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Page 1: Oggifuturo nr. 4 /2010

“ . . .E scolpirono i l dest ino” Acrilici su tela, cm.70x50di Michele Alemanno (dall’omonimo racconto)

"Vis ione" - Oliodi Cosimo Carrozzo (Maglie-LE)

PREMIO INTERNAZIONALE OGGIFUTUROS e s s i o n e 2 0 1 0

ARTISTI, POETI E NARRATORI

... E SCOLPIRONO IL DESTINO

CRONACHE DELL’ARTE

RECENSIONI - LIBRI

RELIGIONI

I SOGNI

SSPPEECCIIAALLEE

NNAATTAALLEE 22001100PPeennssiieerrii ddeell 33°° MMiilllleennnniioo

NATALE

Raccoglierò le stelle con il suono

della voce, le ingannerò chiamandole

per nome e a TE che nasci farò

un firmamento di luce per rassicurarTi.

Adesso guardi un tempo finito

avrai genitori di carne

sarai vulnerato come piccola cosa

dalla mia assenza.

Corrado Caso(Mercato S.Severino-SA)

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OGGIFUTURO - Creatività e sentimento

“Ar lecchini”Olio su tela, cm. 15x25

di Dayana Bonetti (S. Marino di S. Nazario-VI)

“Nel g iardino di casa mia”Olio e tecnica mista, cm. 50x60

di Liana Botticelli (Roma)

“Presepe 2010” di Salvatore Iero (Reggio Calabria)

P a s s i n e l l ' i g n o t o - 2 0 1 1

"""" IIII SSSS OOOO GGGG NNNN IIII """"Soluzioni poetiche e figurazioni artistiche

per superare ogni umana avventura!

IN PREPARAZIONE

“Il silenzioso Natale del cuore”di Gianfranco Ceccaroni ( Roma)

"Cest ino di f rut ta"Olio su tela, cm. 100x70

di Renzo Tonello ((Cavaglià-BI)

“Mater Pur iss ima”Acquerello e tempera oro, cm. 23x33di Liliana Antonini (Calolziocorte-LC)

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Bimestrale di Belle Arti, Lettere,Scienze e Studi Futuribili

Organo Ufficialedell’Accademia Internazionale

dei Micenei

ANNO XXVI - N. 4NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Direttore EditorialeMichele Alemanno

Direttore Responsabile:Eugenio Marino

DirezioneCorso V. Emanuele, 107

Casella Postale 6489100 Reggio Calabria

Tel. 0965 / 621189Internet = www.micenei.it

E- mail = [email protected]

C.C.P. 14746895

Registrazione Tribunale di RCn. 7 del 13 maggio 1983

Fotocomposizione e StampaGrafica Enotria

Contrada Gagliardi, 47Tel. 0965.682606

89100 Reggio Calabria

POSTE ITALIANESpedizione in A.P.

Art. 2, comma 20/c, Legge 662/96 Autorizzazione DCO/DC

RC/226/2002 Valida dal 15/05/02

Edizione fuori commercio

Il bimestrale viene inviato in omaggio adEnti, Sodalizi, Biblioteche, Ambasciate,Gallerie d’Arte ecc. ed agli AccademiciMicenei in regola con la quota associativadell’anno in corso.

Non viene accettata pubblicità a paga-mento. I nomi, le Ditte, i prezzi eventual-mente pubblicati sono citati gratuitamentea puro titolo informativo, ad orientamentodel lettore.

Gli articoli firmati impegnano personal-mente i singoli autori, che se ne assumo-no ogni responsabilità.

Ogni collaborazione, compresa quelladella Direzione e Redazione è completa-mente gratuita.

Scritti, fotografie e clichès anche se nonpubblicati, non vengono restituiti.

Il termine utile per qualsiasi reclamo è didue mesi dalla spedizione del più recentenumero di Oggifuturo.

In questo numero

Premio Int.le Permanente Oggifuturo 2010: Regolamento .......................................................................................................Pag. 2Opere concorrenti: G. Bava - L.A. Ercolani - L. Esposito ..................................Pag. 3M. Montacchiesi - A. Licastro - A. Fortini - L. Botticelli - D. Bonetti... ............Pag. 4G. Reverso - P. di Giovanni - D. Santangelo ......................................................Pag. 5Le preferenze dei lettori ......................................................................................Pag. 6I Primi Premi dell’ultimo quinquennio ................................................................Pag. 6

Premio Int.le Permanente Oggifuturo:Dalla Sessione 2009: L.A. Ercolani.....................................................................Pag. 7

Enigmi: “L’anima” ............................................................................................Pag. 7

R. Tonello .............................................................................................................Pag. 7

Speciale “NATALE 2010 - PENSIERI DEL 3° MILLENNIO”: .............................................Pag. 8G. Bava - A. Bottarelli - E. Ghilardi Vincenti - R. Mezzabarba Nicolai .............Pag. 9S. Ciampi - E. Fasoli - M. Mazzoncini - R. Favero.............................................Pag. 10L. Antonini - L. Leonardi - A. Alfano - F. Mastrorilli .........................................Pag. 11A. Negri - M. Montacchiesi .................................................................................Pag. 12G. Pipitone - E. Sanna - C. Caso ..........................................................................Pag. 13R. Tonello - A. Licastro - C. Vettorello - M. Salemi ...........................................Pag. 14G. M. Tordi - O. Pendenza - L. Botticelli.............................................................Pag. 15C. Carrozzo - S. Perelli - A. Peluso - G. Ceccaroni .............................................Pag. 16

Religioni ...............................................................................................................Pag. 17

Pasqua 2011 - In preparazione .............................................................................Pag. 17

Grande Antologia “L’Amore” - in diffusione ......................................................Pag. 18

Recensioni - Libri: “4 Storie d’amore” di M. Alemanno ....................................................................Pag. 19

“Una donna conosciuta” di L. Esposito ...............................................................Pag. 20

Speciale: Passsi nell’ignoto “I sogni” ..................................................................Pag. 21

Cronache dell’arte “Estremi d’oriente...” di A. Pasolino.....................................Pag. 22

Dedica: “A ricordo di Eli” di S. Italiano..............................................................Pag. 23

Futuribile: “...E scolpirono il destino” di M. Alemanno......................................Pag. 24

L’Uomo e il suo destino .......................................................................................Pag. 31

I grandi messaggi culturali ...................................................................................Pag. 32

In 1ª di copertina: C. Carrozzo - M. Alemanno - C. CasoIn 4ª di copertina: S. Iero - G. Ceccaroni - D. Bonetti - L. Antonini - L. Botticelli - R. Tonello

E c c o u n n u o v o g i o r n o . O p e n d o l o m u o v i t i a d a g i o .Harold Munro

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OGGIFUTUROPAGINA 2 PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE OGGIFUTURO

PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE

“OGGIFUTURO”Pittura - Scultura - Grafica - Poesia

SESSIONE 2010(Anno XXVI)

ACCADEMIA INTERNAZIONALE DEI MICENEIdi Belle Arti, Lettere, Scienze e Studi Futuribili

Sede Centrale Reggio CalabriaSede per la Grecia: Palazzo Comunale di Micene

Segreteria del Premio: Oggifuturo - Casella Postale 64 - 89100 Reggio Calabria - Tel. 0965/621189 - INTERNET: w w w.micenei.it

Regolamento:

IL PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE OGGIFUTUROprevede l’assegnazione annuale dei Premi in coincidenza con l’uscita di marzo/aprile della rivista Oggifuturo.

PER OGNI NUMERO DI OGGIFUTUROfino alla premiazione annuale, verranno pubblicati i lavori, che, di volta in volta, perverranno al concorso.

LE FINALITÀvanno ricondotte nell’ambito dell’azione svolta da Oggifuturo, intesa alla migliore promozione culturale, in unocon la diffusione delle opere e dei componimenti di Artisti e Poeti che operano per la Pace e l’umano progresso.

PRESTIGIOSI PREMI E RICONOSCIMENTImessi in palio dalla nostra Rivista, dalla Presidenza dell’Istituto Accademico dei Micenei e da enti collaboratori,

verranno assegnati, annualmente, per ciascuna sezione.

ADEGUATE RECENSIONIpotranno essere composte da critici accreditati, con possibile pubblicazione.

PER LA PRIMA VOLTA, TUTTI I CONCORRENTIavranno la visione completa dei lavori partecipanti, in quanto pubblicati, di volta in volta, nella nostra Rivista

e nelle pagine web www.micenei.it

ASSOCIANDOSI A OGGIFUTURO O RINNOVANDO L’ASSOCIAZIONE ALL’ATTO DELLA PARTECIPAZIONEnell’arco di un anno, si potrà essere in possesso di tutti gli elementi concreti per confrontarsi

con gli altri concorrenti e formulare, nel corso dei vari numeri, appositi pronostici.

CON DATI DI FATTOsi potrà, effettivamente, valutare il giudizio finale della Giuria, il cui operato, per ovvi motivi,

resta insindacabile e inappellabile.

I CONCORRENTI ED I LETTORI POTRANNO ESSERE GIUDICInel senso che potranno manifestare preferenze obiettive sui lavori pubblicati,

(mediante l’apposita scheda predisposta e di seguito riportata), così da consentirela eventuale compilazione di una graduatoria da mettere a confronto con quella ufficiale della Giuria.

LIBERE CONSIDERAZIONIdettate dalla visione globale dei lavori partecipanti al concorso, potranno mettere a confronto opinioni,

idee, modi di intendere l’Arte e la Poesia, attraverso i diversi metri di valutazione.

UN SONDAGGIOsulla concezione dei misteri “Arte e Poesia”.

LA PARTECIPAZIONE ALLE VARIE SEZIONI AVVIENE

mediante l’invio di:• una lirica non superiore ai trenta versi;• o una foto a colori (max cm. l5x18) di un’opera pittorica, grafica o scultorea;• che, previa accettazione, verranno automaticamente pubblicate nel primo numero utile di Oggifuturo;• con la sottoscrizione o il rinnovo dell’associazione ordinaria a Oggifuturo all’atto della partecipazione.Unitamente all’opera concorrente, potranno essere inviati altri componimenti o foto, per la possibile recensione.

(Pur garantendo ogni possibile cura, viene esclusa ogni responsabilità per eventuali errori di stampa.L’adesione al presente regolamento implica l’accettazione di detta clausola).

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OGGIFUTURO PAGINA 3

LA DANZA DELLE FALENE

Cupe ore della notte tiepida d'agosto,io, solitario, pensoad ore lontane perdute ora solo tenui ricordi.Il pallido raggio d'un lume appena mi sfiorae va e viene come un giocare di luci su un opaco schermo. Danzano le falene, silenziose ombre della notte, danzano nel cono di luce fino a bruciarsi l'ali,fino a cadere a terra, morte ...

Guido Bava(Biella)

SCHEDA Dl PARTECIPAZIONE AL PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE �OGGIFUTURO�DA SPEDIRE IN COPIA O FOTOCOPIA A: OGGIFUTURO” - CASELLA POSTALE 64 - 89100 REGGIO CALABRIA

Il sottoscritto.......................................................................................................................................................................Via ................................................................... CAP ....................... Città......................................................................... Tel. ........................ nella qualità di (pittore/scult./graf./poeta) .......................................... invia (la lirica - non superiore a trenta ver-si - o la foto di un’opera).............................dal titolo................................................................................ (per l’opera specificare tec-nica e dimensioni).........................................................ai fini della partecipazione al Premio Internazionale “Oggifuturo”, accettan-done il regolamento.Oltre all’opera concorrente, il sottoscritto acclude altri componimenti (o foto) per la possibile, adeguata re-censione. (Facoltativa).All’uopo, dichiara che in data odierna ha sottoscritto (o rinnovato) l’associazione, mediante il versamento di E 25,00 sul cc. po-stale nr. 14746895 intestato a “Oggifuturo” - organo ufficiale Accademia dei Micenei - C.so Vittorio Emanuele, 107 - C.P. 64 -89100 Reggio Calabria. (Per evitare possibili disguidi, si prega di accludere copia della ricevuta del versamento).Data .......................................................................................... Firma leggibile ................................................................................

COME PER LE PRECEDENTI SESSIONI, LE INDICAZIONI DELLA GIURIA E LE PREFERENZE ESPRESSE DAI LETTORI FORNI-RANNO VALUTAZIONI OBIETTIVE SULLE EFFETTIVE QUALITÀ DEI CONCORRENTI, CHE NE TRARRANNO PREZIOSI ORIEN-TAMENTI PER IL PROSIEGUO DELLA LORO ATTIVITÀ;PER CIASCUN NUMERO Dl OGGIFUTURO, A SOLO TITOLO INDICATIVO, VERRANNO PUBBLICATE LE PREFERENZE ESPRESSEDAI LETTORI MEDIANTE L’APPOSITA SCHEDA;OLTRE IL GIUDIZIO FINALE Dl GIURIA, CHE RESTA INSINDACABILE ED INAPPELLABILE, VERRÀ PUBBLICATA UNA GRA-DUATORIA RISULTANTE DALLE SCHEDE Dl PREFERENZA PERVENUTE;L’ASSEGNAZIONE DEI PREMI COINCIDERÀ CON L’USCITA DEL NUMERO Dl MARZO-APRILE 2011 DI OGGIFUTUROCHE RIPUBBLICHERÀ LE OPERE ED I COMPONIMENTI CHE AVRANNO CONSEGUITO IL “PRIMO PREMIO” PERSEZIONE;IL PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE OGGIFUTURO IMPLICA PROMOZIONE ALL’ATTIVITÀ ARTISTICA E LETTERA-RIA DEI PARTECIPANTI, MA, STANTE LA PUBBLICAZIONE Dl TUTTE LE OPERE, COSTITUISCE ANCHE UN MESSAGGIO SO-CIO/CULTURALE DA PARTE Dl CIASCUN CONCORRENTE.IL CONCORSO NON HA TERMINI Dl SCADENZA PER LA PARTECIPAZIONE; I LAVORI CONCORRENTI VENGONO AUTOMATI-CAMENTE PUBBLICATI NEL PRIMO NUMERO UTILE Dl OGGIFUTURO E NEL WEB www.micenei.it.

PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE OGGIFUTURO

O p e r e e c o m p o n i m e n t i c o n c o r r e n t i a l P r e m i oI n t e r n a z i o n a l e p e r m a n e n t e “ O g g i f u t u r o ” - S e s s i o n e 2 0 1 0

LA FELICITÀ

Era un tempo dell'Eden cittadina rivestita di grazia ed innocenza creata a dominar come regina con una sua felice discendenza. Stravolse il cuore e, persa l'innocenza, ignuda si trovò serva meschinaallor che con la colpa conoscenza fece e rimase sola e pellegrina.Ma già redenta e al Cielo ancor piacente, tornò felice nella sua speranza:è perdonato ognuno che si pente, rinasce a vita nuova in esultanza chi la rivive ancora da innocentee a quella eterna fiducioso avanza.

Luigi Arcangelo Ercolani (Firenze)

ROSE

C'è un odore di rose questa seranella mia cameretta nuda e freddacolte non so da quale mano: o certoda quelle trepidanti della mammae messe qui sul tavolo, in un vecchiobicchiere, in mezzo al rovinio di tantilibri gualciti e fogli polverosie pensieri cadutimi di mentee tra le carte sparsi. Sono rosefresche, novelle, nate nella nebbiadensa delle albe di settembre scialboche vivono ore brevi, di una vitaquasi senza speranza, ché di tantosole perduto, di tanto teporenon hanno che le mia mano che lievesfiora i petali belli in agonia.

Luigi Esposito(Roma)

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È s o l o c o n i l c u o r e c h e s i p u ò v e d e r e n e l m o d o g i u s t o ;

c i ò c h e è e s s e n z i a l e è i n v i s i b i l e a g l i o c c h i .

Antoine de Saint Exupéry

OGGIFUTUROPAGINA 4

INSEGNA

La campagna è bagnata da una lenta pioggiasotto questo portico antico dove i cardini scricchiolano nel silenzio di una sera.E stretta è l'insegna apparsa al muro di questa via che sola conduce il viandante.

Alda FortiniVillongo (BG)

PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE OGGIFUTURO

VENERE LUMINOSA

Amorerecitami poesie di stelle scintillanti

di primaverili campagnedi tiepidi sussulti di sole

o d'argentee betulle da luce baciateche guardano ad est.

Cosìmentre tu parli

riverbera di luce e calorefra ialine gocce di vespro

il corallo di fuoco che ammanta il creato.Fiore iblèo

il ghirigoro di questo tramontoche tende le braccia all'amplesso serale.

E ad ovest eccola lì Venere luminosadella sera prima è la stella

tra cristalli di ghiaccio che fa capolinoa spiar l'innamorate pupille

nell'ora che più struggente volge il desio.A lei vola un mio bacio

gemma lontananell'azzurro ormai blu della notte

dolce fiaccola del giorno che muoretenero vagito della notte che nasce.

A lei chiedoeffondi le tue note d'amore

falle viaggiare sulle brezze seraliportale a noi innamorati

sempre più follidella tua notte sempre più schiavi!

Mauro Montacchiesi(Roma)

NEL SOLE CHE TORNA

Oggi tu vivie non t'accorgi che, giorno dopo giorno, imbianchi i tuoi capelli; hai qualche ruga in più, ma guardi il tuo futuro come se l'oggi non finisse mai.

Ad ogni primaveracerchi tra i fioriun colore che abbagli: forte, vibrante e vivo come i tuoi sogni!Poi quando il lungo giorno ha maturato il grano, lasci alle stoppie il campo e attendi, intanto,c'altri si prenda cura della nuda zolla!

Nel lungo giorno, il tramonto rosato cede il passo alle ombre;non è buia la notte se, nell'attesa, per altri un nuovo sole ritornerà a brillare!

Adalgisa Licastro(Bari)

“Arlecchini”Olio su tela - cm. 15x25

di Dayana BonettiS.Marino di S.Nazario (VI)

A DUE CUORI

Le tue note sincereT'han portato, lontano, a cercare l'amore

Come un torrente in piena Straripa l'anima tua, al suo cor silente

Esplode ognor la gioia al vostro amore, come un filo dorato lega ogni pensiero

si rincorre nel sole, vola, grande e leggero lega i vostri due cuori nell'amore più vero

Liana Botticelli(Roma)

DOLCE RE

Torna, amore mio,torna da dietrola nuvoladolce Re dell'Universo.Passerà la nuvolama la stella rimarrà.

Flavia Steiger Mazzucchelli(Ascona-Svizzera)

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P REMIO INTERNAZIONALE P E R M A N E N T E

“OGGIFUTURO”Poesia, Pittura, Scultura

S I C O N C L U D E L A S E S S I O N E 2 0 1 0

NEL PROSSIMO NUMERO I RISULTATI

ED I PREMI ATTRIBUITI.

