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Archivio Storico Livorno

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Page 1: Archivio Storico Livorno
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Uno dei posti più significativi per la memoria storica di una città è il luogo fisico in cui si raccolgono e si conservano i documenti e le tracce della sua storia; l’Archivio Storico situato in Via del Toro (n°8).

L'Archivio Storico di Livorno è stato istituito il 19 Dicembre del 2003, nuova sede dell'Archivio Storico Comunale. Esso riunisce materiale conservati in vari uffici del comune: 12.807 pezzi archivistici, suddivisi in 7.013 buste, 4.832 registri e 962 scatole di documenti per una lunghezza di 1.411 metri lineari. L’archivio riunisce documenti prodotti dal comune di Livorno dal 1865, agli anni quaranta del Novecento.

Tutto questo materiale, importantissimo per chi voglia ricostruire la storia della comunità livornese, è stato recuperato, riordinato e schedato in modo da essere utilizzabile sia con la consultazione catalografica per via telematica, sia per la consultazione diretta, sia per, nell’attuale sede, su appuntamento.

La riunificazione dell’Archivio Storico è il punto di arrivo di un lungo processo di riorganizzazione degli Archivi del Comune di Livorno, dal 1992.

L’istituzione del primo Archivio Storico a Livorno si deve a Francesco Bonaini, che prese a cuore la conservazione della città natale. L’iniziativa del Bonaini fu in seguito ripresa dallo storico di Livorno Pietro Vigo, che dopo aver lungamente istituito con gli amministratori cittadini, riuscì a ottenere una sede per l’archivio ed i fondi per lo svolgimento dei primi lavori. Nel 1916 il prof. Vigo, colpito da una grave infermità che lo costrinse al ritiro, fu sostituito dall’assistente Osvaldo Testi. Dopo la parentesi della Guerra Mondiale e la morte di Pietro Vigo (4 ottobre 1918) il lavoro all’archivio storico comunale continuò fino al novembre 1941 quando il Podestà Aleardo Campana, delibero “Di far luogo alla consegna da parte del Comune alla sezione Archivio di Stato di Livorno, di tutto ricordato materiale archivistico già costituente l’ archivio storico di Pietro Vigo” .

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Martedì 3 febbraio, la classe 3°L è andata visitare l’Archivio Storico della città. Nessuno di noi c’era mai stato prima, nessuno ne aveva mai avuto interesse o necessità; lo scopo era quello di farci visitare un luogo importante per la storia, mettendoci in relazione con documenti relativi alla vita quotidiana di Livorno nell' ‘800 e nel ‘900.

Cos’è l’Archivio Storico?

L’Archivio storico del Comune di Livorno raccoglie ogni tipo di documento relativo della storia della nostra città dal 1865, a partire dai registri di classe a quelli di nascite, matrimoni e morti, per finire con quelli degli ebrei di Livorno che dovevano essere registrati a causa delle leggi razziali. Entrando nella parte dell’edificio dove sono contenuti i documenti, la prima impressione di tutti è stata di stupore e meraviglia: migliaia e migliaia di libri, atti notarili e lettere, tutti archiviati in un ordine preciso, scaffali di metallo molto alti e capienti, disposti come i muri di un labirinto. Inizialmente le guide ci hanno dato delle informazioni generali sull’Archivio, poi siamo passati alla visita vera e propria: nella prima stanza abbiamo visto sugli scaffali grandi cartelle datate una per una contenenti antichi fogli, che ci hanno spiegato essere gli atti e le delibere del Comune risalenti al periodo che va dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, ovvero ciò che il Comune stesso ha promulgato in quegli anni. Siamo poi passati ai registri riguardanti l’Osservatorio Meteorologico di un frate barnabita, Pietro Monti, che per anni aveva registratole condizioni meteorologiche della città di Livorno aggiornando i registri circa otto volte al giorno, indicando l’umidità, il vento, la pressione atmosferica ed eventuali precipitazioni.

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Tutto ciò veniva registrato dall’Osservatorio che si trovava sopra l’attuale Liceo Classico Niccolini – Guerrazzi. Ci sono stati mostrati anche i volumi su cui il metereologo basava i suoi studi. Grazie anche a questi, gli scienziati e gli storici, sono riusciti ad avere un quadro preciso del clima livornese di quell’epoca. In seguito, la guida ci ha condotto in alcune stanze dove su alcuni tavoli erano disposti delle lettere fra cui una scritta da Napoleone, degli antichi volumi di scienze risalenti al 1900 circa, e una striscia di carta in nerofumo rappresentante un sismogramma del terremoto avvenuto nel 1961. Infine abbiamo potuto osservare la relazione stilata da un medico durante un’epidemia di colera a Livorno, oltre ad alcuni manifesti pubblicitari risalenti alla seconda guerra mondiale e il progetto di un rifugio sotterraneo che in seguito fu completamente distrutto da una serie di bombe lanciate dagli americani. Tutti questi documenti risalenti a epoche diverse ci hanno permesso di ricostruire alcuni frammenti della storia di Livorno, che abbiamo potuto collegare alla storia che stiamo studiando quest’ anno. Per esempio lettere e articoli di giornale che testimoniavano la visita alla nostra città di Garibaldi e della sua compagna Anita e le cure che i livornesi vi avevano prestato quando era stato ferito in battaglia.

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Dopo aver fatto una breve pausa, gli esperti dell’Archivio ci hanno mostrato delle diapositive che approfondivano la vita quotidiana della popolazione livornese agli inizi del ‘900, inoltre, in alcune diapositive, venivano riportati dati come il tasso di mortalità, la popolosità delle città toscane, l’alfabetizzazione della popolazione ed altro ancora. C’erano anche dati sull’epidemia di colera del 1911 che uccise 500 persone nel nostro Comune; in un ulteriore approfondimento si spiegava l’origine del colera: un batterio che si forma in situazioni di scarsa igiene e che colpisce l’apparato digerente fino alla morte, se il malato non è curato.

Per finire le guide ci hanno lasciato il tempo di fare loro qualche domanda e dopo ciò ci hanno congedati e noi siamo ritornati a scuola, contenti di aver partecipato a questa esperienza.

La visita è stata istruttiva ed interessante, ci ha fatto conoscere una parte della storia di Livorno a noi sconosciuta, ci ha messo in relazione con un luogo di cui alcuni di noi ignoravano l’esistenza e ci ha fatto capire come lavorano gli storici quando vogliono ricostruire un fatto, la vita di un personaggio o un’epoca storica.

Tratto dalle produzioni scritte di: -Angius Nicolas; -Borghi Eleonora; -Cancelli Lorenzo; -Nobili Camilla; -Socci Giulia.

PASSA ALLE FOTO

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Dei vecchi libri vari, dei libri scolastici e dei libri astronomici di Pietro Monti.

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Un certificato di matrimonio e un registro delle denunce di nascita del 1811.

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INIZIO Collegamento sito archivio

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PARTE TECNICA: Angius Nicolas, Borghi Eleonora, Cancelli Lorenzo,

Shasa Ferrari.

PARTE TESTUALE: Angius Nicolas,

Borghi Eleonora, Cancelli Lorenzo, Giancotti Matteo, Gregori Francesco,

Socci Giulia. Fine