaio 1649

• Si tratta di un evento di importanza fondamentale per la storia d’Europa: per la prima volta un re fu giudicato e condannato in nome della sovranità del popolo

• Il gesto non fu approvato dalla maggioranza della popolazione inglese, tanto che per il modo dignitoso con cui Carlo si comportò sul patibolo, egli divenne a livello popolare quasi un martire

Il processo a Carlo I: al centro della sala si trovano

scettro e corona, simboli del potere regale

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L’esecuzione di Carlo I e le sue conseguenze

La rivoluzione comportò l’abolizione dell’istituto monarchico; la creazione del Consiglio di Stato, che sostituiva il Consiglio privato della corona; l’abolizione della Camera dei Lords; l’eliminazione della Chiesa costituita e la confisca delle proprietà vescovili; l’abolizione di tutta una serie di istituzioni amministrative e legali di importanza cruciale per il governo. Il 13 maggio fu proclamato il Commonwealth (la repubblica) di Inghilterra, Scozia e Irlanda

La decapitazione di re Carlo I, il 30 gennaio 1649

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5./ Dal “protettorato” di Cromwell alla restaurazione della monarchia

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La precarietà del Commonwealth

La struttura da dare al Commonwealth fece risorgere i contrasti tra

• moderati, che non erano convinti della solidità della repubblica

• levellers, che volevano fosse eletto un Parlamento nuovo a suffragio semi-universale

• “Grandi”, cioè i capi dell’esercito che erano contrari a elezioni libere perché avrebbero dato il potere ai sostenitori del re e ai presbiteriani, e temevano i pericoli esterni per il Commonwealth (il figlio del re si era rifugiato nei Paesi Bassi e aveva assunto il titolo di Carlo II)

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Una nuova organizzazione dell’esercito, la sottomissione di Irlanda e Scozia

• Irlanda e Scozia erano rimasti in guerra con l’Inghilterra • Il pericolo di questa situazione e di una possibile invasione

di eserciti fedeli al re spinse Cromwell a organizzare un esercito forte ma anche sottomesso ai capi militari

• Per creare questo esercito più docile, i capi levellers furono arrestati e alcuni reparti in rivolta furono massacrati nel maggio 1649

• Cromwell guidò la spedizione militare contro gli irlandesi, nel 1649-50, durante la quale si verificarono massacri di cattolici: morirono o furono costretti a lasciare l’Irlanda circa 600.000 persone su 1.400.000 abitanti

• I sopravvissuti furono deportati e le terre confiscate e date ai protestanti inglesi, molti dei quali erano soldati

• Toccò poi alla Scozia, anch’essa sottomessa con una violenta spedizione militare sempre guidata da Cromwell

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Cromwell Lord Protector

• Il long (o rump) Parliament fu sciolto nel 1653 a causa di contrasti con Cromwell e delle lotte continue tra “conservatori” e “radicali”

• Fu sostituito da un’assemblea di 144 membri, tutti alti ufficiali dell’esercito, che formarono il cosiddetto Barebone Parliament (dal nome di un rappresentante di Londra, un mercante che animava una comunità religiosa)

• Esso durò in carica pochi mesi, perché incontrollabile da parte di Cromwell e dei suoi sostenitori, e poi fu sciolto

• Una carta costituzionale proposta a Cromwell e da lui accolta, lo proclamò Lord Protector of Commonwealth di Inghilterra, Scozia e Irlanda alla fine del 1653

• Cominciò così un protettorato di cinque anni, fino alla morte di Cromwell stesso, che era di fatto una dittatura militare

• Nel 1657 decise che la carica fosse ereditaria

Cromwell come Lord Protector

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La dittatura militare di Cromwell

• Cromwell impose controlli forti sulla stampa e perseguitò i dissidenti religiosi

• I membri più ostili dell’esercito furono espulsi e il territorio inglese fu militarizzato:diviso in undici distretti, ognuno dei quali governato da un maggiore generale

• La gentry era ostile alla dittatura militare di Cromwell sia perché voleva il potere per sé, sia perché contraria alla politica fiscale molto pesante imposta dal Lord Protettore

• Questa politica fiscale fu dovuta alle spese di mantenimento dell’esercito e della marina, necessari il primo per controllare i territori del Commonwealth e la seconda per le iniziative di espansione territoriale volute dal Lord Protector

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Azione economica e politica estera di potenza di Cromwell