OGGIFUTURO PAGINA 5

PERCHÈ?

C'é sempre un perché di tutte le cose. Perché questo, perché quest'altro, perché sì, perché no, perché mai, perché te ne vai,e via dicendo e constatando. Rispondere ai perché non sempre risulta facile e soddiisfacente. Si può dare una risposta, pur capendo e sapendo che può non essere la più giusta o la più vera. Ma ai perchè bisogna rispondere. Qualcuno potrà affermare che invece, si può non rispondere.Però, non rispondendo, si restamale, nell'incertezza, nel dubbio creatore di malessere. Infatti crea sempre malessere il dubbio, in quanto sovente si finisce per pensare male, anche se c'é chi afferma che pensando male non si sbaglia mai. Ma ciò non è vero, cantonate se ne possono sempre prendere,e fanno anche male non solo alla testa. Perché si vive? Perché si muore? Perché si ama? Perché si lotta?Tante, troppe sono le risposte. PERCHÈ? I perché sono tanti, e, ancbe se non ne vale sempre la pena, dobbiamo rispondere comunque a tutti quanti.

Giovanni Reverso(Torino)

VELO MISTERIOSO

Attraversatada tanti pensieri, una mente stanca elabora e medita.

A volte son pensieri che entranoper un momento e poi subito volano via.

Ma spesso trovano accogliente dimora sotto l'impetuosa spinta di una forza misteriosa.

Quella forza che ti fa fare lunghe e travagliate riflessioni, alla ricerca di qualcosa,alla ricerca di un perché.

Ma quel qualcosa e quel perché che spesso t'appaiono viciniti portano poi per mano verso indefiniti orizzonti.

E tu non puoi rompereil velo di quella forza: tu sei solo un uomoe non puoi penetrare il mistero.

Domenico Santangelo(Recale-CE)

PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE OGGIFUTURO

MA NON PER TE

e tu....che guardi e taci

ed io....che ho paura di parlare

e noi....che navighiamo indifferenza cheforsenon vorremmo navigarese certi spazi fosseronel mosaico della vita meno convenzionali

intanto....

l'ora avanzata e si fa sera.... ma nonper te

Piero di Giovanni(Messina)

Premio Internazionale Permanente �Oggifuturo�

SCHEDA DI PREFERENZAda inviare in copia a: OggifuturoC.P. 64 - 89100 Reggio Calabria

sottoscritto....................................................................................

(Poeta, pittore,ecc.)......................................................................

Via:............................................................................nr................C.A.P..

................ Città:.................................................................

per il n. 4 / 2010 di Oggifuturo - Concorso Permanenteesprime le seguenti preferenze:

poesia: .........................................................................................

opera artistica:..................................................................................

Oggifuturo, quale puro strumento di cultura, è fuori commercio, non contiene inserti publicitari, non ha sponsor; è libero e non sovvenzionato.

Il periodico viene inviato in omaggio a Enti, Sodalizi, Biblioteche, Ambasciate, Gallerie d’arte ecc.ed agli Associati in regola con la quota annua.

Page 8: Oggifuturo nr. 4 /2010

PREMIO

INTERNAZIONALE PERMANENTE

“ O G G I F U T U R O ”

“Promozione culturale” vuole essere anche questo:

“diffondere le opere di chi in tal senso opera, al di là di ogni opinabile validità

e della polvere che si posa sui Premi e Riconoscimenti che non hanno seguito...”

OGGIFUTUROPAGINA 6

PREMIO INTERNAZIONALE

“ O G G I F U T U R O ”ANNO XXVI - 2010

I P R I M I P R E M I D E L L’ U LT I M O Q U I N Q U E N N I O

2 0 0 5 = SEZIONE POESIA: 1° Premio ex aequo: -Enza Sanna (Genova) per la lirica "Ogni nube", - MariaRosa Gelli (Arezzo) per la lirica "E allora ascolto il mare".

SEZIONE BELLE ARTI:1° Premio ex aequo: - Anto-nella Laganà (Reggio Calabria) per l'opera "Donna sullasabbia", - Antonio Galeazzi (Pescara) per l'opera "Volo digabbiani".

•2 0 0 6 = SEZIONE POESIA: 1° Premio ex aequo: -Guido Bava (Biella) per la lirica "C'era soltanto il vento...",- Concetta Funaro Morabito (Gioia Tauro-RC) per "Lerondini", - Bianca Moraldi Vingiano (Latina) per "A te Ca-rol tutta la devozione e l'amore", - Franca Piazzi Zellioli(Cremona) per "A Cinzia".

SEZIONE BELLE ARTI: 1° Premio ex aequo: - DayanaBonetti (S.Marino di S.Nazario-VI) per l'opera "RagazzaClown", - M. Rosa Malerba (Vibo Valentia) per "Yasmine",-Stefania Spera (Roma) per "L'eremita".

•2 0 0 7 = S E Z I O N E P O E S I A : 1° Premio ex ae-quo: - Katia Marionni (Marotta-PU) per la lirica “Animadi vento”, - Franca Piazzi Zellioli (Cremona) per “Mattinosul lago”.

SEZIONE BELLE ARTI: 1° Premio ex aequo:- Anna-maria Brissa (Vibo Valentia) per l’opera “Siddharta”, -Pietro Chiarello (Milano) per l’opera “Risveglio”.

•2 0 0 8 = SEZIONE POESIA: 1° Premio ex aequo: -Enza Sanna (Genova) per la lirica “Parlami ora”, - PaoloTomei (Pinerolo-TO) per “Graffiti”,

SEZIONE BELE ARTI: 1° Premio ex aequo:- Dayana Bonetti (S.Marino di S.Nazario-VI) per leopere“Immigrazioni” e “Ricordo di una notte”,- GraziaVarone (S. Calogero-VV) per l’opera “Delicatezza”.

•2 0 0 9 = SEZIONE POESIA: 1° Premio ex aequo: -Corrado Alessandrini (Recanati-MC) per la lirica “L'om-bra”, - Valeria Ballestrazzi (Capoterra-CA) per “Siccità”,

SEZIONE BELLE ARTI: 1° Premio ex aequo:- Annamaria Brissa (Vibo Valentia) per l’opera “Abissi”- Beatrice Palazzetti (Roma) per “Tensioni aeree”.

PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE OGGIFUTURO

PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE “OGGIFUTURO”

( S e s s i o n e 2 0 1 0 )

LE PREFERENZE DEI LETTORI(Dai numeri 1 - 2 - 3 / 2010)

Esse, per ovvi motivi, non costituiscono graduatoria, ma sono riportate a titolo indicativo:

POESIA:

• Luna di cera di Margherita Siddi (Taranto),• Un amico di Marta Deidda (Montopoli Sabina-RI),• Credo di Patricia Craddock (Atlanta-USA),• Oggifuturo di Eva Marulli (Livorno),• Come il profumo dei fiori di Paolo Tomei (Pinerolo-TO),• Pasqua di Eleonora Russo (S.Maria Capua Vetere-CE),• Quando un fratello lascia questo mondo di Silvano Carrara (Al-

bino-BG),• Serata arida di Antonio Alfano (Napoli),• Ieri, 21 settembre di Franca Piazzi Zellioli (Cremona),• Il crepuscolo di Giuseppe Drago (Catania),• Nel destino dell’uomo di Adalgisa Licastro (Bari).• Il respiro del silenzio di Clara Zagaglia (Castellazzo B.da-AL).

BELLE ARTI:

• Tensioni aeree di Beatrice Palazzetti (Roma),• L’agonia del toro di Dayana Bonetti (S.Marino di S. Nazario-VI),• Fra cielo e terra di Stephanie Bryan (Athens - Georgia USA),• Abissi di Annamaria Brissa (Vibo Valentia),• L’alcolista di Dayana Bonetti (S.Marino di S. Nazario-VI),• Natura morta con lume di Giuseppe Biondi (Villasmundo-SR),• Il mio studio di di Michele Vurro (Corato-BA),• Figli contestati di Dayana Bonetti (S.Marino di S. Nazario-VI)• Piccoli giocatori di Dayana Bonetti (S.Marino di S. Nazari),• I faraglioni di Capri di Eleonora Russo (S. Maria C.Vetere-CE),• L’uomo della strada di Dayana Bonetti (S.Marino di S. Nazario-

VI)

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OGGIFUTURO PAGINA 7

LUIGI ARCANGELO ERCOLANI(Firenze)2° Premio ex aequo

L’AMORE VINCOLANTE

O Amore vincolante l ’universoin uni tà , in pace ed armonia,mi puoi dir l ’amor che cosa s ia ,chè qui ognun dal l ’al tro è ben diversotanto da dimostrarsi spesso avverso?- Ogni mia creatura in s intoniaio l ’ho creata perchè in poesiarenda al suo Creator l ’onor del verso.Ma che onor Ti posso render io?- L’esser mia somigl iante creaturaè fare onore al Creatore IddioQuale a l t ra mai per te bel la ventura?In te sol tanto ho acceso i l mio desìoe questo solo eternamente dura.

L'AMORE VINCOLANTE

Dialogo accattivante dalle estreme considerazioni, intimimessaggi vestiti d'intenso trasporto, dove Amore non disat-

tende le attese dell'uomo, ma ne compenetra le esigenze fino al-le somme conseguenze, sentiero da pochi battuto e anche perquesto garante di inaudite certezze.

Ignaro di sterili virtù e comuni sentenze, l'animo in ricerca nontrova consolazione in mondi relativi o vaghe interpretazioni,spinto da un insaziabile desiderio di verità si ritrova così a vaga-re tra l'incompiuta meraviglia della creazione e l'increata consa-pevolezza del Creatore, esperienza dalle mistiche forme che neitrascritti versi d'inchiostro, cerca similitudine e immagine, forsetraguardo impossibile da raggiungere me sicura forma di miglio-re fedeltà. Umanità dalle divine fattezze, materia plasmata per-ché in poesia renda al suo artefice l'onor del verso, sola esisten-za che da se stessa arte già promana, essenza che permeandoogni cosa, ogni cosa rende canto, dove risulta impossibile sfug-gire al vincolo dell'amore che tutto lega, eterna armonia dell'uni-verso che dell'unità dell'infinito si fa compagna.E come a concludere un magistrale colloquio, tutto indica ciò acui attorno tutto ruota, dove l'Amore, senso di una storia altri-menti vuota, affascina e attrae ogni cosa, centro di un futuro cuitutti invita, con melodica allegria pazientemente conduce, voca-zione come più bella avventura, promessa di giorni di sole peruna vita che solo chiede di amare.

Michele AlemannoPresidente Accademia dei Micenei

L'Amore, quello sommo che "move il sole e l'altre stelle", perriprendere Dante, vincola, come rileva Luigi Arcangelo Er-

colani in questa breve lirica, anche "l'universo in unità, in pace earmonia".E' un assunto che dovrebbe poter essere incontestabile, ma poi ilnostro Autore si chiede perché mai tra gli uomini questo riflessosia tanto imperfetto da far sì che "ognun dall'altro è ben diverso/tanto da dimostrarsi spesso avverso". Ercolani lascia la spiega-zione all'Altissimo: la poesia si fa possibilità di armonia proprioattraverso l'onore che può rendere al Creatore. Il verso, anelitoverso l'Infinito, è infatti possibilità di riflettere la somiglianzacon la Divinità che ha donato all'uomo, unico fra gli esseri crea-ti, la "bella ventura": "In te soltanto ho acceso il mio desìo/ equesto solo eternamente dura".

Prof. Antonietta Benagiano

P R E M I O I N T E R N A Z I O N A L E P E R M A N E N T E

“ O G G I F U T U R O ”DALLA SESSIONE 2009

PREMIO INTERNAZIONALE PERMANENTE OGGIFUTURO

RENZO TONELLO(Cavaglià-BI)Senatore dei Micenei

"Cestino di frutta"Olio su tela, cm. 100x70

L ’ A N I M A

Gli antichi Greci sostenevano che leanime continuassero a vivere dopo la

morte del corpo e venivano traghettate sul-l'altra sponda del fiume Stige, verso il re-gno sotterraneo degli Inferi. Indù e Buddisti credono nella reincarnazio-ne. I Musulmani affermano che l'anima so-pravvive fino al giudizio finale. Alla maggior parte dei Protestanti si inse-gna che l'anima continua a vivere dopo lamorte, tra la beatitudine celeste e le fiam-me dell'Inferno. Il Cattolicesimo aggiunge il Limbo ed ilPurgatorio. Quasi tutte le Religioni del mondo sonoperò d'accordo su un aspetto fondamentaledell' anima:

LA SUA IMMORTALITÀ!

ENIGMI

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OGGIFUTUROPAGINA 8

‘‘‘ N ‘ N AA TT AA LL E 2 0 1 0 ’E 2 0 1 0 ’’’Pensieri del 3° MillennioPensieri del 3° Millennio

P r e g h i e r e s e n z a t e m p o p e r l a s o r t e d e l l ’ U o m o

Su Oggifuturo e sul Web www.micenei.itil Servizio speciale dedicato alla grande Ricorrenza.

A tutti i partecipanti viene attribuito, quale titolo d'onore per l'apporto dato a questo grande messaggio, il prezioso diploma storico in pergamena pesante della Presidenza dell'Accademia,

personalizzato con nome, cognome e solenne motivazione,che contiene l’opera partecipante e la foto personale dell’Autore (facoltativa).

L’ importante riconoscimento viene accompagnato dalla lettera ufficiale di conferimento.

L'Uomo avanza nel tempo senza confini, lasciando la debole impronta del suo cammino mentre gli avveni-menti della storia partecipano grandi significati all'Umanità, che ancora oggi guarda sgomenta al proprio de-

stino.Un altro Natale! Un battito del tempo che bussa alla porta della vita per chiederci se ancora ci siamo come co-scienze vive che avvertono la presenza degli altri. Il chiudersi silenzioso di un altro capitolo ci pone di fronte al-le minuscole dimensioni in cui ci dibattiamo ed alle cose terrene che additano la nostra piccolezza.Se la vita fosse soltanto questo, anche l'Universo resterebbe minuscolo con le sue grandiose vicende cosmiche; leimponenti esplosioni di stelle non cambierebbero il suo destino di "materia", che pure sarebbe breve nell'arco dimiliardi di anni! Lo spirito sosta nel MILLENARIO INCANTESIMO per scorgere i confini della vita, intuire laverità e intravedere il percorso dell' umana avventura.Cosa scaturisce dalla nostra ispirazione che sia annuncio di vita, per riflettere su ciò che siamo e su ciò che nonsaremo più?Lo straordinario dono che è la vita, il sentiero sul quale l'Uomo avanza, i reconditi meccanismi dell'Universo, sipongono come sublimi moventi di questo alito di esistenza che comprende miliardi di anni.

Perchè l'Uomo è stato creato? Perchè un Dio ha assunto sembianze umane sulla Terra? Cosa siamo, e, cosa diverremo? Qual'è il fine ultimo dell'Universo?

Quali verità suggerisce il nostro sentire, quando s' immerge in questo immenso esistere? Quali parole compone la nostra fede per i l santo Natale?

Questo l’esaltante messaggio che Oggifuturo intende dare con l'intervento costruttivo dei Ch.mi Accademici Micenei ed Associati, alle soglie del Terzo Millennio.

SSSS EEEE NNNN TTTT IIII MMMM EEEE NNNN TTTT IIII

“ D o v ’ è i l R e d e i G i u d e i c h e è n a t o ? A b b i a m o v i s t o s o r g e r e l a S u a s t e l l a e s i a m o v e n u t i p e r a d o r a r l o . . . ”

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OGGIFUTURO PAGINA 9

GUIDO BAVA(Biella)Procuratore dei Micenei

NATALE CON I TUOI.......

Natale, come sempre, verrà domani Natale di fede, di famiglia riunita con ritorni anche da luoghi lontani... Dono più bello l'essere tutti insieme,per una volta all'anno, davanti ad un Presepea porre sulla paglia il Bambinello ricciolino e bello e unire, a quelli di angeli in nutrita schiera,i nostri canti e una coral preghiera! Doni solo per i bambinie, ai grandi, sol cioccolatini,gli auguri per un anno senza malee I'arrivederci a tutti al prossimo Natale.....

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ADRIANO BOTTARELLI(Brescia)

MESSAGGIO PER IL S. NATALE 2010

Gesùaiuta gli uominia mettere in pratica la dottrina della PACE.

Fa' che tutti comprendano l'importanza e l'efficacia della forza moraledel Cristianesimo...

Questo é un messaggio di verità integrale, di giustiziae di carità.

Questa é la salvezza di questo mondoche da molto tempo é così turbato.

Giungerà cosìla luminosa risposta di Dioagli angosciosi problemi e favoriràil vero progresso dei popoli.

Così Gesù,sublime pargolo, affiderò a Tela mia preghiera.

ROSSANA MEZZABARBA NICOLAI(Roma)Senatrice dei Micenei

MESSAGGIO

Sarà vero Natale , sarà la r inasci ta , se più non saremo spet tatori del mondo dagl i occhi di pietra, ma l 'abbracceremocon gl i occhi del l 'amore, se andremo incontroal le al tre creature con i l sole nel l 'anima, se sciogl ieremoanche i l p iù piccolo nodo che è in noi sprigionando i l cuore quale mina vagantedi pace.

EDDA GHILARDI VINCENTI(Bergamo)Procuratrice dei Micenei

NATALE 2010

Pur tra difficoltà enormi,in un mondo sempre più travagliatoda guerre, contese, violenze,avanza il cammino dell'uomoa piccoli passi, di Natale in Natale:ma sembra aver smarrito la retta via questa umanità confusa, disorientata,che insegue solo i beni terreni,che non sa più volgere gli occhi al cielo,riflettere sul vero senso della vita…

E pecca d'orgoglio l'uomo, si sentepadrone assoluto del suo tempo, della sua vita,così breve a confronto con la vita millenariadel cosmo, eppure così preziosa:e nemmeno sembra avvertirela sua drammatica piccolezzadi fronte all'immensità dell'universo,che ci parla della grandezza di Dio…S'interroga mai quest'uomo superficiale sul suo ultimo destino?

Perché non ascolta l'uomo il respiro di Dio che è in lui, l'anima?Eppure è Dio il suo ultimo destino …L'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio,che è venuto tra noi, uomo tra gli uomini,per esserci più vicino, per vivere la nostra stessa vita,per lasciarci il Suo alato messaggio d'amore!C'è una scintilla dell'amore divino in noi:saprà questo S. Natale risvegliarla nel nostro cuore?

