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Il tema “internazionalizzazione delle piccole imprese italiane” ha impegnato i laboratori dell’Università di Trento (Social Innovation e Internazionalizzazione e Innovazione d’Impresa) negli ultimi anni. Nel passato le PMI si sono portate a livello internazionale con grande capacità e spesso hanno ottenuto sui mercati internazionali grandi risultati. Ora la situazione è notevolmente cambiata in quanto i mercati sono diventati più difficili, la concorrenza più agguerrita e le imprese sempre più fragili. Per procedere in modo scientifico abbiamo cercato di cogliere il fenomeno da vari punti di vista: - Tipologie delle imprese e forme di aggregazione - Locale ed internazionale - Storico - Filiera - Formativo La nascita di una PMI ha diverse origini: - Start up - Outsourcing da impresa madre - Persona che perde il lavoro e si inventa un ruolo - Ecc. Nello sviluppo dei paesi le PMI hanno un ruolo fondamentale che abbiamo potuto sperimentare nella nostra storia recente: - Negli anni ’78 e ’80 abbiamo avuto uno sviluppo notevole - Negli anni ’90 sembrava che solo le grandi industrie sarebbero sopravvissute - Negli anni 2000 abbiamo capito che i mercati finanziari hanno portato crisi mondiale sia nelle grandi banche che nei sistemi economici, le grandi aziende portano nel mondo un progressivo sfruttamento e distruzione delle risorse locali (anche se Porter creazione di valore condiviso cerca di orientarle verso pratiche più favorevoli ai territori), le PMI mantengono la loro vivacità anche se risentono pesantemente delle crisi.

Internazionalizzzione pmi

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Il tema “internazionalizzazione delle piccole imprese italiane” ha impegnato i laboratori dell’Università di Trento (Social Innovation e Internazionalizzazione e Innovazione d’Impresa) negli ultimi anni. Nel passato le PMI si sono portate a livello internazionale con grande capacità e spesso hanno ottenuto sui mercati internazionali grandi risultati. Ora la situazione è notevolmente cambiata in quanto i mercati sono diventati più difficili, la concorrenza più agguerrita e le imprese sempre più fragili.

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Il tema “internazionalizzazione delle piccole imprese italiane” ha impegnato i laboratori dell’Università di Trento (Social Innovation e

Internazionalizzazione e Innovazione d’Impresa) negli ultimi anni.

Nel passato le PMI si sono portate a livello internazionale con grande capacità e spesso hanno ottenuto sui mercati internazionali grandi risultati.

Ora la situazione è notevolmente cambiata in quanto i mercati sono diventati più difficili, la concorrenza più agguerrita e le imprese sempre più

fragili.

Per procedere in modo scientifico abbiamo cercato di cogliere il fenomeno da vari punti di vista:

- Tipologie delle imprese e forme di aggregazione

- Locale ed internazionale

- Storico

- Filiera

- Formativo

La nascita di una PMI ha diverse origini:

- Start up

- Outsourcing da impresa madre

- Persona che perde il lavoro e si inventa un ruolo

- Ecc.

Nello sviluppo dei paesi le PMI hanno un ruolo fondamentale che abbiamo potuto sperimentare nella nostra storia recente:

- Negli anni ’78 e ’80 abbiamo avuto uno sviluppo notevole

- Negli anni ’90 sembrava che solo le grandi industrie sarebbero sopravvissute

- Negli anni 2000 abbiamo capito che i mercati finanziari hanno portato crisi mondiale sia nelle grandi banche che nei sistemi economici, le

grandi aziende portano nel mondo un progressivo sfruttamento e distruzione delle risorse locali (anche se Porter – creazione di valore

condiviso cerca di orientarle verso pratiche più favorevoli ai territori), le PMI mantengono la loro vivacità anche se risentono pesantemente

delle crisi.

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Possiamo quindi focalizzare l’attenzione sulle diverse fasi dello sviluppo verso una crescente qualità della vita:

- Una prima fase basata sull’agricoltura di sussistenza

- Una seconda fase dove le produzioni agricole migliorano sia quantitativamente che qualitativamente

- Uno sviluppo successivo portato dalla lavorazione dei prodotti agricoli con miglioramenti nelle tecniche di conservazione

- Nel frattempo le piccole attività artigiane sono cresciute fino a diversificarsi e qualificarsi con servizi sempre più a valore aggiunto (

abbigliamento su misura, cuoio, pelletteria e tappezzeria, decorazioni, fotografia, riproduzione disegni e pittura, legno ed affini, metalli

pregiati, pietre preziose, pietre dure e lavorazioni affini, servizi di barbiere, parrucchiere, attività di estetista, strumenti musicali, tessitura,

ricamo, carta, lavorazioni varie, alimentaristi, ecc. )

- La grande industria in un ambiente evoluto utilizza pesantemente l’outsourcing verso le PMI.