• Cromwell impostò una politica economica con la quale limitò i poteri degli aristocratici, favorì l’introduzione di innovazioni in agricoltura e i commerci

• In politica estera, nel 1651 fu promulgato l’Atto di Navigazione, in base al quale era possibile importare in Inghilterra solo merci provenienti dalle colonie inglesi in Nord America (Virginia, Maine, Massachussets, New Haven) e solo trasportate da navi inglesi o dei paesi di provenienza, legge che danneggiava gli olandesi, che erano i più importanti commercianti su navi in Europa

• Questa legge antiolandese provocò una guerra con i Paesi Bassi, vinta dagli inglesi (1652-1654)

• Nel 1656, la guerra dell’Inghilterra contro la Spagna permise al paese anglossassone di conquistare la Jamaica, molto importante per la tratta degli schiavi

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Il fallimento di Richard Cromwell e e il ripristino del Long Parliament

• Quando Cromwell morì nel 1658, la carica di Lord Protector passò al figlio Richard, che però non aveva il carisma e l’autorità del padre, e non riuscì a tenere sotto controllo il caos politico del paese

• Nel 1660 egli rinunciò alla carica e truppe dell’esercito ripristinarono il disciolto Long Parliament

• Da tempo erano in atte trattative segrete tra membri del Parlamento e il figlio del defunto Carlo I, Carlo II, che si era rifugiato in Olanda

• Alla Camera dei Comuni la maggioranza votò a favore del ritorno alla monarchia

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La restaurazione della monarchia: Carlo II e la “dichiarazione di Breda”

• Nell’aprile del 1660, Carlo II fu proclamato re d’Inghilterra, Scozia e Irlanda dopo avere accettato di firmare la dichiarazione di Breda (dal nome della città olandese in cui avvenne la firma) con la quale

1. si impegnò a governare in accordo con il Parlamento

2. a concedere un’ampia amnistia

3. a tollerare una certa libertà religiosa

Il Parlamento proclamò che i poteri dello Stato risiedevano congiuntamente nel re, nella Camera dei Lord e nella Camera dei Comuni

Re Carlo II

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6./La monarchia di Carlo II Stuart, tentativi di assolutismo

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Un nuovo equilibrio dei poteri tra re e Parlamento

• Rimasero le conquiste fondamentali della rivoluzione: l’abolizione della Camera stellata e della ship money

• Il Parlamento mantenne il suo ruolo di garanzia e controllo sugli atti del re, e la sua competenza in materia fiscale

• Il sovrano poteva riscuotere i dazi doganali e le imposte sui beni di consumo, e una ridotta imposta diretta

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L’autonomia di Carlo II dal Parlamento

• Carlo II sembrò rispettare l’equilibrio dei poteri concordato con il Parlamento, perché grazie alla prosperità del paese sia i dazi, sia l’imposta sui consumi gli diedero una certa autonomia di spesa,che gli permetteva di non creare tensioni con l’assemblea per motivi economici

• Tuttavia, sia per motivi legati alle spese della corte, sia per una personale posizione filocattolica nel 1670 a Dover il re firmò un accordo segreto con il re di Francia Luigi XIV: il monarca inglese avrebbe ricevuto una forte somma di denaro da Luigi XIV se lo avesse aiutato nella guerra contro le Provincie Unite e avesse reintrodotto in Inghilterra il cattolicesimo

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Il Test act e l’ossessione “antipapista” del Parlamento

• Il re mostrò di avere idee filocattoliche,anche con l’emanazione di una “Dichiarazione d’indulgenza”in base alla quale i cattolici potevano ricoprire cariche pubbliche

• Carlo II ritirò la “Dichiarazione” nel 1673 quando il Parlamento votò il Test Act (“Legge di prova”), in base alla quale era obbligatoria una professione di fede anglicana per assumere cariche pubbliche civili o militari. I cattolici erano esclusi da queste cariche per 150 anni. Una seconda versione del Test Act, nel 1678, proibì ai cattolici anche l’accesso alla Camera dei Lord e dei Comuni

• Inoltre Carlo II non aveva eredi maschi, quindi il trono alla sua morte sarebbe passato al fratello Giacomo, convertitosi al cattolicesimo, dopo aver sposato una principessa cattolica, l’italiana Beatrice d’Este

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Le fazioni tories e whigs

• Le tensioni politiche e religiose determinarono il superamento della divisione tradizionale tra ceti: nobiltà, clero, borghesia