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REMO FAVERO(Grantorto-PD)Procuratore dei Micenei

DEDICATA A MIA MAMMA

Tutti sappiamo, molti di noiignoriamo, quanto grande èl'amore di chi un giornoci partorì.Grande è stato il suo travaglio,il miracolo si è compiuto:quello dell'amore.È nata una vita nuova.La gioia di quel parto, non haconfronti, nemmeno con i piùmeravigliosi tramonti.Ha pianto, prima, forse di doloree poi di gioia.Sta piangendo ancora, perchéora suo figlio ha dimenticatoche è stata lei che gli ha datoil primo bacio ed ha sussurratotra il suo primo vagitocon una lacrima che le rigavail seno, con tutto il suo amore,il dolce suo riso.Grazie, Dio, che hai fatto conoscereal mondo il figlio mio.

SARA CIAMPI(Genova)Senatrice dei Micenei

NATALE

Nelle strade illuminate della mia grande città, sotto una fitta nevicata, la gente festeggia allegramente l'arrivo d'un nuovo Natale.

La sera della vigilia, accanto al Presepee all'abete decorato,i bimbi aspettano lieti e ansiosi, insieme ai loro genitori, l'atteso momento d'aprirei desiderati doni.

Quale Piacevole ricordo di quel sereno Natale resterà impresso nei cuori di quei gioiosi fanciulli, dall'animo tanto spensierato!

Però un lontano e mesto giorno quando ogni loro caro familiare sarà ormai inevitabilmente morto, anche il più felice Natalenon sarà mai più così ameno come un tempo,ma avrà solo l'amaro saporedella più dolce e triste rimembranza.

ELVIRA FASOLI(Rapallo-GE)Procuratrice dei Micenei

NATALE

Festività annuale, solenne Ti ripeti da secoli, sei sempre attuale, eccezionale.Durante la messa mi pare di udire il coro festoso degli angeliche annunciano "il lieto evento", la nascita di Gesù e Resurrezione, è completo e in questo momento vorrei unirmi all'allegro inno sacro. Si addobbano vetrine,infine luci dappertutto. Si scambiano augurie regali infiocchettati.Enormi pini a luci intrmittenti, vestiti a festa guardano i passanti, ognuno promette di essere più buono.Per me il vero Natale è nel mio cuore.

E' s incero i l dolore di chi piange in segreto. Marziale

MARCELLA MAZZONCINI(Pistoia)Procuratrice dei Micenei

LA NOTTE DEL SANTO NATALE

Inquieto è il mondo, eppur, come diversa è questa notte! Quanta pace, o Dio!Tu hai bussato a questo cuore mio,che prontamente ha accolto il Tuo messaggio.

Come un raggio di sol che si fa strada, quasi con sforzo, fra intricati ramid'una immensa, foltissima foresta,Tu lasci il cielo e scendi in mezzo a noi, su questa terra che non trova pacee cerchi e bussi e chiami ma il fragore di tante guerre e liti tra fratelli, ricopre il suon della Tua dolce voce.

O Celeste Bambino,che in questa notte sei tanto vicino, voglio aiutarTi con la mia preghiera, per far sì che la luce del Tuo amore, risplenda, alfine, sulla terra intera.

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OGGIFUTURO PAGINA 11

FRANCESCA MASTRORILLI(Comago Sant'Olcese-GE)Procuratrice dei Micenei

ABETE IN FESTA

È Dicembre, il cielo é cupo; coperto da nubi il manto "stellare"troneggian sull'alpe, le stelle alpine fiori rupestri, ma deliziosi.E' già presente il solstizio d'inverno la neve al sol seppure immolata,su monti e colline s'è adagiataper non invecchiare, si scioglierà.Si rinnova il calendario, mantenendo lo stile il SANTO NATALE si riproponecon scambio di doni e buone feste; invita gli umani, esaminar coscienzealberghi in ciascun, pace e amore. S'accende a sera, a cielo apertoun abete maestoso, dal vicino allestito brilla un (((cocktail))) di colori; la danza delle luci, é affascinante, l'ambiente volge al suggestivogocce d'emozione, piangon le nubi, rende più festosa l'atmosfera.Dalla finestra sul rosetone é visibile la (sagoma)sprigiona luce cangiante soffusa, "é un arcobaleno lo scenario" Il REDENTORE CI HA RISCATTATI.Un anno, ancor, ci ha donato!!!

LUCIANA LEONARDI(Milano)

LE TRE DOMANDE

- Chissà da dove veniamo… Domanda silenziosa del vuoto alla notte, perché si accenda di lumi,fertili di viva promessa.

- Chissà chi siamo, esseri evoluti e impacciati, chevagano in quella che sperano sia realtà tranquillizzante,reclamando dal fato salute insenso lato, per saper distinguere la felicitàdalla bruttura.

- Noi andiamo verso la gioia, guariti dall'odio.Quando la troviamo la riconosciamo, se all'amoreAssomiglia, anche se si presenta in modo strano.

- Il buio lascia posto alla luce e al calore dopoessersi diradato piano piano.

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ANTONIO ALFANO(Napoli)Procuratore dei Micenei

NATALE

Mi affaccio al balcone dai vetri appannati, guardo la neve che a fiocchi vien giù, imbianca il selciato, i tetti e ancor più,le piante ingiallite ed i rami perlati.È un giorno solenne che al mondo sorride, è un giorno d'inverno che unisce la gente, che entra nei cuori ed al sole dormente trasmette un messaggio, che è un grido d'amore. È il Santo Natale, è un giorno divino in cui l'uomo cattivo diventa più buono.È venuto tra noi un dolce Bambino che porta la pace e la gioia nei cuori.È disceso dal cielo al suon di campane nel freddo sprezzante di una umile grotta Alle genti ha parlato, vicine e lontane,in questa pur vigile e magica notte. È il Santo Natale, è festa nel mondo. Ognuno di noi promette di amareil cielo, la terra, le cose più care,nel segno di un bimbo venuto dal cielo, qual figlio potente dell'immenso creato.

LILIANA ANTONINI(Calolziocorte -LC)Senatrice dei Micenei

“Mater Purissima”Acquerello e tempera oro, cm. 23x33

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ADA NEGRI(Ferrara)

NATALE 2010

È il Natale una luce che si accendenell'oscuro cammino esistenziale,che in quel giorno di pace a noi risplendedi un amor che diventa universale.

Suggestivo è davvero in questo mondoil ripetersi ogni anno del mistero;e ogni effimera gioia un più profondo sentimento riacquista, a quel pensiero.

L' atmosfera festosa fa corona, dall'esterno, ad un nostro slancio vero;si diffonde la musica, e risuonadalle sacre cerimonie, in nodo austero.

La cometa nel buio ancor ci addita,nel millennio iniziato ed ora in corso, il difficile sentiero della vita,del destino degli uomini il percorso.

Ignorandone il motivo, siamo erranti,camminiamo dibattendoci nel mondo.Come ombre che avanzan, siamo tanti nel gran mare dell' essere; ed il fondo

non vediamo: è ignoto l'Universo;ne ammiriamo la forma e la bellezza,in cui ogni individuo è sempre immerso.Ma la vita è un fattore di allegrezza:

essa è un dono del buon Dio Creatore, che ha voluto riempire l'infinitocon l'impronta del Suo divino Amore.La grandezza del Cosmo sembra un mito.

(Endecasillabi a rima alternata)

Oggifuturo, quale puro strumento di cultura, è fuori commercio, non contiene inserti publicitari, non ha sponsor; è libero e non sovvenzionato.

Il periodico viene inviato in omaggio a Enti, Sodalizi, Biblioteche, Ambasciate, Gallerie d’arte ecc.ed agli Associati in regola con la quota annua.

MAURO MONTACCHIESISenatore dei Micenei(Roma)

I DIECI COMANDAMENTI * LA LEGGE*

Signore Celeste, Ado-nai, Padre Santo,mercè T'impètro per questa mia anima,

così piccola, fragile, contraddittoria, piena di difetti.Però di alcune cose sono certo:

Ho onorato i miei genitori in vita e li onoro da morti.Non ho rubato, non ho ammazzato.Non ho desiderato la donna d'altri.

Non ho commesso falsa testimonianza.Non sono stato blasfemo.

Non ho obliato le Tue Sante Feste.Non mi sono spurio nel coito congiunto.Non ho provato invidia per i beni altrui.

Non ho venduto la mia animaper trenta immondi denari,per un'immonda carriera.Sono certo che un giorno,

questo mio frale specolo parvo,si fonderà con la Tua Luce nella Tua Luce,

in un inscindibile Cosmico Amore.Attendo sereno,

il momento in cui,la tenera carezza della Tua Mano,mi rapirà dalla realtà della terra,

come caduca, fragile foglia dal ramo.Una cosa Ti chiedo, come S. Tommaso D'Aquino:

Opto ut legentem aut scribentem vel si Christo placuerit orantem ac plorantem mors inveniat.

Spero che la morte sopraggiunga mentre leggo o scrivo o,se a Cristo piacerà, mentre prego o piango.

Signore Celeste, Ado-nai, Padre Santo,vieni quando vuoi, la mia anima è serena.

De profundis clamavi ad te Domine!Domine exaudi vocem meam!

Dalle profondità Ti ho invocato oh Signore!Signore esaudisci la mia voce!

CRONACHE SULL'ANNO ZERO

Secondo i calcoli di Dionigi il piccolo, vissuto nel VI secolo,la data di nascita di Gesù è il 25 dicembre dell'anno 753 di

Roma. In realtà l'evento risale a circa sette anni prima. Basando-si sull'episodio dei Magi, che giungono da Oriente seguendo unastella cometa, e stando ai calcoli effettuati da Keplero nel 1603,risulta che nell'anno 7 a.C., per ben tre volte, si è verificata la

congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci,così da risultarne un solo punto molto più splendente. Anche l'a-strologo inglese P. Seymour, servendosi delle apparecchiaturedel planetario di Plymouth, ha ricostruito le condizioni del cielodi Betlemme dell'epoca, ed ha confermato l'allineamento dei duepianeti nell'anno 7, e quindi l'eccezionale chiarore prodotto dal-la loro sovrapposizione. I Magi, scambiando questa lucentezzaper una stella splendente, andarono verso Betlemme, in direzio-ne della luminosità nella costellazione dei Pesci.

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ENZA SANNA(Genova)Procuratrice dei Micenei

IN QUESTO NATALE D'ASSENZE

In questo Natale d'assenzescortato da cieli muti di stelle tenebrati di nubigravidi di piogge impetuose privo delle luminose magìe che il consumismo sfrenato distrugge perso nel buio di luminarie incolori nel muto chiasso del centro,un pifferaio magicoincantatore di forme, luci, mondi sempre diversi dondola l'altalena della mia infanziaagita nel vento la polvere d'oro dei sogni effonde colori e sapori di tempi perduti. Esclude il reale l'immaginarioanche la luna sembra obliare il suo viaggio e la danza d'acqua sulla rivaculla i miei sogni a un passo dal cielo. In questo evanescente mondo fragile, perfetto come un miraggio nell'incanto visivo d'un incessante appariree dileguarsi di forme della consistenza del sogno lui mi guida su un fiume di luci e di suoniche scorre leggero tra case,strade animate di cori, gospel, artisti di strada profumi di spezie e cannella,di legno di boschi, di lana cotta, di lodene l'albero acceso, il presepe, i serti intrecciati.C'è un linguaggio d'immagine che trasmette il divino, è la voce d'un Bimbo che parla nella brezza di serae l'albero al suo ceppo porta ancora i suoi doni: solidarietà, amore, gioia d'esserci,l'idea della Grazia, gratuità assoluta del bene.

Su tutto, una cometa di fuoco che ogni anno conduce,per ignoti sentieri segreti, a un'umile capanna di luce.

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GIORGIO PIPITONE(Piacenza)Procuratore dei Micenei

NATALE 2010

Nell'aria aleggiar già s'avvertela magica atmosfera del prossimo NATALE, ormai tanto vicino. Nel ricordo di quel"magico evento divino", che aprì al mondonuove speranze e certezze, ciascun di noi s'appresta a festeggiarne il giorno. È una ricorrenzacara a noi tutti,pregna di personali esperienze, che dobbiam oggi riviverecon nuovo trepidante affetto e più intenso trasporto. Solamente cosìpotremo essere certi ed affermareche la nostra anima ritorna ogni anno a nuova vita,a conferma di un'antica promessa, che ci conforta ,in questo tribolato mondo, e rasserena.

Natale 2010Disegno espressamente eseguito e dedicato

all'Accademia dei Micenei

CORRADO CASO(Mercato S.Severino-SA)Procuratore dei Micenei

NATALE

Raccoglierò le stelle con il suono della voce, le ingannerò chiamandole per nome e a TE che nasci faròun firmamento di luce per rassicurarTi. Adesso guardi un tempo finitoavrai genitori di carnesarai vulnerato come piccola cosa dalla mia assenza.

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OGGIFUTUROPAGINA 14

CARLO VETTORELLO(Genova)

SEI MILIONI DI VITE UMANE...

Sei milioni di vite Umane ammassate nei carri bestiame

e finite nel mattatoio del FÜHRER. Durante la Via Crucis

del viaggio: la sete, la fame, le urine, le feci,

il sangue mestruale, la morte.

Sei milioni di vite Umane ammassate nei carri bestiame

e finite nel mattatoio del FÜHRER.

Perché tutti sapevano e nessuno ha fatto niente per evitare l'olocausto?

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ADALGISA LICASTRO(Bari)Senatrice dei Micenei

IN UNA NOTTE BUIA

Era buia la notte,ma qualcosa di nuovosi fiutava nell'aria!Nella culla il piccinosmetteva di vagire;nel letto tra le spined'un atroce dolore,un morbido cuscinoplacava ogni tormento,e nello sguardo spentodel crudele assassino,una tenue scintilla accennava a spuntare.Una stella lucentes'accendeva ad un tratto,e mille e più di mille,splendevano con essa.Dolce Gesù Bambino,nascevi in quel momento e,nel tornare al mondo,calde promesse d'infinito amore,offrivi ad ogni uomo.Non angeli nel cielo,né trombe per l'annunzio,ma nel mio cuore un cantomelodioso e felicecome di vita nuova!

RENZO TONELLO(Cavaglià-BI)Senatore dei Micenei

"Angeli di Dio"Olio su tela - cm. 100x70

LA RIVISTA DI OGGI PER L’UOMO DI SEMPRE

Sul c.c.p. n. 14746895 - OGGIFUTUROCorso Vittorio Emanuele, 107

C.P. 64 - 89100 Reggio Calabria

Socio ordinario: E 25,00Socio sostenitore: E 50,00Socio benemerito: E

Il periodico viene inviato in omaggio a Enti, Sodalizi,Biblioteche, Ambasciate, Gallerie d’Arte, ecc.

ed agli Accademici in regola con la quota associativa annua.

MICHELE SALEMI(Roma)Procuratore dei Micenei

Sogno un mondo d'amore senza più odio ne' rancore.

Sogno stelle luminose che brillano nel cielo festose.

Niente più guerre fra le nazioni, niente più incomprensioni.

Insomma, un mondo sereno, un mondo di pace....chissà se l'uomo ne sarà capace.

L a p r e g h i e r a h a p e r p a d r e

i l s i l e n z i o e p e r m a d r e

l a s o l i t u d i n e .Girolamo Savonarola

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GRAZIA MARIA TORDI(Piano di Coreglia-LU)

Dalla raccolta "Una terrazza piena di stelle"

NATALE

In una modesta ma santa capanna ove giace il Divin Bambino,si sente ora una ninna nannache è cantata in onore al Piccino. E sapete chi è che la canta?È Maria, dolcissima e santa. Ella prega con il buon Giuseppe, ch'essere onesto e giusto Egli seppe. Ora gli angeli sotto le stellestan cantando canzoni belle.

È Natale e tutto il mondo tace perché è la festa della pace.

Poesia dell'età infantile ( 9 anni)

T u e s i s t i s o l o

q u a n d o n e s s u n o

s t a g u a r d a n d o .

Robert C. Edwards

OTTORINO PENDENZA(Roma)Procuratore dei Micenei

FIAT

Ove oggi si spande il creato e l'impronta eccelsa di Dio, il nulla regnava,l'informe silenzio ed il caos. Fiat,disse il Signore e d'incanto ... immenso fu lo splendore, armonia l'intero universo.Su tutto sovrana s'ergeva l'immagine pura dell'uomo, cui, benevolo Iddioil suo Spirito eletto gl'infuse e a dimora lo pose nell'Eden. Ma con insana protervia, insorse contro il Signore.E ai carismi alti del Cielo, ostinato, lui scelse la carne. Divennero allora i suoi anni, amara sorgente di pianto, fecondi solo d'affannie dall'odio segnati e dal sangue. Dopo lunghi e provati millenni, Fiat,all'Angelo disse Maria, chinando turbata la fronte. Nel santo suo grembo, intanto, il Figlio diletto di Dio assumeva l'umane sembianze, per vivere senza peccato, giorni precari con noimentre spargeva nei cuori i suoi celesti favori.Ma per ridonarci la grazia, Fiat,fu il suo anelito ardentenel solitario e mesto Getsemani e sul Calvario ove fu crocifisso, perché dal prezioso suo Sanguetutti fossimo rigenerati.E fiat,ora l'uomo ripete fidente affinché l'armonia dell'Eden a fiorire ritorni per sempre nel cuore d'ogni credente.

LIANA BOTTICELLI(Roma)

Nel giardino di casa miaOlio e tecnica mista, cm. 50x60

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OGGIFUTUROPAGINA 16

STEFANIA PERELLI(Roma)

SUI TUOI PASSI(DEDICATA

ALLA VERGINE CELESTE)

Camminando con te,percorrerò il vialeche porta alla verità,senza mai lasciarei lembi del tuo manto,dove si aggrappanotutti i tuoi devoti.

COSIMO CARROZZO(Maglie-LE)Procuratore dei Micenei

Visione - Olio

GIANFRANCO CECCARONI(Roma)

Il silenzioso Natale del cuore…il cuore e l'animo si ferma incantato

davanti al paesaggio della Sacra Natività…

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La fede è i l fondamento di c iò che speriamo e la prova del le cose che non vediamo.

Ebrei 11, 1

AUGUSTO PELUSO(Asti)

A NATALE

Il fuggevole fluir dell'ore riporta al solstizio d'inverno, si tinge d'intenso splendore il cielo al lucor delle stelle. Nasce il giorno osannato mentre la mente il tempo misura. Torna sì in mente l'usanza antica della giocosa fanciullezza quando un sorriso aperto sembrava estasiarti per la via. Quando nella notte di veglia salivano in casa note di zampogna e la gente viveva felicemangiando una frugale cena. Quando allo scoccare della mezzanotte s'adagiava il Bambino sul giaciglio,la stella indorava la capanna e indicava la via dell'amore.