- Il turismo comunica i diversi livelli di sviluppo a cittadini di altri paesi che diventano promotori di qualità della vita nei loro paesi

- Da questi processi sembrano avere un ruolo diverso sia il commercio con la grande distribuzione che la comunicazione con i grandi players

televisivi e su questi temi sembra che solo le strutture cooperative possano dare una speranza di sviluppo sostenibile.

Come procedere:

- Irrobustire l’economia del territorio

- Comunicare in modo efficace verso i turisti reali o potenziali

- Esportare negli altri paesi sistemi di sviluppo sostenibile.

Difficoltà che incontriamo

E’ ormai condiviso da tutti che i mercati globalizzati portano le aziende a competere in modo sempre più ampio con le produzioni di tutto il mondo.

In questo confronto si sviluppano due tipi di reazione:

1) Il confronto sul prezzo

2) Il valore aggiunto dell’origine

Nel confronto sul prezzo è ovvio che i paesi più sviluppati esprimano costi maggiori a causa degli stipendi più elevati che vengono pagati ai

lavoratori.

Le differenze nel tempo si ridurranno ma in questo intermezzo gli effetti si fanno sentire, facendo uscire dal mercato le aziende con costi più elevati.

Il secondo aspetto enunciato funge da calmiere del pericolo sopra esposto permettendo alle aziende dei paesi più sviluppati di godere di un

vantaggio che deriva dalla loro notorietà, da una pubblicità più ampia ed articolata e da processi di continuo miglioramento nel tempo.

Se consideriamo la realtà del NORDEST vediamo che le PMI, tessuto portante di queste aree, soffrono la concorrenza dei paesi BRICS (Brasile,

Russia, India, Cina, SudAfrica) e anche di altri emergenti in questi ultimi tempi e la possono contrastare solo attraverso la delocalizzazione in quelle

aree dove trovano una manodopera più a basso costo.

I vantaggi che derivano da una qualità della vita ottimale delle nostre aree (attrae turismo e porta sempre prodotti di gamma più elevata) potrebbero

ridursi a causa della crisi indotta dai diversi problemi della finanza internazionale ma anche a seguito di delocalizzazioni non armoniche.

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Anche per i paesi in via di sviluppo, le esperienze che abbiamo maturato risultano molto interessanti in quanto la produzione di massa sembra

risolvere inizialmente i problemi più evidenti ma alla lunga provoca fratture nel tessuto sociale che difficilmente possono poi essere ricucite.

Quali proposte?

Alle PMI che si stanno sempre più concentrando sul costo del prodotto suggeriamo le seguenti linee di azione:

- Internazionalizzazione

- Ricerca Scientifica

- Cultura

- Comunicazione

- Progettualità europea

Le PMI che su questi temi non hanno avuto in passato sufficienti risorse, data la loro ridotta dimensione proponiamo di aiutarle attraverso l’avvio

di:

- Preincubatori (sviluppo di idee)

- Incubatori (sviluppo di aziende)

- Formazione innovativa (formazione on line orientata al singolo obiettivo da raggiungere)

- Relazioni internazionali (attraverso centri specializzati)

I due laboratori attivati a Trento nell’anno 2013-2014 hanno avviato alcune metodologie innovative che permettono di rendere:

- Gli studenti protagonisti dello sviluppo dei loro territori

- Le PMI profit e no profit forti nel contrastare la crisi attraverso aggregazioni in reti d’impresa (allegato 1) per meglio fronteggiare i temi

complessi dati dalla globalizzazione dei mercati

- I territori sempre più attrattivi di interesse anche a livello internazionale (ricerca scientifica, cultura, comunicazione, progettualità europea)

In questo contesto che ruolo hanno e come si muovono le attività artigianali?