• La nuova divisione politica determinò la nascita di due fazioni non più strettamente legate all’appartenenza di ceto

Tories Whigs

Sostenevano la centralità politica della monarchia di

diritto divino (quindi gli Stuart)

Affermavano che il Parlamento doveva essere il centro politico del paese

la Chiesa anglicana Erano favorevoli alla tolleranza religiosa

i diritti della nobiltà Sostenevano i diritti delle classi sociali come gentry ,

commercianti,finanzieri

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La politica assolutistica di Carlo II, 1680-1685

• A partire dal 1680 la politica di Carlo II, influenzato dal fratello Giacomo, fu sempre più conflittuale verso il Parlamento

• Esso fu ripetutamente sciolto dal re per impedire che votasse un “Atto di esclusione”, con cui i cattolici fossero esclusi dalla successione al trono

• Il re fece in modo che fossero eletti deputati a lui favorevoli e perseguitò con l’aiuto di giudici compiacenti gli oppositori politici

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Il regno di Giacomo II, 1685-1688

• Il Parlamento però non riuscì a opporsi alla successione al trono di Giacomo II, che diventò sovrano alla morte del fratello, nel 1685 grazie alla volontà della Camera dei Lord che non volle fosse escluso dalla successione

• Egli non aveva figli maschi, e le due figlie femmine,nate dal primo matrimonio erano entrambe protestanti

• Il nuovo re raddoppiò il numero dei soldati dell’esercito, i cui ufficiali furono scelti soprattutto tra cattolici

• Nel 1687 il Test Act fu sostanzialmente annullato da una “Dichiarazione d’indulgenza” emanata dal re e favorevole ai cattolici e alle sette protestanti

• Infine la situazione diventò esplosiva per il Parlamento quando nacque un terzo figlio di Giacomo II, questa volta dalla seconda moglie cattolica, e quindi cattolico, con la prospettiva concreta per l’Inghilterra di avere un altro re cattolico, 1688

Re Giacomo II

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7./ The Glorious Revolution

Lo sbarco di Guglielmo d’Orange e Mary Stuart in Inghilterra, 1689

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L’appello a Guglielmo di Orange perché assuma il trono

• Di fronte all’aggravarsi della situazione, le fazioni tories e soprattutto whigs fecero a Guglielmo di Orange-Nassau perché assumesse il trono

• Guglielmo era marito di una delle due figlie di re Giacomo II, ma era di religione protestante e stathouder (cioè governatore, a metà tra un sovrano e un odierno presidente della Repubblica) delle Provincie Unite

• Guglielmo organizzò una spedizione militare e sbarcò in Inghilterra

• Giacomo II, isolato e abbandonato anche dai capi dell’esercito, fuggì in Francia senza resistere nel gennaio del 1689

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La Glorious revolution

• Il Parlamento convocato da Guglielmo di Orange dichiarò la decadenza dal trono di Giacomo II per aver tentato di sovvertire le leggi e aver violato la costituzione

• In questo modo gli scrupoli dei tories a accettare la monarchia di Guglielmo furono superati, in quanto sembrò che Giacomo II avesse abdicato

• Guglielmo e sua moglie accettarono insieme la corona d’Inghilterra

• Si trattò della cosiddetta Glorious revolution, così chiamata perché avvenne quasi senza violenza.

Guglielmo d’Orange e la moglie Mary Stuart, sovrani d’Inghilterra

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Il Bill of rights

• I due sovrani si impegnarono a rispettare la Bill of rights (“Dichiarazione dei diritti) votata dal Parlamento in cui si diceva

1. che era illegale ogni legge, prelievo fiscale e arruolamento dell’esercito non autorizzato dal Parlamento

2. che le elezioni erano a carattere libero 3. che le discussioni parlamentari erano a carattere libero 4.che i giudici dovevano rimanere indipendenti dalla

corona • Per la prima volta nella storia dell’Occidente si riconosce

che la legittimità di un re non è dovuta al diritto divino, bensì alla scelta compiuta dal Parlamento

• Fu una svolta decisiva per la politica inglese: in Inghilterra non ci sarebbe più stata da allora in poi una monarchia assoluta e si aprì la strada a un governo scelto dal Parlamento e responsabile di fronte a lui

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Bibliografia

• Francesco Benigno, L’età moderna, Roma-Bari, Laterza

• Carlo Capra, Età moderna, Firenze, Le Monnier

• Christopher Hill, Il mondo alla rovescia, Torino, Einaudi