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OGGIFUTURO PAGINA 17

L'uomo ha sempre pensato all'esistenza di un Essere superiore. Ci fu un tempo in cui, profondamente impressionato dalle forzedella natura, egli vide il suo Dio o i suoi Dei nel Sole, la Luna, la Folgore, a cui si rivolgevano con riti, preghiere e celebrazio-

ni, nei momenti fondamentali della vita (come la nascita, il matrimonio, la morte). Più tardi, con la nascita delle civiltà, si ebberotempli, sacerdoti, sacrifici, solenni celebrazioni. È da pensare alla religione degli antichi Egiziani, Babilonesi, Greci, Romani ed alsuo influsso nella vita civile e nel pensiero di quei popoli.Secondo una recente indagine, oggi le religioni professate nel mondo sarebbero circa milleottocento, tra 1e quali le grandi religionicome l'Induismo, che risale a 1500 anni prima di Cristo, il Buddismo, sorto nel 560 a.C., l'Ebraismo, che risale ad Abramo, Mosè edai profeti dell'Antico Testamento, il Cristianesimo, che ha la sua origine ed il suo centro in Gesù di Nazareth (cattolici, ortodossi eprotestanti), l'Islamismo, nata in Arabia 600 anni dopo Cristo.San Tommaso, il massimo pensatore cristiano, indicò cinque vie alla ragione umana per dimostrare l'esistenza di Dio: come motoreprimo; atto puro che mette in moto tutto ciò che affiora all'esistenza; come causa prima, da cui ha inizio la serie delle cause; comeessere necessario contrapposto agli essere contingenti che possono essere o non essere; come grado massimo di perfezione senza ilquale non si potrebbero misurare i gradi inferiori; come fine ultimo a cui tendono tutti i fini. Per Tommaso, l'uomo non può com-prendere Dio, perchè il finito non può comprendere l'infinito, ma la ragione umana può avvicinarvisi entro i suoi limiti.

R E L I G I O N I

ART. 24 del lo Statuto

Generale del l ’Accademia

dei Micenei

Divenire Accademici dell’Accademia dei “Mice-nei”, significa soprattutto essere qualificati comepersone consapevoli della propria dignità umanae dei propri doveri e, perciò, generalmente impe-gnati a perseguire gli scopi che l’Accademia siprefigge, sostenendone e diffondendone il valoree l’urgenza; ad osservare e rispettare esemplar-mente i precetti della Legge Naturale, della Patriae dello Statuto Generale dell’Accademia; a com-battere, secondo i mezzi a propria disposizione, imali dell’ignoranza, della superstizione, del vi-zio, dell’odio, dell’egoismo, della miseria, dellafame, del razzismo e della schiavitù morale.

R A D I C I D I C I V I LT À

L’Uomo è il centro dell’Universoo soltanto una scintilla tra infinite esistenze?

N E I P R O S S I M I N U M E R I

PA S Q U A 2 0 11Un monito per l ’Umanità

Se il Natale è il grande momento per riflettere sul misterodell'esistenza, la Pasqua rappresenta certamente un monito

per gli Uomini, la cui vita non si estingue nel breve arco terre-no!Le cose umane sopravvivono nel ricordo di chi resta, così che ilbagaglio della Storia raccoglie l'esperienza di una creatura che

fin dal suo apparire ha occhi per vedere e non vede, orecchi perudire e non ode. L’Uomo attende il suo futuro, in un Universo illuminato dallosplendido Sacrificio di UNO SPIRITO FATTOSI UOMO, nelladivina illusione di salvare l'Umanità.

Nella migl iore tradizione del l ’Accademia Internazionale dei Micenei

CON IL PROSSIMO NUMERO

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OGGIFUTUROPAGINA 18 IIII GGGG RRRR AAAA NNNN DDDD IIII MMMM EEEE SSSS SSSS AAAA GGGG GGGG IIII CCCC UUUU LLLL TTTT UUUU RRRR AAAA LLLL IIII

IN DIFFUSIONE

G R A N D E A N T O L O G I A

TRACCE D'INFINITO

" L ' A M O R E ' ' 2 0 1 0O p e r e e p r o f i l i .

Note recensive a cura di Michele Alemanno, Presidente Accademia dei Micenei .Prefazioni: Michele Alemanno - Michele Fil ipponio - Alfredo Pasolino

A m o r e c o m e p r i n c i p i o c h e a r m o n i z z a t u t t e l e c o s e , c o m e a m p l i a m e n t o d e l m o n d o r e a l e e d e l m o n d o d e l l e i d e e .

L'Amore è il sentimento di affetto vivo, trasporto dell'animo verso una persona o una cosa? Profonda tenerezza? Devozione? Sentimento ed istinto naturale che lega due persone? Passione? Aspirazione dell'uomo al bene, a Dio?

E' l' impulso che spinge l'uomo verso la bellezza sensibile e da questa lo fa ascendere verso il mondo ideale, verso il bene assoluto? E' carità verso il prossimo, volontà di fare il bene a tutti, anche ai nemici?

Tracce d’infinito; per dare il messaggio d'Amore, per cercare luce nel grande scrigno che è il sentimento!

T R A C C E D ' I N F I N I T O

" L ' A M O R E ' ' 2 0 1 0I N D I F F U S I O N E

Se tu non ti ricordi la più piccola follia a cui ti ha condotto l'amore, tu non hai amato.William Shakespeare

N e l p r e z i o s o Vo l u m e f i g u r a n o :

Antonio Alfano - Elena Angelini - Domenico Bellantoni - Dayana Bonetti - Noemi Bonfiglioli BernardiAdriano Bottarelli - Liana Botticelli - Fabiano Braccini - Giuseppe Antonio Brunelli - Ornella Cappuccini

Cosimo Carrozzo - Anna Caruso - Sara Ciampi - Gianni Corradini - Gregorio Cosentino - Marta DeiddaAndrea Esposito - Elvira Fasoli - Remo Favero - Michele Filipponio - Michele Frenna - Saverio Italiano

Licio Gelli -Edda Ghilardi Vincenti - Arturo Giachino - Francesca Mastrorilli - Marcella Mazzoncini Rosa Minei Astarita - Mauro Montacchiesi - Fulvia Donatella Narciso - Wanni Orlando

Franco Palmieri - Ottorino Pendenza - Giorgio Pipitone - Giovanni Reverso Enza Sanna - Giuseppina Scaglini - Amelia Valentini - Clara Zagaglia.

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OGGIFUTURO PAGINA 19

STORIE D’AMOREdi Michele Alemanno(Ed. Accademia dei Micenei - 2011)

Prefazione a cura del Comm. Prof. Preside Michele Filipponio, Procuratore dei Micenei

I racconti "Prima dell'oblio'; "Dove finisce la nebbia";"Ombre"; "Oltre le sembianze" di Michele Alemanno.

Buffon, nel suo "Discorso sullo stile", formula l'afori-sma "Lo stile è l'uomo". Certamente, in virtù del suostile linguistico, lo scrittore si rivela, si lascia scoprire, esprimela sua personalità letteraria, il suo modo di leggere la realtà, dicomunicare e di porgerci il suo pensiero nelle più varie sfaccet-tature. Così l'illustre scrittore Michele Alemanno in quattro lun-ghi racconti - "Prima dell'oblio", "Ombre", "Dove finisce la neb-bia", "Oltre le sembianze" - ci trasmette i suoi sentimenti, se-guendo il filo di fantasie che lambiscono la realtà, una realtà in-centrata soprattutto sull'amore e sugli umori dei protagonisti,non per far rima, ma per far emergere dal cuore il desiderio diamare, di amare la vita, di dialogare su svariati temi, di attinge-re il sublime per riconoscersi uomo tra gli uomini.Lo scrittore Michele Alemanno è Presidente e Rettore dell'Acca-demia Internazionale dei Micenei e affronta attraverso l'organodi stampa di detta Accademia - Oggifuturo - interessanti proble-matiche umane e sociali, che, sembra, si rispecchino nei raccon-ti in parola.

Nel racconto Prima dell'oblio l'Alemanno si muove alla ricercadella felicità, vuol volare, ma la felicità era del passato e non puòritrovarla nel presente. Rimane la nostalgia, il senso della tem-poraneità: "Elena era il risultato di un sogno che ora svaniva".

Il racconto Ombre ha per protagonisti Nova e Carlo. Ma quanteimmagini! Lago opalescente, nuvole, neve sono lo sfondo di unanarrazione avvolgente e travolgente. L'amore raggiunge l'altatensione quando Carlo dice a Nova: "Con te vedo tutto quelloche vuoi farmi vedere"; quando Carlo offre a Nova una rosa ros-sa come misura del sentimento di lui. Ci colpisce l'immagine diNova, che blinda i suoi pensieri nel suo cuore.La felicità raggiunta fa apparire ombre le piante, le montagne, lastessa rosa rossa: così si spiega il titolo del racconto. Ma tutto ciòfinisce nel pensiero di domani, quando Carlo e Nova ritorneran-no tra la folla, ma sempre innamorati.

In Dove finisce la nebbia Maria e Sandro sono legati da profon-do amore. Spettacolare l'immagine della nebbia che ricopre ognicosa. Il fumo della sigaretta che si confonde con la nebbia. Sonoquadretti stupendi! Michele Alemanno è, altresì, affermato pitto-re, per cui anche quando scrive dipinge, con la sua aurea pennae con la sua alata fantasia, con fervore logico e psicologico.

Oltre le sembianze è un racconto che inizia con l'immagine del-le volute del fumo. In partenza il lettore non conosce i nomi deiprotagonisti. Solo dopo una lunga pagina si viene a sapere chelui si chiama Andrea. Bellissima l'immagine della notte che si di-lunga nella staticità delle stelle.Alla fine Andrea chiede il nome alla donna di cui è invaghito. Ed

ella, timidamente, rivela la sua identità sconcer-tante, oltre le sembianze.Questi pochi cenni, queste rapide impressioni,questa panoramica dei racconti in parola sono rife-rimenti che danno prova del taglio psicologicodella narrazione, dello stile linguistico di MicheleAlemanno, della sua straordinaria capacità creati-va. La lettura diretta convince ancor di più, apretanti spazi al nostro spirito, che nel dialogo matu-ra e approda alla gioia di vivere.

Da “Dove f inisce la nebbia”...Avrebbe trovato la soluzione di tutto. C'e-

ra il modo e il tempo per farlo.Immerse in quella strana nebbia c'erano tracce lumine-scenti che provenivano dai sentieri percorsi per conver-gere tutte in un punto imprecisato, senza coordinate. Da lì, dove ora si trovava, forse sarebbe ripartito per untragitto definitivo, per l'ultima meta. Guardò in direzio-ne della nebbia e accennò un sorriso...

Da “Oltre le sembianze”...Osservò le leggere volute del fumo della sigaretta se-guendo le note di un'antica melodia. Spirali grigie, appena mosse dalla brezza notturna, di-segnavano sentieri eterei da percorrere fino a luoghisconosciuti; anelli che stimolavano la fantasia a trova-re parole per la sua tastiera, personaggi per i suoi rac-conti. Le dita, però, rimanevano ferme sui tasti del com-puter e le sue considerazioni, per certi versi scomposte,rimuginavano storie concluse nel silenzio di neri ca-ratteri, racchiusi nei paragrafi con tutta la futilità delleparole...

Da “Ombre”...Non ci furono risultati apparenti, ma egli avvertì ilcambiamento. Le cose vagheggiate nella fantasia co-minciavano a delinearsi, piano piano. C'era più ordinee l'armonia prendeva posto seguendo la sua immagina-zione. Si sentiva più forte, ora. Stava per accadere l'e-sperienza lontana e diversa così per come poteva esse-re la più sbrigliata fantasia...

Da “Prima del l ’obl io”...Stava lì, a pochi passi da lui, l'altare del passato,mentre il tempo presente imponeva l'attesa, ora ristret-ta nell'arco di pochi minuti. Era all'appuntamento colfuturo, quello giusto e irrevocabile che non avrebbeconcesso nulla di più che il vero.Osservò la panchina di legno, muta testimone di paroleperdute, di delicate carezze che avevano sognato pro-messe d'amore.Di lì a poco l'avrebbe vista arrivare lungo lo stretto sen-tiero: era scritto. Era stato scritto così!...

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OGGIFUTUROPAGINA 20

UNA DONNACONOSCIUTA

di Luigi Esposito(Roma)

- Ho freddo,- disse Carla al marito.Il treno s'inventrava veloce nelle campagne spoglie e ogni tantofischiava. Gli alberi apparivano, da lontano, nudi e stecchiti, co-me scheletri neri con le braccia levate in alto. Fra poco sarebbestato buio completo. Era autunno, pioveva. Carla, nel treno, ave-va freddo. Il marito si alzò, tirò giù la valigia dalla reticella, l'a-prì, ne estrasse uno scialle bianco di lana, che porse alla moglie.-Sarebbe tempo che dessero il riscaldamento,- disse.Carla sorrise, piantandogli gli occhi negli occhi, con riconoscen-za. Franco Salustri non era mai stato un uomo colto gentile, anzi erapiuttosto rozzo, e talvolta anche volgare. Tradiva, evidentissime,le suo origini contadine. Ora Carla gli sorrise per questo perchéera stato Gentile, con lei. Lui fumava una sigaretta dopo l'altra,e buttava, contro le regole della buona creanza, a terra i mozzi-coni, per schiacciarli poi con la punta del piede. Di quando inquando Guardava verso il finestrino, fuori, come annoiato, ner-voso. Ormai di là non si vedeva più niente, per il crepuscolo, eper la pioggia che scorreva sui vetri come serpentelli guizzanti.Invece Franco Salustri non era né nervoso né annoiato: erapreoccupato. Si sentiva irrequieto, inquieto, agitato, e senza unaragione, che egli sapesse. Non era certamente per il treno. E poi,in viaggio di nozze, di solito ci si sente dìversi: si ha il cuoreaperto, si hanno gli occhi luminosi, d'una luce viva d'ansia im-paziente e di beatitudine.Carla aveva capito qualcosa; gli chiese : - Mi sembri cambiato, è vero?Si erano sposati quella mattina. Era stato in grande matrimonio,di quelli che fanno parlare la gente per molto tempo. Carla era fi-glia d'un padre ricco - un ceraiolo che aveva fatto fortuna -, l'u-nica figlia, e Franco un giovane ingegnere che aveva tutta una vi-ta da conquistare innanzi a sé. Non poteva dirsi bella, Carla: peròFranco aveva fatto i propri calcoli, meticolosamente, con cura liaveva fatti, e i conti gli eran tornati e l'aveva sposata. Era inne-gabile che Franco aveva sposato Carla per il denaro. Non l'ama-va, forse per lei non sentiva assolutamente nulla.Ora tutti e due erano in viaggio di nozze. Carla s'era rannicchia-ta in un angolo dello scompartimento e si soffiava sulle manifredde. Ogni tanto sospirava, e una volta disse:- Era meglio se ci sposavamo in primavera.Ormai fuori era buio; era scesa la sera, la triste sera d'autunno,vestita adesso di pioggia e di silenzio. Franco Salustri, seduto difronte alla moglie, apri un giornale. Ma no, era inutile: lo piegòe lo lasciò cadere sul sedile. Borbottò qualcosa a denti stretti, ac-cavallò le gambe e accese un'altra sigaretta.- Ma che hai?- Gli chiese Carla nuovamente, con apprensione.Franco storse gli occhi, seccato:- Niente.Il treno rallentò un poco la corsa, forse per una curva, poi ripre-se l'andatura regolare. Carla guardava continuamente il marito,cercava qualcosa sul viso di lui. Ma non trovava niente; lo guar-dava a lungo e si stupiva che fosse così cambiato, quasi irrico-noscibile. Era un altro, senza dubbio Franco era un altro.- Che cosa hai?- ripetette Carla. Pensò che egli non si sentisse

bene; infatti sudava, con quel freddo sudava ed appariva pallido.Doveva soffrire.- Che cosa hai? Che cosa hai? - Mi lasci in pace?Fu rude, il marito, rude come un vaccaro, e la guardò con ira.Carla non capiva, si sforzava ma non capiva niente, e sentì chele lacrime improvvise cominciarono a scolarle dagli occhi, caldeagli angoli prima di staccarsi dalle ciglia e rotolare sulle guance.Erano le otto. Ancora presto, ancora presto. Restavano chissà an-cora quante ore, da passare nel treno.

***

Franco Salustri spense la luce bianca e accese quella blu.- Dormi,- disse alla moglie; e, dopo una pausa: - se ti riesce. Pen-sa a dormire.Carla chiuse gli occhi. Il rullio delle ruote del treno sul binario leere fastidioso, incredibilmente fastidioso. - Prova a dormire -. In-vece non le riusciva di dormire, metteva perfino le mani sullepalpebre abbassate. E si chiedeva, intanto, perché Franco fossecosì cambiato. La mattina era stato allegro, le era parso perfinocontento. Adesso lo udiva sbuffare nel buio, lì rimpetto a lei: for-se, sospirare. Perché? Perché? Non sapeva trovare una risposta.Più ci pensava, più si perdeva, si smarriva. Perché?Franco stava lì, con la sigaretta accesa, e ogni tanto si passava ledita di una mano nei capelli, come un pettine a quattro denti. Apoco a poco s'era innervosito: si muoveva sul sedile continua-mente, batteva a terra col piede.- Che hai, insomma?- azzardò un'ultima volta Carla.Ignorava lui stesso che cosa aveva. Certo, qualcosa l'aveva sì,qualcosa: ma ignorava che cosa. Aveva nel petto, o nel cervello,non capiva bene, come un oceano in tempesta, ma non sapevaperché. Era una strana inquietudine. S'era manifestata appenaegli aveva cominciato a pensare a Marcella. A Marcella. S'eraquasi dimenticato, di lei. Tutto preso dai nuovi pensieri, dalla ca-sa da arredare, dai preparativi per le nozze, aveva finito col di-menticarsi di Marcella, della cara, piccola Marcella. Il treno incorsa nelle campagne guizzanti di pioggia, tutt'a un tratto, gliel'a-veva riportata alla memoria. L'umile Marcella. Non l'aveva piùveduta da mesi. L'aveva amata. Così dolce, così modesta, l'ave-va amata. A Roma, per tre anni, da studente. Era povera e gra-ziosa, fragile, coi capelli neri e gli occhi grandi e l'animo buono.Era commessa in un bazar, lavorava tutto il giorno, e si sentivafelice, e allegra, perché aveva fiducia nella vita, e, soprattutto, inlui, Franco. Anche Franco era povero, e gli credeva per questo,gli voleva bene per questo, perché egli non le sembrava cometutti gli altri studenti, ma serio, schivo, di poche parole. Francole diceva, infatti:- Sei mia e ti voglia bene -. Glielo ripeteva frequentemente, ederano le uniche cose gentili che sapesse dire. E non mentiva, chéancora non sconosceva la vita e credeva nell'amore. Anche Mar-cella credeva nell'amore; anzi per lei non c' era che l'amore, eneppure la fatica e la stanchezza e qualche ora di disperazione.C'era Franco e basta. Era una bambina, aveva diciotto anni.Quando egli l'estate andava via per le vacanze, ella un poco di-ventava come una pianticella a cui vengano meno lentamente gliumori vitali. Intristiva, e aveva paura che Franco la dimenticas-se. Per questo aveva paura. Una volta gli disse;- Se mi lasci mi ammazzo!Diventò rossa di vergogna ma lo disse, e a Franco parve convin-ta, decisa. Pure, egli la lasciò. Non più studente, la lasciò. Il tem-po è polverone pesante che s'adagia sul passato e lo copre e lonasconde. Si adagiò anche sulla figurina di Marcella, nell' ani-

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CHE COSA E' IL SOGNO?A QUALE LOGICA SI RIFA' QUESTO AFFASCINANTE FENOMENO?