Alleghiamo alcuni esempi qualificanti:

1) MEC (allegato 1)

2) Nido – Castelnuovo (allegato 2)

3) MEC srl (allegato 3)

4) The FAB – VERONA (allegato 4)

5) Programma dei Laboratori di Trento (allegato 5)

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Solo aggregandosi in reti d’impresa o con i consorzi attivati dalle organizzazioni di categoria esse possono affrontare i temi sopradescritti:

- ricerca scientifica: i centri del NORDEST (VEGA, ELETTRA, FBK, ecc.) hanno competenze a livello europeo e necessitano di aziende che

permettano di applicare la ricerca al prodotto.

- Cultura e storia: Le imprese artigiane hanno costituito la struttura portante del passato. Hanno ben resistito alla crisi anche se la concorrenza

internazionale in molti settori ha portato grandi traumi. Nel tempo esse hanno sviluppato attività di nicchia che spesso si sono strutturate in

dimensioni superiori arrivando a precorrere temi di competenza industriale. Rimane però ad esse la capacità di adeguarsi velocemente alle

mutate condizioni del mercato e di aggregarsi nei modi più disparati per difendersi da pericoli esterni. Dazi, marchi e brevetti, tecnologie

innovative (mulino a vento o ad acqua, macchina a vapore, motori elettrici, ecc. ) hanno arricchito la competizione dal medioevo ad oggi. Il

tema è entusiasmante a permette alle attuali produzioni di fregiarsi di valori maturati nel tempo diventando sia esperti di conservazione dei

beni culturali che integratori di detti beni con le loro attuali produzioni.Dalla “DOMUS MERCATORUM DI VERONA” possiamo trovare

le arti e i mestieri con documentazione dal XIV al XV secolo:

BARBIERI liber statutorum artis barberiorum et chirurgorum Veronae,

BRENTARI costruttori di « brente » cioè di tini,

BURCHIERI trasportatori di merci per via Adige,

FORMAGGERI.

LANA

MARANGONI lavoratori di legname per l’edilizia,

OREFICI

PEZZAROLI venditori di panni a taglio,

RADAROLI mercanti di legname,

SARTORI

TORCOLOTTI e portatori di vino

- Comunicazione: anche per utilizzare TV, WEBTV, Internet e social Media occorrono grandi professionalità che le piccole strutture possono

esprimere. Solo però con l’aggregazione per loro si apriranno i grandi spazi della progettualità europea.

Abbiamo trovato nella realtà NORDEST un terreno molto fertile che cercheremo ora di analizzare ponendo in rilievo l’importanza delle attività

artigianali.

A Verona alcuni giovani hanno aggregato le loro imprese artigiane nella rete “THE FAB” e riescono a sviluppare tematiche innovative che ciascuna

impresa da sola non sarebbe mai riuscita a fare.

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A Trento possiamo identificare una serie di iniziative interessanti:

- Un grande sviluppo di cooperative nei diversi settori

- Trentino Sviluppo – ex CEII (centro artigiano) promuove iniziative per portare gli artigiani all’estero e arricchisce le loro produzioni di

innovazione certificata dalla metodologia TRIZ

- Gli incubatori e i preincubatori dove le piccole aziende trovano servizi da grandi e possono quindi muoversi su grandi temi costituendo reti

Gli studenti che vivono queste realtà poi si rivolgono alle loro province d’origine con ottica completamente rinnovata:

- Propongono al governo locale l’avvio di preincubatori d’impresa su tematiche caratteristiche delle diverse zone (vedi presentazione NIDO

allegato 2):

o Rovigo:

delta del Po con progetti europei sui fiumi, opere idrauliche e biodiversità in collaborazione con Fondazione E.Mach di San

Michele All’Adige

arricchimento delle esportazioni di giostre con lo sviluppo di progettualità “parchi divertimento” e “grandi eventi”

materie plastiche e salute con le nanotecnologie

o Barletta:

Magna Grecia e Mediterraneo

Innovazione in architettura

Agroalimentare di qualità

o Belluno:

Occhialeria, tecnologie e gioielleria

Turismo di qualità in montagna (musica in collaborazione con Cina)

Progetti di arte e spettacolo per persone con disabilità

o Verona:

Aree del benessere

Agroalimentare

Energie rinnovabili

Cultura, arte e spettacolo

o Vicenza:

Meccatronica

Ausili per la disabilità (Tecnothon, Telemedicina, ecc.)

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Maturano così due grandi aree strategiche:

- Smart cities: il progetto europeo ISCOPE (avviato da Trento con Vienna, Zagabria ed altre città europee) viene portato anche nelle piccole

città (Cesiomaggiore, Carpi, ecc.)

- Smart countries: il progetto RISO di ISOLA della SCALA – Verona che partendo dall’agricoltura nel tempo è riuscito ad arricchire la filiera

corta di servizi artigianali a grande valore aggiunto viene ora presentato a EXPO 2015 come un modello di sviluppo dei territori (Africa,

Cina, ecc.)

In sintesi possiamo dire che assistiamo a un grande interesse dei giovani per queste metodologie dove loro (gruppo di esperti nelle diverse

discipline) diventano protagonisti ricchi di valori per uno sviluppo sostenibile e di solidarietà. (le aziende singole o in gruppo potranno finanziare

l’affidamento di progetti secondo la logica degli stage innovativi – non più stage di singoli studenti ma progetti affidati a gruppi)

Conclusioni

Questa carrellata di tematiche ci permette di cogliere un grande fermento che partendo dall’Università, attraverso gli studenti si rivolge a un mercato

che se non trova nuove modalità potrà solo sperimentare crisi crescenti.

Per questo suggeriamo grande attenzione:

- Cooperazione trentina

- Smart cities (vademecum ANCI)

- Reti d’impresa

- Preincubatori

Per ogni commento o suggerimento potete fare riferimento a: Alessandro Lanteri e-mail: [email protected]

Allegato 1 – reti d’impresa

Con il contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la

propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti

predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica

o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell'oggetto della propria impresa.

Il contratto può anche prevedere l'istituzione di un fondo patrimoniale comune e la nomina di un organo comune incaricato di gestire, in nome e per

conto dei partecipanti, l'esecuzione del contratto o di singole parti o fasi dello stesso.

Ai fini degli adempimenti pubblicitari deve indicare:

a) il nome, la ditta, la ragione o la denominazione sociale di ogni partecipante per originaria sottoscrizione del contratto o per adesione successiva,

nonchè la denominazione e la sede della rete, qualora sia prevista l'istituzione di un fondo patrimoniale comune ai sensi della lettera c);

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b) l'indicazione degli obiettivi strategici di innovazione e di innalzamento della capacità competitiva dei partecipanti e le modalità concordate con

gli stessi per misurare l'avanzamento verso tali obiettivi;

c) la definizione di un programma di rete, che contenga l'enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascun partecipante; le modalità di

realizzazione dello scopo comune e, qualora sia prevista l'istituzione di un fondo patrimoniale comune,la misura e i criteri di valutazione dei

conferimenti iniziali e degli eventuali contributi successivi che ciascun partecipante si obbliga a versare al fondo, nonchè le regole di gestione del

fondo medesimo; se consentito dal programma, l'esecuzione del conferimento può avvenire anche mediante apporto di un patrimonio destinato,

costituito ai sensi dell'articolo 2447-bis, primo comma, lettera a), del codice civile;

d) la durata del contratto, le modalità di adesione di altri imprenditori e, se pattuite, le cause facoltative di recesso anticipato e le condizioni per

l'esercizio del relativo diritto, ferma restando in ogni caso l'applicazione delle regole generali di legge in materia di scioglimento totale o parziale dei

contratti plurilaterali con comunione di scopo;

e) se il contratto ne prevede l'istituzione, il nome, la ditta, la ragione o la denominazione sociale del soggetto prescelto per svolgere l'ufficio di

organo comune per l'esecuzione del contratto o di una o più parti o fasi di esso, i poteri di gestione e di rappresentanza conferiti a tale soggetto,

nonchè le regole relative alla sua eventuale sostituzione durante la vigenza del contratto. L'organo comune agisce in rappresentanza della rete,

quando essa acquista soggettività giuridica e, in assenza della soggettività, degli imprenditori, anche individuali, partecipanti al contratto salvo che

sia diversamente disposto nello stesso, nelle procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni, nelle procedure inerenti ad

interventi di garanzia per l'accesso al credito e in quelle inerenti allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di

innovazione previsti dall'ordinamento, nonché all'utilizzazione di strumenti di promozione e tutela dei prodotti e marchi di qualità o di cui sia

adeguatamente garantita la genuinità della provenienza;

f) le regole per l'assunzione delle decisioni dei partecipanti su ogni materia o aspetto di interesse comune che non rientri, quando è stato istituito un

organo comune, nei poteri di gestione conferiti a tale organo, nonchè, se il contratto prevede la modificabilità a maggioranza del programma di rete,

le regole relative alle modalità di assunzione delle decisioni di modifica del programma medesimo.