E' SOLO ESPRESSIONE DELL'ATTIVITA' MENTALE DURANTE IL SONNO?E' IL TENTATIVO DI REALIZZARE ESIGENZE E DESIDERI INCONSCI DI ANTICA ORIGINE?

E' LA CHIAVE DEL PROPRIO DESTINO, IL SUCCEDERSI DEGLI EVENTI, L'AMORE, IL RICORDO, LA MORTE, IL FUTURO?

FORSE LA VITA E' SOLTANTO UN SOGNO?

Iprimi uomini ebbero grande sorpresa nell'accorgersi di essere visitati, durante la notte, da misteriose e incom-prensibili visioni. Cominciarono a considerare questi visitatori notturni come messaggi inviati nel sonno da una

delle tante divinità che in quei tempi popolavano gli olimpi delle religioni e delle credenze umane.

Si ritenne che i sogni fossero anche viaggi soprannaturali nei diversi piani dell'esistenza! Gli uomini sentirono lagrandiosa bellezza degli elementi, il dono della vita che sorge dall'intrecciarsi delle energie dell'universo, e si indu-giarono a contemplare le tinte rosee dell'aurora, il limpido azzurro del sereno, le vaste distese del mare, le maesto-se cime delle montagne e le stelle.

I Poeti crearono favole piene di allegorie e di significati nascosti, nelle quali l'Umanità affidava alla poesia l'incari-co di spiegare l'origine e la natura del mondo: l'Uomo, la sua fine, gli scopi misteriosi della vita, l'anima, l'amore, iricordi, il futuro, il nulla, la perfezione dell'Universo, il caos, gli ideali, il destino. Spiegazione immaginaria, ma dimeravigliosa bellezza poetica, perché sgorgava dalla fantasia del pensiero forte del dono dell'armoniosa e sana im-maginazione, del sentimento artistico e del sogno romantico dell' esistenza.

Soluzioni poetiche e figurazioni artistiche per superare ogni umana avventura!

IN PREPARAZIONE

S P E C I A L E

P a s s i n e l l ' i g n o t o - 2 0 1 1

" I S O G N I "

OGGIFUTURO PAGINA 21

mo di Franco, che, fatto uomo, sposò Carla, e sistemò Marcellanel ripostiglio dei vecchi ricordi studenteschi, fra quelli lieti equelli tristi. Marcella sarebbe stata un ritardo lieto, magari dolce.Sul principio, anzi, Franco provò un senso vago di rimorso, ma,poi presto si die' pace: di chi la colpa, se Marcella era una pove-ra diavola? L'avrebbe sposata, se fosse stata come Carla, se aves-se avuto quello che aveva Carla. Certo, l'avrebbe sposata! Spo-sata... Il treno correva. Sui finestrini picchiava la pioggia con violenza.Carla, piano piano, aveva reclinato il capo sul petto come un uc-cello, e s'era finalmente addormentata. Ma Franco pensava aMarcella, a quante volte avevano insieme parlato del matrimo-nio, del loro matrimonio, e del viaggio di nozze. Del viaggio dinozze, appunto. Del viaggio di nozze, con Marcella, non conCarla. Con Marcella. Ma dov'era adesso Marcella? Dov'era Mar-cella, la piccola Marcella, dai capelli neri e gli occhi grandi e l'a-nimo buono? Dov'era?Lentamente anche Franco chiuse gli occhi, si assopì. Passò deltempo.

Poi, a un tratto, si svegliò di soprassalto. Aveva udito un urloacuto.

***

La scienza non esclude i fenomeni di telepatia, siano pure sensa-zionali. L'urlo che svegliò Franco Salustri fu effettivamente lan-ciato, da una donna, centinaia di chilometri lontano. Da una don-na che, delusa sfiduciata tradita, e senza dubbio stanca di vivere- secondo la versione incerta dei giornali -, aveva volato, da unquinto piano sul selciato.I giornali avevano stampato la fotografia di lei sulla prima pagi-na, ma nessuno sapeva con sicurezza perché era morta, proprionessuno. Franco Salustri, sceso dal treno, comprò un giornale. Vide la fo-tografia e impallidì improvvisamente. Riconobbe Marcella.- Che ti succede, ancora?- domandò Carla.- Niente,- rispose con voce molto bassa Franco Salustri. - Diconiente -. Poi, dopo un poco: - Mi pare d'averla vista qualche vol-ta, questa qui. Ma dove? Non ricordo dove.

S o g n o d i u n ' o m b r a è l ' u o m o . ( P i n d a ro )

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OGGIFUTUROPAGINA 22

"ESTREMI D'ORIENTE… UNA STAGIONE DI PRIME VOLTE

IN ITALIA"Viaggio nel patrimonio artistico ed economico cinese

*di Al fredo Pasol ino

Cri t ico e Storico del l 'Arte - Esperto d'Arte modernaAccademico dei Micernei

Il lavoro, i sogni e la politica secondo gli artisti nell'incontro-maratona con Obrist a Torino - Chi ha paura del Dragone ? Chi

ripensa con timore ai 51 miliardi di dollari in meno di Tokio suPekino? Le borse ancora tremano dopo che il PIL cinese si è at-testato a 1339 miliardi di dollari, in altre parole, l'ultimo derbyd'Oriente si è chiuso uno a zero per la Cina, ora prima economiamondiale, sorpassando l'USA.Si è tempo di bilanci e la chiusura dell'anno, dicembre darà lospunto per guardare alla terra dell'Est con un occhio meno preoc-cupato e più rivolto alla cultura, all'arte e alle arti. Anche in Ita-lia, inedito palcoscenico per la "China Power Station", visioniuniche dall' "altro mondo" direttamente nella citta della MoleAntonelliana.Mentre il 6 novembre '10 si sono festeggiati i 40 anni di relazio-ni diplomatiche tra la terra della celebre Muraglia e il nostro Bel-paese sulle note della Guangzhou Symphony Orchestra, in Ligu-ria e nella Capitale, con un ricco calendario di appuntamenti:cultura, economia e scienze, a tu per tu con le città dell' "alta ve-locità": Torino, Milano, Roma, Firenze e Napoli. Una rassegnaunica insieme a uno spaccato di vita cinese d'altri tempi. Immer-si in una cornice sonora autenticamente orientale. Hanno apertoi festeggiamenti gli accordi, le note, gli arpeggi della prestigiosaGuangzhou che, con oltre cinquant'anni di storia alle spalle, ap-proda lunedì 29 dicembre al Teatro la Fenice di Venezia, e il 5 di-cembre all'Accademia Nazionale Santa Cecilia a Roma.L'anno culturale della Cina è pure un'imprendibile occasione dibusiness: atmosfere asiatiche della regione del freddo e sperdutoHnan si uniscono alla fantasia di un giovane imprenditore diCarpi. In un riuscito mix tra creatività italiana e concretezza ci-nese. Linee squadrate tonde, colori accesi e tenui insieme, con-densano, in prodotti di fine artigianato, due culture agli antipodidel globo. A dimostrazione che le relazioni internazionali, sia pu-re tra piccoli imprenditori, aiutano il progresso < tout court >, eche la Cina è vicina, vuol dire che l'Italia, anche quella un po'sorniona, non è poi così male.Fidenza poi, ha tenuto a battesimo un singolare gemellaggio trai designer cinesi e italiani, con il progetto STONEWARE DI AT-MOSPHERE, che porta il mangiar bene e con stile nella comunitàglobale. "Il futuro della Cina ? E' come uno schiaffo in faccia" :così Cao Fei, capelli lunghi e occhiali, ha risposto alle domandedi rito, durante la maratona (quasi 9 ore da mezzogiorno alleventuno), all'intervista che un critico svizzero Hans Urlich Obri-st ha organizzato, il 7 novembre, nell'ambito della mostra " Chi-na Power Station ", da lui stesso curata alla Pinacoteca Agnellidi Torino. Il tema di questa Kermesse, che sfocerà in un libro nel2011, è appunto "Il Futuro della Cina". E a rispondere sono sta-ti chiamati 25 artisti (molte presenze in mostra), critici e scritto-ri cinesi, ma non solo ( c'era anche il tedesco Iago Nierste )."Li abbiamo chiamati - spiega Ginevra Elkann, vicepresidentedella pinacoteca - perchè ci raccontassero il loro punto di vistasu quell Paese e sulla situazione non solo artistica." Dall'armonia

"zen" culto dell'equilibrio e della bellezza, all'integralismo maoi-sta. Dai tavoli dei ristoranti cinesi, la condivisione simposiale delpasto cinese. Un "secondo" Oriente da esplorare, dopo quellonipponico, è stato così alla Pinacoteca Agnelli di Torino. "TheFuture of China" è stata una maratona del critico Hans UlrichObrist, un intreccio di dialoghi sul futuro della nuova prima po-tenza economica al mondo, con filosofi, artisti, architetti inter-nazionali. Questo e molto altro ancora, si è visto a China PowerStation. Capolavori contemporanei della collezione AstrupFearnley in mostra fino al 27 febbraio 2011. Video, installazionidi grandi dimensioni, pennellate d'oltreoceano e sculture svelanoalcune delle risposte più innovative dell'arte. Nell'esplosionecreativa di una generazione di artisti d'avanguardia, come CaiGuo-Qiang e Huang Yong Ping, e post-Mao di cao Fei, LiuWei e Yang Fudong. Cao Fei ha 32 anni, in mostra proponeun'installazione (I.mirror. a Second Life City), in cui in un cubonero si proiettano immagini dal mondo virtuale, dove vive e agi-sce il suo avatar. "Mi interessava - spiega - creare uno spazioemozionale. Per me Second Life non è un'altra vita, ma un mon-do per comprendere il nostro mondo".Alla ipertecnologica Cao Fei, espressione di una Cina metropo-litana, fanno da contraltare artisti come Yang Xinhuang ( ha i li-neamenti un tartaro) che invece si ispirano alla natura; usano so-lo legno e pietre e fanno pensare al nostro Penone. "Attraverso lascoperta della Natura, scopro me stesso", afferma. E sono ancheespressione dell'immensa provincia cinese, dove è addiritturadifficile avere informazioni su ciò che accade nel resto del mon-do, e non solo in campo artistico.Un campo artistico dove, a differenza di quanto possiamo im-maginare, le cose non vanno tutte liscie: "Mancano - spiega ilcritico Bao Dong - i musei dedicati all'arte contemporanea. Lestrutture museali in Cina sono state sempre usate come strumen-ti di propaganda o a fini di lucro. E manca una tradizione criti-ca". Il tema dell'ottimismo e del pessimismo percorre le risposte,alla domanda su cosa pensano del capitalismo e del futuro dellaCina. C'è chi, come lo scrittore Li Hong Qi, afferma apolittica-mente : "Il mondo non ha futuro, gli esseri umani non possonoaverne. Ma non è un problema solo cinese". " Il problema oggi ècollegato. E' come guardarsi in uno specchio, anche il modellooccidentale è da cambiare" dice Liu Chuang che ha 32 anni e inmostra porta un'installazione (Buying Every Thing of you) contanti oggetti d'uso commune. "Non credo che cambiare il siste-ma possa portare il paradiso in Cina" dice Qiu Anxiong. A ispi-rare il suo bel film d'animazione (Minguo Landscape) è statoWilliam Kentridge: "Ho studiato in Germania e poi a Londra, eil suo lavoro mi ha molto influenzato". Come molti degli artistiintervistati, Qiu Anxiong ha una visione < filosofica >. Raccon-ta di un suo progetto che guarda da un aereo : "Quando sei lassùti rendi conto come la nostra vita sia simile a quella delle formi-che. E guardi le formiche come Dio guarda gli uomini". Poi par-la della critica: "Il problema in Cina è che non abbiamo uno stan-dard di valutazione nostro : cosa in arte contemporanea ha valo-re e cosa no ?". C'è chi, come Yang Xinhuang, paragona capita-lismo e modello cinese ai principi di yin e yang (contrazione edespansione) : " C'è del buono anche nelle cose che sembrano cat-tive, o del cattivo anche nelle cose che sembrano buone". Piùespliciti nella critica al modello cinese attuale sono artisti comePak Sheung Cheun che viene da Hong Kong (uno dei pochi aparlare in inglese). Per lui, che disegna anche fumetti, gli artistidebbono "comportarsi da infiltrati, quasi come span, misura delsistema".Curiosamente molti non hanno sogni nel cassetto : "Tutti I miei

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PREMIO SPECIALE

"PORTA DEI LEONI" PER IL LIBRO EDITO

Questa Presidenza pone grande attenzione alla tematica lette-raria che si riferisce ad una parte di vita intensamente e ro-

manticamente vissuta, ricca di significati che si rifanno ai valoripiù sani della nostra esistenza come messaggio spirituale rivolto

alla meravigliosa intuizione delle grandi verità dell'Uomo, oggiancora avvinto dalle cose fatue di questo breve arco terreno. GliAutori che vengono premiati hanno diffuso questo messaggio concoraggio e sacrificio, dando alla stampa la loro ispirazione, comepersonale contributo, come spinta a soffermarsi sul vero voltodelle cose. Il riconoscimento viene attribuito per il nobile impegno culturaleassunto nel promuovere l’affermazione ed il raggiungimento deinobili ideali della vita, attravarso l’autentico e particolare mes-saggio scritto.

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sogni sono realizzabili perchè non costano molto. Ho semprerealizzato tutto quello che ho ideato", afferma Hu Xieg Qian. Edesprime la concretezza di altri che non pensano a grandi opere,ma a lavori che si possono fare pur tra mille difficoltà". Al pas-sato guardano le grandi tele figurative di Zhou Zixi, giacca mol-to militare e capelli rasati: si ispirano alla seconda metà degliAnni 40, quando Mao conquista tutta la Cina : "Quel periodo -spiega - è stato crudele, quel che è accaduto allora ha influenza-to i decenni a venire. Vi fosse stato un altro esito oggi avremmoun'altra Cina".Scambio di Cultura - Con 192 mila mq espositivi a primavera

riaprirà i battenti il nuovo Museo Nazionale della Cina di PiazzaTien nan men, uno dei più grandi poli espositivi al mondo. Do-po un lungo e importante intervento di restauro, è destinato a di-ventare anche una vetrina della cultura italiana in Asia. Una "col-laborazione modello" all'insegna delle relazioni commerciali edello scambio di mostre ed eventi, tra i due Paesi. Il tutto orche-strato da MIBAC, che in un'ottica di reciprocità, si farà promo-tore per ospitare un museo stabile cinese nelle sale di PalazzoVenezia a Roma. Esempio della coesione tra due antiche civiltà,l'Anno Culturale della Cina si dimostra un tassello fondamenta-le per comprendere meglio la cultura d'Oriente.

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d i S a v e r i o I t a l i a n o(Delianuova-RC)

A RICORDO DI "ELI"

... Il tempo,riporta i pensieri sorreggonle gemme di vitaun petalo rossodi rosa si staccalibrando nel tiepidosole si reggedal vento guidatonell'ombra sospirisopiti ricordanl'assenza totaledell'aspetto più carodella vita terrena... Il tempo, ricordi ritornandagli albori passatiscandisconogli attimi belli vissutil'immagine restadi giovane donnaimpressa nel cuoreeterna gioviale immutabiledal sogno realeche in cielo procurapassaggi ed attesecongiunte al tuovivere eterno... Il tempo!

Delianuova 14/11/2010(Italiano Saverio)

“ E l i ”Ritratto di Elia Errico Alemanno

(2.5.45 - 10.1.2010)di Michele Alemanno

(Dal nr. 2 - Maggio-Giugno 2010di Oggifuturo

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... E SCOLPIRONOIL DESTINO

Potrà l’Uomo intessere le trame dell’avvenire, fino a tracciare le linee del proprio futuro?

Esistono fili invisibili che reggono infiniti futuri possibili, così che l’Umanità possa scegliere il suo?

di Michele Alemanno

Joe Parker stette fermo davanti al palazzo del Congresso. Lastruttura solida che si ergeva al cielo gli dava un senso di ca-

pogiro; quarantasei piani affollati di gente intenta, nel pieno im-piego di tutte le facoltà mentali, alla realizzazione di un proget-to che egli riteneva impossibile.Il futuro, in quel palazzo, era considerato come realtà che si po-teva toccare!Migliaia di menti che si facevano chiamare futuribili, con calco-li statistici, tenendo presenti migliaia di fattori evolutivi, inqua-dravano in schemi matematici le linee del futuro, come a legge-re la mano di tutta l'Umanità!I fattori evolutivi erano registrati dai calcolatori elettronici. In-numerevoli schede perforate suggerivano altrettante possibilitàche venivano inquadrate in schemi equazionali ritenuti immuta-bili.Le incognite erano calcolate in base a parametri umani imma-nenti e contingenti.Cervelli dotati di poteri supernormali sondavano i misteri del-l'essere e del suo divenire; un complesso ciclopico che volevaracchiudere in schemi matematici il futuro dell'Uomo!Una ventata gelida gli fece socchiudere gli occhi. La polvere sot-tilissima glieli fece lacrimare. E la visione delle cose divennesfuocata, opalescente, come vista attraverso cristalli di roccia edi lave pietrificate.Che strana sensazione. - pensò - Vedere le cose attraverso cri-stalli di roccia. Che razza di idea!Estrasse dalla tasca interna della giacca un cartoncino giallo. Poiguardò l'orologio che segnava le cinque del pomeriggio. Con-venne di essere in perfetto orario.Quando si trovò nell'ascensore, l'idea di tornarsene da dove eravenuto gli balenò insistente. Non aveva dimestichezza con quel-la gente. Erano esseri strani che quando ti piantavano gli occhiaddosso, ti davano la certezza che stessero leggendo le pagine diun libro. Senza contare tutti quei discorsi che facevano rizzare icapelli; costanti spazio-temporali, fenomeni pulsanti e reversibi-li, strutture dell'essere, telepatia cosmica, memoria universale.Portò una mano a tastare la tasca della giacca. Si senti rassicura-to quando avverti il contatto del cartoncino. Era il biglietto d'in-gresso. "Presentarsi immediatamente al palazzo del Congressoper importanti comunicazioni". Firmato, il Delegato.Gli avevano detto di salire al trentesimo piano, adibito alle se-greterie dei vari reparti. L'ufficio informazioni lo avrebbe indi-rizzato dal Delegato.Il piano gli apparve deserto. Era tutto lucido, dai pavimenti aimuri e al soffitto. Le porte metalliche chiuse, gli dettero la sen-sazione che dessero su chissà quali mondi. Oppure nel vuoto.Forse aprendone una si sarebbe trovato sulla soglia di un preci-pizio che l'avrebbe riportato di colpo sulla strada.Ma, perché non c'era nessuno?Stava per meravigliarsene quando la cognizione del tempo gli

suggerì che a quell'ora pochissimi dovevano essere quelli cheprestavano ancora la loro opera. E, quei pochi, in uno stabile co-si grande, si disperdevano tanto, forse, da incontrarne uno ognidieci piani.All'ufficio informazioni doveva esserci qualcuno. Ne fu certo as-sieme alla convinzione che troppi pensieri strani si insinuavanoda qualche minuto, esattamente da quando aveva messo piedesulla piazza del Congresso.Cercò la spiegazione, che, doveva essere questa. Lui, un milita-re, comune capitano dei collegamenti, era stato convocato nien-temeno che dal Congresso dei Futuribili. Forse dalla sua cartellapersonale avevano tirato fuori delle doti di ipersensibilità chenon possedeva, o che credeva di non possedere, mentre le pos-sedeva? La mente si era di conseguenza confusa, forse, sugge-rendogli percezioni inconsuete e quindi strani pensieri.Ma questa era una razza di spiegazione che egli non conosceva.Si dette del cretino. Poi si offese con se stesso per essersi man-cato di rispetto.Alla fine gli venne da ridere. Si sentiva leggero e confuso, e, sicomportava come il bambino che ha perduto la mamma in ungrande magazzino.Che bella figura, con tutta quella divisa che si portava appresso.E chissà che faccia aveva.Era necessario un contegno professionale di durezza consueta.Cercò di assumerlo immaginando l'espressione del suo colonnel-lo, quello che non rideva mai.Finalmente.La prego signorina - sorrise ad un'esile figura allo sportelloinformazioni - Sono il capitano Parker, dovrei essere atteso. -Certamente signore. - disse la fanciulla - ricambiandogli il sorri-so. Dette un'occhiata distratta al cartoncino giallo. - Vada per ilcorridoio 5, fino alla penultima porta a destra."Questa neanche lo ha letto il cartellino" pensò Joe "Sarà una fu-turibile anche lei".Corrugò la fronte estremamente interessato alla circostanza.- Il Delegato mi ha appena avvertita del suo arrivo, signorParker.- Ah, ora capisco, signorina.- Come ha detto, scusi?- Niente, niente. Corridoio 5, ultima porta a destra- Penultima, signore. Ho detto penultima.- Certo, penultima, certo. Avevo capito male.Si sentì meglio quando la fanciulla apri la bocca per un lungosorriso.

...Ogni cosa creata era al suo posto;quello dovuto. Anche l’Universo!

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Si tirò la giacca sul collo, e le mani andarono al nodo della cra-vatta.Le poche frasi scambiate gli avevano lasciato l'amaro in gola,con la certezza questa volta, di aver fatto la figura dell'idiota.Cercò inutilmente le sigarette.Quando fu davanti alla scritta "corridoio 5" sentì ancora il dub-bio sulla necessità della sua presenza. Voltandosi avrebbe potutoancora scorgere lo sportello informazioni. Forse la fanciulla lostava osservando.- Tornarmene adesso significherebbe passarle davanti. Dovreispiegarle. Troppo difficile. A quest'ora avrà anche informato ilcome diavolo si chiama.Guardò l'orologio. Era in ritardo.Troppi indugi, troppe considerazioni premature. Si stava ponen-do troppi problemi. Finché ci fu un barlume di logica pratica. -Sono un militare. - si disse alla fine - Devo considerare solo i fat-ti. Solo quelli. Mi hanno invitato al palazzo dei futuribili? Ebbe-ne io ci vado. Quando mi spiegheranno di che si tratta, agirò diconseguenza. Al diavolo la signorina che mi sta guardando. An-zi, voglio proprio vedere.Voltò la faccia in direzione dello sportello informazioni. La fan-ciulla non c'era più e le luci di quell'ufficio erano state spente.Avvertì un senso di benessere generale.- A pensarci bene, non mi hanno invitato in modo proprio ele-gante. Un cartoncino giallo e poche parole piuttosto perentorie.Che razza di maniere.- Si accomodi, capitano Parker.Un uomo altissimo, sulla soglia della penultima porta a destra, loattendeva. Lo invitò ad entrare con un gesto della mano, e quin-di ad accomodarsi.Parker l'osservò mentre gli stringeva la mano. Aveva oltrepassa-to i sessant'anni, ma il vigore di quella stretta, parlava chiaro. Icapelli, ancora nerissimi, davano un ottimo contrasto con le ru-ghe del volto e della fronte. L'eleganza dell'abito scuro lo rende-va di una moda particolare.- Mi chiamo Slim, capitano, Slim Olden. E questa è la signorinaIrma Isler, la mente dell'ufficio informazioni, ma anche validacollaboratrice delle nostre ricerche.La signorina Isler non perse tempo a tendere la mano. Joe la sentìtiepida e morbida, con una buona presa.- Ah, lei è qui? - si lasciò sfuggire.- Bene, capitano. - riprese Slim Olden - Il Delegato verrà a mo-menti. Ci saranno i professori Raff Aldrin e Red Stewart, due ve-re celebrità nel campo del calcolo dei futuri.- Sono ansioso di conoscerli. - sorrise Joe avvertendo il sudoreche gli scendeva per il petto.- Ma, non era per le cinque l'appuntamento? Siamo in ritardo.Olden parve sconcertato. La signorina Isler invece sorrise conpalese benevolenza.- Il ritardo, capitano Parker, in questa circostanza, ci farà guada-gnare del tempo assai prezioso per il futuro.- Hum. - fece Parker accollandosi la giacca -Non ho capito granche e non fa molta differenza. Ma una cosa deve essere ben chia-ra; io non ho tempo da perdere. Non posso mancare in eterno daldipartimento.Una minuscola luce si accese. Irma alzò il ricevitore riponendo-lo un istante dopo.- Stanno arrivando.Joe riuscì a nasconderlo, ma il fatto che si sarebbe trovato facciaa faccia con il capo dell'organizzazione dei futuribili, lo emozio-nava. Pensava alle doti di quell'uomo, sentendone il fascino.Irma e Olden apparivano tranquilli, ma anch'essi, come lui, non

sapevano più di quanto non avessero già detto. Questo stando al-le loro affermazioni.Ci fu un momento che bastò a fargli sentire uno strano senso diinferiorità. Ma il momento successivo ricordò di essere un capi-tano della fanteria marina in missione presso il Centro Futuribi-li.Sono imbarazzato, pensò, ma la mia divisa non soffre emozioni,e nasconde bene le mie.Questa volta Irma e Olden gli ricambiarono il sorriso.- Buona sera, signori. - disse il Delegato appena fu entrato, se-guito da altri due signori - Spiacente per il ritardo. Non è dipesoda me.Guardò dritto in faccia a Parker.- Buona sera, Capitano. Immagino avrà già scambiato qualcheparola con i miei collaboratori. Anch'essi saranno parte attiva delprogetto.Quanto Joe fece fu battere i tacchi e salutare col capo.Aveva deciso di assumerlo, finalmente, quel contegno militareche aveva giudicato indispensabile.- Ma passiamo alle presentazioni. - continuò il Delegato - Capi-tano, Irma, Slim, ecco altri due membri che prenderanno parte alprogetto. Si tratta dei professori Raff Aldrin e Red Stewart.Ci fu qualche stretta di mano, e due battute di tacchi.- Bene. - riprese il Delegato - devo immediatamente dire che lanostra riunione non è altro che la conferma di quanto avevamogià previsto. La situazione è quanto mai grave, e si deve agire su-bito. Siamo al corrente dei nostri compiti, credo. Fra quattro ore,appuntamento al grande hangar. Lei, capitano Parker, verrà connoi.- Sono d'accordo, signor Delegato. - iniziò Parker.- Mi chiami Mason, capitano.- Va bene, signor Mason. Volevo dirle che a questo punto devosaperne di più intorno a questo progetto. È chiaro che se mi por-tate con voi a qualcosa dovrò servire. Devo ben sapere quali so-no i miei compiti, visto che gli altri signori sanno già quanto de-vono fare.Mason attese prima di rispondere. Una cosa fu ben chiara; Joenon si era guadagnato la sua simpatia.Le dirò, capitano Parker, allora, che lei è a mia completa dispo-sizione. Farà, cioè, volta per volta, ciò che da me e dai professo-ri Aldrin e Stewart le sarà ordinato.- A questo ci ero arrivato, signor Mason, considerata la piega cheha preso tutta la faccenda. Come vede non mi ha detto niente.- E non le dirò nient'altro.Estrasse un foglio dalla tasca e glielo porse.- Tenga. Qui c'è tutto scritto, capitano. Lei è distaccato presso ilnostro centro a tempo indeterminato e alle mie dirette dipenden-ze. Pertanto, lei, saprà non più di quanto io deciderò di farle sa-pere.Grazie della fiducia, signore. Ma devo anche dirle che...Mi permetta, capitano Parker - lo interruppe il professor Aldrin -non consideri l'aggressività del signor Mason come mancanza dirispetto. Anch'egli non fa che eseguire gli ordini. Posso assicu-rarle che si tratta di un dannato accidente di portata tale da coin-volgere l'intera Umanità. Siamo a un grande bivio, capitano, e cisono pochissime possibilità di uscirne per la via giusta.Una pacca sulle spalle di Joe concluse la frase. Poi Aldrin si ri-volse a Mason.- So perfettamente che lei non condivide il mio piano, Delegato,ma le circostanze ci impongono di portarlo a termine il più sere-namente possibile. Le sarei grato se evitasse di creare inutili at-triti.

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Mason ebbe un moto di insofferenza.- Devo dirle, poichè siamo a tanto, che non solo non condividoil piano, ma lo ritengo addirittura assurdo. Come ritengo assurdala presenza del capitano Parker.- Qui si sbaglia, Mason - intervenne il professor Stewart, che fi-no a quel momento aveva apparentemente ignorato la discussio-ne.- L'assenza del capitano Parker, di una persona del suo tipo, ren-derebbe impossibile la missione. Ho detto impossibile, Mason.A questo punto, egregi signori - esordì Olden - mi faccio un do-vere di esprimere al Delegato la mia solidarietà per quanto hadetto. Non credo per niente alla riuscita dell'impresa. Ma devoanche aggiungere che sono del parere del professor Aldrin. Do-potutto sarà certo una bella esperienza.- Grazie. - disse rinfrancato Aldrin - Una volta in viaggio si po-trà tornare sull'argomento con termini più accademici.Mason guardò l'orologio con un gesto d'impazienza.- A parte le nostre considerazioni, se vogliamo partire per tempo,dobbiamo darci da fare. L'appuntamento è alle 22, sulla pista. Visaluto, signori.Uscì lasciando l'uscio aperto.- Grazie, professor Aldrin. E, grazie anche a lei professorStewart. - riconobbe Parker mentre i due si apprestavano ad usci-re.- A presto, capitano - salutò Olden con il consueto sorriso.- L'accompagno. - fece Irma - Le faccio vedere la sua stanza. Sisbarazzerà della divisa per indossare qualcosa di più adatto.- Lei non ha detto una parola, signorina Irma - fece Joe di ri-mando - Mi sembrano tutti un po' matti. Prima si trattava di unpreconcetto, non lo nego, ma ora lo affermo con convinzione. Mihanno messo addosso una strana tensione. Sono veramente an-sioso di saperne di più su tutta la faccenda. Lei, cosa ne pensa?Irma si fece serissima. Parve volergli rivelare qualcosa di tre-mendo, tanto gli occhi si erano dilatati. Ma si limitò a un sem-plice:- Sono solo una segretaria. Durante il viaggio nello spazio saròaddetta ai collegamenti. L'appuntamento è al grande hangar, ca-pitano. Arrivederci. - concluse indicandogli la stanza.Un viaggio nello spazio! Aveva detto più quella fanciulla in unsolo secondo che non quegli strani tipi in tutta la serata.Ma, a che fare? Che ci fosse di mezzo la strategia militare? Mano, impossibile! Forse una nuova strabiliante arma bellica? As-surdo! Eppure, il professor Aldrin aveva parlato di un dannatoaccidente che avrebbe coinvolto il genere umano.Quel Mason è più antipatico del colonnello Granger, pensò Joe.Nello spazio io. Cosa ci faccio in un abitacolo cosmico?Convenne di essere il pesce più piccolo di quel bizzarro gruppodi taciturni.Indossava la divisa dell'esercito degli Stati Uniti; nella missioneavrebbe ufficialmente rappresentato il Governo, eppure, sentivala sua personalità alla mercé di quegli uomini ai quali era statoaffidato il compito di risolvere quel maledetto accidente.Ricordò le loro facce, una per una, assieme alle parole che ognu-no di essi aveva pronunciato. Inoppugnabilmente, la certezza diessere condizionato dalla loro volontà gli dette un forte senso didisagio.Mason era stato duro, ma aveva usato termini sinceri.Il professor Aldrin aveva speso qualche frase sulla necessità del-la sua presenza. Olden lo sentiva più vicino; aveva pacato le ac-que.Irma sembrava non sapere nulla sulla natura della missione. Ilsuo silenzio gli era stato ostile.

Ma, nessuno gli aveva rivelato i particolari. Stewart aveva chia-ramente affermato che la sua presenza era indispensabile!In effetti, forse, nessuno di loro si era espresso secondo quantoeffettivamente pensava.Anche questa considerazione, Parker la ritenne troppo grande etroppo avventata per tipi di quella statura.Una conclusione insperata lo rese più sicuro e più fiducioso; nonera tanto importante come gli altri si comportassero nei suoi ri-guardi, ma come egli si comportasse con loro.Tante volte aveva eseguito gli ordini senza fare domande, senzachiedersi il perché, perfino! Ebbene, questa era un'altra occasio-ne; una di quelle volte. Tutto qui.

* * *Sulla grande piattaforma di lancio si vide venire incontro Irma.- Il signor Mason la prega di raggiungerlo a bordo, capitano -disse sorridendo, appena gli fu abbastanza vicina - Gli altri sonotutti arrivati. Si parte fra dieci minuti.Lei signorina Irma, ha la cadenza di un plotone in marcia e la li-rica di un ripetitore automatico. - affermò serio Joe - Se potessiesserne certo, le direi che con quel tono di voce il suo sorriso sto-na. Vorrei poter dire che si sente costretta a rivolgermi la parola.La fanciulla gli si mise accanto senza ribattere. Si diresse versola minuscola astronave.Quando Joe le fece cenno di salire per prima la scaletta, Irma nonsorrise.- Può ancora rifiutarsi di partire, capitano Parker. Lo faccia.Questa volta la sua voce suonò carica di turbamento.- Non ne vedo il motivo, signorina. E poi, non so a quale titolomi offre il suggerimento. Ne so troppo poco per prendere delledecisioni che non siano quelle del Dipartimento della Difesa.- Pare ne faccia una questione di principio. Ma, se me lo conce-de, devo dire che questo è un viaggio balordo, che finirà male.Più di qualcuno ci rimetterà, può esserne certo.- Visto che già lo ha detto, glielo concedo, signorina Irma.Nient'altro?- Sì. Se rinuncia a partire, della missione non se ne farà più nien-te e si eviteranno inutili rischi.- Salga. Ci stanno aspettando. - concluse Parker rabbuiato.Al portello c'era ad attenderli Olden. Joe non se lo ricordò cosìsorridente. Lo salutò con un gesto del capo.- Da questa parte. - indicò Olden - E benvenuti a bordo. Ci sia-mo tutti. La sala comandi è qui a due passi.Parker si sentì chiudere il portello alle spalle. Le frasi ricche dibattute di Olden, non lo fecero cambiare di umore.Quanto gli aveva detto Irma lo aveva irritato. Al tonfo del por-tello, avverti un senso di smarrimento, come quello che precedel'attacco del nemico in un'imboscata.Avverti l'ambiente ostile. Un sibilo che veniva dalla parte più in-tima, suonò come un campanello d'allarme. Fiutò il pericolo,sconosciuto ma presente. Uno scatto del capo e incontrò losguardo freddo, tagliente di Olden in una muta e misteriosa inte-sa con Irma.- Ci siamo. - disse.Un pannello scorrevole si sollevò rivelando la sala comandi. Il-luminatissima e invitante faceva mostra di lucenti strutture. Glistrumenti per la navigazione e il controllo erano sistemati sullepareti, a mezz'aria, dando l'idea della vastità. Una sfavillante pol-trona, messa al centro dell'ambiente, sembrò non avere alcunafunzione.Solo il professor Stewart si mosse per andare incontro a Joe. Tut-ta la sua figura manifestava una grande cordialità.