Allegato 2

Presentazione NIDO – Castelnuovo

1) L’occasione di un territorio d’eccellenza come Castelnuovo del Garda:

a. Posizione turistica strategica con importanti player del settore (Gardaland).

b. Avanguardia nella sostenibilità energetica (EMAS).

c. Strutture ricettive con ampie potenzialità (impianti sportivi, pista ciclabile, hotel, agriturismi) .

d. Importanti relazioni già avviate con Università e Ricerca.

2) Aiutare una riqualificazione delle attività che ancora sono positive al fine di irrobustirle grazie alle collaborazioni in reti d’impresa.

3) Intervenire a favore di quelle fasce più deboli della popolazione che possono diventare protagoniste del nuovo sviluppo.

4) Spazio per un incubatore di idee per le piccole aziende del territorio e per aiutare i giovani nell’inserimento nel mondo del lavoro e

dell’imprenditoria.

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5) Per fare questo è necessario rendere la popolazione protagonista coinvolgendo imprenditori, studenti e professionisti.

6) Avvio di collaborazioni con le aree vicine.

Premessa La crescente crisi che attraversa tutti i più importanti settori della produzione italiana non ha risparmiato la zona del lago di Garda.

Il turismo mantiene un suo forte valore e può essere individuato come punto di rilancio del territorio.

L’amministrazione comunale lavora costantemente alla riqualificazione del territorio, soprattutto in ambito green. Queste caratteristiche possono

essere sviluppate tramite collaborazioni e progetti condivisi in direzione di aumentare il valore del territorio nel pieno rispetto dei valori perseguiti

fin’ora.

Cercheremo ora di identificare le linee guida.

Focalizzeremo l’attenzione sulle principali attività che troverebbero spazio in NIDO.

Il progetto Il team di NIDO procederà secondo due passi in sequenza:

- Analisi e raccolta dati del tessuto economico di Castelnuovo del Garda, avvio del preincubatore, contatto con le associazioni presenti.

- Fase di attuazione, insediamento nel preincubatore, sportello per le aziende del territorio, supporto tesi, avvio di reti d’impresa. Questa fase da

attuare dopo che saranno ben evidenziate le relazioni con i diversi patner possibile del territorio e dei territori limitrofi.

Aree di Lavoro

Turismo Sono individuabili nel territorio elementi di assoluta eccellenza. L’intento è di collegarli con progetti mirati alla collaborazione e alla creazione di

reti d’impresa in grado di aumentare il valore dell’esperienza turistica.

- Grandi player - Gardaland e Hotel Paradiso

- Infrastrutture all’avanguardia – Impianti sportivi, pista ciclabile

- Prodotti tipici – Cantina Sociale

Esperienze di successo nel campo dell’agroalimentare come il caso del Riso di Isola della Scala e dell’Asparago veronese e possibilità come

Expo2015 creano l’ambiente adatto allo sviluppo di iniziative in questo settore.

E’ necessario approfondire la conoscenza del territorio:

- Valori culturali del territorio

- Ruolo delle imprese

- Utilizzo dell’informatica

- Ruolo della scuola, dell’università e della ricerca scientifica

Necessario convogliare le professionalità del territorio disposte a collaborare con la propria esperienza (Mentoring).

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Possibili collaborazioni Gardaland, Hotel di alta fascia, Cantina Sociale – spazi di mostra dei prodotti tipici, esperienza di turismo enogastronimico – esempio Asparago

Veronese

Graphitech – Cartografia 3D dei percorsi e delle bellezze dell’area, Castelnuovo SmartCities

Energia Il grandissimo lavoro fin'ora svolto dall'amministrazione comunale permette di sfruttare i contatti e le infrastrutture esistenti come supporto ai

giovani che intendono muoversi nel campo della sostenibilità.

Sono pensabili e auspicabili stage, e-learning ed esperienze di tesi che diminuiscano il gap tra il mondo accademico e l'industria dell'energia

sostenibile.