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- La prego, capitano Parker, si accomodi qui. - indicò la poltro-na - Sarà il suo posto per tutta la durata del viaggio. Non lo do-vrà abbandonare per nessuna evenienza.Joe vi prese posto senza commenti.Mason mosse appena le labbra. Aldrin si piegò in un profondoinchino, abbozzando un sorriso.Irma e Olden presero posto rispettivamente all'apparato radio eai comandi.Ci furono alcuni minuti di perfetto silenzio. Quindi Olden disse:- È il momento. Dieci secondi. Passò alla conta alla rovescia.L'abitacolo ebbe un sussulto improvviso. Ma fu l'unica sensazio-ne materiale della partenza. Dopo di essa un leggero senso di im-ponderabilità e un vago stordimento.- Siamo nello spazio, signori. La nostra missione è cominciata -disse Mason con una punta di ironia - Da questo momento, i pro-fessori Aldrin e Stewart saranno gli esecutori materiali del pro-getto. Le istruzioni sono racchiuse in questa busta. Ci dovremostrettamente attenere ad esse...Parker vide porgere la busta ad Aldrin, che prese la parola dopoaverne letto il contenuto. Vide i movimenti delle labbra, i gestipacati delle mani. Vide il volto scuro di Mason, che, continuavaa discorrere. Vide Olden agli apparati di guida che accennava dicapire. Scorse alla sua destra Irma parlare ad un microfono invi-sibile, scuotendo a tratti il capo per accomodare i lunghi capelli.Ma le voci non le ascoltava più: non le percepiva. Non erano in-teressanti. Sentiva che non avevano più importanza. Riceveva levibrazioni dei motori-apparati. La fibbia della cintura di sicu-rezza suonava al tocco cadenzato delle sue dita. Questa era l'u-nica realtà, al momento.Avverti l'impossibilità di muoversi, ma non se ne preoccupò. Delresto qualcuno gli aveva detto che quello sarebbe stato il suo po-sto per tutta la durata della missione.Ebbe la certezza inconfutabile che qualcosa stesse cambiando.Un agente sconosciuto gli permetteva di percepire una diversitànel modo di considerare le cose.Era certo di non possedere più l'impaccio e il senso di inferioritànei riguardi dei compagni. Erano grandi uomini certo. Ma ora lisentiva accessibili.Ora che non li ascoltava più!Ebbe la netta sensazione che, se avesse parlato, avrebbe provo-cato un'eco paurosa. Quel silenzio pesava.Svanì anche il senso dell'incertezza, del dubbio e della paura.Il professore Stewart smise di parlare. Irma e Olden lasciarono iloro posti per raggiungere Mason e Aldrin all'altra estremità.Tutti e quattro gli si fecero attorno guardandolo con curiosità. In-contrò i loro sguardi e gli parvero così vuoti, e al tempo carichidi smarrimento.Aldrin annuì soddisfatto, rassicurando gli altri. Parker lo capivada come tornavano a guardarlo di tanto in tanto. Anche Masonparve tranquillizzato.Poi senti la sua personalità crescere fino a divenire smisurata. Glialtri dipendevano da lui; c'era la certezza, adesso, di essere dav-vero indispensabile all'impresa.Forse gridò il nome di Mason; un'impressione che sarebbe pre-sto svanita se Mason non si fosse voltato a guardarlo.- Ebbene, signor Mason?- Devo ammettere che la prima fase del piano è riuscita, egregiocapitano Parker. Ma non si illudano gli eminenti professori di po-terlo sul serio portare a termine.- Siamo già alla prima fase, dunque?- Esatto, Parker.- Allora risponda a questa domanda: in che rapporto è la missio-

ne con il Ministero della Difesa?Mason parve sconcertato. Fu solo un attimo.- Tanto vale che glielo dica. Faccia bene attenzione. Tre mesi orsono il centro futuribili comunicò al Presidente che, con l'ap-prossimazione di uno o due giorni, gli Stati Uniti sarebbero statiattaccati. Comunicammo la data di domani.Il volto del Delegato, nella pausa che seguì, assunse una espres-sione che a Parker apparve ridicola. Sentì la risata ripercuotersidentro come un suono di mille campane.Indirizzò al Delegato una frase convenzionale.- Non mi faccia ridere, Mason. Lei mi sta prendendo in giro. Ionon ho mai veduto di buon occhio i cosiddetti "Futuribili". Orami accorgo che avevo ragione.Mi dica, di grazia, dove l'ha veduta questa guerra, in una sfera damedium, o nelle segrete combinazioni di un comune mazzo dicarte?- Lei è un mediocre, capitano. E la sua ironia non mi piace.- Sarà. Ma non mi venga a dire che l'Istituto di Futurologia è ar-rivato alla conclusione della guerra soltanto attraverso gli studi.C'erano sicuramente degli informatori, per giunta male informa-ti, che hanno suggerito l'idea. Una guerra è impossibile; è un fat-to matematico. Non servirebbe!- Mi ascolti attentamente, capitano Parker. Lei non si è reso con-to di quanto potente sia la nostra organizzazione e con quali mez-za agisca. Nei nostri laboratori esistono svariati modelli mate-matici controllati dai computer, per la previsione dei futuri delmondo. Essi tengono conto di quanto accade nel presente, e, dal-la profonda conoscenza di esso, si arriva alla previsione dei varifuturi. C'è solo da scegliere.- Da scegliere?- Certo, per quanto la teoria sia più elastica della realtà. I nostriinformatori altri non sono che i fenomeni e le interazioni di ca-rattere critico nel mondo contemporaneo che ci permettono diutilizzare tutta una serie di simulazioni della realtà, fino a preve-dere tutti i possibili orizzonti e agire per determinare il più con-veniente. Abbiamo un patrimonio tale di conoscenza che siamoin grado non solo di penetrare i segreti della storia del nostro av-venire, ma addirittura di forgiare il nostro futuro.- Questo sempre in teoria, vero signor Mason?- Sì, accidenti. Sempre in teoria. In realtà non si è potuto proce-dere ad una scelta, in questo caso. E la guerra atomica si è di-mostrata risultante unica e incontrastata. Venti giorni dopo la no-stra rilevazione, le autorità ci resero noto che il servizio di spio-naggio aveva confermato la cosa. La guerra era inevitabile.- Come mai, allora, non c'è stata scelta?- Mio caro Parker - assentì Mason - I poteri raggiunti dall'Uma-nità non sono stati usati in modo intelligente e responsabile, co-sì i valori umani e le istituzioni non hanno tenuto il passo. Si ètrattato di una perfida dissonanza che ha posto gli interrogativisul futuro in forma veramente drammatica. Di colpo si è tornatia vivere nell'equivoco. L'idea che il nostro mondo fosse supera-to ha portato a distruggere il presente senza sapere cosa potrà av-venire dopo. Un maledetto fenomeno di regressione!Il professor Stewart si mosse dal suo posto andandosi a metteretra Mason e Parker. Il movimento delle braccia gli fece capireche stava discutendo animatamente.Aldrin aveva lo sguardo allucinato. Sembrava impietrito. Irma eOlden abbandonarono gli strumenti, mentre l'abitacolo venivaimmerso in una luce violenta, intermittente come il pulsare di ungrande respiro!Avvertì le vibrazioni di Mason:- Accidenti, il contatto. Il contatto... professore... si è stabilito!

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I volti si fecero allucinati, in espressioni opalescenti. Le stesse fi-gure e le cose che vivevano attorno si confusero con l'etereo alo-ne di una presenza che si avvertiva inoppugnabile.C'era il senso della consapevolezza. Le loro singole coscienzeerano faville di una tale consapevolezza. Da essa si erano spri-gionate per esistere individualmente in un Universo che respira-va.Per un istante fu certo di afferrarne lo scopo. Al di fuori delle fer-ree leggi del caso percepiva una specie di subcosciente regolato-re incontrastato di misteri non materiali; oltre il mondo degli ato-mi, al di là di qualsiasi ricerca umana.La mente ingigantiva fino ad abbracciare le oscillazioni di quel-l'imponente respiro; migliaia di milioni di anni spettatori diespansioni e addensamenti dell'Universo, fino ad un nucleo difuoco, ad un piccolo atomo primordiale, fino al profondo subco-sciente, essenza di tutte le cose.Poi la realtà parve tornare al normale. La vita assunse le sem-bianze di un parassita, cresciuto in qualche remota parte dell'U-niverso. Non più consapevolezza; i fini sfuggivano a qualsiasicervello. L'esistere si svolgeva confuso, stretto nei limiti angustidi esseri umani miseramente coscienti solo del presente.Tornarono i suoni con la voce del professore Stewart.- I contatti, i contatti! - ripeteva - Li abbiamo perduti!- C'è stato un momento, professore, un solo momento durante ilquale avrei potuto agire, intervenire... - sussurrò Aldrin fissandouna placca metallica che ancora pulsava di luce - Eppure, non hopotuto. Ho temuto di perdermi... già sentivo...- È in gioco la sorte dell'Umanità, Aldrin. Cosa abbiamo da te-mere? In un modo o nell'altro, ci perderemmo lo stesso, e, sa-rebbe stupido non aver tentato l'ultima carta.Poi, rivolto a tutti:- Si ricomincia, signori. - E riprese a manovrare gli strumenti dibordo.Parker si sentì nuovamente trascinato fuori dal senso comune. Lafaccenda per lui non aveva né capo né coda ma gli effetti a cuistava assistendo, pur uscendo da qualsiasi logica che egli cono-scesse, gli stavano facendo sondare conoscenze misteriose chegli si imponevano come verità incontrastate. Ciò si verificavaquando subentrava il contatto.La luce ricominciò a pulsare con tutte le cose. Si senti ancoraestraneo all'ambiente, eppure parte determinante, essenziale.Stava accadendo qualcosa di estremamente importante, ma nonne afferrava i fini. Il senso di quella sequenza gli era sconosciu-to, come lo erano le complicate manovre di Aldrin e Stewart.Quello era lo stadio più essenziale della missione; lo sentiva.La scena divenne confusa. Quelle sagome, attente alle loro fun-zioni, divennero opache, quasi qualcosa volesse cancellarle. On-dularono come se fossero sommerse da un liquido cristallino,con l'impressione di guardarle attraverso una strana lente di in-grandimento.Il senso di ordine perfetto lo invase; ogni cosa e ogni creatura eraal proprio posto. Quello dovuto. Anche l'Universo.La vita non si evolveva dal caos senza nessun momento di crea-zione speciale che ne identificasse la nascita, ma era stata inven-tata e fatta di un grande piano prestabilito.Che senso avessero queste informazioni che gli venivano dachissà dove, Parker non lo sapeva, né voleva spiegarselo. In ognisuggerimento, in ogni emozione, in ogni concetto che quello sta-to di cose gli rivelava, c'era l'impronta del vero.Stewart si avvicinò ad Aldrin. Mason, Irma e Olden fecero al-trettanto.Parker li poté osservare attentamente. Oltre di essi poteva scor-

gere le pareti della cabina come in trasparenza. Adesso la sua vi-sta aveva possibilità impensabili. Dai loro corpi apparivano mi-riadi di cavi sottilissimi che correvano fino alla sua poltrona. Seli sentiva addosso pur non avvertendone il contatto. I minuscolicavi avevano un movimento tutto particolare; si contorcevano esi intrecciavano, ondulavano, si restringevano fino alla capilla-rità, al punto da sembrare nebbia luminosa.Aldrin finalmente distolse lo sguardo dalla placca metallica. Eraraggiante, lo sguardo luminoso, il sorriso di chi ha vinto una tre-menda battaglia. Un sorriso trionfale, con il sapore della stan-chezza.- Mason, Mason! - invocò Parker - Ma che diavolo accade? So-no stufo di questa situazione. Voglio sapere...- Stia zitto Parker - ruggì Mason - Ci siamo. Questa è la conclu-sione della nostra avventura. Pochi minuti e il progetto sarà rea-lizzato. Ormai ci sono tutte le premesse.Parker non fu più in grado di comunicare.La cabina fu invasa da una luce vivissima. Era tanta, ma non ar-recava disturbo: la si accettava con la netta sensazione di essereal centro di una nebulosa.Stewart, con movimenti meccanici, estrasse da un contenitoreuna minuscola scatola metallica che inserì in un apposito foro inuno dei congegni. Fu uno scintillare di luci vivissime e disordi-nate.Aldrin si affrettò a controllare gli indici dei quadranti. Tutto eraa posto.I quattro incrociarono le braccia fissando Parker negli occhi.Sembrava l'attesa serena di un avvenimento previsto.Fu un istante. La certezza del pericolo lo assalì. Qualcuno era inagguato o qualcosa, pronto a togliergli la vita o a mantenerglier-la.Dalle pareti della cabina apparvero migliaia di minuscoli e sotti-lissimi cavi che andarono a palpare, avvolgere, i compagni cometentacoli vivi, coscienti, dotati di personalità. Si confusero congli altri intersecandosi a formare stranissime figure geometriche.In ognuna di esse apparve l'immagine di un mondo vivo; infini-te sfere luccicanti a modello di tanti mondi impregnati di vita; unmuseo di esistenze sperdute eppure legate da uno scopo comune.Ed ecco l'eccitazione tremenda, con la consapevolezza di essereinfinitamente potente, parte di tutto quell'esistere, anche se mi-sera piccola parte di un ingranaggio immane.Poi la luce parve oscurarsi. I volti dei compagni si fecero vitrei,dai lineamenti marcati, scolpiti in frammenti di roccia, eppurefatti da molteplici e innumerevoli reazioni chimiche, volute epredisposte a scadenza lunghissima.C'era ancora quella presenza. Tutti l'avvertivano. Nell'abitacoloora c'era la sintesi di tutto l'Universo, racchiuso in modelli e inschemi apparentemente inattaccabili; una sintesi di esistenza ba-sata su informazioni ricevute e che, nelle linee generali, era sta-ta programmata fino al raggiungimento dello scopo ultimo; laperfezione.La luce si attenuò e quella presenza divenne sentimento, malin-conia profonda con il sapore della solitudine per una lunghissi-ma attesa fatta di istanti che comprendevano milioni di anni.Stewart e Aldrin non dimenticarono l'azione. Si muovevano tragli intrighi dei minuscoli filamenti alla ricerca del mondo a cuiappartenevano. Ognuno di essi stringeva tra le mani un'indivi-duatore che in base a elementi essenziali avrebbe individuatoquel mondo.Mason, Irma e Olden erano alle prese con gli strumenti che te-nevano in funzione i due individuatori. Ogni tanto i loro sguardicorrevano verso Parker. Lo fissavano per lunghi istanti per poi

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tornare al maneggio degli strumenti.I sottilissimi capillari ondeggiavano. I reticoli che avevano for-mato si facevano più fitti. Le sfere erano diventate talmente nu-merose che vagavano anche al di fuori dei loro abitacoli. On-deggiavano esse pure in movimenti armoniosi che si ripetevanoa intervalli regolari, escludendo il caso.Quella profonda malinconia, ora, si era mutata in interesse; l'in-finito subcosciente seguiva attentamente l'avvenimento; un inte-resse cosmico, muto, benevolo.Stewart e Aldrin rinunciarono alla ricerca. Si avvicinarono aParker e lo fissarono negli occhi. Stewart lo toccò come a tasta-re l'unica realtà presente.I lineamenti di entrambi si distesero; nei loro sguardi Parker notòil presagio della vittoria, l'esaltazione pacata di un procedere me-todico che li avrebbe portati all'attuazione positiva del loro pia-no.Si riallontanarono lentamente, al rallentatore, fluttuando nell'am-biente, come quelle innumerevoli minuscole sfere.Stettero immobili per un momento; sembravano pietrificati, im-mersi in quel modello di vita cosmica. Poi si mossero decisi ver-so l'estremità della cabina fino a chinarsi in un angolo, oltre unamassa di congegni.La cabina vibrò fin nelle più piccole parti. L'equilibrio venne tra-volto. Le strisce luminose si spezzarono, si contorsero, alcune sifusero. Le sfere furono scagliate velocissime a cambiare di mo-vimento, alla ricerca di un nuovo equilibrio.Parker avverti nuovamente il pericolo. Non c'era più la sensa-zione dell'interesse; era tornata ad essere malinconica solitudinee delusione per l'avvenimento. Nell'aria aleggiava un desideriodi distruzione totale. Solo che quella presenza lo avesse voluto,tutta la massa dell'Universo si sarebbe condensata in un sol pun-to, premuta da forze irresistibili che avevano la potenza di milleUniversi.Mille Universi! Cosa avrebbe significato la distruzione di unUniverso quando ce n'erano milioni, miliardi, chiusi in involucrieterei irraggiungibili, separati da vuoti inimmaginabili.Le minuscole sfere erano divenute talmente numerose che sem-brava di essere immersi in un liquido opaco, molto consistente.Non poteva scorgere i compagni così come lui era nascosto allaloro vista.Di tanto in tanto si creavano brevi vuoti che gli permettevano diintravedere le sagome ora di uno ora dell'altro.Localizzò il flusso dei pensieri di Irma e di Olden. Erano dispe-rati; cercavano la sua persona. Le sfere li accecavano mentre unosquarcio permise a Parker di notare lo sguardo allucinato di Ir-ma. Sul volto portava attaccate migliaia di sfere, vive, che vole-vano divorarla. Poi, la visione fu oscurata da un nuovo rimesco-larsi di quella moltitudine.A pochi centimetri dalla faccia apparve la mano della fanciulla.Ondeggiava annaspando tra le sfere che sfuggivano alla presa eal tempo si avventavano contro i tessuti per poi riallontanarsi la-sciando una traccia luminosa sulla pelle.La mano tremava nel venire in avanti, in direzione del volto. Di-venne pallida, bianchissima, opalescente, fino ad essere un tenuefilo di luce. Anch'esso scomparve.Ci fu un ultimo tremendo grido; una voce di donna che invoca-va il nome di Mason.Le sfere si diradarono. I filamenti di luce tornarono via dalla ca-bina in una danza misteriosa dai movimenti perfetti e suggestivi,come a seguire le note di una musica sconosciuta.Nell'abitacolo si fece luce diffusa; il ritorno di una normalità cheParker sembrava aver dimenticato.