Esperienze di teleriscaldamento, edifici ecosostenibili (scuola di Sandrà) e impianti che rendono autosufficienti le strutture del Comune possono

dimostrarsi propulsori di iniziative e progetti di giovani ricercatori e universitari. Inoltre l'argomento Smartcities trova notevole riscontro sia nei

finanziamenti sia nel supporto alle iniziative tramite l'Osservatorio nazionale, che si presenta così come una grande opportunità di collaborazione

con comuni altrettanto efficienti.

Possibili collaborazioni AirLiquide – Esperienza del teleriscaldamento

Aziende green della zona

Consorzio costruttore Scuola di Sandrà

Giovani Supporto alla tesi. Partendo da una risorsa sottosfruttata come il progetto di tesi di laurea, si vuole creare un servizio di supporto per gli studenti che

cercano di spingere il loro lavoro verso sbocchi reali. Così facendo si va a diminuire il gap tra Università e mondo del lavoro integrando la tesi con

stage e confronti in aziende.

Esempi. Maxfone

Incubatore di idee. Con il monitoraggio continuo del territorio e delle sue opportunità si può aiutare chiunque abbia idee rivolte alla comunità e al

benessere dei cittadini a svilupparle nel rispetto dei valori di NIDO.

NIDO ha come obiettivo la diffusione di quelle buone pratiche che possono spingere una ripresa del tessuto economico che consideri il territorio

come parte centrale e punto di partenza imprescindibile.

Stampante 3D. In collaborazione con il MUSE di Trento sarebbe una fantastica opportunità poter dotare giovani e aziende di uno strumento come la

stampante 3D che abbatte i costi di progettazione e permette l'accesso alla modellizzazione delle idee. Con la crisi della produzione industriale si

permetterebbe di espandere il settore della progettazione che è in linea con le attitudini del popolo italiano. Un passo importante per rilancio del

design italiano.

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Tirocini. Formazione presso il comune per chi interessato allo svolgersi dell'attività politico/amministrativa. Duplice aspetto che da una parte

avvicina i giovani alla gestione del territorio e dall'altra forma chi intendesse avviare una carriera in questo ambito, apprendendo così da subito i

forti valori presenti in amministrazione.

Conclusione Spesso ci si sofferma ad individuare come causa dell'immobilismo attuale l'ambiente non favorevole per i giovani e per chi vuole “fare”.

L'intento primario del progetto NIDO è proprio quello di andare a modificare, stimolare, ravvivare il tessuto economico/sociale al fine di agevolare

la proliferazione di idee, valori e pratiche nuove.

Allegato 3

Un caso di successo: MEC Srl

MEC Srl (www.mecs.it) è un'azienda artigiana con sede a Scurelle (Trento) che realizza attrezzature per lo spacco e la frantumazione della pietra.

Con 18 addetti riesce a soddisfare un mercato che genera un fatturato dell'ordine di 3 000 000 di euro.

Qual è il segreto del successo di questa PMI trentina?

I titolari lo hanno riassunto in tre parole chiave: “Precision - Power - Personalization”!

Dietro questo payoff c'è un'azienda vocata all'innovazione alla qualità e alla sicurezza che si è saputa distinguere per la capacità di saper soddisfare

le esigenze del cliente.

Padroneggiando tutte le fasi di produzione, dalla progettazione alla realizzazione, è in grado di offrire un accompagnamento personalizzato dalla

richiesta fino al post-vendita in cui il cliente viene visto come “partner di sviluppo”.

Ma le competenze di MEC Srl non sarebbero state valorizzate se i titolari non avessero puntato su un'altra parola chiave:

INTERNAZIONALIZZAZIONE. Il 98% del fatturato proviene dal export in 56 Paesi per la fornitura di attrezzature personalizzate con assistenza

tempestiva.

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Ma quando è iniziata la conquista dei mercati internazionali?

Nel 1996 MEC Srl era formata da solo 5 addetti

(gli attuali soci) e la produzione era focalizzata

su macchinari per la lavorazione del porfido

estratto nelle cave trentine. La concorrenza

locale su questa tipologia di prodotto iniziò a

farsi sentire e così iniziarono a rivolgersi

all'estero proponendo macchinari personalizzati.

Inizialmente vi furono difficoltà legate alla

“debolezza del marchio” ma, conquistati i primi

clienti, il passaparola in questo mercato di

nicchia fece meglio di qualsiasi campagna

promozionale.

Negli anni successivi l'azienda iniziò a

strutturarsi maggiormente. Venne

progressivamente assunto nuovo personale fino

ad arrivare all'attuale organico: 9 addetti nel

reparto produzione, 3 addetti nell'ufficio

tecnico, 1 addetto in amministrazione e 5 addetti

per l'ufficio vendite/acquisti.

Ora MEC Srl è riconosciuta in tutto il mondo non solo per la capacità di progettare e costruire macchine ma soprattutto per le competenze maturate

nello spacco della pietra. Questa esperienza è ben rappresentata nel libro scritto insieme al dott. Primavori, “Lo spacco nei materiali lapidei.

Caratteristiche, Tecnologie, Applicazione”; pubblicato in 3 lingue è il primo manuale al mondo interamente dedicato allo spacco della pietra.

ALLEGATO 4 - THE FAB – VERONA

Prima Fab Session sul Lean Startup a Verona

Eravamo in quindici a sperimentare il nostro approccio alla formazione. Un workshop destinato a chiunque (panettiere, programmatore,

imprenditore o manager) abbia, in azienda o in proprio, un’idea da lanciare e lo voglia fare con spirito e strumenti adatti ai nostri tempi.

Abbiamo provato a ribaltare l’ordine. Avete mai imparato a giocare a un nuovo gioco a carte. L’estenuante sequenza di regole che fin che non

cominci non ci si capisce niente. E poi qualcuno che dice “Dai iniziamo con un giro di prova!”. Ecco! Lo stesso accade quando si spiega come fare

un business plan o come impostare un processo organizzativo.

Page 12: Internazionalizzzione pmi

Allora abbiamo deciso con Andrea di provare a cambiare l’ordine degli eventi e anche a togliere un po’

di cose… Prima si gioca, si simula, si sperimenta e poi ci si confronta, si spiega, si illustra. Come se

l’insegnante di storia ci avesse fatto recitare la parte a teatro di Napoleone e Kutuzov prima di spiegarci

di Austerlitz…

Il Lean Startup è un approccio al lancio di nuove idee di business che fa

propri gli insegnamenti della Lean Production, ma anche del Design

Thinking e del Social Business. Leap of Faith, Pivot, Canvas e molti

altri strumenti che trasformano un progetto complicato e rischioso in un

esperimento più snello e leggero. Tutto questo guidati da Andrea,

oramai maestro nel condurre i partecipanti nel percorso di

apprendimento.

E alla fine anche modelli astratti e schemi di riferimento che però

diventano naturale sbocco di quanto provato sul campo. Il risultato della

prima edizione, ospitata da The Fab questo sabato, centrata sul progetto

di Linostype, una tipografia veronese con una vision chiara, progetti

ambiziosi e un business da costruire, è stato ottimo, con partecipanti entusiasti che ancora ci contattano per

aggiungere nuove idee al carnet di Laura.

A ottobre la seconda edizione, aperta a chiunque voglia iscriversi, a numero necessariamente chiuso per dare qualità alla giornata. Vi terremo

aggiornati. A presto.

PS Un grazie ai partecipanti che ci hanno accompagnato nella bella giornata di sabato: Marina, Mauro, Stefano, Mattia, Giorgia, Luca, Barbara,

Matteo, Alessio, Isobel, Tommaso, Marco, Francesco e naturalmente Nicola, Laura e Andrea!

ALLEGATO 5

Laboratorio di Internazionalizzazione e Innovazione D’Impresa

Il Laboratorio di Internazionalizzazione e Innovazione D’Impresa (6 crediti) che figura attribuito nell’offerta MIUR ad Amministrazione aziendale e

diritto e a Economia e management, negli ultimi anni ha accolto studenti di Ingegneria, Sociologia, Giurisprudenza, Scienze (triennali e

specialistiche), Economia.

I risultati ottenuti sono stati superiori ad ogni aspettativa in quanto si è sviluppato un dialogo molto efficace tra studenti con diverse preparazioni.

Page 13: Internazionalizzzione pmi

Un nuovo approccio al mondo del lavoro

Gli studenti sono inseriti in gruppo su progetti, proposti dal laboratorio o scelti da loro, da portare sul mercato dove loro diffondono la possibilità

concreta di creare reti di PMI (profit e no profit).

Spesso i progetti proseguono nel tempo anche con tesi di laurea o stage all’estero o in azienda sia per singoli studenti che per gruppi di progetto.

Gli studenti acquisiscono quindi le competenze per entrare nelle aziende con capacità progettuali che per costituire gruppi di consulenti

d’azienda.