Rivide il professor Stewart chinato a scrivere appunti su un bloc-chetto. Darvin controllava lo stato degli apparati. Mason con lemani tra i capelli fissava il pavimento. Appariva stremato e scon-volto. Con un piede batteva al suolo il ritmo del movimento del-le sfere scomparse, dondolandosi a tratti nell'accompagnamentosilenzioso di quella musica. Gli occhi si erano fatti piccoli, ascrutare qualcosa che nessuno poteva vedere.- Se ne sono andati! - sussurrava - Irma e Olden se ne sono an-dati!Parker capì che ora poteva muoversi, padrone di qualsiasi movi-mento. Si sollevò dalla poltrona stiracchiandosi a liberarsi daltorpore e dall'indolenzimento.- È fatta, è fatta! - esclamò ad un tratto il professore Stewart - Cisiamo riusciti perfettamente. Ecco i miei calcoli, con buona ap-prossimazione ce l'abbiamo fatta per un ottimo novanta per cen-to. Perbacco, è stato magnifico!- È tragico. - concluse Mason - Abbiamo preso Irma e Olden.Aldrin non fece commenti. Mise in funzione la trasmittente dibordo.- Pronto. Qui Vega chiama Terra. Pronto. Un sibilo acutissimo venne in risposta. La radio sembrava risuc-chiare dallo spazio tutte le correnti cosmiche, ma non quelle del-la Terra.Mason, Stewart e Parker gli si avvicinarono.- Pronto, pronto! - ripetè Aldrin - Qui parla Vega, rispondete.Stewart si accinse a dare un'occhiata agli apparati.- Mi pare tutto in ordine - disse - Dovrebbero rispondere.Parker strappò ad Aldrin il microfono dalle mani.- Accidenti, rispondete. Pronto, pronto.Il sibilo cessò per dar posto ad un insistente fruscio, come di leg-gere vesti di seta, ma nessun segnale provenne dalla Terra. Eracome se la radio si affacciasse a solitudini eterne, captandonel'infinita malinconia.Stewart si era appartato. Si accarezzava il mento profondamenteassorto.Aldrin aveva afferrato il notes dei calcoli e lo sfogliava con fre-nesia, quasi a cercare nelle pagine la soluzione.- Irma e Olden se ne sono andati! - ripeteva Mason tamburellan-do sui pannelli, lo sguardo fisso nel vuoto, nel nulla.- Pronto, pronto. - gridò ancora Parker, e, in uno scatto repenti-no lasciò andare il microfono che pendolò a pochi centimetri dalpavimento.- Adesso mi spiegherete a cosa è servita tutta questa buffonata -cominciò additandoli uno per uno - Sui quadranti non c'è tracciadella nostra posizione nello spazio. Non ci sono coordinate pertornare sulla Terra. E la radio non risponde. Ebbene, illustri si-gnori, voi dovete sapere qual è la chiave della situazione. Voi sa-pete tutto. Sapete tanto che a me ancora non avete detto nulla.Nessuno rispose.Stewart sembrò ancora più assorto. Mason non smise di tambu-rellare. Aldrin non parve avere reazione che non fosse quella diindirizzare lo sguardo al soffitto.- Io ho intuito di che si tratta. - continuò Parker andando avantie indietro per la cabina - Ma, accidenti, non oso credere che pos-sa essere vero. Non posso ammetterlo.Si avvicinò a pochi centimetri dalla faccia di Stewart. - Avanti,professore, lo dica una buona volta. Mi dica in quale pazzia cisiamo imbarcati.- E va bene, capitano Parker. Va bene. Ci siamo imbarcati, perusare un vostro termine, in qualcosa di infinitamente più grandedelle nostre possibilità: il Destino! E allora? In questo precisoistante la Terra può trovarsi sconvolta da una catastrofe atomica.

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Il fatto che la radio non riceve informazioni può significare chesul pianeta non esista più forma di vita. E allora?- Allora ho visto giusto. Vi siete illusi di modificare il futuro del-l'Uomo agendo su una ipotetica macchina del destino esistentesoltanto nei vostri cervelli malati.Stewart ignorò l'interruzione.- È la storia, capitano, creata dagli uomini, che guida a svelare ilvolto e l'essenza universale dell'Umanità che l'ha costruita.Si chiuse in un silenzio ostinato. Nessuna forza lo avrebbe in-dotto a parlare. E a niente valsero le accuse di Parker, per quellapazzia.Mason aveva ripreso a chiamare la Terra. La voce era carica diemozione e il "pronto" lo scandiva lentamente, quasi a voler na-scondere la paura di essersi perso.Aldrin si avvicinò a Parker. Gli fu molto vicino.- Ha mai sentito parlare dei meccanismi della storia? Degli intri-cati disegni del destino? E la notevole affermazione di origineantichissima "Era scritto"? Non ha mai sentito parlare dei dise-gni della sorte nascosti nei movimenti e nelle posizioni dellestelle? Non a caso esistono, ed è sempre stato nostro parere chequeste convinzioni appartengono ad ataviche rivelazioni, a veritàrivelate e poi perdutesi nel buio dei tempi.Parker scosse il capo.- Posso anche ammetterlo. - brontolò - Ma non venitemi a dire diquell'assurdità; quella di agire sul... destino. Per quel che ne so,potreste essere tutti pazzi.- Appunto, capitano, per quel che ne sapete. Ancora un'altra do-manda. - fece Aldrin con uno strano sorriso - Ha mai sentito di-re che tutto quanto esiste nel regno dell'immaginazione, esistenel regno della possibilità?- Mah?- Ebbene, - continuò Aldrin - io e Stewart, dopo lunghi studi, sia-mo giunti alla seguente conclusione: nello spazio esiste una cen-trale. Noi la chiamiamo la Centrale del Destino, appunto perchéessa racchiude le sorti dell'Universo; stella per stella, pianeta perpianeta.- Non voglio più ascoltare queste idiozie - irruppe Parker - Que-sti sono sogni di adolescenti, per non dire idee da visionari. Nonoso ammettere che gente come voi abbia potuto impelagarsi incongetture così assurde e ridicole.- Lei ha un difetto molto diffuso, capitano Parker, me lo lasci di-re. - riprese Stewart, che sembrava aver riacquistato energia.- Davvero?- Certamente. Le spiego di che si tratta. Ma, ripeto, non si allar-mi; si tratta, come le ho detto, di un difetto assai comune. Ebbe-ne, capitano, lei appartiene a quella categoria di ignoranti sem-pre pronti a ridere di cose che fuoriescono dalla loro normalitàabbastanza ristretta. Per non ammettere l'ignoranza nella qualenuotano, ridono di tutto quanto non riescono a capire.Parker ebbe un moto di rabbia.- Non si allarmi - continuò Stewart - la sua è la normalità. Diconseguenza lei è del tutto normale.- Certo. Il vostro difetto, invece, è di prendere sul serio anche lafavola della befana. Anche questa è normalità; quella di bambini.- Liberissimo di affermarlo, capitano. - riprese Aldrin - Ma oraascolti questa. L'uomo normale dispone di cinque sensi: cinqueporte assai strette per poter cogliere l'immensità del segreto chelo circonda. Per andare più avanti, per capire meglio e di più, glioccorre un sesto senso; una sesta porta che gli permetta di spin-gersi al di là dell'esperienza scientifica, fino a una esperienza su-periore. Ricordi questo, capitano; chi giunge intuitivamente aduna verità ne riporta una convinzione assai più forte di chi vi

giunge attraverso una prova materiale.L'Universo è pieno di segni misteriosi che sarebbe sciocco re-spingere con il solo pretesto che la scienza non può spiegarli..- E voi, cosa siete riusciti ad intuire? - chiese Parker dando un'oc-chiata a Mason che ancora tentava di entrare in contatto conqualche emittente terrestre.- È semplice. - sorrise Stewart - Quello che abbiamo intuito è l'e-sistenza d'una macchina del destino molto efficiente, funzionan-te in base ai dati che l'Uomo stesso, con il costruirsi la propriastoria, fornisce. Noi ci siamo avvicinati il più possibile, tramiteil Centro Futuribili, alla conoscenza di questi dati. Abbiamoquindi agito sulla macchina falsando queste informazioni, nellasperanza di far sopravvivere la Terra. In qualche modo siamo en-trati in contatto con la macchina. Lei, capitano, ne ha avuto laprova; si è trovato davanti un microcosmo vivo in base a dellecomunicazioni provenienti da tutti i centri intellettivi dell'Uni-verso, artefici del proprio destino. In questo Universo, in scalainfinitesimale, noi abbiamo rintracciato la nostra Terra e da essaabbiamo fornito informazioni diverse da quelle effettive stori-che, cambiandone in ogni modo il destino.- E chissà cosa avrete combinato, ammesso che io voglia dar fe-de alla favola.Mason, che pur lanciando appelli alla radio di bordo, aveva se-guito lo svolgersi della discussione, disse:- In qualche parte di questo Universo si stanno preparando fattiche, se pure avvolti dalle nebbie del futuro, si stanno adattandoalle nostre informazioni.- Mi verrebbe voglia di dire che abbiamo ingannato il destino. -rise Parker - se solo potessi credere alla vostra storia.Ci fu una pausa. Poi Aldrin pose una mano sulle spalle di Parker.- Tutto in natura si evolve, egregio capitano; dove splende il so-le si diffonderà l'ombra perché il sole possa tornare a risplende-re. L'Uomo partecipa di tutto questo e può anche inserirsi con lesue deboli forze in questo miracolo dell'Universo. La sua dignità,ricordiamo, è anche più grande dell'Universo in cui egli è chia-mato a vivere. L'Uomo è un granello di polvere, tanto per usareuna frase comune, ma questa polvere appartiene a Dio!- Se abbiamo salvato l'Umanità - aggiunse Stewart - non abbia-mo ingannato nessun destino che non valesse la pena di ingan-nare. È stato un modo come l'altro di fare storia.La cabina fu improvvisamente scossa, come se l'abitacolo spa-ziale viaggiasse su onde di un mare in tempesta. Ma fu solo unistante. Ci fu un sibilo acutissimo proveniente dagli apparati ri-ceventi. Poi...- Qui Terra... pronto... pronto... rispondete. Delegato Mason, ri-spondete...- Pronto... Qui Mason, tutto bene, almeno... in apparenza. Nonconosciamo la nostra posizione nello spazio... Cercate...Con uno scatto Stewart tolse il microfono dalle mani di Mason.Cosa importa la posizione, adesso. - Poi, avvicinatosi l'apparec-chio alle labbra - Qui Stewart che parla. Fuori gli ultimi avveni-menti internazionali. C'è la guerra atomica?Ci fu una pausa, come se l'altro fosse perplesso.- Nessuna guerra, professore - giunse risposta- Stamane si è conclusa la conferenza mondiale degli Stati. Siparla di Unione Mondiale, professore. Stasera ci saranno le fir-me. Sul nostro pianeta c'è un solo continente politico ora: si chia-ma Terra! -Stewart fece per parlare, ma non disse nulla. Per lunghi attimistette a guardare il microfono, incapace di una reazione palese.Alla fine si decise.- Vedete se riuscite a darci le coordinate spaziali per il rientro.

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L ' U O M O E I L S U O D E S T I N O

* I Greci e i Romani ammettevano l'esistenza di un fato in cuiera stabilito il futuro di tutti i viventi;* le filosofie indiane considerano un dinamismo ciclico nelquale i mutamenti sono determinati in una serie di alti e bas-si come il giro di una ruota;* anche l'antica filosofia dei cinesi vedeva la realtà costituitada una continua serie di mutamenti in armonia fra loro e de-terminati da una legge universale; *per gli stoici una razionalità universale determina tutti i fat-ti dell'universo e l'uomo non può fare altro che adeguarsi adessa;* anche i maomettani ammettono un fato misterioso o Ki-smet.;* nel cristianesimo, alcune diramazioni protestanti, come illuteranesimo ed il calvinismo, sostengono una rigorosa pre-determinazione per la quale il destino umano, la sua salvezzao la sua dannazione, sono stati prestabiliti, fin dalle origini,dalla volontà divina.

Quale atteggiamento l'uomo deve prendere dinnanzi al-la... predestinazione...?

* Per i Greci e i Romani, poiché i voleri del fato sono imper-scrutabili, l'uomo deve agire secondo coscienza e ragione,che rimangono in lui libere in quanto il Fato determina glieventi e non il pensiero;* gli Stoici insegnavano la necessità di rendersi insensibiliagli avvenimenti esteriori adeguando la propria ragione allaragione universale;* per gli indiani e i cinesi l'uomo deve cercare di uniformarsicon la ragione e la meditazione, all'armonia del tutto;* per i maomettani ci si deve abbandonare in tutto ai voleri divini;

* per i luterani e i calvinisti, l'uomo non può fare nulla per lapropria salvezza e deve affidarsi alla speranza nella grazia enella bontà di Dio.

Ma l'uomo, molto spesso, piuttosto che chiedersi se il destino esiste o meno, viene affascinato

dall'idea di conoscere il futuro, di conoscerlo prima, di preconoscerlo...!

LEGGENDE

Già nell'antichità gli uomini restavano muti davanti al miste-ro del proprio destino. Il fato era il percorso designato daglidei per giungere all'ultima meta, nel regno dei morti. Il futu-ro, entità superba e meravigliosa, appariva nel momento incui accadeva. Solo su ispirazione degli dei si poteva penetra-re nelle segrete stanze dove era scritto ogni destino e ogni fu-turo. I Greci e i Romani, credettero che alcune donne avesse-ro questo potere ispirato, così da profetizzare l'avvenire: laCumana, la Delfica, la Libica, la Sarnia, l'Ellespontica, laFrigia, la Persica, l'Eritrea, la Tiburtina. Furono chiamateSibille. La più celebre fu la Sibilla Cumana, che Virgiliochiamò Deifobe. Viveva in una caverna presso Cuma e davai suoi responsi scrivendoli su foglie che il vento scompiglia-va o disperdeva in parte rendendo quasi impossibile dare unsenso alle frasi. Talvolta rispondeva con la sua voce. AmòApollo, dio della luce e della poesia, figlio di Giove e di La-tona. Il nume le fece dono di vivere tanti anni per quanti gra-nelli di sabbia avrebbe potuto contenere la sua mano. Di-ventò talmente vecchia che le restò soltanto la voce per le sueprofezie. A questa Sibilla furono attribuiti i famosi Libri Si-billini. I Romani ebbero due sibille: Carmenta e Albunea.

Restiamo in attesa. Passo.Ripose il microfono con un gesto automatico.- È stato possibile! E stato possibile! - ripeté. Poi riprese a pro-nunciare la frase in tono sommesso, appena udibile, muovendo atratti il capo come a seguire il librarsi di qualcosa che lo affasci-nava.Parker si sentiva stordito, incapace ancora di accettare per veratutta la vicenda. Gli pareva di non ricordare più nulla di quantoAldrin e Stewart gli avevano spiegato.Troppo grande era stata per lui quella vicenda. L'aveva vissutasenza rendersene conto. Si chiese a cosa fosse servita la sua pre-

senza, visto che niente aveva fatto oltre il restare immobilizzatoper tutta la durata dell'operazione, su quella dannata poltrona.Si avvicinò a Stewart.- Io non credo di avere capito molto, professore. Ma lei, alla fi-ne, deve dirmi quale parte ho avuto nella faccenda. Disse unavolta che il mio sarebbe stato un ruolo importantissimo, insosti-tuibile. Quale... è stato?Stewart lo guardò benevolo. Accennò a scuotere il capo. Poi, conun tono di voce che rivelava una stanchezza indicibile, disse:- Lei, capitano Parker.... Lei in questa vicenda ha avuto il com-pito di tenerci sempre legati alla realtà!

LA CONCEZIONE DI UNA PREDESTINAZIONE, CIOÈ DI UN DESTINO, È MOLTO ANTICA

Collana

“ I M i e n e i ”Poeti e Scrittori del nostro tempo

Accademia Internazionale dei Micenei

La diffusione e la promozione, in Italia e all’este-ro, delle opere di poeti e narratori altamente meri-tevoli, titolari di autentiche e raffinate doti creati-ve, in armonia con l’impegno assunto dall’Acca-demia dei Micenei per il raggiungimento e l’affer-mazione dei nobili ideali della vita.

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I GRANDI MESSAGGI DEI CH.MI ACCADEMICI MICENEI

I M I T I Il dramma delle origini cosmiche, il destino, le divine rivelazioni della terra,

l'eterno rincorrersi di eventi e di sogni che è la vita, la morte.

I R A C C O N T I D E L L ' I OVicende narrate come indagine interiore della propria realtà, per vivere il futuro giorno per giorno e saperlo accettare. Rac-

conti brevi dei Ch.mi Accademici per dare alla trama i tratti di quanto ognuno di noi è chiamato a vivere.

I S O G N I I primi uomini ebbero grande sorpresa nell'accorgersi di essere visitati, durante la notte da misteriose e incomprensibili vi-sioni. Cominciarono a considerare questi visitatori notturni come messaggi inviati nel sonno da una delle tante divinità che

in quei tempi popolavano gli olimpi delle religioni e delle credenze umane. Si ritenne che i sogni fossero anche viaggi soprannaturali nei diversi piani dell'esistenza.

Che cos'è il sogno, a quale logica si rifà quest'affascinante fenomeno? E' solo espressione dell'attività mentale durante il son-no? E' il tentativo di realizzare esigenze e desideri di antica origine? O è altro?

Interrogativi fantasticamente risolti con l'intuizione artistica e poetica dei Ch.mi Accademici Micenei.

C O L L A N A “ I M I C E N E I , P O E T I E S C R I T T O R I D E L N O S T R O T E M P O ”La diffusione e la promozione, in Italia e all’estero, delle opere di poeti e narratori altamente meritevoli,

titolari di autentiche e raffinate doti creative, in armonia con l’impegno assunto dall’Accademia dei Micenei per il raggiungimento e l’affermazione dei nobili ideali della vita.

P R E M I O I N T E R N A Z I O N A L E P E R M A N E N T E ' ' O G G I F U T U R O ' ' di Belle Arti e Lettere,

con la pubblicazione nel periodico Oggifuturo di tutte le opere partecipanti,indipendentemente dall'esito finale di Giuria,

R E I N C A R N A Z I O N E Un salto dal noto all'ignoto, dal remoto all'oscuro. Morire è forse dimenticare?

E' necessità della perfezione che tutto debba ripetersi? Infiniti ritorni come perpetua armonia? Fin dove è lecito spingersi? La reincarnazione: una delle ipotesi più logiche della sopravvivenza!

Le interpretazioni poetiche degli Accademici Micenei.

C U S T O D I D E L T E M P O - E S P L O R AT O R I D E L L ' U N I V E R S O P A S S I N E L L ' I G N O T O - S E N Z A C O N F I N I - I S O G N I

L ' A N I M A - L ' A M O R E - T R A C C E D ' I N F I N I T O

P E R E S P L O R A R E Q U E S T A S T R A O R D I N A R I A C R E A T U R A C H E E ' L ' U O M O !

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LA RIVISTA DI OGGI PER L’UOMO DI SEMPRE

Sul c.c.p. n. 14746895 - OGGIFUTUROCorso Vittorio Emanuele, 107

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Socio ordinario: E 25,00Socio sostenitore: E 50,00Socio benemerito: E

Il periodico viene inviato in omaggio a Enti, Sodalizi,Biblioteche, Ambasciate, Gallerie d’Arte, ecc.

ed agli Accademici in regola con la quota associativa annua.

L a P re s i d e n z a d e l l ’ A c c a d e m i a d e i M i c e n e i e l a re d a z i o n e d i O g g i f u t u ro

a u g u r a n o a i l e t t o r i e d a i l o ro c a r i

b u o n N a t a l e e f e l i c e A n n o n u o v o