Le visite effettuate ai centri di ricerca (Trento, Venezia, Trieste) hanno permesso agli studenti di conoscere i livelli elevatissimi raggiunti dalla

ricerca scientifica del NORDEST e di arricchire i progetti con vere innovazioni.

Spero che tutti i dipartimenti confermino la fiducia degli anni passati e che anche quest’anno che inizia a febbraio 2014 potremo accogliere molti

studenti delle diverse facoltà.

ANNO ACCADEMICO 2013-2014 ( http://www.li3t.eu/ )

LABORATORI

STUDENTI DI

Semestre Ore di

lezione

Metodologie di analisi dei temi

proposti dal laboratorio o direttamente

dagli studenti

Laboratorio

di Social Innovation

Sociologia Primo 20 Aspetti sociologici con attenzione anche

alla multidisciplinarietà

Laboratorio

di Internazionalizzazione e

Innovazione d’Impresa

Tutti i Dipartimenti Secondo 35 Aspetti organizzativi, scientifici, culturali,

informatici, ecc.

Page 14: Internazionalizzzione pmi

TEMI PROPOSTI Laboratorio

di Social Innovation

Laboratorio

di Internazionalizzazione e Innovazione

d’Impresa

1. Lavoro

a. Costituzione di reti d’impresa (PMI

profit e noprofit)

Consulenza alle imprese Ruolo nelle relazioni internazionali e figure

professionali necessarie

b. Cooperative di I e II livello I soci delle cooperative protagonisti

della diffusione del sistema

I mercati internazionali e le cooperative

(sperimentazioni sul mercato cinese)

c. Cooperative sociali Casi di eccellenza (Banco Popolare

Verona)

L’azienda virtuale e le tecnologie utili al lavoro a

distanza

2. Sviluppo dei territori

a. Il territorio modello di sviluppo

esportabile

Analisi di realtà territoriali

importanti

La rete d’impresa come strumento di

promozione del territorio

b. Filiera corta La filiera corta applicata ad Isola

della Scala – Verona

EXPO2015 e sperimentazioni in altri paesi della

filiera corta

c. SMART CITIES Da Trento ad altri comuni Le SMART CITIES europee - progettualità

3. Wellness

a. Alimentazione come medicina

preventiva

I cittadini e il KM 0 (mense,

ristorazione, ecc.)

Ricerca scientifica sulla qualità dei prodotti,

sistemi di commercializzazione e produzione

b. Il servizio sanitario a favore del

cittadino

Confronto tra realtà provinciali Fascicolo sanitario europeo nei diversi paesi e

servizi innovativi (telemedicina, ecc.)

4. Cultura

a. La cultura valore aggiunto per le

imprese

Messaggi culturali inseriti nella

comunicazione di prodotto e servizio

Musei d’impresa e loro validità

b. L’utilizzo delle tecnologie I social media e la cultura Scanner, ricostruzioni virtuali, filmati, ecc.

progettualità europea

Page 15: Internazionalizzzione pmi

Proposta ad aziende

L'azienda può decidere di:

- proporre a uno o ai due laboratori un tema da sviluppare ovviamente secondo l'aspetto sociologico (il primo) o secondo l'aspetto di innovazione e/o

internazionalizzazione per quello a Economia (precisando anche skills richiesti per lo sviluppo del progetto (esempio: economia, ingegneria,

informatica, giurisprudenza, lingue, ecc.). Se poi gli studenti sceglieranno il tema proposto, l'azienda dovrà garantire un adeguato ascolto ed aiuto.

Gli studenti potranno dopo la tesina di laboratorio scegliere di proseguire sul tema con la tesi di laurea, con stage all'estero, ecc., inoltre potranno

avviare nei loro territori un preincubatore.

Scheda per LI3T

Scheda sviluppo progetto LI3T

Titolo progetto

Aziende che ho contattato per farle partecipare al mio progetto

Obiettivo da raggiungere

Da solo o con altri colleghi

Altri Studenti da me contattati per partecipare al mio progetto (solo

LI3T) :

Economia

Informatica

Sociologia

Giurisprudenza

Ingegneria

Altri skill interessati

Possibilità di sviluppare anche la tesi di laurea

Fare stage all’estero (Agenzia del Lavoro)

l’iniziativa verrà proposta a un incubatore o preincubatore